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la massIma onoRIFIcenza FRancese<br />
la leGIon<br />
d’onoRe<br />
a louIs<br />
GodaRt<br />
conseGnata nel coRso dI un’austeRa<br />
ceRImonIa, svoltasI nel Palazzo<br />
FaRnese a Roma, dall’ambascIatoRe<br />
dI FRancIa PResso Il GoveRno<br />
ItalIano Jean maRc de la sablIèRe<br />
N<br />
ato in Belgio ma «a meno di un<br />
ch<strong>il</strong>ometro dalla Francia» come<br />
tiene a precisare egli stesso,<br />
approdato in Italia 44 anni or sono, dopo<br />
aver lavorato per oltre 30 anni nell’Università<br />
Federico II di Napoli, 10 anni fa <strong>il</strong><br />
professor Louis Godart passò al servizio<br />
del Presidente della Repubblica italiano.<br />
Da allora <strong>il</strong> Quirinale, la fastosa residenza<br />
che fu prima dei Papi poi dei Reali d’Italia<br />
ed ora del Capo dello Stato italiano,<br />
più che <strong>il</strong> suo luogo di lavoro è quasi la<br />
«sua casa» per l’amore, la passione, l’impegno,<br />
la competenza e la cultura che egli<br />
pone nella conservazione e nella valorizzazione<br />
dell’ingente patrimonio artistico<br />
e architettonico che essa contiene.<br />
Tanto che a fine ottobre, in un’altra aristocratica<br />
residenza romana, <strong>il</strong> prestigiosissimo<br />
Palazzo Farnese che ospita l’Ambasciata<br />
di Francia a Roma, Jean Marc de<br />
la Sablière, ambasciatore presso <strong>il</strong> Governo<br />
italiano, gli ha conferito <strong>il</strong> più alto<br />
riconoscimento del suo Paese, l’onorificenza<br />
di Cavaliere dell’Ordine della Légion<br />
d’Honneur. «Avendo avuto <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio<br />
di essere stato testimone del suo arrivo<br />
a Roma e della sua intensa opera per<br />
promuovere la collaborazione tra i nostri<br />
due Paesi–l’ha così ringraziato <strong>il</strong> neo Cavaliere–,<br />
sono particolarmente felice di<br />
ricevere dalle sue mani <strong>il</strong> segno tangib<strong>il</strong>e<br />
dell’onore che mi fa la Francia».<br />
Dopo gli studi universitari in Belgio, a<br />
Lovanio e a Bruxelles, fu alla Sorbonne<br />
che Godart si specializzò in Archeologia<br />
e Storia a scuola dai grandi Maestri francesi<br />
Michel Lejeune, Pierre Demargne ed<br />
Henri van Effenterre; e nei cantieri dell’École<br />
Française di Atene nacque la sua<br />
passione di scoprire, sotto la patina lasciata<br />
dal tempo e dalle vicende storiche,<br />
le tracce del passato cadute nell’oblio.<br />
Nel corso della cerimonia Godart ha rievocato<br />
questo suo passato e <strong>il</strong>lustrato<br />
l’applicazione di questo metodo nelle ricerche<br />
compiute nel Palazzo del Quirinale,<br />
grazie alle quali ha scoperto «pagine<br />
intere della storia di questa favolosa residenza».<br />
«Voglio anche esprimere la mia<br />
profonda gratitudine all’Italia, mia patria<br />
di adozione, dove sono stato accolto<br />
a braccia aperte 44 anni orsono–ha continuato<br />
Godart–. È in questo meraviglioso<br />
Paese, a contatto con <strong>il</strong> Mediterraneo,<br />
con gli infiniti capolavori creati<br />
nei secoli dal popolo che ha saputo trasmettere<br />
all’Europa e al mondo <strong>il</strong> messaggio<br />
civ<strong>il</strong>izzatore del mondo classico,<br />
che ho svolto con passione <strong>il</strong> mio lavoro.<br />
La partecipazione a questa cerimonia<br />
di rappresentanti di alte cariche istituzionali<br />
e accademiche, di membri del<br />
Governo e del Parlamento mi onora<br />
grandemente e mi sprona a continuare a<br />
lavorare senza sosta per promuovere la<br />
cultura e la ricerca archeologica e storica,<br />
in uno spirito di fraterna collaborazione<br />
nazionale e internazionale».<br />
Il prof. Godart ha poi rivolto un saluto<br />
al senatore Emanuele Macaluso che, «insieme<br />
al Presidente della Repubblica<br />
Giorgio Napolitano e al nostro compianto<br />
amico Luciano Lama, mi ha insegnato<br />
che esiste un socialismo dal volto umano».<br />
Un saluto anche al giudice Ferdinando<br />
Imposimato, «la cui famiglia ha<br />
pagato un caro prezzo alla lotta che egli<br />
ha condotto contro la delinquenza organizzata».<br />
Pensando a loro ha citato i versi<br />
di Paul Verlaine: «La vie humble aux travaux<br />
ennuyeux et fac<strong>il</strong>es est une oeuvre<br />
de choix qui veut beaucoup d’amour».<br />
Infine ha espresso la propria riconoscenza<br />
agli ambasciatori di due Paesi che gli<br />
sono molto cari: la Grecia e Cipro: «In<br />
uno dei miei libri ho scritto questa dedica:<br />
All’isola di Minosse e a tutti coloro<br />
che a Creta mi hanno insegnato l’arte della<br />
vita. Oggi confesso che questa diffic<strong>il</strong>e<br />
arte l’ho imparata non soltanto a Creta<br />
ma in tutta la Grecia e a Cipro. Perciò, signori<br />
ambasciatori, sono profondamente<br />
grato ai vostri due Paesi». ■<br />
specchio<br />
economico<br />
Roma. Il Palazzo FaRnese, sede dell’ambascIata dI FRancIa PResso Il GoveRno ItalIano<br />
67<br />
Il prof. louIs Godart<br />
sotto: Jean Marc de la sablIère