ARTE PER LA VITA - Fondazione Dino Zoli
ARTE PER LA VITA - Fondazione Dino Zoli
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Arte per lA vitA<br />
Asta di beneficenza per la raccolta fondi a favore di Telethon<br />
<strong>Fondazione</strong> <strong>Dino</strong> <strong>Zoli</strong> Arte Contemporanea<br />
Forlì, 11 Dicembre 2008
BNL e TELETHON contro le malattie genetiche<br />
<strong>ARTE</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> <strong>VITA</strong><br />
Asta di beneficenza per la raccolta fondi a favore di Telethon<br />
Giovedì 11 Dicembre 2008<br />
<strong>Fondazione</strong> <strong>Dino</strong> <strong>Zoli</strong> Arte Contemporanea
<strong>ARTE</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> <strong>VITA</strong><br />
Asta<br />
Forlì<br />
<strong>Fondazione</strong> <strong>Dino</strong> <strong>Zoli</strong><br />
Viale Bologna, 288<br />
Giovedì 11 Dicembre 2008<br />
ore 20,30<br />
Esposizione<br />
Forlì<br />
<strong>Fondazione</strong> <strong>Dino</strong> <strong>Zoli</strong><br />
Viale Bologna, 288<br />
Martedì 2 - Mercoledì 10 Dicembre 2008<br />
orario 11,00 - 19,00<br />
Cura del catalogo e dell’asta<br />
Flora Rovigo<br />
Organizzazione e Segreteria<br />
<strong>Fondazione</strong> <strong>Dino</strong> <strong>Zoli</strong> Arte Contemporanea<br />
Coordinamento<br />
Elisabetta Neri<br />
Maurizio Vanni<br />
Giacomo Varone<br />
Testi<br />
Susanna Agnelli<br />
Fabio Gallia<br />
Maurizio Vanni<br />
<strong>Dino</strong> <strong>Zoli</strong><br />
Editing<br />
Michela Cicchinè<br />
Progetto grafico e<br />
realizzazione stampa<br />
La Greca Litografia<br />
Ufficio Stampa<br />
Paola Manfredi<br />
Asta di beneficenza per la raccolta fondi a favore di Telethon<br />
11 Dicembre 2008<br />
Media partner<br />
In collaborazione con<br />
Ringraziamenti<br />
Davide Aldovrandi, Orietta Amadori, Rachele Di Palma, Fabio<br />
Fornaciai, Luigi Frignani, Cristina Guardigli, Roberto Milani,<br />
Gianfilippo Pandolfini, Alberto Petrucco, Giancarlo Piovaccari,<br />
Andrea Prada, Ermanna <strong>Zoli</strong>.
BNL e Telethon:<br />
una partnership che ha fatto<br />
molta strada in diciasette anni<br />
Insieme abbiamo intrapreso un viaggio che ha visto BNL raccogliere fondi, con<br />
il contributo fondamentale di oltre 100.000 donatori, e Telethon finanziare<br />
la ricerca scientifica sulle malattie genetiche, all’insegna della trasparenza ed<br />
efficienza dei fondi impiegati.<br />
Sono più di 276 i milioni di euro che Telethon ha destinato al finanziamento della<br />
ricerca biomedica e tecnologica dal 1991 ad oggi.<br />
I traguardi di Telethon sono ormai una certezza: 400 malattie genetiche studiate,<br />
2.140 progetti di ricerca finanziati, tre istituti di ricerca e un laboratorio di ricerca<br />
tecnologica, 6.200 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, 11 bambini<br />
curati dall’ADA-SCID.<br />
Per questo Vi invitiamo a continuare questo cammino insieme a noi, contribuendo alla<br />
ricerca scientifica.<br />
Vi aspettiamo per la Maratona Televisiva 2008, senza di voi non può cominciare!<br />
Susanna Agnelli<br />
Presidente Comitato Telethon<br />
<strong>Fondazione</strong> Onlus<br />
Fabio Gallia<br />
Amministratore Delegato BNL SpA
Cultura contemporanea e solidarietà<br />
Arte e artisti per scommettere sulla vita<br />
S<br />
ensibilizzare il territorio, portare eventi d’arte a Forlì, creare progetti didattici<br />
per bambini e avere una particolare attenzione per il sociale: questi sono i<br />
presupposti che mi hanno spinto a creare una <strong>Fondazione</strong> d’arte contemporanea<br />
a Forlì. Quando si è presentata l’opportunità di avere un rapporto, attraverso BNL<br />
Gruppo BNP PARIBAS, con TELETHON ho colto l’occasione per approfondire l’aspetto<br />
legato alla raccolta fondi per poter aiutare le persone meno fortunate. Una serata con<br />
un noto comico, un concerto acustico per un pubblico di adolescenti, un concorso<br />
per studenti di ogni età e un’asta di beneficenza: sono solo alcuni degli appuntamenti<br />
che abbiamo organizzato per poter dare in beneficienza una ragguardevole somma di<br />
denaro. Aiutare il prossimo ci fa sentire meglio, combattere contro le malattie genetiche<br />
è un dovere per noi e per le generazioni successive. TELETHON è ormai un’istituzione<br />
nota a livello nazionale che ha intrapreso da molti anni la battaglia contro terribili<br />
malattie. Sostenere i medici e i ricercatori, in fondo, è un po’ come sostenere gli artisti e<br />
permettere loro di farsi conoscere. Una struttura come la nostra ha bisogno di muoversi<br />
in modo trasversale, necessita di eventi collaterali in grado di proporre l’arte in modo<br />
non consueto. Un’asta di beneficenza permette a una persona di acquistare un dipinto a<br />
un prezzo vantaggioso, di portarsi a casa un frammento della creatività contemporanea<br />
e di aiutare il prossimo. Arte e solidarietà possono coesistere per chi, come me, crede<br />
nel futuro e ama la vita.<br />
<strong>Dino</strong> <strong>Zoli</strong><br />
Presidente
Arte per la Vita<br />
Cultura e solidarietà per un mondo migliore<br />
Ci sono persone fortunate, dotate di capacità non comuni e di una sensibilità<br />
particolarmente accentuata che, se messe in condizioni ideali di creare, sono<br />
in grado di comunicare attraverso un’espressione artistica. Fare il pittore, lo<br />
scultore, il fotografo, il video-artista, il designer spesso non è una scelta oculata, ma<br />
una vera e propria esigenza da parte di chi percepisce l’urgenza di ideare un qualcosa<br />
dal nulla, di ri-creare una o più forme di vita, di dare un senso nuovo alla realtà che<br />
lo circonda e di riscrivere le pagine della nostra storia. Artisti si nasce, professionisti<br />
o artigiani si diventa. L’artista del terzo millennio, un po’ come succedeva molti secoli<br />
fa, è un individuo speciale, consapevole di ciò che rappresenta e cosciente della propria<br />
missione. Uno dei suoi stimoli principali è legato al concetto dell’immortalità e di poter,<br />
pian piano, avere la possibilità di cambiare il mondo.<br />
L’evento “Arte per la vita”, in fondo, potrebbe offrire in una sola volta entrambe le<br />
opportunità sia agli artisti, sia a tutti coloro che interverranno alla manifestazione<br />
benefica; infatti, pensare di fare del bene al prossimo, adoperarsi per far sì che qualcuno<br />
meno fortunato di noi possa condurre una vita migliore è di per sé talmente importante,<br />
profondo ed eccitante che potrebbe renderci “immortali” a cospetto dei beneficiari del<br />
nostro impegno socio-economico.<br />
Se per modificare le sorti del mondo dobbiamo partire dal particolare, ecco che<br />
l’aiuto per la ricerca contro le malattie genetiche potrebbe fornire un’occasione utile<br />
e irripetibile: dando aiuto ai centri di ricerca aumentiamo la possibilità di guarigione<br />
di molti esseri umani. Sostenere il prossimo migliora il nostro umore, ci fa sentire<br />
importanti e positivi a tal punto da spingere tutte le persone che ci stanno intorno a un<br />
comportamento migliore.<br />
Con la manifestazione “Arte per la vita”, Telethon ci offre una grande opportunità:<br />
contribuire alla ricerca per le malattie genetiche, salvare molte vite umane e, da un<br />
certo punto di vista, liberare anche noi stessi dal grigiore di una vita materialista e<br />
opaca. Solidarietà è vita, Arte è vita e Telethon significa vita! Noi ci crediamo e saremo<br />
i primi a dare un segno forte con la consapevolezza che ognuno è artefice del proprio<br />
destino, ma, spesso, potrebbe esserlo anche per quello degli altri.<br />
Dott. Maurizio Vanni<br />
Direttore <strong>Fondazione</strong> <strong>Zoli</strong><br />
9
CATALOGO<br />
ASTA
001 Senza titolo<br />
Olio e tecnica mista su tela riportata su tavola, cm 2 x 34<br />
Luca Alinari<br />
Nasce a Firenze nel 1943, ma vive e lavora a Rignano sull’Arno. Ventenne, si iscrive alla Facoltà di Lettere, dove si avvicina al mondo della critica d’Arte.<br />
Nel 1968 organizza la sua prima esposizione personale presso la “Galleria Inquadrature” di Firenze.<br />
I suoi primi riferimenti stilistici sono alla corrente “Neodada”, in adesione alla quale utilizza le tecniche più diverse: disegno con uso di colori<br />
fluorescenti, decalcomania, collage, trasposizioni fotografiche. Nella seconda metà degli anni ’ 0 inizia a diffondersi il suo nome tra critici e pubblico<br />
e viene invitato ad ordinare sue personali in varie gallerie d’arte italiane. Nel 1982, viene invitato alla Biennale di Venezia.<br />
L’elemento fondamentale della sua pittura è l’assenza assoluta di piani prospettici, le sue composizioni si richiamano all’innocenza della fanciullezza,<br />
sono dei viaggi immaginifici nei ricordi della nostra infanzia, veri e propri mondi fiabeschi.<br />
Si è dedicato con molto successo alla grafica d’arte, realizzando, soprattutto in serigrafia ed in litografia, una serie di opere originali per uso dei<br />
materiali e per formati. Dal 1989 espone in sedi molto prestigiose: nel Palazzo Lanfranchi di Matera, a Lubiana, nella Galleria Fogola di Torino, nel<br />
Palazzo Reale di Milano, alla Casa del Masaccio nel Valdarno, al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova, alla Tour Fromage di Aosta,<br />
nella Galleria Il Bisonte a Firenze. Da ricordare anche le grandi antologiche presso il Museo Civico d’Arte Contemporanea di Genova, Villa Croce (199 ),<br />
Palazzo Medici Riccardi di Firenze (2000), Galerie Adler di Parigi (2003). Nel 1999 il Museo degli Uffizi di Firenze ha acquisito un suo Autoritratto, oggi<br />
inserito nella famosa raccolta collocata anche nel Corridoio Vasariano.<br />
13
Manlio Allegri<br />
002 Riflessione 1<br />
Tecnica mista, cm 10 x 9 , 2006<br />
Nasce a Lucca nel 194 , ma vive e lavora a Livorno. Ha frequentato la scuola d’arte “Villa Trossi Uberti” dal 19 0 al 19 6, sotto la guida del Maestro<br />
Voltolino Fontani e successivamente del Maestro Marco Sardelli. Per alcuni anni lavora a scopo di studio, ma dal 19 9 inizia l’attività artistica con<br />
numerose personali, collettive e concorsi.<br />
Ha dato continuamente il suo contributo organizzativo a una lunga serie di manifestazioni culturali per molte delle quali è stato il vero e proprio<br />
promotore. È stato alla presidenza o nel comitato di gestione di gruppi artistici livornesi e non, come: “Arti Visive Palazzo del Portuale”, Accademia “Il<br />
Machiavello” di Firenze e Associazione Culturale “La Ragnatela”. Attualmente svolge una intensa attività nell’Associazione Culturale “Studio Etra”, ed<br />
è il segretario del Premio Nazionale di Pittura e Scultura Mario Borgiotti “Rotonda” di Livorno.<br />
Tra gli eventi a cui ha partecipato, alcune mostre collettive come Rifiuti Preziosi – Il Nouveau Réalisme e la Cultura Contemporanea allestita presso<br />
Palazzo Strozzi a Firenze nel 2006, evento curato dal critico d’arte Maurizio Vanni, ed esposizioni personali come Dal Pannolenci alla Juta ospitata nel<br />
Museo della Bambola di Suvereto nel 200 . Ad oggi ha al suo attivo oltre quaranta personali ed innumerevoli collettive in tutta Europa.<br />
Le sue opere oltre a contare molti estimatori in tutta Italia, sono in collezioni private di tutto il mondo, come ad esempio Parigi, Londra, New York,<br />
San Francisco, Colonia, Forst, Monaco, ecc.<br />
14
003 Agero<br />
Tela estroflessa, cm 8 x 38<br />
Giuseppe Amadio<br />
Nasce a Todi nel 1944 dove vive e lavora attualmente. Dopo aver frequentato scuole tecnico-artistiche, si iscrive a corsi liberi di design e grafica pubblicitaria,<br />
occupandosi di cartellonistica su scala industriale. Alterna l’attività di pittore a quella di designer nel settore dell’arredo di interni. Per oltre<br />
un ventennio ha collaborato assiduamente come tecnico di studio con l’artista Piero Dorazio. Da lavori caratterizzati da una poetica materico-gestuale,<br />
si è spostato ad un linguaggio di matrice concettuale attraverso la produzione di tele estroflesse monocrome. Ha esposto in numerose mostre personali<br />
e collettive e negli ultimi anni ha allestito eventi a Perugia, San Sepolcro (Arezzo), Viterbo, Forlì e Milano. Nel 2004 ha esposto al Museo d’Arte<br />
Contemporanea “A e M”, di Bologna e alla fiera Contemporanea di Forlì. Dello stesso anno sono le mostre personali alla Galleria Miralli di Viterbo e<br />
presso la Galleria Free Time Club di Cesena.<br />
1
Cosimo Andrisano<br />
004 Edicola<br />
Tecnica mista su tavola, cm 140 x 100, 200<br />
È nato a Mesagne (Brindisi) nel 19 1, attualmente vive e lavora a Salvaterra (Reggio Emilia). Si è diplomato in Scultura presso l’Accademia di Belle<br />
Arti di Lecce. Dal 1990 espone in diverse collettive di gruppo partecipando alle Esperienze estetiche della Provincia Artistica sotto la guida del critico<br />
d’arte Massimo Guastella e dall’artista Uccio Biondi. Nel 199 si sposta a Roma dove collabora con un prestigioso laboratorio orafo. Due anni dopo<br />
si trasferisce in provincia di Reggio Emilia dove si inserisce nel design ceramico presso una multinazionale. Grazie alla collaborazione con la galleria<br />
Casa d’Arte San Lorenzo espone in diverse fiere italiane come all’Expo Arte Bari, Arte Padova e Artefiera Montichiari. Nel 2004 partecipa alla mostra<br />
collettiva Il Guardiano dei Sogni, allestita presso Villa Demidoff a Firenze e curata dal critico d’arte Maurizio Vanni. L’anno seguente vengono presentati<br />
i suoi lavori nelle mostre personali Icone, a Milano e Prato, e La Storia tra le Mani, ai Musei di Porta Romana sempre a Milano.<br />
Del dicembre 2006 è la personale Codice d’Accesso ospitata dalla Galleria Cont@iner di Sassuolo (Modena), sempre in collaborazione con Casa d’Arte<br />
San Lorenzo.<br />
Negli ultimi anni le sue opere sono state presentate più volte all’interno dell’evento Settimana dell’Arte organizzato presso l’IGV Club Santa Giusta<br />
a Castiadas in Sardegna e in altri appuntamenti artistici a Casciana Terme (Pisa) e ad Artimino (Prato). Nel 200 ha esposto le sue creazioni nelle<br />
personali Le tracce della storia – I colori della materia”, presso la Galleria d’Arte Spazio Design di Bellinzona, e Muri Parlanti alla Galleria San Lorenzo<br />
di Milano.<br />
16
005 Turbolenza<br />
Tecnica mista e smalti su tela, cm 60 x 80, anni Ottanta<br />
Franco Angeli<br />
Nasce a Roma nel 193 e qui muore nel 1988. Non frequenta scuole di pittura, ma è autodidatta. Nel 19 nascono i primi lavori: l’esigenza di dipingere<br />
esplode come affermazione di libertà. Del 1960 è prima personale allestita alla Galleria La Salita di Roma. Nello stesso anno partecipa con Lo<br />
Savio, Festa e Schifano alla mostra Nuove prospettive della pittura italiana, a Palazzo Re Enzo di Bologna.<br />
Diviene amico di Schifano, conosciuto nella sezione del Partito comunista: li accomuna l’estrazione popolare, il senso radicato della realtà, l’esigenza<br />
di andare oltre le esperienze informali. Si tratta di una generazione di artisti unita da uno stretto legame esistenziale segnato dalla guerra: per questo<br />
sono stati definiti “maestri del dolore”, una qualifica che li distanzia dall’Arte Pop. Nel 1963, alla Galleria J di Parigi, le sue opere sono di fianco a quelle<br />
di Bruce Conner, Michael Todd, Christo e Kudo. Alla Galleria La Tartaruga di Roma, partecipa ad una storica collettiva: 13 pittori a Roma. Nel 1964<br />
partecipa alla Biennale di Venezia, presentato da Calvesi: è la storica Biennale della Pop Art in Italia, lui presenta La lupa e Quarter Dollar.<br />
È invitato alla IX Quadriennale romana: di questo periodo sono I Cimiteri partigiani, corredati di stelle e falci e martello. È anche presente alla Biennale<br />
di San Paolo del Brasile con Half dollar. Del 19 8 è la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, curata da Bonito Oliva, nella sezione L’iconosfera<br />
urbana. Vi presenta anche un cortometraggio.<br />
Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale romana e due anni dopo gli viene dedicata una retrospettiva alla Casa del Machiavelli (19 8- 2) nei pressi di<br />
Firenze. Viene invitato al Circolo Culturale “Giovanni XXIII” per la Biennale di Arte Sacra: con lui, Enzo Cucchi, Sandro Chia, Mimmo Paladino e Mario<br />
Schifano.<br />
1
Claudia Ballesio<br />
006 Senza titolo<br />
Carboncino su carta, cm 4 x 33, 2008<br />
È nata a Genova nel 1961, ma vive e lavora a Firenze. Ha cominciato sperimentando vari settori artistici, dall’architettura alla moda, alla poesia, alla<br />
pittura fino ad arrivare alla video arte.<br />
Sono degli anni Ottanta le prime esposizioni di opere in contesti legati alla moda. Alla fine degli anni Novanta decide di lasciare definitivamente il<br />
mondo del costume per dedicarsi in modo continuativo alla pittura. Nel 1999 crea alcune installazioni per tutte le suites del Grand Hotel Cavour di Firenze<br />
e per due delle “Grandi Navi veloci” del Gruppo Grimaldi. In questi ultimi anni ha partecipato a numerose mostre in diverse città italiane ottenendo<br />
consensi e riconoscimenti da parte di critica e di pubblico. Tra le più importanti ricordiamo quelle di Genova, Firenze, Roma, Pietrasanta e Mantova.<br />
Nel 2002 è stata selezionata per partecipare alla III Biennale Postumia Giovani e successivamente una sua opera è entrata a far parte della collezione<br />
del Museo d’Arte moderna di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova). Ha presentato opere di video arte all’interno di eventi collettivi quali Il Guardiano dei<br />
Sogni (2004), presso Villa Demidoff a Pratolino (Firenze), ad Art Tour-O a Firenze (2006) ed a Segni di confine, nella Fiera d’Arte di Istanbul (200 ).<br />
18
007 Senza titolo<br />
Carboncino su carta, cm 4 x 33, 2008<br />
19
Vincenzo Balsamo<br />
008 Blues note<br />
Tempera acrilica su cartone, cm 40 x 30, 200<br />
Nasce a Brindisi nel 193 . Nel 19 4, per migliorare le tecniche del disegno, si iscrive alla Scuola d’Arte di via San Giacomo, che frequenterà per tre anni<br />
consecutivi. Nel 19 allestisce la prima mostra pubblica nella città natale. Fra il 19 e il 19 9 conosce i maestri della Scuola Romana e si stabilisce in<br />
un piccolo atelier di via Margutta. Nel 1961 espone con una personale a Roma e nello stesso anno è impegnato come scenografo presso gli studi cinematografici<br />
di Cinecittà. È a Zurigo nel 196 e nel 1966, esponendo alla Galleria Burdeke. Viaggia spesso. Conosce André Verdet, César e Hartung, facendosi<br />
un’idea chiara della condizione dell’arte moderna europea. Così, a partire dalla metà degli anni Sessanta, le figure si frammentano e i piani si intersecano<br />
smembrando le prospettive. Intorno al 19 il doppio processo di astrazione e di concrezione delle forme è compiuto. Fra il 19 6 e il 19 esegue il ciclo<br />
delle Decomposizioni. Compaiono tecniche miste, collages e olii a combustione. Degli anni 19 8- 9 sono invece le Evocazioni, una serie di tele e carte di<br />
grande formato lavorate con l’aerografo. In questi anni pensa di abbandonare l’attività. Ma l’artista torna a dipingere, recuperando in pieno le proprie tradizioni.<br />
Nel 1980 si trasferisce a Velletri. Tra il 1986 e il 1988 torna ad esporre nelle gallerie italiane e nelle fiere di Amburgo e Nizza. Del 1990 è la grande<br />
retrospettiva a Venezia, nel Centro d’Arte Sant’Apollonia. Nel 1993 si stabilisce a Parigi e dopo due anni va ad abitare a Verona. Dal 1996 al 1999 espone a<br />
L’Aquila, Roma, Ravenna, Mantova, Atlanta, Parigi e Verona. Nel 2001 espone a Torino, Bruxelles ed a Nagahama in Giappone. Nel 2003 è nominato Artista<br />
dell’Anno dal “World Art Celebrities Journal and Humanities Committee” e dal “The Readers of the World Art Celebrities Journal”. Nel 2004, in Australia,<br />
tiene una mostra personale, presso il Greg James Studio Gallery di Fremantle (Perth). Negli ultimi anni ha presentato le sue opere in molte fiere straniere,<br />
come la Shanghai Art Fair, l’Art Miami (Florida, USA), l’Artexpo a New York e al Kiaf di Seoul e in alcune personali a Modena, Iseo e Mantova.<br />
20
009 Le forme... ...i colori (Arancio)<br />
Acquaforte/acquatinta, incisione cm 1 ,3 x 10,3, 2002<br />
21
Vincenzo Balsamo<br />
010 Le forme... ...i colori (Ocra)<br />
Acquaforte/acquatinta, incisione cm 16,2 x 10,2, 2002<br />
22
011 Le forme... ...i colori (Verde)<br />
Acquaforte/acquatinta, incisione cm 16 x 16, 2002<br />
23
Vincenzo Balsamo<br />
012 Le forme... ...i colori (Celeste)<br />
Acquaforte/acquatinta, incisione cm 1 x 10, 2002<br />
24
013 C’è e si vede<br />
Tecnica mista su tela, cm 12 x 100<br />
Christian Balzano<br />
Nasce il 12 febbraio a Livorno, dove vive e lavora. Nel 1986 vince una borsa di studio per il diploma di maestro d’arte e, nel 1988 consegue il diploma<br />
di Maturità Artistica presso l’Istituto d’Arte di Pisa. Negli ultimi anni ha intensificato la sua attività artistica supportata da numerose mostre personali<br />
e collettive. Tra il 2001 e il 2004 espone a Livorno, Milano, Roma e Pietrasanta. Del 200 è la personale Effetto Venezia tenuta a Livorno. L’anno<br />
successivo partecipa, grazie alla Casa d’Arte San Lorenzo, al Week end dell’Arte d’Autunno presso la Villa Medicea La Ferdinanda ad Artimino (Prato),<br />
al Week end dell’Arte di Primavera tenutasi al Green Park Resort di Tirrenia e alla Settimana dell’Arte nell’IGV Club Le Castella in Calabria. Sempre nel<br />
2006 espone in una mostra collettiva nello Spazio Tiberti di Rovato. Anche negli anni seguenti partecipa alle stesse manifestazioni organizzate dalla<br />
Casa d’Arte San Lorenzo allestite anche presso il Grand Hotel San Marco di Casciana Terme a Pisa, nel Poggio dei Medici Golf Resort i Toscana e nell’IGV<br />
Club Santa Giusta di Castiadas in Sardegna. Nel 2008 allestisce la mostra personale Non è vero ma ci credo alla Galleria San Lorenzo di Milano,<br />
evento curato da Mimmo Di Marzio.<br />
2
Renzo Borella<br />
014 Quel giorno in cui Vincent...<br />
Acrilico su tavola, cm 63 x 8 , 2008<br />
Figlio del noto artista-paesaggista Giuseppe Borella, è nato a La Spezia nel 1948. Nel 1968 si diploma al Liceo artistico di Carrara. Dal 199 dirige a La<br />
Spezia una scuola d’arte, “Officina-Botteghe d’Arte”, che, tutt’oggi, conta numerosi iscritti. La sua prima esposizione si è tenuta nel 19 1 alla Galleria<br />
La Sprugola di La Spezia. Nel 19 ha preso parte alla Rassegna internazionale della giovane pittura italiana al Palazzo delle Esposizioni di Roma, ha<br />
partecipato alle mostre internazionali “Città di Faenza” e di Torre Pellice, ed è stato premiato alla Rassegna nazionale di pittura di Campi Bisenzio e a<br />
quella di “Borgate della Lunigiana”. Altri riconoscimenti e premi sono arrivati l’anno successivo con la partecipazione alla Rassegna dei giovani artisti<br />
liguri nella Biennale di Castelnuovo Magra e nel 19 con la IX Biennale di pittura “Colori della Lunigiana” a Sarzana, nel 19 8 vincendo il primo premio<br />
al concorso nazionale di pittura di Cutigliano (Pistoia). Nel 19 9 viene inaugurata una sua mostra al Palazzo della Permanente a Milano, città dove<br />
l’artista si trasferisce per un decennio per poi tornare, all’inizio degli anni Novanta, a La Spezia.<br />
In questi ultimi trent’anni ha esposto nelle maggiori città italiane (Roma, Milano, Venezia, Genova, Verona, Chiavari, Savona, Viareggio, Carrara, Imperia,<br />
Portovenere, Sarzana, Forte dei Marmi, ecc.) e alcune sue opere sono ospitate in permanenza nel Museo d’Arte Contemporanea di Busto Arsizio,<br />
di Gallarate e in quello di La Spezia. Tra il 200 e il 2008 si è tenuta la sua mostra personale Il tempo ritrovato, nel Palazzo dell’Abbondanza di Massa<br />
Marittima. Attualmente, insieme alla nota galleria Menhir Arte Contemporanea di La Spezia, partecipa alle fiere d’arte contemporanea più prestigiose<br />
a livello europeo.<br />
26
015 Io e la luna<br />
Tecnica mista su tela, cm 40 x 40, 2008<br />
Marco Borgianni<br />
Nasce a Vico d’Elsa (Firenze). Si iscrive all’Istituto d’Arte di Siena dove si diploma come maestro d’arte in ceramica. In questo periodo entra in contatto<br />
con il pittore Emilio Montagnani e lo scultore Plinio Tammaro. A metà degli anni Sessanta esordisce con la prima mostra alla Galleria Nuova Aminta<br />
di Siena. Nel 196 frequenta la Facoltà di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 19 0 fonda, insieme ad altri compagni, la rassegna d’arte<br />
contemporanea “Vico Arte”: tra gli altri espongono grandi artisti come Guttuso, Treccani, Maccari, Murer e Zancanaro. Negli anni Ottanta iniziano le<br />
esposizioni all’estero: a Rabat, in Marocco (1981), a Auverse sur Oise (1983), a Parigi (dal 1984 al 1988), a Reims (1986), in Svizzera (198 e 1988), a<br />
Ginevra (dal 1988 al 1993), fino alle personali in Canada e in Giappone del 198 . Nel 1992, dopo varie mostre in tutta l’Italia, l’artista espone a San<br />
Francisco. Impressionato dal Gran Canyon e dai paesaggi selvaggi americani comincia a dipingere opere ispirate a questi luoghi. Nel 199 dipinge il<br />
drappellone per il Palio dell’Assunta di Siena. L’anno seguente espone a Madrid e in Inghilterra. Il 2000 è l’anno della sua mostra antologica a Palazzo<br />
Pretorio di Certaldo, mentre nel 2001 pubblica la sua monografia Viaggi nella Natura. Tra il 200 ed il 200 presenta i suoi lavori a Mosca, al Palagio<br />
di Parte Guelfa di Firenze, a Saint Brice in Francia, all’Arte Fiera Verona, a Carrara ed a Boca Raton in Florida. Del 2008 è la sua personale al Castello<br />
dei Conti Guidi, sede della <strong>Fondazione</strong> Giuliano Ghelli, a Poppi (Arezzo).<br />
2
Roberto Braida<br />
016 Linea d’Acqua<br />
Tecnica mista ed olio su tela, cm 0 x 0, 2008<br />
È nato a La Spezia nel 19 3 dove vive e lavora. Inizia a dipingere giovanissimo e a 14 anni partecipa alla sua prima collettiva insieme ad altri artisti<br />
liguri. Studia tutte le tecniche pittoriche dalla tempera all’acquarello, dall’incisione alla pittura ad olio che continuerà a perfezionare con accurata<br />
precisione.<br />
Tutta la sua vita artistica è caratterizzata dalla ricerca, che Braida conduce in modo totalmente autonomo, attraverso fasi caratterizzate da tematiche<br />
diverse.<br />
Gli strumenti che Braida usa per creare l’incanto sono la luce, il colore, una grandissima padronanza della tecnica, l’animo limpido e malinconico ed<br />
un amore sconfinato per la pittura.<br />
Tra il 2000 ed il 200 espone in collettive ed eventi personali a Pisa, Venezia, Brescia, Padova, Bari e Miami (Florida). Dell’ottobre 2006 è la personale<br />
Nei Segreti dell’Orizzonte allestita presso la Galleria San Lorenzo di Milano a cura di Luigi Meneghelli. Sia nel 200 che nel 2008 partecipa ai Week end<br />
dell’Arte d’Autunno e di Primavera, organizzati dalla Casa d’Arte San Lorenzo, allestiti ad Artimino (Prato), a Castiadas in Sardegna, a Casciana Terme<br />
(Pisa), e al Poggio dei Medici Golf Resort in Toscana. Sempre nel 2008 tiene la personale La linea d’acqua, nel Museo Tecnico Navale di La Spezia,<br />
curata da Anna Caterina Bellati.<br />
28
017 Senza titolo<br />
Acrilici su carta telata riportata su tela, cm 0 x 0, 1966<br />
Ennio Calabria<br />
Nasce a Tripoli nel 193 e attualmente vive e lavora a Roma. È del 19 8 la sua prima personale alla Galleria La Feluca di Roma. Fu allora individuato<br />
dalla critica d’arte fra i pittori più significativi della generazione emersa tra il 19 0 e il 1960, esponente impegnato di una pittura rivolta al sociale.<br />
Nel 1963 insieme ai pittori Attardi, Farulli, Gianquinto, Guccione e Vespignani, e ai critici Del Guercio, Micacchi e Morosini, fonda il gruppo Il pro e il<br />
contro che diventa un forte punto di riferimento per le nuove ricerche figurative e realiste in Italia nel periodo dell’egemonia del mercato informale.<br />
Sue opere sono presenti al Metropolitan di New York, al Museo di San Paolo del Brasile, al Museo Puskin di Mosca, al Museo Wroclaw di Cracovia, al<br />
Museo di Arte moderna di Eliat (Israele), al Museo d’Arte Contemporanea di Sofia, alla Galleria Gucci di New York, alla Colombe d’Or di St. Paul-de-<br />
Vence (Francia).<br />
Ennio Calabria ha inoltre illustrato diversi volumi di poesia, racconti, nonché copertine per libri, e ha prodotto circa 0 manifesti. Un’antologica di suoi<br />
manifesti è stata esposta in varie città: Livorno, La Spezia, Forlì, Civitavecchia, Roma e, all’estero, a Helsinki, Budapest, Bucarest, Sofia, Kerni (Lapponia).<br />
Nel 1981 è uscito un volume antologico della sua produzione grafica dal 19 3 al 1981.<br />
È stato inoltre protagonista di vari filmati tra i quali: Lotta contro i mostri (documentario), 1964, regia di Gigi Di Gianni; Special 1975, regia di Sergio<br />
Pastore; Artisti d’oggi, programma di Franco Simongini; Un pittore la Sua città, 1986, regia di Roberto Locci; La città dentro, 198 , realizzato da Aldo<br />
Cimaglia e Alessandra Pedonesi.<br />
29
Fabio Calvetti<br />
018 Piccola attesa<br />
Dipinto su tavola, cm 30 x 40, 2008<br />
Nasce nel 19 6 a Certaldo, in provincia di Firenze. Si diploma al Liceo Artistico e successivamente si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Qui<br />
segue la Scuola di Fernando Farulli che lo inserisce in un ristretto gruppo di studenti che attueranno una serie di esperienze pittoriche a contatto con<br />
diverse realtà sociali. Nel 19 8 si diploma all’Accademia di Belle Arti. Le tematiche della sua pittura sono indirizzate soprattutto all’analisi interiore<br />
e alle difficoltà di comunicazione indotte dal veloce modificarsi degli schemi sociali. Nel 198 al “SIAC” di Firenze viene inserito dal critico Tommaso<br />
Paloscia in Onda verde, una selezione di giovani artisti italiani. Con l’inizio degli anni Novanta comincia ad esporre all’estero, sia in Oriente che in<br />
Europa, grazie a collaborazioni permanenti con gallerie di grande importanza internazionale come la Shiraishi Gallery di Tokyo e la Schortgen Galerie<br />
di Lussemburgo. In questi anni è ricca e costante la sua presenza anche alle fiere internazionali di Ginevra, Amsterdam, Strasburgo, Gand, Den Haag e<br />
Kortrijk. Dopo questa esperienza internazionale le sue opere cominciano a trovare spazio anche in Italia e arrivano le significative personali di Napoli,<br />
alla Casina Pompeiana, a Genova presso la Galleria Guidi, a Certaldo nel Palazzo Pretorio ed a Ercolano, alla Villa Campolieto. Il lavoro internazionale<br />
continua anche negli anni più recenti attraverso le personali a Brest, Tokyo, Weimar, Nomea, in Nuova Caledonia, Osaka e Lione. Di rilievo la sua<br />
esposizione a Kwangju, Repubblica di Corea, al City Art Museum. Dal 2003 lavora in esclusiva per l’Italia con le gallerie “Artesanterasmo” di Milano<br />
e “Guidi” di Genova.<br />
30
019 Notre dame<br />
Olio su cartone, cm 40 x 0<br />
Maceo Casadei<br />
Nasce a Forlì nel 1899 dove muore nel 1992. Inizia a dipingere giovanissimo nello studio del pittore forlivese Giovanni Marchini. Nel 1912 si stabilisce<br />
a Lione dove studia presso l’Accademia Libera di Nudo. Qui frequenta l’artista concittadino Pietro Angelini.<br />
Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, fa ritorno a Lione e successivamente rientra in Romagna per dedicarsi attivamente alla pittura. Le<br />
ristrettezze economiche lo obbligano a lavorare anche come ritoccatore fotografico. Nel periodo compreso tra gli anni Venti e Trenta, durante i quali<br />
ritorna di frequente a Lione, esegue scene teatrali, ornati e fregi murali.<br />
Nel 1934 accetta l’assunzione all’Istituto Nazionale Luce di Roma come disegnatore e pittore nel reparto trucchi cinematografici. È anche progettista,<br />
per conto dell’ente romano, di numerosi padiglioni fieristici.<br />
Nel 193 , due sue opere vengono acquistate dal Ministero dell’Educazione Nazionale ed esposte alla Galleria d’Arte Moderna di Roma. Durante la<br />
seconda guerra mondiale, dal 1941 al ’43, come reporter al fronte, scatta migliaia di fotografie ed esegue oltre quattrocento “impressioni” di guerra,<br />
alcune delle quali, nel 1942, vengono esposte alla Galleria Il Milione di Milano. Tra il 1946 ed il 194 è a Venezia dove frequenta Filippo de Pisis.<br />
Dall’inizio degli anni Cinquanta opera assiduamente a Forlì. Durante frequenti soggiorni in Francia, esegue dipinti ed acquerelli ispirati in particolare<br />
al paesaggio urbano parigino ed alla campagna lionese. Nel 19 9 realizza una delle sue maggiori opere decorative nella Chiesa dei Servi di Maria a<br />
Roma. Nel 1968 dona alla Pinacoteca comunale di Forlì un’ingente raccolta di sue opere. Maceo Casadei va considerato tra i principali continuatori<br />
della tradizione figurativa ottocentesca in ambito romagnolo.<br />
31
Giuseppe Chiari<br />
020 Senza titolo<br />
Tecnica mista su carta, cm 100 x 0<br />
Nasce a Firenze nel 1926 e vi muore nel 200 . È l’unico accreditato esponente italiano di “Fluxus”, è performer d’eccezione ed esploratore di una<br />
nuova dimensione, visiva e minimale, dell’esperienza musicale cui unisce da sempre pratiche più propriamente “artistiche” quali il collage, la pittura, la<br />
contaminazione di esperienza gestuale e di espressione verbale. Il suo background è fatto di pianoforte, di composizione musicale e matematica.<br />
Nel 1964 si affianca al “Gruppo 0” che gli suscita interesse per l’inedito e coraggioso tentativo di coniugare materiali ready-made estrapolati da<br />
rotocalchi, ma invertiti dal punto di vista del significato mediante il deviato e deviante utilizzo della parola: si tratta dell’atto di nascita della poesia<br />
visiva. Chiari non rinuncia mai a scrivere, sfornando testi considerati oggi veri e propri “pezzi di culto” delle neo-avanguardie e dei loro estimatori, e a<br />
produrre video-tape, autentici momenti di compenetrazione di immagine e suono.<br />
Le sue performances vengono ospitate fra l’altro, alla Biennale di Venezia nel 19 2, a Documenta di Kassel nello stesso anno, al Kunstmuseum di<br />
Lucerna e al Kunstverein di Hannover nel 19 3, al Royal College of Art di Londra nel 19 , al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris nel 19 6, alla<br />
Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna nel 19 , al Centre d’Art Contemporain di Ginevra nel 19 9, al Centre Pompidou di Parigi nel 1980, al<br />
Museum of Modem Art di New York nel 1989 e alla Rocca di Umbertine – Centro per l’Arte Contemporanea nel 1996.<br />
Realizzava concerti ed esecuzioni in teatri, centri musicali e spazi artistici di tutto il mondo.<br />
32
021 Diana<br />
Carboncino, cm 100 x 0, 1990-91<br />
Antonio Ciccone<br />
È nato a San Giovanni Rotondo, in Puglia, e attualmente vive e lavora a Firenze. Nel 19 4 si è trasferito nel capoluogo toscano dove ha frequentato<br />
gli studi d’arte di Pietro Annigoni, Nerina Simi e la Scuola Libera del Nudo all’Accademia delle Belle Arti. Nel 19 8 ha eseguito il famoso affresco San<br />
Francesco nel Convento dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo (Foggia). Nel 1962 ha dipinto l’affresco della Resurrezione nel Battistero di Santa<br />
Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo. Il cartone per l’affresco si trova nell’Oratorio della Beata Vergine Maria a Castagno d’Andrea a Firenze. Dal<br />
1963 al 1980 ha vissuto tra l’Italia e gli Stati Uniti. Nel 1964 ha eseguito il drammatico affresco Le stigmate di San Francesco nel Battistero di Santa<br />
Maria delle Grazie, sempre a San Giovanni Rotondo. Nella Sala di Lettura “Padre Pio” della cittadina pugliese si trova esposta un’importante collezione<br />
di sue opere dedicate a Padre Pio ed eseguite negli anni Settanta. Dal 1986 al 198 ha presentato una mostra itinerante in Inghilterra e Irlanda: Padre<br />
Pio e il Gargano. Nel 198 ha eseguito l’affresco La Natività, a Ponte Buggianese (Pistoia), l’anno seguente il dipinto La Resurrezione, collocato nel<br />
Chiostro del Palazzo di Città di San Giovanni Rotondo, e nel 1992 l’opera Composizione 1992-1993 per la Cassa Rurale ed Artigiana della medesima<br />
località. Le sue opere si trovano in musei e collezioni private. Considerato tra i principali ritrattisti mondiali, Ciccone è rinomato per i suoi maestosi<br />
ritratti in carboncino e in acrilico. Celebri sono le sue serie dedicate a personalità come The Lydia series e Omaggio a Pietro Annigoni. Molti i critici<br />
che hanno scritto su di lui: John T. Spike, Alberto Maria Fortuna, Giovanni Scarale, Roberta Fiorini, Paola Bortolotti, Maurizio Vanni, Antonio Paolucci<br />
e Tommaso Paloscia.<br />
33
Goffredo Civitarese<br />
022 Dualismo<br />
Olio su tela, cm 0 x 0, 2004<br />
È nato a Chieti nel 1938. Si forma come autodidatta dedito alla figurazione: tra i suoi soggetti preferiti abbiamo nature morte e figure femminili<br />
realizzate con la tecnica a olio e ad acquerello.<br />
All’attività di pittore alterna quella di musicista, è infatti un ottimo chitarrista: esegue brani jazz e sud-americani. L’amore per la musica latina si<br />
rispecchia anche nella sua pittura: c’è sicuramente un parallelo fra la “saudad” e le sue modelle sensuali ed esotiche.<br />
Sull’artista hanno scritto: Bartorello, Della Loggia, Filoso, Freschi, Gatto, Graziani, Iorlando, Murolo, Orlando, Pellegrini, Ventinardi.<br />
34
023 Calore che orienta<br />
Olio su masonite, cm 0 x 34,<br />
Silvano D’Ambrosio<br />
È nato ad Hayange (Francia) nel 19 1, attualmente vive e lavora a Forlì. Ha studiato incisione col maestro Tono Zancanaro all’Accademia di Belle Arti<br />
di Ravenna tra il 19 4 ed il ’ 6. Del 19 è la sua prima mostra collettiva. Ha partecipato alla XIII Quadriennale di Roma.<br />
Ha esposto in numerose mostre personali e collettive a Cesena, Forlì, Bologna, Rimini, Ravenna e Roma. Negli ultimi anni ha partecipato anche a varie<br />
fieri tra le quali Arte Fiera Padova (2000) ed Expoarte Bari (2001). Tra le ultime mostre personali è da segnalare Passaggio fra i mondi, a cura di Alessandro<br />
Riva, presso lo Studio Vigato ad Alessandria. Nel 2002 espone nella collettiva Tutto l’odio del mondo presso Palazzo Reale di Milano ed è presente<br />
in altri eventi ad Ischia, Napoli e Pesaro. L’anno seguente partecipa alla mostra L’ebbrezza di Noè. Sedici Artisti per San Gimignano, a cura di Marisa<br />
Zattini, allestita alla Galleria Comunale d’Arte “Raffaele De Grada” di San Gimignano (Siena). Negli ultimi tre anni ha esposto a Salerno, Cesena, Cervia<br />
e Forlì. Nel 2006 è presente alla collettiva La collana bianca si colora, a cura di Agata Altavilla e Michele Saponaro, nel Palazzo Lanfranchi di Matera.<br />
Molti suoi disegni sono stati inseriti in diversi libri di narrativa, didattica e di favole, ad esempio: ventisette pitture su carta pubblicate nel volume Eden,<br />
Santi e qualche disastro, testi di Arnaldo Romani Brizzi e Claudio Spadoni (1996), copertina dell’Antologia italiana per scuola superiore, Libro d’angolo,<br />
di Iside Giambi, Edizioni F.lli Ferraro, Napoli e le illustrazioni de Il Narratore girovago – Favole, di Mirka Righi, Edizioni Area Sismica, Forlì (2006).<br />
3
Elio De Luca<br />
024 Ascoltando il tempo della vita<br />
Pastello su tela, cm 48, x 68, , 2008<br />
Nasce nel 19 0 a Pietrapaola, in Calabria. Giovanissimo si trasferisce a Prato, dove attualmente vive e lavora. Si diploma presso la Scuola d’Arte<br />
“Leonardo da Vinci” e nel 19 2 allestisce la sua prima personale alla Galleria Muzzi di Prato. Negli anni collabora con numerose gallerie tra le quali<br />
la Galleria Tornabuoni di Firenze, “L’immagine” di Arezzo, “Il Tetto” di Roma, “La Telaccia” di Torino, “Faustini” di Forte dei Marmi e “Paoli” di Prato.<br />
Molte le città in cui l’artista ha presentato i suoi lavori tra le quali Firenze, Roma, Pietrasanta, Massa, Lecce, Verbania, Brescia, Milano, Siena, Crotone,<br />
Forte dei Marmi e Prato. Sue opere entrano a far parte di collezioni pubbliche e private in Germania, Francia, Olanda, Belgio, Australia e Stati Uniti<br />
d’America. Nel 2001 espone presso la Galleria Arte Capital di Brescia. Nel 2002 è chiamato a realizzare l’VIII Palio della Costa Etrusca. Lo stesso anno,<br />
alla Galleria Comunale del Castello Aragonese di Taranto presenta la mostra itinerante Fermate il tempo, successivamente espone con due personali<br />
presso lo storico Palagio di Parte Guelfa e in Palazzo Panciatichi di Firenze. Nel 2004 allestisce l’evento Il palcoscenico dell’esistenza a Castelfiorentino.<br />
Nel 200 espone al M’ARS Contemporary Art Museum di Mosca, insieme ad un selezionato gruppo di artisti internazionali. Nel 2006 partecipa alla<br />
mostra collettiva Rifiuti preziosi – Il Nouveau Réalisme e la cultura contemporanea, tenutasi a Firenze nei prestigiosi locali di Palazzo Strozzi. Nel 200<br />
è stato uno degli artisti selezionati per rappresentare l’Istituto di Cultura Italiana all’Artist Istanbul Art Fair di Istanbul. Ha esposto di recente anche<br />
a Lecco, Cento (Ferrara) e Forte dei Marmi<br />
Ha inoltre intrapreso un’intensa attività espositiva negli Stati Uniti d’America: ha esibito le sue opere al Washington Convention Center di Washington<br />
DC, al Miami Beach Convention Center di Miami e al Boca Raton Gallery Centre, in Florida.<br />
36
025 Misura<br />
Tecnica mista su tavola, cm 60 x 0<br />
Lucio Del Pezzo<br />
Nasce a Napoli nel 1933, ma vive e lavora a Milano. Nel 19 si diploma nel corso di Arte applicata, all’Istituto d’arte di Stato di Napoli. Frequenta,<br />
allievo di Emilio Notte, il corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Tiene la sua prima personale a Padova.<br />
Nel 19 8 partecipa alla fondazione del Gruppo 58 di Napoli, collegato con il Movimento Nucleare guidato da Enrico Baj a Milano e con i gruppi Phases<br />
a Parigi, Spur a Monaco e Boa a Buenos Aires.<br />
Aderisce al “Manifeste de Naples” e partecipa attivamente alla creazione della rivista “Documento Sud”, rassegna di arte e di cultura di avanguardia.<br />
Negli anni ’60 si trasferisce a Milano ed espone alla Galleria Schwarz. Nel 1961 presenta la sua prima personale a New York. Nel 1964 realizza insieme<br />
ad altri artisti, tra cui Baj e Fontana, il Labirinto del Tempo Libero alla XIII Triennale di Milano, ottenendo uno dei premi internazionali. Partecipa sia<br />
alla XXXII che alla XXXIII Biennale di Venezia.<br />
Successivamente espone a Ginevra e Parigi. Lo Stato francese acquisisce due sue opere e gli commissiona due grandi sculture all’aperto. Nel 1969 è<br />
invitato a Cuba al Festival Mondiale dei Popoli dove presenta la scultura La Tomba di Marat. L’anno seguente una sua retrospettiva è ospitata all’Università<br />
di Parma a cura di Arturo Carlo Quintavalle. Nei primi anni del 19 0 collabora con la Olivetti e la Renault, insegna alla “Sorbonne” di Parigi e<br />
lavora per il Centre Pompidou.<br />
Negli anni Novanta i lavori importanti gli vengono commissionati dalla casa di moda Ferré e dal Comune di Napoli. Del 2000 è la sua prima grande<br />
retrospettiva in Germania.<br />
3
Giovanni Erbabianca<br />
026 Folletto curioso<br />
Scultura luminosa con assemblage di metalli di recupero, cm 32 x 81, 2006<br />
L’artista nasce nel 19 a Firenze. Interessato alla comunicazione e al mondo dell’infanzia, si diploma presso l’Istituto magistrale ”Gino Capponi” nel<br />
1994. Autodidatta nel campo della realizzazione artistica, ha cominciato ad interessarsi alla creazione di sculture luminose fin dagli anni giovanili e<br />
soltanto dal 2001 in modo continuativo. Partecipa, insieme alla moglie, al concorso “Nuove idee per nuove imprese”, indetto dal Comune di Firenze,<br />
e viene selezionato fra i primi cinquanta progetti presentati, aggiudicandosi la possibilità di accedere ai finanziamenti per l’attività. Sulla scorta di<br />
questa esperienza nasce l’atelier ”Fiori di luce” prima in via Romana e poi in Borgo San Frediano. Questa esperienza è determinante per farlo conoscere<br />
e per incontrare artisti che si muovono nel suo stesso ambito di interesse, cioè l’impiego di materiali di recupero. Nei primi anni del 2000 intensa è l’attività<br />
espositiva: partecipa infatti a molte mostre collettive: Art Tour - O presso Palazzo Coveri a Firenze (200 ), Rifiuti preziosi – Il Nouveau Réalisme e<br />
la cultura contemporanea, tenutasi sempre nel capoluogo fiorentino presso Palazzo Strozzi e TusciaElecta - Arte contemporanea nel Chianti (2006). In<br />
occasione dell’Estate Fiorentina del 2006 crea l’installazione G8 per l’acqua in Piazza Ghiberti. Nel 2008 partecipa all’evento collettivo Fragile, presso<br />
il Palazzo Comunale di Siena, e una sua opera entra a far parte della collezione permanente dell’azienda “Quadrifoglio S.p.A” di Firenze. Tutte le sue<br />
opere hanno una doppia valenza: quella espressiva e, soprattutto, quella ideale con cui vuole comunicare il possibile riutilizzo dei materiali. L’oggetto<br />
così creato fa rientrare “vecchi” oggetti nel ciclo vitale, senza che siano stati innescati ulteriori ed inquinanti passaggi di produzione.<br />
38<br />
027 Senza titolo<br />
Scultura luminosa con assemblage di oggetti di recupero, cm 99 x 124, 2008
028 Migrazioni<br />
Tecnica mista su tela, cm 0 x 0, 2008<br />
Paolo Fiorellini<br />
È nato a Sarzana (La Spezia) nel 1961, dove vive e lavora. Nel 198 frequenta l’Accademia d’arte di Carrara. Nel periodo iniziale, il suo lavoro artistico<br />
è caratterizzato da un linguaggio figurativo/espressionista, ma a partire dagli anni Novanta, con la conoscenza di maestri come Francesco Vaccarone<br />
e Giuliano Tomaino, la sua pittura approda a un gesto più informale, ricco di materia. Negli anni seguenti si cimenta anche in installazioni strutturate<br />
con vari materiali tra cui il silicone, nel quale include elementi spesso presi dalla natura, come fiori, erba o pesci. La pittura di Fiorellini si interessa<br />
alla sostanza e alla materialità del pigmento cromatico integrato alle superfici. Lui privilegia il colore per l’energia assorbita o irradiante, ma la sua<br />
vera trasgressione – desiderio di disorientamento del limite reale – è quella di proporre delle icone concrete utilizzate per suggerire un concetto, per<br />
significare una nozione astratta o un principio di ordine morale. Dentro il suo lavoro la simbolizzazione si presenta come un tessuto di superfici e<br />
oggetti sui quali nasce una sorta di filosofia degli sprofondamenti e degli affioramenti, per cui, attaccando una sua opera ci sentiamo invischiati in<br />
un continuo moto di segni che rivela la presenza di alcuni archetipi. Per Paolo l’arte è comunicazione e duplice incontro: introiezione ed esternazione<br />
– intesa come scambio dialettico del dato sensibile – dove dipingere diventa un tentativo di far slittare l’esistenza altrove, attraverso un desiderio di<br />
analisi e di riflessione.<br />
È attraverso il pensiero e l’azione che Paolo crea progressivamente un lavoro che potrebbe corrispondere al riflesso della società in cui vive: il pensiero<br />
attraverso i suoi gradi di libertà può rendere possibile ciò che sembra irraggiungibile.<br />
39
Stefano Gattelli<br />
029 A immagine del cielo<br />
Olio su tela, cm 60 x 0, 2003<br />
È nato nel 1962 a Forlì dove vive e lavora. Si è diplomato in decorazione all’Istituto d’Arte di Forlì e in pittura all’Accademia di Bologna. Si è occupato<br />
di incisione calcografica, decorazione murale, scenografia. Nel 1984 esordisce con la prima esposizione personale a Forlì. Nel 198 partecipa all’esposizione<br />
collettiva Eclissi: l’unione di ciò che deve rimanere separato, tenuta alla Galleria Mascarella di Bologna. Nello stesso anno prende parte a Ferrara,<br />
nelle “Sale Boldini”, alla mostra Estensioni e all’Italian Festival for multi-media work a New York. Nel 1986 concentra la propria ricerca essenzialmente<br />
sul tema del paesaggio; viene invitato dal critico Claudio Spadoni ad esporre alla <strong>Fondazione</strong> Bevilacqua La Masa di Venezia. Partecipa a numerose<br />
collettive e personali fino alla più recente, tenutasi a S. Agostino di Ferrara nel novembre del 2000. Nel 1996 collabora con la compagnia “Accademia<br />
Perduta”, dipingendo le scenografie per lo spettacolo itinerante Il bosco delle storie presso il Teatro Il Piccolo di Forlì. Nel 1999 riceve il “Premio Nella<br />
Versari” per la sua attività artistica e di ricerca, con la quale si è rivelato in grado di affermare compiutamente e riconoscibilmente una propria cifra<br />
stilistica e poetica. Ha tenuto lezioni di storia dell’arte e tecnica della pittura ad olio presso l’Università degli Studi di Bologna (“Scuola Superiore per<br />
Interpreti e Traduttori di Forlì”). Saggi sulla sua opera sono apparsi sulla rivista “Arte Mondadori” (aprile 1992 e agosto 1996). Ultimamente ha partecipato<br />
all’esposizione storica sugli Aspetti e figure del ‘900 in Romagna a Cesena e ha inaugurato la personale Isola sulla sorgente presso la Galleria<br />
Spazionove Arte Contemporanea di Faenza. Del 2004 è la mostra personale Luoghi senz’ombra a Forlì.<br />
40
030 Senza titolo<br />
Olio su tela, cm 0 x 90<br />
Mimmo Germanà<br />
È nato a Catania 1944 ed è morto a Milano nel 1992. Autodidatta, emerge all’inizio degli anni Ottanta con la Transavanguardia, termine col quale il<br />
critico Achille Bonito Oliva designa un gruppetto di artisti italiani, tra i quali Cucchi, Chia, Clemente, Paladino, De Maria, che rilanciano una pittura di<br />
figurazione visionaria, dai colori fauve, che recupera spunti e citazioni senza progetto, anche dall’arte del passato.<br />
Nel 1980 partecipa alla Biennale di Venezia. Nel 198 gli viene assegnato il “Premio Gallarate”. Espone in molte mostre personali in città italiane ed internazionali<br />
come: Modena, Düsseldorf, Vienna, Lecco, Parigi, Verona, Amburgo, Sidney, Milano, Genova, Roma, Torino, Il Cairo ed Alessandria d’Egitto,<br />
Bruxelles, Damas in Siria, Atene e Amman in Giordania. Tra le mostre retrospettive ricordiamo quella allestita nel 1994 al Museo d’arte contemporanea<br />
e Fondazioni Orestiadi a Gibellina, curata da Achille Bonito Oliva, e quella presso la Galleria Boxart di Verona, a cura di Francesco Gallo.<br />
41
Giuliano Ghelli<br />
031 Sensazionale mare verticale<br />
Acrilico e pomice su tela, cm 40 x 30 x 4, 2008<br />
Nasce a Firenze nel 1944. La sua prima personale viene allestita nel 1961 alla Galleria Numero di Milano. Nel 19 4 pubblica Il Portapaesaggi, un volume<br />
di disegni con testi di Lara Vinca Masini. Nello stesso anno espone a Parigi e successivamente a New York. Seguono altre esposizioni all’estero:<br />
Los Angeles, Francoforte, Sidney, Brema, Siviglia, Bruxelles e Barcellona. In Italia espone alla X Quadriennale di Roma e alla X Biennale di Mentone.<br />
Arriva presto a superare le cento mostre personali. Nel 1992 espone nella “Sala del Tesoro” del Castello Sforzesco a Milano. La Mercedes Benz gli<br />
commissiona nel 199 venti opere per la nuova sede di Roma. Nel 2000 vince il concorso per la realizzazione di un murale su Pinocchio a Collodi.<br />
Anche il Museo Pecci ospita, nel 2001, una sua personale intitolata La Parola Colorata, riallestita alla Galleria d’Arte Moderna ad Arezzo. Nell’inverno<br />
dello stesso anno, Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale toscano a Firenze, ha ospitato le sue opere. Nel 2002 uno dei suoi busti dipinti<br />
viene scelto come “Premio Milano per la Moda 2002”. Tra il 2004 e 200 espone a Miami, Portsmouth, Furnes (Belgio), Francoforte, Palermo, Cosenza,<br />
Firenze e Mosca. Esce la sua monografia Le vie del tempo, curata da Maurizio Vanni. Nel Febbraio 2006 è presente nuovament al M’ARS Contemporary<br />
Art Museum di Mosca. Personali recenti: Palazzo Coveri di Firenze, Castello dei Conti Guidi e Galleria d’Arte Contemporanea Palazzo Giorni di Poppi,<br />
Museo Archeologico di Massa Marittima, dove ha anche dipinto il palio di Agosto, Teatro Romano di Fiesole. Nell’agosto dello stesso anno gli è stata<br />
assegnata la “Vela d’Oro” della critica alla omonima Rassegna Internazionale di Marina di Ravenna. Tra il 200 ed il 2008 ha tenuto personali a Miami,<br />
Montevarchi, Carrara, Bredene (Belgio), Iseo e Jade (Germania), Tokyo, Kyoto, Miami, Mosca, Liegi, Anversa. Nel 2008 ha istituito la <strong>Fondazione</strong><br />
Giuliano Ghelli a Poppi, in Casentino.<br />
42
032 San Giorgio<br />
Olio su cartone, cm 1 x 2, , 19 2<br />
Virgilio Guidi<br />
Nasce a Roma nel 1891. Segue i corsi dell’Istituto tecnico a Roma e quelli serali della Scuola Libera di Pittura. Nel 1911 si iscrive all’Accademia di Belle<br />
Arti a Roma, nel corso di pittura tenuto da Aristide Sartorio. Comincia a riflettere sulla luce, elemento determinante dei propri dipinti. Nel 191 espone<br />
alla III Secessione romana. Nel 1922 e nel ‘24 è presente alla Biennale di Venezia. Sia nel 1926 che nel 1929 prende parte alla mostra del Novecento<br />
Italiano a Milano, al Palazzo della Permanente. Nel 192 è chiamato a insegnare pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, sostituendovi Ettore<br />
Tito. Alla fine degli anni Venti si dedica alla pittura di paesaggi veneziani e asolani. Nel 1931 riprende i rapporti con Filippo de Pisis, già conosciuto a<br />
Roma. L’anno seguente tiene una prima mostra personale a Firenze ed espone alla XVIII Biennale di Venezia. Nel 1933 soggiorna a Parigi, dipingendovi<br />
paesaggi. A distanza di due anni si trasferisce a Bologna, dove insegna all’Accademia di Belle Arti. Sempre nel 193 partecipa alla II Quadriennale<br />
romana, dove è premiato. È presente alle biennali veneziane del ’36 e del ’40. Nel 1944 si stabilisce nuovamente a Venezia. Nel 19 0 prende parte<br />
al Movimento Spaziale, animato da Lucio Fontana. Dal 19 2 al 19 la sua ricerca pittorica procede per cicli tematici: Figure nello spazio, Angoscia,<br />
Presenze, Teste, Marine, Figure emblematiche e Tumulti. Dopo tre anni inizia il ciclo delle prime Architetture cosmiche, delle Marine astratte e dei<br />
Grandi occhi. Nel 1964 tiene una personale alla XXXII Biennale di Venezia. Del 19 1 è la sua antologica al Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna. Nel<br />
19 2 comincia a dipingere i Grandi alberi, suggestionato dal paesaggio marchigiano conosciuto in occasione del viaggio a Recanati. L’anno seguente<br />
tiene una mostra nel Museo d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia. Successivamente espone a Bologna, a Villa Simes a Piazzola sul Brenta, a Lugano e<br />
a Treviso. Nel 1980 si inaugura, nel Palazzo Fortuny di Venezia, il Museo Guidi. Muore a Venezia nel 1984.<br />
43
Joseph Kaliher<br />
033 A pesca del sé<br />
Olio su tela, cm 40 x 40, 2006<br />
Nasce nel 19 0 in Texas, vicino Ranger. A soli due anni si trasferisce a Firenze. Trascorre l’adolescenza tra l’Italia, gli Stati Uniti e l’Inghilterra. Ritorna<br />
nel capoluogo toscano nel 198 , qui segue lezioni private di disegno. Prosegue i suoi studi artistici in Belgio, frequentando il prestigioso Institut<br />
Superieur Van der Kelen et Logelain di Bruxelles, dove si specializza nella tecnica del trompe l’oeil e del faux bois et marble fiammingo. Lavora prima<br />
come ritrattista e poi come decoratore d’interni accanto all’architetto Michele Bonan. Molti i clienti importanti per cui l’artista americano crea, come<br />
ad esempio il principe Colonna di Napoli, Walfredo Della Gherardesca, i conti Branca, il marchese Ludovico Antinori, le famiglie Ferragamo, Modestini,<br />
fino a Paloma Picasso per la quale disegna prodotti d’alta moda. È nel 199 che Kaliher decide di dedicarsi unicamente alla pittura arrivando ad<br />
allestire mostre a Firenze, Prato e all’estero. Da ricordare le sue personali alla Fifth Season Gallery a Xania (Creta), al Club La Commedia a Marbella<br />
in Spagna, a Laguna Beach, a San Francisco, a Miami e a Santa Rosa in America. Nel 1998 si stabilisce a Milano dove partecipa ad alcuni concorsi<br />
artistici. A Firenze vince il III premio del concorso Acqua Arte, organizzato dalla <strong>Fondazione</strong> Enrico Coveri e presieduto dal prof. Vittorio Sgarbi; proprio<br />
nella collezione privata della famiglia Coveri è conservata un’opera del giovane artista. Alla fine degli anni Novanta si susseguono le mostre personali<br />
a Firenze, Milano, Genova ed in Inghilterra; nello stesso periodo partecipa alle fiere d’arte di Bologna, Udine e Montichiari. Nel 1999 Kaliher prende<br />
parte ad alcune collettive a Novara e a Genova. Il 2000 vede la sua collaborazione con la Galleria Paviglianiti di Firenze. Molte sue opere sono presenti<br />
in importanti collezioni private come quella della contessa Branca di Milano.<br />
44
034 The mustard club<br />
Olio su tela, cm 0 x 60, 2004<br />
Mark Kostabi<br />
L’artista e compositore nasce a Los Angeles nel 1960. Cresciuto a Whittier, California, studia disegno e pittura presso la California State University<br />
di Fullerton. Nel 1982 si trasferisce a New York e nel 1984 diviene una figura leader del movimento artistico “East Villane”. Sviluppa un personaggio<br />
provocatorio per i media attraverso la pubblicazione di articoli propri in cui commenta l’evoluzione dell’arte contemporanea. Nel 1988 fonda il “Kostabi<br />
World”, studio, galleria d’arte ed ufficio insieme in uno stesso complesso che apertamente impiega assistenti pittori e giovani creativi. Nel 1992<br />
il Mitsukoshi Museum ospita una sua mostra retrospettiva a Tokyo. Le sue opere si trovano nelle collezioni permanenti del Museum of Modern Art, il<br />
Metropolitan Museum of Art, il Guggenheim Museum, il Brooklyn Museum ed il Groninger Museum in Olanda. Recentemente l’artista ha realizzato un<br />
murale nel Palazzo dei Priori ad Arezzo e ha completato la scultura To See Through is not to See Into commissionata dalla città di San Benedetto del<br />
Tronto. La musica di Kostabi è stata eseguita a New York, Giappone, Italia ed Estonia da varie orchestre e pianisti fra i quali Rein Rannap, Kristjan Jarvi,<br />
Maano Mani, dall’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Estonia e dallo stesso Kostabi. Il suo primo CD è uscito nel 1998. Kostabi ha disegnato copertine<br />
di album (Use Your Illusion dei Guns N’ Roses, Adios Amigos dei “The Ramones”) e vari altri prodotti inclusi degli Swatch Watch, tirature limitate di<br />
vasi ed accessori per computer. L’artista ha pubblicato sette libri tra cui Sadness Because the Video Rental Store Was Closed, Kostabi: the early years e<br />
Conversations with Kostabi. Kostabi vive tra Roma e New York.<br />
4
Julia Landrichter<br />
035 Senza titolo<br />
Tecnica mista su compensato marino, cm 0 x 90 e 30 x 90, 2008<br />
È nata a Vienna (Austria) nel 19 . Dopo alcuni anni di studio di Medicina presso l’Università di Vienna, segue corsi di disegno del nudo (Accademia<br />
di Vienna) e, una volta trasferitasi a Firenze, corsi di disegno, acquerello e tempera d’uovo presso la scuola dello “Studio Passeri”. Tra il 1998 e il<br />
1999 frequenta dei corsi singoli di Storia dell’arte presso la Facoltà di Lettere di Firenze finché non viene ammessa all’Accademia di Belle Arti di<br />
Firenze dove consegue nel 200 la laurea in Arti visive e Discipline dello Spettacolo e dove presta attualmente la sua collaborazione per le relazioni<br />
internazionali.<br />
Ha esposto in gallerie e sedi pubbliche a Firenze (Palazzo Strozzi, Stazione Leopolda), Prato, Lastra a Signa, Montecatini, Pistoia, Roma, Livorno, Belgrado<br />
e Vienna.<br />
Nel 200 è stata selezionata, insieme ad altri artisti, per rappresentare l’Istituto Italiano di Cultura all’Artist Istanbul Art Fair di Istanbul. Nell’estate<br />
del 2008 ha partecipato al “Premio nazionale di pittura Ciuffenna”, indetto dal Comune di Loro Ciuffenna, vincendo il premio della “Menzione speciale<br />
della critica”. Le sue opere fanno parte delle collezioni “Coface Austria” (Vienna), di “Quadrifoglio S.p.A.” (Firenze) e del Comune di Livorno.<br />
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036 Light emotion<br />
Olio su tela riciclata, cm 64 x 41 x 6, 2008<br />
Renato Li Vigni<br />
Renato Li Vigni nasce a Barinas, in Venezuela, nel 19 0, nella stessa città frequenta l’Accademia di Belle Arti. Nel 19 9 si trasferisce in Italia stabilendosi<br />
a Bagheria, in Sicilia. A Palermo si diploma nel 1933 all’Accademia di Belle Arti. Negli anni Ottanta comincia a partecipare a concorsi ed a mostre<br />
collettive nell’hinterland palermitano. Nel decennio successivo si dedica a rappresentazioni religiose realizzando nel 1993 un paliotto d’altare per la<br />
Chiesa Madonna della Catena a Palermo e nel 199 un fonte battesimale per la Cattedrale della stessa città. Nel 2000 crea una serie di dipinti narranti<br />
la vita di Padre Pio per la “Casa di Preghiera” a Ficazzari (Palermo). Dopo due anni si trasferisce a Lastra a Signa (Firenze), dove attualmente vive e lavora.<br />
Continua il suo interesse per le tematiche religiose, ma affrontate con un nuovo linguaggio, quello astratto e materico. Nel 2002 espone a Firenze,<br />
Certaldo e Montespertoli. L’anno seguente viene selezionato per partecipare al “Premio Arte 2003 Giorgio Mondadori” dedicato ai giovani artisti. Nel<br />
2004 partecipa al “I Concorso Nazionale Alberto Sordi” presso la Biblioteca Nazionale di Roma. In questo stesso anno è presente all’Expo Arte Bari ed<br />
espone le sue creazioni nella collettiva Il Guardiano dei Sogni presso Villa Demidoff a Pratolino. Nel 200 partecipa al concorso di pittura indetto dal<br />
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a Palermo e nel 2006 partecipa alla mostra collettiva Strumenti di Speranza. La musica nelle arti visive,<br />
allestita presso la Civica Pinacoteca Amedeo Modigliani a Follonica (Grosseto), curata dal critico d’arte Maurizio Vanni. Alcune sue opere si trovano in<br />
collezioni private in Italia e all’estero come nella Collezione del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e in quella dei Principi di Savoia.<br />
4
Marco Lodola<br />
037 Ballerini<br />
Luminaria in perspex e neon, cm 136 x 1 x 12, 2002<br />
Nasce a Dorno (Pavia) nel 19 . Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Milano.<br />
Agli inizi degli anni ’80 fonda con un gruppo di artisti il movimento del Nuovo Futurismo, di cui il critico Renato Barilli è stato il principale teorico.<br />
Dal 1983 ha esposto in grandi città italiane ed europee quali Roma, Milano, Firenze, Bologna, Lione, Vienna, Madrid, Barcellona, Parigi e Amsterdam.<br />
Ha partecipato ad esposizioni e a progetti per importanti industrie quali Swatch, Coca Cola, Vini Ferrari, Harley Davidson, Ducati, Riva, Illy (collana di<br />
tazzine d’autore), Dash, Valentino, Coveri, Fabbri, I Mirabili, Shenker, Seat e Lauretana.<br />
Nel 1994 espone a Pechino, mentre nel 1996 inizia a lavorare negli Stati Uniti. Partecipa alla XII Quadriennale di Roma e alla VI Biennale della Scultura<br />
di Montecarlo. Nel 2000 realizza a Palermo Gli avidi lumi, quattro totem luminosi alti sei metri, e l’anno seguente cura l’immagine del Carnevale di<br />
Venezia. Nel giugno 2002 crea la scultura luminosa A tutta birra, dedicata alla figura dell’imprenditore Venceslao Menazzi Moretti, e nel 2003 realizza<br />
la luminosa Venerea nell’ambito della mostra Venere svelata di Umberto Eco tenutasi al Palazzo delle Belle Arti di Bruxelles. Nel 200 realizza un manifesto<br />
per le Olimpiadi invernali di Torino, una collezione di mobili per Mirabili, la maglia rosa per l’88° Giro d’Italia, il logo per la trasmissione “Speciale<br />
per voi...” di Renzo Arbore, nonché la nuova immagine di “Roxy bar” per Red Ronnie. Nel 2006 è stata collocata una scultura luminosa all’aeroporto<br />
internazionale di Città del Messico.<br />
Tra le altre cose ha realizzato anche l’immagine del centenario del movimento pacifista di Gandhi, dei cento anni di Fiat Avio e dei cento anni della<br />
fondazione della Juventus, il marchio Air One, la facciata dell’Ariston e del Casinò in occasione del 8° Festival di San Remo.<br />
48
038 Senza titolo<br />
Carta dipinta applicata su tela grezza, cm 80 x 60, 2002<br />
49
Enrico Lombardi<br />
039 Inizio della fuga<br />
Acrilici su tela, cm 60 x 40, 2004<br />
Pittore e scrittore, nasce nel 19 8 a Meldola (Forlì-Cesena), dove vive e lavora. Diplomato al Liceo Classico di Forlì e all’Accademia di Belle Arti di<br />
Bologna, da anni svolge un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero. Dopo l’esordio a Ferrara nel 19 9, espone a Bologna (Galleria Mascarella,<br />
1984-198 ), Ravenna (Galleria Il Patio, 198 -1989), Milano (Spazio Noa, 1992-1993-1994) ed a Rimini.<br />
Tra le mostre più importanti vi sono le tre recenti antologiche a Bologna (Galleria delle Arti, 199 ), a Montpellier (Galerie Wimmer, 1999) ed a Meldola<br />
(Chiesina Ospedale, “Premio Nella Versari”, 2002) e le personali alla Galleria Forni di Milano, nel 2000, ed a Bologna nel 2002.<br />
Numerosi critici di rilevanza nazionale (Marco Goldin, Nicola Micieli, Michele Loffredo, Alessandro Riva, Claudio Spadoni) lo invitano dal 1984 a importanti<br />
rassegne collettive, premi e fiere d’arte. Fra questi eventi si possono ricordare la recente Sui Generis (PAC, Milano 2000), la Biennale Giovani<br />
(GAM, Bologna, 198 ), Tendencies (Barcellona, 198 ), Iª Biennale dell’Emilia Romagna (Bologna, 1993), Biennale Romagnola (Cesena, 199 , 3° Premio),<br />
Biennale della Figurazione Fantastica (Poppi – Arezzo, 199 ).<br />
Viene invitato due volte a partecipare al “Premio Campigna” (Santa Sofia – Forlì, 198 -1990) ed a numerose altre mostre a Venezia, New York, Sofia,<br />
St. Etienne, Honfleur, Treviso, Conegliano Veneto.<br />
Il nuovo Museo di Conegliano Veneto e la Pinacoteca di Forlì possiedono una sua opera.<br />
0
040 Nel verde della collina<br />
Acrilici su carta riportata su masonite, cm 33, x 4 , 19<br />
Pompilio Mandelli<br />
Nasce nel 1912 a Villarotta di Luzzara (Reggio Emilia) e muore a Bologna nel 2006. Frequenta il Liceo Artistico a Bologna, dove si trasferisce nel 1928<br />
e conosce Giorgio Morandi, suo insegnante. Dal 1932 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove, oltre a Morandi (titolare della cattedra di<br />
Incisione), gli è maestro Virgilio Guidi, di cui diventerà assistente e a cui succederà nel 1963, nella cattedra di Pittura, restandone titolare fino al 19 8.<br />
Nel 1940 espone alla Biennale di Venezia (partecipa complessivamente a nove edizioni, con sale personali nel 19 6, nel 1962 e nel 19 2). La prima<br />
mostra personale è, nel 1946, alla Galleria di Cronache a Bologna. Da allora molte, e di rilievo, sono state le mostre, con presentazioni e recensioni di<br />
critici autorevoli (si possono citare, tra gli altri, Francesco Arcangeli, Carlo Volpe, Giuseppe Raimondi, Carlo Munari, Alberto Martini, Franco Russoli,<br />
Lamberto Priori, Duilio Courir, Attilio Bertolucci, A. Carlo Quintavalle, Renato Barilli, Maurizio Calvesi, Andrea Emiliani, Flavio Caroli, Marco Valsecchi,<br />
Franco Solmi, Luciano Anceschi, Pier Giovanni Castagnoli, Luigi Carluccio, Roberto Tassi, Claudio Spadoni, Adriano Baccilieri, Eugenio Riccomini, Dario<br />
Trento, Marilena Pasquali, Fabrizio D’Amico, Flaminio Gualdoni). Tra le tante esposizioni, bisogna ricordare l’antologica dedicatagli dal Comune di<br />
Reggio Emilia nel 19 6 (con testi in catalogo di Barilli, Tassi e Castagnoli), quella di tempere, studi e disegni promossa dai Civici Musei nel 1988 e la<br />
mostra antologica di Bologna (199 ), a cura di Pier Giovanni Castagnoli.<br />
1
Mattia Moreni<br />
041 Umanoide gonfio di computer. Perchè?...<br />
Pastelli su carta, cm 0 x 0, 199<br />
Nasce a Pavia nel 1920 e muore a Brisighella nel 1999. Si forma all’Accademia Albertina di Torino. Nel ’4 è tra i promotori del “Premio Torino”, prima mostra “di<br />
rottura” nel capoluogo piemontese. Dipinge le prime “angurie”, motivi d’elezione della sua iconografia. Attorno al ’ 0 soggiorna ad Antibes e nelle isole della laguna<br />
veneta innestando nella sua pittura più espliciti riferimenti naturalistici. Dal 19 3 dipinge opere che traducono le scansioni della fase geometrica in elementi oggettivi<br />
di paesaggio e da quella data il suo linguaggio converge verso un ambito astratto informale e gestuale. Dal 19 6 al 1966 vive a Parigi. Allestisce una sala personale<br />
con nove tele alla Biennale di Venezia del 19 6 (vi esporrà ancora nel ’60, nel ’ 2 e alla mostra del centenario nel ’9 ). Attorno al ’ 8 dipinge sul tema di Nuvole: il<br />
dato di natura che diventa paesaggio rimane il principale riferimento iconografico di Moreni, anche nelle opere degli anni ’60. Dal 1964 dipinge quasi esclusivamente<br />
sul tema dell’anguria: il frutto viene letto in chiave simbolico esistenziale, come segnale di morte, d’incubo, di violenza, di disfacimento. Il motivo diventa progressivamente,<br />
lungo gli anni ’ 0, quello di un sesso femminile, considerato incapace di generare nuovi frutti, puro “oggetto di consumo”. La successiva trasformazione delle<br />
“angurie” lo spinge verso una materia sfatta e virulenta. Negli anni ’80 il suo linguaggio recupera una nuova carica di violenta gestualità espressionista che si manifesta<br />
in grottesche immagini visionarie. Dal 1983 pratica nella pittura quello che egli stesso definisce “il regressivo consapevole”: ne nasce una figurazione elementare e<br />
beffarda, condotta spesso su grandi dimensioni e disegnata direttamente col tubetto del colore, con interventi di scrittura graffita o ripresa a colore. Si tratta di opere<br />
fortemente trasgressive e dichiaratamente provocatorie. Vastissimo il curriculum espositivo dell’artista: prime personali al “Milione” di Milano nel 194 e 1949; ampie<br />
antologiche al Kunstverein di Leverkusen e al Museo Civico di Bologna nel 1964-196 ; mostre alla Pinacoteca Comunale di Ravenna nel 19 ; al Padiglione d’arte<br />
contemporanea di Milano nel 1980; antologiche a S. Sofia di Romagna nel 198 , alla Galleria Comunale di Arezzo nel 1989, al Centro d’arte CL di Milano nel 1992.<br />
2
042 Collina dalmata<br />
Olio su tela, cm 33 x 41, 1966<br />
Anton Zoran Music<br />
Nasce nel 1909 a Gorizia, dove muore nel 200 . Tra il 1930 e il 193 frequenta l’Accademia di Belle Arti a Zagabria. Sempre nel 193 , conclusi gli<br />
studi, soggiorna a Madrid e a Toledo. L’anno seguente risiede in Dalmazia. Partecipa a due mostre collettive a Zagabria e Lubiana (1941-1942). Nel<br />
1944 le SS lo arrestano e lo deportano a Dachau. Dall’aprile del 194 dopo la lunga odissea del viaggio di ritorno è libero e nel 1946 torna a Venezia.<br />
In questo periodo lavora intensamente ed incomincia a vendere le sue opere a prestigiosi collezionisti come la contessa Pecci-Blunt e la principessa<br />
Caetani. Soggiorna spesso in Svizzera, specie a Zurigo, e vi esegue le prime litografie (1948), incide per la prima volta a puntasecca nel 1949. Nel 1948<br />
espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. Vince, assieme a Corpora, il “Premio Parigi” per la pittura (19 1); espone alla Galérie de France a<br />
Parigi (19 2). Si fa conoscere a New York e Londra. Nel 19 e partecipa alla Quadriennale romana con una sala personale. Ottiene il “Premio della<br />
Grafica” alla Biennale Internazionale di Venezia (19 6), alla Biennale di Lubiana (19 ) e il “Premio UNESCO” alla Biennale veneziana (1960). Nel<br />
frattempo incrementa l’attività d’incisore e, più tardi, di litografo. Nel 1962 viene pubblicato il catalogo completo dei suoi disegni dal 194 al 1961.<br />
Vanno citate le ampie retrospettive svoltesi a Parigi (19 2), Darmstadt (19 ), Venezia (1980), con particolare menzione della mostra veneziana Music<br />
opere 1946-1985 e Zoran Music all’Accademia di Francia a Roma (1992), poi presentata a Palazzo Reale di Milano. Nel 1994 espone al Centro Culturale<br />
Bancaixa a Valencia. Nel 199 si inaugura una grande retrospettiva a Parigi a cura del commissario dell’esposizione Jean Clair. Alla fine dell’anno la<br />
Bayerische Akademie di Monaco ospita l’esposizione personale Gli anni della maturità. Del 199 è la mostra che abbraccia tutta l’opera dal 194 al<br />
199 , allo Schirn Kunsthalle di Frankfurt.<br />
3
Ugo Nespolo<br />
043 Sempre avanti<br />
Acrilici su legno, cm 40 x 30<br />
È nato a Mosso Santa Maria (Biella) nel 1941. Si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti con Enrico Paulucci. I suoi esordi nel panorama artistico<br />
italiano risalgono agli anni Sessanta. La sua produzione si caratterizza subito per un’accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale<br />
senso del divertimento che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica. Negli anni Settanta Nespolo ha il primo approccio con il cinema e<br />
incomincia anche la sperimentazione con diverse tecniche (ricamo, intarsio) e materiali inconsueti (alabastro, ebano, madreperla, avorio, porcellana,<br />
argento). Nasce in questo momento L’albero dei cappelli poi prodotto in serie come elemento d’arredo. Negli anni Ottanta l’artista trascorre parte dell’anno<br />
negli Stati Uniti. In questi stessi anni si dedica al settore dell’arte applicata: lo testimoniano i circa cinquanta manifesti realizzati per esposizioni<br />
ed avvenimenti vari, il calendario Rai dell’86, le scenografie per l’allestimento americano della Turandot di Busoni, le videosigle Rai (come Indietro Tutta<br />
con Renzo Arbore). Nel 1990 il Comune di Milano gli dedica una grande mostra a Palazzo Reale. Dello stesso anno è la campagna pubblicitaria per la<br />
Campari. Nel 1991 partecipa in Giappone al Festival internazionale di ceramica. L’anno successivo espone a New York. Del 199 sono l’antologica Casa<br />
d’Arte Nespolo al Palazzo della Permanente di Milano e la personale Pictura si instalatu di Bucarest. Nel maggio 1996 assume la direzione artistica della<br />
Richard-Ginori. Espone anche a Malta, Buenos Aires, Cordoba, Mendoza e Montevideo. Nel 2003 realizza la maglia rosa del Giro d’Italia. Nel 200 , a<br />
Torino, realizza delle opere tematiche nelle stazioni della metropolitana. Nel 200 dipinge il drappellone del Palio di Siena del 16 agosto e firma scene<br />
e costumi per l’opera Madama Butterfly che inagura la 3ª stagione del Festival Puccini di Torre del Lago Puccini.<br />
4
044 Senza titolo<br />
Tecnica mista, collage e zanzariera, cm 110 x 80, 2000<br />
Mimmo Paladino<br />
È nato a Paduli (Benevento) nel 1948. Si iscrive al Liceo Artistico, che frequenta dal 1964 al 1968. Nel 19 realizza un grande pastello sul muro della<br />
galleria di Lucio Amelio a Napoli e partecipa inoltre alla rassegna Internationale Triennale für Zeichnung organizzata a Breslavia. Gli anni a cavallo tra il<br />
’ 8 e l’80 sono da leggersi come un periodo transitorio tra le posizioni concettuali sulle quali era assiso inizialmente e la rinnovata attenzione per la pittura<br />
figurativa. Gli inizi degli anni Ottanta, però, si identificano sempre maggiormente con l’affermazione delle potenzialità di una pittura referenziale. Rientra<br />
nel gruppo della Transavanguardia, di cui fanno parte Chia, Clemente e Cucchi. Grazie a mostre itineranti l’arte di Paladino viene conosciuta all’estero<br />
dove riscuote immediatamente larghi consensi. Paladino si dedica anche all’attività incisoria. Tra il 1990 ed il 199 espone a Benevento, Trento, in cinque<br />
musei brasiliani (Museo de Arte de Sau Paulo, Museo da Gravura di Curitiba, Museo de Arte Moderna di Belo Horizonte, Museo de Arte Moderna di Brasilia,<br />
Museo de Arte Moderna di Rio de Janeiro), Firenze, Pechino e Napoli, il capoluogo campano gli dedica infatti una grande mostra alle Scuderie di Palazzo<br />
Reale, a Villa Pignatelli Cortes e in piazza Plebiscito. Del 1999 è la grande mostra personale alla South London Gallery. Tra il 2002 e il 2003 il Centro di<br />
arte Contemporanea “Luigi Pecci” di Prato gli dedica, a cura di Bruno Corà, la più completa mostra retrospettiva organizzata da un museo italiano. Sempre<br />
nel 2003 espone con Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi e Nicola De Maria alla mostra Transavanguardia 1979-1985 al Museo di Arte Contemporanea<br />
Castello di Rivoli. L’anno seguente esegue le porte per la chiesa di Renzo Piano in onore di Padre Pio a San Giovanni Rotondo. Negli ultimi anni<br />
ha esposto alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro a Venezia, al Museo Capodimonte di Napoli, alle gallerie “Cardi” e “Christian Stein” di<br />
Milano e alla Waddington Galleries di Londra, al MADRE a Napoli, alla Galerie Thaddaeus Ropac di Parigi, alla Galleria Civica di Modena.
Pierclaudio Pantieri<br />
045 Senza titolo<br />
Olio su tela, cm 60 x 80, 199<br />
Nasce a Meldola (Forlì-Cesena) nel 192 . Studia all’Istituto d’Arte di Faenza ed all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Fin dai primi anni Cinquanta<br />
svolge un’intensa attività artistica prevalentemente in campo ceramico ottenendo importanti riconoscimenti a livello nazionale. Opera anche come<br />
mosaicista. È presente alla Triennale di Milano ed alla Quadriennale romana nel 19 1. Soggiorna a Parigi e a Colonia. Come pittore, dal 19 9, è presente<br />
in diverse rassegne d’arte nazionali ed internazionali.<br />
Nel 1960 si tiene la sua prima importante esposizione personale alla Galleria Paul Ambrosie di Parigi.<br />
Inizialmente attratto dalle esperienze post-cubiste, alla pari di altri giovani coetanei romagnoli, e quindi dalla militante pittura neorealista, Pantieri<br />
opera dalla fine degli anni Cinquanta nel solco di un decorativismo ricco di cifre simboliste e di spunti allegorici.<br />
6
046 Mezzaluna fertile<br />
Tecnica mista e acrilico su tela, cm 80 x 80, 2008<br />
Fiorella Pierobon<br />
È nata a Somma Lombardo (Varese) nel 1960. Pittrice autodidatta, sin da giovanissima sceglie di rappresentare la vita quotidiana attraverso l’uso<br />
della matita e dei colori. Partecipa a diverse mostre collettive di pittura in Italia nella prima metà degli anni Ottanta. Il lavoro come presentatrice in<br />
televisione non le lascia però il tempo necessario per continuare a dipingere. Nel 2003 lascia la carriera intrapresa a Canale e, avendo più tempo<br />
libero, ritorna ai suoi primi amori: pittura e fotografia.<br />
Nel 200 partecipa in qualità di membro della giuria, a diverse esposizioni di quadri e sculture nel sud della Francia e questo la conduce a riprendere<br />
a dipingere. Nel 200 il suo sogno di sempre si realizza: apre a Nizza, in Francia, il suo atelier d’arte al 31 di rue Droite, la via degli artisti nella vecchia<br />
Nizza.<br />
Proprio in quell’anno partecipa a numerose esposizioni e fiere d’arte a Londra, Nizza, Mentone, St. Jean-Cap Ferrat, Hyères, Valbonne, Breil sur Roya,<br />
Ventimiglia, Cannes. Nel 2008 presenta le proprie opere a Madonna di Campiglio, Mapello (Bergamo) ed a Osaka in Giappone. Sempre del 2008 è la<br />
mostra personale Percorsi di luce allestita ad Altopascio (Lucca) ed a Aspremont. Negli ultimi anni ha ricevuto prestigiosi premi e riconoscimenti come<br />
il “Diploma d’onore” per l’originalità delle opere dell’Academie des Beaux Arts de Provence Côte d’Azur e la “Targa d’argento” del Presidente della<br />
Repubblica al “XXIV Premio Agazzi” di Mapello (Bergamo).
Antonio Possenti<br />
047 I pesci d’oro<br />
Olio su cartone telato, cm 40 x 30<br />
È nato nel 1933 a Lucca, dove vive e lavora attualmente. Dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita a Pisa, avvia la sua carriera di avvocato, ma ben<br />
presto si dedica all’insegnamento delle materie giuridiche. All’arte si avvicina come autodidatta, dipingendo e dedicandosi sia al disegno che all’illustrazione.<br />
Dal 1960 si dedica completamente alla pittura, utilizzando le tecniche dell’acquerello e dell’olio. Fondamentali per la sua carriera sono stati<br />
gli incontri con Chagall a Vence nel 19 8. Successivamente è stato il suo interesse per l’arte classica e per tutta l’arte contemporanea ad influenzare il<br />
suo stile. Entra a far parte del catalogo Bolaffi grazie alle segnalazioni di <strong>Dino</strong> Buzzati, nel 19 2, e di Pier Carlo Sestini, nel 1982. Nel 1984 allestisce<br />
varie personali: alla Galleria Comunale di Grosseto, alla Galleria Davico di Torino, alla Galleria Il Minotauro di La Spezia. Del 198 sono le mostre al<br />
“Tempietto” di Brindisi e alla Galleria Arco di Madrid. Numerose le sue presenze alle rassegne nazionali ed internazionali: alla Quadriennale di Roma, al<br />
“Premio Fiorino” di Firenze, al Salone Internazionale di Parigi e alla Biennale di Madrid. Ha inoltre esposto nelle principali gallerie nazionali ed estere:<br />
“Gianferrari”, “Il Milione”, “Appiani Arte 32” a Milano; “Marescalchi” e “Forni” a Bologna; “Davico” e “Biasutti” a Torino, “Poggiali e Forconi” a Firenze,<br />
“Aminta” a Siena; “L’Immagine” ad Arezzo; “East West Gallery” di Londra; “Art Diagonal” a Barcellona, “Rutzmoser” a Monaco di Baviera, “Philippe Gumiot”<br />
a Bruxelles. Ha presenziato ad importanti fiere internazionali come a Bologna, Parigi, Miami, Los Angeles, Istanbul, Barcellona, New York, ecc.<br />
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048 Reperto 34<br />
Tecnica mista su carta cotone, cm 3 x 2 , 200<br />
Rudy Pulcinelli<br />
È nato a Prato, la città dove attualmente vive, nel 19 0. Nel 1990 consegue il diploma di Maturità d’Arte Applicata come disegnatore di Architettura e<br />
Arredamento. Nel 1990 si iscrive alla Facoltà di Architettura presso l’Università degli studi di Firenze; inizia così una interessante e feconda reciprocità<br />
fra cultura architettonica e sensibilità artistica. Nell’avvicinarsi alla pittura inizia la ricerca materica associata ad una volontà di sintesi che lo porterà<br />
verso l’informale e l’astrazione.<br />
Nel 199 espone negli Stati Uniti ed in particolare in Arkansas, Louisiana e Virginia. Dal 1998 tiene corsi di decorazione e discipline plastiche presso<br />
Istituzioni ed Enti privati. Negli ultimi anni, senza tralasciare la sperimentazione pittorica, sente la necessità di misurarsi anche con altre forme<br />
espressive e con altri materiali: nascono così le sculture in cemento, in pietra leccese e le opere ceramiche e in vetroresina. Nel 2000, la città di Firenze<br />
gli conferisce il “Fiorino d’Oro” del Premio Firenze, nella sezione scultura. Nel 2004 viene invitato, con altri artisti contemporanei toscani, dall’Assessorato<br />
alla Pubblica Istruzione e Cultura del Comune di Pontedera, in collaborazione con “Matithyàh servizi per la cultura e l’arte”, a partecipare ad<br />
un progetto per curare un laboratorio di educazione all’immagine da svolgere nelle scuole elementari e medie del comprensorio cittadino: all’interno<br />
di questo progetto, l’artista gestisce due laboratori di pittura ed uno di scultura. Nel 2008 riceve l’invito ad esporre al Museo Stauròs d’Arte Sacra<br />
Contemporanea di Teramo in occasione della XIII Biennale di Arte Sacra Contemporanea. Le sue opere figurano in importanti collezioni pubbliche e<br />
private, italiane ed estere.<br />
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Alfredo Rapetti<br />
049 Lettera privata<br />
Acrilico su tela, cm 80 x 80, 2004<br />
Nasce a Milano nel 1961. Giovanissimo, attraverso il nonno materno Alfredo de Pedrini (Presidente dell’Associazione Arti Grafiche) conosce e frequenta<br />
molti pittori milanesi degli anni Sessanta e Settanta e inizia a dipingere. A sedici anni frequenta per due anni la Scuola del Fumetto a Milano. Nel<br />
1996 è invitato dai maestri Alessandro Algardi e Mario Arlati, a condividere il loro studio milanese con cui collabora per quattro anni. Nel 1998 inizia<br />
a collaborare con il fotografo Fabrizio Ferri a dei progetti multimediali. Dal 1999 inizia ad esporre in numerose personali e collettive sia in Italia che<br />
all’estero (Boca Raton, Lugano, Montecarlo, Berlino). Dal 2004 fa parte del gruppo Signes et traces, fondato a Parigi dal maestro Riccardo Licata. Nel<br />
200 vince il Premio Provincia di Roma. Nel 2006 espone in eventi personali a Milano, Roma, Como, Firenze, Brescia, Bologna, Palermo e Napoli Tra le<br />
ultime collettive a cui ha partecipato possiamo ricordare: Rifiuti preziosi - Il Nouveau Réalisme e la cultura contemporanea, tenutasi in Palazzo Strozzi<br />
a Firenze, Dreaming al Foreign Art Museum di Riga, Art en Capital al Grand Palais di Parigi (2006), Segni di confine alla Fiera d’Arte di Istanbul (200 ).<br />
Dal 2000 sono stati pubblicati sette libri monografici sulle sua opere, l’ultimo dal titolo Alfredo Rapetti. S’i fossi foco, uscito nel 2006.<br />
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050 Maternità<br />
Olio su tela, cm 0 x 40, 200<br />
Gregorio Ravaioli<br />
Nasce a Mercato Saraceno (Forlì-Cesena) nel 19 2. Si forma come autodidatta e negli anni Settanta segue le esperienze della nuova figurazione, con<br />
un occhio particolare alla pittura popolare e votiva di cui capta la spontaneità che spesso vela d’ironia (guarda molto le opere di Daumier e Rops).<br />
Nei vari anni affronta temi ricorrenti come: il filosofo, Ulisse, le croci ed i rosari, gli eroi della modernità, con citazioni colto-primitive da Mondrian a<br />
Fontana. Le sue creazioni appaiono un caleidoscopio, col tempo più misurato e consapevole, in cui fra colori acidi e esplosivi spesso fanno capolino<br />
danze macabre (gotico-messicane), prodotti di consumo appesi al vuoto, santi risibili.<br />
Sembra quasi che la pittura di Gregorio si realizzi nell’incessante ricerca di se stessa mentre si domanda il senso delle cose.<br />
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Piero Ruggeri<br />
051 Senza titolo<br />
Acrilici su tela, cm 80 x 60, 2002<br />
È nato a Torino nel 1930, qui frequenta il corso di pittura all’Accademia Albertina di Belle Arti e si diploma nel 19 6. Ancora studente partecipa a<br />
numerose esposizioni, ottenendo ben presto diversi riconoscimenti ufficiali. Tra i primi ad occuparsi del suo lavoro sono Francesco Arcangeli e Luigi<br />
Carluccio. Inizia una numerosa serie di mostre personali e collettive che vedono le sue opere esposte, oltre che in Italia, in Austria, Svizzera, USA, Belgio,<br />
Brasile, Francia, Russia, Australia, Egitto. Partecipa a numerose edizioni di Italia-Francia, della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma.<br />
Vince premi nazionali e internazionali tra cui sono da ricordare il premio “Morgan’s Paint”, “Solomon Guggenheim”, “Marzotto” e “Fiorino”.<br />
Tra le mostre personali sono da citare le antologiche di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, nel 1984, alla Villa Reale di Monza, nel 198 , e al Circolo degli<br />
Artisti di Torino, nel 1986. Dal 1963 al 198 insegna figura al Liceo Artistico di Torino. Dal 19 1 Ruggeri si trasferisce a Battagliotti di Avigliana dove<br />
vive e lavora.<br />
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052 Senza titolo<br />
Olio su tela, cm 40 x 20<br />
Ernesto Treccani<br />
È nato a Milano il 26 agosto del 1920. È entrato giovanissimo, mentre ancora seguiva gli studi di ingegneria, nei gruppi di avanguardia artistica e di<br />
opposizione nei confronti della cultura fascista.<br />
Direttore della rivista “Corrente”, espose per la prima volta nel 1940, con gli amici Biroli, Guttuso, Migneco, Sassu e gli altri membri del gruppo.<br />
Nel 1949 la Galleria Milanese presentava la sua prima personale. In quel periodo incominciò a dipingere anche a Parigi, da allora significativo punto<br />
di riferimento per il suo lavoro.<br />
Nel 19 0 partecipò con opere in bianco e nero alla Biennale di Venezia e, successivamente, nel 19 2 e nel 19 6, con mostre personali di disegno e di<br />
pittura alla XVI e XVIII edizione; nello stesso 19 6 prese parte alla mostra dei Realisti organizzata presso la Leicester Gallery di Londra e tenne una personale<br />
alla Heller Gallery di New York. Nel 19 fece parte di una delegazione culturale in Cina, da cui riportò un centinaio di disegni e acquerelli.<br />
Tra i lavori degli anni Sessanta sono da ricordare le cinque grandi tele ispirate a La Luna e i falò di Pavese (1962-63), il ciclo di opere Da Melissa a Valenza<br />
(1964-6 ), i dipinti sul tema del giardino e delle siepi e la serie di acquerelli dedicata a un viaggio a Cuba; più tardi, nel 19 6, la grande mostra<br />
a Volgograd, Mosca e Leningrado, organizzata dal Ministero della Cultura Sovietico.<br />
Nel 19 8 Treccani ha dato vita alla “<strong>Fondazione</strong> Corrente”, con un programma mirante, oltre alla raccolta e allo studio di documenti, testimonianze e<br />
opere del periodo storico compreso tra la nascita del movimento di Corrente e gli anni del Realismo, all’organizzazione di incontri, dibattiti, seminari<br />
e mostre sui temi più attuali della cultura contemporanea.<br />
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Massimo Venturi<br />
053 Mille occhi 2<br />
Tecnica mista polimaterica su tela di yuta, cm 0 x 30, 2008<br />
Nasce a Firenze nel 19 0. Mostra fin da giovane una particolare attitudine alla pittura e al disegno, tanto che inizia a dipingere a sedici anni.<br />
La svolta artistica avviene con la conoscenza di alcuni artisti pistoiesi. Sono proprio i paesaggi dei dintorni di Pistoia a influenzare i suoi soggetti<br />
artistici: il contatto con la natura e le vacanze trascorse ad Orsigna incidono sulla sua concezione informale della realtà.<br />
Espressione segnica e costruzioni formali convivono sulle tele delle prime esperienze artistiche. Nel 2001 entra a far parte del “Centro d’Arte Modigliani”<br />
e ne diviene, l’anno seguente, membro del consiglio direttivo. Negli ultimi anni ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni in Toscana.<br />
Nel 200 prende parte ad un’importante asta di benefica organizzata dal Lions Club Firenze Michelangelo a Villa Viviani ed inizia a collaborare con la<br />
galleria “Arte Sì” e con la Chiodini Consulting Divisione Arte di Firenze. Nel febbraio 2006 partecipa alla mostra collettiva Strumenti di Speranza. La<br />
musica nelle arti visive, allestita presso la Civica Pinacoteca Amedeo Modigliani a Follonica (GR), curata dal critico d’arte Maurizio Vanni. Nello stesso<br />
anno allestisce due mostre personali, una all’Impruneta e l’altra nella galleria fiorentina “Arte Sì” intitolata Macro Tecne, inoltre partecipa, sempre nel<br />
capoluogo toscano, ad una mostra collettiva presso la galleria “Art Point” e prende parte all’Arte Fiera di Padova. Nel 200 tiene la mostra personale<br />
Graffiti a Firenze. Nell’estate del 2008 ha partecipato al “Premio nazionale di pittura Ciuffenna”, indetto dal Comune di Loro Ciuffenna.<br />
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Finito di stampare nel mese di dicembre 2008 presso Litografia La Greca, Forlì