La cimice dei letti (Cimex lectularius): biologia, prevenzione, controllo
La cimice dei letti (Cimex lectularius): biologia, prevenzione, controllo
La cimice dei letti (Cimex lectularius): biologia, prevenzione, controllo
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Pest Management e salute pubblica<br />
congelante. Non vi sono ancora studi indipendenti che abbiano verificato la reale efficacia del<br />
sistema. L’utilizzo di anidride carbonica liquida può provocare asfissia se utilizzata con poche<br />
accortezze in un ambiente chiuso e poco ventilato. Il raggio d’azione di un getto di neve di<br />
ghiaccio secco è piuttosto ridotto quindi, a differenza delle macchine a vapore dotate di ugelli<br />
multipli, il tempo di applicazione della neve di ghiaccio secco, a parità di superficie da trattare,<br />
deve essere maggiore.<br />
Coprimaterassi<br />
I coprimaterassi o i copridivani sono una valida risorsa nella <strong>prevenzione</strong> e gestione delle<br />
infestazioni da cimici <strong>dei</strong> <strong>letti</strong>. Numerose aziende produttrici realizzano coprimaterassi o<br />
copridivani costituiti da materiali che impediscono alle cimici di penetrare la loro superficie con<br />
l’apparato buccale e quindi di pungere attraverso di essa. Quindi questi coprimaterassi, se<br />
applicati a un letto o un divano a rischio d’infestazione, forniscono un minor numero di<br />
nascondigli alle cimici e quindi apportano notevoli benefici in termini di <strong>prevenzione</strong> delle<br />
infestazioni. Inoltre nel caso di un materasso o di un divano infestato non consentono alle cimici<br />
intrappolate all’interno di pungere attraverso il coprimaterasso, né di uscire. L’oggetto può essere<br />
invece trasportato in altri luoghi, per essere eliminato o trattato, senza il pericolo di diffondere<br />
l’infestazione. I coprimaterassi possono essere anche applicati per lunghi periodi su materassi<br />
infestati al fine di lasciar morire di fame le cimici intrappolate al loro interno. In questi casi non<br />
sono utilizzati insetticidi e il materasso infestato non viene eliminato. Bisogna però considerare<br />
che le cimici sono in grado di sopravvivere senza alimentarsi, in funzione soprattutto della<br />
temperatura ambientale, per lunghi periodi: anche più di 5 mesi a 22°C. I coprimaterassi anticimici<br />
possono essere lavati giornalmente in lavatrice a 60°.<br />
Cani anticimici<br />
I cani anticimici sono cani addestrati alla ricerca olfattiva e alla segnalazione della <strong>cimice</strong> <strong>dei</strong> <strong>letti</strong>.<br />
<strong>Cimex</strong> <strong>lectularius</strong> emana un odore caratteristico che i cani son in grado di avvertire. Il naso di un<br />
cane è in grado di sentire l’odore di sostanze a una concentrazione minima: ad esempio è in grado<br />
di percepire l’acido acetico, il chinino o il comune sale da cucina a una diluizione di 1/10.000.000.<br />
Questa straordinaria capacità deriva dal particolare grado di specializzazione che assume l’organo<br />
dell’olfatto nel cane. <strong>La</strong> mucosa olfattoria di un cane, occupa un area di circa 150 cm 2 , nell’uomo<br />
solo 4 cm 2 . Questo perché la mucosa olfattoria poggia su particolari strutture ossee laminari, i<br />
cornetti nasali, i quali attraverso le loro circonvoluzioni e ramificazioni aumentano enormemente<br />
l’estensione dell’area su cui poggia la mucosa stessa. Nel cane le cellule olfattorie (cellule<br />
specializzate, fornite di ciglia e immerse in uno strato di muco con la funzione di legare e<br />
concentrare la molecole odorose) sono più di 220 milioni, mentre nell’uomo sono circa 5 milioni.<br />
<strong>La</strong> particolare morfologia delle prime vie respiratorie permette al cane di concentrare e<br />
umidificare parte dell’aria inalata durante le sniffate nella regione <strong>dei</strong> cornetti su cui poggia la<br />
mucosa olfattoria, senza che questa venga spazzata via durante le espirazioni. Le molecole<br />
odorose possono così concentrarsi e depositarsi sui recettori delle cellule olfattorie dove,<br />
Veterinaria Italiana. Collana di monografie. Monografia 23, 2011<br />
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