Netsuke - n. 19 - Giugno 2011 - La Galliavola - Arte Orientale
Netsuke - n. 19 - Giugno 2011 - La Galliavola - Arte Orientale
Netsuke - n. 19 - Giugno 2011 - La Galliavola - Arte Orientale
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Il museo è un palazzo di media grandezza, in stile vittoriano, completo di orme di<br />
Tyrannosaurus Rex sul giardino d’ingresso…Museo più piccolo se confrontato ad altri<br />
di quel tipo, ma, in definitiva, la sua grandezza non rappresenta una delusione.<br />
All’entrata veniamo accolti immediatamente da scheletri di dinosauri preistorici e<br />
da collezioni e resti di fossili: ogni metro dell’ingresso principale esibisce qualcosa<br />
di interessante, particolare e meraviglioso. È veramente facile farsi distrarre dai<br />
principali oggetti della nostra visita!<br />
Successivamente veniamo indirizzati verso un’ampia sala a due livelli, che dà l’impressione<br />
di essere sottoposta a restauri o, comunque, fuori dall’orario di apertura.<br />
Non vi è illuminazione naturale, nessuna vetrinetta illuminata a Led, nessun lampadario<br />
e nemmeno lampade alogene.<br />
L’aria è immobile e la stanza silenziosa, debolmente illuminata da tenui punti luce<br />
che si diramano da ogni manufatto.<br />
In un angolo della grandiosa vecchia stanza, il personale distribuisce torce a molla<br />
provenienti dal negozio di souvenir del museo, ma, fortunatamente, abbiamo avuto<br />
l’accuratezza di portare con noi le nostre pile, sicuramente più adatte.<br />
Una volta spostato il raggio di luce della pila sulle affascinanti e appropriate vetrine<br />
da esposizione, scorgo due o tre netsuke e inro sparsi qua e là. Muovendomi in<br />
quella direzione, ne trovo, con sorpresa, sempre di più.<br />
E poi, finalmente, trovo la “vena d’oro”: una vetrina completamente piena di netsuke<br />
in legno, avorio, lacca e porcellana.<br />
Mi sento come un esploratore, mentre, pezzo per pezzo, all’interno di una caverna<br />
abbandonata, riporta alla luce i netsuke. In più di un’occasione pezzi di ottima<br />
fattura sono investiti dal raggio di luce della mia torcia, che si muove qua e là,<br />
ignara del fatto che, a nemmeno un metro di distanza, nascosto nell’ombra, si<br />
trovi un netsuke<br />
ancora più<br />
splendido degli<br />
altri.<br />
Mi assicuro di<br />
osservare ogni<br />
pezzo approfonditamente,<br />
ben<br />
consapevole del<br />
fatto che non<br />
potrò vederlo di<br />
continuo e sapendo<br />
anche quanto<br />
sia vicino al-l’impossibile<br />
poterlo<br />
ricollocare nell’oscurità.<br />
Riesco a scattare<br />
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