speciale - Lega italiana per la lotta contro i tumori

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Gianni Ravasi è stato certamente un modello di sapienza, di
etica, di umanità per l’intera comunità dei medici, per i ‘suoi’
volontari, per i ‘suoi’ pazienti.
Ma, accanto all’uomo di scienza di fama internazionale,
voglio ricordarlo oggi anche e soprattutto come amico: amico
di Milano e dei milanesi e, in particolare, dei molti che come
me hanno avuto la possibilità di conoscerlo personalmente e
di portare avanti comuni progetti di interesse pubblico.
L’impegno al fianco delle istituzioni è stato continuo, condividendo
con la città, a partire proprio da Palazzo Marino, i progressi
della ricerca e l’importanza della prevenzione per la
salute. Grazie professor Ravasi, caro Gianni, per aver contribuito
ad arricchire con rigore e dolcezza il grado di conoscenza
e, quindi di coscienza, della nostra comunità anche
attraverso l’insegnamento di comportamenti virtuosi: l’opportunità
di sapere per la libertà di scegliere.
Manfredi Palmeri - Presidente del Consiglio comunale
di Milano
Manfredi Palmeri e Giampaolo Landi Di Chiavenna consegnano la targa di
Con la morte di Gianni Ravasi scompare un professionista di
eccellenza che ha contribuito a fare di Milano un punto di
riferimento per chi ha dovuto combattere contro il cancro.
Un uomo e un medico attento alla persona, ai suoi bisogni,
alle sue speranze.
Ravasi ha portato questi sentimenti in tutta la sua brillante
carriera di medico, antesignano nella chirurgia toracica, e
Presidente della Sezione Milanese della Lega Italiana per la
Lotta contro i Tumori.
Giampaolo Landi Di Chiavenna - Assessore alla
Salute del Comune di Milano
6 Prevenire è vivere
Caro prof,
sembravi invincibile con la tua giornata fatta di 36 ore di lavoro,
e invece te ne sei andato via in un lampo. Ci mancherai
tanto. Ai lettori di Starbene, con cui parlavi al telefono ogni
lunedì da più di dieci anni. Alla medicina italiana, perché
avevi il dono del bisturi, guarendo laddove nessuno guariva.
Mancherai a me, che ti ho affidato mia madre in condizioni
critiche per una recidiva di tumore al seno, diagnosticata
come una banale lesione benigna dall’incompetenza letale di
una tua collega.
Tu l’hai accolta, l’hai operata quando nessuno l’avrebbe fatto
nelle sue condizioni (e nonostante quel giorno fossi sulla sedia
a rotelle per una gamba ingessata; ti spingevo io, ricordi?).
Hai anche condiviso con me il segreto della sua fine prossima,
che siamo riusciti a nascondere ai miei genitori per otto
mesi. Lunghi (e pochi) mesi di serenità per mia madre e mio
padre, nonostante il cancro che avanzava: un regalo inestimabile,
che ti devo.
Caro prof, mi solleva la certezza che tanti tuoi pazienti ti
aspettano, lassù, per ringraziarti ancora.
Alessandro Pellizzari - Vicecaporedattore Starbene
Il Sindaco Letizia Moratti con il Prof. Gianni Ravasi al Concerto al Teatro alla
O
Scala in occasione del 60 anno di attività della nostra Associazione
riconoscimento al Prof. Gianni Ravasi in occasione dell’incontro “Il Rosa
O
della Prevenzione” il I ottobre 2009
Alla notizia della repentina scomparsa del Prof. Ravasi ho
pensato: “Se avesse potuto scegliere, questo è il modo in cui
avrebbe voluto lasciarci”. Perché Gianni Ravasi, sempre solare
e sorridente, mai avrebbe accettato un lento declino e l’idea
di “pesare” sugli altri. L’incontrai per la prima volta in
Istituto, io studente di biologia, lui, grande luminare, e subito
scattò una simpatia nata dal comune interesse per la ricerca.
Anche di recente, quando ci incontravamo, io Direttore
Scientifico dell’Istituto, lui, Presidente della Lega, il rapporto
non era mutato: c’era il rispetto del giovane ricercatore per il
Professore, e a unirci, la passione per la scienza.
Marco Pierotti - Direttore Scientifico Istituto Nazionale
dei Tumori - Milano