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<strong>L'Azione</strong> 5 GENNAIO 2<strong>01</strong>3<br />
>MATELICA< 17<br />
Gli auguri delle Clarisse<br />
Il messaggio di auguri inviatoci<br />
dalle Sorelle del Convento<br />
della Beata Mattia è rivolto a<br />
tutti i matelicesi, ancora sazi<br />
di festività in attesa dell’Epifania. E<br />
hanno saputo farlo in maniera originale,<br />
stuzzicando la ri essione già<br />
dall’inizio: “La nostra fede inizia in<br />
una casa: l’angelo Gabriele entrò<br />
da lei …ci dice semplicemente il<br />
Vangelo. Cosa stava facendo Maria<br />
in casa in quel momento? Leggeva<br />
le Scritture come spesso le immagini<br />
sacre ce la rappresentano? Oppure<br />
impastava il pane, riordinava,<br />
svolgeva le mansioni ordinarie di<br />
ogni donna? Le grandi rivelazioni<br />
non avvengono in situazioni straordinarie,<br />
ma ordinarie. […]Non può<br />
esistere fede senza casa: è nel nostro<br />
quotidiano, nella nostra casa, nella<br />
vita di ogni giorno che il piccolo<br />
Bambino Gesù ci raggiungerà;<br />
nel deserto del sempre uguale Dio<br />
ci s orerà, nei giorni di lacrime<br />
come nei giorni di festa.”. Da qui<br />
parte la lettera delle Clarisse, che<br />
ripercorre poi anche alcune tappe<br />
del 2<strong>01</strong>2 matelicese, ricordando<br />
le ancora vive celebrazioni della<br />
Consacrazione di Santa Chiara,<br />
e con una menzione anche per il<br />
Cinquantenario di Enrico Mattei,<br />
che hanno ricordato con affetto per<br />
quanto volle fare per il Monastero.<br />
Carissimi fratelli, sorelle, amici<br />
nel Signore, è dono provvidenziale<br />
venire a voi in questo Natale del<br />
Signore attraverso lo sguardo materno<br />
della Vergine Lauretana, alla<br />
quale lo scorso 4 ottobre – tornando<br />
nella nostra terra marchigiana – il<br />
Santo Padre Benedetto XVI ha<br />
af dato la Chiesa intera in apertura<br />
dell’Anno della Fede. Come provvidenziale<br />
è il legame che unisce il<br />
mistero del Natale alla Santa Casa:<br />
“questa umile abitazione è una<br />
testimonianza concreta e tangibile<br />
dell’avvenimento più<br />
grande della nostra<br />
storia: l’Incarnazione;<br />
il Verbo si è fatto carne,<br />
e Maria, la serva<br />
del Signore, è il canale<br />
privilegiato attraverso<br />
il quale Dio è venuto<br />
ad abitare in mezzo a<br />
noi”. Un canale ricolmo<br />
di quella fede che<br />
fa da spazio fecondo<br />
all’ingresso del Figlio<br />
di Dio nella storia. “È<br />
la fede, allora, che ci<br />
dà una casa in questo mondo, che<br />
ci riunisce in un’unica famiglia e<br />
che ci rende tutti fratelli e sorelle”<br />
(Benedetto XVI). Anche nel nostro<br />
cammino comunitario abbiamo<br />
sperimentato quest’anno ancora<br />
una volta la verità e la concretezza<br />
di queste parole: la grazia di poter<br />
continuare ad edi care nella fede<br />
questa “casa” e di trovare in tanti<br />
di voi dei fratelli e delle sorelle<br />
sempre cari e generosi, disponibili<br />
ad af ancarci - da vicino o da lontano<br />
- nelle necessità e nei bisogni<br />
ancora più evidenti in un cammino<br />
di rinascita come il nostro. Un grazie<br />
profondo dunque a ciascuno di<br />
voi per il bene seminato nel solco di<br />
questo anno a nostro favore: lo deponiamo<br />
innanzitutto davanti a quel<br />
Bambino che Maria tiene in braccio,<br />
desiderosa di portarLo nella nostra<br />
vita, nelle nostre case,<br />
nella nostra storia.<br />
Gratitudine è ancora<br />
la parola che esprime<br />
quanto abbiamo nel<br />
cuore pensando alla<br />
grazia del Centenario<br />
della consacrazione<br />
di Santa Chiara e degli<br />
inizi del nostro Ordine,<br />
conclusosi l’11 agosto<br />
scorso con la solenne<br />
commemorazione del<br />
suo Transito al cielo.<br />
Come ogni anno,<br />
questa data è stata preceduta dalla<br />
solennità di S. M. Maddalena, titolare<br />
della nostra chiesa e monastero,<br />
il 22 luglio, e dalla Festa liturgica<br />
della B. Mattia, il 28 luglio; celebrazioni<br />
rese più festose dalla<br />
presenza dei due sacerdoti novelli<br />
della nostra Provincia Picena. A<br />
loro, a tutti i sacerdoti che si sono<br />
A Colferraio la benedizione<br />
Vi ricordate quei ragazzi,<br />
Marco Rossolini,<br />
Andrea Afrodisi<br />
Antonelli, Roberto<br />
Pecchia, che avevano<br />
deciso di costruire un<br />
presepio a Colferraio?<br />
Ne abbiamo parlato<br />
lo scorso numero de<br />
“L’Azione”.<br />
La loro idea di ricreare,<br />
per quanto possibile,<br />
la valle che da<br />
Colferraio scende verso<br />
Rastia e le Piane?<br />
Volevano completarlo<br />
per il 23 dicembre,<br />
perché il Vescovo po-<br />
tesse benedire la loro creazione e così<br />
è stato. Mons. Vecerrica ha partecipato<br />
all’inaugurazione del presepio e si<br />
è molto divertito a sentire e benedire<br />
questa iniziativa.<br />
Lo vediamo qui con i due principali<br />
protagonisti, Andrea (da sinistra)<br />
e Marco, insieme al parroco Don Piero. Buona è stata anche<br />
l’af uenza di abitanti e curiosi. E siamo convinti che l’anno<br />
prossimo Andrea e Marco avranno tanto aiuto e sostegno in più!<br />
del Presepe<br />
A merenda con la Vecchina<br />
A Matelica il 5 gennaio si rinnoverà come ogni anno, l’appuntamento con la Pasquella, tradizione<br />
di canti di questua che venivano fatti proprio nella notte dell’Epifania dai canterini che, andando<br />
nelle campagne per portare la “novella” , ricevevano in cambio come ricompensa dei viveri che poi<br />
si dividevano nello spirito della fratellanza e dell’amicizia. Da qualche anno a questa parte, anche<br />
i giovani dell’Associazione Folkloristica “Città di Matelica” portano avanti questa bella tradizione<br />
proponendo lungo le vie del centro storico il canto della<br />
Pasquella, canto che quest’anno sarà accompagnato dalla<br />
musica suonata direttamente da loro. Inoltre, presso la sede<br />
dell’Associazione, in viale Cesare Battisti, 1, proprio di<br />
fronte a Piazzale Gerani, sarà possibile fare….merenda con<br />
la Befana. Verranno offerti dolci a tutti i bambini buoni (e i<br />
bambini sono tutti buoni!) accompagnati dalla merenda più<br />
famosa e golosa al mondo: pane e nu…..lla!!!! L’appuntamento<br />
da non perdere, allora, è per sabato 5 gennaio dalle<br />
ore 16 alle 18.30 per far festa con la Vecchina più famosa<br />
del mondo e continuare una bella tradizione marchigiana.<br />
s.s.<br />
avvicendati al nostro altare in questo<br />
anno, primi fra tutti i nostri Padri del<br />
convento S. Francesco di Matelica, a<br />
quanti ci hanno nutrito della Parola<br />
di Dio nei ritiri, hanno animato gli<br />
incontri formativi e alcune occasioni<br />
particolari – come le partecipatissime<br />
celebrazioni in occasione delle<br />
feste triennali del SS. Croci sso - la<br />
nostra preghiera riconoscente! La<br />
parola della fede è il messaggio<br />
che abbiamo ancora continuato ad<br />
attingere dall’afflusso dei fedeli<br />
e dei pellegrini venuti nell’arco<br />
dell’anno a visitare il nostro santuario,<br />
inginocchiandosi davanti<br />
all’urna della Beata Mattia: gruppi,<br />
famiglie, persone singole che nella<br />
preghiera, nell’af damento hanno<br />
sperimentato la sua intercessione<br />
materna, attenta, hanno ricevuto grazia,<br />
hanno ritrovato speranza, hanno<br />
accolto quella misericordia che la<br />
bontà del Padre è sempre pronta a<br />
donare attraverso i suoi servi fedeli,<br />
i santi, collaboratori più che mai vivi<br />
del mistero di Cristo, nostra salvezza.<br />
Questi incontri, come molteplici<br />
altre situazioni consegnate alla nostra<br />
offerta davanti a Dio, ci hanno<br />
rese egualmente prossime alle tante<br />
realtà di sofferenza, di bisogno, alle<br />
innumerevoli povertà spirituali, morali<br />
e materiali che sembrano moltiplicare<br />
la solitudine, la mancanza<br />
di senso, quel buio che disorienta<br />
l’esistenza. Ancora solo la luce<br />
Buon Natale,<br />
amico lontano!<br />
della fede può sanarci dalle radici<br />
profonde di tanto male che porta<br />
l’uomo lontano da se stesso perché<br />
lo porta lontano da Dio. L’occasione<br />
poi delle celebrazioni commemorative<br />
per il 50° anniversario della<br />
scomparsa dell’On. Enrico Mattei<br />
(26-28 ottobre) ci ha viste vicine<br />
nella preghiera a tutti coloro che<br />
lo hanno ricordato - Dirigenza Eni,<br />
Associazione Pionieri e Veterani,<br />
docenti universitari, Comune - nella<br />
nostra Matelica, sua città d’infanzia,<br />
e ci ha permesso di elevare ancora<br />
la nostra voce di inalterata gratitudine<br />
alla sua memoria per il bene<br />
impagabile da lui fatto al nostro<br />
Monastero, spinto da quella intensa<br />
devozione alla Beata Mattia respirata<br />
sin da bambino in famiglia e da<br />
un’affezione singolare sviluppata<br />
nelle sue visite alla Comunità. “La<br />
fede ci fa abitare, dimorare, ma ci<br />
fa anche camminare nella via della<br />
vita” (Benedetto XVI) … Il Natale<br />
ci spinge ancora a questo: a fare<br />
della nostra vita un dono, come<br />
Gesù ha fatto con noi, mettendoci<br />
in cammino operoso perché l’amore<br />
di questo Bambino raggiunga ogni<br />
esistenza e possa restituirla all’amore<br />
del Padre dei cieli. Lo chiediamo<br />
nella Notte Santa per ciascuno di<br />
voi, insieme alla Sua benedizione,<br />
af nché vi ricolmi di ducia, di<br />
speranza, di pace!<br />
Le vostre sorelle Clarisse di Matelica<br />
Il concorso di Natalissimo<br />
non è stata l’unica occasione<br />
a spingere i ragazzi<br />
matelicesi a tirar fuori<br />
sentimenti e creatività.<br />
Il progetto “Mon Ami”,<br />
voluto dall'onlus Visis,<br />
attiva negli ultimi tempi<br />
a Matelica e subito fatto proprio dal dirigente Trecciola, ha portato diversi ragazzi<br />
delle scuole medie a costruire un rapporto di amicizia epistolare con i loro coetanei<br />
di una scuola nel Togo, in una zona dove la Visis opera. A coordinare il lavoro qui a<br />
scuola e a stimolare i ragazzi è stata la prof.ssa Lina Menichelli. Oltre al carteggio,<br />
già iniziato, alcuni ragazzi hanno scritto delle poesie, per il Natale. Vogliamo proporvi<br />
allora tre di queste, due auguri speciali che gli studenti hanno scritto, pensando ai<br />
loro nuovi amici africani.<br />
a.g.<br />
Il Natale è in tutti noi e la felicità nei nostri cuori arrivi no a<br />
voi, che forse avete meno motivi per sorridere, perché vi mancano tante<br />
cose. Spero però che riusciamo a cogliere la più importante: di essere<br />
fratelli e superare ogni barriera che si frapponga tra noi. Il Bambino<br />
che nasce ci faccia di nuovo capire il messaggio più importante,<br />
quello della pace e della solidarietà e ci aiuti a comprendere che i<br />
poveri sono quelli che non hanno sentimenti.<br />
Lorenzo Migliorelli – Diego Amici<br />
Buon Natale a voi che seguite i sogni/e sorridete./Buon Natale/a<br />
voi che siete lontani/eppure uguali/a noi./Che siete sempre uniti/<br />
senza lasciarvi mai/lottando per quello in cui credete/sperando in<br />
un mondo migliore./Felice Natale/a voi che ancora ricordate/il<br />
vero senso del Natale/che non bisognerebbe/dimenticare mai./Buon<br />
Natale, amico lontano.<br />
Maria Paola Azzarello – Lorena Lapetuso<br />
A Natale tuti voi potete rincorrere un sogno e stringere le persone a<br />
oi care se ne avete bisogno, con pensieri e sentimenti profondi, salutate<br />
chi non c’è più, sappia telo, è Natale lassù. Il Natale arriva in<br />
ogni parte del mondo e rallegra ogni bambino nello stesso secondo.<br />
Per festeggiarlo basta solo un piccolo gesto fatto con cuore onesto:<br />
prendete un qualsiasi albero e sotto i suoi piedi mettete dei regali. Non<br />
ha importanza che prezzo hanno se i sentimenti sono reali. Se fate<br />
dei regali fateli con il cuore, e in ogni pacchetto ponete gra parte<br />
del vostro amore. Radunate tutti insieme e dite loro…vi voglio bene!<br />
Benedetta Petrini – Erika Martella<br />
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