libretto - Azione Cattolica Vicenza
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STORY<br />
so di me Dio ha fatto cose grandi! E lo stesso potete<br />
fare voi, se vi lascerete guidare da Lui! Andate: è una<br />
missione possibile!<br />
Buon<br />
cammino !<br />
La pace sia con voi.<br />
96<br />
Pace e bene!<br />
C’è un piccolo borgo, nel cuore verde dell’Italia, tra le cui strade polverose,<br />
circa ottocento anni fa, avreste potuto incontrare un gruppo<br />
di giovani entusiasti della vita che, molto probabilmente, vi avrebbero<br />
rivolto questo gioioso saluto. Allora, avete riempito le vostre bisacce?<br />
I sandali sono ben allacciati? Un allegro menestrello vi condurrà<br />
nelle pittoresche contrade di Assisi, tra abili mercanti e prodi cavalieri,<br />
tra nobili donzelle e semplici tessitori, per farvi conoscere uno<br />
di questi giovani, anzi, proprio colui che ha dato inizio a tutto:<br />
Francesco.<br />
[Non] è..Francesco<br />
Non immaginatevelo subito con il saio e l’aureola, tranquillo, remissivo<br />
e che parla con gli uccellini! Scoprirete invece un ragazzo pieno<br />
di vita e con grandi sogni, ambizioso e leale, amante di tutto ciò che<br />
è bello e della compagnia; un ragazzo che, attraverso un percorso delicato<br />
e bellissimo, riuscirà a dare un senso nuovo a questo suo incontenibile<br />
entusiasmo, “ri-centrandolo” attorno a Colui che arriverà a<br />
riconoscere come fonte di ogni bellezza e di ogni gioia.<br />
Che cosa cerchi, Francesco? - E’ la domanda che tutti si pongono<br />
quando incontrano questo giovane sempre in movimento, sempre in<br />
cammino. Già, Francesco è un ragazzo “in ricerca”, un ragazzo che<br />
ha sete di Qualcosa che per molto tempo non riuscirà ad individuare<br />
se non vagamente e parzialmente... Qualcosa che però, per tutta la<br />
vita, non smetterà mai di cercare, anche quando finalmente lo troverà.<br />
Francesco desidera, cerca, l’essenziale. Proviamo a pensare a questa<br />
parola nel suo significato etimologico: l’essenziale è l’essenza di<br />
tutte le cose, ciò che ne costituisce il cuore, ciò che dà profumo alla<br />
vita. Questa essenza, questo profumo, Francesco lo trova in Dio.<br />
Infine, Francesco è un ragazzo che si trova davanti scelte difficili, che<br />
cambieranno la sua vita, che fanno vacillare le sue certezze. Si trova a<br />
far fronte a cambiamenti che non aveva preventivato, e si trova a<br />
1<br />
INTRO
INTRO<br />
dover scegliere se dire sì...o no...a quel Qualcuno che operando in<br />
lui lo plasma e lo trasforma per diventare prezioso strumento per il<br />
Suo Regno.<br />
Tutti questi aspetti rendono Francesco un personaggio estremamente<br />
moderno ed affascinante, e per questo vogliamo proporlo ai ragazzi<br />
di terza media, attraverso un campo interamente dedicato a<br />
loro, con l’augurio che possano anche loro scoprire che cos’è, nella<br />
loro vita, l’essenziale.<br />
Ma questo è dedicato a te...<br />
Ormai da molti anni l’AC diocesana propone, per i ragazzi di terza<br />
media, un campo “dedicato”, “personalizzato”; potremmo dire, “a<br />
misura di quattordicenne”. E’ una scelta precisa e molto sentita,<br />
che, crediamo, abbia un valore sia dal punto di vista educativo che<br />
dal punto di vista dell’attenzione ai ragazzi.<br />
Dal punto di vista educativo, riteniamo che l’estate che fa da ponte<br />
tra la terza media e la prima superiore, ovvero il passaggio da ACR<br />
a Giovanissimi, meriti un’attenzione tutta particolare. I ragazzi vanno<br />
accompagnati in questo delicato passaggio, e il campo si propone<br />
proprio di farlo, affiancando e integrando, nella pratica, attività<br />
giocose e divertenti a momenti di approfondimento e riflessione<br />
personale sempre più stimolanti. Si potrebbe dire, in una battuta,<br />
che il ragazzo entra Acierrino ed esce Giovanissimo; o almeno, con<br />
tutte le carte in regola per diventarlo presto!<br />
Dal punto di vista dell’attenzione ai ragazzi, abbiamo voluto dare il<br />
giusto peso alla fase particolare della vita che stanno attraversanno i<br />
ragazzi di quattordici anni. Come il nostro giovane Francesco, stanno<br />
attraversando una fase esuberante e piena di entusiasmo, di scoperta<br />
delle meraviglie della vita, ma che al contempo è una fase difficile<br />
e contradditoria, la fase delle prime scelte importanti e dei<br />
cambiamenti non sempre bene accetti...è il momento in cui iniziano<br />
a differenziarsi gli uni dagli altri, a partire dalla scelta della scuola superiore;<br />
il momento, dunque, in cui iniziano a camminare su strade<br />
diverse e, magari, iniziano più concretamente a chiedersi “cosa farò<br />
2<br />
F: Bernardo dunque prenderà il mio posto…ora è il momento di<br />
andare…ma prima, Rufino, posso chiederti un ultimo favore?<br />
R: Certo, Francesco!<br />
F: Rileggimi quella preghiera, quel cantico che ho scritto tanto<br />
tempo fa, all’inizio della mia missione..<br />
R: (Legge il cantico delle creature)<br />
F: (sorride)…Eccoti, sorella tanto temuta e tanto amata…<br />
benvenuta…sorella…Morte.<br />
B: Francesco, no!<br />
(I frati piangono. Come sottofondo, mettere il brano “Miserere” dal<br />
musical di Madre Teresa di Calcutta. I frati escono ad uno ad uno,<br />
lasciando lì Francesco dopo averlo coperto con un telo bianco)<br />
8° GIORNO MATTINO Personaggi: Bernardo, Rufino,<br />
Chiara, frati, Francesco.<br />
(Entrano i frati e Chiara, con aria triste e sconsolata)<br />
Bernardo: Fratelli, Francesco mi ha incaricato di giudarvi…ma io<br />
non mi sento all’altezza…io non sono come lui…lui era un santo,<br />
io sono solo un frate…un povero uomo…<br />
Rufino: E tu, Chiara…cosa dici?<br />
Chiara: Io continuerò a pregare per lui…anche se è come se si<br />
fosse spento qualcosa…era lui che ci dava forza, io sono solo una<br />
semplice ragazza…Venite con me, fratelli, andiamo a pregare!<br />
(Entrano in cappellina, dove li sta aspettando Francesco, che sorride<br />
e va loro incontro.)<br />
C: Ma…Francesco!!<br />
B: E’ proprio lui! Francesco, sei tornato!<br />
(Gli corrono incontro e Francesco abbraccia Chiara e Bernardo)<br />
F: Tornato? Io non me ne sono mai andato…anche se il mio corpo<br />
è morto e la mia anima è tornata al Padre, io sarò sempre con<br />
voi! Anche io ero un semplice ragazzo…nulla di più…e attraver- STORY<br />
95
STORY<br />
7° GIORNO SERA Personaggi: Menestrello, Francesco,<br />
Rufino, Bernardo, Elia, frati.<br />
Menestrello (con le lacrime agli occhi): Eccoci, fratelli e sorelle<br />
mie…siamo giunti alla fine…il frate Francesco s’appresta a lasciar<br />
questa terra che tanto avea amato per raggiunger il Padre<br />
suo nei cieli…<br />
(I frati portano Francesco su una barella o in braccio e lo fanno<br />
stendere per terra, poi si accovacciano tutti attorno a lui)<br />
F: Fratelli miei…grazie di avermi portato qui a Santa Maria degli<br />
Angeli...è arrivato il momento di lasciarci…<br />
Frate: Come faremo senza di te, Francesco? Tu eri la nostra guida,<br />
il nostro fratello maggiore!<br />
F: Non ci sono fratelli maggiori…siamo tutti fratelli minori, il nostro<br />
fratello maggiore è Gesù! Però è vero che avete bisogno di<br />
un fratello che vi sia guida sulla terra… venga qui il primo tra i<br />
miei fratelli!<br />
Rufino (rivolto ai frati): A chi si riferirà? Il primo a seguirlo è stato<br />
frate Bernardo, ma è frate Elia il vicario dell’Ordine, il vice di<br />
Francesco!<br />
Bernardo: Si riferisce sicuramente a Elia. Elia, vai tu!<br />
(Elia timidamente si avvicina a Francesco, si inginocchia e china<br />
il capo. Francesco mette la mano destra sul capo di Elia)<br />
F: Ma questo non è il capo del primo tra i miei fratelli, non è il<br />
capo di frate Bernardo!<br />
(Bernardo a sua volta si avvicina e si inginocchia. Francesco<br />
gli mette la mano destra sul capo e contemporaneamente, incrociando<br />
le braccia, mette la sinistra sul capo di Elia)<br />
F: Ti benedica Dio, Padre di Gesù Cristo nostro Signore, attraverso<br />
di me. Chiunque di benedirà sarà colmo di benedizioni a<br />
sua volta; chi invece ti maledirà, sarà punito. Tutti i frati dovranno<br />
obbedirti. Va’ in pace!<br />
Tutti i frati: Amen!<br />
94<br />
da grande”. Sono i primi segni di un progetto di Dio sulla loro vita,<br />
che un giorno non lontano saranno chiamati a riconoscere e al<br />
quale si troveranno a dare una risposta. E’ importante allora accompagnarli<br />
in questa fase attraverso un campo personalizzato, affiancati<br />
da un personaggio che, molti anni fa, ha vissuto le stesse emozioni<br />
e ha cercato con tutto il cuore il progetto di Dio su di lui,<br />
per farlo suo.<br />
Questo è l’ ombelico del campo!<br />
Se il campo si distingue, nei contenuti e nelle motivazioni, da quelli<br />
per le altre fasce d’età, ne rimane inalterata la struttura portante,<br />
ovvero la presenza, per ogni giorno di campo, di un’idea di fondo,<br />
un atteggiamento e un obiettivo. Facciamo un po’ di chiarezza su<br />
questi termini, soprattutto per chi magari è al primo campo...<br />
Idea di fondo. Lo dice la parola stessa: è lo “sfondo” su cui si disegnano<br />
i vari momenti ed attività del campo; è la base su cui poggia<br />
la giornata, il punto di riferimento da tenere sempre presente. Abbiamo<br />
scelto di proporre come idea di fondo, per ogni giorno, una<br />
frase tratta dalle Fonti Francescane che rispecchi un aspetto della<br />
spiritualità di Francesco che scegliamo di vivere ed approfondire<br />
per quel giorno.<br />
Atteggiamento. E’ il “succo” della nostra idea di fondo, ciò che<br />
quest’ultima esprime; è il comportamento, o meglio il modo di essere,<br />
che i ragazzi dovrebbero riscoprire, cercare di vivere e far proprio<br />
durante la giornata. L’atteggiamento viene scelto a partire dalla<br />
storia e quindi viene automaticamente esplicitato in essa; la attività,poi,<br />
sono pensate in modo da permettere ai ragazzi di metterlo<br />
in pratica e anche i momenti di preghiera lo riprendono, lo spiegano<br />
e invitano attraverso di esso alla riflessione personale.<br />
Obiettivo. Ha lo scopo di concretizzare l’atteggiamento in alcuni<br />
“target” molto pratici; fa’ in modo che l’atteggiamento, che di solito<br />
è un concetto molto ampio e che si presta a innumerevoli riflessioni,<br />
venga tradotto “su misura” per i nostri ragazzi.<br />
3<br />
INTRO
INTRO<br />
Il “movimento”, se vogliamo, è il seguente: si parte dall’idea di fondo<br />
per ricavarne un atteggiamento, che poi viene tradotto in un obiettivo.<br />
Nel momento della progressione personale, l’educatore ha<br />
il compito di riprendere l’idea di fondo e verificare assieme ai ragazzi<br />
se hanno compreso e fatto proprio l’atteggiamento e in quale misura<br />
sono stati raggiunti gli obiettivi.<br />
E’ importante che ciascun educatore capisca bene questa struttura e<br />
la interiorizzi prima di partire per il campo. Solo così infatti acquistano<br />
significato pieno le attività proposte e l’intera giornata assume un<br />
senso e una coerenza tra tutte le sue parti (storia, attività, spiritualità).<br />
Inoltre, è importante che gli educatori comprendano il significato<br />
profondo di tutti gli atteggiamenti scelti giorno per giorno, approfondendo,<br />
se necessario, gli aspetti della spiritualità francescana coinvolti.<br />
Sarà cura del capocampo far capire agli educatori l’importanza<br />
di questo e dedicare, in fase di preparazione del campo, la giusta attenzione<br />
all’approfondimento degli atteggiamenti.<br />
Ballo...di gruppo<br />
Come ogni anno, i ragazzi vengono divisi in alcuni gruppi<br />
(idealmente sei), per facilitare la gestione del campo e lo svolgimento<br />
delle attività. A ciascun gruppo è assegnato uno o più educatori,<br />
che ne sono responsabili. A ciascun gruppo è assegnato un colore e<br />
un nome (vedi tabella). Inoltre, i vari gruppi svolgono durante il<br />
giorno diversi servizi, a rotazione: preparare e spreparare, pulire il<br />
salone, pulire le scale, pulire la cappellina, pulire il cortile esterno e<br />
curare lo svolgimento dei momenti di preghiera.<br />
4<br />
L: Beh, sarebbe una gran cosa!<br />
F: Già: eppure, non sarebbe perfetta letizia. E ancora: se noi frati<br />
conoscessimo tutte le lingue del mondo, tutte le scienze e tutta la<br />
letteratura, e sapessimo non solo predire il futuro, ma anche conoscere<br />
tutti i segreti delle coscienze, non sarebbe anche questa una<br />
gran bella cosa?<br />
L: Come no! Sarebbe stupendo!<br />
F: Ebbene, ti dico che neanche questa sarebbe perfetta letizia. E se<br />
sapessimo parlare benissimo e conoscessimo il corso delle stelle, e<br />
sapessimo riconoscere tutte le erbe, le piante e gli animali?<br />
L: Sarebbe bello! E utile!<br />
F: Sicuramente; ma non sarebbe perfetta letizia. E su questo, Leone,<br />
che ne pensi: se sapessimo predicare così bene da riuscire a<br />
portare tutto il mondo a credere in Gesù, che diresti?<br />
L: Beh, Francesco, non dirmi che neanche questa sarebbe perfetta<br />
letizia!<br />
F (sorride): No, caro Leone, neanche questa sarebbe perfetta letizia.<br />
L: Ma allora, Francesco, che cos’è perfetta letizia?<br />
F: Caro Leone…pensa a quando arriveremo a Santa Maria degli<br />
Angeli: saremo bagnati fradici, tremanti per il freddo e tutti sporchi di<br />
fango, e così conciati chiederemo al frate guardiano di farci entrare<br />
e darci da mangiare. Metti che il frate, in questo stato, non ci riconosca,<br />
e ci scambi per due delinquenti: cosa succederebbe?<br />
L: Speriamo di no! Ci caccerebbe fuori nella neve e nel freddo della<br />
notte, senza un posto dove andare…<br />
F: E se insistessimo?<br />
L: Beh…Se insistessimo, potrebbe spaventarsi e cacciarci addirittura<br />
a bastonate!<br />
F: Ebbene, Leone…se accadesse questo, e noi riuscissimo a<br />
sopportare tutte queste cose con pazienza e serenità, pensando<br />
al dolore che ha sofferto Gesù per noi…ecco, quella sarebbe perfetta<br />
letizia!!<br />
(Escono) STORY<br />
93
STORY<br />
(Dopo un po’, Bernardo inizia ad alzarsi e a guardare verso la montagna)<br />
B: Caspita, è via da due ore ormai…speriamo che non gli sia successo<br />
niente…<br />
F (Sulla montagna): Signore, parlami! Parlami, mio Signore!<br />
(A un certo punto si accorge delle stimmate)<br />
F: Ma...che mi succede…oh, mio Dio…le stimmate!! Oh, Signore!<br />
Grazie!<br />
(Inizia a scendere dalla montagna. Bernardo lo vede, si alza in piedi<br />
e gli corre incontro)<br />
B: Oh, eccolo! Sia lodato il cielo! Bentornato, Francesco! (Lo abbraccia)<br />
Ma…le tue mani…cosa ti è successo?<br />
F: Il Signore mi ha parlato! Mi ha donato i segni della passione di Cristo!<br />
Ora posso condividere pienamente anche la sua sofferenza!<br />
B: (Si inchina) Oh, Francesco!<br />
F: Non inchinarti, Bernardo, fratello mio! A Dio solo ci dobbiamo inchinare!<br />
Ora torniamo dai nostri fratelli!<br />
(Escono assieme)<br />
7° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Leone, Francesco.<br />
(Entrano Francesco e Leone, coperti da un mantello e intirizziti)<br />
Leone: Francesco, che temporale assurdo! E che vento…<br />
F: Eheh, già! Possiamo goderci frate vento e sora acqua!<br />
L: Francesco, ma come fai a essere lieto anche in queste condizioni?<br />
F: Frate Leone, pecorella del Signore, dimmi una cosa: se noi frati<br />
ci diffondessimo in tutto il mondo dando ovunque grande esempio<br />
di santità, saresti contento?<br />
L: Certo, Francesco! Sarebbe una cosa bellissima!<br />
F: Eppure, Frate Leone, quella non sarebbe perfetta letizia. E dimmi:<br />
se noi frati fossimo in grado di ridare la vista ai ciechi, far raddrizzare<br />
gli storpi, cacciare i demoni, ridare l’udito ai sordi, far camminare<br />
gli zoppi, far parlare i muti, e resuscitare i morti di quattro<br />
giorni, che diresti!<br />
92<br />
SERVIZIO DESCRIZIONE<br />
Preparare<br />
e spreparare<br />
Pulire il<br />
salone<br />
Pulire le scale<br />
Pulire la<br />
cappellina<br />
Pulire il<br />
cortile esterno<br />
Preghiera<br />
Dopo ogni pasto, spreparano, puliscono i tavoli e spazzano<br />
il pavimento del refettorio. Poi preparano per il<br />
pasto successivo (alla sera: per la colazione), seguendo le<br />
indicazioni del personale della casa.<br />
Spazzano il salone al primo piano dive si svolgono alcune<br />
attività e le serate.<br />
Spazzano tutte le scale interne della casa (quelle che portano<br />
alle camerate)<br />
Spazzano la cappellina dove si svolgono le celebrazioni<br />
e la mettono in ordine (raccolgono i libretti sparsi, etc.)<br />
Raccolgono le cartacce, risistemano e radunano quanto<br />
è stato lasciato in giro nell’area esterna della casa<br />
(compresi i campi da calcio e pallavolo). Spazzano la<br />
scalinata esterna e la veranda.<br />
Guidati dall’assistente, scelgono i canti per i momenti di<br />
preghiera e si dividono i compiti per animarli (leggere,<br />
portare segni, guidare la preghiera, etc.). Animano la<br />
liturgia guidando gli altri gruppi.<br />
Benché la maggior parte delle attività proposte siano pensate per tutti<br />
i ragazzi assieme, vi sono diverse attività che si svolgono all’interno<br />
del gruppo: la più importante, con scadenza quotidiana, è la progressione<br />
personale. È quindi fondamentale che ciascun educatore conosca<br />
bene tutte le attività del <strong>libretto</strong> e sia preparato a gestirle: non c’è<br />
sempre il capocampo che dice cosa fare!<br />
I sei gruppi portano i nomi di altrettante contrade di Assisi, per ricreare<br />
l’ambientazione.<br />
5<br />
INTRO
INTRO<br />
NOME CONTRADA COLORE<br />
Borgo San Pietro Giallo<br />
Via Fontebella Azzurro<br />
Via del Colle Verde<br />
Via del Torrione Rosso<br />
Via della Rocca Arancione<br />
Piazza Chiesa Nuova Fucsia<br />
Riportiamo inoltre una piantina di Assisi in cui sono indicate le posizioni<br />
della varie contrade.<br />
azzurro<br />
giallo<br />
verde<br />
6<br />
fucsia<br />
arancione<br />
rosso<br />
(N.B.: Se si usa questa battuta è bene che Francesco indossi oltre<br />
al saio una della cappe che si trovano tra i costumi, dotate di cappuccio)<br />
F: Sono fratello di tutti, caro lupo: anche tuo.<br />
L: Mio? Ahahah! Ma se io a voi umani vi perseguito, vi faccio continuamente<br />
del male…<br />
F: Io sono qua per riconciliarmi con te a nome di tutti gli abitanti di<br />
Gubbio!<br />
L: Riconciliarti con me? Io pensavo che mi dessero la caccia per<br />
uccidermi: sai, io sono un terribile ladro e assassino!<br />
F: Ma Dio ti vuole bene lo stesso! E anche gli Egubini sono pronti<br />
a volerti bene se tu vorrai offrire loro la tua amicizia!<br />
L: Ahahah l’amicizia del Grande Lupo di Gubbio bisogna conquistarsela!<br />
Vedremo se riuscirete a convincermi! Ahahhahah!!!<br />
7° GIORNO MATTINA Personaggi: Menestrello,<br />
Bernardo, Francesco.<br />
Menestrello: Oh miei signori, quanto tempo è passato! Mi mancavate!<br />
Ma, invero, ditemi: è giunta ai miei menestrellosi orecchi una<br />
voce che affermava che presto ve ne andrete! Ohi che dolore! Ma<br />
allora mi devo affrettar per narrarvi l’ultima parte della vita del frate<br />
Francesco…<br />
(Entrano Francesco e Bernardo)<br />
Bernardo: Francesco, dove stiamo andando?<br />
Francesco: Al monte della Verna: il Signore vuole parlarmi! Lassù,<br />
sul monte, spero di vedere il suo volto, di sentire la sua voce!<br />
(Camminano. A un certo punto si fermano)<br />
B: Cosa c’è, Francesco?<br />
F: Bernardo, fratello mio, d’ora in poi devo continuare da solo. Aspettami<br />
qui…<br />
(B si siede, F continua. Arrivato, si inginocchia e comincia a pregare)<br />
F: Signore, ti prego, parlami, mostrami il tuo volto!<br />
91<br />
STORY
STORY<br />
(Si siedono. Di lì a poco entra una bella donna – una prostituta –<br />
vestita di veli…)<br />
Prostituta: Oh ma che bel giovanotto…vestito tutto di marrone,<br />
mmm, che bello, mi piace il marrone…dai bel cucciolotto, vieni con<br />
me, ti farò scoprire le meraviglie di Babilonia…<br />
(si struscia addosso a Francesco)<br />
Rufino: Ommamma! Via, donnaccia! Lascia stare Francesco!<br />
F: Fratello mio, non rimproverarla: va bene, verrò con te! (strizza<br />
l’occhio a Rufino)<br />
Rufino: Ma che fa?? Io non ci capisco più niente… (esce)<br />
(Francesco cammina accanto alla prostituta finché arrivano vicino a<br />
un fuoco)<br />
Francesco: Ecco, sorella, questo è il letto che ho preparato per te!<br />
Arde come il peccato!<br />
(Francesco si getta nel fuoco e le tende le braccia. La donna prima<br />
è spaventata, poi comincia a piangere)<br />
P: Oh, povera me, cosa ha fatto…che brutta vita ho vissuto fino ad<br />
ora…sono povera e non ho altro che il mio corpo…<br />
F (si rialza): Sorella, non piangere: tu hai molto di più del tuo corpo,<br />
hai la tua anima! Il Signore Gesù ti ama per questo, e ti dico di più:<br />
ti amerebbe altrettanto appassionatamente anche se il tuo corpo<br />
non fosse così bello! Ti ama per un’altra bellezza: una bellezza che<br />
sgorga dal tuo cuore e che non sfiorisce con gli anni...<br />
P: Chi è questo Signore così buono, così diverso dagli altri uomini?<br />
Vorrei conoscerlo!<br />
F: Vieni con noi, ti parleremo di lui! (Escono)<br />
6° GIORNO AAL'INIZIO DEL GIOCO NOTTURNO<br />
Personaggi: Francesco, lupo.<br />
Lupo (canticchiando): Ahahah sono un lupo grande grande, faccio<br />
tante scorribande, gli egubini fò tremare e gli rubo il da mangiare!!<br />
Ahahah!!<br />
F: Salve, fratello lupo.<br />
Lupo: Uh? E questo chi è? Il fratello di cappuccetto rosso? Beh, il<br />
cappuccio ce l’ha: però è marrone…<br />
90<br />
La STORIA siamo noi<br />
La funzione della storia è di fare da cornice al campo. Così come una<br />
cornice contiene al suo interno un quadro e gli dà risalto, così la storia<br />
contiene al suo interno gli atteggiamenti che giorno dopo giorno ci si<br />
propone di vivere durante il campo, mettendoli in evidenza tramite le<br />
vicende del personaggio. Nel contempo, introduce alle attività, dando<br />
loro un contesto e un’unità di fondo. Rimanendo nella metafora, potremmo<br />
dire che una bella cornice rende più bello anche il quadro:<br />
per questo, come in tutti i nostri campi, la storia del personaggio è<br />
stata drammatizzata, per renderne il racconto più dinamico ed accattivante.<br />
Chi ha già fatto il campo gli anni precedenti noterà che la storia è<br />
molto cambiata. Cerchiamo di riassumere i cambiamenti in qualche<br />
punto fondamentale:<br />
Il narratore non è più lo Scienziato Pazzo bensì Canterello il<br />
Menestrello, più in sintonia con la storia a più facile da rappresentare<br />
in maniera accattivante. A differenza dello scienziato,<br />
che si limita a tornare indietro nel tempo per “vedere” le<br />
vicende di Francesco, Canterello è un narratore vero e proprio,<br />
che fa da “fil-rouge” tra le varie parti della storia e le<br />
commenta. Sua caratteristica principale è quella di parlare in<br />
“medievale” (usando cioè espressioni di sapore antico) ed è<br />
bene “vestirlo” adeguatamente: il personaggio che lo ispira è<br />
Cantagallo del cartone animato Robin Hood della Disney.<br />
Mentre nei primi giorni la storia di Francesco è stata mantenuta,<br />
nei contenuti, pressoché uguale, diventa completamente diversa<br />
man mano che si va avanti. Sono stati aggiunti in particolare<br />
diversi aneddoti tratti dai “Fioretti di San Francesco”, totalmente<br />
assenti nella versione precedente. Ci siamo resi conto,<br />
infatti, che la storia così com’era rischiava di aderire troppo<br />
all’immagine “popolare” di Francesco, quella raccontata nei<br />
7<br />
INTRO
INTRO<br />
film (e infatti, quando questo campo è stato ideato, non si<br />
pensava a una drammatizzazione ma a spezzoni da film), rischiando<br />
di “perdersi” alcuni aspetti importanti della sua vita.<br />
Questo ritorno al Francesco “integrale” permette di esplorare<br />
nuove vicende e situazioni, che aiutano a riscoprire<br />
e a comprendere a fondo l’originalità e l’attualità del nostro<br />
personaggio.<br />
Il personaggio di Chiara è visto da una prospettiva totalmente<br />
nuova, anche per le modalità e i tempi di presentazione.<br />
Senza togliere nulla all’importanza dell’amicizia tra Chiara e<br />
Francesco, ci si concentra di più su Chiara come donna che<br />
ha fatto, personalmente, una scelta vocazionale che è decisa<br />
a portare avanti con gioia e perseveranza.<br />
Ricordiamo che, come sempre, la storia non costituisce un copione<br />
da imparare a memoria. È molto più proficuo che ciascun educatore<br />
entri nel proprio ruolo e lo studi (che è ben diverso dall’impararlo a<br />
memoria) prima del campo, in modo da poterlo interpretare con<br />
naturalezza: i ragazzi si appassioneranno molto di più alla vicenda.<br />
Non esageriamo dalla parte opposta, però: i vari momenti narrati<br />
nella storia non sono stati scelti a caso, ed alcune espressioni possono<br />
essere fondamentali per trasmettere il messaggio voluto. Distinguere<br />
ciò che è fondamentale (e quindi imprescindibile) da ciò che è<br />
contorno (e quindi modificabile) è piuttosto facile una volta che, come<br />
già detto, si sia entrati a contatto con il personaggio. Questo resta<br />
dunque l’obiettivo principale degli educatori-attori.<br />
Un brevissimo riassunto giorno per giorno della storia è riportato<br />
nella pagina centrale del <strong>libretto</strong>.<br />
Progressione personale: l’ eremo<br />
Il momento della progressione personale è il momento cruciale<br />
8<br />
6° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Francesco, i<br />
frati, Bernardo, Rufino, Sultano, prostituta.<br />
(Francesco e i frati stanno mangiando assieme, a tavola o seduti a<br />
terra.)<br />
F: Fratelli, ho ripensato a quando il Signore mi ha detto<br />
“Ricostruisci la mia casa”…io penso che volesse dire molto di più<br />
che non semplicemente “ricostruisci questa chiesetta”…Secondo<br />
me voleva dire che dobbiamo dare un volto nuovo alla sua Casa<br />
con la C maiuscola, la Chiesa stessa! Dio si servirà di noi per portare<br />
in tutto il mondo la sua parola!<br />
Bernardo: E come faremo? Noi non siamo abituati a viaggiare e<br />
poi non sappiamo le lingue…al massimo un po’ di inglese, ma neanche<br />
tanto bene…<br />
F: No problem fratelli! Lo spirito del Signore ci suggerirà le cose da<br />
dire, e le nostre sorelle che hanno seguito Chiara ci sosterranno<br />
con la preghiera! Coraggio, andiamo!<br />
(Escono. Dopo un po’ entra il Sultano sul trono, seguito da Francesco<br />
e Rufino)<br />
F: …quindi, caro Sultano, come le dicevo, Gesù è venuto nel mondo<br />
e ci ha lasciato il comandamento più grande: quello dell’Amore!<br />
“Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”…<br />
S: Certo che questo Gesù è proprio un grande…Francesco, le tue<br />
parole mi hanno commosso! Sono così piene di speranza! Come<br />
vorrei che restassi per sempre qui alla mia corte a proclamare le<br />
parole di Gesù!<br />
F: Eh, caro Sultano, mi spiace ma devo tornare dalla mia famiglia!<br />
I miei fratelli mi attendono ad Assisi! Ma non si preoccupi: tornerò!<br />
(Francesco e i frati escono, poi esce – dall’altra parte – anche il<br />
Sultano. Rientra Francesco con Rufino)<br />
Rufino: Francesco, è quasi notte: prima di ripartire, fermiamoci a<br />
riposare a questa locanda…dicono che sia una delle migliori di<br />
Babilonia! E anche abbastanza economica…<br />
F: D’accordo!<br />
89<br />
STORY
STORY<br />
lo...quelle stelle che Dio ha creato lucenti, preziose, e...belle. Leone,<br />
dimmi: quante ne vedi?<br />
L: Beh...a dire il vero ora ho gli occhi ancora un po’ troppo pieni<br />
delle luci della città...non vedo un granché...solo un grande cielo<br />
nero...<br />
(aspettano un po’)<br />
F: E ora?<br />
L: Beh, ora il mio occhio si sta abituando...inizio a vederle...ecco, lì<br />
ce n’è una particolarmente lucente...com’è bella, prima non l’avevo<br />
nemmeno notata!<br />
F: Bernardo, tu hai studiato molto...raccontaci, cosa sono le stelle?<br />
B: Sono simili a frate Sole, ma sono molto più lontane; sono come<br />
un fuoco che brucia continuo...e quella luce più intensa...potrebbe<br />
essere un pianeta.<br />
L: Davvero? Che meraviglia! Ora che le conosco mi sembrano ancora<br />
più belle!<br />
F (sorride): Ecco, fratelli miei, la vera bellezza è così. Non è una<br />
reazione istintiva dei sensi, né semplicemente una forte emozione...No:<br />
scoprire la bellezza è come guardare le stelle: è qualcosa<br />
che si impara ad apprezzare poco a poco, magari vincendo gli ostacoli<br />
iniziali...come la luce accecante della città, che ti faceva<br />
vedere solo un cielo buio e ti impediva di vedere le piccole luci di<br />
quei soli lontani. E poi...ci sono stelle piccole e stelle grandi, stelle<br />
che notiamo subito e stelle che invece riusciamo a vedere solo se<br />
ci fermiamo e stiamo lì vicino a loro a guardarle...ma ognuna ha la<br />
sua luce, che è riflesso di quella di Dio!<br />
B: E come possiamo fare per riuscire a vedere questa bellezza<br />
anche nei fratelli che meno ci attraggono?<br />
F: Beh,...la prima cosa da fare è quella che abbiamo fatto noi stasera.<br />
Vero Leone?<br />
L: Già...<br />
B: Cioè?<br />
L: ...Alzare gli occhi al cielo!<br />
(Escono)<br />
88<br />
della giornata. Avviene al termine della attività del pomeriggio, subito<br />
prima della celebrazione serale, ed è il momento in cui ciascun ragazzo<br />
verifica la propria giornata, chiedendosi se e come è riuscito a vivere<br />
e far proprio l’atteggiamento proposto, e fa un breve esame di coscienza.<br />
Questo momento si vive in gruppo ed è guidato dall’educatore<br />
responsabile del gruppo, ma va sottolineato che la riflessione è personale:<br />
ciascun ragazzo è chiamato a confrontarsi personalmente, individualmente,<br />
con le riflessioni proposte e a chiedersi in prima persona,<br />
indipendentemente dagli altri, come ha vissuto la giornata appena<br />
trascorsa.<br />
Per ciascun giorno, sono a disposizione, nel <strong>libretto</strong> educatori, alcune<br />
domande-guida, pensate come supporto all’educatore che le può utilizzare<br />
come spunto per favorire la riflessione. Si tratta di domande<br />
indicative, che mettono in luce alcuni aspetti ritenuti importanti, ma<br />
sta poi all’educatore individuare le questioni che ritiene più adatte al<br />
gruppo che ha davanti ed eventualmente lanciare altre<br />
“provocazioni” che ritiene utili per far riflettere i propri ragazzi. Se un<br />
educatore decide di utilizzare tutte o alcune delle domande proposte,<br />
dovrà evitare assolutamente che i ragazzi le percepiscano come un<br />
“compito in classe” da svolgere scolasticamente: l’educatore dovrà<br />
riuscire a condurre la riflessione in modo che i ragazzi colgano, oltre<br />
la domanda, l’interrogativo profondo che si pone alla loro anima e<br />
che riescano a percepire questo momento come un’occasione per riflettere<br />
e crescere.<br />
Francesco sicuramente meditava tutti i giorni, ma quando sentiva il<br />
bisogno di un momento più intimo e personale con Dio amava recarsi<br />
alla Verna, un piccolo eremo su un monte vicino Assisi. Il nome scelto<br />
per questo momento prende ispirazione proprio da questa abitudine<br />
di Francesco e perciò prende il nome di eremo.<br />
Il segno della progressione personale sarà un braccialetto/scoobydoo<br />
composto da otto fili di colore diverso, uno per ciascun giorno<br />
del campo; su ciascun filo ogni ragazzo farà un numero di giri/nodi<br />
che rispecchia quanto si è impegnato durante il giorno corrispondente<br />
9<br />
INTRO
INTRO<br />
(i nodi richiamano i nodi dei frati: anch’essi rappresentano dei voti/<br />
impegni). La costruzione però avverrà in quattro fasi:<br />
Nei primi sei giorni di campo, non verranno consegnati materialmente<br />
dei fili; i ragazzi indicheranno il loro impegno su<br />
dei fili disegnati, che troveranno nell’apposita pagina del loro<br />
<strong>libretto</strong>. Questi fili riportano 30 nodi, di cui solo i primi<br />
20 possono essere usati per rappresentare l’impegno vissuto<br />
(che quindi dovrà essere espresso con un numero da 0 a 20).<br />
Il significato e l’uso degli altri 10 nodi è spiegato al punto 2.<br />
Durante la verifica del settimo giorno, i ragazzi ripercorreranno,<br />
a tappe, le varie giornate di campo, ricordando gli atteggiamenti<br />
vissuti. In ciascuna tappa, dovranno riflettere su quanto<br />
si sentono in grado di vivere e far proprio l’atteggiamento<br />
una volta tornati a casa. Per esprimere questo impegno, utilizzeranno<br />
i restanti 10 nodi di ciascun filo sul <strong>libretto</strong>, esprimendolo<br />
con un numero da 0 a 10.<br />
Al termine di ciascuna tappa, una volta colorati i nodi, i ragazzi<br />
riceveranno materialmente il filo del colore associato al giorno.<br />
Una volta raccolti tutti i fili, i ragazzi si ritroveranno in gruppo e<br />
intrecceranno il braccialetto, facendo per ciascun filo tanti<br />
giri/nodi quanti sono i nodi totali colorati sul proprio <strong>libretto</strong><br />
per quel colore (quindi un numero tra 0 e 30). N.B.: L’educatore<br />
consegnerà anche l’ottavo filo, del colore associato<br />
all’ottavo giorno: i ragazzi lo inseriranno nel braccialetto,<br />
ma verrà chiesto loro di non fare nodi durante il campo: li<br />
dovranno fare a casa, la sera, facendo personalmente un<br />
momento di riflessione sulla giornata.<br />
Come in ogni campo, esiste anche un oggetto che simboleggia la<br />
10<br />
da S. Costanzo; Giovanni della Cappella.<br />
(Indica il gruppo di ragazzi vicino a cui è seduto Rufino)<br />
A noi si sono aggiunti poi anche Rufino, Leone, Elia, Masseo, Ginepro,<br />
Illuminato, Pacifico e Giovanni il Semplice.<br />
(Indica il gruppo dove sono seduti Rufino e Leone)<br />
Fratelli, questa è la nostra nuova famiglia! Ci daremo una regola:<br />
povertà, castità e obbedienza saranno i nostri voti, le nostre promesse,<br />
i nostri impegni. Vivremo uniti, come fratelli, figli dello stesso<br />
Padre!<br />
(Recitano il Padre Nostro dandosi la mano)<br />
6° GIORNO MATTINA Personaggi: Francesco, Leone,<br />
Bernardo, donna lebbrosa.<br />
Personaggi: Francesco, Leone, Bernardo, donna lebbrosa.<br />
F: Bernardo, Leone, venite, questi fratelli hanno bisogno di noi.<br />
(Si inginocchiano accanto ai lebbrosi e li puliscono. Una donna lebbrosa<br />
con un bambino in braccio sorride)<br />
F: Sorella, grazie del tuo sorriso!<br />
(Francesco accarezza la donna e bacia il bambino, poi con gli altri<br />
frati si incammina verso il convento. La donna esce.)<br />
B: Sono nostri fratelli e sorelle...ma che fatica abituarsi a quelle<br />
orrende piaghe, a quelle mani ridotte a moncherini...<br />
L: Già...se non fosse per la gloria di Dio...e tu, Francesco, a te non<br />
fa nessun effetto stare con queste persone che tutti scansano?<br />
F: Oh beh, le piaghe non mi attirano di certo...ma l’avete visto il<br />
sorriso meraviglioso di quella giovane donna? La gioia nei suoi occhi<br />
quando le abbiamo offerto un pezzo di pane? Nel suo volto risplende<br />
la bellezza del Signore, quella stessa bellezza che trabocca<br />
dalle sue mani che cullano la sua creatura...<br />
L: Bellezza? Come fai a vedere bellezza in quel sorriso sdentato<br />
prematuramente? In quegli occhi spenti? In quelle mani...mio Dio,<br />
se si possono chiamare mani!<br />
(Francesco cammina in silenzio per un po’. Poi, d’un tratto...)<br />
F: Leone, Bernardo, alzate gli occhi e guardate le stelle del cie-<br />
87<br />
STORY
STORY<br />
Voce Fuori Campo: Francesco!<br />
F: Ué, chi ha parlato? La voce sembrava venire da quel rudere…<br />
(si avvicina)<br />
F: Oh, ma è una chiesetta! Un po’ presa male, ma il crocifisso è<br />
carino dai…<br />
VFC: Francesco!<br />
F: (si guarda attorno spaventato) Ommamma, sembra che abbia<br />
parlato il crocifisso…brrrr che paura…<br />
VFC: Francesco! Sono io!<br />
F: Oh cavolo, è proprio lui!! (si inginocchia) Mio Signore!<br />
VFC: Francesco, và, e ricostruisci la mia casa che cade in rovina!<br />
F: La tua casa, Signore? Ma cosa intendi?<br />
(Silenzio)<br />
F: Mannaggia, se n’è andato. La sua casa, mumble mumble…ah<br />
ecco! Vuole che ricostruisca questa chiesetta! Mi metto subito all’opera…<br />
(Esce e torna con Bernardo, Rufino e Leone, portando sacchi o<br />
mattoni o materiale da costruzione)<br />
B: Francesco, abbiamo fatto proprio un buon lavoro, eh? Guarda<br />
che gioiellino!! Dobbiamo ringraziare anche tutti questi volontari<br />
che ci hanno aiutati! (indica i ragazzi)<br />
F (Tenendo in mano una pergamena): E’ proprio vero, grazie a<br />
tutti! E ora sedetevi, fratelli, devo dirvi una cosa. (si siedono; Bernardo,<br />
Rufino e Leone si siedono tra i ragazzi, Rufino e Leone<br />
stando vicini) Fratelli miei, io penso che il Signore abbia voluto dirci<br />
che dobbiamo formare una nuova casa, una nuova famiglia…noi<br />
che abbiamo rinunciato alle nostre case e alle nostre famiglie. Tra<br />
voi, dodici sono stati i miei primi compagni, i primi fratelli di questa<br />
comunità:<br />
(Legge i nomi dalla pergamena. Per ogni nome chiamato, a parte<br />
Bernardo che è interpretato da un educatore, prende un ragazzo<br />
dal “pubblico” e lo mette in fila accanto a Bernardo, e così via)<br />
Bernardo di Quintavalle; Pietro Cattani; Egidio di Assisi; Sabbatino;<br />
Morico di Assisi; Filippo Longo; Angelo Tancredi da Rieti; Barbaro<br />
di Assisi; Bernardo da Vigilante; Silvestro di Assisi; Giovanni<br />
86<br />
progressione del campo nel suo insieme. Si tratta di un TAU, simbolo<br />
della spiritualità francescana, che verrà costruito pezzo per pezzo<br />
durante il campo.<br />
Come segno del camposcuola, infine, verrà consegnato proprio un<br />
tau di legno, con un cordino in cui sono fatti 3 nodi; i ragazzi potranno<br />
usarlo come ciondolo o come braccialetto, e i tre nodi potranno<br />
simboleggiare altrettanti impegni di vita che i ragazzi si sentono di<br />
prendere al termine del campo.<br />
Deserto<br />
Il deserto è, nell’immaginario comune, un luogo solitario e spoglio;<br />
ed è proprio di un luogo come questo che abbiamo bisogno per staccarci<br />
da tutte le nostre distrazioni e guardare nel nostro cuore ed avvicinarci<br />
a Dio. Per questo, ai ragazzi viene proposto di trascorrere un’intera<br />
mattinata in solitudine, in cui avranno la possibilità, seguendo<br />
una traccia riportata nel loro <strong>libretto</strong>, di entrare in intimità con Dio e<br />
“fare il punto” sulla loro vita. Si tratta di un momento molto importante<br />
e “sentito”, un vero e proprio “giro di boa” del campo, che va<br />
curato e valorizzato. Sarà cura dell’assistente spiegare questo momento<br />
ai ragazzi attraverso una breve introduzione che ne illustri il significato<br />
e le modalità. Inoltre, l’assistente e gli educatori dovranno essere<br />
disponibili durante questo tempo, per accogliere eventuali colloqui<br />
personali se i ragazzi ne sentissero il bisogno.<br />
Per favorire la concentrazione, si consiglia di recarsi in un luogo come<br />
un bosco o un prato.<br />
Preghiera<br />
Esiste un tipo di preghiera che accomuna tutte le comunità cristiane<br />
del mondo, scandendo le loro giornate: è la “liturgia delle ore”.<br />
Questo tipo di preghiera è suddivisa in cicli di quattro settimane ed è<br />
chiamata anche “salterio”, dal nome dello strumento a corde (simile a<br />
una cetra) che accompagnava i salmi. In ciascuna settimana, ogni giorno<br />
è poi ulteriormente suddiviso in alcuni momenti.<br />
11<br />
INTRO
INTRO<br />
Le comunità di religiosi (compresi i francescani) da sempre pregano<br />
ogni giorno secondo questa scansione: per questo la proponiamo<br />
anche ai ragazzi in questo camposcuola. I ragazzi prenderanno confidenza<br />
con questo modo di pregare che possono continuare a casa,<br />
da soli o in gruppo, in comunione con tutti i cristiani, i compagni e<br />
gli educatori del camposcuola che pregano.<br />
I tre momenti principali di cui si compone la preghiera quotidiana<br />
delle ore sono:<br />
Con le lodi del mattino ricordiamo le grandi opere che Dio ha<br />
fatto per l’uomo e il desiderio dell’uomo di incontrare Dio e<br />
camminare per le sue vie, seguendo i suoi insegnamenti e affidandosi<br />
a Lui. E’ bello affrontare ogni nuovo giorno con la<br />
certezza della presenza del Signore accanto a noi! La preghiera<br />
mattutina, inoltre, prepara i ragazzi ad affrontare la<br />
giornata con lo spirito del campo, predisponendoli alle attività<br />
che verranno proposte: in questa occasione, infatti, avviene<br />
anche la presentazione e la spiegazione dell’atteggiamento<br />
del giorno.<br />
I vespri costituiscono la preghiera della sera. Si ringrazia Dio per<br />
la giornata che ci è stata donata e si invoca la sua protezione<br />
sulla sera che viene. Spesso si ricorda, in particolare, il sacrificio<br />
di Gesù che ha dato la sua vita per noi. La preghiera del<br />
vespro ha luogo dopo la progressione personale, quindi diventa<br />
anche l’occasione per offrire assieme a Dio quanto si è<br />
capito e meditato durante la riflessione in gruppo: in questo<br />
momento infatti viene posizionato il segno della progressione<br />
del campo. Talvolta la preghiera serale può venire sostituita<br />
da momenti o celebrazioni particolari.<br />
12<br />
dei tuoi genitori, della tua famiglia, come già è successo a me…<br />
C: Sono pronta ad affrontare anche questo pur di seguire la strada<br />
che il Signore ha tracciato per me!<br />
F: E sei disposta anche a rinunciare alle tue ricchezze…persino ai<br />
tuoi capelli, in segno di penitenza?<br />
C: Sì!<br />
F: Allora vieni con me. Ti taglierò i capelli e tu indosserai una semplice<br />
tunica. Sarai nostra sorella! Andiamo!<br />
(Escono e intanto Chiara si cambia. Entrano Favarone e altri uomini,<br />
vestiti da cavalieri)<br />
Favarone: Fratelli miei, mia figlia Chiara ha deciso di svergognare<br />
la nostra famiglia, ma noi non lo permetteremo! Seguitemi, andiamo<br />
a riprenderla al monastero dove Francesco l’ha mandata!<br />
(“Cavalcano” fino a uscire dalla parte opposta, per un tempo sufficiente<br />
affinché Chiara si cambi. Poi entra Chiara vestita da suora)<br />
Favarone: Eccola! Ora tornerai con me, nella tua famiglia!<br />
(Chiara si toglie il velo, mostrando la testa rasata - usare una parrucca…<br />
- e tutti si spaventano)<br />
C: Ho rinunciato alla mia famiglia e al mondo. Il mio posto è questo!<br />
Favarone: Tu ora verrai con me!<br />
(Cerca di prenderla e portarla via, ma non riesce a smuoverla)<br />
C: La mia forza viene da Dio! Il mio posto è qui, papà! Lasciatemi<br />
seguire la strada che Dio ha tracciato per me!<br />
Altro cavaliere: Favarone, andiamocene! Dio è con lei!<br />
(Se ne vanno. Poi esce anche Chiara.)<br />
5° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Francesco,<br />
Voce Fuori Campo, Bernardo, Rufino, Leone.<br />
(F cammina per le campagne di Assisi, solo)<br />
F: Che pace, che serenità in queste colline al tramonto! Il volto di<br />
Dio risplende in ogni fiore, nel vento, nelle prime stelle, nell’acqua<br />
del ruscello…ogni creatura la sento come mia sorella!<br />
85<br />
STORY
STORY<br />
5° GIORNO Personaggi: Menestrello, Favarone, Ortolana,<br />
Chiara, Agnese, Francesco, Bernardo, Rufino,<br />
parenti di Chiara.<br />
Menestrello: (canta: Oh quante belle figlie madama dorè, oh quante<br />
belle figlie….) Oh, ossequi madame e messeri! Avete visto dunque<br />
che una bella figlia, una gentil pulzella è entrata s’è affacciata nella<br />
nostra storia: è Chiara, nobildonna di Assisi, e non è figlia di madama<br />
dorè ma di Favarone di Offreduccio e di donna Ortolana, raffinata<br />
nobildonna d’Assisi! Ella desidera in cor suo seguir il frate<br />
Francesco, ma la di lei famiglia non vede la cosa di buon grado…<br />
(Entra Favarone a grandi passi, seguito da Ortolana, Chiara e Agnese)<br />
Favarone: No, no e no! Non esiste! Ma dico, sei impazzita?<br />
Ortolana (sedendosi): Chiara, io avevo già preparato la tua dote…<br />
15 lenzuola di seta color pervinca, 8 camicie da notte di raso con<br />
ricami in argento, 65 tovaglie a strisce rosse e blu come i caimani<br />
del lago tanganica, originalissime…insomma un sacco di bella roba!!<br />
Non farmi questo, abbi pietà di tua madre!<br />
Chiara: Ma mamma…papà…sento che è la mia strada!<br />
Favarone: La tua strada è essere una figlia obbediente e una giovane<br />
giudiziosa! Questa è la mia ultima parola!<br />
(escono Favarone e Ortolana)<br />
Chiara: Sì, magari fosse l’ultima parola…<br />
Agnese: Chiara, mi dispiace…<br />
Chiara: Non ci sto Agnese! Io devo seguire Francesco! Fuggirò dalla<br />
porta sul retro…<br />
A: Sai che ti dico? Vengo con te! Sono tua sorella!<br />
(Fuggono, cioè escono. Entra Francesco con Bernardo e Rufino.<br />
Poi rientrano Chiara e Agnese)<br />
A: Ecco Francesco!<br />
F: Ah, voi dovete essere Chiara e Agnese…frate Rufino mi ha parlato<br />
di voi. Venite, sorelle, non temete!<br />
C: Francesco, io voglio seguirti!<br />
F: Chiara, sei davvero sicura di ciò? Sappi che ti tirerai contro l’ira<br />
84<br />
La compieta è l’ultimissima preghiera prima di coricarsi. Si tratta<br />
di un breve momento (ca. 10-15 minuti al massimo), al termine<br />
della serata, per chiedere a Dio la sua protezione durante il<br />
nostro riposo notturno e per affidargli tutti i nostri pensieri e<br />
sentimenti. Pertanto, dopo la preghiera, c’è la possibilità di<br />
rimanere in cappellina per un momento di raccoglimento personale<br />
e/o per scrivere - liberamente e spontaneamente – pensieri<br />
o preghiere spontanee, ringraziamenti o riflessioni su un<br />
apposito “diario di bordo”. E’ bene che almeno un educatore<br />
sia disponibile in questi momenti, nel caso qualche ragazzo<br />
sentisse la necessità di confidarsi con qualcuno.<br />
Oltre ai momenti di preghiera personale, sono previsti alcuni momenti<br />
“speciali”:<br />
La veglia alle stelle, che ha luogo la sera prima del deserto e contribuisce<br />
a mettere i ragazzi “nel giusto clima”. Sarà incentrata<br />
sul Cantico delle Creature ed aiuterà i ragazzi a rendersi conto<br />
della Bellezza che li circonda e ad amarla come creatura di<br />
Dio; l’ambientazione naturale aiuterà in questo.<br />
Le celebrazioni eucaristiche saranno momenti importanti di incontro<br />
con Gesù, che, non dimentichiamolo, rimane sempre il<br />
“vero” protagonista di ogni campo. Saranno presumibilmente<br />
due: una nel giorno del Signore e una al termine del settimo<br />
giorno, come conclusione del campo.<br />
La cappella deve essere un punto fisso per tutto il campo dove i ragazzi<br />
possano andare a pregare, meditare, riflettere anche durante il<br />
giorno se lo desiderano, oltre che al momento della compieta.<br />
Lo svolgimento della preghiera viene curato, a turno, da un gruppo<br />
(durante i servizi, dopo la colazione). L’assistente, in particolare, aiuta<br />
13<br />
INTRO
INTRO<br />
i ragazzi ad “entrare” nella dinamica di questo momento e a cogliere<br />
il senso della sua struttura (canto, salmo, brano biblico,...). Successivamente<br />
ci si divide i compiti, avendo cura di provare brevemente<br />
i canti e di aiutare i lettori a proclamare bene la Parola o le invocazioni<br />
proposte.<br />
Shower time<br />
E’ necessario prevedere alcuni momenti in cui i ragazzi possano fare<br />
la doccia con tranquillità. Ciascun capocampo può organizzarsi come<br />
meglio crede, ma proponiamo di farle il secondo (al rientro dalla<br />
camminata), il quinto e il settimo giorno di campo.<br />
Tornei<br />
Solitamente durante il campo viene organizzato un torneo tra i<br />
gruppi. Spesso lo sport prescelto è la pallavolo (rispetto al calcio, è<br />
più facile che tutti, ragazzi e ragazze, giochino volentieri), ma consigliamo<br />
di rivalutare qualche vecchio “gioco” come ad esempio roverino.<br />
Di norma i tornei si svolgono dopo pranzo e, se c’è tempo, dopo<br />
cena. Sarà cura dell’équipe educatori stendere il calendario del torneo<br />
in modo da finire in tempo. Solitamente il torneo si conclude<br />
con una “super-sfida” tra la squadra vincente tra le squadre dei ragazzi<br />
e la squadra degli educatori.<br />
Palla...al centro<br />
La pagina centrale riporta, per ciascun giorno del campo, in forma<br />
schematica ed immediata, l’idea di fondo, l’atteggiamento, l’obiettivo,<br />
un breve riassunto della storia, i titoli delle attività e il riferimento<br />
per la traccia biblica. La sua funzione è di fornire un quadro generale<br />
del campo e di essere strumento indispensabile per il ripasso.<br />
Attenzione: non può assolutamente sostituire una lettura attenta e<br />
approfondita di tutto il <strong>libretto</strong>!<br />
14<br />
fedele e devota, è praticamente una di noi! Potremmo quasi chiamarla...Frate<br />
Jacopa!<br />
(Il frate esce e ritorna con Jacopa e altri amici)<br />
J: Frate Francesco! Che gioia rivederti!<br />
F: Donna Jacopa! Anzi: Frate Jacopa! Vieni, siediti a tavola con<br />
noi! Anche se vivi a Roma e hai una famiglia, sei una dei nostri!<br />
Raccontami del tuo viaggio!<br />
J: Oh, è stato molto bello! La dolcezza di questa stagione esalta la<br />
creazione del Signore! E poi, ho incontrato una giovane dolcissima<br />
e interessante: Chiara di Favorino, è qui di Assisi, forse la conosci...<br />
F: Chiara, sì, ho presente! Ha una decina d’anni meno di me, la<br />
ricordo ragazzina...<br />
J: Ora è cresciuta, è una giovane piena di fede e di carità! E’ cugina<br />
di quel Rufino che è entrato tra i tuoi frati...ti ha sentito predicare<br />
ed è rimasta estasiata dalle tue parole! Mi ha parlato di te, di voi,<br />
per tutto il viaggio! Vorrebbe fare qualcosa anche lei per cooperare<br />
alla vostra missione...<br />
F: Davvero? Sia lode a Dio che mette la sua grazia nel cuore dei<br />
giovani! Sarebbe meraviglioso che seguisse le tue orme: pensa,<br />
estendere lo spirito del nostro ordine a chi vive nel secolo...<br />
J: Già, sarebbe bello...ma Chiara mi sa che vuole qualcosa di più.<br />
Mi diceva che la madre la vorrebbe maritare a non so qual giovane<br />
signore...ma lei non vuole, lei vorrebbe essere tutta di Dio e seguire<br />
il tuo esempio!<br />
F: Essere proprio come noi? Questo mi sa che non è possibile...però...qualcosa<br />
mi dice che questo spirito che anima Chiara<br />
viene da Dio...ebbene, se Chiara si farà viva, il Signore mi ispirerà<br />
su come guidarla! Intanto vieni, Jacopa, e anche voi, cari amici!<br />
Glorifichiamo Dio e condividiamo questo pasto che oggi ci ha donato!<br />
(Escono)<br />
83<br />
STORY
STORY<br />
(escono)<br />
4° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Francesco,<br />
Bernardo, donna Jacopa, un frate, altri amici di Francesco.<br />
F: Frate Bernardo, posso chiederti un favore?<br />
B: Certo frate Francesco, dimmi pure!<br />
F: Dovresti scrivere a Donna Jacopa de’ Settesoli, quella nobildonna<br />
di Roma che è una così cara amica per me: chiedile se può<br />
mandarti del panno grezzo per fare una tonaca nuova, ne abbiamo<br />
bisogno...e, dato che ci sei, chiedile anche di fare quel dolce che le<br />
riesce benissimo...quello con le mandorle e il miele...i romani lo<br />
chiamano mostacciolo, mi pare. Ultimamente non sono stato molto<br />
bene e quel dolce squisito, condiviso con voi fratelli, mi aiuterebbe<br />
a tirarmi un po’ su, specie se fatto dalle mani amorevoli della mia<br />
cara e affettuosa amica!<br />
B: Le invio subito una lettera!<br />
(Escono. Entra donna Jacopa leggendo la lettera)<br />
J: Povero il mio caro amico Francesco, è stato poco bene! Ora gli<br />
faccio un sacco di mosticciolo, per lui e per i suoi fraticelli...anzi,<br />
sapete che vi dico? Vado io stessa a portarglielo, ad Assisi! E inviterò<br />
anche gli altri suoi amici, gli faremo una bella sorpresa!<br />
(Esce. Rientrano Francesco e Bernardo, con una Bibbia, leggendo<br />
ad alta voce dei passi significativi. Si siedono e qualcuno bussa<br />
alla porta.)<br />
F: Chi sarà mai ora?<br />
Frate: Francesco, c’è donna Jacopa de’ Settesoli con suo figlio,<br />
tutta la sua famiglia e con gli altri amici del convento. Portano doni...e<br />
desiderano entrare e pranzare con noi!<br />
B: Ma...avevamo posto come regola che nessuna donna entrasse<br />
nel nostro convento!<br />
F: Beh, per donna Jacopa faremo un’eccezione! E’ sempre stata<br />
82<br />
Insieme c'è<br />
più festa?<br />
“Tutti i frati cerchino di darsi alle opere buone; poiché sta scritto: Fa’ sempre qualche<br />
cosa di buono affinché il diavolo di trovi occupato; e ancora: l’ozio è il nemico dell’anima.<br />
Perciò i servi di Dio devono sapere sempre dedicarsi alla preghiera e a qualche opera<br />
buona. E si guardino i frati dal mostrarsi tristi all’esterno e oscuri in faccia come gli ipocriti,<br />
ma si mostrino lieti nel Signore e giocondi e garbatamente allegri”.<br />
OBIETTIVI<br />
Favorire la conoscenza reciproca,<br />
l’affiatamento tra i ragazzi e lo spirito<br />
di gruppo<br />
ATTEGGIAMENTO<br />
APERTURA.<br />
Il ragazzo fin dal mattino inizia a<br />
mettersi in gioco in nuove relazioni<br />
ed esperienze ed è chiamato da subito<br />
ad aprirsi all’altro, a condividere<br />
le proprie aspettative e ad essere<br />
partecipe nel proprio gruppo<br />
ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />
AGGANCIO STORIA<br />
Francesco è un giovane di Assisi, figlio<br />
di un ricco mercante di stoffe,<br />
Pietro di Bernardone, e di una raffinata<br />
ma umile nobildonna francese,<br />
Madonna Pica. E’ un giovane allegro,<br />
anzi, “festaiolo”, apprezzato dai<br />
numerosi amici e dalle ragazze.<br />
GIOCO - ATTIVITÀ<br />
Arrivo, accoglienza con canti e<br />
15<br />
1°<br />
bans, presentazione degli educatori,<br />
gioco di conoscenza, di movimento<br />
per rompere il ghiaccio (palla chiama<br />
nome, giro di nome e gesto ispirato<br />
da una musica di sottofondo o un<br />
ritornello che si alterna ogni 6-7 ragazzi).<br />
Indicazioni riguardanti la casa,<br />
il personale, i servizi da svolgere, gli<br />
eventuali ospiti, l’uso del telefono,<br />
l’accesso al bar…<br />
Gli educatori espongono il cartellone<br />
con gli orari e la struttura della<br />
giornata e il cartellone con i servizi.<br />
PRESENTAZIONE DEL CAMPO<br />
Non è un racconto di fantasia, né un<br />
film di fantascienza, tanto meno<br />
realtà virtuale. Il camposcuola 14enni<br />
“Missione Possibile” segue le orme di<br />
un Santo: Francesco di Assisi. Egli ci<br />
accompagna ogni giorno perché<br />
possiamo scoprire che in molte cose<br />
ci assomiglia, anche se è vissuto nel<br />
1200.<br />
Assisi è la cornice che utilizziamo:<br />
dalle sue vie provengono i gruppi dei<br />
nostri 14enni; è teatro di giochi e altri<br />
eventi; la natura di Assisi ispira il<br />
Cantico delle Creature.<br />
Al capocampo affidiamo il compito<br />
di introdurre i ragazzi in questa<br />
1
1<br />
nuova avventura: bastano le<br />
coordinate necessarie per potersi<br />
orientare (Francesco, Assisi, la<br />
ricerca....).<br />
FORMAZIONE DEI GRUPPI<br />
Suggerimento per restare in tema<br />
con Assisi: è arrivato un messaggio<br />
importante scritto su una<br />
pergamena che invita tutti i ragazzi<br />
a partecipare alla serata “Giochi in<br />
contrada”. La pergamena contiene<br />
anche i nomi dei ragazzi già<br />
suddivisi per gruppo. Il capocampo,<br />
dopo aver letto ufficialmente<br />
l’invito, procede con la formazione<br />
dei gruppi. Dalle diverse vie di<br />
Assisi (via della Rocca, via<br />
Fontebella, via del Colle, via del<br />
Torrione, borgo S. Pietro, piazza<br />
Nuova..) sono ufficialmente<br />
convocati i giovani assisani. Questa<br />
chiamata può essere una vera e<br />
propria investitura fatta dal<br />
capocampo, il quale affida il nuovo<br />
gruppo all’esperienza di una<br />
persona fidata (l’educatore).<br />
Esempio: “Dalla prestigiosa via della<br />
Rocca accorrano con gioia<br />
Francesca Rossi, Paolo Bianchi,…”<br />
E’ consegnato loro anche il<br />
materiale necessario per le attività.<br />
Quando tutti i gruppi sono stati<br />
convocati ci si può separare.<br />
Compito del gruppo è conoscersi ed<br />
affiatarsi per partecipare con entusiasmo<br />
e divertirsi ai giochi della<br />
serata.<br />
ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO<br />
-SISTEMAZIONE NELLE CAMERE<br />
16<br />
ATTIVITÀ IN GRUPPO<br />
Le attività che seguono fino al<br />
momento dell’Eremo sono da<br />
svolgersi nei singoli gruppi.<br />
GIOCO: LO CONOSCI?<br />
TEMPO: 45 min<br />
SCOPO: dare ai ragazzi la possibilità<br />
di una prima conoscenza dei componenti<br />
del proprio gruppo e di presentarsi<br />
e aprirsi a loro comunicando<br />
qualcosa di sé<br />
SVOLGIMENTO: All’interno di ciascun<br />
gruppo i ragazzi si scambiano delle<br />
informazioni che li riguardano seguendo<br />
una serie di domande fornite<br />
per iscritto dall’educatore. Cercano<br />
di memorizzare il più possibile<br />
quanto viene comunicato dagli amici<br />
con il solo uso della memoria, senza<br />
prendere appunti.<br />
In una seconda fase, in tre diverse<br />
zone, le contrade gareggiano a due a<br />
due in una staffetta. Due ragazzi alla<br />
volta, uno di ciascuna delle due<br />
squadre, concorrono nel gioco e chi<br />
tra i due arriva prima al termine del<br />
percorso può porre una domanda al<br />
gruppo avversario circa il concorrente<br />
appartenente a quel gruppo (la<br />
domanda va scelta tra quelle usate<br />
nella prima fase). Se la squadra risponde<br />
correttamente riceve un punto,<br />
se invece non sa rispondere il<br />
punto lo riceve chi ha posto la domanda.<br />
Si prosegue nel fare gareggiare<br />
almeno una volta tutti i com-<br />
F (entra e si inginocchia): O Spirito di Dio, illumina la mia mente, fa’<br />
che io veda…<br />
(Bernardo bussa alla porta, F va ad aprire)<br />
B: Francesco, sono Bernardo da Quintavalle…ho sentito molto parlare<br />
di te e desidero conoscerti. Vorrei invitarti a cena da me, ti va?<br />
F: Ben volentieri, caro Bernardo! Fammi strada!<br />
(Escono, poi rientrano. In scena viene portato un tavolo e due piatti.)<br />
F: Uh che bella casetta!<br />
B: Prego, mia madre ha preparato questa semplice cena..<br />
(Si siedono a tavola e mangiano)<br />
B: Francesco, si è fatto tardi: che ne dici di fermarti a dormire? Ho<br />
un letto libero, mio fratello si è appena sposato…<br />
F: Auguri! Ok, va bene! Andiamo!<br />
(Si stendono a terra e si addormentano. F a un certo punto si alza e<br />
si inginocchia)<br />
F: Dio mio, Dio mio…<br />
B: (tra sé e sé, osservandolo, non visto) Sta pregando…che gioia,<br />
che serenità sul suo viso!<br />
F: Dio mio…io sono sono un semplice ragazzo, ma tu puoi fare cose<br />
grandi anche attraverso l’ultimo dei tuoi servi! Ti prego, per la<br />
tua bontà e in nome di Gesù Cristo tuo figlio, fai tu ciò che io non<br />
sono in grado di fare!<br />
B (alzandosi e raggiungendolo): Francesco!<br />
F: Bernardo, credevo che dormissi! Ti ho svegliato, scusa…<br />
B: No, Francesco, scusami tu…è da prima che cerco il coraggio di<br />
dirtelo: io vorrei seguirti, vivere come te, ma non so se è la strada<br />
giusta!<br />
F: Bernardo, che bella cosa mi dici! Non preoccuparti: il Signore ci<br />
saprà indicare la strada. Sai cosa facciamo? Adesso andiamo a<br />
sentire la messa, poi fino a mezzogiorno staremo in silenzio e in<br />
preghiera, per chiedere a Gesù di mostrarci la sua volontà. La cercheremo<br />
meditando la sua Parola: vedrai che il Signore ci mostrerà<br />
la via giusta!<br />
81<br />
STORY
STORY<br />
bisogno di farlo in maniera così radicale? Puoi rinunciare al mondo<br />
inserendoti in un ordine religioso, così potresti essere povero senza<br />
far del male a tuo padre…<br />
F: Eccellenza, mi perdoni, ma io credo che Gesù mi chieda di seguirlo<br />
in maniera totale, secondo uno stile di vita rinnovato, mi chiede<br />
di tornare alla povertà evangelica! Ho cercato per tanti anni la<br />
felicità, ora finalmente la vedo: la felicità sta nel cercare il volto Dio e<br />
vivere la sua Parola!<br />
V: E come farai? Non hai una casa, un lavoro, un posto dove stare..<br />
F: Oh, questo non sarà un problema! Anche “il Figlio dell’uomo non<br />
ha dove posare il capo”, perché egli dimora presso Dio! Ed è quello<br />
che voglio fare anche io! E poi, lo dice Gesù stesso: “Guardate gli<br />
uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai:<br />
eppure il padre vostro celeste li nutre…non affannatevi dunque<br />
dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?<br />
Di tutte queste cose si occupano i pagani: il Padre vostro<br />
celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di<br />
Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta.” Questo<br />
è l’essenziale!<br />
(escono)<br />
Durante celebrazione serale: Francesco indossa il saio. Come sottofondo<br />
musicale si può mettere “Dolce Sentire”.<br />
4° GIORNO MATTINO Personaggi: Menestrello,<br />
Francesco, Bernardo.<br />
Menestrello: Il nostro Francesco dunque ha deciso di abbandonare i<br />
beni mondani per seguir Nostro Signore, ma ancor non comprende<br />
cosa Egli desideri da lui…ancor vive in Assisi, seppur schernito e<br />
disprezzato dai più, e cerca, nel silenzio e nella preghiera, la strada<br />
preparata per lui...ma c’è qualcheduno che non lo disprezza, ma al<br />
contrario sente il desiderio di conoscerlo: è Bernardo di Quintavalle,<br />
che era dé più ricchi e nobili e savi della città…<br />
80<br />
ponenti dei gruppi.<br />
Perché la gara riesca i ragazzi devono<br />
essere onesti e se i propri compagni<br />
non rispondono correttamente<br />
alla domanda che li riguarda, dire<br />
che quelli della propria squadra<br />
hanno sbagliato e non mentire al<br />
solo scopo di ricevere il punto<br />
(l’educatore del gruppo sarà vigile<br />
in questo eventualmente prendendo<br />
degli appunti nella fase di raccolta<br />
delle informazioni). Inoltre può essere<br />
loro suggerito, nella prima fase,<br />
di imparare particolarmente le informazioni<br />
di due amici del proprio<br />
gruppo anziché di tutti. Il punteggio<br />
di ciascuna contrada può essere il<br />
primo da inserire nel cartellone dei<br />
tornei o dei giochi di squadra.<br />
Alcune domande possibili:<br />
• Qual è il tuo sport preferito?<br />
• Quanti campiscuola hai fatto?<br />
• Quale scuola inizierai fra un mese?<br />
• Il titolo dell’ultimo libro letto<br />
• Qual è il tuo film preferito?<br />
• Quando compi gli anni?<br />
• Cosa ti piace fare nel tempo libero?<br />
ATTIVITÀ MANIPOLATIVA<br />
CON IL PONGO<br />
SCOPO: permette l’espressione di sé<br />
attraverso un’attività manipolativa e<br />
la comunicazione di impressioni<br />
sensoriali.<br />
SVOLGIMENTO: consegnate ad ogni<br />
17<br />
ragazzo un pezzo di pongo ed un<br />
cartoncino rigido che servirà da<br />
supporto. I ragazzi devono<br />
modellarlo per ottenere qualcosa che<br />
li rappresenti realmente, che<br />
comunichi un aspetto importante di<br />
sé oppure una loro profonda<br />
aspirazione. Fate capire ai ragazzi che<br />
non è importante il risultato estetico<br />
ma il significato della loro opera, ciò<br />
che essa rappresenta. Durante<br />
l’attività è interessante fare uno<br />
scambio delle impressioni tattili e<br />
sensoriali vissute.<br />
MERENDA<br />
ATTIVITÀ IN GRUPPO<br />
SCOPO: le attività della seconda parte<br />
del pomeriggio vogliono favorire<br />
l’affiatamento, lo spirito e l’identità<br />
di gruppo.<br />
SVOLGIMENTO: il gruppo si sceglie un<br />
NOME in tema con Francesco o<br />
Assisi.<br />
Realizza un MOTTO o un grido con<br />
il quale si identificherà per tutto il<br />
campo.<br />
Realizza lo STENDARDO del proprio<br />
gruppo con la stoffa e i colori a dita.<br />
Sceglie, prova e decide come<br />
presentare un gioco, una canzone<br />
allegra o un bans da proporre<br />
durante la serata per collaborare alla<br />
festa di tutti oppure uno spot dove si<br />
pubblicizza e con fantasia si personalizza<br />
il nome della propria contrada.<br />
ALL’EREMO<br />
Come primo giorno è importante<br />
introdurre bene i ragazzi a questo<br />
momento. Scegliere una posizione<br />
1
1<br />
comoda, mantenere il silenzio per<br />
sé e per i compagni, spiegare il<br />
significato del cordoncino e dei<br />
nodi.<br />
Domande:<br />
• Rifletti ora sulla tua disponibilità a<br />
costruire nuovi rapporti. Ti sei aperto<br />
agli altri? Quanto hai raccontato<br />
di te? Quanto ti sei sentito<br />
partecipe e coinvolto sentendo gli<br />
altri parlare di sé? Quanto hai cercato<br />
gli amici della tua parrocchia?<br />
• Come hai vissuto le attività della<br />
giornata? Con entusiasmo e impegno?<br />
Quanto ti sei spremuto le<br />
meningi per trovare con i compagni<br />
il nome e il motto del gruppo?<br />
CELEBRAZIONE<br />
⇒ lavori con la creta<br />
SERATA<br />
GIOCHI IN CONTRADA<br />
E’ la prima serata del campo che<br />
deciderà in parte anche<br />
l’andamento delle successive.<br />
Preparatela con cura dosando<br />
accuratamente canzoni, giochi e<br />
bans... Non create tempi morti,<br />
siate chiari e concisi nelle<br />
spiegazioni, evitate assolutamente<br />
cadute di tono o battute volgari<br />
anche da parte dei ragazzi: pure il<br />
divertimento è una questione di<br />
stile! Preparate la scaletta in anticipo<br />
così da inserire dove opportuno le<br />
proposte dei gruppi. Iniziate con la<br />
presentazione dei gruppi, dei motti<br />
e degli stendardi; la serata vedrà<br />
coinvolti i gruppi in quanto<br />
18<br />
squadre. Le prove possono essere:<br />
comporre una laude in rima al<br />
capocampo, danzare con una musica<br />
medievale…E’ meglio inserire anche<br />
un gioco di nomi per rinfrescare la<br />
memoria. Alcuni educatori possono<br />
costituire una giuria e valutare le<br />
prove e la presentazione dei motti e<br />
degli stendardi considerando: la<br />
collaborazione, l’originalità,<br />
l’affiatamento, il rispetto del silenzio,<br />
la capacità di divertirsi… Buona<br />
serata!<br />
PREGHIERA IN CAPPELLA<br />
Materiale della giornata<br />
◊ Cartelloni (per il programma della<br />
giornata, per i servizi, per il nome<br />
del gruppo...)<br />
• Pergamena per l’invito alla festa<br />
◊ Pongo<br />
◊ cartoncino rigido o altro materiale<br />
per supporto<br />
• Stoffa per stendardi<br />
◊ pennarelli per il nome del gruppo<br />
e il motto<br />
◊ cordoncino<br />
◊ materiale fornito dal centro<br />
diocesano<br />
• materiale da procurarsi<br />
tor mercante; il giovin signore desidera qualcos’altro, una felicità<br />
più vera, una vita più piena! E tutt’a un tratto non ha più voglia di<br />
festeggiare, di uscire e fare le ore piccole…di “far casino”, come<br />
dite voi. Egli desidera il silenzio esteriore, per sentir parlare il suo<br />
tumultuoso cuore...<br />
F (entra contemplando il creato, tenendo in mano una Bibbia): “O<br />
Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!”<br />
Finalmente oggi ho capito cosa cercavo, anzi CHI cercavo: cercavo<br />
Dio e desidero amarlo! E’ lui l’essenziale, e lui mi parla attraverso<br />
la sua Parola! E’ qui che devo cercarlo, qui che lo trovo: nelle<br />
sue meravigliose opere e soprattutto nella Parola che ci ha donato!<br />
PdB (entra): Oh eccoti qua, farabutto, ti prego dimmi che non è<br />
vero: gli operai, quei mascalzoni, non si sono presentati al lavoro,<br />
e affermano che sei stato tu a dargli una giornata di vacanza!!<br />
F: Sì padre è vero, perché? Mi sembravano tanto stanchi poveretti…<br />
PdB: Perché?!? Mi chiedi perché?!? Tu sei completamente fuori di<br />
testa, tu mi vuoi rovinare! Adesso ti porto dal Vescovo, te l’avevo<br />
promesso no?? Vediamo se davanti a lui avrai ancora il coraggio<br />
di disobbedire a tuo padre!<br />
(Escono. Entra il vescovo, con il seguito, e si siede sul trono, che<br />
dovrà essere portato in scena. Poi rientrano PdB e F e si inginocchiano)<br />
PdB: Eminenza, ehm, eccellenza, ehm, santità, insomma Vescovo,<br />
si ricorda che le avevo parlato di mio figlio Francesco, ecco,<br />
ehm…lui è sempre stato un bravo figliolo, ma da quando è tornato<br />
dalla guerra deve essergli andata qualche rotella un po’ fuori posto,<br />
diciamo pure un po’ tanto, perché ha deciso di rovinarmi! Ha<br />
regalato tutte le mie stoffe ai poveri, il frutto di mesi e mesi di commerci<br />
all’ultimo fiorino, e sta dilapidando tutto il mio patrimonio!!<br />
Per fortuna ho qualche soldo in banca, altrimenti saremmo già in<br />
fallimento! La prego faccia qualcosa!<br />
Vescovo: Calma, Pietro…Francesco, vieni qua…io ti capisco sai…<br />
è giusto fare la carità e seguire le orme di Gesù, ma c’è proprio<br />
79<br />
STORY
STORY<br />
non è più tanto baldo! Vi narrerò cosa combinerà il nostro giovanotto<br />
al suo ricco padre...<br />
(Sulla scena ci sono molte stoffe)<br />
F: Sono proprio furioso! Stamattina ho visto come vivono gli operai<br />
di mio padre…peggio degli animali, in baracche che cadono a pezzi<br />
e con meno di un fiorino al giorno, magari con tanti bambini da sfamare!<br />
E io sono qui, in mezzo a tutte queste stoffe, pieno di cibo<br />
che tra un po’ faccio indigestione…che poi, tutte ste ricchezze mica<br />
mi danno la felicità, anzi…tutte queste cose terrene mi distraggono,<br />
impedendomi di vedere ciò che veramente cerco…o chi veramente<br />
cerco…Ho trovato! Donerò tutto questo ai poveri, chissà che loro<br />
possano ricavarne qualche soldo per sfamare i loro bambini, e così<br />
sarò più libero anch’io!<br />
(Prende le stoffe e le lancia dal balcone. I poveri si affrettano a<br />
prenderle)<br />
F: Tenete! Queste stoffe e questi denari a me non servono, prendetele<br />
voi che ne avete bisogno! Tenete!<br />
PdB (entrando): Francesco cosa cavolo fai? Sei completamente<br />
fuori??<br />
F: Ma padre, non capisci? Solo liberandomi dalle cose terrene potrò<br />
vedere il volto di Dio ed essere come Gesù Cristo! Queste ricchezze<br />
sono come delle catene che mi impediscono di volare! Io invece<br />
voglio essere libero come gli uccelli del cielo! Voglio essere povero<br />
per arricchirmi dell’amore per Dio e per il mio prossimo! Voglio possedere<br />
solo lo stretto indispensabile…l’essenziale!<br />
PdB: Te lo do io l’essenziale! Un’altra uscita del genere e ti porto<br />
dal vescovo!<br />
(lo trascina via)<br />
3° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Menestrello,<br />
Francesco, Pietro di Bernardone, Vescovo.<br />
Menestrello: Eccoci qua, mie madame e messeri, come avete visto<br />
il nostro gentil Francesco è cambiato…non sogna più la gloria e gli<br />
onori dei prodi cavalieri, e poco l’attira anche la fulgida vita del geni-<br />
78<br />
Salita da cavaliere<br />
e discesa da...<br />
2°<br />
“Il mio cuore è pronto, Signore, il mio cuore è pronto: un inno io ti canterò (Salmo<br />
56,8). A me l’arpa, a me la cetra! Risorgi o mia gloria; io mi desterò all’alba<br />
(Salmo 56,9)”.<br />
OBIETTIVO<br />
Imparare a vivere il giorno del Signore<br />
ringraziandolo per il dono<br />
della vita, le bellezze del creato e gli<br />
amici con cui si cammina.<br />
ATTEGGIAMENTO<br />
SCOPERTA<br />
Per scoprire bisogna cercare e per<br />
cercare si necessita di conoscere e<br />
saper orientarsi. Grazie all’esercizio<br />
di orientamento e a qualche conoscenza<br />
abbiamo la possibilità di scoprire<br />
bellezze che prima non vedevamo:<br />
il creato, la sua perfezione<br />
nella semplicità apparente, la scoperta<br />
di una natura che parla di<br />
Dio.<br />
In questo giorno , tempo permettendo,<br />
i ragazzi vivranno l’escursione<br />
pertanto l’attività principale sarà<br />
il camminare insieme avvolti dalla<br />
cornice stupenda del creato nel quale<br />
Francesco vedeva la meravigliosa<br />
presenza di Dio Creatore e Signore<br />
della storia.<br />
19<br />
ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />
AGGANCIO STORIA<br />
Scoppia la guerra tra Assisi e Perugia,<br />
e Francesco ha deciso: vuole partire<br />
cavaliere, per conquistare onore e<br />
gloria. Parte dunque pieno di entusiasmo<br />
per l’avventura della guerra.<br />
GIOCO - ATTIVITÀ<br />
SCOPO: saper orientarsi e fare il punto<br />
nel camminare fisicamente e spiritualmente<br />
SVOLGIMENTO: a ciascun ragazzo<br />
viene data una cartina per orientarsi<br />
e annotare eventuali osservazioni.<br />
Nel <strong>libretto</strong> ragazzi vi sono le indicazioni<br />
per orientarsi in natura.<br />
ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO<br />
AGGANCIO STORIA (DA FARSI AD E-<br />
SEMPIO ALLA CHIESETTA, DOPO IL<br />
PRANZO AL SACCO)<br />
Durante la guerra tra Assisi e Perugia,<br />
gli Assisani hanno la peggio e l’inesperto<br />
Francesco viene fatto prigioniero.<br />
Giochi e bans da farsi sul luogo<br />
dell’escursione.<br />
2
2<br />
ATTIVITÀ IN GRUPPO<br />
Può essere utile ritrovarsi in gruppo<br />
per mezz’ora o rimandare l’attività<br />
di riflessione alla sera collegandola<br />
all’eremo: decida l’equipe a seconda<br />
dell’organizzazione stessa della giornata<br />
SCOPO: Sottolineare l’importanza e<br />
la bellezza delle persone e della<br />
natura che ci circondano.<br />
SVOLGIMENTO: Innanzitutto, si<br />
tratta di sentire le impressioni della<br />
passeggiata del mattino aiutando i<br />
ragazzi a non soffermarsi solo sulla<br />
fatica, il caldo e qualche disagio.<br />
Scopriamo se hanno saputo<br />
camminare insieme ai compagni e se<br />
si sono orientati lungo il cammino.<br />
Ciascun ragazzo può scrivere una<br />
breve preghiera di richiesta o di ringraziamento<br />
(fare il punto) per superare<br />
le difficoltà che il campo gli<br />
impegnerà a superare in questa settimana<br />
e ad andare contro tutte i<br />
luoghi comuni, le diffidenze, le paure<br />
di incontrare gli altri e di non incontrarli<br />
da amici, ma da nemici.<br />
Tali intenzioni verranno lette al<br />
momento dell’offertorio.<br />
ALL’EREMO<br />
Domande:<br />
• Sei riuscito a orientarti nella natura?<br />
• Cos’è che ti ha colpito in questa<br />
giornata?Qual è stata la cosa più<br />
bella che hai visto, udito o sperimentato?<br />
• Nella vita di tutti i giorni quali so-<br />
20<br />
no le bellezze e le scoperte che ti<br />
parlano di Dio?<br />
• In che modo la Parola di Dio potrebbe<br />
essere una scoperta?<br />
CELEBRAZIONE<br />
Si celebra la S. Messa, valorizzando il<br />
creato e coinvolgendo i ragazzi,<br />
anche grazie a quanto appena<br />
preparato.<br />
SERATA<br />
AGGANCIO STORIA<br />
Francesco trascorre un anno prigioniero<br />
dei Perugini, tra l’altro colpito<br />
da una lunga malattia. Al termine<br />
della guerra Pietro di Bernardone paga<br />
la cauzione e lo libera, ma il tempo<br />
di isolamento e la debolezza fisica<br />
lo hanno fatto riflettere sulla sua vita<br />
e sulla vanità dei suoi sogni, e inizia a<br />
chiedersi cosa vuole davvero dalla<br />
vita.<br />
Questa serata, di solito, viene<br />
preparata dagli educatori in quanto i<br />
ragazzi hanno poco tempo per farlo.<br />
Proponiamo pertanto due attività,<br />
lasciando ampia libertà di scelta e<br />
cambiamento, ricordando che per la<br />
riuscita della serata è fondamentale<br />
non tanto il particolare gioco<br />
proposto ma l’entusiasmo, la<br />
fantasia e il coinvolgimento del<br />
gruppo educatori.<br />
F: Ehm, papi, io ci ho pensato un po’…mi sa che non voglio fare il<br />
mercante come te…<br />
PdB: Eh? Come dici? Aaahhn già, scusa, tu vuoi fare il prode il<br />
cavaliere…eheheh, sì, infatti si è visto…<br />
F: Come dici?<br />
PdB: No niente scusa, dicevo, vuoi partire al seguito di coso di<br />
Brienne, fare le crociate...certo certo…però adesso non pensarci<br />
eh? Sei malato e devi guarire, adesso la mamma ti fa una bella<br />
tisana calda...ne riparleremo quando starai meglio!<br />
F: Il fatto è che non voglio più fare neanche il cavaliere…vedi, il<br />
periodo di prigionia mi ha aiutato a riflettere…e ho capito che tutti<br />
questi sogni di gloria, di ricchezza, boh, forse non fanno per me.<br />
Sono ricco, e sono stato un cavaliere, però nessuna di queste cose<br />
mi ha dato la vera felicità…il fatto è che io la voglio questa felicità,<br />
la desidero tanto, solo che ancora non so dove trovarla…per<br />
questo sento il bisogno di prendermi un tempo per guardare dentro<br />
me stesso, capire cosa voglio veramente dalla vita, capire qual è<br />
la mia vocazione…<br />
PdB: “Vocazione”? “Prendermi un tempo”? Per diana, Francesco,<br />
parli come tua madre…cioè, lei parla in francese, però la sostanza<br />
è la stessa…senti, adesso non ti preoccupare per ste cose e pensa<br />
solo a guarire eh? Vedrai che questi pensieri strambi se ne andranno<br />
via quando la febbre sarà passata, e tornerai quello di prima!!<br />
Andiamo!!<br />
F: Ma io non voglio tornare quello di prima…<br />
PdB: Oooh Francesco, bando alle ciance! E ora monta sul carro: si<br />
torna a casa!<br />
(escono)<br />
3° GIORNO MATTINA Personaggi: Menestrello,<br />
Francesco, Pietro di Bernardone.<br />
Menestrello: Buongiorno miei amabili signori! Canterello è qui per<br />
voi anche oggi per cantarvi le vicende del baldo Francesco, che<br />
77<br />
STORY
STORY<br />
mercante di stoffe di Assisi e..<br />
CP: Ahahah ci diamo delle arie eh? Ahahah..beh, senti, Francesco<br />
di Pietro di nonsochì, se tuo padre è tanto famoso e ricco, non avrà<br />
problemi a tirarti fuori di galera! Portatelo in cella: è prigioniero di<br />
Perugia!<br />
Soldati: Evviva Perugia!<br />
(Lo portano via)<br />
2° GIORNO SERA Personaggi: Francesco, Pietro di<br />
Bernardone.<br />
(F è seduto a terra, vestito di stracci)<br />
F : Povero me…sono in questa cella da un anno ormai…e io che<br />
credevo che mio padre mi avrebbe tirato fuori nel giro di un paio<br />
d’ore…credevo che fosse onnipotente…invece è solo un ricco mercante<br />
di stoffe…e così sono ancora qui, solo e per di più malato…<br />
se lo sapesse mia madre…<br />
PdB (fuori campo): E vedete di muovervi con quelle pratiche che ho<br />
un appuntamento im-por-tan-tis-si-mo a Spoleto!<br />
F: Ommamma, adesso comincio anche a delirare…sento la voce di<br />
mio padre…aiuto aiuto…<br />
PdB (entrando): Comunque dovreste vergognarvi! Fare questo a<br />
mio figlio! Ah, ma ve la farò pagare! Ho amicizie importanti a Perugia!<br />
F: Cavoli, è mio padre davvero! Papi!!<br />
(corre ad abbracciarlo)<br />
PdB: Francesco, figlio mio, eccoti qua, mamma mia come sei ridotto..<br />
Guardatelo e vergonatevi, brutti cattivoni! Beh adesso ce ne andiamo<br />
da qui…<br />
F: Grazie papà! Non posso crederci!<br />
PdB: Eheheh cosa credevi? Ricordati chi è tuo padre! Ho dovuto<br />
aspettare la fine della guerra, sai, cose burocratiche, ma poi mi sono<br />
precipitato qui e tac! Ti ho tirato fuori! Ho dovuto pagare un sacco<br />
di soldi, ma insomma dai…sono sicuro che con la tua abilità di<br />
commerciante me li farai riguadagnare in un battibaleno!<br />
76<br />
PROPOSTE:<br />
• Cruciverbone<br />
• Palio di Assisi<br />
PALIO DI ASSISI<br />
Si gioca suddivisi per gruppi. Ogni<br />
squadra ha in dotazione 3000<br />
punti. Come nel Palio di Siena<br />
l’importante non è vincere ma<br />
arrivare prima della contrada rivale.<br />
Pertanto all’inizio di ogni manche a<br />
rotazione vengono formate le<br />
coppie di contrade rivali. Alla fine<br />
della prova la contrada che si<br />
classifica meglio tra le due prende<br />
400 punti dal montepremi<br />
dell’altra.<br />
Il gioco consiste in una serie di sfide<br />
che il capogioco propone<br />
nell’ordine da lui precedentemente<br />
stabilito.<br />
Ad ogni gioco la contrada sceglierà i<br />
propri rappresentanti in base alle<br />
doti di ognuno. E' importante che<br />
tutti nel gruppo partecipino ai<br />
giochi.<br />
Anziché proporre i giochi in modo<br />
classico si possono suddividere in<br />
sfide di vario tipo :<br />
⇒ Sfida normale: Il capogioco<br />
propone il gioco e poi i gruppi<br />
scelgono i propri campioni.<br />
⇒ Sfida nascosta: Il capogioco dirà<br />
in cosa consiste solo dopo che i<br />
gruppi avranno presentato i<br />
concorrenti<br />
⇒ Sfida capricciosa: Il capogioco<br />
lancia in aria per due volte un<br />
21<br />
aereo. Si sfideranno i due gruppi<br />
presso i quali l’aereo plana<br />
⇒ Sfida misericordiosa: Viene data la<br />
possibilità al gruppo che è ultimo<br />
di sfidarne un altro. Se vince<br />
guadagna i punti come al solito,<br />
se perde non succede niente<br />
⇒ La manna: Il capogioco, all’inizio,<br />
fa vedere ai ragazzi una bella<br />
sveglia; quindi, senza farsi<br />
scoprire, rimette la suoneria in<br />
modo tale che essa suoni ad un<br />
certo punto del gioco. Poi mette<br />
la sveglia nel cassetto. Quando la<br />
suoneria scatta, il gruppo che<br />
vince la gara oltre ai punti soliti,<br />
toglie a tutti 150 punti.<br />
Presentiamo, quindi, alcune prove<br />
che possono essere usate per questo<br />
gioco:<br />
Battaglia dei galli<br />
Pictionary<br />
Ballo sul giornale<br />
Prove di mimo<br />
Brevi percorsi da fare in modo strano<br />
Bigliettini in equilibrio<br />
Costruzione di barche o aerei di carta<br />
Sfida con le sigle dei cartoni animati<br />
o con le pubblicità<br />
Memory<br />
Dopo la lunga passeggiata i ragazzi<br />
potrebbero essere troppo stanchi per<br />
un gioco con regole troppe complesse<br />
ed è quindi preferibile scegliere un<br />
gioco più semplice o ridurre i tipi di<br />
sfide e le regole del gioco.<br />
PREGLIERA IN CAPPELLA<br />
Dopo una giornata come quella<br />
2
2<br />
trascorsa, far notare ai ragazzi come<br />
è importante, dopo essersi presi il<br />
tempo per riflettere, rimettere i<br />
piedi ... per terra!<br />
Materiale della giornata<br />
• Occorrente per l’escursione<br />
• Cruciverbone da preparare prima<br />
di partire, se si sceglie questo<br />
gioco<br />
Annotazioni…<br />
22<br />
F: Ah, sì, le stoffe, 300 al metro..<br />
PdB: Che bravo, vedi Pica, l’ho detto io, ha la…stoffa del mercante<br />
ahahah ho anche fatto la battuta!<br />
F: A parte che è tristissima…papà, mamma, io non voglio fare il<br />
mercante. Con tutto il rispetto: la Storia non si fa con i ricamini! Io<br />
voglio partire cavaliere e difendere Assisi dai perugini! E poi voglio<br />
partire per le crociate, al seguito del grande Gualtiero di Brienne, e<br />
tornare coronato di gloria!<br />
MP: Oh mon Dieu mon Dieu…e se poi ti ammali??<br />
PdB: Ma dai Pica, quante lagne…pensa al lato positivo! Se questo<br />
diventa famoso tutti verranno alla nostra bottega! E se no…beh, la<br />
stoffa del mercante ce l’ha comunque, e tornerà ancora più forte e<br />
più furbo di prima!!<br />
F: Vado subito ad arruolarmi! Non vedo l’ora: tra due giorni si parte!<br />
Per la gloria!<br />
(Escono)<br />
2° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Menestrello,<br />
Guelfuccio, Capo dei Perugini, Francesco, soldati.<br />
Menestrello: Fu così che Francesco partì per la guerra. Ma era giovane<br />
e inesperto, e giunti a Collestrada…<br />
G: Avanti miei prodi! Per Assisi!<br />
Capo Perugini: Per Perugia!<br />
(Lottano, poi Francesco viene catturato)<br />
G: Ritiriamoci…abbiamo bisogno di rinforzi!<br />
(I perugini ridono)<br />
CP: Che branco di cialtroni! Due colpi di spada e se la danno a<br />
gambe…beh, e qui chi abbiamo? Chi è questo sbarbatello? Chi sei,<br />
la mascotte? Scommetto che non hai nemmeno incrociato la spada…<br />
F (spavaldo): Io sono Francesco di Pietro di Bernardone, il famoso<br />
75<br />
STORY
STORY<br />
che il sogno di molti giovani era proprio quello di partir cavaliere, per<br />
entrar nella Storia, quella con la esse maiuscola! Tra costoro v’era<br />
anche il nostro Francesco…<br />
(Entra Pietro di Bernardone con tante stoffe. Madonna Pica è seduta<br />
e legge un libro)<br />
PdB: Stoffe di qua, stoffe di là, sono il più fashion della citàààà!<br />
Uuuuh ma che bei broccati che ho comprato da quel mercante di<br />
Damasco! E li ho pagati una miseria! Sono proprio un abile mercante!!<br />
Ora però bisogna venderli bene altrimenti puf! Niente guadagno!<br />
E il guadagno è tutto, eheheh…per fortuna ho già trovato un acquirente:<br />
messer Gentiluccio, che sta preparando i cavalieri che partono<br />
per la guerra tra Assisi e Perugia!<br />
MP : Oh, i prodi cavalieri…come Orlando…Oh, Durlindana, come<br />
sei tersa e bella!<br />
PdB: Ma basta con queste cavolate!! Orlando...puah! A me basta<br />
che il Gentiluccio mi paghi, e bene possibilmente! E poi che razza di<br />
nome per una ragazza, Durlindana…<br />
MP: Oh mon Dieu, Pierre, non era una ragazza!! Era la sua spada!!<br />
PdB: Siamo a posto, questo parlava con le spade…vabbè lasciamo<br />
perdere! Chiamami Francescco piuttosto! Manderò lui dal Gentiluccio,<br />
vediamo come se la cava e se è un degno figlio di suo padre!<br />
F (entra con aria scanzonata): Mi hai fatto chiamare, paparino?<br />
PdB: Oh eccoti Francesco, senti, porta questi broccati al Gentiluccio<br />
(glieli dà) e fatti pagare almeno duecento fiorini al metro ok? Mi raccomando…<br />
F: Ok papi! Vado!<br />
(Esce e poi rientra)<br />
F: Fatto, 300 fiorini al metro, mio padre sarà contento…però cavoli<br />
che fighi quei cavalieri…loro sì che sono dei grandi, loro combattono<br />
contro il nemico e difendono le città, io al massimo combatto contro<br />
l’oste per farmi fare lo sconto sulla birra…no, sono stanco di fare<br />
una vita mediocre!! Io voglio di più, voglio il meglio! Ho deciso: parto<br />
cavaliere! Papi!<br />
PdB (entra assieme a Madonna Pica): Oh eccolo! Allora???<br />
74<br />
Io ho...<br />
dunque sono<br />
OBIETTIVO<br />
Far riflettere il ragazzo sull'essenzialità<br />
della Parola. Essa ci guida nella<br />
nostra vita quotidiana, in particolare<br />
nelle relazioni con gli altri e con<br />
le cose.<br />
ATTEGGIAMENTO<br />
POVERTÀ IN SPIRITO<br />
La povertà in spirito non significa<br />
affatto disprezzo dei beni materiali<br />
ed esaltazione della miseria e dell'indigenza.<br />
La povertà in spirito ci<br />
suggerisce invece un uso consapevole<br />
delle cose materiali avendo<br />
sempre come punto di riferimento<br />
la Parola . Inoltre questo atteggiamento<br />
sottolinea l'importanza del<br />
dono di quelle relazione che non<br />
sono scelte, chieste o imposte. Importante<br />
risulta allora la restituzione<br />
dei doni avendoli fatti fruttare.<br />
In questa giornata è indispensabile<br />
quindi far riflettere i ragazzi sull'essenzialità<br />
della Parola, la vera luce<br />
nella vita quotidiana, in particolare<br />
nelle relazioni con gli altri e nel<br />
rapporto con le cose materiali.<br />
23<br />
3°<br />
“Si ricordino i ministri e i servi che dice il Signore: Non sono venuto per essere servito,<br />
ma per servire; e, poiché a loro è stata affidata la cura delle anime dei fratelli, se<br />
qualcuno di essi si perdesse per loro colpa e per il loro cattivo esempio, nel giorno<br />
del giudizio dovranno rendere ragione davanti al Signore nostro Gesù Cristo”.<br />
ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />
AGGANCIO STORIA: Francesco,<br />
guarito dalla malattia, inizia a rendersi<br />
conto che la ricchezza e la<br />
gloria non gli danno la felicità, e<br />
decide di donare le preziose stoffe<br />
di suo padre ai poveri, per essere<br />
libero e mettersi alla ricerca dell’Essenziale.<br />
CACCIA ALLE RELAZIONI<br />
SCOPO: Il ragazzo capisce che le<br />
relazioni vanno conquistate, vissute<br />
e gioite<br />
MATERIALE: Cartoncini con i simboli<br />
corrispondenti alle sillabe (per<br />
ogni sillaba fare 4 cartoncini); biglietti<br />
con le indicazioni per i luoghi<br />
da trovare; 16 sassi; bende; immagine<br />
tagliata in pezzi; stereo+cd<br />
con canzoni-bans; 2 puzzle uguali<br />
DURATA: 2 ore<br />
SVOLGIMENTO: Il gioco consiste<br />
in una classica caccia al tesoro. Il<br />
gioco inizia con la suddivisione dei<br />
sei gruppi in quattro grupponi. Ad<br />
ogni gruppo viene consigliato un<br />
biglietto con il luogo da trovare.<br />
In ogni posto ci sarà poi un educatore<br />
che presenterà la prova e con-<br />
3
3<br />
segnerà quindi al termine un sasso<br />
e un simbolo che corrisponderà ad<br />
una sillaba di una parola che i ragazzi<br />
comporranno (è un anagramma)<br />
al termine di tutte le tappe.<br />
La parola che si verrà a formare<br />
è RELAZIONI. Le sillabe devono<br />
essere date in ordine sparso per<br />
permettere una maggiore difficoltà<br />
nell'identificazione della parola. La<br />
scelta dei luoghi della casa o anche<br />
del paese è a discrezione dell'équipe.<br />
Il tesoro, la ricchezza nella vita di<br />
Francesco, come nella nostra, sono<br />
le relazioni, il mettersi in relazione.<br />
La felicità dipende molto<br />
dalle relazioni che riusciamo a vivere,<br />
“conquistare” e coltivare nel<br />
tempo. Ecco allora il perché dell’anagramma<br />
da risolvere.<br />
Le quattro tappe sono le seguenti:<br />
-Intervista a tre passi<br />
Divisi a coppie i ragazzi si intervistano<br />
a vicenda su alcuni ambiti<br />
stabiliti precedentemente (nome,<br />
interessi, progetti, ultimo libro letto,<br />
film preferito, cibo preferito<br />
ecc); successivamente uno presenta<br />
l’altro all’interno di un piccolo<br />
gruppo formato da due coppie;<br />
alla fine nel grande gruppo ognuno<br />
dice l’aspetto che più l’ha colpito<br />
del compagno che aveva alla<br />
propria destra nel piccolo gruppo<br />
-Mi fido di te?<br />
Si divide il gruppo in due sottogruppi<br />
che si sfidano in un percorso<br />
di staffetta un po' particolare. A<br />
turno un ragazzo viene bendato e<br />
deve compiere un percorso al termine<br />
del quale deve cercare in u-<br />
no scatolone un pezzo di un immagine;<br />
trovatolo, lo riporta ai compagni<br />
e il ragazzo successivo può<br />
partire. Il ragazzo bendato, per eseguire<br />
il percorso, dovrà affidarsi alle<br />
istruzioni che gli daranno i suoi<br />
compagni.<br />
-Mi senti, ti sento, uh ci risentiamo!<br />
Ai ragazzi viene fatta ascoltare una<br />
canzone-bans. In seguito si dividono<br />
i ragazzi in due sottogruppi, ai<br />
quali verrà chiesto di ripetere la<br />
canzone precedentemente ascoltata.<br />
Vince il sottogruppo che, avendo<br />
ascoltato più attentamente, si<br />
avvicina di più alla canzone-bans<br />
corretta.<br />
-Quanta fretta ma dove corri, dove<br />
vai?!?<br />
Si divide il gruppo in due sottogruppi<br />
omogenei. Entrambi i gruppi<br />
hanno il compito di ricomporre un<br />
puzzle ma, mentre ad un gruppo<br />
vengono dati 3 minuti di tempo,<br />
all'altro ne vengono dati 10. In seguito<br />
si fa una piccola riflessione per<br />
mettere in evidenza come spesso la<br />
fretta ci porti a soluzioni più precarie<br />
rispetto a quando agiamo con<br />
più calma.<br />
Al termine della mattinata viene letta<br />
la prima parte della storia qui riportata:<br />
la metafora del barattolo<br />
riempito da sassi, piselli, sabbia,…<br />
come la vita di ciascuno. Francesco<br />
è alla ricerca, alla ricerca di ciò che<br />
è importante.<br />
24<br />
PdB: Ecco appunto…<br />
MP: François, stai per uscire? Fai il bravo eh? Ti sei coperto la gola?<br />
Hai fatto il ruttino? Mi raccomando che se no poi ti ammali, oh<br />
mon Dieu, no no no per carità!!!<br />
(Gli amici ridono)<br />
F: Scusate raga, mia mamma è un po’ apprensiva, ma mi vuole<br />
bene!! E’ lei che, da brava francese, mi ha insegnato il bon ton!<br />
A3: Hahaha il bon ton! Un paio di bicchieri di chianti e il bon ton te<br />
lo sei dimenticato…<br />
F: Sssshhh…ehm…no mamma, stavano scherzando!! Non ti preoccupare<br />
faccio il bravo bambino!<br />
MP: Mi raccomando François! Fai il bravo e divertiti!<br />
F: Quello sicuramente (strizza l’occhio agli amici) Non aspettatemi<br />
stasera che torno tardi! (raggiunge gli amici)<br />
Amici (assieme): Arrivederci signor di Bernardone, signora Pica!<br />
MP: Au revoir!!<br />
(escono assieme, cantando canzoni da osteria)<br />
2° GIORNO MATTINO Personaggi: Menestrello, Pietro<br />
di Bernardone, Madonna Pica, Francesco.<br />
Menestrello: (fischietta la canzoncina di Robin Hood della Disney<br />
(quella di Cantagallo che è anche la sigla iniziale del cartone) Oh,<br />
buongiorno messeri e donzelle! Mi è lecito sperar che il vostro riposo<br />
sia stato fruttuoso! Come sapete, la botte, ehm, la notte porta<br />
consiglio!! Come dite? Orsù, chiedete pure! Canterello è al vostro<br />
servizio! Ah, volete che vi narri ancora la historia del giovin Francesco!<br />
Ebbene, dovete saper che in illo tempore, c’eran per l’Italia<br />
molti prodi cavalieri che servivan dei gran Signori; e spesso i borghi<br />
vicini lottavan tra loro per il controllo del territorio. Vi eran poi dei<br />
gran condottieri che partivano per terre lontane per portar l’Evangelo,<br />
e spesso, mi duole dirlo, erano tutt’altro che pacifici messaggeri!<br />
Comunque, tali prodi cavalieri, quando tornavano in patria, erano<br />
accolti con grande onore e gloria, onde per cui potete ben capire<br />
73<br />
STORY
STORY<br />
castello marcondirondirondààààà!!<br />
Ohibò! Chi sono questi baldi messeri e queste gentili pulzelle? Comecomecome?<br />
I giovin quattordicenni dell’ACR?!? I miei ossequi!<br />
Quale onore! (si inchina) Eh? Chiedete chi sono io? Ebbene, vò a<br />
presentarmi or ora: sono Canterello il menestrello! (si inchina di<br />
nuovo) Vivo qui, ad Assisi, verde cittadina nel cuore dell’Umbria, e<br />
canto le meravigliose gesta di dame e cavalieri; e oggi vi voglio narrare<br />
la meravigliosa historia di un baldanzoso giovin signore della<br />
mia città: Francesco!<br />
(Esce. Entrano tre scanzonati amici)<br />
Amico 1: Oh ragazzi, Francesco è proprio un figo, cavoli…<br />
Amico 2: Mamma mia quanto hai ragione! Tutte quelle fi…gliole che<br />
gli girano attorno…vorrei io!<br />
Amico 3: E poi ha un gusto per le birre e i vinelli! Sa sempre consigliare<br />
i migliori…e l’oste ringrazia! (ridono)<br />
Amico 2: A proposito, è l’ora giusta per un aperitivo, andiamo a<br />
chiamarlo!<br />
(Vanno verso una porta e bussano)<br />
Amici (assieme): Cescooo ci sei?? Dai che andiamo all’osteria!<br />
Francesco (affacciandosi a una finestra, o dal balcone, o dalla porta):<br />
Ueilà ragazzi! All’osteria? Beh solo se andate in una degna di<br />
questo nome…e ben frequentata (strizza l’occhio)! Lo sapete che io<br />
sono difficile! Voglio solo il meglio!<br />
Amico 1: Eh lo sappiamo, Cesco! Anzi: Francesco di Pietro di Bernardone!<br />
Non perdi occasione per tirartela!<br />
PdB (affacciandosi anche lui): E ha ragione! Io, dico IO, sono Pietro<br />
di Bernardone, il più bravo e famoso mercante di stoffe della città!!<br />
E anche il più ricco (ridacchia)…Mio figlio Francesco non poteva<br />
che essere il fior fiore dei giovani di Assisi (gli dà una pacca sulla<br />
spalla) E fa bene a tirarsela, tutti devono sapere che questo giovanotto<br />
è figlio mio!<br />
F: (facendo un piccolo inchino) Merci, mon père…<br />
PdB: Ecco, basta che non ti metti a parlare francese…questa è tutta<br />
colpa di tua madre!!<br />
Madonna Pica (affacciandosi): François?!?<br />
72<br />
Il professore di filosofia, in piedi davanti alla<br />
sua classe, prese un grosso vasetto di marmellata<br />
vuoto e cominciò a riempirlo con dei sassi, di<br />
circa 3 cm di diametro.<br />
Una volta fatto chiese agli studenti se il contenitore<br />
fosse pieno ed essi risposero di si.<br />
Allora il professore tirò fuori una scatola piena<br />
di piselli, li versò dentro il vasetto e lo scosse delicatamente.<br />
Ovviamente i piselli si infilarono nei vuoti lasciati<br />
tra i vari sassi.<br />
Ancora una volta il professore chiese agli studenti<br />
se il vasetto fosse pieno ed essi, ancora una<br />
volta, dissero di si.<br />
Allora il professore tirò fuori una scatola piena<br />
di sabbia e la versò dentro il vasetto.<br />
Ovviamente la sabbia riempì ogni altro spazio<br />
vuoto lasciato e coprì tutto. Ancora una volta il<br />
professore chiese agli studenti se il vasetto fosse<br />
pieno e questa volta essi risposero di si, senza<br />
dubbio alcuno.<br />
Allora il professore tirò fuori, da sotto la scrivania,<br />
2 bicchieri d’acqua e li versò completamente<br />
dentro il vasetto, inzuppando la sabbia.<br />
Gli studenti risero.<br />
"Ora"- disse il professore non appena svanirono le<br />
risate-" Voglio che voi capiate che questo vasetto<br />
rappresenta la vostra vita.<br />
25<br />
3
3<br />
ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO<br />
AGGANCIO STORIA: Francesco capisce<br />
che l’Essenziale è Dio e che può<br />
trovarlo meditando la Sua Parola e<br />
contemplando le sue opere. Pietro di<br />
Bernardone però non accetta la strada<br />
che suo figlio sta percorrendo e<br />
lo conduce dal Vescovo, dove Francesco<br />
rinuncerà definitivamente alle<br />
sue ricchezze e deciderà di vestire<br />
solo un semplice saio (che indossa<br />
durante la celebrazione serale).<br />
COSA ME NE FACCIO?<br />
SCOPO: Far riflettere i ragazzi sul<br />
dono delle cose e sull'uso che se ne<br />
fa.<br />
MATERIALE: volantini pubblicitari<br />
di supermercati; penne e fogli; cartelloni;<br />
immagini di personaggi famosi<br />
in varie situazioni; rete; bigliettini<br />
verdi e rossi; dvd con film e<br />
pubblicità; striscioline di carta e<br />
penne<br />
DURATA: 1 ora<br />
SVOLGIMENTO: L'attività prevede<br />
dei laboratori, ognuno dei quali affronta<br />
l’uso e il consumo di alcuni<br />
beni e strumenti del giorno d’oggi.<br />
Verranno esposti, dopo pranzo, tre<br />
cartelloni, uno per laboratorio<br />
(scrivere su ciascun cartellone il titolo<br />
di un laboratorio comprendente<br />
due tematiche di approfondimento<br />
accoppiate secondo l’idea dell’equipe).<br />
I ragazzi potranno iscriversi a<br />
un laboratorio, scrivendo il proprio<br />
nome sul cartellone corrispondente<br />
(fissare per ogni laboratorio un nu-<br />
26<br />
mero massimo di persone). I luoghi<br />
della casa per ogni laboratorio sono<br />
a discrezione dell'equipe.<br />
I laboratori proposti sono sei accoppiateli<br />
a discrezione dell’equipe. Ciascun<br />
ragazzo si iscrive ad un laboratorio<br />
che affronta quindi due tematiche,<br />
di seguito le attività proposte :<br />
Fashion lab (laboratorio sulla MO-<br />
DA)<br />
OBIETTIVO: far riflettere i ragazzi sull'influenza<br />
che esercita la moda nel<br />
loro modo di vestirsi e comportarsi<br />
nelle varie circostanze quotidiane.<br />
SVOLGIMENTO: Ogni ragazzo deve<br />
scrivere qual è il suo ideale vestiario<br />
in varie circostanze: a scuola; ad una<br />
festa; nello sport ecc<br />
L'animatore presenta quindi alcune<br />
immagini di personaggi famosi e<br />
queste vengono messe a confronto<br />
con le descrizioni date dai ragazzi.<br />
PER LA RIFLESSIONE: stimolare i ragazzi<br />
alla riflessione sull'influenza che ha la<br />
moda, e in particolare l'abbigliamento<br />
di alcuni personaggi famosi, nel<br />
loro modo di vestire.<br />
Alcune domande-stimolo..<br />
-Mi vesto solo con vestiti alla moda?<br />
Oppure mi vesto in base ai miei<br />
gusti e preferenze?<br />
-Quale influenza hanno i personaggi<br />
famosi nel mio modo di vestire?<br />
-Come varia il mio modo di vestire<br />
in base alle varie circostanze?<br />
-…<br />
Occhio alla spesa!<br />
OBIETTIVO: rendere i ragazzi consa-<br />
Drammatizzazione della<br />
storia di Francesco<br />
F<br />
PDB<br />
MP<br />
Fr<br />
A<br />
C<br />
L<br />
EG<br />
SIL<br />
VFC<br />
M<br />
G<br />
P<br />
Sol<br />
B<br />
O<br />
M<br />
V<br />
+<br />
Francesco<br />
Pietro Di Bernardone, padre di Francesco<br />
Madonna Pica, madre di Francesco<br />
Frati<br />
Amici di Francesco<br />
Chiara<br />
Leone, il primo frate che segue Francesco<br />
Egidio, un frate<br />
Silvestro, un frate<br />
Voce Fuori Campo<br />
Menestrello<br />
Messer Gentiluccio, capo dei cavalieri<br />
un Perugino<br />
Soldati<br />
Bona di Guelfuccio, migliore amica di Chiara<br />
Ortolana, madre di Chiara<br />
Monaldo, zio di Chiara<br />
Vescovo<br />
Papa<br />
1° GIORNO POMERIGGIO<br />
Personaggi: Menestrello, tre amici, Francesco, Pietro di<br />
Bernardone, Madonna Pica.<br />
Menestrello: Oh che bel castello marcondirondirondello, oh che bel<br />
71<br />
STORY
8<br />
Voglio andare<br />
a casa<br />
“Quando i fratelli vanno per il mondo non portino niente per il viaggio, né sacco,<br />
né bisaccia, né pane, né pecunia, né bastone. E in qualunque casa entreranno<br />
dicano prima: Pace a questa casa. E dimorando in quella casa mangino e bevano<br />
quello che ci sarà presso di loro. Non resistano al malvagio; ma se uno li percuote<br />
su una guancia, gli offrano l’altra. E se uno vuol togliere loro il mantello,<br />
non gli impediscano di prendere anche la tunica. Diano a chiunque chiede;<br />
e a chi toglie il loro non lo richiedano”.<br />
OBIETTIVO<br />
Ritornare ed incamminarsi con il<br />
proprio entusiasmo negli ambienti<br />
quotidiani e nel cammino di gruppo<br />
del settore giovani<br />
ATTEGGIAMENTO<br />
GIOIA<br />
La gioia sperimentata si manifesti in<br />
ogni incontro e relazione.<br />
ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />
AGGANCIO STORIA: I frati sono disorientati:<br />
non si sentono all’altezza di<br />
continuare la missione del santo<br />
Francesco. Anche Chiara si sente inadeguata,<br />
ma consiglia i fratelli di<br />
pregare per Francesco. Nel momento<br />
in cui si riuniscono a pregare, però,<br />
Francesco appare tra loro e li<br />
rassicura, dicendo loro che anche lui<br />
era un semplice ragazzo, ma che affidandosi<br />
a Dio, Egli ha fatto attraverso<br />
di lui cose grandi. Anche loro,<br />
quindi (e anche ciascuno di noi) può<br />
farcela, nessuno è inadeguato: è una<br />
missione possibile!<br />
70<br />
RITORNO A CASA<br />
8°<br />
Dopo la preghiera del mattino, dopo<br />
aver preparato le valigie e averle<br />
ammassate in un angolo, ricordare la<br />
data del re-incontro.<br />
pevoli delle scelte che fanno con<br />
le loro famiglie a partire dalla spesa<br />
quotidiana e di come queste<br />
scelte siano manipolabili dalla<br />
pubblicità.<br />
SVOLGIMENTO: proporre al gruppo<br />
una spesa virtuale partendo da volantini<br />
pubblicitari dei supermercati,<br />
con un budget fissato, ad esempio<br />
€ 50/100 per fare la spesa per<br />
una settimana o per un particolare<br />
evento.<br />
Ogni ragazzo fa la propria lista<br />
della spesa, cercando di rientrare<br />
nei limiti di spesa, anche magari<br />
con beni non presenti nei volantini<br />
proposti. In seguito poi i ragazzi<br />
sono invitati a condividere le proprie<br />
spese con gli altri ragazzi.<br />
Si procede quindi a catalogare gli<br />
acquisti secondo una tabella con<br />
due righe: "Cosa necessaria" e<br />
"Cosa non necessaria" e due colonne:<br />
"Pubblicizzata" e "Non Pubblicizzata".<br />
Alcune note...<br />
Per “cosa necessaria” si dovrebbero<br />
indicare quegli acquisti necessari<br />
per il mantenimento delle persone,<br />
sarà interessante vedere cosa i<br />
ragazzi reputano necessario.<br />
Si stimolano i ragazzi a riflettere<br />
poi sulle differenze di prezzo tra<br />
prodotti pubblicizzati e non.<br />
PER LA RIFLESSIONE: far riflettere i<br />
ragazzi sul valore della spesa quotidiana<br />
e sull'influenza della pubblicità<br />
nei loro acquisti<br />
27<br />
Internet e videogiochi<br />
MATERIALE: biglietti rossi e verdi,<br />
rete<br />
SVOLGIMENTO: Come negli altri<br />
laboratori, l’obiettivo è quello di<br />
far capire ai ragazzi che quanto oggi<br />
è disponibile come mezzo di comunicazione<br />
è uno strumento da<br />
utilizzare e del quale non abusarne.<br />
Al centro della stanza si trova una<br />
rete che simboleggia la rete di<br />
Internet. Si chiede ai ragazzi di pensare<br />
cosa secondo loro rende più<br />
facile l’utilizzo di Internet e di riportarlo<br />
su un bigliettino di colore<br />
verde. I ragazzi, uno alla volta, presentano<br />
agli altri quanto hanno<br />
scritto e lo appoggiano sulla rete.<br />
Successivamente si chiede loro cosa<br />
può ostacolare l’utilizzo di Internet.<br />
Come prima si farà scrivere su un<br />
bigliettino rosso quanto i ragazzi<br />
hanno pensato e si ripeterà quanto<br />
fatto anche con i bigliettini verdi.<br />
Quanto fatto rientrare negli aspetti<br />
positivi di Internet potrà essere visto<br />
da qualcun altro come aspetto<br />
negativo. La discussione dovrà essere<br />
incentrata proprio su questi aspetti,<br />
cercando di far capire che ciò<br />
che conta non è il mezzo, ma l’utilizzo<br />
responsabile. Ad esempio, per<br />
qualcuno Internet può favorire le<br />
amicizie, mentre per altri le può ostacolare.<br />
In seguito si cercherà di stilare un<br />
decalogo per il corretto uso di<br />
Internet. Le indicazioni dovranno<br />
essere molto concrete e attuabili da<br />
tutti.<br />
Alcune indicazioni:<br />
-stimolare nei ragazzi la curiosi-<br />
3
3<br />
tà sul come funziona<br />
Internet: la conoscenza<br />
del mezzo di comunicazione<br />
può favorire un utilizzo<br />
responsabile;<br />
-non demonizzare il mezzo:<br />
non si deve mettere in discussione<br />
il mezzo, ma il<br />
come viene usato<br />
si può dare i seguenti link utili:<br />
http://www.commissariatodips.it/<br />
Si può accennare negli stessi termini<br />
ai videogiochi, ponendo l’attenzione<br />
agli scopi presentati nei diversi<br />
videogiochi (non crea nessun<br />
problema se lo scopo del videogioco<br />
è quello di rubare più macchine<br />
e uccidere altri protagonisti<br />
del videogioco?).<br />
TV o soprammobile?<br />
MATERIALE: dvd con film e pubblicità<br />
SVOLGIMENTO: Anche in questo<br />
laboratorio i ragazzi riflettono<br />
sugli strumenti che quotidianamente<br />
usano. Ma quale uso ne<br />
fanno? È il medesimo pensato in<br />
origine? Quali le risorse? Quali i<br />
rischi di un abuso?<br />
Per iniziare si può fare una statistica<br />
fra i presenti sulla quantità d’ore<br />
che trascorrono davanti alla tv<br />
e quali sono i programmi più seguiti<br />
dai presenti. Segue poi la visione<br />
di un paio di spezzoni di<br />
film e pubblicità.<br />
Si prosegue con qualche osservazione<br />
che faccia emergere:<br />
• In che modo la tv influenza le<br />
nostre scelte e i nostri ideali, il<br />
nostro tempo;<br />
• Di come la pubblicità è inserita<br />
sempre nel bel mezzo di una scena<br />
decisiva di un film<br />
• Dell’innalzamento del volume<br />
automatico allo scattare della<br />
pubblicità<br />
• Di come i prodotti sponsorizzati<br />
non siano nella realtà così come<br />
descritti in pubblicità<br />
• La priorità data ad alcune trasmissioni,<br />
in alcuni orari rispetto<br />
ad altri<br />
• Il potere di questo mezzo nel comunicare<br />
a tutti contemporaneamente<br />
• Gli approfondimenti culturali di<br />
alcune trasmissioni<br />
• ...<br />
Se rimane del tempo si invitano i<br />
ragazzi a pensare ad uno spot pubblicitario,<br />
un tg su Francesco e il<br />
campo da realizzare l’ultimo giorno.<br />
Cellulare: risorsa o dipendenza?<br />
MATERIALE: striscioline di carta,<br />
penne<br />
SVOLGIMENTO: Quali sono le<br />
funzioni del cellulare oggi? Quale<br />
uso ne fai?<br />
28<br />
69
7<br />
sé per ricordare e vivere nella quotidianità<br />
l’impegno preso.<br />
SERATA<br />
I ragazzi presentano il loro contributo<br />
alla serata finale. Gli educatori<br />
coordinano il tutto e prestano attenzione<br />
ai tempi per non correre il<br />
rischio di vivere una serata troppo<br />
lunga.<br />
AGGANCIO STORIA: Francesco<br />
sta per morire e lascia la comunità<br />
nella mani di frate Bernardo. Prima<br />
di morire, si fa rileggere la preghiera<br />
che aveva scritto all’inizio della sua<br />
missione, quel Cantico delle Creature<br />
che finisce con la lode a Dio per sorella<br />
Morte. Al termine della preghiera,<br />
Francesco muore tra le braccia<br />
di questa sorella temuta ed amata.<br />
.PREGHIERA IN CAPPELLA<br />
MATERIALE<br />
◊ Penne e matite<br />
◊ Fili per braccialetti<br />
◊ Dvd contente presentazione giovanissimi<br />
◊ TAU<br />
• Strisce di carta 15x5 cm<br />
• Cartelli con atteggiamenti<br />
• Biglietti per caccia al tesoro<br />
• Eventuale materiale per prove<br />
◊ materiale fornito dal centro<br />
diocesano<br />
• materiale da procurarsi<br />
68<br />
Munirsi di striscioline di carta e<br />
penne: con un quantitativo di caratteri(ad<br />
es. 160 come un SMS)<br />
far scrivere ai ragazzi una cosa importante,<br />
per la quale sarebbe meglio<br />
come minimo chiamarsi.<br />
I ragazzi spesso messaggiano e non<br />
per cose utili, senza rendersi conto<br />
che rispondono solo alle richieste<br />
pubblicitarie dei piani telefonici:<br />
“Più chiami, più ti ricarichi”, “il<br />
mondo gira intorno a te”...<br />
Quali i vantaggi di andare a trovare<br />
un amico? quali i messaggi per i<br />
quali è utile usare il cellulare o la<br />
telefonata? Quali gli sprechi?<br />
Far riflettere i ragazzi circa il soldi<br />
che si guadagnano e quelli che si<br />
spendono per il cellulare; si consuma<br />
troppo e che cosa mi perdo?<br />
Potrebbe essere utile far fare loro<br />
una scenetta dove tutti sono al<br />
cellulare e qualcuno li vuole intrattenere<br />
senza riuscirci (tipica scena<br />
dei gruppi giovanissimi).<br />
MERENDA<br />
DIAMOCI UNA REGOLATA!<br />
PRIMA PARTE<br />
Scopo: familiarizzare con la regola<br />
di vita spirituale e valutare l’aiuto<br />
che questo strumento può dare<br />
alla propria crescita.<br />
Svolgimento:<br />
Viene consegnata una regola a<br />
29<br />
ciascun ragazzo. Il capocampo o<br />
l’assistente spiegano e ricordano a<br />
grandi linee ai ragazzi il significato<br />
che essa può avere nella vita spirituale<br />
di ciascuno e come poterla<br />
sfruttare al meglio grazie all’aiuto e<br />
al sostegno<br />
di una guida spirituale. Le regola<br />
può essere un aiuto nella ricerca<br />
dell’essenziale (discernimento), ci<br />
ricorda l’importanza delle relazioni,<br />
della comunione, e la Parola illumina<br />
le nostre azioni imparando a riconoscere<br />
ciò che abbiamo come<br />
strumenti e come doni da restituire<br />
a Dio nella preghiera.<br />
SECONDA PARTE<br />
Scopo:vivere concretamente la<br />
“regola”, rendendola parte della<br />
nostra vita quotidiana.<br />
Svolgimento<br />
La regola è composta di tre parti:<br />
un vangelo, un pezzo di pane, una<br />
lampada. Formate tre grupponi ognuno<br />
dei quali, a turno girerà nelle<br />
tre tappe corrispondenti alle parti<br />
della regola. Ogni tappa è gestita<br />
da un educatore. In ogni tappa viene<br />
letta la parte della regola<br />
corrispondente.<br />
Tappa della comunione:<br />
i ragazzi impastano il pane che potrà<br />
essere usato nella celebrazione;<br />
Tappa del vangelo<br />
i ragazzi leggono un brano del Vangelo<br />
e cercano di trarne alcune considerazioni<br />
ed insegnamenti in particolare<br />
in riferimento alla loro<br />
quotidianità<br />
Tappa del discernimento:<br />
i ragazzi entrano in una stanza<br />
buia. Qui viene chiesto loro di im-<br />
3
3<br />
maginare quello che c’è nella stanza.<br />
Alla fine viene accesa una lampada<br />
che permette di vedere<br />
gli oggetti (senza la luce di Dio<br />
non riusciamo a capire ciò che succede<br />
nella nostra vita).<br />
Per la riflessione<br />
Al termine di ogni tappa l'animatore<br />
stimola una riflessione;in particolare<br />
i ragazzi possono valutare<br />
la chiarezza della regola, quanto è<br />
vicina alle loro esigenze, la possibilità<br />
di attuare le proposte nella<br />
loro vita, le perplessità emerse e<br />
qualsiasi altro<br />
punto che venisse toccato.<br />
ALL’EREMO<br />
-Nella nostra vita quotidiana la<br />
Parola che ruolo ha?<br />
-Che valore diamo alle relazioni<br />
con gli altri?<br />
-Che rapporto abbiamo con le cose<br />
materiali?<br />
CELEBRAZIONE<br />
Lettura del finale della storia<br />
SERATA<br />
Una proposta per la serata:<br />
MENO ALCOL PiU' GUSTO!<br />
Preparazione di alcuni cocktail analcolici<br />
da parte di animatori e<br />
ragazzi. Si può magari fare un concorso<br />
per la bevanda più buona.<br />
La giuria può essere formata da<br />
animatori e/o ragazzi.<br />
Per alcuni esempi di cocktail analcolici<br />
vedi il link:http://<br />
www.menoalcolpiugusto.it/<br />
MATERIALE DELLA GIORNATA<br />
◊ bende;<br />
◊ penne e fogli<br />
• Cartoncini con i simboli corrispondenti<br />
alle sillabe (per ogni<br />
sillaba fare 4 cartoncini);<br />
• biglietti con le indicazioni per i<br />
luoghi da trovare;<br />
• 16 sassi;<br />
• immagine tagliata in pezzi;<br />
• stereo+cd con canzoni-bans;<br />
• 2 puzzle uguali<br />
• volantini pubblicitari di supermercati;<br />
◊ cartelloni;<br />
• immagini di personaggi famosi<br />
in varie situazioni;<br />
• rete;<br />
• bigliettini verdi e rossi<br />
• Dvd e film con pubblicità<br />
• Striscioline di carta<br />
◊ materiale fornito dal centro<br />
diocesano<br />
• materiale da procurarsi<br />
30<br />
campo... noi! L’ascolto della Parola<br />
di Dio durante la S.Messa deve<br />
farci uscire cambiati o è inutile!<br />
Nota: coltivarsi nel cammino a casa!<br />
Preghiere. Dopo l’ascolto nasce<br />
spontanea la preghiera per noi e<br />
per tutta l’umanità. Non mancheranno<br />
di certo le intenzioni di preghiera<br />
nate nel cuore dei ragazzi<br />
dopo la verifica.<br />
Liturgia Eucaristica<br />
Offertorio. I primi cristiani, durante<br />
l’offertorio, offrivano ciò che<br />
potevano per chi era nel bisogno.<br />
Alla fine della celebrazione, quanto<br />
era stato raccolto veniva distribuito.<br />
Noi offriamo al Signore il<br />
pane e il vino, frutto del lavoro<br />
dell’uomo, perché lo trasformi in<br />
cibo di vita eterna, offerto a tutti<br />
gli uomini. Non servono perciò<br />
cose o segni inutili o superflui. Segno:<br />
volendo si può portare all’altare<br />
un cestino con dentro i Tau<br />
che vengono consegnati alla fine<br />
della Messa.<br />
Preghiera Eucaristica. È il momento<br />
più importante della Messa.<br />
È il momento del mistero del grande<br />
amore di Dio. Proponiamo la<br />
preghiera eucaristica III. I ragazzi la<br />
possono seguire sul loro <strong>libretto</strong><br />
del campo.<br />
Riti di Comunione<br />
Padre nostro<br />
Segno di pace. All’inizio della celebrazione<br />
è stata importante la<br />
riconciliazione, chiedendo perdo-<br />
67<br />
no per poter ascoltare, con animo<br />
disponibile, la parola di Dio; è ora<br />
altrettanto importante porre un segno<br />
concreto di pace - riconciliazione,<br />
prima di ricevere il Corpo di Gesù.<br />
Perdono e pace sono due cose<br />
indispensabili per la vita e la dignità<br />
di ogni persona. È inutile fare questi<br />
gesti a messa, se poi non riusciamo<br />
a farli ogni giorno, nella vita quotidiana!<br />
Comunione. È il momento più bello.<br />
È dall’inizio della Santa Messa<br />
che ci prepariamo per questo incontro.<br />
... e se è stato un vero incontro<br />
tra due persone che si vogliono bene,<br />
non può che nascere il<br />
Ringraziamento. Anche questo<br />
momento non deve essere difficile<br />
da esprimere ai ragazzi dopo la verifica<br />
del pomeriggio. Per ringraziare<br />
ci sono tanti motivi.<br />
Riti di Conclusione. È la festa di<br />
un incontro voluto, cercato e vissuto<br />
bene, che lascia il desiderio di riviverlo<br />
ancora. È la gioia di un incontro<br />
che si vuole portare anche<br />
ad altri. È la certezza che Dio è un<br />
Padre Buono che sarà sempre con<br />
noi. È la voglia di portare l’amore<br />
di questo Padre a tutti.<br />
Si consegnano i Tau.<br />
Perché un Tau? Perché è il simbolo<br />
per eccellenza della spiritualità francescana.<br />
Il cordino di ciascun Tau è<br />
caratterizzato dal fatto di avere tre<br />
nodi, ed essi possono simboleggiare<br />
altrettanti impegni di vita che i ragazzi<br />
si sentono di prendere al termine<br />
del campo. Inoltre il Tau potrà<br />
essere indossato come collana,<br />
ciondolo o braccialetto, permettendo<br />
ai ragazzi di portarlo sempre con<br />
7
7<br />
libero per scambiarsi gli indirizzi o i<br />
numeri di telefono, dato che non<br />
verrà consegnato loro il foglio con i<br />
dati di tutti i partecipanti.<br />
AGGANCIO STORIA: Francesco spiega<br />
a frate Leone cos’è perfetta letizia:<br />
sopportare con pazienza e serenità<br />
le avversità e le ingiustizie, pensando<br />
alle sofferenze di Gesù.<br />
MERENDA<br />
PREPARAZIONE DELLA SERATA:<br />
Ogni gruppo dà il suo contributo<br />
per la serata finale. E’ possibile<br />
drammatizzare una scenetta, comporre<br />
una canzone, modificare un<br />
bans, inventare un gioco, annunciare<br />
un TG... Rigorosamente obbligato<br />
è il tema da proporre: episodi,<br />
aneddoti, "tormentoni" del camposcuola;<br />
può essere utile avvisare i<br />
ragazzi di questa possibilità già dal<br />
giorno prima in modo da permettere<br />
loro un primo confronto nei momenti<br />
liberi.<br />
ALL’EREMO<br />
L’attività è leggermente diversa da<br />
quella dei giorni precedenti e richiama<br />
un’attività che i ragazzi hanno<br />
già vissuto ad inizio campo. Come il<br />
primo giorno consegnare ad ognuno<br />
un pezzo di creta o pongo ed un<br />
supporto (un cartoncino). La creazione<br />
finale esprime simbolicamente<br />
come il ragazzo è cambiato durante<br />
la settimana. Sarà diversa dall’opera<br />
del primo giorno perché tutti si sono<br />
arricchiti di nuova esperienze, di<br />
nuovi incontri, di nuove speranze. Il<br />
66<br />
nuovo oggetto può comunicare ciò<br />
che si è capito di sé, dove si vuole<br />
andare, ciò che è importante per la<br />
propria vita…<br />
CELEBRAZIONE CONCLUSIVA<br />
Al posto della preghiera della sera si<br />
celebra la Messa conclusiva.<br />
⇒ lavori con il pongo<br />
⇒ consegna del segno del campo<br />
Durante questa S. Messa vogliamo<br />
ricordare ai ragazzi quanto hanno<br />
vissuto in questi giorni. Per questo<br />
motivo, cercare di evidenziare le varie<br />
parti di cui è costituita la Celebrazione<br />
Eucaristica:<br />
Rito di introduzione -<br />
accoglienza. Far ricordare ai ragazzi<br />
la trepidazione, l’eccitazione, la curiosità<br />
provate all’arrivo al camposcuola.<br />
È lo stesso stupore, rispetto e<br />
desiderio di un incontro speciale che<br />
si deve provare all’inizio della messa.<br />
Liturgia Penitenziale. Visto che nel<br />
pomeriggio c’è stata la verifica del<br />
campo, non dovrebbe essere difficile,<br />
per i ragazzi, presentare le loro<br />
richieste di perdono. La riconciliazione<br />
è un elemento indispensabile per<br />
chi vuole incontrare una persona importante<br />
nel migliore dei modi (e<br />
anche per iniziare un’esperienza nella<br />
pace).<br />
Liturgia della Parola. E’ importante<br />
l’ascolto vero, quello che ci cambia<br />
dentro e ci fa fare delle scelte<br />
concrete per migliorare la nostra vita<br />
e quella degli altri. Vedi Francesco,<br />
Zaccheo e... dopo l’esperienza del<br />
I sassi sono le cose importanti: la vostra famiglia,<br />
i vostri amici, la vostra salute, i vostri genitori,<br />
le cose per le quali se<br />
tutto il resto fosse perso, la vostra vita sarebbe<br />
ancora piena.<br />
I piselli sono le altre cose per voi importanti: lo<br />
studio, la vostra camera, il vostro motorino.<br />
La sabbia è tutto il resto: le piccole cose".<br />
''Se mettete dentro il vasetto per prima la sabbia"-continuò<br />
il professore-"non ci sarebbe spazio<br />
per i piselli e per i sassi.<br />
Lo stesso vale per la vostra vita.<br />
Se dedicate tutto il vostro tempo e le vostre energie<br />
alle piccole cose, non avrete spazio per<br />
le cose che per voi sono importanti.<br />
Dedicatevi alle cose che vi rendono felici: giocate<br />
con i vostri fratelli, portate il vostro miglior<br />
amico al cinema, uscite con chi vi è caro.<br />
Ci sarà sempre tempo per studiare, sistemare<br />
la camera, fare un giro in motorino.<br />
Prendetevi cura dei sassi per prima, le cose che<br />
veramente contano. Fissate le vostre priorità, il<br />
resto è solo sabbia".<br />
Una studentessa allora alzò la mano e chiese al<br />
professore, cosa rappresentasse l’acqua.<br />
Il professore sorrise: "Sono contento che me<br />
l'abbia chiesto.<br />
Era giusto per dimostrarvi che non importa<br />
quanto piena possa essere la vostra vita, perchè<br />
Dio riempie ogni spazio ed è presente in ogni<br />
cosa.<br />
31<br />
3
3<br />
32<br />
fare questo utilizzano il grafico con i<br />
nodi presente all’interno del loro<br />
<strong>libretto</strong> (vedi introduzione). Successivamente<br />
ciascun ragazzo riceverà<br />
dall’educatore un filo colorato del<br />
colore associato al giorno. I ragazzi<br />
dovranno inoltre cercare il biglietto<br />
relativo al proprio gruppo che fornirà<br />
loro le indicazioni per il raggiungimento<br />
della tappa successiva,<br />
mediante un altro indovinello oppure<br />
una piccola prova. Si procede<br />
così finché tutti hanno percorso tutte<br />
le tappe e raccolto i relativi fili. È<br />
necessario che i gruppi visitino le<br />
tappe in maniera sfasata per evitare<br />
sovrapposizioni e attese: per questo<br />
motivo gli educatori pongano attenzione<br />
nel percorso che scelgono di<br />
far compiere ai ragazzi. Esempio: il<br />
gruppo 1 visiterà per prima la tappa<br />
relativa al primo giorno, poi quella<br />
relativa al secondo giorno, il gruppo<br />
2 partirà dal secondo giorno,<br />
poi andrà al terzo e così via, e visiterà<br />
la tappa relativa al primo giorno<br />
per ultima. Dopo aver completato<br />
il grafico e raccolto tutti i fili i ragazzi<br />
vengono indirizzati nei luoghi<br />
di ritrovo dei rispettivi gruppi.<br />
Gli educatori spiegano ai ragazzi che<br />
i fili che hanno appena raccolto serviranno<br />
per realizzare un braccialetto<br />
che rappresenterà una sorta di<br />
verifica del modo in cui essi hanno<br />
saputo vivere i vari atteggiamenti<br />
nel corso della settimana, e di quanto<br />
pensano di potersi impegnare a<br />
casa. I ragazzi annodano quindi il<br />
65<br />
braccialetto eseguendo, per ciascun<br />
atteggiamento (e quindi per ciascun<br />
colore), un numero di giri/nodi che<br />
sarà pari al numero di nodi indicati<br />
nell’apposita pagina, comprendenti<br />
anche il “bonus” di 10 nodi relativi<br />
all’impegno a casa (vedi introduzione)<br />
. L’educatore a tal proposito può<br />
stimolare i ragazzi chiedendo loro<br />
come pensano di mantenere gli atteggiamenti<br />
imparati al campo; deve<br />
renderli coscienti che non sarà cosa<br />
facile, ma non per questo dovranno<br />
scoraggiarsi.<br />
DALL’ A.C.R. ALL’ A.C.G. : SO COSA<br />
LASCIO E SO COSA TROVO<br />
SCOPO: curare il passaggio dei ragazzi<br />
ai giovanissimi, creando aspettative<br />
positive verso le novità che li<br />
aspettano.<br />
MATERIALE: dvd contenente un<br />
filmato di presentazione dei Giovanissimi.<br />
LUOGO: Salone<br />
TEMPO: 15-20 minuti, prima di<br />
pranzo. Se i tempi sono stretti l’attività<br />
può essere spostata nel primo pomeriggio.<br />
SVOLGIMENTO: viene presentato<br />
ai ragazzi un video che presenta il<br />
settore giovani.<br />
ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO<br />
CONCLUSIONE TORNEI. È questo<br />
il momento per concludere i vari tornei<br />
e per l’eventuale sfida educatori<br />
contro ragazzi.<br />
TEMPO LIBERO. Ricordare ai ragazzi<br />
di sfruttare i momenti di tempo<br />
7
7<br />
La verifica delle attività proposte<br />
può essere fatta toccando i seguenti<br />
punti:<br />
Lavoro e affiatamento nel gruppo<br />
Confronto con le aspettative prima<br />
del campo<br />
Temi proposti<br />
Aggancio a Francesco (Quali aspetti<br />
della sua vita ti hanno maggiormente<br />
colpito? I suoi insegnamenti sono<br />
ancora attuali?)<br />
Attività (Come hai vissuto le attività<br />
proposte? Hai sempre saputo metterti<br />
in gioco?)<br />
Momenti ricreativi<br />
3. I momenti di preghiera. Vengono<br />
discussi i seguenti punti:<br />
Le celebrazioni (Quali momenti mi<br />
sono piaciuti maggiormente e perché?)<br />
Il cammino personale di fede<br />
(Come ho vissuto personalmente i<br />
vari momenti di preghiera? Come<br />
ho vissuto il momento di progressione<br />
personale? Una volta tornato<br />
a casa, come posso continuare a coltivare<br />
la mia vita spirituale?)<br />
Il momento del deserto (Sono riuscito<br />
a vivere serenamente questo<br />
momento? Rifarei questa esperienza?<br />
Il tempo previsto è stato sufficiente?)<br />
Nel guidare la verifica gli animatori<br />
dovranno cercare di far emergere il<br />
punto di vista dei ragazzi, in modo<br />
che essi possano ripercorrere le diverse<br />
attività proposte con particolare<br />
riguardo a come le hanno vissute.<br />
Durante le discussioni, lasciare<br />
comunque spazio a suggerimenti<br />
per migliorare il campo.<br />
In accordo con l’assistente, i singoli<br />
gruppi possono eventualmente for-<br />
64<br />
mulare alcune preghiere dei fedeli o<br />
atti penitenziali da utilizzare nel corso<br />
della celebrazione conclusiva.<br />
CACCIA ALL’ATTEGGIAMENTO<br />
SCOPO: permettere ai ragazzi di verificare<br />
come hanno saputo vivere gli<br />
atteggiamenti caratteristici dei vari<br />
giorni ripercorrendoli.<br />
MATERIALE: fili per braccialetti<br />
suddivisi per colore (un colore per<br />
atteggiamento); cartelli indicanti gli<br />
atteggiamenti; biglietti con indovinello<br />
sulla tappa successiva (oppure<br />
con la prova da superare); eventuale<br />
materiale necessario per le prove.<br />
LUOGO: nei dintorni della casa.<br />
TEMPO: All’incirca mezz’ora – tre<br />
quarti d’ora<br />
SVOLGIMENTO: l’attività è una<br />
sorta di caccia al tesoro durante la<br />
quale i ragazzi guadagnano dei fili<br />
colorati (uno per ogni atteggiamento<br />
vissuto nel corso della settimana) che<br />
permetteranno loro di realizzare un<br />
braccialetto rappresentativo di come<br />
hanno vissuto i vari atteggiamenti.<br />
Gli educatori forniscono al gruppo<br />
un biglietto contenente un indovinello<br />
relativo al luogo della prima<br />
tappa. Una volta individuato il luogo<br />
i ragazzi lo raggiungono e scoprono,<br />
grazie al cartello identificativo<br />
della tappa, l’atteggiamento caratteristico<br />
della tappa stessa con il<br />
relativo colore. Vengono quindi invitati<br />
a riflettere su quanto si sentono<br />
in grado di mantenere l’atteggiamento<br />
una volta tornati a casa, e per<br />
Iubilate<br />
Deo<br />
OBIETTIVO<br />
Il ragazzo capisce l’importanza di<br />
una relazione con il Signore Gesù,<br />
Amico fra gli amici e lo sceglie compagno<br />
di strada. Il ragazzo fa esperienza<br />
dell’amore di Dio attraverso<br />
l’esercizio della “Parola” e lo riscopre<br />
nella condivisione, nell’amicizia<br />
autentica<br />
ATTEGGIAMENTO<br />
DISCERNIMENTO<br />
Per discernimento intendiamo quell’atteggiamento<br />
che necessita di un<br />
tempo di silenzio personale nel quale<br />
prendendo in mano la propria<br />
vita, la quotidianità, la si passi al vaglio<br />
e si separi quanto c’è di buono<br />
agli occhi di Dio, secondo la sua Parola,<br />
e vale quindi la pena di far<br />
fruttare considerare, approfondire,<br />
valorizzare, da quanto invece risulta<br />
superfluo e che si può lasciar scorrere<br />
via. Grazie all’esperienza di deserto<br />
ciascun ragazzo si sperimenta<br />
in questo atteggiamento che dovrebbe<br />
divenire ordinario nella sua<br />
vita affinché essa sia una vita piena,<br />
33<br />
4°<br />
“Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Dio, concedi a noi miseri di fare, per<br />
tua grazia, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che ti piace, affinchè<br />
interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo,<br />
possiamo seguire le orme del Figlio tuo, il Signore nostro Gesù Cristo, e a te, o<br />
Altissimo, giungere con l’aiuto della tua grazia”.<br />
una vita secondo lo Spirito. Nel pomeriggio<br />
affrontando il tema dell’amicizia<br />
il ragazzo cerca di leggere le<br />
proprie relazioni amicali con tale stile<br />
affinché diventino amicizie fraterne.<br />
APPROFONDIMENTO:<br />
• Vedi enciclica sul Giubileo Tertio<br />
millennio adveniente<br />
ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />
AGGANCIO STORIA: Bernardo di<br />
Quintavalle, giovane nobile di Assisi,<br />
inizia a sentire il desiderio di seguire<br />
Francesco dopo aver visto la sua serenità<br />
e la sua devozione. Per capire<br />
se la strada di Bernardo è effettivamente<br />
questa, Francesco e Bernardo<br />
si affidano alla preghiera silenziosa e<br />
alla meditazione della Parola.<br />
DESERTO<br />
Il deserto deve essere vissuto come<br />
un incontro personale con Dio. In<br />
questa mattinata i ragazzi sono seguiti<br />
dall’assistente. Il compito degli<br />
educatori è quello di aiutare i ragazzi<br />
a trovare il silenzio e la concentrazione<br />
necessari per l’incontro con<br />
4
4<br />
Dio. Per eventuali dubbi e chiarimenti<br />
si parli con l’assistente. E’ il<br />
momento dove i ragazzi vengono<br />
invitati ad esprimere la propria vita<br />
spirituale con il Signore. Questo è<br />
un tratto caratteristico dell’esperienza<br />
associativa dell’<strong>Azione</strong> <strong>Cattolica</strong>.<br />
ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO:<br />
AGGANCIO STORIA: Francesco riceve<br />
la visita di una cara amica, donna<br />
Jacopa de’ Settesoli, che gli porta un<br />
dolce che Francesco ama molto.<br />
Donna Jacopa, pur vivendo nel secolo,<br />
coopera alla missione dei francescani<br />
con preghiere e opere per i<br />
poveri. Per questa affinità, Francesco<br />
la soprannominerà affettuosamente<br />
“Frate Jacopa”. Inoltre, Jacopa parla<br />
a Francesco di Chiara, una giovane<br />
di Assisi che desidera con tutto il<br />
cuore seguire Francesco, ancora più<br />
pienamente di Jacopa...<br />
UNA MONTAGNA DI AMICI<br />
SCOPO: i ragazzi cercano di analizzare<br />
quali sono i loro amici e le caratteristiche<br />
di questa loro amicizia<br />
MATERIALE: 3-4 sagome per ragazzo<br />
che rappresentino dell’attrezzatura<br />
da montagna<br />
TEMPO: 45 minuti<br />
SVOLGIMENTO: I ragazzi realizzano<br />
una montagna dove raccogliere l’elenco<br />
delle caratteristiche dell’amicizia<br />
(sincerità, gioia, collaborazione,<br />
…). Successivamente ad ogni ragaz-<br />
34<br />
zo viene consegnato un foglio con<br />
varie sagome di attrezzatura da montagna<br />
da ritagliare. In ogni sagoma il<br />
ragazzo è invitato a mettere il nome<br />
di un amico scrivendo le caratteristiche<br />
che secondo lui ha quella particolare<br />
amicizia. Le sagome vengono poi<br />
posizionate nella montagna del<br />
“bisogno di amicizia” e ciascuno può<br />
presentare così al gruppo i suoi amici,<br />
descrivendo le caratteristiche individuate<br />
e magari raccontando un momento<br />
bello vissuto con ognuno di<br />
loro.<br />
Esempio oggetti. Piccone: in caso di<br />
aiuto, lui/lei c’è; vetta della montagna:<br />
è il mio punto di riferimento;<br />
bussola: lui/lei sa sempre mostrarmi<br />
la strada giusta; corda: è uno che sostiene<br />
tutti; scarponi: non ne posso<br />
fare a meno; pile: è uno che accoglie<br />
tutti…<br />
SCACCO D’AMICIZIA<br />
SCOPO: i ragazzi riconoscono le situazioni<br />
positive che rendono bella l’amicizia<br />
con gli altri e quali sono invece<br />
le fatiche che incontrano<br />
MATERIALE: nastro bianco-rosso, elenco<br />
prove-attività, picchetti o segnali<br />
stradali, un dado direzionale e<br />
uno numerato per ciascun gruppo,<br />
materiale per eventuali prove; pedine<br />
degli scacchi<br />
LUOGO: campo da calcio<br />
TEMPO: 1 ora e mezza<br />
SVOLGIMENTO: il campo da calcio<br />
viene suddiviso in tante caselle come<br />
una scacchiera, ciascuna squadra par-<br />
TEMPO: circa mezza mattinata.<br />
SVOLGIMENTO: i ragazzi si ritrovano<br />
in gruppo e, guidati dagli educatori,<br />
discutono i seguenti punti.<br />
1. Le relazioni vissute al campo.<br />
Per introdurre il tema può essere<br />
utile una piccola attività basata sulle<br />
relazioni che i ragazzi sono riusciti a<br />
intrecciare, in particolare sulle bellezze<br />
dei compagni che essi sono<br />
riusciti a scoprire nel corso della settimana.<br />
Per far questo a ciascun ragazzo<br />
viene consegnata una striscia<br />
di carta (per es. 15x5 cm), che verrà<br />
compilata in senso verticale: i ragazzi<br />
scriveranno quindi il proprio nome<br />
in prossimità del lato inferiore<br />
(lato corto). Dopo essersi disposti in<br />
cerchio, i ragazzi passeranno il proprio<br />
biglietto al compagno seduto<br />
alla propria destra il quale, dopo<br />
aver letto il nome del ragazzo al<br />
quale è riferito il foglietto, ne scriverà<br />
(in alto) una caratteristica, una<br />
qualità, una curiosità che lo contraddistingue.<br />
Successivamente ognuno<br />
piegherà il lembo superiore<br />
del foglio in modo da nascondere la<br />
scritta (e non influenzare gli altri) e<br />
passerà il tutto nuovamente al compagno<br />
di destra, che a sua volta aggiungerà<br />
il suo commento relativo<br />
al ragazzo indicato in prossimità del<br />
lembo inferiore. L’attività procede<br />
in questa maniera realizzando così<br />
una sorta di “rotolino”, che al termine<br />
potrà essere letto dal<br />
“legittimo proprietario”, permettendogli<br />
di scoprire così ciò che gli altri<br />
hanno scoperto di lui.<br />
63<br />
Si passa quindi all’attività vera e propria<br />
di verifica delle relazioni vissute,<br />
ponendo l’attenzione sui vari rapporti<br />
che si sono creati durante il campo<br />
e sulle loro caratteristiche. Si discutono<br />
i seguenti punti:<br />
Rapporto con gli altri ragazzi (Sei riuscito<br />
a fare nuove e belle amicizie?<br />
Come ti sei trovato con i ragazzi del<br />
gruppo e del campo? E a casa, riesci<br />
ad essere un buon amico?)<br />
Rapporto con gli educatori (Come<br />
sono stati gli educatori? Ti sei sentito<br />
accompagnato? Come dovrebbe essere<br />
l’educatore per te?)<br />
Rapporto con la casa ed il personale<br />
(Ti sei sentito accolto in questa casa?)<br />
Rapporto con l’assistente (Chi è per<br />
te l’assistente? Che ruolo ha avuto in<br />
questa settimana?)<br />
Rapporto con il capo-campo (Come<br />
è stato secondo te il capo-campo? È<br />
proprio indispensabile la sua presenza?)<br />
2. Le attività proposte. Per introdurre<br />
il tema si può dividere il gruppo<br />
in due sottogruppi. A ciascun sottogruppo<br />
viene chiesto di mettersi<br />
per qualche istante nei panni degli<br />
educatori, e i ragazzi vengono invitati<br />
a pensare ad una attività che permetta<br />
di sperimentare un atteggiamento<br />
che viene loro indicato (es.<br />
condivisione, fiducia, etc…). È preferibile<br />
che l’atteggiamento scelto non<br />
sia uno di quelli già vissuti nel corso<br />
della settimana. I ragazzi spiegano<br />
agli educatori e ai compagni dell’altro<br />
sottogruppo l’attività che hanno<br />
pensato evidenziandone il legame<br />
con l’atteggiamento e raccontando le<br />
eventuali difficoltà riscontrate.<br />
7
7<br />
Mi progetto<br />
da Dio<br />
“Con fiducia l’uno manifesti all’altro le proprie necessità perché l’altro gli trovi le cose<br />
necessarie e gliele dia. Ciascuno ami e nutra il suo fratello (e sorella) come la madre<br />
ama e nutre il proprio figlio, in tutte quelle cose in cui Dio gli darà grazia” (cfr Rm 14,3<br />
e 1Ts 2,7).<br />
OBIETTIVO<br />
Il ragazzo, dopo aver vissuto l’esperienza<br />
associativa di ragazzo protagonista<br />
nel cammino del campo,<br />
risponde con gioia e diventa testimone.<br />
ATTEGGIAMENTO<br />
RESPONSABILITÀ<br />
Essere responsabili significa essere<br />
capaci di rispondere in maniera abile<br />
ed appropriata a qualsiasi evento.<br />
Non è solamente l’essere chiamati a<br />
rispondere delle conseguenze dannose<br />
delle proprie azioni, ma soprattutto<br />
l’essere in grado di agire in<br />
maniera efficace a seconda delle circostanze.<br />
I ragazzi hanno già, in<br />
qualche maniera, sperimentato questo<br />
atteggiamento scegliendo di partecipare<br />
al campo: la loro infatti è<br />
stata una risposta ad una chiamata<br />
rivolta ad essi. Nel corso di questa<br />
giornata i ragazzi saranno chiamati,<br />
durante le attività di verifica, ad analizzare<br />
come hanno saputo rispondere<br />
a questa chiamata, e ad<br />
impegnarsi a rispondere in maniera<br />
adeguata alle prossime chiamate che<br />
il percorso personale di ognuno rivolgerà<br />
loro, prima fra queste la<br />
62<br />
7°<br />
possibilità di partecipare ad un gruppo<br />
Giovanissimi.<br />
ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />
AGGANCIO STORIA: Francesco si reca<br />
al monte della Verna per pregare in<br />
intimità con Dio. Qui, durante un intenso<br />
momento di preghiera, riceve<br />
le stimmate.<br />
VERIFICA DEL CAMPO<br />
E’ l’ultimo giorno pertanto ragazzi<br />
ed educatori possono manifestare un<br />
po’ di stanchezza, quindi, per vivere<br />
il tempo di questa mattinata in modo<br />
più disteso, la verifica può essere<br />
fatta semplicemente per gruppi seguendo<br />
i punti di discussione sotto<br />
indicati<br />
SCOPO: invitare i ragazzi a riflettere<br />
su come hanno vissuto il camposcuola,<br />
conoscere il loro giudizio sulle<br />
diverse aree proposte e i loro suggerimenti<br />
per migliorare il campo.<br />
MATERIALE: Strisce di carta di dimensioni<br />
ca. 15x5 cm (una per ragazzo);<br />
penne o matite<br />
LUOGO: presso il ritrovo abituale<br />
dei vari gruppi.<br />
te da una casella diversa posta sui<br />
due lati opposti del campo da calcio<br />
come fossero diversi pedoni (ad esempio<br />
via Fontebella in A1, via della<br />
Rocca in A3). Ogni squadra possiede<br />
un dado direzionale (su ciascuna<br />
faccia uno dei seguenti termini:<br />
destra, sinistra, avanti, indietro e<br />
due caselle oscurate) e un dado numerato<br />
da uno a sei; quindi al tiro<br />
dei dadi uno indicherà quale direzione<br />
prendere in linea retta, l’altro<br />
di quante caselle spostarsi. Nel caso<br />
in cui lo spostamento non sia possibile,<br />
numero troppo alto che porterebbe<br />
fuori scacchiera o mancata<br />
direzione (facce oscurate), si ritira<br />
uno dei due dadi fino ad ottenere<br />
una posizione accessibile.<br />
Ciascuna casella della scacchiera prevede<br />
un’attività inerente l’amicizia o<br />
un pegno (le attività possono essere<br />
duplicate più volte per riempire la<br />
scacchiera) e in esse vi sarà scritta<br />
l’attività e il materiale per svolgerla,<br />
magari su un cartello tipo picchetto.<br />
Al termine di ogni attività, se svolta<br />
al meglio, il gruppo riceve una pedina<br />
degli scacchi di “potere” (re o<br />
regina o cavaliere o torre) se invece<br />
la prova viene superata in modo<br />
mediocre riceve un pedone. Nel caso<br />
in cui l’attività sia già stata svolta,<br />
si ritirano i dadi. Vince chi conquista<br />
più scacchi di potere ed ha quindi<br />
riconosciuto il bello e le fatiche dell’amicizia.<br />
Proposta di caselle/attività:<br />
• con segnale di divieto (divieto di<br />
35<br />
transito, sosta,…); in queste caselle<br />
i ragazzi devono indicare ciò<br />
che è da evitare nell’amicizia. I<br />
ragazzi riflettono su un episodio<br />
dove hanno usato una “frase pirata”<br />
(ad es. “sei proprio uno scemo”,<br />
“taci stupido”, “cretino”,<br />
“non sei capace di fare niente”,<br />
…) e attraverso una scenetta, individuano<br />
altre frasi che potrebbero<br />
sostituire quella pirata, meno<br />
pesanti e che facilitino l’amicizia.<br />
• con segnale di obbligo (obbligo<br />
di direzione, precedenza,…); in<br />
queste caselle i ragazzi dovranno<br />
indicare ciò che aiuta a costruire<br />
l’amicizia inventando o modificando<br />
le parole di una canzone,<br />
una poesia,…<br />
• con segnali che indicano pericolo<br />
(dosso, curva,…); in queste caselle<br />
i ragazzi devono indicare una<br />
difficoltà da affondare nell’amicizia<br />
e pagano pegno con un’attività<br />
fisica.<br />
• con descritte alcune situazioni frequenti<br />
che i ragazzi trovano nelle<br />
amicizie: in queste caselle devono<br />
riflettere e indicare come affronterebbero<br />
queste situazioni: 1. amicizia-cestino<br />
dei rifiuti, quella<br />
di due amici dei quali uno parla<br />
sempre e l’altro serve da recipiente<br />
nel quale il primo amico può<br />
mettere tutte le parole che vuole;<br />
2. amicizia-marmellata, quella di<br />
due amici dei quali uno è sempre<br />
incollato all’altro in maniera appiccicosa,<br />
proprio come la marmellata.<br />
Quell’amico che sta sempre<br />
incollato non sa stare in piedi<br />
con le proprie gambe; 3. amici-<br />
4
4<br />
zia-coppietta, quella di due amici<br />
che vogliono stare insieme solo<br />
loro due e facilmente si appartano.<br />
Sono preoccupati del loro<br />
rapporto di amicizia e si vietano<br />
di avere altri amici; amiciziabranco,<br />
quella più pericolosa. Il<br />
branco è quel gruppo di ragazzi<br />
al quale è possibile appartenere<br />
solo se ci veste in un certo modo,<br />
o se si parla in un certo modo,<br />
o se si fanno certe cose… altrimenti<br />
si è fuori dal branco.<br />
Quelli del branco non sono amici<br />
ma compagni di sventura. Purtroppo<br />
dentro il branco ognuno<br />
paga l’alto prezzo di perdere la<br />
propria originalità e la propria<br />
intelligenza per appartenerci.<br />
• con la proposta dell’ascolto di<br />
alcune canzoni che parlano dell’amicizia<br />
(La regola dell’amico<br />
degli 883; In segno d’amicizia di<br />
Eros Ramazzotti…); in queste<br />
caselle i ragazzi devono commentare<br />
il testo della canzone<br />
sottolineando le frasi che maggiormente<br />
li colpiscono<br />
• vuote o che invitano a ritirare i<br />
dadi o con pegno (senza lo scacco<br />
premio).<br />
UNA STORIA D’AMICIZIA<br />
Si propone una seconda attività da<br />
alternare eventualmente ad una<br />
passeggiata o del tempo libero impegnato<br />
con giochi popolari. Questa<br />
attività potrebbe essere proposta<br />
anche come serata.<br />
SCOPO: ascolto di una storia di amicizia<br />
per confrontarsi sulla bellezza e<br />
sulla fatica di essere amici<br />
SVOLGIMENTO:<br />
Viene proposta la visione del film IO<br />
NON HO PAURA o di alcuni spezzoni.<br />
È la storia di un’amicizia tra<br />
due ragazzi che nasce e si svolge nella<br />
situazione drammatica del rapimento<br />
di uno dei due e il tentativo<br />
dell’altro di liberarlo. È la storia fra<br />
due estranei ma che vinta la paura<br />
diventano amici: Michele e Filippo si<br />
avvicinano progressivamente attraverso<br />
le fasi della scoperta, dell’incontro,<br />
della conoscenza , della crescita<br />
nel rapporto con l’altro, della<br />
messa in comune, della relazione amicale.<br />
I due amici avvicinandosi si<br />
trasformano anche nella propria identità.<br />
Potrebbe seguire una discussione e<br />
una mappa di sintesi per evidenziare<br />
le tappe di quest’amicizia, i comportamenti<br />
e i sentimenti dei protagonisti.<br />
In fine qualcuno potrebbe raccontare<br />
quale di queste fasi o sentimenti<br />
sente di aver vissuto nella sua<br />
esperienza di amicizia.<br />
Possibile alternativa: BASTA GUAR-<br />
DARE IL CIELO di Peter Chelsom,<br />
Stati Uniti, 1998.<br />
ALL’EREMO<br />
-Il tempo di deserto è stato un tempo<br />
di discernimento?<br />
36<br />
-Come vivi le tue amicizie?<br />
-C’è fraternità, rispetto e fiducia con<br />
i tuoi amici?E qui al campo come stai<br />
vi; se nelle occasioni precedenti eravate stati piuttosto prudenti, adesso toccate la nuova<br />
mano con maggiore coraggio. Stabilite il contatto in un modo diverso da quello che usate<br />
solitamente nella vostra vita normale... Cercate di rendervi conto se e quanto è utile e adeguato<br />
il vostro modo consueto di stabilire un contatto... Fate attenzione a quanto il vostro<br />
partner vi viene incontro in questo esperimento. Vi incoraggia? In che modo lo fa? Fino a<br />
che punto voi permettete all'altro di conoscere la vostra mano? (1 minuto).<br />
Adesso continuate ad esplorare la mano del vostro compagno e contemporaneamente aprite<br />
gli occhi. Guardatevi l'un l'altro mentre continuate ad avere un contatto con le vostre<br />
mani. Cosa succede adesso? Come vivete il doppio contatto di mani ed occhi?<br />
Questa volta potete voi stessi decidere quando è il momento di congedarvi. Quando vi<br />
viene voglia di salutare il vostro partner? In che modo vi separate l'uno dall'altro? In che<br />
modo siete soliti invece congedarvi da qualcuno? Cosa significa adesso per voi separarvi dal<br />
vostro partner?<br />
Quelli di voi che già si sono separati ricomincino a camminare.<br />
Mettetevi ora seduti al vostro posto e, sempre mantenendovi concentrati su voi stessi, riflettete<br />
in silenzio su queste domande...<br />
Di quali contatti vi ricordate? Quali stati d'animo conservate ancora vivi in voi? Quali contatti<br />
sono stati particolarmente importanti per voi? Quali sono stati particolarmente difficili?<br />
Come siete riusciti a portare a termine il doppio compito di conoscere l'altro e di farvi esplorare?<br />
Quanto avete scoperto sul vostro partner? In che modo si differenziano le diverse<br />
mani? Cosa avete scoperto riguardo lo stile con il quale interagite e la maniera con cui il<br />
vostro partner comunicava con voi? Cosa ha significato per voi chiudere gli occhi? Come<br />
avete percepito il contatto? Come vi siete salutati?<br />
Adesso avete 15 minuti di tempo per valutare questo esperimento. Parlate della vostra esperienza<br />
con gli altri componenti del vostro piccolo gruppo... (15 minuti).<br />
Approfondimento<br />
• Quando mi sono sentito particolarmente bene? Quando invece mi sono sentito particolarmente<br />
teso/a?<br />
• Come ho vissuto i contatti con gli uomini in confronto con quelli con le donne?<br />
• Fino a che punto sono stato in grado di concentrarmi su quello che la mia mano percepiva?<br />
• Fino a che punto ho fatto congetture sulle reazioni e sui sentimenti degli altri e ho interpretato<br />
le situazioni?<br />
• Che ruolo svolge il contatto fisico nel mio modo di comunicare?<br />
Tratto da “Via Libera” bimestrale n°2-3 marzo – giugno 2004 dei Frati<br />
Minori Cappuccini del Veneto — Friuli V.G. (“Un corpo mi hai preparato.<br />
Il mio corpo: meraviglioso dono di Dio” di Gianni De Rossi, Edizioni<br />
Messaggero Padova<br />
61<br />
6
6<br />
CONTATTO CON LE MANI<br />
In questo gioco potrete verificare quello che succede quando voi, nel salutare, vi avvicina-<br />
te davvero ad un'altra persona, non soltanto dandovi la mano per scambiarvi un saluto<br />
fuggevole, bensì stabilendo un più lungo contatto con le mani.<br />
Adesso cominciate a girare intorno. Durante tutto l'esperimento dovete assolutamente<br />
evitare di parlare. Se voi tacete potete percepire meglio in che modo vi state comportando,<br />
e prestare maggiore attenzione alle vostre sensazioni...<br />
Concentratevi adesso, mentre continuate a girare tutt'intorno, sugli altri componenti del<br />
gruppo... Procedete molto lentamente... Quando vi avvicinate o passate davanti a qualcuno,<br />
considerate con attenzione la persona che vi sta vicina e cercate di chiarirvi bene fino a<br />
che punto riuscite in questo modo ad avere un'immagine espressiva dell'altro...<br />
Ognuno di noi utilizza i propri occhi per orientarsi nel mondo. Che informazioni riuscite<br />
ad ottenere in questo modo?... Che cosa resta poco chiaro? (pausa 30 secondi).<br />
Adesso vorrei proporvi un altro modo di avere un contatto con l'altro, cioè con la mano.<br />
Mentre continuate lentamente a girare tutt'intorno, date la mano destra alle persone che<br />
incontrate. Cercate di stabilire un contatto con questo breve tocco. Ma non fermatevi,<br />
bensì continuate a camminare… Se in qualche parte non riuscite a passare perché là ci sono<br />
altri componenti del gruppo, cambiate la vostra direzione e cercate altre strade dove possiate<br />
procedere rapidamente e senza ostacoli. Cosa provate durante questi rapidi contatti<br />
con le mani? Fino a che punto potete dare ascolto all'altro? Cosa invece non vi riesce di<br />
fare? Continuate a tenere a mente che non dovete parlare... (pausa).<br />
Adesso rimanete vicino alla persona alla quale state dando la mano in questo momento, o<br />
alla quale vi accingete a darla...<br />
Chiudete bene gli occhi e cercate in qualche modo di conoscere meglio la mano del vostro<br />
partner. State a vedere quanto riuscite a scoprire del vostro partner in questa maniera...<br />
Come è al tocco l'altra mano? Quali sono le sue caratteristiche particolari? Cosa fa la vostra<br />
mano? Come procede? (pausa).<br />
Adesso aprite gli occhi e osservate il vostro partner... Cosa vedete ora?.. Vedete il vostro<br />
partner in una certa misura in modo diverso da come lo vedevate prima? Senza parlare<br />
congedatevi dal vostro compagno e proseguite...<br />
Ricominciate adesso a girare, dando la mano in modo veloce alle persone che incontrate<br />
muovendovi ... (1 minuto).<br />
Adesso fermatevi ancora una volta vicino alla persona che si trova in questo momento<br />
vicino a voi. Chiudete di nuovo gli occhi e cercate di conoscere meglio questa mano...<br />
Concentratevi sulla vostra mano e su quella del partner; lasciate scorrere tutta la vostra<br />
energia fisica nella vostra mano. Cercate di non riflettere su quello che questo contatto<br />
significhi; tanto meno dovete mettervi ad almanaccare su quello che l'altro pensa o sente.<br />
Registrate semplicemente le esperienze che la vostra mano fa con la mano dell'altro...<br />
Come è al tocco questa mano? Quanto è grande? Che struttura ha la pelle? E la muscolatura?<br />
Quale è la temperatura di questa mano? Come si muove? Cosa fa la vostra mano? (2<br />
minuti).<br />
Adesso aprite di nuovo gli occhi e osservate il partner... Scoprite qualcosa di cui prima non<br />
vi eravate resi conto? Salutatevi ora reciprocamente e continuate a camminare... Gironzolate<br />
tutt'intorno e date brevemente la mano alle persone che vi capita di incontrare... E<br />
adesso fermatevi ancora una volta vicino alla persona accanto alla quale vi trovate in questo<br />
momento... Chiudete gli occhi e cercate di esaminare anche questa mano... Cercate di<br />
trovare nuovi modi per stabilire un contatto e per conoscervi meglio reciprocamente. Se<br />
finora con i partner precedenti siete rimasti piuttosto passivi, cercate di essere ora più atti-<br />
60<br />
vivendo le nuove relazioni?<br />
CELEBRAZIONE<br />
Non c’è in quanto si è celebrata l’Eucarestia<br />
al termine del deserto<br />
SERATA<br />
MATERIALE DELLA GIORNATA<br />
• 3-4 sagome per ragazzo che rappresentino<br />
dell’attrezzatura da<br />
montagna<br />
◊ nastro bianco-rosso,<br />
• elenco prove-attività,<br />
• picchetti o segnali stradali,<br />
• un dado direzionale<br />
• un dado numerato per ciascun<br />
gruppo<br />
• materiale per eventuali prove;<br />
• pedine degli scacchi<br />
• Cd e testi di canzoni d’amicizia<br />
• Stereo portatile<br />
• Dvd del film IO NON HO PAURA<br />
◊ materiale fornito dal centro<br />
diocesano<br />
• materiale da procurarsi<br />
37<br />
4
4<br />
38<br />
fare questo non c’è mezzo migliore<br />
della Parola di Dio. I ragazzi, allora,<br />
dovranno cercare nella Bibbia un<br />
versetto sul perdono, da donare al<br />
lupo, e scriverlo sul biglietto conquistato<br />
precedentemente. Se un gruppo<br />
non ha il biglietto potrà richiederlo,<br />
ma in cambio dovrà cedere<br />
una provvista.<br />
Sul biglietto dovrà essere riportata la<br />
citazione completa, riportando la<br />
frase e indicando con precisione il<br />
libro, il capitolo e i versetti della Bibbia<br />
dove si trova.<br />
Questa fase sarà a tempo (ad es. 10<br />
minuti). Al termine di questa fase,<br />
Francesco darà ai ragazzi un’indicazione<br />
per trovare il lupo: “Se il lupo<br />
volete trovare, in altro dovrete guardare!”<br />
FASE FINALE<br />
NELLA TANA DEL LUPO<br />
I ragazzi si mettono alla ricerca del<br />
lupo, portandosi dietro tutte le<br />
provviste. L’educatore che impersona<br />
il lupo dovrà aspettare un po’ e<br />
farsi trovare al momento giusto,<br />
“spuntando” da una finestra del secondo<br />
piano. Il tempo che si lascerà<br />
ai ragazzi per trovare il lupo dipenderà<br />
da quanto tempo i ragazzi hanno<br />
impiegato nelle prove precedenti.<br />
Sarà cura del capocampo gestire<br />
opportunamente i tempi.<br />
Quando tutti i ragazzi hanno trovato<br />
il lupo, egli, dopo aver ringraziato<br />
gli Egubini per la loro generosità,<br />
prometterà di non attaccare più la<br />
città. Sarà amico di tutti gli Egubini<br />
59<br />
perché tutti sono stati generosi con<br />
lui, però sceglierà un gruppo particolarmente<br />
generoso per fargli un<br />
dono particolare (pensare a un premio<br />
per il gioco: potrebbe essere un<br />
premio “concreto”, ad esempio un<br />
dolce, oppure “astratto”, ad esempio<br />
un punto per il torneo). Il lupo<br />
quindi scende e valuta i doni che gli<br />
vengono portati: un punto per ciascuna<br />
provvista, fino a 2 punti per<br />
la corretta scrittura del versetto della<br />
Bibbia (citazione esatta, riferimento<br />
scritto correttamente), fino a<br />
3 punti per la pertinenza con il tema<br />
del perdono.<br />
Vince ovviamente il gruppo che ha<br />
totalizzato il punteggio più alto.<br />
MATERIALE<br />
◊ dvd Grease<br />
◊ cartelli-bivio<br />
◊ storie per gioco libro-game e<br />
relative buste<br />
◊ cartoni per fare sagome uomo/<br />
donna ideale<br />
◊ Fogli<br />
◊ Penne<br />
◊ affermazioni per gioco “cosa mi<br />
dice l’affettività”<br />
• computer e power-point delle<br />
immagini sulla bellezza<br />
• ritagli di pubblicità, di servizi<br />
giornalistici o mensili (anche<br />
quelli per ragazzi) riguardo la<br />
bellezza<br />
• pezzi di programmi televisivi riguardo<br />
la bellezza<br />
• stoffa (o qualcosa di simile)<br />
• indumenti vecchi<br />
6
6<br />
− Prova del cuoco: identificare gli<br />
ingredienti di una bevanda misteriosa<br />
− Puzzle notturno<br />
− Disegnare un lupo nel miglior<br />
modo possibile<br />
Le provviste potrebbero essere le<br />
seguenti:<br />
Patate<br />
Acqua<br />
Galline<br />
Pecore<br />
Biglietto (servirà per l’ultima fase)<br />
Le quantità sono a discrezione dell’equipe.<br />
A voi decidere se assegnare<br />
quantità uguali a tutti i gruppi o se<br />
differenziare, purché il totale delle<br />
provviste rimanga lo stesso per tutti,<br />
ad es. 10.<br />
Oltre ai venditori, altri personaggi<br />
popoleranno l’area di gioco, disturbando<br />
i ragazzi e rallentando il loro<br />
cammino. E’ importante che<br />
questi personaggi siano confondibili<br />
con i venditori: ad esempio,<br />
se i venditori portano un<br />
sacco, anche i “disturbatori” dovranno<br />
portarlo. A differenza<br />
dei venditori, i disturbatori possono<br />
“prendere” i ragazzi, anche<br />
se questi non li chiamano.<br />
Starà all’astuzia degli educatori<br />
che interpretano i disturbatori farsi<br />
credere dei venditori e non farsi<br />
scoprire subito nell’approcciare i<br />
ragazzi (ad es. non correre incontro<br />
a un gruppo, ma restare fermi imitando<br />
il comportamento del venditore<br />
fino a quando i ragazzi non<br />
sono a tiro). Ci sono due tipi di disturbatori:<br />
a) Gli spauracchi: fanno paura ai<br />
ragazzi e fanno scontare loro<br />
un pegno<br />
b) I mendicanti: chiedono ai ragazzi<br />
una delle loro provviste<br />
L’equipe presti attenzione a bilanciare<br />
opportunamente la presenza in<br />
gioco dei venditori e dei disturbatori.<br />
Ad esempio, è bene che i venditori<br />
non si facciano vedere subito, ma<br />
restino un po’ più nascosti all’inizio<br />
del gioco, per poi rendersi più o meno<br />
visibili in base all’andamento del<br />
gioco (se vedono che i ragazzi conquistano<br />
le provviste troppo facilmente<br />
si nasconderanno ed entreranno<br />
in azione più mendicanti, viceversa<br />
se i ragazzi sono in difficoltà<br />
nell’accumulo delle provviste).<br />
La fase finisce quando un gruppo ha<br />
recuperato tutte le provviste. A questo<br />
punto il gruppo dovrà raggiungere<br />
la campana del villaggio e suonarla.<br />
Il capocampo controlli che il gruppo<br />
che suona abbia tutte le provviste e<br />
che si sia mosso in maniera compatta<br />
(non vale se uno solo va a suonare<br />
la campana mentre gli altri sono ancora<br />
lontani). Vigilare anche sul corretto<br />
utilizzo della campana.<br />
Al suono della campana tutti i gruppi<br />
si riuniscono davanti alla casa.<br />
FASE 3: LA PAROLA<br />
Arriva Francesco e afferma che riempire<br />
le dispense del lupo non è sufficiente:<br />
bisogna fargli capire che è amato<br />
e che può essere perdonato,<br />
solo così si fiderà degli Egubini. Per<br />
58<br />
La mia casa<br />
dov'è?<br />
OBIETTIVI:<br />
Il ragazzo conosce se stesso riscoprendo<br />
e valorizzando il rapporto<br />
con i suoi genitori<br />
ATTEGGIAMENTO<br />
FRATERNITÀ (nel nome di Gesù)<br />
Dal vocabolario si legge:<br />
“Fraternità: sentimento di affetto simile<br />
a quello che lega i fratelli; amicizia<br />
disinteressata”. Sicuramente<br />
questa è una buona definizione generale<br />
del termine che apre lo<br />
sguardo verso quella che è la Fraternità.<br />
Ma, nella giornata di oggi, si<br />
vuole vivere non una fraternità<br />
qualsiasi, ma la Fraternità nel nome<br />
di Gesù.<br />
La Fraternità si manifesta in un amore<br />
reciproco che porta alla dissoluzione<br />
dei contorni dell’individualismo,<br />
aprendo nuovi orizzonti, considerando<br />
fratello ogni uomo. Per<br />
questo la fraternità può essere definita<br />
come: l’essere fratelli per scelta,<br />
per vocazione.<br />
Gesù ha accolto in sè questo atteggiamento,<br />
prendendo parte alla sorte<br />
umana, dapprima facendosi uo-<br />
39<br />
5°<br />
“Tutti i fratelli non abbiano in questo mondo potere o dominio, soprattutto fra di<br />
loro. Come infatti dice il Signore nel Vangelo: i principi della nazioni…(cfr Matteo<br />
20,25-27). Nessun fratello faccia del male o dica del male ad un altro; anzi per carità<br />
di spirito volentieri servano e si obbediscano vicendevolmente”.<br />
mo, poi morendo in croce rimanendo<br />
fedele all’uomo, suo fratello.<br />
La fraternità però non deve essere<br />
idealizzata fino ad essere portata all’astratto,<br />
altrimenti si rischia di amare<br />
una cosa lontana, e dimenticarsi del<br />
vicino. Troppe sono le metropoli abitate<br />
da milioni di eremiti. Quindi<br />
per vivere appieno la Fraternità nel<br />
nome di Gesù, occorre riscoprire<br />
l’importanza della relazione nella vita<br />
dell’uomo, come intreccio che lega<br />
ogni essere vivente. Una relazione<br />
che nasce da Dio che in principio è<br />
Verbo, relazione.<br />
I ragazzi sperimentano in primis l’ateggiamento<br />
della fraternità in famiglia<br />
dove possono riconoscerne le<br />
fatiche e le possibilità.<br />
Percorso Biblico: Matteo 20, 25-28<br />
ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />
AGGANCIO STORIA: Chiara ha deciso:<br />
vuole seguire Francesco. I suoi genitori<br />
però non vogliono saperne, e<br />
Chiara decide di fuggire in segreto,<br />
accompagnata dalla sorella Agnese.<br />
Francesco, accertatosi della sincerità<br />
dei suoi propositi, le rasa i capelli e la<br />
fa entrare in monastero. I familiari di<br />
Chiara, però, vanno a cercarla per<br />
5
5<br />
portarla indietro: Chiara ostenta la<br />
sua testa rasata e rimane ferma nel<br />
suo proposito di seguire Francesco. Il<br />
padre cerca di trascinarla via, ma<br />
Chiara è come inchiodata al suolo: è<br />
Dio che le dà la forza di resistere,<br />
perché sta percorrendo la strada giusta.<br />
CONOSCIAMOCI MEGLIO<br />
SCOPO:Far riflettere il ragazzo sui<br />
suoi sentimenti e stati d’animo riguardo<br />
ad alcune tematiche tipiche<br />
dell’età adolescenziale e nel rapporto<br />
con i genitori. Come hanno fatto<br />
sia Chiara che Francesco, il ragazzo<br />
analizza i sentimenti che sta provando<br />
in questo momento e verifica<br />
quanti e quali sono quelli dettati da<br />
un caparbio punto di vista suo o del<br />
genitore.<br />
MATERIALE: Francis Test (nel <strong>libretto</strong><br />
ragazzi); Cartellone per raccogliere<br />
le risposte.<br />
LUOGO: Nei singoli gruppetti, all’interno<br />
o all’esterno<br />
TEMPO: 1h circa; (20’ di compilazione<br />
e spiegazione + 40’ di condivisione)<br />
SVOLGIMENTO: L’attività è pensata<br />
per essere divisa in due parti:<br />
una prima parte dove i ragazzi compilano<br />
un test, la seconda parte in<br />
cui si condividono i risultati emersi,<br />
ma soprattutto si cerca di condividere<br />
le motivazioni delle risposte.<br />
I ragazzi trovano il test da compilare<br />
all’interno del <strong>libretto</strong> ragazzi nel<br />
quinto giorno. Il test è da compilare<br />
singolarmente da ogni ragazzo. L’e-<br />
ducatore inviti il ragazzo a pensare<br />
alla propria situazione personale e a<br />
immedesimarsi nelle domande, prima<br />
di rispondere. Alcune domande sono<br />
banali e/o divertenti, altre più serie,<br />
ma tutte devono essere “vissute” nel<br />
momento presente della vita del ragazzo.<br />
Non esiste risposta giusta o<br />
risposta sbagliata, ma ognuno troverà<br />
un simpatico suggerimento alla fine<br />
del test.<br />
Si risponde al test mettendo dei numeri<br />
dall’1 al 7 che identificano l’ordine<br />
di importanza.<br />
I numeri alti rappresentano una scarsa<br />
importanza (7=scarso), ma man<br />
mano che si arriva ai numeri più bassi<br />
aumenta la considerazione che abbiamo<br />
per quella risposta (1=ottimo).<br />
Il test vuole essere un lancio per una<br />
discussione nel gruppetto riguardo ai<br />
temi proposti dalle varie domande.<br />
Uno stratagemma può essere quello<br />
di raccogliere le risposte su di un cartellone.<br />
La discussione non deve essere<br />
tanto un sondaggio collettivo della<br />
risposta data, ma del perché è stata<br />
data questa risposta. È cura dell’educatore<br />
coinvolgere tutti i ragazzi del<br />
gruppo affinchè si esprimano in riguardo<br />
ai temi proposti. Si consiglia<br />
quindi di rilanciare le domande e approfondire<br />
cosa ne pensano i vari<br />
componenti del gruppo.<br />
40<br />
PAROLA AI GENITORI<br />
SCOPO: Far capire ai ragazzi anche il<br />
punto di vista dei genitori.<br />
cesco, così come don Matteo.<br />
A questo punto tra il lupo e Francesco<br />
si svolge il dialogo riportato nella<br />
Storia.<br />
Il lupo se ne va e don Matteo spiega<br />
ai ragazzi che il lupo ha iniziato a<br />
fare scorribande perché le sue dispense<br />
sono vuote, e l’unico modo<br />
per riconquistarsi la sua amicizia è<br />
riempirle con il cibo di cui ha bisogno.<br />
Nell’antichità infatti erano gli<br />
Egubini che provvedevano a questo!<br />
Scopo del gioco, per ciascun<br />
gruppo, sarà dunque portare al lupo<br />
le provviste necessarie. Don<br />
Matteo, poi, spiega anche la fase<br />
successiva.<br />
NOTA BENE: Nello spiegare il gioco,<br />
don Matteo/Capocampo dovrà<br />
precisare quali sono i limiti dell’area<br />
di gioco.<br />
FASE 1: L’ANTICO ARCHIVIO POL-<br />
VEROSO<br />
Per sapere quali provviste procurare,<br />
i ragazzi devono innanzitutto<br />
trovare le antiche dispense. La posizione<br />
di queste è riportata in alcune<br />
vecchie mappe, conservate nell’Antico<br />
Archivio Polveroso della città di<br />
Gubbio. In questa fase, quindi, ogni<br />
gruppo dovrà ritrovare una mappa<br />
(ci sarà una mappa per ciascun<br />
gruppo, identificata da un simbolo),<br />
muovendosi tutti assieme alla sola<br />
luce di una candela.<br />
L’equipe allestirà l’Archivio nei pressi<br />
del campo da pallavolo, spargendo<br />
a terra, oltre alle sei mappe dei<br />
gruppi, vecchi giornali, finte mappe<br />
57<br />
(senza simbolo o con simbolo diverso<br />
da quello dei gruppi), stoffe, ecc.<br />
Consigliamo di dare alle mappe un<br />
aspetto antico e verosimile arrotolandole<br />
tipo pergamena e magari<br />
bruciandone i bordi.<br />
Le mappe contengono le coordinate<br />
per raggiungere la Dispensa di gruppo,<br />
un luogo nell’area di gioco che<br />
diventerà la base del gruppo per<br />
tutta la durata del gioco.<br />
FASE 2: LE PROVVISTE<br />
Ogni gruppo troverà nella propria<br />
Dispensa la lista della provviste da<br />
procurare, con le relative quantità<br />
(ad es. 5 patate). Il gruppo dovrà<br />
procurarsi le provviste indicate; si<br />
tratta di un’impresa difficile quindi<br />
bisogna stare uniti e muoversi assieme.<br />
Per accumulare le provviste i ragazzi<br />
dovranno rivolgersi ad alcuni venditori,<br />
impersonati da altrettanti educatori.<br />
Ogni venditore potrà muoversi<br />
nell’area di gioco e quando<br />
verrà trovato da un gruppo potrà<br />
“vendere” loro una provvista in<br />
cambio di una prova da superare.<br />
Le provviste potranno essere vere<br />
oppure rappresentate da disegni o<br />
altro, a discrezione dell’equipe.<br />
N.B.: Non sono i venditori che approcciano<br />
i ragazzi ma devono essere<br />
i ragazzi a “chiamare” i venditori.<br />
Le prove potranno essere di vario<br />
tipo (fisiche, di ragionamento, ecc)<br />
ma consigliamo di puntare su prove<br />
originali e che sfruttino l’ambientazione<br />
e il fatto che è un gioco notturno.<br />
Ad esempio:<br />
− Predisporre delle immagini distorte<br />
dei membri dell’equipe, che i<br />
ragazzi devono riconoscere<br />
6
6<br />
sposto ad ammettere di non avere<br />
risposte per ogni occasione, ma che<br />
sappia indirizzare il ragazzo verso<br />
un cammino di ricerca, sentendosi<br />
sempre accompagnato.<br />
MERENDA NEL BOSCO<br />
AGGANCIO STORIA<br />
Un terribile lupo perseguita gli abitanti<br />
di Gubbio. Francesco, aiutato<br />
dai ragazzi, riuscirà ad ammansirlo,<br />
e, servendosi in primo luogo della<br />
Parola di Dio, lo farà sentire amato<br />
e perdonato e gli abitanti di Gubbio<br />
riconquisteranno la sua amicizia.<br />
ALL’EREMO<br />
− Cosa hai scoperto oggi di nuovo<br />
riguardo alla bellezza?<br />
− Secondo te, Francesco come viveva<br />
la bellezza che lo circondava?<br />
Quali sono le differenze tra te e<br />
lui?<br />
− Secondo te, riesci sempre a cogliere<br />
la bellezza che ti sta intorno?<br />
Perché?<br />
− Hai mai pensato alla scala dell’affettività?<br />
Come la vivi?<br />
SERATA<br />
Presentazione della Terra Santa con<br />
i collegamenti ai giorni nostri dell'incontro<br />
Francesco e il sultano.<br />
GIOCO NOTTURNO<br />
IL LUPO DI GUBBIO<br />
SCOPO: Far vivere ai ragazzi il tema<br />
della riconciliazione tramite un<br />
gioco notturno divertente ed avventuroso<br />
MATERIALE: mappe, candele,<br />
56<br />
vecchi giornali, stoffe e finte mappe<br />
per l’Archivio (vedi gioco), lista delle<br />
provviste, provviste (vedi gioco),<br />
materiale per le prove, una Bibbia<br />
per gruppo, fogli di carta per il biglietto,<br />
penne, vestiti adeguati per i<br />
personaggi da interpretare (lupo –<br />
venditori – disturbatori). I ragazzi<br />
potranno utilizzare 2 o 3 pile per<br />
gruppo (a seconda del numero dei<br />
ragazzi), ma NON PRIMA DELLA<br />
FASE 2.<br />
LUOGO: esterno della casa<br />
DURATA: 2 h circa o poco più<br />
SVOLGIMENTO: Il gioco si svolge<br />
secondo diverse fasi.<br />
FASE PRELIMINARE<br />
I ragazzi sono nel campo da calcio.<br />
Arriva Francesco con i suoi frati e<br />
inizia a raccontare loro la leggenda<br />
del Grande Lupo di Gubbio<br />
(l’educatore che interpreta Francesco<br />
la inventi opportunamente per creare<br />
un po’ di suspance!). A un certo<br />
punto, si sente un terribile ululato.<br />
Francesco inizialmente tranquillizza<br />
tutti, dicendo che probabilmente è<br />
solo sorella Chiara che si è scottata<br />
con il ferro da stiro. Di lì a poco però<br />
si sente un altro sinistro ululato e<br />
arriva don Matteo (quello del telefilm,<br />
interpretato dal capocampo),<br />
magari in bici, dicendo che il terribile<br />
lupo è tornato e che neanche i carabinieri<br />
sono riusciti a fermarlo. A<br />
questo punto dal campo dalla collina<br />
spunta il lupo. I frati sono impauriti<br />
e si nascondono tutti dietro Fran-<br />
Luogo: Nel salone tutti assieme nella<br />
parte della testimonianza; Nella<br />
fase preparatoria e di riflessione divisi<br />
nei gruppi del campo.<br />
Durata: 1h prima di pranzo + 1h e<br />
5’ dopo pranzo<br />
Svolgimento:<br />
L’attività è stata pensata per essere<br />
divisa in tre parti. Le prime due parti<br />
da svolgere prima di pranzo e la<br />
terza parte, dopo pranzo. Si consiglia<br />
comunque di svolgere normalmente<br />
i tornei e/o il tempo libero in<br />
modo da lasciare un po di decompressione<br />
ai ragazzi.<br />
La prima parte serve come introduzione<br />
e può essere integrata alla fine<br />
dell’attività precedente senza eseguire<br />
pause. La seconda parte consiste<br />
nella testimonianza vera e propria<br />
dei genitori, mentre la terza ed ultima<br />
parte, dopo un breve momento<br />
di condivisione in gruppo i ragazzi<br />
prepareranno delle domande da<br />
porre poi ai genitori.<br />
Preparazione: (durata: 25’)<br />
L’attività di preparazione e riscaldamento<br />
all’incontro con i genitori,<br />
può essere collegata all’attività precedente<br />
“Conosciamoci meglio”. In<br />
particolare, partendo dalla discussione<br />
del test, proporre ai ragazzi di<br />
completare un cartellone sulle caratteristiche<br />
dei genitori tipici riportando<br />
Pregi, Difetti e Frasi celebri.<br />
Si consiglia di lasciare dello spazio<br />
vuoto nel cartellone per l’ultima<br />
parte dell’attività durante il quale<br />
riprenderemo in mano questo car-<br />
41<br />
tellone (però, per ora, non sveliamo<br />
il perché).<br />
Una vola finita la creazione del cartellone<br />
e una discussione, ci si ritrova<br />
tutti in salone per la seconda parte.<br />
I cartelloni preparati dai vari gruppi<br />
possono essere mostrati alla coppia<br />
che farà la testimonianza come spunto<br />
per il loro intervento.<br />
Testimonianza: (durata: 35’)<br />
Vengono invitati al campo una coppia<br />
di genitori in gamba che racconteranno<br />
ai ragazzi la loro esperienza<br />
di genitori con figli della loro età.<br />
Parleranno dei loro problemi come<br />
genitori e le gioie date dai loro figli.<br />
Il fatto che ci siano delle persone esterne<br />
al campo è un arricchimento,<br />
ma allo stesso tempo necessita di un’attenzione<br />
particolare da parte del<br />
capocampo e degli educatori, in<br />
modo che la testimonianza si inserisca<br />
in maniera ottimale nel contesto<br />
del campo. Di seguito indichiamo<br />
alcuni suggerimenti:<br />
• Pensare ad un incontro preparatorio<br />
prima del campo con i genitori<br />
individuati, in modo da discutere<br />
le modalità del confronto con i<br />
ragazzi (senza voler stravolgere lo<br />
stile proprio della coppia);<br />
• Dedicare spazio alle modalità di<br />
soluzione dei conflitti tra genitori e<br />
figli (non c’è un’unica soluzione<br />
che va bene per tutti, ma esistono<br />
anche dei compromessi);<br />
• Sottolineare l’importanza degli atteggiamenti<br />
di ascolto ed empatia<br />
(genitori e figli sono persone con i<br />
loro problemi e momenti felici);<br />
• Arricchire la testimonianza con esempi<br />
senza però presentarli come<br />
5
5<br />
verità assolute, ma certi che molti<br />
ragazzi hanno la possibilità di riconoscersi<br />
in quanto viene detto e<br />
quindi comprendere meglio il<br />
messaggio che si vuole trasmettere;<br />
• Suggerimento tecnico per i genitori:<br />
di fronte a domande ambigue<br />
o a cui non si sa rispondere, riproporre<br />
la domanda chiedendo come<br />
si comporterebbero i ragazzi<br />
nei panni dei genitori;<br />
• Evitare di presentare una coppia<br />
stile “Mulino Bianco”, ma evitare<br />
anche il contrario: deve risultare<br />
una famiglia normale che sa gestire<br />
i propri conflitti in maniera educativa.<br />
N.B.: Durante il pranzo gli educatori<br />
possono instaurare un dialogo con i<br />
ragazzi e tener vivo il ricordo delle<br />
parole dei genitori per continuare<br />
la discussione nel pomeriggio.<br />
ATTIVITA’ DEL POMERIGGIO<br />
PAROLA AI GENITORI 2° PARTE<br />
SCOPO: Dare ai ragazzi la possibilità<br />
di confrontarsi con i genitori.<br />
TEMPO: 1h e 5’<br />
Domande: (Durata: 35’)<br />
Dopo il pranzo e dopo i tornei, ci si<br />
ritrova nei gruppetti per rielaborare<br />
la testimonianza e per proporre delle<br />
domande ai genitori.<br />
Si consiglia di riprendere in mano il<br />
cartellone fatto la mattina e aggiungerci<br />
le cose che ci hanno colpito<br />
della testimonianza. A questo punto<br />
si cercherà di formulare delle domande<br />
che partano dalla propria<br />
42<br />
situazione concreta o che comunque<br />
suscitano interesse.<br />
Spesso i ragazzi hanno la tendenza a<br />
proporre domande astratte basandosi<br />
su situazioni ipotetiche, cercare invece<br />
di portare l’attenzione su fatti concreti<br />
e che si vivono.<br />
Gli educatori cercheranno di incentivare<br />
i ragazzi a parlare dei loro problemi<br />
e magari ad esporli.<br />
Le domande potranno essere fatte<br />
oralmente, ma se i ragazzi non se la<br />
sentono, si potranno scrivere su dei<br />
foglietti anonimi ad es: rosa per le<br />
ragazze e azzurri per i ragazzi.<br />
Dibattito: (Durata: 30’)<br />
Ci si ritrova poi tutti in salone per le<br />
risposte dei genitori che cercheranno<br />
di essere il più sinceri e diretti possibile,<br />
tentando di instaurare un dialogo<br />
e magari anche un dibattito con i ragazzi.<br />
AGGANCIO STORIA:<br />
Un giorno, mentre Francesco cammina<br />
per le colline di Assisi contemplando<br />
la bellezza del creato, sente una<br />
voce: è Gesù che gli parla attraverso il<br />
crocifisso della chiesetta diroccata di<br />
san Damiano. Gesù gli chiede di<br />
“ricostruire la sua casa” e Francesco si<br />
mette all’opera per riparare la chiesetta.<br />
Francesco capisce che Dio gli chiede<br />
anche di formare una nuova famiglia<br />
e sceglie 12 frati per dare inizio<br />
alla nuova comunità.<br />
STARE IN FAMIGLIA<br />
SCOPO: far riflettere i ragazzi su al-<br />
un rapporto maturo. Siamo giunti<br />
all’amore vero e ora i ragazzi dicono<br />
la loro. Prima di iniziare l’ultima<br />
attività che si fa tutti insieme sarebbe<br />
interessante e utile presentare ai<br />
ragazzi un cartellone con il riepilogo<br />
della scala dell’affettività.<br />
Scopo: i ragazzi prendono una posizione<br />
rispetto a delle affermazioni,<br />
sperimentano l’analisi e il confronto<br />
di “idee” sull’affettività imparando<br />
a motivare la propria idea. Le relazioni<br />
affettive non sono cosa di poco<br />
conto ma necessitano di riflessione<br />
e confronto.<br />
MATERIALE: Cartelli “si” – “no”;<br />
Affermazioni per educatori<br />
DURATA: 20 min<br />
SVOLGIMENTO: l’educatore legge<br />
una affermazione alla volta e lascia<br />
ai ragazzi 10 secondi per prendere<br />
una posizione rispetto ad esso. Chi<br />
è d’accordo con l’affermazione annunciata<br />
si porta vicino all’albero<br />
con la scritta “si”; chi è contrario si<br />
sposta dalla parte opposta “no”, chi<br />
è indeciso resta nel mezzo. Quindi<br />
un esponente di ciascuna posizione<br />
dovrà spiegare a propria scelta; gli<br />
altri potranno fare eventuali integrazioni.<br />
Prima di passare all’affermazione<br />
successiva l’educatore chiede<br />
ai ragazzi di confermare la propria<br />
scelta (magari discutendo se<br />
qualcuno ha cambiato idea) ed in<br />
particolare verifica se il confronto<br />
ha risolto i dubbi di chi è rimasto<br />
nel mezzo o ne ha aumentati a chi<br />
55<br />
prima sembrava deciso. E’ importante<br />
infatti che attraverso questa attività<br />
si individuino domande rispetto<br />
alle quali chiedere un confronto con<br />
le persone adulte senza risolvere il<br />
tutto banalizzando ogni cosa come<br />
speso accade ma cercando di analizzare<br />
insieme le molteplici motivazioni<br />
che sostengono una o l’altra posizione.<br />
Troverete al campo delle affermazioni<br />
da leggere ai ragazzi, ovviamente<br />
potrete integrare con delle<br />
nuove affermazioni a seconda di ciò<br />
che è emerso nel corso della giornata.<br />
Alcune affermazioni:<br />
∼ Con il corpo si conquista l’altro<br />
∼ Conta più l’aspetto di quello che<br />
si è e di quello che si pensa<br />
∼ Il corpo è una cosa preziosa<br />
Alla fine di tutto questo lavoro di<br />
approfondimento sulla corporeità e<br />
affettività dei ragazzi, è bene trovare<br />
il tempo per scambiare due chiacchiere<br />
personalmente con ciascuno<br />
(sia da parte dell’educatore che dall’assistente),<br />
per aiutare il ragazzo a<br />
prendersi degli impegni seri, nei vari<br />
comportamenti verso l’altro sesso o<br />
per migliorare l’approccio e l’uso del<br />
proprio corpo. Questa attenzione è<br />
bene averla soprattutto nei confronti<br />
dei ragazzi più “precoci” o più<br />
“trasgressivi” che dietro un certo esibizionismo<br />
spesso nascondono un<br />
reale imbarazzo o insicurezza. Alcuni<br />
argomenti possono essere molto delicati<br />
ed è bene che i ragazzi trovino<br />
in chi li ascolta e li consiglia una persona<br />
disponibile a non giudicarli, che<br />
ha maturato delle scelte e degli atteggiamenti<br />
ben precisi, che sia di-<br />
6
6<br />
suto l’esperienza e quali emozioni<br />
hanno suscitato i loro sensi. Al termine<br />
dell’attività viene consegnato<br />
un indizio per il prossimo bivio: in<br />
fondo alla strada della casa<br />
2° BIVIO: EMOZIONI<br />
Se fanno la scelta matura vengono<br />
indirizzati al salone.<br />
2° ATTIVITA’: passaggio dalle emozioni<br />
ai sentimenti<br />
SERATE D’ESTATE<br />
SCOPO: scoprire che una stessa<br />
situazione può generare sentimenti<br />
diversi a seconda di come e chi la<br />
vive.<br />
MATERIALE: dvd; cartellone<br />
TEMPO: 15 min<br />
SVOLGIMENTO: I ragazzi vedono<br />
uno spezzone del film della canzone<br />
iniziale di “Grease” in italiano. Troverete<br />
un dvd al campo con il video<br />
montato con la canzone italiana e i<br />
sottotitoli (se volete sentire la traduzione<br />
italiana andate su you tube e<br />
cercate Grease Italian Version: Sere<br />
d'estate). Al termine della visione i<br />
ragazzi riflettono nel loro gruppo e<br />
scrivono su un foglio 5 differenti<br />
visioni tra maschio e femmina. Sarebbe<br />
interessante che il video fosse<br />
solo un input per aprire una vera e<br />
propria discussione e perché no,<br />
anche sfatare i soliti luoghi comuni<br />
(es. i maschi sono meno sentimentalisti).<br />
Al termine dell’attività viene<br />
consegnato un indizio per il prossimo<br />
bivio: CIF<br />
54<br />
3° BIVIO: SENTIMENTI<br />
Se fanno la scelta matura vengono<br />
procedono con l’attività.<br />
3° ATTIVITA’: passaggio dai sentimenti<br />
ai legami<br />
LEGHIAMOCI<br />
SCOPO: far riflettere i ragazzi sull’importanza<br />
e l’impegno di un legame<br />
MATERIALE: vestiti dei ragazzi<br />
DURATA: 15 min<br />
SVOLGIMENTO: si fa riflettere i<br />
ragazzi sul punto a cui sono arrivati<br />
nella storia. Si è deciso per un legame<br />
serio. Non si è più in balia dei<br />
nostri sentimenti e delle emozioni<br />
ora c’è la volontà, un progetto condiviso<br />
da entrambi proprio perché<br />
ci si vuole bene. Ma non è sempre<br />
facile, ognuno deve fare delle rinunce<br />
e donare qualcosa di sé. In questa<br />
tappa i ragazzi dovranno costruire<br />
una corda con i loro vestiti con la<br />
quale si dovranno legare a vicenda<br />
e camminare insieme verso i prossimo<br />
bivio.<br />
Al termine dell’attività viene consegnato<br />
un indizio per il prossimo bivio:<br />
Bosco del Sacro Cuore (N.B.<br />
ogni capocampo verifichi che il bosco<br />
sia libero)<br />
4° BIVIO: LEGAMI<br />
4° ATTIVITA’: passaggio dai legami<br />
all’amore<br />
COSA MI DICE L’AFFETTIVITA’<br />
A questo punto i ragazzi hanno vissuto<br />
personalmente lo sviluppo di<br />
cuni atteggiamenti più frequenti in<br />
famiglia.<br />
MATERIALE: Fogli, Buste, Penne e<br />
Francobolli per tutti i ragazzi del<br />
campo; bende per bandiera cieca;<br />
dei puzzle di medie dimensioni.<br />
LUOGO: tempo permettendo, all’aperto.<br />
DURATA: 2h e 15’ (3x25’ + 1h per<br />
la lettera)<br />
SVOLGIMENTO: l’attività si svolge<br />
in tre tappe a rotazione pertanto si<br />
possono dividere i ragazzi in tre<br />
gruppi, oppure in sei gruppi che<br />
svolgono le tappe a due a due. In<br />
ciascuna tappa, della durata di ca.<br />
25 minuti, si trova un educatore<br />
cha aiuta a fare ai ragazzi una prova.<br />
Il gioco è legato ad un atteggiamento<br />
tipico delle relazioni familiari<br />
ed è seguito da una riflessione al<br />
fine di stimolare i ragazzi a condividere<br />
esempi ed episodi concreti che<br />
chiariscono l’atteggiamento. A prova<br />
superata i ragazzi ricevono uno<br />
strumento che serve loro per scrivere<br />
una lettera alla loro famiglia. Il<br />
tempo della merenda è previsto alla<br />
fine delle tappe prima della scrittura.<br />
Si consiglia di dare a tutti i<br />
gruppi sempre lo stesso strumento,<br />
indipendentemente dalla tappa, lasciando<br />
il francobollo alla fine, così<br />
solo alla fine, tutti i gruppi capiscono<br />
che la lettera da scrivere sarà<br />
anche da spedire veramente. La sequenza<br />
può essere: Foglio, Busta ed<br />
infine Francobollo.<br />
43<br />
Come tempistiche, si può considerare<br />
di dividere i 25’ di ogni tappa in<br />
15’ di gioco e spiegazione, seguiti da<br />
10’ di riflessione.<br />
Atteggiamenti:<br />
AVERE CURA E AFFIDARSI. Avere<br />
cura degli altri famigliari, delle esigenze<br />
e delle diversità. Saper affidarsi<br />
ai famigliari anche quando dicono<br />
cose che non condividiamo.<br />
COLLABORARE. Si è parte di un’unica<br />
famiglia, quindi è importante che<br />
tutti condividano la fatica del percorso,<br />
a partire dalle cose pratiche,<br />
per arrivare a quelle personali.<br />
PAZIENZA. Dote molto importante<br />
nel riguardo degli altri, come rispetto<br />
dei tempi di ciascuno.<br />
Nella riflessione, oltre a spiegare il<br />
significato dell’atteggiamento, chiedere<br />
ai ragazzi di fare esempi concreti<br />
di quando hanno sperimentato la<br />
presenza o l’assenza di questo atteggiamento.<br />
Cercare di puntare molto<br />
sulla condivisione di esperienze<br />
Prima tappa:<br />
Bandiera cieca<br />
(avere cura-affidarsi).<br />
I giocatori si dividono in due squadre,disposte<br />
una di fronte all’altra sul<br />
grande campo da gioco, alla distanza<br />
di circa 15 metri. Ad ogni giocatore,<br />
di ognuna delle due squadre, viene<br />
assegnato un numero progressivo. Il<br />
capogioco sta al centro del campo e<br />
chiama un numero alla volta. I due<br />
giocatori che rispondono al numero,<br />
vengono bendati dai compagni di<br />
squadra, quindi vanno a prendere il<br />
fazzoletto-bandiera, guidati dai sug-<br />
5
5<br />
gerimenti dei loro compagni che<br />
non devono mai oltrepassare la loro<br />
linea. Vince chi per primo prende<br />
il fazzoletto e lo riporta alla<br />
propria squadra. La prova sarà superata<br />
quando entrambe le squadre<br />
avranno conquistato almeno 10<br />
punti.<br />
Si consegna la busta<br />
Seconda tappa:<br />
Puzzle<br />
(collaborare)<br />
Ciascun giocatore riceve un pezzo<br />
di puzzle (in giro ce ne sono più di<br />
uno) e deve cercare ed unirsi a coloro<br />
che hanno pezzi del puzzle cui<br />
appartiene il proprio, così da comporlo.<br />
La prova è superata quando<br />
tutti hanno trovato e composto tutti<br />
i puzzle.<br />
Si consegna il foglio<br />
Terza tappa:<br />
Travasare acqua (o altro materiale<br />
come la segatura) con un cucchiaino.<br />
(Pazienza)<br />
Si dividono i ragazzi in 2 squadre e<br />
si ripongono in fila indiana dietro<br />
un secchio o altro contenitore con<br />
l’acqua. Al via del capogioco i ragazzi<br />
partono uno alla volta, a staffetta,<br />
raccolgono con un cucchiaino<br />
un po’ d’acqua e facendo attenzione<br />
a non farla cadere la portano in<br />
un secondo contenitore posto ad<br />
almeno 10 metri, poi tornano indietro<br />
e fanno partire il compagno<br />
successivo. Si considera superata la<br />
prova se le squadre riescono a trasportare<br />
da un contenitore all’altro<br />
almeno metà del materiale in un<br />
44<br />
tempo massimo stabilito.<br />
Si consegna il francobollo<br />
A questo punto, si suggerisce di fare<br />
la merenda.<br />
Lettera ai genitori:<br />
durata: 1h.<br />
I ragazzi al termine del gioco si ritrovano<br />
nei gruppi del campo e sono<br />
invitati singolarmente a scrivere una<br />
lettera ai genitori. Non sono necessari<br />
grandi preamboli da parte degli educatori<br />
per questa attività, chiarire<br />
leggermente cosa devono fare, specificare<br />
di non concentrarsi tanto sul<br />
descrivere quello che è stato fatto,<br />
ma su quello che si è provato, dicendo<br />
che questa può essere la possibilità<br />
di scrivere loro tutto quello che<br />
non sono mai riusciti a dire, magari<br />
anche solo: “Vi voglio bene”. Gli educatori<br />
potrebbero spedire a casa le<br />
lettere, chiedendo prima ai ragazzi se<br />
lo desiderano, o potrebbero consegnarle<br />
agli stessi ragazzi che potranno<br />
darle personalmente ai propri genitori<br />
al ritorno dal campo.<br />
Piuttosto di dilungarsi in spiegazioni e<br />
chiarimenti dubbi a tutti il gruppo,<br />
lasciare lavorare i ragazzi ed eventualmente<br />
parlare singolarmente con<br />
chi ne richiede la disponibilità.<br />
ALL’EREMO<br />
− Hai mai ringraziato i tuoi genitori<br />
per quello che fanno per te?<br />
− Tu cosa puoi fare per loro?<br />
− In che modo Gesù ti può aiutare a<br />
risolvere i problemi con i tuoi geni-<br />
I ragazzi sono suddivisi in 4 gruppi.<br />
Ad ogni tappa i ragazzi trovano 2<br />
frecce indicanti due direzioni distinte<br />
che non hanno nessun valore per<br />
il gioco ma servono solo per indicare<br />
ai ragazzi dove trovare gli indirizzi.<br />
Al palo sono attaccate delle buste,<br />
una per gruppo, all’interno della<br />
quale troveranno una storia e<br />
due possibili soluzioni tra cui dovranno<br />
scegliere. Tutti i gruppi fanno<br />
lo stesso percorso e quindi ad<br />
ogni tappa trovano la stessa storia;<br />
è importante quindi prendere la busta<br />
e allontanarsi dagli altri gruppi<br />
per non farsi condizionare dalla<br />
scelta degli altri. La storia è stata<br />
pensata come un libro-game, quindi<br />
sono tante situazioni di un’unica<br />
storia che ripercorrono possibili situazioni<br />
reali legate proprio alle varie<br />
tappe dell’affettività. Una volta<br />
fatta la scelta i ragazzi potranno leggere<br />
la rispettiva direzione da intraprendere.<br />
Se si sceglie per la strada<br />
più “matura” (ricordiamo di non<br />
dare una valenza di giusto o sbagliato)<br />
la relazione affettiva evolve e i<br />
ragazzi svolgono l’attività che riguarda<br />
il passaggio da una tappa<br />
all’altra dell’affettività. Se invece, il<br />
gruppo sceglie la via più immatura e<br />
spesso la più facile arriveranno ad<br />
un punto morto, con un cartello<br />
che indica lo stop della relazione e<br />
la continuazione della storia secondo<br />
la loro scelta. A questo punto<br />
troveranno l’indizio per raggiungere<br />
comunque la tappa successiva della<br />
53<br />
scala dell’affettività ma, rispetto ai<br />
gruppi che fin da subito hanno fatto<br />
la scelta matura, impiegheranno più<br />
tempo per arrivare all’amore vero.<br />
Ricordiamo ai ragazzi che per costruire<br />
una relazione affettiva solida<br />
e sana non ci si può fermare a nessun<br />
livello della scala e che si può<br />
sempre maturare una relazione positiva<br />
se lo si vuole.<br />
Di seguito le attività e i luoghi.<br />
N.B. Ricordiamoci di ritirare sempre<br />
le buste le lettere indizio perché serviranno<br />
anche ai campi successivi.<br />
1° BIVIO: SENSI<br />
Inizio del gioco: ai gruppi viene consegnata<br />
la prima busta con la storia.<br />
Se fanno la scelta matura vengono<br />
indirizzati in 4 postazioni separate<br />
per la prima attività: salone, campo<br />
pallavolo, campo da calcio, parcheggio.<br />
1° ATTIVITA’: passaggio dai sensi alle<br />
emozioni.<br />
CONTATTO CON LE MANI<br />
MATERIALE: radio portatile<br />
(possibilmente); <strong>libretto</strong> educatori;<br />
bende<br />
DURATA: 30 minuti<br />
SCOPO: fermare i ragazzi per farli<br />
riflettere sui piccoli gesti della vita<br />
quotidiana e sulle emozioni che un<br />
contatto, seppur semplice, può suscitare<br />
in noi. Dai sensi cerchiamo di<br />
dare un nome.<br />
SVOLGIMENTO: a pag 60 viene<br />
proposto un testo che va letto ai ragazzi<br />
con voce tranquilla e calma,<br />
possibilmente con un sottofondo<br />
musicale dolce. In seguito si riflette<br />
insieme su come ogni ragazzo ha vis-<br />
6
6<br />
52<br />
tori?<br />
− In questo momento come senti la<br />
relazione con i tuoi genitori?<br />
− Hai bisogno di aiuto?<br />
− Quali atteggiamenti positivi porti in<br />
famiglia?<br />
− Cos’hanno di diverso gli amici dai<br />
genitori?<br />
− Come sono i tuoi comportamenti<br />
quanto ti relazioni con gli altri?<br />
− Pensi di essere timido/estroverso/<br />
calmo/esuberante…<br />
− Quali sono i legami che consideri<br />
più importanti?<br />
Tempi: La giornata vissuta dai ragazzi<br />
è stata molto intensa e molto centrata<br />
nella riflessione e hanno già avuto<br />
anche il tempo di meditazione<br />
per la scrittura della lettera. Per questo<br />
i tempi sono stati pensati per iniziare<br />
l’eremo circa alle 18.00 (e si<br />
iniziano le attività verso le 14-14.15) e<br />
di farlo relativamente breve, cioè finirlo<br />
verso le 18.30 per lasciare spazio<br />
alle docce. Oppure fare le docce<br />
prima dell’eremo, come momento di<br />
decompressione. La scelta finale di<br />
queste decisioni sono lasciate al capocampo,<br />
ma consideri questa nota per<br />
il dimensionamento dei tempi.<br />
CELEBRAZIONE<br />
Salta perché alla sera c’è la veglia.<br />
SERATA<br />
Breve serata in attesa che sia possibile<br />
una più suggestiva Veglia alle Stelle.<br />
45<br />
MATERIALE:<br />
◊ Cartellone per raccogliere le risposte.<br />
◊ Fogli;<br />
◊ Buste;<br />
◊ Penne<br />
• Francobolli;<br />
◊ bende per bandiera cieca<br />
• dei puzzle di medie dimensioni.<br />
◊ materiale fornito dal centro<br />
diocesano<br />
• materiale da procurarsi<br />
5
“Tutti amiamo con tutto il cuore e con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutta la<br />
capacità e la fortezza, con tutta l’intelligenza, con tutte le forze, con tutto lo slancio,<br />
con tutto l’affetto, con tutti i sentimenti più profondi, con tutto il desiderio e la volontà<br />
il Signore Iddio, il quale a noi ha dato e dà tutto il corpo, tutta l’anima, tutta la vita; che<br />
tutti ci ha creato e redento, e che ci salverà per sua sola misericordia”.<br />
6<br />
Un' allegra<br />
brigata<br />
OBIETTIVO<br />
Il ragazzo capisce l’importanza di<br />
stabilire relazioni interpersonali,<br />
soddisfacenti, durature e mature.<br />
Riflette sul modo di stare e mettersi<br />
in relazione con i coetanei riscoprendo<br />
anche il sacramento della<br />
riconciliazione<br />
ATTEGGIAMENTO<br />
BELLEZZA<br />
L’atteggiamento di oggi riprende un<br />
tema già trattato nei giorni precedenti<br />
da punti di vista differenti ma<br />
oggi lo affronteremo più da vicino<br />
scoprendo che per cogliere la bellezza<br />
serve tempo e allenamento. La<br />
bellezza non si coglie da subito ed è<br />
in tutto quello che ci circonda, è un<br />
modo di sentire e di vivere. Nel pomeriggio<br />
affronteremo il tema dell’affettività,<br />
la bellezza di questo rapporto<br />
profondo la sua nascita e il<br />
suo evolversi, riflettendo assieme ai<br />
ragazzi su situazioni e modi di vivere<br />
le relazioni con gli altri. Pensiamo<br />
sia importante dare spazio ai ragazzi<br />
per poter confrontarsi e riflettere su<br />
un tema così complesso e spesso banalizzato.<br />
46<br />
6°<br />
ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />
AGGANCIO STORIA: Francesco spiega<br />
ai suoi fratelli la sua idea di bellezza,<br />
che riesce a fargli vedere il volto di<br />
Dio persino nei lebbrosi. E’ come<br />
guardare le stelle: all’inizio si vede solo<br />
un cielo buio e nero, poi si inizia a<br />
intravedere qualche piccola luce, poi<br />
finalmente si vedono chiaramente e si<br />
notano anche quelle che prima erano<br />
nascoste nel buio...<br />
Le attività del mattino sono state<br />
pensate per introdurre i ragazzi al tema<br />
della bellezza a partire da una dimensione<br />
molto ampia: vi sono molti<br />
aspetti e vari modi di esprimerla.<br />
Attenzione però, bisogna assolutamente<br />
evitare di sminuirla per eccessiva<br />
semplificazione. L’aspetto cruciale<br />
da far cogliere è che la bellezza è una<br />
dimensione in cui si entra progressivamente.<br />
Un paragone appropriato è<br />
quello con l’osservazione delle stelle<br />
(proprio come nella storia di Francesco):<br />
non si riesce a vederle subito,<br />
bisogna abituare l’occhio; poi, se<br />
CELEBRAZIONE DELLA RICONCILIA-<br />
ZIONE<br />
I ragazzi vivono in cappella la celebrazione<br />
comunitaria della riconciliazione,<br />
segno della bontà misericordiosa<br />
del Signore verso di noi e<br />
di noi con i ragazzi.<br />
TEMPO: 30 min<br />
Nel pomeriggio ci soffermiamo più<br />
sull’affettività in senso stretto<br />
LA SCALA DELL’AFFETTIVITA’<br />
MATERIALE:<br />
vedi singole attività<br />
TEMPO: tutto il pomeriggio con<br />
pausa per la merenda nel bosco.<br />
SCOPO: far vivere ai ragazzi attraverso<br />
un gioco-percorso le varie fasi<br />
dell’affettività scoprendo che l’affettività<br />
è una realtà ricca ed articolata,<br />
sempre in evoluzione. Il problema<br />
sorge quando ci fermiamo in questa<br />
catena, a qualsiasi livello. Ad esempio:<br />
viviamo le emozioni, ma non<br />
riusciamo a collocarle all’interno di<br />
una dinamica piú ampia, quella della<br />
relazione.<br />
SVOLGIMENTO: il gioco consiste<br />
in un gioco tipo “sliding doors” dove<br />
ad ogni tappa ogni gruppo sceglie<br />
che percorso intraprendere.<br />
Semplificando riassumiamo un rapporto<br />
affettivo nelle seguenti tappe:<br />
Sensi = ciò che percepiamo con il<br />
nostro corpo;<br />
51<br />
Emozioni = percezione molto forte<br />
ma temporanea di attrazione/<br />
repulsione, è una rielaborazione<br />
dei sensi;<br />
Sentimenti = dare un nome alle<br />
emozioni; provare qualcosa di<br />
particolare per qualcuno;<br />
Legami = dare stabilità a un sentimento,<br />
decidendo di impegnarsi<br />
con una persona particolare;<br />
Amore = completamento del percorso,<br />
completezza della relazione<br />
che dà senso e compimento a tutte<br />
le tappe precedenti, che vengono<br />
lette in una nuova luce e acquistano<br />
nuovo significato.<br />
Nella pagina successiva trovate lo<br />
schema del percorso: vi può aiutare<br />
per non perdere il filo del gioco. In<br />
corsivo trovate i luoghi, in maiuscole<br />
le attività.<br />
6
6<br />
CHE COSA MI DICONO DELLA<br />
BELLEZZA.<br />
MATERIALE: ritagli di pubblicità,<br />
di servizi giornalistici o mensili<br />
(anche quelli per ragazzi) riguardo<br />
la bellezza; pezzi di programmi televisivi<br />
riguardo la bellezza<br />
TEMPO: 30 min.<br />
SCOPO: i ragazzi riflettono su quale<br />
valore viene dato alla bellezza<br />
dalla televisione, dai giornali e dalla<br />
stampa.<br />
SVOLGIMENTO: si preparano dei<br />
ritagli di pubblicità, di servizi giornalistici<br />
o mensili (anche quelli per<br />
ragazzi) e/o si visionano insieme dei<br />
pezzi di programmi televisivi evidenziando<br />
dove e quali messaggi<br />
sono presenti riguardo la bellezza.<br />
Gli spunti di riflessione potrebbero<br />
essere:<br />
∼ L’ idea di bellezza sembra includere<br />
solo l’esteriorità, ciò che appare<br />
della persona. L’interiorità<br />
non interessa. È importante riconoscere<br />
che siamo corpo, ma anche<br />
più del corpo.<br />
∼ Se si è belli esteriormente di conseguenza<br />
si è anche felici, cosa<br />
non sempre vera.<br />
∼ Fondamentale è apparire, non<br />
essere sé stessi.<br />
∼ Sei una persona realizzata solo se<br />
sei alla moda, altrimenti non sei<br />
nessuno.<br />
∼ La bellezza è sinonimo di onnipotenza,<br />
di autosufficienza (l’uomo<br />
che non deve chiedere mai)<br />
Ricordiamoci di fare un breve momento<br />
di sintesi dell’intensa matti-<br />
50<br />
nata, insieme o nei propri gruppi. Poniamo<br />
ai ragazzi la provocazione:<br />
“come si arriva a scoprire la bellezza?<br />
Come si è rivelata? Subito?” E’ importante<br />
far riflettere il ragazzo sul fatto<br />
che dietro ad ognuno di noi c’è un<br />
percorso personale. Anche se una cosa<br />
era bella “da subito”, probabilmente<br />
conoscendola meglio apparirà<br />
“sempre più bella”. Ricordiamoci che<br />
la bellezza è una scoperta graduale,<br />
bisogna quindi “abituare l’occhio”,<br />
proprio come le stelle di San Francesco,<br />
favorire cioè la creazione di condizioni<br />
atte a favorire l’ascolto della<br />
persona che ci sta innanzi.Percepire la<br />
bellezza è un altro modo di ascoltare.<br />
ATTIVITA’ DEL POMERIGGIO<br />
AGGANCIO STORIA<br />
Francesco capisce che Dio vuole che i<br />
frati annuncino la Sua parola a tutto<br />
il mondo e si reca a Babilonia per predicare.<br />
Il Sultano rimane molto colpito<br />
dalle parole di Francesco e gli chiede<br />
di tornare per parlagli ancora di<br />
Gesù. Durante il viaggio di ritorno<br />
verso Assisi, i frati si fermano a una<br />
locanda e una prostituta tenta di adescare<br />
Francesco. Francesco finge di<br />
accettare e si butta nel fuoco tendendole<br />
le braccia. La donna capisce e si<br />
pente, e manifesta il desiderio di conoscere<br />
quel Signore Gesù che vede<br />
dentro, e al quale importa la bellezza<br />
dell’anima e non quella del corpo.<br />
qualcuno ce le spiega, cioè andiamo<br />
oltre alla visione, se le “scopriamo”<br />
ci apparranno ancora più affascinanti.<br />
LA BELLEZZA COLPISCE ANCORA.<br />
MATERIALE: computer e powerpoint<br />
delle immagini sulla bellezza<br />
<strong>libretto</strong> del campo<br />
TEMPO:20-25 min.<br />
SCOPO: la ragazzo riconosce cosa<br />
ritiene essere bello, cosa lo colpisce<br />
dei diversi aspetti della bellezza.<br />
SVOLGIMENTO: all’inizio i ragazzi<br />
sono raggruppati tutti insieme e si<br />
proiettano varie immagini (magari<br />
con un power point) che possano<br />
risvegliare in loro il senso, l’attrazione<br />
verso ciò che è bello (per esempio<br />
una madre con il suo bambino,<br />
un paesaggio mozzafiato, ecc…).<br />
Dopo questo primo momento della<br />
durata di 10 min. i ragazzi si dividono<br />
nei vari gruppi e seguendo alcuni<br />
input che trovano nel proprio <strong>libretto</strong><br />
iniziano una breve discussione<br />
sulla bellezza (10-15 min.). Ricordiamoci<br />
che la bellezza è personale<br />
ed è più un sentire che un vedere.<br />
a) L’ immagine o le immagini che<br />
per me sono state più belle ...<br />
b) Di questo campo mi è piaciuto<br />
...<br />
c) La bellezza che avete incontrato<br />
(es. natura, doni personali …) è<br />
stata una bellezza che avete visto<br />
o sentito?<br />
47<br />
d) Cosa c’è di bello nella natura,<br />
nelle relazioni, nei compagni…<br />
ALLA RICERCA DELLA PERFEZIONE.<br />
MATERIALE: cartoni per fare sagome<br />
uomo/donna ideale; fogli; penne;<br />
stoffa o materiale vario; indumenti<br />
TEMPO: 30min.<br />
SCOPO: i ragazzi costruiscono il loro<br />
uomo/la loro donna dei sogni nella<br />
sua componente esteriore.<br />
SVOLGIMENTO: si dividono i maschi<br />
dalle femmine e a ognuno dei<br />
due gruppi viene consegnato un cartone<br />
per costruire la sagome, i ragazzi<br />
creano la loro donna ideale, le<br />
femmine il loro uomo dei sogni. Le<br />
sagome sono in 2D, si può tagliare il<br />
cartone affinché risulti il profilo dell’<br />
uomo/donna dei sogni.<br />
I ragazzi devono mettersi d’accordo<br />
su come fare ogni parte del corpo<br />
(testa, capelli, naso, bocca, mento,<br />
petto, braccia, glutei, gambe, piedi),<br />
avranno di certo idee diverse e dovranno<br />
usare il tempo per confrontarsi<br />
e mettersi d’accordo. Si possono<br />
usare anche veri e propri indumenti<br />
(tipo una scarpa messa di profilo potrebbe<br />
fungere da scarpa della sagoma),<br />
oppure per i capelli si potrebbero<br />
usare riccioli di stoffa o quant’altro.<br />
Alla fine ci ritroviamo tutti insieme in<br />
salone per confrontare i modelli e<br />
vedere cosa emerge. Si potranno notare<br />
eventuali stereotipi e riflettere<br />
sul fatto che la bellezza esteriore e<br />
caratteriale ha bisogno di essere arricchita.<br />
6
Missione:<br />
Possibile<br />
Idea<br />
di<br />
Fondo<br />
La parola<br />
Obiettivo<br />
Mattino<br />
Pomeriggio<br />
Celebrazione<br />
Serata<br />
1°<br />
giorno<br />
“Tutti i frati cerchino di<br />
darsi alle opere buone;<br />
poiché sta scritto: Fa’<br />
sempre qualche cosa di<br />
buono affinché il diavolo<br />
ti trovi occupato;<br />
e ancora: l’ozio è il<br />
nemico dell’anima.<br />
Perciò i servi di Dio<br />
devono sapere sempre<br />
dedicarsi alla preghiera<br />
e a qualche opera<br />
buona. E si guardino i<br />
frati dal mostrarsi tristi<br />
all’esterno e oscuri in<br />
faccia come gli ipocriti,<br />
ma si mostrino lieti nel<br />
Signore e giocondi e<br />
garbatamente allegri”.<br />
Favorire la conoscenza<br />
reciproca, l’affiatamento<br />
tra i ragazzi e lo<br />
spirito di gruppo<br />
Arrivo- Primi avvisi<br />
Suddivisione in gruppi<br />
Sistemazione camere<br />
Lavori con il pongo<br />
Presentazione lavori in<br />
creta<br />
Presentazione gruppi;<br />
giochi in contrada<br />
2°<br />
giorno<br />
“Il mio cuore è<br />
pronto, Signore, il<br />
mio cuore è pronto:<br />
un inno io ti<br />
canterò (Salmo<br />
56,8). A me l’arpa,<br />
a me la cetra! Risorgi<br />
o mia gloria; io<br />
mi desterò all’alba<br />
(Salmo 56,9)”.<br />
Imparare a vivere il<br />
giorno del Signore<br />
ringraziandolo per<br />
il dono della vita, le<br />
bellezze del creato<br />
e gli amici con cui si<br />
cammina.<br />
48<br />
3°<br />
giorno<br />
“I frati non si approprino<br />
di nulla, né<br />
casa, né luogo né<br />
alcuna altra cosa. E<br />
come pellegrini e<br />
forestieri in questo<br />
mondo, servendo al<br />
Signore in povertà e<br />
umiltà, vadano per<br />
elemosina con fiducia.<br />
Né devono<br />
vergognarsi, perché<br />
il Signore si è fatto<br />
povero per noi in<br />
questo mondo.”<br />
Far riflettere il ragazzo<br />
sull'essenzialità<br />
della Parola. Essa ci<br />
guida nella nostra<br />
vita quotidiana, in<br />
particolare nelle<br />
relazioni con gli altri<br />
e con le cose.<br />
Escursione Caccia alle relazioni<br />
Preparazione della<br />
preghiera<br />
Celebrazione eucaristica<br />
Cosa me ne faccio?<br />
Diamoci una regolata<br />
Lettura della storia<br />
Palio di Assisi - alcol + gusto<br />
4°<br />
giorno<br />
Onnipotente, eterno,<br />
giusto e misericordioso<br />
Dio, concedi a noi<br />
miseri di fare, per tua<br />
grazia, ciò che sappiamo<br />
che tu vuoi, e<br />
di volere sempre ciò<br />
che ti piace, affinché<br />
interiormente purificati,<br />
interiormente<br />
illuminati e accesi dal<br />
fuoco dello Spirito<br />
Santo, possiamo<br />
seguire le orme del<br />
Figlio tuo, il Signore<br />
nostro Gesù Cristo, e<br />
a te, o Altissimo,<br />
giungere con l’aiuto<br />
della tua grazia”.<br />
ATTEGGIAMENTI Apertura Scoperta Povertà in spirito Discernimento<br />
Storia<br />
Lc 10, 25-37 Lc 12, 22-34 Mc 10, 17-22<br />
Mc 10, 23-31<br />
Francesco è un ricco e<br />
scanzonato giovane di<br />
Assisi.<br />
Scoppia la guerra e<br />
Francesco parte cavaliere.<br />
Francesco viene fatto<br />
prigioniero durante la<br />
guerra.<br />
Francesco ritorna a<br />
casa, cambiato e<br />
pensieroso.<br />
Francesco dona le stoffe<br />
ai poveri, per ricercare<br />
l’Essenziale.<br />
Francesco capisce che<br />
l’Essenziale è Dio e<br />
rinuncia persino a suo<br />
padre.<br />
Francesco indossa il<br />
saio.<br />
Gv 15, 1-11<br />
Il ragazzo capisce<br />
l’importanza di una<br />
relazione con il Signore<br />
Gesù, Amico<br />
fra gli amici e lo<br />
sceglie compagno di<br />
strada.<br />
Il ragazzo fa esperienza<br />
dell’amore di Dio<br />
attraverso l’esercizio<br />
della“Parola” e lo<br />
riscopre nella condivisione,<br />
nell’amicizia<br />
autentica.<br />
Esperienza di deserto<br />
Una montagna di<br />
amici<br />
Scacco d’amicizia<br />
Eucaristia a fine<br />
deserto<br />
Bernardo decide di<br />
seguire Francesco.<br />
Francesco riceve la visita<br />
dell’amica Jacopa.<br />
5°<br />
giorno<br />
“Tutti i fratelli non<br />
abbiano in questo<br />
mondo potere o dominio,<br />
soprattutto fra di<br />
loro. Come infatti dice<br />
il Signore nel Vangelo:<br />
i principi della nazioni…(cfr<br />
Matteo 20,25-<br />
28). Nessun fratello<br />
faccia del male o dica<br />
del male ad un altro;<br />
anzi per carità di spirito<br />
volentieri servano e si<br />
obbediscano vicendevolmente”.<br />
Mt 20, 25-28 Rm 12,9-17<br />
Lc 7, 35-50<br />
Il ragazzo conosce se<br />
stesso riscoprendo e<br />
valorizzando il rapporto<br />
con i suoi genitori.<br />
Conosciamoci meglio<br />
Parola ai genitori<br />
• Il ragazzo capisce l’importanza<br />
di stabilire relazioni<br />
interpersonali, soddisfacenti<br />
e durature.<br />
Il ragazzo capisce l’importanza di<br />
stabilire relazioni interpersonali,<br />
soddisfacenti, durature e mature.<br />
Riflette sul modo di stare e mettersi<br />
in relazione con i coetanei riscoprendo<br />
anche il sacramento della<br />
riconciliazione.<br />
La bellezza colpisce ancora<br />
Alla ricerca della perfezione<br />
Che cosa mi dicono della bellezza<br />
49<br />
• Il ragazzo prova a<br />
progettare la propria<br />
vita e considera la<br />
proposta dell’AC per la<br />
sua crescita.<br />
Il ragazzo dopo aver vissuto<br />
l’esperienza associativa di<br />
ragazzo protagonista nel<br />
cammino del campo, risponde<br />
con gioia e diventa testimone.<br />
Verifica Campo<br />
Presentazione giovanissimi<br />
Stare in famiglia La scala dell’affettività Conclusione tornei<br />
Preparazione serata<br />
Veglia alle stelle Celebrazione di riconciliazione<br />
Breve serata<br />
6°<br />
giorno<br />
7°<br />
giorno<br />
Fraternità Bellezza Responsabilità Gioia<br />
Chiara fugge per seguire<br />
Francesco e resiste ai<br />
parenti corsi a riprenderla.<br />
Francesco ricostruisce la<br />
chiesa di S.Damiano e<br />
fonda la famiglia francescana.<br />
Celebrazione eucaristica<br />
Gioco notturno:Lupo di Gubbio Animata da tutti i gruppi<br />
Francesco spiega ai suoi fratelli che<br />
la bellezza è come guardare le<br />
stelle.<br />
Francesco e i fratelli visitano il<br />
sultano e convertono una prostituta.<br />
Francesco ammansisce il lupo di<br />
Gubbio.<br />
8°<br />
giorno<br />
• Il ragazzo<br />
vive la<br />
partenza<br />
come un<br />
momento di<br />
sfida e<br />
voglia di<br />
continuare<br />
l’avventura<br />
iniziata al<br />
campo.<br />
Mt 25, 31-46 Lc 1, 39-45<br />
Francesco muore e lascia la<br />
comunità nella mani di frate<br />
Bernardo.<br />
Francesco spiega a frate Leone<br />
cos’è perfetta letizia.<br />
Francesco riceve le stimmate.<br />
Ritornare ed<br />
incamminarsi<br />
con il proprio<br />
entusiasmo negli<br />
ambienti quotidiani<br />
e nel cammino<br />
di gruppo<br />
del settore giovani<br />
Francesco appare<br />
ai frati disorientati<br />
e li<br />
esorta a non<br />
avere paura: la<br />
loro è una missione<br />
possibile!