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libretto - Azione Cattolica Vicenza

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STORY<br />

so di me Dio ha fatto cose grandi! E lo stesso potete<br />

fare voi, se vi lascerete guidare da Lui! Andate: è una<br />

missione possibile!<br />

Buon<br />

cammino !<br />

La pace sia con voi.<br />

96<br />

Pace e bene!<br />

C’è un piccolo borgo, nel cuore verde dell’Italia, tra le cui strade polverose,<br />

circa ottocento anni fa, avreste potuto incontrare un gruppo<br />

di giovani entusiasti della vita che, molto probabilmente, vi avrebbero<br />

rivolto questo gioioso saluto. Allora, avete riempito le vostre bisacce?<br />

I sandali sono ben allacciati? Un allegro menestrello vi condurrà<br />

nelle pittoresche contrade di Assisi, tra abili mercanti e prodi cavalieri,<br />

tra nobili donzelle e semplici tessitori, per farvi conoscere uno<br />

di questi giovani, anzi, proprio colui che ha dato inizio a tutto:<br />

Francesco.<br />

[Non] è..Francesco<br />

Non immaginatevelo subito con il saio e l’aureola, tranquillo, remissivo<br />

e che parla con gli uccellini! Scoprirete invece un ragazzo pieno<br />

di vita e con grandi sogni, ambizioso e leale, amante di tutto ciò che<br />

è bello e della compagnia; un ragazzo che, attraverso un percorso delicato<br />

e bellissimo, riuscirà a dare un senso nuovo a questo suo incontenibile<br />

entusiasmo, “ri-centrandolo” attorno a Colui che arriverà a<br />

riconoscere come fonte di ogni bellezza e di ogni gioia.<br />

Che cosa cerchi, Francesco? - E’ la domanda che tutti si pongono<br />

quando incontrano questo giovane sempre in movimento, sempre in<br />

cammino. Già, Francesco è un ragazzo “in ricerca”, un ragazzo che<br />

ha sete di Qualcosa che per molto tempo non riuscirà ad individuare<br />

se non vagamente e parzialmente... Qualcosa che però, per tutta la<br />

vita, non smetterà mai di cercare, anche quando finalmente lo troverà.<br />

Francesco desidera, cerca, l’essenziale. Proviamo a pensare a questa<br />

parola nel suo significato etimologico: l’essenziale è l’essenza di<br />

tutte le cose, ciò che ne costituisce il cuore, ciò che dà profumo alla<br />

vita. Questa essenza, questo profumo, Francesco lo trova in Dio.<br />

Infine, Francesco è un ragazzo che si trova davanti scelte difficili, che<br />

cambieranno la sua vita, che fanno vacillare le sue certezze. Si trova a<br />

far fronte a cambiamenti che non aveva preventivato, e si trova a<br />

1<br />

INTRO


INTRO<br />

dover scegliere se dire sì...o no...a quel Qualcuno che operando in<br />

lui lo plasma e lo trasforma per diventare prezioso strumento per il<br />

Suo Regno.<br />

Tutti questi aspetti rendono Francesco un personaggio estremamente<br />

moderno ed affascinante, e per questo vogliamo proporlo ai ragazzi<br />

di terza media, attraverso un campo interamente dedicato a<br />

loro, con l’augurio che possano anche loro scoprire che cos’è, nella<br />

loro vita, l’essenziale.<br />

Ma questo è dedicato a te...<br />

Ormai da molti anni l’AC diocesana propone, per i ragazzi di terza<br />

media, un campo “dedicato”, “personalizzato”; potremmo dire, “a<br />

misura di quattordicenne”. E’ una scelta precisa e molto sentita,<br />

che, crediamo, abbia un valore sia dal punto di vista educativo che<br />

dal punto di vista dell’attenzione ai ragazzi.<br />

Dal punto di vista educativo, riteniamo che l’estate che fa da ponte<br />

tra la terza media e la prima superiore, ovvero il passaggio da ACR<br />

a Giovanissimi, meriti un’attenzione tutta particolare. I ragazzi vanno<br />

accompagnati in questo delicato passaggio, e il campo si propone<br />

proprio di farlo, affiancando e integrando, nella pratica, attività<br />

giocose e divertenti a momenti di approfondimento e riflessione<br />

personale sempre più stimolanti. Si potrebbe dire, in una battuta,<br />

che il ragazzo entra Acierrino ed esce Giovanissimo; o almeno, con<br />

tutte le carte in regola per diventarlo presto!<br />

Dal punto di vista dell’attenzione ai ragazzi, abbiamo voluto dare il<br />

giusto peso alla fase particolare della vita che stanno attraversanno i<br />

ragazzi di quattordici anni. Come il nostro giovane Francesco, stanno<br />

attraversando una fase esuberante e piena di entusiasmo, di scoperta<br />

delle meraviglie della vita, ma che al contempo è una fase difficile<br />

e contradditoria, la fase delle prime scelte importanti e dei<br />

cambiamenti non sempre bene accetti...è il momento in cui iniziano<br />

a differenziarsi gli uni dagli altri, a partire dalla scelta della scuola superiore;<br />

il momento, dunque, in cui iniziano a camminare su strade<br />

diverse e, magari, iniziano più concretamente a chiedersi “cosa farò<br />

2<br />

F: Bernardo dunque prenderà il mio posto…ora è il momento di<br />

andare…ma prima, Rufino, posso chiederti un ultimo favore?<br />

R: Certo, Francesco!<br />

F: Rileggimi quella preghiera, quel cantico che ho scritto tanto<br />

tempo fa, all’inizio della mia missione..<br />

R: (Legge il cantico delle creature)<br />

F: (sorride)…Eccoti, sorella tanto temuta e tanto amata…<br />

benvenuta…sorella…Morte.<br />

B: Francesco, no!<br />

(I frati piangono. Come sottofondo, mettere il brano “Miserere” dal<br />

musical di Madre Teresa di Calcutta. I frati escono ad uno ad uno,<br />

lasciando lì Francesco dopo averlo coperto con un telo bianco)<br />

8° GIORNO MATTINO Personaggi: Bernardo, Rufino,<br />

Chiara, frati, Francesco.<br />

(Entrano i frati e Chiara, con aria triste e sconsolata)<br />

Bernardo: Fratelli, Francesco mi ha incaricato di giudarvi…ma io<br />

non mi sento all’altezza…io non sono come lui…lui era un santo,<br />

io sono solo un frate…un povero uomo…<br />

Rufino: E tu, Chiara…cosa dici?<br />

Chiara: Io continuerò a pregare per lui…anche se è come se si<br />

fosse spento qualcosa…era lui che ci dava forza, io sono solo una<br />

semplice ragazza…Venite con me, fratelli, andiamo a pregare!<br />

(Entrano in cappellina, dove li sta aspettando Francesco, che sorride<br />

e va loro incontro.)<br />

C: Ma…Francesco!!<br />

B: E’ proprio lui! Francesco, sei tornato!<br />

(Gli corrono incontro e Francesco abbraccia Chiara e Bernardo)<br />

F: Tornato? Io non me ne sono mai andato…anche se il mio corpo<br />

è morto e la mia anima è tornata al Padre, io sarò sempre con<br />

voi! Anche io ero un semplice ragazzo…nulla di più…e attraver- STORY<br />

95


STORY<br />

7° GIORNO SERA Personaggi: Menestrello, Francesco,<br />

Rufino, Bernardo, Elia, frati.<br />

Menestrello (con le lacrime agli occhi): Eccoci, fratelli e sorelle<br />

mie…siamo giunti alla fine…il frate Francesco s’appresta a lasciar<br />

questa terra che tanto avea amato per raggiunger il Padre<br />

suo nei cieli…<br />

(I frati portano Francesco su una barella o in braccio e lo fanno<br />

stendere per terra, poi si accovacciano tutti attorno a lui)<br />

F: Fratelli miei…grazie di avermi portato qui a Santa Maria degli<br />

Angeli...è arrivato il momento di lasciarci…<br />

Frate: Come faremo senza di te, Francesco? Tu eri la nostra guida,<br />

il nostro fratello maggiore!<br />

F: Non ci sono fratelli maggiori…siamo tutti fratelli minori, il nostro<br />

fratello maggiore è Gesù! Però è vero che avete bisogno di<br />

un fratello che vi sia guida sulla terra… venga qui il primo tra i<br />

miei fratelli!<br />

Rufino (rivolto ai frati): A chi si riferirà? Il primo a seguirlo è stato<br />

frate Bernardo, ma è frate Elia il vicario dell’Ordine, il vice di<br />

Francesco!<br />

Bernardo: Si riferisce sicuramente a Elia. Elia, vai tu!<br />

(Elia timidamente si avvicina a Francesco, si inginocchia e china<br />

il capo. Francesco mette la mano destra sul capo di Elia)<br />

F: Ma questo non è il capo del primo tra i miei fratelli, non è il<br />

capo di frate Bernardo!<br />

(Bernardo a sua volta si avvicina e si inginocchia. Francesco<br />

gli mette la mano destra sul capo e contemporaneamente, incrociando<br />

le braccia, mette la sinistra sul capo di Elia)<br />

F: Ti benedica Dio, Padre di Gesù Cristo nostro Signore, attraverso<br />

di me. Chiunque di benedirà sarà colmo di benedizioni a<br />

sua volta; chi invece ti maledirà, sarà punito. Tutti i frati dovranno<br />

obbedirti. Va’ in pace!<br />

Tutti i frati: Amen!<br />

94<br />

da grande”. Sono i primi segni di un progetto di Dio sulla loro vita,<br />

che un giorno non lontano saranno chiamati a riconoscere e al<br />

quale si troveranno a dare una risposta. E’ importante allora accompagnarli<br />

in questa fase attraverso un campo personalizzato, affiancati<br />

da un personaggio che, molti anni fa, ha vissuto le stesse emozioni<br />

e ha cercato con tutto il cuore il progetto di Dio su di lui,<br />

per farlo suo.<br />

Questo è l’ ombelico del campo!<br />

Se il campo si distingue, nei contenuti e nelle motivazioni, da quelli<br />

per le altre fasce d’età, ne rimane inalterata la struttura portante,<br />

ovvero la presenza, per ogni giorno di campo, di un’idea di fondo,<br />

un atteggiamento e un obiettivo. Facciamo un po’ di chiarezza su<br />

questi termini, soprattutto per chi magari è al primo campo...<br />

Idea di fondo. Lo dice la parola stessa: è lo “sfondo” su cui si disegnano<br />

i vari momenti ed attività del campo; è la base su cui poggia<br />

la giornata, il punto di riferimento da tenere sempre presente. Abbiamo<br />

scelto di proporre come idea di fondo, per ogni giorno, una<br />

frase tratta dalle Fonti Francescane che rispecchi un aspetto della<br />

spiritualità di Francesco che scegliamo di vivere ed approfondire<br />

per quel giorno.<br />

Atteggiamento. E’ il “succo” della nostra idea di fondo, ciò che<br />

quest’ultima esprime; è il comportamento, o meglio il modo di essere,<br />

che i ragazzi dovrebbero riscoprire, cercare di vivere e far proprio<br />

durante la giornata. L’atteggiamento viene scelto a partire dalla<br />

storia e quindi viene automaticamente esplicitato in essa; la attività,poi,<br />

sono pensate in modo da permettere ai ragazzi di metterlo<br />

in pratica e anche i momenti di preghiera lo riprendono, lo spiegano<br />

e invitano attraverso di esso alla riflessione personale.<br />

Obiettivo. Ha lo scopo di concretizzare l’atteggiamento in alcuni<br />

“target” molto pratici; fa’ in modo che l’atteggiamento, che di solito<br />

è un concetto molto ampio e che si presta a innumerevoli riflessioni,<br />

venga tradotto “su misura” per i nostri ragazzi.<br />

3<br />

INTRO


INTRO<br />

Il “movimento”, se vogliamo, è il seguente: si parte dall’idea di fondo<br />

per ricavarne un atteggiamento, che poi viene tradotto in un obiettivo.<br />

Nel momento della progressione personale, l’educatore ha<br />

il compito di riprendere l’idea di fondo e verificare assieme ai ragazzi<br />

se hanno compreso e fatto proprio l’atteggiamento e in quale misura<br />

sono stati raggiunti gli obiettivi.<br />

E’ importante che ciascun educatore capisca bene questa struttura e<br />

la interiorizzi prima di partire per il campo. Solo così infatti acquistano<br />

significato pieno le attività proposte e l’intera giornata assume un<br />

senso e una coerenza tra tutte le sue parti (storia, attività, spiritualità).<br />

Inoltre, è importante che gli educatori comprendano il significato<br />

profondo di tutti gli atteggiamenti scelti giorno per giorno, approfondendo,<br />

se necessario, gli aspetti della spiritualità francescana coinvolti.<br />

Sarà cura del capocampo far capire agli educatori l’importanza<br />

di questo e dedicare, in fase di preparazione del campo, la giusta attenzione<br />

all’approfondimento degli atteggiamenti.<br />

Ballo...di gruppo<br />

Come ogni anno, i ragazzi vengono divisi in alcuni gruppi<br />

(idealmente sei), per facilitare la gestione del campo e lo svolgimento<br />

delle attività. A ciascun gruppo è assegnato uno o più educatori,<br />

che ne sono responsabili. A ciascun gruppo è assegnato un colore e<br />

un nome (vedi tabella). Inoltre, i vari gruppi svolgono durante il<br />

giorno diversi servizi, a rotazione: preparare e spreparare, pulire il<br />

salone, pulire le scale, pulire la cappellina, pulire il cortile esterno e<br />

curare lo svolgimento dei momenti di preghiera.<br />

4<br />

L: Beh, sarebbe una gran cosa!<br />

F: Già: eppure, non sarebbe perfetta letizia. E ancora: se noi frati<br />

conoscessimo tutte le lingue del mondo, tutte le scienze e tutta la<br />

letteratura, e sapessimo non solo predire il futuro, ma anche conoscere<br />

tutti i segreti delle coscienze, non sarebbe anche questa una<br />

gran bella cosa?<br />

L: Come no! Sarebbe stupendo!<br />

F: Ebbene, ti dico che neanche questa sarebbe perfetta letizia. E se<br />

sapessimo parlare benissimo e conoscessimo il corso delle stelle, e<br />

sapessimo riconoscere tutte le erbe, le piante e gli animali?<br />

L: Sarebbe bello! E utile!<br />

F: Sicuramente; ma non sarebbe perfetta letizia. E su questo, Leone,<br />

che ne pensi: se sapessimo predicare così bene da riuscire a<br />

portare tutto il mondo a credere in Gesù, che diresti?<br />

L: Beh, Francesco, non dirmi che neanche questa sarebbe perfetta<br />

letizia!<br />

F (sorride): No, caro Leone, neanche questa sarebbe perfetta letizia.<br />

L: Ma allora, Francesco, che cos’è perfetta letizia?<br />

F: Caro Leone…pensa a quando arriveremo a Santa Maria degli<br />

Angeli: saremo bagnati fradici, tremanti per il freddo e tutti sporchi di<br />

fango, e così conciati chiederemo al frate guardiano di farci entrare<br />

e darci da mangiare. Metti che il frate, in questo stato, non ci riconosca,<br />

e ci scambi per due delinquenti: cosa succederebbe?<br />

L: Speriamo di no! Ci caccerebbe fuori nella neve e nel freddo della<br />

notte, senza un posto dove andare…<br />

F: E se insistessimo?<br />

L: Beh…Se insistessimo, potrebbe spaventarsi e cacciarci addirittura<br />

a bastonate!<br />

F: Ebbene, Leone…se accadesse questo, e noi riuscissimo a<br />

sopportare tutte queste cose con pazienza e serenità, pensando<br />

al dolore che ha sofferto Gesù per noi…ecco, quella sarebbe perfetta<br />

letizia!!<br />

(Escono) STORY<br />

93


STORY<br />

(Dopo un po’, Bernardo inizia ad alzarsi e a guardare verso la montagna)<br />

B: Caspita, è via da due ore ormai…speriamo che non gli sia successo<br />

niente…<br />

F (Sulla montagna): Signore, parlami! Parlami, mio Signore!<br />

(A un certo punto si accorge delle stimmate)<br />

F: Ma...che mi succede…oh, mio Dio…le stimmate!! Oh, Signore!<br />

Grazie!<br />

(Inizia a scendere dalla montagna. Bernardo lo vede, si alza in piedi<br />

e gli corre incontro)<br />

B: Oh, eccolo! Sia lodato il cielo! Bentornato, Francesco! (Lo abbraccia)<br />

Ma…le tue mani…cosa ti è successo?<br />

F: Il Signore mi ha parlato! Mi ha donato i segni della passione di Cristo!<br />

Ora posso condividere pienamente anche la sua sofferenza!<br />

B: (Si inchina) Oh, Francesco!<br />

F: Non inchinarti, Bernardo, fratello mio! A Dio solo ci dobbiamo inchinare!<br />

Ora torniamo dai nostri fratelli!<br />

(Escono assieme)<br />

7° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Leone, Francesco.<br />

(Entrano Francesco e Leone, coperti da un mantello e intirizziti)<br />

Leone: Francesco, che temporale assurdo! E che vento…<br />

F: Eheh, già! Possiamo goderci frate vento e sora acqua!<br />

L: Francesco, ma come fai a essere lieto anche in queste condizioni?<br />

F: Frate Leone, pecorella del Signore, dimmi una cosa: se noi frati<br />

ci diffondessimo in tutto il mondo dando ovunque grande esempio<br />

di santità, saresti contento?<br />

L: Certo, Francesco! Sarebbe una cosa bellissima!<br />

F: Eppure, Frate Leone, quella non sarebbe perfetta letizia. E dimmi:<br />

se noi frati fossimo in grado di ridare la vista ai ciechi, far raddrizzare<br />

gli storpi, cacciare i demoni, ridare l’udito ai sordi, far camminare<br />

gli zoppi, far parlare i muti, e resuscitare i morti di quattro<br />

giorni, che diresti!<br />

92<br />

SERVIZIO DESCRIZIONE<br />

Preparare<br />

e spreparare<br />

Pulire il<br />

salone<br />

Pulire le scale<br />

Pulire la<br />

cappellina<br />

Pulire il<br />

cortile esterno<br />

Preghiera<br />

Dopo ogni pasto, spreparano, puliscono i tavoli e spazzano<br />

il pavimento del refettorio. Poi preparano per il<br />

pasto successivo (alla sera: per la colazione), seguendo le<br />

indicazioni del personale della casa.<br />

Spazzano il salone al primo piano dive si svolgono alcune<br />

attività e le serate.<br />

Spazzano tutte le scale interne della casa (quelle che portano<br />

alle camerate)<br />

Spazzano la cappellina dove si svolgono le celebrazioni<br />

e la mettono in ordine (raccolgono i libretti sparsi, etc.)<br />

Raccolgono le cartacce, risistemano e radunano quanto<br />

è stato lasciato in giro nell’area esterna della casa<br />

(compresi i campi da calcio e pallavolo). Spazzano la<br />

scalinata esterna e la veranda.<br />

Guidati dall’assistente, scelgono i canti per i momenti di<br />

preghiera e si dividono i compiti per animarli (leggere,<br />

portare segni, guidare la preghiera, etc.). Animano la<br />

liturgia guidando gli altri gruppi.<br />

Benché la maggior parte delle attività proposte siano pensate per tutti<br />

i ragazzi assieme, vi sono diverse attività che si svolgono all’interno<br />

del gruppo: la più importante, con scadenza quotidiana, è la progressione<br />

personale. È quindi fondamentale che ciascun educatore conosca<br />

bene tutte le attività del <strong>libretto</strong> e sia preparato a gestirle: non c’è<br />

sempre il capocampo che dice cosa fare!<br />

I sei gruppi portano i nomi di altrettante contrade di Assisi, per ricreare<br />

l’ambientazione.<br />

5<br />

INTRO


INTRO<br />

NOME CONTRADA COLORE<br />

Borgo San Pietro Giallo<br />

Via Fontebella Azzurro<br />

Via del Colle Verde<br />

Via del Torrione Rosso<br />

Via della Rocca Arancione<br />

Piazza Chiesa Nuova Fucsia<br />

Riportiamo inoltre una piantina di Assisi in cui sono indicate le posizioni<br />

della varie contrade.<br />

azzurro<br />

giallo<br />

verde<br />

6<br />

fucsia<br />

arancione<br />

rosso<br />

(N.B.: Se si usa questa battuta è bene che Francesco indossi oltre<br />

al saio una della cappe che si trovano tra i costumi, dotate di cappuccio)<br />

F: Sono fratello di tutti, caro lupo: anche tuo.<br />

L: Mio? Ahahah! Ma se io a voi umani vi perseguito, vi faccio continuamente<br />

del male…<br />

F: Io sono qua per riconciliarmi con te a nome di tutti gli abitanti di<br />

Gubbio!<br />

L: Riconciliarti con me? Io pensavo che mi dessero la caccia per<br />

uccidermi: sai, io sono un terribile ladro e assassino!<br />

F: Ma Dio ti vuole bene lo stesso! E anche gli Egubini sono pronti<br />

a volerti bene se tu vorrai offrire loro la tua amicizia!<br />

L: Ahahah l’amicizia del Grande Lupo di Gubbio bisogna conquistarsela!<br />

Vedremo se riuscirete a convincermi! Ahahhahah!!!<br />

7° GIORNO MATTINA Personaggi: Menestrello,<br />

Bernardo, Francesco.<br />

Menestrello: Oh miei signori, quanto tempo è passato! Mi mancavate!<br />

Ma, invero, ditemi: è giunta ai miei menestrellosi orecchi una<br />

voce che affermava che presto ve ne andrete! Ohi che dolore! Ma<br />

allora mi devo affrettar per narrarvi l’ultima parte della vita del frate<br />

Francesco…<br />

(Entrano Francesco e Bernardo)<br />

Bernardo: Francesco, dove stiamo andando?<br />

Francesco: Al monte della Verna: il Signore vuole parlarmi! Lassù,<br />

sul monte, spero di vedere il suo volto, di sentire la sua voce!<br />

(Camminano. A un certo punto si fermano)<br />

B: Cosa c’è, Francesco?<br />

F: Bernardo, fratello mio, d’ora in poi devo continuare da solo. Aspettami<br />

qui…<br />

(B si siede, F continua. Arrivato, si inginocchia e comincia a pregare)<br />

F: Signore, ti prego, parlami, mostrami il tuo volto!<br />

91<br />

STORY


STORY<br />

(Si siedono. Di lì a poco entra una bella donna – una prostituta –<br />

vestita di veli…)<br />

Prostituta: Oh ma che bel giovanotto…vestito tutto di marrone,<br />

mmm, che bello, mi piace il marrone…dai bel cucciolotto, vieni con<br />

me, ti farò scoprire le meraviglie di Babilonia…<br />

(si struscia addosso a Francesco)<br />

Rufino: Ommamma! Via, donnaccia! Lascia stare Francesco!<br />

F: Fratello mio, non rimproverarla: va bene, verrò con te! (strizza<br />

l’occhio a Rufino)<br />

Rufino: Ma che fa?? Io non ci capisco più niente… (esce)<br />

(Francesco cammina accanto alla prostituta finché arrivano vicino a<br />

un fuoco)<br />

Francesco: Ecco, sorella, questo è il letto che ho preparato per te!<br />

Arde come il peccato!<br />

(Francesco si getta nel fuoco e le tende le braccia. La donna prima<br />

è spaventata, poi comincia a piangere)<br />

P: Oh, povera me, cosa ha fatto…che brutta vita ho vissuto fino ad<br />

ora…sono povera e non ho altro che il mio corpo…<br />

F (si rialza): Sorella, non piangere: tu hai molto di più del tuo corpo,<br />

hai la tua anima! Il Signore Gesù ti ama per questo, e ti dico di più:<br />

ti amerebbe altrettanto appassionatamente anche se il tuo corpo<br />

non fosse così bello! Ti ama per un’altra bellezza: una bellezza che<br />

sgorga dal tuo cuore e che non sfiorisce con gli anni...<br />

P: Chi è questo Signore così buono, così diverso dagli altri uomini?<br />

Vorrei conoscerlo!<br />

F: Vieni con noi, ti parleremo di lui! (Escono)<br />

6° GIORNO AAL'INIZIO DEL GIOCO NOTTURNO<br />

Personaggi: Francesco, lupo.<br />

Lupo (canticchiando): Ahahah sono un lupo grande grande, faccio<br />

tante scorribande, gli egubini fò tremare e gli rubo il da mangiare!!<br />

Ahahah!!<br />

F: Salve, fratello lupo.<br />

Lupo: Uh? E questo chi è? Il fratello di cappuccetto rosso? Beh, il<br />

cappuccio ce l’ha: però è marrone…<br />

90<br />

La STORIA siamo noi<br />

La funzione della storia è di fare da cornice al campo. Così come una<br />

cornice contiene al suo interno un quadro e gli dà risalto, così la storia<br />

contiene al suo interno gli atteggiamenti che giorno dopo giorno ci si<br />

propone di vivere durante il campo, mettendoli in evidenza tramite le<br />

vicende del personaggio. Nel contempo, introduce alle attività, dando<br />

loro un contesto e un’unità di fondo. Rimanendo nella metafora, potremmo<br />

dire che una bella cornice rende più bello anche il quadro:<br />

per questo, come in tutti i nostri campi, la storia del personaggio è<br />

stata drammatizzata, per renderne il racconto più dinamico ed accattivante.<br />

Chi ha già fatto il campo gli anni precedenti noterà che la storia è<br />

molto cambiata. Cerchiamo di riassumere i cambiamenti in qualche<br />

punto fondamentale:<br />

Il narratore non è più lo Scienziato Pazzo bensì Canterello il<br />

Menestrello, più in sintonia con la storia a più facile da rappresentare<br />

in maniera accattivante. A differenza dello scienziato,<br />

che si limita a tornare indietro nel tempo per “vedere” le<br />

vicende di Francesco, Canterello è un narratore vero e proprio,<br />

che fa da “fil-rouge” tra le varie parti della storia e le<br />

commenta. Sua caratteristica principale è quella di parlare in<br />

“medievale” (usando cioè espressioni di sapore antico) ed è<br />

bene “vestirlo” adeguatamente: il personaggio che lo ispira è<br />

Cantagallo del cartone animato Robin Hood della Disney.<br />

Mentre nei primi giorni la storia di Francesco è stata mantenuta,<br />

nei contenuti, pressoché uguale, diventa completamente diversa<br />

man mano che si va avanti. Sono stati aggiunti in particolare<br />

diversi aneddoti tratti dai “Fioretti di San Francesco”, totalmente<br />

assenti nella versione precedente. Ci siamo resi conto,<br />

infatti, che la storia così com’era rischiava di aderire troppo<br />

all’immagine “popolare” di Francesco, quella raccontata nei<br />

7<br />

INTRO


INTRO<br />

film (e infatti, quando questo campo è stato ideato, non si<br />

pensava a una drammatizzazione ma a spezzoni da film), rischiando<br />

di “perdersi” alcuni aspetti importanti della sua vita.<br />

Questo ritorno al Francesco “integrale” permette di esplorare<br />

nuove vicende e situazioni, che aiutano a riscoprire<br />

e a comprendere a fondo l’originalità e l’attualità del nostro<br />

personaggio.<br />

Il personaggio di Chiara è visto da una prospettiva totalmente<br />

nuova, anche per le modalità e i tempi di presentazione.<br />

Senza togliere nulla all’importanza dell’amicizia tra Chiara e<br />

Francesco, ci si concentra di più su Chiara come donna che<br />

ha fatto, personalmente, una scelta vocazionale che è decisa<br />

a portare avanti con gioia e perseveranza.<br />

Ricordiamo che, come sempre, la storia non costituisce un copione<br />

da imparare a memoria. È molto più proficuo che ciascun educatore<br />

entri nel proprio ruolo e lo studi (che è ben diverso dall’impararlo a<br />

memoria) prima del campo, in modo da poterlo interpretare con<br />

naturalezza: i ragazzi si appassioneranno molto di più alla vicenda.<br />

Non esageriamo dalla parte opposta, però: i vari momenti narrati<br />

nella storia non sono stati scelti a caso, ed alcune espressioni possono<br />

essere fondamentali per trasmettere il messaggio voluto. Distinguere<br />

ciò che è fondamentale (e quindi imprescindibile) da ciò che è<br />

contorno (e quindi modificabile) è piuttosto facile una volta che, come<br />

già detto, si sia entrati a contatto con il personaggio. Questo resta<br />

dunque l’obiettivo principale degli educatori-attori.<br />

Un brevissimo riassunto giorno per giorno della storia è riportato<br />

nella pagina centrale del <strong>libretto</strong>.<br />

Progressione personale: l’ eremo<br />

Il momento della progressione personale è il momento cruciale<br />

8<br />

6° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Francesco, i<br />

frati, Bernardo, Rufino, Sultano, prostituta.<br />

(Francesco e i frati stanno mangiando assieme, a tavola o seduti a<br />

terra.)<br />

F: Fratelli, ho ripensato a quando il Signore mi ha detto<br />

“Ricostruisci la mia casa”…io penso che volesse dire molto di più<br />

che non semplicemente “ricostruisci questa chiesetta”…Secondo<br />

me voleva dire che dobbiamo dare un volto nuovo alla sua Casa<br />

con la C maiuscola, la Chiesa stessa! Dio si servirà di noi per portare<br />

in tutto il mondo la sua parola!<br />

Bernardo: E come faremo? Noi non siamo abituati a viaggiare e<br />

poi non sappiamo le lingue…al massimo un po’ di inglese, ma neanche<br />

tanto bene…<br />

F: No problem fratelli! Lo spirito del Signore ci suggerirà le cose da<br />

dire, e le nostre sorelle che hanno seguito Chiara ci sosterranno<br />

con la preghiera! Coraggio, andiamo!<br />

(Escono. Dopo un po’ entra il Sultano sul trono, seguito da Francesco<br />

e Rufino)<br />

F: …quindi, caro Sultano, come le dicevo, Gesù è venuto nel mondo<br />

e ci ha lasciato il comandamento più grande: quello dell’Amore!<br />

“Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato”…<br />

S: Certo che questo Gesù è proprio un grande…Francesco, le tue<br />

parole mi hanno commosso! Sono così piene di speranza! Come<br />

vorrei che restassi per sempre qui alla mia corte a proclamare le<br />

parole di Gesù!<br />

F: Eh, caro Sultano, mi spiace ma devo tornare dalla mia famiglia!<br />

I miei fratelli mi attendono ad Assisi! Ma non si preoccupi: tornerò!<br />

(Francesco e i frati escono, poi esce – dall’altra parte – anche il<br />

Sultano. Rientra Francesco con Rufino)<br />

Rufino: Francesco, è quasi notte: prima di ripartire, fermiamoci a<br />

riposare a questa locanda…dicono che sia una delle migliori di<br />

Babilonia! E anche abbastanza economica…<br />

F: D’accordo!<br />

89<br />

STORY


STORY<br />

lo...quelle stelle che Dio ha creato lucenti, preziose, e...belle. Leone,<br />

dimmi: quante ne vedi?<br />

L: Beh...a dire il vero ora ho gli occhi ancora un po’ troppo pieni<br />

delle luci della città...non vedo un granché...solo un grande cielo<br />

nero...<br />

(aspettano un po’)<br />

F: E ora?<br />

L: Beh, ora il mio occhio si sta abituando...inizio a vederle...ecco, lì<br />

ce n’è una particolarmente lucente...com’è bella, prima non l’avevo<br />

nemmeno notata!<br />

F: Bernardo, tu hai studiato molto...raccontaci, cosa sono le stelle?<br />

B: Sono simili a frate Sole, ma sono molto più lontane; sono come<br />

un fuoco che brucia continuo...e quella luce più intensa...potrebbe<br />

essere un pianeta.<br />

L: Davvero? Che meraviglia! Ora che le conosco mi sembrano ancora<br />

più belle!<br />

F (sorride): Ecco, fratelli miei, la vera bellezza è così. Non è una<br />

reazione istintiva dei sensi, né semplicemente una forte emozione...No:<br />

scoprire la bellezza è come guardare le stelle: è qualcosa<br />

che si impara ad apprezzare poco a poco, magari vincendo gli ostacoli<br />

iniziali...come la luce accecante della città, che ti faceva<br />

vedere solo un cielo buio e ti impediva di vedere le piccole luci di<br />

quei soli lontani. E poi...ci sono stelle piccole e stelle grandi, stelle<br />

che notiamo subito e stelle che invece riusciamo a vedere solo se<br />

ci fermiamo e stiamo lì vicino a loro a guardarle...ma ognuna ha la<br />

sua luce, che è riflesso di quella di Dio!<br />

B: E come possiamo fare per riuscire a vedere questa bellezza<br />

anche nei fratelli che meno ci attraggono?<br />

F: Beh,...la prima cosa da fare è quella che abbiamo fatto noi stasera.<br />

Vero Leone?<br />

L: Già...<br />

B: Cioè?<br />

L: ...Alzare gli occhi al cielo!<br />

(Escono)<br />

88<br />

della giornata. Avviene al termine della attività del pomeriggio, subito<br />

prima della celebrazione serale, ed è il momento in cui ciascun ragazzo<br />

verifica la propria giornata, chiedendosi se e come è riuscito a vivere<br />

e far proprio l’atteggiamento proposto, e fa un breve esame di coscienza.<br />

Questo momento si vive in gruppo ed è guidato dall’educatore<br />

responsabile del gruppo, ma va sottolineato che la riflessione è personale:<br />

ciascun ragazzo è chiamato a confrontarsi personalmente, individualmente,<br />

con le riflessioni proposte e a chiedersi in prima persona,<br />

indipendentemente dagli altri, come ha vissuto la giornata appena<br />

trascorsa.<br />

Per ciascun giorno, sono a disposizione, nel <strong>libretto</strong> educatori, alcune<br />

domande-guida, pensate come supporto all’educatore che le può utilizzare<br />

come spunto per favorire la riflessione. Si tratta di domande<br />

indicative, che mettono in luce alcuni aspetti ritenuti importanti, ma<br />

sta poi all’educatore individuare le questioni che ritiene più adatte al<br />

gruppo che ha davanti ed eventualmente lanciare altre<br />

“provocazioni” che ritiene utili per far riflettere i propri ragazzi. Se un<br />

educatore decide di utilizzare tutte o alcune delle domande proposte,<br />

dovrà evitare assolutamente che i ragazzi le percepiscano come un<br />

“compito in classe” da svolgere scolasticamente: l’educatore dovrà<br />

riuscire a condurre la riflessione in modo che i ragazzi colgano, oltre<br />

la domanda, l’interrogativo profondo che si pone alla loro anima e<br />

che riescano a percepire questo momento come un’occasione per riflettere<br />

e crescere.<br />

Francesco sicuramente meditava tutti i giorni, ma quando sentiva il<br />

bisogno di un momento più intimo e personale con Dio amava recarsi<br />

alla Verna, un piccolo eremo su un monte vicino Assisi. Il nome scelto<br />

per questo momento prende ispirazione proprio da questa abitudine<br />

di Francesco e perciò prende il nome di eremo.<br />

Il segno della progressione personale sarà un braccialetto/scoobydoo<br />

composto da otto fili di colore diverso, uno per ciascun giorno<br />

del campo; su ciascun filo ogni ragazzo farà un numero di giri/nodi<br />

che rispecchia quanto si è impegnato durante il giorno corrispondente<br />

9<br />

INTRO


INTRO<br />

(i nodi richiamano i nodi dei frati: anch’essi rappresentano dei voti/<br />

impegni). La costruzione però avverrà in quattro fasi:<br />

Nei primi sei giorni di campo, non verranno consegnati materialmente<br />

dei fili; i ragazzi indicheranno il loro impegno su<br />

dei fili disegnati, che troveranno nell’apposita pagina del loro<br />

<strong>libretto</strong>. Questi fili riportano 30 nodi, di cui solo i primi<br />

20 possono essere usati per rappresentare l’impegno vissuto<br />

(che quindi dovrà essere espresso con un numero da 0 a 20).<br />

Il significato e l’uso degli altri 10 nodi è spiegato al punto 2.<br />

Durante la verifica del settimo giorno, i ragazzi ripercorreranno,<br />

a tappe, le varie giornate di campo, ricordando gli atteggiamenti<br />

vissuti. In ciascuna tappa, dovranno riflettere su quanto<br />

si sentono in grado di vivere e far proprio l’atteggiamento<br />

una volta tornati a casa. Per esprimere questo impegno, utilizzeranno<br />

i restanti 10 nodi di ciascun filo sul <strong>libretto</strong>, esprimendolo<br />

con un numero da 0 a 10.<br />

Al termine di ciascuna tappa, una volta colorati i nodi, i ragazzi<br />

riceveranno materialmente il filo del colore associato al giorno.<br />

Una volta raccolti tutti i fili, i ragazzi si ritroveranno in gruppo e<br />

intrecceranno il braccialetto, facendo per ciascun filo tanti<br />

giri/nodi quanti sono i nodi totali colorati sul proprio <strong>libretto</strong><br />

per quel colore (quindi un numero tra 0 e 30). N.B.: L’educatore<br />

consegnerà anche l’ottavo filo, del colore associato<br />

all’ottavo giorno: i ragazzi lo inseriranno nel braccialetto,<br />

ma verrà chiesto loro di non fare nodi durante il campo: li<br />

dovranno fare a casa, la sera, facendo personalmente un<br />

momento di riflessione sulla giornata.<br />

Come in ogni campo, esiste anche un oggetto che simboleggia la<br />

10<br />

da S. Costanzo; Giovanni della Cappella.<br />

(Indica il gruppo di ragazzi vicino a cui è seduto Rufino)<br />

A noi si sono aggiunti poi anche Rufino, Leone, Elia, Masseo, Ginepro,<br />

Illuminato, Pacifico e Giovanni il Semplice.<br />

(Indica il gruppo dove sono seduti Rufino e Leone)<br />

Fratelli, questa è la nostra nuova famiglia! Ci daremo una regola:<br />

povertà, castità e obbedienza saranno i nostri voti, le nostre promesse,<br />

i nostri impegni. Vivremo uniti, come fratelli, figli dello stesso<br />

Padre!<br />

(Recitano il Padre Nostro dandosi la mano)<br />

6° GIORNO MATTINA Personaggi: Francesco, Leone,<br />

Bernardo, donna lebbrosa.<br />

Personaggi: Francesco, Leone, Bernardo, donna lebbrosa.<br />

F: Bernardo, Leone, venite, questi fratelli hanno bisogno di noi.<br />

(Si inginocchiano accanto ai lebbrosi e li puliscono. Una donna lebbrosa<br />

con un bambino in braccio sorride)<br />

F: Sorella, grazie del tuo sorriso!<br />

(Francesco accarezza la donna e bacia il bambino, poi con gli altri<br />

frati si incammina verso il convento. La donna esce.)<br />

B: Sono nostri fratelli e sorelle...ma che fatica abituarsi a quelle<br />

orrende piaghe, a quelle mani ridotte a moncherini...<br />

L: Già...se non fosse per la gloria di Dio...e tu, Francesco, a te non<br />

fa nessun effetto stare con queste persone che tutti scansano?<br />

F: Oh beh, le piaghe non mi attirano di certo...ma l’avete visto il<br />

sorriso meraviglioso di quella giovane donna? La gioia nei suoi occhi<br />

quando le abbiamo offerto un pezzo di pane? Nel suo volto risplende<br />

la bellezza del Signore, quella stessa bellezza che trabocca<br />

dalle sue mani che cullano la sua creatura...<br />

L: Bellezza? Come fai a vedere bellezza in quel sorriso sdentato<br />

prematuramente? In quegli occhi spenti? In quelle mani...mio Dio,<br />

se si possono chiamare mani!<br />

(Francesco cammina in silenzio per un po’. Poi, d’un tratto...)<br />

F: Leone, Bernardo, alzate gli occhi e guardate le stelle del cie-<br />

87<br />

STORY


STORY<br />

Voce Fuori Campo: Francesco!<br />

F: Ué, chi ha parlato? La voce sembrava venire da quel rudere…<br />

(si avvicina)<br />

F: Oh, ma è una chiesetta! Un po’ presa male, ma il crocifisso è<br />

carino dai…<br />

VFC: Francesco!<br />

F: (si guarda attorno spaventato) Ommamma, sembra che abbia<br />

parlato il crocifisso…brrrr che paura…<br />

VFC: Francesco! Sono io!<br />

F: Oh cavolo, è proprio lui!! (si inginocchia) Mio Signore!<br />

VFC: Francesco, và, e ricostruisci la mia casa che cade in rovina!<br />

F: La tua casa, Signore? Ma cosa intendi?<br />

(Silenzio)<br />

F: Mannaggia, se n’è andato. La sua casa, mumble mumble…ah<br />

ecco! Vuole che ricostruisca questa chiesetta! Mi metto subito all’opera…<br />

(Esce e torna con Bernardo, Rufino e Leone, portando sacchi o<br />

mattoni o materiale da costruzione)<br />

B: Francesco, abbiamo fatto proprio un buon lavoro, eh? Guarda<br />

che gioiellino!! Dobbiamo ringraziare anche tutti questi volontari<br />

che ci hanno aiutati! (indica i ragazzi)<br />

F (Tenendo in mano una pergamena): E’ proprio vero, grazie a<br />

tutti! E ora sedetevi, fratelli, devo dirvi una cosa. (si siedono; Bernardo,<br />

Rufino e Leone si siedono tra i ragazzi, Rufino e Leone<br />

stando vicini) Fratelli miei, io penso che il Signore abbia voluto dirci<br />

che dobbiamo formare una nuova casa, una nuova famiglia…noi<br />

che abbiamo rinunciato alle nostre case e alle nostre famiglie. Tra<br />

voi, dodici sono stati i miei primi compagni, i primi fratelli di questa<br />

comunità:<br />

(Legge i nomi dalla pergamena. Per ogni nome chiamato, a parte<br />

Bernardo che è interpretato da un educatore, prende un ragazzo<br />

dal “pubblico” e lo mette in fila accanto a Bernardo, e così via)<br />

Bernardo di Quintavalle; Pietro Cattani; Egidio di Assisi; Sabbatino;<br />

Morico di Assisi; Filippo Longo; Angelo Tancredi da Rieti; Barbaro<br />

di Assisi; Bernardo da Vigilante; Silvestro di Assisi; Giovanni<br />

86<br />

progressione del campo nel suo insieme. Si tratta di un TAU, simbolo<br />

della spiritualità francescana, che verrà costruito pezzo per pezzo<br />

durante il campo.<br />

Come segno del camposcuola, infine, verrà consegnato proprio un<br />

tau di legno, con un cordino in cui sono fatti 3 nodi; i ragazzi potranno<br />

usarlo come ciondolo o come braccialetto, e i tre nodi potranno<br />

simboleggiare altrettanti impegni di vita che i ragazzi si sentono di<br />

prendere al termine del campo.<br />

Deserto<br />

Il deserto è, nell’immaginario comune, un luogo solitario e spoglio;<br />

ed è proprio di un luogo come questo che abbiamo bisogno per staccarci<br />

da tutte le nostre distrazioni e guardare nel nostro cuore ed avvicinarci<br />

a Dio. Per questo, ai ragazzi viene proposto di trascorrere un’intera<br />

mattinata in solitudine, in cui avranno la possibilità, seguendo<br />

una traccia riportata nel loro <strong>libretto</strong>, di entrare in intimità con Dio e<br />

“fare il punto” sulla loro vita. Si tratta di un momento molto importante<br />

e “sentito”, un vero e proprio “giro di boa” del campo, che va<br />

curato e valorizzato. Sarà cura dell’assistente spiegare questo momento<br />

ai ragazzi attraverso una breve introduzione che ne illustri il significato<br />

e le modalità. Inoltre, l’assistente e gli educatori dovranno essere<br />

disponibili durante questo tempo, per accogliere eventuali colloqui<br />

personali se i ragazzi ne sentissero il bisogno.<br />

Per favorire la concentrazione, si consiglia di recarsi in un luogo come<br />

un bosco o un prato.<br />

Preghiera<br />

Esiste un tipo di preghiera che accomuna tutte le comunità cristiane<br />

del mondo, scandendo le loro giornate: è la “liturgia delle ore”.<br />

Questo tipo di preghiera è suddivisa in cicli di quattro settimane ed è<br />

chiamata anche “salterio”, dal nome dello strumento a corde (simile a<br />

una cetra) che accompagnava i salmi. In ciascuna settimana, ogni giorno<br />

è poi ulteriormente suddiviso in alcuni momenti.<br />

11<br />

INTRO


INTRO<br />

Le comunità di religiosi (compresi i francescani) da sempre pregano<br />

ogni giorno secondo questa scansione: per questo la proponiamo<br />

anche ai ragazzi in questo camposcuola. I ragazzi prenderanno confidenza<br />

con questo modo di pregare che possono continuare a casa,<br />

da soli o in gruppo, in comunione con tutti i cristiani, i compagni e<br />

gli educatori del camposcuola che pregano.<br />

I tre momenti principali di cui si compone la preghiera quotidiana<br />

delle ore sono:<br />

Con le lodi del mattino ricordiamo le grandi opere che Dio ha<br />

fatto per l’uomo e il desiderio dell’uomo di incontrare Dio e<br />

camminare per le sue vie, seguendo i suoi insegnamenti e affidandosi<br />

a Lui. E’ bello affrontare ogni nuovo giorno con la<br />

certezza della presenza del Signore accanto a noi! La preghiera<br />

mattutina, inoltre, prepara i ragazzi ad affrontare la<br />

giornata con lo spirito del campo, predisponendoli alle attività<br />

che verranno proposte: in questa occasione, infatti, avviene<br />

anche la presentazione e la spiegazione dell’atteggiamento<br />

del giorno.<br />

I vespri costituiscono la preghiera della sera. Si ringrazia Dio per<br />

la giornata che ci è stata donata e si invoca la sua protezione<br />

sulla sera che viene. Spesso si ricorda, in particolare, il sacrificio<br />

di Gesù che ha dato la sua vita per noi. La preghiera del<br />

vespro ha luogo dopo la progressione personale, quindi diventa<br />

anche l’occasione per offrire assieme a Dio quanto si è<br />

capito e meditato durante la riflessione in gruppo: in questo<br />

momento infatti viene posizionato il segno della progressione<br />

del campo. Talvolta la preghiera serale può venire sostituita<br />

da momenti o celebrazioni particolari.<br />

12<br />

dei tuoi genitori, della tua famiglia, come già è successo a me…<br />

C: Sono pronta ad affrontare anche questo pur di seguire la strada<br />

che il Signore ha tracciato per me!<br />

F: E sei disposta anche a rinunciare alle tue ricchezze…persino ai<br />

tuoi capelli, in segno di penitenza?<br />

C: Sì!<br />

F: Allora vieni con me. Ti taglierò i capelli e tu indosserai una semplice<br />

tunica. Sarai nostra sorella! Andiamo!<br />

(Escono e intanto Chiara si cambia. Entrano Favarone e altri uomini,<br />

vestiti da cavalieri)<br />

Favarone: Fratelli miei, mia figlia Chiara ha deciso di svergognare<br />

la nostra famiglia, ma noi non lo permetteremo! Seguitemi, andiamo<br />

a riprenderla al monastero dove Francesco l’ha mandata!<br />

(“Cavalcano” fino a uscire dalla parte opposta, per un tempo sufficiente<br />

affinché Chiara si cambi. Poi entra Chiara vestita da suora)<br />

Favarone: Eccola! Ora tornerai con me, nella tua famiglia!<br />

(Chiara si toglie il velo, mostrando la testa rasata - usare una parrucca…<br />

- e tutti si spaventano)<br />

C: Ho rinunciato alla mia famiglia e al mondo. Il mio posto è questo!<br />

Favarone: Tu ora verrai con me!<br />

(Cerca di prenderla e portarla via, ma non riesce a smuoverla)<br />

C: La mia forza viene da Dio! Il mio posto è qui, papà! Lasciatemi<br />

seguire la strada che Dio ha tracciato per me!<br />

Altro cavaliere: Favarone, andiamocene! Dio è con lei!<br />

(Se ne vanno. Poi esce anche Chiara.)<br />

5° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Francesco,<br />

Voce Fuori Campo, Bernardo, Rufino, Leone.<br />

(F cammina per le campagne di Assisi, solo)<br />

F: Che pace, che serenità in queste colline al tramonto! Il volto di<br />

Dio risplende in ogni fiore, nel vento, nelle prime stelle, nell’acqua<br />

del ruscello…ogni creatura la sento come mia sorella!<br />

85<br />

STORY


STORY<br />

5° GIORNO Personaggi: Menestrello, Favarone, Ortolana,<br />

Chiara, Agnese, Francesco, Bernardo, Rufino,<br />

parenti di Chiara.<br />

Menestrello: (canta: Oh quante belle figlie madama dorè, oh quante<br />

belle figlie….) Oh, ossequi madame e messeri! Avete visto dunque<br />

che una bella figlia, una gentil pulzella è entrata s’è affacciata nella<br />

nostra storia: è Chiara, nobildonna di Assisi, e non è figlia di madama<br />

dorè ma di Favarone di Offreduccio e di donna Ortolana, raffinata<br />

nobildonna d’Assisi! Ella desidera in cor suo seguir il frate<br />

Francesco, ma la di lei famiglia non vede la cosa di buon grado…<br />

(Entra Favarone a grandi passi, seguito da Ortolana, Chiara e Agnese)<br />

Favarone: No, no e no! Non esiste! Ma dico, sei impazzita?<br />

Ortolana (sedendosi): Chiara, io avevo già preparato la tua dote…<br />

15 lenzuola di seta color pervinca, 8 camicie da notte di raso con<br />

ricami in argento, 65 tovaglie a strisce rosse e blu come i caimani<br />

del lago tanganica, originalissime…insomma un sacco di bella roba!!<br />

Non farmi questo, abbi pietà di tua madre!<br />

Chiara: Ma mamma…papà…sento che è la mia strada!<br />

Favarone: La tua strada è essere una figlia obbediente e una giovane<br />

giudiziosa! Questa è la mia ultima parola!<br />

(escono Favarone e Ortolana)<br />

Chiara: Sì, magari fosse l’ultima parola…<br />

Agnese: Chiara, mi dispiace…<br />

Chiara: Non ci sto Agnese! Io devo seguire Francesco! Fuggirò dalla<br />

porta sul retro…<br />

A: Sai che ti dico? Vengo con te! Sono tua sorella!<br />

(Fuggono, cioè escono. Entra Francesco con Bernardo e Rufino.<br />

Poi rientrano Chiara e Agnese)<br />

A: Ecco Francesco!<br />

F: Ah, voi dovete essere Chiara e Agnese…frate Rufino mi ha parlato<br />

di voi. Venite, sorelle, non temete!<br />

C: Francesco, io voglio seguirti!<br />

F: Chiara, sei davvero sicura di ciò? Sappi che ti tirerai contro l’ira<br />

84<br />

La compieta è l’ultimissima preghiera prima di coricarsi. Si tratta<br />

di un breve momento (ca. 10-15 minuti al massimo), al termine<br />

della serata, per chiedere a Dio la sua protezione durante il<br />

nostro riposo notturno e per affidargli tutti i nostri pensieri e<br />

sentimenti. Pertanto, dopo la preghiera, c’è la possibilità di<br />

rimanere in cappellina per un momento di raccoglimento personale<br />

e/o per scrivere - liberamente e spontaneamente – pensieri<br />

o preghiere spontanee, ringraziamenti o riflessioni su un<br />

apposito “diario di bordo”. E’ bene che almeno un educatore<br />

sia disponibile in questi momenti, nel caso qualche ragazzo<br />

sentisse la necessità di confidarsi con qualcuno.<br />

Oltre ai momenti di preghiera personale, sono previsti alcuni momenti<br />

“speciali”:<br />

La veglia alle stelle, che ha luogo la sera prima del deserto e contribuisce<br />

a mettere i ragazzi “nel giusto clima”. Sarà incentrata<br />

sul Cantico delle Creature ed aiuterà i ragazzi a rendersi conto<br />

della Bellezza che li circonda e ad amarla come creatura di<br />

Dio; l’ambientazione naturale aiuterà in questo.<br />

Le celebrazioni eucaristiche saranno momenti importanti di incontro<br />

con Gesù, che, non dimentichiamolo, rimane sempre il<br />

“vero” protagonista di ogni campo. Saranno presumibilmente<br />

due: una nel giorno del Signore e una al termine del settimo<br />

giorno, come conclusione del campo.<br />

La cappella deve essere un punto fisso per tutto il campo dove i ragazzi<br />

possano andare a pregare, meditare, riflettere anche durante il<br />

giorno se lo desiderano, oltre che al momento della compieta.<br />

Lo svolgimento della preghiera viene curato, a turno, da un gruppo<br />

(durante i servizi, dopo la colazione). L’assistente, in particolare, aiuta<br />

13<br />

INTRO


INTRO<br />

i ragazzi ad “entrare” nella dinamica di questo momento e a cogliere<br />

il senso della sua struttura (canto, salmo, brano biblico,...). Successivamente<br />

ci si divide i compiti, avendo cura di provare brevemente<br />

i canti e di aiutare i lettori a proclamare bene la Parola o le invocazioni<br />

proposte.<br />

Shower time<br />

E’ necessario prevedere alcuni momenti in cui i ragazzi possano fare<br />

la doccia con tranquillità. Ciascun capocampo può organizzarsi come<br />

meglio crede, ma proponiamo di farle il secondo (al rientro dalla<br />

camminata), il quinto e il settimo giorno di campo.<br />

Tornei<br />

Solitamente durante il campo viene organizzato un torneo tra i<br />

gruppi. Spesso lo sport prescelto è la pallavolo (rispetto al calcio, è<br />

più facile che tutti, ragazzi e ragazze, giochino volentieri), ma consigliamo<br />

di rivalutare qualche vecchio “gioco” come ad esempio roverino.<br />

Di norma i tornei si svolgono dopo pranzo e, se c’è tempo, dopo<br />

cena. Sarà cura dell’équipe educatori stendere il calendario del torneo<br />

in modo da finire in tempo. Solitamente il torneo si conclude<br />

con una “super-sfida” tra la squadra vincente tra le squadre dei ragazzi<br />

e la squadra degli educatori.<br />

Palla...al centro<br />

La pagina centrale riporta, per ciascun giorno del campo, in forma<br />

schematica ed immediata, l’idea di fondo, l’atteggiamento, l’obiettivo,<br />

un breve riassunto della storia, i titoli delle attività e il riferimento<br />

per la traccia biblica. La sua funzione è di fornire un quadro generale<br />

del campo e di essere strumento indispensabile per il ripasso.<br />

Attenzione: non può assolutamente sostituire una lettura attenta e<br />

approfondita di tutto il <strong>libretto</strong>!<br />

14<br />

fedele e devota, è praticamente una di noi! Potremmo quasi chiamarla...Frate<br />

Jacopa!<br />

(Il frate esce e ritorna con Jacopa e altri amici)<br />

J: Frate Francesco! Che gioia rivederti!<br />

F: Donna Jacopa! Anzi: Frate Jacopa! Vieni, siediti a tavola con<br />

noi! Anche se vivi a Roma e hai una famiglia, sei una dei nostri!<br />

Raccontami del tuo viaggio!<br />

J: Oh, è stato molto bello! La dolcezza di questa stagione esalta la<br />

creazione del Signore! E poi, ho incontrato una giovane dolcissima<br />

e interessante: Chiara di Favorino, è qui di Assisi, forse la conosci...<br />

F: Chiara, sì, ho presente! Ha una decina d’anni meno di me, la<br />

ricordo ragazzina...<br />

J: Ora è cresciuta, è una giovane piena di fede e di carità! E’ cugina<br />

di quel Rufino che è entrato tra i tuoi frati...ti ha sentito predicare<br />

ed è rimasta estasiata dalle tue parole! Mi ha parlato di te, di voi,<br />

per tutto il viaggio! Vorrebbe fare qualcosa anche lei per cooperare<br />

alla vostra missione...<br />

F: Davvero? Sia lode a Dio che mette la sua grazia nel cuore dei<br />

giovani! Sarebbe meraviglioso che seguisse le tue orme: pensa,<br />

estendere lo spirito del nostro ordine a chi vive nel secolo...<br />

J: Già, sarebbe bello...ma Chiara mi sa che vuole qualcosa di più.<br />

Mi diceva che la madre la vorrebbe maritare a non so qual giovane<br />

signore...ma lei non vuole, lei vorrebbe essere tutta di Dio e seguire<br />

il tuo esempio!<br />

F: Essere proprio come noi? Questo mi sa che non è possibile...però...qualcosa<br />

mi dice che questo spirito che anima Chiara<br />

viene da Dio...ebbene, se Chiara si farà viva, il Signore mi ispirerà<br />

su come guidarla! Intanto vieni, Jacopa, e anche voi, cari amici!<br />

Glorifichiamo Dio e condividiamo questo pasto che oggi ci ha donato!<br />

(Escono)<br />

83<br />

STORY


STORY<br />

(escono)<br />

4° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Francesco,<br />

Bernardo, donna Jacopa, un frate, altri amici di Francesco.<br />

F: Frate Bernardo, posso chiederti un favore?<br />

B: Certo frate Francesco, dimmi pure!<br />

F: Dovresti scrivere a Donna Jacopa de’ Settesoli, quella nobildonna<br />

di Roma che è una così cara amica per me: chiedile se può<br />

mandarti del panno grezzo per fare una tonaca nuova, ne abbiamo<br />

bisogno...e, dato che ci sei, chiedile anche di fare quel dolce che le<br />

riesce benissimo...quello con le mandorle e il miele...i romani lo<br />

chiamano mostacciolo, mi pare. Ultimamente non sono stato molto<br />

bene e quel dolce squisito, condiviso con voi fratelli, mi aiuterebbe<br />

a tirarmi un po’ su, specie se fatto dalle mani amorevoli della mia<br />

cara e affettuosa amica!<br />

B: Le invio subito una lettera!<br />

(Escono. Entra donna Jacopa leggendo la lettera)<br />

J: Povero il mio caro amico Francesco, è stato poco bene! Ora gli<br />

faccio un sacco di mosticciolo, per lui e per i suoi fraticelli...anzi,<br />

sapete che vi dico? Vado io stessa a portarglielo, ad Assisi! E inviterò<br />

anche gli altri suoi amici, gli faremo una bella sorpresa!<br />

(Esce. Rientrano Francesco e Bernardo, con una Bibbia, leggendo<br />

ad alta voce dei passi significativi. Si siedono e qualcuno bussa<br />

alla porta.)<br />

F: Chi sarà mai ora?<br />

Frate: Francesco, c’è donna Jacopa de’ Settesoli con suo figlio,<br />

tutta la sua famiglia e con gli altri amici del convento. Portano doni...e<br />

desiderano entrare e pranzare con noi!<br />

B: Ma...avevamo posto come regola che nessuna donna entrasse<br />

nel nostro convento!<br />

F: Beh, per donna Jacopa faremo un’eccezione! E’ sempre stata<br />

82<br />

Insieme c'è<br />

più festa?<br />

“Tutti i frati cerchino di darsi alle opere buone; poiché sta scritto: Fa’ sempre qualche<br />

cosa di buono affinché il diavolo di trovi occupato; e ancora: l’ozio è il nemico dell’anima.<br />

Perciò i servi di Dio devono sapere sempre dedicarsi alla preghiera e a qualche opera<br />

buona. E si guardino i frati dal mostrarsi tristi all’esterno e oscuri in faccia come gli ipocriti,<br />

ma si mostrino lieti nel Signore e giocondi e garbatamente allegri”.<br />

OBIETTIVI<br />

Favorire la conoscenza reciproca,<br />

l’affiatamento tra i ragazzi e lo spirito<br />

di gruppo<br />

ATTEGGIAMENTO<br />

APERTURA.<br />

Il ragazzo fin dal mattino inizia a<br />

mettersi in gioco in nuove relazioni<br />

ed esperienze ed è chiamato da subito<br />

ad aprirsi all’altro, a condividere<br />

le proprie aspettative e ad essere<br />

partecipe nel proprio gruppo<br />

ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />

AGGANCIO STORIA<br />

Francesco è un giovane di Assisi, figlio<br />

di un ricco mercante di stoffe,<br />

Pietro di Bernardone, e di una raffinata<br />

ma umile nobildonna francese,<br />

Madonna Pica. E’ un giovane allegro,<br />

anzi, “festaiolo”, apprezzato dai<br />

numerosi amici e dalle ragazze.<br />

GIOCO - ATTIVITÀ<br />

Arrivo, accoglienza con canti e<br />

15<br />

1°<br />

bans, presentazione degli educatori,<br />

gioco di conoscenza, di movimento<br />

per rompere il ghiaccio (palla chiama<br />

nome, giro di nome e gesto ispirato<br />

da una musica di sottofondo o un<br />

ritornello che si alterna ogni 6-7 ragazzi).<br />

Indicazioni riguardanti la casa,<br />

il personale, i servizi da svolgere, gli<br />

eventuali ospiti, l’uso del telefono,<br />

l’accesso al bar…<br />

Gli educatori espongono il cartellone<br />

con gli orari e la struttura della<br />

giornata e il cartellone con i servizi.<br />

PRESENTAZIONE DEL CAMPO<br />

Non è un racconto di fantasia, né un<br />

film di fantascienza, tanto meno<br />

realtà virtuale. Il camposcuola 14enni<br />

“Missione Possibile” segue le orme di<br />

un Santo: Francesco di Assisi. Egli ci<br />

accompagna ogni giorno perché<br />

possiamo scoprire che in molte cose<br />

ci assomiglia, anche se è vissuto nel<br />

1200.<br />

Assisi è la cornice che utilizziamo:<br />

dalle sue vie provengono i gruppi dei<br />

nostri 14enni; è teatro di giochi e altri<br />

eventi; la natura di Assisi ispira il<br />

Cantico delle Creature.<br />

Al capocampo affidiamo il compito<br />

di introdurre i ragazzi in questa<br />

1


1<br />

nuova avventura: bastano le<br />

coordinate necessarie per potersi<br />

orientare (Francesco, Assisi, la<br />

ricerca....).<br />

FORMAZIONE DEI GRUPPI<br />

Suggerimento per restare in tema<br />

con Assisi: è arrivato un messaggio<br />

importante scritto su una<br />

pergamena che invita tutti i ragazzi<br />

a partecipare alla serata “Giochi in<br />

contrada”. La pergamena contiene<br />

anche i nomi dei ragazzi già<br />

suddivisi per gruppo. Il capocampo,<br />

dopo aver letto ufficialmente<br />

l’invito, procede con la formazione<br />

dei gruppi. Dalle diverse vie di<br />

Assisi (via della Rocca, via<br />

Fontebella, via del Colle, via del<br />

Torrione, borgo S. Pietro, piazza<br />

Nuova..) sono ufficialmente<br />

convocati i giovani assisani. Questa<br />

chiamata può essere una vera e<br />

propria investitura fatta dal<br />

capocampo, il quale affida il nuovo<br />

gruppo all’esperienza di una<br />

persona fidata (l’educatore).<br />

Esempio: “Dalla prestigiosa via della<br />

Rocca accorrano con gioia<br />

Francesca Rossi, Paolo Bianchi,…”<br />

E’ consegnato loro anche il<br />

materiale necessario per le attività.<br />

Quando tutti i gruppi sono stati<br />

convocati ci si può separare.<br />

Compito del gruppo è conoscersi ed<br />

affiatarsi per partecipare con entusiasmo<br />

e divertirsi ai giochi della<br />

serata.<br />

ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO<br />

-SISTEMAZIONE NELLE CAMERE<br />

16<br />

ATTIVITÀ IN GRUPPO<br />

Le attività che seguono fino al<br />

momento dell’Eremo sono da<br />

svolgersi nei singoli gruppi.<br />

GIOCO: LO CONOSCI?<br />

TEMPO: 45 min<br />

SCOPO: dare ai ragazzi la possibilità<br />

di una prima conoscenza dei componenti<br />

del proprio gruppo e di presentarsi<br />

e aprirsi a loro comunicando<br />

qualcosa di sé<br />

SVOLGIMENTO: All’interno di ciascun<br />

gruppo i ragazzi si scambiano delle<br />

informazioni che li riguardano seguendo<br />

una serie di domande fornite<br />

per iscritto dall’educatore. Cercano<br />

di memorizzare il più possibile<br />

quanto viene comunicato dagli amici<br />

con il solo uso della memoria, senza<br />

prendere appunti.<br />

In una seconda fase, in tre diverse<br />

zone, le contrade gareggiano a due a<br />

due in una staffetta. Due ragazzi alla<br />

volta, uno di ciascuna delle due<br />

squadre, concorrono nel gioco e chi<br />

tra i due arriva prima al termine del<br />

percorso può porre una domanda al<br />

gruppo avversario circa il concorrente<br />

appartenente a quel gruppo (la<br />

domanda va scelta tra quelle usate<br />

nella prima fase). Se la squadra risponde<br />

correttamente riceve un punto,<br />

se invece non sa rispondere il<br />

punto lo riceve chi ha posto la domanda.<br />

Si prosegue nel fare gareggiare<br />

almeno una volta tutti i com-<br />

F (entra e si inginocchia): O Spirito di Dio, illumina la mia mente, fa’<br />

che io veda…<br />

(Bernardo bussa alla porta, F va ad aprire)<br />

B: Francesco, sono Bernardo da Quintavalle…ho sentito molto parlare<br />

di te e desidero conoscerti. Vorrei invitarti a cena da me, ti va?<br />

F: Ben volentieri, caro Bernardo! Fammi strada!<br />

(Escono, poi rientrano. In scena viene portato un tavolo e due piatti.)<br />

F: Uh che bella casetta!<br />

B: Prego, mia madre ha preparato questa semplice cena..<br />

(Si siedono a tavola e mangiano)<br />

B: Francesco, si è fatto tardi: che ne dici di fermarti a dormire? Ho<br />

un letto libero, mio fratello si è appena sposato…<br />

F: Auguri! Ok, va bene! Andiamo!<br />

(Si stendono a terra e si addormentano. F a un certo punto si alza e<br />

si inginocchia)<br />

F: Dio mio, Dio mio…<br />

B: (tra sé e sé, osservandolo, non visto) Sta pregando…che gioia,<br />

che serenità sul suo viso!<br />

F: Dio mio…io sono sono un semplice ragazzo, ma tu puoi fare cose<br />

grandi anche attraverso l’ultimo dei tuoi servi! Ti prego, per la<br />

tua bontà e in nome di Gesù Cristo tuo figlio, fai tu ciò che io non<br />

sono in grado di fare!<br />

B (alzandosi e raggiungendolo): Francesco!<br />

F: Bernardo, credevo che dormissi! Ti ho svegliato, scusa…<br />

B: No, Francesco, scusami tu…è da prima che cerco il coraggio di<br />

dirtelo: io vorrei seguirti, vivere come te, ma non so se è la strada<br />

giusta!<br />

F: Bernardo, che bella cosa mi dici! Non preoccuparti: il Signore ci<br />

saprà indicare la strada. Sai cosa facciamo? Adesso andiamo a<br />

sentire la messa, poi fino a mezzogiorno staremo in silenzio e in<br />

preghiera, per chiedere a Gesù di mostrarci la sua volontà. La cercheremo<br />

meditando la sua Parola: vedrai che il Signore ci mostrerà<br />

la via giusta!<br />

81<br />

STORY


STORY<br />

bisogno di farlo in maniera così radicale? Puoi rinunciare al mondo<br />

inserendoti in un ordine religioso, così potresti essere povero senza<br />

far del male a tuo padre…<br />

F: Eccellenza, mi perdoni, ma io credo che Gesù mi chieda di seguirlo<br />

in maniera totale, secondo uno stile di vita rinnovato, mi chiede<br />

di tornare alla povertà evangelica! Ho cercato per tanti anni la<br />

felicità, ora finalmente la vedo: la felicità sta nel cercare il volto Dio e<br />

vivere la sua Parola!<br />

V: E come farai? Non hai una casa, un lavoro, un posto dove stare..<br />

F: Oh, questo non sarà un problema! Anche “il Figlio dell’uomo non<br />

ha dove posare il capo”, perché egli dimora presso Dio! Ed è quello<br />

che voglio fare anche io! E poi, lo dice Gesù stesso: “Guardate gli<br />

uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai:<br />

eppure il padre vostro celeste li nutre…non affannatevi dunque<br />

dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?<br />

Di tutte queste cose si occupano i pagani: il Padre vostro<br />

celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di<br />

Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta.” Questo<br />

è l’essenziale!<br />

(escono)<br />

Durante celebrazione serale: Francesco indossa il saio. Come sottofondo<br />

musicale si può mettere “Dolce Sentire”.<br />

4° GIORNO MATTINO Personaggi: Menestrello,<br />

Francesco, Bernardo.<br />

Menestrello: Il nostro Francesco dunque ha deciso di abbandonare i<br />

beni mondani per seguir Nostro Signore, ma ancor non comprende<br />

cosa Egli desideri da lui…ancor vive in Assisi, seppur schernito e<br />

disprezzato dai più, e cerca, nel silenzio e nella preghiera, la strada<br />

preparata per lui...ma c’è qualcheduno che non lo disprezza, ma al<br />

contrario sente il desiderio di conoscerlo: è Bernardo di Quintavalle,<br />

che era dé più ricchi e nobili e savi della città…<br />

80<br />

ponenti dei gruppi.<br />

Perché la gara riesca i ragazzi devono<br />

essere onesti e se i propri compagni<br />

non rispondono correttamente<br />

alla domanda che li riguarda, dire<br />

che quelli della propria squadra<br />

hanno sbagliato e non mentire al<br />

solo scopo di ricevere il punto<br />

(l’educatore del gruppo sarà vigile<br />

in questo eventualmente prendendo<br />

degli appunti nella fase di raccolta<br />

delle informazioni). Inoltre può essere<br />

loro suggerito, nella prima fase,<br />

di imparare particolarmente le informazioni<br />

di due amici del proprio<br />

gruppo anziché di tutti. Il punteggio<br />

di ciascuna contrada può essere il<br />

primo da inserire nel cartellone dei<br />

tornei o dei giochi di squadra.<br />

Alcune domande possibili:<br />

• Qual è il tuo sport preferito?<br />

• Quanti campiscuola hai fatto?<br />

• Quale scuola inizierai fra un mese?<br />

• Il titolo dell’ultimo libro letto<br />

• Qual è il tuo film preferito?<br />

• Quando compi gli anni?<br />

• Cosa ti piace fare nel tempo libero?<br />

ATTIVITÀ MANIPOLATIVA<br />

CON IL PONGO<br />

SCOPO: permette l’espressione di sé<br />

attraverso un’attività manipolativa e<br />

la comunicazione di impressioni<br />

sensoriali.<br />

SVOLGIMENTO: consegnate ad ogni<br />

17<br />

ragazzo un pezzo di pongo ed un<br />

cartoncino rigido che servirà da<br />

supporto. I ragazzi devono<br />

modellarlo per ottenere qualcosa che<br />

li rappresenti realmente, che<br />

comunichi un aspetto importante di<br />

sé oppure una loro profonda<br />

aspirazione. Fate capire ai ragazzi che<br />

non è importante il risultato estetico<br />

ma il significato della loro opera, ciò<br />

che essa rappresenta. Durante<br />

l’attività è interessante fare uno<br />

scambio delle impressioni tattili e<br />

sensoriali vissute.<br />

MERENDA<br />

ATTIVITÀ IN GRUPPO<br />

SCOPO: le attività della seconda parte<br />

del pomeriggio vogliono favorire<br />

l’affiatamento, lo spirito e l’identità<br />

di gruppo.<br />

SVOLGIMENTO: il gruppo si sceglie un<br />

NOME in tema con Francesco o<br />

Assisi.<br />

Realizza un MOTTO o un grido con<br />

il quale si identificherà per tutto il<br />

campo.<br />

Realizza lo STENDARDO del proprio<br />

gruppo con la stoffa e i colori a dita.<br />

Sceglie, prova e decide come<br />

presentare un gioco, una canzone<br />

allegra o un bans da proporre<br />

durante la serata per collaborare alla<br />

festa di tutti oppure uno spot dove si<br />

pubblicizza e con fantasia si personalizza<br />

il nome della propria contrada.<br />

ALL’EREMO<br />

Come primo giorno è importante<br />

introdurre bene i ragazzi a questo<br />

momento. Scegliere una posizione<br />

1


1<br />

comoda, mantenere il silenzio per<br />

sé e per i compagni, spiegare il<br />

significato del cordoncino e dei<br />

nodi.<br />

Domande:<br />

• Rifletti ora sulla tua disponibilità a<br />

costruire nuovi rapporti. Ti sei aperto<br />

agli altri? Quanto hai raccontato<br />

di te? Quanto ti sei sentito<br />

partecipe e coinvolto sentendo gli<br />

altri parlare di sé? Quanto hai cercato<br />

gli amici della tua parrocchia?<br />

• Come hai vissuto le attività della<br />

giornata? Con entusiasmo e impegno?<br />

Quanto ti sei spremuto le<br />

meningi per trovare con i compagni<br />

il nome e il motto del gruppo?<br />

CELEBRAZIONE<br />

⇒ lavori con la creta<br />

SERATA<br />

GIOCHI IN CONTRADA<br />

E’ la prima serata del campo che<br />

deciderà in parte anche<br />

l’andamento delle successive.<br />

Preparatela con cura dosando<br />

accuratamente canzoni, giochi e<br />

bans... Non create tempi morti,<br />

siate chiari e concisi nelle<br />

spiegazioni, evitate assolutamente<br />

cadute di tono o battute volgari<br />

anche da parte dei ragazzi: pure il<br />

divertimento è una questione di<br />

stile! Preparate la scaletta in anticipo<br />

così da inserire dove opportuno le<br />

proposte dei gruppi. Iniziate con la<br />

presentazione dei gruppi, dei motti<br />

e degli stendardi; la serata vedrà<br />

coinvolti i gruppi in quanto<br />

18<br />

squadre. Le prove possono essere:<br />

comporre una laude in rima al<br />

capocampo, danzare con una musica<br />

medievale…E’ meglio inserire anche<br />

un gioco di nomi per rinfrescare la<br />

memoria. Alcuni educatori possono<br />

costituire una giuria e valutare le<br />

prove e la presentazione dei motti e<br />

degli stendardi considerando: la<br />

collaborazione, l’originalità,<br />

l’affiatamento, il rispetto del silenzio,<br />

la capacità di divertirsi… Buona<br />

serata!<br />

PREGHIERA IN CAPPELLA<br />

Materiale della giornata<br />

◊ Cartelloni (per il programma della<br />

giornata, per i servizi, per il nome<br />

del gruppo...)<br />

• Pergamena per l’invito alla festa<br />

◊ Pongo<br />

◊ cartoncino rigido o altro materiale<br />

per supporto<br />

• Stoffa per stendardi<br />

◊ pennarelli per il nome del gruppo<br />

e il motto<br />

◊ cordoncino<br />

◊ materiale fornito dal centro<br />

diocesano<br />

• materiale da procurarsi<br />

tor mercante; il giovin signore desidera qualcos’altro, una felicità<br />

più vera, una vita più piena! E tutt’a un tratto non ha più voglia di<br />

festeggiare, di uscire e fare le ore piccole…di “far casino”, come<br />

dite voi. Egli desidera il silenzio esteriore, per sentir parlare il suo<br />

tumultuoso cuore...<br />

F (entra contemplando il creato, tenendo in mano una Bibbia): “O<br />

Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!”<br />

Finalmente oggi ho capito cosa cercavo, anzi CHI cercavo: cercavo<br />

Dio e desidero amarlo! E’ lui l’essenziale, e lui mi parla attraverso<br />

la sua Parola! E’ qui che devo cercarlo, qui che lo trovo: nelle<br />

sue meravigliose opere e soprattutto nella Parola che ci ha donato!<br />

PdB (entra): Oh eccoti qua, farabutto, ti prego dimmi che non è<br />

vero: gli operai, quei mascalzoni, non si sono presentati al lavoro,<br />

e affermano che sei stato tu a dargli una giornata di vacanza!!<br />

F: Sì padre è vero, perché? Mi sembravano tanto stanchi poveretti…<br />

PdB: Perché?!? Mi chiedi perché?!? Tu sei completamente fuori di<br />

testa, tu mi vuoi rovinare! Adesso ti porto dal Vescovo, te l’avevo<br />

promesso no?? Vediamo se davanti a lui avrai ancora il coraggio<br />

di disobbedire a tuo padre!<br />

(Escono. Entra il vescovo, con il seguito, e si siede sul trono, che<br />

dovrà essere portato in scena. Poi rientrano PdB e F e si inginocchiano)<br />

PdB: Eminenza, ehm, eccellenza, ehm, santità, insomma Vescovo,<br />

si ricorda che le avevo parlato di mio figlio Francesco, ecco,<br />

ehm…lui è sempre stato un bravo figliolo, ma da quando è tornato<br />

dalla guerra deve essergli andata qualche rotella un po’ fuori posto,<br />

diciamo pure un po’ tanto, perché ha deciso di rovinarmi! Ha<br />

regalato tutte le mie stoffe ai poveri, il frutto di mesi e mesi di commerci<br />

all’ultimo fiorino, e sta dilapidando tutto il mio patrimonio!!<br />

Per fortuna ho qualche soldo in banca, altrimenti saremmo già in<br />

fallimento! La prego faccia qualcosa!<br />

Vescovo: Calma, Pietro…Francesco, vieni qua…io ti capisco sai…<br />

è giusto fare la carità e seguire le orme di Gesù, ma c’è proprio<br />

79<br />

STORY


STORY<br />

non è più tanto baldo! Vi narrerò cosa combinerà il nostro giovanotto<br />

al suo ricco padre...<br />

(Sulla scena ci sono molte stoffe)<br />

F: Sono proprio furioso! Stamattina ho visto come vivono gli operai<br />

di mio padre…peggio degli animali, in baracche che cadono a pezzi<br />

e con meno di un fiorino al giorno, magari con tanti bambini da sfamare!<br />

E io sono qui, in mezzo a tutte queste stoffe, pieno di cibo<br />

che tra un po’ faccio indigestione…che poi, tutte ste ricchezze mica<br />

mi danno la felicità, anzi…tutte queste cose terrene mi distraggono,<br />

impedendomi di vedere ciò che veramente cerco…o chi veramente<br />

cerco…Ho trovato! Donerò tutto questo ai poveri, chissà che loro<br />

possano ricavarne qualche soldo per sfamare i loro bambini, e così<br />

sarò più libero anch’io!<br />

(Prende le stoffe e le lancia dal balcone. I poveri si affrettano a<br />

prenderle)<br />

F: Tenete! Queste stoffe e questi denari a me non servono, prendetele<br />

voi che ne avete bisogno! Tenete!<br />

PdB (entrando): Francesco cosa cavolo fai? Sei completamente<br />

fuori??<br />

F: Ma padre, non capisci? Solo liberandomi dalle cose terrene potrò<br />

vedere il volto di Dio ed essere come Gesù Cristo! Queste ricchezze<br />

sono come delle catene che mi impediscono di volare! Io invece<br />

voglio essere libero come gli uccelli del cielo! Voglio essere povero<br />

per arricchirmi dell’amore per Dio e per il mio prossimo! Voglio possedere<br />

solo lo stretto indispensabile…l’essenziale!<br />

PdB: Te lo do io l’essenziale! Un’altra uscita del genere e ti porto<br />

dal vescovo!<br />

(lo trascina via)<br />

3° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Menestrello,<br />

Francesco, Pietro di Bernardone, Vescovo.<br />

Menestrello: Eccoci qua, mie madame e messeri, come avete visto<br />

il nostro gentil Francesco è cambiato…non sogna più la gloria e gli<br />

onori dei prodi cavalieri, e poco l’attira anche la fulgida vita del geni-<br />

78<br />

Salita da cavaliere<br />

e discesa da...<br />

2°<br />

“Il mio cuore è pronto, Signore, il mio cuore è pronto: un inno io ti canterò (Salmo<br />

56,8). A me l’arpa, a me la cetra! Risorgi o mia gloria; io mi desterò all’alba<br />

(Salmo 56,9)”.<br />

OBIETTIVO<br />

Imparare a vivere il giorno del Signore<br />

ringraziandolo per il dono<br />

della vita, le bellezze del creato e gli<br />

amici con cui si cammina.<br />

ATTEGGIAMENTO<br />

SCOPERTA<br />

Per scoprire bisogna cercare e per<br />

cercare si necessita di conoscere e<br />

saper orientarsi. Grazie all’esercizio<br />

di orientamento e a qualche conoscenza<br />

abbiamo la possibilità di scoprire<br />

bellezze che prima non vedevamo:<br />

il creato, la sua perfezione<br />

nella semplicità apparente, la scoperta<br />

di una natura che parla di<br />

Dio.<br />

In questo giorno , tempo permettendo,<br />

i ragazzi vivranno l’escursione<br />

pertanto l’attività principale sarà<br />

il camminare insieme avvolti dalla<br />

cornice stupenda del creato nel quale<br />

Francesco vedeva la meravigliosa<br />

presenza di Dio Creatore e Signore<br />

della storia.<br />

19<br />

ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />

AGGANCIO STORIA<br />

Scoppia la guerra tra Assisi e Perugia,<br />

e Francesco ha deciso: vuole partire<br />

cavaliere, per conquistare onore e<br />

gloria. Parte dunque pieno di entusiasmo<br />

per l’avventura della guerra.<br />

GIOCO - ATTIVITÀ<br />

SCOPO: saper orientarsi e fare il punto<br />

nel camminare fisicamente e spiritualmente<br />

SVOLGIMENTO: a ciascun ragazzo<br />

viene data una cartina per orientarsi<br />

e annotare eventuali osservazioni.<br />

Nel <strong>libretto</strong> ragazzi vi sono le indicazioni<br />

per orientarsi in natura.<br />

ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO<br />

AGGANCIO STORIA (DA FARSI AD E-<br />

SEMPIO ALLA CHIESETTA, DOPO IL<br />

PRANZO AL SACCO)<br />

Durante la guerra tra Assisi e Perugia,<br />

gli Assisani hanno la peggio e l’inesperto<br />

Francesco viene fatto prigioniero.<br />

Giochi e bans da farsi sul luogo<br />

dell’escursione.<br />

2


2<br />

ATTIVITÀ IN GRUPPO<br />

Può essere utile ritrovarsi in gruppo<br />

per mezz’ora o rimandare l’attività<br />

di riflessione alla sera collegandola<br />

all’eremo: decida l’equipe a seconda<br />

dell’organizzazione stessa della giornata<br />

SCOPO: Sottolineare l’importanza e<br />

la bellezza delle persone e della<br />

natura che ci circondano.<br />

SVOLGIMENTO: Innanzitutto, si<br />

tratta di sentire le impressioni della<br />

passeggiata del mattino aiutando i<br />

ragazzi a non soffermarsi solo sulla<br />

fatica, il caldo e qualche disagio.<br />

Scopriamo se hanno saputo<br />

camminare insieme ai compagni e se<br />

si sono orientati lungo il cammino.<br />

Ciascun ragazzo può scrivere una<br />

breve preghiera di richiesta o di ringraziamento<br />

(fare il punto) per superare<br />

le difficoltà che il campo gli<br />

impegnerà a superare in questa settimana<br />

e ad andare contro tutte i<br />

luoghi comuni, le diffidenze, le paure<br />

di incontrare gli altri e di non incontrarli<br />

da amici, ma da nemici.<br />

Tali intenzioni verranno lette al<br />

momento dell’offertorio.<br />

ALL’EREMO<br />

Domande:<br />

• Sei riuscito a orientarti nella natura?<br />

• Cos’è che ti ha colpito in questa<br />

giornata?Qual è stata la cosa più<br />

bella che hai visto, udito o sperimentato?<br />

• Nella vita di tutti i giorni quali so-<br />

20<br />

no le bellezze e le scoperte che ti<br />

parlano di Dio?<br />

• In che modo la Parola di Dio potrebbe<br />

essere una scoperta?<br />

CELEBRAZIONE<br />

Si celebra la S. Messa, valorizzando il<br />

creato e coinvolgendo i ragazzi,<br />

anche grazie a quanto appena<br />

preparato.<br />

SERATA<br />

AGGANCIO STORIA<br />

Francesco trascorre un anno prigioniero<br />

dei Perugini, tra l’altro colpito<br />

da una lunga malattia. Al termine<br />

della guerra Pietro di Bernardone paga<br />

la cauzione e lo libera, ma il tempo<br />

di isolamento e la debolezza fisica<br />

lo hanno fatto riflettere sulla sua vita<br />

e sulla vanità dei suoi sogni, e inizia a<br />

chiedersi cosa vuole davvero dalla<br />

vita.<br />

Questa serata, di solito, viene<br />

preparata dagli educatori in quanto i<br />

ragazzi hanno poco tempo per farlo.<br />

Proponiamo pertanto due attività,<br />

lasciando ampia libertà di scelta e<br />

cambiamento, ricordando che per la<br />

riuscita della serata è fondamentale<br />

non tanto il particolare gioco<br />

proposto ma l’entusiasmo, la<br />

fantasia e il coinvolgimento del<br />

gruppo educatori.<br />

F: Ehm, papi, io ci ho pensato un po’…mi sa che non voglio fare il<br />

mercante come te…<br />

PdB: Eh? Come dici? Aaahhn già, scusa, tu vuoi fare il prode il<br />

cavaliere…eheheh, sì, infatti si è visto…<br />

F: Come dici?<br />

PdB: No niente scusa, dicevo, vuoi partire al seguito di coso di<br />

Brienne, fare le crociate...certo certo…però adesso non pensarci<br />

eh? Sei malato e devi guarire, adesso la mamma ti fa una bella<br />

tisana calda...ne riparleremo quando starai meglio!<br />

F: Il fatto è che non voglio più fare neanche il cavaliere…vedi, il<br />

periodo di prigionia mi ha aiutato a riflettere…e ho capito che tutti<br />

questi sogni di gloria, di ricchezza, boh, forse non fanno per me.<br />

Sono ricco, e sono stato un cavaliere, però nessuna di queste cose<br />

mi ha dato la vera felicità…il fatto è che io la voglio questa felicità,<br />

la desidero tanto, solo che ancora non so dove trovarla…per<br />

questo sento il bisogno di prendermi un tempo per guardare dentro<br />

me stesso, capire cosa voglio veramente dalla vita, capire qual è<br />

la mia vocazione…<br />

PdB: “Vocazione”? “Prendermi un tempo”? Per diana, Francesco,<br />

parli come tua madre…cioè, lei parla in francese, però la sostanza<br />

è la stessa…senti, adesso non ti preoccupare per ste cose e pensa<br />

solo a guarire eh? Vedrai che questi pensieri strambi se ne andranno<br />

via quando la febbre sarà passata, e tornerai quello di prima!!<br />

Andiamo!!<br />

F: Ma io non voglio tornare quello di prima…<br />

PdB: Oooh Francesco, bando alle ciance! E ora monta sul carro: si<br />

torna a casa!<br />

(escono)<br />

3° GIORNO MATTINA Personaggi: Menestrello,<br />

Francesco, Pietro di Bernardone.<br />

Menestrello: Buongiorno miei amabili signori! Canterello è qui per<br />

voi anche oggi per cantarvi le vicende del baldo Francesco, che<br />

77<br />

STORY


STORY<br />

mercante di stoffe di Assisi e..<br />

CP: Ahahah ci diamo delle arie eh? Ahahah..beh, senti, Francesco<br />

di Pietro di nonsochì, se tuo padre è tanto famoso e ricco, non avrà<br />

problemi a tirarti fuori di galera! Portatelo in cella: è prigioniero di<br />

Perugia!<br />

Soldati: Evviva Perugia!<br />

(Lo portano via)<br />

2° GIORNO SERA Personaggi: Francesco, Pietro di<br />

Bernardone.<br />

(F è seduto a terra, vestito di stracci)<br />

F : Povero me…sono in questa cella da un anno ormai…e io che<br />

credevo che mio padre mi avrebbe tirato fuori nel giro di un paio<br />

d’ore…credevo che fosse onnipotente…invece è solo un ricco mercante<br />

di stoffe…e così sono ancora qui, solo e per di più malato…<br />

se lo sapesse mia madre…<br />

PdB (fuori campo): E vedete di muovervi con quelle pratiche che ho<br />

un appuntamento im-por-tan-tis-si-mo a Spoleto!<br />

F: Ommamma, adesso comincio anche a delirare…sento la voce di<br />

mio padre…aiuto aiuto…<br />

PdB (entrando): Comunque dovreste vergognarvi! Fare questo a<br />

mio figlio! Ah, ma ve la farò pagare! Ho amicizie importanti a Perugia!<br />

F: Cavoli, è mio padre davvero! Papi!!<br />

(corre ad abbracciarlo)<br />

PdB: Francesco, figlio mio, eccoti qua, mamma mia come sei ridotto..<br />

Guardatelo e vergonatevi, brutti cattivoni! Beh adesso ce ne andiamo<br />

da qui…<br />

F: Grazie papà! Non posso crederci!<br />

PdB: Eheheh cosa credevi? Ricordati chi è tuo padre! Ho dovuto<br />

aspettare la fine della guerra, sai, cose burocratiche, ma poi mi sono<br />

precipitato qui e tac! Ti ho tirato fuori! Ho dovuto pagare un sacco<br />

di soldi, ma insomma dai…sono sicuro che con la tua abilità di<br />

commerciante me li farai riguadagnare in un battibaleno!<br />

76<br />

PROPOSTE:<br />

• Cruciverbone<br />

• Palio di Assisi<br />

PALIO DI ASSISI<br />

Si gioca suddivisi per gruppi. Ogni<br />

squadra ha in dotazione 3000<br />

punti. Come nel Palio di Siena<br />

l’importante non è vincere ma<br />

arrivare prima della contrada rivale.<br />

Pertanto all’inizio di ogni manche a<br />

rotazione vengono formate le<br />

coppie di contrade rivali. Alla fine<br />

della prova la contrada che si<br />

classifica meglio tra le due prende<br />

400 punti dal montepremi<br />

dell’altra.<br />

Il gioco consiste in una serie di sfide<br />

che il capogioco propone<br />

nell’ordine da lui precedentemente<br />

stabilito.<br />

Ad ogni gioco la contrada sceglierà i<br />

propri rappresentanti in base alle<br />

doti di ognuno. E' importante che<br />

tutti nel gruppo partecipino ai<br />

giochi.<br />

Anziché proporre i giochi in modo<br />

classico si possono suddividere in<br />

sfide di vario tipo :<br />

⇒ Sfida normale: Il capogioco<br />

propone il gioco e poi i gruppi<br />

scelgono i propri campioni.<br />

⇒ Sfida nascosta: Il capogioco dirà<br />

in cosa consiste solo dopo che i<br />

gruppi avranno presentato i<br />

concorrenti<br />

⇒ Sfida capricciosa: Il capogioco<br />

lancia in aria per due volte un<br />

21<br />

aereo. Si sfideranno i due gruppi<br />

presso i quali l’aereo plana<br />

⇒ Sfida misericordiosa: Viene data la<br />

possibilità al gruppo che è ultimo<br />

di sfidarne un altro. Se vince<br />

guadagna i punti come al solito,<br />

se perde non succede niente<br />

⇒ La manna: Il capogioco, all’inizio,<br />

fa vedere ai ragazzi una bella<br />

sveglia; quindi, senza farsi<br />

scoprire, rimette la suoneria in<br />

modo tale che essa suoni ad un<br />

certo punto del gioco. Poi mette<br />

la sveglia nel cassetto. Quando la<br />

suoneria scatta, il gruppo che<br />

vince la gara oltre ai punti soliti,<br />

toglie a tutti 150 punti.<br />

Presentiamo, quindi, alcune prove<br />

che possono essere usate per questo<br />

gioco:<br />

Battaglia dei galli<br />

Pictionary<br />

Ballo sul giornale<br />

Prove di mimo<br />

Brevi percorsi da fare in modo strano<br />

Bigliettini in equilibrio<br />

Costruzione di barche o aerei di carta<br />

Sfida con le sigle dei cartoni animati<br />

o con le pubblicità<br />

Memory<br />

Dopo la lunga passeggiata i ragazzi<br />

potrebbero essere troppo stanchi per<br />

un gioco con regole troppe complesse<br />

ed è quindi preferibile scegliere un<br />

gioco più semplice o ridurre i tipi di<br />

sfide e le regole del gioco.<br />

PREGLIERA IN CAPPELLA<br />

Dopo una giornata come quella<br />

2


2<br />

trascorsa, far notare ai ragazzi come<br />

è importante, dopo essersi presi il<br />

tempo per riflettere, rimettere i<br />

piedi ... per terra!<br />

Materiale della giornata<br />

• Occorrente per l’escursione<br />

• Cruciverbone da preparare prima<br />

di partire, se si sceglie questo<br />

gioco<br />

Annotazioni…<br />

22<br />

F: Ah, sì, le stoffe, 300 al metro..<br />

PdB: Che bravo, vedi Pica, l’ho detto io, ha la…stoffa del mercante<br />

ahahah ho anche fatto la battuta!<br />

F: A parte che è tristissima…papà, mamma, io non voglio fare il<br />

mercante. Con tutto il rispetto: la Storia non si fa con i ricamini! Io<br />

voglio partire cavaliere e difendere Assisi dai perugini! E poi voglio<br />

partire per le crociate, al seguito del grande Gualtiero di Brienne, e<br />

tornare coronato di gloria!<br />

MP: Oh mon Dieu mon Dieu…e se poi ti ammali??<br />

PdB: Ma dai Pica, quante lagne…pensa al lato positivo! Se questo<br />

diventa famoso tutti verranno alla nostra bottega! E se no…beh, la<br />

stoffa del mercante ce l’ha comunque, e tornerà ancora più forte e<br />

più furbo di prima!!<br />

F: Vado subito ad arruolarmi! Non vedo l’ora: tra due giorni si parte!<br />

Per la gloria!<br />

(Escono)<br />

2° GIORNO POMERIGGIO Personaggi: Menestrello,<br />

Guelfuccio, Capo dei Perugini, Francesco, soldati.<br />

Menestrello: Fu così che Francesco partì per la guerra. Ma era giovane<br />

e inesperto, e giunti a Collestrada…<br />

G: Avanti miei prodi! Per Assisi!<br />

Capo Perugini: Per Perugia!<br />

(Lottano, poi Francesco viene catturato)<br />

G: Ritiriamoci…abbiamo bisogno di rinforzi!<br />

(I perugini ridono)<br />

CP: Che branco di cialtroni! Due colpi di spada e se la danno a<br />

gambe…beh, e qui chi abbiamo? Chi è questo sbarbatello? Chi sei,<br />

la mascotte? Scommetto che non hai nemmeno incrociato la spada…<br />

F (spavaldo): Io sono Francesco di Pietro di Bernardone, il famoso<br />

75<br />

STORY


STORY<br />

che il sogno di molti giovani era proprio quello di partir cavaliere, per<br />

entrar nella Storia, quella con la esse maiuscola! Tra costoro v’era<br />

anche il nostro Francesco…<br />

(Entra Pietro di Bernardone con tante stoffe. Madonna Pica è seduta<br />

e legge un libro)<br />

PdB: Stoffe di qua, stoffe di là, sono il più fashion della citàààà!<br />

Uuuuh ma che bei broccati che ho comprato da quel mercante di<br />

Damasco! E li ho pagati una miseria! Sono proprio un abile mercante!!<br />

Ora però bisogna venderli bene altrimenti puf! Niente guadagno!<br />

E il guadagno è tutto, eheheh…per fortuna ho già trovato un acquirente:<br />

messer Gentiluccio, che sta preparando i cavalieri che partono<br />

per la guerra tra Assisi e Perugia!<br />

MP : Oh, i prodi cavalieri…come Orlando…Oh, Durlindana, come<br />

sei tersa e bella!<br />

PdB: Ma basta con queste cavolate!! Orlando...puah! A me basta<br />

che il Gentiluccio mi paghi, e bene possibilmente! E poi che razza di<br />

nome per una ragazza, Durlindana…<br />

MP: Oh mon Dieu, Pierre, non era una ragazza!! Era la sua spada!!<br />

PdB: Siamo a posto, questo parlava con le spade…vabbè lasciamo<br />

perdere! Chiamami Francescco piuttosto! Manderò lui dal Gentiluccio,<br />

vediamo come se la cava e se è un degno figlio di suo padre!<br />

F (entra con aria scanzonata): Mi hai fatto chiamare, paparino?<br />

PdB: Oh eccoti Francesco, senti, porta questi broccati al Gentiluccio<br />

(glieli dà) e fatti pagare almeno duecento fiorini al metro ok? Mi raccomando…<br />

F: Ok papi! Vado!<br />

(Esce e poi rientra)<br />

F: Fatto, 300 fiorini al metro, mio padre sarà contento…però cavoli<br />

che fighi quei cavalieri…loro sì che sono dei grandi, loro combattono<br />

contro il nemico e difendono le città, io al massimo combatto contro<br />

l’oste per farmi fare lo sconto sulla birra…no, sono stanco di fare<br />

una vita mediocre!! Io voglio di più, voglio il meglio! Ho deciso: parto<br />

cavaliere! Papi!<br />

PdB (entra assieme a Madonna Pica): Oh eccolo! Allora???<br />

74<br />

Io ho...<br />

dunque sono<br />

OBIETTIVO<br />

Far riflettere il ragazzo sull'essenzialità<br />

della Parola. Essa ci guida nella<br />

nostra vita quotidiana, in particolare<br />

nelle relazioni con gli altri e con<br />

le cose.<br />

ATTEGGIAMENTO<br />

POVERTÀ IN SPIRITO<br />

La povertà in spirito non significa<br />

affatto disprezzo dei beni materiali<br />

ed esaltazione della miseria e dell'indigenza.<br />

La povertà in spirito ci<br />

suggerisce invece un uso consapevole<br />

delle cose materiali avendo<br />

sempre come punto di riferimento<br />

la Parola . Inoltre questo atteggiamento<br />

sottolinea l'importanza del<br />

dono di quelle relazione che non<br />

sono scelte, chieste o imposte. Importante<br />

risulta allora la restituzione<br />

dei doni avendoli fatti fruttare.<br />

In questa giornata è indispensabile<br />

quindi far riflettere i ragazzi sull'essenzialità<br />

della Parola, la vera luce<br />

nella vita quotidiana, in particolare<br />

nelle relazioni con gli altri e nel<br />

rapporto con le cose materiali.<br />

23<br />

3°<br />

“Si ricordino i ministri e i servi che dice il Signore: Non sono venuto per essere servito,<br />

ma per servire; e, poiché a loro è stata affidata la cura delle anime dei fratelli, se<br />

qualcuno di essi si perdesse per loro colpa e per il loro cattivo esempio, nel giorno<br />

del giudizio dovranno rendere ragione davanti al Signore nostro Gesù Cristo”.<br />

ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />

AGGANCIO STORIA: Francesco,<br />

guarito dalla malattia, inizia a rendersi<br />

conto che la ricchezza e la<br />

gloria non gli danno la felicità, e<br />

decide di donare le preziose stoffe<br />

di suo padre ai poveri, per essere<br />

libero e mettersi alla ricerca dell’Essenziale.<br />

CACCIA ALLE RELAZIONI<br />

SCOPO: Il ragazzo capisce che le<br />

relazioni vanno conquistate, vissute<br />

e gioite<br />

MATERIALE: Cartoncini con i simboli<br />

corrispondenti alle sillabe (per<br />

ogni sillaba fare 4 cartoncini); biglietti<br />

con le indicazioni per i luoghi<br />

da trovare; 16 sassi; bende; immagine<br />

tagliata in pezzi; stereo+cd<br />

con canzoni-bans; 2 puzzle uguali<br />

DURATA: 2 ore<br />

SVOLGIMENTO: Il gioco consiste<br />

in una classica caccia al tesoro. Il<br />

gioco inizia con la suddivisione dei<br />

sei gruppi in quattro grupponi. Ad<br />

ogni gruppo viene consigliato un<br />

biglietto con il luogo da trovare.<br />

In ogni posto ci sarà poi un educatore<br />

che presenterà la prova e con-<br />

3


3<br />

segnerà quindi al termine un sasso<br />

e un simbolo che corrisponderà ad<br />

una sillaba di una parola che i ragazzi<br />

comporranno (è un anagramma)<br />

al termine di tutte le tappe.<br />

La parola che si verrà a formare<br />

è RELAZIONI. Le sillabe devono<br />

essere date in ordine sparso per<br />

permettere una maggiore difficoltà<br />

nell'identificazione della parola. La<br />

scelta dei luoghi della casa o anche<br />

del paese è a discrezione dell'équipe.<br />

Il tesoro, la ricchezza nella vita di<br />

Francesco, come nella nostra, sono<br />

le relazioni, il mettersi in relazione.<br />

La felicità dipende molto<br />

dalle relazioni che riusciamo a vivere,<br />

“conquistare” e coltivare nel<br />

tempo. Ecco allora il perché dell’anagramma<br />

da risolvere.<br />

Le quattro tappe sono le seguenti:<br />

-Intervista a tre passi<br />

Divisi a coppie i ragazzi si intervistano<br />

a vicenda su alcuni ambiti<br />

stabiliti precedentemente (nome,<br />

interessi, progetti, ultimo libro letto,<br />

film preferito, cibo preferito<br />

ecc); successivamente uno presenta<br />

l’altro all’interno di un piccolo<br />

gruppo formato da due coppie;<br />

alla fine nel grande gruppo ognuno<br />

dice l’aspetto che più l’ha colpito<br />

del compagno che aveva alla<br />

propria destra nel piccolo gruppo<br />

-Mi fido di te?<br />

Si divide il gruppo in due sottogruppi<br />

che si sfidano in un percorso<br />

di staffetta un po' particolare. A<br />

turno un ragazzo viene bendato e<br />

deve compiere un percorso al termine<br />

del quale deve cercare in u-<br />

no scatolone un pezzo di un immagine;<br />

trovatolo, lo riporta ai compagni<br />

e il ragazzo successivo può<br />

partire. Il ragazzo bendato, per eseguire<br />

il percorso, dovrà affidarsi alle<br />

istruzioni che gli daranno i suoi<br />

compagni.<br />

-Mi senti, ti sento, uh ci risentiamo!<br />

Ai ragazzi viene fatta ascoltare una<br />

canzone-bans. In seguito si dividono<br />

i ragazzi in due sottogruppi, ai<br />

quali verrà chiesto di ripetere la<br />

canzone precedentemente ascoltata.<br />

Vince il sottogruppo che, avendo<br />

ascoltato più attentamente, si<br />

avvicina di più alla canzone-bans<br />

corretta.<br />

-Quanta fretta ma dove corri, dove<br />

vai?!?<br />

Si divide il gruppo in due sottogruppi<br />

omogenei. Entrambi i gruppi<br />

hanno il compito di ricomporre un<br />

puzzle ma, mentre ad un gruppo<br />

vengono dati 3 minuti di tempo,<br />

all'altro ne vengono dati 10. In seguito<br />

si fa una piccola riflessione per<br />

mettere in evidenza come spesso la<br />

fretta ci porti a soluzioni più precarie<br />

rispetto a quando agiamo con<br />

più calma.<br />

Al termine della mattinata viene letta<br />

la prima parte della storia qui riportata:<br />

la metafora del barattolo<br />

riempito da sassi, piselli, sabbia,…<br />

come la vita di ciascuno. Francesco<br />

è alla ricerca, alla ricerca di ciò che<br />

è importante.<br />

24<br />

PdB: Ecco appunto…<br />

MP: François, stai per uscire? Fai il bravo eh? Ti sei coperto la gola?<br />

Hai fatto il ruttino? Mi raccomando che se no poi ti ammali, oh<br />

mon Dieu, no no no per carità!!!<br />

(Gli amici ridono)<br />

F: Scusate raga, mia mamma è un po’ apprensiva, ma mi vuole<br />

bene!! E’ lei che, da brava francese, mi ha insegnato il bon ton!<br />

A3: Hahaha il bon ton! Un paio di bicchieri di chianti e il bon ton te<br />

lo sei dimenticato…<br />

F: Sssshhh…ehm…no mamma, stavano scherzando!! Non ti preoccupare<br />

faccio il bravo bambino!<br />

MP: Mi raccomando François! Fai il bravo e divertiti!<br />

F: Quello sicuramente (strizza l’occhio agli amici) Non aspettatemi<br />

stasera che torno tardi! (raggiunge gli amici)<br />

Amici (assieme): Arrivederci signor di Bernardone, signora Pica!<br />

MP: Au revoir!!<br />

(escono assieme, cantando canzoni da osteria)<br />

2° GIORNO MATTINO Personaggi: Menestrello, Pietro<br />

di Bernardone, Madonna Pica, Francesco.<br />

Menestrello: (fischietta la canzoncina di Robin Hood della Disney<br />

(quella di Cantagallo che è anche la sigla iniziale del cartone) Oh,<br />

buongiorno messeri e donzelle! Mi è lecito sperar che il vostro riposo<br />

sia stato fruttuoso! Come sapete, la botte, ehm, la notte porta<br />

consiglio!! Come dite? Orsù, chiedete pure! Canterello è al vostro<br />

servizio! Ah, volete che vi narri ancora la historia del giovin Francesco!<br />

Ebbene, dovete saper che in illo tempore, c’eran per l’Italia<br />

molti prodi cavalieri che servivan dei gran Signori; e spesso i borghi<br />

vicini lottavan tra loro per il controllo del territorio. Vi eran poi dei<br />

gran condottieri che partivano per terre lontane per portar l’Evangelo,<br />

e spesso, mi duole dirlo, erano tutt’altro che pacifici messaggeri!<br />

Comunque, tali prodi cavalieri, quando tornavano in patria, erano<br />

accolti con grande onore e gloria, onde per cui potete ben capire<br />

73<br />

STORY


STORY<br />

castello marcondirondirondààààà!!<br />

Ohibò! Chi sono questi baldi messeri e queste gentili pulzelle? Comecomecome?<br />

I giovin quattordicenni dell’ACR?!? I miei ossequi!<br />

Quale onore! (si inchina) Eh? Chiedete chi sono io? Ebbene, vò a<br />

presentarmi or ora: sono Canterello il menestrello! (si inchina di<br />

nuovo) Vivo qui, ad Assisi, verde cittadina nel cuore dell’Umbria, e<br />

canto le meravigliose gesta di dame e cavalieri; e oggi vi voglio narrare<br />

la meravigliosa historia di un baldanzoso giovin signore della<br />

mia città: Francesco!<br />

(Esce. Entrano tre scanzonati amici)<br />

Amico 1: Oh ragazzi, Francesco è proprio un figo, cavoli…<br />

Amico 2: Mamma mia quanto hai ragione! Tutte quelle fi…gliole che<br />

gli girano attorno…vorrei io!<br />

Amico 3: E poi ha un gusto per le birre e i vinelli! Sa sempre consigliare<br />

i migliori…e l’oste ringrazia! (ridono)<br />

Amico 2: A proposito, è l’ora giusta per un aperitivo, andiamo a<br />

chiamarlo!<br />

(Vanno verso una porta e bussano)<br />

Amici (assieme): Cescooo ci sei?? Dai che andiamo all’osteria!<br />

Francesco (affacciandosi a una finestra, o dal balcone, o dalla porta):<br />

Ueilà ragazzi! All’osteria? Beh solo se andate in una degna di<br />

questo nome…e ben frequentata (strizza l’occhio)! Lo sapete che io<br />

sono difficile! Voglio solo il meglio!<br />

Amico 1: Eh lo sappiamo, Cesco! Anzi: Francesco di Pietro di Bernardone!<br />

Non perdi occasione per tirartela!<br />

PdB (affacciandosi anche lui): E ha ragione! Io, dico IO, sono Pietro<br />

di Bernardone, il più bravo e famoso mercante di stoffe della città!!<br />

E anche il più ricco (ridacchia)…Mio figlio Francesco non poteva<br />

che essere il fior fiore dei giovani di Assisi (gli dà una pacca sulla<br />

spalla) E fa bene a tirarsela, tutti devono sapere che questo giovanotto<br />

è figlio mio!<br />

F: (facendo un piccolo inchino) Merci, mon père…<br />

PdB: Ecco, basta che non ti metti a parlare francese…questa è tutta<br />

colpa di tua madre!!<br />

Madonna Pica (affacciandosi): François?!?<br />

72<br />

Il professore di filosofia, in piedi davanti alla<br />

sua classe, prese un grosso vasetto di marmellata<br />

vuoto e cominciò a riempirlo con dei sassi, di<br />

circa 3 cm di diametro.<br />

Una volta fatto chiese agli studenti se il contenitore<br />

fosse pieno ed essi risposero di si.<br />

Allora il professore tirò fuori una scatola piena<br />

di piselli, li versò dentro il vasetto e lo scosse delicatamente.<br />

Ovviamente i piselli si infilarono nei vuoti lasciati<br />

tra i vari sassi.<br />

Ancora una volta il professore chiese agli studenti<br />

se il vasetto fosse pieno ed essi, ancora una<br />

volta, dissero di si.<br />

Allora il professore tirò fuori una scatola piena<br />

di sabbia e la versò dentro il vasetto.<br />

Ovviamente la sabbia riempì ogni altro spazio<br />

vuoto lasciato e coprì tutto. Ancora una volta il<br />

professore chiese agli studenti se il vasetto fosse<br />

pieno e questa volta essi risposero di si, senza<br />

dubbio alcuno.<br />

Allora il professore tirò fuori, da sotto la scrivania,<br />

2 bicchieri d’acqua e li versò completamente<br />

dentro il vasetto, inzuppando la sabbia.<br />

Gli studenti risero.<br />

"Ora"- disse il professore non appena svanirono le<br />

risate-" Voglio che voi capiate che questo vasetto<br />

rappresenta la vostra vita.<br />

25<br />

3


3<br />

ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO<br />

AGGANCIO STORIA: Francesco capisce<br />

che l’Essenziale è Dio e che può<br />

trovarlo meditando la Sua Parola e<br />

contemplando le sue opere. Pietro di<br />

Bernardone però non accetta la strada<br />

che suo figlio sta percorrendo e<br />

lo conduce dal Vescovo, dove Francesco<br />

rinuncerà definitivamente alle<br />

sue ricchezze e deciderà di vestire<br />

solo un semplice saio (che indossa<br />

durante la celebrazione serale).<br />

COSA ME NE FACCIO?<br />

SCOPO: Far riflettere i ragazzi sul<br />

dono delle cose e sull'uso che se ne<br />

fa.<br />

MATERIALE: volantini pubblicitari<br />

di supermercati; penne e fogli; cartelloni;<br />

immagini di personaggi famosi<br />

in varie situazioni; rete; bigliettini<br />

verdi e rossi; dvd con film e<br />

pubblicità; striscioline di carta e<br />

penne<br />

DURATA: 1 ora<br />

SVOLGIMENTO: L'attività prevede<br />

dei laboratori, ognuno dei quali affronta<br />

l’uso e il consumo di alcuni<br />

beni e strumenti del giorno d’oggi.<br />

Verranno esposti, dopo pranzo, tre<br />

cartelloni, uno per laboratorio<br />

(scrivere su ciascun cartellone il titolo<br />

di un laboratorio comprendente<br />

due tematiche di approfondimento<br />

accoppiate secondo l’idea dell’equipe).<br />

I ragazzi potranno iscriversi a<br />

un laboratorio, scrivendo il proprio<br />

nome sul cartellone corrispondente<br />

(fissare per ogni laboratorio un nu-<br />

26<br />

mero massimo di persone). I luoghi<br />

della casa per ogni laboratorio sono<br />

a discrezione dell'equipe.<br />

I laboratori proposti sono sei accoppiateli<br />

a discrezione dell’equipe. Ciascun<br />

ragazzo si iscrive ad un laboratorio<br />

che affronta quindi due tematiche,<br />

di seguito le attività proposte :<br />

Fashion lab (laboratorio sulla MO-<br />

DA)<br />

OBIETTIVO: far riflettere i ragazzi sull'influenza<br />

che esercita la moda nel<br />

loro modo di vestirsi e comportarsi<br />

nelle varie circostanze quotidiane.<br />

SVOLGIMENTO: Ogni ragazzo deve<br />

scrivere qual è il suo ideale vestiario<br />

in varie circostanze: a scuola; ad una<br />

festa; nello sport ecc<br />

L'animatore presenta quindi alcune<br />

immagini di personaggi famosi e<br />

queste vengono messe a confronto<br />

con le descrizioni date dai ragazzi.<br />

PER LA RIFLESSIONE: stimolare i ragazzi<br />

alla riflessione sull'influenza che ha la<br />

moda, e in particolare l'abbigliamento<br />

di alcuni personaggi famosi, nel<br />

loro modo di vestire.<br />

Alcune domande-stimolo..<br />

-Mi vesto solo con vestiti alla moda?<br />

Oppure mi vesto in base ai miei<br />

gusti e preferenze?<br />

-Quale influenza hanno i personaggi<br />

famosi nel mio modo di vestire?<br />

-Come varia il mio modo di vestire<br />

in base alle varie circostanze?<br />

-…<br />

Occhio alla spesa!<br />

OBIETTIVO: rendere i ragazzi consa-<br />

Drammatizzazione della<br />

storia di Francesco<br />

F<br />

PDB<br />

MP<br />

Fr<br />

A<br />

C<br />

L<br />

EG<br />

SIL<br />

VFC<br />

M<br />

G<br />

P<br />

Sol<br />

B<br />

O<br />

M<br />

V<br />

+<br />

Francesco<br />

Pietro Di Bernardone, padre di Francesco<br />

Madonna Pica, madre di Francesco<br />

Frati<br />

Amici di Francesco<br />

Chiara<br />

Leone, il primo frate che segue Francesco<br />

Egidio, un frate<br />

Silvestro, un frate<br />

Voce Fuori Campo<br />

Menestrello<br />

Messer Gentiluccio, capo dei cavalieri<br />

un Perugino<br />

Soldati<br />

Bona di Guelfuccio, migliore amica di Chiara<br />

Ortolana, madre di Chiara<br />

Monaldo, zio di Chiara<br />

Vescovo<br />

Papa<br />

1° GIORNO POMERIGGIO<br />

Personaggi: Menestrello, tre amici, Francesco, Pietro di<br />

Bernardone, Madonna Pica.<br />

Menestrello: Oh che bel castello marcondirondirondello, oh che bel<br />

71<br />

STORY


8<br />

Voglio andare<br />

a casa<br />

“Quando i fratelli vanno per il mondo non portino niente per il viaggio, né sacco,<br />

né bisaccia, né pane, né pecunia, né bastone. E in qualunque casa entreranno<br />

dicano prima: Pace a questa casa. E dimorando in quella casa mangino e bevano<br />

quello che ci sarà presso di loro. Non resistano al malvagio; ma se uno li percuote<br />

su una guancia, gli offrano l’altra. E se uno vuol togliere loro il mantello,<br />

non gli impediscano di prendere anche la tunica. Diano a chiunque chiede;<br />

e a chi toglie il loro non lo richiedano”.<br />

OBIETTIVO<br />

Ritornare ed incamminarsi con il<br />

proprio entusiasmo negli ambienti<br />

quotidiani e nel cammino di gruppo<br />

del settore giovani<br />

ATTEGGIAMENTO<br />

GIOIA<br />

La gioia sperimentata si manifesti in<br />

ogni incontro e relazione.<br />

ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />

AGGANCIO STORIA: I frati sono disorientati:<br />

non si sentono all’altezza di<br />

continuare la missione del santo<br />

Francesco. Anche Chiara si sente inadeguata,<br />

ma consiglia i fratelli di<br />

pregare per Francesco. Nel momento<br />

in cui si riuniscono a pregare, però,<br />

Francesco appare tra loro e li<br />

rassicura, dicendo loro che anche lui<br />

era un semplice ragazzo, ma che affidandosi<br />

a Dio, Egli ha fatto attraverso<br />

di lui cose grandi. Anche loro,<br />

quindi (e anche ciascuno di noi) può<br />

farcela, nessuno è inadeguato: è una<br />

missione possibile!<br />

70<br />

RITORNO A CASA<br />

8°<br />

Dopo la preghiera del mattino, dopo<br />

aver preparato le valigie e averle<br />

ammassate in un angolo, ricordare la<br />

data del re-incontro.<br />

pevoli delle scelte che fanno con<br />

le loro famiglie a partire dalla spesa<br />

quotidiana e di come queste<br />

scelte siano manipolabili dalla<br />

pubblicità.<br />

SVOLGIMENTO: proporre al gruppo<br />

una spesa virtuale partendo da volantini<br />

pubblicitari dei supermercati,<br />

con un budget fissato, ad esempio<br />

€ 50/100 per fare la spesa per<br />

una settimana o per un particolare<br />

evento.<br />

Ogni ragazzo fa la propria lista<br />

della spesa, cercando di rientrare<br />

nei limiti di spesa, anche magari<br />

con beni non presenti nei volantini<br />

proposti. In seguito poi i ragazzi<br />

sono invitati a condividere le proprie<br />

spese con gli altri ragazzi.<br />

Si procede quindi a catalogare gli<br />

acquisti secondo una tabella con<br />

due righe: "Cosa necessaria" e<br />

"Cosa non necessaria" e due colonne:<br />

"Pubblicizzata" e "Non Pubblicizzata".<br />

Alcune note...<br />

Per “cosa necessaria” si dovrebbero<br />

indicare quegli acquisti necessari<br />

per il mantenimento delle persone,<br />

sarà interessante vedere cosa i<br />

ragazzi reputano necessario.<br />

Si stimolano i ragazzi a riflettere<br />

poi sulle differenze di prezzo tra<br />

prodotti pubblicizzati e non.<br />

PER LA RIFLESSIONE: far riflettere i<br />

ragazzi sul valore della spesa quotidiana<br />

e sull'influenza della pubblicità<br />

nei loro acquisti<br />

27<br />

Internet e videogiochi<br />

MATERIALE: biglietti rossi e verdi,<br />

rete<br />

SVOLGIMENTO: Come negli altri<br />

laboratori, l’obiettivo è quello di<br />

far capire ai ragazzi che quanto oggi<br />

è disponibile come mezzo di comunicazione<br />

è uno strumento da<br />

utilizzare e del quale non abusarne.<br />

Al centro della stanza si trova una<br />

rete che simboleggia la rete di<br />

Internet. Si chiede ai ragazzi di pensare<br />

cosa secondo loro rende più<br />

facile l’utilizzo di Internet e di riportarlo<br />

su un bigliettino di colore<br />

verde. I ragazzi, uno alla volta, presentano<br />

agli altri quanto hanno<br />

scritto e lo appoggiano sulla rete.<br />

Successivamente si chiede loro cosa<br />

può ostacolare l’utilizzo di Internet.<br />

Come prima si farà scrivere su un<br />

bigliettino rosso quanto i ragazzi<br />

hanno pensato e si ripeterà quanto<br />

fatto anche con i bigliettini verdi.<br />

Quanto fatto rientrare negli aspetti<br />

positivi di Internet potrà essere visto<br />

da qualcun altro come aspetto<br />

negativo. La discussione dovrà essere<br />

incentrata proprio su questi aspetti,<br />

cercando di far capire che ciò<br />

che conta non è il mezzo, ma l’utilizzo<br />

responsabile. Ad esempio, per<br />

qualcuno Internet può favorire le<br />

amicizie, mentre per altri le può ostacolare.<br />

In seguito si cercherà di stilare un<br />

decalogo per il corretto uso di<br />

Internet. Le indicazioni dovranno<br />

essere molto concrete e attuabili da<br />

tutti.<br />

Alcune indicazioni:<br />

-stimolare nei ragazzi la curiosi-<br />

3


3<br />

tà sul come funziona<br />

Internet: la conoscenza<br />

del mezzo di comunicazione<br />

può favorire un utilizzo<br />

responsabile;<br />

-non demonizzare il mezzo:<br />

non si deve mettere in discussione<br />

il mezzo, ma il<br />

come viene usato<br />

si può dare i seguenti link utili:<br />

http://www.commissariatodips.it/<br />

Si può accennare negli stessi termini<br />

ai videogiochi, ponendo l’attenzione<br />

agli scopi presentati nei diversi<br />

videogiochi (non crea nessun<br />

problema se lo scopo del videogioco<br />

è quello di rubare più macchine<br />

e uccidere altri protagonisti<br />

del videogioco?).<br />

TV o soprammobile?<br />

MATERIALE: dvd con film e pubblicità<br />

SVOLGIMENTO: Anche in questo<br />

laboratorio i ragazzi riflettono<br />

sugli strumenti che quotidianamente<br />

usano. Ma quale uso ne<br />

fanno? È il medesimo pensato in<br />

origine? Quali le risorse? Quali i<br />

rischi di un abuso?<br />

Per iniziare si può fare una statistica<br />

fra i presenti sulla quantità d’ore<br />

che trascorrono davanti alla tv<br />

e quali sono i programmi più seguiti<br />

dai presenti. Segue poi la visione<br />

di un paio di spezzoni di<br />

film e pubblicità.<br />

Si prosegue con qualche osservazione<br />

che faccia emergere:<br />

• In che modo la tv influenza le<br />

nostre scelte e i nostri ideali, il<br />

nostro tempo;<br />

• Di come la pubblicità è inserita<br />

sempre nel bel mezzo di una scena<br />

decisiva di un film<br />

• Dell’innalzamento del volume<br />

automatico allo scattare della<br />

pubblicità<br />

• Di come i prodotti sponsorizzati<br />

non siano nella realtà così come<br />

descritti in pubblicità<br />

• La priorità data ad alcune trasmissioni,<br />

in alcuni orari rispetto<br />

ad altri<br />

• Il potere di questo mezzo nel comunicare<br />

a tutti contemporaneamente<br />

• Gli approfondimenti culturali di<br />

alcune trasmissioni<br />

• ...<br />

Se rimane del tempo si invitano i<br />

ragazzi a pensare ad uno spot pubblicitario,<br />

un tg su Francesco e il<br />

campo da realizzare l’ultimo giorno.<br />

Cellulare: risorsa o dipendenza?<br />

MATERIALE: striscioline di carta,<br />

penne<br />

SVOLGIMENTO: Quali sono le<br />

funzioni del cellulare oggi? Quale<br />

uso ne fai?<br />

28<br />

69


7<br />

sé per ricordare e vivere nella quotidianità<br />

l’impegno preso.<br />

SERATA<br />

I ragazzi presentano il loro contributo<br />

alla serata finale. Gli educatori<br />

coordinano il tutto e prestano attenzione<br />

ai tempi per non correre il<br />

rischio di vivere una serata troppo<br />

lunga.<br />

AGGANCIO STORIA: Francesco<br />

sta per morire e lascia la comunità<br />

nella mani di frate Bernardo. Prima<br />

di morire, si fa rileggere la preghiera<br />

che aveva scritto all’inizio della sua<br />

missione, quel Cantico delle Creature<br />

che finisce con la lode a Dio per sorella<br />

Morte. Al termine della preghiera,<br />

Francesco muore tra le braccia<br />

di questa sorella temuta ed amata.<br />

.PREGHIERA IN CAPPELLA<br />

MATERIALE<br />

◊ Penne e matite<br />

◊ Fili per braccialetti<br />

◊ Dvd contente presentazione giovanissimi<br />

◊ TAU<br />

• Strisce di carta 15x5 cm<br />

• Cartelli con atteggiamenti<br />

• Biglietti per caccia al tesoro<br />

• Eventuale materiale per prove<br />

◊ materiale fornito dal centro<br />

diocesano<br />

• materiale da procurarsi<br />

68<br />

Munirsi di striscioline di carta e<br />

penne: con un quantitativo di caratteri(ad<br />

es. 160 come un SMS)<br />

far scrivere ai ragazzi una cosa importante,<br />

per la quale sarebbe meglio<br />

come minimo chiamarsi.<br />

I ragazzi spesso messaggiano e non<br />

per cose utili, senza rendersi conto<br />

che rispondono solo alle richieste<br />

pubblicitarie dei piani telefonici:<br />

“Più chiami, più ti ricarichi”, “il<br />

mondo gira intorno a te”...<br />

Quali i vantaggi di andare a trovare<br />

un amico? quali i messaggi per i<br />

quali è utile usare il cellulare o la<br />

telefonata? Quali gli sprechi?<br />

Far riflettere i ragazzi circa il soldi<br />

che si guadagnano e quelli che si<br />

spendono per il cellulare; si consuma<br />

troppo e che cosa mi perdo?<br />

Potrebbe essere utile far fare loro<br />

una scenetta dove tutti sono al<br />

cellulare e qualcuno li vuole intrattenere<br />

senza riuscirci (tipica scena<br />

dei gruppi giovanissimi).<br />

MERENDA<br />

DIAMOCI UNA REGOLATA!<br />

PRIMA PARTE<br />

Scopo: familiarizzare con la regola<br />

di vita spirituale e valutare l’aiuto<br />

che questo strumento può dare<br />

alla propria crescita.<br />

Svolgimento:<br />

Viene consegnata una regola a<br />

29<br />

ciascun ragazzo. Il capocampo o<br />

l’assistente spiegano e ricordano a<br />

grandi linee ai ragazzi il significato<br />

che essa può avere nella vita spirituale<br />

di ciascuno e come poterla<br />

sfruttare al meglio grazie all’aiuto e<br />

al sostegno<br />

di una guida spirituale. Le regola<br />

può essere un aiuto nella ricerca<br />

dell’essenziale (discernimento), ci<br />

ricorda l’importanza delle relazioni,<br />

della comunione, e la Parola illumina<br />

le nostre azioni imparando a riconoscere<br />

ciò che abbiamo come<br />

strumenti e come doni da restituire<br />

a Dio nella preghiera.<br />

SECONDA PARTE<br />

Scopo:vivere concretamente la<br />

“regola”, rendendola parte della<br />

nostra vita quotidiana.<br />

Svolgimento<br />

La regola è composta di tre parti:<br />

un vangelo, un pezzo di pane, una<br />

lampada. Formate tre grupponi ognuno<br />

dei quali, a turno girerà nelle<br />

tre tappe corrispondenti alle parti<br />

della regola. Ogni tappa è gestita<br />

da un educatore. In ogni tappa viene<br />

letta la parte della regola<br />

corrispondente.<br />

Tappa della comunione:<br />

i ragazzi impastano il pane che potrà<br />

essere usato nella celebrazione;<br />

Tappa del vangelo<br />

i ragazzi leggono un brano del Vangelo<br />

e cercano di trarne alcune considerazioni<br />

ed insegnamenti in particolare<br />

in riferimento alla loro<br />

quotidianità<br />

Tappa del discernimento:<br />

i ragazzi entrano in una stanza<br />

buia. Qui viene chiesto loro di im-<br />

3


3<br />

maginare quello che c’è nella stanza.<br />

Alla fine viene accesa una lampada<br />

che permette di vedere<br />

gli oggetti (senza la luce di Dio<br />

non riusciamo a capire ciò che succede<br />

nella nostra vita).<br />

Per la riflessione<br />

Al termine di ogni tappa l'animatore<br />

stimola una riflessione;in particolare<br />

i ragazzi possono valutare<br />

la chiarezza della regola, quanto è<br />

vicina alle loro esigenze, la possibilità<br />

di attuare le proposte nella<br />

loro vita, le perplessità emerse e<br />

qualsiasi altro<br />

punto che venisse toccato.<br />

ALL’EREMO<br />

-Nella nostra vita quotidiana la<br />

Parola che ruolo ha?<br />

-Che valore diamo alle relazioni<br />

con gli altri?<br />

-Che rapporto abbiamo con le cose<br />

materiali?<br />

CELEBRAZIONE<br />

Lettura del finale della storia<br />

SERATA<br />

Una proposta per la serata:<br />

MENO ALCOL PiU' GUSTO!<br />

Preparazione di alcuni cocktail analcolici<br />

da parte di animatori e<br />

ragazzi. Si può magari fare un concorso<br />

per la bevanda più buona.<br />

La giuria può essere formata da<br />

animatori e/o ragazzi.<br />

Per alcuni esempi di cocktail analcolici<br />

vedi il link:http://<br />

www.menoalcolpiugusto.it/<br />

MATERIALE DELLA GIORNATA<br />

◊ bende;<br />

◊ penne e fogli<br />

• Cartoncini con i simboli corrispondenti<br />

alle sillabe (per ogni<br />

sillaba fare 4 cartoncini);<br />

• biglietti con le indicazioni per i<br />

luoghi da trovare;<br />

• 16 sassi;<br />

• immagine tagliata in pezzi;<br />

• stereo+cd con canzoni-bans;<br />

• 2 puzzle uguali<br />

• volantini pubblicitari di supermercati;<br />

◊ cartelloni;<br />

• immagini di personaggi famosi<br />

in varie situazioni;<br />

• rete;<br />

• bigliettini verdi e rossi<br />

• Dvd e film con pubblicità<br />

• Striscioline di carta<br />

◊ materiale fornito dal centro<br />

diocesano<br />

• materiale da procurarsi<br />

30<br />

campo... noi! L’ascolto della Parola<br />

di Dio durante la S.Messa deve<br />

farci uscire cambiati o è inutile!<br />

Nota: coltivarsi nel cammino a casa!<br />

Preghiere. Dopo l’ascolto nasce<br />

spontanea la preghiera per noi e<br />

per tutta l’umanità. Non mancheranno<br />

di certo le intenzioni di preghiera<br />

nate nel cuore dei ragazzi<br />

dopo la verifica.<br />

Liturgia Eucaristica<br />

Offertorio. I primi cristiani, durante<br />

l’offertorio, offrivano ciò che<br />

potevano per chi era nel bisogno.<br />

Alla fine della celebrazione, quanto<br />

era stato raccolto veniva distribuito.<br />

Noi offriamo al Signore il<br />

pane e il vino, frutto del lavoro<br />

dell’uomo, perché lo trasformi in<br />

cibo di vita eterna, offerto a tutti<br />

gli uomini. Non servono perciò<br />

cose o segni inutili o superflui. Segno:<br />

volendo si può portare all’altare<br />

un cestino con dentro i Tau<br />

che vengono consegnati alla fine<br />

della Messa.<br />

Preghiera Eucaristica. È il momento<br />

più importante della Messa.<br />

È il momento del mistero del grande<br />

amore di Dio. Proponiamo la<br />

preghiera eucaristica III. I ragazzi la<br />

possono seguire sul loro <strong>libretto</strong><br />

del campo.<br />

Riti di Comunione<br />

Padre nostro<br />

Segno di pace. All’inizio della celebrazione<br />

è stata importante la<br />

riconciliazione, chiedendo perdo-<br />

67<br />

no per poter ascoltare, con animo<br />

disponibile, la parola di Dio; è ora<br />

altrettanto importante porre un segno<br />

concreto di pace - riconciliazione,<br />

prima di ricevere il Corpo di Gesù.<br />

Perdono e pace sono due cose<br />

indispensabili per la vita e la dignità<br />

di ogni persona. È inutile fare questi<br />

gesti a messa, se poi non riusciamo<br />

a farli ogni giorno, nella vita quotidiana!<br />

Comunione. È il momento più bello.<br />

È dall’inizio della Santa Messa<br />

che ci prepariamo per questo incontro.<br />

... e se è stato un vero incontro<br />

tra due persone che si vogliono bene,<br />

non può che nascere il<br />

Ringraziamento. Anche questo<br />

momento non deve essere difficile<br />

da esprimere ai ragazzi dopo la verifica<br />

del pomeriggio. Per ringraziare<br />

ci sono tanti motivi.<br />

Riti di Conclusione. È la festa di<br />

un incontro voluto, cercato e vissuto<br />

bene, che lascia il desiderio di riviverlo<br />

ancora. È la gioia di un incontro<br />

che si vuole portare anche<br />

ad altri. È la certezza che Dio è un<br />

Padre Buono che sarà sempre con<br />

noi. È la voglia di portare l’amore<br />

di questo Padre a tutti.<br />

Si consegnano i Tau.<br />

Perché un Tau? Perché è il simbolo<br />

per eccellenza della spiritualità francescana.<br />

Il cordino di ciascun Tau è<br />

caratterizzato dal fatto di avere tre<br />

nodi, ed essi possono simboleggiare<br />

altrettanti impegni di vita che i ragazzi<br />

si sentono di prendere al termine<br />

del campo. Inoltre il Tau potrà<br />

essere indossato come collana,<br />

ciondolo o braccialetto, permettendo<br />

ai ragazzi di portarlo sempre con<br />

7


7<br />

libero per scambiarsi gli indirizzi o i<br />

numeri di telefono, dato che non<br />

verrà consegnato loro il foglio con i<br />

dati di tutti i partecipanti.<br />

AGGANCIO STORIA: Francesco spiega<br />

a frate Leone cos’è perfetta letizia:<br />

sopportare con pazienza e serenità<br />

le avversità e le ingiustizie, pensando<br />

alle sofferenze di Gesù.<br />

MERENDA<br />

PREPARAZIONE DELLA SERATA:<br />

Ogni gruppo dà il suo contributo<br />

per la serata finale. E’ possibile<br />

drammatizzare una scenetta, comporre<br />

una canzone, modificare un<br />

bans, inventare un gioco, annunciare<br />

un TG... Rigorosamente obbligato<br />

è il tema da proporre: episodi,<br />

aneddoti, "tormentoni" del camposcuola;<br />

può essere utile avvisare i<br />

ragazzi di questa possibilità già dal<br />

giorno prima in modo da permettere<br />

loro un primo confronto nei momenti<br />

liberi.<br />

ALL’EREMO<br />

L’attività è leggermente diversa da<br />

quella dei giorni precedenti e richiama<br />

un’attività che i ragazzi hanno<br />

già vissuto ad inizio campo. Come il<br />

primo giorno consegnare ad ognuno<br />

un pezzo di creta o pongo ed un<br />

supporto (un cartoncino). La creazione<br />

finale esprime simbolicamente<br />

come il ragazzo è cambiato durante<br />

la settimana. Sarà diversa dall’opera<br />

del primo giorno perché tutti si sono<br />

arricchiti di nuova esperienze, di<br />

nuovi incontri, di nuove speranze. Il<br />

66<br />

nuovo oggetto può comunicare ciò<br />

che si è capito di sé, dove si vuole<br />

andare, ciò che è importante per la<br />

propria vita…<br />

CELEBRAZIONE CONCLUSIVA<br />

Al posto della preghiera della sera si<br />

celebra la Messa conclusiva.<br />

⇒ lavori con il pongo<br />

⇒ consegna del segno del campo<br />

Durante questa S. Messa vogliamo<br />

ricordare ai ragazzi quanto hanno<br />

vissuto in questi giorni. Per questo<br />

motivo, cercare di evidenziare le varie<br />

parti di cui è costituita la Celebrazione<br />

Eucaristica:<br />

Rito di introduzione -<br />

accoglienza. Far ricordare ai ragazzi<br />

la trepidazione, l’eccitazione, la curiosità<br />

provate all’arrivo al camposcuola.<br />

È lo stesso stupore, rispetto e<br />

desiderio di un incontro speciale che<br />

si deve provare all’inizio della messa.<br />

Liturgia Penitenziale. Visto che nel<br />

pomeriggio c’è stata la verifica del<br />

campo, non dovrebbe essere difficile,<br />

per i ragazzi, presentare le loro<br />

richieste di perdono. La riconciliazione<br />

è un elemento indispensabile per<br />

chi vuole incontrare una persona importante<br />

nel migliore dei modi (e<br />

anche per iniziare un’esperienza nella<br />

pace).<br />

Liturgia della Parola. E’ importante<br />

l’ascolto vero, quello che ci cambia<br />

dentro e ci fa fare delle scelte<br />

concrete per migliorare la nostra vita<br />

e quella degli altri. Vedi Francesco,<br />

Zaccheo e... dopo l’esperienza del<br />

I sassi sono le cose importanti: la vostra famiglia,<br />

i vostri amici, la vostra salute, i vostri genitori,<br />

le cose per le quali se<br />

tutto il resto fosse perso, la vostra vita sarebbe<br />

ancora piena.<br />

I piselli sono le altre cose per voi importanti: lo<br />

studio, la vostra camera, il vostro motorino.<br />

La sabbia è tutto il resto: le piccole cose".<br />

''Se mettete dentro il vasetto per prima la sabbia"-continuò<br />

il professore-"non ci sarebbe spazio<br />

per i piselli e per i sassi.<br />

Lo stesso vale per la vostra vita.<br />

Se dedicate tutto il vostro tempo e le vostre energie<br />

alle piccole cose, non avrete spazio per<br />

le cose che per voi sono importanti.<br />

Dedicatevi alle cose che vi rendono felici: giocate<br />

con i vostri fratelli, portate il vostro miglior<br />

amico al cinema, uscite con chi vi è caro.<br />

Ci sarà sempre tempo per studiare, sistemare<br />

la camera, fare un giro in motorino.<br />

Prendetevi cura dei sassi per prima, le cose che<br />

veramente contano. Fissate le vostre priorità, il<br />

resto è solo sabbia".<br />

Una studentessa allora alzò la mano e chiese al<br />

professore, cosa rappresentasse l’acqua.<br />

Il professore sorrise: "Sono contento che me<br />

l'abbia chiesto.<br />

Era giusto per dimostrarvi che non importa<br />

quanto piena possa essere la vostra vita, perchè<br />

Dio riempie ogni spazio ed è presente in ogni<br />

cosa.<br />

31<br />

3


3<br />

32<br />

fare questo utilizzano il grafico con i<br />

nodi presente all’interno del loro<br />

<strong>libretto</strong> (vedi introduzione). Successivamente<br />

ciascun ragazzo riceverà<br />

dall’educatore un filo colorato del<br />

colore associato al giorno. I ragazzi<br />

dovranno inoltre cercare il biglietto<br />

relativo al proprio gruppo che fornirà<br />

loro le indicazioni per il raggiungimento<br />

della tappa successiva,<br />

mediante un altro indovinello oppure<br />

una piccola prova. Si procede<br />

così finché tutti hanno percorso tutte<br />

le tappe e raccolto i relativi fili. È<br />

necessario che i gruppi visitino le<br />

tappe in maniera sfasata per evitare<br />

sovrapposizioni e attese: per questo<br />

motivo gli educatori pongano attenzione<br />

nel percorso che scelgono di<br />

far compiere ai ragazzi. Esempio: il<br />

gruppo 1 visiterà per prima la tappa<br />

relativa al primo giorno, poi quella<br />

relativa al secondo giorno, il gruppo<br />

2 partirà dal secondo giorno,<br />

poi andrà al terzo e così via, e visiterà<br />

la tappa relativa al primo giorno<br />

per ultima. Dopo aver completato<br />

il grafico e raccolto tutti i fili i ragazzi<br />

vengono indirizzati nei luoghi<br />

di ritrovo dei rispettivi gruppi.<br />

Gli educatori spiegano ai ragazzi che<br />

i fili che hanno appena raccolto serviranno<br />

per realizzare un braccialetto<br />

che rappresenterà una sorta di<br />

verifica del modo in cui essi hanno<br />

saputo vivere i vari atteggiamenti<br />

nel corso della settimana, e di quanto<br />

pensano di potersi impegnare a<br />

casa. I ragazzi annodano quindi il<br />

65<br />

braccialetto eseguendo, per ciascun<br />

atteggiamento (e quindi per ciascun<br />

colore), un numero di giri/nodi che<br />

sarà pari al numero di nodi indicati<br />

nell’apposita pagina, comprendenti<br />

anche il “bonus” di 10 nodi relativi<br />

all’impegno a casa (vedi introduzione)<br />

. L’educatore a tal proposito può<br />

stimolare i ragazzi chiedendo loro<br />

come pensano di mantenere gli atteggiamenti<br />

imparati al campo; deve<br />

renderli coscienti che non sarà cosa<br />

facile, ma non per questo dovranno<br />

scoraggiarsi.<br />

DALL’ A.C.R. ALL’ A.C.G. : SO COSA<br />

LASCIO E SO COSA TROVO<br />

SCOPO: curare il passaggio dei ragazzi<br />

ai giovanissimi, creando aspettative<br />

positive verso le novità che li<br />

aspettano.<br />

MATERIALE: dvd contenente un<br />

filmato di presentazione dei Giovanissimi.<br />

LUOGO: Salone<br />

TEMPO: 15-20 minuti, prima di<br />

pranzo. Se i tempi sono stretti l’attività<br />

può essere spostata nel primo pomeriggio.<br />

SVOLGIMENTO: viene presentato<br />

ai ragazzi un video che presenta il<br />

settore giovani.<br />

ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO<br />

CONCLUSIONE TORNEI. È questo<br />

il momento per concludere i vari tornei<br />

e per l’eventuale sfida educatori<br />

contro ragazzi.<br />

TEMPO LIBERO. Ricordare ai ragazzi<br />

di sfruttare i momenti di tempo<br />

7


7<br />

La verifica delle attività proposte<br />

può essere fatta toccando i seguenti<br />

punti:<br />

Lavoro e affiatamento nel gruppo<br />

Confronto con le aspettative prima<br />

del campo<br />

Temi proposti<br />

Aggancio a Francesco (Quali aspetti<br />

della sua vita ti hanno maggiormente<br />

colpito? I suoi insegnamenti sono<br />

ancora attuali?)<br />

Attività (Come hai vissuto le attività<br />

proposte? Hai sempre saputo metterti<br />

in gioco?)<br />

Momenti ricreativi<br />

3. I momenti di preghiera. Vengono<br />

discussi i seguenti punti:<br />

Le celebrazioni (Quali momenti mi<br />

sono piaciuti maggiormente e perché?)<br />

Il cammino personale di fede<br />

(Come ho vissuto personalmente i<br />

vari momenti di preghiera? Come<br />

ho vissuto il momento di progressione<br />

personale? Una volta tornato<br />

a casa, come posso continuare a coltivare<br />

la mia vita spirituale?)<br />

Il momento del deserto (Sono riuscito<br />

a vivere serenamente questo<br />

momento? Rifarei questa esperienza?<br />

Il tempo previsto è stato sufficiente?)<br />

Nel guidare la verifica gli animatori<br />

dovranno cercare di far emergere il<br />

punto di vista dei ragazzi, in modo<br />

che essi possano ripercorrere le diverse<br />

attività proposte con particolare<br />

riguardo a come le hanno vissute.<br />

Durante le discussioni, lasciare<br />

comunque spazio a suggerimenti<br />

per migliorare il campo.<br />

In accordo con l’assistente, i singoli<br />

gruppi possono eventualmente for-<br />

64<br />

mulare alcune preghiere dei fedeli o<br />

atti penitenziali da utilizzare nel corso<br />

della celebrazione conclusiva.<br />

CACCIA ALL’ATTEGGIAMENTO<br />

SCOPO: permettere ai ragazzi di verificare<br />

come hanno saputo vivere gli<br />

atteggiamenti caratteristici dei vari<br />

giorni ripercorrendoli.<br />

MATERIALE: fili per braccialetti<br />

suddivisi per colore (un colore per<br />

atteggiamento); cartelli indicanti gli<br />

atteggiamenti; biglietti con indovinello<br />

sulla tappa successiva (oppure<br />

con la prova da superare); eventuale<br />

materiale necessario per le prove.<br />

LUOGO: nei dintorni della casa.<br />

TEMPO: All’incirca mezz’ora – tre<br />

quarti d’ora<br />

SVOLGIMENTO: l’attività è una<br />

sorta di caccia al tesoro durante la<br />

quale i ragazzi guadagnano dei fili<br />

colorati (uno per ogni atteggiamento<br />

vissuto nel corso della settimana) che<br />

permetteranno loro di realizzare un<br />

braccialetto rappresentativo di come<br />

hanno vissuto i vari atteggiamenti.<br />

Gli educatori forniscono al gruppo<br />

un biglietto contenente un indovinello<br />

relativo al luogo della prima<br />

tappa. Una volta individuato il luogo<br />

i ragazzi lo raggiungono e scoprono,<br />

grazie al cartello identificativo<br />

della tappa, l’atteggiamento caratteristico<br />

della tappa stessa con il<br />

relativo colore. Vengono quindi invitati<br />

a riflettere su quanto si sentono<br />

in grado di mantenere l’atteggiamento<br />

una volta tornati a casa, e per<br />

Iubilate<br />

Deo<br />

OBIETTIVO<br />

Il ragazzo capisce l’importanza di<br />

una relazione con il Signore Gesù,<br />

Amico fra gli amici e lo sceglie compagno<br />

di strada. Il ragazzo fa esperienza<br />

dell’amore di Dio attraverso<br />

l’esercizio della “Parola” e lo riscopre<br />

nella condivisione, nell’amicizia<br />

autentica<br />

ATTEGGIAMENTO<br />

DISCERNIMENTO<br />

Per discernimento intendiamo quell’atteggiamento<br />

che necessita di un<br />

tempo di silenzio personale nel quale<br />

prendendo in mano la propria<br />

vita, la quotidianità, la si passi al vaglio<br />

e si separi quanto c’è di buono<br />

agli occhi di Dio, secondo la sua Parola,<br />

e vale quindi la pena di far<br />

fruttare considerare, approfondire,<br />

valorizzare, da quanto invece risulta<br />

superfluo e che si può lasciar scorrere<br />

via. Grazie all’esperienza di deserto<br />

ciascun ragazzo si sperimenta<br />

in questo atteggiamento che dovrebbe<br />

divenire ordinario nella sua<br />

vita affinché essa sia una vita piena,<br />

33<br />

4°<br />

“Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Dio, concedi a noi miseri di fare, per<br />

tua grazia, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che ti piace, affinchè<br />

interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo,<br />

possiamo seguire le orme del Figlio tuo, il Signore nostro Gesù Cristo, e a te, o<br />

Altissimo, giungere con l’aiuto della tua grazia”.<br />

una vita secondo lo Spirito. Nel pomeriggio<br />

affrontando il tema dell’amicizia<br />

il ragazzo cerca di leggere le<br />

proprie relazioni amicali con tale stile<br />

affinché diventino amicizie fraterne.<br />

APPROFONDIMENTO:<br />

• Vedi enciclica sul Giubileo Tertio<br />

millennio adveniente<br />

ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />

AGGANCIO STORIA: Bernardo di<br />

Quintavalle, giovane nobile di Assisi,<br />

inizia a sentire il desiderio di seguire<br />

Francesco dopo aver visto la sua serenità<br />

e la sua devozione. Per capire<br />

se la strada di Bernardo è effettivamente<br />

questa, Francesco e Bernardo<br />

si affidano alla preghiera silenziosa e<br />

alla meditazione della Parola.<br />

DESERTO<br />

Il deserto deve essere vissuto come<br />

un incontro personale con Dio. In<br />

questa mattinata i ragazzi sono seguiti<br />

dall’assistente. Il compito degli<br />

educatori è quello di aiutare i ragazzi<br />

a trovare il silenzio e la concentrazione<br />

necessari per l’incontro con<br />

4


4<br />

Dio. Per eventuali dubbi e chiarimenti<br />

si parli con l’assistente. E’ il<br />

momento dove i ragazzi vengono<br />

invitati ad esprimere la propria vita<br />

spirituale con il Signore. Questo è<br />

un tratto caratteristico dell’esperienza<br />

associativa dell’<strong>Azione</strong> <strong>Cattolica</strong>.<br />

ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO:<br />

AGGANCIO STORIA: Francesco riceve<br />

la visita di una cara amica, donna<br />

Jacopa de’ Settesoli, che gli porta un<br />

dolce che Francesco ama molto.<br />

Donna Jacopa, pur vivendo nel secolo,<br />

coopera alla missione dei francescani<br />

con preghiere e opere per i<br />

poveri. Per questa affinità, Francesco<br />

la soprannominerà affettuosamente<br />

“Frate Jacopa”. Inoltre, Jacopa parla<br />

a Francesco di Chiara, una giovane<br />

di Assisi che desidera con tutto il<br />

cuore seguire Francesco, ancora più<br />

pienamente di Jacopa...<br />

UNA MONTAGNA DI AMICI<br />

SCOPO: i ragazzi cercano di analizzare<br />

quali sono i loro amici e le caratteristiche<br />

di questa loro amicizia<br />

MATERIALE: 3-4 sagome per ragazzo<br />

che rappresentino dell’attrezzatura<br />

da montagna<br />

TEMPO: 45 minuti<br />

SVOLGIMENTO: I ragazzi realizzano<br />

una montagna dove raccogliere l’elenco<br />

delle caratteristiche dell’amicizia<br />

(sincerità, gioia, collaborazione,<br />

…). Successivamente ad ogni ragaz-<br />

34<br />

zo viene consegnato un foglio con<br />

varie sagome di attrezzatura da montagna<br />

da ritagliare. In ogni sagoma il<br />

ragazzo è invitato a mettere il nome<br />

di un amico scrivendo le caratteristiche<br />

che secondo lui ha quella particolare<br />

amicizia. Le sagome vengono poi<br />

posizionate nella montagna del<br />

“bisogno di amicizia” e ciascuno può<br />

presentare così al gruppo i suoi amici,<br />

descrivendo le caratteristiche individuate<br />

e magari raccontando un momento<br />

bello vissuto con ognuno di<br />

loro.<br />

Esempio oggetti. Piccone: in caso di<br />

aiuto, lui/lei c’è; vetta della montagna:<br />

è il mio punto di riferimento;<br />

bussola: lui/lei sa sempre mostrarmi<br />

la strada giusta; corda: è uno che sostiene<br />

tutti; scarponi: non ne posso<br />

fare a meno; pile: è uno che accoglie<br />

tutti…<br />

SCACCO D’AMICIZIA<br />

SCOPO: i ragazzi riconoscono le situazioni<br />

positive che rendono bella l’amicizia<br />

con gli altri e quali sono invece<br />

le fatiche che incontrano<br />

MATERIALE: nastro bianco-rosso, elenco<br />

prove-attività, picchetti o segnali<br />

stradali, un dado direzionale e<br />

uno numerato per ciascun gruppo,<br />

materiale per eventuali prove; pedine<br />

degli scacchi<br />

LUOGO: campo da calcio<br />

TEMPO: 1 ora e mezza<br />

SVOLGIMENTO: il campo da calcio<br />

viene suddiviso in tante caselle come<br />

una scacchiera, ciascuna squadra par-<br />

TEMPO: circa mezza mattinata.<br />

SVOLGIMENTO: i ragazzi si ritrovano<br />

in gruppo e, guidati dagli educatori,<br />

discutono i seguenti punti.<br />

1. Le relazioni vissute al campo.<br />

Per introdurre il tema può essere<br />

utile una piccola attività basata sulle<br />

relazioni che i ragazzi sono riusciti a<br />

intrecciare, in particolare sulle bellezze<br />

dei compagni che essi sono<br />

riusciti a scoprire nel corso della settimana.<br />

Per far questo a ciascun ragazzo<br />

viene consegnata una striscia<br />

di carta (per es. 15x5 cm), che verrà<br />

compilata in senso verticale: i ragazzi<br />

scriveranno quindi il proprio nome<br />

in prossimità del lato inferiore<br />

(lato corto). Dopo essersi disposti in<br />

cerchio, i ragazzi passeranno il proprio<br />

biglietto al compagno seduto<br />

alla propria destra il quale, dopo<br />

aver letto il nome del ragazzo al<br />

quale è riferito il foglietto, ne scriverà<br />

(in alto) una caratteristica, una<br />

qualità, una curiosità che lo contraddistingue.<br />

Successivamente ognuno<br />

piegherà il lembo superiore<br />

del foglio in modo da nascondere la<br />

scritta (e non influenzare gli altri) e<br />

passerà il tutto nuovamente al compagno<br />

di destra, che a sua volta aggiungerà<br />

il suo commento relativo<br />

al ragazzo indicato in prossimità del<br />

lembo inferiore. L’attività procede<br />

in questa maniera realizzando così<br />

una sorta di “rotolino”, che al termine<br />

potrà essere letto dal<br />

“legittimo proprietario”, permettendogli<br />

di scoprire così ciò che gli altri<br />

hanno scoperto di lui.<br />

63<br />

Si passa quindi all’attività vera e propria<br />

di verifica delle relazioni vissute,<br />

ponendo l’attenzione sui vari rapporti<br />

che si sono creati durante il campo<br />

e sulle loro caratteristiche. Si discutono<br />

i seguenti punti:<br />

Rapporto con gli altri ragazzi (Sei riuscito<br />

a fare nuove e belle amicizie?<br />

Come ti sei trovato con i ragazzi del<br />

gruppo e del campo? E a casa, riesci<br />

ad essere un buon amico?)<br />

Rapporto con gli educatori (Come<br />

sono stati gli educatori? Ti sei sentito<br />

accompagnato? Come dovrebbe essere<br />

l’educatore per te?)<br />

Rapporto con la casa ed il personale<br />

(Ti sei sentito accolto in questa casa?)<br />

Rapporto con l’assistente (Chi è per<br />

te l’assistente? Che ruolo ha avuto in<br />

questa settimana?)<br />

Rapporto con il capo-campo (Come<br />

è stato secondo te il capo-campo? È<br />

proprio indispensabile la sua presenza?)<br />

2. Le attività proposte. Per introdurre<br />

il tema si può dividere il gruppo<br />

in due sottogruppi. A ciascun sottogruppo<br />

viene chiesto di mettersi<br />

per qualche istante nei panni degli<br />

educatori, e i ragazzi vengono invitati<br />

a pensare ad una attività che permetta<br />

di sperimentare un atteggiamento<br />

che viene loro indicato (es.<br />

condivisione, fiducia, etc…). È preferibile<br />

che l’atteggiamento scelto non<br />

sia uno di quelli già vissuti nel corso<br />

della settimana. I ragazzi spiegano<br />

agli educatori e ai compagni dell’altro<br />

sottogruppo l’attività che hanno<br />

pensato evidenziandone il legame<br />

con l’atteggiamento e raccontando le<br />

eventuali difficoltà riscontrate.<br />

7


7<br />

Mi progetto<br />

da Dio<br />

“Con fiducia l’uno manifesti all’altro le proprie necessità perché l’altro gli trovi le cose<br />

necessarie e gliele dia. Ciascuno ami e nutra il suo fratello (e sorella) come la madre<br />

ama e nutre il proprio figlio, in tutte quelle cose in cui Dio gli darà grazia” (cfr Rm 14,3<br />

e 1Ts 2,7).<br />

OBIETTIVO<br />

Il ragazzo, dopo aver vissuto l’esperienza<br />

associativa di ragazzo protagonista<br />

nel cammino del campo,<br />

risponde con gioia e diventa testimone.<br />

ATTEGGIAMENTO<br />

RESPONSABILITÀ<br />

Essere responsabili significa essere<br />

capaci di rispondere in maniera abile<br />

ed appropriata a qualsiasi evento.<br />

Non è solamente l’essere chiamati a<br />

rispondere delle conseguenze dannose<br />

delle proprie azioni, ma soprattutto<br />

l’essere in grado di agire in<br />

maniera efficace a seconda delle circostanze.<br />

I ragazzi hanno già, in<br />

qualche maniera, sperimentato questo<br />

atteggiamento scegliendo di partecipare<br />

al campo: la loro infatti è<br />

stata una risposta ad una chiamata<br />

rivolta ad essi. Nel corso di questa<br />

giornata i ragazzi saranno chiamati,<br />

durante le attività di verifica, ad analizzare<br />

come hanno saputo rispondere<br />

a questa chiamata, e ad<br />

impegnarsi a rispondere in maniera<br />

adeguata alle prossime chiamate che<br />

il percorso personale di ognuno rivolgerà<br />

loro, prima fra queste la<br />

62<br />

7°<br />

possibilità di partecipare ad un gruppo<br />

Giovanissimi.<br />

ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />

AGGANCIO STORIA: Francesco si reca<br />

al monte della Verna per pregare in<br />

intimità con Dio. Qui, durante un intenso<br />

momento di preghiera, riceve<br />

le stimmate.<br />

VERIFICA DEL CAMPO<br />

E’ l’ultimo giorno pertanto ragazzi<br />

ed educatori possono manifestare un<br />

po’ di stanchezza, quindi, per vivere<br />

il tempo di questa mattinata in modo<br />

più disteso, la verifica può essere<br />

fatta semplicemente per gruppi seguendo<br />

i punti di discussione sotto<br />

indicati<br />

SCOPO: invitare i ragazzi a riflettere<br />

su come hanno vissuto il camposcuola,<br />

conoscere il loro giudizio sulle<br />

diverse aree proposte e i loro suggerimenti<br />

per migliorare il campo.<br />

MATERIALE: Strisce di carta di dimensioni<br />

ca. 15x5 cm (una per ragazzo);<br />

penne o matite<br />

LUOGO: presso il ritrovo abituale<br />

dei vari gruppi.<br />

te da una casella diversa posta sui<br />

due lati opposti del campo da calcio<br />

come fossero diversi pedoni (ad esempio<br />

via Fontebella in A1, via della<br />

Rocca in A3). Ogni squadra possiede<br />

un dado direzionale (su ciascuna<br />

faccia uno dei seguenti termini:<br />

destra, sinistra, avanti, indietro e<br />

due caselle oscurate) e un dado numerato<br />

da uno a sei; quindi al tiro<br />

dei dadi uno indicherà quale direzione<br />

prendere in linea retta, l’altro<br />

di quante caselle spostarsi. Nel caso<br />

in cui lo spostamento non sia possibile,<br />

numero troppo alto che porterebbe<br />

fuori scacchiera o mancata<br />

direzione (facce oscurate), si ritira<br />

uno dei due dadi fino ad ottenere<br />

una posizione accessibile.<br />

Ciascuna casella della scacchiera prevede<br />

un’attività inerente l’amicizia o<br />

un pegno (le attività possono essere<br />

duplicate più volte per riempire la<br />

scacchiera) e in esse vi sarà scritta<br />

l’attività e il materiale per svolgerla,<br />

magari su un cartello tipo picchetto.<br />

Al termine di ogni attività, se svolta<br />

al meglio, il gruppo riceve una pedina<br />

degli scacchi di “potere” (re o<br />

regina o cavaliere o torre) se invece<br />

la prova viene superata in modo<br />

mediocre riceve un pedone. Nel caso<br />

in cui l’attività sia già stata svolta,<br />

si ritirano i dadi. Vince chi conquista<br />

più scacchi di potere ed ha quindi<br />

riconosciuto il bello e le fatiche dell’amicizia.<br />

Proposta di caselle/attività:<br />

• con segnale di divieto (divieto di<br />

35<br />

transito, sosta,…); in queste caselle<br />

i ragazzi devono indicare ciò<br />

che è da evitare nell’amicizia. I<br />

ragazzi riflettono su un episodio<br />

dove hanno usato una “frase pirata”<br />

(ad es. “sei proprio uno scemo”,<br />

“taci stupido”, “cretino”,<br />

“non sei capace di fare niente”,<br />

…) e attraverso una scenetta, individuano<br />

altre frasi che potrebbero<br />

sostituire quella pirata, meno<br />

pesanti e che facilitino l’amicizia.<br />

• con segnale di obbligo (obbligo<br />

di direzione, precedenza,…); in<br />

queste caselle i ragazzi dovranno<br />

indicare ciò che aiuta a costruire<br />

l’amicizia inventando o modificando<br />

le parole di una canzone,<br />

una poesia,…<br />

• con segnali che indicano pericolo<br />

(dosso, curva,…); in queste caselle<br />

i ragazzi devono indicare una<br />

difficoltà da affondare nell’amicizia<br />

e pagano pegno con un’attività<br />

fisica.<br />

• con descritte alcune situazioni frequenti<br />

che i ragazzi trovano nelle<br />

amicizie: in queste caselle devono<br />

riflettere e indicare come affronterebbero<br />

queste situazioni: 1. amicizia-cestino<br />

dei rifiuti, quella<br />

di due amici dei quali uno parla<br />

sempre e l’altro serve da recipiente<br />

nel quale il primo amico può<br />

mettere tutte le parole che vuole;<br />

2. amicizia-marmellata, quella di<br />

due amici dei quali uno è sempre<br />

incollato all’altro in maniera appiccicosa,<br />

proprio come la marmellata.<br />

Quell’amico che sta sempre<br />

incollato non sa stare in piedi<br />

con le proprie gambe; 3. amici-<br />

4


4<br />

zia-coppietta, quella di due amici<br />

che vogliono stare insieme solo<br />

loro due e facilmente si appartano.<br />

Sono preoccupati del loro<br />

rapporto di amicizia e si vietano<br />

di avere altri amici; amiciziabranco,<br />

quella più pericolosa. Il<br />

branco è quel gruppo di ragazzi<br />

al quale è possibile appartenere<br />

solo se ci veste in un certo modo,<br />

o se si parla in un certo modo,<br />

o se si fanno certe cose… altrimenti<br />

si è fuori dal branco.<br />

Quelli del branco non sono amici<br />

ma compagni di sventura. Purtroppo<br />

dentro il branco ognuno<br />

paga l’alto prezzo di perdere la<br />

propria originalità e la propria<br />

intelligenza per appartenerci.<br />

• con la proposta dell’ascolto di<br />

alcune canzoni che parlano dell’amicizia<br />

(La regola dell’amico<br />

degli 883; In segno d’amicizia di<br />

Eros Ramazzotti…); in queste<br />

caselle i ragazzi devono commentare<br />

il testo della canzone<br />

sottolineando le frasi che maggiormente<br />

li colpiscono<br />

• vuote o che invitano a ritirare i<br />

dadi o con pegno (senza lo scacco<br />

premio).<br />

UNA STORIA D’AMICIZIA<br />

Si propone una seconda attività da<br />

alternare eventualmente ad una<br />

passeggiata o del tempo libero impegnato<br />

con giochi popolari. Questa<br />

attività potrebbe essere proposta<br />

anche come serata.<br />

SCOPO: ascolto di una storia di amicizia<br />

per confrontarsi sulla bellezza e<br />

sulla fatica di essere amici<br />

SVOLGIMENTO:<br />

Viene proposta la visione del film IO<br />

NON HO PAURA o di alcuni spezzoni.<br />

È la storia di un’amicizia tra<br />

due ragazzi che nasce e si svolge nella<br />

situazione drammatica del rapimento<br />

di uno dei due e il tentativo<br />

dell’altro di liberarlo. È la storia fra<br />

due estranei ma che vinta la paura<br />

diventano amici: Michele e Filippo si<br />

avvicinano progressivamente attraverso<br />

le fasi della scoperta, dell’incontro,<br />

della conoscenza , della crescita<br />

nel rapporto con l’altro, della<br />

messa in comune, della relazione amicale.<br />

I due amici avvicinandosi si<br />

trasformano anche nella propria identità.<br />

Potrebbe seguire una discussione e<br />

una mappa di sintesi per evidenziare<br />

le tappe di quest’amicizia, i comportamenti<br />

e i sentimenti dei protagonisti.<br />

In fine qualcuno potrebbe raccontare<br />

quale di queste fasi o sentimenti<br />

sente di aver vissuto nella sua<br />

esperienza di amicizia.<br />

Possibile alternativa: BASTA GUAR-<br />

DARE IL CIELO di Peter Chelsom,<br />

Stati Uniti, 1998.<br />

ALL’EREMO<br />

-Il tempo di deserto è stato un tempo<br />

di discernimento?<br />

36<br />

-Come vivi le tue amicizie?<br />

-C’è fraternità, rispetto e fiducia con<br />

i tuoi amici?E qui al campo come stai<br />

vi; se nelle occasioni precedenti eravate stati piuttosto prudenti, adesso toccate la nuova<br />

mano con maggiore coraggio. Stabilite il contatto in un modo diverso da quello che usate<br />

solitamente nella vostra vita normale... Cercate di rendervi conto se e quanto è utile e adeguato<br />

il vostro modo consueto di stabilire un contatto... Fate attenzione a quanto il vostro<br />

partner vi viene incontro in questo esperimento. Vi incoraggia? In che modo lo fa? Fino a<br />

che punto voi permettete all'altro di conoscere la vostra mano? (1 minuto).<br />

Adesso continuate ad esplorare la mano del vostro compagno e contemporaneamente aprite<br />

gli occhi. Guardatevi l'un l'altro mentre continuate ad avere un contatto con le vostre<br />

mani. Cosa succede adesso? Come vivete il doppio contatto di mani ed occhi?<br />

Questa volta potete voi stessi decidere quando è il momento di congedarvi. Quando vi<br />

viene voglia di salutare il vostro partner? In che modo vi separate l'uno dall'altro? In che<br />

modo siete soliti invece congedarvi da qualcuno? Cosa significa adesso per voi separarvi dal<br />

vostro partner?<br />

Quelli di voi che già si sono separati ricomincino a camminare.<br />

Mettetevi ora seduti al vostro posto e, sempre mantenendovi concentrati su voi stessi, riflettete<br />

in silenzio su queste domande...<br />

Di quali contatti vi ricordate? Quali stati d'animo conservate ancora vivi in voi? Quali contatti<br />

sono stati particolarmente importanti per voi? Quali sono stati particolarmente difficili?<br />

Come siete riusciti a portare a termine il doppio compito di conoscere l'altro e di farvi esplorare?<br />

Quanto avete scoperto sul vostro partner? In che modo si differenziano le diverse<br />

mani? Cosa avete scoperto riguardo lo stile con il quale interagite e la maniera con cui il<br />

vostro partner comunicava con voi? Cosa ha significato per voi chiudere gli occhi? Come<br />

avete percepito il contatto? Come vi siete salutati?<br />

Adesso avete 15 minuti di tempo per valutare questo esperimento. Parlate della vostra esperienza<br />

con gli altri componenti del vostro piccolo gruppo... (15 minuti).<br />

Approfondimento<br />

• Quando mi sono sentito particolarmente bene? Quando invece mi sono sentito particolarmente<br />

teso/a?<br />

• Come ho vissuto i contatti con gli uomini in confronto con quelli con le donne?<br />

• Fino a che punto sono stato in grado di concentrarmi su quello che la mia mano percepiva?<br />

• Fino a che punto ho fatto congetture sulle reazioni e sui sentimenti degli altri e ho interpretato<br />

le situazioni?<br />

• Che ruolo svolge il contatto fisico nel mio modo di comunicare?<br />

Tratto da “Via Libera” bimestrale n°2-3 marzo – giugno 2004 dei Frati<br />

Minori Cappuccini del Veneto — Friuli V.G. (“Un corpo mi hai preparato.<br />

Il mio corpo: meraviglioso dono di Dio” di Gianni De Rossi, Edizioni<br />

Messaggero Padova<br />

61<br />

6


6<br />

CONTATTO CON LE MANI<br />

In questo gioco potrete verificare quello che succede quando voi, nel salutare, vi avvicina-<br />

te davvero ad un'altra persona, non soltanto dandovi la mano per scambiarvi un saluto<br />

fuggevole, bensì stabilendo un più lungo contatto con le mani.<br />

Adesso cominciate a girare intorno. Durante tutto l'esperimento dovete assolutamente<br />

evitare di parlare. Se voi tacete potete percepire meglio in che modo vi state comportando,<br />

e prestare maggiore attenzione alle vostre sensazioni...<br />

Concentratevi adesso, mentre continuate a girare tutt'intorno, sugli altri componenti del<br />

gruppo... Procedete molto lentamente... Quando vi avvicinate o passate davanti a qualcuno,<br />

considerate con attenzione la persona che vi sta vicina e cercate di chiarirvi bene fino a<br />

che punto riuscite in questo modo ad avere un'immagine espressiva dell'altro...<br />

Ognuno di noi utilizza i propri occhi per orientarsi nel mondo. Che informazioni riuscite<br />

ad ottenere in questo modo?... Che cosa resta poco chiaro? (pausa 30 secondi).<br />

Adesso vorrei proporvi un altro modo di avere un contatto con l'altro, cioè con la mano.<br />

Mentre continuate lentamente a girare tutt'intorno, date la mano destra alle persone che<br />

incontrate. Cercate di stabilire un contatto con questo breve tocco. Ma non fermatevi,<br />

bensì continuate a camminare… Se in qualche parte non riuscite a passare perché là ci sono<br />

altri componenti del gruppo, cambiate la vostra direzione e cercate altre strade dove possiate<br />

procedere rapidamente e senza ostacoli. Cosa provate durante questi rapidi contatti<br />

con le mani? Fino a che punto potete dare ascolto all'altro? Cosa invece non vi riesce di<br />

fare? Continuate a tenere a mente che non dovete parlare... (pausa).<br />

Adesso rimanete vicino alla persona alla quale state dando la mano in questo momento, o<br />

alla quale vi accingete a darla...<br />

Chiudete bene gli occhi e cercate in qualche modo di conoscere meglio la mano del vostro<br />

partner. State a vedere quanto riuscite a scoprire del vostro partner in questa maniera...<br />

Come è al tocco l'altra mano? Quali sono le sue caratteristiche particolari? Cosa fa la vostra<br />

mano? Come procede? (pausa).<br />

Adesso aprite gli occhi e osservate il vostro partner... Cosa vedete ora?.. Vedete il vostro<br />

partner in una certa misura in modo diverso da come lo vedevate prima? Senza parlare<br />

congedatevi dal vostro compagno e proseguite...<br />

Ricominciate adesso a girare, dando la mano in modo veloce alle persone che incontrate<br />

muovendovi ... (1 minuto).<br />

Adesso fermatevi ancora una volta vicino alla persona che si trova in questo momento<br />

vicino a voi. Chiudete di nuovo gli occhi e cercate di conoscere meglio questa mano...<br />

Concentratevi sulla vostra mano e su quella del partner; lasciate scorrere tutta la vostra<br />

energia fisica nella vostra mano. Cercate di non riflettere su quello che questo contatto<br />

significhi; tanto meno dovete mettervi ad almanaccare su quello che l'altro pensa o sente.<br />

Registrate semplicemente le esperienze che la vostra mano fa con la mano dell'altro...<br />

Come è al tocco questa mano? Quanto è grande? Che struttura ha la pelle? E la muscolatura?<br />

Quale è la temperatura di questa mano? Come si muove? Cosa fa la vostra mano? (2<br />

minuti).<br />

Adesso aprite di nuovo gli occhi e osservate il partner... Scoprite qualcosa di cui prima non<br />

vi eravate resi conto? Salutatevi ora reciprocamente e continuate a camminare... Gironzolate<br />

tutt'intorno e date brevemente la mano alle persone che vi capita di incontrare... E<br />

adesso fermatevi ancora una volta vicino alla persona accanto alla quale vi trovate in questo<br />

momento... Chiudete gli occhi e cercate di esaminare anche questa mano... Cercate di<br />

trovare nuovi modi per stabilire un contatto e per conoscervi meglio reciprocamente. Se<br />

finora con i partner precedenti siete rimasti piuttosto passivi, cercate di essere ora più atti-<br />

60<br />

vivendo le nuove relazioni?<br />

CELEBRAZIONE<br />

Non c’è in quanto si è celebrata l’Eucarestia<br />

al termine del deserto<br />

SERATA<br />

MATERIALE DELLA GIORNATA<br />

• 3-4 sagome per ragazzo che rappresentino<br />

dell’attrezzatura da<br />

montagna<br />

◊ nastro bianco-rosso,<br />

• elenco prove-attività,<br />

• picchetti o segnali stradali,<br />

• un dado direzionale<br />

• un dado numerato per ciascun<br />

gruppo<br />

• materiale per eventuali prove;<br />

• pedine degli scacchi<br />

• Cd e testi di canzoni d’amicizia<br />

• Stereo portatile<br />

• Dvd del film IO NON HO PAURA<br />

◊ materiale fornito dal centro<br />

diocesano<br />

• materiale da procurarsi<br />

37<br />

4


4<br />

38<br />

fare questo non c’è mezzo migliore<br />

della Parola di Dio. I ragazzi, allora,<br />

dovranno cercare nella Bibbia un<br />

versetto sul perdono, da donare al<br />

lupo, e scriverlo sul biglietto conquistato<br />

precedentemente. Se un gruppo<br />

non ha il biglietto potrà richiederlo,<br />

ma in cambio dovrà cedere<br />

una provvista.<br />

Sul biglietto dovrà essere riportata la<br />

citazione completa, riportando la<br />

frase e indicando con precisione il<br />

libro, il capitolo e i versetti della Bibbia<br />

dove si trova.<br />

Questa fase sarà a tempo (ad es. 10<br />

minuti). Al termine di questa fase,<br />

Francesco darà ai ragazzi un’indicazione<br />

per trovare il lupo: “Se il lupo<br />

volete trovare, in altro dovrete guardare!”<br />

FASE FINALE<br />

NELLA TANA DEL LUPO<br />

I ragazzi si mettono alla ricerca del<br />

lupo, portandosi dietro tutte le<br />

provviste. L’educatore che impersona<br />

il lupo dovrà aspettare un po’ e<br />

farsi trovare al momento giusto,<br />

“spuntando” da una finestra del secondo<br />

piano. Il tempo che si lascerà<br />

ai ragazzi per trovare il lupo dipenderà<br />

da quanto tempo i ragazzi hanno<br />

impiegato nelle prove precedenti.<br />

Sarà cura del capocampo gestire<br />

opportunamente i tempi.<br />

Quando tutti i ragazzi hanno trovato<br />

il lupo, egli, dopo aver ringraziato<br />

gli Egubini per la loro generosità,<br />

prometterà di non attaccare più la<br />

città. Sarà amico di tutti gli Egubini<br />

59<br />

perché tutti sono stati generosi con<br />

lui, però sceglierà un gruppo particolarmente<br />

generoso per fargli un<br />

dono particolare (pensare a un premio<br />

per il gioco: potrebbe essere un<br />

premio “concreto”, ad esempio un<br />

dolce, oppure “astratto”, ad esempio<br />

un punto per il torneo). Il lupo<br />

quindi scende e valuta i doni che gli<br />

vengono portati: un punto per ciascuna<br />

provvista, fino a 2 punti per<br />

la corretta scrittura del versetto della<br />

Bibbia (citazione esatta, riferimento<br />

scritto correttamente), fino a<br />

3 punti per la pertinenza con il tema<br />

del perdono.<br />

Vince ovviamente il gruppo che ha<br />

totalizzato il punteggio più alto.<br />

MATERIALE<br />

◊ dvd Grease<br />

◊ cartelli-bivio<br />

◊ storie per gioco libro-game e<br />

relative buste<br />

◊ cartoni per fare sagome uomo/<br />

donna ideale<br />

◊ Fogli<br />

◊ Penne<br />

◊ affermazioni per gioco “cosa mi<br />

dice l’affettività”<br />

• computer e power-point delle<br />

immagini sulla bellezza<br />

• ritagli di pubblicità, di servizi<br />

giornalistici o mensili (anche<br />

quelli per ragazzi) riguardo la<br />

bellezza<br />

• pezzi di programmi televisivi riguardo<br />

la bellezza<br />

• stoffa (o qualcosa di simile)<br />

• indumenti vecchi<br />

6


6<br />

− Prova del cuoco: identificare gli<br />

ingredienti di una bevanda misteriosa<br />

− Puzzle notturno<br />

− Disegnare un lupo nel miglior<br />

modo possibile<br />

Le provviste potrebbero essere le<br />

seguenti:<br />

Patate<br />

Acqua<br />

Galline<br />

Pecore<br />

Biglietto (servirà per l’ultima fase)<br />

Le quantità sono a discrezione dell’equipe.<br />

A voi decidere se assegnare<br />

quantità uguali a tutti i gruppi o se<br />

differenziare, purché il totale delle<br />

provviste rimanga lo stesso per tutti,<br />

ad es. 10.<br />

Oltre ai venditori, altri personaggi<br />

popoleranno l’area di gioco, disturbando<br />

i ragazzi e rallentando il loro<br />

cammino. E’ importante che<br />

questi personaggi siano confondibili<br />

con i venditori: ad esempio,<br />

se i venditori portano un<br />

sacco, anche i “disturbatori” dovranno<br />

portarlo. A differenza<br />

dei venditori, i disturbatori possono<br />

“prendere” i ragazzi, anche<br />

se questi non li chiamano.<br />

Starà all’astuzia degli educatori<br />

che interpretano i disturbatori farsi<br />

credere dei venditori e non farsi<br />

scoprire subito nell’approcciare i<br />

ragazzi (ad es. non correre incontro<br />

a un gruppo, ma restare fermi imitando<br />

il comportamento del venditore<br />

fino a quando i ragazzi non<br />

sono a tiro). Ci sono due tipi di disturbatori:<br />

a) Gli spauracchi: fanno paura ai<br />

ragazzi e fanno scontare loro<br />

un pegno<br />

b) I mendicanti: chiedono ai ragazzi<br />

una delle loro provviste<br />

L’equipe presti attenzione a bilanciare<br />

opportunamente la presenza in<br />

gioco dei venditori e dei disturbatori.<br />

Ad esempio, è bene che i venditori<br />

non si facciano vedere subito, ma<br />

restino un po’ più nascosti all’inizio<br />

del gioco, per poi rendersi più o meno<br />

visibili in base all’andamento del<br />

gioco (se vedono che i ragazzi conquistano<br />

le provviste troppo facilmente<br />

si nasconderanno ed entreranno<br />

in azione più mendicanti, viceversa<br />

se i ragazzi sono in difficoltà<br />

nell’accumulo delle provviste).<br />

La fase finisce quando un gruppo ha<br />

recuperato tutte le provviste. A questo<br />

punto il gruppo dovrà raggiungere<br />

la campana del villaggio e suonarla.<br />

Il capocampo controlli che il gruppo<br />

che suona abbia tutte le provviste e<br />

che si sia mosso in maniera compatta<br />

(non vale se uno solo va a suonare<br />

la campana mentre gli altri sono ancora<br />

lontani). Vigilare anche sul corretto<br />

utilizzo della campana.<br />

Al suono della campana tutti i gruppi<br />

si riuniscono davanti alla casa.<br />

FASE 3: LA PAROLA<br />

Arriva Francesco e afferma che riempire<br />

le dispense del lupo non è sufficiente:<br />

bisogna fargli capire che è amato<br />

e che può essere perdonato,<br />

solo così si fiderà degli Egubini. Per<br />

58<br />

La mia casa<br />

dov'è?<br />

OBIETTIVI:<br />

Il ragazzo conosce se stesso riscoprendo<br />

e valorizzando il rapporto<br />

con i suoi genitori<br />

ATTEGGIAMENTO<br />

FRATERNITÀ (nel nome di Gesù)<br />

Dal vocabolario si legge:<br />

“Fraternità: sentimento di affetto simile<br />

a quello che lega i fratelli; amicizia<br />

disinteressata”. Sicuramente<br />

questa è una buona definizione generale<br />

del termine che apre lo<br />

sguardo verso quella che è la Fraternità.<br />

Ma, nella giornata di oggi, si<br />

vuole vivere non una fraternità<br />

qualsiasi, ma la Fraternità nel nome<br />

di Gesù.<br />

La Fraternità si manifesta in un amore<br />

reciproco che porta alla dissoluzione<br />

dei contorni dell’individualismo,<br />

aprendo nuovi orizzonti, considerando<br />

fratello ogni uomo. Per<br />

questo la fraternità può essere definita<br />

come: l’essere fratelli per scelta,<br />

per vocazione.<br />

Gesù ha accolto in sè questo atteggiamento,<br />

prendendo parte alla sorte<br />

umana, dapprima facendosi uo-<br />

39<br />

5°<br />

“Tutti i fratelli non abbiano in questo mondo potere o dominio, soprattutto fra di<br />

loro. Come infatti dice il Signore nel Vangelo: i principi della nazioni…(cfr Matteo<br />

20,25-27). Nessun fratello faccia del male o dica del male ad un altro; anzi per carità<br />

di spirito volentieri servano e si obbediscano vicendevolmente”.<br />

mo, poi morendo in croce rimanendo<br />

fedele all’uomo, suo fratello.<br />

La fraternità però non deve essere<br />

idealizzata fino ad essere portata all’astratto,<br />

altrimenti si rischia di amare<br />

una cosa lontana, e dimenticarsi del<br />

vicino. Troppe sono le metropoli abitate<br />

da milioni di eremiti. Quindi<br />

per vivere appieno la Fraternità nel<br />

nome di Gesù, occorre riscoprire<br />

l’importanza della relazione nella vita<br />

dell’uomo, come intreccio che lega<br />

ogni essere vivente. Una relazione<br />

che nasce da Dio che in principio è<br />

Verbo, relazione.<br />

I ragazzi sperimentano in primis l’ateggiamento<br />

della fraternità in famiglia<br />

dove possono riconoscerne le<br />

fatiche e le possibilità.<br />

Percorso Biblico: Matteo 20, 25-28<br />

ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />

AGGANCIO STORIA: Chiara ha deciso:<br />

vuole seguire Francesco. I suoi genitori<br />

però non vogliono saperne, e<br />

Chiara decide di fuggire in segreto,<br />

accompagnata dalla sorella Agnese.<br />

Francesco, accertatosi della sincerità<br />

dei suoi propositi, le rasa i capelli e la<br />

fa entrare in monastero. I familiari di<br />

Chiara, però, vanno a cercarla per<br />

5


5<br />

portarla indietro: Chiara ostenta la<br />

sua testa rasata e rimane ferma nel<br />

suo proposito di seguire Francesco. Il<br />

padre cerca di trascinarla via, ma<br />

Chiara è come inchiodata al suolo: è<br />

Dio che le dà la forza di resistere,<br />

perché sta percorrendo la strada giusta.<br />

CONOSCIAMOCI MEGLIO<br />

SCOPO:Far riflettere il ragazzo sui<br />

suoi sentimenti e stati d’animo riguardo<br />

ad alcune tematiche tipiche<br />

dell’età adolescenziale e nel rapporto<br />

con i genitori. Come hanno fatto<br />

sia Chiara che Francesco, il ragazzo<br />

analizza i sentimenti che sta provando<br />

in questo momento e verifica<br />

quanti e quali sono quelli dettati da<br />

un caparbio punto di vista suo o del<br />

genitore.<br />

MATERIALE: Francis Test (nel <strong>libretto</strong><br />

ragazzi); Cartellone per raccogliere<br />

le risposte.<br />

LUOGO: Nei singoli gruppetti, all’interno<br />

o all’esterno<br />

TEMPO: 1h circa; (20’ di compilazione<br />

e spiegazione + 40’ di condivisione)<br />

SVOLGIMENTO: L’attività è pensata<br />

per essere divisa in due parti:<br />

una prima parte dove i ragazzi compilano<br />

un test, la seconda parte in<br />

cui si condividono i risultati emersi,<br />

ma soprattutto si cerca di condividere<br />

le motivazioni delle risposte.<br />

I ragazzi trovano il test da compilare<br />

all’interno del <strong>libretto</strong> ragazzi nel<br />

quinto giorno. Il test è da compilare<br />

singolarmente da ogni ragazzo. L’e-<br />

ducatore inviti il ragazzo a pensare<br />

alla propria situazione personale e a<br />

immedesimarsi nelle domande, prima<br />

di rispondere. Alcune domande sono<br />

banali e/o divertenti, altre più serie,<br />

ma tutte devono essere “vissute” nel<br />

momento presente della vita del ragazzo.<br />

Non esiste risposta giusta o<br />

risposta sbagliata, ma ognuno troverà<br />

un simpatico suggerimento alla fine<br />

del test.<br />

Si risponde al test mettendo dei numeri<br />

dall’1 al 7 che identificano l’ordine<br />

di importanza.<br />

I numeri alti rappresentano una scarsa<br />

importanza (7=scarso), ma man<br />

mano che si arriva ai numeri più bassi<br />

aumenta la considerazione che abbiamo<br />

per quella risposta (1=ottimo).<br />

Il test vuole essere un lancio per una<br />

discussione nel gruppetto riguardo ai<br />

temi proposti dalle varie domande.<br />

Uno stratagemma può essere quello<br />

di raccogliere le risposte su di un cartellone.<br />

La discussione non deve essere<br />

tanto un sondaggio collettivo della<br />

risposta data, ma del perché è stata<br />

data questa risposta. È cura dell’educatore<br />

coinvolgere tutti i ragazzi del<br />

gruppo affinchè si esprimano in riguardo<br />

ai temi proposti. Si consiglia<br />

quindi di rilanciare le domande e approfondire<br />

cosa ne pensano i vari<br />

componenti del gruppo.<br />

40<br />

PAROLA AI GENITORI<br />

SCOPO: Far capire ai ragazzi anche il<br />

punto di vista dei genitori.<br />

cesco, così come don Matteo.<br />

A questo punto tra il lupo e Francesco<br />

si svolge il dialogo riportato nella<br />

Storia.<br />

Il lupo se ne va e don Matteo spiega<br />

ai ragazzi che il lupo ha iniziato a<br />

fare scorribande perché le sue dispense<br />

sono vuote, e l’unico modo<br />

per riconquistarsi la sua amicizia è<br />

riempirle con il cibo di cui ha bisogno.<br />

Nell’antichità infatti erano gli<br />

Egubini che provvedevano a questo!<br />

Scopo del gioco, per ciascun<br />

gruppo, sarà dunque portare al lupo<br />

le provviste necessarie. Don<br />

Matteo, poi, spiega anche la fase<br />

successiva.<br />

NOTA BENE: Nello spiegare il gioco,<br />

don Matteo/Capocampo dovrà<br />

precisare quali sono i limiti dell’area<br />

di gioco.<br />

FASE 1: L’ANTICO ARCHIVIO POL-<br />

VEROSO<br />

Per sapere quali provviste procurare,<br />

i ragazzi devono innanzitutto<br />

trovare le antiche dispense. La posizione<br />

di queste è riportata in alcune<br />

vecchie mappe, conservate nell’Antico<br />

Archivio Polveroso della città di<br />

Gubbio. In questa fase, quindi, ogni<br />

gruppo dovrà ritrovare una mappa<br />

(ci sarà una mappa per ciascun<br />

gruppo, identificata da un simbolo),<br />

muovendosi tutti assieme alla sola<br />

luce di una candela.<br />

L’equipe allestirà l’Archivio nei pressi<br />

del campo da pallavolo, spargendo<br />

a terra, oltre alle sei mappe dei<br />

gruppi, vecchi giornali, finte mappe<br />

57<br />

(senza simbolo o con simbolo diverso<br />

da quello dei gruppi), stoffe, ecc.<br />

Consigliamo di dare alle mappe un<br />

aspetto antico e verosimile arrotolandole<br />

tipo pergamena e magari<br />

bruciandone i bordi.<br />

Le mappe contengono le coordinate<br />

per raggiungere la Dispensa di gruppo,<br />

un luogo nell’area di gioco che<br />

diventerà la base del gruppo per<br />

tutta la durata del gioco.<br />

FASE 2: LE PROVVISTE<br />

Ogni gruppo troverà nella propria<br />

Dispensa la lista della provviste da<br />

procurare, con le relative quantità<br />

(ad es. 5 patate). Il gruppo dovrà<br />

procurarsi le provviste indicate; si<br />

tratta di un’impresa difficile quindi<br />

bisogna stare uniti e muoversi assieme.<br />

Per accumulare le provviste i ragazzi<br />

dovranno rivolgersi ad alcuni venditori,<br />

impersonati da altrettanti educatori.<br />

Ogni venditore potrà muoversi<br />

nell’area di gioco e quando<br />

verrà trovato da un gruppo potrà<br />

“vendere” loro una provvista in<br />

cambio di una prova da superare.<br />

Le provviste potranno essere vere<br />

oppure rappresentate da disegni o<br />

altro, a discrezione dell’equipe.<br />

N.B.: Non sono i venditori che approcciano<br />

i ragazzi ma devono essere<br />

i ragazzi a “chiamare” i venditori.<br />

Le prove potranno essere di vario<br />

tipo (fisiche, di ragionamento, ecc)<br />

ma consigliamo di puntare su prove<br />

originali e che sfruttino l’ambientazione<br />

e il fatto che è un gioco notturno.<br />

Ad esempio:<br />

− Predisporre delle immagini distorte<br />

dei membri dell’equipe, che i<br />

ragazzi devono riconoscere<br />

6


6<br />

sposto ad ammettere di non avere<br />

risposte per ogni occasione, ma che<br />

sappia indirizzare il ragazzo verso<br />

un cammino di ricerca, sentendosi<br />

sempre accompagnato.<br />

MERENDA NEL BOSCO<br />

AGGANCIO STORIA<br />

Un terribile lupo perseguita gli abitanti<br />

di Gubbio. Francesco, aiutato<br />

dai ragazzi, riuscirà ad ammansirlo,<br />

e, servendosi in primo luogo della<br />

Parola di Dio, lo farà sentire amato<br />

e perdonato e gli abitanti di Gubbio<br />

riconquisteranno la sua amicizia.<br />

ALL’EREMO<br />

− Cosa hai scoperto oggi di nuovo<br />

riguardo alla bellezza?<br />

− Secondo te, Francesco come viveva<br />

la bellezza che lo circondava?<br />

Quali sono le differenze tra te e<br />

lui?<br />

− Secondo te, riesci sempre a cogliere<br />

la bellezza che ti sta intorno?<br />

Perché?<br />

− Hai mai pensato alla scala dell’affettività?<br />

Come la vivi?<br />

SERATA<br />

Presentazione della Terra Santa con<br />

i collegamenti ai giorni nostri dell'incontro<br />

Francesco e il sultano.<br />

GIOCO NOTTURNO<br />

IL LUPO DI GUBBIO<br />

SCOPO: Far vivere ai ragazzi il tema<br />

della riconciliazione tramite un<br />

gioco notturno divertente ed avventuroso<br />

MATERIALE: mappe, candele,<br />

56<br />

vecchi giornali, stoffe e finte mappe<br />

per l’Archivio (vedi gioco), lista delle<br />

provviste, provviste (vedi gioco),<br />

materiale per le prove, una Bibbia<br />

per gruppo, fogli di carta per il biglietto,<br />

penne, vestiti adeguati per i<br />

personaggi da interpretare (lupo –<br />

venditori – disturbatori). I ragazzi<br />

potranno utilizzare 2 o 3 pile per<br />

gruppo (a seconda del numero dei<br />

ragazzi), ma NON PRIMA DELLA<br />

FASE 2.<br />

LUOGO: esterno della casa<br />

DURATA: 2 h circa o poco più<br />

SVOLGIMENTO: Il gioco si svolge<br />

secondo diverse fasi.<br />

FASE PRELIMINARE<br />

I ragazzi sono nel campo da calcio.<br />

Arriva Francesco con i suoi frati e<br />

inizia a raccontare loro la leggenda<br />

del Grande Lupo di Gubbio<br />

(l’educatore che interpreta Francesco<br />

la inventi opportunamente per creare<br />

un po’ di suspance!). A un certo<br />

punto, si sente un terribile ululato.<br />

Francesco inizialmente tranquillizza<br />

tutti, dicendo che probabilmente è<br />

solo sorella Chiara che si è scottata<br />

con il ferro da stiro. Di lì a poco però<br />

si sente un altro sinistro ululato e<br />

arriva don Matteo (quello del telefilm,<br />

interpretato dal capocampo),<br />

magari in bici, dicendo che il terribile<br />

lupo è tornato e che neanche i carabinieri<br />

sono riusciti a fermarlo. A<br />

questo punto dal campo dalla collina<br />

spunta il lupo. I frati sono impauriti<br />

e si nascondono tutti dietro Fran-<br />

Luogo: Nel salone tutti assieme nella<br />

parte della testimonianza; Nella<br />

fase preparatoria e di riflessione divisi<br />

nei gruppi del campo.<br />

Durata: 1h prima di pranzo + 1h e<br />

5’ dopo pranzo<br />

Svolgimento:<br />

L’attività è stata pensata per essere<br />

divisa in tre parti. Le prime due parti<br />

da svolgere prima di pranzo e la<br />

terza parte, dopo pranzo. Si consiglia<br />

comunque di svolgere normalmente<br />

i tornei e/o il tempo libero in<br />

modo da lasciare un po di decompressione<br />

ai ragazzi.<br />

La prima parte serve come introduzione<br />

e può essere integrata alla fine<br />

dell’attività precedente senza eseguire<br />

pause. La seconda parte consiste<br />

nella testimonianza vera e propria<br />

dei genitori, mentre la terza ed ultima<br />

parte, dopo un breve momento<br />

di condivisione in gruppo i ragazzi<br />

prepareranno delle domande da<br />

porre poi ai genitori.<br />

Preparazione: (durata: 25’)<br />

L’attività di preparazione e riscaldamento<br />

all’incontro con i genitori,<br />

può essere collegata all’attività precedente<br />

“Conosciamoci meglio”. In<br />

particolare, partendo dalla discussione<br />

del test, proporre ai ragazzi di<br />

completare un cartellone sulle caratteristiche<br />

dei genitori tipici riportando<br />

Pregi, Difetti e Frasi celebri.<br />

Si consiglia di lasciare dello spazio<br />

vuoto nel cartellone per l’ultima<br />

parte dell’attività durante il quale<br />

riprenderemo in mano questo car-<br />

41<br />

tellone (però, per ora, non sveliamo<br />

il perché).<br />

Una vola finita la creazione del cartellone<br />

e una discussione, ci si ritrova<br />

tutti in salone per la seconda parte.<br />

I cartelloni preparati dai vari gruppi<br />

possono essere mostrati alla coppia<br />

che farà la testimonianza come spunto<br />

per il loro intervento.<br />

Testimonianza: (durata: 35’)<br />

Vengono invitati al campo una coppia<br />

di genitori in gamba che racconteranno<br />

ai ragazzi la loro esperienza<br />

di genitori con figli della loro età.<br />

Parleranno dei loro problemi come<br />

genitori e le gioie date dai loro figli.<br />

Il fatto che ci siano delle persone esterne<br />

al campo è un arricchimento,<br />

ma allo stesso tempo necessita di un’attenzione<br />

particolare da parte del<br />

capocampo e degli educatori, in<br />

modo che la testimonianza si inserisca<br />

in maniera ottimale nel contesto<br />

del campo. Di seguito indichiamo<br />

alcuni suggerimenti:<br />

• Pensare ad un incontro preparatorio<br />

prima del campo con i genitori<br />

individuati, in modo da discutere<br />

le modalità del confronto con i<br />

ragazzi (senza voler stravolgere lo<br />

stile proprio della coppia);<br />

• Dedicare spazio alle modalità di<br />

soluzione dei conflitti tra genitori e<br />

figli (non c’è un’unica soluzione<br />

che va bene per tutti, ma esistono<br />

anche dei compromessi);<br />

• Sottolineare l’importanza degli atteggiamenti<br />

di ascolto ed empatia<br />

(genitori e figli sono persone con i<br />

loro problemi e momenti felici);<br />

• Arricchire la testimonianza con esempi<br />

senza però presentarli come<br />

5


5<br />

verità assolute, ma certi che molti<br />

ragazzi hanno la possibilità di riconoscersi<br />

in quanto viene detto e<br />

quindi comprendere meglio il<br />

messaggio che si vuole trasmettere;<br />

• Suggerimento tecnico per i genitori:<br />

di fronte a domande ambigue<br />

o a cui non si sa rispondere, riproporre<br />

la domanda chiedendo come<br />

si comporterebbero i ragazzi<br />

nei panni dei genitori;<br />

• Evitare di presentare una coppia<br />

stile “Mulino Bianco”, ma evitare<br />

anche il contrario: deve risultare<br />

una famiglia normale che sa gestire<br />

i propri conflitti in maniera educativa.<br />

N.B.: Durante il pranzo gli educatori<br />

possono instaurare un dialogo con i<br />

ragazzi e tener vivo il ricordo delle<br />

parole dei genitori per continuare<br />

la discussione nel pomeriggio.<br />

ATTIVITA’ DEL POMERIGGIO<br />

PAROLA AI GENITORI 2° PARTE<br />

SCOPO: Dare ai ragazzi la possibilità<br />

di confrontarsi con i genitori.<br />

TEMPO: 1h e 5’<br />

Domande: (Durata: 35’)<br />

Dopo il pranzo e dopo i tornei, ci si<br />

ritrova nei gruppetti per rielaborare<br />

la testimonianza e per proporre delle<br />

domande ai genitori.<br />

Si consiglia di riprendere in mano il<br />

cartellone fatto la mattina e aggiungerci<br />

le cose che ci hanno colpito<br />

della testimonianza. A questo punto<br />

si cercherà di formulare delle domande<br />

che partano dalla propria<br />

42<br />

situazione concreta o che comunque<br />

suscitano interesse.<br />

Spesso i ragazzi hanno la tendenza a<br />

proporre domande astratte basandosi<br />

su situazioni ipotetiche, cercare invece<br />

di portare l’attenzione su fatti concreti<br />

e che si vivono.<br />

Gli educatori cercheranno di incentivare<br />

i ragazzi a parlare dei loro problemi<br />

e magari ad esporli.<br />

Le domande potranno essere fatte<br />

oralmente, ma se i ragazzi non se la<br />

sentono, si potranno scrivere su dei<br />

foglietti anonimi ad es: rosa per le<br />

ragazze e azzurri per i ragazzi.<br />

Dibattito: (Durata: 30’)<br />

Ci si ritrova poi tutti in salone per le<br />

risposte dei genitori che cercheranno<br />

di essere il più sinceri e diretti possibile,<br />

tentando di instaurare un dialogo<br />

e magari anche un dibattito con i ragazzi.<br />

AGGANCIO STORIA:<br />

Un giorno, mentre Francesco cammina<br />

per le colline di Assisi contemplando<br />

la bellezza del creato, sente una<br />

voce: è Gesù che gli parla attraverso il<br />

crocifisso della chiesetta diroccata di<br />

san Damiano. Gesù gli chiede di<br />

“ricostruire la sua casa” e Francesco si<br />

mette all’opera per riparare la chiesetta.<br />

Francesco capisce che Dio gli chiede<br />

anche di formare una nuova famiglia<br />

e sceglie 12 frati per dare inizio<br />

alla nuova comunità.<br />

STARE IN FAMIGLIA<br />

SCOPO: far riflettere i ragazzi su al-<br />

un rapporto maturo. Siamo giunti<br />

all’amore vero e ora i ragazzi dicono<br />

la loro. Prima di iniziare l’ultima<br />

attività che si fa tutti insieme sarebbe<br />

interessante e utile presentare ai<br />

ragazzi un cartellone con il riepilogo<br />

della scala dell’affettività.<br />

Scopo: i ragazzi prendono una posizione<br />

rispetto a delle affermazioni,<br />

sperimentano l’analisi e il confronto<br />

di “idee” sull’affettività imparando<br />

a motivare la propria idea. Le relazioni<br />

affettive non sono cosa di poco<br />

conto ma necessitano di riflessione<br />

e confronto.<br />

MATERIALE: Cartelli “si” – “no”;<br />

Affermazioni per educatori<br />

DURATA: 20 min<br />

SVOLGIMENTO: l’educatore legge<br />

una affermazione alla volta e lascia<br />

ai ragazzi 10 secondi per prendere<br />

una posizione rispetto ad esso. Chi<br />

è d’accordo con l’affermazione annunciata<br />

si porta vicino all’albero<br />

con la scritta “si”; chi è contrario si<br />

sposta dalla parte opposta “no”, chi<br />

è indeciso resta nel mezzo. Quindi<br />

un esponente di ciascuna posizione<br />

dovrà spiegare a propria scelta; gli<br />

altri potranno fare eventuali integrazioni.<br />

Prima di passare all’affermazione<br />

successiva l’educatore chiede<br />

ai ragazzi di confermare la propria<br />

scelta (magari discutendo se<br />

qualcuno ha cambiato idea) ed in<br />

particolare verifica se il confronto<br />

ha risolto i dubbi di chi è rimasto<br />

nel mezzo o ne ha aumentati a chi<br />

55<br />

prima sembrava deciso. E’ importante<br />

infatti che attraverso questa attività<br />

si individuino domande rispetto<br />

alle quali chiedere un confronto con<br />

le persone adulte senza risolvere il<br />

tutto banalizzando ogni cosa come<br />

speso accade ma cercando di analizzare<br />

insieme le molteplici motivazioni<br />

che sostengono una o l’altra posizione.<br />

Troverete al campo delle affermazioni<br />

da leggere ai ragazzi, ovviamente<br />

potrete integrare con delle<br />

nuove affermazioni a seconda di ciò<br />

che è emerso nel corso della giornata.<br />

Alcune affermazioni:<br />

∼ Con il corpo si conquista l’altro<br />

∼ Conta più l’aspetto di quello che<br />

si è e di quello che si pensa<br />

∼ Il corpo è una cosa preziosa<br />

Alla fine di tutto questo lavoro di<br />

approfondimento sulla corporeità e<br />

affettività dei ragazzi, è bene trovare<br />

il tempo per scambiare due chiacchiere<br />

personalmente con ciascuno<br />

(sia da parte dell’educatore che dall’assistente),<br />

per aiutare il ragazzo a<br />

prendersi degli impegni seri, nei vari<br />

comportamenti verso l’altro sesso o<br />

per migliorare l’approccio e l’uso del<br />

proprio corpo. Questa attenzione è<br />

bene averla soprattutto nei confronti<br />

dei ragazzi più “precoci” o più<br />

“trasgressivi” che dietro un certo esibizionismo<br />

spesso nascondono un<br />

reale imbarazzo o insicurezza. Alcuni<br />

argomenti possono essere molto delicati<br />

ed è bene che i ragazzi trovino<br />

in chi li ascolta e li consiglia una persona<br />

disponibile a non giudicarli, che<br />

ha maturato delle scelte e degli atteggiamenti<br />

ben precisi, che sia di-<br />

6


6<br />

suto l’esperienza e quali emozioni<br />

hanno suscitato i loro sensi. Al termine<br />

dell’attività viene consegnato<br />

un indizio per il prossimo bivio: in<br />

fondo alla strada della casa<br />

2° BIVIO: EMOZIONI<br />

Se fanno la scelta matura vengono<br />

indirizzati al salone.<br />

2° ATTIVITA’: passaggio dalle emozioni<br />

ai sentimenti<br />

SERATE D’ESTATE<br />

SCOPO: scoprire che una stessa<br />

situazione può generare sentimenti<br />

diversi a seconda di come e chi la<br />

vive.<br />

MATERIALE: dvd; cartellone<br />

TEMPO: 15 min<br />

SVOLGIMENTO: I ragazzi vedono<br />

uno spezzone del film della canzone<br />

iniziale di “Grease” in italiano. Troverete<br />

un dvd al campo con il video<br />

montato con la canzone italiana e i<br />

sottotitoli (se volete sentire la traduzione<br />

italiana andate su you tube e<br />

cercate Grease Italian Version: Sere<br />

d'estate). Al termine della visione i<br />

ragazzi riflettono nel loro gruppo e<br />

scrivono su un foglio 5 differenti<br />

visioni tra maschio e femmina. Sarebbe<br />

interessante che il video fosse<br />

solo un input per aprire una vera e<br />

propria discussione e perché no,<br />

anche sfatare i soliti luoghi comuni<br />

(es. i maschi sono meno sentimentalisti).<br />

Al termine dell’attività viene<br />

consegnato un indizio per il prossimo<br />

bivio: CIF<br />

54<br />

3° BIVIO: SENTIMENTI<br />

Se fanno la scelta matura vengono<br />

procedono con l’attività.<br />

3° ATTIVITA’: passaggio dai sentimenti<br />

ai legami<br />

LEGHIAMOCI<br />

SCOPO: far riflettere i ragazzi sull’importanza<br />

e l’impegno di un legame<br />

MATERIALE: vestiti dei ragazzi<br />

DURATA: 15 min<br />

SVOLGIMENTO: si fa riflettere i<br />

ragazzi sul punto a cui sono arrivati<br />

nella storia. Si è deciso per un legame<br />

serio. Non si è più in balia dei<br />

nostri sentimenti e delle emozioni<br />

ora c’è la volontà, un progetto condiviso<br />

da entrambi proprio perché<br />

ci si vuole bene. Ma non è sempre<br />

facile, ognuno deve fare delle rinunce<br />

e donare qualcosa di sé. In questa<br />

tappa i ragazzi dovranno costruire<br />

una corda con i loro vestiti con la<br />

quale si dovranno legare a vicenda<br />

e camminare insieme verso i prossimo<br />

bivio.<br />

Al termine dell’attività viene consegnato<br />

un indizio per il prossimo bivio:<br />

Bosco del Sacro Cuore (N.B.<br />

ogni capocampo verifichi che il bosco<br />

sia libero)<br />

4° BIVIO: LEGAMI<br />

4° ATTIVITA’: passaggio dai legami<br />

all’amore<br />

COSA MI DICE L’AFFETTIVITA’<br />

A questo punto i ragazzi hanno vissuto<br />

personalmente lo sviluppo di<br />

cuni atteggiamenti più frequenti in<br />

famiglia.<br />

MATERIALE: Fogli, Buste, Penne e<br />

Francobolli per tutti i ragazzi del<br />

campo; bende per bandiera cieca;<br />

dei puzzle di medie dimensioni.<br />

LUOGO: tempo permettendo, all’aperto.<br />

DURATA: 2h e 15’ (3x25’ + 1h per<br />

la lettera)<br />

SVOLGIMENTO: l’attività si svolge<br />

in tre tappe a rotazione pertanto si<br />

possono dividere i ragazzi in tre<br />

gruppi, oppure in sei gruppi che<br />

svolgono le tappe a due a due. In<br />

ciascuna tappa, della durata di ca.<br />

25 minuti, si trova un educatore<br />

cha aiuta a fare ai ragazzi una prova.<br />

Il gioco è legato ad un atteggiamento<br />

tipico delle relazioni familiari<br />

ed è seguito da una riflessione al<br />

fine di stimolare i ragazzi a condividere<br />

esempi ed episodi concreti che<br />

chiariscono l’atteggiamento. A prova<br />

superata i ragazzi ricevono uno<br />

strumento che serve loro per scrivere<br />

una lettera alla loro famiglia. Il<br />

tempo della merenda è previsto alla<br />

fine delle tappe prima della scrittura.<br />

Si consiglia di dare a tutti i<br />

gruppi sempre lo stesso strumento,<br />

indipendentemente dalla tappa, lasciando<br />

il francobollo alla fine, così<br />

solo alla fine, tutti i gruppi capiscono<br />

che la lettera da scrivere sarà<br />

anche da spedire veramente. La sequenza<br />

può essere: Foglio, Busta ed<br />

infine Francobollo.<br />

43<br />

Come tempistiche, si può considerare<br />

di dividere i 25’ di ogni tappa in<br />

15’ di gioco e spiegazione, seguiti da<br />

10’ di riflessione.<br />

Atteggiamenti:<br />

AVERE CURA E AFFIDARSI. Avere<br />

cura degli altri famigliari, delle esigenze<br />

e delle diversità. Saper affidarsi<br />

ai famigliari anche quando dicono<br />

cose che non condividiamo.<br />

COLLABORARE. Si è parte di un’unica<br />

famiglia, quindi è importante che<br />

tutti condividano la fatica del percorso,<br />

a partire dalle cose pratiche,<br />

per arrivare a quelle personali.<br />

PAZIENZA. Dote molto importante<br />

nel riguardo degli altri, come rispetto<br />

dei tempi di ciascuno.<br />

Nella riflessione, oltre a spiegare il<br />

significato dell’atteggiamento, chiedere<br />

ai ragazzi di fare esempi concreti<br />

di quando hanno sperimentato la<br />

presenza o l’assenza di questo atteggiamento.<br />

Cercare di puntare molto<br />

sulla condivisione di esperienze<br />

Prima tappa:<br />

Bandiera cieca<br />

(avere cura-affidarsi).<br />

I giocatori si dividono in due squadre,disposte<br />

una di fronte all’altra sul<br />

grande campo da gioco, alla distanza<br />

di circa 15 metri. Ad ogni giocatore,<br />

di ognuna delle due squadre, viene<br />

assegnato un numero progressivo. Il<br />

capogioco sta al centro del campo e<br />

chiama un numero alla volta. I due<br />

giocatori che rispondono al numero,<br />

vengono bendati dai compagni di<br />

squadra, quindi vanno a prendere il<br />

fazzoletto-bandiera, guidati dai sug-<br />

5


5<br />

gerimenti dei loro compagni che<br />

non devono mai oltrepassare la loro<br />

linea. Vince chi per primo prende<br />

il fazzoletto e lo riporta alla<br />

propria squadra. La prova sarà superata<br />

quando entrambe le squadre<br />

avranno conquistato almeno 10<br />

punti.<br />

Si consegna la busta<br />

Seconda tappa:<br />

Puzzle<br />

(collaborare)<br />

Ciascun giocatore riceve un pezzo<br />

di puzzle (in giro ce ne sono più di<br />

uno) e deve cercare ed unirsi a coloro<br />

che hanno pezzi del puzzle cui<br />

appartiene il proprio, così da comporlo.<br />

La prova è superata quando<br />

tutti hanno trovato e composto tutti<br />

i puzzle.<br />

Si consegna il foglio<br />

Terza tappa:<br />

Travasare acqua (o altro materiale<br />

come la segatura) con un cucchiaino.<br />

(Pazienza)<br />

Si dividono i ragazzi in 2 squadre e<br />

si ripongono in fila indiana dietro<br />

un secchio o altro contenitore con<br />

l’acqua. Al via del capogioco i ragazzi<br />

partono uno alla volta, a staffetta,<br />

raccolgono con un cucchiaino<br />

un po’ d’acqua e facendo attenzione<br />

a non farla cadere la portano in<br />

un secondo contenitore posto ad<br />

almeno 10 metri, poi tornano indietro<br />

e fanno partire il compagno<br />

successivo. Si considera superata la<br />

prova se le squadre riescono a trasportare<br />

da un contenitore all’altro<br />

almeno metà del materiale in un<br />

44<br />

tempo massimo stabilito.<br />

Si consegna il francobollo<br />

A questo punto, si suggerisce di fare<br />

la merenda.<br />

Lettera ai genitori:<br />

durata: 1h.<br />

I ragazzi al termine del gioco si ritrovano<br />

nei gruppi del campo e sono<br />

invitati singolarmente a scrivere una<br />

lettera ai genitori. Non sono necessari<br />

grandi preamboli da parte degli educatori<br />

per questa attività, chiarire<br />

leggermente cosa devono fare, specificare<br />

di non concentrarsi tanto sul<br />

descrivere quello che è stato fatto,<br />

ma su quello che si è provato, dicendo<br />

che questa può essere la possibilità<br />

di scrivere loro tutto quello che<br />

non sono mai riusciti a dire, magari<br />

anche solo: “Vi voglio bene”. Gli educatori<br />

potrebbero spedire a casa le<br />

lettere, chiedendo prima ai ragazzi se<br />

lo desiderano, o potrebbero consegnarle<br />

agli stessi ragazzi che potranno<br />

darle personalmente ai propri genitori<br />

al ritorno dal campo.<br />

Piuttosto di dilungarsi in spiegazioni e<br />

chiarimenti dubbi a tutti il gruppo,<br />

lasciare lavorare i ragazzi ed eventualmente<br />

parlare singolarmente con<br />

chi ne richiede la disponibilità.<br />

ALL’EREMO<br />

− Hai mai ringraziato i tuoi genitori<br />

per quello che fanno per te?<br />

− Tu cosa puoi fare per loro?<br />

− In che modo Gesù ti può aiutare a<br />

risolvere i problemi con i tuoi geni-<br />

I ragazzi sono suddivisi in 4 gruppi.<br />

Ad ogni tappa i ragazzi trovano 2<br />

frecce indicanti due direzioni distinte<br />

che non hanno nessun valore per<br />

il gioco ma servono solo per indicare<br />

ai ragazzi dove trovare gli indirizzi.<br />

Al palo sono attaccate delle buste,<br />

una per gruppo, all’interno della<br />

quale troveranno una storia e<br />

due possibili soluzioni tra cui dovranno<br />

scegliere. Tutti i gruppi fanno<br />

lo stesso percorso e quindi ad<br />

ogni tappa trovano la stessa storia;<br />

è importante quindi prendere la busta<br />

e allontanarsi dagli altri gruppi<br />

per non farsi condizionare dalla<br />

scelta degli altri. La storia è stata<br />

pensata come un libro-game, quindi<br />

sono tante situazioni di un’unica<br />

storia che ripercorrono possibili situazioni<br />

reali legate proprio alle varie<br />

tappe dell’affettività. Una volta<br />

fatta la scelta i ragazzi potranno leggere<br />

la rispettiva direzione da intraprendere.<br />

Se si sceglie per la strada<br />

più “matura” (ricordiamo di non<br />

dare una valenza di giusto o sbagliato)<br />

la relazione affettiva evolve e i<br />

ragazzi svolgono l’attività che riguarda<br />

il passaggio da una tappa<br />

all’altra dell’affettività. Se invece, il<br />

gruppo sceglie la via più immatura e<br />

spesso la più facile arriveranno ad<br />

un punto morto, con un cartello<br />

che indica lo stop della relazione e<br />

la continuazione della storia secondo<br />

la loro scelta. A questo punto<br />

troveranno l’indizio per raggiungere<br />

comunque la tappa successiva della<br />

53<br />

scala dell’affettività ma, rispetto ai<br />

gruppi che fin da subito hanno fatto<br />

la scelta matura, impiegheranno più<br />

tempo per arrivare all’amore vero.<br />

Ricordiamo ai ragazzi che per costruire<br />

una relazione affettiva solida<br />

e sana non ci si può fermare a nessun<br />

livello della scala e che si può<br />

sempre maturare una relazione positiva<br />

se lo si vuole.<br />

Di seguito le attività e i luoghi.<br />

N.B. Ricordiamoci di ritirare sempre<br />

le buste le lettere indizio perché serviranno<br />

anche ai campi successivi.<br />

1° BIVIO: SENSI<br />

Inizio del gioco: ai gruppi viene consegnata<br />

la prima busta con la storia.<br />

Se fanno la scelta matura vengono<br />

indirizzati in 4 postazioni separate<br />

per la prima attività: salone, campo<br />

pallavolo, campo da calcio, parcheggio.<br />

1° ATTIVITA’: passaggio dai sensi alle<br />

emozioni.<br />

CONTATTO CON LE MANI<br />

MATERIALE: radio portatile<br />

(possibilmente); <strong>libretto</strong> educatori;<br />

bende<br />

DURATA: 30 minuti<br />

SCOPO: fermare i ragazzi per farli<br />

riflettere sui piccoli gesti della vita<br />

quotidiana e sulle emozioni che un<br />

contatto, seppur semplice, può suscitare<br />

in noi. Dai sensi cerchiamo di<br />

dare un nome.<br />

SVOLGIMENTO: a pag 60 viene<br />

proposto un testo che va letto ai ragazzi<br />

con voce tranquilla e calma,<br />

possibilmente con un sottofondo<br />

musicale dolce. In seguito si riflette<br />

insieme su come ogni ragazzo ha vis-<br />

6


6<br />

52<br />

tori?<br />

− In questo momento come senti la<br />

relazione con i tuoi genitori?<br />

− Hai bisogno di aiuto?<br />

− Quali atteggiamenti positivi porti in<br />

famiglia?<br />

− Cos’hanno di diverso gli amici dai<br />

genitori?<br />

− Come sono i tuoi comportamenti<br />

quanto ti relazioni con gli altri?<br />

− Pensi di essere timido/estroverso/<br />

calmo/esuberante…<br />

− Quali sono i legami che consideri<br />

più importanti?<br />

Tempi: La giornata vissuta dai ragazzi<br />

è stata molto intensa e molto centrata<br />

nella riflessione e hanno già avuto<br />

anche il tempo di meditazione<br />

per la scrittura della lettera. Per questo<br />

i tempi sono stati pensati per iniziare<br />

l’eremo circa alle 18.00 (e si<br />

iniziano le attività verso le 14-14.15) e<br />

di farlo relativamente breve, cioè finirlo<br />

verso le 18.30 per lasciare spazio<br />

alle docce. Oppure fare le docce<br />

prima dell’eremo, come momento di<br />

decompressione. La scelta finale di<br />

queste decisioni sono lasciate al capocampo,<br />

ma consideri questa nota per<br />

il dimensionamento dei tempi.<br />

CELEBRAZIONE<br />

Salta perché alla sera c’è la veglia.<br />

SERATA<br />

Breve serata in attesa che sia possibile<br />

una più suggestiva Veglia alle Stelle.<br />

45<br />

MATERIALE:<br />

◊ Cartellone per raccogliere le risposte.<br />

◊ Fogli;<br />

◊ Buste;<br />

◊ Penne<br />

• Francobolli;<br />

◊ bende per bandiera cieca<br />

• dei puzzle di medie dimensioni.<br />

◊ materiale fornito dal centro<br />

diocesano<br />

• materiale da procurarsi<br />

5


“Tutti amiamo con tutto il cuore e con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutta la<br />

capacità e la fortezza, con tutta l’intelligenza, con tutte le forze, con tutto lo slancio,<br />

con tutto l’affetto, con tutti i sentimenti più profondi, con tutto il desiderio e la volontà<br />

il Signore Iddio, il quale a noi ha dato e dà tutto il corpo, tutta l’anima, tutta la vita; che<br />

tutti ci ha creato e redento, e che ci salverà per sua sola misericordia”.<br />

6<br />

Un' allegra<br />

brigata<br />

OBIETTIVO<br />

Il ragazzo capisce l’importanza di<br />

stabilire relazioni interpersonali,<br />

soddisfacenti, durature e mature.<br />

Riflette sul modo di stare e mettersi<br />

in relazione con i coetanei riscoprendo<br />

anche il sacramento della<br />

riconciliazione<br />

ATTEGGIAMENTO<br />

BELLEZZA<br />

L’atteggiamento di oggi riprende un<br />

tema già trattato nei giorni precedenti<br />

da punti di vista differenti ma<br />

oggi lo affronteremo più da vicino<br />

scoprendo che per cogliere la bellezza<br />

serve tempo e allenamento. La<br />

bellezza non si coglie da subito ed è<br />

in tutto quello che ci circonda, è un<br />

modo di sentire e di vivere. Nel pomeriggio<br />

affronteremo il tema dell’affettività,<br />

la bellezza di questo rapporto<br />

profondo la sua nascita e il<br />

suo evolversi, riflettendo assieme ai<br />

ragazzi su situazioni e modi di vivere<br />

le relazioni con gli altri. Pensiamo<br />

sia importante dare spazio ai ragazzi<br />

per poter confrontarsi e riflettere su<br />

un tema così complesso e spesso banalizzato.<br />

46<br />

6°<br />

ATTIVITÀ DEL MATTINO<br />

AGGANCIO STORIA: Francesco spiega<br />

ai suoi fratelli la sua idea di bellezza,<br />

che riesce a fargli vedere il volto di<br />

Dio persino nei lebbrosi. E’ come<br />

guardare le stelle: all’inizio si vede solo<br />

un cielo buio e nero, poi si inizia a<br />

intravedere qualche piccola luce, poi<br />

finalmente si vedono chiaramente e si<br />

notano anche quelle che prima erano<br />

nascoste nel buio...<br />

Le attività del mattino sono state<br />

pensate per introdurre i ragazzi al tema<br />

della bellezza a partire da una dimensione<br />

molto ampia: vi sono molti<br />

aspetti e vari modi di esprimerla.<br />

Attenzione però, bisogna assolutamente<br />

evitare di sminuirla per eccessiva<br />

semplificazione. L’aspetto cruciale<br />

da far cogliere è che la bellezza è una<br />

dimensione in cui si entra progressivamente.<br />

Un paragone appropriato è<br />

quello con l’osservazione delle stelle<br />

(proprio come nella storia di Francesco):<br />

non si riesce a vederle subito,<br />

bisogna abituare l’occhio; poi, se<br />

CELEBRAZIONE DELLA RICONCILIA-<br />

ZIONE<br />

I ragazzi vivono in cappella la celebrazione<br />

comunitaria della riconciliazione,<br />

segno della bontà misericordiosa<br />

del Signore verso di noi e<br />

di noi con i ragazzi.<br />

TEMPO: 30 min<br />

Nel pomeriggio ci soffermiamo più<br />

sull’affettività in senso stretto<br />

LA SCALA DELL’AFFETTIVITA’<br />

MATERIALE:<br />

vedi singole attività<br />

TEMPO: tutto il pomeriggio con<br />

pausa per la merenda nel bosco.<br />

SCOPO: far vivere ai ragazzi attraverso<br />

un gioco-percorso le varie fasi<br />

dell’affettività scoprendo che l’affettività<br />

è una realtà ricca ed articolata,<br />

sempre in evoluzione. Il problema<br />

sorge quando ci fermiamo in questa<br />

catena, a qualsiasi livello. Ad esempio:<br />

viviamo le emozioni, ma non<br />

riusciamo a collocarle all’interno di<br />

una dinamica piú ampia, quella della<br />

relazione.<br />

SVOLGIMENTO: il gioco consiste<br />

in un gioco tipo “sliding doors” dove<br />

ad ogni tappa ogni gruppo sceglie<br />

che percorso intraprendere.<br />

Semplificando riassumiamo un rapporto<br />

affettivo nelle seguenti tappe:<br />

Sensi = ciò che percepiamo con il<br />

nostro corpo;<br />

51<br />

Emozioni = percezione molto forte<br />

ma temporanea di attrazione/<br />

repulsione, è una rielaborazione<br />

dei sensi;<br />

Sentimenti = dare un nome alle<br />

emozioni; provare qualcosa di<br />

particolare per qualcuno;<br />

Legami = dare stabilità a un sentimento,<br />

decidendo di impegnarsi<br />

con una persona particolare;<br />

Amore = completamento del percorso,<br />

completezza della relazione<br />

che dà senso e compimento a tutte<br />

le tappe precedenti, che vengono<br />

lette in una nuova luce e acquistano<br />

nuovo significato.<br />

Nella pagina successiva trovate lo<br />

schema del percorso: vi può aiutare<br />

per non perdere il filo del gioco. In<br />

corsivo trovate i luoghi, in maiuscole<br />

le attività.<br />

6


6<br />

CHE COSA MI DICONO DELLA<br />

BELLEZZA.<br />

MATERIALE: ritagli di pubblicità,<br />

di servizi giornalistici o mensili<br />

(anche quelli per ragazzi) riguardo<br />

la bellezza; pezzi di programmi televisivi<br />

riguardo la bellezza<br />

TEMPO: 30 min.<br />

SCOPO: i ragazzi riflettono su quale<br />

valore viene dato alla bellezza<br />

dalla televisione, dai giornali e dalla<br />

stampa.<br />

SVOLGIMENTO: si preparano dei<br />

ritagli di pubblicità, di servizi giornalistici<br />

o mensili (anche quelli per<br />

ragazzi) e/o si visionano insieme dei<br />

pezzi di programmi televisivi evidenziando<br />

dove e quali messaggi<br />

sono presenti riguardo la bellezza.<br />

Gli spunti di riflessione potrebbero<br />

essere:<br />

∼ L’ idea di bellezza sembra includere<br />

solo l’esteriorità, ciò che appare<br />

della persona. L’interiorità<br />

non interessa. È importante riconoscere<br />

che siamo corpo, ma anche<br />

più del corpo.<br />

∼ Se si è belli esteriormente di conseguenza<br />

si è anche felici, cosa<br />

non sempre vera.<br />

∼ Fondamentale è apparire, non<br />

essere sé stessi.<br />

∼ Sei una persona realizzata solo se<br />

sei alla moda, altrimenti non sei<br />

nessuno.<br />

∼ La bellezza è sinonimo di onnipotenza,<br />

di autosufficienza (l’uomo<br />

che non deve chiedere mai)<br />

Ricordiamoci di fare un breve momento<br />

di sintesi dell’intensa matti-<br />

50<br />

nata, insieme o nei propri gruppi. Poniamo<br />

ai ragazzi la provocazione:<br />

“come si arriva a scoprire la bellezza?<br />

Come si è rivelata? Subito?” E’ importante<br />

far riflettere il ragazzo sul fatto<br />

che dietro ad ognuno di noi c’è un<br />

percorso personale. Anche se una cosa<br />

era bella “da subito”, probabilmente<br />

conoscendola meglio apparirà<br />

“sempre più bella”. Ricordiamoci che<br />

la bellezza è una scoperta graduale,<br />

bisogna quindi “abituare l’occhio”,<br />

proprio come le stelle di San Francesco,<br />

favorire cioè la creazione di condizioni<br />

atte a favorire l’ascolto della<br />

persona che ci sta innanzi.Percepire la<br />

bellezza è un altro modo di ascoltare.<br />

ATTIVITA’ DEL POMERIGGIO<br />

AGGANCIO STORIA<br />

Francesco capisce che Dio vuole che i<br />

frati annuncino la Sua parola a tutto<br />

il mondo e si reca a Babilonia per predicare.<br />

Il Sultano rimane molto colpito<br />

dalle parole di Francesco e gli chiede<br />

di tornare per parlagli ancora di<br />

Gesù. Durante il viaggio di ritorno<br />

verso Assisi, i frati si fermano a una<br />

locanda e una prostituta tenta di adescare<br />

Francesco. Francesco finge di<br />

accettare e si butta nel fuoco tendendole<br />

le braccia. La donna capisce e si<br />

pente, e manifesta il desiderio di conoscere<br />

quel Signore Gesù che vede<br />

dentro, e al quale importa la bellezza<br />

dell’anima e non quella del corpo.<br />

qualcuno ce le spiega, cioè andiamo<br />

oltre alla visione, se le “scopriamo”<br />

ci apparranno ancora più affascinanti.<br />

LA BELLEZZA COLPISCE ANCORA.<br />

MATERIALE: computer e powerpoint<br />

delle immagini sulla bellezza<br />

<strong>libretto</strong> del campo<br />

TEMPO:20-25 min.<br />

SCOPO: la ragazzo riconosce cosa<br />

ritiene essere bello, cosa lo colpisce<br />

dei diversi aspetti della bellezza.<br />

SVOLGIMENTO: all’inizio i ragazzi<br />

sono raggruppati tutti insieme e si<br />

proiettano varie immagini (magari<br />

con un power point) che possano<br />

risvegliare in loro il senso, l’attrazione<br />

verso ciò che è bello (per esempio<br />

una madre con il suo bambino,<br />

un paesaggio mozzafiato, ecc…).<br />

Dopo questo primo momento della<br />

durata di 10 min. i ragazzi si dividono<br />

nei vari gruppi e seguendo alcuni<br />

input che trovano nel proprio <strong>libretto</strong><br />

iniziano una breve discussione<br />

sulla bellezza (10-15 min.). Ricordiamoci<br />

che la bellezza è personale<br />

ed è più un sentire che un vedere.<br />

a) L’ immagine o le immagini che<br />

per me sono state più belle ...<br />

b) Di questo campo mi è piaciuto<br />

...<br />

c) La bellezza che avete incontrato<br />

(es. natura, doni personali …) è<br />

stata una bellezza che avete visto<br />

o sentito?<br />

47<br />

d) Cosa c’è di bello nella natura,<br />

nelle relazioni, nei compagni…<br />

ALLA RICERCA DELLA PERFEZIONE.<br />

MATERIALE: cartoni per fare sagome<br />

uomo/donna ideale; fogli; penne;<br />

stoffa o materiale vario; indumenti<br />

TEMPO: 30min.<br />

SCOPO: i ragazzi costruiscono il loro<br />

uomo/la loro donna dei sogni nella<br />

sua componente esteriore.<br />

SVOLGIMENTO: si dividono i maschi<br />

dalle femmine e a ognuno dei<br />

due gruppi viene consegnato un cartone<br />

per costruire la sagome, i ragazzi<br />

creano la loro donna ideale, le<br />

femmine il loro uomo dei sogni. Le<br />

sagome sono in 2D, si può tagliare il<br />

cartone affinché risulti il profilo dell’<br />

uomo/donna dei sogni.<br />

I ragazzi devono mettersi d’accordo<br />

su come fare ogni parte del corpo<br />

(testa, capelli, naso, bocca, mento,<br />

petto, braccia, glutei, gambe, piedi),<br />

avranno di certo idee diverse e dovranno<br />

usare il tempo per confrontarsi<br />

e mettersi d’accordo. Si possono<br />

usare anche veri e propri indumenti<br />

(tipo una scarpa messa di profilo potrebbe<br />

fungere da scarpa della sagoma),<br />

oppure per i capelli si potrebbero<br />

usare riccioli di stoffa o quant’altro.<br />

Alla fine ci ritroviamo tutti insieme in<br />

salone per confrontare i modelli e<br />

vedere cosa emerge. Si potranno notare<br />

eventuali stereotipi e riflettere<br />

sul fatto che la bellezza esteriore e<br />

caratteriale ha bisogno di essere arricchita.<br />

6


Missione:<br />

Possibile<br />

Idea<br />

di<br />

Fondo<br />

La parola<br />

Obiettivo<br />

Mattino<br />

Pomeriggio<br />

Celebrazione<br />

Serata<br />

1°<br />

giorno<br />

“Tutti i frati cerchino di<br />

darsi alle opere buone;<br />

poiché sta scritto: Fa’<br />

sempre qualche cosa di<br />

buono affinché il diavolo<br />

ti trovi occupato;<br />

e ancora: l’ozio è il<br />

nemico dell’anima.<br />

Perciò i servi di Dio<br />

devono sapere sempre<br />

dedicarsi alla preghiera<br />

e a qualche opera<br />

buona. E si guardino i<br />

frati dal mostrarsi tristi<br />

all’esterno e oscuri in<br />

faccia come gli ipocriti,<br />

ma si mostrino lieti nel<br />

Signore e giocondi e<br />

garbatamente allegri”.<br />

Favorire la conoscenza<br />

reciproca, l’affiatamento<br />

tra i ragazzi e lo<br />

spirito di gruppo<br />

Arrivo- Primi avvisi<br />

Suddivisione in gruppi<br />

Sistemazione camere<br />

Lavori con il pongo<br />

Presentazione lavori in<br />

creta<br />

Presentazione gruppi;<br />

giochi in contrada<br />

2°<br />

giorno<br />

“Il mio cuore è<br />

pronto, Signore, il<br />

mio cuore è pronto:<br />

un inno io ti<br />

canterò (Salmo<br />

56,8). A me l’arpa,<br />

a me la cetra! Risorgi<br />

o mia gloria; io<br />

mi desterò all’alba<br />

(Salmo 56,9)”.<br />

Imparare a vivere il<br />

giorno del Signore<br />

ringraziandolo per<br />

il dono della vita, le<br />

bellezze del creato<br />

e gli amici con cui si<br />

cammina.<br />

48<br />

3°<br />

giorno<br />

“I frati non si approprino<br />

di nulla, né<br />

casa, né luogo né<br />

alcuna altra cosa. E<br />

come pellegrini e<br />

forestieri in questo<br />

mondo, servendo al<br />

Signore in povertà e<br />

umiltà, vadano per<br />

elemosina con fiducia.<br />

Né devono<br />

vergognarsi, perché<br />

il Signore si è fatto<br />

povero per noi in<br />

questo mondo.”<br />

Far riflettere il ragazzo<br />

sull'essenzialità<br />

della Parola. Essa ci<br />

guida nella nostra<br />

vita quotidiana, in<br />

particolare nelle<br />

relazioni con gli altri<br />

e con le cose.<br />

Escursione Caccia alle relazioni<br />

Preparazione della<br />

preghiera<br />

Celebrazione eucaristica<br />

Cosa me ne faccio?<br />

Diamoci una regolata<br />

Lettura della storia<br />

Palio di Assisi - alcol + gusto<br />

4°<br />

giorno<br />

Onnipotente, eterno,<br />

giusto e misericordioso<br />

Dio, concedi a noi<br />

miseri di fare, per tua<br />

grazia, ciò che sappiamo<br />

che tu vuoi, e<br />

di volere sempre ciò<br />

che ti piace, affinché<br />

interiormente purificati,<br />

interiormente<br />

illuminati e accesi dal<br />

fuoco dello Spirito<br />

Santo, possiamo<br />

seguire le orme del<br />

Figlio tuo, il Signore<br />

nostro Gesù Cristo, e<br />

a te, o Altissimo,<br />

giungere con l’aiuto<br />

della tua grazia”.<br />

ATTEGGIAMENTI Apertura Scoperta Povertà in spirito Discernimento<br />

Storia<br />

Lc 10, 25-37 Lc 12, 22-34 Mc 10, 17-22<br />

Mc 10, 23-31<br />

Francesco è un ricco e<br />

scanzonato giovane di<br />

Assisi.<br />

Scoppia la guerra e<br />

Francesco parte cavaliere.<br />

Francesco viene fatto<br />

prigioniero durante la<br />

guerra.<br />

Francesco ritorna a<br />

casa, cambiato e<br />

pensieroso.<br />

Francesco dona le stoffe<br />

ai poveri, per ricercare<br />

l’Essenziale.<br />

Francesco capisce che<br />

l’Essenziale è Dio e<br />

rinuncia persino a suo<br />

padre.<br />

Francesco indossa il<br />

saio.<br />

Gv 15, 1-11<br />

Il ragazzo capisce<br />

l’importanza di una<br />

relazione con il Signore<br />

Gesù, Amico<br />

fra gli amici e lo<br />

sceglie compagno di<br />

strada.<br />

Il ragazzo fa esperienza<br />

dell’amore di Dio<br />

attraverso l’esercizio<br />

della“Parola” e lo<br />

riscopre nella condivisione,<br />

nell’amicizia<br />

autentica.<br />

Esperienza di deserto<br />

Una montagna di<br />

amici<br />

Scacco d’amicizia<br />

Eucaristia a fine<br />

deserto<br />

Bernardo decide di<br />

seguire Francesco.<br />

Francesco riceve la visita<br />

dell’amica Jacopa.<br />

5°<br />

giorno<br />

“Tutti i fratelli non<br />

abbiano in questo<br />

mondo potere o dominio,<br />

soprattutto fra di<br />

loro. Come infatti dice<br />

il Signore nel Vangelo:<br />

i principi della nazioni…(cfr<br />

Matteo 20,25-<br />

28). Nessun fratello<br />

faccia del male o dica<br />

del male ad un altro;<br />

anzi per carità di spirito<br />

volentieri servano e si<br />

obbediscano vicendevolmente”.<br />

Mt 20, 25-28 Rm 12,9-17<br />

Lc 7, 35-50<br />

Il ragazzo conosce se<br />

stesso riscoprendo e<br />

valorizzando il rapporto<br />

con i suoi genitori.<br />

Conosciamoci meglio<br />

Parola ai genitori<br />

• Il ragazzo capisce l’importanza<br />

di stabilire relazioni<br />

interpersonali, soddisfacenti<br />

e durature.<br />

Il ragazzo capisce l’importanza di<br />

stabilire relazioni interpersonali,<br />

soddisfacenti, durature e mature.<br />

Riflette sul modo di stare e mettersi<br />

in relazione con i coetanei riscoprendo<br />

anche il sacramento della<br />

riconciliazione.<br />

La bellezza colpisce ancora<br />

Alla ricerca della perfezione<br />

Che cosa mi dicono della bellezza<br />

49<br />

• Il ragazzo prova a<br />

progettare la propria<br />

vita e considera la<br />

proposta dell’AC per la<br />

sua crescita.<br />

Il ragazzo dopo aver vissuto<br />

l’esperienza associativa di<br />

ragazzo protagonista nel<br />

cammino del campo, risponde<br />

con gioia e diventa testimone.<br />

Verifica Campo<br />

Presentazione giovanissimi<br />

Stare in famiglia La scala dell’affettività Conclusione tornei<br />

Preparazione serata<br />

Veglia alle stelle Celebrazione di riconciliazione<br />

Breve serata<br />

6°<br />

giorno<br />

7°<br />

giorno<br />

Fraternità Bellezza Responsabilità Gioia<br />

Chiara fugge per seguire<br />

Francesco e resiste ai<br />

parenti corsi a riprenderla.<br />

Francesco ricostruisce la<br />

chiesa di S.Damiano e<br />

fonda la famiglia francescana.<br />

Celebrazione eucaristica<br />

Gioco notturno:Lupo di Gubbio Animata da tutti i gruppi<br />

Francesco spiega ai suoi fratelli che<br />

la bellezza è come guardare le<br />

stelle.<br />

Francesco e i fratelli visitano il<br />

sultano e convertono una prostituta.<br />

Francesco ammansisce il lupo di<br />

Gubbio.<br />

8°<br />

giorno<br />

• Il ragazzo<br />

vive la<br />

partenza<br />

come un<br />

momento di<br />

sfida e<br />

voglia di<br />

continuare<br />

l’avventura<br />

iniziata al<br />

campo.<br />

Mt 25, 31-46 Lc 1, 39-45<br />

Francesco muore e lascia la<br />

comunità nella mani di frate<br />

Bernardo.<br />

Francesco spiega a frate Leone<br />

cos’è perfetta letizia.<br />

Francesco riceve le stimmate.<br />

Ritornare ed<br />

incamminarsi<br />

con il proprio<br />

entusiasmo negli<br />

ambienti quotidiani<br />

e nel cammino<br />

di gruppo<br />

del settore giovani<br />

Francesco appare<br />

ai frati disorientati<br />

e li<br />

esorta a non<br />

avere paura: la<br />

loro è una missione<br />

possibile!

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