scarica il pdf con i nostri lavori - Dromos restauri
scarica il pdf con i nostri lavori - Dromos restauri
scarica il pdf con i nostri lavori - Dromos restauri
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Dromos</strong> Restauri S.r.l.<br />
“PASSAGGIO TRA …”<br />
SOCIETA’ DI RESTAURO E DI SERVIZI DI PROMOZIONE<br />
PER LA VALORIZZAZIONE ED IL RECUPERO<br />
DEI BENI CULTURALI<br />
1
In Italia ci si offre un panorama unico al mondo per la ricchezza e<br />
l’importanza degli edifici monumentali e della stessa ed<strong>il</strong>izia storica che<br />
costituisce <strong>il</strong> tessuto <strong>con</strong>nettivo dei centri storici delle nostre città.<br />
Si tratta di un patrimonio inestimab<strong>il</strong>e sia dal punto di vista culturale<br />
che e<strong>con</strong>omico, che merita di essere protetto e valorizzato a pieno,<br />
mantenendo nel tempo la pratica tradizionale di intervento e manutenzione<br />
necessaria perché gli edifici si mantengano “vivi”.<br />
La <strong>Dromos</strong> Restauri è nata in questo <strong>con</strong>testo, tenedo <strong>con</strong>to di tali<br />
problematiche, come società specializzata nel settore del restauro: l’impresa<br />
dispone infatti di un ufficio di studi in grado di progettare e valorizzare<br />
interventi sul patrimonio costruito, dei macchinari e del personale adeguato<br />
all’esecuzione delle lavorazioni specialistiche richieste dai beni<br />
monumentali.<br />
D’altra parte la <strong>Dromos</strong> Restauri si occupa, <strong>con</strong> metodologie<br />
adeguate ad edifici a carattere civ<strong>il</strong>e o residenziale, prestando particolare<br />
attenzione alle problematiche proprie di questo settore: si tratta, infatti, di<br />
<strong>con</strong>c<strong>il</strong>iare l’ammodernamento funzionale <strong>con</strong>seguente alle mutate esigenze<br />
di vita <strong>con</strong> <strong>il</strong> mantenimento di caratteri st<strong>il</strong>istici e tipologici dell’ed<strong>il</strong>izia<br />
esistente.<br />
Una siffatta f<strong>il</strong>osofia di intervento si applica tanto nella globalità<br />
dell’intervento, quanto in settori specifici, nella <strong>con</strong>vinzione che la<br />
salvaguardia degli elementi architettonici sia necessaria, in quanto essi<br />
rappresentano una testimonianza storica da <strong>con</strong>servare, quasi una “memoria<br />
collettiva” della città; a questo scopo si realizza uno scambio <strong>con</strong>tinuo fra<br />
moderne tecnologie di indagine e di tecniche tradizionali: ne è un chiaro<br />
esempio la ricerca delle coloriture originarie, puntualmente riproposte poi<br />
<strong>con</strong> tinteggiature a base di terre naturali o l’identificazione e l’impiego di<br />
materiali e lavorazioni tradizionali in sostituzione di elementi deteriorati.<br />
L’attività della <strong>Dromos</strong> Restauri è testimoniata da un ricco<br />
curriculum e da interventi di notevole pregio svolti in collaborazione <strong>con</strong> la<br />
Soprintendenza, esemplificati in alcune brevi schede di riferimento.<br />
2
CURRICULUM DEI LAVORI DI RESTAURO<br />
SUPERFICI INTONACATE<br />
Ex Scuderie Papali – Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro dei prospetti principali e degli stucchi.<br />
Cancellata della Lungamanica – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro delle superfici intonacate edelle cancellate.<br />
Prospetti adiacenti alla Fontana dell’Organo – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di risanamento e restauro.<br />
Ex Istituto di S. Michele, Cort<strong>il</strong>e del Porto – Via di S. Michele, Roma.<br />
Lavori di revisione delle coperture e restauro dei prospetti.<br />
Ex Caserma “La Marmora” – S. Francesco a Ripa, Roma.<br />
Lavori di <strong>con</strong>solidamento e restauro dei prospetti.<br />
Palazzo Vaini Carpegna, Sede dell’Accademia Nazionale di S. Luca – Roma.<br />
Lavori di restauro dei prospetti, del portico e del portale borrominiano.<br />
Palazzo Lavaggi – Via degli Uffici del Vicario, Roma.<br />
Restauro dei prospetti esterni ed interni; revisione delle coperture.<br />
Edificio sito in Via Sistina, Roma.<br />
Risanamento ed ordinaria manutenzione delle facciate.<br />
Edificio sito in Via del Foro Piscario, Roma.<br />
Restauro della facciata.<br />
Palazzo Ciancarelli, Rieti.<br />
Restauro delle coperture e delle facciate.<br />
Edificio sito in Via Vittoria, Roma.<br />
Consolidamento e restauro dell’unità abitativa e delle coperture.<br />
V<strong>il</strong>la Rosa – Via delle Fornaci, Roma.<br />
Restauro delle facciate e delle coperture; <strong>lavori</strong> di ristrutturazione interna .<br />
3
SUPERFICI CON ELEMENTI LAPIDEI<br />
Chiesa di S. Maria dei Miracoli – Piazza del Popolo, Roma.<br />
Lavori di restauro del prospetto principale e del pronao.<br />
Complesso Monumentale di Monte Cavallo – Piazza del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo.<br />
Meridiana e Cratere – Giardini del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo.<br />
Fontana secca – Campagnano (Roma).<br />
Lavori di <strong>con</strong>solidamento e pulitura dei materiali lapidei.<br />
Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia – Via Nazionale, Roma.<br />
Lavori di restauro dei prospetti.<br />
Meridiana e Cratere – Giardini del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo.<br />
Chiesa di S. Andrea al Quirinale – Via del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro dei prospetti e delle coperture.<br />
Palazzo Sciarra – Via del Corso, Roma.<br />
Lavori di restauro del portale monumentale in travertino.<br />
Chiesa di SS. Vincenzo e Anastasio – Piazza Fontana di Trevi, Roma.<br />
Lavori di restauro del prospetto principale e delle coperture.<br />
SUPERFICI A CORTINA, GRAFFITI E FINTO TRAVERTINO<br />
Palazzo Ricci – Roma.<br />
Lavori di restauro dei dipinti murali, delle superfici graffite e degli elementi in<br />
travertino dei prospetti.<br />
Bas<strong>il</strong>ica di S. Maria in Cosmedin – Piazza Bocca della Verità, Roma.<br />
Lavori di restauro della facciata, del campan<strong>il</strong>e e della Bocca della Verità.<br />
Ufficio Postale, sede centrale - Ostia Lido.<br />
Lavori di restauro dei propsetti.<br />
Palazzo Vaini Carpegna, Sede dell’Accademia Nazionale di S. Luca – Roma.<br />
Lavori di <strong>con</strong>solidamento e di restauro del prospetto principale, parte del<br />
prospetto su vicolo Scavolino e di una porzione delle coperture.<br />
4
Palazzo Primoli – Via de’ Soldati, Roma.<br />
Lavori di restauro dei prospetti in cortina di mattoncini e delle superfici lapidee.<br />
Edificio sito in Via Quattro Fontane - Roma.<br />
Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo.<br />
Edificio sito in Via di Fontanella Borghese - Roma.<br />
Lavori di restauro delle facciate esterne.<br />
Banco Ambrosiano Veneto – Via del Traforo, Roma.<br />
Lavori di restauro dei prospetti esterni e delle coperture.<br />
Bas<strong>il</strong>ica di S. Maria in Trastevere - Roma.<br />
Consolidamento e restauro del campan<strong>il</strong>e.<br />
Bas<strong>il</strong>ica dei SS. XII Apostoli – Piazza SS. Apostoli, Roma.<br />
Restauro del Monumento a Papa Clemente XIV.<br />
Curia Generalizzata dei Frati Conventuali Minori – Piazza SS. Apostoli,<br />
Roma.<br />
Restauro dei Chiostri.<br />
Curia Generalizzata dei Frati Conventuali Minori – Piazza SS. Apostoli,<br />
Roma.<br />
Restauro delle facciate del <strong>con</strong>vento.<br />
Bas<strong>il</strong>ica dei SS. XII Apostoli – Piazza SS. Apostoli, Roma.<br />
Restauro della facciata e del portico della bas<strong>il</strong>ica.<br />
Palazzo Volpi – Sansovetti – Via del Quirinale, Roma.<br />
Restauro delle facciate.<br />
Pontificia Università Gregoriana – Piazza della P<strong>il</strong>otta, Roma.<br />
Lavori di restauro del prospetto principale.<br />
SUPERFICI INTERNE DECORATE<br />
Palazzina della Coffee House – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro esterni ed interni.<br />
Vasella Vecchia – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro di superfici verticali, pavimentazioni e volte decorate.<br />
5
Vasella Vecchia – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro di superfici decorate.<br />
Palazzina della Coffee House – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro esterni ed interni.<br />
Palazzo Vitelleschi – Tarquinia<br />
Lavori di restauro della pavimentazione in cotto.<br />
Palazzina Urbano VIII – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro dei prospetti, delle coperture, degli ambienti e degli elementi lignei.<br />
Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia – Via Nazionale, Roma.<br />
Lavori di restauro e tinteggiatura del soffitto a volte del salone della cassa centrale.<br />
PalazzoLancellotti – Piazza Lancellotti, Roma.<br />
Lavori di restauro del pavimento in seminato alla veneziana.<br />
COPERTURE<br />
Chiesa di S. S<strong>il</strong>vestro al Quirinale – Roma.<br />
Lavori di rifacimento del tetto e <strong>con</strong>solidamento della struttura portante del<br />
cassettonato.<br />
Bas<strong>il</strong>ica di S. Maria in Cosmedin – Piazza Bocca della Verità, Roma.<br />
Lavori di revisione della copertura e restauro delle superfici decorate.<br />
Istituto Vis<strong>con</strong>ti – Piazza del Collegio Romano, Roma.<br />
Lavori di restauro della copertura.<br />
Chiesa di S. Maria dei Miracoli – Piazza del Popolo, Roma.<br />
Lavori di restauro della cupola e delle facciate.<br />
Ex Chiesa di S. Giovanni in Ayno – Via Monserrato, Roma.<br />
Lavori di restauro delle facciate e delle coperture.<br />
Confraternita dei Macellai – Piazza della Quercia, Roma.<br />
Lavori di restauro e revisione delle coperture.<br />
Chiesa di S. Nicola da Tolentino – Via di S. Nicola da Tolentino, Roma.<br />
Lavori di rifacimento del tetto.<br />
6
OPERE EDILI E CONSOLIDAMENTI<br />
Chiesa di S. Giovanni – Fianello, Rieti.<br />
Lavori di <strong>con</strong>solidamento e revisione delle coperture.<br />
Osservatorio Astronomico di Monte Mario, Roma.<br />
Lavori di ristrutturazione.<br />
Edificio sito in Via St<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e, Roma.<br />
Lavori di restauro e risanamento <strong>con</strong>servativo.<br />
V<strong>il</strong>la Elba – Via Cortina d’Ampezzo, Roma.<br />
Lavori di restauro e riqualificazione funzionale della v<strong>il</strong>la e del Parco.<br />
Fabbricato dei Finimenti e delle Carrozze – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />
Lavori di restauro e di riqualificazione funzionale degli ambienti interni.<br />
7
Superfici intonacate<br />
8
ROMA, PALAZZO DEL QUIRINALE<br />
- EX SCUDERIE PAPALI<br />
Lavori di restauro dei prospetti<br />
principali e degli stucchi.<br />
La costruzione delle Scuderie Papali in<br />
Piazza del Quirinale (ex di<br />
Montecavallo) viene iniziata da<br />
Alessandro Specchi intorno agli ’20 del<br />
Settecento e portata a compimento solo<br />
nel 1730-1732 da parte di Ferdinando<br />
Fuga, su incarico del Pontefice Clemente<br />
XII.<br />
Nell’area sono già presenti altre strutture<br />
<strong>con</strong> medesima destinazione d’uso, ma <strong>il</strong><br />
nuovo edificio ha la peculiarità di non<br />
essere <strong>il</strong> risultato di un adattamento,<br />
bensì di essere stato pensato per<br />
assolvere a questa precisa funzione.<br />
Di notevoli dimensioni, <strong>con</strong> un corpo<br />
centrale a due ali che fronteggiano <strong>il</strong><br />
Palazzo Pontificio, le Scuderie sorgono<br />
su una porzione di terreno ceduta nel<br />
XVII secolo dalla Famiglia Colonna al<br />
papa per ampliare la piazza e dare<br />
maggior lustro al Palazzo Pontificio.<br />
I <strong>lavori</strong> svolti hanno riguardato la<br />
revisione degli intonaci, la ripresa delle<br />
cornici, la finitura a stucco romano, la<br />
tinteggiatura a latte di calce e terre<br />
naturali per quanto riguarda le parti in<br />
intonaco, la pulitura tramite<br />
idrolavaggio, spazzolatura e<br />
microsabbiatura all’ossido di alluminio,<br />
la stuccatura delle giunzioni ed una<br />
velatura finale per quanto riguarda le<br />
parti in travertino.<br />
La questione più impegnativa da<br />
affrontare era la scelta della coloritura<br />
dei prospetti, scelta che ha coinvolto<br />
diverse personalità tra cui <strong>il</strong> Progettista,<br />
<strong>il</strong> Direttore dei Lavori<br />
9
della Soprintendenza dei beni<br />
Ambientali e Architettonici di Roma, <strong>il</strong><br />
Soprintendente, <strong>il</strong> Consigliere della<br />
Presidenza della Repubblica ed <strong>il</strong><br />
Direttore dell’Istituto Centrale per <strong>il</strong><br />
Restauro.<br />
Viene quindi svolto un importante<br />
lavoro di ricerca suddiviso in tre parti<br />
principali: indagine storico critica, stato<br />
di <strong>con</strong>servazione dei prospetti e analisi<br />
stratigrafiche degli intonaci; viene<br />
ricostruita la storia del colore del<br />
palazzo, vengono esaminati vari<br />
documenti i<strong>con</strong>ografici, viene eseguita la<br />
mappatura dello stato di degrado e<br />
l’indicazione dei saggi e dei punti di<br />
prelievo dei campioni sottoposti alle<br />
analisi di laboratorio.<br />
Si sono così potuti <strong>con</strong>frontare i dati<br />
desunti dalle fonti di archivio <strong>con</strong> la<br />
scala cromatica raggiunta eseguendo le<br />
analisi stratigrafiche direttamente sul<br />
copro di fabbrica.<br />
Con questi dati, trasferiti al computer,<br />
sono state simulate le diverse soluzioni<br />
cromatiche che si sarebbero potute<br />
adottare.<br />
Sulle basi di quanto desunto da tali<br />
indagini si è adoperata una scelta critica<br />
che ha tenuto <strong>con</strong>to sia del <strong>con</strong>testo, sia<br />
della storia del singolo edificio.<br />
10
ROMA, PALAZZO DEL QUIRINALE<br />
Lavori di restauro muro e cancellata<br />
del viale della Lungamanica, dei<br />
muraglioni perimetrali, Palazzina del<br />
Fuga – Esedra – Palazzina Oliviero –<br />
Serra e del muro di <strong>con</strong>tenimento quota<br />
Coffe House, nonché ripavimentazione<br />
del relativo camminamento.<br />
All’interno del complesso<br />
Presidenziale del Quirinale la <strong>Dromos</strong><br />
ReStauri ha realizzato <strong>il</strong> restauro di<br />
diverse opere che rientrano nel<br />
programma di ristrutturazione e<br />
manutenzione del Compendio<br />
Demaniale del Quirinale.<br />
Tali opere <strong>con</strong>sistono nel muro e nella<br />
cancellata del viale della<br />
Lungamanica, nella balaustra davanti<br />
alla Palazzina del Fuga, nel<br />
muraglione soprastante la Serra, nel<br />
muro di <strong>con</strong>tenimento del giardino a<br />
quota Coffe House e nella<br />
pavimentazione del camminamento del<br />
Belvedere.<br />
Il muro che delimita <strong>il</strong> giardino dal<br />
viale della Lungamanica è costituito da<br />
p<strong>il</strong>astri e specchiature in muratura,<br />
sormontate da un’inferriata in ferro<br />
lavorato.<br />
La struttura muraria presenta<br />
s<strong>con</strong>nessioni, distacchi dell’intonaco e<br />
scrostature della pellicola pittorica<br />
mentre l’inferriata mostra episodi di<br />
ruggine e corrosione che hanno<br />
intaccato diversi elementi strutturali.<br />
I <strong>lavori</strong> hanno riguardato la bonifica<br />
della muratura tramite l’eliminazione<br />
dell’umidità ascendente, la revisione<br />
dell’intonaco, <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento dello<br />
stesso <strong>con</strong> iniezioni di malta idraulica<br />
e inserimento di barrette di vetroresina,<br />
la pulitura delle parti in pietra e <strong>il</strong><br />
11
trattamento dell’inferriata mediante<br />
sabbiatura e scartavetratura,<br />
ricostruzione degli elementi deteriorati e<br />
di quelli mancanti, verniciatura <strong>con</strong><br />
piombaggine previo trattamento<br />
antiruggine.<br />
La balaustra di fronte alla Palazzine del<br />
Fuga, pur non presentando episodi<br />
particolarmente negativi necessita di<br />
opere di pulitura e di protezione del<br />
materiale; è stata quindi effettuata la<br />
pulitura tramite lavaggio <strong>con</strong> acqua<br />
nebulizzata, impacchi di polpa di carta e<br />
soluzioni basiche, l’asportazione di<br />
vecchie massellature, la ricostruzione<br />
delle parti mancanti e la stuccatura delle<br />
lesioni <strong>con</strong> malte di grassello e polvere<br />
di travertino, la protezione della pietra<br />
tramite prodotti a base di paraloid.<br />
I <strong>lavori</strong> per <strong>il</strong> restauro del muraglione<br />
che va dalla Palazzina del Fuga alla<br />
Palazzina Olivieri, di cui <strong>il</strong> porticato<br />
sottostante è stato recentemente<br />
restaurato, hanno riguardato la revisione<br />
dell’intonaco, <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento delle<br />
murature, la realizzazione di colletta di<br />
malta di grassello di calce e polvere di<br />
travertino e la tinteggiatura <strong>con</strong> colori di<br />
terre naturali sciolte in latte di calce.<br />
E’ stata inoltre realizzata una nuova<br />
pavimentazione in cotto e sono state<br />
ricostruite le grandi fioriere del<br />
camminamento ai piedi del muraglione.<br />
Il muro adiacente alla Serra che va ad<br />
attestarsi alla Pagliata, ultimo edificio<br />
delle Scuderie da Tiro dal lato del<br />
Giardino, presenta un intonaco fatiscente<br />
ed inesistente per ampie zone, si è allora<br />
proceduto alla spic<strong>con</strong>atura e successiva<br />
ricostruzione dell’intonaco previa<br />
sbruffatura <strong>con</strong> malta di calce e<br />
pozzolana, rasatura <strong>con</strong> colla di calce e<br />
polvere di travertino, tinteggiatura a latte<br />
di calce.<br />
12
Il muraglione di sostegno del giardino al<br />
di sotto della Coffe House, che va dal<br />
cancello del giardino alla terrazza<br />
del fabbricato Gregoriano, risulta<br />
eseguito in parte in scapoli di tufo a vista<br />
ed in parte in muratura intonacata.<br />
Le opere rese necessarie per <strong>il</strong> restauro<br />
sono state <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento degli<br />
elementi instab<strong>il</strong>i mediante perforazioni<br />
ed inserimento di barre in acciaio, <strong>il</strong><br />
trattamento superficiale per la protezione<br />
della pietra, la revisione del paramento<br />
murario e la ripresa dell’intonaco dove<br />
fatiscente, la realizzazione della colletta<br />
a stucco e la tinteggiatura a latte di calce.<br />
E’ stata inoltre realizzata la nuova<br />
pavimentazione in cotto traf<strong>il</strong>ato a mano<br />
del camminamento esistente sulla<br />
sommità di detto muraglione che, per i<br />
<strong>lavori</strong> impiantistici recentemente<br />
eseguiti, presentava diverse lacune,<br />
s<strong>con</strong>nessioni e zone non omogenee.<br />
13
ROMA, PALAZZO DEL QUIRINALE<br />
PROSPETTI ADIACENTI ALLA<br />
FONTANA DELL’ORGANO<br />
Lavori di risanamento e restauro<br />
La Fontana dell’Organo, all’interno dei<br />
Giardini del Quirinale, è una delle<br />
testimonianze dell’originaria<br />
sistemazione dei giardini, ricchi di<br />
grotte, fontane, giochi d’acqua e piccole<br />
costruzioni tipiche del periodo barocco,<br />
prima delle trasformazioni ottocentesche<br />
operate da Gregorio VXI.<br />
L’intervento riguarda le pareti intonacate<br />
e quelle a cortina poste presso la<br />
fontana; è stato suddiviso in tre parti a<br />
cui sono state corrisposte tre fasi<br />
successive di <strong>lavori</strong>:<br />
<strong>il</strong> muro speronato, che presentava<br />
problemi di umidità ed aloni circolari<br />
dovuti alla presenza di resine interne;<br />
la parete bugnata interessata da<br />
problemi di umidità e caduta di<br />
porzioni di intonaco;<br />
la parete in cortina di mattoncini,<br />
dove erano localizzate diverse<br />
lacune, lesioni, carenze di malta tra i<br />
giunti ed abbondanti depositi<br />
superficiali.<br />
Si è proceduto alla bonifica dell’umidità<br />
alla spic<strong>con</strong>atura dell’intonaco, le<br />
microperforazioni orizzontali della<br />
muratura e le iniezioni di resine s<strong>il</strong>aniche<br />
per arginare l’umidità ascendente e<br />
quella <strong>con</strong>troterra, l’impiego di cemento<br />
speciale a penetrazione osmotica dato a<br />
pennello per ottenere l’effetto<br />
impermeab<strong>il</strong>izzante sia in profondità<br />
nella struttura che in superficie.<br />
Dopo di che si è potuto realizzare<br />
l’intonaco tradizionale, creare<br />
un’intercapedine mediante l’inserimento<br />
di una parete di forati e di pannelli<br />
isolanti, ricreare la bugnatura nella parte<br />
basamentale della parete presso la<br />
14
Fontana dell’Organo e procedere <strong>con</strong> le<br />
opere di finitura <strong>con</strong> tinta a latte di calce<br />
e terre naturali.<br />
Per la parete in cortina, dopo avere<br />
eseguito la pulitura tramite idrolavaggio,<br />
uso di solventi e spazzolatura, è stata<br />
ripresa la malta dei giunti ponendo<br />
attenzione all’effetto cromatico<br />
d’insieme, sono state chiuse le lacune e<br />
sostituiti i mattoncini lesionati <strong>con</strong><br />
materiale analogo per dimensioni,<br />
impasto e colore a quello esistente.<br />
E’ stato eseguito <strong>il</strong> trattamento finale<br />
della superficie tramite patinatura <strong>con</strong><br />
ossidi e solfati d<strong>il</strong>uiti in acqua curando la<br />
variazione cromatica dovuta ai vari tipi<br />
di invecchiamento e alle riprese delle<br />
zone lacunose.<br />
15
ROMA, EX ISTITUTO S. MICHELE,<br />
CORTILE DEL PORTO<br />
(CONSERVATORIO DELLE<br />
ZITELLE))<br />
Lavori di revisione della copertura e<br />
restauro del prospetto.<br />
Il complesso del San Michele, che si<br />
sv<strong>il</strong>uppa per 334 m. a ridosso del Tevere<br />
dov’era <strong>il</strong> porto di Ripa Grande, si<br />
articola <strong>con</strong> vari corpi attorno a diversi<br />
cort<strong>il</strong>i.<br />
Venne costruito nel corso di circa un<br />
secolo e mezzo, dal 1676 ai primi<br />
decenni dell’ottocento; <strong>il</strong> primo nucleo<br />
sorse verso piazza di Porta Portese e fu<br />
destinato, per iniziativa del monsignor<br />
Tommaso Odescalchi a <strong>con</strong>servatorio<br />
per ragazzi.<br />
In questa fabbrica lavorano Mattia De<br />
Rossi, Carlo Fontana, Ferdinando Fuga e<br />
Niccolò Michetti che <strong>con</strong>tribuì al<br />
progetto del Conservatorio delle Zitelle.<br />
Nel complesso di questo edificio, i <strong>lavori</strong><br />
di restauro eseguiti dalla <strong>Dromos</strong><br />
Restauri hanno riguardato un prospetto<br />
del Cort<strong>il</strong>e del Porto e parte della<br />
copertura in corrispondenza di detta<br />
facciata.<br />
Il prospetto presenta un trattamento ad<br />
intonaco liscio, le finestre hanno mostre<br />
semplici, i piani superiori sono scanditi<br />
da cornici marcadavanzale, mentre <strong>il</strong><br />
cornicione del penultimo piano, coperto<br />
da coppi ed embrici, è caratterizzato da<br />
modanature più complesse.<br />
I <strong>lavori</strong> hanno compreso la revisione<br />
degli intonaci, la reintegrazione delle<br />
zone fatiscenti, <strong>il</strong> rifacimento di cornici e<br />
fregi <strong>con</strong> la ricostruzione delle parti<br />
mancanti tramite modini creati sulle<br />
porzioni esistenti e l’impiego di<br />
materiali analoghi a quelli originari per<br />
assicurare <strong>il</strong> massimo di compatib<strong>il</strong>ità<br />
<strong>con</strong> le strutture preesistenti, <strong>il</strong><br />
trattamento diversificato delle parti a<br />
16
finto travertino e delle superfici di<br />
fondo.<br />
Lo studio del bicromatismo è stato<br />
effettuato in accordo <strong>con</strong> <strong>il</strong> prospetto<br />
esistente restaurato recentemente,<br />
tenendo <strong>con</strong>to dell’invecchiamento delle<br />
tinteggiature causato dagli agenti<br />
atmosferici.<br />
Gli infissi delle finestre ed i portoncini<br />
del piano terreno sono stati smontati per<br />
poter restaurare le parti ammalorate,<br />
revisionare la ferramenta e pitturarli <strong>con</strong><br />
vernici ad olio.<br />
Il manto di copertura è stato smontato;<br />
per creare una struttura di rinforzo alla<br />
falda è stato realizzato un sottofondo<br />
armato <strong>con</strong> rete metallica e per la<br />
coibentazione termica sono stati inseriti<br />
pannelli isolanti di polistirene estruso.<br />
Si è proceduto al rifacimento del manto,<br />
<strong>con</strong> parziale riut<strong>il</strong>izzo dei coppi e delle<br />
tegole provenienti dal precedente<br />
smontaggio, ed alla sostituzione dei<br />
canali di deflusso delle acque<br />
meteoriche.<br />
17
ROMA, EX “CASERMA LA<br />
MARMORA”<br />
Lavori di <strong>con</strong>solidamento e<br />
restauro dei prospetti<br />
Il complesso dell’ex Caserma La<br />
Marmora nasce dalla<br />
trasformazione, avvenuta tra <strong>il</strong> 1873<br />
ed <strong>il</strong> 1943, di gran parte del<br />
<strong>con</strong>vento annesso alla Chiesa di S.<br />
Francesco a Ripa. Tale complesso<br />
sorge dove erano la chiesa di S.<br />
Biagio e un monastero benedettino<br />
del X secolo. Nel 1229 passò ai frati<br />
minori e divenne oggetto di diversi<br />
ampliamenti tra la fine del<br />
cinquecento e gli inizi del<br />
settecento.<br />
L’intervento di restauro dei<br />
prospetti si inquadra in un più vasto<br />
progetto di ristrutturazione e<br />
ripristino dell’intero complesso<br />
ed<strong>il</strong>izio.<br />
I <strong>lavori</strong> svolti hanno riguardato la<br />
revisione degli intonaci, la<br />
risarcitura delle lacune ed <strong>il</strong><br />
<strong>con</strong>solidamento delle zone<br />
pericolanti.<br />
Sull’intera superficie è stata<br />
realizzata la colletta a stucco<br />
romano, ut<strong>il</strong>izzando materiali<br />
tradizionali analoghi a quelli<br />
originari.<br />
Le coloriture, a base di latte di calce<br />
e terre naturali, sono state<br />
realizzate, dopo aver eseguito<br />
un’accurata campionatura, nelle<br />
cromie originarie sui toni del<br />
mattone e del travertino.<br />
Particolare attenzione è stata posta<br />
nel trattamento dei palombelli<br />
sottogronda e delle pianelle<br />
soprastanti, per le quali si è<br />
proceduto alla pulitura tramite<br />
l’idrolavaggio, la spazzolatura e,<br />
18
dove necessario, la sabbiatura a<br />
secco.<br />
E’ stata poi eseguita la scialbatura<br />
<strong>con</strong> latte di calce e pigmenti naturali<br />
per uniformare l’effetto cromatico.<br />
I palombelli in legno sono stati<br />
trattati <strong>con</strong> prodotti antiparassitari e<br />
successiva spalmatura di mordente.<br />
19
PALAZZO VAINI-CARPEGNA<br />
SEDE DELL’ACCADEMIA<br />
NAZIONALE DI S. LUCA ROMA<br />
Lavori di restauro dei prospetti del<br />
portico e del portale borrominiano<br />
Il Palazzo Vaini-Carpegna, sede<br />
dell’Accademia Nazionale di S. Luca,<br />
è stato edificato fra <strong>il</strong> XVI e XVII<br />
secolo per la famiglia Vaini. I<br />
Carpegna, succeduti alla famiglia<br />
detta, lo fecero ingrandire da<br />
Borromini, cui si deve anche<br />
l’esecuzione del portale esterno a<br />
<strong>con</strong>clusione del portico.<br />
I prospetti sono caratterizzati da due<br />
tipi di trattamento: cortina <strong>con</strong> finitura<br />
superficiale (prospetto principale e su<br />
via della Stamperia) e intonaco<br />
(prospetti sui cort<strong>il</strong>i e su vicolo<br />
Scavolino).<br />
Le aperture sono <strong>con</strong>notate da mostre<br />
lapidee e/o in stucco.<br />
I LOTTO<br />
RESTAURO DEL PORTALE<br />
D’INGRESSO<br />
Il primo intervento ha riguardato <strong>il</strong><br />
restauro del portale d’ingresso in<br />
travertino e peperino, fortemente<br />
alterato dall’azione degli agenti<br />
atmosferici e dallo smog dovuto al<br />
vicino traffico veicolare.<br />
I <strong>lavori</strong> si sono articolati nel modo<br />
seguente:<br />
pre<strong>con</strong>solidamento del materiale;<br />
pulitura delle superfici <strong>con</strong> acqua<br />
nebulizzata ed impacchi <strong>con</strong> soluzioni<br />
leggermente basiche, rifinitura a<br />
bisturi; <strong>con</strong>solidamento delle parti<br />
decoese; trattamento protettivo ed<br />
equ<strong>il</strong>ibratura cromatica finale <strong>con</strong><br />
preparato a base di latte di calce.<br />
20
II LOTTO<br />
RESTAURO DEI PROSPETTI DEL<br />
CORTILE E PORTICO ESTERNO<br />
I prospetti del cort<strong>il</strong>e hanno richiesto<br />
una revisione generale degli intonaci<br />
ed una operazione di scelta della<br />
cromia da adottare in <strong>con</strong>tinuità <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
colore travertino del portico esterno<br />
(riproposto a seguito di indagini<br />
stratigrafiche).<br />
La tonalità della nuova coloritura, che<br />
allude al colore dei mattoncini, è stata<br />
trovata mediante campionatura<br />
eseguita sul prospetto principale.<br />
Il cornicione di coronamento piuttosto<br />
articolato e degradato, è stato<br />
completamente revisionato ed<br />
integrato nelle parti lacunose.<br />
III LOTTO<br />
RESTAURO DEI PROSPETTI<br />
LATERALI E PORTALE<br />
BORROMINIANO<br />
Rispetto ai prospetti prospicienti <strong>il</strong><br />
cort<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> fronte su via della Stamperia<br />
presentava la peculiarità di essere in<br />
cortina <strong>con</strong> trattamento superficiale,<br />
oltre ad avere alcune mostre e cornici<br />
in peperino.<br />
Il trattamento riservato alle superfici<br />
verticali ha compreso la revisione<br />
generale della cortina, la posa in opera<br />
di colletta a stucco e la coloritura <strong>con</strong><br />
tinta a latte di calce e terre naturali<br />
(non coprente).<br />
Per quanto <strong>con</strong>cerne le superfici<br />
lapidee ed <strong>il</strong> portale borrominiano, la<br />
pulitura è stata realizzata <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
“laser”, tecnica all’avanguardia che<br />
assicura ottimi risultati e rispetto della<br />
superficie lapidea.<br />
Il portale è stato, poi sottoposto ad un<br />
intervento di <strong>con</strong>solidamento e<br />
finitura superficiale.<br />
21
IV LOTTO<br />
SOSTITUZIUONE DEGLI INFISSI<br />
ESTERNI<br />
Lo stato di alterazione piuttosto<br />
avanzato degli infissi ha reso<br />
necessaria la rispettiva sostituzione. Si<br />
è proposta una tipologia di infissi<br />
analoga a quella esistente <strong>con</strong><br />
alcune modifiche richieste dalla<br />
volontà di migliorare la tenuta<br />
all’azione degli agenti atmosferici. In<br />
particolare è stato studiato un disegno<br />
adeguato per gli infissi centinati<br />
dell’ultimo livello, corrispondente<br />
all’area mussale.<br />
Il valore delle opere <strong>con</strong>tenute<br />
all’interno del palazzo ha richiesto<br />
anche la posa di vetri antisfondamento.<br />
2
PALAZZO LAVAGGI<br />
VIA DEGLI UFFICI DEL<br />
VICARIO, 49 - ROMA<br />
Restauro dei prospetti esterni ed<br />
interni, revisione delle coperture<br />
L’edificio si pone in posizione<br />
centrale all’interno della città, nella<br />
via che era antica sede del Cardinale<br />
Vicario.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
I <strong>lavori</strong> si <strong>con</strong>centrano essenzialmente<br />
sulle facciate esterne e su quelle<br />
direttamente prospicienti una piccole<br />
corte interna.<br />
Il prospetto principale si articola in<br />
due piani e piano terreno <strong>con</strong><br />
trattamento a finto bugnato.<br />
Nel piano terreno si apre un semplice<br />
portale in travertino sovrastato da<br />
bal<strong>con</strong>e <strong>con</strong> balaustra lapidea. I piani<br />
superiori sono scanditi da cornici<br />
marcapiano e coronati da cornicione<br />
summitale. Il piano nob<strong>il</strong>e e superiore<br />
sono diversificati dal trattamento delle<br />
aperture: mostre più complesse<br />
decorano <strong>il</strong> primo livello. I prospetti<br />
se<strong>con</strong>dari presentano un trattamento<br />
superficiale più semplice. La<br />
situazione verificata al momento di<br />
inizio <strong>lavori</strong> evidenziava un frequente<br />
distacco degli intonaci, oltre alla<br />
presenza di una tinteggiatura incapace<br />
di seguire <strong>il</strong> partito architettonico<br />
presente nei prospetti.<br />
Inf<strong>il</strong>trazione frequenti di acque<br />
meteoriche denunciavano<br />
l’alterazione e degenerazione del<br />
sistema di copertura. Per quanto<br />
<strong>con</strong>cerne i prospetti i <strong>lavori</strong> di<br />
restauro hanno compreso la revisione<br />
degli intonaci e la reintegrazione delle<br />
23
parti fatiscenti; <strong>il</strong> trattamento<br />
diversificato delle superfici in modo<br />
da distinguere le parti in finto<br />
travertino rispetto alle altre. La scelta<br />
del cromatismo è stata effettuata in<br />
accordo a quanto desunto da indagini<br />
preventive e tenendo <strong>con</strong>to del nob<strong>il</strong>e<br />
<strong>con</strong>testo in cui l’edificio si inserisce.<br />
Un particolare trattamento protettivo è<br />
stato realizzato in corrispondenza<br />
delle cornici e degli aggetti delle<br />
finestre. Le ardesie del cornicione<br />
summitale sono state verificate e<br />
sostituite.<br />
Per quanto <strong>con</strong>cerne le coperture,<br />
oltre alla sostituzione dei canali di<br />
deflusso delle acque si è proceduto<br />
alla scomposizione del tetto ad al<br />
rifacimento di quanto r<strong>il</strong>evato in<br />
<strong>con</strong>dizioni di degrado avanzato.<br />
24
EDIFICIO IN VIA SISTINA N.<br />
118 ROMA<br />
Risanamento ed ordinaria<br />
manutenzione delle facciate<br />
L’edificio, <strong>con</strong> unica facciata sul<br />
fronte stradale, è sottoposto ad una<br />
revisione completa della stessa,<br />
realizzata mediante battitura<br />
dell’intera superficie intonacata ed<br />
accertamento puntuale nei casi in cui<br />
la diagnosi non fosse <strong>con</strong>siderata<br />
univocamente interpretab<strong>il</strong>e.<br />
Lo svolgimento dei <strong>lavori</strong> si è<br />
articolato nelle seguenti fasi:<br />
rimozione degli elementi di<br />
ingombro, privi di funzionalità e<br />
dannosi per l’immagine<br />
d’insieme;<br />
revisione della cornice e<br />
cornicione summitale <strong>con</strong> la<br />
seguente reintegrazione delle<br />
parti lacunose;<br />
sostituzione delle lastre di<br />
ardesia e delle copertine in<br />
peperino;<br />
preparazione e tinteggiatura del<br />
prospetto <strong>con</strong> tinte a base di<br />
latte di calce e terre naturali.<br />
La scelta cromatica è stata eseguita<br />
garantendo <strong>il</strong> rispetto di un <strong>con</strong>testo<br />
tanto significativo quale quello della<br />
via Sistina.<br />
25
EDIFICIO IN VIA DEL FORO<br />
PISCARIO N. 138 – ROMA<br />
Restauro della facciata<br />
Il restauro della facciata dell’edificio<br />
di via del Foro Piscario n. 138 nasce<br />
da una selezione compiuta sugli<br />
immob<strong>il</strong>i del quartiere del centro di<br />
Roma denominato “Ghetto”, oggetto<br />
di un progetto di intervento da parte<br />
del Comune di Roma, che prevedeva<br />
la scelta dell’immob<strong>il</strong>e anche in<br />
funzione della creazione di un<br />
cantiere – scuola. Si è voluto<br />
individuare pertanto un immob<strong>il</strong>e che<br />
potesse essere esemplificativo per<br />
tipologia e finiture e vetustà del<br />
quartiere.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
Il palazzetto scelto è sito a ridosso<br />
dell’area archeologica del Teatro di<br />
Marcello, su cui affaccia <strong>con</strong> un<br />
terrazzino, e poggia su delle murature<br />
di epoca romana. L’edificio stesso si<br />
presume risalga ad epoca medievale.<br />
Nella f<strong>il</strong>osofia del cantiere-scuola si è<br />
voluto far precedere all’intervento<br />
vero e proprio una serie di analisi tese<br />
ad individuare <strong>il</strong> tipo di materiale<br />
ut<strong>il</strong>izzato nella costruzione, <strong>il</strong> suo<br />
stato di degrado e quindi <strong>il</strong> tipo di<br />
restauro da compiere. Lo stesso<br />
r<strong>il</strong>ievo è stato eseguito <strong>con</strong> metodi<br />
computerizzati attraverso i metodi<br />
delle “sezioni sott<strong>il</strong>i”, la “sezione<br />
lucida”, la “termografia”; sono stati<br />
individuati sia le varie stratificazioni<br />
esistenti sui materiali originali<br />
ut<strong>il</strong>izzati e la loro <strong>con</strong>sistenza attuale,<br />
sia le diverse operazioni di<br />
ristrutturazione eseguite sulla facciata,<br />
26
quali chiusura di archi, di un camino,<br />
etc.<br />
In base a queste nozioni, ottenute<br />
quindi tramite metodi non distruttivi e<br />
oggetto di una serie di cartelloni<br />
informativi, è stato eseguito <strong>il</strong><br />
progetto di restauro, che si basa sulla<br />
premessa di <strong>con</strong>servare i materiali<br />
esistenti dovunque sia possib<strong>il</strong>e<br />
operare <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento (anche per<br />
quanto <strong>con</strong>cerne gli intonaci), e di<br />
evidenziare <strong>il</strong> susseguirsi degli<br />
interventi che l’edificio ha subito nei<br />
secoli.<br />
Le stesse lavorazioni eseguite nelle<br />
zone fatiscenti o da reintegrare sono<br />
effettuate per quanto è possib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> le<br />
modalità e componenti originali<br />
individuati attraverso le analisi.<br />
27
PALAZZO CIANCARELLI - RIETI<br />
Restauro delle coperture e delle<br />
facciate<br />
L’intervento si presenta come <strong>il</strong><br />
restauro tipico di un palazzetto in<br />
muratura in un centro storico di<br />
pregio.<br />
Le coperture sono state totalmente<br />
disfatte e si è così provveduto al<br />
ripristino dell’orditura principale e<br />
se<strong>con</strong>daria in legno, procurando di<br />
fornirgli un adeguato appoggio nel<br />
cordolo summitale delle murature<br />
perimetrali, e riposizionando poi, in<br />
loco <strong>il</strong> manto di copertura originario;<br />
anche le porzioni di copertura a<br />
terrazza sono state soggette a <strong>lavori</strong> di<br />
rifacimento.<br />
Per le facciate si è proceduto ad una<br />
completa revisione degli intonaci,<br />
eseguendo le integrazioni ed i<br />
<strong>con</strong>solidamenti necessari <strong>con</strong> malte<br />
analoghe a quelle preesistenti per<br />
ottenere <strong>il</strong> massimo della<br />
compatib<strong>il</strong>ità e dell’adesione al<br />
supporto murario; successivamente<br />
sono stati dipinti i prospetti <strong>con</strong><br />
tinteggiature a base di latte di calce e<br />
pigmenti naturali, articolando le<br />
cromie in base alle orditure<br />
architettoniche della facciata.<br />
28
CASE A SCHIERA<br />
VIA VITTORIA, 73 – ROMA<br />
Consolidamento e restauro dell’unità<br />
abitativa e delle coperture<br />
L’intera unità abitativa presentava,<br />
prima del restauro operato, un<br />
generale stato di degrado dovuto alla<br />
mancata manutenzione per un lungo<br />
lasso di tempo.<br />
Si sono resi necessari <strong>lavori</strong> di<br />
<strong>con</strong>solidamento di tutte le strutture<br />
murarie, costruite già in origine <strong>con</strong><br />
tecniche e materiali eterogenei e più<br />
volte rimaneggiate: per rendere alle<br />
murature la necessaria <strong>con</strong>tinuità sono<br />
stati necessari interventi di<br />
rifacimento di tratti a “cuci e scuci”,<br />
l’esecuzione di iniezioni e la<br />
ricucitura di lesioni. Una volta<br />
assicurata la stab<strong>il</strong>ità delle pareti<br />
d’ambito e della spina muraria<br />
centrale si è potuto procedere al<br />
rifacimento dei solai in legno ed al<br />
restauro del tetto, <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
<strong>con</strong>solidamento dell’orditura<br />
principale e la completa revisione di<br />
quella se<strong>con</strong>daria e del manto di<br />
copertura.<br />
Il restauro è stato completato dalle<br />
necessarie opere di ristrutturazione<br />
degli spazi interni e dal restauro della<br />
facciata: sono stati completamente<br />
revisionati gli intonaci, eseguendo<br />
riprese e <strong>con</strong>solidamenti e si è<br />
eseguita la tinteggiatura dei prospetti<br />
nel rispetto delle cromie originali.<br />
Particolare attenzione è stata prestata<br />
a particolari architettonici quali la<br />
riprese delle cornici modanate in<br />
pietra o a stucco , <strong>il</strong> restauro degli<br />
infissi e del portoncino a piano<br />
terreno.<br />
30
VILLA ROSA<br />
VIA DELLE FORNACI 303/315 -<br />
ROMA<br />
Restauro delle facciate e delle<br />
coperture; <strong>lavori</strong> di ristrutturazione<br />
interna<br />
L’edificio denominato V<strong>il</strong>la Rosa è un<br />
tipico v<strong>il</strong>lino dei primi del ‘900,<br />
situato in una bellissima posizione in<br />
via delle Fornaci non lontano dal<br />
Vaticano.<br />
Architettonicamente presenta le<br />
caratteristiche dell’epoca: tetti a falde,<br />
cornici, stucchi, elementi in travertino<br />
a corredo di portoni e finestre;<br />
cornicioni e marcapiani.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
L’edificio presentava al momento<br />
dell’intervento segni di degrado<br />
generalizzato, che interessavano<br />
coperture, intonaci, infissi, elementi<br />
decorativi oltre all’evidente necessità<br />
di ristrutturazione e adeguamento<br />
funzionale dell’interno.<br />
Si è quindi reso necessario un<br />
intervento approfondito che ha<br />
interessato anche l’area del giardino<br />
circostante l’edificio, <strong>con</strong> l’intento, fra<br />
l’altro, anche per poter eseguire una<br />
bonifica delle murature <strong>con</strong> la<br />
realizzazione di un’intercapedine.<br />
Il restauro ha poi interessato anche<br />
l’area del giardino circostante<br />
l’edificio, <strong>con</strong> l’intento, fra l’altro,<br />
anche per poter eseguire una bonifica<br />
delle murature <strong>con</strong> la realizzazione di<br />
un’intercapedine.<br />
Il restauro ha poi interessato le<br />
coperture, che sono state<br />
completamente smantellate e rifatte<br />
dopo la realizzazione di un massetto<br />
di protezione sopra <strong>il</strong> pianellato e <strong>con</strong><br />
31
<strong>il</strong> rifacimento anche dei vari<br />
comignoli esistenti.<br />
Si è quindi fatto l’intervento sulle<br />
facciate la cui tinteggiatura è stata<br />
eseguite <strong>con</strong> tinte a latte di calce.<br />
Anche l’interno sono stati eseguiti<br />
interventi di restauro <strong>con</strong> operazioni<br />
di <strong>con</strong>solidamento e ripristino delle<br />
strutture.<br />
32
Superfici <strong>con</strong> elementi lapidei<br />
33
CHIESA DI S. MARIA DEI<br />
MIRACOLI - ROMA<br />
Lavori di restauro del prospetto<br />
principale e del pronao.<br />
I <strong>lavori</strong> di restauro sono iniziati <strong>con</strong> la<br />
revisione dell’intonaco: sono state<br />
rimosse tutte le parti maggiormente<br />
deteriorate e realizzate le riprese<br />
tramite la rincocciatura, rinzaffo a più<br />
strati e, dove necessario, per garantire<br />
una migliore tenuta al supporto, sono<br />
state inserite scaglie di laterizio,<br />
chiodi e f<strong>il</strong>o di ferro ricotto.<br />
La tinteggiature delle superfici, previa<br />
adeguata preparazione, è stata<br />
realizzata <strong>con</strong> tinta a latte di calce e<br />
terre naturali, seguita da una velatura<br />
finale resa necessaria per armonizzare<br />
la superficie ad intonaco <strong>con</strong> quella a<br />
travertino.<br />
Per <strong>il</strong> pronao costituito da imponenti<br />
colonne <strong>con</strong> capitelli corinzi,<br />
trabeazione e frontone in travertino,<br />
così come per le parti in travertino del<br />
prospetto (lesene e capitelli) sono stati<br />
eseguiti diversi interventi di pulitura a<br />
se<strong>con</strong>do della complessità delle forme<br />
architettoniche dei manufatti ed al<br />
loro stato di <strong>con</strong>servazione:<br />
pulitura <strong>con</strong> acqua nebulizzata<br />
pulitura <strong>con</strong> impacchi di polpa di<br />
cellulosa imbevuti in soluzioni<br />
d<strong>il</strong>avanti quali AB57<br />
pulitura <strong>con</strong> microsabbiatrici<br />
caricate all’ossido di alluminio<br />
pulitura <strong>con</strong> l’uso di bisturi o del<br />
vibroincisore manuale per la<br />
rimozione delle stuccature<br />
fatiscenti.<br />
Nello stesso modo sono state trattate<br />
le statue poste sopra la copertura del<br />
pronao.<br />
Si è proceduto al <strong>con</strong>solidamento ed<br />
al restauro delle lesioni tramite barre<br />
34
di vetroresina, alla ricostruzione delle<br />
parti mancanti uguali per dimensione<br />
e forma a quelle originarie, alla<br />
stuccatura delle fratture e dei giunti<br />
<strong>con</strong> malte idrauliche<br />
opportunatamente selezionate per<br />
tenere <strong>con</strong>to dei materiali originari e<br />
della coloritura del travertino.<br />
Infine è stato eseguito un trattamento<br />
protettivo delle superfici e la<br />
calibratura cromatica tramite velature<br />
a calce e terre naturali.<br />
Per quanto <strong>con</strong>cerne la copertura del<br />
pronao, l’intervento si è basato sul<br />
rifacimento del manto di tetto, del<br />
sottofondo e dello strato di<br />
impermeab<strong>il</strong>izzazione, eliminando<br />
così i problemi di umidità e di<br />
inf<strong>il</strong>trazioni presenti nell’intradosso<br />
del pronao.<br />
I <strong>lavori</strong> hanno compreso <strong>il</strong> restauro<br />
dei tre portoni d’ingresso alla chiesa<br />
<strong>con</strong> massellatura delle parti<br />
ammalorate, stuccatura, sverniciatura<br />
alla fiamma e verniciatura <strong>con</strong> smalti<br />
ad olio e la sistemazione dei gradini<br />
esterni di accesso alla chiesa<br />
procedendo alla rimozione e al<br />
riposizionamento delle lastre<br />
s<strong>con</strong>nesse.<br />
35
COMPLESSO MONUMENTALE<br />
DI MONTE CAVALLO – PIAZZA<br />
DEL QUIRINALE ROMA<br />
Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo<br />
Il gruppo decorativo che si trova nella<br />
piazza del Quirinale è stato <strong>con</strong>cepito<br />
della lunga via Pia, attualmente<br />
costituita da via del Quirinale e da via<br />
Venti Settembre.<br />
E’ costituito dai due colossi dei Di<br />
oscuri che frenano i rispettivi cavalli.<br />
Provenienti dalle terme di Costantino,<br />
le statue, copie di età imperiale<br />
romana di originali greci del V secolo<br />
a.c., erano rivolte fino al 1589 verso<br />
l’attuale palazzo della Consulta, in<br />
quell’anno Sisto V le restaurò e le<br />
fece trasportare nella nuova posizione,<br />
ponendovi in mezzo una piccola<br />
fontana alimentata dall’acquedotto<br />
Felice, ut<strong>il</strong>izzandoli come uno dei<br />
capisaldi della sua struttura viaria.<br />
Bernini studiò una diversa<br />
sistemazione, immaginandoli<br />
incoronati dentro un arco trionfale <strong>con</strong><br />
una più grande fontana; ma solo <strong>con</strong><br />
Pio VI, che fece orientare le statue<br />
<strong>con</strong> i cavalli <strong>con</strong> i cavalli divergenti<br />
verso <strong>il</strong> Quirinale per poter ergere al<br />
centro l’obelisco proveniente dal<br />
mausoleo di Augusto, e in seguito <strong>con</strong><br />
Pio VII che commissionò una nuova<br />
fontana si raggiunse la sistemazione<br />
attuale.<br />
I <strong>lavori</strong> di restauro di tale complesso<br />
monumentale si inquadrano in un più<br />
vasto progetto di riqualificazione<br />
urbana prevista per <strong>il</strong> grande Giub<strong>il</strong>eo<br />
del 20, che vede coinvolti diversi<br />
elementi della piazza tra i quali anche<br />
le ex Scuderie del Quirinale.<br />
L’intervento ha riguardato <strong>il</strong><br />
pre<strong>con</strong>solidamento, la pulitura e la<br />
protezione finale degli elementi<br />
37
lapidei, costituiti dal grande<br />
basamento e dai due Di oscuri <strong>con</strong> i<br />
loro cavalli.<br />
Alcune parti presentavano fenomeni<br />
di disgregazione e decoesione del<br />
materiale, che <strong>con</strong> trattamenti<br />
specifici sono stati arginati, depositi<br />
superficiali ed incrostazioni sono stati<br />
eliminati <strong>con</strong> trattamenti successivi di<br />
pulitura quali lavaggi <strong>con</strong> acqua<br />
nebulizzata, impacchi di polpa di carta<br />
imbevuti in soluzioni d<strong>il</strong>avanti (AB<br />
57), uso di bisturi o di vibroincisore<br />
manuale, microsabbiature <strong>con</strong> l’ossido<br />
di alluminio; particolare impegno<br />
hanno richiesto delle grandi macchie<br />
provocate dagli scoli di elementi in<br />
bronzo applicati sull’obelisco<br />
centrale.<br />
Si è poi provveduto al parziale<br />
rifacimento della copertina in<br />
cocciopisto posto a protezione del<br />
basamento, e della sua equ<strong>il</strong>ibratura<br />
cromatica in rispetto dell’intero<br />
gruppo decorativo.<br />
38
MERIDIANA E CRATERE –<br />
GIARDINI DEL QUIRINALE<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo<br />
Nei giardini del Quirnale, situati di<br />
fronte alla palazzina della Coffe<br />
House si trovano la splendida<br />
Meridiana e <strong>il</strong> Cratere in marmo.<br />
I due manufatti presentavano degradi<br />
di genere diverso, la Meridiana era<br />
interessata da fenomeni di<br />
disgregazione del materiale lapideo e<br />
dalla presenza di muschi e licheni ma<br />
risultava nel suo insieme integra ed<br />
omogenea.<br />
Il Cratere invece era caratterizzato da<br />
parti lacunose e da rifacimenti<br />
in<strong>con</strong>grui realizzati <strong>con</strong> malte a base<br />
di cemento localizzate soprattutto<br />
nella parte del basamento; <strong>il</strong> vaso<br />
risultava più integro ed <strong>il</strong> materiale<br />
lapideo in buono stato di<br />
<strong>con</strong>servazione.<br />
Gli interventi si sono basati su una<br />
fase preliminare finalizzata alla<br />
mappatura della superficie dei due<br />
manufatti, tale da localizzare i diversi<br />
trattamenti di restauro.<br />
Per la Meridiana si è proceduto <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
pre<strong>con</strong>solidamento della pietra, la<br />
pulitura tramite acqua nebulizzata,<strong>il</strong><br />
trattamento <strong>con</strong> idonei biocidi, <strong>il</strong><br />
<strong>con</strong>solidamento e la protezione finale<br />
<strong>con</strong> l’uso di esteri all’acido salic<strong>il</strong>ico.<br />
Mentre per <strong>il</strong> Cratere si è proceduto<br />
rimuovendo tutte le stuccature e i<br />
rifacimenti cementiti, risarcendo le<br />
lacune <strong>con</strong> malte appropriate e<br />
ricostruendo le parti mancanti,<br />
analoghe per forma a quelle<br />
originarie.<br />
39
E’ stata poi eseguita la stuccatura del<br />
materiale lapideo e sono stati<br />
sostituiti i perni in ferro ossidati <strong>con</strong><br />
nuovi in acciaio inox.<br />
Anche in questo caso sono stati<br />
eseguiti i <strong>con</strong>sueti trattamenti di<br />
pre<strong>con</strong>solidamento, pulitura e<br />
protezione finale, ed, inoltre è stata<br />
eseguita una scialbatura a latte di<br />
calce e pigmenti naturali per<br />
equ<strong>il</strong>ibrare cromaticamente i<br />
rifacimenti in stucco <strong>con</strong> le parti<br />
lapidee.<br />
40
FONTANA SECCA<br />
CAMPAGNANO (ROMA)<br />
Lavori di <strong>con</strong>solidamento e pulitura<br />
dei materiali lapidei<br />
Nel centro storico del comune di<br />
Campagnano, oltre <strong>il</strong> Municipio ed <strong>il</strong><br />
Duomo del paese su di un lato di una<br />
piazzetta si trova la Fontana Secca,<br />
oggetto dell’intervento di restauro.<br />
La fontana, del XVI secolo, presenta<br />
una struttura ad edicola ed è costituita<br />
da elementi in peperino e da parti in<br />
muratura ed intonaco.<br />
Un’architettura in miniatura curata nei<br />
particolari delle modanature, delle<br />
cornici, dei p<strong>il</strong>astri e delle centine che<br />
costituis<strong>con</strong>o la strutture portante di<br />
tale manufatto.<br />
Lo stato di abbandono e di incuria in<br />
cui si trovava, avevano comportato <strong>il</strong><br />
totale dissesto degli elementi in pietra<br />
e del corpo murario.<br />
Le inf<strong>il</strong>trazioni d’acqua e le piante<br />
che abbondanti le crescevano sopra<br />
<strong>con</strong>tribuivano ad arrecare danno alla<br />
struttura.<br />
Si è così provveduto allo smontaggio<br />
degli elementi lapidei, alla loro<br />
catalogazione ed accantonamento in<br />
luogo riparato.<br />
Prima di intervenire <strong>con</strong> i <strong>lavori</strong> è<br />
stata prodotta una documentazione<br />
fotografica ed un r<strong>il</strong>ievo critico<br />
riportante fedelmente la situazione di<br />
dissesto.<br />
Durante la fase dello smontaggio sono<br />
state eliminate le grappe e le cuciture<br />
in ferro che a causa del loro<br />
rigonfiamento provocavano lesioni al<br />
materiale lapideo; le tamponature in<br />
laterizio e le volte sono state rimosse<br />
manualmente.<br />
Ricreata una solida struttura muraria e<br />
la volta in muratura, <strong>con</strong> <strong>il</strong> parziale<br />
41
iut<strong>il</strong>izzo del materiale proveniente<br />
dallo smontaggio, è stata eseguita la<br />
riequ<strong>il</strong>ibratura degli elementi lapidei<br />
non smontati e sono state invece<br />
riposizionate le parti precedentemente<br />
rimosse.<br />
Avendo garantito la tenuta statica si è<br />
poi proceduto all’intervento di<br />
pulitura e protezione degli elementi<br />
lapidei lapidei tramite idrolavaggio,<br />
spazzolatura, microsabbiatura<br />
all’ossido di alluminio, impacchi di<br />
polpa di carta imbevuti <strong>con</strong> soluzioni<br />
d<strong>il</strong>avati quali AB57, stuccatura delle<br />
giunture, protezione finale ed<br />
equ<strong>il</strong>ibratura cromatica mediante<br />
scialbatura <strong>con</strong> latte di calce, terre e<br />
Primal.<br />
Come ultimo intervento sono sati<br />
posizionati dei colonnotti in travertino<br />
ed è stata realizzata una<br />
pavimentazione <strong>con</strong> sampietrini per<br />
creare, nell’intorno, un’area di rispetto<br />
e di protezione alla fontana.<br />
42
SEDE DELLA BANCA D’ITALIA<br />
VIA NAZIONALE - ROMA<br />
Lavori di restauro dei prospetti<br />
esterni<br />
L’edificio Koch della Banca d’Italia<br />
risulta caratterizzato da un’estesa<br />
superficie lapidea del prospetto<br />
principale e da superfici a finto<br />
travertino negli altri fronti.<br />
L’intervento compiuto ha reso<br />
necessario calibrare i risultati ottenuti<br />
<strong>con</strong> le tecniche esecutive richieste<br />
rispettivamente dalla pietra e<br />
dall’intonaco. Sono stati eseguiti<br />
saggi di pulitura e di calibratura<br />
cromatica.<br />
Le lavorazioni eseguite sul prospetto<br />
principale possono essere così<br />
riassunte: pre<strong>con</strong>solidamneo delle<br />
superfici; pulitura <strong>con</strong> acqua<br />
nebulizzata ed impacchi <strong>con</strong> soluzioni<br />
tipo AB 57; <strong>con</strong>solidamento di alcune<br />
porzioni; protezione fi nale; patinatura<br />
<strong>con</strong> composto a base di calce.<br />
Sul bugnato del basamento si è dovuta<br />
integrare l’operazione di pulitura per<br />
la notevole presenza di incrostazioni<br />
dovute alle smog.<br />
Gli elementi decorativi del cornicione<br />
summitale e delle mostre sono stati<br />
rifiniti <strong>con</strong> bisturi.<br />
Per quanto <strong>con</strong>cerne le superfici<br />
intonacate, a seguito della pulitura,<br />
sono state fatte delle prove di resa<br />
estetica (anche a distanza) l’effetto del<br />
finto travertino, ottenuto mediante<br />
scialbatura e trattamento di finitura<br />
manuale <strong>con</strong> la pezza.<br />
43
CHIESA DI S. ANDREA AL<br />
QUIRINALE<br />
VIA DEL QUIRINALE - ROMA<br />
Restauro del prospetto principale,<br />
prospetti laterali, del tamburo e<br />
coperture<br />
La chiesa di S. Andrea al Quirinale è<br />
un capolavoro del Bernini, che la<br />
eresse tra <strong>il</strong> 1658 e <strong>il</strong> 1671, in<br />
collaborazione <strong>con</strong> <strong>il</strong> De Rossi, al<br />
posto di una primitiva chiesa<br />
omonima.<br />
Il card. Cam<strong>il</strong>lo Pamph<strong>il</strong>i,<br />
committente dei <strong>lavori</strong>, destinò la<br />
chiesa e <strong>il</strong> <strong>con</strong>vento annesso al<br />
Noviziato della Compagnia di Gesù.<br />
Il prospetto, interamente in travertino,<br />
è caratterizzato da un protiro a linea<br />
curva.<br />
L’interno è a pianta ellittica<br />
trasversale, <strong>con</strong> cappelle annesse ed<br />
apparato decorativo molto ricco.<br />
La chiesa, posta lungo <strong>il</strong> rett<strong>il</strong>ineo<br />
della via del Quirinale, è visivamente<br />
<strong>con</strong>nessa <strong>con</strong> altri capo<strong>lavori</strong> quali <strong>il</strong><br />
S. Carlino del Borromini.<br />
PRONTO INTERVENTO<br />
L’operazione di Pronto Intervento<br />
<strong>con</strong>dotta sul manufatto si identifica<br />
<strong>con</strong> la sistemazione e restauro del<br />
portale posto a destra del prospetto<br />
principale della chiesa.<br />
I <strong>lavori</strong> compiuti possono essere<br />
distinti nelle seguenti categorie:<br />
1. restauro della cornice che<br />
inquadra <strong>il</strong> portale, comprensivo<br />
di rifacimento delle parti<br />
degradate;<br />
2. restauro delle due ante lignee e<br />
revisione della ferramenteria<br />
relativa.<br />
45
La procedura seguita comprende<br />
l’asportazione dei residui pittorici<br />
delle ridipinure, l’integrazione di parti<br />
mancanti e <strong>con</strong>seguenti finiture.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
Il restauro del prospetto della chiesa<br />
affronta <strong>il</strong> problema del trattamento di<br />
superfici in travertino di particolare<br />
pregio, esposte alla ripetuta azione<br />
degradante dei gas di scarico delle<br />
autovetture.<br />
Un tale stato di fatto comporta la<br />
necessità di vagliare, a se<strong>con</strong>da dei<br />
casi, la metodologia di intervento più<br />
opportuna.<br />
La natura complessa delle sintassi<br />
architettonica barocca influisce,<br />
infatti, sulla determinazione di<br />
particolari zone di accumulo del<br />
degrado, in cui <strong>il</strong> semplice lavaggio<br />
<strong>con</strong> acqua nebulizzata risulta<br />
insufficiente a rimuovere l’alterazione<br />
subita .<br />
L’intervento si è basato, dunque, su di<br />
una fase preliminare di studio,<br />
finalizzata alla individuazione di una<br />
mappatura della superficie lapidea,<br />
che rispondesse all’applicazione dei<br />
seguenti trattamenti (da interpretare<br />
quali semplici o composti):<br />
a) pulitura <strong>con</strong> acqua nebulizzata<br />
b) pulitura <strong>con</strong> impacchi di soluzioni<br />
quali Idronal, Desogen, etc.<br />
c) pulitura mediante l’uso di<br />
microsabbiatrice<br />
La fase finale comprende una<br />
omogenea protezione e calibratura<br />
cromatica ottenuta <strong>con</strong> stesura di<br />
calce, terre e Primal.<br />
SECONDO LOTO<br />
Il se<strong>con</strong>do lotto di <strong>lavori</strong> interessa: i<br />
prospetti laterali del tamburo,<br />
46
caratterizzato in finta cortina di<br />
laterizio e dalla presenza di otto<br />
mensoloni disposti simme-tricamente<br />
rispetto alla facciata in travertino; la<br />
copertura a tetto delle cappelle radiali.<br />
Per quanto <strong>con</strong>cerne <strong>il</strong> primo punto si<br />
è proceduto ad una revisione completa<br />
degli intonaci e ad una parziale<br />
reintegrazione degli stessi (laddove lo<br />
stato di <strong>con</strong>servazione fosse giudicato<br />
precario), alla tinteggiatura (previa<br />
apposita ed adeguata preparazione)<br />
delle superfici <strong>con</strong> tinta a latte di calce<br />
e terre naturali ed alla successiva<br />
st<strong>il</strong>atura dei giunti della finta cortina.<br />
I cornicioni sono stati anch’essi<br />
integrati nelle parti mancanti.<br />
L’intervento sulle coperture si è<br />
articolato nella revisione dei singoli<br />
strati costitutivi le stesse, scegliendo<br />
le lavorazioni opportune in ragione<br />
del diverso stato di alterazione<br />
r<strong>il</strong>evato. L’impermeab<strong>il</strong>izzazione è<br />
stata completamente rifatta, mentre<br />
l’analisi dell’orditura lignea ha<br />
verificato un buono stato di<br />
<strong>con</strong>servazione.<br />
47
PALAZZO SCIARRA<br />
VIA DEL CORSO – ROMA<br />
Restauro del portale monumentale<br />
Il portale monumentale di Palazzo<br />
Sciarpa, aperto verso via del Corso,<br />
che veniva tradizionalmente attribuito<br />
a Flaminio Ponzio o ad Antonio<br />
Labacco, risulta invece opera di<br />
Ottavio Torrioni (un architetto di cui è<br />
documentata una <strong>con</strong>tinua ed intensa<br />
attività a Roma tra <strong>il</strong> 160 ed <strong>il</strong> 1657);<br />
a costui si deve anche ascrivere <strong>il</strong><br />
completamento del Palazzo Sciarpa-<br />
Colonna.<br />
Il portale può essere datato <strong>con</strong><br />
sicurezza al 1641 grazie ad una<br />
patente dei Maestri delle Strade che<br />
ne autorizzava la costruzione.<br />
L’elaborazione progettuale del<br />
Torrioni non sarebbe stata originale:<br />
egli avrebbe completato l’edificio,<br />
aggiungendovi <strong>il</strong> portale tratto dai<br />
disegni di un vecchio trattatista,<br />
Antonio Labacco, integrati se<strong>con</strong>do <strong>il</strong><br />
proprio gusto, in una felice ed<br />
originale sintesi di elementi<br />
rinascimentali e barocchi.<br />
Il portale e la ricca bal<strong>con</strong>ata<br />
sovrastante sono interamente<br />
realizzati in travertino, ad eccezione<br />
delle colonnine araldiche sui<br />
basamenti che vennero nel periodo<br />
della Repubblica Romana (1798-9)<br />
(così come tutti i motivi analoghi di<br />
questa facciata e di molti altri palazzi)<br />
e sono state ricostruite in stucco in un<br />
restauro successivo.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
Il portale presentava, prima del<br />
restauro eseguito dalla <strong>Dromos</strong><br />
<strong>restauri</strong> tutti i segni di degrado<br />
48
caratteristici di un manufatto lapideo<br />
esposto all’azione di agenti<br />
inquinanti e sollecitazioni meccaniche<br />
<strong>con</strong>tinue.<br />
Anche ad un primo esame la<br />
superficie appariva ricoperta di croste<br />
nere e in parte d<strong>il</strong>avata; inoltre in<br />
taluni punti <strong>il</strong> degrado aveva<br />
raggiunto livelli tali da far sì che la<br />
pietra “sfarinasse” ad un semplice<br />
tocco ed alcuni elementi della<br />
balaustrata superiore erano s<strong>con</strong>nessi.<br />
L’opera di restauro è stata svolta da<br />
manodopera specializzata nel<br />
trattamento della pietra: si è operata<br />
una pulitura accurata <strong>con</strong> acqua<br />
nebulizzata, spazzole di saggina,<br />
impacchi di AB57 (una soluzione<br />
pulente blandamente alcalina)<br />
veicolato da polpa di cellulosa,<br />
facendo ricorso all’uso della<br />
microsabbiatrice di precisione <strong>con</strong><br />
ossido di alluminio in situazioni di<br />
particolare difficoltà, determinate<br />
tanto dallo stato di <strong>con</strong>servazione del<br />
monumento, quanto dalle sue proprie<br />
linee, caratterizzate da profondi<br />
incavi.<br />
Dove la pietra non presentava più una<br />
superficie compatta si è proceduto ad<br />
un’opera di <strong>con</strong>solidamento<br />
imbibendola <strong>con</strong> composti a base di<br />
s<strong>il</strong>icati per migliorarne l’adesione al<br />
supporti sano.<br />
Si è posto riparo ai leggeri dissesti<br />
verificatisi soprattutto nella porzione<br />
superiore del portale riposizionando<br />
correttamente gli elementi in<br />
questione e stuccandoli <strong>con</strong> una malta<br />
a base di calce e pozzolana.<br />
49
CHIESA DI SS. VINCENZO E<br />
ANASTASIO<br />
FONTANA DI TREVI - ROMA<br />
Lavori di restauro del prospetto<br />
principale e delle coperture<br />
(<strong>lavori</strong> in corso)<br />
Su un più antico edificio sorse questa<br />
ricostruzione barocca, ordinata nel<br />
1650 dal cardinale titolare della chiesa<br />
che era <strong>il</strong> celebre ministro di Francia<br />
Giulio Mazzarino, sic<strong>il</strong>iano di origine<br />
e romano di giovinezza, <strong>il</strong> cui stemma<br />
sta sulla facciata.<br />
E’ opera di Martino Longhi <strong>il</strong> G. <strong>il</strong><br />
quale la arricchì <strong>con</strong> ben diciotto<br />
colonne corinzie che la fecero<br />
soprannominare “<strong>il</strong> canneto”.<br />
L’interno della chiesa è costituito da<br />
un’unica navata <strong>con</strong> una serie di<br />
cappelle laterali; la decorazione di<br />
gusto neoclassico deriva da un<br />
restauro del 1847.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
Superfici lapidee<br />
La facciata, interamente di travertino,<br />
presenta tutti i segni di degrado<br />
caratteristici di un manufatto lapideo<br />
esposto all’azione degli agenti<br />
inquinanti.<br />
Le superfici sono ricoperte da depositi<br />
superficiali a cui si accompagnano<br />
fenomeni localizzati di<br />
alveolizzazione, erosione e croste<br />
nere. L’intervento previsto si<br />
suddivide nelle seguenti fasi:<br />
Pre<strong>con</strong>solidamento delle zone<br />
ammalorate <strong>con</strong> l’uso di esteri<br />
all’acido salic<strong>il</strong>ico e/o resine<br />
acr<strong>il</strong>iche applicate a pennello o ad<br />
iniezione.<br />
50
Pulitura generalizzata delle<br />
superfici <strong>con</strong> acqua nebulizzata e<br />
spazzole di saggina;<br />
per le parti più ossidate si prevede<br />
l’applicazione di impacchi di<br />
polpa di cellulosa additivati <strong>con</strong><br />
AB 57.<br />
Patinatura delle superfici <strong>con</strong><br />
ossidi e solfati in soluzione<br />
Protezione finale.<br />
Coperture<br />
L’intervento prevede lo smontaggio del<br />
manto di copertura e la verifica dello<br />
stato di <strong>con</strong>servazione dell’orditura<br />
primaria e se<strong>con</strong>daria <strong>con</strong> la <strong>con</strong>seguente<br />
sostituzione delle parti ammalorate. E’<br />
inoltre previsto <strong>il</strong> trattamento<br />
antiparassitario delle travature. Verrà<br />
infine realizzato <strong>il</strong> pianellinato, la<br />
spianata di malta e<br />
l’impermeab<strong>il</strong>izzazione e <strong>il</strong> successivo<br />
rimontamento del manto di copertura<br />
51
Superfici a cortina, graffiti e finto<br />
travertino<br />
52
PALAZZO RICCI - ROMA<br />
Lavori di restauro dei dipinti murali,<br />
delle superfici graffite e degli<br />
elementi in travertino dei prospetti<br />
Il palazzo si articola tra via Giulia e<br />
piazza de’ Ricci dove sono le due<br />
straordinarie facciate oggetto dei <strong>lavori</strong><br />
di restauro.<br />
Le facciate sono caratterizzate da<br />
pitture a graffiti di Polidoro da<br />
Caravaggio, eseguite intorno al 1525. I<br />
dipinti monocromi nei secoli<br />
divennero quasi <strong>il</strong>leggib<strong>il</strong>i così che<br />
nell’ottocento furono ridipinti<br />
modificandone i <strong>con</strong>notati originari.<br />
L’intervento di restauro per i <strong>lavori</strong> da<br />
eseguirsi su tali superfici e stato diviso<br />
in due fasi: una riguardante <strong>il</strong> restauro<br />
delle pitture a graffito e <strong>il</strong> trattamento<br />
delle parti lapidee, eseguito da<br />
restauratori dell’impresa diplomati<br />
all’istituto centrale per <strong>il</strong> restauro e<br />
l’altro riguardante <strong>il</strong> rifacimento ed <strong>il</strong><br />
<strong>con</strong>solidamento degli intonaci, delle<br />
cornici, la tinteggiatura, la revisione<br />
delle linee di gronda e dell’impianto di<br />
smaltimento delle acque meteoriche.<br />
Per i graffiti prima di procedere al<br />
restauro sono state eseguite analisi<br />
microstratigrafiche ed analisi del<br />
pigmento, tramite le quali si è<br />
ricostruita la scaletta storica delle<br />
varie riprese effettuate. Con tali dati si<br />
è potuti procedere <strong>con</strong> l’eliminazione,<br />
tramite strumenti di precisione, degli<br />
strati di scialbo e dei rappezzi di<br />
intonaco non compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong><br />
l’originale. Sono stati eseguiti i<br />
<strong>con</strong>solidamenti di profondità <strong>con</strong><br />
53
iniezioni di resine acr<strong>il</strong>iche e<br />
<strong>con</strong>solidamenti della pellicola pittorica<br />
e dei vari strati dell’intonaco <strong>con</strong><br />
iniezioni di malta idraulica. Le<br />
superfici sono state pulite <strong>con</strong> matite in<br />
piuma di vetro, le lacune sono state<br />
stuccate <strong>con</strong> malte opportunamente<br />
selezionate. Una volta ripuliti risultava<br />
evidente <strong>il</strong> monocromatismo ed <strong>il</strong> tono<br />
originario di tali dipinti, <strong>con</strong><br />
appropriate reintegrazioni pittoriche ad<br />
acquerello e velature per la calibratura<br />
cromatica si è riusciti a raggiungere un<br />
immagine unitaria ed omogenea nel<br />
rispetto delle origini di tali opere.<br />
Per quanto riguarda i paramenti<br />
lapidei <strong>il</strong> restauro può essere<br />
suddiviso nelle seguenti fasi di<br />
intervento :<br />
pre<strong>con</strong>solidamento <strong>con</strong><br />
<br />
microiniezioni di appositi leganti,<br />
puliture <strong>con</strong> impacchi di carbonato<br />
di sodio o bicarbonato di ammonio,<br />
puliture meccaniche <strong>con</strong> bisturi e<br />
microsabbiature<br />
alluminio,<br />
all’ossido di<br />
stuccature <strong>con</strong> malte di calce di<br />
grassello stagionato, polvere di<br />
travertino e terre naturali per<br />
accordarsi alla cromia della pietra,<br />
<strong>con</strong>solidamenti e protezione finali.<br />
Dopo tali operazioni è stata realizzata<br />
una velatura finale per raccordare la<br />
variazione cromatica subita dalle<br />
diverse superfici a se<strong>con</strong>do del tipo di<br />
invecchiamento causato dagli agenti<br />
atmosferici.<br />
Per la superficie ad intonaco si è<br />
dovuti procedere <strong>con</strong> l’eliminazione<br />
degli strati di tinta al quarzo plastico,<br />
molto probab<strong>il</strong>mente risalenti ai<br />
<strong>restauri</strong> degli anni settanta, e degli<br />
intonaci a base di cemento, per<br />
realizzare invece un intonaco<br />
tradizionale a base di calce e<br />
54
pozzolana e una colletta a stucco<br />
romano <strong>con</strong> st<strong>il</strong>atura dei giunti per la<br />
realizzazione della finta cortina e del<br />
finto bugnato.<br />
55
BASILICA DI S. MARIA IN<br />
COSMEDIN - ROMA<br />
Lavori di restauro della facciata del<br />
campan<strong>il</strong>e e della Bocca della Verità.<br />
S. Maria in Cosmedin, <strong>con</strong>osciuta<br />
soprattutto per la rotonda pietra<br />
situata nel portico detta “Bocca della<br />
Verità”, è una delle più note chiese di<br />
Roma, caratterizzata da un alto<br />
campan<strong>il</strong>e (34,20 m.) a sette piani del<br />
XII secolo.<br />
La chiesa ebbe origine da una<br />
dia<strong>con</strong>ia (un organismo a carattere<br />
assistenziale istituito dalla Chiesa)<br />
installatasi nel VI secolo nei locali<br />
antichi, dove si ritiene fosse stata la<br />
“statio annonae”, cioè la<br />
sovrintendenza dei rifornimenti dei<br />
viveri della città.<br />
Questo ambiente comprendeva una<br />
grande loggia, probab<strong>il</strong>mente per i<br />
mercanti, posta trasversalmente alla<br />
chiesa attuale.<br />
All’interno di questa si allogò<br />
inizialmente la chiesa ut<strong>il</strong>izzandone<br />
solo una parte.<br />
Nel corso dei secoli successivi furono<br />
eseguiti <strong>lavori</strong> di restauro i <strong>lavori</strong> di<br />
restauro ed ampliamento, a partire dal<br />
secolo VIII in cui, a papa Adriano I, si<br />
devono le dimensioni odierne e la<br />
foggia bas<strong>il</strong>icale; alla fine del secolo<br />
XI Papa Gelasio II iniziò un’opera di<br />
riordinamento <strong>con</strong>tinuata poi nel<br />
secolo XII sotto Papa Callisto II da un<br />
prelato Alfano; nel ‘70 fu apposta<br />
una facciata barocca, eliminata poi<br />
negli ultimi <strong>restauri</strong> fatti alla fine<br />
dell’80 dal Giovenale.<br />
56
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
L’intervento di restauro della bas<strong>il</strong>ica<br />
ha interessato <strong>il</strong> prospetto principale,<br />
<strong>il</strong> campan<strong>il</strong>e ed <strong>il</strong> portico in cui è<br />
inserita la famosa “Bocca della<br />
Verità”.<br />
Sia <strong>il</strong> prospetto che <strong>il</strong> campan<strong>il</strong>e sono<br />
quasi totalmente in mattoncini a vista<br />
<strong>con</strong> elementi architettonici in<br />
travertino.<br />
La “Bocca della Verità” è anch’essa<br />
in materiale lapideo.<br />
Risalendo gli ultimi <strong>restauri</strong> alla fine<br />
del XIX sec., bas<strong>il</strong>ica e campan<strong>il</strong>e<br />
mostravano <strong>con</strong>sistenti depositi<br />
superficiali, che hanno causato la<br />
microfratturazione di più punti, in<br />
<strong>con</strong>comitanza di fattori meteorici e<br />
degli sbalzi di temperatura.<br />
Da tale stato di fatto si è reso<br />
necessario estendere a tutte le<br />
superfici <strong>il</strong> trattamento di pulitura,<br />
<strong>con</strong>solidamento e protezione.<br />
Da tale stato di fatto si è reso<br />
necessario estendere a tutte le<br />
superfici <strong>il</strong> trattamento di pulitura,<br />
<strong>con</strong>solidamento e protezione.<br />
Particolare cura ha richiesto<br />
l’intervento sulla “Bocca della<br />
Verità”, preliminarmente studiata<br />
mediante analisi non distruttive per<br />
verificare lo stato di fatto ed <strong>il</strong> tipo di<br />
degrado.<br />
A questa fase ha fatto seguito la<br />
pulitura <strong>con</strong> acqua nebulizzata,<br />
l’applicazione di impacchi di polpa di<br />
cellulosa <strong>con</strong> sostanze solventi e <strong>il</strong><br />
<strong>con</strong>solidamento.<br />
Anche <strong>il</strong> pavimento del portico è stato<br />
sottoposto a revisione e pulitura <strong>con</strong><br />
sostituzione degli elementi lapidei<br />
fatiscenti<br />
57
UFFICIO POSTALE, SEDE<br />
CENTRALE DI OSTIA LIDO<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro dei prospetti.<br />
La sede postale di Ostia Lido è un<br />
esempio sicuramente significativo di<br />
architettura <strong>con</strong>temporanea, basto<br />
sull’accostamento di forme<br />
geometriche semplici, di matrice<br />
curva o rett<strong>il</strong>inea.<br />
Una peculiarità dell’edificio è<br />
ri<strong>con</strong>oscib<strong>il</strong>e, poi, nella<br />
giustapposizione di materiali diversi:<br />
mattoncini per le colonne e superfici<br />
verticali, travertino per superfici<br />
orizzontali e verticali, mattoni di<br />
pasta di vetro azzurra per <strong>il</strong><br />
rivestimento di una grande vasca<br />
circolare, rame per i discendenti,<br />
<strong>con</strong>verse, ma anche per i lampioni a<br />
soffitto.<br />
I <strong>lavori</strong> hanno riguardato tutte le<br />
superfici dette.<br />
In particolare si distinguono i seguenti<br />
tipi di intervento:<br />
revisione delle colonne in mattoni<br />
trapezoidali fatti a mano ed<br />
integrazione delle parti mancanti<br />
<strong>con</strong> materiale della medesima<br />
natura; ripresa dei giunti,<br />
equ<strong>il</strong>ibratura cromatica;<br />
pulitura delle superfici in<br />
travertino, previo <strong>con</strong>solidamento;<br />
rimozione delle vecchie<br />
stuccature e trattamenti inadeguati<br />
e nuova finitura; assicurazione<br />
delle lastre <strong>con</strong> perni in acciaio<br />
inox;<br />
smontaggio del rivestimento in<br />
mattoni di vetro della vasca,<br />
rifacimento dell’impermeab<strong>il</strong>izzazione,<br />
nuova posa del<br />
rivestimento <strong>con</strong> sostituzione del<br />
materiale ormai<br />
58
degradato <strong>con</strong> mattoni in vero<br />
appositamente riprodotti sulla<br />
base degli originari;<br />
sostituzione dei canali di scolo e<br />
del rivestimento in rame presente<br />
sulla copertura piana dell’area<br />
circolare sorretta dalle colonne in<br />
mattoncini.<br />
Un’operazione del tu tto particolare è<br />
stata quella realtiva al rifacimento<br />
della statua bronzea presente al centro<br />
della vasca, riprodotta mediante calco.<br />
59
PALAZZO VAINI CARPEGNA,<br />
SEDE DELL’ACCADEMIA<br />
NAZIONALE DI SAN LUCA<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro e <strong>con</strong>solidamento<br />
del prospetto principale, parte del<br />
prospetto su vicolo Scavolino e di una<br />
porzione della copertura.<br />
Il prospetto principale dell’edificio<br />
presentava una cortina irregolare, così<br />
come <strong>il</strong> fronte su via della Stamperia.<br />
Tale caratteristica faceva presupporre<br />
che storicamente la superficie avesse<br />
avuto una sagomatura, a copertura del<br />
paramento a mattoncini.<br />
Dopo aver rimosso le parti interessate<br />
dai riferenti in<strong>con</strong>grui, avvenuti nel<br />
tempo, e dopo aver eseguito una<br />
revisione totale della muratura <strong>con</strong><br />
scarnitura e pulitura <strong>con</strong> getto d’aria<br />
delle lesioni più evidenti, si è<br />
proceduto, dove possib<strong>il</strong>e,<br />
all’integrazione dei mattoni a cuci e<br />
scuci, usando mattoni di recupero o<br />
sim<strong>il</strong>ari per dimensioni e colorazione,<br />
curando in particolar modo le<br />
ammorsature del nuovo paramento col<br />
preesistente e realizzando la stuccatura<br />
dei giunti <strong>con</strong> malta di calce e<br />
pozzolana.<br />
Il trattamento finale è stato realizzato<br />
<strong>con</strong> la sagomatura della superficie, che<br />
uniformando le irregolarità presentate<br />
dall’apparato murario permette<br />
comunque la lettura della pelle<br />
sottostante del prospetto e <strong>con</strong>sente<br />
inoltre di adeguare la facciata<br />
principale al tipo di finitura e al colore<br />
adottato da tutto <strong>il</strong> resto dell’edificio.<br />
I <strong>lavori</strong> riguardanti la copertura, resi<br />
necessari per la presenza di alcune<br />
inf<strong>il</strong>trazioni ris<strong>con</strong>trate nelle sale<br />
espositive della Galleria<br />
dell’Accademia e nei locali annessi<br />
60
destinati a magazzino dei quadri,<br />
hanno riguardato lo smontaggio<br />
completo del manto di tetto, la<br />
realizzazione del nuovo sistema di<br />
isolamento termico, dell’impermeabi_<br />
lizzazione, della posa dei coppi ed<br />
embrici riut<strong>il</strong>izzando in parte quelli<br />
provenienti dal precedente<br />
smontaggio, la sostituzione della linea<br />
di gronda <strong>con</strong> canale e cicogne in rame<br />
e la bonifica della copertura in lastre di<br />
ardesia del cornicione dell’ultimo<br />
piano.<br />
L’imponente cornicione in stucco<br />
sagomato è stato <strong>con</strong>solidato <strong>con</strong> barre<br />
di vetroresina per la legatura al<br />
sottofondo, è stata eseguita la<br />
ricostruzione delle parti mancanti<br />
analoghe, per materiali e forma, alle<br />
preesistenti, ed è stata data una mano<br />
di colletta molto lenta che raccorda le<br />
parti nuove <strong>con</strong> l’intorno.<br />
Per quanto riguarda l’intervento sulle<br />
parti in peperino si è proceduto in<br />
maniera differente a se<strong>con</strong>da dei casi.<br />
In alcune parti <strong>il</strong> peperino risultava<br />
essere molto rovinato, interessato da<br />
fenomeni di decoesione e si<br />
sfaldamento del materiale stsso, quindi<br />
si è deciso di intervenire per la sua<br />
pulitura <strong>con</strong> <strong>il</strong> laser, che è risultato<br />
essere <strong>il</strong> metodo meno intrusivo e<br />
meno dannoso. Nelle parti invece<br />
meglio <strong>con</strong>servate si è proceduto <strong>con</strong><br />
un primo intervento di pulitura tramite<br />
lavaggio <strong>con</strong> acqua nebulizzata e<br />
successivi impacchi imbevuti <strong>con</strong><br />
soluzioni d<strong>il</strong>avanti quali AB57.<br />
Le zone ammalorate sono state<br />
pre<strong>con</strong>solidate per migliorare le loro<br />
caratteristiche fisiche <strong>con</strong> l’uso di<br />
s<strong>il</strong>icato di et<strong>il</strong>e applicato a pennello, le<br />
stuccature fatiscenti sono state rifatte<br />
<strong>con</strong> malta appropriata composta di<br />
calce idraulica, polvere di peperino e<br />
terre colorate.<br />
61
Per calibrare l’effetto cromatico delle<br />
cornici è stata eseguita una patinatura<br />
finale <strong>con</strong> tinta a calce molto fluida<br />
opportunamente pigmentata <strong>con</strong> terre<br />
naturali.<br />
L’aggetto delle cornici superiore delle<br />
finestre è stato protetto <strong>con</strong> lastre di<br />
piombo idoneamente lavorate,<br />
materiale tradizionalmente usato per<br />
quasti scopi che <strong>con</strong> la sua colorazione<br />
grigio scuro bene si armonizza al<br />
peperino di cui sono costituite tali<br />
cornici.<br />
Nella loggia si sono realizzate opere<br />
riguardanti <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento degli<br />
intonaci e degli stucchi esistenti, <strong>il</strong><br />
trattamento superficiale delle<br />
patinature architettoniche eseguito,<br />
come quello preesistente, a stucco<br />
romano e la coloritura finale eseguita<br />
<strong>con</strong> tinte a calce scelta dopo aver<br />
effettuato un attento studio<br />
dell’edificio, del <strong>con</strong>testo e delle<br />
stratigrafie compiute sugli strati di<br />
finitura dell’intonaco.<br />
Lungo la rampa elicoidale si trovano<br />
dei busti marmorei, anche loro oggetto<br />
di opere di restauro, sono stati<br />
revisionati e puliti tramite lavaggio <strong>con</strong><br />
acqua nebulizzata, impacchi di polpa<br />
di cellulosa imbevuti in soluzioni<br />
d<strong>il</strong>avanti quali AB 57, microsabbiatura<br />
effettuata <strong>con</strong> ossido di alluminio e<br />
trattati per la protezione finale <strong>con</strong><br />
s<strong>il</strong>icati di et<strong>il</strong>e.<br />
62
PALAZZO PRIMOLI - ROMA<br />
Lavori di restauro dei prospetti in<br />
cortina di mattoncini e delle superfici<br />
lapidee.<br />
Palazzo Primoli fu costruito nel 150<br />
sulle case medioevali dei Gottifredi e<br />
trasformato e trasformato all’inizio del<br />
X secolo per Giuseppe Primoli da<br />
Raffaele Ojetti che ricostituì le facciate<br />
<strong>con</strong> forme elettriche e ricchezza di<br />
marmi e colonne, dopo lo<br />
sventramento provocato dall’apertura<br />
di via Zanardelli.<br />
Il museo Napoleonico che qui ha sede<br />
assieme alla Fondazione Primoli alla<br />
collezione Praz, fu donato nel 1927<br />
alla città dal <strong>con</strong>te Giuseppe, figlio di<br />
Pietro Primoli e Carlotta Bonaparte.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
L’edificio posto all’incrocio tra piazza<br />
di Ponte Umberto verteva in grave<br />
stato di degrado dovuto principalmente<br />
all’inquinamento atmosferico<br />
(pollusione, ossido di carbonio).<br />
La presenza di croste nere, che<br />
alterando <strong>il</strong> materiale lapideo<br />
provocano distacchi dal substrato che<br />
si presenta disgregato e polverulento, i<br />
depositi superficiali ed i fenomeni di<br />
erosione disgregazione e decoesione<br />
dei materiali rendevano necessario e<br />
urgente l’intervento di restauro.<br />
Essendo l’edificio costituito da<br />
materiali di diversa natura diversa:<br />
serliane sia in marmo che in travertino,<br />
cornici e bugne basamentali in<br />
travertino, lesene, mostre e cornici in<br />
stucco, paramento murario in<br />
mattoncini, esigeva un tipo di<br />
intervento mirato a se<strong>con</strong>da dei casi.<br />
La pulitura effettuata sull’intera<br />
facciata <strong>con</strong> acqua nebulizzata, è stata<br />
63
specificatamente eseguita <strong>con</strong> spazzole<br />
di saggina sulle superfici in mattoni,<br />
<strong>con</strong> impacchi di polpa di carta<br />
imbevuti <strong>con</strong> soluzioni d<strong>il</strong>avanti quali<br />
AB 57 sulle parti in travertino o in<br />
marmo e <strong>con</strong> l’uso del bisturi o di<br />
vibroincisori nei punti più diffic<strong>il</strong>i.<br />
Si è poi proceduto al <strong>con</strong>solidamento<br />
degli elementi maggiormente<br />
deteriorati, ricostruendo le parti<br />
mancanti di cornici, balaustre e<br />
capitelli, ricollocando in opera <strong>con</strong><br />
barre di vetroresina gli elementi<br />
distaccati o pericolanti.<br />
Sono stati inoltre eseguiti dei tasselli<br />
stratigrafici sia sulla cortina in mattoni<br />
che sulle parti ad intonaco per<br />
analizzare gli strati di scialbatura e di<br />
coloritura presenti sulla facciata.<br />
Si è così data una mano di tinta a latte<br />
di calce e terre naturali, seguita da una<br />
velatura ad acqua di calce e pigmenti<br />
per ottenere nel complesso n effetto<br />
vibrante delle parti trattate.<br />
Per la cortina è stata realizzata una<br />
scialbatura <strong>con</strong> latte di calce, primal e<br />
terre naturali <strong>con</strong> <strong>il</strong> duplice scopo di<br />
proteggere ed uniformare <strong>il</strong> livello<br />
cromatico dell’intera superficie.<br />
Il cornicione dell’ultimo piano ha<br />
subito un intervento particolare, in<br />
quanto pur essendo in stucco è stato<br />
trattato come fosse pietra, procedendo<br />
<strong>con</strong> operazioni di pulitura stuccatura<br />
delle lesioni e scialbtura finale,<br />
soluzione adottata nell’ottica di un<br />
restauro che mira ad evidenziare e non<br />
a mascherare la differenza tra la vero<br />
marmo o travertino e quello “finto”<br />
realizzato in stucco, senza per questo<br />
perdere l’ab<strong>il</strong>ità di ottenere <strong>con</strong> lo<br />
stucco effetti materici.<br />
64
EDIFICIO SITO IN VIA QUATTRO<br />
FONTANE -ROMA<br />
Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo e<br />
tinteggiatura delle facciate.<br />
Nel complessivo intervento di restauro<br />
dell’immob<strong>il</strong>e, la <strong>Dromos</strong> Restauri si è<br />
occupata della parte riguardante le finiture<br />
esterne, quali intonaci, stucchi e<br />
canalizzazioni per lo smaltimento delle<br />
acque meteoriche.<br />
Nella chiostrina interna sono stati rifatti<br />
completamente gli intonaci, in tutti i loro<br />
doversi strati, ut<strong>il</strong>izzando tecniche e<br />
materiali tradizionali quali calce e<br />
pozzolana.<br />
Per la facciata esterna è stata eseguita la<br />
revisione degli intonaci esistenti, previa<br />
battitura dell’intera superficie per<br />
eliminare le parti pericolanti.<br />
Sono state eseguite le riprese degli stucchi<br />
del cornicione, delle cornici marcapiano e<br />
delle mostre delle finestre.<br />
E’ stata ridata una <strong>con</strong>tinuità formale alle<br />
aperture della parte basamentale, dove più<br />
vetrine avevano stravolto le forme<br />
originarie; è stata ricostruita la bugnatura<br />
basamentale <strong>con</strong> una corretta ripartizione<br />
geometrica delle bugne di intonaco ad<br />
imitazione travertino.<br />
E’ stata eseguita un’equlibratura<br />
cromatica delle facciate, sia interne che<br />
esterne armonizzando le coloriture dei<br />
palombelli sottogronda, degli infissi e<br />
delle superfici intonacate (fondi e<br />
patinature architettoniche).<br />
65
EDIFICIO SITO IN VIA<br />
FONTANELLA BORGHESE<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro delle facciate<br />
esterne.<br />
Entrambi i prospetti su Via Fontanella<br />
Borghese e di Vicolo dell’Arancio,<br />
presentavano, prima dei <strong>lavori</strong> di<br />
restauro, problemi sia al livello<br />
strutturale per la muratura portante sia<br />
a livello superficiale per gli strati<br />
dell’intonaco, della colletta e delle<br />
tinteggiature.<br />
Sono stati eseguiti <strong>lavori</strong> di<br />
<strong>con</strong>solidamento della struttura muraria,<br />
dove per restituirle la necessaria<br />
<strong>con</strong>tinuità sono stati realizzati<br />
interventi di rifacimento a “cuci e<br />
scuci”, iniezioni <strong>con</strong> apposite resine e<br />
la ricucitura di lesioni <strong>con</strong> apposite<br />
resine e la ricucitura delle lesioni <strong>con</strong><br />
barre di acciaio ad aderenza<br />
migliorata.<br />
Sono poi state <strong>con</strong>solidate le porzioni<br />
di intonaco che risultavano distaccate<br />
tramite microiniezioni di malta<br />
idraulica e barrette di vetroresina, sono<br />
state riprese le parti mancanti, è stata<br />
realizzata la colletta di finitura <strong>con</strong> la<br />
st<strong>il</strong>atura dei giunti per simulare i<br />
mattoncini così come si presentava<br />
originariamente.<br />
Sono state riprese le cornici delle<br />
finestre e dei marcapiani, <strong>il</strong> cornicine<br />
sommatale ricostruendo le parti<br />
mancanti analoghe per forma e<br />
materiali a quelle originarie; per gli<br />
elementi in stucco, quali ornamenti<br />
floreali a lato delle finestre, colombe,<br />
stelle e fasci del cornicione e i dentelli<br />
delle modanature, sono stati eseguiti<br />
degli stampi in lattice, gli elementi<br />
riprodotti fuori opera <strong>con</strong> materiali<br />
6
tradizionali, sono stati posizionati <strong>con</strong><br />
barre in vetroresina e rifiniti in loco.<br />
Le parti in travertino, tra cui <strong>il</strong><br />
basamento bugnato e <strong>il</strong> bal<strong>con</strong>e al<br />
primo piano, sono state restaurate<br />
tramite un ciclo di puliture adeguate,<br />
stuccature delle lesioni, ricostruzione<br />
delle parti mancanti e protezione finale<br />
<strong>con</strong> Paraliod.<br />
Il restauro è stato completato<br />
sostituendo le ardesie dei cornicioni, le<br />
canale e i discendenti in rame,<br />
restaurando le ringhiere in ferro dei<br />
bal<strong>con</strong>i degli ultimi piani <strong>con</strong> prodotti<br />
antiruggine e mano di piombaggine<br />
finale, revisionando e riverniciando<br />
tutte le persiane in legno ed <strong>il</strong> portone<br />
principale su via di Fontanella<br />
Borghese.<br />
Infine è stata realizzata la tinteggiatura<br />
dei prospetti curando in particolar<br />
modo l’effetto cromatico, in modo tale<br />
da accompagnare <strong>con</strong> appropriate<br />
vibrazioni, ottenute tramite apposite<br />
tecniche di tinteggiatura, la st<strong>il</strong>atura<br />
dei giunti eseguita sulla colletta a<br />
stucco ed <strong>il</strong> finto travertino per le<br />
cornici e le parti basamentali.<br />
67
BANCO AMBROSIANO VENETO<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro dei prospetti esterni<br />
e manutenzione delle coperture.<br />
L’edificio è parte integrante di uno<br />
spazio urbano progettato unitariamente<br />
da parte di Arturo Pazzi nella prima<br />
metà del XIX secolo.<br />
I palazzi che compongono <strong>il</strong> largo del<br />
Tritone (tra cui quello in esame) sono<br />
<strong>con</strong>notati da eleganti curve e sono<br />
ispirati alle esperienze proprie della<br />
cultura europea.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
I <strong>lavori</strong> sui prospetti esterni sono stati<br />
preceduti da un’accurata campagna<br />
diagnostica volta a verificare la<br />
composizione materia dei singoli<br />
elementi, l’eventuale successione<br />
stratigrafica, lo stato di alterazione dei<br />
materiali stessi, dai cui risultati è<br />
discesa l’impostazione del progetto di<br />
restauro e manutenzione.<br />
La presenza di strati di tinta al quarzo<br />
plastico ha reso necessario un<br />
trattamento preventivo di pulitura a<br />
mezzo di idrosabbiautura a pressione e<br />
temperatura variab<strong>il</strong>e per poter<br />
intervenire direttamente sulla cortina<br />
in laterizio.<br />
I <strong>lavori</strong> hanno compreso, quindi, la<br />
sig<strong>il</strong>latura e la listatura dei giunti<br />
previa completa asportazione della<br />
malta fatiscente.<br />
Per quanto <strong>con</strong>cerne gli elementi<br />
architettonici intonacati, quali fregi,<br />
modanature, lesene, paraste, ecc. si è<br />
proceduto ad una generale revisione e<br />
ad un intervento puntuale laddove lo<br />
stato di alterazione fosse stato r<strong>il</strong>evato<br />
come molto avanzato.<br />
68
La ripresa di aree lacunose è stata<br />
realizzata mediante formazione di<br />
intonaco ed interposizione di tessuto<br />
non tessuto (curando di garantire la<br />
uniformità del prof<strong>il</strong>o risultante).<br />
Per gli intonaci lisci la procedura<br />
adottata rientra nelle <strong>con</strong>suete<br />
operazioni di revisione ed eventuale<br />
intervento localizzato di ripresa.<br />
Il prospetto dell’edificio presenta<br />
alcuni elementi in materiale lapideo,<br />
fortemente alterati dai depositi dovuti<br />
alla <strong>con</strong>sistente presenza di traffico<br />
veicolare; si è proceduto alla pulitura<br />
<strong>con</strong> ricorso ad impacchi di AB 57<br />
applicati nelle zone <strong>con</strong> incrostazioni<br />
più pertinaci.<br />
Le coperture sono state<br />
completamente revisionate e smontate<br />
in modo da <strong>con</strong>sentire la perfetta<br />
verifica dei singoli elementi ed<br />
inserire pannelli isolanti Isotek a<br />
protezione.<br />
In relazione alla posa in opera di<br />
questi ultimi sono state adottate<br />
tecniche esecutive all’avanguardia.<br />
69
BASILICA DI S. MARIA IN<br />
TRASTEVERE - ROMA<br />
Lavori di restauro e <strong>con</strong>solidamento<br />
del campan<strong>il</strong>e.<br />
Prima delle cosiddette bas<strong>il</strong>iche<br />
minori, la chiesa sarebbe stata fondata<br />
dal ponteficie Calloso I nel III secolo e<br />
sarebbe stata completata nel IV.<br />
Tra gli interventi che seguirono si<br />
distingue quelle del XII secolo iniziato<br />
da Innocenzo II e completato da<br />
Eugenio III, che fece costruire <strong>il</strong><br />
campan<strong>il</strong>e.<br />
Altri <strong>lavori</strong> furono voluti dal card.<br />
Marco Sittico Altemps (XVI secolo);<br />
nel 1702, su progetto di C. Fontana<br />
venne realizzato <strong>il</strong> portico.<br />
Nel prospetto principale la fascia dei<br />
mosaici sembra attribuib<strong>il</strong>e al XIII<br />
secolo.<br />
L’interno, di tipo bas<strong>il</strong>icale, è a tre<br />
navate <strong>con</strong> soffitto ligneo nella<br />
centrale, disegnato dal Domenichino<br />
nel 1617.<br />
I <strong>lavori</strong>, diretti dalla Soprintendenza<br />
per i Beni Ambientali e Architettonici,<br />
si sono <strong>con</strong>centrati sul campan<strong>il</strong>e.<br />
La necessità di assicurare <strong>il</strong> completo<br />
rispetto dei materiali originari e<br />
dell’immagine risultante ha<br />
comportato di operare se<strong>con</strong>do una<br />
tecnica di revisione della cortina<br />
particolarmente blanda.<br />
Dopo una pulitura <strong>con</strong> spazzole<br />
morbide si è passati alla revisione della<br />
cortina mediante ricostituzione della<br />
omogeneità delle malte di pozzolana<br />
<strong>con</strong> sig<strong>il</strong>latura delle cav<strong>il</strong>latura <strong>con</strong><br />
malta di calce, pozzolana e terre<br />
naturali a varia granulometria per<br />
garantire la <strong>con</strong>tinuità formale e dei<br />
70
materiali, ma, <strong>con</strong>temporaneamente<br />
sancire la necessaria distinguib<strong>il</strong>ità<br />
dell’intervento attuale.<br />
L’operazione è stata completata dalla<br />
spugnatura degli impasti e relativa<br />
livellazione, oltrechè dalla pulitura dei<br />
laterizi <strong>con</strong> soluzioni di acqua e<br />
Desogen.<br />
Gli elementi in travertino,<br />
caratterizzati dalla presenza di croste<br />
nere piuttosto compatte, sono stati<br />
puliti <strong>con</strong> impacchi di soluzioni<br />
leggermente basiche.<br />
Le eventuali lacune dovute alla perdita<br />
di materiale, sono state<br />
opportunamente reintegrate laddove<br />
<strong>con</strong>dizioni di funzionalità estetica lo<br />
rendessero necessario.<br />
La copertura a tetto del campan<strong>il</strong>e è<br />
stata revisionata sia nel manto che<br />
nella orditura principale e se<strong>con</strong>daria.<br />
L’orditura principale è stata<br />
opportunamente <strong>con</strong>solidata, la<br />
se<strong>con</strong>daria sostituita data la notevole<br />
precarietà.<br />
71
BASILICA DEI SANTI XII<br />
APOSTOLI - ROMA<br />
Lavori di restauro del Monumento a<br />
Papa Clemente XIV.<br />
Il monumento funebre di Papa<br />
Clemente XIV (1769-1774) corona ed<br />
inquadra la porta della sacrestia della<br />
chiesa dei SS. XII A postoli, a sinistra<br />
del presbiterio.<br />
Il pontefice, che aveva fatto parte dei<br />
frati minori <strong>con</strong>ventuali, viene ritratto<br />
assiso sul trono <strong>con</strong> in capo <strong>il</strong> triregno,<br />
in atteggiamento benedicente, mentre<br />
al di sotto la Temperanza a la<br />
Mansuetudine completano la<br />
composizione: la prima è ritratta in<br />
piedi appoggiata al sacello, la se<strong>con</strong>da<br />
siede <strong>con</strong> aspetto penoso <strong>con</strong> al lato un<br />
agnello.<br />
Il monumento è realizzato in marmo<br />
candido ed è la prima grande opera<br />
romana di Antonio Canova, che vi<br />
lavorò tra <strong>il</strong> 1783 ed <strong>il</strong> 1787. La salma<br />
del papa è però sepol ta altrove, in un<br />
loculo della parete sinistra, indicato da<br />
una lapide e da una lampada accesa.<br />
Il gruppo scultoreo, benché <strong>con</strong>servato<br />
in un interno, necessitava di un<br />
intervento di pulitura e restauro che è<br />
stato realizzato dalla <strong>Dromos</strong> Restauri<br />
<strong>con</strong> l’intervento di maestranze<br />
qualificate e metodi adeguati: per<br />
pulire le superfici lapidee si è fatto<br />
ricorso a lavaggi <strong>con</strong> acqua<br />
nebulizzata, ad impacchi di polpa di<br />
cellulosa per veicolare sulle superfici<br />
da trattare un’apposita soluzione<br />
blandamente alcalina limitando al<br />
massimo l’impiego di mezzi<br />
meccanici, sia pure “soft”, quali la<br />
microsabbaitrice od <strong>il</strong> bisturi.<br />
72
CURIA GENERALIZIA DEI FRATI<br />
CONVENTUALI MINORI - ROMA<br />
Lavori di restauro dei chiostri.<br />
Il complesso <strong>con</strong>ventuale dei SS.<br />
Apostoli si svolge attorno a quattro<br />
cort<strong>il</strong>i di diverse dimensioni, di cui due<br />
sono articolati in veri e propri chiostri<br />
in successione: dall’entrata sulla<br />
piazza SS. Apostoli se ne percepisce la<br />
sequenza legata da un lungo percorso<br />
che diventa, di volta in volta, ingresso,<br />
porticato o andito.<br />
Le armoniose linee rinascimentali<br />
scandite da arcate su colonne in<br />
travertino e gli stemmi di Giuliano<br />
della Rovere da cardinale e da papa<br />
permettono di datare i chiostri fra la<br />
fine del XV e l’inizio del XVI secolo.<br />
Alle pareti d’ambito sono murati<br />
numerosi bassor<strong>il</strong>ievi, targhe <strong>con</strong><br />
iscrizioni e monumenti, fra i quali<br />
spiccano un bassor<strong>il</strong>ievo di scuola<br />
arnolfiana <strong>con</strong> scene della Natività ed<br />
un monumento funebre di ignoto,<br />
collocato qui nel XIX secolo in onore<br />
di Michelangelo Buonarroti.<br />
Il se<strong>con</strong>do chiostro è adornato al<br />
centro da una bella fontana opera di<br />
Domenico Fontana, voluta da Sisto V<br />
che donò al Convento di SS. Apostoli<br />
due oncie di Acqua Felice nel 1589.<br />
Le vicende dei chiostri sono segnate<br />
da manomissioni e trasformazioni, fino<br />
ai <strong>lavori</strong> del 1956, agli interventi sugli<br />
affreschi del 1977 ed al restauro<br />
svolto dalla <strong>Dromos</strong> Restauri per<br />
Telespazio, teso al ripristino di<br />
un’immagine originaria globale del<br />
complesso.<br />
Anche da una semplice elencazione<br />
degli elementi che si trovano nei<br />
chiostri del <strong>con</strong>vento dei SS. Apostoli,<br />
si possono comprendere le diverse<br />
73
modalità di restauro richieste da un<br />
insieme così complesso; si è trattato<br />
infatti di armonizzare gli interventi di<br />
restauro sugli elementi architettonici in<br />
pietra, lisci e modanati, superfici ad<br />
intonaco di pareti e volte, <strong>il</strong> restauro<br />
pittorico e quello delle sculture di<br />
pregio; inoltre si è voluta ripristinare la<br />
pavimentazione in cotto e fasce di<br />
travertino, essenziale per la<br />
comprensione di spazi architettonici<br />
articolati in <strong>con</strong>tinuo dialogo fra spazi<br />
chiusi ed aperti.<br />
La pulitura degli elementi lapidei è<br />
stata eseguita <strong>con</strong> impacchi di AB 57<br />
(una sostanza leggermente alcalina<br />
usata correntemente nel restauro di<br />
sculture e pitture), lavaggi <strong>con</strong> acqua<br />
nebulizzata, spazzole di saggina e <strong>con</strong><br />
la microsabbiatrice. Per le superfici<br />
murarie si è scelto un trattamento<br />
tradizionale, tinteggiandole <strong>con</strong> latte di<br />
calce e pigmenti naturali, nelle tonalità<br />
chiare del mattone.<br />
La <strong>Dromos</strong> Restau ri ha affrontato<br />
anche <strong>il</strong> restauro delle lunette<br />
affrescate, affidando tale compito ad<br />
un gruppo di restauratrici che hanno<br />
eseguito tutte le operazioni necessarie,<br />
dal <strong>con</strong>solidamento delle superfici<br />
dipinte alla reintegrazione pittorica<br />
delle lacune.<br />
74
CURIA GENERALIZIA DEI FRATI<br />
CONVENTUALI MINORI<br />
PIAZZA SS. APOSTOLI - ROMA<br />
Lavori di restauro delle facciate del<br />
<strong>con</strong>vento.<br />
L’intervento di restauro sul complesso<br />
<strong>con</strong>ventuale dei SS. Apostoli non si è<br />
limitato ai chiostri interni, ma si è<br />
esteso alle facciate sulla piazza SS.<br />
Apostoli su via del Vaccaro e piazza<br />
della P<strong>il</strong>otta; esse rivestono un ruolo<br />
urbanistico di primo piano, non solo in<br />
funzione dell’estensione, ma anche<br />
della posizione nodale in cui sono<br />
situate: <strong>il</strong> Convento si situa, infatti,<br />
come l’elemento finale della lunga<br />
quinta urbana che si svolge lungo<br />
piazza SS. Apostoli, comprendente la<br />
facciata della chiesa ed <strong>il</strong> fronte di<br />
palazzo Colonna ed <strong>il</strong> suo prospetto<br />
laterale costituisce uno dei lati di<br />
piazza della P<strong>il</strong>otta.<br />
Nella tinteggiatura delle facciate sono<br />
state recuperate le coloriture originarie,<br />
nelle chiare tonalità del mattone<br />
paglierino romano, che ben si<br />
accordano <strong>con</strong> la vicina facciata della<br />
bas<strong>il</strong>ica dei SS. Apostoli; dalla pulitura<br />
sono riemerse le finestre riccamente<br />
modanate e , in generale, tutti gli<br />
elementi lapidei, opportunamente<br />
trattati e <strong>con</strong>solidati, nonché<br />
l’imponente portale di ingresso<br />
fiancheggiato da colonne restituito alla<br />
sua immagine naturale, legata ai<br />
<strong>con</strong>trasti fra le diverse pietre che lo<br />
compongono.<br />
77
BASILICA DI SS. APOSTOLI<br />
PIAZZA SS. APOSTOLI - ROMA<br />
Lavori di restauro della facciata e del<br />
portico della bas<strong>il</strong>ica.<br />
La fondazione della bas<strong>il</strong>ica agli<br />
Apostoli F<strong>il</strong>ippo e Giacomo risale alla<br />
se<strong>con</strong>da metà del VI secolo; sorta in un<br />
punto nodale dalla città, essa <strong>con</strong>serva<br />
a tutt’oggi l’impianto bas<strong>il</strong>icale<br />
originario, nonostante i numerosi<br />
<strong>restauri</strong> cui è stata sottoposta.<br />
L’aspetto attuale è infatti <strong>il</strong> frutto della<br />
sovrapposizione di interventi<br />
successivi e, pur tralasciando i <strong>restauri</strong><br />
più antichi, sui quali si <strong>con</strong>servano<br />
notizie frammentarie, si possono<br />
enumerare: <strong>il</strong> doppio loggiato in pietra<br />
che prevede la facciata, voluto da<br />
Giuliano della Rovere alla fine del XV<br />
secolo, venne completato alla fine del<br />
XVII secolo dalle finestre barocche e<br />
dal coronamento <strong>con</strong> le statue e la<br />
balaustrata, opera di Carlo Rainaldi. La<br />
chiesa stessa venne riedificata dalle<br />
fondamenta fra <strong>il</strong> 1702 ed <strong>il</strong> 1724 ad<br />
opera di Francesco e Carlo Fontana e<br />
di Niccolò Michetti. Infine la facciata<br />
superiore della bas<strong>il</strong>ica venne<br />
ricostruita nel 1827 grazie al<br />
mecenatismo del Duca Giovanni<br />
Torlonia, su disegno di Giuseppe<br />
Valadier.<br />
Da allora si è più volte sentita la<br />
necessità di intervenire sulla bas<strong>il</strong>ica<br />
per <strong>restauri</strong> ed opere di manutenzione,<br />
in particolare alla fine del XIX secolo,<br />
negli anni ’50 ed infine <strong>con</strong> l’ultimo<br />
restauro portato a termine dalla<br />
<strong>Dromos</strong> Restauri grazie al <strong>con</strong>tributo<br />
di Telespazio.<br />
79
La redazione del progetto è stata<br />
preceduta da accurate ricerche storiche<br />
ed analisi sul luogo volte ad appurare<br />
la facies originaria della bas<strong>il</strong>ica.<br />
L’intervento si presentava di<br />
particolare complessità per <strong>il</strong><br />
sovrapporsi di elementi risalenti a<br />
diverse fasi di costruzione, ma anche<br />
per l’eterogeneità dei materiali di cui la<br />
facciata è composta e per le loro<br />
complesse lavorazioni; ci si è infatti<br />
trovati ad affrontare <strong>il</strong> restauro di<br />
elementi in pietra, marmo, intonaco,<br />
stucco, metallo, esposti ad una<br />
<strong>con</strong>gerie di elementi aggressivi propri<br />
dell’atmosfera inquinata e del degrado<br />
dovuto a mancata o scorretta<br />
manutenzione.<br />
I partiti lapidei sono stati<br />
accuratamente ripuliti dai depositi<br />
superficiali e dalle incrostazioni, e, ove<br />
fosse necessario, <strong>con</strong>solidati,<br />
ristab<strong>il</strong>endo la <strong>con</strong>tinuità delle<br />
superfici <strong>con</strong> stuccature e risarciture<br />
<strong>con</strong> malte <strong>con</strong> caratteristiche fisicochimiche<br />
analoghe al supporto.<br />
Anche per le porzioni ad intonaco e<br />
stucco si è proceduto da prima ad<br />
operazioni di pulitura, <strong>con</strong>solidamento<br />
e ripristino della cosiddetta “superficie<br />
di sacrificio”, pe r riproporre poi le<br />
coloriture originarie sui toni del<br />
mattone paglierino e del travertino <strong>con</strong><br />
l’uso di una tinteggiatura a base di latte<br />
di calce e terre naturali.<br />
80
PALAZZO VOLPI - SANTOVETTI<br />
VIA DEL QUIRINALE - ROMA<br />
Lavori di restauro delle facciate<br />
Il nucleo originario del palazzo Volpi<br />
di Misurata, un tempo Galloppi e più<br />
tardi Santovetti, risale al XVII secolo e<br />
compare in un disegno di Lieven Cruyl<br />
del 165 rappresentante <strong>il</strong> quadrivio<br />
delle Quattro Fontane <strong>con</strong> botteghe al<br />
piano terra e tre ordini di finestre.<br />
L’edificio venne ampliato da<br />
Alessandro Specchi alla fine del ‘60 e<br />
le facciate ricevettero la decorazione<br />
tardo-barocca che le caratterizza,<br />
terminante nel cornicione che oggi<br />
spartisce la facciata, decorato <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
motivo del gallo e della stella ad otto<br />
punte, elementi araldici della famiglia<br />
Galloppi.<br />
A questo stesso intervento risale la<br />
soluzione dello smusso angolare <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
motivo delle ricche aperture<br />
incolonnate che riprendono <strong>il</strong><br />
nicchione della fontana.<br />
Il palazzo attuale comprende anche un<br />
fabbricato costruito su via Quattro<br />
Fontane nel 1893 che venne<br />
incorporato al nucleo originale nel<br />
restauro generale compiuto da<br />
Armando Brasini nel 1926-28; nel<br />
corso di questo intervento si provvide<br />
ad un collegamento scenografico fra i<br />
diversi elementi <strong>con</strong> una serie di<br />
terrazze “a cascata”.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
La <strong>Dromos</strong> Restauri ha studiato ed<br />
eseguito <strong>il</strong> restauro delle facciate<br />
esterne del palazzo nell’ambito di un<br />
più vasto progetto di ristrutturazione e<br />
ripristino dell’edificio.<br />
84
Si è proceduto ad una completa<br />
revisione degli intonaci, risarcendole<br />
lacune ed eseguendo <strong>con</strong>solidamenti<br />
dove necessario.<br />
Le coloriture tradizionali a calce sono<br />
state realizzate nelle cromie originarie<br />
sui toni del mattone e del travertino,<br />
rendendo leggib<strong>il</strong>ità alle strutture delle<br />
varie epoche.<br />
Il restauro si è fina da subito<br />
<strong>con</strong>figurato come qualcosa di più di un<br />
semplice intervento manutentivo; esso<br />
ha infatti richiesto procedure<br />
specifiche e raffinate, per la ripresa e <strong>il</strong><br />
rifacimento di cornicioni, modanature<br />
e fregi; le cornici sono state<br />
rimodellate, ove necessario, <strong>con</strong> l’aiuto<br />
di modini creati sulle porzioni esistenti<br />
e sono stati eseguiti ove necessario,<br />
calchi delle decorazioni originali a<br />
stucco; si è comunque sempre scelto di<br />
procedere se<strong>con</strong>do i metodi<br />
tradizionali, adoperando materiali<br />
analoghi a quelli originari per<br />
assicurare <strong>il</strong> massimo della<br />
compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> le strutture<br />
preesistenti.<br />
Si è provveduto al restauro degli<br />
elementi in pietra e marmo, pulendoli,<br />
<strong>con</strong>solidandoli ove se ne presentasse la<br />
necessità e proteggendoli <strong>con</strong> sostanze<br />
specifiche.<br />
85
PONTIFICIA UNIVERSITA’<br />
GREGORIANA<br />
PIAZZA DELLA PILOTTA - ROMA<br />
Lavori di restauro del prospetto<br />
principale.<br />
La sede della Pontificia Università<br />
Gregoriana è opera di Giulio Barluzzi<br />
che ne iniziò la costruzione nel 1927 e<br />
la terminò in tre anni.<br />
L’edificio si sv<strong>il</strong>uppa su due piani, più<br />
<strong>il</strong> pian terreno e <strong>il</strong> mezzanino. E’<br />
composto da un corpo centrale, due<br />
ali laterali e un corpo annesso a due<br />
campate che crea <strong>il</strong> collegamento <strong>con</strong><br />
<strong>il</strong> muro di cinta della V<strong>il</strong>la Colonna su<br />
via della P<strong>il</strong>otta. Il corpo centrale al<br />
piano terreno ha un rivestimento in<br />
travertino bugnato, mentre, <strong>il</strong> primo e<br />
se<strong>con</strong>do piano sono in intonaco<br />
trattato a finto travertino; le sei<br />
paraste ioniche, i cornicioni e gli<br />
stemmi papali sono in stucco.<br />
L’ultimo piano è sormontato da<br />
un’altana <strong>con</strong> un loggiato centrale e<br />
parti angolari in cortina laterizia. Le<br />
ali hanno la parte basamentale a<br />
bugne in travertino bocciardato e <strong>il</strong><br />
primo e se<strong>con</strong>do piano in cortina <strong>con</strong><br />
paraste d’angolo in stucco a finto<br />
travertino.<br />
LO STATO DI<br />
CONSERVAZIONE<br />
L’edificio si trovava in uno stato di<br />
degrado generalizzato. Le superfici<br />
erano ricoperte da depositi superficiali<br />
di varia natura; le parti in travertino<br />
presentavano stati di alveolizzazione e<br />
d<strong>il</strong>avamento oltre a vaste zone <strong>con</strong><br />
croste nere;<br />
86
gli intonaci e le parti in stucco erano<br />
soggetti a numerosi casi di distacco<br />
parziale, e in alcune zone totale, dal<br />
supporto; la cortina laterizia<br />
presentava stati di erosione della<br />
malta tra i giunti e macchie nere in<br />
corrispondenza delle cornici delle<br />
finestre e del cornicione.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
Superfici lapidee<br />
La pulitura delle superfici<br />
lapidee è stata eseguita <strong>con</strong> impacchi<br />
di polpa di cellulosa additivati <strong>con</strong> AB<br />
57, lavaggi <strong>con</strong> acqua nebulizzata e<br />
spazzole di saggina e per le parti più<br />
tenaci <strong>con</strong> l’aus<strong>il</strong>io della<br />
microsabbiatrice. L’intervento viene<br />
<strong>con</strong>cluso <strong>con</strong> l’equ<strong>il</strong>ibratura cromatica<br />
e protezione delle superfici ottenuta<br />
attraverso una patinatura a base di<br />
calce, terre e Primal.<br />
Superfici in cortina laterizia<br />
Dopo un’accurata pulitura <strong>con</strong><br />
spazzole morbide si è proceduto alle<br />
operazioni di revisione della cortina<br />
<strong>con</strong>sistenti nella ricostituzione della<br />
omogeneità delle malte pozzolaniche<br />
<strong>con</strong> la sig<strong>il</strong>latura delle cav<strong>il</strong>lature, e in<br />
alcuni casi delle mancanze, <strong>con</strong> malta<br />
sim<strong>il</strong>e per composizione e<br />
granulometria a quella originaria. Si è<br />
proceduto poi ad un lavaggio <strong>con</strong><br />
soluzioni di acqua e Desogen e ad<br />
un’applicazione di trattamento<br />
protettivo finale.<br />
87
Superfici intonacate a finto<br />
travertino<br />
E’ stata eseguita la revisione degli<br />
intonaci tramite battitura delle<br />
superfici, <strong>con</strong>solidamento delle<br />
porzioni che risultavano distaccate<br />
mediante microiniezioni di malta<br />
idraulica e risarcimento delle lacune e<br />
loro bocciardatura come la superficie<br />
originaria.<br />
Sono state inoltre riprese le cornici<br />
delle finestre, i marcapiani e <strong>il</strong><br />
cornicione sommitale ricostruendo le<br />
parti mancanti <strong>con</strong> strati sovrapposti<br />
di stucco <strong>con</strong> calce, pozzolana e<br />
polvere di marmo e tirati col modine.<br />
I fregi in stucco sono stati restaurati<br />
ricostruendo le parti mancanti negli<br />
apparati decorativi mediante l’uso di<br />
stampi in lattice e riposizionati <strong>con</strong><br />
barre di vetroresina.<br />
E’ stata infine applicata una<br />
scialbatura <strong>con</strong> latte di calce su tutte<br />
le superfici curando l’effetto<br />
cromatico in modo da evidenziare<br />
l’apparato architettonico e decorativo.<br />
8
Superfici interne decorate<br />
89
PALAZZINA DELLA COFFE<br />
HOUSE<br />
PALAZZO DEL QUIRINALE -<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro delle superfici<br />
interne ed esterne.<br />
La palazzina del Coffee House, all<br />
interno dei giardini del Quirinale, e<br />
una architettura di Ferdinando Fuga<br />
che si pone quale tipologia a se,<br />
costituita da una loggia e due corpi<br />
laterali e simmetrici.<br />
L’edificio e preceduto da una terrazza<br />
bicroma in marmo di Carrara e rosso di<br />
Verona (tagliato <strong>con</strong>tro falda).<br />
I LOTTO<br />
Restauro pavimentazione e loggia<br />
La pavimentazione della terrazza<br />
esterna, sottoposta all’azione diretta<br />
degli agenti atmosferici, risultava<br />
essere piuttosto degradata per la<br />
presenza di fessurazioni diffuse e<br />
lacune estese.<br />
Si è proceduto allo smontaggio della<br />
detta pavimentazione, recuperando <strong>il</strong><br />
materiale ancora in buono stato; al<br />
rifacimento del piano di posa e della<br />
impermeab<strong>il</strong>izzazione; quindi alla<br />
nuova posa del marmo <strong>con</strong><br />
integrazione delle parti mancanti <strong>con</strong><br />
nuovo materiale di medesima natura.<br />
All’interno della loggia, previe analisi<br />
<strong>con</strong>oscitive, si è proceduto al restauro<br />
delle superfici verticali eliminando <strong>il</strong><br />
trattamento “spugnato” presente e<br />
proponendo una coloritura “finto<br />
travertino”, che riprendesse <strong>il</strong> lessico<br />
dettato dall’ordine architettonico<br />
esterno (<strong>con</strong>cettualmente <strong>con</strong>nesso <strong>con</strong><br />
l’interno).<br />
90
Si è resa necessaria anche<br />
un’equ<strong>il</strong>ibratura cromatica che<br />
rendesse uniformi superfici intonacate<br />
e lapidee.<br />
Sempre all’interno della loggia si è<br />
adeguato alla normativa vigente<br />
l’impianto elettrico.<br />
II LOTTO<br />
Lavori di restauro della sala sinistra<br />
Le due ali laterali della palazzina,<br />
simmetriche rispetto alla loggia e di<br />
medesima natura, sono arricchite dalla<br />
presenza di dipinti murali, su tela e<br />
stucchi. In questo lotto si è affrontato <strong>il</strong><br />
restauro globale della sala sinistra,<br />
operando sulla pavimentazione, le superfici<br />
verticali e la volta di copertura.<br />
Il pavimento in marmoridea, che<br />
riproduce intarsi lapidei, è stato restaurato<br />
mediante ripresa delle lacune<br />
esistenti <strong>con</strong> medesimo effetto<br />
morfologico e cromatico. Le superfici<br />
verticali, per la complessità del loro<br />
insieme, hanno richiesto operazioni<br />
diversificate riassurmib<strong>il</strong>i nel seguente<br />
elenco:<br />
- pre<strong>con</strong>solidamento della pellicola<br />
pittorica ed eventuale riadesione al<br />
supporto murario;<br />
- pulitura e reintegrazione delle parti<br />
lacunose <strong>con</strong> acquerello e tecnica “a<br />
tratteggio”;<br />
- pulitura delle s uperfici dorate e<br />
rimozione dei trattamenti coprenti<br />
sovrammessi;<br />
- rifacimento di zoccolatura in finto<br />
marmo.<br />
91
III LOTTO<br />
Lavori di restauro della sala sinistra<br />
L’intervento compreso in questo lotto<br />
risulta analogo a quello eseguito nella<br />
sala sinistra, sia per problematiche che<br />
per tipologia di <strong>lavori</strong>.<br />
Una lavorazione particolare ha riguardato<br />
<strong>il</strong> restauro delle porte lignee: un<br />
trattamento coprente aveva, infatti,<br />
cancellato la bicromia verdino - dorata<br />
propria degli infissi. Per questo<br />
motivo, a seguito di saggi stratigrafici<br />
compiuti <strong>con</strong> <strong>il</strong> bisturi si è optato per la<br />
liberazione della coloritura originaria<br />
eseguita da restauratori dell’impresa<br />
diplomati ICR.<br />
IV LOTTO<br />
Restauro della pavimentazione della<br />
loggia, delle sale interrate e<br />
completamento della sala destra<br />
La pavimentazione della loggia. che<br />
riproduce un pavimento in marmoridea<br />
risultava caratterizzata da lacune<br />
riprese <strong>con</strong> malta monocroma.<br />
L’effetto d’insieme risultava poco<br />
omogeneo proprio a causa di questi<br />
inserti. L’intervento ha compreso <strong>il</strong><br />
generale rifacimento della<br />
pavimentazione se<strong>con</strong>do la tecnica<br />
r<strong>il</strong>evata “in loco”. Persa ormai la<br />
tradizione di realizzare pavimentazioni<br />
a marmoridea sono stata svolte varie<br />
ricerche a livello nazionale per trovare<br />
artigiani in grado di eseguire tale<br />
lavoro. Infine un’equipe proveniente<br />
da Venezia ha realizzato <strong>il</strong> completo<br />
rifacimento del pavimento, <strong>con</strong> le<br />
stesse tecniche usate anticamente,<br />
92
endendo così possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong><br />
raggiungimento di un’immagine<br />
figurativa omogenea, riproducendo gli<br />
stessi elementi decorativi uguali per<br />
forma, materiale ed effetto cromatico a<br />
quelli originari.<br />
Per quanto riguarda le sale interrate<br />
coperte a volta, si è proceduto ad una<br />
generale revisione dello stato di<br />
<strong>con</strong>servazione delle stesse dal punto di<br />
vista statico, <strong>con</strong>solidando le volte<br />
tramite posa di rete elettrosaldata,<br />
ancoraggio della struttura esistente <strong>con</strong><br />
tondini in acciaio, alleggerimento dei<br />
rinfianchi, ammorsature alle pareti<br />
perimetrali Si è poi operata una<br />
revisione degli intonaci mediante<br />
battitura manuale e ripresa delle zone<br />
pericolanti e/o lacunose, preparate per<br />
una nuova coloritura a latte di calce. Il<br />
completamento della sala destra ha<br />
previsto le medesime lavorazioni<br />
computate nei lotti precedenti.<br />
93
VASELLA VECCHIA<br />
PALAZZO DEL QUIRINALE -<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro delle superfici<br />
verticali, pavimentazione e volte<br />
decorate.<br />
La Vasella Vecchia era <strong>il</strong> luogo dove<br />
in passato veniva <strong>con</strong>servato tutto <strong>il</strong><br />
vasellame e l’argento del Palazzo,<br />
dove veniva lavato e lucidato prima di<br />
venire adoperato nei saloni principali.<br />
Questa funzione è assolta dalla Vasella<br />
Nuova, mentre quella Vecchia viene<br />
usata come spazio espositivo dei<br />
servizi antichi.<br />
Le prime sale della Vasella sono<br />
attrezzate <strong>con</strong> un grande lavatoio posto<br />
al centro dell’ambiente, ai lati girano<br />
grandi mensole in legno e le pareti<br />
sono rivestite da bellissime maioliche<br />
del secolo scorso.<br />
Il pavimento in cotto di due tonalità<br />
dell’ocra e traf<strong>il</strong>ato a mano, si trovava<br />
al di sotto di una pavimentazione di<br />
cemento; è stato coperto dopo aver<br />
eseguito diversi sondaggi.<br />
L’intervento è <strong>con</strong>sistito nel liberare <strong>il</strong><br />
vecchio pavimento in cotto da quello<br />
soprastante in cemento, nel restaurarlo,<br />
stuccarlo e richiudere le lacune<br />
esistenti, proteggerlo e trattarlo <strong>con</strong><br />
prodotti idonei.<br />
In egual modo si è proceduto nel<br />
restauro delle maioliche; mentre per le<br />
parti ad intonaco delle pareti e delle<br />
volte si è proceduto <strong>con</strong> la revisione ed<br />
<strong>il</strong> rifacimento delle zone ammalorate,<br />
la realizzazione di uno strato di finitura<br />
a stucco e la tinteggiatura finale a<br />
calce.<br />
Sono poi stati restaurati gli infissi di<br />
porte e finestre, le mensole in legno ed<br />
<strong>il</strong> grande lavatoio centrale, di cui è<br />
stato rimesso in funzione <strong>il</strong> vecchio<br />
impianto idrico di acqua calda e<br />
fredda.<br />
94
Nelle sale adiacenti, dove si trovano<br />
alcune scaffalature per l’esposizione<br />
dei servizi, prima di procedere <strong>con</strong> i<br />
<strong>lavori</strong> sono state create delle apposite<br />
protezioni per queste bacheche.<br />
Sono stati smantellati i crontrosoffitti<br />
che nas<strong>con</strong>devano per metà una volta<br />
<strong>con</strong> al centro un dipinto che ripropone<br />
gli stessi motivi di quello esposto nella<br />
sala delle bandiere.<br />
Sopra una metà del dipinto era stata<br />
data una mano di tinteggiatura, è stato<br />
quindi necessario procedere alla sua<br />
rimozione ed ad uniformare questa<br />
parte <strong>con</strong> l’altra che invece presentava<br />
diversi strati di scialbo sovrapposti.<br />
Sono stati eseguiti i <strong>con</strong>solidamenti<br />
necessari per ristab<strong>il</strong>ire la coesione e<br />
l’adesione della pellicola pittorica e le<br />
necessarie reintegrazioni figurative<br />
delle lacune.<br />
Durante lo svolgers i dei <strong>lavori</strong> vi è<br />
stato un dissesto della struttura muraria<br />
in corrispondenza dell’ultima sala<br />
della Vasella Vecchia, <strong>con</strong> l’espulsione<br />
di un brano di intonaco; quest’evento<br />
ha reso necessario di <strong>con</strong>solidamento<br />
sia dell’intonaco di detta sala, in<br />
quanto presentava parti decorate, sia<br />
del muro portante.<br />
Sono stati così effettuati<br />
<strong>con</strong>solidamenti <strong>con</strong> barre in acciaio ad<br />
aderenza migliorata poste se<strong>con</strong>do una<br />
griglia a quin<strong>con</strong>ce su tutta la<br />
superficie muraria, e poste ad incrocio<br />
in corrispondenza dei muri di spina e<br />
delle spallette delle finestre per<br />
ricucire l’intera struttura. Sono inoltre<br />
state eseguite dal basso verso l’alto<br />
fino a saturazione della muratura per <strong>il</strong><br />
<strong>con</strong>solidamento delle malte e della<br />
muratura stessa.<br />
95
VASELLA VECCHIA<br />
PALAZZO DEL QUIRINALE -<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro delle superfici<br />
decorate<br />
II° LOTTO<br />
Il restauro delle superfici affrescate<br />
viene realizzato in diverse fasi:<br />
1. Fase di <strong>con</strong>solidamento e<br />
riadesione dei supporti d’intonaco<br />
alle murature, mediante<br />
microiniezioni armate <strong>con</strong> fibra di<br />
vetro;<br />
2. Riadesione delle superfici dipinte,<br />
in fase di distacco;<br />
3. Sarcitura delle lesioni e/o<br />
microfrattura delle malte;<br />
4. Pulitura delle superfici dipinte<br />
mediante impacchi di acqua<br />
dist<strong>il</strong>lata e, nelle parti ritinteggiate,<br />
mediante rimozione delle tinte <strong>con</strong><br />
bisturi;<br />
5. Reintegrazione delle lacune <strong>con</strong><br />
tinte all’acquarello;<br />
6. Consolidamento strutturale delle<br />
murature lesionate <strong>con</strong><br />
l’applicazione di fasce di fibra di<br />
carbonio e iniezioni armate.<br />
96
PALAZZO VITELLESCHI<br />
TARQUINIA<br />
Lavori di restauro della<br />
pavimentazione in cotto.<br />
Il Palazzo Vitelleschi, splendido<br />
edificio di architettura goticorinascimentale,<br />
venne eretto intorno<br />
alla metà del ‘40 da Giovanni<br />
Vitelleschi, detto <strong>il</strong> “Cardinale di<br />
ferro”.<br />
Alla parte più antica risalgono i due<br />
magnifici finestroni a sesto acuto della<br />
facciata principale, mentre altri<br />
elementi, come <strong>il</strong> timpano triangolare<br />
del portone d’ingresso, fanno pensare<br />
ad interventi successivi.<br />
L’elegante cort<strong>il</strong>e interno, <strong>con</strong> due lati<br />
aperti da un portico, disimpegna alle<br />
varie sale del perimetro e del piani<br />
superiori.<br />
Nel palazzo è allestito <strong>il</strong> Museo<br />
Nazionale Etrusco, fra i più importanti<br />
dell’Italia. Nelle sale del pianterreno<br />
sono esposti diversi sarcofagi, fra cui<br />
quelli delle famiglie Partunus, Polena e<br />
Camna. Al primo piano è custodita<br />
l’elegante scultura rinvenuta sull’Ara<br />
della Regina nella vicina acropoli, i<br />
cavalli alati che ornavano <strong>il</strong> frontone<br />
del tempio. Le vetrine delle sale<br />
adiacenti <strong>con</strong>tengono vario materiale<br />
archeologico del periodo v<strong>il</strong>lanoviano<br />
a quello romano , documentando<br />
l’evoluzione della pittura vascolare<br />
greca ed etrusca nelle sue varie forme.<br />
Al se<strong>con</strong>do piano invece, sono esposte<br />
le pitture di quattro tombe (Triclino,<br />
Bighe, Olimpiadi e Nave) distaccate<br />
negli Cinquanta delle pareti tombali.<br />
98
La <strong>Dromos</strong> Restauri si è occupata del<br />
rifacimento del pavimento in cotto dei<br />
loggiati e del cort<strong>il</strong>e interno di detto<br />
palazzo.<br />
Il cotto traf<strong>il</strong>ato a mano è stato posato<br />
a spina di pesce nei loggiati e in<br />
diagonale nelle restanti parti.<br />
Sono state realizzate varie prove di<br />
integrazione del materiale per ottenere<br />
un cotto uguale a quello originale sia<br />
come impasto che come dimensioni e<br />
colore.<br />
Lo scopo di tale intervento è stato<br />
quello di ricostruire un’immagine<br />
originaria, tale da dare l’impressione<br />
che <strong>il</strong> pavimento fosse in loco sin<br />
dall’antichità; per questo si è realizzato<br />
un trattamento specifico e diverse<br />
prove di lucidature per ottenere la<br />
patina desiderata.<br />
Sono state eseguite, inoltre, diverse<br />
ricerche per trovare un forno che<br />
fornisse mattoni di pasta <strong>con</strong> cromie<br />
diversificate che comprendessero più<br />
variazioni dell’ocra (andando dal<br />
giallo al rosso) per potere riproporre<br />
dei disegni nella pavimentazione <strong>con</strong><br />
mattoni di pasta color giallo e di color<br />
rosso.<br />
9
PALAZZINA URBANO VIII<br />
PALAZZO DEL QUIRINALE<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro dei prospetti, delle<br />
coperture, degli elementi lignei e degli<br />
interni<br />
La Palazzina Urbano VIII è posta<br />
all’interno dei giardini del Quirinale ed<br />
è caratterizzata dalla presenza di<br />
volumi semplici, tra loro <strong>con</strong>giunti in<br />
modo da formare un insieme articolato<br />
su diversi livelli.<br />
I LOTO: RESTAURO DEI<br />
PROSPETI, D ELLE COPER-TURE<br />
E DEGLI ELEMENTI LIGNEI<br />
Il primo lotto di <strong>lavori</strong> ha interessato<br />
l’edificio nel suo complesso,<br />
caratterizzandosi principalmente per<br />
quanto eseguito sugli elementi lignei.<br />
La peculiarità di questi ultimi è quella<br />
di essere <strong>con</strong>notati da decorazioni<br />
sempre in legno e da una particolare<br />
articolazione.<br />
Tra gli elementi restaurati e sottoposti<br />
a reintegrazione si <strong>con</strong>siderano: una<br />
pens<strong>il</strong>ina esterna in stato di degrado<br />
molto avanzato e puntellata; un<br />
cassettonato a rosette; una bifora <strong>con</strong><br />
colonnine tort<strong>il</strong>i.<br />
Si è proceduto allo smontaggio dei<br />
singoli elementi, alla revisione in<br />
laboratorio dello stato di alterazione, al<br />
<strong>con</strong>solidamento delle parti ancora in<br />
buona <strong>con</strong>dizione, al rifacimento di<br />
quelle totalmente degradate.<br />
In seguito alla nuova posa in opera si è<br />
realizzata una equ<strong>il</strong>ibratura cromatica,<br />
in modo da assicurare l’omogeneità<br />
figurativa dell’insieme.<br />
10
Per quanto <strong>con</strong>cerne <strong>il</strong> lambrice ligneo<br />
che accompagna la scala interna si è<br />
operato <strong>il</strong> restauro senza procedere allo<br />
smontaggio dello stesso.<br />
Le coperture sono state tutte<br />
revisionate, previo smontaggio e<br />
cernita del materiale; è stata realizzata<br />
una nuova impermeabi-lizzazione e<br />
sono state cambiate le <strong>con</strong>verse.<br />
I prospetti, anch’essi revisionati, sono<br />
stati tinteggiati <strong>con</strong> tinta a base di latte<br />
di calce e terre naturali.<br />
II LOTO: LAVORI INTERNI<br />
La notevole presenza di acque<br />
all’interno dei locali cantina ha reso<br />
urgente intervenire <strong>con</strong> un’operazione<br />
di bonifica degli ambienti e la<br />
realizzazione di un nuovo pozzetto <strong>con</strong><br />
adeguati scarichi.<br />
L’operazione di spurgo è stata<br />
realizzata <strong>con</strong> una pompa idraulica<br />
tenuta sul posto per vari giorni, quindi,<br />
realizzati i nuovi collegamenti, si è<br />
risanato l’ambiente intervenendo sulla<br />
pavimentazione e sugli intonaci.<br />
101
BANCA D’ITALIA<br />
VIA NAZONALE, 90 – ROMA<br />
Restauro e tinteggiatura del soffitto a<br />
volte del salone della cassa centrale.<br />
Il salone della Banca d’Italia ospitante<br />
gli uffici della cassa centrale risale ai<br />
primi del ‘90 ed è caratterizzato da<br />
rivestimenti in marmo e decorazioni in<br />
stucco.<br />
Il soffitto soprattutto è ricco di fregi<br />
<strong>con</strong> fiori, frutti e mascheroni, che<br />
costituis<strong>con</strong>o tre grandi ovali sul<br />
soffitto e cir<strong>con</strong>dano finestre e spicchi.<br />
Sono stati sottoposti ad un accurato<br />
intervento di <strong>con</strong>solidamento sia<br />
l’intonaco che gli stucchi, procedendo<br />
ad una serie di iniezioni di materiale<br />
<strong>con</strong>solidante.<br />
Successivamente si è intervenuti sui<br />
fregi <strong>con</strong> le operazioni di pulitura<br />
attraverso acqua nebulizzata e<br />
impacchi di polpa di cellulosa e<br />
scialbatura finale.<br />
Gli intonaci sono stati alla fine stuccati<br />
e rasati<br />
102
.<br />
103
PALAZZO LANCELLOTTI -<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro del pavimento<br />
alla veneziana<br />
Palazzo Lancellotti si trova sulla<br />
testata sud di piazza Navona vicino a<br />
Palazzo Braschi e venne costruito per<br />
la famiglia spagnola Torres da Pietro<br />
Ligorio, nel 1560. Il palazzo, assai più<br />
ampio in realtà di quel che non mostri<br />
la facciata, ha una pianta tanto<br />
irregolare da presentare dieci lati e<br />
raggiunge <strong>il</strong> maggior sv<strong>il</strong>uppo sulla<br />
via della Posta Vecchia. I due<br />
prospetti principali sono sulla piazza e<br />
su via della Cuccagna; essi sono<br />
rivestiti da bugnature lisce sulle quali<br />
emergono quelle dei portali e degli<br />
spigoli del pianterreno.<br />
L’interno, soprattutto <strong>il</strong> piano nob<strong>il</strong>e,<br />
ha delle belle sale nella cui<br />
decorazione eccellono i soffitti<br />
intagliati e pavimenti alla veneziana.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
L’intervento di restauro ha interessato<br />
le parti lacunose e logore nonché le<br />
parti rielaborate nel precedente<br />
restauro che mal si accompagnavano<br />
al pavimento originale.<br />
Sono state eliminate tutte le<br />
fessurazioni e demolite le zone<br />
degradate per tutta la profondità<br />
necessaria. Il rifacimento è stato<br />
eseguito <strong>con</strong> materiali tradizionali<br />
quali graniglie e cubetti tagliati a<br />
mano di colore e pezzatura sim<strong>il</strong>e<br />
all’originale.<br />
104
105
Coperture<br />
106
CHIESA DI S. SILVESTRO AL<br />
QUIRINALE - ROMA<br />
Lavori di rifacimento del tetto e<br />
<strong>con</strong>solidamento della struttura<br />
portante del cassettonato.<br />
La Chiesa di San S<strong>il</strong>vestro al Quirinale<br />
viene menzionata già nel 1030 e<br />
denominata in un primo momento in<br />
Caballo successivamente in Arcioni<br />
dall’omonima famiglia. Fu riedificata<br />
nel 1524, e quando realizzarono la<br />
strada di collegamento tra <strong>il</strong> Quirinale<br />
e la nuova via Nazionale, <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
<strong>con</strong>seguente abbassamento di quote e<br />
allargamento stradale, fu demolita<br />
l’originaria facciata cinquecentesca,<br />
parte della navata corrispondente<br />
all’entrata e le prime due cappelle.<br />
L’attuale prospetto a due ordini fu<br />
realizzato, seguendo schemi<br />
cinquecenteschi, dall’architetto Andrea<br />
Busiri Vici tra <strong>il</strong> 1873 ed <strong>il</strong> 1877.<br />
L’interno croce latina e a navata unica<br />
<strong>con</strong> due cappelle per lato, presenta un<br />
importante soffitto del sedicesimo<br />
secolo a lacunari dorato dipinto <strong>con</strong><br />
scene a r<strong>il</strong>ievo.<br />
I <strong>lavori</strong> svolti hanno interessato <strong>il</strong><br />
rifacimento dell’intera copertura della<br />
Chiesa, <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento della<br />
struttura portante <strong>il</strong> cassettonato del<br />
soffitto a lacunari ed <strong>il</strong> suo restauro<br />
artistico.<br />
La struttura del cassettonato a causa<br />
dello stato di <strong>con</strong>servazione dei suoi<br />
elementi lignei, ormai imbibiti<br />
d’acqua, non garantiva più le sue<br />
funzioni portanti.<br />
Il soffitto a lacunari verteva in un<br />
grave stato di dis<strong>con</strong>tinuità statica,<br />
presentando in più punti distacchi e<br />
s<strong>con</strong>nessioni.<br />
107
Il sistema di ancoraggio del<br />
cassettonato alla copertura <strong>con</strong>sisteva<br />
in una serie di elementi lignei che<br />
tramite incastri “a metà legno”<br />
sosteneva le modanature e i lacunari<br />
del soffitto.<br />
Tale sistema, costituito da un<br />
interessante anche se disarticolato<br />
reticolo strutturale, era appoggiato<br />
sulle catene delle capriate,<br />
compromettendone la loro validità<br />
strutturale, facendo lavorare i loro<br />
elementi a compressione invece che a<br />
trazione.<br />
Si è così deciso di <strong>scarica</strong>re <strong>il</strong> peso del<br />
<strong>con</strong>troffitto dalle catene ad un orditura<br />
di travi in legno lamellare, appoggiata<br />
su di un nuovo lamellare, appoggiata<br />
su di un nuovo cordolo di ripartizione<br />
dei carichi.<br />
Sono stati quindi sostituiti tutti gli<br />
elementi strutturali, quali puntoni,<br />
catene o barcarecci, recuperati del<br />
precedente smontaggio.<br />
La copertura è stata completamente<br />
rifatta ut<strong>il</strong>izzando in parte elementi<br />
strutturali, quali puntoni, catene o<br />
barcarecci, recuperati dal precedente<br />
smontaggio.<br />
Per quanto riguarda <strong>il</strong> restauro<br />
dell’intradosso del cassettonato si è<br />
proceduto <strong>con</strong> opere di prepulitura,<br />
pre<strong>con</strong>solidamento della pellicola<br />
pittorica, disinfestazione del legname,<br />
<strong>con</strong>solidamento dei supporti in legno,<br />
pulitura delle superfici, stuccatura ed<br />
integrazione pittorica delle lacune.<br />
108
BASILICA DI S. MARIA IN<br />
COSMEDIN - ROMA<br />
Lavori di revisione della copertura<br />
e restauro di superfici decorate.<br />
Questo se<strong>con</strong>do intervento di restauro<br />
ha riguardato <strong>il</strong> rifacimento della<br />
copertura della navata laterale sinistra,<br />
interessata da notevoli inf<strong>il</strong>trazioni<br />
d’acqua discendente che nel tempo<br />
oltre a danneggiare la struttura lignea<br />
delle capriate ha recato ulteriori danni<br />
al <strong>con</strong>trosoffitto ligneo e all’intonaco<br />
all’interno della navata.<br />
E’ stato eseguito <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ievo della<br />
struttura e del <strong>con</strong>trosoffitto,<br />
necessario per avere un quadro esatto<br />
della situazione originaria prima di<br />
poter procedere <strong>con</strong> le operazioni di<br />
smontaggio.<br />
Smontato <strong>il</strong> manto di copertura si è<br />
potuto analizzare lo stato di<br />
<strong>con</strong>servazione degli barcarecci e delle<br />
mezze capriate. Il legno appariva<br />
“spugnoso”, in particolare nel punto di<br />
innesto del puntone <strong>con</strong> la catena, lo<br />
stato di degrado provocato dalle<br />
inf<strong>il</strong>trazioni aveva danneggiato le<br />
capacità portanti della struttura. Si è<br />
così deciso di intervenire <strong>con</strong> la<br />
sostituzione completa sia dell’orditura<br />
primaria che di quella se<strong>con</strong>daria. Le<br />
nuove semicapriate, composte da<br />
puntoni, catene e saettoni sorretti da<br />
mensolotti sagomati, sono state<br />
realizzate sulla base desunta dai<br />
disegni orinali dell’arch. Giovenale e<br />
posate in opera se<strong>con</strong>do lo schema<br />
originario.<br />
Il <strong>con</strong>trosoffitto una volta smontato è<br />
stato <strong>con</strong>solidato e trattato <strong>con</strong> prodotti<br />
per la disinfestazione, le tavole sono<br />
state tutte revisionate, gli spacchi<br />
109
e le lacune sono state richiuse <strong>con</strong><br />
tassellature mentre le parti mancanti<br />
sono state realizzate <strong>con</strong> legname<br />
proveniente da travi antiche della<br />
stessa essenza di quello originario.<br />
La parte decorata del tavolato<br />
costituente <strong>il</strong> <strong>con</strong>trosoffitto è stata<br />
restaurata <strong>con</strong> prodotti appositi a base<br />
di cera naturale ed è stata eseguita la<br />
reintegrazione pittorica delle lacune.<br />
Esternamente si è provveduto al<br />
restauro del paramento murario a<br />
mattoncini <strong>con</strong> un trattamento di<br />
pulitura, <strong>con</strong>solidamento e protezione,<br />
al restauro delle finestre <strong>con</strong> ante in<br />
vetro piombato policromo, alla<br />
sostituzione della linea di gronda <strong>con</strong><br />
canale e discendenti in rame, al<br />
rifacimento delle <strong>con</strong>verse in piombo.<br />
Sul lato opposto della Bas<strong>il</strong>ica, sopra <strong>il</strong><br />
Coro d’Inverno e la Cappella della<br />
Madonna, è stata rifatta la<br />
pavimentazione delle terrazze, per<br />
risolvere i problemi delle inf<strong>il</strong>trazioni<br />
delle acque pluviali che <strong>con</strong>tinuavano<br />
a danneggiare i meravigliosi stucchi<br />
dell’ambiente sottoastante. Si è inoltre<br />
provveduto al restauro del lucernario<br />
in ferro battuto e vetro presente al<br />
centro di una delle due coperture a<br />
terrazzo.<br />
10
LICEO GINNASIO STATALE “E.<br />
Q. VISCONTI”<br />
P.ZZA DEL COLLEGIO<br />
ROMANO - ROMA<br />
Sistema di deflusso delle acque<br />
meteoriche<br />
Il liceo E. Q. Vis<strong>con</strong>ti, primo Liceo<br />
Ginnasio di Roma, è stato fondato<br />
dopo <strong>il</strong> 1870 all’inte rno del palazzo<br />
cinquecentesco del Collegio Romano<br />
(massima istituzione scolastica dei<br />
Gesuiti).<br />
Un primo pronto intervento è stato<br />
eseguito alla costatazione della<br />
fatiscenza del canale di gronda<br />
presente nel prospetto principale.<br />
Le opere hanno compreso <strong>il</strong> diserbo,<br />
l’estirparzione di rampicanti, la<br />
rimozione degli intonaci degradati e la<br />
sostituzione del canale detto.<br />
In <strong>con</strong>comitanza <strong>lavori</strong> si è creduto<br />
opportuno riverificare la collocazione<br />
del tracciato delle antiche vie di<br />
scarico per progettarne un eventuale<br />
loro riuso.<br />
Le indagini <strong>con</strong>dotte mediante <strong>il</strong><br />
ricorso all’uso del georadar hanno<br />
evidenziato la presenza di tubazioni<br />
che corrono ortogonalmente al<br />
ballatoio.<br />
Un se<strong>con</strong>do pronto intervento ha<br />
riguardato l’eliminazione della causa<br />
di inf<strong>il</strong>trazioni presenti sulla angolata<br />
sinistra dell’edificio mediante<br />
rimozione del buttafuori, apertura di un<br />
tratto di pavimento per verifica del<br />
pozzetto ivi presente.<br />
1
CHIESA DI S. MARIA DEI<br />
MIRACOLI<br />
P.ZZA DEL POPOLO - ROMA<br />
Restauro della cupola<br />
La chiesa di S. Maria dei Miracoli<br />
costituisce insieme alla gemella S.<br />
Maria in Montesan to una delle più<br />
belle e famose creazioni prospettiche<br />
barocche, sita all’imbocco del tridente<br />
di Piazza del Popolo.<br />
Le due chiese sorsero per volontà di<br />
Alessandro VII e grazie al<br />
mecenatismo di mons. Gastaldi su<br />
progetto di Carlo Rainaldi, poi<br />
completate dal Bernini.<br />
La chiesa di S. Maria dei Miracoli, a<br />
pianta centrale <strong>con</strong> pronao, sorse nel<br />
1675-79 per ospitare l’immagine<br />
miracolosa della Madonna che era stata<br />
dipinta in un arco intero delle mura.<br />
Per questo motivo prese <strong>il</strong> nome “dei<br />
miracoli”.<br />
Oggi l’immagini, che prima della<br />
costruzione di Rainaldi era in una<br />
chiesetta situata all’imbocco<br />
dell’attuale Ponte Margherita, si trova<br />
sull’altare maggiore sorretta da quattro<br />
angeli marmorei di Antonio Raggi.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
La chiesa è a pianta centrale preceduta<br />
da un pronao e sormontata da una<br />
grande cupola <strong>con</strong> lanternino.<br />
Il restauro, in esecuzione per <strong>con</strong>to<br />
della Soprintendenza ai Beni<br />
Ambientali ed Architettonici di Roma,<br />
deve affrontare problemi che<br />
caratterizzano molti beni monumentali<br />
romani, <strong>con</strong> effetti dovuti sia<br />
all’inquinamento che alla frequente<br />
mancata manutenzione.<br />
12
Il restauro è iniziato dalla cupola <strong>con</strong> la<br />
revisione delle lastre in ardesia di<br />
copertura e <strong>con</strong> la sostituzione di<br />
quelle fatiscenti, interessando poi, sia <strong>il</strong><br />
tamburo che <strong>il</strong> lanternino che corona la<br />
cupola, caratterizzato da elementi<br />
scultorei in travertino.<br />
L’intervento di questa prima fase ha<br />
compreso inoltre un’accurata revisione<br />
degli intonaci del tamburo <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />
rifacimento delle parti pericolanti o<br />
mancati e <strong>con</strong> la ripresa degli elementi<br />
architettonici, nonché <strong>il</strong> trattamento<br />
delle superfici in travertino se<strong>con</strong>do le<br />
fasi di <strong>con</strong>solidamento, pulitura e<br />
protezione finale.<br />
Lavori di pulitura della cortina<br />
muraria, regione del manto di<br />
copertura, revisione degli intonaci e<br />
tinteggiatura (prospetto posteriore e<br />
prospetto su Via di Ripetta)<br />
Lo stato di <strong>con</strong>servazione della cortina<br />
ha ha evidenziato tracce di polveri e<br />
particellato molto frequenti,<br />
disgregazione dei giunti di malta di<br />
calce e pozzolana, particolare<br />
<strong>con</strong>centrazione di croste nere nella<br />
zona del cornicione summitale (sempre<br />
in laterizio).<br />
L’intervento ha riguardato la revisione<br />
completa del paramento murario<br />
mediante la pulitura e sig<strong>il</strong>latura dei<br />
giunti, ripresa delle superfici <strong>con</strong><br />
lacune piuttosto <strong>con</strong>sistenti.<br />
La reintegrazione delle malte ha tenuto<br />
<strong>con</strong>to dei materiali originari<br />
direttamente r<strong>il</strong>evati ed analizzati.<br />
Per quanto <strong>con</strong>cerne <strong>il</strong> prospetto su Via<br />
di Ripetta, l’intervento si è basato sul<br />
completo rifacimento dell’intonaco<br />
della parte inferiore della facciata (fino<br />
ad un’altezza di 3.0 ml circa), in<br />
quanto, essendo priva di zoccolatura,<br />
13
isultano frequenti distacchi.<br />
Per <strong>il</strong> restante prospetto si è operata<br />
una revisione completa ed una<br />
eventuale integrazione nelle parti<br />
maggiormente alterate.<br />
La tinteggiatura finale è stata realizzata<br />
<strong>con</strong> tinta a base di latte di calce e terre<br />
naturali ed eseguita <strong>con</strong> una tecnica<br />
che potesse <strong>con</strong>ferire alla quinta un<br />
aspetto vibrante.<br />
La copertura dell’area presbiteriale è<br />
stata sostituita l’impermeab<strong>il</strong>izzazione<br />
avendo cura, poi, nel rifacimento del<br />
massetto, di ricostruire adeguate<br />
pendenze per garantire <strong>il</strong> normale<br />
deflusso delle acque meteoriche.<br />
Lo stato avanzato di degrado<br />
dell’orditura principale di un tetto<br />
se<strong>con</strong>dario ha suggerito <strong>il</strong> rifacimento<br />
dello stesso.<br />
14
EX CHIESA DI S. GIOVANNI IN<br />
AYNO<br />
VIA MONSERRATO, 16 - ROMA<br />
Restauro delle facciate e delle<br />
coperture e <strong>restauri</strong> interni.<br />
L’antica chiesetta quattrocentesca,<br />
oggi adibita ad uso civ<strong>il</strong>e, è di origini<br />
incerte. Lo stesso nome “ayno” sembra<br />
non poter essere ri<strong>con</strong>dotto ad “agnus”,<br />
come alcuni sostengono, in quanto la<br />
chiesa sarebbe dedicata a S. Giovanni<br />
Evangelista e non al Battista.<br />
Si ha una documentazione maggiore a<br />
partire dal ‘50.<br />
La facciata attuale, in passato dipinta,<br />
è del 1590, opera di un certo Bonanni,<br />
come risulta da un’iscrizione sulla<br />
stessa facciata.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
L’edificio presentava uno stato di<br />
degrado molto accentuato sia<br />
all’interno che all’esterno, sebbene al<br />
piano terra i locali fossero occupati<br />
fino ad epoca recente da un negozio e i<br />
piani superiori fossero abitati.<br />
Per sistemare i danni alle coperture,<br />
provocati sia dalla mancata<br />
manutenzione che dallo sv<strong>il</strong>uppo<br />
in<strong>con</strong>trollato di tre piante di vite<br />
americana, si è dovuti intervenire come<br />
prima fase sulle strutture stesse delle<br />
falde, che in alcuni punti non<br />
garantivano più le funzioni portanti,<br />
oltre che sulle impermeab<strong>il</strong>izzazioni, le<br />
pavimentazioni e i sistemi di<br />
<strong>con</strong>vogliamento delle acque piovane.<br />
Particolare cura è stata posta, oltre che<br />
nelle facciate dipinte <strong>con</strong> colori a base<br />
di latte di calce come prescritto dalla<br />
15
Soprintendenza, nel trattamento della<br />
facciata principale, trattata a finti<br />
mattoncini, che sono stati tutti ripresi e<br />
st<strong>il</strong>ati nei giunti.<br />
All’interno l’edificio è stato<br />
ripristinato nella sua interezza e la<br />
nuova distribuzione planimetrica ne ha<br />
reso più razionale la fruizione.<br />
Tutti gli impianti sia elettrico che<br />
idrico, termico e fognario sono stati<br />
interamente rifatti.<br />
16
CONFRATERNITA DEI<br />
MACELLAI<br />
PIAZZA DELLA QUERCIA - ROMA<br />
Revisione e restauro delle coperture<br />
La piccola unità abitativa di proprietà<br />
dell’Arci<strong>con</strong>fraternita dei Macellai, di<br />
cui la <strong>Dromos</strong> Restauri ha curato <strong>il</strong><br />
restauro delle coperture, è <strong>con</strong>finante<br />
<strong>con</strong> la porzione posteriore della Chiesa<br />
di S. Maria della Quercia.<br />
Con l’occasione de ll’intervento di<br />
revisione del tetto si è quindi deciso di<br />
intervenire bonificando le murature le<br />
murature dall’umidità, tanto di risalita<br />
quanto dovuta a precipitazioni<br />
atmosferiche.<br />
Fra gli altri interven ti va annoverato <strong>il</strong><br />
posizionamento di lucernai, atti a<br />
risolvere tale problema favorendo la<br />
circolazione dell’aria, che migliorano<br />
altresì la fruib<strong>il</strong>ità degli ambienti,<br />
fornendo un’<strong>il</strong>luminazione naturale<br />
purtroppo carente a causa de fenomeni<br />
di intasamento del tessuto ed<strong>il</strong>izio.<br />
17
CHIESA DI SAN NICOLA DA<br />
TOLENTINO – ROMA<br />
Lavori di rifacimento del tetto, delle<br />
terrazze e <strong>con</strong>solidamento degli<br />
intonaci.<br />
La Chiesa è stata eretta nel 159 dagli<br />
Agostiniani Scalzi e riedificata nel<br />
1654 da Giovanni Maria Baratta sotto<br />
la guida di Alessandro Algardi, che<br />
guidò la realizzazione della solenne<br />
facciata barocca.<br />
Il dislivello tra la posizione su cui<br />
sorge la Chiesa e la quota stradale è<br />
compensata da un’elevata gradinata<br />
d’accesso in travertino.<br />
L’interno a croce latina presenta volte<br />
a botte <strong>con</strong> stucchi dorati e cupola<br />
affrescata senza tamburo.<br />
L’intervento ha riguardato la parte<br />
summitale della chiesa: l’estradosso<br />
delle volte, le soprastanti coperture, <strong>il</strong><br />
prospetto laterale sinistro ed l<br />
corrispondente terrazzo.<br />
Prima di procedere ai <strong>lavori</strong> sono state<br />
svolte diverse analisi per comprendere<br />
lo stato di degrado fisico e strutturale<br />
degli elementi in questione.<br />
Se<strong>con</strong>do <strong>il</strong> quadro fessurativo interno<br />
sono state eseguite le iniezioni a base<br />
di resine acr<strong>il</strong>iche e sono state inserite<br />
barre in acciaio ad aderenza migliorata<br />
per <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento delle murature.<br />
Per la copertura è stata eseguita<br />
un’attenta verifica dell’orditura<br />
primaria e se<strong>con</strong>daria, dopo la quale si<br />
è deciso di intervenire <strong>con</strong>solidando e<br />
proteggendo <strong>il</strong> legname <strong>con</strong> prodotti<br />
idonei e sostituendo in toto gli<br />
barcarecci ed i travicelli che si<br />
trovavano in pessimo stato di<br />
<strong>con</strong>servazione.<br />
18
Tutto <strong>il</strong> legname è stato trattato <strong>con</strong><br />
prodotti antiparassitari, le testate delle<br />
travi spalmate <strong>con</strong> carbolineum per<br />
evitare l’imbibizione d’acqua a<br />
<strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> le murature.<br />
Realizzato <strong>il</strong> pianellato, la spianata di<br />
malta e l’impermeab<strong>il</strong>izzazione sono<br />
state eseguite le <strong>con</strong>verse in piombo,<br />
sostituite le canale e i discendenti in<br />
rame per garantire un adeguato<br />
deflusso delle acque meteoriche.<br />
Sono poi stati restaurati i <strong>con</strong>trafforti<br />
in muratura ed <strong>il</strong> lanternino esistente<br />
sul terrazzo.<br />
Di quest’ultimo in particolar modo si è<br />
restaurata la copertura in piombo e gli<br />
sportelli delle finestre in vetro<br />
policromo.<br />
Revisionato l’inton aco si è proceduto<br />
alla tinteggiatura <strong>con</strong> latte di calce e<br />
terre naturali, scegliendo un tono color<br />
del travertino per le volute del<br />
lanternino.<br />
19
Opere ed<strong>il</strong>i e <strong>con</strong>solidamenti<br />
120
FABBRICATO FINIMENTI E<br />
CARROZZE<br />
PALAZZO DEL QUIRINALE -<br />
ROMA<br />
Lavori di restauro e<br />
riqualificazione funzionale degli<br />
ambienti interni.<br />
Il fabbricato, sovrapposto al<br />
muraglione di <strong>con</strong>fine del Palazzo del<br />
Quirinale, fu progettato dall’architetto<br />
Antonio Cipolla attorno al 1869. Ha<br />
una forma ad “L” e nel lato corto<br />
furono previste le rimesse per le<br />
vetture di gala e le gallerie per i<br />
finimenti ed <strong>il</strong> vestiario; a cerniera tra<br />
i due lati una rotonda e sul lato lungo,<br />
sei campate di scuderie una pagliara e<br />
la rampa di raccordo <strong>con</strong> <strong>il</strong> giardino;<br />
sopra, due piani per l’alloggio del<br />
personale.<br />
Oggi, persa l’originaria funzione di<br />
scuderia, l’edificio mantiene quella di<br />
deposito delle carrozze del Quirinale.<br />
L’intervento riguarda le prime tre<br />
sale del lato corto del fabbricato sopra<br />
descritto e ha come finalità la<br />
<strong>con</strong>servazione, <strong>con</strong> caratteristiche<br />
museali, delle carrozze di maggior<br />
valore.<br />
L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />
Strutture di fondazione<br />
La necessità di realizzare una centrale<br />
termica in cui collocare le macchine<br />
per <strong>il</strong> trattamento dell’aria ha<br />
obbligato alla realizzazione di opere<br />
di sottofondazione <strong>con</strong> micropali e<br />
paratie per realizzare un vano<br />
interrato nel riempimento della<br />
scarpa.<br />
121
Dopo aver rimosso le lastre in pietra<br />
della pavimentazione, previo r<strong>il</strong>ievo,<br />
numerazione e accantonamento dei<br />
pezzi per la successiva ricollocazione<br />
in opera se<strong>con</strong>do <strong>il</strong> disegno<br />
originario, si è provveduto alla<br />
realizzazione dei micropali e<br />
successivamente dello<br />
scavo fino ad una quota di – 4,0 mt.<br />
Sulla sommità dei micropali è stato<br />
realizzato un cordolo perimetrale di<br />
coronamento e una copertura <strong>con</strong> un<br />
solaio metallico.<br />
Interventi di <strong>con</strong>solidamento e<br />
deumidificazione<br />
E’ stato eseguito su tutte le superfici<br />
murarie l’intonaco armato fino al<br />
piede delle fondazioni.<br />
Le pareti interne sono state<br />
impermeab<strong>il</strong>izzate <strong>con</strong> iniezioni per<br />
tutta la lunghezza.<br />
Prima della rimessa in opera del<br />
pavimento è stata realizzata una<br />
impermeab<strong>il</strong>izzazione sul sottofondo<br />
della una nuova sottostante platea<br />
armata.<br />
Interventi esterni<br />
Con la realizzazione del nuovo locale<br />
tecnico è stata resa possib<strong>il</strong>e<br />
l’alimentazione di aria, mandata e<br />
ripresa, alla rotonda e l’alimentazione<br />
della sottocentrale di servizio dei tre<br />
piani del fabbricato, creando un<br />
apposito cavedio esterno in cemento<br />
armato impermeab<strong>il</strong>izzato <strong>con</strong><br />
pannelli di bentonite sodica. Per la<br />
realizzazione di detto cavedio è stata<br />
realizzata una nuova rete fognaria di<br />
raccolta delle acque piovane, dovendo<br />
rimuovere quella esistente, e, in<br />
occasione di questo intervento, sono<br />
state ripristinate le originali fontanelle<br />
di servizio delle scuderie.<br />
12
Interventi interni<br />
Oltre alla realizzazione del locale<br />
tecnico in corrispondenza del primo<br />
ambiente adiacente allo scalone,<br />
sono stati realizzati dei cavedi interni<br />
scavando gli altri due ambienti fino<br />
alla quota di<br />
–2,0 mt e ricavando detti passaggi<br />
all’interno di un vespaio areato <strong>con</strong><br />
moduli preformati.<br />
E’ stata, inoltre, realizzata una nuova<br />
passerella che corre lungo tutto <strong>il</strong><br />
perimetro delle tre sale, riproponendo<br />
l’idea dell’originario ballatoio tecnico,<br />
<strong>con</strong> funzione di servizio ma anche di<br />
visitab<strong>il</strong>ità del luogo, permettendo di<br />
cogliere la completezza degli ambienti<br />
e delle carrozze dall’alto.<br />
123
CHIESA DI S. GIOVANNI<br />
FIANELLO - RIETI<br />
Lavori di <strong>con</strong>solidamento e<br />
revisione della copertura<br />
La Chiesa del paese di Fanello,<br />
situato nella campagna laziale nei<br />
pressi di Magliano Sabina,<br />
necessitava di urgenti opere di<br />
<strong>con</strong>solidamento presentando gravi<br />
lesioni strutturali, sia al livello del<br />
pavimento che delle strutture in<br />
elevazione.<br />
L’edificio realizzato al centro del<br />
paese si erge su di un altipiano<br />
roccioso, presentando sul lato sud un<br />
grosso dislivello tra la quota del<br />
pavimento della Chiesa e la quota di<br />
campagna.<br />
Un ripido <strong>con</strong>trafforte in muratura di<br />
spezzoni di pietra locale realizzato<br />
per risolvere i problemi di quota<br />
presentava <strong>con</strong>siderevoli lesioni e<br />
problemi di dissesto strutturale.<br />
Prima di iniziare i <strong>lavori</strong> sono state<br />
eseguite indagini geologiche per<br />
sondare la <strong>con</strong>sistenza del terreno<br />
sottostante tramite carotaggi ed<br />
ispezioni <strong>con</strong> la sonda georadar.<br />
Mentre <strong>il</strong> terreno risultava essere<br />
omogeneo senza presentare falde di<br />
dis<strong>con</strong>tinuità o cavità sotterranee, la<br />
struttura muraria presentava<br />
fenomeni di disgregazione dovuti in<br />
gran parte al cedimento delle malte<br />
ormai fatiscenti.<br />
Si è così definito un progetto di<br />
<strong>con</strong>solidamento che prevedeva<br />
l’inserimento di catene di ferro per <strong>il</strong><br />
cerchiaggio del perimetro della<br />
chiesa.<br />
124
Tali catene, inchivardate sui<br />
prospetti esterni e posizionate sotto <strong>il</strong><br />
livello del pavimento, sono<br />
ispezionab<strong>il</strong>i nei punti di inserimento<br />
dei tiratori tramite appositi pozzetti.<br />
Sono poi stati realizzati<br />
<strong>con</strong>solidamenti tramite iniezioni di<br />
resine eposidiche bicomponenti ed<br />
inserimento di tondini in acciaio ad<br />
aderenza migliorata per ricucire le<br />
lesioni principali; i giunti sono stati<br />
richiusi <strong>con</strong> malte idonee.<br />
Molti dei danni arrecati alla struttura<br />
erano dipesi dall’avanzato stato di<br />
degrado del manto di copertura,<br />
provocando abbondanti inf<strong>il</strong>trazioni<br />
di acqua piovana.<br />
Non potendo intervenire prima dei<br />
<strong>con</strong>solidamenti <strong>con</strong> <strong>il</strong> rifacimento del<br />
tetto, in quanto si sarebbe gravato<br />
staticamente sulla struttura<br />
sottostante, ad inizio <strong>lavori</strong> è stato<br />
necessario provvedere alla<br />
realizzazione di una protezione<br />
provvisoria della copertura e solo<br />
successivamente si è potuto<br />
procedere al suo totale rifacimento.<br />
125
OSSERVATORIO ASTRONOMICO<br />
DI MONTE MARIO - ROMA<br />
Lavori di restauro e messa a norma<br />
dell’impianto elettrico<br />
L’Osservatorio Astronomico di Monte<br />
Mario risulta essere costituito da un<br />
insieme di nuclei diversificati per<br />
funzione e natura architettonica.<br />
I <strong>lavori</strong> compiuti hanno interessato<br />
l’edificio centrale, antica residenza<br />
della famiglia Mell ini, oggi ospitante<br />
uno spazio mussale, gli uffici e le<br />
cupole per l’osservazione della volta<br />
celeste.<br />
Si distinguono tre principali categorie<br />
di intervento:<br />
1. <strong>lavori</strong> di manutenzione all’interno<br />
dell’edificio;<br />
2. <strong>lavori</strong> di messa a norma<br />
dell’impianto elettrico;<br />
3. nuova motorizzazione delle tre<br />
cupole.<br />
Per quanto <strong>con</strong>cerne <strong>il</strong> punto 1) la<br />
maggior parte dell’intervento è stata<br />
assorbita dal rifacimento degli infissi<br />
interni ed esterni, realizzati in legno<br />
se<strong>con</strong>do modalità atte ad assicurare<br />
una particolare tenuta rispetto<br />
all’azione degli agenti atmosferici<br />
(forti a causa del tipo di esposizione).<br />
Si è razionalizzata, poi, la<br />
distribuzione dei servizi igienici, in<br />
quanto assolutamente inadeguati per<br />
spazi ad uso ufficio.<br />
La messa a norma dell’impianto<br />
elettrico ha comportato la scelta della<br />
localizzazione di nuovi quadri, la<br />
realizzazione di linee in canalina, la<br />
modernizzazione dell’impianto dei<br />
computer.<br />
La destinazione d’uso ad ufficio,<br />
infatti, non risultava supportata da<br />
adeguata tipologia di servizi.<br />
126
Il lavoro di motorizzazione delle<br />
cupole si è presentato quale<br />
maggiormente “sui generis”: è stato<br />
automatizzato <strong>il</strong> sistema di apertura<br />
della schermatura esterna delle<br />
cupola, in modo da evitare l’azione<br />
manuale prima necessaria.<br />
Un motore agente su di un binario<br />
circolare di limitato ingombro ha<br />
sostituito la vecchia apparecchiatura.<br />
127
EDIFICIO DEL PIO SODALIZIO<br />
DEI FORNAI - ROMA<br />
Lavori di restauro e risanamento<br />
<strong>con</strong>servativo<br />
L’edificio, in stato di degrado piuttosto<br />
avanzato, soggetto a distacco di<br />
intonaci, è stato inizialmente<br />
sottoposto ad una revisione generale<br />
delle facciate, poi ad interventi di<br />
<strong>con</strong>solidamento e finitura.<br />
Le opere di risanamento hanno<br />
riguardato;<br />
Lavori sul paramento sterno di<br />
veccie murature, solette e solai in<br />
c.a.;<br />
Sostituzione di soglie di bal<strong>con</strong>i e<br />
di copertine in travertino;<br />
Spic<strong>con</strong>atura di intonaco in cattivo<br />
stato ed <strong>il</strong> corrispondente<br />
rifacimento;<br />
Impermeab<strong>il</strong>izzazione delle<br />
coperture;<br />
Le opere di finitura hanno compreso:<br />
Tinteggiatura di pareti, velette, etc.<br />
Trattamento delle opere in ferro.<br />
128
VILLA ELBA - ROMA<br />
Lavori di restauro e<br />
riqualificazione funzionale della<br />
v<strong>il</strong>la e del parco<br />
La v<strong>il</strong>la presentava un diffuso stato<br />
di degrado, dovuto ad una carente<br />
manutenzione ed al prolungato<br />
abbandono.<br />
L’occasione del restauro ha costituito<br />
una possib<strong>il</strong>ità di riprogettare gli<br />
spazi interni della v<strong>il</strong>la in accordo<br />
alle mutate esigenze funzionali ed<br />
estetiche, mantenendo però <strong>il</strong><br />
carattere generale di abitazione<br />
signor<strong>il</strong>e isolata.<br />
Sono state variate alcune delle<br />
disposizioni interne, è stata<br />
ricostruita l’elegante scala<br />
d’ingresso, si sono progettate e<br />
realizzate le nuove pavimentazioni<br />
ed i nuovi arredi interni.<br />
Per <strong>il</strong> parco si è prestata particolare<br />
attenzione al disegno complessivo<br />
dell’insieme ed alla selezione<br />
accurata delle essenze.<br />
129