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<strong>Dromos</strong> Restauri S.r.l.<br />

“PASSAGGIO TRA …”<br />

SOCIETA’ DI RESTAURO E DI SERVIZI DI PROMOZIONE<br />

PER LA VALORIZZAZIONE ED IL RECUPERO<br />

DEI BENI CULTURALI<br />

1


In Italia ci si offre un panorama unico al mondo per la ricchezza e<br />

l’importanza degli edifici monumentali e della stessa ed<strong>il</strong>izia storica che<br />

costituisce <strong>il</strong> tessuto <strong>con</strong>nettivo dei centri storici delle nostre città.<br />

Si tratta di un patrimonio inestimab<strong>il</strong>e sia dal punto di vista culturale<br />

che e<strong>con</strong>omico, che merita di essere protetto e valorizzato a pieno,<br />

mantenendo nel tempo la pratica tradizionale di intervento e manutenzione<br />

necessaria perché gli edifici si mantengano “vivi”.<br />

La <strong>Dromos</strong> Restauri è nata in questo <strong>con</strong>testo, tenedo <strong>con</strong>to di tali<br />

problematiche, come società specializzata nel settore del restauro: l’impresa<br />

dispone infatti di un ufficio di studi in grado di progettare e valorizzare<br />

interventi sul patrimonio costruito, dei macchinari e del personale adeguato<br />

all’esecuzione delle lavorazioni specialistiche richieste dai beni<br />

monumentali.<br />

D’altra parte la <strong>Dromos</strong> Restauri si occupa, <strong>con</strong> metodologie<br />

adeguate ad edifici a carattere civ<strong>il</strong>e o residenziale, prestando particolare<br />

attenzione alle problematiche proprie di questo settore: si tratta, infatti, di<br />

<strong>con</strong>c<strong>il</strong>iare l’ammodernamento funzionale <strong>con</strong>seguente alle mutate esigenze<br />

di vita <strong>con</strong> <strong>il</strong> mantenimento di caratteri st<strong>il</strong>istici e tipologici dell’ed<strong>il</strong>izia<br />

esistente.<br />

Una siffatta f<strong>il</strong>osofia di intervento si applica tanto nella globalità<br />

dell’intervento, quanto in settori specifici, nella <strong>con</strong>vinzione che la<br />

salvaguardia degli elementi architettonici sia necessaria, in quanto essi<br />

rappresentano una testimonianza storica da <strong>con</strong>servare, quasi una “memoria<br />

collettiva” della città; a questo scopo si realizza uno scambio <strong>con</strong>tinuo fra<br />

moderne tecnologie di indagine e di tecniche tradizionali: ne è un chiaro<br />

esempio la ricerca delle coloriture originarie, puntualmente riproposte poi<br />

<strong>con</strong> tinteggiature a base di terre naturali o l’identificazione e l’impiego di<br />

materiali e lavorazioni tradizionali in sostituzione di elementi deteriorati.<br />

L’attività della <strong>Dromos</strong> Restauri è testimoniata da un ricco<br />

curriculum e da interventi di notevole pregio svolti in collaborazione <strong>con</strong> la<br />

Soprintendenza, esemplificati in alcune brevi schede di riferimento.<br />

2


CURRICULUM DEI LAVORI DI RESTAURO<br />

SUPERFICI INTONACATE<br />

Ex Scuderie Papali – Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro dei prospetti principali e degli stucchi.<br />

Cancellata della Lungamanica – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro delle superfici intonacate edelle cancellate.<br />

Prospetti adiacenti alla Fontana dell’Organo – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di risanamento e restauro.<br />

Ex Istituto di S. Michele, Cort<strong>il</strong>e del Porto – Via di S. Michele, Roma.<br />

Lavori di revisione delle coperture e restauro dei prospetti.<br />

Ex Caserma “La Marmora” – S. Francesco a Ripa, Roma.<br />

Lavori di <strong>con</strong>solidamento e restauro dei prospetti.<br />

Palazzo Vaini Carpegna, Sede dell’Accademia Nazionale di S. Luca – Roma.<br />

Lavori di restauro dei prospetti, del portico e del portale borrominiano.<br />

Palazzo Lavaggi – Via degli Uffici del Vicario, Roma.<br />

Restauro dei prospetti esterni ed interni; revisione delle coperture.<br />

Edificio sito in Via Sistina, Roma.<br />

Risanamento ed ordinaria manutenzione delle facciate.<br />

Edificio sito in Via del Foro Piscario, Roma.<br />

Restauro della facciata.<br />

Palazzo Ciancarelli, Rieti.<br />

Restauro delle coperture e delle facciate.<br />

Edificio sito in Via Vittoria, Roma.<br />

Consolidamento e restauro dell’unità abitativa e delle coperture.<br />

V<strong>il</strong>la Rosa – Via delle Fornaci, Roma.<br />

Restauro delle facciate e delle coperture; <strong>lavori</strong> di ristrutturazione interna .<br />

3


SUPERFICI CON ELEMENTI LAPIDEI<br />

Chiesa di S. Maria dei Miracoli – Piazza del Popolo, Roma.<br />

Lavori di restauro del prospetto principale e del pronao.<br />

Complesso Monumentale di Monte Cavallo – Piazza del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo.<br />

Meridiana e Cratere – Giardini del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo.<br />

Fontana secca – Campagnano (Roma).<br />

Lavori di <strong>con</strong>solidamento e pulitura dei materiali lapidei.<br />

Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia – Via Nazionale, Roma.<br />

Lavori di restauro dei prospetti.<br />

Meridiana e Cratere – Giardini del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo.<br />

Chiesa di S. Andrea al Quirinale – Via del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro dei prospetti e delle coperture.<br />

Palazzo Sciarra – Via del Corso, Roma.<br />

Lavori di restauro del portale monumentale in travertino.<br />

Chiesa di SS. Vincenzo e Anastasio – Piazza Fontana di Trevi, Roma.<br />

Lavori di restauro del prospetto principale e delle coperture.<br />

SUPERFICI A CORTINA, GRAFFITI E FINTO TRAVERTINO<br />

Palazzo Ricci – Roma.<br />

Lavori di restauro dei dipinti murali, delle superfici graffite e degli elementi in<br />

travertino dei prospetti.<br />

Bas<strong>il</strong>ica di S. Maria in Cosmedin – Piazza Bocca della Verità, Roma.<br />

Lavori di restauro della facciata, del campan<strong>il</strong>e e della Bocca della Verità.<br />

Ufficio Postale, sede centrale - Ostia Lido.<br />

Lavori di restauro dei propsetti.<br />

Palazzo Vaini Carpegna, Sede dell’Accademia Nazionale di S. Luca – Roma.<br />

Lavori di <strong>con</strong>solidamento e di restauro del prospetto principale, parte del<br />

prospetto su vicolo Scavolino e di una porzione delle coperture.<br />

4


Palazzo Primoli – Via de’ Soldati, Roma.<br />

Lavori di restauro dei prospetti in cortina di mattoncini e delle superfici lapidee.<br />

Edificio sito in Via Quattro Fontane - Roma.<br />

Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo.<br />

Edificio sito in Via di Fontanella Borghese - Roma.<br />

Lavori di restauro delle facciate esterne.<br />

Banco Ambrosiano Veneto – Via del Traforo, Roma.<br />

Lavori di restauro dei prospetti esterni e delle coperture.<br />

Bas<strong>il</strong>ica di S. Maria in Trastevere - Roma.<br />

Consolidamento e restauro del campan<strong>il</strong>e.<br />

Bas<strong>il</strong>ica dei SS. XII Apostoli – Piazza SS. Apostoli, Roma.<br />

Restauro del Monumento a Papa Clemente XIV.<br />

Curia Generalizzata dei Frati Conventuali Minori – Piazza SS. Apostoli,<br />

Roma.<br />

Restauro dei Chiostri.<br />

Curia Generalizzata dei Frati Conventuali Minori – Piazza SS. Apostoli,<br />

Roma.<br />

Restauro delle facciate del <strong>con</strong>vento.<br />

Bas<strong>il</strong>ica dei SS. XII Apostoli – Piazza SS. Apostoli, Roma.<br />

Restauro della facciata e del portico della bas<strong>il</strong>ica.<br />

Palazzo Volpi – Sansovetti – Via del Quirinale, Roma.<br />

Restauro delle facciate.<br />

Pontificia Università Gregoriana – Piazza della P<strong>il</strong>otta, Roma.<br />

Lavori di restauro del prospetto principale.<br />

SUPERFICI INTERNE DECORATE<br />

Palazzina della Coffee House – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro esterni ed interni.<br />

Vasella Vecchia – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro di superfici verticali, pavimentazioni e volte decorate.<br />

5


Vasella Vecchia – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro di superfici decorate.<br />

Palazzina della Coffee House – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro esterni ed interni.<br />

Palazzo Vitelleschi – Tarquinia<br />

Lavori di restauro della pavimentazione in cotto.<br />

Palazzina Urbano VIII – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro dei prospetti, delle coperture, degli ambienti e degli elementi lignei.<br />

Palazzo Koch, sede della Banca d’Italia – Via Nazionale, Roma.<br />

Lavori di restauro e tinteggiatura del soffitto a volte del salone della cassa centrale.<br />

PalazzoLancellotti – Piazza Lancellotti, Roma.<br />

Lavori di restauro del pavimento in seminato alla veneziana.<br />

COPERTURE<br />

Chiesa di S. S<strong>il</strong>vestro al Quirinale – Roma.<br />

Lavori di rifacimento del tetto e <strong>con</strong>solidamento della struttura portante del<br />

cassettonato.<br />

Bas<strong>il</strong>ica di S. Maria in Cosmedin – Piazza Bocca della Verità, Roma.<br />

Lavori di revisione della copertura e restauro delle superfici decorate.<br />

Istituto Vis<strong>con</strong>ti – Piazza del Collegio Romano, Roma.<br />

Lavori di restauro della copertura.<br />

Chiesa di S. Maria dei Miracoli – Piazza del Popolo, Roma.<br />

Lavori di restauro della cupola e delle facciate.<br />

Ex Chiesa di S. Giovanni in Ayno – Via Monserrato, Roma.<br />

Lavori di restauro delle facciate e delle coperture.<br />

Confraternita dei Macellai – Piazza della Quercia, Roma.<br />

Lavori di restauro e revisione delle coperture.<br />

Chiesa di S. Nicola da Tolentino – Via di S. Nicola da Tolentino, Roma.<br />

Lavori di rifacimento del tetto.<br />

6


OPERE EDILI E CONSOLIDAMENTI<br />

Chiesa di S. Giovanni – Fianello, Rieti.<br />

Lavori di <strong>con</strong>solidamento e revisione delle coperture.<br />

Osservatorio Astronomico di Monte Mario, Roma.<br />

Lavori di ristrutturazione.<br />

Edificio sito in Via St<strong>il</strong>i<strong>con</strong>e, Roma.<br />

Lavori di restauro e risanamento <strong>con</strong>servativo.<br />

V<strong>il</strong>la Elba – Via Cortina d’Ampezzo, Roma.<br />

Lavori di restauro e riqualificazione funzionale della v<strong>il</strong>la e del Parco.<br />

Fabbricato dei Finimenti e delle Carrozze – Palazzo del Quirinale, Roma.<br />

Lavori di restauro e di riqualificazione funzionale degli ambienti interni.<br />

7


Superfici intonacate<br />

8


ROMA, PALAZZO DEL QUIRINALE<br />

- EX SCUDERIE PAPALI<br />

Lavori di restauro dei prospetti<br />

principali e degli stucchi.<br />

La costruzione delle Scuderie Papali in<br />

Piazza del Quirinale (ex di<br />

Montecavallo) viene iniziata da<br />

Alessandro Specchi intorno agli ’20 del<br />

Settecento e portata a compimento solo<br />

nel 1730-1732 da parte di Ferdinando<br />

Fuga, su incarico del Pontefice Clemente<br />

XII.<br />

Nell’area sono già presenti altre strutture<br />

<strong>con</strong> medesima destinazione d’uso, ma <strong>il</strong><br />

nuovo edificio ha la peculiarità di non<br />

essere <strong>il</strong> risultato di un adattamento,<br />

bensì di essere stato pensato per<br />

assolvere a questa precisa funzione.<br />

Di notevoli dimensioni, <strong>con</strong> un corpo<br />

centrale a due ali che fronteggiano <strong>il</strong><br />

Palazzo Pontificio, le Scuderie sorgono<br />

su una porzione di terreno ceduta nel<br />

XVII secolo dalla Famiglia Colonna al<br />

papa per ampliare la piazza e dare<br />

maggior lustro al Palazzo Pontificio.<br />

I <strong>lavori</strong> svolti hanno riguardato la<br />

revisione degli intonaci, la ripresa delle<br />

cornici, la finitura a stucco romano, la<br />

tinteggiatura a latte di calce e terre<br />

naturali per quanto riguarda le parti in<br />

intonaco, la pulitura tramite<br />

idrolavaggio, spazzolatura e<br />

microsabbiatura all’ossido di alluminio,<br />

la stuccatura delle giunzioni ed una<br />

velatura finale per quanto riguarda le<br />

parti in travertino.<br />

La questione più impegnativa da<br />

affrontare era la scelta della coloritura<br />

dei prospetti, scelta che ha coinvolto<br />

diverse personalità tra cui <strong>il</strong> Progettista,<br />

<strong>il</strong> Direttore dei Lavori<br />

9


della Soprintendenza dei beni<br />

Ambientali e Architettonici di Roma, <strong>il</strong><br />

Soprintendente, <strong>il</strong> Consigliere della<br />

Presidenza della Repubblica ed <strong>il</strong><br />

Direttore dell’Istituto Centrale per <strong>il</strong><br />

Restauro.<br />

Viene quindi svolto un importante<br />

lavoro di ricerca suddiviso in tre parti<br />

principali: indagine storico critica, stato<br />

di <strong>con</strong>servazione dei prospetti e analisi<br />

stratigrafiche degli intonaci; viene<br />

ricostruita la storia del colore del<br />

palazzo, vengono esaminati vari<br />

documenti i<strong>con</strong>ografici, viene eseguita la<br />

mappatura dello stato di degrado e<br />

l’indicazione dei saggi e dei punti di<br />

prelievo dei campioni sottoposti alle<br />

analisi di laboratorio.<br />

Si sono così potuti <strong>con</strong>frontare i dati<br />

desunti dalle fonti di archivio <strong>con</strong> la<br />

scala cromatica raggiunta eseguendo le<br />

analisi stratigrafiche direttamente sul<br />

copro di fabbrica.<br />

Con questi dati, trasferiti al computer,<br />

sono state simulate le diverse soluzioni<br />

cromatiche che si sarebbero potute<br />

adottare.<br />

Sulle basi di quanto desunto da tali<br />

indagini si è adoperata una scelta critica<br />

che ha tenuto <strong>con</strong>to sia del <strong>con</strong>testo, sia<br />

della storia del singolo edificio.<br />

10


ROMA, PALAZZO DEL QUIRINALE<br />

Lavori di restauro muro e cancellata<br />

del viale della Lungamanica, dei<br />

muraglioni perimetrali, Palazzina del<br />

Fuga – Esedra – Palazzina Oliviero –<br />

Serra e del muro di <strong>con</strong>tenimento quota<br />

Coffe House, nonché ripavimentazione<br />

del relativo camminamento.<br />

All’interno del complesso<br />

Presidenziale del Quirinale la <strong>Dromos</strong><br />

ReStauri ha realizzato <strong>il</strong> restauro di<br />

diverse opere che rientrano nel<br />

programma di ristrutturazione e<br />

manutenzione del Compendio<br />

Demaniale del Quirinale.<br />

Tali opere <strong>con</strong>sistono nel muro e nella<br />

cancellata del viale della<br />

Lungamanica, nella balaustra davanti<br />

alla Palazzina del Fuga, nel<br />

muraglione soprastante la Serra, nel<br />

muro di <strong>con</strong>tenimento del giardino a<br />

quota Coffe House e nella<br />

pavimentazione del camminamento del<br />

Belvedere.<br />

Il muro che delimita <strong>il</strong> giardino dal<br />

viale della Lungamanica è costituito da<br />

p<strong>il</strong>astri e specchiature in muratura,<br />

sormontate da un’inferriata in ferro<br />

lavorato.<br />

La struttura muraria presenta<br />

s<strong>con</strong>nessioni, distacchi dell’intonaco e<br />

scrostature della pellicola pittorica<br />

mentre l’inferriata mostra episodi di<br />

ruggine e corrosione che hanno<br />

intaccato diversi elementi strutturali.<br />

I <strong>lavori</strong> hanno riguardato la bonifica<br />

della muratura tramite l’eliminazione<br />

dell’umidità ascendente, la revisione<br />

dell’intonaco, <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento dello<br />

stesso <strong>con</strong> iniezioni di malta idraulica<br />

e inserimento di barrette di vetroresina,<br />

la pulitura delle parti in pietra e <strong>il</strong><br />

11


trattamento dell’inferriata mediante<br />

sabbiatura e scartavetratura,<br />

ricostruzione degli elementi deteriorati e<br />

di quelli mancanti, verniciatura <strong>con</strong><br />

piombaggine previo trattamento<br />

antiruggine.<br />

La balaustra di fronte alla Palazzine del<br />

Fuga, pur non presentando episodi<br />

particolarmente negativi necessita di<br />

opere di pulitura e di protezione del<br />

materiale; è stata quindi effettuata la<br />

pulitura tramite lavaggio <strong>con</strong> acqua<br />

nebulizzata, impacchi di polpa di carta e<br />

soluzioni basiche, l’asportazione di<br />

vecchie massellature, la ricostruzione<br />

delle parti mancanti e la stuccatura delle<br />

lesioni <strong>con</strong> malte di grassello e polvere<br />

di travertino, la protezione della pietra<br />

tramite prodotti a base di paraloid.<br />

I <strong>lavori</strong> per <strong>il</strong> restauro del muraglione<br />

che va dalla Palazzina del Fuga alla<br />

Palazzina Olivieri, di cui <strong>il</strong> porticato<br />

sottostante è stato recentemente<br />

restaurato, hanno riguardato la revisione<br />

dell’intonaco, <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento delle<br />

murature, la realizzazione di colletta di<br />

malta di grassello di calce e polvere di<br />

travertino e la tinteggiatura <strong>con</strong> colori di<br />

terre naturali sciolte in latte di calce.<br />

E’ stata inoltre realizzata una nuova<br />

pavimentazione in cotto e sono state<br />

ricostruite le grandi fioriere del<br />

camminamento ai piedi del muraglione.<br />

Il muro adiacente alla Serra che va ad<br />

attestarsi alla Pagliata, ultimo edificio<br />

delle Scuderie da Tiro dal lato del<br />

Giardino, presenta un intonaco fatiscente<br />

ed inesistente per ampie zone, si è allora<br />

proceduto alla spic<strong>con</strong>atura e successiva<br />

ricostruzione dell’intonaco previa<br />

sbruffatura <strong>con</strong> malta di calce e<br />

pozzolana, rasatura <strong>con</strong> colla di calce e<br />

polvere di travertino, tinteggiatura a latte<br />

di calce.<br />

12


Il muraglione di sostegno del giardino al<br />

di sotto della Coffe House, che va dal<br />

cancello del giardino alla terrazza<br />

del fabbricato Gregoriano, risulta<br />

eseguito in parte in scapoli di tufo a vista<br />

ed in parte in muratura intonacata.<br />

Le opere rese necessarie per <strong>il</strong> restauro<br />

sono state <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento degli<br />

elementi instab<strong>il</strong>i mediante perforazioni<br />

ed inserimento di barre in acciaio, <strong>il</strong><br />

trattamento superficiale per la protezione<br />

della pietra, la revisione del paramento<br />

murario e la ripresa dell’intonaco dove<br />

fatiscente, la realizzazione della colletta<br />

a stucco e la tinteggiatura a latte di calce.<br />

E’ stata inoltre realizzata la nuova<br />

pavimentazione in cotto traf<strong>il</strong>ato a mano<br />

del camminamento esistente sulla<br />

sommità di detto muraglione che, per i<br />

<strong>lavori</strong> impiantistici recentemente<br />

eseguiti, presentava diverse lacune,<br />

s<strong>con</strong>nessioni e zone non omogenee.<br />

13


ROMA, PALAZZO DEL QUIRINALE<br />

PROSPETTI ADIACENTI ALLA<br />

FONTANA DELL’ORGANO<br />

Lavori di risanamento e restauro<br />

La Fontana dell’Organo, all’interno dei<br />

Giardini del Quirinale, è una delle<br />

testimonianze dell’originaria<br />

sistemazione dei giardini, ricchi di<br />

grotte, fontane, giochi d’acqua e piccole<br />

costruzioni tipiche del periodo barocco,<br />

prima delle trasformazioni ottocentesche<br />

operate da Gregorio VXI.<br />

L’intervento riguarda le pareti intonacate<br />

e quelle a cortina poste presso la<br />

fontana; è stato suddiviso in tre parti a<br />

cui sono state corrisposte tre fasi<br />

successive di <strong>lavori</strong>:<br />

<strong>il</strong> muro speronato, che presentava<br />

problemi di umidità ed aloni circolari<br />

dovuti alla presenza di resine interne;<br />

la parete bugnata interessata da<br />

problemi di umidità e caduta di<br />

porzioni di intonaco;<br />

la parete in cortina di mattoncini,<br />

dove erano localizzate diverse<br />

lacune, lesioni, carenze di malta tra i<br />

giunti ed abbondanti depositi<br />

superficiali.<br />

Si è proceduto alla bonifica dell’umidità<br />

alla spic<strong>con</strong>atura dell’intonaco, le<br />

microperforazioni orizzontali della<br />

muratura e le iniezioni di resine s<strong>il</strong>aniche<br />

per arginare l’umidità ascendente e<br />

quella <strong>con</strong>troterra, l’impiego di cemento<br />

speciale a penetrazione osmotica dato a<br />

pennello per ottenere l’effetto<br />

impermeab<strong>il</strong>izzante sia in profondità<br />

nella struttura che in superficie.<br />

Dopo di che si è potuto realizzare<br />

l’intonaco tradizionale, creare<br />

un’intercapedine mediante l’inserimento<br />

di una parete di forati e di pannelli<br />

isolanti, ricreare la bugnatura nella parte<br />

basamentale della parete presso la<br />

14


Fontana dell’Organo e procedere <strong>con</strong> le<br />

opere di finitura <strong>con</strong> tinta a latte di calce<br />

e terre naturali.<br />

Per la parete in cortina, dopo avere<br />

eseguito la pulitura tramite idrolavaggio,<br />

uso di solventi e spazzolatura, è stata<br />

ripresa la malta dei giunti ponendo<br />

attenzione all’effetto cromatico<br />

d’insieme, sono state chiuse le lacune e<br />

sostituiti i mattoncini lesionati <strong>con</strong><br />

materiale analogo per dimensioni,<br />

impasto e colore a quello esistente.<br />

E’ stato eseguito <strong>il</strong> trattamento finale<br />

della superficie tramite patinatura <strong>con</strong><br />

ossidi e solfati d<strong>il</strong>uiti in acqua curando la<br />

variazione cromatica dovuta ai vari tipi<br />

di invecchiamento e alle riprese delle<br />

zone lacunose.<br />

15


ROMA, EX ISTITUTO S. MICHELE,<br />

CORTILE DEL PORTO<br />

(CONSERVATORIO DELLE<br />

ZITELLE))<br />

Lavori di revisione della copertura e<br />

restauro del prospetto.<br />

Il complesso del San Michele, che si<br />

sv<strong>il</strong>uppa per 334 m. a ridosso del Tevere<br />

dov’era <strong>il</strong> porto di Ripa Grande, si<br />

articola <strong>con</strong> vari corpi attorno a diversi<br />

cort<strong>il</strong>i.<br />

Venne costruito nel corso di circa un<br />

secolo e mezzo, dal 1676 ai primi<br />

decenni dell’ottocento; <strong>il</strong> primo nucleo<br />

sorse verso piazza di Porta Portese e fu<br />

destinato, per iniziativa del monsignor<br />

Tommaso Odescalchi a <strong>con</strong>servatorio<br />

per ragazzi.<br />

In questa fabbrica lavorano Mattia De<br />

Rossi, Carlo Fontana, Ferdinando Fuga e<br />

Niccolò Michetti che <strong>con</strong>tribuì al<br />

progetto del Conservatorio delle Zitelle.<br />

Nel complesso di questo edificio, i <strong>lavori</strong><br />

di restauro eseguiti dalla <strong>Dromos</strong><br />

Restauri hanno riguardato un prospetto<br />

del Cort<strong>il</strong>e del Porto e parte della<br />

copertura in corrispondenza di detta<br />

facciata.<br />

Il prospetto presenta un trattamento ad<br />

intonaco liscio, le finestre hanno mostre<br />

semplici, i piani superiori sono scanditi<br />

da cornici marcadavanzale, mentre <strong>il</strong><br />

cornicione del penultimo piano, coperto<br />

da coppi ed embrici, è caratterizzato da<br />

modanature più complesse.<br />

I <strong>lavori</strong> hanno compreso la revisione<br />

degli intonaci, la reintegrazione delle<br />

zone fatiscenti, <strong>il</strong> rifacimento di cornici e<br />

fregi <strong>con</strong> la ricostruzione delle parti<br />

mancanti tramite modini creati sulle<br />

porzioni esistenti e l’impiego di<br />

materiali analoghi a quelli originari per<br />

assicurare <strong>il</strong> massimo di compatib<strong>il</strong>ità<br />

<strong>con</strong> le strutture preesistenti, <strong>il</strong><br />

trattamento diversificato delle parti a<br />

16


finto travertino e delle superfici di<br />

fondo.<br />

Lo studio del bicromatismo è stato<br />

effettuato in accordo <strong>con</strong> <strong>il</strong> prospetto<br />

esistente restaurato recentemente,<br />

tenendo <strong>con</strong>to dell’invecchiamento delle<br />

tinteggiature causato dagli agenti<br />

atmosferici.<br />

Gli infissi delle finestre ed i portoncini<br />

del piano terreno sono stati smontati per<br />

poter restaurare le parti ammalorate,<br />

revisionare la ferramenta e pitturarli <strong>con</strong><br />

vernici ad olio.<br />

Il manto di copertura è stato smontato;<br />

per creare una struttura di rinforzo alla<br />

falda è stato realizzato un sottofondo<br />

armato <strong>con</strong> rete metallica e per la<br />

coibentazione termica sono stati inseriti<br />

pannelli isolanti di polistirene estruso.<br />

Si è proceduto al rifacimento del manto,<br />

<strong>con</strong> parziale riut<strong>il</strong>izzo dei coppi e delle<br />

tegole provenienti dal precedente<br />

smontaggio, ed alla sostituzione dei<br />

canali di deflusso delle acque<br />

meteoriche.<br />

17


ROMA, EX “CASERMA LA<br />

MARMORA”<br />

Lavori di <strong>con</strong>solidamento e<br />

restauro dei prospetti<br />

Il complesso dell’ex Caserma La<br />

Marmora nasce dalla<br />

trasformazione, avvenuta tra <strong>il</strong> 1873<br />

ed <strong>il</strong> 1943, di gran parte del<br />

<strong>con</strong>vento annesso alla Chiesa di S.<br />

Francesco a Ripa. Tale complesso<br />

sorge dove erano la chiesa di S.<br />

Biagio e un monastero benedettino<br />

del X secolo. Nel 1229 passò ai frati<br />

minori e divenne oggetto di diversi<br />

ampliamenti tra la fine del<br />

cinquecento e gli inizi del<br />

settecento.<br />

L’intervento di restauro dei<br />

prospetti si inquadra in un più vasto<br />

progetto di ristrutturazione e<br />

ripristino dell’intero complesso<br />

ed<strong>il</strong>izio.<br />

I <strong>lavori</strong> svolti hanno riguardato la<br />

revisione degli intonaci, la<br />

risarcitura delle lacune ed <strong>il</strong><br />

<strong>con</strong>solidamento delle zone<br />

pericolanti.<br />

Sull’intera superficie è stata<br />

realizzata la colletta a stucco<br />

romano, ut<strong>il</strong>izzando materiali<br />

tradizionali analoghi a quelli<br />

originari.<br />

Le coloriture, a base di latte di calce<br />

e terre naturali, sono state<br />

realizzate, dopo aver eseguito<br />

un’accurata campionatura, nelle<br />

cromie originarie sui toni del<br />

mattone e del travertino.<br />

Particolare attenzione è stata posta<br />

nel trattamento dei palombelli<br />

sottogronda e delle pianelle<br />

soprastanti, per le quali si è<br />

proceduto alla pulitura tramite<br />

l’idrolavaggio, la spazzolatura e,<br />

18


dove necessario, la sabbiatura a<br />

secco.<br />

E’ stata poi eseguita la scialbatura<br />

<strong>con</strong> latte di calce e pigmenti naturali<br />

per uniformare l’effetto cromatico.<br />

I palombelli in legno sono stati<br />

trattati <strong>con</strong> prodotti antiparassitari e<br />

successiva spalmatura di mordente.<br />

19


PALAZZO VAINI-CARPEGNA<br />

SEDE DELL’ACCADEMIA<br />

NAZIONALE DI S. LUCA ROMA<br />

Lavori di restauro dei prospetti del<br />

portico e del portale borrominiano<br />

Il Palazzo Vaini-Carpegna, sede<br />

dell’Accademia Nazionale di S. Luca,<br />

è stato edificato fra <strong>il</strong> XVI e XVII<br />

secolo per la famiglia Vaini. I<br />

Carpegna, succeduti alla famiglia<br />

detta, lo fecero ingrandire da<br />

Borromini, cui si deve anche<br />

l’esecuzione del portale esterno a<br />

<strong>con</strong>clusione del portico.<br />

I prospetti sono caratterizzati da due<br />

tipi di trattamento: cortina <strong>con</strong> finitura<br />

superficiale (prospetto principale e su<br />

via della Stamperia) e intonaco<br />

(prospetti sui cort<strong>il</strong>i e su vicolo<br />

Scavolino).<br />

Le aperture sono <strong>con</strong>notate da mostre<br />

lapidee e/o in stucco.<br />

I LOTTO<br />

RESTAURO DEL PORTALE<br />

D’INGRESSO<br />

Il primo intervento ha riguardato <strong>il</strong><br />

restauro del portale d’ingresso in<br />

travertino e peperino, fortemente<br />

alterato dall’azione degli agenti<br />

atmosferici e dallo smog dovuto al<br />

vicino traffico veicolare.<br />

I <strong>lavori</strong> si sono articolati nel modo<br />

seguente:<br />

pre<strong>con</strong>solidamento del materiale;<br />

pulitura delle superfici <strong>con</strong> acqua<br />

nebulizzata ed impacchi <strong>con</strong> soluzioni<br />

leggermente basiche, rifinitura a<br />

bisturi; <strong>con</strong>solidamento delle parti<br />

decoese; trattamento protettivo ed<br />

equ<strong>il</strong>ibratura cromatica finale <strong>con</strong><br />

preparato a base di latte di calce.<br />

20


II LOTTO<br />

RESTAURO DEI PROSPETTI DEL<br />

CORTILE E PORTICO ESTERNO<br />

I prospetti del cort<strong>il</strong>e hanno richiesto<br />

una revisione generale degli intonaci<br />

ed una operazione di scelta della<br />

cromia da adottare in <strong>con</strong>tinuità <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

colore travertino del portico esterno<br />

(riproposto a seguito di indagini<br />

stratigrafiche).<br />

La tonalità della nuova coloritura, che<br />

allude al colore dei mattoncini, è stata<br />

trovata mediante campionatura<br />

eseguita sul prospetto principale.<br />

Il cornicione di coronamento piuttosto<br />

articolato e degradato, è stato<br />

completamente revisionato ed<br />

integrato nelle parti lacunose.<br />

III LOTTO<br />

RESTAURO DEI PROSPETTI<br />

LATERALI E PORTALE<br />

BORROMINIANO<br />

Rispetto ai prospetti prospicienti <strong>il</strong><br />

cort<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> fronte su via della Stamperia<br />

presentava la peculiarità di essere in<br />

cortina <strong>con</strong> trattamento superficiale,<br />

oltre ad avere alcune mostre e cornici<br />

in peperino.<br />

Il trattamento riservato alle superfici<br />

verticali ha compreso la revisione<br />

generale della cortina, la posa in opera<br />

di colletta a stucco e la coloritura <strong>con</strong><br />

tinta a latte di calce e terre naturali<br />

(non coprente).<br />

Per quanto <strong>con</strong>cerne le superfici<br />

lapidee ed <strong>il</strong> portale borrominiano, la<br />

pulitura è stata realizzata <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

“laser”, tecnica all’avanguardia che<br />

assicura ottimi risultati e rispetto della<br />

superficie lapidea.<br />

Il portale è stato, poi sottoposto ad un<br />

intervento di <strong>con</strong>solidamento e<br />

finitura superficiale.<br />

21


IV LOTTO<br />

SOSTITUZIUONE DEGLI INFISSI<br />

ESTERNI<br />

Lo stato di alterazione piuttosto<br />

avanzato degli infissi ha reso<br />

necessaria la rispettiva sostituzione. Si<br />

è proposta una tipologia di infissi<br />

analoga a quella esistente <strong>con</strong><br />

alcune modifiche richieste dalla<br />

volontà di migliorare la tenuta<br />

all’azione degli agenti atmosferici. In<br />

particolare è stato studiato un disegno<br />

adeguato per gli infissi centinati<br />

dell’ultimo livello, corrispondente<br />

all’area mussale.<br />

Il valore delle opere <strong>con</strong>tenute<br />

all’interno del palazzo ha richiesto<br />

anche la posa di vetri antisfondamento.<br />

2


PALAZZO LAVAGGI<br />

VIA DEGLI UFFICI DEL<br />

VICARIO, 49 - ROMA<br />

Restauro dei prospetti esterni ed<br />

interni, revisione delle coperture<br />

L’edificio si pone in posizione<br />

centrale all’interno della città, nella<br />

via che era antica sede del Cardinale<br />

Vicario.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

I <strong>lavori</strong> si <strong>con</strong>centrano essenzialmente<br />

sulle facciate esterne e su quelle<br />

direttamente prospicienti una piccole<br />

corte interna.<br />

Il prospetto principale si articola in<br />

due piani e piano terreno <strong>con</strong><br />

trattamento a finto bugnato.<br />

Nel piano terreno si apre un semplice<br />

portale in travertino sovrastato da<br />

bal<strong>con</strong>e <strong>con</strong> balaustra lapidea. I piani<br />

superiori sono scanditi da cornici<br />

marcapiano e coronati da cornicione<br />

summitale. Il piano nob<strong>il</strong>e e superiore<br />

sono diversificati dal trattamento delle<br />

aperture: mostre più complesse<br />

decorano <strong>il</strong> primo livello. I prospetti<br />

se<strong>con</strong>dari presentano un trattamento<br />

superficiale più semplice. La<br />

situazione verificata al momento di<br />

inizio <strong>lavori</strong> evidenziava un frequente<br />

distacco degli intonaci, oltre alla<br />

presenza di una tinteggiatura incapace<br />

di seguire <strong>il</strong> partito architettonico<br />

presente nei prospetti.<br />

Inf<strong>il</strong>trazione frequenti di acque<br />

meteoriche denunciavano<br />

l’alterazione e degenerazione del<br />

sistema di copertura. Per quanto<br />

<strong>con</strong>cerne i prospetti i <strong>lavori</strong> di<br />

restauro hanno compreso la revisione<br />

degli intonaci e la reintegrazione delle<br />

23


parti fatiscenti; <strong>il</strong> trattamento<br />

diversificato delle superfici in modo<br />

da distinguere le parti in finto<br />

travertino rispetto alle altre. La scelta<br />

del cromatismo è stata effettuata in<br />

accordo a quanto desunto da indagini<br />

preventive e tenendo <strong>con</strong>to del nob<strong>il</strong>e<br />

<strong>con</strong>testo in cui l’edificio si inserisce.<br />

Un particolare trattamento protettivo è<br />

stato realizzato in corrispondenza<br />

delle cornici e degli aggetti delle<br />

finestre. Le ardesie del cornicione<br />

summitale sono state verificate e<br />

sostituite.<br />

Per quanto <strong>con</strong>cerne le coperture,<br />

oltre alla sostituzione dei canali di<br />

deflusso delle acque si è proceduto<br />

alla scomposizione del tetto ad al<br />

rifacimento di quanto r<strong>il</strong>evato in<br />

<strong>con</strong>dizioni di degrado avanzato.<br />

24


EDIFICIO IN VIA SISTINA N.<br />

118 ROMA<br />

Risanamento ed ordinaria<br />

manutenzione delle facciate<br />

L’edificio, <strong>con</strong> unica facciata sul<br />

fronte stradale, è sottoposto ad una<br />

revisione completa della stessa,<br />

realizzata mediante battitura<br />

dell’intera superficie intonacata ed<br />

accertamento puntuale nei casi in cui<br />

la diagnosi non fosse <strong>con</strong>siderata<br />

univocamente interpretab<strong>il</strong>e.<br />

Lo svolgimento dei <strong>lavori</strong> si è<br />

articolato nelle seguenti fasi:<br />

rimozione degli elementi di<br />

ingombro, privi di funzionalità e<br />

dannosi per l’immagine<br />

d’insieme;<br />

revisione della cornice e<br />

cornicione summitale <strong>con</strong> la<br />

seguente reintegrazione delle<br />

parti lacunose;<br />

sostituzione delle lastre di<br />

ardesia e delle copertine in<br />

peperino;<br />

preparazione e tinteggiatura del<br />

prospetto <strong>con</strong> tinte a base di<br />

latte di calce e terre naturali.<br />

La scelta cromatica è stata eseguita<br />

garantendo <strong>il</strong> rispetto di un <strong>con</strong>testo<br />

tanto significativo quale quello della<br />

via Sistina.<br />

25


EDIFICIO IN VIA DEL FORO<br />

PISCARIO N. 138 – ROMA<br />

Restauro della facciata<br />

Il restauro della facciata dell’edificio<br />

di via del Foro Piscario n. 138 nasce<br />

da una selezione compiuta sugli<br />

immob<strong>il</strong>i del quartiere del centro di<br />

Roma denominato “Ghetto”, oggetto<br />

di un progetto di intervento da parte<br />

del Comune di Roma, che prevedeva<br />

la scelta dell’immob<strong>il</strong>e anche in<br />

funzione della creazione di un<br />

cantiere – scuola. Si è voluto<br />

individuare pertanto un immob<strong>il</strong>e che<br />

potesse essere esemplificativo per<br />

tipologia e finiture e vetustà del<br />

quartiere.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

Il palazzetto scelto è sito a ridosso<br />

dell’area archeologica del Teatro di<br />

Marcello, su cui affaccia <strong>con</strong> un<br />

terrazzino, e poggia su delle murature<br />

di epoca romana. L’edificio stesso si<br />

presume risalga ad epoca medievale.<br />

Nella f<strong>il</strong>osofia del cantiere-scuola si è<br />

voluto far precedere all’intervento<br />

vero e proprio una serie di analisi tese<br />

ad individuare <strong>il</strong> tipo di materiale<br />

ut<strong>il</strong>izzato nella costruzione, <strong>il</strong> suo<br />

stato di degrado e quindi <strong>il</strong> tipo di<br />

restauro da compiere. Lo stesso<br />

r<strong>il</strong>ievo è stato eseguito <strong>con</strong> metodi<br />

computerizzati attraverso i metodi<br />

delle “sezioni sott<strong>il</strong>i”, la “sezione<br />

lucida”, la “termografia”; sono stati<br />

individuati sia le varie stratificazioni<br />

esistenti sui materiali originali<br />

ut<strong>il</strong>izzati e la loro <strong>con</strong>sistenza attuale,<br />

sia le diverse operazioni di<br />

ristrutturazione eseguite sulla facciata,<br />

26


quali chiusura di archi, di un camino,<br />

etc.<br />

In base a queste nozioni, ottenute<br />

quindi tramite metodi non distruttivi e<br />

oggetto di una serie di cartelloni<br />

informativi, è stato eseguito <strong>il</strong><br />

progetto di restauro, che si basa sulla<br />

premessa di <strong>con</strong>servare i materiali<br />

esistenti dovunque sia possib<strong>il</strong>e<br />

operare <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento (anche per<br />

quanto <strong>con</strong>cerne gli intonaci), e di<br />

evidenziare <strong>il</strong> susseguirsi degli<br />

interventi che l’edificio ha subito nei<br />

secoli.<br />

Le stesse lavorazioni eseguite nelle<br />

zone fatiscenti o da reintegrare sono<br />

effettuate per quanto è possib<strong>il</strong>e <strong>con</strong> le<br />

modalità e componenti originali<br />

individuati attraverso le analisi.<br />

27


PALAZZO CIANCARELLI - RIETI<br />

Restauro delle coperture e delle<br />

facciate<br />

L’intervento si presenta come <strong>il</strong><br />

restauro tipico di un palazzetto in<br />

muratura in un centro storico di<br />

pregio.<br />

Le coperture sono state totalmente<br />

disfatte e si è così provveduto al<br />

ripristino dell’orditura principale e<br />

se<strong>con</strong>daria in legno, procurando di<br />

fornirgli un adeguato appoggio nel<br />

cordolo summitale delle murature<br />

perimetrali, e riposizionando poi, in<br />

loco <strong>il</strong> manto di copertura originario;<br />

anche le porzioni di copertura a<br />

terrazza sono state soggette a <strong>lavori</strong> di<br />

rifacimento.<br />

Per le facciate si è proceduto ad una<br />

completa revisione degli intonaci,<br />

eseguendo le integrazioni ed i<br />

<strong>con</strong>solidamenti necessari <strong>con</strong> malte<br />

analoghe a quelle preesistenti per<br />

ottenere <strong>il</strong> massimo della<br />

compatib<strong>il</strong>ità e dell’adesione al<br />

supporto murario; successivamente<br />

sono stati dipinti i prospetti <strong>con</strong><br />

tinteggiature a base di latte di calce e<br />

pigmenti naturali, articolando le<br />

cromie in base alle orditure<br />

architettoniche della facciata.<br />

28


CASE A SCHIERA<br />

VIA VITTORIA, 73 – ROMA<br />

Consolidamento e restauro dell’unità<br />

abitativa e delle coperture<br />

L’intera unità abitativa presentava,<br />

prima del restauro operato, un<br />

generale stato di degrado dovuto alla<br />

mancata manutenzione per un lungo<br />

lasso di tempo.<br />

Si sono resi necessari <strong>lavori</strong> di<br />

<strong>con</strong>solidamento di tutte le strutture<br />

murarie, costruite già in origine <strong>con</strong><br />

tecniche e materiali eterogenei e più<br />

volte rimaneggiate: per rendere alle<br />

murature la necessaria <strong>con</strong>tinuità sono<br />

stati necessari interventi di<br />

rifacimento di tratti a “cuci e scuci”,<br />

l’esecuzione di iniezioni e la<br />

ricucitura di lesioni. Una volta<br />

assicurata la stab<strong>il</strong>ità delle pareti<br />

d’ambito e della spina muraria<br />

centrale si è potuto procedere al<br />

rifacimento dei solai in legno ed al<br />

restauro del tetto, <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

<strong>con</strong>solidamento dell’orditura<br />

principale e la completa revisione di<br />

quella se<strong>con</strong>daria e del manto di<br />

copertura.<br />

Il restauro è stato completato dalle<br />

necessarie opere di ristrutturazione<br />

degli spazi interni e dal restauro della<br />

facciata: sono stati completamente<br />

revisionati gli intonaci, eseguendo<br />

riprese e <strong>con</strong>solidamenti e si è<br />

eseguita la tinteggiatura dei prospetti<br />

nel rispetto delle cromie originali.<br />

Particolare attenzione è stata prestata<br />

a particolari architettonici quali la<br />

riprese delle cornici modanate in<br />

pietra o a stucco , <strong>il</strong> restauro degli<br />

infissi e del portoncino a piano<br />

terreno.<br />

30


VILLA ROSA<br />

VIA DELLE FORNACI 303/315 -<br />

ROMA<br />

Restauro delle facciate e delle<br />

coperture; <strong>lavori</strong> di ristrutturazione<br />

interna<br />

L’edificio denominato V<strong>il</strong>la Rosa è un<br />

tipico v<strong>il</strong>lino dei primi del ‘900,<br />

situato in una bellissima posizione in<br />

via delle Fornaci non lontano dal<br />

Vaticano.<br />

Architettonicamente presenta le<br />

caratteristiche dell’epoca: tetti a falde,<br />

cornici, stucchi, elementi in travertino<br />

a corredo di portoni e finestre;<br />

cornicioni e marcapiani.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

L’edificio presentava al momento<br />

dell’intervento segni di degrado<br />

generalizzato, che interessavano<br />

coperture, intonaci, infissi, elementi<br />

decorativi oltre all’evidente necessità<br />

di ristrutturazione e adeguamento<br />

funzionale dell’interno.<br />

Si è quindi reso necessario un<br />

intervento approfondito che ha<br />

interessato anche l’area del giardino<br />

circostante l’edificio, <strong>con</strong> l’intento, fra<br />

l’altro, anche per poter eseguire una<br />

bonifica delle murature <strong>con</strong> la<br />

realizzazione di un’intercapedine.<br />

Il restauro ha poi interessato anche<br />

l’area del giardino circostante<br />

l’edificio, <strong>con</strong> l’intento, fra l’altro,<br />

anche per poter eseguire una bonifica<br />

delle murature <strong>con</strong> la realizzazione di<br />

un’intercapedine.<br />

Il restauro ha poi interessato le<br />

coperture, che sono state<br />

completamente smantellate e rifatte<br />

dopo la realizzazione di un massetto<br />

di protezione sopra <strong>il</strong> pianellato e <strong>con</strong><br />

31


<strong>il</strong> rifacimento anche dei vari<br />

comignoli esistenti.<br />

Si è quindi fatto l’intervento sulle<br />

facciate la cui tinteggiatura è stata<br />

eseguite <strong>con</strong> tinte a latte di calce.<br />

Anche l’interno sono stati eseguiti<br />

interventi di restauro <strong>con</strong> operazioni<br />

di <strong>con</strong>solidamento e ripristino delle<br />

strutture.<br />

32


Superfici <strong>con</strong> elementi lapidei<br />

33


CHIESA DI S. MARIA DEI<br />

MIRACOLI - ROMA<br />

Lavori di restauro del prospetto<br />

principale e del pronao.<br />

I <strong>lavori</strong> di restauro sono iniziati <strong>con</strong> la<br />

revisione dell’intonaco: sono state<br />

rimosse tutte le parti maggiormente<br />

deteriorate e realizzate le riprese<br />

tramite la rincocciatura, rinzaffo a più<br />

strati e, dove necessario, per garantire<br />

una migliore tenuta al supporto, sono<br />

state inserite scaglie di laterizio,<br />

chiodi e f<strong>il</strong>o di ferro ricotto.<br />

La tinteggiature delle superfici, previa<br />

adeguata preparazione, è stata<br />

realizzata <strong>con</strong> tinta a latte di calce e<br />

terre naturali, seguita da una velatura<br />

finale resa necessaria per armonizzare<br />

la superficie ad intonaco <strong>con</strong> quella a<br />

travertino.<br />

Per <strong>il</strong> pronao costituito da imponenti<br />

colonne <strong>con</strong> capitelli corinzi,<br />

trabeazione e frontone in travertino,<br />

così come per le parti in travertino del<br />

prospetto (lesene e capitelli) sono stati<br />

eseguiti diversi interventi di pulitura a<br />

se<strong>con</strong>do della complessità delle forme<br />

architettoniche dei manufatti ed al<br />

loro stato di <strong>con</strong>servazione:<br />

pulitura <strong>con</strong> acqua nebulizzata<br />

pulitura <strong>con</strong> impacchi di polpa di<br />

cellulosa imbevuti in soluzioni<br />

d<strong>il</strong>avanti quali AB57<br />

pulitura <strong>con</strong> microsabbiatrici<br />

caricate all’ossido di alluminio<br />

pulitura <strong>con</strong> l’uso di bisturi o del<br />

vibroincisore manuale per la<br />

rimozione delle stuccature<br />

fatiscenti.<br />

Nello stesso modo sono state trattate<br />

le statue poste sopra la copertura del<br />

pronao.<br />

Si è proceduto al <strong>con</strong>solidamento ed<br />

al restauro delle lesioni tramite barre<br />

34


di vetroresina, alla ricostruzione delle<br />

parti mancanti uguali per dimensione<br />

e forma a quelle originarie, alla<br />

stuccatura delle fratture e dei giunti<br />

<strong>con</strong> malte idrauliche<br />

opportunatamente selezionate per<br />

tenere <strong>con</strong>to dei materiali originari e<br />

della coloritura del travertino.<br />

Infine è stato eseguito un trattamento<br />

protettivo delle superfici e la<br />

calibratura cromatica tramite velature<br />

a calce e terre naturali.<br />

Per quanto <strong>con</strong>cerne la copertura del<br />

pronao, l’intervento si è basato sul<br />

rifacimento del manto di tetto, del<br />

sottofondo e dello strato di<br />

impermeab<strong>il</strong>izzazione, eliminando<br />

così i problemi di umidità e di<br />

inf<strong>il</strong>trazioni presenti nell’intradosso<br />

del pronao.<br />

I <strong>lavori</strong> hanno compreso <strong>il</strong> restauro<br />

dei tre portoni d’ingresso alla chiesa<br />

<strong>con</strong> massellatura delle parti<br />

ammalorate, stuccatura, sverniciatura<br />

alla fiamma e verniciatura <strong>con</strong> smalti<br />

ad olio e la sistemazione dei gradini<br />

esterni di accesso alla chiesa<br />

procedendo alla rimozione e al<br />

riposizionamento delle lastre<br />

s<strong>con</strong>nesse.<br />

35


COMPLESSO MONUMENTALE<br />

DI MONTE CAVALLO – PIAZZA<br />

DEL QUIRINALE ROMA<br />

Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo<br />

Il gruppo decorativo che si trova nella<br />

piazza del Quirinale è stato <strong>con</strong>cepito<br />

della lunga via Pia, attualmente<br />

costituita da via del Quirinale e da via<br />

Venti Settembre.<br />

E’ costituito dai due colossi dei Di<br />

oscuri che frenano i rispettivi cavalli.<br />

Provenienti dalle terme di Costantino,<br />

le statue, copie di età imperiale<br />

romana di originali greci del V secolo<br />

a.c., erano rivolte fino al 1589 verso<br />

l’attuale palazzo della Consulta, in<br />

quell’anno Sisto V le restaurò e le<br />

fece trasportare nella nuova posizione,<br />

ponendovi in mezzo una piccola<br />

fontana alimentata dall’acquedotto<br />

Felice, ut<strong>il</strong>izzandoli come uno dei<br />

capisaldi della sua struttura viaria.<br />

Bernini studiò una diversa<br />

sistemazione, immaginandoli<br />

incoronati dentro un arco trionfale <strong>con</strong><br />

una più grande fontana; ma solo <strong>con</strong><br />

Pio VI, che fece orientare le statue<br />

<strong>con</strong> i cavalli <strong>con</strong> i cavalli divergenti<br />

verso <strong>il</strong> Quirinale per poter ergere al<br />

centro l’obelisco proveniente dal<br />

mausoleo di Augusto, e in seguito <strong>con</strong><br />

Pio VII che commissionò una nuova<br />

fontana si raggiunse la sistemazione<br />

attuale.<br />

I <strong>lavori</strong> di restauro di tale complesso<br />

monumentale si inquadrano in un più<br />

vasto progetto di riqualificazione<br />

urbana prevista per <strong>il</strong> grande Giub<strong>il</strong>eo<br />

del 20, che vede coinvolti diversi<br />

elementi della piazza tra i quali anche<br />

le ex Scuderie del Quirinale.<br />

L’intervento ha riguardato <strong>il</strong><br />

pre<strong>con</strong>solidamento, la pulitura e la<br />

protezione finale degli elementi<br />

37


lapidei, costituiti dal grande<br />

basamento e dai due Di oscuri <strong>con</strong> i<br />

loro cavalli.<br />

Alcune parti presentavano fenomeni<br />

di disgregazione e decoesione del<br />

materiale, che <strong>con</strong> trattamenti<br />

specifici sono stati arginati, depositi<br />

superficiali ed incrostazioni sono stati<br />

eliminati <strong>con</strong> trattamenti successivi di<br />

pulitura quali lavaggi <strong>con</strong> acqua<br />

nebulizzata, impacchi di polpa di carta<br />

imbevuti in soluzioni d<strong>il</strong>avanti (AB<br />

57), uso di bisturi o di vibroincisore<br />

manuale, microsabbiature <strong>con</strong> l’ossido<br />

di alluminio; particolare impegno<br />

hanno richiesto delle grandi macchie<br />

provocate dagli scoli di elementi in<br />

bronzo applicati sull’obelisco<br />

centrale.<br />

Si è poi provveduto al parziale<br />

rifacimento della copertina in<br />

cocciopisto posto a protezione del<br />

basamento, e della sua equ<strong>il</strong>ibratura<br />

cromatica in rispetto dell’intero<br />

gruppo decorativo.<br />

38


MERIDIANA E CRATERE –<br />

GIARDINI DEL QUIRINALE<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo<br />

Nei giardini del Quirnale, situati di<br />

fronte alla palazzina della Coffe<br />

House si trovano la splendida<br />

Meridiana e <strong>il</strong> Cratere in marmo.<br />

I due manufatti presentavano degradi<br />

di genere diverso, la Meridiana era<br />

interessata da fenomeni di<br />

disgregazione del materiale lapideo e<br />

dalla presenza di muschi e licheni ma<br />

risultava nel suo insieme integra ed<br />

omogenea.<br />

Il Cratere invece era caratterizzato da<br />

parti lacunose e da rifacimenti<br />

in<strong>con</strong>grui realizzati <strong>con</strong> malte a base<br />

di cemento localizzate soprattutto<br />

nella parte del basamento; <strong>il</strong> vaso<br />

risultava più integro ed <strong>il</strong> materiale<br />

lapideo in buono stato di<br />

<strong>con</strong>servazione.<br />

Gli interventi si sono basati su una<br />

fase preliminare finalizzata alla<br />

mappatura della superficie dei due<br />

manufatti, tale da localizzare i diversi<br />

trattamenti di restauro.<br />

Per la Meridiana si è proceduto <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

pre<strong>con</strong>solidamento della pietra, la<br />

pulitura tramite acqua nebulizzata,<strong>il</strong><br />

trattamento <strong>con</strong> idonei biocidi, <strong>il</strong><br />

<strong>con</strong>solidamento e la protezione finale<br />

<strong>con</strong> l’uso di esteri all’acido salic<strong>il</strong>ico.<br />

Mentre per <strong>il</strong> Cratere si è proceduto<br />

rimuovendo tutte le stuccature e i<br />

rifacimenti cementiti, risarcendo le<br />

lacune <strong>con</strong> malte appropriate e<br />

ricostruendo le parti mancanti,<br />

analoghe per forma a quelle<br />

originarie.<br />

39


E’ stata poi eseguita la stuccatura del<br />

materiale lapideo e sono stati<br />

sostituiti i perni in ferro ossidati <strong>con</strong><br />

nuovi in acciaio inox.<br />

Anche in questo caso sono stati<br />

eseguiti i <strong>con</strong>sueti trattamenti di<br />

pre<strong>con</strong>solidamento, pulitura e<br />

protezione finale, ed, inoltre è stata<br />

eseguita una scialbatura a latte di<br />

calce e pigmenti naturali per<br />

equ<strong>il</strong>ibrare cromaticamente i<br />

rifacimenti in stucco <strong>con</strong> le parti<br />

lapidee.<br />

40


FONTANA SECCA<br />

CAMPAGNANO (ROMA)<br />

Lavori di <strong>con</strong>solidamento e pulitura<br />

dei materiali lapidei<br />

Nel centro storico del comune di<br />

Campagnano, oltre <strong>il</strong> Municipio ed <strong>il</strong><br />

Duomo del paese su di un lato di una<br />

piazzetta si trova la Fontana Secca,<br />

oggetto dell’intervento di restauro.<br />

La fontana, del XVI secolo, presenta<br />

una struttura ad edicola ed è costituita<br />

da elementi in peperino e da parti in<br />

muratura ed intonaco.<br />

Un’architettura in miniatura curata nei<br />

particolari delle modanature, delle<br />

cornici, dei p<strong>il</strong>astri e delle centine che<br />

costituis<strong>con</strong>o la strutture portante di<br />

tale manufatto.<br />

Lo stato di abbandono e di incuria in<br />

cui si trovava, avevano comportato <strong>il</strong><br />

totale dissesto degli elementi in pietra<br />

e del corpo murario.<br />

Le inf<strong>il</strong>trazioni d’acqua e le piante<br />

che abbondanti le crescevano sopra<br />

<strong>con</strong>tribuivano ad arrecare danno alla<br />

struttura.<br />

Si è così provveduto allo smontaggio<br />

degli elementi lapidei, alla loro<br />

catalogazione ed accantonamento in<br />

luogo riparato.<br />

Prima di intervenire <strong>con</strong> i <strong>lavori</strong> è<br />

stata prodotta una documentazione<br />

fotografica ed un r<strong>il</strong>ievo critico<br />

riportante fedelmente la situazione di<br />

dissesto.<br />

Durante la fase dello smontaggio sono<br />

state eliminate le grappe e le cuciture<br />

in ferro che a causa del loro<br />

rigonfiamento provocavano lesioni al<br />

materiale lapideo; le tamponature in<br />

laterizio e le volte sono state rimosse<br />

manualmente.<br />

Ricreata una solida struttura muraria e<br />

la volta in muratura, <strong>con</strong> <strong>il</strong> parziale<br />

41


iut<strong>il</strong>izzo del materiale proveniente<br />

dallo smontaggio, è stata eseguita la<br />

riequ<strong>il</strong>ibratura degli elementi lapidei<br />

non smontati e sono state invece<br />

riposizionate le parti precedentemente<br />

rimosse.<br />

Avendo garantito la tenuta statica si è<br />

poi proceduto all’intervento di<br />

pulitura e protezione degli elementi<br />

lapidei lapidei tramite idrolavaggio,<br />

spazzolatura, microsabbiatura<br />

all’ossido di alluminio, impacchi di<br />

polpa di carta imbevuti <strong>con</strong> soluzioni<br />

d<strong>il</strong>avati quali AB57, stuccatura delle<br />

giunture, protezione finale ed<br />

equ<strong>il</strong>ibratura cromatica mediante<br />

scialbatura <strong>con</strong> latte di calce, terre e<br />

Primal.<br />

Come ultimo intervento sono sati<br />

posizionati dei colonnotti in travertino<br />

ed è stata realizzata una<br />

pavimentazione <strong>con</strong> sampietrini per<br />

creare, nell’intorno, un’area di rispetto<br />

e di protezione alla fontana.<br />

42


SEDE DELLA BANCA D’ITALIA<br />

VIA NAZIONALE - ROMA<br />

Lavori di restauro dei prospetti<br />

esterni<br />

L’edificio Koch della Banca d’Italia<br />

risulta caratterizzato da un’estesa<br />

superficie lapidea del prospetto<br />

principale e da superfici a finto<br />

travertino negli altri fronti.<br />

L’intervento compiuto ha reso<br />

necessario calibrare i risultati ottenuti<br />

<strong>con</strong> le tecniche esecutive richieste<br />

rispettivamente dalla pietra e<br />

dall’intonaco. Sono stati eseguiti<br />

saggi di pulitura e di calibratura<br />

cromatica.<br />

Le lavorazioni eseguite sul prospetto<br />

principale possono essere così<br />

riassunte: pre<strong>con</strong>solidamneo delle<br />

superfici; pulitura <strong>con</strong> acqua<br />

nebulizzata ed impacchi <strong>con</strong> soluzioni<br />

tipo AB 57; <strong>con</strong>solidamento di alcune<br />

porzioni; protezione fi nale; patinatura<br />

<strong>con</strong> composto a base di calce.<br />

Sul bugnato del basamento si è dovuta<br />

integrare l’operazione di pulitura per<br />

la notevole presenza di incrostazioni<br />

dovute alle smog.<br />

Gli elementi decorativi del cornicione<br />

summitale e delle mostre sono stati<br />

rifiniti <strong>con</strong> bisturi.<br />

Per quanto <strong>con</strong>cerne le superfici<br />

intonacate, a seguito della pulitura,<br />

sono state fatte delle prove di resa<br />

estetica (anche a distanza) l’effetto del<br />

finto travertino, ottenuto mediante<br />

scialbatura e trattamento di finitura<br />

manuale <strong>con</strong> la pezza.<br />

43


CHIESA DI S. ANDREA AL<br />

QUIRINALE<br />

VIA DEL QUIRINALE - ROMA<br />

Restauro del prospetto principale,<br />

prospetti laterali, del tamburo e<br />

coperture<br />

La chiesa di S. Andrea al Quirinale è<br />

un capolavoro del Bernini, che la<br />

eresse tra <strong>il</strong> 1658 e <strong>il</strong> 1671, in<br />

collaborazione <strong>con</strong> <strong>il</strong> De Rossi, al<br />

posto di una primitiva chiesa<br />

omonima.<br />

Il card. Cam<strong>il</strong>lo Pamph<strong>il</strong>i,<br />

committente dei <strong>lavori</strong>, destinò la<br />

chiesa e <strong>il</strong> <strong>con</strong>vento annesso al<br />

Noviziato della Compagnia di Gesù.<br />

Il prospetto, interamente in travertino,<br />

è caratterizzato da un protiro a linea<br />

curva.<br />

L’interno è a pianta ellittica<br />

trasversale, <strong>con</strong> cappelle annesse ed<br />

apparato decorativo molto ricco.<br />

La chiesa, posta lungo <strong>il</strong> rett<strong>il</strong>ineo<br />

della via del Quirinale, è visivamente<br />

<strong>con</strong>nessa <strong>con</strong> altri capo<strong>lavori</strong> quali <strong>il</strong><br />

S. Carlino del Borromini.<br />

PRONTO INTERVENTO<br />

L’operazione di Pronto Intervento<br />

<strong>con</strong>dotta sul manufatto si identifica<br />

<strong>con</strong> la sistemazione e restauro del<br />

portale posto a destra del prospetto<br />

principale della chiesa.<br />

I <strong>lavori</strong> compiuti possono essere<br />

distinti nelle seguenti categorie:<br />

1. restauro della cornice che<br />

inquadra <strong>il</strong> portale, comprensivo<br />

di rifacimento delle parti<br />

degradate;<br />

2. restauro delle due ante lignee e<br />

revisione della ferramenteria<br />

relativa.<br />

45


La procedura seguita comprende<br />

l’asportazione dei residui pittorici<br />

delle ridipinure, l’integrazione di parti<br />

mancanti e <strong>con</strong>seguenti finiture.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

Il restauro del prospetto della chiesa<br />

affronta <strong>il</strong> problema del trattamento di<br />

superfici in travertino di particolare<br />

pregio, esposte alla ripetuta azione<br />

degradante dei gas di scarico delle<br />

autovetture.<br />

Un tale stato di fatto comporta la<br />

necessità di vagliare, a se<strong>con</strong>da dei<br />

casi, la metodologia di intervento più<br />

opportuna.<br />

La natura complessa delle sintassi<br />

architettonica barocca influisce,<br />

infatti, sulla determinazione di<br />

particolari zone di accumulo del<br />

degrado, in cui <strong>il</strong> semplice lavaggio<br />

<strong>con</strong> acqua nebulizzata risulta<br />

insufficiente a rimuovere l’alterazione<br />

subita .<br />

L’intervento si è basato, dunque, su di<br />

una fase preliminare di studio,<br />

finalizzata alla individuazione di una<br />

mappatura della superficie lapidea,<br />

che rispondesse all’applicazione dei<br />

seguenti trattamenti (da interpretare<br />

quali semplici o composti):<br />

a) pulitura <strong>con</strong> acqua nebulizzata<br />

b) pulitura <strong>con</strong> impacchi di soluzioni<br />

quali Idronal, Desogen, etc.<br />

c) pulitura mediante l’uso di<br />

microsabbiatrice<br />

La fase finale comprende una<br />

omogenea protezione e calibratura<br />

cromatica ottenuta <strong>con</strong> stesura di<br />

calce, terre e Primal.<br />

SECONDO LOTO<br />

Il se<strong>con</strong>do lotto di <strong>lavori</strong> interessa: i<br />

prospetti laterali del tamburo,<br />

46


caratterizzato in finta cortina di<br />

laterizio e dalla presenza di otto<br />

mensoloni disposti simme-tricamente<br />

rispetto alla facciata in travertino; la<br />

copertura a tetto delle cappelle radiali.<br />

Per quanto <strong>con</strong>cerne <strong>il</strong> primo punto si<br />

è proceduto ad una revisione completa<br />

degli intonaci e ad una parziale<br />

reintegrazione degli stessi (laddove lo<br />

stato di <strong>con</strong>servazione fosse giudicato<br />

precario), alla tinteggiatura (previa<br />

apposita ed adeguata preparazione)<br />

delle superfici <strong>con</strong> tinta a latte di calce<br />

e terre naturali ed alla successiva<br />

st<strong>il</strong>atura dei giunti della finta cortina.<br />

I cornicioni sono stati anch’essi<br />

integrati nelle parti mancanti.<br />

L’intervento sulle coperture si è<br />

articolato nella revisione dei singoli<br />

strati costitutivi le stesse, scegliendo<br />

le lavorazioni opportune in ragione<br />

del diverso stato di alterazione<br />

r<strong>il</strong>evato. L’impermeab<strong>il</strong>izzazione è<br />

stata completamente rifatta, mentre<br />

l’analisi dell’orditura lignea ha<br />

verificato un buono stato di<br />

<strong>con</strong>servazione.<br />

47


PALAZZO SCIARRA<br />

VIA DEL CORSO – ROMA<br />

Restauro del portale monumentale<br />

Il portale monumentale di Palazzo<br />

Sciarpa, aperto verso via del Corso,<br />

che veniva tradizionalmente attribuito<br />

a Flaminio Ponzio o ad Antonio<br />

Labacco, risulta invece opera di<br />

Ottavio Torrioni (un architetto di cui è<br />

documentata una <strong>con</strong>tinua ed intensa<br />

attività a Roma tra <strong>il</strong> 160 ed <strong>il</strong> 1657);<br />

a costui si deve anche ascrivere <strong>il</strong><br />

completamento del Palazzo Sciarpa-<br />

Colonna.<br />

Il portale può essere datato <strong>con</strong><br />

sicurezza al 1641 grazie ad una<br />

patente dei Maestri delle Strade che<br />

ne autorizzava la costruzione.<br />

L’elaborazione progettuale del<br />

Torrioni non sarebbe stata originale:<br />

egli avrebbe completato l’edificio,<br />

aggiungendovi <strong>il</strong> portale tratto dai<br />

disegni di un vecchio trattatista,<br />

Antonio Labacco, integrati se<strong>con</strong>do <strong>il</strong><br />

proprio gusto, in una felice ed<br />

originale sintesi di elementi<br />

rinascimentali e barocchi.<br />

Il portale e la ricca bal<strong>con</strong>ata<br />

sovrastante sono interamente<br />

realizzati in travertino, ad eccezione<br />

delle colonnine araldiche sui<br />

basamenti che vennero nel periodo<br />

della Repubblica Romana (1798-9)<br />

(così come tutti i motivi analoghi di<br />

questa facciata e di molti altri palazzi)<br />

e sono state ricostruite in stucco in un<br />

restauro successivo.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

Il portale presentava, prima del<br />

restauro eseguito dalla <strong>Dromos</strong><br />

<strong>restauri</strong> tutti i segni di degrado<br />

48


caratteristici di un manufatto lapideo<br />

esposto all’azione di agenti<br />

inquinanti e sollecitazioni meccaniche<br />

<strong>con</strong>tinue.<br />

Anche ad un primo esame la<br />

superficie appariva ricoperta di croste<br />

nere e in parte d<strong>il</strong>avata; inoltre in<br />

taluni punti <strong>il</strong> degrado aveva<br />

raggiunto livelli tali da far sì che la<br />

pietra “sfarinasse” ad un semplice<br />

tocco ed alcuni elementi della<br />

balaustrata superiore erano s<strong>con</strong>nessi.<br />

L’opera di restauro è stata svolta da<br />

manodopera specializzata nel<br />

trattamento della pietra: si è operata<br />

una pulitura accurata <strong>con</strong> acqua<br />

nebulizzata, spazzole di saggina,<br />

impacchi di AB57 (una soluzione<br />

pulente blandamente alcalina)<br />

veicolato da polpa di cellulosa,<br />

facendo ricorso all’uso della<br />

microsabbiatrice di precisione <strong>con</strong><br />

ossido di alluminio in situazioni di<br />

particolare difficoltà, determinate<br />

tanto dallo stato di <strong>con</strong>servazione del<br />

monumento, quanto dalle sue proprie<br />

linee, caratterizzate da profondi<br />

incavi.<br />

Dove la pietra non presentava più una<br />

superficie compatta si è proceduto ad<br />

un’opera di <strong>con</strong>solidamento<br />

imbibendola <strong>con</strong> composti a base di<br />

s<strong>il</strong>icati per migliorarne l’adesione al<br />

supporti sano.<br />

Si è posto riparo ai leggeri dissesti<br />

verificatisi soprattutto nella porzione<br />

superiore del portale riposizionando<br />

correttamente gli elementi in<br />

questione e stuccandoli <strong>con</strong> una malta<br />

a base di calce e pozzolana.<br />

49


CHIESA DI SS. VINCENZO E<br />

ANASTASIO<br />

FONTANA DI TREVI - ROMA<br />

Lavori di restauro del prospetto<br />

principale e delle coperture<br />

(<strong>lavori</strong> in corso)<br />

Su un più antico edificio sorse questa<br />

ricostruzione barocca, ordinata nel<br />

1650 dal cardinale titolare della chiesa<br />

che era <strong>il</strong> celebre ministro di Francia<br />

Giulio Mazzarino, sic<strong>il</strong>iano di origine<br />

e romano di giovinezza, <strong>il</strong> cui stemma<br />

sta sulla facciata.<br />

E’ opera di Martino Longhi <strong>il</strong> G. <strong>il</strong><br />

quale la arricchì <strong>con</strong> ben diciotto<br />

colonne corinzie che la fecero<br />

soprannominare “<strong>il</strong> canneto”.<br />

L’interno della chiesa è costituito da<br />

un’unica navata <strong>con</strong> una serie di<br />

cappelle laterali; la decorazione di<br />

gusto neoclassico deriva da un<br />

restauro del 1847.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

Superfici lapidee<br />

La facciata, interamente di travertino,<br />

presenta tutti i segni di degrado<br />

caratteristici di un manufatto lapideo<br />

esposto all’azione degli agenti<br />

inquinanti.<br />

Le superfici sono ricoperte da depositi<br />

superficiali a cui si accompagnano<br />

fenomeni localizzati di<br />

alveolizzazione, erosione e croste<br />

nere. L’intervento previsto si<br />

suddivide nelle seguenti fasi:<br />

Pre<strong>con</strong>solidamento delle zone<br />

ammalorate <strong>con</strong> l’uso di esteri<br />

all’acido salic<strong>il</strong>ico e/o resine<br />

acr<strong>il</strong>iche applicate a pennello o ad<br />

iniezione.<br />

50


Pulitura generalizzata delle<br />

superfici <strong>con</strong> acqua nebulizzata e<br />

spazzole di saggina;<br />

per le parti più ossidate si prevede<br />

l’applicazione di impacchi di<br />

polpa di cellulosa additivati <strong>con</strong><br />

AB 57.<br />

Patinatura delle superfici <strong>con</strong><br />

ossidi e solfati in soluzione<br />

Protezione finale.<br />

Coperture<br />

L’intervento prevede lo smontaggio del<br />

manto di copertura e la verifica dello<br />

stato di <strong>con</strong>servazione dell’orditura<br />

primaria e se<strong>con</strong>daria <strong>con</strong> la <strong>con</strong>seguente<br />

sostituzione delle parti ammalorate. E’<br />

inoltre previsto <strong>il</strong> trattamento<br />

antiparassitario delle travature. Verrà<br />

infine realizzato <strong>il</strong> pianellinato, la<br />

spianata di malta e<br />

l’impermeab<strong>il</strong>izzazione e <strong>il</strong> successivo<br />

rimontamento del manto di copertura<br />

51


Superfici a cortina, graffiti e finto<br />

travertino<br />

52


PALAZZO RICCI - ROMA<br />

Lavori di restauro dei dipinti murali,<br />

delle superfici graffite e degli<br />

elementi in travertino dei prospetti<br />

Il palazzo si articola tra via Giulia e<br />

piazza de’ Ricci dove sono le due<br />

straordinarie facciate oggetto dei <strong>lavori</strong><br />

di restauro.<br />

Le facciate sono caratterizzate da<br />

pitture a graffiti di Polidoro da<br />

Caravaggio, eseguite intorno al 1525. I<br />

dipinti monocromi nei secoli<br />

divennero quasi <strong>il</strong>leggib<strong>il</strong>i così che<br />

nell’ottocento furono ridipinti<br />

modificandone i <strong>con</strong>notati originari.<br />

L’intervento di restauro per i <strong>lavori</strong> da<br />

eseguirsi su tali superfici e stato diviso<br />

in due fasi: una riguardante <strong>il</strong> restauro<br />

delle pitture a graffito e <strong>il</strong> trattamento<br />

delle parti lapidee, eseguito da<br />

restauratori dell’impresa diplomati<br />

all’istituto centrale per <strong>il</strong> restauro e<br />

l’altro riguardante <strong>il</strong> rifacimento ed <strong>il</strong><br />

<strong>con</strong>solidamento degli intonaci, delle<br />

cornici, la tinteggiatura, la revisione<br />

delle linee di gronda e dell’impianto di<br />

smaltimento delle acque meteoriche.<br />

Per i graffiti prima di procedere al<br />

restauro sono state eseguite analisi<br />

microstratigrafiche ed analisi del<br />

pigmento, tramite le quali si è<br />

ricostruita la scaletta storica delle<br />

varie riprese effettuate. Con tali dati si<br />

è potuti procedere <strong>con</strong> l’eliminazione,<br />

tramite strumenti di precisione, degli<br />

strati di scialbo e dei rappezzi di<br />

intonaco non compatib<strong>il</strong>i <strong>con</strong><br />

l’originale. Sono stati eseguiti i<br />

<strong>con</strong>solidamenti di profondità <strong>con</strong><br />

53


iniezioni di resine acr<strong>il</strong>iche e<br />

<strong>con</strong>solidamenti della pellicola pittorica<br />

e dei vari strati dell’intonaco <strong>con</strong><br />

iniezioni di malta idraulica. Le<br />

superfici sono state pulite <strong>con</strong> matite in<br />

piuma di vetro, le lacune sono state<br />

stuccate <strong>con</strong> malte opportunamente<br />

selezionate. Una volta ripuliti risultava<br />

evidente <strong>il</strong> monocromatismo ed <strong>il</strong> tono<br />

originario di tali dipinti, <strong>con</strong><br />

appropriate reintegrazioni pittoriche ad<br />

acquerello e velature per la calibratura<br />

cromatica si è riusciti a raggiungere un<br />

immagine unitaria ed omogenea nel<br />

rispetto delle origini di tali opere.<br />

Per quanto riguarda i paramenti<br />

lapidei <strong>il</strong> restauro può essere<br />

suddiviso nelle seguenti fasi di<br />

intervento :<br />

pre<strong>con</strong>solidamento <strong>con</strong><br />

<br />

microiniezioni di appositi leganti,<br />

puliture <strong>con</strong> impacchi di carbonato<br />

di sodio o bicarbonato di ammonio,<br />

puliture meccaniche <strong>con</strong> bisturi e<br />

microsabbiature<br />

alluminio,<br />

all’ossido di<br />

stuccature <strong>con</strong> malte di calce di<br />

grassello stagionato, polvere di<br />

travertino e terre naturali per<br />

accordarsi alla cromia della pietra,<br />

<strong>con</strong>solidamenti e protezione finali.<br />

Dopo tali operazioni è stata realizzata<br />

una velatura finale per raccordare la<br />

variazione cromatica subita dalle<br />

diverse superfici a se<strong>con</strong>do del tipo di<br />

invecchiamento causato dagli agenti<br />

atmosferici.<br />

Per la superficie ad intonaco si è<br />

dovuti procedere <strong>con</strong> l’eliminazione<br />

degli strati di tinta al quarzo plastico,<br />

molto probab<strong>il</strong>mente risalenti ai<br />

<strong>restauri</strong> degli anni settanta, e degli<br />

intonaci a base di cemento, per<br />

realizzare invece un intonaco<br />

tradizionale a base di calce e<br />

54


pozzolana e una colletta a stucco<br />

romano <strong>con</strong> st<strong>il</strong>atura dei giunti per la<br />

realizzazione della finta cortina e del<br />

finto bugnato.<br />

55


BASILICA DI S. MARIA IN<br />

COSMEDIN - ROMA<br />

Lavori di restauro della facciata del<br />

campan<strong>il</strong>e e della Bocca della Verità.<br />

S. Maria in Cosmedin, <strong>con</strong>osciuta<br />

soprattutto per la rotonda pietra<br />

situata nel portico detta “Bocca della<br />

Verità”, è una delle più note chiese di<br />

Roma, caratterizzata da un alto<br />

campan<strong>il</strong>e (34,20 m.) a sette piani del<br />

XII secolo.<br />

La chiesa ebbe origine da una<br />

dia<strong>con</strong>ia (un organismo a carattere<br />

assistenziale istituito dalla Chiesa)<br />

installatasi nel VI secolo nei locali<br />

antichi, dove si ritiene fosse stata la<br />

“statio annonae”, cioè la<br />

sovrintendenza dei rifornimenti dei<br />

viveri della città.<br />

Questo ambiente comprendeva una<br />

grande loggia, probab<strong>il</strong>mente per i<br />

mercanti, posta trasversalmente alla<br />

chiesa attuale.<br />

All’interno di questa si allogò<br />

inizialmente la chiesa ut<strong>il</strong>izzandone<br />

solo una parte.<br />

Nel corso dei secoli successivi furono<br />

eseguiti <strong>lavori</strong> di restauro i <strong>lavori</strong> di<br />

restauro ed ampliamento, a partire dal<br />

secolo VIII in cui, a papa Adriano I, si<br />

devono le dimensioni odierne e la<br />

foggia bas<strong>il</strong>icale; alla fine del secolo<br />

XI Papa Gelasio II iniziò un’opera di<br />

riordinamento <strong>con</strong>tinuata poi nel<br />

secolo XII sotto Papa Callisto II da un<br />

prelato Alfano; nel ‘70 fu apposta<br />

una facciata barocca, eliminata poi<br />

negli ultimi <strong>restauri</strong> fatti alla fine<br />

dell’80 dal Giovenale.<br />

56


L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

L’intervento di restauro della bas<strong>il</strong>ica<br />

ha interessato <strong>il</strong> prospetto principale,<br />

<strong>il</strong> campan<strong>il</strong>e ed <strong>il</strong> portico in cui è<br />

inserita la famosa “Bocca della<br />

Verità”.<br />

Sia <strong>il</strong> prospetto che <strong>il</strong> campan<strong>il</strong>e sono<br />

quasi totalmente in mattoncini a vista<br />

<strong>con</strong> elementi architettonici in<br />

travertino.<br />

La “Bocca della Verità” è anch’essa<br />

in materiale lapideo.<br />

Risalendo gli ultimi <strong>restauri</strong> alla fine<br />

del XIX sec., bas<strong>il</strong>ica e campan<strong>il</strong>e<br />

mostravano <strong>con</strong>sistenti depositi<br />

superficiali, che hanno causato la<br />

microfratturazione di più punti, in<br />

<strong>con</strong>comitanza di fattori meteorici e<br />

degli sbalzi di temperatura.<br />

Da tale stato di fatto si è reso<br />

necessario estendere a tutte le<br />

superfici <strong>il</strong> trattamento di pulitura,<br />

<strong>con</strong>solidamento e protezione.<br />

Da tale stato di fatto si è reso<br />

necessario estendere a tutte le<br />

superfici <strong>il</strong> trattamento di pulitura,<br />

<strong>con</strong>solidamento e protezione.<br />

Particolare cura ha richiesto<br />

l’intervento sulla “Bocca della<br />

Verità”, preliminarmente studiata<br />

mediante analisi non distruttive per<br />

verificare lo stato di fatto ed <strong>il</strong> tipo di<br />

degrado.<br />

A questa fase ha fatto seguito la<br />

pulitura <strong>con</strong> acqua nebulizzata,<br />

l’applicazione di impacchi di polpa di<br />

cellulosa <strong>con</strong> sostanze solventi e <strong>il</strong><br />

<strong>con</strong>solidamento.<br />

Anche <strong>il</strong> pavimento del portico è stato<br />

sottoposto a revisione e pulitura <strong>con</strong><br />

sostituzione degli elementi lapidei<br />

fatiscenti<br />

57


UFFICIO POSTALE, SEDE<br />

CENTRALE DI OSTIA LIDO<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro dei prospetti.<br />

La sede postale di Ostia Lido è un<br />

esempio sicuramente significativo di<br />

architettura <strong>con</strong>temporanea, basto<br />

sull’accostamento di forme<br />

geometriche semplici, di matrice<br />

curva o rett<strong>il</strong>inea.<br />

Una peculiarità dell’edificio è<br />

ri<strong>con</strong>oscib<strong>il</strong>e, poi, nella<br />

giustapposizione di materiali diversi:<br />

mattoncini per le colonne e superfici<br />

verticali, travertino per superfici<br />

orizzontali e verticali, mattoni di<br />

pasta di vetro azzurra per <strong>il</strong><br />

rivestimento di una grande vasca<br />

circolare, rame per i discendenti,<br />

<strong>con</strong>verse, ma anche per i lampioni a<br />

soffitto.<br />

I <strong>lavori</strong> hanno riguardato tutte le<br />

superfici dette.<br />

In particolare si distinguono i seguenti<br />

tipi di intervento:<br />

revisione delle colonne in mattoni<br />

trapezoidali fatti a mano ed<br />

integrazione delle parti mancanti<br />

<strong>con</strong> materiale della medesima<br />

natura; ripresa dei giunti,<br />

equ<strong>il</strong>ibratura cromatica;<br />

pulitura delle superfici in<br />

travertino, previo <strong>con</strong>solidamento;<br />

rimozione delle vecchie<br />

stuccature e trattamenti inadeguati<br />

e nuova finitura; assicurazione<br />

delle lastre <strong>con</strong> perni in acciaio<br />

inox;<br />

smontaggio del rivestimento in<br />

mattoni di vetro della vasca,<br />

rifacimento dell’impermeab<strong>il</strong>izzazione,<br />

nuova posa del<br />

rivestimento <strong>con</strong> sostituzione del<br />

materiale ormai<br />

58


degradato <strong>con</strong> mattoni in vero<br />

appositamente riprodotti sulla<br />

base degli originari;<br />

sostituzione dei canali di scolo e<br />

del rivestimento in rame presente<br />

sulla copertura piana dell’area<br />

circolare sorretta dalle colonne in<br />

mattoncini.<br />

Un’operazione del tu tto particolare è<br />

stata quella realtiva al rifacimento<br />

della statua bronzea presente al centro<br />

della vasca, riprodotta mediante calco.<br />

59


PALAZZO VAINI CARPEGNA,<br />

SEDE DELL’ACCADEMIA<br />

NAZIONALE DI SAN LUCA<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro e <strong>con</strong>solidamento<br />

del prospetto principale, parte del<br />

prospetto su vicolo Scavolino e di una<br />

porzione della copertura.<br />

Il prospetto principale dell’edificio<br />

presentava una cortina irregolare, così<br />

come <strong>il</strong> fronte su via della Stamperia.<br />

Tale caratteristica faceva presupporre<br />

che storicamente la superficie avesse<br />

avuto una sagomatura, a copertura del<br />

paramento a mattoncini.<br />

Dopo aver rimosso le parti interessate<br />

dai riferenti in<strong>con</strong>grui, avvenuti nel<br />

tempo, e dopo aver eseguito una<br />

revisione totale della muratura <strong>con</strong><br />

scarnitura e pulitura <strong>con</strong> getto d’aria<br />

delle lesioni più evidenti, si è<br />

proceduto, dove possib<strong>il</strong>e,<br />

all’integrazione dei mattoni a cuci e<br />

scuci, usando mattoni di recupero o<br />

sim<strong>il</strong>ari per dimensioni e colorazione,<br />

curando in particolar modo le<br />

ammorsature del nuovo paramento col<br />

preesistente e realizzando la stuccatura<br />

dei giunti <strong>con</strong> malta di calce e<br />

pozzolana.<br />

Il trattamento finale è stato realizzato<br />

<strong>con</strong> la sagomatura della superficie, che<br />

uniformando le irregolarità presentate<br />

dall’apparato murario permette<br />

comunque la lettura della pelle<br />

sottostante del prospetto e <strong>con</strong>sente<br />

inoltre di adeguare la facciata<br />

principale al tipo di finitura e al colore<br />

adottato da tutto <strong>il</strong> resto dell’edificio.<br />

I <strong>lavori</strong> riguardanti la copertura, resi<br />

necessari per la presenza di alcune<br />

inf<strong>il</strong>trazioni ris<strong>con</strong>trate nelle sale<br />

espositive della Galleria<br />

dell’Accademia e nei locali annessi<br />

60


destinati a magazzino dei quadri,<br />

hanno riguardato lo smontaggio<br />

completo del manto di tetto, la<br />

realizzazione del nuovo sistema di<br />

isolamento termico, dell’impermeabi_<br />

lizzazione, della posa dei coppi ed<br />

embrici riut<strong>il</strong>izzando in parte quelli<br />

provenienti dal precedente<br />

smontaggio, la sostituzione della linea<br />

di gronda <strong>con</strong> canale e cicogne in rame<br />

e la bonifica della copertura in lastre di<br />

ardesia del cornicione dell’ultimo<br />

piano.<br />

L’imponente cornicione in stucco<br />

sagomato è stato <strong>con</strong>solidato <strong>con</strong> barre<br />

di vetroresina per la legatura al<br />

sottofondo, è stata eseguita la<br />

ricostruzione delle parti mancanti<br />

analoghe, per materiali e forma, alle<br />

preesistenti, ed è stata data una mano<br />

di colletta molto lenta che raccorda le<br />

parti nuove <strong>con</strong> l’intorno.<br />

Per quanto riguarda l’intervento sulle<br />

parti in peperino si è proceduto in<br />

maniera differente a se<strong>con</strong>da dei casi.<br />

In alcune parti <strong>il</strong> peperino risultava<br />

essere molto rovinato, interessato da<br />

fenomeni di decoesione e si<br />

sfaldamento del materiale stsso, quindi<br />

si è deciso di intervenire per la sua<br />

pulitura <strong>con</strong> <strong>il</strong> laser, che è risultato<br />

essere <strong>il</strong> metodo meno intrusivo e<br />

meno dannoso. Nelle parti invece<br />

meglio <strong>con</strong>servate si è proceduto <strong>con</strong><br />

un primo intervento di pulitura tramite<br />

lavaggio <strong>con</strong> acqua nebulizzata e<br />

successivi impacchi imbevuti <strong>con</strong><br />

soluzioni d<strong>il</strong>avanti quali AB57.<br />

Le zone ammalorate sono state<br />

pre<strong>con</strong>solidate per migliorare le loro<br />

caratteristiche fisiche <strong>con</strong> l’uso di<br />

s<strong>il</strong>icato di et<strong>il</strong>e applicato a pennello, le<br />

stuccature fatiscenti sono state rifatte<br />

<strong>con</strong> malta appropriata composta di<br />

calce idraulica, polvere di peperino e<br />

terre colorate.<br />

61


Per calibrare l’effetto cromatico delle<br />

cornici è stata eseguita una patinatura<br />

finale <strong>con</strong> tinta a calce molto fluida<br />

opportunamente pigmentata <strong>con</strong> terre<br />

naturali.<br />

L’aggetto delle cornici superiore delle<br />

finestre è stato protetto <strong>con</strong> lastre di<br />

piombo idoneamente lavorate,<br />

materiale tradizionalmente usato per<br />

quasti scopi che <strong>con</strong> la sua colorazione<br />

grigio scuro bene si armonizza al<br />

peperino di cui sono costituite tali<br />

cornici.<br />

Nella loggia si sono realizzate opere<br />

riguardanti <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento degli<br />

intonaci e degli stucchi esistenti, <strong>il</strong><br />

trattamento superficiale delle<br />

patinature architettoniche eseguito,<br />

come quello preesistente, a stucco<br />

romano e la coloritura finale eseguita<br />

<strong>con</strong> tinte a calce scelta dopo aver<br />

effettuato un attento studio<br />

dell’edificio, del <strong>con</strong>testo e delle<br />

stratigrafie compiute sugli strati di<br />

finitura dell’intonaco.<br />

Lungo la rampa elicoidale si trovano<br />

dei busti marmorei, anche loro oggetto<br />

di opere di restauro, sono stati<br />

revisionati e puliti tramite lavaggio <strong>con</strong><br />

acqua nebulizzata, impacchi di polpa<br />

di cellulosa imbevuti in soluzioni<br />

d<strong>il</strong>avanti quali AB 57, microsabbiatura<br />

effettuata <strong>con</strong> ossido di alluminio e<br />

trattati per la protezione finale <strong>con</strong><br />

s<strong>il</strong>icati di et<strong>il</strong>e.<br />

62


PALAZZO PRIMOLI - ROMA<br />

Lavori di restauro dei prospetti in<br />

cortina di mattoncini e delle superfici<br />

lapidee.<br />

Palazzo Primoli fu costruito nel 150<br />

sulle case medioevali dei Gottifredi e<br />

trasformato e trasformato all’inizio del<br />

X secolo per Giuseppe Primoli da<br />

Raffaele Ojetti che ricostituì le facciate<br />

<strong>con</strong> forme elettriche e ricchezza di<br />

marmi e colonne, dopo lo<br />

sventramento provocato dall’apertura<br />

di via Zanardelli.<br />

Il museo Napoleonico che qui ha sede<br />

assieme alla Fondazione Primoli alla<br />

collezione Praz, fu donato nel 1927<br />

alla città dal <strong>con</strong>te Giuseppe, figlio di<br />

Pietro Primoli e Carlotta Bonaparte.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

L’edificio posto all’incrocio tra piazza<br />

di Ponte Umberto verteva in grave<br />

stato di degrado dovuto principalmente<br />

all’inquinamento atmosferico<br />

(pollusione, ossido di carbonio).<br />

La presenza di croste nere, che<br />

alterando <strong>il</strong> materiale lapideo<br />

provocano distacchi dal substrato che<br />

si presenta disgregato e polverulento, i<br />

depositi superficiali ed i fenomeni di<br />

erosione disgregazione e decoesione<br />

dei materiali rendevano necessario e<br />

urgente l’intervento di restauro.<br />

Essendo l’edificio costituito da<br />

materiali di diversa natura diversa:<br />

serliane sia in marmo che in travertino,<br />

cornici e bugne basamentali in<br />

travertino, lesene, mostre e cornici in<br />

stucco, paramento murario in<br />

mattoncini, esigeva un tipo di<br />

intervento mirato a se<strong>con</strong>da dei casi.<br />

La pulitura effettuata sull’intera<br />

facciata <strong>con</strong> acqua nebulizzata, è stata<br />

63


specificatamente eseguita <strong>con</strong> spazzole<br />

di saggina sulle superfici in mattoni,<br />

<strong>con</strong> impacchi di polpa di carta<br />

imbevuti <strong>con</strong> soluzioni d<strong>il</strong>avanti quali<br />

AB 57 sulle parti in travertino o in<br />

marmo e <strong>con</strong> l’uso del bisturi o di<br />

vibroincisori nei punti più diffic<strong>il</strong>i.<br />

Si è poi proceduto al <strong>con</strong>solidamento<br />

degli elementi maggiormente<br />

deteriorati, ricostruendo le parti<br />

mancanti di cornici, balaustre e<br />

capitelli, ricollocando in opera <strong>con</strong><br />

barre di vetroresina gli elementi<br />

distaccati o pericolanti.<br />

Sono stati inoltre eseguiti dei tasselli<br />

stratigrafici sia sulla cortina in mattoni<br />

che sulle parti ad intonaco per<br />

analizzare gli strati di scialbatura e di<br />

coloritura presenti sulla facciata.<br />

Si è così data una mano di tinta a latte<br />

di calce e terre naturali, seguita da una<br />

velatura ad acqua di calce e pigmenti<br />

per ottenere nel complesso n effetto<br />

vibrante delle parti trattate.<br />

Per la cortina è stata realizzata una<br />

scialbatura <strong>con</strong> latte di calce, primal e<br />

terre naturali <strong>con</strong> <strong>il</strong> duplice scopo di<br />

proteggere ed uniformare <strong>il</strong> livello<br />

cromatico dell’intera superficie.<br />

Il cornicione dell’ultimo piano ha<br />

subito un intervento particolare, in<br />

quanto pur essendo in stucco è stato<br />

trattato come fosse pietra, procedendo<br />

<strong>con</strong> operazioni di pulitura stuccatura<br />

delle lesioni e scialbtura finale,<br />

soluzione adottata nell’ottica di un<br />

restauro che mira ad evidenziare e non<br />

a mascherare la differenza tra la vero<br />

marmo o travertino e quello “finto”<br />

realizzato in stucco, senza per questo<br />

perdere l’ab<strong>il</strong>ità di ottenere <strong>con</strong> lo<br />

stucco effetti materici.<br />

64


EDIFICIO SITO IN VIA QUATTRO<br />

FONTANE -ROMA<br />

Lavori di restauro <strong>con</strong>servativo e<br />

tinteggiatura delle facciate.<br />

Nel complessivo intervento di restauro<br />

dell’immob<strong>il</strong>e, la <strong>Dromos</strong> Restauri si è<br />

occupata della parte riguardante le finiture<br />

esterne, quali intonaci, stucchi e<br />

canalizzazioni per lo smaltimento delle<br />

acque meteoriche.<br />

Nella chiostrina interna sono stati rifatti<br />

completamente gli intonaci, in tutti i loro<br />

doversi strati, ut<strong>il</strong>izzando tecniche e<br />

materiali tradizionali quali calce e<br />

pozzolana.<br />

Per la facciata esterna è stata eseguita la<br />

revisione degli intonaci esistenti, previa<br />

battitura dell’intera superficie per<br />

eliminare le parti pericolanti.<br />

Sono state eseguite le riprese degli stucchi<br />

del cornicione, delle cornici marcapiano e<br />

delle mostre delle finestre.<br />

E’ stata ridata una <strong>con</strong>tinuità formale alle<br />

aperture della parte basamentale, dove più<br />

vetrine avevano stravolto le forme<br />

originarie; è stata ricostruita la bugnatura<br />

basamentale <strong>con</strong> una corretta ripartizione<br />

geometrica delle bugne di intonaco ad<br />

imitazione travertino.<br />

E’ stata eseguita un’equlibratura<br />

cromatica delle facciate, sia interne che<br />

esterne armonizzando le coloriture dei<br />

palombelli sottogronda, degli infissi e<br />

delle superfici intonacate (fondi e<br />

patinature architettoniche).<br />

65


EDIFICIO SITO IN VIA<br />

FONTANELLA BORGHESE<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro delle facciate<br />

esterne.<br />

Entrambi i prospetti su Via Fontanella<br />

Borghese e di Vicolo dell’Arancio,<br />

presentavano, prima dei <strong>lavori</strong> di<br />

restauro, problemi sia al livello<br />

strutturale per la muratura portante sia<br />

a livello superficiale per gli strati<br />

dell’intonaco, della colletta e delle<br />

tinteggiature.<br />

Sono stati eseguiti <strong>lavori</strong> di<br />

<strong>con</strong>solidamento della struttura muraria,<br />

dove per restituirle la necessaria<br />

<strong>con</strong>tinuità sono stati realizzati<br />

interventi di rifacimento a “cuci e<br />

scuci”, iniezioni <strong>con</strong> apposite resine e<br />

la ricucitura di lesioni <strong>con</strong> apposite<br />

resine e la ricucitura delle lesioni <strong>con</strong><br />

barre di acciaio ad aderenza<br />

migliorata.<br />

Sono poi state <strong>con</strong>solidate le porzioni<br />

di intonaco che risultavano distaccate<br />

tramite microiniezioni di malta<br />

idraulica e barrette di vetroresina, sono<br />

state riprese le parti mancanti, è stata<br />

realizzata la colletta di finitura <strong>con</strong> la<br />

st<strong>il</strong>atura dei giunti per simulare i<br />

mattoncini così come si presentava<br />

originariamente.<br />

Sono state riprese le cornici delle<br />

finestre e dei marcapiani, <strong>il</strong> cornicine<br />

sommatale ricostruendo le parti<br />

mancanti analoghe per forma e<br />

materiali a quelle originarie; per gli<br />

elementi in stucco, quali ornamenti<br />

floreali a lato delle finestre, colombe,<br />

stelle e fasci del cornicione e i dentelli<br />

delle modanature, sono stati eseguiti<br />

degli stampi in lattice, gli elementi<br />

riprodotti fuori opera <strong>con</strong> materiali<br />

6


tradizionali, sono stati posizionati <strong>con</strong><br />

barre in vetroresina e rifiniti in loco.<br />

Le parti in travertino, tra cui <strong>il</strong><br />

basamento bugnato e <strong>il</strong> bal<strong>con</strong>e al<br />

primo piano, sono state restaurate<br />

tramite un ciclo di puliture adeguate,<br />

stuccature delle lesioni, ricostruzione<br />

delle parti mancanti e protezione finale<br />

<strong>con</strong> Paraliod.<br />

Il restauro è stato completato<br />

sostituendo le ardesie dei cornicioni, le<br />

canale e i discendenti in rame,<br />

restaurando le ringhiere in ferro dei<br />

bal<strong>con</strong>i degli ultimi piani <strong>con</strong> prodotti<br />

antiruggine e mano di piombaggine<br />

finale, revisionando e riverniciando<br />

tutte le persiane in legno ed <strong>il</strong> portone<br />

principale su via di Fontanella<br />

Borghese.<br />

Infine è stata realizzata la tinteggiatura<br />

dei prospetti curando in particolar<br />

modo l’effetto cromatico, in modo tale<br />

da accompagnare <strong>con</strong> appropriate<br />

vibrazioni, ottenute tramite apposite<br />

tecniche di tinteggiatura, la st<strong>il</strong>atura<br />

dei giunti eseguita sulla colletta a<br />

stucco ed <strong>il</strong> finto travertino per le<br />

cornici e le parti basamentali.<br />

67


BANCO AMBROSIANO VENETO<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro dei prospetti esterni<br />

e manutenzione delle coperture.<br />

L’edificio è parte integrante di uno<br />

spazio urbano progettato unitariamente<br />

da parte di Arturo Pazzi nella prima<br />

metà del XIX secolo.<br />

I palazzi che compongono <strong>il</strong> largo del<br />

Tritone (tra cui quello in esame) sono<br />

<strong>con</strong>notati da eleganti curve e sono<br />

ispirati alle esperienze proprie della<br />

cultura europea.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

I <strong>lavori</strong> sui prospetti esterni sono stati<br />

preceduti da un’accurata campagna<br />

diagnostica volta a verificare la<br />

composizione materia dei singoli<br />

elementi, l’eventuale successione<br />

stratigrafica, lo stato di alterazione dei<br />

materiali stessi, dai cui risultati è<br />

discesa l’impostazione del progetto di<br />

restauro e manutenzione.<br />

La presenza di strati di tinta al quarzo<br />

plastico ha reso necessario un<br />

trattamento preventivo di pulitura a<br />

mezzo di idrosabbiautura a pressione e<br />

temperatura variab<strong>il</strong>e per poter<br />

intervenire direttamente sulla cortina<br />

in laterizio.<br />

I <strong>lavori</strong> hanno compreso, quindi, la<br />

sig<strong>il</strong>latura e la listatura dei giunti<br />

previa completa asportazione della<br />

malta fatiscente.<br />

Per quanto <strong>con</strong>cerne gli elementi<br />

architettonici intonacati, quali fregi,<br />

modanature, lesene, paraste, ecc. si è<br />

proceduto ad una generale revisione e<br />

ad un intervento puntuale laddove lo<br />

stato di alterazione fosse stato r<strong>il</strong>evato<br />

come molto avanzato.<br />

68


La ripresa di aree lacunose è stata<br />

realizzata mediante formazione di<br />

intonaco ed interposizione di tessuto<br />

non tessuto (curando di garantire la<br />

uniformità del prof<strong>il</strong>o risultante).<br />

Per gli intonaci lisci la procedura<br />

adottata rientra nelle <strong>con</strong>suete<br />

operazioni di revisione ed eventuale<br />

intervento localizzato di ripresa.<br />

Il prospetto dell’edificio presenta<br />

alcuni elementi in materiale lapideo,<br />

fortemente alterati dai depositi dovuti<br />

alla <strong>con</strong>sistente presenza di traffico<br />

veicolare; si è proceduto alla pulitura<br />

<strong>con</strong> ricorso ad impacchi di AB 57<br />

applicati nelle zone <strong>con</strong> incrostazioni<br />

più pertinaci.<br />

Le coperture sono state<br />

completamente revisionate e smontate<br />

in modo da <strong>con</strong>sentire la perfetta<br />

verifica dei singoli elementi ed<br />

inserire pannelli isolanti Isotek a<br />

protezione.<br />

In relazione alla posa in opera di<br />

questi ultimi sono state adottate<br />

tecniche esecutive all’avanguardia.<br />

69


BASILICA DI S. MARIA IN<br />

TRASTEVERE - ROMA<br />

Lavori di restauro e <strong>con</strong>solidamento<br />

del campan<strong>il</strong>e.<br />

Prima delle cosiddette bas<strong>il</strong>iche<br />

minori, la chiesa sarebbe stata fondata<br />

dal ponteficie Calloso I nel III secolo e<br />

sarebbe stata completata nel IV.<br />

Tra gli interventi che seguirono si<br />

distingue quelle del XII secolo iniziato<br />

da Innocenzo II e completato da<br />

Eugenio III, che fece costruire <strong>il</strong><br />

campan<strong>il</strong>e.<br />

Altri <strong>lavori</strong> furono voluti dal card.<br />

Marco Sittico Altemps (XVI secolo);<br />

nel 1702, su progetto di C. Fontana<br />

venne realizzato <strong>il</strong> portico.<br />

Nel prospetto principale la fascia dei<br />

mosaici sembra attribuib<strong>il</strong>e al XIII<br />

secolo.<br />

L’interno, di tipo bas<strong>il</strong>icale, è a tre<br />

navate <strong>con</strong> soffitto ligneo nella<br />

centrale, disegnato dal Domenichino<br />

nel 1617.<br />

I <strong>lavori</strong>, diretti dalla Soprintendenza<br />

per i Beni Ambientali e Architettonici,<br />

si sono <strong>con</strong>centrati sul campan<strong>il</strong>e.<br />

La necessità di assicurare <strong>il</strong> completo<br />

rispetto dei materiali originari e<br />

dell’immagine risultante ha<br />

comportato di operare se<strong>con</strong>do una<br />

tecnica di revisione della cortina<br />

particolarmente blanda.<br />

Dopo una pulitura <strong>con</strong> spazzole<br />

morbide si è passati alla revisione della<br />

cortina mediante ricostituzione della<br />

omogeneità delle malte di pozzolana<br />

<strong>con</strong> sig<strong>il</strong>latura delle cav<strong>il</strong>latura <strong>con</strong><br />

malta di calce, pozzolana e terre<br />

naturali a varia granulometria per<br />

garantire la <strong>con</strong>tinuità formale e dei<br />

70


materiali, ma, <strong>con</strong>temporaneamente<br />

sancire la necessaria distinguib<strong>il</strong>ità<br />

dell’intervento attuale.<br />

L’operazione è stata completata dalla<br />

spugnatura degli impasti e relativa<br />

livellazione, oltrechè dalla pulitura dei<br />

laterizi <strong>con</strong> soluzioni di acqua e<br />

Desogen.<br />

Gli elementi in travertino,<br />

caratterizzati dalla presenza di croste<br />

nere piuttosto compatte, sono stati<br />

puliti <strong>con</strong> impacchi di soluzioni<br />

leggermente basiche.<br />

Le eventuali lacune dovute alla perdita<br />

di materiale, sono state<br />

opportunamente reintegrate laddove<br />

<strong>con</strong>dizioni di funzionalità estetica lo<br />

rendessero necessario.<br />

La copertura a tetto del campan<strong>il</strong>e è<br />

stata revisionata sia nel manto che<br />

nella orditura principale e se<strong>con</strong>daria.<br />

L’orditura principale è stata<br />

opportunamente <strong>con</strong>solidata, la<br />

se<strong>con</strong>daria sostituita data la notevole<br />

precarietà.<br />

71


BASILICA DEI SANTI XII<br />

APOSTOLI - ROMA<br />

Lavori di restauro del Monumento a<br />

Papa Clemente XIV.<br />

Il monumento funebre di Papa<br />

Clemente XIV (1769-1774) corona ed<br />

inquadra la porta della sacrestia della<br />

chiesa dei SS. XII A postoli, a sinistra<br />

del presbiterio.<br />

Il pontefice, che aveva fatto parte dei<br />

frati minori <strong>con</strong>ventuali, viene ritratto<br />

assiso sul trono <strong>con</strong> in capo <strong>il</strong> triregno,<br />

in atteggiamento benedicente, mentre<br />

al di sotto la Temperanza a la<br />

Mansuetudine completano la<br />

composizione: la prima è ritratta in<br />

piedi appoggiata al sacello, la se<strong>con</strong>da<br />

siede <strong>con</strong> aspetto penoso <strong>con</strong> al lato un<br />

agnello.<br />

Il monumento è realizzato in marmo<br />

candido ed è la prima grande opera<br />

romana di Antonio Canova, che vi<br />

lavorò tra <strong>il</strong> 1783 ed <strong>il</strong> 1787. La salma<br />

del papa è però sepol ta altrove, in un<br />

loculo della parete sinistra, indicato da<br />

una lapide e da una lampada accesa.<br />

Il gruppo scultoreo, benché <strong>con</strong>servato<br />

in un interno, necessitava di un<br />

intervento di pulitura e restauro che è<br />

stato realizzato dalla <strong>Dromos</strong> Restauri<br />

<strong>con</strong> l’intervento di maestranze<br />

qualificate e metodi adeguati: per<br />

pulire le superfici lapidee si è fatto<br />

ricorso a lavaggi <strong>con</strong> acqua<br />

nebulizzata, ad impacchi di polpa di<br />

cellulosa per veicolare sulle superfici<br />

da trattare un’apposita soluzione<br />

blandamente alcalina limitando al<br />

massimo l’impiego di mezzi<br />

meccanici, sia pure “soft”, quali la<br />

microsabbaitrice od <strong>il</strong> bisturi.<br />

72


CURIA GENERALIZIA DEI FRATI<br />

CONVENTUALI MINORI - ROMA<br />

Lavori di restauro dei chiostri.<br />

Il complesso <strong>con</strong>ventuale dei SS.<br />

Apostoli si svolge attorno a quattro<br />

cort<strong>il</strong>i di diverse dimensioni, di cui due<br />

sono articolati in veri e propri chiostri<br />

in successione: dall’entrata sulla<br />

piazza SS. Apostoli se ne percepisce la<br />

sequenza legata da un lungo percorso<br />

che diventa, di volta in volta, ingresso,<br />

porticato o andito.<br />

Le armoniose linee rinascimentali<br />

scandite da arcate su colonne in<br />

travertino e gli stemmi di Giuliano<br />

della Rovere da cardinale e da papa<br />

permettono di datare i chiostri fra la<br />

fine del XV e l’inizio del XVI secolo.<br />

Alle pareti d’ambito sono murati<br />

numerosi bassor<strong>il</strong>ievi, targhe <strong>con</strong><br />

iscrizioni e monumenti, fra i quali<br />

spiccano un bassor<strong>il</strong>ievo di scuola<br />

arnolfiana <strong>con</strong> scene della Natività ed<br />

un monumento funebre di ignoto,<br />

collocato qui nel XIX secolo in onore<br />

di Michelangelo Buonarroti.<br />

Il se<strong>con</strong>do chiostro è adornato al<br />

centro da una bella fontana opera di<br />

Domenico Fontana, voluta da Sisto V<br />

che donò al Convento di SS. Apostoli<br />

due oncie di Acqua Felice nel 1589.<br />

Le vicende dei chiostri sono segnate<br />

da manomissioni e trasformazioni, fino<br />

ai <strong>lavori</strong> del 1956, agli interventi sugli<br />

affreschi del 1977 ed al restauro<br />

svolto dalla <strong>Dromos</strong> Restauri per<br />

Telespazio, teso al ripristino di<br />

un’immagine originaria globale del<br />

complesso.<br />

Anche da una semplice elencazione<br />

degli elementi che si trovano nei<br />

chiostri del <strong>con</strong>vento dei SS. Apostoli,<br />

si possono comprendere le diverse<br />

73


modalità di restauro richieste da un<br />

insieme così complesso; si è trattato<br />

infatti di armonizzare gli interventi di<br />

restauro sugli elementi architettonici in<br />

pietra, lisci e modanati, superfici ad<br />

intonaco di pareti e volte, <strong>il</strong> restauro<br />

pittorico e quello delle sculture di<br />

pregio; inoltre si è voluta ripristinare la<br />

pavimentazione in cotto e fasce di<br />

travertino, essenziale per la<br />

comprensione di spazi architettonici<br />

articolati in <strong>con</strong>tinuo dialogo fra spazi<br />

chiusi ed aperti.<br />

La pulitura degli elementi lapidei è<br />

stata eseguita <strong>con</strong> impacchi di AB 57<br />

(una sostanza leggermente alcalina<br />

usata correntemente nel restauro di<br />

sculture e pitture), lavaggi <strong>con</strong> acqua<br />

nebulizzata, spazzole di saggina e <strong>con</strong><br />

la microsabbiatrice. Per le superfici<br />

murarie si è scelto un trattamento<br />

tradizionale, tinteggiandole <strong>con</strong> latte di<br />

calce e pigmenti naturali, nelle tonalità<br />

chiare del mattone.<br />

La <strong>Dromos</strong> Restau ri ha affrontato<br />

anche <strong>il</strong> restauro delle lunette<br />

affrescate, affidando tale compito ad<br />

un gruppo di restauratrici che hanno<br />

eseguito tutte le operazioni necessarie,<br />

dal <strong>con</strong>solidamento delle superfici<br />

dipinte alla reintegrazione pittorica<br />

delle lacune.<br />

74


CURIA GENERALIZIA DEI FRATI<br />

CONVENTUALI MINORI<br />

PIAZZA SS. APOSTOLI - ROMA<br />

Lavori di restauro delle facciate del<br />

<strong>con</strong>vento.<br />

L’intervento di restauro sul complesso<br />

<strong>con</strong>ventuale dei SS. Apostoli non si è<br />

limitato ai chiostri interni, ma si è<br />

esteso alle facciate sulla piazza SS.<br />

Apostoli su via del Vaccaro e piazza<br />

della P<strong>il</strong>otta; esse rivestono un ruolo<br />

urbanistico di primo piano, non solo in<br />

funzione dell’estensione, ma anche<br />

della posizione nodale in cui sono<br />

situate: <strong>il</strong> Convento si situa, infatti,<br />

come l’elemento finale della lunga<br />

quinta urbana che si svolge lungo<br />

piazza SS. Apostoli, comprendente la<br />

facciata della chiesa ed <strong>il</strong> fronte di<br />

palazzo Colonna ed <strong>il</strong> suo prospetto<br />

laterale costituisce uno dei lati di<br />

piazza della P<strong>il</strong>otta.<br />

Nella tinteggiatura delle facciate sono<br />

state recuperate le coloriture originarie,<br />

nelle chiare tonalità del mattone<br />

paglierino romano, che ben si<br />

accordano <strong>con</strong> la vicina facciata della<br />

bas<strong>il</strong>ica dei SS. Apostoli; dalla pulitura<br />

sono riemerse le finestre riccamente<br />

modanate e , in generale, tutti gli<br />

elementi lapidei, opportunamente<br />

trattati e <strong>con</strong>solidati, nonché<br />

l’imponente portale di ingresso<br />

fiancheggiato da colonne restituito alla<br />

sua immagine naturale, legata ai<br />

<strong>con</strong>trasti fra le diverse pietre che lo<br />

compongono.<br />

77


BASILICA DI SS. APOSTOLI<br />

PIAZZA SS. APOSTOLI - ROMA<br />

Lavori di restauro della facciata e del<br />

portico della bas<strong>il</strong>ica.<br />

La fondazione della bas<strong>il</strong>ica agli<br />

Apostoli F<strong>il</strong>ippo e Giacomo risale alla<br />

se<strong>con</strong>da metà del VI secolo; sorta in un<br />

punto nodale dalla città, essa <strong>con</strong>serva<br />

a tutt’oggi l’impianto bas<strong>il</strong>icale<br />

originario, nonostante i numerosi<br />

<strong>restauri</strong> cui è stata sottoposta.<br />

L’aspetto attuale è infatti <strong>il</strong> frutto della<br />

sovrapposizione di interventi<br />

successivi e, pur tralasciando i <strong>restauri</strong><br />

più antichi, sui quali si <strong>con</strong>servano<br />

notizie frammentarie, si possono<br />

enumerare: <strong>il</strong> doppio loggiato in pietra<br />

che prevede la facciata, voluto da<br />

Giuliano della Rovere alla fine del XV<br />

secolo, venne completato alla fine del<br />

XVII secolo dalle finestre barocche e<br />

dal coronamento <strong>con</strong> le statue e la<br />

balaustrata, opera di Carlo Rainaldi. La<br />

chiesa stessa venne riedificata dalle<br />

fondamenta fra <strong>il</strong> 1702 ed <strong>il</strong> 1724 ad<br />

opera di Francesco e Carlo Fontana e<br />

di Niccolò Michetti. Infine la facciata<br />

superiore della bas<strong>il</strong>ica venne<br />

ricostruita nel 1827 grazie al<br />

mecenatismo del Duca Giovanni<br />

Torlonia, su disegno di Giuseppe<br />

Valadier.<br />

Da allora si è più volte sentita la<br />

necessità di intervenire sulla bas<strong>il</strong>ica<br />

per <strong>restauri</strong> ed opere di manutenzione,<br />

in particolare alla fine del XIX secolo,<br />

negli anni ’50 ed infine <strong>con</strong> l’ultimo<br />

restauro portato a termine dalla<br />

<strong>Dromos</strong> Restauri grazie al <strong>con</strong>tributo<br />

di Telespazio.<br />

79


La redazione del progetto è stata<br />

preceduta da accurate ricerche storiche<br />

ed analisi sul luogo volte ad appurare<br />

la facies originaria della bas<strong>il</strong>ica.<br />

L’intervento si presentava di<br />

particolare complessità per <strong>il</strong><br />

sovrapporsi di elementi risalenti a<br />

diverse fasi di costruzione, ma anche<br />

per l’eterogeneità dei materiali di cui la<br />

facciata è composta e per le loro<br />

complesse lavorazioni; ci si è infatti<br />

trovati ad affrontare <strong>il</strong> restauro di<br />

elementi in pietra, marmo, intonaco,<br />

stucco, metallo, esposti ad una<br />

<strong>con</strong>gerie di elementi aggressivi propri<br />

dell’atmosfera inquinata e del degrado<br />

dovuto a mancata o scorretta<br />

manutenzione.<br />

I partiti lapidei sono stati<br />

accuratamente ripuliti dai depositi<br />

superficiali e dalle incrostazioni, e, ove<br />

fosse necessario, <strong>con</strong>solidati,<br />

ristab<strong>il</strong>endo la <strong>con</strong>tinuità delle<br />

superfici <strong>con</strong> stuccature e risarciture<br />

<strong>con</strong> malte <strong>con</strong> caratteristiche fisicochimiche<br />

analoghe al supporto.<br />

Anche per le porzioni ad intonaco e<br />

stucco si è proceduto da prima ad<br />

operazioni di pulitura, <strong>con</strong>solidamento<br />

e ripristino della cosiddetta “superficie<br />

di sacrificio”, pe r riproporre poi le<br />

coloriture originarie sui toni del<br />

mattone paglierino e del travertino <strong>con</strong><br />

l’uso di una tinteggiatura a base di latte<br />

di calce e terre naturali.<br />

80


PALAZZO VOLPI - SANTOVETTI<br />

VIA DEL QUIRINALE - ROMA<br />

Lavori di restauro delle facciate<br />

Il nucleo originario del palazzo Volpi<br />

di Misurata, un tempo Galloppi e più<br />

tardi Santovetti, risale al XVII secolo e<br />

compare in un disegno di Lieven Cruyl<br />

del 165 rappresentante <strong>il</strong> quadrivio<br />

delle Quattro Fontane <strong>con</strong> botteghe al<br />

piano terra e tre ordini di finestre.<br />

L’edificio venne ampliato da<br />

Alessandro Specchi alla fine del ‘60 e<br />

le facciate ricevettero la decorazione<br />

tardo-barocca che le caratterizza,<br />

terminante nel cornicione che oggi<br />

spartisce la facciata, decorato <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

motivo del gallo e della stella ad otto<br />

punte, elementi araldici della famiglia<br />

Galloppi.<br />

A questo stesso intervento risale la<br />

soluzione dello smusso angolare <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

motivo delle ricche aperture<br />

incolonnate che riprendono <strong>il</strong><br />

nicchione della fontana.<br />

Il palazzo attuale comprende anche un<br />

fabbricato costruito su via Quattro<br />

Fontane nel 1893 che venne<br />

incorporato al nucleo originale nel<br />

restauro generale compiuto da<br />

Armando Brasini nel 1926-28; nel<br />

corso di questo intervento si provvide<br />

ad un collegamento scenografico fra i<br />

diversi elementi <strong>con</strong> una serie di<br />

terrazze “a cascata”.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

La <strong>Dromos</strong> Restauri ha studiato ed<br />

eseguito <strong>il</strong> restauro delle facciate<br />

esterne del palazzo nell’ambito di un<br />

più vasto progetto di ristrutturazione e<br />

ripristino dell’edificio.<br />

84


Si è proceduto ad una completa<br />

revisione degli intonaci, risarcendole<br />

lacune ed eseguendo <strong>con</strong>solidamenti<br />

dove necessario.<br />

Le coloriture tradizionali a calce sono<br />

state realizzate nelle cromie originarie<br />

sui toni del mattone e del travertino,<br />

rendendo leggib<strong>il</strong>ità alle strutture delle<br />

varie epoche.<br />

Il restauro si è fina da subito<br />

<strong>con</strong>figurato come qualcosa di più di un<br />

semplice intervento manutentivo; esso<br />

ha infatti richiesto procedure<br />

specifiche e raffinate, per la ripresa e <strong>il</strong><br />

rifacimento di cornicioni, modanature<br />

e fregi; le cornici sono state<br />

rimodellate, ove necessario, <strong>con</strong> l’aiuto<br />

di modini creati sulle porzioni esistenti<br />

e sono stati eseguiti ove necessario,<br />

calchi delle decorazioni originali a<br />

stucco; si è comunque sempre scelto di<br />

procedere se<strong>con</strong>do i metodi<br />

tradizionali, adoperando materiali<br />

analoghi a quelli originari per<br />

assicurare <strong>il</strong> massimo della<br />

compatib<strong>il</strong>ità <strong>con</strong> le strutture<br />

preesistenti.<br />

Si è provveduto al restauro degli<br />

elementi in pietra e marmo, pulendoli,<br />

<strong>con</strong>solidandoli ove se ne presentasse la<br />

necessità e proteggendoli <strong>con</strong> sostanze<br />

specifiche.<br />

85


PONTIFICIA UNIVERSITA’<br />

GREGORIANA<br />

PIAZZA DELLA PILOTTA - ROMA<br />

Lavori di restauro del prospetto<br />

principale.<br />

La sede della Pontificia Università<br />

Gregoriana è opera di Giulio Barluzzi<br />

che ne iniziò la costruzione nel 1927 e<br />

la terminò in tre anni.<br />

L’edificio si sv<strong>il</strong>uppa su due piani, più<br />

<strong>il</strong> pian terreno e <strong>il</strong> mezzanino. E’<br />

composto da un corpo centrale, due<br />

ali laterali e un corpo annesso a due<br />

campate che crea <strong>il</strong> collegamento <strong>con</strong><br />

<strong>il</strong> muro di cinta della V<strong>il</strong>la Colonna su<br />

via della P<strong>il</strong>otta. Il corpo centrale al<br />

piano terreno ha un rivestimento in<br />

travertino bugnato, mentre, <strong>il</strong> primo e<br />

se<strong>con</strong>do piano sono in intonaco<br />

trattato a finto travertino; le sei<br />

paraste ioniche, i cornicioni e gli<br />

stemmi papali sono in stucco.<br />

L’ultimo piano è sormontato da<br />

un’altana <strong>con</strong> un loggiato centrale e<br />

parti angolari in cortina laterizia. Le<br />

ali hanno la parte basamentale a<br />

bugne in travertino bocciardato e <strong>il</strong><br />

primo e se<strong>con</strong>do piano in cortina <strong>con</strong><br />

paraste d’angolo in stucco a finto<br />

travertino.<br />

LO STATO DI<br />

CONSERVAZIONE<br />

L’edificio si trovava in uno stato di<br />

degrado generalizzato. Le superfici<br />

erano ricoperte da depositi superficiali<br />

di varia natura; le parti in travertino<br />

presentavano stati di alveolizzazione e<br />

d<strong>il</strong>avamento oltre a vaste zone <strong>con</strong><br />

croste nere;<br />

86


gli intonaci e le parti in stucco erano<br />

soggetti a numerosi casi di distacco<br />

parziale, e in alcune zone totale, dal<br />

supporto; la cortina laterizia<br />

presentava stati di erosione della<br />

malta tra i giunti e macchie nere in<br />

corrispondenza delle cornici delle<br />

finestre e del cornicione.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

Superfici lapidee<br />

La pulitura delle superfici<br />

lapidee è stata eseguita <strong>con</strong> impacchi<br />

di polpa di cellulosa additivati <strong>con</strong> AB<br />

57, lavaggi <strong>con</strong> acqua nebulizzata e<br />

spazzole di saggina e per le parti più<br />

tenaci <strong>con</strong> l’aus<strong>il</strong>io della<br />

microsabbiatrice. L’intervento viene<br />

<strong>con</strong>cluso <strong>con</strong> l’equ<strong>il</strong>ibratura cromatica<br />

e protezione delle superfici ottenuta<br />

attraverso una patinatura a base di<br />

calce, terre e Primal.<br />

Superfici in cortina laterizia<br />

Dopo un’accurata pulitura <strong>con</strong><br />

spazzole morbide si è proceduto alle<br />

operazioni di revisione della cortina<br />

<strong>con</strong>sistenti nella ricostituzione della<br />

omogeneità delle malte pozzolaniche<br />

<strong>con</strong> la sig<strong>il</strong>latura delle cav<strong>il</strong>lature, e in<br />

alcuni casi delle mancanze, <strong>con</strong> malta<br />

sim<strong>il</strong>e per composizione e<br />

granulometria a quella originaria. Si è<br />

proceduto poi ad un lavaggio <strong>con</strong><br />

soluzioni di acqua e Desogen e ad<br />

un’applicazione di trattamento<br />

protettivo finale.<br />

87


Superfici intonacate a finto<br />

travertino<br />

E’ stata eseguita la revisione degli<br />

intonaci tramite battitura delle<br />

superfici, <strong>con</strong>solidamento delle<br />

porzioni che risultavano distaccate<br />

mediante microiniezioni di malta<br />

idraulica e risarcimento delle lacune e<br />

loro bocciardatura come la superficie<br />

originaria.<br />

Sono state inoltre riprese le cornici<br />

delle finestre, i marcapiani e <strong>il</strong><br />

cornicione sommitale ricostruendo le<br />

parti mancanti <strong>con</strong> strati sovrapposti<br />

di stucco <strong>con</strong> calce, pozzolana e<br />

polvere di marmo e tirati col modine.<br />

I fregi in stucco sono stati restaurati<br />

ricostruendo le parti mancanti negli<br />

apparati decorativi mediante l’uso di<br />

stampi in lattice e riposizionati <strong>con</strong><br />

barre di vetroresina.<br />

E’ stata infine applicata una<br />

scialbatura <strong>con</strong> latte di calce su tutte<br />

le superfici curando l’effetto<br />

cromatico in modo da evidenziare<br />

l’apparato architettonico e decorativo.<br />

8


Superfici interne decorate<br />

89


PALAZZINA DELLA COFFE<br />

HOUSE<br />

PALAZZO DEL QUIRINALE -<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro delle superfici<br />

interne ed esterne.<br />

La palazzina del Coffee House, all<br />

interno dei giardini del Quirinale, e<br />

una architettura di Ferdinando Fuga<br />

che si pone quale tipologia a se,<br />

costituita da una loggia e due corpi<br />

laterali e simmetrici.<br />

L’edificio e preceduto da una terrazza<br />

bicroma in marmo di Carrara e rosso di<br />

Verona (tagliato <strong>con</strong>tro falda).<br />

I LOTTO<br />

Restauro pavimentazione e loggia<br />

La pavimentazione della terrazza<br />

esterna, sottoposta all’azione diretta<br />

degli agenti atmosferici, risultava<br />

essere piuttosto degradata per la<br />

presenza di fessurazioni diffuse e<br />

lacune estese.<br />

Si è proceduto allo smontaggio della<br />

detta pavimentazione, recuperando <strong>il</strong><br />

materiale ancora in buono stato; al<br />

rifacimento del piano di posa e della<br />

impermeab<strong>il</strong>izzazione; quindi alla<br />

nuova posa del marmo <strong>con</strong><br />

integrazione delle parti mancanti <strong>con</strong><br />

nuovo materiale di medesima natura.<br />

All’interno della loggia, previe analisi<br />

<strong>con</strong>oscitive, si è proceduto al restauro<br />

delle superfici verticali eliminando <strong>il</strong><br />

trattamento “spugnato” presente e<br />

proponendo una coloritura “finto<br />

travertino”, che riprendesse <strong>il</strong> lessico<br />

dettato dall’ordine architettonico<br />

esterno (<strong>con</strong>cettualmente <strong>con</strong>nesso <strong>con</strong><br />

l’interno).<br />

90


Si è resa necessaria anche<br />

un’equ<strong>il</strong>ibratura cromatica che<br />

rendesse uniformi superfici intonacate<br />

e lapidee.<br />

Sempre all’interno della loggia si è<br />

adeguato alla normativa vigente<br />

l’impianto elettrico.<br />

II LOTTO<br />

Lavori di restauro della sala sinistra<br />

Le due ali laterali della palazzina,<br />

simmetriche rispetto alla loggia e di<br />

medesima natura, sono arricchite dalla<br />

presenza di dipinti murali, su tela e<br />

stucchi. In questo lotto si è affrontato <strong>il</strong><br />

restauro globale della sala sinistra,<br />

operando sulla pavimentazione, le superfici<br />

verticali e la volta di copertura.<br />

Il pavimento in marmoridea, che<br />

riproduce intarsi lapidei, è stato restaurato<br />

mediante ripresa delle lacune<br />

esistenti <strong>con</strong> medesimo effetto<br />

morfologico e cromatico. Le superfici<br />

verticali, per la complessità del loro<br />

insieme, hanno richiesto operazioni<br />

diversificate riassurmib<strong>il</strong>i nel seguente<br />

elenco:<br />

- pre<strong>con</strong>solidamento della pellicola<br />

pittorica ed eventuale riadesione al<br />

supporto murario;<br />

- pulitura e reintegrazione delle parti<br />

lacunose <strong>con</strong> acquerello e tecnica “a<br />

tratteggio”;<br />

- pulitura delle s uperfici dorate e<br />

rimozione dei trattamenti coprenti<br />

sovrammessi;<br />

- rifacimento di zoccolatura in finto<br />

marmo.<br />

91


III LOTTO<br />

Lavori di restauro della sala sinistra<br />

L’intervento compreso in questo lotto<br />

risulta analogo a quello eseguito nella<br />

sala sinistra, sia per problematiche che<br />

per tipologia di <strong>lavori</strong>.<br />

Una lavorazione particolare ha riguardato<br />

<strong>il</strong> restauro delle porte lignee: un<br />

trattamento coprente aveva, infatti,<br />

cancellato la bicromia verdino - dorata<br />

propria degli infissi. Per questo<br />

motivo, a seguito di saggi stratigrafici<br />

compiuti <strong>con</strong> <strong>il</strong> bisturi si è optato per la<br />

liberazione della coloritura originaria<br />

eseguita da restauratori dell’impresa<br />

diplomati ICR.<br />

IV LOTTO<br />

Restauro della pavimentazione della<br />

loggia, delle sale interrate e<br />

completamento della sala destra<br />

La pavimentazione della loggia. che<br />

riproduce un pavimento in marmoridea<br />

risultava caratterizzata da lacune<br />

riprese <strong>con</strong> malta monocroma.<br />

L’effetto d’insieme risultava poco<br />

omogeneo proprio a causa di questi<br />

inserti. L’intervento ha compreso <strong>il</strong><br />

generale rifacimento della<br />

pavimentazione se<strong>con</strong>do la tecnica<br />

r<strong>il</strong>evata “in loco”. Persa ormai la<br />

tradizione di realizzare pavimentazioni<br />

a marmoridea sono stata svolte varie<br />

ricerche a livello nazionale per trovare<br />

artigiani in grado di eseguire tale<br />

lavoro. Infine un’equipe proveniente<br />

da Venezia ha realizzato <strong>il</strong> completo<br />

rifacimento del pavimento, <strong>con</strong> le<br />

stesse tecniche usate anticamente,<br />

92


endendo così possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong><br />

raggiungimento di un’immagine<br />

figurativa omogenea, riproducendo gli<br />

stessi elementi decorativi uguali per<br />

forma, materiale ed effetto cromatico a<br />

quelli originari.<br />

Per quanto riguarda le sale interrate<br />

coperte a volta, si è proceduto ad una<br />

generale revisione dello stato di<br />

<strong>con</strong>servazione delle stesse dal punto di<br />

vista statico, <strong>con</strong>solidando le volte<br />

tramite posa di rete elettrosaldata,<br />

ancoraggio della struttura esistente <strong>con</strong><br />

tondini in acciaio, alleggerimento dei<br />

rinfianchi, ammorsature alle pareti<br />

perimetrali Si è poi operata una<br />

revisione degli intonaci mediante<br />

battitura manuale e ripresa delle zone<br />

pericolanti e/o lacunose, preparate per<br />

una nuova coloritura a latte di calce. Il<br />

completamento della sala destra ha<br />

previsto le medesime lavorazioni<br />

computate nei lotti precedenti.<br />

93


VASELLA VECCHIA<br />

PALAZZO DEL QUIRINALE -<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro delle superfici<br />

verticali, pavimentazione e volte<br />

decorate.<br />

La Vasella Vecchia era <strong>il</strong> luogo dove<br />

in passato veniva <strong>con</strong>servato tutto <strong>il</strong><br />

vasellame e l’argento del Palazzo,<br />

dove veniva lavato e lucidato prima di<br />

venire adoperato nei saloni principali.<br />

Questa funzione è assolta dalla Vasella<br />

Nuova, mentre quella Vecchia viene<br />

usata come spazio espositivo dei<br />

servizi antichi.<br />

Le prime sale della Vasella sono<br />

attrezzate <strong>con</strong> un grande lavatoio posto<br />

al centro dell’ambiente, ai lati girano<br />

grandi mensole in legno e le pareti<br />

sono rivestite da bellissime maioliche<br />

del secolo scorso.<br />

Il pavimento in cotto di due tonalità<br />

dell’ocra e traf<strong>il</strong>ato a mano, si trovava<br />

al di sotto di una pavimentazione di<br />

cemento; è stato coperto dopo aver<br />

eseguito diversi sondaggi.<br />

L’intervento è <strong>con</strong>sistito nel liberare <strong>il</strong><br />

vecchio pavimento in cotto da quello<br />

soprastante in cemento, nel restaurarlo,<br />

stuccarlo e richiudere le lacune<br />

esistenti, proteggerlo e trattarlo <strong>con</strong><br />

prodotti idonei.<br />

In egual modo si è proceduto nel<br />

restauro delle maioliche; mentre per le<br />

parti ad intonaco delle pareti e delle<br />

volte si è proceduto <strong>con</strong> la revisione ed<br />

<strong>il</strong> rifacimento delle zone ammalorate,<br />

la realizzazione di uno strato di finitura<br />

a stucco e la tinteggiatura finale a<br />

calce.<br />

Sono poi stati restaurati gli infissi di<br />

porte e finestre, le mensole in legno ed<br />

<strong>il</strong> grande lavatoio centrale, di cui è<br />

stato rimesso in funzione <strong>il</strong> vecchio<br />

impianto idrico di acqua calda e<br />

fredda.<br />

94


Nelle sale adiacenti, dove si trovano<br />

alcune scaffalature per l’esposizione<br />

dei servizi, prima di procedere <strong>con</strong> i<br />

<strong>lavori</strong> sono state create delle apposite<br />

protezioni per queste bacheche.<br />

Sono stati smantellati i crontrosoffitti<br />

che nas<strong>con</strong>devano per metà una volta<br />

<strong>con</strong> al centro un dipinto che ripropone<br />

gli stessi motivi di quello esposto nella<br />

sala delle bandiere.<br />

Sopra una metà del dipinto era stata<br />

data una mano di tinteggiatura, è stato<br />

quindi necessario procedere alla sua<br />

rimozione ed ad uniformare questa<br />

parte <strong>con</strong> l’altra che invece presentava<br />

diversi strati di scialbo sovrapposti.<br />

Sono stati eseguiti i <strong>con</strong>solidamenti<br />

necessari per ristab<strong>il</strong>ire la coesione e<br />

l’adesione della pellicola pittorica e le<br />

necessarie reintegrazioni figurative<br />

delle lacune.<br />

Durante lo svolgers i dei <strong>lavori</strong> vi è<br />

stato un dissesto della struttura muraria<br />

in corrispondenza dell’ultima sala<br />

della Vasella Vecchia, <strong>con</strong> l’espulsione<br />

di un brano di intonaco; quest’evento<br />

ha reso necessario di <strong>con</strong>solidamento<br />

sia dell’intonaco di detta sala, in<br />

quanto presentava parti decorate, sia<br />

del muro portante.<br />

Sono stati così effettuati<br />

<strong>con</strong>solidamenti <strong>con</strong> barre in acciaio ad<br />

aderenza migliorata poste se<strong>con</strong>do una<br />

griglia a quin<strong>con</strong>ce su tutta la<br />

superficie muraria, e poste ad incrocio<br />

in corrispondenza dei muri di spina e<br />

delle spallette delle finestre per<br />

ricucire l’intera struttura. Sono inoltre<br />

state eseguite dal basso verso l’alto<br />

fino a saturazione della muratura per <strong>il</strong><br />

<strong>con</strong>solidamento delle malte e della<br />

muratura stessa.<br />

95


VASELLA VECCHIA<br />

PALAZZO DEL QUIRINALE -<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro delle superfici<br />

decorate<br />

II° LOTTO<br />

Il restauro delle superfici affrescate<br />

viene realizzato in diverse fasi:<br />

1. Fase di <strong>con</strong>solidamento e<br />

riadesione dei supporti d’intonaco<br />

alle murature, mediante<br />

microiniezioni armate <strong>con</strong> fibra di<br />

vetro;<br />

2. Riadesione delle superfici dipinte,<br />

in fase di distacco;<br />

3. Sarcitura delle lesioni e/o<br />

microfrattura delle malte;<br />

4. Pulitura delle superfici dipinte<br />

mediante impacchi di acqua<br />

dist<strong>il</strong>lata e, nelle parti ritinteggiate,<br />

mediante rimozione delle tinte <strong>con</strong><br />

bisturi;<br />

5. Reintegrazione delle lacune <strong>con</strong><br />

tinte all’acquarello;<br />

6. Consolidamento strutturale delle<br />

murature lesionate <strong>con</strong><br />

l’applicazione di fasce di fibra di<br />

carbonio e iniezioni armate.<br />

96


PALAZZO VITELLESCHI<br />

TARQUINIA<br />

Lavori di restauro della<br />

pavimentazione in cotto.<br />

Il Palazzo Vitelleschi, splendido<br />

edificio di architettura goticorinascimentale,<br />

venne eretto intorno<br />

alla metà del ‘40 da Giovanni<br />

Vitelleschi, detto <strong>il</strong> “Cardinale di<br />

ferro”.<br />

Alla parte più antica risalgono i due<br />

magnifici finestroni a sesto acuto della<br />

facciata principale, mentre altri<br />

elementi, come <strong>il</strong> timpano triangolare<br />

del portone d’ingresso, fanno pensare<br />

ad interventi successivi.<br />

L’elegante cort<strong>il</strong>e interno, <strong>con</strong> due lati<br />

aperti da un portico, disimpegna alle<br />

varie sale del perimetro e del piani<br />

superiori.<br />

Nel palazzo è allestito <strong>il</strong> Museo<br />

Nazionale Etrusco, fra i più importanti<br />

dell’Italia. Nelle sale del pianterreno<br />

sono esposti diversi sarcofagi, fra cui<br />

quelli delle famiglie Partunus, Polena e<br />

Camna. Al primo piano è custodita<br />

l’elegante scultura rinvenuta sull’Ara<br />

della Regina nella vicina acropoli, i<br />

cavalli alati che ornavano <strong>il</strong> frontone<br />

del tempio. Le vetrine delle sale<br />

adiacenti <strong>con</strong>tengono vario materiale<br />

archeologico del periodo v<strong>il</strong>lanoviano<br />

a quello romano , documentando<br />

l’evoluzione della pittura vascolare<br />

greca ed etrusca nelle sue varie forme.<br />

Al se<strong>con</strong>do piano invece, sono esposte<br />

le pitture di quattro tombe (Triclino,<br />

Bighe, Olimpiadi e Nave) distaccate<br />

negli Cinquanta delle pareti tombali.<br />

98


La <strong>Dromos</strong> Restauri si è occupata del<br />

rifacimento del pavimento in cotto dei<br />

loggiati e del cort<strong>il</strong>e interno di detto<br />

palazzo.<br />

Il cotto traf<strong>il</strong>ato a mano è stato posato<br />

a spina di pesce nei loggiati e in<br />

diagonale nelle restanti parti.<br />

Sono state realizzate varie prove di<br />

integrazione del materiale per ottenere<br />

un cotto uguale a quello originale sia<br />

come impasto che come dimensioni e<br />

colore.<br />

Lo scopo di tale intervento è stato<br />

quello di ricostruire un’immagine<br />

originaria, tale da dare l’impressione<br />

che <strong>il</strong> pavimento fosse in loco sin<br />

dall’antichità; per questo si è realizzato<br />

un trattamento specifico e diverse<br />

prove di lucidature per ottenere la<br />

patina desiderata.<br />

Sono state eseguite, inoltre, diverse<br />

ricerche per trovare un forno che<br />

fornisse mattoni di pasta <strong>con</strong> cromie<br />

diversificate che comprendessero più<br />

variazioni dell’ocra (andando dal<br />

giallo al rosso) per potere riproporre<br />

dei disegni nella pavimentazione <strong>con</strong><br />

mattoni di pasta color giallo e di color<br />

rosso.<br />

9


PALAZZINA URBANO VIII<br />

PALAZZO DEL QUIRINALE<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro dei prospetti, delle<br />

coperture, degli elementi lignei e degli<br />

interni<br />

La Palazzina Urbano VIII è posta<br />

all’interno dei giardini del Quirinale ed<br />

è caratterizzata dalla presenza di<br />

volumi semplici, tra loro <strong>con</strong>giunti in<br />

modo da formare un insieme articolato<br />

su diversi livelli.<br />

I LOTO: RESTAURO DEI<br />

PROSPETI, D ELLE COPER-TURE<br />

E DEGLI ELEMENTI LIGNEI<br />

Il primo lotto di <strong>lavori</strong> ha interessato<br />

l’edificio nel suo complesso,<br />

caratterizzandosi principalmente per<br />

quanto eseguito sugli elementi lignei.<br />

La peculiarità di questi ultimi è quella<br />

di essere <strong>con</strong>notati da decorazioni<br />

sempre in legno e da una particolare<br />

articolazione.<br />

Tra gli elementi restaurati e sottoposti<br />

a reintegrazione si <strong>con</strong>siderano: una<br />

pens<strong>il</strong>ina esterna in stato di degrado<br />

molto avanzato e puntellata; un<br />

cassettonato a rosette; una bifora <strong>con</strong><br />

colonnine tort<strong>il</strong>i.<br />

Si è proceduto allo smontaggio dei<br />

singoli elementi, alla revisione in<br />

laboratorio dello stato di alterazione, al<br />

<strong>con</strong>solidamento delle parti ancora in<br />

buona <strong>con</strong>dizione, al rifacimento di<br />

quelle totalmente degradate.<br />

In seguito alla nuova posa in opera si è<br />

realizzata una equ<strong>il</strong>ibratura cromatica,<br />

in modo da assicurare l’omogeneità<br />

figurativa dell’insieme.<br />

10


Per quanto <strong>con</strong>cerne <strong>il</strong> lambrice ligneo<br />

che accompagna la scala interna si è<br />

operato <strong>il</strong> restauro senza procedere allo<br />

smontaggio dello stesso.<br />

Le coperture sono state tutte<br />

revisionate, previo smontaggio e<br />

cernita del materiale; è stata realizzata<br />

una nuova impermeabi-lizzazione e<br />

sono state cambiate le <strong>con</strong>verse.<br />

I prospetti, anch’essi revisionati, sono<br />

stati tinteggiati <strong>con</strong> tinta a base di latte<br />

di calce e terre naturali.<br />

II LOTO: LAVORI INTERNI<br />

La notevole presenza di acque<br />

all’interno dei locali cantina ha reso<br />

urgente intervenire <strong>con</strong> un’operazione<br />

di bonifica degli ambienti e la<br />

realizzazione di un nuovo pozzetto <strong>con</strong><br />

adeguati scarichi.<br />

L’operazione di spurgo è stata<br />

realizzata <strong>con</strong> una pompa idraulica<br />

tenuta sul posto per vari giorni, quindi,<br />

realizzati i nuovi collegamenti, si è<br />

risanato l’ambiente intervenendo sulla<br />

pavimentazione e sugli intonaci.<br />

101


BANCA D’ITALIA<br />

VIA NAZONALE, 90 – ROMA<br />

Restauro e tinteggiatura del soffitto a<br />

volte del salone della cassa centrale.<br />

Il salone della Banca d’Italia ospitante<br />

gli uffici della cassa centrale risale ai<br />

primi del ‘90 ed è caratterizzato da<br />

rivestimenti in marmo e decorazioni in<br />

stucco.<br />

Il soffitto soprattutto è ricco di fregi<br />

<strong>con</strong> fiori, frutti e mascheroni, che<br />

costituis<strong>con</strong>o tre grandi ovali sul<br />

soffitto e cir<strong>con</strong>dano finestre e spicchi.<br />

Sono stati sottoposti ad un accurato<br />

intervento di <strong>con</strong>solidamento sia<br />

l’intonaco che gli stucchi, procedendo<br />

ad una serie di iniezioni di materiale<br />

<strong>con</strong>solidante.<br />

Successivamente si è intervenuti sui<br />

fregi <strong>con</strong> le operazioni di pulitura<br />

attraverso acqua nebulizzata e<br />

impacchi di polpa di cellulosa e<br />

scialbatura finale.<br />

Gli intonaci sono stati alla fine stuccati<br />

e rasati<br />

102


.<br />

103


PALAZZO LANCELLOTTI -<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro del pavimento<br />

alla veneziana<br />

Palazzo Lancellotti si trova sulla<br />

testata sud di piazza Navona vicino a<br />

Palazzo Braschi e venne costruito per<br />

la famiglia spagnola Torres da Pietro<br />

Ligorio, nel 1560. Il palazzo, assai più<br />

ampio in realtà di quel che non mostri<br />

la facciata, ha una pianta tanto<br />

irregolare da presentare dieci lati e<br />

raggiunge <strong>il</strong> maggior sv<strong>il</strong>uppo sulla<br />

via della Posta Vecchia. I due<br />

prospetti principali sono sulla piazza e<br />

su via della Cuccagna; essi sono<br />

rivestiti da bugnature lisce sulle quali<br />

emergono quelle dei portali e degli<br />

spigoli del pianterreno.<br />

L’interno, soprattutto <strong>il</strong> piano nob<strong>il</strong>e,<br />

ha delle belle sale nella cui<br />

decorazione eccellono i soffitti<br />

intagliati e pavimenti alla veneziana.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

L’intervento di restauro ha interessato<br />

le parti lacunose e logore nonché le<br />

parti rielaborate nel precedente<br />

restauro che mal si accompagnavano<br />

al pavimento originale.<br />

Sono state eliminate tutte le<br />

fessurazioni e demolite le zone<br />

degradate per tutta la profondità<br />

necessaria. Il rifacimento è stato<br />

eseguito <strong>con</strong> materiali tradizionali<br />

quali graniglie e cubetti tagliati a<br />

mano di colore e pezzatura sim<strong>il</strong>e<br />

all’originale.<br />

104


105


Coperture<br />

106


CHIESA DI S. SILVESTRO AL<br />

QUIRINALE - ROMA<br />

Lavori di rifacimento del tetto e<br />

<strong>con</strong>solidamento della struttura<br />

portante del cassettonato.<br />

La Chiesa di San S<strong>il</strong>vestro al Quirinale<br />

viene menzionata già nel 1030 e<br />

denominata in un primo momento in<br />

Caballo successivamente in Arcioni<br />

dall’omonima famiglia. Fu riedificata<br />

nel 1524, e quando realizzarono la<br />

strada di collegamento tra <strong>il</strong> Quirinale<br />

e la nuova via Nazionale, <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

<strong>con</strong>seguente abbassamento di quote e<br />

allargamento stradale, fu demolita<br />

l’originaria facciata cinquecentesca,<br />

parte della navata corrispondente<br />

all’entrata e le prime due cappelle.<br />

L’attuale prospetto a due ordini fu<br />

realizzato, seguendo schemi<br />

cinquecenteschi, dall’architetto Andrea<br />

Busiri Vici tra <strong>il</strong> 1873 ed <strong>il</strong> 1877.<br />

L’interno croce latina e a navata unica<br />

<strong>con</strong> due cappelle per lato, presenta un<br />

importante soffitto del sedicesimo<br />

secolo a lacunari dorato dipinto <strong>con</strong><br />

scene a r<strong>il</strong>ievo.<br />

I <strong>lavori</strong> svolti hanno interessato <strong>il</strong><br />

rifacimento dell’intera copertura della<br />

Chiesa, <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento della<br />

struttura portante <strong>il</strong> cassettonato del<br />

soffitto a lacunari ed <strong>il</strong> suo restauro<br />

artistico.<br />

La struttura del cassettonato a causa<br />

dello stato di <strong>con</strong>servazione dei suoi<br />

elementi lignei, ormai imbibiti<br />

d’acqua, non garantiva più le sue<br />

funzioni portanti.<br />

Il soffitto a lacunari verteva in un<br />

grave stato di dis<strong>con</strong>tinuità statica,<br />

presentando in più punti distacchi e<br />

s<strong>con</strong>nessioni.<br />

107


Il sistema di ancoraggio del<br />

cassettonato alla copertura <strong>con</strong>sisteva<br />

in una serie di elementi lignei che<br />

tramite incastri “a metà legno”<br />

sosteneva le modanature e i lacunari<br />

del soffitto.<br />

Tale sistema, costituito da un<br />

interessante anche se disarticolato<br />

reticolo strutturale, era appoggiato<br />

sulle catene delle capriate,<br />

compromettendone la loro validità<br />

strutturale, facendo lavorare i loro<br />

elementi a compressione invece che a<br />

trazione.<br />

Si è così deciso di <strong>scarica</strong>re <strong>il</strong> peso del<br />

<strong>con</strong>troffitto dalle catene ad un orditura<br />

di travi in legno lamellare, appoggiata<br />

su di un nuovo lamellare, appoggiata<br />

su di un nuovo cordolo di ripartizione<br />

dei carichi.<br />

Sono stati quindi sostituiti tutti gli<br />

elementi strutturali, quali puntoni,<br />

catene o barcarecci, recuperati del<br />

precedente smontaggio.<br />

La copertura è stata completamente<br />

rifatta ut<strong>il</strong>izzando in parte elementi<br />

strutturali, quali puntoni, catene o<br />

barcarecci, recuperati dal precedente<br />

smontaggio.<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> restauro<br />

dell’intradosso del cassettonato si è<br />

proceduto <strong>con</strong> opere di prepulitura,<br />

pre<strong>con</strong>solidamento della pellicola<br />

pittorica, disinfestazione del legname,<br />

<strong>con</strong>solidamento dei supporti in legno,<br />

pulitura delle superfici, stuccatura ed<br />

integrazione pittorica delle lacune.<br />

108


BASILICA DI S. MARIA IN<br />

COSMEDIN - ROMA<br />

Lavori di revisione della copertura<br />

e restauro di superfici decorate.<br />

Questo se<strong>con</strong>do intervento di restauro<br />

ha riguardato <strong>il</strong> rifacimento della<br />

copertura della navata laterale sinistra,<br />

interessata da notevoli inf<strong>il</strong>trazioni<br />

d’acqua discendente che nel tempo<br />

oltre a danneggiare la struttura lignea<br />

delle capriate ha recato ulteriori danni<br />

al <strong>con</strong>trosoffitto ligneo e all’intonaco<br />

all’interno della navata.<br />

E’ stato eseguito <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ievo della<br />

struttura e del <strong>con</strong>trosoffitto,<br />

necessario per avere un quadro esatto<br />

della situazione originaria prima di<br />

poter procedere <strong>con</strong> le operazioni di<br />

smontaggio.<br />

Smontato <strong>il</strong> manto di copertura si è<br />

potuto analizzare lo stato di<br />

<strong>con</strong>servazione degli barcarecci e delle<br />

mezze capriate. Il legno appariva<br />

“spugnoso”, in particolare nel punto di<br />

innesto del puntone <strong>con</strong> la catena, lo<br />

stato di degrado provocato dalle<br />

inf<strong>il</strong>trazioni aveva danneggiato le<br />

capacità portanti della struttura. Si è<br />

così deciso di intervenire <strong>con</strong> la<br />

sostituzione completa sia dell’orditura<br />

primaria che di quella se<strong>con</strong>daria. Le<br />

nuove semicapriate, composte da<br />

puntoni, catene e saettoni sorretti da<br />

mensolotti sagomati, sono state<br />

realizzate sulla base desunta dai<br />

disegni orinali dell’arch. Giovenale e<br />

posate in opera se<strong>con</strong>do lo schema<br />

originario.<br />

Il <strong>con</strong>trosoffitto una volta smontato è<br />

stato <strong>con</strong>solidato e trattato <strong>con</strong> prodotti<br />

per la disinfestazione, le tavole sono<br />

state tutte revisionate, gli spacchi<br />

109


e le lacune sono state richiuse <strong>con</strong><br />

tassellature mentre le parti mancanti<br />

sono state realizzate <strong>con</strong> legname<br />

proveniente da travi antiche della<br />

stessa essenza di quello originario.<br />

La parte decorata del tavolato<br />

costituente <strong>il</strong> <strong>con</strong>trosoffitto è stata<br />

restaurata <strong>con</strong> prodotti appositi a base<br />

di cera naturale ed è stata eseguita la<br />

reintegrazione pittorica delle lacune.<br />

Esternamente si è provveduto al<br />

restauro del paramento murario a<br />

mattoncini <strong>con</strong> un trattamento di<br />

pulitura, <strong>con</strong>solidamento e protezione,<br />

al restauro delle finestre <strong>con</strong> ante in<br />

vetro piombato policromo, alla<br />

sostituzione della linea di gronda <strong>con</strong><br />

canale e discendenti in rame, al<br />

rifacimento delle <strong>con</strong>verse in piombo.<br />

Sul lato opposto della Bas<strong>il</strong>ica, sopra <strong>il</strong><br />

Coro d’Inverno e la Cappella della<br />

Madonna, è stata rifatta la<br />

pavimentazione delle terrazze, per<br />

risolvere i problemi delle inf<strong>il</strong>trazioni<br />

delle acque pluviali che <strong>con</strong>tinuavano<br />

a danneggiare i meravigliosi stucchi<br />

dell’ambiente sottoastante. Si è inoltre<br />

provveduto al restauro del lucernario<br />

in ferro battuto e vetro presente al<br />

centro di una delle due coperture a<br />

terrazzo.<br />

10


LICEO GINNASIO STATALE “E.<br />

Q. VISCONTI”<br />

P.ZZA DEL COLLEGIO<br />

ROMANO - ROMA<br />

Sistema di deflusso delle acque<br />

meteoriche<br />

Il liceo E. Q. Vis<strong>con</strong>ti, primo Liceo<br />

Ginnasio di Roma, è stato fondato<br />

dopo <strong>il</strong> 1870 all’inte rno del palazzo<br />

cinquecentesco del Collegio Romano<br />

(massima istituzione scolastica dei<br />

Gesuiti).<br />

Un primo pronto intervento è stato<br />

eseguito alla costatazione della<br />

fatiscenza del canale di gronda<br />

presente nel prospetto principale.<br />

Le opere hanno compreso <strong>il</strong> diserbo,<br />

l’estirparzione di rampicanti, la<br />

rimozione degli intonaci degradati e la<br />

sostituzione del canale detto.<br />

In <strong>con</strong>comitanza <strong>lavori</strong> si è creduto<br />

opportuno riverificare la collocazione<br />

del tracciato delle antiche vie di<br />

scarico per progettarne un eventuale<br />

loro riuso.<br />

Le indagini <strong>con</strong>dotte mediante <strong>il</strong><br />

ricorso all’uso del georadar hanno<br />

evidenziato la presenza di tubazioni<br />

che corrono ortogonalmente al<br />

ballatoio.<br />

Un se<strong>con</strong>do pronto intervento ha<br />

riguardato l’eliminazione della causa<br />

di inf<strong>il</strong>trazioni presenti sulla angolata<br />

sinistra dell’edificio mediante<br />

rimozione del buttafuori, apertura di un<br />

tratto di pavimento per verifica del<br />

pozzetto ivi presente.<br />

1


CHIESA DI S. MARIA DEI<br />

MIRACOLI<br />

P.ZZA DEL POPOLO - ROMA<br />

Restauro della cupola<br />

La chiesa di S. Maria dei Miracoli<br />

costituisce insieme alla gemella S.<br />

Maria in Montesan to una delle più<br />

belle e famose creazioni prospettiche<br />

barocche, sita all’imbocco del tridente<br />

di Piazza del Popolo.<br />

Le due chiese sorsero per volontà di<br />

Alessandro VII e grazie al<br />

mecenatismo di mons. Gastaldi su<br />

progetto di Carlo Rainaldi, poi<br />

completate dal Bernini.<br />

La chiesa di S. Maria dei Miracoli, a<br />

pianta centrale <strong>con</strong> pronao, sorse nel<br />

1675-79 per ospitare l’immagine<br />

miracolosa della Madonna che era stata<br />

dipinta in un arco intero delle mura.<br />

Per questo motivo prese <strong>il</strong> nome “dei<br />

miracoli”.<br />

Oggi l’immagini, che prima della<br />

costruzione di Rainaldi era in una<br />

chiesetta situata all’imbocco<br />

dell’attuale Ponte Margherita, si trova<br />

sull’altare maggiore sorretta da quattro<br />

angeli marmorei di Antonio Raggi.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

La chiesa è a pianta centrale preceduta<br />

da un pronao e sormontata da una<br />

grande cupola <strong>con</strong> lanternino.<br />

Il restauro, in esecuzione per <strong>con</strong>to<br />

della Soprintendenza ai Beni<br />

Ambientali ed Architettonici di Roma,<br />

deve affrontare problemi che<br />

caratterizzano molti beni monumentali<br />

romani, <strong>con</strong> effetti dovuti sia<br />

all’inquinamento che alla frequente<br />

mancata manutenzione.<br />

12


Il restauro è iniziato dalla cupola <strong>con</strong> la<br />

revisione delle lastre in ardesia di<br />

copertura e <strong>con</strong> la sostituzione di<br />

quelle fatiscenti, interessando poi, sia <strong>il</strong><br />

tamburo che <strong>il</strong> lanternino che corona la<br />

cupola, caratterizzato da elementi<br />

scultorei in travertino.<br />

L’intervento di questa prima fase ha<br />

compreso inoltre un’accurata revisione<br />

degli intonaci del tamburo <strong>con</strong> <strong>il</strong><br />

rifacimento delle parti pericolanti o<br />

mancati e <strong>con</strong> la ripresa degli elementi<br />

architettonici, nonché <strong>il</strong> trattamento<br />

delle superfici in travertino se<strong>con</strong>do le<br />

fasi di <strong>con</strong>solidamento, pulitura e<br />

protezione finale.<br />

Lavori di pulitura della cortina<br />

muraria, regione del manto di<br />

copertura, revisione degli intonaci e<br />

tinteggiatura (prospetto posteriore e<br />

prospetto su Via di Ripetta)<br />

Lo stato di <strong>con</strong>servazione della cortina<br />

ha ha evidenziato tracce di polveri e<br />

particellato molto frequenti,<br />

disgregazione dei giunti di malta di<br />

calce e pozzolana, particolare<br />

<strong>con</strong>centrazione di croste nere nella<br />

zona del cornicione summitale (sempre<br />

in laterizio).<br />

L’intervento ha riguardato la revisione<br />

completa del paramento murario<br />

mediante la pulitura e sig<strong>il</strong>latura dei<br />

giunti, ripresa delle superfici <strong>con</strong><br />

lacune piuttosto <strong>con</strong>sistenti.<br />

La reintegrazione delle malte ha tenuto<br />

<strong>con</strong>to dei materiali originari<br />

direttamente r<strong>il</strong>evati ed analizzati.<br />

Per quanto <strong>con</strong>cerne <strong>il</strong> prospetto su Via<br />

di Ripetta, l’intervento si è basato sul<br />

completo rifacimento dell’intonaco<br />

della parte inferiore della facciata (fino<br />

ad un’altezza di 3.0 ml circa), in<br />

quanto, essendo priva di zoccolatura,<br />

13


isultano frequenti distacchi.<br />

Per <strong>il</strong> restante prospetto si è operata<br />

una revisione completa ed una<br />

eventuale integrazione nelle parti<br />

maggiormente alterate.<br />

La tinteggiatura finale è stata realizzata<br />

<strong>con</strong> tinta a base di latte di calce e terre<br />

naturali ed eseguita <strong>con</strong> una tecnica<br />

che potesse <strong>con</strong>ferire alla quinta un<br />

aspetto vibrante.<br />

La copertura dell’area presbiteriale è<br />

stata sostituita l’impermeab<strong>il</strong>izzazione<br />

avendo cura, poi, nel rifacimento del<br />

massetto, di ricostruire adeguate<br />

pendenze per garantire <strong>il</strong> normale<br />

deflusso delle acque meteoriche.<br />

Lo stato avanzato di degrado<br />

dell’orditura principale di un tetto<br />

se<strong>con</strong>dario ha suggerito <strong>il</strong> rifacimento<br />

dello stesso.<br />

14


EX CHIESA DI S. GIOVANNI IN<br />

AYNO<br />

VIA MONSERRATO, 16 - ROMA<br />

Restauro delle facciate e delle<br />

coperture e <strong>restauri</strong> interni.<br />

L’antica chiesetta quattrocentesca,<br />

oggi adibita ad uso civ<strong>il</strong>e, è di origini<br />

incerte. Lo stesso nome “ayno” sembra<br />

non poter essere ri<strong>con</strong>dotto ad “agnus”,<br />

come alcuni sostengono, in quanto la<br />

chiesa sarebbe dedicata a S. Giovanni<br />

Evangelista e non al Battista.<br />

Si ha una documentazione maggiore a<br />

partire dal ‘50.<br />

La facciata attuale, in passato dipinta,<br />

è del 1590, opera di un certo Bonanni,<br />

come risulta da un’iscrizione sulla<br />

stessa facciata.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

L’edificio presentava uno stato di<br />

degrado molto accentuato sia<br />

all’interno che all’esterno, sebbene al<br />

piano terra i locali fossero occupati<br />

fino ad epoca recente da un negozio e i<br />

piani superiori fossero abitati.<br />

Per sistemare i danni alle coperture,<br />

provocati sia dalla mancata<br />

manutenzione che dallo sv<strong>il</strong>uppo<br />

in<strong>con</strong>trollato di tre piante di vite<br />

americana, si è dovuti intervenire come<br />

prima fase sulle strutture stesse delle<br />

falde, che in alcuni punti non<br />

garantivano più le funzioni portanti,<br />

oltre che sulle impermeab<strong>il</strong>izzazioni, le<br />

pavimentazioni e i sistemi di<br />

<strong>con</strong>vogliamento delle acque piovane.<br />

Particolare cura è stata posta, oltre che<br />

nelle facciate dipinte <strong>con</strong> colori a base<br />

di latte di calce come prescritto dalla<br />

15


Soprintendenza, nel trattamento della<br />

facciata principale, trattata a finti<br />

mattoncini, che sono stati tutti ripresi e<br />

st<strong>il</strong>ati nei giunti.<br />

All’interno l’edificio è stato<br />

ripristinato nella sua interezza e la<br />

nuova distribuzione planimetrica ne ha<br />

reso più razionale la fruizione.<br />

Tutti gli impianti sia elettrico che<br />

idrico, termico e fognario sono stati<br />

interamente rifatti.<br />

16


CONFRATERNITA DEI<br />

MACELLAI<br />

PIAZZA DELLA QUERCIA - ROMA<br />

Revisione e restauro delle coperture<br />

La piccola unità abitativa di proprietà<br />

dell’Arci<strong>con</strong>fraternita dei Macellai, di<br />

cui la <strong>Dromos</strong> Restauri ha curato <strong>il</strong><br />

restauro delle coperture, è <strong>con</strong>finante<br />

<strong>con</strong> la porzione posteriore della Chiesa<br />

di S. Maria della Quercia.<br />

Con l’occasione de ll’intervento di<br />

revisione del tetto si è quindi deciso di<br />

intervenire bonificando le murature le<br />

murature dall’umidità, tanto di risalita<br />

quanto dovuta a precipitazioni<br />

atmosferiche.<br />

Fra gli altri interven ti va annoverato <strong>il</strong><br />

posizionamento di lucernai, atti a<br />

risolvere tale problema favorendo la<br />

circolazione dell’aria, che migliorano<br />

altresì la fruib<strong>il</strong>ità degli ambienti,<br />

fornendo un’<strong>il</strong>luminazione naturale<br />

purtroppo carente a causa de fenomeni<br />

di intasamento del tessuto ed<strong>il</strong>izio.<br />

17


CHIESA DI SAN NICOLA DA<br />

TOLENTINO – ROMA<br />

Lavori di rifacimento del tetto, delle<br />

terrazze e <strong>con</strong>solidamento degli<br />

intonaci.<br />

La Chiesa è stata eretta nel 159 dagli<br />

Agostiniani Scalzi e riedificata nel<br />

1654 da Giovanni Maria Baratta sotto<br />

la guida di Alessandro Algardi, che<br />

guidò la realizzazione della solenne<br />

facciata barocca.<br />

Il dislivello tra la posizione su cui<br />

sorge la Chiesa e la quota stradale è<br />

compensata da un’elevata gradinata<br />

d’accesso in travertino.<br />

L’interno a croce latina presenta volte<br />

a botte <strong>con</strong> stucchi dorati e cupola<br />

affrescata senza tamburo.<br />

L’intervento ha riguardato la parte<br />

summitale della chiesa: l’estradosso<br />

delle volte, le soprastanti coperture, <strong>il</strong><br />

prospetto laterale sinistro ed l<br />

corrispondente terrazzo.<br />

Prima di procedere ai <strong>lavori</strong> sono state<br />

svolte diverse analisi per comprendere<br />

lo stato di degrado fisico e strutturale<br />

degli elementi in questione.<br />

Se<strong>con</strong>do <strong>il</strong> quadro fessurativo interno<br />

sono state eseguite le iniezioni a base<br />

di resine acr<strong>il</strong>iche e sono state inserite<br />

barre in acciaio ad aderenza migliorata<br />

per <strong>il</strong> <strong>con</strong>solidamento delle murature.<br />

Per la copertura è stata eseguita<br />

un’attenta verifica dell’orditura<br />

primaria e se<strong>con</strong>daria, dopo la quale si<br />

è deciso di intervenire <strong>con</strong>solidando e<br />

proteggendo <strong>il</strong> legname <strong>con</strong> prodotti<br />

idonei e sostituendo in toto gli<br />

barcarecci ed i travicelli che si<br />

trovavano in pessimo stato di<br />

<strong>con</strong>servazione.<br />

18


Tutto <strong>il</strong> legname è stato trattato <strong>con</strong><br />

prodotti antiparassitari, le testate delle<br />

travi spalmate <strong>con</strong> carbolineum per<br />

evitare l’imbibizione d’acqua a<br />

<strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> le murature.<br />

Realizzato <strong>il</strong> pianellato, la spianata di<br />

malta e l’impermeab<strong>il</strong>izzazione sono<br />

state eseguite le <strong>con</strong>verse in piombo,<br />

sostituite le canale e i discendenti in<br />

rame per garantire un adeguato<br />

deflusso delle acque meteoriche.<br />

Sono poi stati restaurati i <strong>con</strong>trafforti<br />

in muratura ed <strong>il</strong> lanternino esistente<br />

sul terrazzo.<br />

Di quest’ultimo in particolar modo si è<br />

restaurata la copertura in piombo e gli<br />

sportelli delle finestre in vetro<br />

policromo.<br />

Revisionato l’inton aco si è proceduto<br />

alla tinteggiatura <strong>con</strong> latte di calce e<br />

terre naturali, scegliendo un tono color<br />

del travertino per le volute del<br />

lanternino.<br />

19


Opere ed<strong>il</strong>i e <strong>con</strong>solidamenti<br />

120


FABBRICATO FINIMENTI E<br />

CARROZZE<br />

PALAZZO DEL QUIRINALE -<br />

ROMA<br />

Lavori di restauro e<br />

riqualificazione funzionale degli<br />

ambienti interni.<br />

Il fabbricato, sovrapposto al<br />

muraglione di <strong>con</strong>fine del Palazzo del<br />

Quirinale, fu progettato dall’architetto<br />

Antonio Cipolla attorno al 1869. Ha<br />

una forma ad “L” e nel lato corto<br />

furono previste le rimesse per le<br />

vetture di gala e le gallerie per i<br />

finimenti ed <strong>il</strong> vestiario; a cerniera tra<br />

i due lati una rotonda e sul lato lungo,<br />

sei campate di scuderie una pagliara e<br />

la rampa di raccordo <strong>con</strong> <strong>il</strong> giardino;<br />

sopra, due piani per l’alloggio del<br />

personale.<br />

Oggi, persa l’originaria funzione di<br />

scuderia, l’edificio mantiene quella di<br />

deposito delle carrozze del Quirinale.<br />

L’intervento riguarda le prime tre<br />

sale del lato corto del fabbricato sopra<br />

descritto e ha come finalità la<br />

<strong>con</strong>servazione, <strong>con</strong> caratteristiche<br />

museali, delle carrozze di maggior<br />

valore.<br />

L’INTERVENTO DI RESTAURO<br />

Strutture di fondazione<br />

La necessità di realizzare una centrale<br />

termica in cui collocare le macchine<br />

per <strong>il</strong> trattamento dell’aria ha<br />

obbligato alla realizzazione di opere<br />

di sottofondazione <strong>con</strong> micropali e<br />

paratie per realizzare un vano<br />

interrato nel riempimento della<br />

scarpa.<br />

121


Dopo aver rimosso le lastre in pietra<br />

della pavimentazione, previo r<strong>il</strong>ievo,<br />

numerazione e accantonamento dei<br />

pezzi per la successiva ricollocazione<br />

in opera se<strong>con</strong>do <strong>il</strong> disegno<br />

originario, si è provveduto alla<br />

realizzazione dei micropali e<br />

successivamente dello<br />

scavo fino ad una quota di – 4,0 mt.<br />

Sulla sommità dei micropali è stato<br />

realizzato un cordolo perimetrale di<br />

coronamento e una copertura <strong>con</strong> un<br />

solaio metallico.<br />

Interventi di <strong>con</strong>solidamento e<br />

deumidificazione<br />

E’ stato eseguito su tutte le superfici<br />

murarie l’intonaco armato fino al<br />

piede delle fondazioni.<br />

Le pareti interne sono state<br />

impermeab<strong>il</strong>izzate <strong>con</strong> iniezioni per<br />

tutta la lunghezza.<br />

Prima della rimessa in opera del<br />

pavimento è stata realizzata una<br />

impermeab<strong>il</strong>izzazione sul sottofondo<br />

della una nuova sottostante platea<br />

armata.<br />

Interventi esterni<br />

Con la realizzazione del nuovo locale<br />

tecnico è stata resa possib<strong>il</strong>e<br />

l’alimentazione di aria, mandata e<br />

ripresa, alla rotonda e l’alimentazione<br />

della sottocentrale di servizio dei tre<br />

piani del fabbricato, creando un<br />

apposito cavedio esterno in cemento<br />

armato impermeab<strong>il</strong>izzato <strong>con</strong><br />

pannelli di bentonite sodica. Per la<br />

realizzazione di detto cavedio è stata<br />

realizzata una nuova rete fognaria di<br />

raccolta delle acque piovane, dovendo<br />

rimuovere quella esistente, e, in<br />

occasione di questo intervento, sono<br />

state ripristinate le originali fontanelle<br />

di servizio delle scuderie.<br />

12


Interventi interni<br />

Oltre alla realizzazione del locale<br />

tecnico in corrispondenza del primo<br />

ambiente adiacente allo scalone,<br />

sono stati realizzati dei cavedi interni<br />

scavando gli altri due ambienti fino<br />

alla quota di<br />

–2,0 mt e ricavando detti passaggi<br />

all’interno di un vespaio areato <strong>con</strong><br />

moduli preformati.<br />

E’ stata, inoltre, realizzata una nuova<br />

passerella che corre lungo tutto <strong>il</strong><br />

perimetro delle tre sale, riproponendo<br />

l’idea dell’originario ballatoio tecnico,<br />

<strong>con</strong> funzione di servizio ma anche di<br />

visitab<strong>il</strong>ità del luogo, permettendo di<br />

cogliere la completezza degli ambienti<br />

e delle carrozze dall’alto.<br />

123


CHIESA DI S. GIOVANNI<br />

FIANELLO - RIETI<br />

Lavori di <strong>con</strong>solidamento e<br />

revisione della copertura<br />

La Chiesa del paese di Fanello,<br />

situato nella campagna laziale nei<br />

pressi di Magliano Sabina,<br />

necessitava di urgenti opere di<br />

<strong>con</strong>solidamento presentando gravi<br />

lesioni strutturali, sia al livello del<br />

pavimento che delle strutture in<br />

elevazione.<br />

L’edificio realizzato al centro del<br />

paese si erge su di un altipiano<br />

roccioso, presentando sul lato sud un<br />

grosso dislivello tra la quota del<br />

pavimento della Chiesa e la quota di<br />

campagna.<br />

Un ripido <strong>con</strong>trafforte in muratura di<br />

spezzoni di pietra locale realizzato<br />

per risolvere i problemi di quota<br />

presentava <strong>con</strong>siderevoli lesioni e<br />

problemi di dissesto strutturale.<br />

Prima di iniziare i <strong>lavori</strong> sono state<br />

eseguite indagini geologiche per<br />

sondare la <strong>con</strong>sistenza del terreno<br />

sottostante tramite carotaggi ed<br />

ispezioni <strong>con</strong> la sonda georadar.<br />

Mentre <strong>il</strong> terreno risultava essere<br />

omogeneo senza presentare falde di<br />

dis<strong>con</strong>tinuità o cavità sotterranee, la<br />

struttura muraria presentava<br />

fenomeni di disgregazione dovuti in<br />

gran parte al cedimento delle malte<br />

ormai fatiscenti.<br />

Si è così definito un progetto di<br />

<strong>con</strong>solidamento che prevedeva<br />

l’inserimento di catene di ferro per <strong>il</strong><br />

cerchiaggio del perimetro della<br />

chiesa.<br />

124


Tali catene, inchivardate sui<br />

prospetti esterni e posizionate sotto <strong>il</strong><br />

livello del pavimento, sono<br />

ispezionab<strong>il</strong>i nei punti di inserimento<br />

dei tiratori tramite appositi pozzetti.<br />

Sono poi stati realizzati<br />

<strong>con</strong>solidamenti tramite iniezioni di<br />

resine eposidiche bicomponenti ed<br />

inserimento di tondini in acciaio ad<br />

aderenza migliorata per ricucire le<br />

lesioni principali; i giunti sono stati<br />

richiusi <strong>con</strong> malte idonee.<br />

Molti dei danni arrecati alla struttura<br />

erano dipesi dall’avanzato stato di<br />

degrado del manto di copertura,<br />

provocando abbondanti inf<strong>il</strong>trazioni<br />

di acqua piovana.<br />

Non potendo intervenire prima dei<br />

<strong>con</strong>solidamenti <strong>con</strong> <strong>il</strong> rifacimento del<br />

tetto, in quanto si sarebbe gravato<br />

staticamente sulla struttura<br />

sottostante, ad inizio <strong>lavori</strong> è stato<br />

necessario provvedere alla<br />

realizzazione di una protezione<br />

provvisoria della copertura e solo<br />

successivamente si è potuto<br />

procedere al suo totale rifacimento.<br />

125


OSSERVATORIO ASTRONOMICO<br />

DI MONTE MARIO - ROMA<br />

Lavori di restauro e messa a norma<br />

dell’impianto elettrico<br />

L’Osservatorio Astronomico di Monte<br />

Mario risulta essere costituito da un<br />

insieme di nuclei diversificati per<br />

funzione e natura architettonica.<br />

I <strong>lavori</strong> compiuti hanno interessato<br />

l’edificio centrale, antica residenza<br />

della famiglia Mell ini, oggi ospitante<br />

uno spazio mussale, gli uffici e le<br />

cupole per l’osservazione della volta<br />

celeste.<br />

Si distinguono tre principali categorie<br />

di intervento:<br />

1. <strong>lavori</strong> di manutenzione all’interno<br />

dell’edificio;<br />

2. <strong>lavori</strong> di messa a norma<br />

dell’impianto elettrico;<br />

3. nuova motorizzazione delle tre<br />

cupole.<br />

Per quanto <strong>con</strong>cerne <strong>il</strong> punto 1) la<br />

maggior parte dell’intervento è stata<br />

assorbita dal rifacimento degli infissi<br />

interni ed esterni, realizzati in legno<br />

se<strong>con</strong>do modalità atte ad assicurare<br />

una particolare tenuta rispetto<br />

all’azione degli agenti atmosferici<br />

(forti a causa del tipo di esposizione).<br />

Si è razionalizzata, poi, la<br />

distribuzione dei servizi igienici, in<br />

quanto assolutamente inadeguati per<br />

spazi ad uso ufficio.<br />

La messa a norma dell’impianto<br />

elettrico ha comportato la scelta della<br />

localizzazione di nuovi quadri, la<br />

realizzazione di linee in canalina, la<br />

modernizzazione dell’impianto dei<br />

computer.<br />

La destinazione d’uso ad ufficio,<br />

infatti, non risultava supportata da<br />

adeguata tipologia di servizi.<br />

126


Il lavoro di motorizzazione delle<br />

cupole si è presentato quale<br />

maggiormente “sui generis”: è stato<br />

automatizzato <strong>il</strong> sistema di apertura<br />

della schermatura esterna delle<br />

cupola, in modo da evitare l’azione<br />

manuale prima necessaria.<br />

Un motore agente su di un binario<br />

circolare di limitato ingombro ha<br />

sostituito la vecchia apparecchiatura.<br />

127


EDIFICIO DEL PIO SODALIZIO<br />

DEI FORNAI - ROMA<br />

Lavori di restauro e risanamento<br />

<strong>con</strong>servativo<br />

L’edificio, in stato di degrado piuttosto<br />

avanzato, soggetto a distacco di<br />

intonaci, è stato inizialmente<br />

sottoposto ad una revisione generale<br />

delle facciate, poi ad interventi di<br />

<strong>con</strong>solidamento e finitura.<br />

Le opere di risanamento hanno<br />

riguardato;<br />

Lavori sul paramento sterno di<br />

veccie murature, solette e solai in<br />

c.a.;<br />

Sostituzione di soglie di bal<strong>con</strong>i e<br />

di copertine in travertino;<br />

Spic<strong>con</strong>atura di intonaco in cattivo<br />

stato ed <strong>il</strong> corrispondente<br />

rifacimento;<br />

Impermeab<strong>il</strong>izzazione delle<br />

coperture;<br />

Le opere di finitura hanno compreso:<br />

Tinteggiatura di pareti, velette, etc.<br />

Trattamento delle opere in ferro.<br />

128


VILLA ELBA - ROMA<br />

Lavori di restauro e<br />

riqualificazione funzionale della<br />

v<strong>il</strong>la e del parco<br />

La v<strong>il</strong>la presentava un diffuso stato<br />

di degrado, dovuto ad una carente<br />

manutenzione ed al prolungato<br />

abbandono.<br />

L’occasione del restauro ha costituito<br />

una possib<strong>il</strong>ità di riprogettare gli<br />

spazi interni della v<strong>il</strong>la in accordo<br />

alle mutate esigenze funzionali ed<br />

estetiche, mantenendo però <strong>il</strong><br />

carattere generale di abitazione<br />

signor<strong>il</strong>e isolata.<br />

Sono state variate alcune delle<br />

disposizioni interne, è stata<br />

ricostruita l’elegante scala<br />

d’ingresso, si sono progettate e<br />

realizzate le nuove pavimentazioni<br />

ed i nuovi arredi interni.<br />

Per <strong>il</strong> parco si è prestata particolare<br />

attenzione al disegno complessivo<br />

dell’insieme ed alla selezione<br />

accurata delle essenze.<br />

129

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