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Epigrafia fonte della storia - Terra Italia ONLUS

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<strong>Epigrafia</strong> <strong>fonte</strong> <strong>della</strong> <strong>storia</strong> 261<br />

quelle sepolcrali, che si presentano su vari tipi di monumenti, 40<br />

indicativi dei diversi usi secondo le zone geografiche e i periodi<br />

storici. Anche il testo, oltre che da questi fattori, è influenzato<br />

dal livello socio-culturale del committente e contribuisce a delineare<br />

una <strong>storia</strong> del costume. Per esempio gli epigrammi si ricollegano<br />

a fonti letterarie o a prontuari d’occasione, oppure esprimono<br />

personali e poetiche riflessioni. 41 Documenti significativi<br />

<strong>della</strong> mentalità superstiziosa <strong>della</strong> gente comune sono le<br />

defixiones, maledizioni ai danni degli avversari, di solito incise<br />

su laminette di piombo, arrotolate e inserite in una tomba, in<br />

modo che i nemici fossero più direttamente votati agli dei inferi.<br />

42 I motivi che scatenavano tali exsecrationes erano torti subiti,<br />

rivalità in amore, in tribunale, nelle corse dei cavalli. Le più<br />

antiche, rinvenute a Selinunte, risalgono al VI sec. a.C., mentre<br />

l’uso continua nel tardo impero romano, quando ormai si era<br />

affermato il cristianesimo. 43<br />

Come si accennava, l’epigrafia latina si rivolge chiaramente<br />

al pubblico: rispetto alle fitte righe di piccoli e uniformi caratteri<br />

40 M. Guarducci, <strong>Epigrafia</strong> greca. III cit., pp. 143-146, elenca ben 47 tipologie<br />

citate nelle iscrizioni, dall’altare funerario al cenotafio, dall’urna<br />

alla ‘casa’.<br />

41 Cfr. Ch.W. Clairmont, Gravestone and epigram. Greek memorials<br />

from the archaic and classical period, Mainz on Rhine, Ph. Von Zabern,<br />

1970; P.A. Hansen (ed.), Carmina Epigraphica Graeca saeculorum VIII-V<br />

a.Ch.n., Berolini-Novi Eboraci, W. De Gruyter, 1983, pp. 1-98; P. Grandinetti,<br />

Virtù femminili negli epigrammi greci, in XI Congresso Internazionale<br />

di <strong>Epigrafia</strong> Greca e Latina, Roma, 18-24 settembre 1997, Roma,<br />

Quasar, 1999, I, pp. 721-727; M. Nocita, Il tema del viaggio negli epigrammi<br />

funerari greci, ivi, pp. 807-816.<br />

42 A. Audollent, Defixionum tabellae quotquot innotuerunt tam in Graecis<br />

Orientis quam in totius Occidentis partibus praeter Atticas in Corpore<br />

Inscriptionum Atticarum editas, Luteciae Parisiorum, A. Fontemoing,<br />

1904; M.W. Dickie, Varia magica, «Tyche» 14 (1999), pp. 57-76; D. Ogden,<br />

Binding spells: curse tablets and voodoo dolls in the Greek and Roman<br />

Worlds, in V. Flint et al. (eds.), Witchcraft and Magic in Europe. Ancient<br />

Greece and Rome, London, Athlone Press, 1999, pp. 3-71.<br />

43 M. Guarducci, <strong>Epigrafia</strong> greca. IV. Epigrafi sacre pagane e cristiane,<br />

Roma, Poligrafico dello stato, 1978, p. 241. Anche dalle zone periferiche<br />

dell’impero provengono defixiones: R.S.O. Tomlin, Curse Tablets from<br />

Roman Britain, in XI Congresso Internazionale cit., pp. 553-565.

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