basilicata produttiva

More documents

Recommendations

Info

Basilicata che coltiva 18 stanno ottenendo già buoni risultati, utilizzando in sede di impianto piante fresche (in aumento negli ultimi anni) piuttosto che frigoconservate e ciò consente l'ampliamento del periodo di produzione oltre alla razionalizzazione della manodopera. La fragola rappresenta una coltura oramai fondamentale nella politica commerciale delle varie OP (Organizzazioni di Produttori) che operano in Basilicata ed in modo specifico nella piana Metapontina. Assofruit, l'OP con sede a Scanzano Jonico, che da anni sta sollecitando il riconoscimento Igp per fragole, albicocche e pesche, le commercializza con il marchio Frutthera ad indicare, come sottolineano sia Giuliano Camerino sia Carlo Stigliano, rispettivamente presidente e direttore, "il legame che intercorre tra la qualità dei prodotti con la storia del Metapontino, u n ' a n g o l o d e l Mediterraneo che conserva le testimonianze delle antiche civiltà della Magna Grecia e del periodo romano, quando la dea Hera simboleggiava fertilità e abbondanza, caratteristi- che rinvenibili ancora oggi nei nostri territori di produzione: I Giardini della Dea". Battista DʼAlessandro Aprile 2004
Basilicata che produce 20 LA TERRA DELLE ALBICOCCHE Nel territorio di Rotondella la coltura costituisce ormai una fonte di ricchezza. Gli studi e le prove per coltivare nuove varietà e le proposte per lʼottenimento della IGT Nel panorama ortofrutticolo nazionale, la Basilicata si situa al terzo posto per superfici investite nella coltura dell'albicocco (valutata in tremila ettari ), preceduta da Campania ed Emilia- Romagna. La coltura è presente in tutta l'area del Metapontino ma è nel territorio di Rotondella che ha trovato condizioni pedo-climatiche ottimali. Poco più di ottocento ettari, molti i nuovi impianti e diversi in fase di riconversione in un territorio, quello rotondellese, dove la frutticoltura ha soppiantato nell'ultimo trentennio la produzione cerealicola e che oggi è praticata su oltre milletrecento ettari. Basilicata in controtendenza, quindi, per gli investimenti destinati a questa coltura. Una crescita dovuta a fattori diversi che vanno dalla non eccessiva fluttuazione dei prezzi di mercato - che continuano a mantenere una media costante - e di conseguenza agli ottimi risultati economici che le aziende riescono a conseguire oltre all'azione - soprattutto in passato - della Regione Basilicata la quale ha incentivato l'espansione della frutticoltura nelle zone maggiormente vocate. Oggi, le varietà più diffuse nell'intera piana Metapontina sono la Ninfa, la Thirinthos, la Cafona (particolarmente utilizzata nella trasformazione industriale), la S. Castrese, la Bella dʼItalia. A queste varietà “storiche”, si sono aggiunte, in tempi recenti, la Portici, la Vitillo ed ultimamente la Pisana. Altre varietà, comunque, sono in fase di sperimentazione. Con il loro utilizzo, in pratica, è stato allungato (e si tenta di allungarlo ulteriormente) il calendario produttivo. Racchiuso tra fine maggio e fine giugno, adesso si giunge a fine luglio. Aprile 2004 "Il panoramavarietale - sottolinea il dottor Carmelo Mennone, direttore dell'Azienda S p e r i m e n t a l e Pantanello di Metaponto - è in continua mutazione. Si assiste allʼabbandono della cultivar Tyrinthos, non più gradita per le scarse qualità organolettiche, che viene man mano sostituita dalla Ninfa, preferita poiché più precoce e idonea per la coltivazione sotto serra. Un notevole impulso si sta avendo per le varietà a maturazione media con le napoletane Vitillo, Portici e Pellecchiella. In via di abbandono è anche la cultivar Aurora, introdotta qualche anno fa, che ha dimostrato scarsa produttività. Tra le nuove varietà recentemente proposte, si segnala Carmen, nuova cultivar precoce di buona Aprile 2004 pezzatura e qualità, che matura in epoca Tyrinthos, ma è ancora da valutare la effettiva produttività nelle nostre zone. Restano, comunque, in osservazione una serie di nuove varietà ( D a d i g a n , S y l r e d , Silvercot, Polonais, ecc.), che dai primi r i s u l t a t i osservati, da confermare,risultanointeressanti per il periodo precoce di maturazione". Si tratta per lo più di produzioni ottenute seguendo il “Disciplinare di Produzione Integrata” e non mancano quantitativi ottenuti con le tecniche di lotta biologica. Non è un caso che da oltre un decennio, le aziende trasformatrici che forniscono la Plasmon per la produzione di succhi destinati allʼinfanzia, si riforniscano nellʼarea di Rotondella, nei pianori di Trisaia, in albicoccheti contraddistinti dal logo “Oasi Plasmon". Il 60% del prodotto è destinato al mercato del fresco mentre alla trasformazione industriale è indirizzato il 40%. Il prodotto “da industria” riveste notevole importanza anche economica e non di secondo piano per le aziende lucane, in prevalenza come prodotto “biologico” o “a residuo 0”, soprattutto per la varietà Cafona, di origine napoletana ma perfettamente ambientata in Basilicata. Tra le drupacee, spiegano gli esperti, lʼalbicocco è la specie che meglio si presta ad essere condotta secondo le “regole di coltivazione integrata e biologica. Un'autentica ricchezza, dunque, che si intende valorizzare ulteriormente non solo nella piana rotondellese della Trisaia ma nell'intero Metapontino con la richiesta della Igp. Una richiesta avanzata dalle Organizzazioni di Produttori, ad iniziare dall'Assofruit (la più importante tra le OP lucane per adesioni e fatturato) e dalle stesse organizzazioni professionali. Sono disponibili diversi studi tra cui, il più recente, quello dell'ENEA. "Il riconoscimento Igp è importante - sintetizza Carlo Stigliano, direttore di Assofruit - perché la vocazione <strong>produttiva</strong> dell'area, l'elevata qualità del prodotto, la crescente professionalità degli operatori, costituiscono gli elementi su cui si basa un'economiadestinata a crescere in modo diffuso. L'Igp rappresenterebbe non solo il giusto riconoscimento al lavoro svolto sino ad oggi ma - accrescendo Basilicata che produce anche il valore economico del prodotto albicocca - potrebbe finire positivamente con il generare un interessante indotto inserito nel contesto più generale del distretto ortofrutticolo di cui si parla da alcuni anni". . Battista D'Alessandro 21
Page 1: Supplemento al periodico Calabria P
Page 4 and 5: Aprile 2004 Ricchezze di Calabria,
Page 6 and 7: Basilicata che lavora 10 Aprile 200
Page 8 and 9: Aprile 2004 scultura ispirata al fi
Page 12 and 13: Speciale aziende Coop Siris 20 anni
Page 14 and 15: Basilicata che delizia 26 A tavola
Page 16 and 17: Basilicata informa 30 Curiosità su
Page 18 and 19: Basilicata che produce Aprile 2004
Page 30: Basilicata che produce 58 VINI ASSO

basilicata produttiva

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?