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Aprile 2004 Ricchezze di Calabria, anche sottoterra Cosentina Cave è una giovane realtà imprenditoriale di Cosenza, nata due anni fa ma già ricca di un'esperienza di mezzo secolo. La famiglia Ghio, di origini toscane, infatti, vive in Calabria da cinquantanni. Lucio Ghio, negli anni Cinquanta, decise di lasciare le bianche e ricchissime cave di Massa Carrara e volle trasferirsi in Calabria, a Cosenza, in un periodo in cui il territorio era completamente vergine dal punto di vista imprenditoriale. Una sorta di scommessa con se stesso e con il luogo che si concretizzò con l'impianto di un'azienda per la lavorazione dei marmi. Avviata la marmeria e trascorsi circa dieci anni, Lucio Ghio decise di giocare un'altra partita: trovare e sfruttare dei giacimenti anche nel sottosuolo calabrese. Passione ed esperienza consentirono a Ghio di localizzare ottime cave di granito a San Fili, paese dell'entroterra cosentino, situato sulla catena costiera dell'Appennino tirrenico e a San Giovanni in Fiore, nel territorio del massiccio della Sila Grande. Il capitano al timone di Cosentina Cave, Marco Ghio, è figlio di Lucio, e dunque, può ben affermare che... il marmo gli scorre nelle vene. La conoscenza profonda del sottosuolo, un'attitudine naturale a fare impresa, l'orgoglio del proprio mestiere unito alla volontà di valorizzare le risorse del territorio hanno condotto Marco Ghio, dopo una lunga esperienza nell'azienda fondata dal padre, a realizzare un pro- getto imprenditoriale basato esclusivamente sull'attività estrattiva. Il generoso grembo della terra calabrese non sta mancando di fare la sua parte: Pietra di San Lucido (calcare bianco avorio, ottimo per la lavorazione di portali, scalinate e pavimentazioni) Granito Silano a grana grossa, delle Serre catanzaresi e di Stilo, Marmo di Grisolia e Caldopiano, Pietra Rosa e Grigio Cava, non attendono altro che di essere scovati, portati alla luce, tagliati a lastroni e trasportati nel deposito di Cosentina Marmi, a contrada Cutura di Rende, dove - insieme a materiali nazionali ed esteri - costituiscono una vastissima gamma di prodotti . L'imponente attrezzatura di cui l'azienda è dotata consente, inoltre, l'attività di taglio e produzione di semilavorati. Cosicchè il ciclo produttivo dell'estrazione - dal sopralluogo, allo studio di fattibilità dell'intervento estrattivo, fino all'estrazione, al sezionamento e al taglio dei blocchi - presso Cosentina Cave è completo. Ma la gamma di servizi offerti dell'azienda non si ferma qui. Un veicolo aziendale, appositamente attrezzato per il trasporto dei lastroni, è già in funzione e costituisce un servizio chiavi in mano per i clienti che ne fanno richiesta e che sono così sgravati dal pagamento delle spese di trasporto. Inoltre, un rap- Speciale aziende presentante dell'azienda comincerà presto il suo viaggio tra i marmisti di Calabria e Basilicata, per far toccare con mano la qualità dei prodotti di Cosentina Cave e per consentire ai potenziali clienti di avere un referente fisico privilegiato, pronto a soddisfare qualunque richiesta. Impegni economici e professionali notevoli per l'azienda e per Marco Ghio in particolare, che sovrintende a tutte le fasi delle attività aziendali ma che, anche nella professione, mette sempre in primo piano il contatto umano. Come più volte ha avuto occasione di affermare: "l'azienda è come una grande famiglia - ribadisce ancora oggi - a cui poter chiedere di lavorare insieme con grande passione e, se è necessario, anche facendo tutti qualche sacrificio". Serviva proprio un'azienda come Cosentina Cave, dunque, affinchè il lungo sonno di calcari, tufi, marmi e graniti nel sottuosuolo della Calabria potesse considerarsi finito. Per secoli, forse millenni, preziosi materiali sono rimasti inutilizzati ma ora sono pronti a lasciare la madre terra per prendere le forme più diverse e mostrarsi in tutta la loro calabrese bellezza. 7
Basilicata che lavora Aprile 2004 Aprile 2004 Basilicata che lavora 8 La Pietra di Gorgoglione e Cirigliano regioni montuose come la "Per Basilicata e la Calabria, la pietra è una sostanza intima, perennemente presente; una materia di base che riporta le immagini di un mondo antichissimo; la struttura stessa della natura. Tra i regali e i dispetti della sorte, distribuiti dagli angeli e dai diavoli, la pietra sta da una parte e dall'altra: è una dannazione ed una piccola fortuna; un ostacolo sulla via del progresso ma anche un mezzo per lastricare i sentieri della civiltà". E' un brano tratto dal bellissimo ed introvabile volume di Giannetto Beniscelli "Un lavoro sulla porta di casa (Artigiani di Calabria e Basilicata)" edito dalla Siag Editrice di Genova, con prefazione di Mario Soldati e fotografie di Beppe Veruggio. Per anni, cave di pietra e fornaci dislocate in ogni piccolo paese della Basilicata hanno rappresentato la naturale fonte di L’arenaria feldspatica, la cui estrazione interessa anche Guardia Perticara e Corleto Perticara, alimenta l’economia di varie aziende lucane ed é utilizzata per la valorizzazione di numerosi centri storici dell’Italia centrale approvvigionamento di materia prima per le maestranze dell'epoca. Il "mercato" di riferimento non superava gli angusti confini locali, in una regione dove le distanze tra paese e paese (a volte all'interno dello stesso, delimitato e limitato, territorio municipale), a vista d'occhio non erano eccessive, ma la posizione, per lo più sulle cime o sulle fiancate delle colline, rendeva difficilissimo il trasporto se non addirittura impossibile. Lentamente, i paesi si sono sviluppati urbanisticamente, hanno proceduto nelle fasi successive al riammodernamento dell'esistente, all'arricchimento del tessuto urbano (scavando pietra nel ventre della terra) per giungere all'utilizzo di nuovi materiali (nel secondo dopoguerra), salvo a riscoprire nell'ultimo ventennio il valore di quelli originari. E' il caso della "pietra arenaria feldspatica" di Gorgoglione e Cirigliano - anche se le cave interessano, sia pure in maniera minore, i territori dei comuni vicini, Guardia Perticara e Corleto Perticara - che, da anni, tecnici ed imprese - impegnati a cimentarsi nel recupero dei paesi lucani, i quali vivono forme di trasferimento abitativo diverso rispetto alle forme di emigrazione dei decenni pre- cedenti- indicano come un elemento qualificante nel lavoro di recupero degli antichi spazi urbani. E la pietra, perfettamente lavorata ed a volte imperfettamente sagomata, si offre come elemento suggestivo che racchiudendo in sé diverse variabili cromatiche, valorizza ulteriormente l'esistente prestandosi anche, ad opera di abili scalpellini, ad un utilizzo artistico (portali, orli, davanzali, camini, fontane, ecc.). Rileggendo la storia di questi comuni - sia Gorgoglione e Cirigliano sia Guardia e Corleto Perticara, situati nell'entroterra lucano - si può affermare che solo a partire dai recenti anni '90 la pietra arenaria feldspatica è diventata unʼimportantissima risorsa, in grado di creare notevole valore aggiunto tanto da spingere le 9 piccole aziende artigiane della zona allora esistenti (su input di Carmine Nigro, avvocato), ad unire i propri sforzi e a dare vita al Consorzio Lavorazione della Pietra, che ha sede a Gorgoglione. Concentrare una serie di servizi, curare gli aspetti organizzativi di accesso al credito ed ai finanziamenti statali, promuovere un prodotto scarsamente conosciuto. Un salto di qualità che ha richiesto notevoli investimenti ma che oggi offre significativi e positivi risultati. Il Consorzio ha permesso ad ognuna delle aziende di crescere qualitativamente e, nello stesso tempo, di mantenere quel carattere di individualità come valore positivo che significa confronto continuo tra le diverse esperienze. Le aziende del Consorzio occupano mediamente 80 9
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