gruppo delle trecce, sue rappresentazioni e invarianti dei nodi
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3.4 Fedeltà della rappresentazione 35<br />
4. β2 da z ′ a z ′ i, lungo T (F ′ );<br />
5. γ1 da zi a dk, lungo N 2 ;<br />
6. γ2 da z ′ j a dk ′, lungo N 3 .<br />
Posto δi,j = {α1, α2}{β1, β2}{γ1, γ2}, si ha:<br />
mi,j = φ(δi,j).<br />
Per stimare ɛi,j bisogna scegliere <strong>delle</strong> orientazioni per Σ(F ), Σ(N) e Γ.<br />
Su Γ conviene introdurre l’orientazione indotta sul prodotto D × D dall’ori-<br />
entazione fissata su D.<br />
Siano f : T (F ) → I e f ′ : T (F ′ ) → I due diffeomorfismi che inducono su<br />
T (F ) e T ′ (F ) due orientazioni parallele. Se f1 e f2 sono mappe da Σ(F )<br />
in I, tali che se x ∈ T (F )\P e y ∈ T (F ′ )\P , allora f1({x, y}) = f(x) e<br />
f2({x, y}) = f ′ (x). L’orientazione di Σ(F ) è data da df1 ∧ df2.<br />
Sia g un diffeomorfismo per cui g(d1) = 0 e g(d2) = 1; se g1, g2 : Σ(N) → I<br />
sono mappe per cui g1({x, y}) = min(g(x), g(y)) e g2({x, y}) = max(g(x), g(y)),<br />
allora dg1 ∧ dg2 da l’orientazione di Σ(N).<br />
Introdotte queste tre orientazioni, ɛi,j si calcola applicando la seguente for-<br />
mula:<br />
Proposizione 3.4.4. ɛi,j = −mi,imi,jmj,j, valutato con q = 1, t = −1.<br />
Dimostrazione. Per definizione, ɛi,j è dato dal segno dell’intersezione tra N<br />
e T (F ) in zi, dal segno dell’intersezione tra N e T (F ′ ) in z ′ i e da quale tra i<br />
due punti zi e z ′ i si trova più vicino a d1, lungo N.<br />
Questi tre elementi si determinano considerando rispettivamente i valori di<br />
mi,i, mj,j e mi,j, con q = 1 e t = −1. Infatti, il segno di mi ′ ,j ′, valutato per<br />
2 k = 1, 2 è tale che γ1 non passa per z ′ j .<br />
3 k ′ = 1, 2 è tale che γ2 non passa per zj.