Don Pascual Chávez Villanueva, Rettor ... - Colle Don Bosco
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14 - dicembre 2008<br />
Più reality di così<br />
non si può!<br />
Pedalare insieme per costruire insieme. Questo<br />
continua ad essere il motto che ogni estate<br />
accompagna un gruppo di giovani e adulti in<br />
un’avventura davvero intensa, quella che tutti conosciamo<br />
come “il Giro”. Ne ho già vissuti sedici, l’ho<br />
raccontato e ne ho scritto in tutti i modi che non saprei<br />
più cosa dirne. In fondo, per usare un paragone attuale,<br />
credo che il Giro assomigli un po’ ad un reality: un<br />
gruppo di persone che si trovano quasi casualmente a<br />
condividere insieme un’esperienza dovendo convivere<br />
nel migliore dei modi.<br />
C’è però una grossa differenza rispetto ai reality che<br />
vediamo in tv. Non so se ci avete fatto caso ma sull’isola<br />
o nella casa del grande fratello, per citarne un paio,<br />
col passare dei giorni, la competizione sale, i rapporti<br />
si logorano, il lato negativo dei partecipanti emerge<br />
sempre di più, fino a svilupparsi spesso un clima invivibile.<br />
Al Giro succede esattamente il contrario: tappa<br />
dopo tappa il gruppo si amalgama, i gesti di solidarietà<br />
si moltiplicano proprio quando i momenti sono più<br />
difficili e ogni giorno i rapporti di amicizia si saldano<br />
sempre di più.<br />
Naturalmente c’è una spiegazione a questo fenomeno,<br />
non è un caso e neppure penso che i partecipanti al<br />
giro siano migliori di quelli che partecipano ad un reality<br />
televisivo. Sono gli ingredienti che fanno la differenza<br />
in una semplice esperienza così come nella vita.<br />
Non è affatto vero che questi spettacoli non sono reali:<br />
lo sono eccome e ci fanno capire veramente come si<br />
diventa quanto si vive senza punti di riferimento, senza<br />
una meta, se non la competizione e il raggiungimento<br />
del proprio tornaconto.<br />
I nostri giovani lo vedono bene invece, in questi giri,<br />
come la fatica nello stare insieme e nel compiere un<br />
impresa, se hanno un obiettivo comune e una guida<br />
sicura, ci fanno crescere e ci realizzano.<br />
Il divertimento e la parte formativa sono sempre ben<br />
miscelati. Le riflessioni proposte, molto concrete e legate<br />
al quotidiano perché toccano sul vivo i punti critici<br />
della crescita di un giovane e soprattutto perché nei<br />
quindici giorni vissuti insieme si possono sperimentare<br />
subito “sul campo” i valori proposti.