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Otto e mezzo n° 7 - Provincia di Firenze

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Sicuri<br />

alla<br />

meta<br />

Gli assessorati<br />

ai trasporti e<br />

all’istruzione<br />

della <strong>Provincia</strong><br />

promuovono<br />

una campagna<br />

<strong>di</strong> informazione<br />

per i giovani al<br />

volante<br />

<strong>di</strong> Bianca Guerrini<br />

Il maggior numero <strong>di</strong> morti e<br />

feriti ha dai 18 ai 29 anni. Gli<br />

incidenti del venerdì e sabato<br />

notte rappresentano il 44,6% del<br />

totale degli incidenti notturni. Il<br />

30-50% degli incidenti stradali<br />

gravi sono dovuto all’abuso <strong>di</strong><br />

alcol. Queste e molte altre preziose<br />

– e penose - informazioni sono alla<br />

base della campagna “Tutta la vita<br />

davanti”, promossa dagli assessorati<br />

all’istruzione e ai trasporti della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>. Un fascicolo<br />

che verrà stampato e <strong>di</strong>stribuito<br />

agli studenti delle superiori e <strong>di</strong>versi<br />

appuntamenti dei due assessori<br />

nelle scuole, per incontrare i ragazzi<br />

e parlare con loro dell’argomento,<br />

sono i punti car<strong>di</strong>ne della campagna<br />

<strong>di</strong> sensibilizzazione a una guida<br />

sicura da parte dei giovani. Perché<br />

<strong>di</strong>vertirsi è giusto e importante, e<br />

bere qualche birra ci può stare: ma<br />

troppo spesso la <strong>di</strong>sinformazione fa<br />

pensare che bastino un caffè o due per<br />

tornare luci<strong>di</strong> e mettersi al volante.<br />

Allora prima leggete attentamente,<br />

capite e valutate il problema. Libertà<br />

è anche informazione.<br />

A volte<br />

ritornano<br />

<strong>di</strong> Damiano Fedeli<br />

Genio is back, il Genio è tornato. Sì,<br />

ragazzi, anche quest’anno si terrà la<br />

grande manifestazione che celebra...<br />

Continua a pagina 8<br />

La Iena<br />

che corre<br />

È uno dei volti televisivi del momento:<br />

dal programma <strong>di</strong> Italia 1 a Striscia ai<br />

Raccomandati <strong>di</strong> Carlo Conti. Andrea<br />

Agresti, comico pistoiese, racconta come ha<br />

cominciato. Sfiorando la carriera<br />

da atleta<br />

<strong>di</strong> Damiano Fedeli<br />

«I<br />

cialtroni <strong>di</strong>cevano <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>are all’agrario. Chi<br />

amava davvero quella<br />

scuola la chiama “Il Barone”. Ecco,<br />

io ho stu<strong>di</strong>ato al Barone, ovvero<br />

all’istituto agrario Barone Carlo de’<br />

Franceschi <strong>di</strong> Pistoia, la cosa più<br />

bella per cui nascere e vivere».<br />

Batte ancora forte per la sua scuola<br />

il cuore <strong>di</strong> Andrea Agresti, volto tv<br />

fra i più noti, sia come Iena, sia<br />

per le sue apparizioni come inviato<br />

ai Raccomandati <strong>di</strong> Carlo Conti<br />

o a Striscia la notizia. Pistoiese<br />

doc («Per lavoro devo passare dei<br />

perio<strong>di</strong> a Milano, ma appena posso<br />

scappo e torno qua. Da casa mia<br />

si vede dov’è nato Leonardo da<br />

Vinci, oh...»), 33 anni, un ciclone <strong>di</strong><br />

simpatia.<br />

Andrea, com’è stato il tuo<br />

rapporto con le scuole<br />

superiori?<br />

Quando dopo le me<strong>di</strong>e si “fanno<br />

le squadre”, con i gruppetti che<br />

vanno in una scuola o in un’altra,<br />

io mi ritrovai da solo ad andare<br />

all’agrario. Me lo ricordo ancora il<br />

primo giorno, quando scesi dalla<br />

corriera, gli amici delle me<strong>di</strong>e<br />

si <strong>di</strong>visero in gruppi, chi andava<br />

al classico, chi allo scientifico.<br />

Io, da solo, m’incamminai verso<br />

l’agrario. «Non avrò mica fatto una<br />

bischerata?», pensai. E invece...<br />

E invece?<br />

Le superiori sono stata la mia<br />

fortuna. Qui conobbi il mio<br />

allenatore, Alessandro Parrini. E qui<br />

cambiai il mio carattere da timido<br />

e pauroso che era in estroverso. Se<br />

mi deste la stessa classe e gli stessi<br />

professori, ci tornerei subito!<br />

Allenatore, <strong>di</strong>ci. In che<br />

<strong>di</strong>sciplina?<br />

La corsa. Ho sfiorato la carriera<br />

professionistica e ho vinto un po’<br />

tutto quello che potevo, dalle prove<br />

in pista alla corsa in montagna. La<br />

mia specialità erano i 3000 siepi. Me<br />

lo ricordo ancora quando in prima<br />

superiore entrò il prof in classe<br />

urlando «Chi corre a pie<strong>di</strong> fra voi?».<br />

Alzai la mano e mi arruolò nella<br />

squadra d’atletica della scuola.<br />

Hai detto <strong>di</strong> aver sfiorato la<br />

carriera da professionista...<br />

Sì, però per seguirla avevo bisogno,<br />

come per quasi tutti gli atleti, <strong>di</strong><br />

far parte <strong>di</strong> un gruppo sportivo<br />

<strong>di</strong> qualche arma. Avrei voluto<br />

entrare nella Forestale. Amo molto<br />

gli animali e mi sarebbe piaciuto<br />

sparare in testa (sì sì, proprio così,<br />

eheh) ai bracconieri che mettono le<br />

tagliole nei boschi. Purtroppo però<br />

mi scartarono alla visita militare e<br />

dovetti rinunciare. Non so quanto<br />

ci piansi...<br />

Come sei entrato, poi, nel<br />

mondo dello spettacolo?<br />

Dopo le superiori ho stu<strong>di</strong>ato all’Isef<br />

a <strong>Firenze</strong>. Per pagarmi gli stu<strong>di</strong><br />

universitari, cominciai a lavorare<br />

come Dj a ra<strong>di</strong>o Sorriso a Pistoia,<br />

passando anche per il cabaret,<br />

per certe serate nel grossetano in<br />

cui si ripagavano a malapena le<br />

spese. Da qui alle tv locali, Toscana<br />

Tv o Rtv38 e ai contatti che mi<br />

hanno portato a fare quello che<br />

sto facendo. A laurearmi ce l’ho<br />

fatta, ma solo nel 2002. Del resto ho<br />

sempre lavorato...<br />

Torniamo un attimo a scuola.<br />

Quali materie proprio non<br />

sopportavi?<br />

Beh, tutte quelle che hanno a che<br />

fare con i numeri. Una volta per<br />

un compito <strong>di</strong> gestione, si doveva<br />

Un ragazzo Sempre fortunato<br />

Jovanotti ha incontrato 200 più grande<br />

studenti della provincia e<br />

ha parlato con loro <strong>di</strong> sogni,<br />

<strong>di</strong> impegno, <strong>di</strong> musica e <strong>di</strong><br />

significato della propria vita.<br />

Ecco come è andata<br />

Continua a pagina 10<br />

n °7<br />

maggio_2008<br />

calcolare per quante vacche fosse<br />

sufficiente un campo <strong>di</strong> 78 ettari,<br />

tenuto conto <strong>di</strong> tutte le rotazioni <strong>di</strong><br />

coltivazioni ecc. ecc. Ebbene, dopo<br />

mille conti, a me tornava: una! Una<br />

vacca in 78 ettari! Però stava bene,<br />

eh...<br />

E con le donne, come andava?<br />

Penso <strong>di</strong> esser stato l’unico non<br />

tro***nte delle scuole planetarie!<br />

Iene, Striscia, i Raccomandati:<br />

quale il lavoro che ti sod<strong>di</strong>sfa<br />

<strong>di</strong> più?<br />

Beh, tutti i servizi che faccio sono<br />

figli miei. Se proprio dovessi<br />

scegliere, però, ricordo sempre<br />

molto volentieri il servizio con<br />

Benigni che ho fatto per le Iene,<br />

una gara a colpa <strong>di</strong> stornelli toscani<br />

fra me e lui...<br />

A proposito <strong>di</strong> tempo libero... il<br />

tuo libro preferito?<br />

Bah, <strong>di</strong>ciamo che <strong>di</strong> solito non<br />

leggo nemmeno le istruzioni<br />

dell’orologio... Però ora sto<br />

leggendo Don Chisciotte. Mi<br />

piacciono molto gli eroi “<strong>di</strong>sadatti”.<br />

Quelli bravi e belli francamente non<br />

li sopporto!<br />

Il film?<br />

La mia passione per il cinema è<br />

legata ad attori come Al Pacino o De<br />

Niro. Mi piacciono i film dove sono<br />

doppiati in italiano da belle voci.<br />

Ma se dovessi scegliere quello che<br />

considero un capolavoro assoluto,<br />

<strong>di</strong>rei il Pinocchio <strong>di</strong> Comencini. È il<br />

numero zero, ancora prima dell’uno!<br />

Il <strong>di</strong>sco?<br />

Il mio, “Agresti domiciliari”,<br />

naturalmente! Suono la tastiera e la<br />

chitarra in un gruppo che fa metal<br />

demenziale... Poi, naturalmente, mi<br />

piacciono tutti i <strong>di</strong>schi dall’80 all’87<br />

degli Iron Maiden!<br />

Guardando<br />

il male<br />

negli occhi<br />

Un centinaio <strong>di</strong> studenti delle<br />

scuole superiori, accompagnati da<br />

Nedo Fiano...<br />

Continua a pagina 2<br />

Direttore responsabile:<br />

Sabrina Carollo<br />

Redazione:<br />

Ruggero Bianchi,<br />

Maria Novella Ermini, Agnese<br />

Fedeli, Damiano Fedeli,<br />

Bianca Guerrini, Anita Bucelli,<br />

Mattia Hagge<br />

E<strong>di</strong>tore: Florence Multime<strong>di</strong>a<br />

Progetto grafico: Adacto<br />

Fotografie: archivio fotografico<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong><br />

Stampa: Nuova Cesat<br />

Chi ha voglia <strong>di</strong> esprimere il<br />

proprio parere? Scrivete a:<br />

redazione@<br />

florencemultime<strong>di</strong>a.it<br />

Olimpia<strong>di</strong><br />

delle scuole<br />

<strong>di</strong> Agnese Fedeli<br />

Non solo basket, pallavolo e calcio,<br />

ma anche <strong>di</strong>scipline inusuali come il<br />

tennis tavolo, arrampicata e rugby...<br />

Continua a pagina 10


2<br />

Attualità<br />

Guardando il male negli occhi<br />

Un centinaio <strong>di</strong> studenti delle scuole superiori, accompagnati da Nedo Fiano -<br />

deportato miracolosamente sopravvissuto al lager - ha visitato i campi <strong>di</strong> sterminio<br />

<strong>di</strong> Auschwitz e Birkenau. Questi luoghi <strong>di</strong> morte sono <strong>di</strong>fficili da descrivere. È quasi<br />

un’impresa trovare le parole adatte per trasmettere i sentimenti forti che si provano.<br />

Queste sono le loro testimonianze<br />

viaggio<br />

della<br />

memoria<br />

Il programma<br />

Il volo della memoria è stato<br />

organizzato dalla <strong>Provincia</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> dal 6 all’8 aprile.<br />

L’amministrazione ha affittato un<br />

charter per portare cento studenti<br />

sui luoghi dell’orrore. L’iniziativa<br />

è partita dopo la pubblicazione <strong>di</strong><br />

alcune foto <strong>di</strong> ragazzi italiani che<br />

si erano ritratti con simboli nazisti<br />

in un campo <strong>di</strong> concentramento,<br />

a spregio della sofferenza e del<br />

dolore testimoniati in quei luoghi. Al<br />

“pellegrinaggio” erano presenti anche<br />

Nedo Fiano, deportato ad Auschwitz e<br />

autore del volume “A 5405. Il coraggio<br />

<strong>di</strong> vivere”, e don Renzo Rossi, figura<br />

<strong>di</strong> spicco della comunità fiorentina.<br />

Guarda su YouTube le testimonianze <strong>di</strong> Nedo<br />

Fiano, don Renzo Rossi e Matteo Renzi.<br />

Guarda il servizio su<br />

www.florence.tv<br />

sezione scuole e le due puntate<br />

speciali <strong>di</strong> TG scuola.<br />

Il cuore più dei numeri<br />

Il percorso è cominciato la sera della domenica, dopo<br />

l’arrivo in Polonia, quando Nedo Fiano ha raccontato ai<br />

ragazzi la sua esperienza. Il giorno dopo, sveglia all’alba e<br />

partenza per Auschwitz; il pomeriggio, visita a Birkenau.<br />

La sera, ritrovo con i ragazzi, per con<strong>di</strong>videre emozioni<br />

e per capire insieme. Da tutti è emersa l’esigenza forte <strong>di</strong><br />

non <strong>di</strong>menticare la forza emotiva <strong>di</strong> ciò che avevano visto<br />

e soprattutto sentito, qualcosa che va oltre la storia.<br />

«I pochi minuti <strong>di</strong> Nedo, oggi al campo, sono valsi molto<br />

più delle due ore <strong>di</strong> guida; non è solo questione <strong>di</strong> informazioni,<br />

bisognerebbe creare un canale per le emozioni»,<br />

ha commentato Carlo, uno degli studenti presenti in sala.<br />

«Non vorrei dare un peso scolastico a questa cosa, perché<br />

è molto <strong>di</strong> più. Porterò con me la forza del suo racconto,<br />

più che i numeri e le percentuali», è stato il commento<br />

<strong>di</strong> Giovanni. E ancora Maria Lisa: «Voglio riuscire a cambiare<br />

le statistiche in sensazioni, che sono decisamente<br />

molto più forti».<br />

Nelle parole dei ragazzi, che non hanno avuto paura <strong>di</strong><br />

esprimersi, non sono mancate poesia e speranza. «Vorrei<br />

usare la frase <strong>di</strong> Nedo “certe volte da un grande male può<br />

nascere un grande bene” per farne uno slogan, perché è<br />

questo il nostro dovere», ha affermato Stefano. E Lorenza<br />

ha aggiunto «Voglio raccontare quello che è successo,<br />

perché è importante far conoscere oltreché ricordare».


L’uomo è libero<br />

La domanda sorge spontanea, non può non<br />

sorgere, Dio dov’è? Dov’è su quei vialetti grigi,<br />

dentro quelle casette, tra quegli alberi che se<br />

potessero parlare avrebbero da raccontare la<br />

storia <strong>di</strong> una strage senza giustificazioni né<br />

proporzioni?<br />

Passare sotto quella scritta con la<br />

consapevolezza che un numero inimmaginabile<br />

<strong>di</strong> persone non poteva, come noi, scappare<br />

in<strong>di</strong>etro, andare via lontano e salvarsi, lascia<br />

un senso <strong>di</strong> vuoto che si posa nell’aria, che<br />

si respira. Sembra tutto così impossibile,<br />

così crudele, che l’immaginazione è costretta<br />

a fermarsi a un limite, oltre il quale arrivano<br />

le immagini. Due tonnellate <strong>di</strong> capelli <strong>di</strong> donne,<br />

madri, figlie, mogli, giovani e anziane, non si<br />

possono immaginare, si possono solo vedere.<br />

Quintali <strong>di</strong> vestitini, <strong>di</strong> scarpette, <strong>di</strong> valigie,<br />

che sono appartenuti ad innocenti che<br />

hanno pagato con la propria vita il biglietto<br />

per uno spettacolo inscenato da un folle<br />

animale, scorrono davanti agli occhi, occhi<br />

che non potranno mai <strong>di</strong>menticare, guai se lo<br />

facessero. Non esistono parole che possano<br />

quanto meno provare a descrivere quello che<br />

gli occhi vedono.<br />

Eppure tra tutte quelle ceneri, quelle<br />

fucilazioni, quelle forche, quei forni, lì<br />

era anche Dio, che è morto con ognuno<br />

<strong>di</strong> loro. L’unico gesto d’amore che rimane<br />

possibile regalare a chi l’amore è stato fatto<br />

<strong>di</strong>menticare per forza prima <strong>di</strong> quel cancello, è<br />

morire con loro e per loro.<br />

Ma perché? Perché l’uomo è stato lasciato<br />

libero, anche nel male. È stato lui che si è<br />

sporcato le mani <strong>di</strong> sangue, non Dio. E perché<br />

all’uomo è stato lasciato fare così tanto<br />

male? Probabilmente non ci saranno mai tutte<br />

le risposte a tutti i perché. Probabilmente,<br />

ora che abbiamo visto cosa è capace <strong>di</strong> fare<br />

l’uomo, noi ricorderemo, e spenderemo la<br />

nostra vita perché tutto questo non si ripeta.<br />

Mai.<br />

Giovanni Fucà, Balducci<br />

Attualità<br />

L’arrivo><br />


4<br />

Una lezione per l’oggi<br />

Siamo tornati da Cracovia da tre giorni. Anzi, siamo tornati da tre giorni dopo aver visitato Auschwitz.<br />

Ho vissuto quest’esperienza in modo <strong>di</strong>verso da come immaginavo sarebbe stata. Quando durante il volo<br />

<strong>di</strong> andata mi è stato chiesto cosa mi aspettavo dal viaggio, ho genericamente risposto che credevo che<br />

avrei affrontato un’esperienza senza alcun dubbio forte. Ripensandoci adesso invece è stato qualcosa <strong>di</strong><br />

più. Mi ha certamente impressionato vedere quella quantità infinita <strong>di</strong> capelli, quelle protesi ammassate<br />

che ricordavano tanto arti amputati, ma mentre visitavamo il campo non ho avuto modo <strong>di</strong> rifletterci.<br />

Forse per le cerimonie un po’ “pompose”, i flash dei giornalisti che ci accecavano o magari anche perché<br />

mentre visitavo quei posti ero mossa da un atteggiamento troppo “storico e razionale”, ma<br />

tutti i pensieri relativi a ciò che è stato in quegli anni mi sono venuti dopo. Mi sono venuti<br />

pensieri sull’enorme stupi<strong>di</strong>tà umana, stupi<strong>di</strong>tà che sembra aumentare col passare<br />

degli anni. Mi chiedo come sia possibile continuare a commettere atrocità<br />

come se il passato non ci avesse insegnato niente. Sembra che l’uomo si<br />

rifiuti <strong>di</strong> aprire gli occhi, <strong>di</strong> vedere che se non rispetta l’altro, che<br />

se non si interviene prontamente quando i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> altri<br />

essere umani vengono brutalmente violati, si arriva<br />

allo sterminio freddo e sistematico <strong>di</strong> sei<br />

milioni <strong>di</strong> persone solo perché credono<br />

in un altro <strong>di</strong>o, parlano un’altra<br />

lingua o hanno la pelle<br />

<strong>di</strong> colore <strong>di</strong>verso.<br />

Io credo che<br />

Attualità<br />

non ci dobbiamo limitare a guardare e soffrire su ciò che è già stato: dobbiamo sfruttare ciò che<br />

oramai ci ha dato dolore, <strong>di</strong>sperazione e che ci ha fatto vergognare <strong>di</strong> essere uomini per<br />

migliorare il nostro futuro. Forse nel mondo non ci sono più persone rinchiuse nei lager nazisti ma<br />

ci sono uomini e donne che vengono torturati in carcere, ceceni che sono stati massacrati per la loro<br />

etnia, monaci bud<strong>di</strong>sti rinchiusi in carcere perché manifestano pacificamente e ragazzi islamici che<br />

vengono impiccati perché omosessuali. Non sarebbe forse il caso <strong>di</strong> intervenire prima che la situazione<br />

ci sfugga <strong>di</strong> mano?<br />

Diletta Gasparo, Leonardo da Vinci<br />

Difficile capire<br />

Sono tornata veramente cambiata da questo viaggio, questa<br />

esperienza mi è servita molto per crescere sia a livello culturale sia<br />

nel modo <strong>di</strong> pormi con la mia famiglia e con i miei coetanei.<br />

Ci avete chiesto <strong>di</strong> scrivere idee, pensieri e io nel mio piccolo<br />

provo ad esprimere qualcosa anche se ancora ho delle <strong>di</strong>fficoltà<br />

a parlare <strong>di</strong> ciò che ho provato...<br />

Mi sono ritrovata tantissimo in alcuni <strong>di</strong>scorsi che sono stati fatti<br />

dai ragazzi ultima sera e mi è <strong>di</strong>spiaciuto non aver potuto parlare<br />

ma le forti emozioni che ho provato non me l’hanno permesso...<br />

La mia domanda è come è possibile che l’uomo possa essere<br />

cosi cattivo? Perché questo? Perché verso dei poveri esseri umani?<br />

Io ci ho pensato molto sia prima, sia dopo, sia durante tutto il<br />

viaggio e non riesco a darmi tuttora una risposta, non capisco,<br />

io non avrei potuto mai fare una cosa del genere e non capisco<br />

perché cose simili accadono ancora oggi giorno. Non capisco<br />

come la malvagità dell’uomo possa arrivare a fare tutto questo,<br />

si possono portare due semplici esempi le guerre e i genoci<strong>di</strong> in<br />

Africa e le guerre e le rivolte che ci sono in oriente...<br />

Il mio cuore piange quando sente tutto questo, si rattrista <strong>di</strong>venta<br />

cupo e si domanda il perché. Io mi sento tanto formica in<br />

questi momenti, tanto formica che viene calpestata,<br />

ma che però vuole far sentire la sua voce, per far sentire<br />

e raccontare tutte quelle forti emozioni che ha provato, vuole<br />

farsi portavoce <strong>di</strong> Nedo Fiano vuole che tutti sappiano la sua<br />

storia e vuole che quelle due parole che ha detto e che mai<br />

<strong>di</strong>menticherò da altri non vengano <strong>di</strong>menticate: semplicemente<br />

MAI PIÙ MAI PIÙ...<br />

Spero che il mio messaggio a qualcosa serva, perché le persone<br />

dopo le mie semplici parole abbiamo delle cose su cui pensare e<br />

riflettere... In questo momento è questo il messaggio che voglio<br />

trasmettere a tutti.<br />

Benedetta Massai,<br />

Salvemini-Duca D’Aosta<br />

Il coraggio <strong>di</strong> parlare<br />

Sono stato colpito dalle parole <strong>di</strong> Nedo Fiano, che ci ha raccontato la sua testimonianza ed è riuscito a commentare così i suoi ricor<strong>di</strong>: “Certe volte<br />

da un grande male può nascere un grande bene”. Certo, è <strong>di</strong>fficile soprattutto per lui accettare quello che è successo, ma con grande coraggio ha saputo<br />

comunicarcelo, coinvolgendoci in prima persona, riportando le urla <strong>di</strong> comando degli ufficiali tedeschi, canticchiando la canzone <strong>di</strong> marcia al ritmo della<br />

quale facevano ritorno dalla giornata <strong>di</strong> lavoro, mentre venivano contati.<br />

Mi sono sentito commosso dai suoi <strong>di</strong>scorsi interrotti dal silenzio, in una platea <strong>di</strong> giovani ammutoliti, dal ricordo degli occhi della madre, del suo amico<br />

Giulio Levi, deceduto sul lavoro perchè costretto a lavorare nella neve senza zoccoli <strong>di</strong> legno. È stata per me un’esperienza unica, sono rimasto senza fiato <strong>di</strong><br />

fronte alle bocche buie dei forni crematori, nelle celle <strong>di</strong> prigionia strette dove venivano rinchiusi i deportati, guardando i nostri volti immobili e ghiacciati.<br />

La domanda che mi è tornata più volte alla mente è stata:”Ma come è potuto succedere?”, “Com’è potuto accadere che un “imbianchino”, un “assassino”<br />

(parole <strong>di</strong> Nedo) sia riuscito ad organizzare tali stragi <strong>di</strong> fronte a una nazione immobile?”, “dov’era Dio in quei momenti?”... Come ha precisato Don Renzo<br />

i nostri comportamenti <strong>di</strong> fronte a questa domanda possono essere due: negare l’esistenza <strong>di</strong> Dio, negando <strong>di</strong> conseguenza ogni possibilità <strong>di</strong> una sua<br />

esistenza, o accettare Dio come un mistero, considerando così qualche probabilità.<br />

Mi è piaciuto molto come la <strong>Provincia</strong> ha saputo organizzare i vari momenti (visita al campo, testimonianza, con<strong>di</strong>visioni e riflessioni) e il rapporto che si<br />

è instaurato con il Presidente Matteo Renzi da parte <strong>di</strong> tutti i ragazzi. Anche l’agenda della memoria, con le foto e le testimonianze ha giocato la sua parte.<br />

Penso sia stata un’occasione in cui oltre a visitare un luogo tristemente noto alla storia, ho saputo riflettere sull’importanza della memoria, del<br />

passaggio <strong>di</strong> testimone, passando da spettatori ad attori e sui valori veramente importanti della vita.<br />

Stefano Morozzi , Giotto Ulivi


La forza della testimonianza<br />

Siamo sei ragazze del liceo Gramsci che hanno partecipato al<br />

progetto della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> “Il volo della memoria”.<br />

Dal 6 all’8 aprile siamo state in Cracovia per visitare i campi<br />

<strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong> Auschwitz e Birkenau, accompagnati da<br />

Nedo Fiano, un ex-deportato sopravvissuto all’ecci<strong>di</strong>o. È stato un<br />

viaggio in<strong>di</strong>menticabile, pieno <strong>di</strong> forti emozioni che per sempre ci<br />

accompagneranno nella nostra vita. Una volta dentro Auschwitz<br />

i nostri sguar<strong>di</strong> erano persi davanti a tale malignità che aveva<br />

accecato l’uomo. Trovandosi davanti a 2 tonnellate <strong>di</strong> capelli<br />

delle donne uccise, a migliaia <strong>di</strong> scarpe, valige, occhiali, pentole,<br />

bambole fracassate e vestitini logorati <strong>di</strong> piccoli innocenti non<br />

si può certo rimanere impassibili a quella sensazione <strong>di</strong> vuoto e<br />

paura che ti stringe e ti toglie il respiro.<br />

Camminare negli stessi luoghi dove migliaia <strong>di</strong> persone vagavano<br />

prive <strong>di</strong> ogni speranza, senza avere in mano il proprio futuro, la<br />

cui vita era legata a un sottilissimo filo, era quasi surreale.<br />

Noi che ci lamentavamo della pioggia, scaladati dai nostri<br />

piumini, dalle nostre comode scarpe, riparati sotto un ombrello,<br />

non potevamo credere che delle persone avessero calpestato<br />

quella stessa terra con indosso una casacca <strong>di</strong> cotone e ai pie<strong>di</strong><br />

degli zoccoli <strong>di</strong> legno, nonostante la neve, la pioggia, il gelo.<br />

Nedo Fiano, in pie<strong>di</strong> su una se<strong>di</strong>a dentro una <strong>di</strong> quelle squallide<br />

baracche, ci ha raccontato la sua storia: la morte del padre, del<br />

nipote,del migliore amico Giulio Levi,e la per<strong>di</strong>ta della madre,<br />

ma non <strong>di</strong> quei suoi occhi ver<strong>di</strong> che gli hanno sempre dato la<br />

speranza <strong>di</strong> andare avanti.<br />

Alla fine <strong>di</strong> ogni suo <strong>di</strong>scorso, Nedo ci incitava a essere pala<strong>di</strong>ni<br />

della libertà, a non <strong>di</strong>menticare quanto è successo, a urlarlo ad<br />

amici, parenti, conoscenti, compagni. Noi sicuramente non lo<br />

<strong>di</strong>menticheremo mai e ne faremo tesoro per tutta la vita.<br />

Tornate a casa, l’in<strong>di</strong>fferenza dei professori ha bloccato per un<br />

momento la nostra necessità <strong>di</strong> esprimerci ma, forti <strong>di</strong> questa<br />

esperienza, cercheremo <strong>di</strong> portare a termine il nostro dovere <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vulgare ciò che ci ha segnato per questi brevi ma intensi tre<br />

giorni.<br />

Un ringraziamento particolare a Nedo che ci ha accompagnati e<br />

alla provincia che ci ha dato questa grande possibilità.<br />

Alessandra, Miriam, Martina, Giu<strong>di</strong>tta, Silvia, Alessandra<br />

Liceo Gramsci<br />

Attualità<br />

E IL VENTO SI POSERÀ<br />

6 Aprile:<br />

“[...] dopo cena ci siamo<br />

riuniti per ascoltare le toccanti<br />

testimonianze <strong>di</strong> Nedo Fiano un<br />

ex deportato scampato al destino<br />

fondamentale <strong>di</strong> Auschwitz: La Morte.<br />

Con i suoi racconti è riuscito a toccarmi nel<br />

profondo del cuore, facendomi versare<br />

lacrime <strong>di</strong> tristezza, dolore e rabbia.[…]”<br />

“Arbeit macht frei”<br />

forse non vorrei<br />

ma il dovere, l’impegno, mi chiama<br />

mi sussura : “su, entra, ama!”<br />

Certo non sembra realtà<br />

ma tutto purtroppo è verità.<br />

Gli occhi si gonfiano<br />

si perdono nell’immenso,<br />

nel buco nero <strong>di</strong> questa crudeltà<br />

in cui è caduto l’uomo con impensabile brutalità.<br />

Certo, ogni dettaglio è marchiato a fuoco nel ricordo<br />

come quel numero <strong>di</strong>sperato<br />

tatuato sulla pelle viva <strong>di</strong> un innocente deportato:<br />

montagne <strong>di</strong> valige, occhiali, scarpe,<br />

pentole, vestiti, capelli.<br />

Capelli... donne e uomini e bambini privati della propria <strong>di</strong>gnità,<br />

donne “non-colpevoli”<br />

uccise, violentate psicologicamente da “non-uomini”<br />

per un perverso “gioco” intriso e strabordante <strong>di</strong> malignità.<br />

Vestitino rosso, logorato sulla spalla.<br />

Vestitino rosso, ti immagino, piccolo proprietario,<br />

innocente e spaventato,<br />

aggrappato alla mano <strong>di</strong> chi ti ha generato.<br />

Vestitino rosso, pochi anni, due forse tre.<br />

Vestitino rosso, cosa ci fai in questo inferno?<br />

Vestitino rosso, così piccolo, ma così enorme, lancinante, veloce,<br />

scattante ad impossessarti del mio respiro ormai strozzato.<br />

Tutto rigurgita violenza, sangue, e morte<br />

ora tocca a noi, devo essere forte<br />

dobbiamo essere forti<br />

perchè “MAI PIÙ “ ci siano altri milioni <strong>di</strong> questi morti.<br />

“MAI PIÙ “ uomo che uccide uomo,<br />

“MAI PIÙ “ per<strong>di</strong>ta della libertà,<br />

“MAI PIÙ “ questo inferno <strong>di</strong> crudeltà.<br />

Noi ora impegnati come responsabili attori, ADESSO,<br />

il futuro è già adesso,<br />

per impe<strong>di</strong>re all’uomo un nuovo, tale, <strong>di</strong>sumano e impensabile<br />

REGRESSO.<br />

Miriam Lascialfari, Liceo Gramsci<br />

Vivere per capire<br />

(Emanuele Gregni, Vasari <strong>Firenze</strong>)<br />

8 Aprile: “[…] la parte più forte del viaggio ormai<br />

era passata, ma io non ho smesso <strong>di</strong> pensare a tutto<br />

quello che ho visto, e a tutte le parole che sono uscite<br />

dalle labbra vissute <strong>di</strong> Nedo. […]in aereo ho avuto il<br />

tempo <strong>di</strong> riflettere su tutto quello che mi era accaduto<br />

in questi brevi ma intensi giorni, sono molto contento<br />

<strong>di</strong> aver potuto affrontare questo viaggio perché<br />

quando ora toccherò <strong>di</strong> nuovo il suolo <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, non<br />

sarò più quello che ero prima[…]”<br />

Il sapere non è mai troppo, e io penso che più noi<br />

giovani viviamo queste esperienze così forti ma<br />

istruttive, più si riduca il rischio che un’indomani<br />

possiamo commettere gli stessi errori, perché i libri<br />

insegnano, ma non insegnano mai come vivere i<br />

fatti in prima persona. Ad esempio, la nostra guida<br />

era molto istruita ma lei non mi ha fatto nascere<br />

nessuna emozione, al contrario <strong>di</strong> Nedo.<br />

7 Aprile: “[…] mi sono alzato prima del previsto, <strong>di</strong><br />

preciso poco prima delle cinque, perché avevo sempre<br />

in testa le parole <strong>di</strong> Nedo. Dopo una doccia fredda sono<br />

riuscito ad allentare un po’ le emozioni, ma quando<br />

siamo giunti nel campo <strong>di</strong> Auschwitz, ho iniziato a<br />

sentirmi <strong>di</strong>sorientato, triste, freddo dentro, avevo perso<br />

la cognizione del tempo, tutto accompagnato da una<br />

sensazione <strong>di</strong> nullità, <strong>di</strong> non-vita. Mi sentivo come un<br />

deportato, in quei momenti era come se non avessi più<br />

la vita tra le mie mani, mi sentivo inutile e impotente.<br />

Quando siamo entrati nel primo dei Block che abbiamo<br />

visitato, mi è accaduta una cosa che non scorderò<br />

mai, non so se era tutto un fatto psicologico dovuto al<br />

luogo e dalle emozioni, ma appena ho sfiorato con una<br />

mano una parete all’interno <strong>di</strong> una stanza mi sono visto<br />

passare davanti agli occhi un fotogramma, breve ma<br />

nitido e intenso. Per quel breve quarto <strong>di</strong> secondo ho<br />

visto una cosa che <strong>di</strong>fficilmente potrò rimuovere dalla<br />

mia testa, ma soprattutto dal mio cuore. Ho visto un<br />

5<br />

uomo, magro, calvo che indossava una <strong>di</strong>visa a strisce<br />

grigie e azzurre mal ridotta. Ma la cosa che più mi ha<br />

colpito è che quest’uomo era ricurvo come bloccato da<br />

qualcosa; la fame e il freddo, e si appoggiava con una<br />

mano lì, proprio nel punto dove io mi stavo appoggiando<br />

per riprendere fiato dall’affaticamento provocato da<br />

tutte quelle sensazioni. Una cosa che mi ha turbato <strong>di</strong><br />

questa visione, è che assistevo alla scena alle spalle <strong>di</strong><br />

questo deportato sofferente, e vedevo la scena come<br />

se fossi <strong>di</strong>sciolto nell’aria, proprio come le ceneri <strong>di</strong><br />

tutte quelle povere vittime assassinate ingiustamente<br />

e brutalmente da una malvagità dovuta dall’idea pazza,<br />

insana, impossibile da concepire in un cervello normale,<br />

<strong>di</strong> un in<strong>di</strong>viduo nazista, razzista ed imperialista, che<br />

non ha fatto altro che bloccare ed eliminare i due <strong>di</strong>ritti<br />

dell’uomo che a parer mio nessuno dovrebbe toccare;<br />

la vita e la libertà.<br />

La sera Nedo ci ha commentato con i suoi occhi quello<br />

che noi avevamo visto coi nostri. Con i suoi occhi che<br />

avevano vissuto quelle scene in prima persona e anche<br />

questa sera mentre ascoltavo le sue testimonianze e<br />

gli interventi dei mie compagni, ho versato lacrime.”


6<br />

Capire attraverso i sentimenti,<br />

perché non accada mai più<br />

Urla in tedesco, suoni e rumori,<br />

la porta del treno che si apre, la<br />

voce della madre, e poi immagini,<br />

gli occhi ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> sua madre, che<br />

non riescono a nascondere la<br />

preoccupazione non espressa con le<br />

parole, il mostro, che li “accoglie”<br />

appena scesi dal treno, e <strong>di</strong> nuovo,<br />

per l’ultima volta, quegli occhi<br />

ver<strong>di</strong> che gli <strong>di</strong>cono ad<strong>di</strong>o, un<br />

abbraccio......questo è ciò che più<br />

rimane della testimonianza <strong>di</strong> Nedo<br />

Fiano, e che fa stare male, anche se<br />

rimane <strong>di</strong>fficile riuscire a sentire, a<br />

capire, perchè il dolore è fuori dalla<br />

nostra portata, noi che ci <strong>di</strong>speriamo<br />

per qualsiasi problema, e forse in<br />

parte è giusto così, perchè questa è<br />

la vita, non abbiamo nessun <strong>mezzo</strong><br />

per riuscire a capire la <strong>di</strong>sperazione,<br />

quella vera, quella che supera i limiti<br />

umani e che <strong>di</strong>strugge le persone<br />

fino a portarle ad essere morte ancor<br />

7 Aprile 2008<br />

C’è una panchina qui, confinata fra due alberi<br />

alti e folti, c’è erba ovunque, <strong>di</strong> un verde<br />

acceso... provo a immaginarmi un prato che si<br />

estende all’infinito davanti ai miei occhi, davanti<br />

a me seduta su questa panchina:<br />

...quando quell’ uomo ha parlato degli occhi<br />

ver<strong>di</strong> <strong>di</strong> sua madre, allora ho capito il Campo ..<br />

vedere una “baracca” in pietra non mi dà nulla,<br />

è così brutto da <strong>di</strong>re, è come se fossi insensibile,<br />

come se non mi toccasse davvero, come se<br />

questa storia fosse solo una storia, come se<br />

non appartenesse alla MIA storia... so cosa c’è<br />

<strong>di</strong>etro un cartello con scritto “block 21” eppure<br />

non lo vedo, non lo immagino... poi Lui, Nedo,<br />

parla ancora, <strong>di</strong>ce poche cose, mette insieme<br />

qualche verbo ed ecco che tutto sembra così<br />

tragicamente VERO<br />

...Penso Ancora Alla CENERE...<br />

quando guardo il verde stridente a contrasto<br />

col grigio <strong>di</strong> tutto il selciato, delle pietre,<br />

dell’aria .. e vedo solo CENERE .. bambini e<br />

persone che scivolano abbandonate sotto il velo<br />

d’acqua d’un fiume ...I bambini... penso al mio<br />

fratellino... come erano piccoli quei vestitini<br />

senza corpo, senza nessuna Vita .. penso al mio<br />

fratellino che crede che al mondo ci sia solo il<br />

bene...<br />

La morte è sempre dura da accettare, ci si<br />

rassegna, si cerca un motivo più grande... ma<br />

questa? Dove si trova il SENSO <strong>di</strong>etro a tutto<br />

questo?<br />

...POCHI uomini sono riusciti a plagiarne MOLTI,<br />

MOLTI uomini sono riusciti a cancellarne<br />

MILIONI...<br />

Il pericolo vivo del pregiu<strong>di</strong>zio<br />

prima <strong>di</strong> venire uccise.<br />

Allora forse <strong>di</strong> Auschwitz, ancor più<br />

delle spiegazioni della bravissima<br />

guida, fatte però spesso <strong>di</strong> numeri<br />

e <strong>di</strong> dati storici, seppur incre<strong>di</strong>bili e<br />

<strong>di</strong>sarmanti, ancor più della morte<br />

che in quei luoghi regna sovrana,<br />

ai nostri cuori arriva la sofferenza,<br />

la sofferenza quoti<strong>di</strong>ana portata<br />

agli estremi, i capelli, ai quali noi<br />

teniamo tanto, rasati e trasformati in<br />

tappeti, le pentole, le scarpe, tutti gli<br />

oggetti <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana dai quali<br />

i deportati venivano brutalmente<br />

privati, l’idea, come ci ha detto Nedo,<br />

<strong>di</strong> mangiare nelle ciotole come i cani,<br />

senza posate, e poi la pioggia, che<br />

rende tutto estremamente scivoloso,<br />

e pensare che i prigionieri non<br />

potevano permettersi <strong>di</strong> scivolare,<br />

perchè se perdevano il passo<br />

venivano bastonati, e pensare che<br />

per tutte le volte che sono scivolato io<br />

penso al mio mondo... alla fragile convinzione<br />

che mi assicura che a me non può succedere,<br />

che oggi, nel 2008, questo orrore NON PUÒ<br />

ACCADERE ANCORA ..<br />

...appiattisco l’erba sotto i miei pie<strong>di</strong> mentre<br />

me ne sto ancora seduta su questa panchina<br />

con alle spalle una storia che non è poi così<br />

lontana come credessi...<br />

Trovo una spiegazione, non rasserenante, non<br />

piacevole... ma la trovo... è LA POTENZA, IL<br />

POTERE... L’ UOMO PUÒ<br />

Se ha sistematizzato la morte rendendola<br />

un semplificato processo <strong>di</strong> fabbrica, senza<br />

sentimento, senza in<strong>di</strong>gnazione, senza<br />

rimorso o vergogna... SIGNIFICA CHE L’UOMO<br />

PUÒ FARE TUTTO ...anche nel male.<br />

In qualunque tempo. L’uomo ha il potere su<br />

altre persone, sulla loro vita, sui loro pensieri,<br />

su ciò che sono... la mia fragile convinzione si<br />

affievolisce notevolmente...<br />

...è rimasta la memoria in <strong>mezzo</strong> all’erba,<br />

all’ombra <strong>di</strong> alberi che crescono ancora...<br />

io mi sento libera... sento che solo io ho<br />

IL POTERE su me stessa e non ce l’ho su<br />

nessun altro... <strong>di</strong>stolgo gli occhi dalla striscia<br />

<strong>di</strong> prato sotto i miei pie<strong>di</strong> che non si estende<br />

all’infinito... e piano alzo lo sguardo ... e<br />

sono in pie<strong>di</strong> <strong>di</strong>etro a un muro con sopra il<br />

filo spinato... io libera dove nessuno qui lo è<br />

stato.”<br />

Annalisa Papi, Balducci<br />

Sono passati sessant’anni dall’enorme, devastante genoci<strong>di</strong>o; SESSANT’ANNI. E ancora sento <strong>di</strong>re che<br />

la comunità ebraica non è altro che una setta, l’omosessuale contro natura, lo zingaro la feccia della<br />

società, il musulmano un terrorista. Stragi come quelle del ‘900 sono fondate sulla bramosia <strong>di</strong> potere<br />

<strong>di</strong> pochi, sulla paura <strong>di</strong> altri e questo è un fatto: quello che molti evitano <strong>di</strong> <strong>di</strong>re è che, in fondo, se<br />

vogliamo trovare i colpevoli, se vogliamo trovare coloro che hanno PERMESSO che tutto ciò accadesse,<br />

non dobbiamo fare altro che puntare il <strong>di</strong>to contro noi stessi. NOI abbiamo reso possibile l’olocausto,<br />

noi come nazione e soprattutto come persone: così come niente può nascere da un terreno sterile, così<br />

gli ideali nazisti non avrebbero potuto attecchire sulla popolazione se già la mentalità non fosse stata in<br />

qualche modo pre<strong>di</strong>sposta verso quella <strong>di</strong>rezione.<br />

E i pregiu<strong>di</strong>zi sono il fertilizzante, il concime <strong>di</strong> quello stesso terreno che è la nostra coscienza. Mi<br />

chiedete cosa porterò con me <strong>di</strong> ritorno da questo strabiliante viaggio. Le lacrime <strong>di</strong> Nedo Fiano; gli occhi<br />

spenti <strong>di</strong> alcuni detenuti che mi fissavano dalle cornici appese alle pareti; il peso <strong>di</strong> due tonnellate <strong>di</strong><br />

capelli che sembravano gravare tutte quante sulle nostre spalle.. ed è vero che fin quando uno spettacolo<br />

simile non te lo ritrovi davanti agli occhi, stenti a crederci, non realizzi.<br />

Attualità<br />

<strong>di</strong> bastonate sarei<br />

morto.<br />

Possiamo capire<br />

solo se portiamo<br />

nei nostri<br />

sentimenti<br />

le idee che<br />

ci sono state<br />

trasmesse, xkè<br />

con la mente si<br />

può imparare,<br />

ma per capire<br />

quello che<br />

è successo,<br />

almeno in parte<br />

bisogna sentirlo!<br />

Se riusciamo a<br />

compiere questo<br />

passaggio, e in<br />

questo io vedo la grande fortuna che<br />

abbiamo avuto nel poter visitare quei<br />

luoghi, perchè hanno permesso alle<br />

idee <strong>di</strong> concretizzarsi in una realtà, e<br />

a quella realtà <strong>di</strong> colpire i nostri cuori<br />

con una forza travolgente, allora è<br />

certo che niente <strong>di</strong> simile potrà mai<br />

ripetersi, e che se dovesse ripetersi ci<br />

sarebbero persone pronte a tutto pur<br />

<strong>di</strong> impe<strong>di</strong>rlo, come ha detto Nedo, ci<br />

saranno dei “pala<strong>di</strong>ni della libertà”!<br />

Andrea Rosichini. Balducci<br />

Ho portato via con me un po’ <strong>di</strong> quei sogni rimasti chiusi a marcire in migliaia <strong>di</strong> valige accatastate le<br />

une sulle altre, <strong>di</strong>strutte e polverose, con ancora però evidente il nome del loro possessore, gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong><br />

coloro che le prepararono con cura, in attesa <strong>di</strong> un futuro migliore, convinti che OŚwięcim fosse non la<br />

loro ultima destinazione, bensì un rifugio provvisorio.<br />

Ed è tornata in<strong>di</strong>etro con me la voglia <strong>di</strong> raccontare, il bisogno <strong>di</strong> far immaginare agli altri ciò che io<br />

ho visto con i miei occhi. Voglio che le persone capiscano cosa può nascere da un semplice<br />

pregiu<strong>di</strong>zio; cosa l’uomo è capace <strong>di</strong> fare quando non riesce a <strong>di</strong>stinguere il limite, il<br />

confine tra la propria idea e l’oppressione.<br />

La società ha sicuramente fatto enormi passi avanti dal dopoguerra ad oggi, ma non ha ancora fatto<br />

abbastanza. Il pregiu<strong>di</strong>zio è nella natura dell’uomo, una forma <strong>di</strong> istinto <strong>di</strong> sopravvivenza: ma è proprio<br />

la sopravvivenza che rischia <strong>di</strong> estinguersi. Dietro a ogni pregiu<strong>di</strong>zio c’è una vita che ostacoliamo, c’è<br />

una libertà cui impe<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> respirare.<br />

Viola de Carli, Liceo Machiavelli Capponi


Oltre la comprensione razionale<br />

Oltre a vivere personalmente<br />

l’esperienza dell’incontro con una<br />

forma <strong>di</strong> male insuperabile, noi<br />

possiamo sentirci testimoni perché<br />

ciò che abbiamo vissuto possa servire<br />

anche a chi è rimasto a casa. Ci è<br />

stato così chiesto <strong>di</strong> scrivere le nostre<br />

impressioni, quello che la visita ci ha<br />

lasciato. Per quanto mi riguarda è<br />

<strong>di</strong>fficile a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> poco tempo dal<br />

ritorno a casa or<strong>di</strong>nare e riscrivere le<br />

sensazioni e i pensieri che sono nati<br />

dentro <strong>di</strong> me. Non so descrivere bene<br />

quello che mi aspettavo dal viaggio; ci<br />

aspettiamo sempre qualcosa da quello<br />

che facciamo o viviamo. Ma questa<br />

volta è stato <strong>di</strong>verso. Probabilmente<br />

perché si tratta <strong>di</strong> un fatto che<br />

riguarda me stessa ma soprattutto<br />

tutto il mondo e adesso capisco che<br />

se ne parla molto, ma si conosce<br />

poco. Infatti, prima <strong>di</strong> partire io,<br />

come la maggior parte degli studenti,<br />

avevo già la mia idea a proposito dei<br />

campi, dei totalitarismi e <strong>di</strong> tutto ciò<br />

che riguarda questa pagina <strong>di</strong> storia.<br />

Ma appunto il mio giu<strong>di</strong>zio si basava<br />

su una pagina del manuale dove i<br />

fatti sono scritti con una <strong>di</strong>staccata<br />

<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> ciò che è bene e ciò che è<br />

male. La cosa che però pretendevo da<br />

questo viaggio era quella <strong>di</strong> non venir<br />

toccata da sentimenti <strong>di</strong> commozione<br />

e basta; pretendevo <strong>di</strong> comprendere<br />

razionalmente la realtà con cui<br />

sono venuta a contatto. Per questa<br />

ragione all’inizio non comprendevo<br />

pienamente ciò che ci raccontava e<br />

trasmetteva Nedo, il deportato che ha<br />

La tenia<br />

fatto il viaggio insieme a noi.<br />

Entrare ad Auschwitz è stata una<br />

strana sensazione in particolare<br />

attraversare l’ingresso con la famosa<br />

scritta: ”Arbeit macht frei”; qualche<br />

passo più avanti e, voltandoti, avevi<br />

perso l’orientamento (almeno per chi<br />

entrava per la prima volta). Sentivo<br />

dentro <strong>di</strong> me lo smarrimento e la<br />

transitorietà del tempo perché in quel<br />

preciso luogo, nemmeno settanta<br />

anni fa, tutto era circondato da grida,<br />

urla, <strong>di</strong>sperazione in lingue tra loro<br />

incomprensibili, mentre adesso tutto<br />

taceva; noi eravamo lì per non perdere<br />

completamente le ultime note <strong>di</strong> quei<br />

momenti e poterle ricordare.<br />

Dentro alcuni Block è stato allestito<br />

un museo con gli oggetti ritrovati<br />

dopo la liberazione del campo.<br />

Davanti a ciò che ho visto l’unica<br />

cosa che ho potuto fare è stata quella<br />

<strong>di</strong> rimanere attonita; probabilmente<br />

oggi siamo troppo abituati a vivere<br />

<strong>di</strong> numeri calcoliamo e misuriamo<br />

tutto, ma il numero esatto <strong>di</strong> quanta<br />

gente è morta non lo sappiamo, il<br />

numero esatto <strong>di</strong> quante scarpe sono<br />

state ritrovate non lo sappiamo, e <strong>di</strong><br />

quanti pettini e spazzolini, <strong>di</strong> quante<br />

valigie, <strong>di</strong> quanti occhiali, <strong>di</strong> quanti<br />

capelli tagliati… ecco, questo non<br />

lo sappiamo: io non ero abituata<br />

a provare niente davanti a tale<br />

“spettacolo” perché non l’avevo mai<br />

vissuto.<br />

Ma ancora più grande è stato<br />

l’impatto con Birkenau perché<br />

appena entrati, proprio dal cancello<br />

Mi ricordo che all’ingresso<br />

del campo c’era un<br />

<strong>di</strong>stinto signore. Aveva<br />

giacca e cravatta, non<br />

parlava, ti squadrava solo<br />

con gli occhi. Distribuiva<br />

a ciascuno <strong>di</strong> noi una<br />

piccola pastiglia, <strong>di</strong><br />

colore grigio; non capivo<br />

bene <strong>di</strong> cosa si trattasse e<br />

decisi infatti <strong>di</strong> osservarla<br />

più attentamente: c’era<br />

scritto “Tenia”. La ingerii<br />

senza pensarci troppo,<br />

quasi in<strong>di</strong>fferentemente,<br />

sicuramente non<br />

consapevole. Dopo pochi<br />

minuti mi accorsi che<br />

qualcosa al mio interno si<br />

stava attaccando alle pareti<br />

dello stomaco: un morso,<br />

una fitta mi percorse<br />

il ventre appena scorsi<br />

l’insegna <strong>di</strong> ingresso “Arbeit macht frei”. Era un dolore secco, brusco, improvviso.<br />

Da lì in poi cominciai lentamente ad indebolirmi: via via che entravo nei vari blocchi, vedevo le immagini<br />

e gli oggetti un progressivo senso <strong>di</strong> vuoto iniziò ad attanagliare le mie viscere; era come se un piccone<br />

stesse scavando fosse sulle pareti dello stomaco. Toglieva brandelli <strong>di</strong> carne e litri <strong>di</strong> sangue, ed iniettava<br />

vuoto, vuoto, vuoto. Mi sentii pervaso da un plumbeo senso <strong>di</strong> angoscia, <strong>di</strong> impossibilità, <strong>di</strong> orrore. Mi<br />

accorsi che anche io ero un piccolo tesserino al mondo, che potevo essere spazzato via da un semplice<br />

scherzo della sorte. Ed il cielo me lo ricordava in ogni istante: grigio, pesante, qualche goccia ogni tanto<br />

e una sottile atmosfera surreale che lasciava a<strong>di</strong>to a poca speranza.<br />

In contemporanea quel piccolo parassita proseguiva il suo sporco lavoro, succhiando energia al mio<br />

motore vitale; fagocitava ogni singola molecola che si fosse trovata sul suo cammino e <strong>di</strong>ventava sempre<br />

più massiccio. Ed io ero lì, passivo, spettatore <strong>di</strong> uno dei più gran<strong>di</strong> dolori dell’anima: il senso <strong>di</strong> vuoto.<br />

Perché alla fine è proprio della razza umana cercare sfogo in una sensazione, positiva o negativa<br />

che sia; è naturale tentare <strong>di</strong> razionalizzare un sentimento astratto incanalandolo all’interno <strong>di</strong> un<br />

concetto. Il problema però era che in questo luogo ogni concetto era troppo limitato e limitante per<br />

poter essere espresso: mi trovavo <strong>di</strong> fronte al nulla, <strong>di</strong> fronte all’annichilimento dell’umanità e tutto ciò<br />

Attualità<br />

attraverso cui arrivava la ferrovia<br />

per il treno, ci trovavamo davanti<br />

una serie <strong>di</strong> costruzioni uguali tra<br />

loro, intervallate da filo spinato,<br />

delle quali non si vedeva la fine<br />

ovunque ci voltassimo. La pioggia<br />

che casualmente cadeva rendeva il<br />

terreno composto <strong>di</strong> sassi piuttosto<br />

gran<strong>di</strong> fangoso e scivoloso tanto che<br />

per noi, dotati dell’ultimo paio <strong>di</strong><br />

scarpe <strong>di</strong>sponibile sul mercato, era<br />

<strong>di</strong>fficoltoso muoversi abilmente.<br />

Questi sono gli aspetti principali che<br />

mi hanno colpito, anche se devo<br />

confessare che le sensazioni che ho<br />

cercato <strong>di</strong> trasmettere<br />

sono giunte a me<br />

dopo la conclusione<br />

del viaggio. Infatti,<br />

quando ancora<br />

mi trovavo in<br />

Polonia, a causa<br />

forse della formalità<br />

della situazione<br />

non riuscivo a<br />

comprendere bene<br />

quello che stavo<br />

vivendo. Tornata a<br />

casa però ho ripreso<br />

la mia quoti<strong>di</strong>anità<br />

ed ho iniziato a<br />

pensare che se le<br />

mie scarpe non sono<br />

abbastanza comode<br />

io non cammino, se<br />

non porto sempre<br />

sul mio naso<br />

gli occhiali non<br />

<strong>di</strong>stinguo le persone,<br />

se devo percorrere 5km prendo la<br />

macchina, se il mio letto d’inverno<br />

non è abbastanza caldo non mi<br />

addormento e pretendo due paia <strong>di</strong><br />

calzini. È qui che mi sono tornate<br />

alla mente le immagini dei letti storti<br />

<strong>di</strong> Birkenau, le latrine e gli zoccoli <strong>di</strong><br />

legno.<br />

A questo proposito con<strong>di</strong>vido molto il<br />

pensiero che ci ha espresso don Renzo<br />

Rossi, anch’egli presente nel nostro<br />

viaggio. Davanti agli episo<strong>di</strong> dei<br />

campi <strong>di</strong> concentramento e sterminio<br />

è normale chiedersi dove si trovava<br />

Dio in quel momento. Io parlo da<br />

7<br />

credente e anche i miei occhi Lo<br />

vedono impiccato alla forca proprio<br />

come racconta Wiesel che don Renzo<br />

ha citato. Ma noi ragazzi con le<br />

nostre testimonianze, come<br />

tutti i ragazzi che hanno visitato<br />

questi luoghi del male ed hanno<br />

raccontato, siamo secondo me<br />

la prova che Dio non può essere<br />

sconfitto e che “da un grande<br />

male può nascere un grande<br />

bene”.<br />

Alessandra Pala<strong>di</strong>ni<br />

Leonardo Da Vinci<br />

non sapeva pienamente liberarsi in precise parole. Non mi restò altro che ascoltare il rumore dei passi,<br />

il fruscio delle foglie, il fischio del vento; osservare i piccoli mattoncini scarlatti, i fili spinati, i pavimenti<br />

logorati: ogni crepa nel muro del silenzio era un’offesa a quella anime innocenti. E così mi avviai<br />

lentamente verso il cancello, verso quelle 3 lugubri parole, simbolo <strong>di</strong> morte: lì, all’ingresso c’era sempre<br />

il <strong>di</strong>stinto signore, gelido e roccioso in ogni movimento; mi scrutò nuovamente, forse memore della<br />

mia precedente perplessità, e mi appoggiò sulle spalle una pesante coperta grigia, una sorta <strong>di</strong> oggetto<br />

ricordo. Cominciai a camminare goffamente, come caricato <strong>di</strong> un gravoso peso, talmente grande che<br />

anche la Tenia abbandonò il mio acido stomaco, soffocata dalla cassa toracica.<br />

Tornai mestamente a casa. Lì riposi la spessa coperta in un angolo dell’arma<strong>di</strong>o e mi sedetti sul mio<br />

letto: le spalle erano affaticate e la schiena molto dolorante; anche lo stomaco cominciò a pungere in un<br />

punto solo, probabilmente là dove il parassita aveva preso <strong>di</strong>mora. Poi mi abbandonai sul cuscino con<br />

occhi spalancati, consapevole che il peso <strong>di</strong> quella coperta e il segno <strong>di</strong> quella cicatrice sarebbero rimasti<br />

a lungo impressi nella mia memoria.<br />

Carlo Terzaroli, Liceo Balducci


8<br />

Genio<br />

A volte ritornano<br />

È <strong>di</strong> nuovo il suo momento: riflettori accesi sul Genio Fiorentino, la manifestazione che<br />

propone le eccellenze del nostro territorio, dall’arte al cinema, dalla musica all’economia,<br />

alla scienza, alla gastronomia<br />

<strong>di</strong> Damiano Fedeli e Bianca Guerrini<br />

Genio is back, il Genio è tornato. Sì ragazzi, anche quest’anno si terrà la grande manifestazione<br />

che celebra la bellezza, l’inventiva, la capacità <strong>di</strong> creare tipiche del territorio <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>: il Genio<br />

Fiorentino, appunto. Giunto alla quarta e<strong>di</strong>zione, dopo il successo raccolto negli anni scorsi, il<br />

genio si terrà dal 15 al 25 maggio a <strong>Firenze</strong> e nei 44 comuni della sua provincia.<br />

Ormai il GF – oh, non confon<strong>di</strong>amolo con il Grande Fratello! – è <strong>di</strong>ventato un marchio. Un simbolo non<br />

solo del patrimonio artistico e culturale che ci circonda, ma anche della vivacità <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, della voglia<br />

<strong>di</strong> innovare e rinnovarsi.<br />

La cultura del nostro territorio è il fiore all’occhiello non solo dell’Italia intera, ma <strong>di</strong> tutto il mondo. Basta<br />

L’aperitivo? Geniale!<br />

L’aperitivo brasiliano, quello giapponese, quello alla francese. La birra inglese, le patatine<br />

americane. EBBASTA!!! In occasione del Genio Fiorentino, dal 15 al 25 maggio, molti<br />

dei locali più fighi <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> e <strong>di</strong>ntorni proporranno un aperitivo <strong>di</strong>verso, fatto con<br />

prodotti locali. E allora sotto con la finocchiona, la pappa col pomodoro, la fettunta e i<br />

crostini toscani, il tutto innaffiato da autentici vini doc. E chi lo sa, magari festeggiare<br />

la serata con le stesse cose che mangiava Leonardo, potrebbe aiutare a stimolare la<br />

testa per il compito <strong>di</strong> fisica della settimana dopo…<br />

Internettiamoci<br />

guardare le strade, in questi giorni: sentire parlare fiorentino, tra tanti accenti<br />

e lingue <strong>di</strong>verse, sommersi da turisti internazionali, è quasi impossibile. E<br />

noi, orgogliosi <strong>di</strong> una simile tra<strong>di</strong>zione, ma anche consapevole della forza e<br />

dell’obbligo morale <strong>di</strong> proseguire sulla stessa strada che ne deriva, non solo<br />

celebriamo le nostre ra<strong>di</strong>ci con il Genio Fiorentino, ma troviamo il modo <strong>di</strong><br />

proseguirne il tracciato, <strong>di</strong> alimentare questa enorme fiamma <strong>di</strong> genio che<br />

ha illuminato, e che continua a farlo, il nostro mondo. E voi, che fate: state a<br />

guardare?<br />

Colorato, ricco, e soprattutto interattivo. Da quest’anno il sito del Genio Fiorentino, www.geniofiorentino.it,<br />

conta su <strong>di</strong> voi. Foto, video, riflessioni e lettere saranno pubblicate nello spazio del sito aperto a tutti. Per<br />

scambiare impressioni, inviare suggerimenti, complimenti (!) o critiche, ma anche – anzi soprattutto – per<br />

spe<strong>di</strong>re le vostre immagini <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> e della provincia, i vostri posti geniali, quelli che amate <strong>di</strong> più e che<br />

secondo voi esprimono al meglio la grandezza del nostro territorio. Mandate i vostri materiali agli in<strong>di</strong>rizzi<br />

che trovate pubblicati sul sito! Dove inoltre potrete trovare tutti i dettagli <strong>di</strong> tutti gli eventi del genio, le foto e<br />

i video realizzati durante la manifestazione (andate a cercarvi!), la geolocalizzazione degli appuntamenti, le<br />

notizie e le curiosità. Collegatevi!<br />

E il 12 tutti<br />

a festeggiare<br />

Sarà una grande festa, la festa dell’anno a cui<br />

non mancare per niente al mondo. La sera del<br />

12 maggio, al Teatro Ver<strong>di</strong>, il Presidente della<br />

<strong>Provincia</strong> Matteo Renzi introdurrà il Genio<br />

Fiorentino ai presenti. Musica, video, <strong>di</strong>vertimento<br />

e confronto per una serata in cui l’orgoglio <strong>di</strong><br />

appartenere a questa terra verrà con<strong>di</strong>viso in<br />

allegria. La serata è aperta a tutti, ed è gratuita.<br />

Per maggiori dettagli telefonare allo 055.2760378


Cartoni animati in bit<br />

Monsters and Co, Toy<br />

Story, gli Incre<strong>di</strong>bili,<br />

Ratatuille, Nemo, tanto<br />

per citarne alcuni. La<br />

Pixar è una delle case<br />

<strong>di</strong> produzione che ha<br />

rivoluzionato la storia<br />

del cartone animato<br />

con lungometraggi per<br />

bambini <strong>di</strong> qualità e<br />

innovazione eccellenti.<br />

Tocco con<br />

scoppio<br />

Se sentirete un botto, dal 15<br />

al 25 maggio, ogni giorno<br />

all’una del pomeriggio, non<br />

spaventatevi. È il modo inusuale<br />

scelto dalla <strong>Provincia</strong> per<br />

sottolineare lo svoltolamento<br />

<strong>di</strong> un’illustrazione realizzata<br />

da Silvano “Nano” Campeggi,<br />

storico creatore <strong>di</strong> oltre tremila<br />

manifesti cinematografici. I suoi<br />

bozzetti saranno esposti all’una<br />

dal balcone della presidenza <strong>di</strong><br />

Palazzo Me<strong>di</strong>ci: ogni giorno uno<br />

<strong>di</strong>verso, pensato apposta per il<br />

Genio Fiorentino.<br />

Proprio gli animatori della<br />

celebre casa americana<br />

condurranno un workshop<br />

in Palazzo Me<strong>di</strong>ci per<br />

raccontare con esempi e<br />

<strong>di</strong>mostrazioni pratiche<br />

come si svolge il processo<br />

<strong>di</strong> animazione, quali<br />

sono i trucchi, come<br />

nascono le idee per i<br />

successi cinematografici<br />

Genio<br />

Saranno tra <strong>di</strong> voi<br />

Il Censis vi indagherà.<br />

Per capire meglio come vivete gli<br />

eventi del Genio Fiorentino, quali vi<br />

piacciono e quali no, cosa vorreste<br />

vedere tra le manifestazioni e a<br />

quali iniziative preferite partecipare,<br />

gli esperti <strong>di</strong> indagini condurranno<br />

una ricerca nelle scuole superiori,<br />

durante il mese <strong>di</strong> maggio.<br />

Un modo per offrirvi l’opportunità<br />

<strong>di</strong> esprimere la vostra opinione, per cambiare le cose o comunque per far sentire<br />

la vostra voce. Approfittatene!<br />

FLORENCE TV<br />

Grazie alla Florence Tv<br />

(www.florence.tv) – si<br />

potranno seguire in <strong>di</strong>retta<br />

via internet gli eventi più<br />

significativi del Genio<br />

2008 e rivedere i servizi<br />

televisivi sugli eventi della<br />

kermesse che non avete<br />

potuto seguire dal vivo.<br />

L’affresco “Live”<br />

È una delle tecniche più antiche e prestigiose, estremamente popolare nel<br />

Rinascimento e ora caduto in <strong>di</strong>suso. L’affresco è un metodo <strong>di</strong> pittura <strong>di</strong>fficile,<br />

che richiede grande maestria e capacità. Un saggio <strong>di</strong> questa elegante e<br />

<strong>di</strong>fficoltosa tecnica artistica sarà visibile “in progress” a Palazzo Me<strong>di</strong>ci proprio<br />

durante il Genio Fiorentino.<br />

Il 24 maggio il maestro Giampaolo Talani, con i suoi collaboratori, eseguirà<br />

dalle 15 alle 19 un affresco nel cortile <strong>di</strong> Michelozzo, dal titolo “Il Genio<br />

Fiorentino”; l’opera sarà donata alla <strong>Provincia</strong>.<br />

<strong>di</strong> animazione. Il 22 e 23<br />

maggio, in sala Est Ovest,<br />

dalle 9.30 si terranno<br />

per chiunque voglia<br />

intervenire le lezioni<br />

con gli specialisti <strong>di</strong><br />

oltreoceano. Per riportare<br />

a <strong>Firenze</strong>, da cui gran<br />

parte della produzione <strong>di</strong><br />

cartoni animati è partita,<br />

una fetta <strong>di</strong> genialità.<br />

Dalla<br />

canta<br />

Cellini<br />

Quando si <strong>di</strong>ce che qualcuno è una<br />

faccia <strong>di</strong> bronzo, non gli si fa certo<br />

un complimento.<br />

Eppure ce n’è una <strong>di</strong> facce <strong>di</strong><br />

bronzo, a <strong>Firenze</strong>, che per la sua<br />

bellezza lascia senza fiato.<br />

È la statua del Perseo <strong>di</strong> Benvenuto<br />

Cellini, sotto la Loggia dei Lanzi, in<br />

piazza della Signoria. Per celebrare<br />

il grande scultore del Cinquecento,<br />

il Genio ha in programma un<br />

evento con Lucio Dalla che<br />

canterà il tormento con cui<br />

l’artista ha realizzato questo<br />

suo capolavoro. Per realizzare<br />

Perseo, Cellini impiegò infatti<br />

nove anni, volendo fondere la<br />

statua in un pezzo unico. Diventò<br />

una sorta <strong>di</strong> ossessione per lui:<br />

ad<strong>di</strong>rittura gli venivano alte febbri<br />

e fu costretto persino a fondere le<br />

stoviglie <strong>di</strong> casa pur <strong>di</strong> finirla. Dalla<br />

ne canterà le vicende nell’evento<br />

inaugurale del Genio. Anche lo<br />

scorso anno il Genio celebrò un<br />

maestro del Rinascimento fiorentino<br />

grazie alle musiche <strong>di</strong> un grande<br />

cantautore contemporaneo: fu<br />

Vinicio Capossela a presentare uno<br />

spettacolo in cui mise in musica le<br />

Rime <strong>di</strong> Michelangelo.<br />

Guarda il video su<br />

www.florence.tv!<br />

Il calendario degli<br />

eventi principali<br />

9<br />

15 maggio<br />

Lucio Dalla canta Benvenuto<br />

Cellini, chiesa <strong>di</strong> Santo<br />

Stefano al Ponte Vecchio<br />

15 maggio<br />

L’esercito <strong>di</strong> Terracotta <strong>di</strong><br />

Giuliano Ghelli, Cortile dei<br />

Muli, Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong><br />

16-17-18 maggio<br />

Premio internazionale<br />

Vallombrosa<br />

Gregor von Rezzori<br />

17 maggio<br />

100 Cantori per <strong>Firenze</strong>,<br />

strade <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong><br />

22 maggio<br />

“Cavalcanti” A Sung<br />

Dramedy in 3 acts<br />

(1931-1933) <strong>di</strong> Ezra Pound<br />

(Drame<strong>di</strong>a Cantata),<br />

Palazzo Davanzati<br />

L’evoluzione dell’animazione:<br />

da <strong>Firenze</strong> alòla Pixar,<br />

Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong><br />

23 maggio<br />

Quando <strong>Firenze</strong> era capitale<br />

del Carosello,<br />

Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong><br />

24 maggio<br />

Vival<strong>di</strong> torna alla Pergola,<br />

Sala della Pergola<br />

24 maggio<br />

Talani, l’affresco e il genio,<br />

Cortile <strong>di</strong> Michelozzo -<br />

Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong><br />

25 maggio<br />

Raffaello versus Leonardo,<br />

Palazzo Me<strong>di</strong>ci<br />

Riccar<strong>di</strong><br />

Evento giornaliero,<br />

dal 15 al 25 maggio<br />

Nano Campeggi:<br />

i bozzetti del Genio,<br />

Palazzo Me<strong>di</strong>ci Riccar<strong>di</strong>


10<br />

Indossava una maglietta gialla<br />

con la scritta “Free Tibet please”.<br />

Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti,<br />

ha incontrato <strong>di</strong> recente 200<br />

studenti delle scuole superiori della<br />

provincia <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, in Palazzo<br />

Me<strong>di</strong>ci. È stata l’occasione per parlare<br />

con lui, fargli le domande più<br />

curiose, confrontarsi su temi importanti<br />

come la musica, il viaggio, la<br />

letteratura. Scherzare e cantare per<br />

più <strong>di</strong> due ore con l’autore <strong>di</strong> “Fango”,<br />

“Serenata rap” e “L’ombelico<br />

del mondo”. Jovanotti ha coinvolto<br />

gli studenti con i suoi racconti e<br />

con il suo entusiasmo. Ha parlato ai<br />

ragazzi dei suoi molti viaggi, degli<br />

incontri che hanno cambiato la sua<br />

vita, per esempio quello con il Dalai<br />

Lama, con il giornalista fiorentino<br />

Tiziano Terzani o con il cantante<br />

degli U2, Bono. Gli studenti lo hanno<br />

sommerso con le loro domande.<br />

Vichi: Grazie <strong>di</strong> essere qui Lorenzo!<br />

Ti ascolto da quando avevo 9-10<br />

anni, sono cresciuta con le tue canzoni.<br />

Ora sei qui e ti chiedo: secondo<br />

te, quanto è importante per i ragazzi<br />

ascoltare musica?<br />

Lorenzo: La musica è tutto, è la<br />

pancia della nostra educazione. E’<br />

importante, per i ragazzi ma anche<br />

per i più gran<strong>di</strong>, cercare <strong>di</strong> ascoltare<br />

tutto.<br />

Giulio: In che anno hai scritto<br />

l’Ombelico del Mondo? A cosa ti sei<br />

ispirato?<br />

L: A essere sincero l’avevo già scritta<br />

nel 1993, poi l’ho rifatta nel 95.<br />

L’idea mi è venuta in una <strong>di</strong>scoteca<br />

lon<strong>di</strong>nese, ero insieme a Gianna<br />

Nannini. Mi sono venute in mente<br />

alcune parole <strong>di</strong> una strofa e le ho<br />

scritte su una salvietta per ricordarmele.<br />

Francesco: Quando ho ascoltato il<br />

<strong>di</strong>sco nuovo per la prima volta, mi<br />

sono salite le lacrime agli occhi, mi<br />

sono commosso da quanto era bello.<br />

Come si fa a cantare con così tanto<br />

amore?<br />

L: Io penso che se ti commuovi ascoltando<br />

la musica, significa che<br />

anche tu hai tutta quella sensibilità<br />

dentro, altrimenti non sentiresti<br />

queste emozioni.<br />

Federico: Senti, ma come mai<br />

nella canzone “Tanto3” ripeti continuamente<br />

“tanto tanto tanto tanto<br />

tanto tanto?”. Ma che vuol <strong>di</strong>re?<br />

L: Beh, non vuol <strong>di</strong>re niente! La<br />

parola “tanto” è pura energia. Voglio<br />

raccontarti anche come è nato questo<br />

ritornello: stavo ascoltando una<br />

base <strong>di</strong> basso, che faceva “tan-dadan-da-dan-dan-dan”.<br />

Il ritornello<br />

<strong>di</strong> questa canzone è nato quin<strong>di</strong> da<br />

un giro <strong>di</strong> basso. Non sempre si deve<br />

<strong>di</strong>re qualcosa! Le canzoni nascono<br />

da un suono, da un’idea.<br />

Clau<strong>di</strong>a: Come valuti il fatto che da<br />

internet si possono scaricare gratuitamente<br />

le canzoni?<br />

L: Gli artisti in questo modo guadagnano<br />

meno. I più preoccupati <strong>di</strong><br />

questo fatto sono i <strong>di</strong>scografici. Io<br />

vi consiglio <strong>di</strong> scaricare quello che<br />

volete per conoscere la musica il<br />

più possibile, ma se pensate che<br />

ci sia un artista che vale davvero,<br />

<strong>di</strong> quell’artista prendete gli album<br />

originali, perché su un album un<br />

cantante può aver speso anche due<br />

anni della propria vita.<br />

Vieri: Quanto ha inciso sulla tua<br />

Musica<br />

Un ragazzo fortunato<br />

Jovanotti ha incontrato 200 studenti della provincia e ha parlato con loro <strong>di</strong> sogni, <strong>di</strong><br />

impegno, <strong>di</strong> musica e <strong>di</strong> significato della propria vita. Ecco come è andata<br />

<strong>di</strong> Ruggero Bianchi<br />

vita Madre Teresa <strong>di</strong><br />

Calcutta?<br />

L: Quello che mi ha<br />

colpito più <strong>di</strong> tutto è<br />

il contrasto tra il suo<br />

corpo così minuto e<br />

la sua forza, smisurata.<br />

Per me Madre<br />

Teresa <strong>di</strong> Calcutta è<br />

una persona che ce<br />

l’ha fatta, perché è<br />

riuscita a essere se<br />

stessa.<br />

Gherardo: Cosa<br />

provi quando sali<br />

sul palco?<br />

L: È bellissimo, perché<br />

mi trasformo.<br />

Sul palco sono solo<br />

“entusiasmo” e faccio<br />

cose che nella<br />

vita reale non farei<br />

mai. Per esempio<br />

faccio dei salti molto alti.<br />

Jovanotti infine si è espresso a favore<br />

<strong>di</strong> una legge a tutela dei giovani artisti.<br />

«Bisognerebbe tutelare la musica e<br />

prevedere accessi facilitati e sgravi<br />

per chi fa esibire i giovani musicisti».<br />

Guarda Jovanotti<br />

sulla Florence Tv!<br />

www.florence.tv,<br />

canale “scuole”.<br />

Chi c’era?<br />

Hanno partecipato all’evento l’Istituto Tecnico Agrario <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, l’Istituto professionale<br />

per ciechi Nicolo<strong>di</strong>, il Liceo Classico Dante, l’Istituto professionale per i<br />

Servizi Sociali Elsa Morante-Ginori Conti, l’Istituto tecnico Salvemini-Duca D’Aosta,<br />

l’Istituto professionale per servizi commerciali e turistici Leonardo da Vinci, l’Istituto<br />

<strong>di</strong> istruzione superiore Sassetti-Peruzzi, l’Istituto <strong>di</strong> istruzione superiore Vasari <strong>di</strong><br />

Figline Valdarno e l’Istituto Dante Alighieri.


Sport<br />

Olimpia<strong>di</strong> delle scuole, un successo<br />

Il torneo interscolastico provinciale ha offerto la grande opportunità <strong>di</strong> vedere e<br />

provare tantissime <strong>di</strong>scipline <strong>di</strong>verse e soprattutto <strong>di</strong> incontrare gli studenti degli<br />

istituti del territorio<br />

<strong>di</strong> Agnese Fedeli<br />

Non solo basket, pallavolo e<br />

calcio, ma anche <strong>di</strong>scipline<br />

inusuali come il tennis<br />

tavolo, arrampicata e rugby. I 2.400<br />

studenti delle scuole superiori<br />

che hanno partecipato alla prima<br />

e<strong>di</strong>zione delle Olimpia<strong>di</strong> delle Scuole<br />

- la grande manifestazione sportiva<br />

ideata dalla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> in<br />

collaborazione con il Coni <strong>Firenze</strong> –<br />

si sono affrontati nelle più svariate<br />

<strong>di</strong>scipline sportive.<br />

La grande festa dello sport, è iniziata,<br />

come accade in tutti i giochi olimpici<br />

che si rispettino, con l’accensione <strong>di</strong><br />

una fiaccola simbolica: un’occasione<br />

per riflettere sulle Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

Pechino e sul percorso dell’altra<br />

fiamma olimpica, che sta facendo<br />

molto <strong>di</strong>scutere.<br />

La cerimonia <strong>di</strong> apertura si è<br />

I primi vincitori<br />

1° classificati gare<br />

maschili:<br />

Michele Michelotti<br />

e Francesco Zombi<br />

(Cavour-Pacinotti)<br />

prof. Andrea Magherini<br />

1° classificati gare<br />

femminili: Lucia Merolla<br />

e Bianca Peruzzi<br />

(Liceo linguistico Capponi)<br />

prof. Giovanni Lombar<strong>di</strong><br />

tenuta il 18 aprile 2008, nella sede<br />

dei Canottieri <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, sotto<br />

Ponte Vecchio. Ad animarla, un<br />

intrattenitore, molte autorità e<br />

soprattutto l’entusiasmo <strong>di</strong> tanti<br />

ragazzi pronti a sfidarsi nella<br />

prima delle tante competizioni, il<br />

canottaggio.<br />

Quello delle Olimpia<strong>di</strong> delle Scuole<br />

<strong>di</strong>venterà un appuntamento fisso<br />

ogni anno, per sensibilizzare gli<br />

studenti e i professori all’importanza<br />

dello sport per un’educazione<br />

completa: un’occasione <strong>di</strong> sport<br />

prima <strong>di</strong> tutto, rivolto a tutte le<br />

scuole superiori del territorio.<br />

All’inaugurazione hanno partecipato gli studenti della prima <strong>di</strong>sciplina del medagliere, il canottaggio a due,<br />

il Presidente della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> Matteo Renzi, l’assessore alla Pubblica istruzione Elisa Simoni, il<br />

Presidente del Coni <strong>Provincia</strong>le Paolo Ignesti, il responsabile delle attività sportive della <strong>Provincia</strong> Fabrizio<br />

Balducci, il Presidente dei Canottieri <strong>Firenze</strong> Massimo Cavallina.<br />

Amicizia<br />

e <strong>di</strong>vertimento<br />

nei commenti<br />

Francesca, Liceo Scientifico<br />

Pontormo: “Le Olimpia<strong>di</strong> delle<br />

scuole sono più un gioco che<br />

una gara, non sono una vera<br />

competizione, però sono un buon<br />

modo per fare sport a scuola”.<br />

Ambra, Tornabuoni: “Le Olimpia<strong>di</strong><br />

sono un modo per provare uno<br />

sport nuovo e <strong>di</strong>vertirsi, conoscendo<br />

anche ragazzi e ragazze <strong>di</strong> altre<br />

scuole”.<br />

Sara, Liceo Scientifico<br />

Pontormo: “Iniziative come queste<br />

sono un punto <strong>di</strong> riferimento per<br />

incontrare gli altri studenti”.<br />

11


12<br />

Dalle scuole<br />

Tutto d’un POF<br />

Proseguono gli appuntamenti formativi delle scuole. Arte e teatro nel mirino<br />

<strong>di</strong> Maria Novella Ermini<br />

Scopriamo gli uffizi<br />

Camminare attraverso i luoghi dell’arte<br />

in esclusiva senza la folla. Il progetto<br />

“Scopriamo gli Uffizi”, promosso<br />

dall’Associazione Amici degli Uffizi, dà la<br />

possibilità agli studenti <strong>di</strong> partecipare a una<br />

serie <strong>di</strong> incontri guidati il lunedì mattina,<br />

a museo chiuso. Anna e Giada del liceo<br />

Michelangelo hanno raccontato in questo<br />

modo l’esperienza fatta…<br />

Gli Uffizi, culla <strong>di</strong> storia e<br />

arte, costituiscono la più<br />

illustre galleria italiana<br />

e una delle più note al mondo,<br />

orgoglio in<strong>di</strong>scusso della nostra<br />

città. Essendo meta “obbligatoria”<br />

per qualsiasi turista, risulta assai<br />

<strong>di</strong>fficile per noi fiorentini poter<br />

gustati in<strong>di</strong>sturbati le mirabili opere<br />

<strong>di</strong> questo luogo. Noi, studenti del<br />

liceo Michelangiolo, appassionati <strong>di</strong><br />

storia dell’arte, siamo stati fortunati<br />

ad avere avuto questa opportunità:<br />

infatti, unici visitatori degli Uffizi,<br />

nel giorno <strong>di</strong> chiusura, abbiamo<br />

potuto immergerci con la massima<br />

tranquillità in un’atmosfera capace<br />

<strong>di</strong> farci rivivere epoche tanto<br />

lontane… Ed ecco che quin<strong>di</strong><br />

abbiamo potuto attraversare la<br />

galleria quasi interamente deserta,<br />

ci siamo potuti sedere, per ascoltare<br />

con maggiore como<strong>di</strong>tà ciò che ci<br />

descriveva la guida, nella famosa<br />

Tribuna <strong>di</strong> Francesco I e poi ci<br />

siamo potuti appostare “veneranti”<br />

<strong>di</strong> fronte alla Venere <strong>di</strong> Botticelli,<br />

quasi in religioso silenzio…<br />

Equamente <strong>di</strong>stribuiti in tutta<br />

la stanza, solitamente tra le più<br />

affollate. Scontato <strong>di</strong>re che è stata<br />

veramente una bella esperienza,<br />

soprattutto perché purtroppo non<br />

capita spesso <strong>di</strong> poter osservare “dal<br />

vivo” ciò che stu<strong>di</strong>amo tutti i giorni<br />

sui libri… e a maggior ragione<br />

in simile tranquillità. Comunque,<br />

al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> questa rara opportunità<br />

che ci è stata offerta, le visite <strong>di</strong><br />

mostre e musei risultano essere<br />

<strong>di</strong>ventate alquanto infrequenti,<br />

probabilmente per il fatto che i<br />

programmi ministeriali tendono<br />

a dare maggiore importanza<br />

all’appren<strong>di</strong>mento tra le mura<br />

scolastiche, sottovalutando l’aspetto<br />

“pratico”. Allo stesso modo<br />

riteniamo che anche materie come<br />

storia dell’arte trovino poco spazio<br />

all’interno, per esempio, dell’orario<br />

scolastico, in cui ad<strong>di</strong>rittura in<br />

una sezione sperimentale come la<br />

nostra, sono presenti soltanto due<br />

ore, mentre invece nelle sezioni<br />

non sperimentali è presente<br />

vergognosamente un’ora sola.<br />

Conclu<strong>di</strong>amo dunque col <strong>di</strong>re che<br />

sarebbe <strong>di</strong> nostro gra<strong>di</strong>mento poter<br />

godere più volte <strong>di</strong> altre esperienze<br />

simili, o quasi, a questa, in modo<br />

tale da approfon<strong>di</strong>re lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

quel poco che i libri e le misere due<br />

ore ci offrono.<br />

Anna Calò e Giada Giuliotti,<br />

classe II C, liceo classico<br />

Michelangiolo.


festival il fiorentino<br />

14 spettacoli per 14 istituti. Il Festival Il<br />

Fiorentino si sta svolgendo in un’atmosfera<br />

<strong>di</strong> grande entusiasmo da parte dei giovani<br />

partecipanti. Sul palcoscenico del teatro<br />

Cantiere Florida e del teatro Puccini i ragazzi<br />

stanno inscenando con passione e stanno<br />

mettendo a frutto tutto ciò che è stato<br />

insegnato loro durante l’anno<br />

scolastico sull’arte teatrale. Tutti sono<br />

adesso in trepida attesa <strong>di</strong> sapere l’esito<br />

della decisione della giuria incaricata <strong>di</strong><br />

assegnare gli otto premi in palio (miglior<br />

testo, miglior regia, miglior attore e attrice<br />

protagonista, miglior attore e attrice non<br />

protagonista, miglior scenografia, migliori<br />

costumi). Intanto leggiamo i loro commenti…<br />

È il primo anno che partecipo con il<br />

mio gruppo al Festival Il Fiorentino,<br />

ma è da quando sono entrata a<br />

scuola che seguo il corso <strong>di</strong> teatro.<br />

È un’esperienza che mi è piaciuta<br />

fin dall’inizio perché è bello<br />

inscenare gli spettacoli e dà tanta<br />

sod<strong>di</strong>sfazione. Uno degli aspetti più<br />

interessanti è che lavoriamo tutti<br />

insieme e, facendolo, <strong>di</strong>amo vita a<br />

qualcosa <strong>di</strong> bello.<br />

Chiara Piazzai,<br />

liceo scientifico Gramsci<br />

È bello recitare ed è bello farlo in<br />

inglese. Il nostro gruppo infatti<br />

ha inscenato un’opera in lingua<br />

originale e non credo che sia una<br />

cosa usuale.<br />

Spero che progetti <strong>di</strong> questo tipo<br />

portino i giovani a interessarsi<br />

al teatro. Esperienze così sono<br />

<strong>di</strong>vertenti occasioni <strong>di</strong> scambio tra<br />

studenti.<br />

Chiara Morelli<br />

liceo scientifico Gramsci<br />

FAI: giornate <strong>di</strong><br />

primavera<br />

Far conoscere ai<br />

ragazzi luoghi del<br />

territorio meno<br />

conosciuti ma dalla<br />

straor<strong>di</strong>naria bellezza.<br />

Durante l’anno<br />

scolastico, le classi<br />

hanno visitato insieme<br />

a un delegato del Fai<br />

e ai professori i luoghi<br />

in cui avrebbero poi<br />

fatto da guide; dopo<br />

questi sopralluoghi<br />

È il primo anno che partecipo a questo<br />

progetto. Ho fatto da guida con due<br />

mie compagne a Palazzo Sacrati<br />

Strozzi dalla mattina al pomeriggio alle<br />

3. Un’esperienza davvero bella. Perché<br />

mi ha dato la possibilità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are un<br />

palazzo tra i meno conosciuti della città.<br />

Io e tutta la mia classe chiederemo che<br />

ci venga data l’opportunità <strong>di</strong> aderire <strong>di</strong><br />

nuovo a questa iniziativa.<br />

Alessandro Bal<strong>di</strong>ni<br />

Machiavelli<br />

Dalle scuole<br />

Il nostro spettacolo parla <strong>di</strong> amore<br />

e integrazione razziale, dà quin<strong>di</strong><br />

un messaggio molto bello: non<br />

esistono confini e <strong>di</strong>suguaglianza.<br />

Partecipare a progetti così per<br />

ragazzi della nostra età significa<br />

mettersi in gioco.<br />

Miriam Altamura, istituto<br />

Sassetti-Peruzzi<br />

hanno stu<strong>di</strong>ato le<br />

caratteristiche dei<br />

vari siti artistici<br />

per poter svolgere<br />

al meglio il ruolo<br />

<strong>di</strong> “ciceroni”. In<br />

occasione delle<br />

Giornate <strong>di</strong> primavera<br />

del 5 e del 6 aprile<br />

sono stati aperti al<br />

pubblico ben 550 beni<br />

in 240 città italiane.<br />

L’impegno dei ragazzi<br />

è stato premiato<br />

con un attestato<br />

spen<strong>di</strong>bile in termini<br />

<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti formativi.<br />

Partecipare a questo progetto è stato<br />

davvero interessante e <strong>di</strong>vertente, spero<br />

davvero <strong>di</strong> poterlo rifare.<br />

Valentina Vannucci<br />

Machiavelli<br />

L’aspetto più significativo <strong>di</strong> questa<br />

iniziativa è che ti avvicina al mondo<br />

del lavoro, ti fa vedere come si<br />

lavora nel campo dell’arte. A me<br />

personalmente è piaciuto molto.<br />

Una significante esperienza pratica.<br />

Iniziative così ci uniscono l’un l’altro,<br />

uniscono le etnie. È importante fare<br />

esperienze <strong>di</strong> questo tipo per noi<br />

ragazzi, soprattutto per chi frequenta<br />

una scuola come la nostra dove ci<br />

sono tanti studenti stranieri.<br />

Sara Malagrino, istituto<br />

Sassetti-Peruzzi<br />

L’unica cosa che chiederei è <strong>di</strong> fare<br />

più sopralluoghi nei luoghi in cui si<br />

svolgerà la visita.<br />

Ellen Bartomioli<br />

liceo Machiavelli<br />

È importante aver potuto scoprire<br />

un palazzo <strong>di</strong> un così grande valore<br />

nel territorio della provincia <strong>di</strong><br />

<strong>Firenze</strong>. Nel nostro territorio ci sono<br />

delle meraviglie sconosciute ai più<br />

ma ricche <strong>di</strong> fascino. Progetti <strong>di</strong><br />

questo tipo aiutano a far maturare<br />

noi giovani nel contatto con gli altri<br />

e ci educano al rispetto dei valori,<br />

anche <strong>di</strong> quelli culturali.<br />

Enrico Fratini<br />

liceo Machiavelli<br />

È stato un lavoro faticoso ma appagante.<br />

Guidare persone sconosciute<br />

attraverso un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> solito<br />

chiuso al pubblico è un’esperienza<br />

che fa crescere la fiducia in se stessi.<br />

Giacomo Riccar<strong>di</strong><br />

liceo Castelnuovo<br />

Io e la mia classe abbiamo fatto da<br />

“ciceroni” all’educatorio <strong>di</strong> Fuligno<br />

a <strong>Firenze</strong>. È stato bello guidare i<br />

visitatori attraverso la “sala decorata”<br />

<strong>di</strong> Bicci <strong>di</strong> Lorenzo.<br />

Un lavoro interessante che mi ha<br />

dato autonomia e sicurezza.<br />

Alberto Milo Bottinelli<br />

liceo Castelnuovo<br />

13<br />

Io sono filippino e per me è stato<br />

importante fare un’esperienza come<br />

questa. Ho trovato nuovi amici sul<br />

palcoscenico. È il terzo anno che<br />

partecipo al progetto teatrale e lo<br />

ripeterei ancora molto volentieri.<br />

Glenn Salute, istituto<br />

Sassetti-Peruzzi<br />

Un’esperienza bellissima che rifarei<br />

subito. L’aspetto più interessante<br />

è stato il contatto col pubblico, il<br />

parlare con persone sconosciute.<br />

Maria Vittoria Valacchi<br />

liceo Castelnuovo<br />

Un’esperienza nuova e costruttiva.<br />

A soli 17 anni spiegare a dei quarantenni<br />

è una cosa che non capita<br />

tutti i giorni e vale molto più <strong>di</strong> 10<br />

giorni <strong>di</strong> scuola.<br />

Giulio Fratini<br />

liceo Castelnuovo<br />

La cosa più bella è che al termine<br />

della visita le persone ci hanno<br />

ringraziato. Li abbiamo condotti<br />

attraverso le sale dell’educatorio <strong>di</strong><br />

Fuligno per più <strong>di</strong> un’ora e questo<br />

ci ha dato la possibilità <strong>di</strong> “vendere<br />

la nostra merce” al meglio.<br />

Marco Burigana<br />

liceo Castelnuovo


14<br />

Fucina <strong>di</strong><br />

impren<strong>di</strong>tori<br />

Dal 1986 la Scuola <strong>di</strong> Scienze<br />

Aziendali forma i giovani al<br />

lavoro d’impresa<br />

<strong>di</strong> Anita Bucelli<br />

Praticamente il 100% degli<br />

studenti del corso <strong>di</strong> gestione<br />

d’impresa trova lavoro dopo<br />

lo stage. Un vero primato, soprattutto<br />

<strong>di</strong> questi tempi, per una scuola <strong>di</strong><br />

specializzazione.<br />

E una volta tanto non si tratta <strong>di</strong><br />

una istituzione privata sistemata<br />

in qualche lontanissimo campus<br />

d’oltreoceano, bensì della Scuola<br />

<strong>di</strong> Scienze Aziendali <strong>di</strong> Sorgane, a<br />

<strong>Firenze</strong>. Una scuola che ha trovato<br />

il modo <strong>di</strong> eliminare la <strong>di</strong>stanza tra<br />

scuola e mondo del lavoro.<br />

Da oltre vent’anni la Scuola <strong>di</strong><br />

Scienze Aziendali <strong>di</strong> Sorgane, nata<br />

per iniziativa <strong>di</strong> Assindustria, Camera<br />

<strong>di</strong> Commercio, Comune e <strong>Provincia</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, si propone <strong>di</strong> formare<br />

i futuri “quadri” d’azienda. Lo fa<br />

con corsi <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> impresa e <strong>di</strong><br />

marketing, seguiti da stage pratici <strong>di</strong><br />

inserimento nelle oltre 1000 aziende<br />

che appoggiano la scuola.<br />

Per accedervi è necessario il <strong>di</strong>ploma<br />

<strong>di</strong> scuola superiore, oltre a superare<br />

un esame <strong>di</strong> ammissione (ve<strong>di</strong> box<br />

per i dettagli).<br />

«Un antidoto al bamboccionismo»<br />

l’ha definita il Presidente della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> che lo scorso<br />

marzo è intervenuto all’Assemblea<br />

dei soci della scuola, <strong>di</strong>chiarandosi<br />

entusiasta dell’alto livello dell’offerta<br />

educativa alla quale gli studenti<br />

rispondono prontamente.<br />

Ed è proprio l’opportunità lavorativa<br />

ciò che ha spinto Sara, 20 anni, ad<br />

iscriversi subito dopo il <strong>di</strong>ploma: «Ho<br />

pensato che frequentare l’università<br />

non mi avrebbe dato la stessa<br />

sicurezza per il mio futuro lavorativo<br />

- racconta – Dopo i primi sei mesi<br />

in cui ci hanno fornito nozioni<br />

<strong>di</strong> cultura economica generale ed<br />

aziendale, stiamo entrando nella<br />

fase <strong>di</strong> specializzazione».<br />

Sara ha scelto “Gestione<br />

amministrativa” per approfon<strong>di</strong>re<br />

quei problemi che affronterà nel<br />

suo futuro impiego attraverso<br />

esempi concreti illustrati da veri<br />

impren<strong>di</strong>tori e <strong>di</strong>rigenti aziendali.<br />

Marco invece ha 24 anni e qualche<br />

esperienza lavorativa alle spalle: «Ho<br />

scelto il corso <strong>di</strong> Marketing perché<br />

prevede tre mesi <strong>di</strong> stage all’estero»;<br />

il suo sogno è quello <strong>di</strong> avviare<br />

un’attività propria.<br />

Conoscere, saper essere, saper fare<br />

Nasce nel 1986 per iniziativa<br />

<strong>di</strong> Assindustria, Camera <strong>di</strong><br />

Commercio, Comune e <strong>Provincia</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.<br />

Si rivolge ai giovani dai 18 ai<br />

26 anni con <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Scuola<br />

Secondaria Superiore.<br />

La durata è <strong>di</strong> 18 mesi <strong>di</strong> cui 12 in<br />

aula e 6 <strong>di</strong> stage. I primi 6 mesi in<br />

aula sono comuni a tutti, gli altri<br />

6 mesi sono <strong>di</strong> specializzazione.<br />

I corsi <strong>di</strong> specializzazione sono<br />

due: Marketing, <strong>di</strong>stribuzione<br />

e tecniche <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta; Gestione<br />

amministrativa, contabilità dei<br />

costi e logistica.<br />

Fondamentale l’insegnamento<br />

delle lingue straniere oltre<br />

all’inglese: tedesco, spagnolo,<br />

russo, cinese mandarino,<br />

giapponese, arabo. Gli insegnanti<br />

sono docenti madrelingua.<br />

LA CURIOSITÀ<br />

Le “quote rosa” della scuola sono<br />

superiori alle iscrizioni maschili:<br />

59% ragazze e 41% ragazzi.<br />

Sembra inoltre che le giovani<br />

donne rispondano più volentieri<br />

alle offerte <strong>di</strong> lavoro all’estero.<br />

<strong>Provincia</strong><br />

È richiesto l’obbligo <strong>di</strong> frequenza.<br />

Sono previste frequenti verifiche<br />

ed esami selettivi, in<strong>di</strong>viduali e/o<br />

<strong>di</strong> gruppo.<br />

Il corpo docente è costituito da<br />

impren<strong>di</strong>tori, <strong>di</strong>rigenti e anche<br />

professori universitari.<br />

La maggior parte degli stage si<br />

conclude con l’assunzione dei<br />

partecipanti; la scuola collabora<br />

con i non assunti, proponendo i<br />

loro curricula alle 1000 aziende<br />

con cui essa è in contatto.<br />

Esperienze interessanti sono gli<br />

stage all’estero per gli studenti <strong>di</strong><br />

marketing: Australia, Stati Uniti,<br />

Canada, Cile, Cina e tutta l’Europa<br />

Occidentale.<br />

I costi non sono superiori a<br />

quelli <strong>di</strong> un corso universitario:<br />

lo studente versa entro i primi<br />

12 mesi una quota <strong>di</strong> iscrizione<br />

ed una cauzione che gli verrà<br />

rimborsata durante lo stage.<br />

Le prove <strong>di</strong> ammissione al Corso<br />

in “Gestione d’Impresa” sono<br />

soprattutto de<strong>di</strong>cate all’analisi<br />

delle potenzialità psicoattitu<strong>di</strong>nali,<br />

della cultura e delle<br />

motivazioni dei can<strong>di</strong>dati, insieme<br />

alla loro capacità <strong>di</strong> rispondere<br />

con logica, buon senso e creatività<br />

a problemi non previsti.<br />

CONTATTI:<br />

Scuola <strong>di</strong> Scienze<br />

Aziendali<br />

Via Tagliamento 16<br />

50126 <strong>Firenze</strong><br />

Tel. 055-6820681<br />

Fax 055-6820536<br />

e-mail: ssa@fol.it<br />

www.<br />

scuolascienzeaziendali.it


Ragazzi<br />

Un caloroso rock n’ roll a tutti!<br />

Gli Holes in the Ground sono un gruppo che ha voglia <strong>di</strong> “<strong>di</strong>vertirsi<br />

e fogassi all’inverosimile”. E pare decisamente riuscirci<br />

<strong>di</strong> Mattia Hagge<br />

Tutto iniziò l’anno passato - dopo<br />

otto anni <strong>di</strong> pianoforte classico<br />

e uno <strong>di</strong> blues jazz - quando<br />

decisi <strong>di</strong> iniziare a orientarmi verso il<br />

rock. Iniziai ascoltando i Coldplay, e<br />

facendo cover <strong>di</strong> loro brani al piano.<br />

Passai poi ai Pink Floyd, grazie ai<br />

quali iniziai ad amare la chitarra e<br />

decisi così <strong>di</strong> prendere delle lezioni<br />

da un amico che ha un gruppo da<br />

tanti anni, Francesco (chitarrista<br />

dei Rumorerosa). Lui, oltre ad<br />

insegnarmi le basi tecniche, mi fece<br />

conoscere molti gruppi e sotto-generi<br />

del rock. Dopo un mese, all’incirca a<br />

febbraio, venni a conoscenza del fatto<br />

che un mio carissimo amico, Alessio<br />

(fra le altre cose mio coetaneo),<br />

prendeva lezioni <strong>di</strong> basso anche lui<br />

da Francesco. Così, iniziammo a<br />

suonare insieme qualche canzone<br />

dei Ra<strong>di</strong>ohead e degli Oasis. Vista la<br />

preparazione <strong>di</strong> entrambi, le canzoni<br />

riuscivano bene, ma era comunque<br />

ancora un passatempo casalingo.<br />

Verso aprile fui informato a proposito<br />

<strong>di</strong> un concorso musicale amatoriale,<br />

organizzato a Greve in Chianti, dove<br />

abito. La tentazione <strong>di</strong> parteciparvi fu<br />

irresistibile e andai subito alla ricerca<br />

<strong>di</strong> un cantante e <strong>di</strong> un batterista.<br />

Purtroppo non trovai nessuno dei<br />

due e così chiesi a un mio amico<br />

pianista, se voleva cimentarsi nella<br />

batteria. In poco tempo, aveva<br />

imparato a suonare i tempi <strong>di</strong> base.<br />

Visto che la mia preparazione alla<br />

chitarra non era ancora del tutto<br />

sufficiente, dovendo anche cantare,<br />

chiamai un amico chitarrista che<br />

accettò entusiasta <strong>di</strong> suonare con noi.<br />

Preparammo la cover <strong>di</strong> Wonderwall<br />

degli Oasis. Poi cercammo un nome<br />

da dare alla band che rendesse l’idea<br />

della nostre intenzioni musicali:<br />

fantasia, tanta voglia <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi e<br />

‘’fogassi all’inverosimile’’ ai concerti.<br />

Inizialmente eravamo un po’ perplessi.<br />

Ma una volta, mentre ero in casa a<br />

sentire un pezzo dei Greenday, <strong>di</strong>ssi<br />

“boia, questa canzone fa davvero le<br />

buhe n’terra!”. Detto fatto, quel motto<br />

<strong>di</strong>ventò il nostro nome (tradotto in<br />

inglese “Holes in the Ground”). Dopo<br />

il concorso, il batterista se ne andò;<br />

tuttavia, mi mise in contatto con<br />

Riccardo, batterista formidabile, che<br />

nonostante avesse solo 13 anni, aveva<br />

un’esperienza incre<strong>di</strong>bile. Dopo<br />

alcune settimane, se ne andò anche il<br />

chitarrista, a cui non piaceva il genere<br />

<strong>di</strong> canzoni che suonavamo.<br />

Si creò così la formazione attuale:<br />

Mattia, detto anche “i’Kagge”, al<br />

piano-tastiera, chitarra e vocalist;<br />

Alessio, o “I’Napo” al basso; Riccardo,<br />

ma anche “Zecca” alla batteria e<br />

seconda voce. Per<br />

tutta l’estate, ci<br />

de<strong>di</strong>cammo alla<br />

preparazione <strong>di</strong><br />

cover <strong>di</strong> generi<br />

<strong>di</strong> rock molto<br />

<strong>di</strong>versi fra loro<br />

(dai Coldplay,<br />

ai Nirvana, dai<br />

Greenday ai<br />

Linking Park), non<br />

solo per imparare<br />

a conoscerci<br />

musicalmente ma<br />

anche per trovare<br />

un orientamento<br />

musicale prima<br />

<strong>di</strong> iniziare a<br />

sviluppare canzoni<br />

nostre. Verso<br />

agosto, capimmo<br />

che i generi più<br />

affini al nostro stile<br />

erano l’alternative,<br />

il post-brith rock e<br />

il piano rock.<br />

Le nostre band<br />

<strong>di</strong> riferimento<br />

<strong>di</strong>vennero così<br />

i Ra<strong>di</strong>ohead, i<br />

Muse e i Coldplay.<br />

Nei primi mesi del 2008 abbiamo<br />

iniziato a comporre delle canzoni che<br />

incideremo in vista <strong>di</strong> un primo cd.<br />

Per ora questa è la storia della nostra<br />

band, che speriamo abbia un futuro<br />

moooolto produttivo.<br />

Ps: Ringrazio<br />

tutti i miei<br />

insegnanti <strong>di</strong><br />

musica (Lorenzo<br />

Schultetus,<br />

Fabio Albertosi,<br />

Francesco<br />

Baggiani e<br />

Margherita<br />

Vienni)!<br />

Gli Holes chi?<br />

Riccardo Marchi: ha 14<br />

anni, è nato il 20/03/1993,<br />

frequenta l’Istituto Tecnico<br />

Agrario Statale <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.<br />

E’ il batterista del gruppo.<br />

Alessio Napodano: ha 17<br />

anni, è nato il 5/ 03/ 1991,<br />

frequenta l’Istituto Alberghiero<br />

Aurelio Saffi <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>.<br />

E’ il bassista del gruppo.<br />

Mattia Hagge: ha 16 anni, è<br />

nato il 1/11/1991, frequenta<br />

il liceo classico Michelangiolo<br />

<strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>. E’ il pianista-tastierista,<br />

chitarrista,<br />

cantante del gruppo.<br />

Giovani e politica<br />

Uno studente del Galileo ha scritto un saggio<br />

in questi giorni in libreria<br />

«Ogni schieramento non cerca un <strong>di</strong>alogo, un accordo, un<br />

confronto nel pieno rispetto, un’apertura politico-ideologica».<br />

Tommaso Sol<strong>di</strong> ha 16 anni ed è un moderato. Ha scritto un<br />

saggio, in libreria in questi giorni, che si intitola “Vivere l’Oggi<br />

costruendo il Domani” in cui espone il suo modo <strong>di</strong> vedere<br />

la politica come impegno sociale non fatto <strong>di</strong> estremismo,<br />

bensì <strong>di</strong> accettazione delle «<strong>di</strong>fferenze culturali e religiose<br />

mantenendo tuttavia un acceso ricordo ed un mantenimento<br />

del nostro passato e delle nostre tra<strong>di</strong>zioni unito ad un<br />

sano senso <strong>di</strong> modernizzazione e <strong>di</strong> sviluppo». Il suo libro è<br />

uno strano oggetto, <strong>di</strong> questi tempi: un volume sull’impegno<br />

politico dei giovani, sulla voglia dell’autore inserirsi nel<br />

contesto sociale armonizzando le parti, evitando lo scontro,<br />

ma soprattutto impegnandosi. Nel tempo <strong>di</strong> YouTube, quando<br />

i ragazzi sono spesso ad<strong>di</strong>tati come gli imperatori del<br />

<strong>di</strong>sinteresse, della superficialità e della violenza, Tommaso<br />

dà voce a quella larga parte che, a volte silenziosa, non si<br />

arrende e vuole incidere con le proprie azioni, con la propria<br />

vita, sull’andamento delle cose pubbliche. Senza urlarlo, ma<br />

con la forza conciliante della pacatezza.<br />

A.A.A.<br />

15<br />

Cercasi cantante per gruppo rock, stile Red Hot Chili<br />

Peppers - Green Day (ma eventualmente anche Pink<br />

Floyd, Dire Straits ecc.), <strong>di</strong> età compresa fra i 14 e 16<br />

anni, preferibilmente del quartiere 5. Per contattarmi<br />

chiamate ARTURO a casa (tel. 055/366519), sul cellulare<br />

(340/2273909) o scrivete all’in<strong>di</strong>rizzo<br />

desantis.<strong>di</strong>cosimo@virgilio.it<br />

Mi chiamo Bernardo, ho 16 anni e suono la chitarra da<br />

6 anni. Ascolto principalmente musica rock: Led Zeppelin,<br />

Deep Purple, Iron Maiden… Suono con un batterista e<br />

stiamo cercando un cantante per creare un gruppo. C’è<br />

qualcuno che vuole unirsi al gruppo? Scrivete numerosi<br />

all’in<strong>di</strong>rizzo: barbara_boschi@tin.it.


<strong>Firenze</strong> Spettacolo<br />

seleziona per noi<br />

gli appuntamenti<br />

più cal<strong>di</strong> sul fronte<br />

della musica dal<br />

vivo a <strong>Firenze</strong> in<br />

MAGGIO<br />

Concerti, dj<br />

sessions, live act,<br />

serate clubbing.<br />

Triston Palma - Sab 10 ore 22<br />

Palasport – via Rialdoli, Scan<strong>di</strong>cci<br />

www.switchproject.net<br />

ingresso gratuito<br />

Grande reggae con una delle<br />

punte <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante della scena<br />

giamaicana.<br />

MANDELA FORUM<br />

Viale Paoli - www.bitconcerti.it<br />

tel. 055 667566 - inizio concerti ore 21<br />

Jovanotti - Lun 12 ore 21<br />

posti numerati 43,70/36,80/32,20 euro<br />

Il Safari Tour del rapper <strong>di</strong><br />

Cortona. Con tutti i nuovi brani e i<br />

gran<strong>di</strong> successi<br />

SASCHALL<br />

L.no Aldo Moro - tel. 055 6504112<br />

inizio concerti ore 21<br />

www.bitconcerti.it - www.sashall.<br />

Afterhours - Mar 13 ore 21<br />

16 euro - Il gruppo milanese<br />

<strong>di</strong> Manuel Agnelli: un <strong>di</strong>sco<br />

“avventuroso”, brani <strong>di</strong>versi,<br />

voglia <strong>di</strong> sperimentare, pop, rock,<br />

elettronica.<br />

Ven 30 La Musica del Cuore -<br />

Happening culturale, artistico ed<br />

informativo. La voce <strong>di</strong> Barbara<br />

Innocenti e quattro scuole<br />

toscane <strong>di</strong> ballo. Gran finale del<br />

Dj latino Caramelo - 15 Euro per<br />

Emergency<br />

ALTRI CONCERTI<br />

Lucio Dalla - Gio 15 ore 21<br />

Chiesa S. Stefano al Ponte<br />

Piazza S. Stefano<br />

www.bitconcerti.it - 21 euro<br />

L’artista bolognese de<strong>di</strong>ca questo<br />

concerto-spettacolo tra musica<br />

e letture al genio fiorentino<br />

Benvenuto Cellini.<br />

Gregor Samsa - Gio 15 ore 21<br />

Sala Vanni - Piazza del Carmine, 14<br />

tel 055 287347<br />

www.musicusconcentus.com<br />

Atmosfere rarefatte e ritmi<br />

indolenti, per questa band<br />

rivelazione del post-rock Usa.<br />

Giovanni Allevi<br />

Ven 16/Sab 17 ore 20,45<br />

Teatro Ver<strong>di</strong> – via Ghibellina 99<br />

www.bitconcerti.it<br />

tel 055 212320/2396242<br />

28,75/2317,25 euro<br />

Il genietto della tastiera coinvolge<br />

un’orchestra sinfonica. In bilico<br />

Provocando<br />

Le idee fanno paura?<br />

<strong>di</strong> Matteo Renzi (presidente@provincia.fi.it)<br />

Quando in famiglia ci sono un<br />

nonno o uno zio che riescono<br />

a fare qualcosa <strong>di</strong> grande, per<br />

molto tempo tutti sono contenti,<br />

entusiasti, orgogliosi.<br />

Si fa molta fatica a<br />

trovare nel mondo<br />

intero una famiglia<br />

più ricca <strong>di</strong> nonni<br />

e zii <strong>di</strong> cui essere<br />

orgogliosi della<br />

famiglia fiorentina.<br />

La provincia <strong>di</strong><br />

<strong>Firenze</strong> ha infatti<br />

visto nascere o<br />

crescere alcuni tra<br />

i più gran<strong>di</strong> geni<br />

<strong>di</strong> tutti i tempi.<br />

Pensate a Leonardo<br />

da Vinci e Dante<br />

Alighieri, pensate<br />

a Michelangelo e<br />

Galileo, pensate a<br />

Brunelleschi e ai<br />

gran<strong>di</strong> pittori del Rinascimento.<br />

Ma anche ad invenzioni come il<br />

telefono o il motore a scoppio, alla<br />

nascita della moda o del calcio.<br />

Abbiamo una storia insomma che<br />

dà i brivi<strong>di</strong>. Una storia unica e<br />

straor<strong>di</strong>naria.<br />

Da quattro anni la <strong>Provincia</strong><br />

organizza una manifestazione<br />

chiamata “il Genio Fiorentino”. Si<br />

tratta <strong>di</strong> un contenitore <strong>di</strong> eventi,<br />

culturali e turistici, con l’obiettivo<br />

<strong>di</strong> ricordare il passato, certo. Ma<br />

anche e soprattutto <strong>di</strong> costruire il<br />

futuro.<br />

Perché <strong>di</strong> questo abbiamo bisogno.<br />

Vivere la storia meravigliosa <strong>di</strong><br />

<strong>Firenze</strong> non come un souvenir<br />

da sfruttare e magari da vendere<br />

ai turisti, ma come uno stimolo<br />

per fare cose sempre nuove, per<br />

rischiare, per osare, per non aver<br />

tra classica e pop.<br />

Massimo Ranieri - Ven 23 ore 21<br />

Politeama Pratese - via Garibal<strong>di</strong><br />

33 info 0574 603758<br />

www.politeamapratese.com<br />

L’eterno scugnizzo della musica<br />

italiana.<br />

Nick Cave & The Bad Seeds<br />

Ven 30 ore 21,15<br />

Sesto d’Estate - Parco Villa Solaria<br />

viale Gramsci/Via Strozzi<br />

tel. 055 667566 - www.<br />

bitcoconcerti.it<br />

Un gran<strong>di</strong>ssimo della musica<br />

internazionale fresco <strong>di</strong> uscita<br />

<strong>di</strong>scografica. Il singer australiano<br />

sfodera grinta e chitarre come ai<br />

bei tempi.<br />

Gigi D’Alessio - Sab 31 ore 21<br />

Cittadella del Carnevale Viareggio<br />

46/38/29 euro - info 0577 391787<br />

Spettacolo d’impronta teatrale,<br />

a stabilire la scaletta è lo stesso<br />

pubblico...<br />

paura <strong>di</strong> mettersi in gioco.<br />

Il Genio Fiorentino punta a dare<br />

un’occasione in più per migliorare<br />

la qualità del turismo nel nostro<br />

territorio. Ma punta soprattutto<br />

a valorizzare i motivi per cui<br />

uno è fiero e orgoglioso <strong>di</strong> essere<br />

fiorentino. Motivi che vengono dal<br />

nostro passato, ma ci spingono<br />

a fare i conti con la realtà e a<br />

costruire i domani.<br />

Per questo le ragazze e i ragazzi<br />

delle scuole sono gli interlocutori<br />

numero uno del Genio Fiorentino.<br />

Perché respirare futuro è per voi<br />

naturale. E il titolo che abbiamo<br />

scelto per quest’anno, tratto da<br />

una frase <strong>di</strong> Vasco Pratolini,<br />

“Le idee non fanno paura a chi<br />

ne ha” è un ulteriore modo per<br />

stimolare a pensare, riflettere,<br />

proporre, vivere e non vivacchiare.<br />

Quello che ciascuno <strong>di</strong> voi può e<br />

probabilmente deve fare.<br />

In questo numero <strong>di</strong> <strong>Otto</strong>e<strong>mezzo</strong><br />

trovate alcune informazioni sul<br />

Genio Fiorentino 2008. Altre sono<br />

AUDITORIUM FLOG - FLOG W LIVE<br />

via M. Mercati, 24/B - tel. 055 487145<br />

inizio spettacoli ore 21.30<br />

www.flog.it<br />

Gio 1 Shantel & Bucovina<br />

Orchestra - Dj <strong>di</strong> lungo corso,<br />

Shantel ha aperto la strada all’idea<br />

stessa <strong>di</strong> balkan clubbing - 15/13<br />

euro<br />

Sab 3 Caparezza - Dopo anni<br />

<strong>di</strong> assenza, torna con un nuovo<br />

album Le <strong>di</strong>mensioni del mio<br />

caos, un <strong>di</strong>sco j’accuse.<br />

Ven 9 Fabri Fibra - Rapper<br />

italiano dalle rime scomode, una<br />

buone dose <strong>di</strong> follia e qualche<br />

argomento <strong>di</strong> spessore.<br />

Sab 10 Punkreas - storica punkband<br />

milanese.<br />

Ven 16 il ragamuffin dei Sud<br />

Sound System.<br />

Sab 17 Gem Boy<br />

spassosa rock-band demenziale<br />

sul sito www.geniofiorentino.it. Non<br />

vi chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> partecipare a tutti<br />

gli eventi, specie in un periodo così<br />

delicato per l’anno scolastico che si<br />

avvia alla conclusione. Ma <strong>di</strong> dare<br />

un occhio e <strong>di</strong> far<br />

sentire la vostra<br />

voce sì. Quali sono<br />

le vostre idee per<br />

il futuro <strong>di</strong> questo<br />

territorio? Quali i<br />

principali problemi?<br />

Come vivere con<br />

più consapevolezza<br />

questa ere<strong>di</strong>tà così<br />

importante ma<br />

anche <strong>di</strong>fficile da<br />

gestire? Sono temi<br />

cui cercheremo <strong>di</strong><br />

dare risposta con il<br />

Genio Fiorentino<br />

2008. Ci piacerebbe<br />

farlo anche col<br />

vostro contributo.<br />

Perché essere citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

questo territorio non è solo un<br />

dato casuale. È una grande<br />

responsabilità, è un grande<br />

orgoglio, è una grande sfida. Non<br />

vi pare?<br />

Matteo Renzi<br />

Presidente della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong><br />

Puoi rispondere alla<br />

“provocazione” del<br />

Presidente Renzi scrivendo<br />

<strong>di</strong>rettamente a:<br />

presidente@provincia.fi.it<br />

oppure su You Tube, dal sito<br />

www.matteorenzi.it<br />

Ven 23 Les Italiens, che<br />

Orchestra! Progetto de<strong>di</strong>cato alla<br />

musica degli anni ‘50.<br />

VIPERTHEATRE<br />

via Lombar<strong>di</strong>a/via Pistoiese<br />

tel. 055 318056 - inizio spettacoli ore 22<br />

www.viperclub.eu<br />

Mer 7 Le Vibrazioni<br />

La rock-band italiana più amata.<br />

Dal pop all’hard rock anni’70 - 10 euro<br />

Gio 8 Luca Barbarossa<br />

Il cantautore romano tra pop<br />

d’autore e rock ballad - 10 euro<br />

Ven 9 Julie’s Haircut.<br />

Sab 10 Marta sui Tubi.<br />

Dom 11 Mondo Marcio<br />

Il più oscuro rapper dell’italica<br />

canzone.<br />

Ven 16 Xiu Xiu.<br />

Sab 17 Melody Fall - La nuova<br />

boy band italiana del momento -<br />

15 euro<br />

Gio 22 Motorpsycho<br />

Parte da <strong>Firenze</strong> il nuovo tour<br />

dei padrini della psichedelia<br />

scan<strong>di</strong>nava - 22 euro.<br />

Ven 23 Enrico Ruggeri<br />

Il cantautore italiano torna alle<br />

origini con un album rock - 15<br />

euro.<br />

Sab 24 Casino Royale Plays Ska<br />

Ritorno al passato, quando la<br />

band suonava reggae e ska - 15<br />

euro<br />

Unplugged<br />

Live Music Club<br />

ore 21/02 via de’ Saponai 14<br />

www.unpluggedmusicclub.it<br />

ingresso gratuito<br />

Ven 2 Il blues/soul dei Cool Cats<br />

Ven 9 Il country rockabilly degli<br />

Street Clerks<br />

Sab 10 Il rock/blues della<br />

Unneband<br />

Sab 17 Il folk <strong>di</strong> Hubert<br />

Rapisar<strong>di</strong><br />

Ven 23 Antonello Minnei<br />

cantante-polistrumentista, nuovo<br />

progetto combat-folk<br />

Sab 31 Festa <strong>di</strong> fine stagione<br />

con mega jam session.<br />

TENAX<br />

Via Pratese, 46 - tel 055 308160<br />

www.tenax.org<br />

Sab 3 Kalabrese & Onur Ozer.<br />

Sab 10 Loco Dice + Alex Neri<br />

Sab 17 Mega-party <strong>di</strong><br />

chiusura, con Ricardo Villalobos.<br />

Demiurgo del sound minimal, il<br />

dj cileno/tedesco è venerato come<br />

una pop-star: house, elettronica<br />

’80 e ritmi tribali.<br />

Storytellers’ Tales<br />

Public House - Via Palazzuolo<br />

27r<br />

concerti ore 22.30<br />

www.ilpopolodelblues.com<br />

Ven 9 Lorenzo Semprini:<br />

le “Dirty Roads” del folk-rock<br />

americano.<br />

Gio 29 Da Nashville Will Hoge,<br />

nuovo rock a stelle e strisce.<br />

Florence Vintage Market<br />

Lungarno Anna Maria<br />

Luisa De’ Me<strong>di</strong>ci, 8 - info<br />

prenotazioni brunch 055<br />

211093/333 2067116; 335<br />

8390356 - ingresso libero<br />

Dom 18 davanti al Ponte Vecchio<br />

in riva all’Arno, ospite la Società<br />

Canottieri, mostra mercato<br />

<strong>di</strong> abiti e accessori vintage<br />

donna e uomo, rarità Levi’s,<br />

Gucci, Chanel. Dalle 13.30 alle 16<br />

brunch all’americana, pomeriggio<br />

dj set e musica dal vivo, tramonto<br />

con aperitivo. Ingresso libero.

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