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La Famiglia p1 - Il Matrimonio F.Marletta - Comunità Evangelica ADI ...

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Studio “<strong>La</strong> famiglia” 1° parte - il matrimonio<br />

COMUNITA' CRISTIANA EVANGELICA<br />

Assemblee di Dio in Italia<br />

Piazza Italia, 10 San Giovanni <strong>La</strong> Punta (Ct) Italy<br />

STUDIO<br />

“LA FAMIGLIA”<br />

1° Parte “<strong>Il</strong> matrimonio”<br />

Relatore il pastore<br />

Francesco <strong>Marletta</strong><br />

Giovedì 6 febbraio 2013 Sabato 9 febbraio 2013<br />

1


Studio “<strong>La</strong> famiglia” 1° parte - il matrimonio<br />

<strong>Il</strong> matrimonio<br />

Lettura biblica: Proverbi 18:22<br />

<strong>Il</strong> libro dei Proverbi è quello che ci fornisce i principi della Sapienza<br />

per ogni aspetto della nostra vita e, siccome dice molte cose sulle<br />

relazioni, parla molto anche del matrimonio.<br />

<strong>La</strong> famiglia è il nucleo fondamentale della società.<br />

Tutti noi siamo nati in una famiglia e, siccome la struttura della<br />

famiglia sta cambiando profondamente nel nostro tempo (per non dire<br />

che è già cambiata)… fino a sentire della possibilità di ridefinire il<br />

concetto stesso di “famiglia”.<br />

Sarà buono e utile per noi, per i nostri figli e per chiunque ascolterà<br />

questi messaggi in qualunque forma, sapere cosa ci dice la Sapienza<br />

divina intorno al matrimonio e alle intime relazioni che s’instaurano<br />

mediante l’unione di un uomo e di una donna.<br />

Questo, infatti, è il modello biblico al di fuori di qualunque<br />

discussione.<br />

Chi volesse discutere, argomentando con la Bibbia, per convincerci<br />

che non è così, farebbe meglio a usare quel tempo ed energie per<br />

rileggere la Bibbia o per andare a farsi curare la vista o la mente<br />

altrove.<br />

<strong>La</strong> “normalità” e la “bontà” del matrimonio<br />

<strong>La</strong> natura e la rivelazione speciale c’insegnano che il modo in cui la<br />

razza umana è<br />

iniziata e si propaga è mediante l’unione di un uomo e una donna.<br />

Dio creò un uomo e una donna e assegnò loro il compito di procreare<br />

e riempire la terra con la loro progenie: Gen. 1:27-28. Per questa<br />

ragione, il modello di matrimonio bilico e che Dio benedice è<br />

monogamico, eterosessuale e prolifico.<br />

Gesù, inoltre, proprio fondandosi su questo versetto e aggiungendovi<br />

il testo di Gen. 2:24, insegna che è anche un’unione stabile (Mc. 10:8-<br />

9).<br />

Una buona definizione di matrimonio è quindi: la relazione esclusiva<br />

in cui un uomo e una donna si donano l’uno all’altra in un patto che li<br />

impegna per tutta la vita e sulla base di questo voto solenne<br />

divengono “una sola carne” (Gen. 2:24; Mal. 2:14; Mt. 19:4-6).<br />

Vedete come in questo “pacchetto” sia contenuto tutto: l’esercizio<br />

delle virtù cristiane, la relazione umana, il piacere sessuale, la gioia e<br />

la responsabilità dei figli, e molto altro ancora. Tutto ciò è quanto Dio<br />

qualificò con il “molto buono” pronunciato alla fine del sesto giorno<br />

(Gen. 1:31).<br />

2


Studio “<strong>La</strong> famiglia” 1° parte - il matrimonio<br />

L’ingresso del peccato nel mondo (Gen. 3) ha rovinato tutto… il<br />

peccato, infatti, è il principio della dissoluzione, della<br />

frammentazione, della solitudine, della morte. L’individuo e,<br />

ovviamente, la relazione matrimoniale sono stati colpiti<br />

profondamente da questa catastrofe cosmica.<br />

Tuttavia, la promessa della redenzione ha introdotto speranza non<br />

solo per gli individui, ma per la definitiva restaurazione e<br />

perfezionamento di ogni cosa, compreso il matrimonio e la famiglia.<br />

Da Genesi 3:16 in poi noi abbiamo la persistenza della maledizione<br />

del peccato che contamina e distrugge e, allo stesso tempo, la realtà<br />

dell’opera di Dio che restaura e edifica.<br />

Noi ci troviamo in questa condizione: godiamo ciò che rimane della<br />

bellezza originaria della creazione, soffriamo per la presenza del<br />

peccato in noi e nel nostro prossimo e, se siamo dei cristiani,<br />

consociamo l’effetto della redenzione di Cristo e sperimentiamo la<br />

guarigione delle nostre anime e delle nostre relazioni.<br />

<strong>Il</strong> libro dei Proverbi rispecchia proprio questa griglia interpretativa<br />

del mondo (creazione/caduta/redenzione).<br />

E parla del matrimonio proprio in questi termini (monogamico,<br />

eterosessuale, stabile), parla di figli che nascono e crescono sotto<br />

l’influenza, la cura e la disciplina di un padre e una madre (1:8; 6:20),<br />

parla delle benedizioni e le gioie del matrimonio (avendo anche<br />

parecchi da dire sulle gioie della sessualità), parla delle sfide, dei<br />

pericoli e delle sofferenza di “famiglie disfunzionali”… cominciamo<br />

a vedere qualcosa, e cominciamo dal principio.<br />

Come si trova una moglie?<br />

Prov. 18:22 dice che «chi ha trovato moglie ha trovato un bene e ha<br />

ottenuto un<br />

favore dal Signore». Impariamo:<br />

Che l’iniziativa della ricerca del coniuge ricade sull’uomo e non sulla<br />

donna.<br />

Un uomo che è passivo e pigro in questo dimostra una debolezza di<br />

carattere che dovrebbe costituire un cattivo segno per qualunque<br />

ragazza che pensasse a lui come ad un partner potenziale e fosse<br />

tentata di prendere lei l’iniziativa.<br />

Che trovare una donna che diviene “moglie” è trovare un bene.<br />

<strong>Il</strong> matrimonio è per la benedizione e la gioia dell’uomo (essere<br />

umano). Esso risponde alla soddisfazione di molti dei suoi bisogni:<br />

psicologici, fisici, sociali… (pensate alla grande misericordia di Dio<br />

persino verso assassini come Caino: Gen. 4:16-17).<br />

Che trovare una moglie è ricevere un favore (grazia) da Dio.<br />

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Studio “<strong>La</strong> famiglia” 1° parte - il matrimonio<br />

Ovviamente ci sono delle limitazioni perché ci sono mogli e mogli<br />

(Manoa aveva una buona moglie: cfr. Giud. 13:23, Giobbe no: Gb<br />

2:9-10).<br />

Mogli che sono doni.<br />

Una moglie che è una benedizione autentica, però è quella che<br />

risponde alle<br />

caratteristiche delle donne di Proverbi: «Case e ricchezze sono<br />

un’eredità dei padri, ma una moglie giudiziosa è un dono del<br />

Signore» (19:14).<br />

<strong>Il</strong> significato del termine “giudiziosa” (Ebr. sakàl) è molto ampio e<br />

comprende un gran numero di virtù… infatti potremmo leggere: la<br />

donna prudente, saggia, intelligente, di successo (nel compiere le<br />

attività di moglie e madre…).<br />

Ciò che è sottinteso nel testo è che chi rende le donne giudiziose e lo<br />

stesso Dio che poi le dona agli uomini che intende benedire… non<br />

tutte le donne (né tutti gli uomini) sono giudiziose… il libro dei<br />

proverbi parla di donne disoneste e adultere, ingannatrici, malvagie<br />

(Pro. 2, 5, 7:26)…, di donne rissose e prepotenti cfr. 19:13; 21:19, 9<br />

= 25:24…<br />

Quindi le virtù di queste donne sono doni di Dio e una donna<br />

virtuosa è una grande benedizione per un uomo…<br />

Le cose che devono apprezzarsi nella vita e in un matrimonio sono le<br />

virtù morali. Altri valori ed altre qualità sono passeggere e<br />

ingannevoli… Proverbi 31:10 la bellezza senza il giudizio rendono<br />

una donna disgustosa come lo è il paragone assai appropriato di Pro.<br />

11:22 (Si guardino allo specchio di Dio le belle ragazze prive della<br />

virtù morale… questo “specchio magico” che è la Parola di Dio<br />

mostra il grugno di un maiale con un bell’anello d’oro…) C. Bridges:<br />

«<strong>La</strong> bellezza esteriore deve considerarsi un dono di Dio (si veda: Atti<br />

7:20; Genesi 29:6; 1 Samuele 16:12; Ester 2:7; Giobbe 42:15)<br />

Eppure, di per sé è una vanità effimera (Prov. 31:30) e quando non si<br />

accompagna alla discrezione è fuori luogo e sconveniente. È possibile<br />

che un gioiello abbellisca un animale immondo come un maiale?».<br />

Pietro ci dice in cosa consista la vera bellezza: 1 Pt. 3:3-4.<br />

<strong>La</strong> modestia, il decoro, la castità, la sottomissione ad un marito<br />

amorevole… queste cose devono apprezzarsi, ricercarsi e desiderare.<br />

Applicazioni<br />

Se le cose stanno così abbiamo un solo modo per essere certi che, nel<br />

trovare moglie possiamo trovare la benedizione che Dio ha preparato<br />

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Studio “<strong>La</strong> famiglia” 1° parte - il matrimonio<br />

per noi: quello di seguire suoi principi che ha stabilito per la sua<br />

ricerca:<br />

(1) Chiedendola a Dio in preghiera e col concorso e il consiglio dei<br />

genitori (come nel caso di Abraamo e Isacco, Gen. 24);<br />

(2) Cercandola tra i figli del popolo di Dio ( contr. Sansone: Giud.<br />

14:2-3);<br />

(3) Badando bene alle caratteristiche di una vera donna cristiana,<br />

perché è la donna “giudiziosa” ad essere “dono” (19:14).<br />

(4) E le donne… non devono fare nulla se hanno il desiderio di<br />

sposarsi?<br />

<strong>Il</strong> desiderio di avere un marito non è sbagliato come principio…<br />

quando penso a questo ho in mente Cenerentola e le due sorelle<br />

Genoveffa e Anastasia… MA c’era una grande differenza di<br />

carattere!<br />

Si devono impegnare a coltivare la bellezza interiore…<br />

Devono essere risolute a non compromettere (prostituire) in alcun<br />

modo la propria posizione con chi non condivide col cuore la loro<br />

fede. C. Bridges: «L’unione di tutta una vita di un figlio di Dio con<br />

un figlio del diavolo è la più terribile delle anomalie».<br />

Devono e possono pregare…<br />

Devono e possono cogliere occasioni che le mettono in contatto con<br />

altri cristiani (comprese chat e social network!)<br />

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Studio “<strong>La</strong> famiglia” 1° parte - il matrimonio<br />

Lettura biblica: Proverbi 5:15-20<br />

<strong>Il</strong> libro dei Proverbi c’insegna molte cose sulle relazioni umane.<br />

Stiamo considerando la più intima delle relazioni orizzontali: quella<br />

matrimoniale. Nel sermone precedente, dopo aver accennato alla<br />

teologia biblica del matrimonio (i “quattro pilastri del matrimonio”<br />

alla luce della creazione/caduta/redenzione), ho esposto alcuni<br />

proverbi che regolano il desiderio e il modo legittimo di cercare<br />

moglie.<br />

Continuerò quest’oggi a parlare del matrimonio considerando le<br />

direttive che il libro di P dà ai mariti riguardo al modo in cui devono<br />

considerare il loro matrimonio e alle attitudini che devono mostrare<br />

nei confronti delle mogli.<br />

<strong>Il</strong> matrimonio è una relazione da vivere, curare e di cui gioire.<br />

Ci rivolgeremo principalmente ad una Scrittura, anche se vedremo<br />

qualche altro proverbio e faremo qualche salto anche altrove nella<br />

Bibbia.<br />

Leggi: Proverbi 5:15-20<br />

Bevi l’acqua della tua cisterna, l’acqua viva del tuo pozzo. Le tue<br />

fonti devono forse spargersi al di fuori? I tuoi ruscelli devono forse<br />

scorrere per le strade?<br />

Siano per te solo, e non per gli stranieri con te. Sia benedetta la tua<br />

fonte, e vivi lieto con la sposa della tua gioventù.<br />

Cerva d'amore, capriola di grazia, le sue carezze t’inebrino in ogni<br />

tempo, e sii sempre rapito nell'affetto suo.<br />

Perché, figlio mio, ti innamoreresti di un’estranea, e abbracceresti il<br />

seno della donna altrui?<br />

In questa scrittura troviamo dei chiari “imperativi” che riguardano<br />

tanto i doveri quanto i privilegi del marito (i doveri sono privilegi<br />

perché Dio ci ordina di fare sempre e solo ciò che è per il nostro e<br />

l’altrui bene!).<br />

1. Vivi con la tua sposa<br />

Vivi lieto con la sposa della tua gioventù (v. 18b). Abbiamo già detto<br />

che questo passo insegna che il matrimonio biblico è monogamico (la<br />

sposa della tua gioventù).<br />

Ma c’è dell’altro, perché ci dice di “vivere” con lei.<br />

L’esortazione è molto più che alla “coabitazione”, ma alla<br />

condivisione di tutto, alla dedizione completa del proprio essere, dei<br />

propri beni, talenti, forze e energie.<br />

L’unione matrimoniale, secondo la Scrittura, è la fusione di due<br />

persone in modo tale che non esiste più “il tuo e il mio”, ma solo il<br />

“nostro”, l’ideale biblico è una vita senza veli, senza segreti, senza<br />

riserve, senza paure, senza vergogne.<br />

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Studio “<strong>La</strong> famiglia” 1° parte - il matrimonio<br />

Vivi con la tua sposa significa “rispetta e onora tua moglie senza<br />

negarle nulla di ciò che è tuo”.<br />

<strong>La</strong> tua intelligenza sia usata per comprenderla, la tua forza per<br />

proteggerla, i tuoi beni per sostenerla, le tue parole per istruirla, il tuo<br />

affetto per confortarla.<br />

1 Pi 3:7 esprime il medesimo concetto ed esorta i mariti a “vivere con<br />

il riguardo dovuto alla donna”, ovvero, come traduce un’altra<br />

versione: «voi, uomini, abitando insieme alla donna con intelligenza,<br />

rendete il debito onore…».<br />

Questa “coabitazione intelligente” definisce l’unione di due esseri<br />

razionali (in natura esistono animali monogamici… ma l’unione<br />

matrimoniale è ben altro!) e implica l’impegno di una vita a<br />

comprendere:<br />

(1) di cosa hanno bisogno le nostre mogli e;<br />

(2) cosa desiderano da noi le nostre mogli.<br />

Le due cose sono differenti perché non sempre le cose di cui hanno<br />

bisogno sono anche quelle che desiderano (qui entra il nostro ruolo di<br />

“capo” e di guida), ma anche il fatto che esse nutrono dei desideri e<br />

hanno delle aspettative che, spesso, noi uomini non consideriamo (e<br />

qui entra in gioco il nostro ruolo di strumento per la loro redenzione,<br />

santificazione e felicità).<br />

Questi concetti sono contenuti nel bellissimo passo di Ef. 5:22-33.<br />

Spiega.<br />

2. Godi della tua sposa<br />

L’imperativo a vivere con la sposa si accompagna alla “letizia” che<br />

deve contraddistinguere la nostra relazione matrimoniale.<br />

Questa gioia coniugale è espressa mediante alcune metafore che<br />

descrivono il diletto del marito.<br />

Consideriamole:<br />

a. <strong>La</strong> metafora dell’acqua. In un clima torrido e in un tempo in<br />

cui non esistevano acquedotti domestici, l’acqua era un bene prezioso<br />

e tanto desiderato quanto necessario per la vita quotidiana.<br />

Ogni casa che possedeva una cisterna o un pozzo con una sorgente<br />

garantiva soddisfazione e refrigerio ai suoi abitanti. Inoltre, la<br />

consuetudine creava il gusto e il sapore di quell’acqua particolare si<br />

associava al ricordo della quiete della propria dimora e alla gioia di<br />

stare con i propri cari. Quindi, bere l’acqua della propria sorgente era<br />

molto più che un modo per estinguere la sete, era “sentirsi a casa, a<br />

proprio agio, godere di ciò che era piacevole, delle persone e dei beni<br />

provveduti da Dio. Davide, quando desiderò bere “l’acqua del pozzo<br />

che era vicino alla porta di Betlemme”, essendo in guerra, esprimeva<br />

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Studio “<strong>La</strong> famiglia” 1° parte - il matrimonio<br />

il senso della nostalgia della propria casa e di tutto ciò che era<br />

associato ad essa. Quindi,<br />

l’imperativo di bere l’acqua della propria cisterna è il privilegio di<br />

godere di ciò<br />

che Dio ha provveduto (Pro. 18:22) per la nostra gioia e<br />

soddisfazione. In verità, chi può essere più felice di un marito che<br />

ama la propria moglie e che condivide con lei la gioia della<br />

compagnia, la tenerezza dell’affetto e<br />

l’ebbrezza dell’intimità?<br />

In questa metafora è contenuto anche il dovere di soddisfare la<br />

propria moglie con ciò cui ella necessita. Affetto, protezione, cura,<br />

vicinanza oltre che impegnarsi a procurarle il piacere dell’intimità. <strong>La</strong><br />

Bibbia quindi invita voi mariti a “godere con lei” oltre che il “godere<br />

di lei”: cfr. Deu 24:5; Ecc. 9:9. Questo passo, infatti, non parla solo<br />

dell’infedeltà coniugale da parte del marito, ma della possibilità della<br />

infedeltà coniugale da parte della moglie (cfr. vv. 16-17 “siano per te<br />

solo e non per gli stranieri con te).<br />

Ascoltate cosa dice A. Dunn a proposito dei mezzi per promuovere la<br />

fedeltà coniugale:<strong>Il</strong> marito ha la responsabilità di circondare la<br />

propria moglie di affetto non soltanto quando ci si approssima ad<br />

avere l’intimità sessuale. L’affetto è, infatti, l’ambiente del<br />

matrimonio, mentre il sesso è solo un evento che si verifica in<br />

quell’ambiente.<br />

Molte “scappatelle” da parte delle mogli si verificano perché non<br />

sentono l’affettuosità generalizzata del marito e da parte dei mariti<br />

perché non sono sessualmente soddisfatti da parte della moglie.<br />

Quando nella coppia si nega ciò di cui l’altro necessita si percorre una<br />

spirale discendente. Lui non mostra affetto e lei non ha alcun<br />

interesse nel sesso e ciò indebolisce ulteriormente la capacità del<br />

marito di essere affettuoso e tutto ciò li allontana fisicamente ancora<br />

di più. Sono convinto che a questo livello risiedano gran parte dei<br />

problemi coniugali. <strong>La</strong> gioia nella relazione ci sarà là dove è<br />

stabilmente presente un clima di affettuosità… se questo<br />

s’indebolisce, è come se cadessero delle mura protettive nel<br />

matrimonio e può succedere qualunque cosa.<br />

b. <strong>La</strong> metafora della cerva e della capriola. Cerva, capriola. Queste<br />

immagini di animali eleganti e belli a vedersi ci ricordano che<br />

noi mariti dobbiamo desiderare e godere nel vedere la grazia e la<br />

bellezza delle nostre mogli che sono “la delizia dei nostri occhi” (cfr.<br />

Ezechiele 24:16-18). Inoltre, anticamente la vita con gli animali era<br />

anche più intima e non priva dell’elemento dell’affetto (es. l’agnella<br />

della parabola di Natan). Sicché qui c’è un rafforzamento al concetto<br />

dell’affetto e dell’intimità e un’attenzione all’elemento estetico.<br />

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Studio “<strong>La</strong> famiglia” 1° parte - il matrimonio<br />

Ovvero al fatto che gli uomini sono orientati (molto più che le donne)<br />

a “guardare” (non per nulla Gesù ha parlato dell’uomo che avrà<br />

guardato… Mt. 5:28) e, quindi, al dovere da parte delle mogli di<br />

impegnarsi a soddisfare questo aspetto della vita coniugale facendo in<br />

modo che NESSUN altro all’infuori del proprio marito goda di questo<br />

aspetto (Burka? NO, ma MODESTIA, Sì!). Questo significa che una<br />

moglie cristiana curerà adeguatamente il proprio aspetto fisico.<br />

Ovviamente non fino ad esserne ossessionata nella ricerca di standard<br />

che non potrà mai raggiungere (il ché rivelerebbe una motivazione<br />

egocentrica …) ma nel desiderio di risultare piacere al proprio marito<br />

(1 Cor 7:34). Questo, insomma non significa essere “magre come<br />

acciughe”, ma non trasandate, profumate, adeguatamente abbigliate e<br />

ornate…<br />

3. Sii fedele alla tua sposa<br />

<strong>La</strong> possibilità di un adulterio è preceduta da una domanda: «Perché?».<br />

<strong>La</strong> risposta rimane aperta se si cerca la motivazione (molte possono<br />

essere le ragioni per cui un uomo cerca di “dissetarsi” ad altre fonti),<br />

ma la domanda, in realtà, non richiede una risposta ed ha il valore di:<br />

«Ma chi te lo fa fare? Ma quale vantaggio pensi di ottenerne? Quale<br />

soddisfazione credi di ottenere?».<br />

In effetti il tradimento coniugale è quanto di più distruttivo possa<br />

esserci per noi stessi, per la nostra relazione matrimoniale, per la<br />

nostra famiglia (i figli), per la nostra reputazione... ma anche per<br />

quelle della parte lesa (il marito/moglie dell’altra parte).<br />

Salomone dice che: «Chi commette un adulterio è privo di senno; chi<br />

fa questo vuol rovinare sé stesso.<br />

Troverà ferite e disonore, la sua vergogna non sarà mai cancellata;<br />

perché la gelosia rende furioso il marito, il quale sarà senza pietà nel<br />

giorno della vendetta; non avrà riguardo a riscatto di nessun tipo, e<br />

anche se tu moltiplichi i regali, non sarà soddisfatto» Prov. 6:32-35.<br />

Tutto ciò perché l’adulterio è il capolinea e la manifestazione di un<br />

cumulo di altri peccati coltivati, mai realmente confessati e<br />

abbandonati perché si accompagna sempre alla menzogna, allo<br />

spreco, a terribili e prolungate omissioni… ed è per questo definito la<br />

casa dell’adultera è definita “la via del soggiorno dei morti” (Pro<br />

6:27).<br />

Dio, spesse volte - in special modo nell’AT – paragona l’empietà<br />

all’adulterio proprio perché l’adulterio è la più chiara manifestazione<br />

di un cuore empio.<br />

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Studio “<strong>La</strong> famiglia” 1° parte - il matrimonio<br />

Applicazioni conclusive<br />

Quanto vi ho detto questa sera mi ha fatto tornare in mente quanto ho<br />

letto di recente in un bel libro di Paul Tripp: <strong>La</strong> chiesa è piena di<br />

persone che hanno a che fare con gli effetti del peccato, persone che<br />

non sono pienamente formate a immagine di Cristo.<br />

<strong>La</strong> chiesa è piena di persone che hanno smarrito la strada o che non<br />

l’hanno mai conosciuta, che non sono ancora riusciti a collegare i loro<br />

problemi quotidiani con la grazia trasformatrice di Cristo.<br />

Dovunque guardiate, troverete coppie che hanno difficoltà ad amarsi,<br />

genitori che hanno difficoltà ad essere pazienti, bambini che sono<br />

attratti dalla tentazione, e amici che lottano contro la delusione delle<br />

relazioni imperfette. Questo è il 100% dei membri di chiesa!<br />

<strong>La</strong> chiesa non è una classe di teologia. È un centro di conversione,<br />

confessione, pentimento, riconciliazione, perdono, e santificazione<br />

dove persone imperfette pongono la loro speranza in Cristo, si<br />

riuniscono per conoscerlo e amarlo meglio e imparano ad amare gli<br />

altri, come lui vuole. <strong>La</strong> chiesa è disordinata e inefficace, ma è il<br />

disordine meraviglioso di Dio – il posto in cui egli trasforma<br />

radicalmente le vite e i cuori.<br />

Quanto Tripp dice della chiesa è vera ed è vero anche delle famiglie<br />

cristiane.<br />

Non perdiamoci d’animo quindi, ma ricevendo la luce della Parola di<br />

Dio e la grazia mediante lo Spirito viviamo le nostre relazioni in<br />

modo rinnovato, alla gloria di Dio e per la felicità nostra e del nostro<br />

prossimo.<br />

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