Febbraio - Comunità Spirito Santo
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Febbraio - Comunità Spirito Santo
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N. 2 - <strong>Febbraio</strong> 2010<br />
Rassegna mensile di informazione<br />
ilVoltodiCarate<br />
Parrocchie di Carate Brianza
2<br />
Orari da ricordare<br />
ORARI DELLE SANTE MESSE<br />
FESTIVE<br />
Chiesa Prepositurale<br />
ore 8.30 - 9.30 - 18.00<br />
ore 11 S. Messa con le famiglie<br />
Chiesa di Cristo Re<br />
ore 8.00 - 10.30<br />
Basilica di Agliate<br />
ore 8.00 - 10.30<br />
FESTIVE DELLA VIGILIA<br />
Chiesa Prepositurale ore 18.30<br />
Chiesa di Realdino ore 20.30<br />
Basilica di Agliate ore 18.30<br />
FERIALI<br />
Chiesa Prepositurale:<br />
ore 8.30 - 18.30<br />
Chiesa di Cristo Re:<br />
dal lunedì a venerdì ore 7.00<br />
San Bernardo: sabato ore 7.00<br />
Basilica di Agliate: ore 8.30<br />
TELEFONI UTILI<br />
Sig. PREVOSTO<br />
via Caprotti, 1 Tel. 0362.900.164<br />
Don SANDRO<br />
via Cavour, 40 Tel. 0362.903.419<br />
Don MARCO<br />
via Volta, 3 Tel. 0362.903.562<br />
Don MASSIMO<br />
via A. Colombo, 2 Cell. 339.7479771<br />
CHIESA DI CRISTO RE<br />
p.za Mons. Colombo Tel. 0362.901.430<br />
CASA DELLE SUORE<br />
via Manzoni Tel. 0362.900.186<br />
ilVoltodiCarate Telefoni utili<br />
CENTRO DI ASCOLTO CARITAS<br />
mercoledì dalle 9.00 alle 11.00<br />
giovedì dalle 17.00 alle 19.00<br />
Oratorio femminile - tel. 0362.900.384<br />
LA LIBRERIA CATTOLICA<br />
lunedì dalle 9.00 alle 11,30<br />
giovedì - venerdì - sabato<br />
dalle 16.00 alle 19.00<br />
LA BUONA STAMPA<br />
è aperta: sabato dalle 17.00 alle 18.30<br />
domenica dalle 7.30 alle 11.30<br />
Il Volto di Carate<br />
Registrato al Tribunale di Monza il 15/5/1967<br />
al numero 135 del registro dei periodici<br />
Direzione, Redazione, Amministrazione<br />
via Caprotti 1 - 20048 Carate Brianza<br />
telefono e fax 0362.900164<br />
Direttore responsabile Don Sandro Bianchi<br />
Progetto grafico Valerio Bovati<br />
Stampa Edizioni GR srl, Besana Brianza<br />
Dall’enciclica di Benedetto XVI<br />
CARITAS IN VERITATE<br />
L’apertura alla vita è<br />
al centro del vero sviluppo<br />
Uno degli aspetti più evidenti dello sviluppo<br />
odierno è l’importanza del tema del rispetto per<br />
la vita, che non può in alcun modo essere disgiunto<br />
dalle questioni relative allo sviluppo dei<br />
popoli. Si tratta di un aspetto che negli ultimi<br />
tempi sta assumendo una rilevanza sempre<br />
maggiore, obbligandoci ad allargare i concetti<br />
di povertà (…)Non solo la situazione di povertà<br />
provoca ancora in molte regioni alti tassi di<br />
mortalità infantile, ma perdurano in varie parti<br />
del mondo pratiche di controllo demografico<br />
da parte dei governi, che spesso diffondono la<br />
contraccezione e giungono a imporre anche<br />
l’aborto. Nei Paesi economicamente più sviluppati,<br />
le legislazioni contrarie alla vita sono molto<br />
diffuse e hanno ormai condizionato il costume<br />
e la prassi, contribuendo a diffondere una<br />
mentalità antinatalista che spesso si cerca di<br />
trasmettere anche ad altri Stati come se fosse<br />
un progresso culturale.<br />
Alcune Organizzazioni non governative, poi,<br />
operano attivamente per la diffusione dell’aborto,<br />
promuovendo talvolta nei Paesi poveri<br />
l’adozione della pratica della sterilizzazione,<br />
anche su donne inconsapevoli. Vi è inoltre il<br />
fondato sospetto che a volte gli stessi aiuti allo<br />
sviluppo vengano collegati a determinate<br />
politiche sanitarie implicanti di fatto l’imposizione<br />
di un forte controllo delle nascite. Preoccupanti<br />
sono altresì tanto le legislazioni che<br />
prevedono l’eutanasia quanto le pressioni che<br />
ne rivendicano il riconoscimento giuridico.<br />
L’apertura alla vita è al centro del vero sviluppo.<br />
Quando una società s’avvia verso la negazione<br />
e la soppressione della vita, finisce per<br />
non trovare più le motivazioni e le energie necessarie<br />
per adoperarsi a servizio del vero bene<br />
dell’uomo. (…)<br />
Coltivando l’apertura alla vita, i popoli ricchi<br />
possono comprendere meglio le necessità di<br />
quelli poveri, evitare di impiegare ingenti risorse<br />
economiche e intellettuali per soddisfare<br />
desideri egoistici tra i propri cittadini e promuovere,<br />
invece, azioni virtuose nella prospettiva<br />
di una produzione moralmente sana e solidale,<br />
nel rispetto del diritto fondamentale di<br />
ogni popolo e di ogni persona alla vita. (28)
Sacerdoti con Cristo<br />
Appena il tempo di celebrare il Natale ed<br />
è subito Pasqua...<br />
Del resto proprio questo è il senso dell’annuncio<br />
che il diacono ha recato all’assemblea<br />
cristiana nel giorno solenne dell’Epifania,<br />
comunicando la data della<br />
prossima Pasqua.<br />
In questo mese di Gennaio, da poco trascorso,<br />
abbiamo salutato con commozione<br />
e profonda gratitudine il nostro caro<br />
don Luigi, entrato nella Pasqua eterna<br />
all’alba di domenica 17. A lui dedichiamo<br />
in questo numero pagine di commemorazione<br />
e di sincero affetto.<br />
La Festa della Famiglia ci ha aiutato a<br />
ricordare che proprio i sacramenti della<br />
Pasqua - a partire dal sacramento del<br />
Matrimonio e dal Battesimo chiesto per i<br />
figli – sono alla base e ritmano il cammino<br />
di una famiglia cristiana.<br />
E ora, con la rapidità che caratterizza le<br />
esperienze decisive, ci incamminiamo<br />
nella Quaresima e ci apprestiamo a rin-<br />
Fraternamente<br />
ilVoltodiCarate<br />
novare le celebrazioni pasquali. Di questo<br />
parliamo nel bollettino e una volta di più<br />
ci rendiamo conto della verità e della ricchezza<br />
della frase del Salmo, che accompagna<br />
il cammino della comunità delle<br />
nostre parrocchie in preparazione all’ordinazione<br />
sacerdotale di Marco Usuelli.<br />
“Nelle tue mani è la mia vita...”.<br />
Per questo – come più volte ci ricorda<br />
l’Arcivescovo Tettamanzi – avvicinandoci<br />
a “Cristo, pietra viva”, tutti noi siamo impiegati<br />
per un “sacerdozio santo” al servizio<br />
di una nuova umanità. Una umanità<br />
secondo il cuore di Dio. Cuore manifestato<br />
nel cuore squarciato di Gesù sulla croce.<br />
Ecco il programma della Quaresima in<br />
questo Anno Sacerdotale: riscoprire la vita<br />
come vocazione (chiamata) a partecipare<br />
del sacerdozio di Gesù Signore, che<br />
“per primo offrì se stesso come vittima e<br />
comandò di ripresentarne l’offerta”.<br />
Don Gianpiero<br />
3
4<br />
Con Cristo pietre vive per un sacerdozio santo<br />
Avvicinandovi a Lui, pietra viva... quali pietre vive siete costruiti anche voi<br />
come edificio spirituale, per un sacerdozio santo... (1 Pt 2, 4-5)<br />
La comunità delle nostre parrocchie si<br />
prepara alla Visita Pastorale Decanale e<br />
a vivere con gioia l’ordinazione sacerdotale<br />
di don Marco Usuelli<br />
Ingresso in Quaresima e Conclusione<br />
1° domenica<br />
“All’inizio di Quaresima”<br />
Imposizione delle Ceneri<br />
in Basilica alle ore 15.30<br />
Domenica delle Palme<br />
Ingresso nella “Settimana autentica”<br />
Al mattino<br />
“Processione con i rami d’ulivo”<br />
presso le due chiese parrocchiali<br />
Al pomeriggio ore 15.30<br />
S. Messa per la “Pasqua degli Ammalati”<br />
Itinerario liturgico della Domenica<br />
Con Cristo<br />
sacerdote della Nuova Alleanza<br />
Questo è il mio sangue dell’alleanza, che<br />
è versato per molti (Mc 14, 24).<br />
Egli per primo offrì se stesso come vittima<br />
e comandò di ripresentarne l’offerta<br />
(dalla Liturgia)<br />
È il primo e più importante cammino<br />
quaresimale che tutti nella comunità cristiana<br />
siamo chiamati a condividere.<br />
* Alla S. Messa con le famiglie delle 11.00<br />
alcuni educatori del Seminario aiuteranno<br />
a prepararci al dono di un nuovo<br />
sacerdote per la Chiesa diocesana<br />
* Alle 15.00 Vespri e Predicazione<br />
in Basilica - Agliate<br />
Stazione penitenziale del Venerdì<br />
Pietre vive per un mondo nuovo<br />
Con l’Arcivescovo riflettiamo sul sacerdozio<br />
comune dei fedeli e sulla testimonianza<br />
dei battezzati nella società attuale.<br />
* Ogni venerdì alle ore 21.00 presso luoghi<br />
significativi della nostra cittadina<br />
Esercizi di Quaresima<br />
Dal 1 al 5 Marzo 2010<br />
Con il cuore del <strong>Santo</strong> Curato d’Ars<br />
Il dono del sacramento<br />
della Riconciliazione<br />
* Predicazione da lunedì a giovedì<br />
dopo la S. Messa delle 8.30 e alle 21.00<br />
in chiesa prepositurale<br />
* Venerdì 5 marzo<br />
Giornata penitenziale per celebrare<br />
il sacramento della Riconciliazione<br />
Cammino della “VIA CRUCIS”<br />
Ogni Venerdì di Quaresima<br />
negli orari previsti per le S. Messe feriali<br />
Venerdì <strong>Santo</strong> 2 aprile ore 21.00<br />
Via Crucis cittadina<br />
Il percorso sarà precisato più avanti<br />
ilVoltodiCarate Quaresima 2010 … nelle tue mani è la mia vita
Quaresima 2010... nelle tue mani è la mia vita<br />
Itinerario della Carità<br />
“Quaresima di fraternità”<br />
Mani aperte al mondo:<br />
progetti di Cooperazione Missionaria.<br />
Sosteniamo i progetti diocesani presso le<br />
Chiese nel mondo e aiutiamo i Missionari<br />
legati al cammino della nostra comunità<br />
e in particolare:<br />
• Mons. Giorgio Bertin<br />
Vescovo di Gibuti<br />
per le famiglie cristiane di Mogadiscio<br />
• I Padri Camilliani<br />
per il loro ospedale in Haiti<br />
(tanto necessario in questo dramma del<br />
terremoto)<br />
• Don Davide Perego<br />
per l’attività dei giovani in Lituania<br />
Per questi obiettivi durante l’Offertorio<br />
in tutte le domeniche di Quaresima doneremo<br />
i nostri contributi, frutto delle<br />
salutari rinunce quaresimali.<br />
Astinenza e Digiuno<br />
“Perché tutti siano uniti da una comune<br />
osservanza, vengono stabiliti dei giorni<br />
penitenziali, in cui i fedeli attendano in<br />
modo speciale alla preghiera, facciano<br />
opere di carità, sacrifichino se stessi<br />
compiendo più fedelmente i propri doveri<br />
e soprattutto osservando il digiuno e<br />
l’astinenza” (Diritto Canonico c. 1249)<br />
• Astinenza<br />
In tutti i venerdì di quaresima rinunciamo<br />
alle carni e ai cibi o bevande da<br />
considerarsi particolarmente ricercati e<br />
costosi. Vi sono tenuti tutti coloro che<br />
hanno compiuto il 14° anno di età.<br />
• Digiuno<br />
Nel 1° Venerdì di quaresima (26 <strong>Febbraio</strong>)<br />
e nel Venerdì santo (2 Aprile) tutti<br />
i maggiorenni fino al 60° anno iniziato<br />
sono tenuti a fare un unico pasto<br />
durante la giornata.<br />
Carissimo gruppo missionario e don Gianpiero,<br />
busso alla porta della vostra generosità per l’impegno missionario con la<br />
proposta di un progetto di arredamento del nuovo oratorio di Kaunas.<br />
Nelle scorse settimane sono iniziati i lavori di ristrutturazione di una vecchia<br />
falegnameria da adibire a oratorio, il progetto è già stato sponsorizzato<br />
dalla generosità di un signore svizzero, nelle sue parti murarie.<br />
Nei prossimi mesi dovremmo arredare con tavoli e panche l’oratorio e le aule<br />
di catechismo per renderlo luogo accogliente e casa per tanti ragazzi poveri<br />
del nostro quartiere di Palemonas. Costo indicativo 1500 euro.<br />
Il Signore vi ricompensi della vostra generosità<br />
Un ricordo reciproco nella preghiera<br />
don Davide Perego<br />
ilVoltodiCarate<br />
5
il Volto di Carate<br />
6<br />
Quaresima<br />
Il digiuno insegna a mettere Dio al primo posto<br />
Così ci insegna il Papa<br />
Un antico inno liturgico quaresimale<br />
canta: «Usiamo in modo più sobrio parole,<br />
cibi, bevande, sonno e giochi, e rimaniamo<br />
con maggior attenzione vigilanti».<br />
Da qui il Papa ci conduce a comprendere<br />
il significato del “digiuno quaresimale”<br />
(…) «a ben vedere il digiuno ha come sua<br />
ultima finalità di aiutare ciascuno di noi a<br />
fare di sé dono totale a Dio, come scriveva<br />
il Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II,<br />
(cfr Enc. Veritatis splendor, 21).<br />
La Quaresima sia pertanto valorizzata in<br />
ogni famiglia e in ogni comunità cristiana<br />
per allontanare tutto ciò che distrae lo<br />
spirito e per intensificare ciò che nutre<br />
l’anima, aprendola all’amore di Dio e del<br />
prossimo.<br />
Nel Nuovo Testamento, Gesù pone in luce<br />
la ragione profonda del digiuno, stigmatizzando<br />
l’atteggiamento dei farisei, i<br />
quali osservavano con scrupolo le prescrizioni<br />
imposte dalla legge, ma il loro<br />
cuore era lontano da Dio.<br />
«Il vero digiuno, ripete anche altrove il divino<br />
Maestro, è piuttosto compiere la volontà<br />
del Padre celeste, il quale «vede nel<br />
segreto, e ti ricompenserà». Egli stesso ne<br />
dà l’esempio rispondendo a satana, al<br />
termine dei 40 giorni passati nel deserto,<br />
che «non di solo pane vivrà l’uomo, ma di<br />
ogni parola che esce dalla bocca di Dio».<br />
Il vero digiuno è fare la volontà del Padre.<br />
Troviamo la pratica del digiuno molto<br />
presente nella prima comunità cristiana.<br />
Anche i Padri della Chiesa parlano della<br />
forza del digiuno, capace di tenere a freno<br />
il peccato, reprimere le bramosie del<br />
“vecchio Adamo”, ed aprire nel cuore del<br />
credente la strada a Dio. Il digiuno è inoltre<br />
una pratica ricorrente e raccomandata<br />
dai santi di ogni epoca.<br />
Ai nostri giorni, la pratica del digiuno pa-<br />
re aver perso un po’ della sua valenza<br />
spirituale e aver acquistato piuttosto, in<br />
una cultura segnata dalla ricerca del benessere<br />
materiale, il valore di una misura<br />
terapeutica per la cura del proprio corpo,<br />
ma per i credenti è in primo luogo una<br />
“terapia” per curare tutto ciò che impedisce<br />
loro di conformare se stessi alla volontà<br />
di Dio.<br />
La Quaresima potrebbe essere un’occasione<br />
opportuna per riprendere e valorizzare<br />
il significato autentico e perenne di<br />
quest’antica pratica penitenziale, che può<br />
aiutarci a mortificare il nostro egoismo e<br />
ad aprire il cuore all’amore di Dio e del<br />
prossimo, primo e sommo comandamento<br />
della nuova Legge e compendio di tutto<br />
il Vangelo.<br />
La fedele pratica del digiuno contribuisce<br />
inoltre a conferire unità alla persona, corpo<br />
ed anima, aiutandola ad evitare il peccato<br />
e a crescere nell’intimità con il Signore.<br />
Privarsi del cibo materiale che nutre<br />
il corpo facilita un’interiore disposizione<br />
ad ascoltare Cristo e a nutrirsi della<br />
sua parola di salvezza. Con il digiuno e<br />
la preghiera permettiamo a Lui di venire<br />
a saziare la fame più profonda che sperimentiamo<br />
nel nostro intimo: la fame e<br />
sete di Dio.<br />
Al tempo stesso, il digiuno ci aiuta a<br />
prendere coscienza della situazione in cui<br />
vivono tanti nostri fratelli. Nella sua Prima<br />
Lettera san Giovanni ammonisce: «Se<br />
uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo<br />
il suo fratello in necessità gli chiude<br />
il proprio cuore, come rimane in lui<br />
l’amore di Dio?». Digiunare volontariamente<br />
ci aiuta a coltivare lo stile del<br />
Buon Samaritano, che si china e va in<br />
soccorso del fratello sofferente.<br />
a cura di Primo Viganò
Il terremoto di Haiti<br />
Richard: un camerunense, residente a<br />
Carate ed ora operatore ONU ad Haiti, è<br />
stato coinvolto nel terremoto di cui tanto<br />
si parla in questi giorni. Abbiamo cercato<br />
subito, nonostante sembrasse impossibile,<br />
di rintracciarlo per avere sue<br />
notizie.<br />
Agnes che con lui abita pure a Carate in<br />
Piazza Trento Trieste, è riuscita ad avere<br />
sue notizie per pochi secondi: è vivo, è un<br />
po’ malconcio, con un po’ di fratture e ferite.<br />
A dare questa comunicazione una signora<br />
che ha risposto alla chiamata sul<br />
suo cellulare.<br />
Quanti lo hanno conosciuto a Carate<br />
hanno gioito e adesso gli augurano di ristabilirsi<br />
presto per continuare il suo lavoro<br />
al servizio di tanta povera gente della<br />
quale già si faceva carico con grande<br />
impegno istituzionale e personale.<br />
Amico di Don Sandro, di Don Francesco,<br />
allora coadiutore all’oratorio di Carate (ed<br />
ora parroco a Besana) e della Caritas caratese,<br />
Richard era stato ospite a “Casa<br />
Betania”, aveva frequentato gli studi universitari<br />
a Milano e a Trieste e si era laureato<br />
in scienze politiche internazionali e<br />
diplomatiche.<br />
Desiderava intraprendere la carriera diplomatica<br />
per il suo paese, il Camerun, e<br />
Caritas<br />
quando le difficoltà politiche hanno ridotto<br />
le possibilità, non si è scoraggiato.<br />
L’ONU, Ginevra, qualche piccolo incarico,<br />
sempre pochi soldi, ma grande disponibilità<br />
e generosità che si traducevano in<br />
ringraziamenti per la sua patria di adozione:<br />
l’Italia,senza mai dimenticare cosa<br />
vuol dire essere forestiero.<br />
Con la Caritas aveva studiato un progetto<br />
per i forestieri portando la sua sensibilità,<br />
esperienza e competenza culturale e<br />
sociale.<br />
Nel febbraio 2007 era tornato a Carate ed<br />
è stato bello incontrarlo e aiutarlo. Abbiamo<br />
conosciuto, attraverso le sue parole<br />
la grave situazione di degrado materiale,<br />
morale e civile di Haiti, dove era costretto<br />
a girare con la scorta per evitare di<br />
essere preda di rapimenti e ricatti che<br />
erano all’ordine del giorno e lo sono ancora<br />
di più in questa situazione. Adesso<br />
c’è una grande mobilitazione sollecitata<br />
anche dalla cassa di risonanza dei mezzi<br />
di comunicazione.<br />
Anche noi partecipiamo al dolore e alle<br />
difficoltà di questo paese con pensieri ed<br />
opere attraverso i canali CEI e Caritas già<br />
legate con opere di volontariato sociale<br />
alla Caritas.<br />
Anche noi siamo costernati dalla morte<br />
del Vescovo di Haiti e uniamo le nostre<br />
preghiere a quanti, per lui e le vittime di<br />
questo disastro, pregano e confidano nella<br />
misericordia Divina.<br />
Anche noi desideriamo trasmettere un<br />
messaggio di speranza perché il futuro riservi<br />
un riscatto civile, morale e materiale<br />
dentro una gara di solidarietà, alla<br />
quale tutti si sentono interpellati nel rispetto<br />
del dolore di quanti ne sono parte<br />
e nella fiducia negli uomini e nel Signore.<br />
Coraggio e auguri “fratello” Richard!<br />
Gianfranco Zinzani<br />
il Volto di Carate<br />
7
8<br />
(Sal. 15,5)<br />
Santa Gianna Beretta Molla<br />
Innamorata di Dio, della famiglia e della vita<br />
Gianna Beretta nacque il 4 ottobre 1922<br />
a Magenta da una famiglia benestante,<br />
ma profondamente cristiana, decima di<br />
tredici figli. Fin dall’infanzia fu educata<br />
alla preghiera, alla partecipazione alla<br />
Messa, al farsi prossimo in un contesto<br />
familiare semplice e sereno.<br />
Ebbe un’adolescenza travagliata dalla<br />
morte della sorella, poi della madre e<br />
quindi del padre, ma sempre manifestò<br />
un grande amore per il Signore che ha<br />
cercato di comunicare anche agli altri come<br />
delegata dalle<br />
aspiranti e poi presidente<br />
dell’Azione<br />
Cattolica.<br />
Amava i viaggi, i fiori<br />
e la montagna, la<br />
musica e lo sport; era<br />
una donna brillante<br />
ed ammirata, la sua<br />
compagnia era sempre<br />
incoraggiante e<br />
positiva, pur impegnandosi<br />
con fervore<br />
creativo nell’apostolato<br />
oltre che nell’Azione<br />
Cattolica, nell’opera<br />
della Società San Vincenzo, nell’insegnamento<br />
del catechismo: amava<br />
Dio e voleva che molti lo amassero.<br />
Questo intento la guidò anche nella scelta<br />
della professione di medico della mutua<br />
che esercitò a Mesero sino a pochi<br />
giorni dalla morte. Soleva dire: «Il nostro<br />
servizio non è finito quando le medicine<br />
non servono più c’è l’anima da portare a<br />
Dio».<br />
Si interrogò profondamente su quale<br />
strada la chiamasse il Signore, e coltivò<br />
anche il progetto di andare missionaria in<br />
Brasile dove c’era il fratello Alberto cappuccino<br />
e medico. Ma confrontandosi<br />
nella preghiera e consigliandosi con il<br />
il Volto di Carate Nelle tue mani è la mia vita<br />
proprio direttore spirituale, comprese che<br />
la sua vocazione era il matrimonio. Fidanzatasi<br />
con l’ingegner Pietro Molla, direttore<br />
in uno stabilimento di Pontenuovo<br />
si sposò il 24 settembre 1955 nella basilica<br />
di Magenta.<br />
Viveva in pienezza la «comunione di vita<br />
e di amore» propria della famiglia e ne era<br />
grata a Dio. Nel settembre 1961 durante<br />
la sua quarta gravidanza le viene diagnosticato<br />
un fibroma all’utero. Gianna non<br />
esitò ad anteporre la vita della sua creatura<br />
alla propria e<br />
chiese decisamente al<br />
marito come lui stesso<br />
ha scritto: «Pietro,<br />
mi ha quasi sussurrato,<br />
se si deve decidere<br />
tra me e il bambino,<br />
decidete per il bambino,<br />
non per me. Te lo<br />
chiedo». La fiducia nel<br />
Padre Celeste, il conforto<br />
della preghiera<br />
e dei Sacramenti, la<br />
presenza assidua dei<br />
familiari e degli amici<br />
le diedero esemplare<br />
coraggio per la sua meditata ed esemplare<br />
immolazione.<br />
Morì una settimana dopo aver dato alla<br />
luce la figlia Gianna Emanuela il 28 aprile<br />
1962 nell’ottava di Pasqua, sussurrando:<br />
«Gesù ti amo».<br />
Il marito Pietro scrive per i figli: «La vita<br />
della Mamma è un atto perenne di fede e<br />
di carità, è un ricercare senza sosta, per<br />
ogni decisione, per ogni opera, la volontà<br />
del Signore, con la preghiera, la meditazione,<br />
la Santa Messa e l’Eucaristia; è un<br />
realizzare continuo i consigli evangelici,<br />
anche quelli che chiamano alle vette del<br />
dovere, anche quando il sacrificio che ne<br />
consegue è quello della vita».
Scritti di santa Gianna Beretta<br />
Dalle lettere al fidanzato e al marito<br />
Novembre 1954<br />
‹‹Pietro Carissimo, …<br />
Il Signore proprio mi ha voluto bene! Tu<br />
sei l’uomo che desideravo incontrare, ma<br />
non ti nego che più volte mi chiedo “sarò<br />
io degna di lui?” perché mi sento così<br />
un nulla, così capace di niente che, pur<br />
desiderando grandemente di farti felice,<br />
temo di non riuscirvi. E allora prego così<br />
il Signore: “Signore, tu che vedi i miei<br />
sentimenti e la mia buona volontà, rimediaci<br />
tu e aiutami a diventare una sposa<br />
e una madre come tu vuoi e penso che<br />
anche Pietro lo desideri”…››.<br />
4 settembre 1955<br />
Pietro carissimo,<br />
vorrei che tu mi sentissi tanto vicina in<br />
questi giorni, perché non puoi immaginare<br />
quello che provo nel saperti in viaggio<br />
e così lontano. Dirai che esagero, ma è<br />
proprio così. Sei il mio Pietro, mi sento ormai<br />
un’anima e un cuore solo con te. (…)<br />
Quando penso al nostro grande amore<br />
reciproco, non faccio che ringraziare il Signore.<br />
È proprio vero che l’Amore è il sentimento<br />
più bello che il Signore ha posto<br />
nell’animo degli uomini. E noi ci vorremo<br />
sempre bene – come ora, Pietro.<br />
Mancano solo venti giorni e poi sono…<br />
Gianna Molla! Che diresti se, per prepararci<br />
spiritualmente a ricevere questo sacramento,<br />
facessimo un triduo? Nei giorni<br />
21, 22 e 23 s. Messa e Comunione, tu a<br />
Pontenuovo, io nel santuario dell’Assunta.<br />
La Madonna unirà le nostre preghiere,<br />
desideri e, poiché l’unione fa la forza, Gesù<br />
non può non ascoltarci e aiutarci. Sono<br />
certa che dirai di sì e ti ringrazio.<br />
Se ti fa piacere, pensa che il prossimo<br />
viaggio ti sarò proprio vicina e ti dirò a<br />
voce tante e tante volte fino a stancarti,<br />
che sei tutta la mia vita. (...) Bacioni grossi<br />
grossi. Tua Gianna.<br />
Nelle tue mani è la mia vita<br />
(Sal. 15,5)<br />
13 settembre 1955<br />
(si sposeranno il 24 settembre)<br />
Sei un tesoro, Pietro e più ti leggo e più<br />
mi convinco che sei buono, tanto buono<br />
e racchiudi in te tante virtù che la tua<br />
umiltà tiene nascoste, ma che la tua<br />
Gianna vede e apprezza. (…)<br />
Pietro carissimo, sono certa che mi renderai<br />
sempre felice come lo sono ora e<br />
che il Signore esaudirà le tue preghiere,<br />
perché chieste da un cuore che Lo ha<br />
sempre amato e servito santamente…<br />
Così, con l’aiuto e la benedizione di Dio<br />
faremo di tutto perché la nostra nuova<br />
famiglia abbia ad essere un piccolo cenacolo,<br />
ove Gesù regni sopra tutti i nostri<br />
affetti, desideri ed azioni.<br />
Pietro mio, mancano pochi giorni e mi<br />
sento tanto commossa ad accostarmi a<br />
ricevere il Sacramento dell’Amore.<br />
Diventiamo collaboratori di Dio nella<br />
creazione, possiamo così dare a Lui dei figli<br />
che lo amino e lo servano.<br />
Pietro, sarò capace di essere la sposa e la<br />
mamma che tu hai sempre desiderato? Lo<br />
voglio proprio perché tu lo meriti e perché<br />
ti voglio bene. Ti bacio e ti abbraccio<br />
con tutto l’affetto, tua Gianna.<br />
Al marito - estate 1957<br />
Caro Pietro, quanto mi è di conforto il<br />
tuo grande amore! Il Signore ha nuovamente<br />
benedetto il nostro amore dandoci<br />
un altro bimbo: io sono felice e, con<br />
l’aiuto della Mamma Celeste e con te vicino,<br />
con te che sei tanto buono, comprensivo,<br />
affettuoso, non mi spaventano<br />
più le sofferenze della nuova maternità<br />
(…) Avremo così un altro bel bambino come<br />
il nostro Pierluigi. Che caro angioletto!<br />
Ogni giorno diventa più bello, più vivace,<br />
pare che capisca quando gli si parla.<br />
Che consolazione, vero Pietro?<br />
da: M.Colombo, Gianna Beretta Molla –<br />
la santa innamorata, ed. Ave, Roma 2004.<br />
il Volto di Carate<br />
9
10<br />
(Sal. 16,5)<br />
La luce dei popoli<br />
Uno dei momenti suggestivi del sacramento<br />
battesimale è compiuto dal padre<br />
del battezzando, o se adulto dal padrino:<br />
l’accensione della candela al cero pasquale.<br />
Anzitutto un primo rilievo: il sacramento<br />
del battesimo, come approfondiremo in<br />
seguito, è strettamente connesso al mistero<br />
della Pasqua di risurrezione, che è<br />
esplosione della luminosa energia di vita<br />
divina.<br />
Un secondo rilievo: il calendario liturgico<br />
il giorno 2 febbraio, propone dai tempi<br />
antichi della Chiesa la festa della “presentazione<br />
del Signore” comunemente chiamata<br />
della “candelora”.<br />
È la memoria del mistero di Gesù presentato<br />
al tempio da Maria e Giuseppe, rispettando<br />
il precetto dell’antica legge di<br />
Mosè, che prescriveva di consacrare al Signore<br />
ogni primogenito maschio.<br />
Nel tempio di Gerusalemme, mosso dallo<br />
<strong>Spirito</strong> <strong>Santo</strong>, Simeone uomo giusto, un<br />
uomo comune, un laico, non sacerdote<br />
né fariseo, che attendeva la redenzione<br />
d’Israele, ebbe la gioia di vedere realizzata<br />
la promessa di vedere il Messia, gioia<br />
che si fa canto “Nunc dimittis”. In questo<br />
canto Simeone definisce il Messia “ luce<br />
per illuminare le genti”.<br />
A seguito di questo versetto nella Chiesa<br />
antica in oriente venne istituita questa<br />
tradizione popolare, che si è tramandata<br />
fino ad oggi, di benedire le candele ed i<br />
ceri, e recarsi in processione all’interno<br />
del luogo di culto. Va ribadito il profondo<br />
richiamo al tema battesimale, ad uno degli<br />
elementi materiali non solo simbolici<br />
ma essenziali per la vita umana, prima<br />
ancora dell’acqua: la luce.<br />
La luce è il primo elemento della creazione,<br />
senza la luce nulla potrebbe vivere,<br />
non ci sarebbe nemmeno l’acqua… i fotoni<br />
(dal termine greco fos, che significa lu-<br />
il Volto di Carate Nelle tue mani è la mia vita<br />
ce), particelle di luce costituiscono la più<br />
piccola parte della materia. Sulla conoscenza<br />
di queste realtà si stanno concentrando<br />
le ricerche degli scienziati del Cern<br />
di Ginevra, per giungere a rivelare avvicinandosi<br />
il più possibile e “illuminare” i<br />
misteri della creazione.<br />
Accennavo al principio che l’energia della<br />
vita divina è esplosione di luce. Le creature<br />
angeliche, puro spirito, sono avvolte<br />
dalla luce. I libri biblici di genere apocalittico,<br />
tra tutti essi ricordiamo l’Apocalisse<br />
di Giovanni, dipingono le realtà soprannaturali<br />
divine e spirituali con i colori della<br />
luce: una scala cromatica che spazia<br />
dal bianco all’oro attraverso tutti i colori<br />
dell’iride.<br />
Il termine apocalisse, è tradotto con rivelazione.<br />
Noi sappiamo la grande portanza<br />
teologica del termine rivelazione, tuttavia<br />
andrebbe precisato che la traduzione<br />
più corretta e mio modesto avviso più efficace<br />
è “illuminazione”. Coerentemente<br />
potremmo dire dal libro dell’illuminazione<br />
di San Giovanni, o rendere intercambiabile<br />
il termine divina rivelazione con<br />
“Divina illuminazione”.<br />
Dio illumina l’uomo, l’uomo battezzato è<br />
un illuminato.<br />
Francesco Cecchetti
Gratitudine a don Luigi<br />
Mi hai indicato i sentieri della vita, Signore<br />
ora per me gioia piena alla tua presenza<br />
dolcezza senza fine<br />
Sal 16,11<br />
Tra noi fu sacerdote dal cuore umile e limpido,<br />
fedele servitore della misericordia di Dio,<br />
dono di conforto per i sofferenti, fraterno amico di tutti<br />
il Volto di Carate<br />
11
il Volto di Carate<br />
12<br />
Gratitudine a don Luigi Curti<br />
“E fu subito sera”...<br />
Il nostro Don Luigi<br />
Caro don Luigi, il tuo repentino tramonto<br />
è più simile al crepuscolo luminescente<br />
dell’alba. L’alba radiosa della<br />
risurrezione.<br />
Ti accoglie il Signore e ti accompagna<br />
il vivissimo affetto di tutti noi, unito a<br />
quello dei tuoi cari nipoti.<br />
Queste pagine, piene di sincera gratitudine,<br />
più che a te ricordano a noi<br />
quanto ci sei stato prezioso e ci permettono<br />
di continuare quella comunione<br />
nello spirito, che la tua Pasqua<br />
unita a quella di Gesù rende ora definitiva<br />
Don Luigi nato il 7 maggio 1922 a S. Bartolomeo<br />
Val Cavargna e precisamente<br />
nella frazione Sora, ha rapidamente concluso<br />
la sua lunga giornata terrena spesa<br />
come servo buono e fedele. Dedito al suo<br />
servizio pastorale fino a mercoledì 13<br />
gennaio 2010, si è spento all’alba di domenica<br />
17.<br />
Ordinato dal Card. I. Schuster il 31 Maggio<br />
1947, dopo due anni a Vizzola Ticino<br />
fu nominato giovanissimo (nel 1949)<br />
parroco a Buggiolo, poi nel 1967 parroco<br />
di Arsago Seprio e nel 1983, lasciato l’incarico<br />
per motivi di salute, veniva destinato<br />
a Carate Brianza come residente con<br />
incarichi pastorali.<br />
Capacissimo di tessere buone relazioni, è<br />
stato prete amico di tutti e molto amato<br />
dalla gente.<br />
Specialmente dagli anziani e dalle loro<br />
famiglie, che visitava puntualmente.<br />
Con fedele generosità animava spiritualmente<br />
gli ospiti della residenza per anziani<br />
“Il Parco”.<br />
Tutti certamente ricordiamo la sua presenza<br />
nel confessionale, fino all’ultimo<br />
dedito al ministero della Riconciliazione.<br />
Suo compito – osservato con gioiosa fe-<br />
deltà - era anche quello di inaugurare la<br />
giornata festiva con la Santa Messa delle<br />
ore 7.00.<br />
Aveva sempre qualcosa di inedito da raccontare<br />
della sua ormai lunga e lontana<br />
esperienza. Sapeva coltivare amicizia con<br />
i preti e volentieri lo ricordano i seminaristi<br />
che lo hanno qui incontrato in questi<br />
anni...<br />
Ha sempre conservato un affetto profondo<br />
per i suoi familiari e per la sua terra<br />
nativa, per questa ragione ha disposto di<br />
essere sepolto a S. Bartolomeo. Tre anni<br />
fa vi aveva celebrato con gioia il 60° della<br />
Prima Santa Messa.<br />
In occasione della recente beatificazione<br />
di don Gnocchi, non mancava di rievocare<br />
come – da giovane seminarista – fu incaricato<br />
dal suo parroco di accompagnare<br />
don Carlo sui pascoli alti fino al confine<br />
svizzero per l’espatrio.<br />
La sua età avanzata era paragonabile a<br />
un radioso meriggio, pieno – nonostante<br />
gli inevitabili acciacchi – di sapiente ottimismo<br />
e di luminosa speranza...<br />
“E fu subito sera”... Ma una sera, che serenamente<br />
sentiva vicina e l’ha colto nient’affatto<br />
impreparato.<br />
dgp
DIONIGI CARD, TETTAMANZI<br />
ARCIVESCOVO DI MILANO<br />
Lettera dell’Arcivescovo<br />
il Volto di Carate<br />
13
il Volto di Carate<br />
14<br />
Gratitudine a don Luigi Curti<br />
Nella Pasqua di don Luigi<br />
Omelia di S.E. mons. Roberto Busti al funerale<br />
È una prerogativa preziosa della liturgia<br />
ambrosiana quella di leggere tre brani di<br />
Vangelo che riguardano la passione, morte<br />
e risurrezione di Gesù nella eucaristia<br />
di commiato per un sacerdote. Non è una<br />
preferenza quasi arbitraria nei confronti<br />
degli altri battezzati; è semmai la sintesi<br />
del ministero loro affidato, portato a termine<br />
non solo nella celebrazione eucaristica<br />
quotidiana e soprattutto nella pasqua<br />
settimanale con il popolo che Dio ha<br />
loro affidato, ma anzitutto nella propria<br />
esistenza.<br />
La celebrazione della pasqua di don Luigi<br />
richiama perciò tutta una vita nella quale<br />
la preoccupazione fondamentale che<br />
giustifica e sostiene ogni altra necessità e<br />
impegno pastorale, è quella di essere testimone<br />
della risurrezione di Gesù, garanzia<br />
assoluta della nostra vocazione a partecipare<br />
in pienezza della vita di Dio.<br />
È anche il tema di questa settimana di<br />
preghiera per l’unità dei cristiani: “Voi<br />
sarete testimoni di tutto ciò” (Lc 24,48).<br />
Sono, queste, alcune delle ultime parole<br />
di Gesù riportate nel Vangelo di Luca<br />
che, come sappiamo, narra questi fatti<br />
dopo la risurrezione come se fossero avvenuti<br />
durante un unico, intramontabile<br />
giorno: dallo spavento e dal turbamento<br />
delle donne, corse al sepolcro di mattino<br />
prestissimo, alla vista di due uomini in<br />
vesti sfolgoranti che dicevano loro di<br />
non cercare Gesù nel sepolcro ormai<br />
vuoto; all’accompagnarsi del Maestro, a<br />
lungo non riconosciuto, nel cammino<br />
desolato dei due che si allontanavano<br />
definitivamente dalla Gerusalemme della<br />
delusione per tornare al lavoro di prima<br />
a Emmaus; all’unica apparizione nel<br />
luogo dove si trovavano gli undici e gli<br />
altri e, infine, alla stessa Ascensione che<br />
avviene nei pressi di Betania. Come mai?<br />
Dopo aver narrato infatti i gesti miracolosi<br />
avvenuti nei sette sabati narrati nel<br />
suo Vangelo, Luca ci vuole ricordare che<br />
ormai noi siamo oltre il settimo giorno,<br />
quel sabato così caro e così importante<br />
per la fede e la pratica religiosa ebraica:<br />
siamo nell’ottavo, quello della festa e del<br />
riposo definitivo di Dio nell’uomo e dell’uomo<br />
nella vita di Dio che trascende<br />
ogni tempo.<br />
È il compimento dell’incarnazione di Dio<br />
dentro la natura umana: quell’incarnazione<br />
incominciata per lui, come per tutti,<br />
nel grembo di una donna, che è sembrata<br />
concludersi nel grembo della terra e che è<br />
invece sbocciata nella stabilità di una vita<br />
e di una felicità senza termine. Ma tutto<br />
questo è dovuto passare attraverso ciò<br />
che produce scandalo ed è di inciampo<br />
per la nostra fede: il dolore del tradimento,<br />
come frattura delle relazioni umane<br />
più profonde; l’ingiustizia della condanna<br />
e della sofferenza non meritata; il fallimento<br />
dei propri progetti di bene.<br />
E Gesù ci vuole richiamare invece a una<br />
lettura diversa della sua storia: “Voi non<br />
capite e siete lenti a credere in tutto ciò<br />
che hanno detto i profeti. Non bisognava<br />
che il Cristo subisse queste sofferenze<br />
per entrare nella sua gloria?” (Lc<br />
24,25). Quel verbo, “bisognava”, indica
sempre, nei vangeli, la totale disponibilità<br />
e obbedienza amorosa al progetto di<br />
Dio che viene manifestandosi ogni giorno,<br />
con maggiore evidenza, su Gesù.<br />
Non per niente la conferma della sua<br />
nuova vita risorta, ormai libera dal tempo,<br />
sono proprio i segni della sconfitta e<br />
della morte che egli porta per sempre<br />
con sé: “Guardate le mie mani e i miei<br />
piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate”<br />
(Lc 24,39).<br />
Ecco, sorelle e fratelli carissimi, ciò che<br />
un sacerdote deve sempre annunciarvi a<br />
fondamento della fede propria e di tutti:<br />
la morte non è un incidente di cui, purtroppo<br />
o fortunatamente, non possiamo<br />
prevedere il tempo; la morte non è una<br />
punizione, come non lo è il dolore e la<br />
malattia e tutte le fatiche che la precedono,<br />
ma una condizione legata a quella<br />
spaccatura originale tra noi e Dio che<br />
chiamiamo peccato.<br />
Ed è solo la sua misericordia che la può<br />
risanare. Noi annunciamo che questo è<br />
avvenuto: in Gesù per primo, sottoposto<br />
come e più di noi alla sofferenza e alla<br />
sconfitta; ma dopo di lui, con assoluta<br />
certezza, in tutti noi.<br />
Lo stiamo dicendo ora, con fede, davanti<br />
alle reliquie umane di questo nostro fratello<br />
sacerdote la cui vita è già consegnata<br />
a Dio, in attesa del ricongiungimento<br />
dell’ultimo giorno.<br />
Ed è per la sua testimonianza che uniamo<br />
il ringraziamento della celebrazione<br />
eucaristica al grazie per il dono del sacerdote<br />
don Luigi alla nostra comunità.<br />
Una vita abbastanza lunga, la sua. Una<br />
vita povera, possiamo dirlo: come il piccolo<br />
paese in cui è nato, cresciuto, e in<br />
cui ora riposerà fino alla risurrezione finale.<br />
Un ministero sacerdotale umile: al<br />
sud di Milano per i primi anni e poi ancora<br />
lassù, in Val Cavargna, nel paese più<br />
piccolo della diocesi, Buggiolo. E siccome<br />
al prete occorre soprattutto accompagnarsi<br />
alla vita dei figli e fratelli che gli<br />
sono affidati (come Gesù ai due di Em-<br />
Gratitudine a don Luigi Curti<br />
maus), ecco che don Luigi consegue i titoli<br />
necessari per fare il maestro elementare,<br />
perché lassù non sono molti che ci<br />
vogliono andare.<br />
E questa caratteristica di umile servizio,<br />
attento alle cose essenziali, gli è sempre<br />
rimasta: come l’amore alla natura e alla<br />
sua terra. Con che gioia faceva preparare<br />
alla sorella un bel capriolo da mettere<br />
sulla tavola per noi preti (se lo sapesse il<br />
guardacaccia è sempre stato un mistero)!<br />
E così, dopo il ministero ad Arsago Seprio,<br />
giunse a Carate con la disponibilità mai<br />
stanca di adempiere in assoluta fedeltà<br />
gli impegni sacerdotali più semplici e più<br />
preziosi: i malati e gli anziani. Senza dimenticare<br />
il confessionale, luogo nel<br />
quale non ha mai fatto mancare la sua<br />
presenza, per ricordare e amministrare<br />
ciò che di più amabile Dio ci ha donato:<br />
la misericordia, il perdono, insieme alla<br />
forza di riprenderci sulla strada dietro al<br />
Signore: “coloro a cui perdonerete i peccati,<br />
saranno perdonati” (Gv 20,23).<br />
Il Signore gli ha concesso di sentirsi e di<br />
essere effettivamente utile ai fratelli, fino<br />
all’ultimo. Lo stesso Signore lo accoglie<br />
ora nella pienezza della vita. Ma egli<br />
si schermirà di fronte alle cose grandi: gli<br />
basterà un posticino in Paradiso, dal<br />
quale osservare ciò che potrà ancora fare<br />
senza mai apparire.<br />
il Volto di Carate<br />
15
16<br />
Don Luigi è stato una presenza sacerdotale<br />
Saluto di don Sandro al funerale<br />
il Volto di Carate Gratitudine a don Luigi Curti<br />
Ringrazio don Gianpiero che ha voluto<br />
che concludessi questa liturgia, di mestizia<br />
e di canti, salutando don Luigi a nome<br />
anche degli altri preti della nostra<br />
comunità.<br />
Vorrei essere voce che interpreta i loro<br />
sentimenti, e anche i sentimenti di tutti<br />
voi che avete goduto, per più di ventisei<br />
anni, una presenza amica, laboriosa,<br />
umanissima, adorna di buon senso, facile<br />
al raccontare piacevole, capace di trasmettere<br />
anche deliziose attenzioni alla<br />
natura. Spesso affiorava la nostalgia delle<br />
sue montagne, con la bellezza delle loro<br />
distese, con l’attrattiva dei loro sentieri<br />
impervi e dei loro spazi ristoratori,<br />
Sora in Valcavargna<br />
montagne gelose delle loro erbe con antichi<br />
segreti, risorse di sapori gustosi e di<br />
buone terapie.<br />
Ma soprattutto don Luigi è stato una presenza<br />
sacerdotale, immagine di Dio, non<br />
abbagliante ma lucente e benigna.<br />
Terminava sempre l’omelia domenicale<br />
col pensiero del “regno di Dio, luogo di<br />
felicità eterna, affinché della predica si ricordasse,<br />
più di ogni altra esegesi, che<br />
quello (il regno della felicità eterna) è il<br />
traguardo che ci attende.<br />
Ha riconsegnato alla Grazia molte coscienze.<br />
Entrando in chiesa era per noi<br />
abituale vedere accesa sopra il suo confessionale<br />
quella piccola luce verde, simi-
le al semaforo di Dio che indica strada libera<br />
per incontrare la sua misericordia.<br />
È andato in tante case dove c’era solitudine<br />
o malattia.<br />
Arrivava puntuale all’appuntamento<br />
concordato, portando il prezioso dono<br />
del pane eucaristico, e anche il buon pane<br />
di parole semplici e sincere che nutrivano<br />
la pazienza, la consolazione, la speranza.<br />
Non nascondeva l’avanzare della vecchiaia,<br />
che non gli tolse né il sorriso, né la<br />
voglia di fare.<br />
Sì, progressivamente andava chiudendosi<br />
ai discorsi umani, che gli riusciva sempre<br />
più difficile intendere, ormai più attento<br />
alla voce di Dio che presto l’avrebbe chiamato.<br />
Accompagnava il suo passo col bastone,<br />
che pareva quello che il salmo vede tra le<br />
mani del Pastore buono.<br />
E così egli era davvero.<br />
Noi gli diciamo “grazie”.<br />
Questa parola raggiunge il paradiso, dove<br />
gli Angeli, quasi con rapidità furtiva, lo<br />
hanno condotto, perché adesso di questa<br />
nostra comunità possa essere anche celeste<br />
patrono.<br />
Don Sandro<br />
* * *<br />
I suoi insegnamenti<br />
continueranno a guidarci<br />
L’improvvisa scomparsa del nostro caro<br />
zio ha lasciato una grande tristezza nei<br />
nostri cuori. Ricorderemo sempre il suo<br />
sorriso nei tanti momenti felici che ha<br />
condiviso con le nostre famiglie ed il conforto<br />
che ha saputo darci nei momenti<br />
difficili della vita.<br />
Ci mancherà la sua presenza insostituibile,<br />
ma siamo certi che i suoi insegnamenti<br />
continueranno a guidare le nostre vite.<br />
Ringraziamo don Gianpiero e tutti i sacerdoti<br />
per l’affetto dimostrato nei suoi<br />
confronti, la comunità di Carate per la<br />
sentita partecipazione al nostro dolore e<br />
tutti coloro che con la loro amicizia gli<br />
sono stati vicini.<br />
I nipoti di don Luigi<br />
Gratitudine a don Luigi Curti<br />
Ciao don Luigi,<br />
Durante tutti gli anni di seminario ad<br />
ogni nostro incontro mi chiedevi sempre<br />
come stavo, come vanno gli studi<br />
e del seminario... Piccoli momenti in<br />
sacrestia dopo la Messa.<br />
Poco prima di Natale, mi hai chiesto la<br />
data della mia prossima ordinazione:<br />
«allora, quando diventi prete?»<br />
Ti sei sempre fatto attento al mio<br />
cammino, in modo semplice ma significativo.<br />
Capivo l’importanza, per un<br />
prete anziano, di vedere un giovane ripercorrere<br />
in qualche modo il proprio<br />
cammino, la propria vita e mi davi<br />
chiara l’impressione che ne eri sempre<br />
contento.<br />
Non potrai esserci alla mia prima Messa<br />
in Carate, ma sono sicuro che “concelebrerai”<br />
dal cielo assieme a me e a<br />
tutta la nostra comunità, che da ora<br />
ha un amico in più, lassù in paradiso.<br />
Don Marco Usuelli<br />
il Volto di Carate<br />
17
il Volto di Carate Gratitudine a don Luigi Curti<br />
18<br />
Caro Don Luigi,<br />
ci sei stato a fianco dal 1983, quando,<br />
provenendo da Arsago Seprio, sei giunto<br />
tra noi seguendo le indicazioni dell’Arcivescovo<br />
Card. Martini.<br />
Noi allora ti accogliemmo quasi con una<br />
certa delicatezza, preoccupati per la tua<br />
salute.<br />
Sono trascorsi 27 anni che davvero hai<br />
dedicato agli ammalati e soprattutto al<br />
Sacramento della Riconciliazione.<br />
Quante famiglie ti hanno visto accompagnare<br />
i loro congiunti nel momento della<br />
malattia e della sofferenza venire da te<br />
consolati ed incoraggiati con il tuo insostituibile<br />
affetto paterno e bonario.<br />
Ci hai insegnato anche - merito del tuo<br />
attaccamento al paese d’origine con le<br />
sue tradizioni di rispetto della natura e di<br />
passione per i funghi, le castagne, i cervi…<br />
- ad amare la natura e l’intero creato.<br />
Tutti gli Unitalsiani e i nostri disabili ti<br />
hanno nel cuore!<br />
Io in particolar modo, sapendoti coetaneo<br />
di mia mamma, venuta a mancare<br />
prematuramente, avevo per te nel mio<br />
cuore un angolo riservato di amore davvero<br />
filiale.<br />
Devo qui ringraziare il Signore per avermi<br />
fatto dono di esserti vicino, in alcuni momenti<br />
degli ultimi giorni della tua vita e
di aver potuto ascoltare quasi tutte le<br />
espressioni di affetto che innanzi alla tua<br />
salma una moltitudine di persone ti ha<br />
voluto tributare.<br />
Ora noi abbiamo tutti un altro papà che<br />
ci aiuta e al quale possiamo chiedere intercessioni<br />
presso il Signore che tu hai<br />
amato, servito nei fratelli, testimoniato<br />
tra noi e che ora conosci!<br />
Grazie Don Luigi.<br />
Diac. Emilio Cesana<br />
All’Eucaristia del funerale, presieduto<br />
da S.E. mons. Roberto Busti hanno<br />
concelebrato ventotto sacerdoti e tre<br />
diaconi.<br />
Era presente una numerosa folla di fedeli<br />
che nei giorni precedenti hanno<br />
sostato davanti alla salma. Sul registro<br />
delle partecipazioni sono state raccolte<br />
685 firme.<br />
Hanno poi espresso in particolare la<br />
loro adesione: oltre a Comunione e Liberazione,<br />
le sezioni di Carate dell’Istituto<br />
del Nastro Azzurro (decorati al V.<br />
M.), dell’Associazione Nazionale Combattenti<br />
e Reduci, dell’Associazione<br />
Marinai d’Italia e il coro della Chiesa di<br />
Cristo Re.<br />
Gratitudine a don Luigi Curti<br />
Un buon pastore per il suo gregge<br />
Caro don Luigi<br />
Con questo ultimo saluto terreno, vogliamo<br />
ricordarla per tutti gli anni in cui ci è<br />
stato vicino e ha condiviso i momenti di<br />
vita comunitaria ed è stato soprattutto di<br />
aiuto nei momenti di difficoltà.<br />
Rimarrà sempre nella nostra memoria la<br />
sua figura di persona buona, gentile,<br />
puntuale il giovedì per la benedizione dei<br />
reparti. Il suo sorriso ci ha sempre dato<br />
conforto e parlare con lei trasmetteva serenità.<br />
Da ogni suo gesto traspariva la devozione<br />
che l’ha sempre accompagnata per<br />
tutti gli anni di sacerdozio.<br />
Anche la confessione era per noi un momento<br />
di sollievo.<br />
Ci viene da dire che è stato un buon pastore<br />
per il suo gregge!<br />
La ricorderemo con affetto nelle nostre<br />
preghiere e le chiediamo di vegliarci da<br />
lassù! Grazie.<br />
Con stima ed affetto.<br />
Gli ospiti, i parenti e tutto il personale<br />
assistenziale amministrativo della<br />
Residenza “Il Parco”<br />
il Volto di Carate<br />
19
20<br />
L’allegra brigata<br />
Sguardo ai primi mesi di attività<br />
Con alcuni giovani ed educatori ci siamo<br />
chiesti: come definire questi primi mesi di<br />
attività pastorale, di vita d’oratorio?<br />
Richiamandoci, forse con un po’ di superbia,<br />
all’esperienza di Santa Caterina<br />
da Siena, ci è parso che “Allegra brigata”<br />
fosse la sintesi più adatta.<br />
Abbiamo vissuto diversi appuntamenti<br />
ordinari e straordinari.<br />
Dalla “Festa dell’oratorio”, caratterizzata<br />
dalla conclusione dell’anno Centenario,<br />
ai molteplici momenti di vita comune<br />
andando a pattinare sul ghiaccio, a vedere<br />
un cinema, a giocare al bowling…,<br />
alle occasioni di adorazione eucaristica<br />
mensile e di confessione, agli impegni di<br />
animazione in oratorio la domenica pomeriggio,<br />
ai cammini di catechesi settimanali,<br />
alla visita alle suore Adoratrici<br />
Perpetue di Monza, al momento di festa<br />
con gli ospiti della Rovella, all’ordinazio-<br />
ne diaconale di don Marco Usuelli, all’arrivo<br />
dei due nuovi seminaristi Andrea e<br />
Simone, ai ritiri di Avvento, alla bellissima<br />
esperienza di Vacanza Studio vissuta<br />
a Chiavenna nel periodo delle vacanze<br />
invernali.<br />
Ci piacerebbe raccontarvi la ricchezza di<br />
tutte le esperienze proposte ai ragazzi…<br />
E così, pur non potendo raccontarvi proprio<br />
tutte le esperienze, abbiamo chiesto<br />
ad alcuni ragazzi di scrivere qualche riga<br />
circa i momenti che hanno vissuto. Si<br />
tratta di racconti semplici, brevi, che dicono<br />
una gioia quotidiana, un cammino<br />
semplicemente reale di crescita umana e<br />
cristiana.<br />
Prima di dare spazio alle loro parole voglio<br />
ringraziare tutti, proprio tutti.<br />
Gli educatori, i seminaristi, suor Elisa, le<br />
catechiste, i genitori… Grazie perché la<br />
vostra generosità ed il vostro impegno<br />
sono un segno concreto della verità del<br />
Vangelo.<br />
il Volto di Carate Vita in oratorio<br />
Inoltre, voglio ringraziare particolarmente<br />
la Ditta Fumagalli nella persona del<br />
Sig. Franco Pizzagalli e la Cooperativa di<br />
Consumo di Carate, nel persona del Sig.<br />
Enzo Annoni, per il generoso contributo<br />
in materiale di consumo che ci ha permesso<br />
di offrire ai ragazzi ed alle loro famiglie<br />
l’esperienza della vacanza studio,<br />
esperienza molto positiva e fruttuosa, ad<br />
un costo molto contenuto.<br />
Don Massimo<br />
* * *<br />
La serata di sabato è stata davvero molto<br />
bella... è stata un’altra delle belle proposte<br />
dell’oratorio.<br />
All’inizio erano tutti un po’ in difficoltà<br />
perchè quasi tutti non sapevano pattinare<br />
ma una volta capito il meccanismo ci<br />
si è riusciti. Le cadute erano davvero molto<br />
buffe e anche se il ghiaccio era duro,<br />
anzi durissimo, siamo tornati a casa “SA-<br />
NI E SALVI”. Le uscite che ci vengono messe<br />
a disposizione sono davvero molto<br />
belle e mi dispiace un po’ per i ragazzi<br />
che non le fanno, perchè perdono<br />
una possibilità per socializzare con gli altri<br />
e fare nuove amicizie.<br />
di Lorenzo Anteghini<br />
III media
L’ultima uscita, per i ragazzi di II e III Media,<br />
fatta con l’oratorio è stata particolarmente<br />
divertente, perché è bello uscire il<br />
sabato con gli amici e fare qualcosa che<br />
da solo non ti sogneresti mai di fare.<br />
Anche chi non era capace di pattinare,<br />
penso si sia divertito poichè ha vissuto<br />
un’esperienza particolare. di Stefano Besana<br />
III media<br />
* * *<br />
Sabato 16 gennaio ci siamo riuniti all’oratorio<br />
di Carate per giocare, cenare e infine<br />
guardare insieme il film che quella<br />
sera il cinema proponeva.<br />
La serata è iniziata recitando i vespri, successivamente<br />
aspettando che la cena<br />
fosse pronta, abbiamo giocato nella saletta<br />
con calcetti e tavoli da ping pong:<br />
tra una sfida e l’altra ci siamo proprio divertiti.<br />
Una volta pronta la cena, affamati come<br />
dei lupi ci siamo fiondati in cucina per<br />
mangiare l’ottimo piatto di pasta al pesto<br />
con contorno di patatine fritte preparato<br />
dal nostro educatore Beniamino.<br />
Terminata la cena, in attesa che il film cominciasse,<br />
abbiamo continuato le nostre<br />
sfide ai calcetti tra noi ragazzi e con gli<br />
educatori... fino alle 9, momento in cui<br />
siamo andati a vedere il film al cinema:<br />
PIOVONO POLPETTE.<br />
È stata una serata davvero bella, una delle<br />
tante opportunità e occasioni che ogni<br />
mese abbiamo per vivere assieme a loro e<br />
ai nostri amici momenti di gioia e puro<br />
divertimento!<br />
di Riccardo Appennini,<br />
II Media<br />
Il primo incontro del 2010 tra noi preadolescenti,<br />
è stato all’insegna dell’allegria e<br />
del divertimento.<br />
Ci siamo trovati in Agorà e dopo esserci<br />
raccolti in un momento di preghiera, abbiamo<br />
consumato una cena a base di allegria,<br />
buon umore e tanta voglia di stare<br />
insieme.<br />
Vita in oratorio<br />
E... per completare la serata abbiamo visto<br />
il film: “PIOVONO POLPETTE”.<br />
Una proposta sicuramente molto apprezzata<br />
da noi ragazzi, ed è stato un modo<br />
diverso per trascorrere insieme il sabato<br />
sera.<br />
di Alessio Madonia,<br />
III media<br />
* * *<br />
Ogni mese noi adolescenti di Carate e Albiate<br />
dalla prima alla terza superiore abbiamo<br />
vissuto una serata tutti insieme,<br />
all’insegna della vita comune. Questa volta<br />
si è scelto di cenare insieme presso l’oratorio<br />
di Albiate e successivamente continuare<br />
la serata al cinema a Monza…<br />
Non è mancato il momento di preghiera<br />
con i vespri ad aprire la serata. Questo<br />
tempo in cui stare insieme è sempre<br />
un’occasione per conoscerci meglio tra di<br />
noi e ravvivare il nostro desiderio di crescere<br />
con l’aiuto di Gesù. La serata è stata<br />
anche la prima occasione per stare con<br />
i seminaristi Andrea e Simone che ci accompagnano<br />
nel cammino di quest’anno.<br />
“La vita assomiglia ad un prato dove germogliano<br />
fiori dai mille colori ma il più<br />
bello è il fiore dell’amicizia”.<br />
Sabato 5 dicembre abbiamo vissuto l’uscita<br />
comune degli adolescenti andando<br />
al palaghiaccio di Lecco.<br />
Dopo esserci ritrovati con l’oratorio di Albiate<br />
abbiamo recitato il rosario in Agorà<br />
e siamo partiti. La recita del rosario è un<br />
momento particolare in cui tutti abbiamo<br />
il piacere di recitare una “Ave Maria”, così<br />
da essere tutti partecipi e protagonisti<br />
nella preghiera.<br />
Verso le 21 siamo arrivati al palazzetto<br />
dove insieme abbiamo trascorso una fantastica<br />
serata sul ghiaccio tra risate, abbracci<br />
e cadute.<br />
Abbiamo quindi trovato proprio qui in<br />
oratorio e grazie alla vita comune i più<br />
bei fiori che potevamo cogliere: quello<br />
dell’amicizia e dell’amore di Gesù.<br />
Il gruppo Adolescenti<br />
il Volto di Carate<br />
21
il Volto di Carate<br />
22<br />
Dalla scuola parrocchiale<br />
L’educazione è una cosa del cuore<br />
Così la devono intendere la famiglia e la scuola<br />
«Camminare con i ragazzi, condividendo<br />
la loro sete di verità e di giustizia». Così<br />
diceva S. Giovanni Bosco con una grande<br />
intuizione: educare era per lui aprire i<br />
suoi ragazzi alla realtà, all’essere di ogni<br />
persona. Voleva educare ad una responsabilità,<br />
a far comprendere che ognuno<br />
dei suoi giovani era nato con un compito<br />
e per un compito… Era un’emergenza, visti<br />
i tempi di miseria e di confusione in<br />
cui, nei primi dell’800, si era.<br />
E oggi? È ancora emergenza. Bisogna tornare<br />
a parlare di educazione, intendendo<br />
per essa la possibilità di essere guidati a<br />
“tirar fuori” dal nostro cuore le esigenze e<br />
i desideri di bellezza e di verità per arrivare<br />
ad un criterio chiaro con cui valutare<br />
ciò che c’è, ciò che si pone come fatto<br />
nella nostra società, ciò che nei nostri<br />
cuori e nella nostra mente si agita.<br />
Nella tradizione cattolica ciò vuol dire<br />
aiutare ad andare a fondo della domanda<br />
di significato sulla vita senza diventare<br />
preda del conformismo (è così che tutti<br />
pensano) o del soggettivismo (sono io<br />
l’arbitro di tutto). Ricordiamo le parole di<br />
Paolo VI «L’uomo contemporaneo ascolta<br />
più volentieri i testimoni che i maestri, o<br />
se ascolta i maestri, lo fa perché sono dei<br />
testimoni».<br />
È questo il senso della scuola: un luogo<br />
dove condividere le domande cercando<br />
insieme delle risposte, un luogo in cui, attraverso<br />
un percorso educativo, si possono<br />
formare uomini veri.<br />
Un luogo in cui l’adulto educa se, a sua<br />
volta, si fa educare, perché anche lui, come<br />
i suoi allievi, è alla ricerca di un compimento<br />
del proprio “io”.<br />
Facendosi aiutare da chi è più avanti sulla<br />
strada di una coscienza matura. È ciò<br />
che è capitato a me e ai miei colleghi in<br />
questo periodo: sollecitati a rimetterci<br />
ogni giorno in cammino da incontri con<br />
persone che, dentro l’esperienza e l’alveo<br />
profondo della tradizione cristiana, ci<br />
hanno dato testimonianza vera di sé e di<br />
ciò in cui credono o hanno creduto.<br />
Sto pensando alla dott.ssa Sanese, invitata<br />
dalla scuola parrocchiale per parlare<br />
del difficile mestiere di genitore: «…è<br />
della famiglia – ha detto – la prima responsabilità<br />
educativa, perché ogni figlio<br />
è totalmente altro dal nucleo familiare,<br />
ma è anche totalmente fatto dal nucleo<br />
familiare.<br />
Occorre allora che ai figli sia comunicata<br />
una speranza, un’apertura totale alla<br />
realtà e al mistero che è la vita.»<br />
È la stessa speranza che abbiamo avuto<br />
modo di vedere nell’opera di Don Carlo<br />
Gnocchi, che è stato anche uno dei protagonisti<br />
della recita natalizia alla scuola<br />
secondaria.<br />
I suoi ragazzi, che aveva incontrato come<br />
insegnante di religione e direttore spirituale<br />
al liceo Gonzaga, erano in Russia<br />
nel 1943, soli e dispersi in quell’inferno<br />
disumano: lui volle essere sul fronte con<br />
loro per continuare a tener desta una fiducia<br />
nel Dio creatore che non abbandona<br />
mai l’uomo.<br />
Ed è la stessa speranza, lo stesso sguardo<br />
fiducioso che abbiamo visto negli occhi<br />
dei coniugi Schilirò, che, raccontando del<br />
loro ultimo figlio Pietro, guarito in modo<br />
miracoloso grazie all’intercessione dei<br />
Beati coniugi Martin, i genitori di Santa<br />
Teresina di Lisieux, ci hanno fatto conoscere<br />
le figure di genitori sicuri che l’educazione<br />
è riporre le proprie certezze in<br />
Chi ci ha fatti, è aderire a Cristo, portatore<br />
di verità e senso dell’esistenza.<br />
Anna Gatti
RIGENERATI NELLO SPIRITO<br />
Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano - Carate Brianza<br />
1 Leonardo da Alessandro Anelli e da Annalisa Tonelotto<br />
2 Alessia da Roberto Colzani e da Sara Iannoli<br />
3 Christian da Riccardo Di Stasio e da Carlotta Basile<br />
4 Beatrice da Rocco Persampieri e da Rossella Ferracane<br />
5 Rachele da Paolo Ravasi e da Raffaella Fossati<br />
6 Simone da Stefano Schiatti e da Michela Raffa<br />
Parrocchia Santi Pietro e Paolo - Agliate di Carate B.<br />
1 Aurora da Stefano Contri e da Nunzia Patrizia Barbieri<br />
2 Francesca da Diego Porro e da Elena Tagliabue<br />
3 Sara da Lorenzo Resentera e da Roberta Gallo<br />
UNITI IN CRIST<br />
RITORNATI AL PADRE<br />
Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano - Carate Brianza<br />
In dicembre 2009<br />
135 Colombina Croci, ved. Casati di anni 80<br />
136 Luigi Riva di anni 86<br />
137 Lidia Cesana Colciago di anni 80<br />
138 Giuseppe Carrella di anni 82<br />
Da gennaio 2010<br />
1 Giuseppina Caldarini di anni 85<br />
2 Olimpio Colciago di anni 83<br />
3 Angelo Colzani di anni 79<br />
4 Gianbattista Zaffarano di anni 86<br />
5 Antonietta Corbetta, ved. Redaelli di anni 91<br />
6 Luigia Cesana, ved. Ceppi di anni 86<br />
7 Plautilla Burato ved. Pozzi di anni 86<br />
8 Iolanda Cesana, ved. Tanzi di anni 86<br />
9 Maria Angela Patania, ved. Putrido di anni 79<br />
10 Giuseppe De Rose<br />
11 Lidia Lucente ved. Colangelo di anni 84<br />
12 Lina Fumagalli<br />
13 Don Luigi Curti di anni 87<br />
14 Maria Cesana ved. Casati di anni 82<br />
15 Bruno Pavesi di anni 63<br />
Il libro della Vita<br />
La statistica parrocchiale<br />
il Volto di Carate<br />
23
24<br />
Generosità e gratitudine<br />
Parrocchia Santi Ambrogio e Simpliciano – Carate Brianza<br />
Offerte varie<br />
Una coppia di fidanzati € 50,00 - Il Gruppo Missionario Parrocchiale per le famiglie della nostra<br />
parrocchia € 1.000,00 - I famigliari in memoria di Ferdinando Penati € 250,00 - I famigliari<br />
in memoria di Veneranda Brillo € 100,00 - I famigliari in memoria di Lea Colombo Beduini €<br />
100,00 - I famigliari in memoria di Angela Confalonieri € 100,00 - I famigliari in memoria di<br />
Alessandra Lodigiani ved, Beltrame € 100,00 - I famigliari in memoria di Fiorina Belluschi €<br />
150,00 - I famigliari in memoria di Elios Anselmini € 50,00 - NN Per il seminario € 50,00 - NN<br />
per Casa Maria Immacolata € 100,00 - NN per i bambini poveri € 20,00 - NN € 150,00 - NN<br />
per le necessità della parrocchia € 100,00 - La moglie in memoria di Giovanni Colciago €<br />
100,00 - I famigliari in memoria di Lidia Cesana € 150,00 - I famigliari in memoria di Colombina<br />
€ 40,00 - I famigliari in memoria di Giuseppe Carrella € 100,00 - Associazione Nazionale<br />
Combattenti e Reduci € 100,00 - NN per la parrocchia € 100,00 - NN a ricordo del proprio caro<br />
€ 40,00 - Tommaso,per un bambino povero,in ricordo del nonno Luigi Borgonovo € 30,00<br />
- Studio Meregalli-Grasso per la parrocchia € 500,00 - I famigliari in memoria di Angelo Colzani<br />
€ 200,00 - I famigliari in memoria di Giuseppina Caldarini € 50,00 - I famigliari in memoria<br />
di Olimpio Colciago € 50,00 - NN a suffragio dei propri defunti € 300,00 - NN per il Tavolo<br />
solidale € 1.000,00 - I famigliari in memoria di Plautilla € 200,00 - I famigliari in memoria<br />
di Jolanda Cesana € 400,00 - Le famiglie di Via Mons Valtorta in memoria di Cesana Jolanda<br />
€ 85,00 - Per l’uso della Sorgente € 120,00 - I nipoti Cesana in memoria della zia Jolanda<br />
per i poveri € 50,00 - Dalla scuola dell’infanzia Santa Maria per Fondo Famiglia lavoro € 310,00<br />
- I famigliari in memoria Maria Cesana € 150,00 - I famigliari in memoria di Gianbattista €<br />
30,00 - Mariuccia e Adriano Appennini per il 50° di nozze € 50,00 - I famigliari in memoria di<br />
Giuseppe De Rose € 400,00 - I famigliari in memoria di Angela € 50,00 - Le famiglie di Via Solferino<br />
19 in memoria di Maria Angela Patania € 40,00 - I famigliari in memoria di Luigia Cesana<br />
€ 20,00 - I nipoti di Antonietta Corbetta € 150,00 - NN € 65,00 - Coniugi Zaffarano in<br />
occasione del 50° di nozze € 20,00 - I famigliari in memoria di Maria Casati ved. Corbetta €<br />
100,00 - NN per la chiesa della Madonna del Carmine € 50,00<br />
Per i terremotati di Haiti<br />
Raccolta nelle chiese € 10.930,00 - Clinica Zucchi € 800,00 - Chiesa del Pozzone € 220,00<br />
Comitato per la cappella Sacra Famiglia del Valà € 1.000,00<br />
il Volto di Carate A chi dà, sarà dato<br />
Per l’acquisto del “Canossianum”<br />
I figli in memoria del papà Luigi Redaelli € 100,00 - NN € 50,00<br />
Offerte in occasione del Battesimo<br />
NN € 20,00 – NN € 50,00 – NN € 20,00 – NN € 50,00 – NN € 100,00<br />
Per il santuario di San Bernardo<br />
NN € 250,00 – NN € 50,00 – NN in ringraziamento € 50,00 – NN € 30,00 – NN € 100,00 –<br />
NN € 500,00 – NN € 450,00 – NN € 50,00 – NN € 40,00 – NN € 50,00 – NN € 50,00 - La moglie<br />
in memoria di Giovanni Colciago € 100,00 - F.E. per grazia ricevuta € 50,00 – NN € 50,00<br />
– NN € 500,00 – NN € 50,00 – NN € 100,00 – NN € 50,00 – NN € 500,00 – NN € 50,00 -<br />
NN € 50,00 - NN € 50,00 – NN € 130,00 – NN € 100,00<br />
Offerte all’Unitalsi<br />
Dal Gruppo di gitanti dei mercatini in Austria € 200,00 – NN € 20,00 - Dalla Classe 1939<br />
€300,00 - NN. € 30,00 - NN. € 10,00 - NN. € 55,00 - Giuseppina ed Albertina Villa € 50,00<br />
- NN.€ 50,00 - NN. € 10,00 - Vergani Edoardo € 30,00 - Diversi € 75,00.<br />
Parrocchia Santi Pietro e Paolo – Agliate<br />
Offerte varie Rotary Club Carate € 500.00 – Suore Infermiere di San Carlo € 1.000,00<br />
Offerte in occasione del Matrimonio Federica ed Alberto € 300,00 – Mary e Marco € 200,00<br />
Offerte in occasione del Battesimo NN € 100,00<br />
Raccolta per i terremotati di Haiti € 2.178,00
Suor Melania da Laisamis<br />
Una voce che richiama le difficoltà del Terzo mondo<br />
Carissimi tutti,<br />
Approfitto della visita di alcuni Caratesi<br />
per mandarvi i miei saluti avvalorati dalla<br />
preghiera e dal ringraziamento di tutto<br />
quello che fate per me e per la mia gente<br />
di Laisamis.<br />
Questi amici racconteranno tante cose,<br />
specialmente come vive la nostra gente.<br />
Un popolo molto giovanile sempre in lotta<br />
per la sopravvivenza.<br />
Ora siamo in un periodo di difficoltà. È un<br />
anno che non piove così il bestiame sta<br />
morendo e la gente soffre la fame. Anche<br />
se <strong>Comunità</strong> Europea e Caritas ci mandano<br />
degli aiuti, non è sufficiente per sfamare<br />
la loro fame.<br />
Soprattutto l’acqua è un problema. Sto<br />
accumulando un po’ di soldi per riparare<br />
il pozzo di Logo-Logo, che è distante<br />
un’ora di macchina.<br />
Qui ogni giovedì incontro tutta la comunità<br />
per la catechesi e per le lezioni di taglio<br />
e cucito alle donne. Sono molto interessate<br />
ad imparare.<br />
Da sempre ben piantati<br />
nel territorio<br />
Lettere dai nostri missionari<br />
Pozzo realizzato a Koya<br />
È un pozzo artesiano e sono tre anni che<br />
non funziona più perché il terreno è franato,<br />
adesso bisogna trivellarne un altro<br />
e bisogna andare fino a 200 m. l’acqua la<br />
tireremo su poi con la pompa.<br />
Vi sono sempre vicina seguendo la vita<br />
della parrocchia dal Volto di Carate.<br />
Uniti sempre a Lui nostra Roccia di Salvezza,<br />
vi rinnovo i miei ringraziamenti<br />
Suor Melania<br />
Siamo presenti nei comuni di:<br />
Agrate Brianza - Albiate - Besana in Brianza - Bollate<br />
Brugherio - Carate Brianza - Casatenovo - Cinisello Balsamo<br />
Cologno Monzese - Desio - Giussano - Lecco - Lissone<br />
Mariano Comense - Meda - Milano - Monza - Muggiò<br />
Nova Milanese - Paderno Dugnano - Rho - Seregno - Vimercate<br />
Sede e Direzione Generale:<br />
20048 Carate Brianza,<br />
Via Cusani, 6 - Tel. 0362.9401<br />
www.bcccarate.it<br />
il Volto di Carate<br />
25
Azienda Accreditata<br />
con il Servizio Sanitario Nazionale<br />
Direttore Sanitario<br />
Dott.ssa Silvana Chioatto<br />
Presidio di Carate Brianza<br />
Piazza Madonnina 1<br />
20048 Carate Brianza<br />
Tel. 0362.986.1<br />
Fax 0362.991438<br />
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certo guarigione e salvezza. La maggior parte dei nostri giorni è assediata dal rumore...<br />
Ai confini del rumore però è possibile trovare sempre il silenzio e la preghiera,<br />
pronti a irrompere per calmare e rappacificare, vincendo quel brutale monopolio<br />
che il rumore sembra imporre».<br />
Il volume è disponibile presso<br />
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e-mail: mpirovano@pirovanoimmobiliare.it<br />
www.pirovanoimmobiliare.it Arch. Massimo Pirovano
28<br />
Calendario liturgico<br />
<strong>Febbraio</strong><br />
1 Circoncisione del Signore<br />
Nm 6, 22-27; Fil 2, 5-11; Lc 2, 18-21<br />
7 Penultima dopo l’Epifania<br />
Dn 9,15-19;1Tim 1,12-17; Mc 2, 13-17<br />
14 Ultima Domenica dopo l’Epifania<br />
Sir 18,11-14; 2Cor 2, 5-11; Lc 19.1-10<br />
21 Prima Domenica di Quaresima<br />
Gl 2, 12b-18; 1Cor 9, 24-27; Mt 4, 3-11<br />
28 Seconda Domenica di Quaresima<br />
Dt 6,4a.11,18-28; Gal 6, 1-10; Gv 4, 5-42<br />
Marzo<br />
7 Terza Domenica di Quaresima<br />
Dt 6,4a.18, 9-12; Rm 3, 21-26; Gv 8, 31-59<br />
Celebrazione<br />
del Battesimo<br />
nelle due parrocchie<br />
dell’Unità Pastorale sarà<br />
il Volto di Carate Appuntamenti<br />
Domenica 14 febbraio<br />
alle ore 15.00<br />
in Santi Ambrogio e Simpliciano<br />
alle ore 16.30<br />
in Basilica Santi Pietro e Paolo<br />
Venerdì 12 febbraio<br />
alle ore 21.00<br />
in Prepositurale incontro<br />
per genitori e padrini dei battezzandi<br />
Per chiedere il Battesimo<br />
è bene segnalarsi in casa parrocchiale<br />
al mattino dalle 9.30 alle 11.30<br />
due mesi prima della data prevista<br />
Giornata Mondiale<br />
del Malato<br />
La Chiesa al servizio dell’amore<br />
per i sofferenti<br />
Mercoledì 10 febbraio<br />
alle ore 21.00 - “La Sorgente”<br />
Accanto a malati e anziani<br />
Ne parliamo con personale<br />
medico e sanitario<br />
Giovedì 11 febbraio<br />
alle ore 18.30<br />
S. Messa in chiesa prepositurale<br />
e breve processione con “flambeaux”<br />
Il dolore è innocente?<br />
Ricordando il beato don Gnocchi<br />
Sabato 13 febbraio<br />
dalle ore 9.00 alle 12.00<br />
Convegno presso l’Università Bicocca<br />
Catechesi dell’Arcivescovo<br />
Anche quest’anno nei martedì<br />
di quaresima L’Arcivescovo attraverso<br />
TeleNova e Radio Marconi, ci rivolgerà la<br />
sua catechesi quaresimale nelle sere di<br />
martedì 23 febbraio<br />
martedì 2 marzo<br />
martedì 9 marzo<br />
martedì 16 marzo<br />
martedì 23 marzo<br />
Come ogni anno siamo invitati<br />
ad accogliere la parola dell’Arcivescovo<br />
nei Gruppi di ascolto<br />
La città di oggi è solidale?<br />
Gli adulti di Azione Cattolica<br />
del decanato propongono<br />
un dialogo sul tema della<br />
Solidarietà<br />
Attraverso i recenti documenti<br />
dell’Arcivescovo card. Tettamanzi<br />
ci aiuterà<br />
Don Umberto Bordoni<br />
Segretario dell’Arcivescovo<br />
Domenica 14 <strong>Febbraio</strong><br />
alle ore 15.30 in Agorà