Il boom di Terrasini - Provincia di Palermo

I comuni
fo, novemila a Calarossa, 141mila a Città
del mare, che è anche un traino potente
per tutto l’indotto, 31mila all’hotel Flo-
rio. A conti fatti, non solo è aumentato il
numero degli ospiti, ma le settimane di
punta si sono succedute sin da giugno.
TURISMO
Bene anche le soluzioni casalinghe, ovvero
residence e case vacanze, preferite
soprattutto dai corregionali. Per il 2004,
dunque, non resta che rilanciare. “I fatti
dimostrano che destagionalizzare il settore
non è più una chimera. Terrasini è
uno dei centri che si presta meglio ad una
politica di promozione del prodotto turistico
da maggio a novembre. Il clima mediterraneo
è nostro alleato, agli amministratori
il compito di valorizzare le altre
risorse, con iniziative originali che incontrino
il favore dei visitatori”. Nel periodo
di Pasqua, per esempio, con la famosa
“festa degli schietti”, di cui sopra,
che paradossalmente è un must più a Detroit
che nella sua culla d’origine. Ma anche
con interventi strutturali, il risanamento
della spiaggia della Praiola innanzitutto.
“La prima parte dei lavori è
stata finanziata con 500mila euro, ma non
è che uno dei progetti sui quali stiamo investendo.
Le opere per la messa in sicurezza
del porto, per esempio, gioveranno
alle attività di vela e diving di tutto il
golfo di Castellammare. Si parla inoltre
della costruzione di uno yachting club,
mentre sono in corso le trattative con l’assessorato
regionale per allungare la tratta
degli aliscafi che collegano Napoli a
Ustica, inserendo Terrasini come terza
tappa”.
Non ci sono ricette sicure per tutti, che
come le formule magiche trasformano il
ranocchio in principe, il piccolo centro
di mare nel salotto buono della movida
estiva. Ma è stragarantito che una bella
tavola blu apparecchiata lungo la linea
dell’orizzonte non può bastare. “Ci vuole
la qualità dei servizi, che nasce prima
di tutto dalla valorizzazione delle peculiarità
del luogo.
I piccoli e grandi esercenti vanno invogliati
a tenere alto lo standard in modo
costante, sfruttando la competitività e proprio
favore, e non cercando di evitarla”.
Un consiglio agli altri sindaci ? “Più che
altro un auspicio: che possano cadere le
barriere tra pubblico e privato, tra addetti
ai lavori e amministratori. Le idee e la
voglia di fare vanno sostenute, indipendentemente
dal colore politico di chi opera
sul territorio”.
F.C.
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