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2<br />

]reggiocomune<br />

coniugali e del prevalente affidamento<br />

dei figli alle madri, l’84% dei nuclei con<br />

un solo gen<strong>it</strong>ore sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i da madre<br />

sola con figli (4.995) mentre i padri<br />

soli con figli sono 915 (16%).<br />

Totale coppie con figli<br />

sud<strong>di</strong>vise per numero <strong>di</strong> figli<br />

Poli terr<strong>it</strong>oriali<br />

Sempre <strong>di</strong> più i Poli, i servizi sociali<br />

comunali sul terr<strong>it</strong>orio, si propongono<br />

come punti d’incontro e riferimento<br />

per le famiglie che lo ab<strong>it</strong>ano. Nei Poli<br />

sono attivi <strong>di</strong>versi progetti <strong>di</strong> sostegno<br />

alla gen<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>à a cui è possibile partecipare.<br />

Polo 1 (Circoscrizioni 1 e 6) viale Monte<br />

San Michele 1-tel 0522 435876;<br />

Polo 2 (Circoscrizioni 2 e 3) via Fratelli<br />

Cervi 70 - tel 0522 308424; Polo<br />

(Circoscrizioni 7 e 8) via Adua 57 – tel<br />

0522 516481; Polo (Circoscrizione<br />

4) via Gandhi 20 – tel 0522 325276;<br />

Polo (Circoscrizione 5) via Marzabotto<br />

3 – tel 0522 435258.<br />

quando sono piccolissimi. Non è tanto<br />

il contenuto della comunicazione, ma il<br />

tono, la vicinanza, lo spiegare cosa si<br />

sta facendo. Poi, a mano a mano che<br />

crescono, parlare delle ragioni delle regole<br />

e dei sentimenti che si provano,<br />

parlare anche dei perché ‘sì’ e perché<br />

‘no’, perché prima era ‘no’ adesso beh<br />

ne possiamo ragionare e può anche <strong>di</strong>ventare<br />

un ‘sì ma’. È un modo per fare<br />

capire le infin<strong>it</strong>e sfumature della v<strong>it</strong>a.<br />

È facile per i nuovi gen<strong>it</strong>ori essere<br />

fagoc<strong>it</strong>ati dai bambini?<br />

Non è un problema <strong>di</strong> tutti i gen<strong>it</strong>ori.<br />

Come ogni aspetto relazionale ed educativo,<br />

<strong>di</strong>pende dal temperamento, dai<br />

valori e dalle idee in campo educativo<br />

che ognuno, più o meno consapevolmente,<br />

ha costru<strong>it</strong>o. Ogni gen<strong>it</strong>ore<br />

ha un’idea <strong>di</strong>fferente del bambino e<br />

<strong>di</strong> quello che è necessario al figlio per<br />

crescer bene. Noto che nelle mamme<br />

reggiane <strong>di</strong>re ‘no’ è come negare, venir<br />

meno a una relazione affettiva prior<strong>it</strong>aria.<br />

Il fatto che il bambino deve essere<br />

ascoltato, perché è un soggetto importante,<br />

deve trovare il contrappunto con<br />

il <strong>di</strong>re che anch’io sono importante, per<br />

cui questo è lo spazio tuo, questo è lo<br />

spazio mio, tempi tuoi, tempi miei, rispettiamoci<br />

reciprocamente. Affermare<br />

anche i miei bisogni <strong>di</strong> adulto accresce<br />

l’importanza <strong>di</strong> tutti. Però sento che è<br />

un passaggio <strong>di</strong>fficile. Quello che noi<br />

cerchiamo <strong>di</strong> fare insieme ai gen<strong>it</strong>ori<br />

è <strong>di</strong> aiutarli a trovare delle risposte nel<br />

<strong>di</strong>alogo, parlando con altri gen<strong>it</strong>ori.<br />

In questo periodo si parla <strong>di</strong> fragil<strong>it</strong>à<br />

gen<strong>it</strong>oriale. Cosa ne pensa?<br />

Non è vero per tutti e poi credo che sia<br />

invece importante rest<strong>it</strong>uire ai gen<strong>it</strong>ori<br />

l’immagine che ogni persona ha in sé<br />

le risorse per essere un buon gen<strong>it</strong>ore.<br />

Noi abbiamo la responsabil<strong>it</strong>à, proprio<br />

come società, <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>re ai gen<strong>it</strong>ori che<br />

sono capaci <strong>di</strong> fare i gen<strong>it</strong>ori e che ne<br />

hanno tutte le risorse. Contemporaneamente<br />

penso che le strutture educative<br />

– e anche la scuola, che invece lo fa<br />

troppo poco – dovrebbero dare <strong>di</strong> più<br />

ai gen<strong>it</strong>ori l’occasione d’incontrarsi, <strong>di</strong><br />

confrontarsi, <strong>di</strong> mettere in gioco sia le<br />

competenze che i dubbi.<br />

Quin<strong>di</strong> le ist<strong>it</strong>uzioni dovrebbero coltivare<br />

questi punti d’incontro, ma<br />

spesso per i gen<strong>it</strong>ori è <strong>di</strong>fficile trovare<br />

il tempo…<br />

Un gen<strong>it</strong>ore è <strong>di</strong>sponibile nella misura in<br />

cui l’ist<strong>it</strong>uzione è in grado <strong>di</strong> accogliere,<br />

valorizzare, trasmettere anche il desiderio<br />

<strong>di</strong> averlo nella scuola. Io credo che<br />

oggi la scuola, per come è organizzata,<br />

strutturata, per la prevalenza che viene<br />

data ai saperi <strong>di</strong>sciplinari-organizzativi,<br />

non comunica con forza il desiderio <strong>di</strong><br />

avere la famiglia dentro la scuola. Una<br />

scuola che non ha con sè i gen<strong>it</strong>ori, che<br />

educazione fà? Può solo fare istruzione.<br />

Il bisogno <strong>di</strong> parlare i gen<strong>it</strong>ori lo hanno<br />

sempre, anche quando i figli crescono,<br />

perché i problemi non <strong>di</strong>minuiscono,<br />

ma cambiano, aumentano. Se la scuola<br />

fosse capace <strong>di</strong> questo, forse anche la<br />

social<strong>it</strong>à fra i bambini potrebbe cambiare.<br />

Sarebbe davvero una possibil<strong>it</strong>à in<br />

più per tutti, anche per la scuola.

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