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SRP - OK - CONI, Piemonte

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16<br />

tennis<br />

tennis<br />

FATE LARGO,<br />

ARRIVANO I<br />

PIEMONTESI<br />

Colella, Donati<br />

e Napolitano<br />

guidano la carica<br />

di una generazione<br />

ambiziosa<br />

di Elis Calegari<br />

Iniziare un articolo con un “che” non<br />

sta bene, ma dire che il tennis piemontese<br />

stia andando verso tempi<br />

felici probabilmente sì. Molto probabilmente<br />

sì.<br />

Lo dicono i numeri che il Comitato<br />

Regionale della Federtennis snocciola<br />

con orgoglio: percentuali fortemente<br />

positive per numero di giovani tesserati,<br />

partecipazioni a tornei, organizzazione<br />

di tornei stessi. Ma non è solo<br />

questo.<br />

Anche in termini qualitativi siamo tornati<br />

a produrre e a veder nascere<br />

realtà interessanti.<br />

Fino all’altro ieri eravamo qui a rimpiangere<br />

e a piangere su questa terra<br />

arida: ci chiedevamo quando avremmo<br />

visto rinascere i successori di<br />

Corrado Barazzutti e Roberto<br />

Lombardi, di Gianni Ocleppo, di<br />

Franco Merlone e Gianni Marchetti.<br />

L’ultimo dei nostri grandi – Cristiano<br />

Caratti - sembrava davvero destinato<br />

ad essere l’ultimo e basta. Troppo concorreva<br />

a farci pensare che non c’era<br />

via.<br />

Invece il seme nato da quel fantastico<br />

laboratorio che è stato Le Pleiadi di<br />

Moncalieri non solo non è andato<br />

disperso, ma ha dato frutti.<br />

Quella che all’inizio pareva una diaspora<br />

è servita per allargare e far condividere<br />

le idee. Una nuova generazione<br />

di tecnici ha saputo produrre e,<br />

ad un tempo, stimolare di nuovo chi<br />

già tanto aveva dato.<br />

Il risultato è evidente e porta con sé<br />

un carico di speranze e attese davvero<br />

importante, perché sono importanti<br />

Da sinistra, Stefano Napolitano insieme<br />

al papà - allenatore Cosimo e Matteo Donati con il suo maestro Roberto Marchegiani<br />

le realtà che giorno dopo giorno si<br />

vanno delineando.<br />

Abbiamo una pattuglia di giovani<br />

davvero ragguardevole e possiamo<br />

davvero pensare d’avere un futuro<br />

luminoso.<br />

Sì, finalmente quello che pareva destinato<br />

ad essere uno sport amato e praticato<br />

da ultraquarantenni ci sta regalando<br />

dei giovani. E che giovani!<br />

Il vercellese Erik Crepaldi ha preferito<br />

staccarsi dal gruppo degli Under 16<br />

del Centro Tecnico di Tirrenia diretto<br />

da Renzo Furlan, ma accanto al tecnico<br />

azzurro c’è pur sempre Alessandro<br />

“Ale” Colella. Renzo ripone una fiducia<br />

enorme nelle qualità di Colella e<br />

non ne fa mistero: gli ricorda terribilmente<br />

se stesso, quel ragazzino di<br />

Cimetta di Codogné dall’animo contadino<br />

e tetragono, capace di salire sino<br />

alla 19^ posizione ATP. Alessandro lo<br />

sta ripagando con un’abnegazione<br />

fuori dal comune, con una smania di<br />

riuscire con pochi eguali.<br />

Accanto a Colella spesso e volentieri ci<br />

troviamo l’astigiano Matteo Civarolo.<br />

Fisico da corazziere, ad onta di quanto<br />

fosse piccolo e fragile da U.10,<br />

Civarolo è un altro buon cavallo su<br />

cui puntare.<br />

Altri nomi ? Nelle pieghe delle classifiche<br />

ce ne sono molti di nomi interessanti<br />

e poi si rischierebbe di far<br />

torto a qualcuno: occorre sempre<br />

ricordare quanto siano illusori certi<br />

successi Under e che spesso e volentieri,<br />

da grandi, arrivano più avanti<br />

alcuni che stavano non in primissima<br />

fila.<br />

Questo ovviamente non vale per le<br />

eccellenze e tra queste dobbiamo<br />

inserire due nomi che presto, molto<br />

presto correranno di bocca in bocca.<br />

Sono due ragazzi tesserati per la<br />

Canottieri Tanaro di Alessandria, il circolo<br />

che ha già visto sui suoi campi le<br />

gesta di Barazzutti e Lombardi, di<br />

Cristiano Caratti, di Antonella Albini e<br />

Marina Berta.<br />

Adesso alla Canottieri si godono<br />

Matteo Donati e il biellese Stefano<br />

Napolitano.<br />

Tra gli Under 12 hanno davvero sbancato<br />

e non hanno avuto rivali. Sono<br />

campioni italiani a squadre e nella<br />

Coppa Lambertenghi, il campionato<br />

individuale di categoria, si sono aggiudicati<br />

il titolo in doppio e si sono piazzati<br />

ai primi due posti in singolare.<br />

Ha vinto Matteo Donati come da pronostico?<br />

Il campione in carica e in procinto<br />

di diventare il primo a bissare<br />

per due anni di fila la<br />

“Lambertenghi”, il giorno avanti la<br />

finale è caduto malamente slogandosi<br />

il polso fatato. Così il giorno appresso<br />

Napolitano, figlio d’arte, di quel<br />

Cosimo maestro di tennis e cuore e<br />

anima dei “Faggi” di Biella, ha vinto in<br />

scioltezza.<br />

Il maestro Roberto Marchegiani se li<br />

coccola con cautela, ne apprezza le<br />

bontà tecniche e le qualità umane:<br />

Donati e Napolitano possono arrivare<br />

davvero lontano.<br />

Diciamoglielo piano però, come sa<br />

sicuramente fare Marchegiani, ché<br />

troppi ne abbiamo visti arrivati ancor<br />

prima d’esser partiti.


STEFANO NAPOLITANO<br />

Stefano è figlio d’arte: suo padre Cosimo<br />

è il cuore e l’anima dei Faggi di Biella,<br />

nonché ottimo maestro di tennis e da<br />

come ha impostato il suo figlioletto ha<br />

dimostrato ancora una volta eccome di<br />

saperci fare.<br />

Per creare un super team Under 12<br />

Stefano è stato “girato” alla Canottieri<br />

Tanaro d’Alessandria e lì in coppia con<br />

Matteo Donati ha avuto la possibilità di<br />

mettere in luce tutte le sue già notevoli<br />

doti.<br />

Biondino anche lui, faccia d’angelo anche<br />

lui, ha subito mostrato che con Matteo<br />

avrebbe portato la città dei “mandrogn”<br />

nuovamente alla ribalta nel panorama del<br />

tennis giovanile d’élite.<br />

S’è ritrovato tra le mani, un po’ a sorpresa,<br />

il titolo nazionale individuale Under<br />

12: non ci fosse stato quell’infortunio al<br />

polso di Donati, forse il suo nome non si<br />

sarebbe iscritto sulla Coppa<br />

Lambertenghi, ma tant’è. Il campione<br />

2007 è lui e questo successo deve comunque<br />

infondergli ulteriore fiducia.<br />

Quest’anno di soddisfazioni se n’è tolte<br />

molte e devono essere utile viatico per il<br />

tempo che verrà. Ha fisico, cuore e capacità<br />

e insieme al sodale Donati sarà interessante<br />

vedere dove potrà arrivare.<br />

Ad Alessandria e Biella se lo coccolano e<br />

non potrebbe essere diversamente. Se<br />

Donati vale già i primi d’Europa tra gli<br />

Under 12, Stefano, sulla scia e per conto<br />

proprio, di strada ne può fare tantissima,<br />

e c’è chi giura che il suo futuro debba<br />

necessariamente e ulteriormente tingersi<br />

di rosa e ancor più d’azzurro.<br />

MATTEO DONATI<br />

Fin dal suo apparire ci si è resi conto che Matteo qualcosa di speciale ce l’aveva proprio. Ovunque abbia<br />

giocato, finora ha quasi sempre dominato.<br />

Recentemente incluso nella nazionale italiana che ha disputato il torneo spagnolo di Siviglia, lui<br />

appena undicenne, è stato giudicato da una giuria di venticinque coach il migliore<br />

Under 14 presente. E dire che lì la partecipazione era molto qualificata.<br />

Grazie ad una sagace interpretazione delle trame di gioco, d’una tecnica già piuttosto<br />

evoluta, Matteo Donati ha nella presenza e nella solidità i suoi maggiori pregi.<br />

Insieme al socio Stefano Napolitano e al plurilodato Gianluigi Quinzi è asse portante della nazionale<br />

italiana Under 12 che quest’anno s’è piazzata seconda nel Campionato Europeo, battuta solo<br />

dalla Francia.<br />

Una banale caduta gli ha impedito di bissare il successo alla Lambertenghi e così Matteo ha dovuto<br />

accontentarsi del titolo di doppio, conseguito ovviamente in coppia con Napolitano.<br />

I due pupilli del maestro Marchegiani hanno poi portato, e facilmente, sulle rive del Tanaro il titolo<br />

a squadre Under 12. Subito dopo Matteo s’è concentrato sulla tournée americana che l’avrebbe<br />

portato sui campi dell’Orange Bowl. E come s’è concentrato bene Donati! E’arrivata subito la<br />

bella vittoria nella Prince Cup, in Florida, ma proprio sui campi “all’arancia” di Miami è venuto<br />

fuori il ragazzo che tutti speriamo. La 46^ edizione dell’Orange Bowl ha visto l’azzurrino arrivare<br />

sino alle semifinali, sconfitto solo dall’americano Di Giulio. Più che mai, lo sguardo mite, il capello<br />

biondo non devono trarre in inganno: guardando bene, si vede chiaramente dove Matteo vuole<br />

arrivare. Lontano, molto lontano.<br />

ALESSANDRO COLELLA<br />

Ale è nato a Torino il 10 febbraio del 1992<br />

alessandro colella<br />

ed ha iniziato a mangiare pane e tennis fin<br />

dai primi mesi di vita. La prima racchetta<br />

papà Gilberto gliel’ha regalata quando<br />

Alessandro aveva solo un anno e dall’attrezzo<br />

non s’è mai più separato.<br />

Mancino, dotato d’una visione di gioco non<br />

comune, ha nella tenacia, nella caparbietà<br />

le doti che Renzo Furlan più ama.<br />

Adesso è a ridosso dei Top Ten ETA, ma lui<br />

sogna di diventare numero 1 e di poter<br />

stringere la mano, conoscendolo finalmente<br />

da vicino, Rafa Nadal. Nadal è il suo vero<br />

ispiratore: Ale ne è emulo della feroce<br />

determinazione e non c’è stanza sua dove<br />

non campeggi almeno un’immagine del<br />

campione di Manacor, suo vero nume tutelare.<br />

Nel corso del 2006 s’è laureato campione<br />

d’Europa e del mondo con la nostra nazionale<br />

Under 14, ha conquistato il titolo<br />

nazionale individuale nella stessa categoria,<br />

per concludere l’anno andando a vincere a<br />

Key Biscayne, in Florida, la Prince Cup.<br />

In questa stagione andando a competere<br />

tra gli Under 16 non ha affatto sfigurato: ha<br />

raggiunto il suo best ranking ETA raggiungendo<br />

la 18^ posizione e s’è laureato due<br />

volte campione d’Italia: con l’Albinea, a<br />

squadre; in doppio in coppia col laziale<br />

Paciello, negli individuali di categoria.<br />

Abita a Venaria Reale e quando non è al<br />

College di Tirrenia o in giro per il mondo, lo<br />

si può comunque trovare su un campo da<br />

tennis: o all’Ascom dal suo vecchio maestro<br />

Gianni Calò, o allo Sporting Club di Borgaro<br />

che fino all’altro ieri è stato il suo circolo,<br />

insieme al maestro Massimo Larivera.

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