verbale 16 gennaio 2006 (pdf, 1130 KB) - Ministero dell'Ambiente
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Presenti:<br />
<strong>Ministero</strong> dell’ambiente e della tutela del territorio<br />
Direzione generale per la salvaguardia ambientale<br />
Commissione interministeriale ex articolo 12, comma 1, del DPCM 8 marzo 2002<br />
IV DIV IAM /DSA<br />
Roma, <strong>16</strong> <strong>gennaio</strong> <strong>2006</strong><br />
Verbale<br />
Partecipante Ente rappresentato<br />
Dr.ssa Marina Penna <strong>Ministero</strong> dell’ambiente e della tutela del territorio<br />
Ing. Carlotta Angelini <strong>Ministero</strong> dell’ambiente e della tutela del territorio<br />
Dr. Emanuele Peschi <strong>Ministero</strong> dell’ambiente e della tutela del territorio<br />
Dr.ssa Emma Teresa Quaresima <strong>Ministero</strong> della salute<br />
Dr.ssa Laura Vecchi <strong>Ministero</strong> delle attività produttive<br />
Ing. Vincenzo Monaco <strong>Ministero</strong> delle attività produttive<br />
Dr. Galeazzo Bruschi <strong>Ministero</strong> delle attività produttive<br />
Dr.ssa Nicoletta Galluccio<br />
Esperti:<br />
Ing. Pasquale De Stefanis ENEA<br />
Ing. Domenico De Meis ENEA<br />
Ing. Maurizio Coronidi ENEA<br />
Dr. Mauro Rotatori CNR – IIA<br />
Dr. Giuseppe Viviano ISS<br />
Dr.ssa Rosanna Laraia APAT<br />
Dr.ssa Monica Pantaleoni APAT<br />
Dr. Federico Foschini APAT<br />
Ospiti:<br />
Julio Calzoni CTI<br />
Enrico Calcaterra CTI<br />
Guido Morini Confindustria<br />
Mario Renna ASSITOL<br />
Aldo Abenavoli ASSITOL<br />
Marco Bertagni ASSODISTIL<br />
Lara Sanfrancesco ASSODISTIL<br />
Antonina Bertolino Distilleria Bertolino<br />
Mariacarla Bonollo Distilleria Bonollo<br />
Claudio Sola Distilleria Bonollo<br />
Paolo Centola Politecnico di Milano<br />
Dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del<br />
Consiglio dei Ministri<br />
Il giorno <strong>16</strong> <strong>gennaio</strong> <strong>2006</strong>, alle ore 10.00, presso il <strong>Ministero</strong> dell’ambiente e della tutela del<br />
territorio, si incontra la Commissione interministeriale ex articolo 12, comma 1, del DPCM 8<br />
marzo 2002 (riunione convocata con nota prot. DSA/2005/0033074 del 21/12/2005).
In apertura dell’incontro viene approvato il <strong>verbale</strong> relativo alla riunione del 28 novembre 2005,<br />
senza alcuna modifica rispetto alla versione trasmessa ai componenti in data 29 dicembre<br />
2005.<br />
Il Presidente illustra alla Commissione gli esiti della riunione svoltasi il 20 dicembre 2005,<br />
concordata nel corso della riunione del 28 novembre 2005, relativa alle proposte di<br />
aggiornamento delle norme inerenti gli impianti termici civili. Al fine di garantire il necessario<br />
coordinamento con le norme vigenti in materia di risparmio energetico e di sicurezza, a tale<br />
riunione hanno partecipato anche i rappresentanti delle competenti direzioni generali del<br />
<strong>Ministero</strong> delle attività produttive e del <strong>Ministero</strong> dell’interno. In particolare nel corso della<br />
riunione è stato esaminato l’articolo 6, relativo ai camini, del DPR n. 1391 del 1970 e da tale<br />
analisi è emersa la necessità di procedere all’aggiornamento di gran parte delle prescrizioni<br />
relative alla costruzione e all’installazione dei camini. Si è concordato di avvalersi del supporto<br />
del Comitato Termotecnico Italiano (CTI) per l’analisi e la revisione dei contenuti tecnici sia<br />
dell’articolo preso in esame nel corso della riunione sia degli altri inerenti le caratteristiche<br />
tecniche degli impianti termici civili.<br />
La dr.ssa Penna informa la Commissione che è pervenuta una proposta di modifica del DPCM<br />
8 marzo 2002 da parte del CTI in relazione all’utilizzo di RDF di qualità come combustibile e<br />
che ritiene che questa, come tale, non possa essere accettata in quanto non proveniente da<br />
uno dei soggetti individuati all’articolo 12, comma 1, del suddetto DPCM. Si concorda<br />
comunque di prendere in considerazione i contenuti tecnici della stessa al fine di integrare le<br />
informazioni già raccolte nel corso delle audizioni.<br />
Alle ore 10.30 ha inizio l’incontro con gli esperti designati, su richiesta del Presidente, da<br />
APAT, ISS, ENEA e CNR, con gli esperti del CTI e con i rappresentanti di alcuni operatori di<br />
settore e delle relative associazioni di categoria.<br />
Il Presidente ricorda che affinché la Commissione possa formulare una proposta di modifica<br />
del DPCM 8 marzo 2002 relativa all’utilizzo di vinacce esauste come combustibile, deve<br />
disporre di tutti gli elementi necessari a caratterizzare sia i processi che portano alla<br />
produzione di vinaccia esausta sia i parametri chimico-fisici della stessa.<br />
Il Presidente ricorda inoltre che il DPCM 8 marzo 2002 già consente, per alcune tipologie di<br />
biomassa, l’utilizzo come combustibili e che, qualora anche per le vinacce esauste si<br />
dovessero riscontrare caratteristiche merceologiche, di produzione e di impiego tali da essere<br />
compatibili con l’utilizzo di tali vinacce come combustibili, la Commissione formulerà una<br />
proposta di integrazione del DPCM in cui saranno descritte le condizioni che differenziano tali<br />
vinacce esauste-combustibili dalle vinacce esauste-rifiuto.<br />
I rappresentanti degli operatori e di ASSODISTIL illustrano il processo di trattamento delle<br />
vinacce che porta alla produzione di vinacce esauste.<br />
In particolare si soffermano sugli aspetti inerenti le differenze tra i processi di trattamento<br />
connesse sia alle diverse tipologie di vinaccia (dolce e fermentata), sia alle dimensioni delle<br />
distillerie.<br />
Secondo quanto riportato dagli operatori, ogni anno in Italia vengono trattate circa cinquemila<br />
tonnellate di vinaccia. L’ottanta per cento circa della vinaccia esausta derivante dalla<br />
lavorazione viene impiegata per produrre energia all’interno delle stesse distillerie che l’hanno<br />
prodotta, mentre il restante venti per cento, derivante dalle lavorazioni svolte presso gli<br />
impianti di dimensioni più contenute che non sono in grado di portare a termine l’intero<br />
processo di trattamento, viene ceduta, senza aver subito alcun processo di essiccamento, a<br />
soggetti esterni che la impiegano in modi differenti.<br />
Secondo quanto riportato dagli esperti presenti, è necessario in ogni caso adottare particolari<br />
cautele nelle fasi di stoccaggio e di movimentazione delle vinacce esauste non essiccate,<br />
IV DIV IAM /DSA 2
poiché potrebbero andare incontro a fenomeni di alterazione con conseguente sviluppo di<br />
cattivi odori.<br />
Si concorda che il CTI fornisca delle integrazioni alla relazione precedentemente inoltrata<br />
relative al tenore di umidità delle vinacce esauste anche in relazione alle fasi di<br />
movimentazione e stoccaggio delle stesse.<br />
Successivamente, il dott. Renna illustra i processi di produzione degli oli vegetali e dei prodotti<br />
derivati (glicerina, paste saponose, oleine, acidi grassi, stearine e cere) a partire da frutti e<br />
semi oleosi (si allega al presente la rappresentazione schematica di tali processi distribuita dal<br />
dott. Renna nel corso della riunione). Tali processi in genere non si svolgono interamente in un<br />
unico impianto, ma coinvolgono tutta la filiera che va dalla coltivazione dei semi e dei frutti<br />
oleosi alla produzione di oli e prodotti derivati. Il dott. Renna precisa inoltre che i diversi<br />
prodotti finali e intermedi che possono essere movimentati e stoccati non vanno incontro a<br />
processi di degenerazione in grado di alterarne significativamente le caratteristiche chimicofisiche<br />
e di dare origine alla formazione di cattivi odori. La maggior parte degli oli vegetali e dei<br />
prodotti derivati, attualmente, ha un proprio mercato (produzione di saponi, prodotti<br />
farmaceutici, cosmetici e alimentari, ecc.) e questo garantisce che vi sia già un buon livello di<br />
controllo delle caratteristiche chimico-fisiche degli stessi.<br />
In merito all’utilizzo di oli vegetali e prodotti derivati, il CTI ha prodotto sia un documento che<br />
definisce la classificazione e le specifiche degli oli vegetali e dei principali sottoprodotti e<br />
derivati ai fini del loro impiego quali combustibili per la produzione di energia, sia una relazione<br />
tecnica contenente i risultati di recenti studi e prove sperimentali relativi agli aspetti ambientali<br />
connessi a tale impiego.<br />
Il dott. Rotatori evidenzia che nella relazione suddetta sono riportate concentrazioni elevate di<br />
aldeidi nelle emissioni in atmosfera di motori endotermici alimentati con oli vegetali e richiede,<br />
data la natura cancerogena di tali composti, se sono disponibili dati relativi alle emissioni di<br />
tale inquinante anche per le caldaie.<br />
Il dott. Renna evidenzia che i risultati riguardanti le caldaie riportati nella relazione si<br />
riferiscono alla sperimentazione condotta presso l’impianto, con potenza di circa 130 kW, della<br />
Stazione sperimentale per i combustibili e che è stata condotta un’altra sperimentazione<br />
presso un impianto industriale di maggiore potenza (8MW), i cui risultati non sono stati inclusi<br />
nella relazione. In entrambi i casi non si è provveduto a misurare la concentrazione di aldeidi<br />
nelle emissioni.<br />
L’ing. De Meis pone all’attenzione della Commissione l’eventualità che i semi e i frutti oleosi<br />
possano essere contaminati da sostanze utilizzate per la coltivazione e la conservazione. La<br />
Commissione richiede pertanto al CTI di integrare la relazione tecnica allegando sia le norme<br />
nazionali e comunitarie che disciplinano i possibili livelli di contaminazione di semi e frutti<br />
oleosi e dei relativi oli, sia i risultati delle singole prove sperimentali per la determinazione delle<br />
emissioni in atmosfera di motori e caldaie alimentati con oli vegetali e prodotti derivati.<br />
La Commissione richiede inoltre che, a partire dalla schematizzazione del processo che è<br />
stata presentata, siano evidenziati tutti i soggetti presso i quali sono condotte le singole fasi<br />
del processo di produzione degli oli vegetali e dei prodotti derivati.<br />
Al termine della partecipazione degli ospiti alla riunione, il Presidente propone alla<br />
Commissione e agli esperti, al fine di incrementare l’utilizzo di biomasse come combustibili, di<br />
valutare la possibilità di individuare dei principi generali che consentano tale impiego presso i<br />
luoghi di produzione delle biomasse vergini non contaminate da inquinanti che derivano da<br />
coltivazioni agricole, interventi selvicolturali, manutenzione forestale, lavorazione del legno e<br />
IV DIV IAM /DSA 3
dei prodotti agricoli e che sono prodotte in quantità ridotte a seguito di processi non strutturati<br />
in filiera.<br />
Alle ore 14.30 l’ing. De Stefanis presenta una prima bozza del documento che gli esperti<br />
designati da APAT, ISS ENEA e CNR dovranno produrre per l’approfondimento delle<br />
problematiche connesse alla produzione e all’utilizzo di RDF di qualità. Tale bozza è<br />
disponibile sull’apposito sito web ad accesso riservato ai componenti della Commissione.<br />
Successivamente l’ing. Calzoni illustra brevemente la bozza di una relazione tecnica inerente i<br />
processi di produzione ed utilizzo di RDF di qualità che il CTI intende sottoporre all’attenzione<br />
della Commissione non appena tale relazione sarà conclusa.<br />
La dr.ssa Laraia informa la Commissione sullo stato di elaborazione delle linee guida per<br />
l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per gli impianti di selezione e<br />
produzione di CDR, che metterà a disposizione, predisposto nell’ambito delle attività della<br />
Commissione ex articolo 4, comma 2, del d. lgs. n. 59 del 2005.<br />
Segue una discussione in merito ai temi illustrati e viene avanzata dall’ing. De Meis la<br />
proposta di tenere in considerazione nella modifica del DPCM 8 marzo 2002 la rintracciabilità<br />
dei flussi di rifiuti utilizzati per la produzione dei singoli lotti di RDF di qualità.<br />
Il Presidente infine rileva la necessità di procedere ad ulteriori approfondimenti tecnici con gli<br />
esperti prima di formulare una proposta di modifica del DPCM 8 marzo 2002 concernente<br />
l’RDF di qualità.<br />
La riunione termina alle ore <strong>16</strong>.00.<br />
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