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Agevolazioni<br />

per gli archivi<br />

storici<br />

Con la Risoluzione n. 93/E del 2.4.’09, l’Agenzia<br />

delle entrate - rispondendo ad un apposito quesito<br />

della Direzione generale per gli archivi - ha<br />

chiarito alcuni dubbi in merito alla possibilità di applicare<br />

le agevolazioni fiscali previste dal Testo unico sui<br />

redditi per le spese sostenute per ordinare ed inventariare<br />

gli archivi dichiarati di interesse storico particolarmente<br />

importante, così come previsto dall’articolo<br />

30 del Codice <strong>dei</strong> beni culturali.<br />

Come primo punto, l’Agenzia ha precisato che le disposizioni<br />

che prevedono i benefici fiscali per gli interventi<br />

riguardanti i beni vincolati (articoli 15 e 100 del<br />

Testo unico delle imposte sui redditi) ancorché facciano<br />

ancora riferimento alle vecchie normative (ovvero<br />

la legge n. 1089/’39 per i beni culturali, e il d.p.r. n.<br />

1409/’63 per gli archivi pubblici e privati) devono intendersi<br />

riferibili alle nuove disposizioni del Codice <strong>dei</strong><br />

beni culturali. E ciò in quanto la ratio delle norme fiscali<br />

considerate è quella di «favorire le attività di manutenzione,<br />

protezione e restauro di beni sottoposti a<br />

vincolo che abbiano carattere obbligatorio o necessario».<br />

Per quanto concerne le spese relative all’attività<br />

di riordino e inventariazione degli archivi privati d’interesse<br />

storico, le stesse «nella misura in cui si rendono<br />

obbligatorie» ai sensi dell’articolo 30 del Codice <strong>dei</strong><br />

beni culturali «in quanto correlate (…) ad interventi di<br />

carattere straordinario da realizzare immediatamente<br />

dopo l’apposizione del vincolo o, per quanto concerne<br />

l’aggiornamento dell’inventario già realizzato, successivamente,<br />

all’insorgere<br />

di altre cause straordinarie<br />

verificate dalle Autorità<br />

pubbliche competenti, possono<br />

fruire delle agevolazioni<br />

fiscali previste per la<br />

manutenzione, protezione<br />

e restauro <strong>dei</strong> beni vincolati<br />

di cui agli articoli 15 e<br />

100 del TUIR». Il tutto - ha<br />

precisato l’Agenzia - a condizione<br />

che «la congruità<br />

del relativo ammontare,<br />

ove le spese non siano obbligatorie,<br />

sia previamente<br />

accertata» dagli enti competenti.<br />

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