12_kalos_libro - Liceo Artistico Preziosissimo Sangue Monza
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Sabato 18 dicembre La stella<br />
Tu, Re dell’universo,<br />
ci hai insegnato<br />
che tutte le creature sono uguali,<br />
che le distingue solo la bontà,<br />
tesoro immenso,<br />
dato al povero e al ricco.<br />
Gesù, fa’ ch’io sia buono,<br />
che in cuore non abbia che dolcezza.<br />
Fa’ che il tuo dono<br />
s’accresca in me ogni giorno<br />
e intorno lo diffonda,<br />
nel Tuo nome.<br />
Umberto Saba<br />
Dalla viva voce dei testimoni:<br />
“il prof., che ama guardare il cielo”<br />
La stella per molti versi è diventata uno dei simboli più usati ed<br />
abusati del Natale.<br />
Naturalmente la stella per eccellenza è la cosiddetta “stella cometa”, che,<br />
com’è noto, dal punto di vista puramente scientifico, poco ha a che fare con<br />
www.liceoartisticomonza.net<br />
le stelle, essendo questa, appunto, una cometa.<br />
osservando che l’ignoto delle immensità<br />
Le stelle, quelle vere, sono esclusivamente quei puntini luminosi e fissi che<br />
rischiarano il cielo notturno invitandoci garbatamente alla contemplazione e<br />
a lasciarci rapire dal loro fascino discreto.<br />
Al tempo di Gesù, il cielo doveva apparire agli spettatori ben altra cosa<br />
rispetto a quanto possiamo osservare dalle finestre delle nostre case.<br />
L’inquinamento luminoso ci impedisce oggi di assistere ad uno tra i più<br />
straordinari spettacoli del creato, se non recandoci nelle zone più remote del<br />
pianeta e lontani dagli effetti collaterali del progresso.<br />
Ricreando nel presepe il momento della nascita del bambino Gesù, non<br />
stupisce che possa trovare posto in quel caleidoscopio di umanità in visita<br />
alla mangiatoia, anche un personaggio, una figura, rapita più di altri dal<br />
fascino delle stelle che rischiararono quella notte.<br />
Gli astri, le stelle, una stella, la sua luce. Una luce che ci giunge da lontano,<br />
che attraversa distanze siderali, capace di colmare spazi immensi portando<br />
con sé la testimonianza della propria esistenza. Quelle esatte geometrie<br />
disegnati nel cielo dalle loro tremolanti lucine, ci annunciano il mistero di un<br />
universo più grande di quanto le nostre braccia possano pensare di cingere.<br />
Un mistero, quello del creato, che da sempre ci ha affascinati, inquietati,<br />
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stimolati nella progressione della nostra condizione di esseri umani<br />
deboli e fragili.<br />
Le tenebre della notte che incombe minacciosa sembrano vinte dalla luce che<br />
trafigge il buio, rassicurante messaggera di speranza, quella speranza capace<br />
di guidarci anche nei momenti di maggiore difficoltà e travaglio. Come<br />
naufraghi dello sguardo, alla deriva di questo mare nero che ci avvolge,<br />
ci ancoriamo alla certezza di qualcosa di più grande, che ci tocca, ci<br />
riscalda il cuore indicandoci la via, la salvezza da un vuoto altrimenti<br />
troppo grande da gestire.<br />
Anche per questo è bello immaginare la presenza, quella notte, di una figura<br />
come l’uomo che alza lo sguardo verso le stelle, in fondo che cosa è per lui il<br />
Natale se non la rassicurante certezza di una luce nuova che giunge a noi per<br />
rischiarare le tenebre della notte?<br />
Però quell’uomo con il proprio gesto prova a suggerirci anche qualcos’altro. La<br />
natura umana, per l’essenza stessa di cui si nutre, è portata a non rassegnarsi,<br />
ad indagare e a sfidare l’ignoto.<br />
Già all’epoca di Gesù gli astronomi avevano accumulato notevoli osservazioni<br />
riguardo i corpi celesti e i loro movimenti. S’intuiva l’immensità del tutto<br />
anche se non erano certo stati individuati i confini entro cui ci si muoveva.<br />
Perché tanto interesse per lo studio<br />
degli astri? Potremmo rispondere<br />
astrali rappresenta simbolicamente<br />
l’abisso di conoscenza da cui emerge,<br />
come un raggio di luce, un’umanità<br />
ancora giovane e smarrita di fronte alle<br />
sfide che la natura gli pone.<br />
In fondo la statuina dell’uomo che<br />
osserva le stelle incarna anche la figura<br />
degli astronomi, cioè degli studiosi<br />
della natura, che ammirati da tanta<br />
armoniosa bellezza, quasi in punta di<br />
piedi per non disturbare, si recano al<br />
cospetto del mistero più grande, un po’<br />
per cercare di comprenderne il segreto<br />
ma soprattutto per rendere omaggio al<br />
creatore di tanta bellezza.<br />
Alberto Bonora<br />
Chiara Marone<br />
La stella