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12_kalos_libro - Liceo Artistico Preziosissimo Sangue Monza

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I Magi<br />

Giovedì 06 gennaio<br />

Per riflettere<br />

gono questa sapienza: i Magi si fermano, come davanti ad una soglia<br />

Eran partiti da terre lontane<br />

invisibile, perché dell’Evento del Natale non si può “sapere”, non si<br />

In carovane di quanti e da dove?<br />

può cioè “avere sapore”, come recita l’etimologia del termine; nei ter-<br />

Sempre difficile il punto d’avvio<br />

mini della mistica medievale, la realizzazione più alta delle scienze<br />

Contare il numero è sempre impossibile.<br />

umane sta paradossalmente nell’excessus mentis, in quell’estasi della<br />

mente dai confini dell’anima razionale e ragionevole, estasi che an-<br />

Le notti che hanno vegliato da soli,<br />

nienta le parole della ragione per sublimarle nella grammatica di un<br />

scrutando il corso del tempo insondabile,<br />

linguaggio più alto, quello del silenzio. Parola che si annulla, per far<br />

seguendo astri,fissando gli abissi<br />

parlare la propria assenza. L’Evento non è scritto nel linguaggio della<br />

fino a bruciarsi gli occhi del cuore!<br />

ragione, e così i Magi assistono: guardano e vedono, ma alla comprensione<br />

del fatto da parte della coscienza<br />

Naufraghi sempre in questo infinito<br />

non può corrispondere la presa di<br />

Eppure sempre a tentare, a chiedere,.<br />

possesso della volontà, facoltà<br />

Dietro la stella che appare e dispare,<br />

decisiva nell’esperienza della<br />

lungo un cammino che è sempre imprevisto,<br />

fede e che qui rimane passiva,<br />

sancendo l’impotenza e la fragi-<br />

Magi voi siete i santi più nostri, i pellegrini<br />

lità del potere della scienza. Ma il<br />

del cielo, gli eletti,<br />

semplice guardare è già il dono e la<br />

l’anima eterna dell’uomo che cerca,<br />

risposta che i sapienti rendono al gesto<br />

cui solo Iddio è luce e mistero.<br />

della nascita di Cristo. Guardare e non toc-<br />

www.liceoartisticomonza.net<br />

David Maria Turoldo<br />

care, recita il proverbio: le parole non servono<br />

quando guardare diventa esso stesso<br />

un capire ed al contempo un donare, donare<br />

Dalla viva voce dei testimoni:<br />

sé stessi come coloro che guarda-<br />

“Il ricercatore della sapienza”<br />

no soltanto, come coloro che si<br />

Cosa vedo nel Natale?<br />

astengono dal voler assapora-<br />

Cosa vedono i Magi nel Natale? Innanre,<br />

catturare, concettualizzare<br />

zitutto ed essenzialmente, vedono;<br />

l’evento che concettualizzabile<br />

ed in questo, nella semplice evidenza<br />

non è. E lo sguardo diventa la<br />

dello sguardo, nel gesto del guardare<br />

forma alta di consapevolezza<br />

più che nell’oggetto intenzionato dalla<br />

di un’anima che sente come<br />

visione, c’è già tutto il significato della<br />

ciò che accade può essere<br />

loro presenza al Natale del Cristo. Nel-<br />

compreso solo in quel linla<br />

rappresentazione messa in scena dal<br />

guaggio apofatico, in una<br />

Presepe, i Magi incarnano la sapienza<br />

dialettica di sguardi che si<br />

portata al cospetto dell’Evento. Gaspa-<br />

corrispondono muti di pare,<br />

Melchiorre e Baldassarre recano al<br />

role, che si fanno l’un l’al-<br />

Cristo neonato il proprio sapere: o metro<br />

dono del proprio sguarglio,<br />

portano sé stessi come sapienti, come<br />

do, dono del donarsi allo<br />

uomini compresi nella propria fiera capacità<br />

di sapere. E lì, davanti alla mangiatoia, depon-<br />

sguardo dell’altro.<br />

Alice Grasso 56 57<br />

Matilde Corti<br />

I Magi

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