Marzo 2013 - Il Giornale dell'Arte
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RA<br />
I RAPPORTI ANNUALI DELL’ARTE E DELL’ARCHITETTURA<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />
«IL GIORNALE DEL RESTAURO»<br />
Arte e architettura contemporanea<br />
Ricostruzione post sisma<br />
Le dimore storiche<br />
Restauri italiani all’estero<br />
I libri del restauro<br />
© - XVII EDIZIONE - MARZO <strong>2013</strong> - IL GIORNALE DELL’ARTE E IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA<br />
© NELSON KON
Anche quest’anno la Direzione Generale<br />
per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale<br />
partecipa al Salone dell’Arte, del<br />
Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali<br />
e Ambientali di Ferrara, giunto alla XX edizione,<br />
per presentare i progetti di eccellenza e le<br />
esperienze significative condotte dal MiBAC sul<br />
tema del restauro, compito istituzionale del Ministero<br />
per i beni e le attività culturali, finalizzato<br />
alla conservazione, alla tutela e alla valorizzazione<br />
del patrimonio artistico nazionale, affinché<br />
diventi un bene accessibile a tutti, possa essere<br />
fruito anche nelle sue valenze sociali e identitarie<br />
e trasmesso, il più integro possibile, alle<br />
future generazioni.<br />
Si tratta non solo di un lascito culturale ma anche<br />
di una grande opportunità economica, se<br />
pensiamo che proprio grazie al suo patrimonio<br />
culturale l’Italia rappresenta da sempre una delle<br />
mete turistiche mondiali più ambite. Attraverso<br />
un’adeguata gestione integrata, infatti, i beni<br />
culturali e ambientali possono costituire una vera<br />
e propria risorsa inesauribile che è necessario<br />
preservare anche perché in grado di fornire un<br />
significativo contributo allo sviluppo economico<br />
del territorio, coinvolgendo tutto l’indotto legato<br />
al comparto turistico. Per questo motivo,<br />
quest’anno, la Direzione Generale per la valorizzazione<br />
ha partecipato alla Borsa Internazionale<br />
del Turismo di Milano insieme al Dipartimento<br />
del turismo.<br />
Questa opportunità diventa, oggi, di ancor più<br />
stringente necessità e attualità in un territorio,<br />
quello emiliano romagnolo, che porta ancora<br />
evidenti le cicatrici del sisma che ne ha messo in<br />
crisi gli apparati produttivi e che conserva nel<br />
patrimonio culturale una carta vincente per rilanciare<br />
la propria economia. <strong>Il</strong> Salone di Ferrara,<br />
infatti, è un esempio virtuoso di collaborazione<br />
pubblico privato in cultura per favorire, già<br />
nella fase di progettazione delle iniziative culturali,<br />
co-progettazioni culturali attraverso forme<br />
evolute di partnertship efficaci e durature.<br />
Come di consueto, la partecipazione del MiBAC<br />
al Salone di Ferrara sarà anche la vetrina per presentare<br />
alcune significative recenti esperienze<br />
nel campo del restauro come, ad esempio, gli in-<br />
terventi di consolidamento della Sala della Niobe<br />
nell’ambito del progetto “Nuovi Uffizi”, operazione<br />
particolarmente delicata, o quelli per la<br />
ricomposizione del Trittico, realizzato nel 1417<br />
da Battista di Gerio per la Chiesa di San Quirico<br />
all’Olivo. Nonostante le tavole dell’opera fossero<br />
disperse tra Lucca, Avignone e Philadelphia,<br />
i lavori eseguiti dal Laboratorio di Restauro della<br />
Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici,<br />
storici, artistici ed etnoantropologici<br />
di Lucca e Massa Carrara e dal Musée du Petit<br />
Palais del Comune di Avignone, in collaborazione<br />
con il Centro Interregionale per la Conservazione<br />
e il Restauro del Patrimonio di Marsiglia<br />
hanno finalmente ricomposto il Trittico che, oggi,<br />
è ammirabile in tutto il suo splendore.<br />
All’interno dello stand del MiBAC sarà attivo<br />
anche un importante spazio didattico a cura dell’Istituto<br />
Centrale per il Restauro e la Conservazione<br />
del Patrimonio Archivistico e Librario<br />
ICRCPAL. Sarà infatti allestito un laboratorio in<br />
cui sarà possibile assistere ad alcune delicate<br />
operazioni di restauro del libro, quali la cucitura<br />
su telaio, o il recupero delle pergamene.<br />
Un’occasione imperdibile per vedere all’opera,<br />
da vicino, tecnici specializzati nel recupero di<br />
antichi manoscritti, professionisti del restauro<br />
che tutto il mondo ci invidia.<br />
Anna Maria Buzzi<br />
Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio<br />
Culturale<br />
DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE<br />
DEL PATRIMONIO CULTURALI<br />
Direttore Generale: Anna Maria Buzzi<br />
SERVIZIO II - COMUNICAZIONE E PROMOZIONE<br />
Direttore: Mario Andrea Ettorre<br />
Coordinatore del progetto: Guglielmo Caliò<br />
Referenti: Laura Peyretti, Maria Angela<br />
Siciliano, Salvatorina De Palo, Cinzia Raffio,<br />
Nicoletta Tintisona<br />
tel. 06 5843 4983 – 4976 – 4973, 4974<br />
fax 06 5843 4975<br />
ferrara@beniculturali.it<br />
Programma aggiornato al 15 febbraio <strong>2013</strong><br />
Mercoledì 20 marzo<br />
CONVEGNI<br />
Emilia - Lombardia e Abruzzo: a che punto siamo<br />
Ore 10.45-12.30, sala Schifanoia, pad. 2<br />
Promosso da: Ministero per i Beni e le Attività<br />
Culturali, Direzioni Regionali per i Beni Culturali<br />
e Paesaggistici di Abruzzo, Emilia-Romagna,<br />
Lombardia.<br />
Relatori: Carla Di Francesco (Direttore Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna),<br />
Caterina Bon Valsassina (Direttore Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />
Lombardia), Fabrizio Magani (Direttore Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo)<br />
Torre dei Modenesi (o dell’Orologio). Restituzione<br />
e restauro e ripristino filologico del simbolo<br />
del terremoto<br />
Ore 10.30-13, sala Belriguardo, pad. 5<br />
Organizzato da: Comune di Finale Emilia<br />
Intervengono: Fernando Ferioli (Sindaco di Finale<br />
Emilia): La torre dei Modenesi simbolo di<br />
una comunità e di una catastrofe; Massimiliano<br />
Righini (Assessore alla Cultura e al centro<br />
storico del Comune di Finale Emilia): Dalla fondazione<br />
al recupero delle macerie. Storia di una<br />
torre e della sua città; Pier Luigi Cervellati: Restituzione<br />
e restauro e ripristino filologico della<br />
Torre dei Modenesi; Sauro Turroni: Nè torri<br />
nè chiese nè castelli nè città rinascono da soli;<br />
Andrea Emiliani: La manutenzione della memoria;<br />
Salvatore Settis: Memoria e identità;<br />
Sergio Rizzo: Non distrugga la ricostruzione ciò<br />
che il terremoto ha risparmiato<br />
Le ricostruzioni in muratura post terremoto:<br />
aspetti strutturali e decorativi<br />
Ore 12-13, sala Ermitage, pad. 5<br />
A cura di: LCT-ARCHITETTURA<br />
Relatori: Salvatore Tringali (Laboratorio Città e<br />
Territorio, società di ingegneria): Aspetti migliorativi<br />
nelle ricostruzioni della Cattedrale di Noto e<br />
in S.Biagio d’Amiternum a L’Aquila; Rosanna La<br />
Rosa (Laboratorio Città e Territorio, società di ingegneria):<br />
L’intervento sugli apparati decorativi<br />
danneggiati dal sisma; Paolo Napoli (consulente<br />
Zoppoli & Pulcher): L’intervento strutturale sui pilastri<br />
della chiesa di S.Biagio d’Amiternum; Vittorio<br />
Pesando (Zoppoli & Pulcher): <strong>Il</strong> cantiere di ricostruzione<br />
all’interno della zona rossa a L’Aquila:<br />
problematiche ed aspetti organizzativi.<br />
Dov’era, ma non com’era: il ruolo centrale del<br />
restauro nella ricostruzione post-sismica<br />
Sessione Prima: Emergenze Architettoniche<br />
Ore 14-17, sala Schifanoia, pad. 2<br />
Promosso da: LaboRA - Dipartimento di Architettura<br />
dell’Università degli Studi di Ferrara,<br />
TeknuHub - Tecnopolo di Ferrara, Piattaforma<br />
Costruzioni, Rete Alta Tecnologia ER. Direzione<br />
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />
dell’Emilia-Romagna<br />
Presiede e introduce: Marcello Balzani (Università<br />
degli Studi di Ferrara)<br />
Relatori: Riccardo Dalla Negra (Università degli<br />
studi di Ferrara): Dov’era, ma non com’era:<br />
il nodo centrale del restauro nella ricostruzione<br />
post-sisma; Carla Di Francesco (Direttore<br />
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />
dell’Emilia Romagna – MiBAC): Problemi aperti<br />
sul restauro dal sisma in Emilia-Romagna;<br />
Antonio Borri (Università degli Studi di Perugia):<br />
<strong>Il</strong> sisma come evento rivelatore delle problematiche<br />
strutturali dell’edilizia storica; Antonio<br />
Di Stefano (Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />
e Paesaggistici per l’Abruzzo),<br />
Claudio Modena (Università degli studi di Padova):<br />
Due interventi di restauro e riqualificazione.<br />
<strong>Il</strong> Forte Spagnolo e le Mura Urbiche.<br />
Infomobility Cultural Heritage. Documentazione,<br />
valorizzazione museale, movimentazione e gestione<br />
delle emergenze per il Patrimonio mobile<br />
Ore 16-18.30, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Organizzato da: TekneHub Università di Ferrara<br />
(Area 2 - Strumenti, materiali e tecniche per<br />
la museografia e l’exhibition design e Area 4-<br />
Tecnologie per il recupero e la conservazione<br />
del patrimonio paleontologico e archeologico)<br />
Saluti di apertura: Stefano Casciu (MiBAC, Soprintendente<br />
BSAE Modena e Reggio Emilia)<br />
Introducono: Alessandro Massarente, Carlo<br />
Peretto (Università degli Studi di Ferrara)<br />
Relatori: Gino Famiglietti (Direzione Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise),<br />
Paola Quaranta (già Soprintendenza per i Beni<br />
Archeologici del Molise) Paolo Corti (ArPA Ricerche):<br />
<strong>Il</strong> caso studio della movimentazione della<br />
Paleosuperficie 3a di Isernia la Pineta (Molise);<br />
Giulio Bigliardi, Marta Bottacchi, Sara Cappelli,<br />
Leonardo Carmignani (Centro di Geo-tecnologie<br />
- SpinOff): Applicazioni Open Source per il rilievo<br />
tridimensionale. <strong>Il</strong> caso studio della Paleosuperficie<br />
3a di Isernia la Pineta; Carolina Botti (Mi-<br />
BAC, ARCUS): L’esperienza del progetto CUSPIS<br />
Cultural Heritage Space Information System;<br />
Giuseppe Mincolelli (Università degli Studi di Ferrara),<br />
Roberto Chiandussi (TechSigno S.r.l), Stefano<br />
Mazzotti (Museo Civico Di Storia Naturale<br />
di Ferrara): Sperimentazione di tecnologie tag<br />
RFID per la gestione delle collezioni museali; Michela<br />
Biancardi, Marzia Breda, Grazia Zini (Università<br />
degli Studi di Ferrara): Tecnologie multimediali<br />
integrate per la valorizzazione e fruizione<br />
del patrimonio dei musei universitari: il caso dello<br />
SMA Sistema Museale di Ateneo di Ferrara<br />
INCONTRI E SEMINARI<br />
Pubblico e privato, insieme per la tutela del<br />
patrimonio artistico. <strong>Il</strong> caso Restituzioni.<br />
Programma biennale di restauri di opere d’arte<br />
appartenenti al Patrimonio del Paese, curato<br />
e promosso da Intesa Sanpaolo<br />
Ore 14, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Intesa Sanpaolo<br />
Relatori: Carlo Bertelli (curatore scientifico di Restituzioni),<br />
Giorgio Bonsanti (curatore scientifico<br />
di Restituzioni),Silvia Foschi (coordinatrice del progetto),<br />
Marisa Rigoni (già direttore archeologo Soprintendenza<br />
per i beni archeologici del Veneto)<br />
I Castelli feriti: restauro critico e conservazione<br />
della memoria<br />
Ore 15.30-18.30, sala A, primo piano, fra pad.<br />
3 e 4<br />
Promosso da: Istituto Italiano dei Castelli, Sezione<br />
Emilia-Romagna in collaborazione con Direzione<br />
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />
dell’Emilia-Romagna<br />
Relatori: Gualtiero Cavazza Isolani (Presidente<br />
dell’Istituto Italiano dei Castelli), Gianni Perbellini<br />
(Presidente del Consiglio Scientifico di Europa<br />
Nostra), Massimiliano Righini (Assessore alla<br />
Cultura del Comune di Finale Emilia), Gianpiero<br />
Cuppini (già titolare della cattedra di Restauro<br />
all’ Università degli Studi di Bologna), Alberto<br />
Monti (Istituto Italiano dei Castelli), Daniele<br />
Ferretti (Università degli Studi di Parma). Conclude:<br />
Antonella Ranaldi (Soprintendente per i<br />
Beni Architettonici e Paesaggistici per le province<br />
di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini)<br />
Fotovoltaico Invisibile, la soluzione per beni architettonici<br />
e paesaggistici<br />
Ore 16, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da Dyaqua Energy<br />
Giovedì 21 marzo<br />
CONVEGNI<br />
<strong>Il</strong> restauro della facciata lapidea della chiesa<br />
di San Petronio a Bologna e l’avvio di una nuova<br />
metodologia di pulitura<br />
Ore 9.30-13.30, sala Marfisa, primo piano, atrio<br />
Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Settore<br />
di restauro dei Materiali lapidei<br />
Relatori: Mons. Oreste Leonardi (Primicerio della<br />
Basilica di San Petronio), Marco Ciatti (Soprintendente<br />
dell’Opificio delle Pietre Dure), Maria<br />
Cristina Improta (Direttore dei Lavori per l’Opificio<br />
delle Pietre Dure), Paola Lorenzi, Franca Sorella<br />
(Restauratrici dell’Opificio delle Pietre Dure),<br />
Carlo Lalli (Responsabile del Laboratorio<br />
Scientifico dell’Opificio delle Pietre Dure), Roberto<br />
Terra (Architetto, Direzione dei Lavori per la<br />
Basilica di San Petronio), Maurizio Coladonato<br />
(Laboratorio di Chimica, Istituto Superiore per la<br />
Conservazione e il Restauro), Marta Gomez,<br />
Stefano Landi, Alfiero Rabbolini e Marilena Auzani<br />
(restauratori esterni)
Tra mura sicure. Oltre le verifiche: vulnerabilità<br />
dei Beni Culturali<br />
Ore 9.30-15.30 sala Massari, pad. 4<br />
Promosso da: Direzione Regionale per i Beni Culturali<br />
e Paesaggistici dell’Abruzzo in collaborazione<br />
con la Direzione Generale per il Paesaggio, le<br />
Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee<br />
Introducono: Antonella Recchia, Maddalena<br />
Ragni, Fabrizio Magani, Ettore Pietrabissa, Laura<br />
Moro<br />
Relatori: Antonio Borri, Paolo Boncio, Michele<br />
Candela, Lorenzo Fanale, Dante Galeota, Sergio<br />
Lagomarsino, Claudio Modena, Gianluigi Rosatelli<br />
Interventi: Giorgio Croci, Luciano Marchetti,<br />
Gaetano Manfredi, Fabio Carapezza Guttuso,<br />
Stefano Podestà.<br />
Conclusioni: Fabrizio Magani<br />
Beni mobili e terremoto<br />
Ore 10-13, sala Schifanoia, pad. 2<br />
Organizzato da: MiBAC - Direzione Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-<br />
Romagna, Istituto Superiore per la Conservazione<br />
ed il Restauro, Opificio delle Pietre Dure,<br />
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed<br />
Etnoantropologici per le Province di Modena e<br />
Reggio Emilia, Direzione Regionale per iBeni<br />
Culturali e Peasaggistici dell’Abruzzo.<br />
Introduce: Carla Di Francesco (Direttore Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna)<br />
Relatori: Gisella Capponi (Direttore Istituto Superiore<br />
per la Conservazione ed il Restauro), Marco<br />
Ciatti ( Soprintendente Opificio delle Pietre Dure),<br />
Stefano Casciu (Soprintendente per i Beni<br />
Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province<br />
di Modena e Reggio Emilia), Lucia Arbace<br />
(Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici<br />
dell’Abruzzo), Paolo Buonora (Archivio<br />
di Stato de L’Aquila), Giandomenico Cifani<br />
(ITC), Maria Rita Copersino (Direzione Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo)<br />
La statua bronzea di San Michele Arcangelo<br />
della facciata del Duomo di Orvieto e la Pala<br />
di Paciano di Luca Signorelli. <strong>Il</strong> restauro tra didattica<br />
e fruibilità: due casi emblematici<br />
Ore 10.30-12 sala C, primo piano, fra pad. 5<br />
e6<br />
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Storici<br />
Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria in<br />
collaborazione con la Soprintendenza per i Beni<br />
Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria e<br />
l’Opera del Duomo di Orvieto<br />
Relatori: Fabio De Chirico (Soprintendente per<br />
i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria),<br />
Anna Di Bene (Soprintendente per i<br />
Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria),<br />
Alessandra Cannistrà (Curatore del MODO - Museo<br />
dell’Opera del Duomo di Orvieto), Gerardo<br />
De Canio (ENEA, responsabile laboratorio Qualificazione<br />
di Materiali e Componenti del C.R.<br />
Casaccia), Gisella Capponi (Direttore Istituto<br />
Superiore per la Conservazione e il Restauro),<br />
Giovanni Luca Delogu (Soprintendenza BSAE<br />
dell’Umbria), Federica Zalabra (Soprintendenza<br />
BSAE dell’Umbria), Stefano Ridolfi (ditta Ars<br />
Mensurae), Bruno Bruni (ditta Coo.Be.C.)<br />
Guerre, terremoti, alluvioni e altre calamità: il<br />
Patrimonio e l’emergenza<br />
Ore 10.30-18.30 sala Belriguardo, pad. 5<br />
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />
Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici<br />
per le province di Firenze Pistoia e Prato<br />
Relatori: Alessandra Marino (Soprintendente<br />
per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici<br />
ed Etnoantropologici per le province di Firenze<br />
Pistoia e Prato).<br />
Seguono gli interventi dei funzionari architetti,<br />
storici dell’arte e restauratori della Soprintendenza,<br />
a documentare le varie situazioni affrontate<br />
dall’Ufficio nel corso del tempo sia nelle città capoluogo<br />
di provincia (Firenze, Pistoia e Prato) sia<br />
sul territorio (aree del Mugello, del Casentino,<br />
del Valdarno, del Chianti e della Valdelsa)<br />
<strong>Il</strong> progetto di restauro consapevole.<br />
Presentazione dei progetti vincitori della terza<br />
edizione del Premio Internazionale di Restauro<br />
Architettonico “Domus Restauro e Conservazione<br />
Fassa Bortolo”<br />
Ore 11-13, sala Diamanti, pad. 6 e mostra al<br />
pad. 5<br />
Coordinamento scientifico: LaboRA Laboratorio<br />
di Restauro Architettonico, Centro DIAPReM,<br />
Laboratorio ArcDes, Dipartimento di Architettura,<br />
Università degli Studi di Ferrara, afferenti al<br />
TekneHub, laboratorio in rete del Tecnopolo di<br />
Ferrara Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />
Promosso da: Università di Ferrara, Dipartimento<br />
di Architettura, Fassa Bortolo<br />
Patrocinio: Ordine degli Architetti, Pianificatori,<br />
Paesaggisti, Conservatori di Ferrara<br />
Federazione Ordini Architetti, Pianificatori, Paesaggisti<br />
e Conservatori dell’Emilia Romagna<br />
Saranno presenti i membri della Giuria:<br />
Giovanni Carbonara (Presidente, Ordinario di Restauro<br />
Architettonico e Direttore della “Scuola<br />
di Specializzazione in Beni Architettonici e del<br />
Paesaggio”, Università Sapienza di Roma, Facoltà<br />
di Architettura “Valle Giulia”), Beatriz Mugayar<br />
(Professore Associato, Università di São Paulo),<br />
Laura Moro (Responsabile dell’Istituto Centrale<br />
per il Catalogo e la Documentazione, all’interno<br />
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - MI-<br />
BAC), Riccardo Dalla Negra (Ordinario di Restauro<br />
Architettonico, Facoltà di Architettura dell’Università<br />
di Ferrara e Direttore di LaboRA Laboratorio<br />
di Restauro Architettonico), Marcello Balzani,<br />
Segretario del Premio, Direttore del DIAPReM<br />
del Dipartimento di Architettura dell’Università<br />
di Ferrara, Responsabile Scientifico del Tekne-<br />
Hub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università<br />
di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete<br />
Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />
Intervengono tutti i vincitori e i menzionati del<br />
Premio<br />
Presentazione del progetto di tutela archeologica<br />
“Memoria e Terremoto: il caso della Scuola<br />
di Pilastri di Bondeno (Fe)”<br />
Ore 11-12.30, sala Ermitage, pad. 5<br />
Conferenza promossa da: Soprintendenza per<br />
i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna<br />
Relatori: Valentino Nizzo (funzionario Archeologo,<br />
responsabile per la didattica per le provincie<br />
di Ferrara e Ravenna - Soprintendenza per i<br />
Beni Archeologici dell’Emilia Romagna), Alan<br />
Fabbri (Sindaco del Comune di Bondeno).<br />
Architetti e architetture italiane in Argentina.<br />
Conservazione dei materiali e valorizzazione<br />
del patrimonio del Novecento<br />
Ore 13.30-16, sala Ermitage, pad. 5<br />
Coordinamento: UNIFE, con la collaborazione<br />
di UNIURB, UNICAM, UNIPV, UNICAL, e Scuola<br />
Studi Superiori in Patrimonio Culturale del CUIA<br />
A cura di: Laboratorio TekneHub del Tecnopolo<br />
dell’Università di Ferrara - Rete Alta Tecnologia<br />
della Regione Emilia-Romagna<br />
Con la collaborazione di: Scuola di Studi Superiori<br />
in Patrimonio Culturale del CUIA (UNIFE)<br />
Introduce: Rita Fabbri<br />
Relatori: Raimondo Cagiano de Azevedo (Direttore<br />
del Consorzio interUniversitario Italiano per l’Argentina):<br />
<strong>Il</strong> ruolo del CUIA nella promozione di ricerca<br />
e didattica avanzata sul ruolo dei temi patrimoniali<br />
in Argentina; Gianfranco Franz (Scuola<br />
Studi Superiore in Patrimonio Culturale del CUIA):<br />
Esperienze in America Latina: urbanistica, architettura,<br />
valorizzazione del patrimonio; Gastone<br />
Ave, Emanuela De Menna (Università degli Studi<br />
di Ferrara): Architettura e urbanistica di origine italiana<br />
in Argentina; Mario Docci, Emanuela Chiavoni<br />
(Università “La Sapienza” di Roma): Presenza<br />
italiana in Argentina. Valorizzazione e diffusione<br />
interattiva del patrimonio architettonico; Fabrizio<br />
Ivan Apollonio, Alessandro Massarente (Università<br />
degli Studi di Bologna, Università degli Studi<br />
di Ferrara): <strong>Il</strong> contributo italiano allo sviluppo<br />
culturale in Argentina. Nuove metodologie per la<br />
conoscenza e la valorizzazione del patrimonio; Alberto<br />
Renzulli, Patrizia Santi, Maria Pia Riccardi,<br />
Donatella Barca, Eleonora Paris (Università degli<br />
Studi di Urbino, Università degli Studi di Pavia,<br />
Università degli Studi della Calabria, Università<br />
degli Studi di Camerino): Materiali italiani nelle architetture<br />
argentine. Primi risultati delle indagini<br />
archeometriche e strutturazione di una banca dati;<br />
Marco Zuppiroli, Alberto Verde, Luca Rocchi<br />
(Università degli Studi di Ferrara): Problematiche<br />
conservative e di rifunzionalizzazione del patrimonio<br />
del Novecento: il caso di Cordoba, nelle architetture<br />
di Ubaldo Emiliani e Augusto Cesare Fer-<br />
rari; Claudio Maiolino (Pontificia Universídade Católica<br />
do Paraná - Curitiba.): <strong>Il</strong> restauro in America<br />
Latina: la filiera del restauro in Brasile<br />
Dov’era, ma non com’era: il ruolo centrale del<br />
restauro nella ricostruzione post-sismica<br />
Sessione Seconda: L’edilizia storica aggregata<br />
Ore 14.30-18, sala Schifanoia, pad. 2<br />
Coordinamento scientifico a cura di: LaboRA<br />
– Dipartimento di Architettura dell’Università<br />
degli Studi di Ferrara, TeknuHub – Tecnopolo<br />
di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta<br />
Tecnologia ER. Direzione Regionale per i Beni<br />
Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna<br />
Presiede e introduce: Riccardo Dalla Negra<br />
(Università degli Studi di Ferrara)<br />
Relatori: Maria Cristina Giambruno,Maurizio Boriani<br />
(Politecnico di Milano): <strong>Il</strong> Piano di Ricostruzione<br />
di Fontecchio: alcune considerazioni metodologiche;<br />
Claudio Varagnoli (Università degli<br />
Studi ‘G. d’Annunzio’ Chieti e Pescara): La ricostruzione<br />
dei centri storici minori in Abruzzo; Caterina<br />
Carocci (Università degli Studi di Catania):<br />
Tessuti murari storici, tipologie edilizie e lessico<br />
costruttivo locale: idee e metodi per i Piani<br />
di Ricostruzione post sisma di Fossa e Villa Sant’Angelo;<br />
Elisabetta Dotti (Comune di Concordia<br />
sulla Secchia), Marco Zuppiroli (Università degli<br />
Studi di Ferrara): Verso il Piano per la Ricostruzione<br />
per il comune di Concordia sulla Secchia:<br />
tra istanze conservative e strategie di sviluppo;<br />
Roberto Gabrielli (Regione Emilia Romagna):<br />
Gli strumenti della legge regionale<br />
16/2012 per la ricostruzione; Maria Alessandra<br />
Vittorini (Soprintendente per i Beni Architettonici<br />
e Paesaggistici per l’Abruzzo): Ricostruire<br />
un centro storico: criticità, dati e procedure.<br />
Metodi innovativi per la mitigazione del rischio<br />
sismico<br />
Ore 14 -17.30, sala Marfisa, primo piano, atrio<br />
Organizzato da: Mapei<br />
La Tribuna degli Uffizi. Storia, contesti, restauro<br />
Ore 15.30 -18.30, sala Massari, pad. 4, piano<br />
terra<br />
Promosso da: Soprintendenza Speciale per il<br />
Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico<br />
e per il Polo Museale della città di Firenze<br />
Relatori: Antonio Natali: <strong>Il</strong> cielo di conchiglie;<br />
Antonio Godoli: Brani d’architettura; Laura Lucioli:<br />
Le superfici decorate; Fabrizio Paolucci: I<br />
colori della Venere dei Medici; Francesca de Luca:<br />
L’officina decorativa; Valentina Conticelli: La<br />
“spelonca” di Francesco; Cristina Acidini: Pensieri<br />
conclusivi.<br />
Conservazione, gestione e valorizzazione dell’architettura<br />
del Novecento e il rapporto con i<br />
grandi maestri: Oscar Niemeyer e Le Corbusier<br />
Ore 15.30-18.30, sala Diamanti, pad. 6<br />
Coordinamento scientifico: Marcello Balzani<br />
(Responsabile Scientifico DIAPReM/TekneHub,<br />
Dipartimento di Architettura dell’Università di<br />
Ferrara, Tecnopolo di Ferrara, Piattaforma Costruzioni,<br />
Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna);<br />
Denise Araujo Azevedo (Architetto, Dottore di Ricerca<br />
in Tecnologia dell’Architettura, Centro DIA-<br />
PReM, Dipartimento di Architettura, Università<br />
di Ferrara Heritage Conservation Sustainability).<br />
Sono stati invitati: Ciro Pirondi (Direttore dell’Escola<br />
da Cidade di San Paolo di Brasile e<br />
membro della “Fondazione Niemeyer”), Giuliano<br />
Gresleri (già membro del Consiglio di Presidenza<br />
della “Fondazione Le Corbusier” di Parigi),<br />
Abhinava Shukla (Segretario Generale dell’Ahmedabad<br />
Textile Mills Association, The MillOwner’s<br />
Building, progettato da Le Corbusier<br />
in Ahmedabad, Gujarat, India)<br />
Architetture del Novecento<br />
Culture del progetto, patologie del degrado,<br />
metodologie del restauro<br />
Ore 16-18.30, sala Ermitage, pad. 5<br />
Organizzato da: TekneHub Università di Ferrara<br />
(Area 1- Metodi e Tecnologie del Restauro architettonico<br />
e Area 2- Strumenti, materiali e tecniche<br />
per la museografia e l’exhibition design)<br />
Partner tecnico: ARD f.lli Raccanello Industria<br />
vernici e smalti<br />
Relatori: Rita Fabbri, Alessandro Massarente<br />
(Università degli Studi di Ferrara): Esperienze di<br />
ricerca per l’Architettura del Novecento svolte nell’università<br />
di Ferrara; Carolina Di Biase (Politecnico<br />
di Milano): Architettura del XX secolo: metodologie<br />
di ricerca e restauro; Andrea Canziani (Soprintendenza<br />
per i Beni Architettonici e Paesaggistici<br />
della Liguria, Do.Co.Mo.Mo.): Casi e best<br />
practices internazionali per il restauro del patrimonio<br />
del XX secolo; Ulisse Tramonti (Università<br />
degli Studi di Firenze – Comune di Forlì), Patrick<br />
Leech (Assessore alla Cultura e politiche Europee<br />
del Comune di Forlì): ATRIUM: un progetto<br />
europeo per la qualificazione e la valorizzazione<br />
dell’architettura del Novecento; Davide Longhi<br />
(Università IUAV di Venezia): Documentazione del<br />
patrimonio del Novecento: il caso della Regione<br />
del Veneto; Carlotta Grillone (Comune di Ferrara):<br />
Aspetti normativi per la tutela del patrimonio del<br />
XX secolo nella programmazione urbanistica<br />
INCONTRI E SEMINARI<br />
Un giorno all’anno tutto l’anno insieme agli<br />
Etruschi di Marzabotto<br />
Ore 9.30-10.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />
5 e 6<br />
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />
dell’Emilia-Romagna<br />
Relatori: Paola Desantis (Direttore del Museo<br />
Nazionale Etrusco di Marzabotto e Responsabile<br />
dei Servizi educativi della Soprintendenza per<br />
i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna), Rita Filippini<br />
(Insegnante e responsabile del progetto<br />
didattico pluriennale: “I giovani Etruschi di Marzabotto<br />
adottano il loro museo), Morena Melchioni<br />
(responsabile Laboratorio delle Meraviglie<br />
dell’Istituto Comprensivo di Marzabotto),<br />
Romano Franchi (Sindaco del Comune di Marzabotto),<br />
M. Ambrogina Bertone (Responsabile<br />
Coordinamento Unità sociosanitaria integrata<br />
“adulti con disabilità” Azienda USL di Bologna –<br />
Distretto di Porretta Terme)<br />
Presentazione del libro “Comunicare con Leon<br />
Battista Alberti”<br />
Ore 9.30-10.30, sala Belriguardo, pad. 5<br />
Promossa da: Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />
Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici<br />
per le province di Firenze Pistoia e Prato<br />
Relatori: Alessandra Marino, Marco Dezzi Bardeschi<br />
e Vincenzo Vaccaro<br />
Quella sporca dozzina. Gli studenti della SAF<br />
nel cantiere di Sant’Agostino (FE)<br />
Ore 9.30-12.30, sala D, primo piano, fra pad.<br />
5 e 6<br />
Promosso da: Istituto Centrale per il Restauro<br />
e la Conservazione del Patrimonio Archivistico<br />
e Librario in collaborazione con la Soprintendenza<br />
Archivistica per l’Emilia Romagna<br />
Relatori: Maria Cristina Misiti (Direttore Istituto<br />
Centrale per il Restauro e la Conservazione del<br />
Patrimonio Archivistico e Librario), Stefano Vitali<br />
(Soprintendente Archivistico per l’Emilia Romagna),<br />
Rossana Rummo (Direttore Generale per<br />
le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’autore),<br />
Fabrizio Toselli (Sindaco di Sant’Agostino -<br />
FE), Eugenio Veca (Responsabile del laboratorio<br />
di conservazione preventiva, ICRCPAL), Maria<br />
Carla Sclocchi (Laboratorio di biologia, ICRCPAL),<br />
Lucilla Nuccetelli (Responsabile del Laboratorio<br />
di restauro, ICRCPAL), allievi SAF/ICRCPAL<br />
Restauro, recupero, rinnovamento: colore e<br />
materia per l’architettura<br />
Ore 9.30-11.00, sala B, primo piano, fra pad.<br />
3 e 4<br />
Promosso da: Oikos<br />
Relatori: Raffaele Del Monaco (Dipartimento<br />
Restauro Architettonico Oikos)<br />
“Agire insieme”. L’esperienza della Regione<br />
Marche tra volontariato e professionalità per la<br />
salvaguardia dei beni culturali in emergenza<br />
Ore 10-11, sala Ermitage, pad. 5<br />
Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />
Culturali e Paesaggistici delle Marche, Dipartimento<br />
per le Politiche integrate di sicurezza e<br />
per la protezione civile della Regione Marche,<br />
Dipartimento Protezione Civile Presidenza del<br />
Consiglio dei Ministri, Legambiente Marche<br />
Relatori: Marina Mengarelli (Direzione Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche),<br />
Mauro Perugini (Regione Marche), Veronica Pia-
centini (Dipartimento Protezione Civile Nazionale),<br />
Antonella Nonnis (Legambiente Marche)<br />
I materiali compositi nella riqualificazione<br />
strutturale ed antisismica.<br />
Normative, criteri di calcolo, verifiche strutturali,<br />
tecnologie ed interventi.<br />
Corso breve per ingegneri strutturisti<br />
Ore 9:30-17, sala Castello, primo piano, atrio<br />
Organizzato da: G&P intech<br />
Relatori: Marcello Balzani, (Direttore del DIA-<br />
PReM e Responsabile scientifico del TekneHub,<br />
Tecnopolo di Ferrara Piattaforma Costruzioni<br />
Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna): <strong>Il</strong> rilievo<br />
morfometrico 3D per l’analisi e il progetto di recupero<br />
strutturale nel contesto storico; Carlo<br />
Pellegrino (Tecnica delle Costruzioni Dicea- Università<br />
di Padova): Rinforzo e messa in sicurezza<br />
di strutture in c.a. mediante materiali compositi.<br />
Aspetti normativi, criteri di calcolo secondo<br />
le linee guida ed esempi di intervento.<br />
Giorgio Giacomin (Dir. Tec. G&P intech): I materiali<br />
compositi FRP a matrice organica e i criteri<br />
normativi per l’installazione ed il controllo in<br />
cantiere. <strong>Il</strong> software Lamella 5.3 per le verifiche<br />
delle strutture in c.a. con l’impiego degli<br />
FRP SYSTEM; Claudio Mazzotti (Tecnica delle<br />
Costruzioni Dicam - Università di Bologna): Rinforzo<br />
e messa in sicurezza di strutture in muratura<br />
mediante materiali compositi. Aspetti<br />
normativi, criteri di calcolo secondo le linee guida<br />
ed esempi di intervento; Giancarlo Maselli<br />
(Docente a contratto DIMeC Università di Modena<br />
e Reggio E. e Amm. Unico Giancarlo Maselli):<br />
Controlli semi-distruttivi, non distruttivi e<br />
monitoraggio dei rinforzi installati per la corretta<br />
esecuzione degli interventi; Carlo Perinelli<br />
(uff. Tec. G&P intech): I materiali compositi innovativi<br />
a matrice inorganica FRCMSRG. Tecnologie,<br />
sperimentazioni ed impieghi<br />
L’ENEA per la sicurezza sismica del patrimonio<br />
storico-architettonico. Studi, interventi, risultati<br />
Ore 10, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Promosso da: Enea, Agenzia Nazionale per lo<br />
sviluppo delle nuove tecnologie, l’energia e lo<br />
sviluppo economico sostenibile.<br />
Neri di Bicci. L’Assunzione della Vergine di Faeto<br />
in Pratomagno. Storia e restauro<br />
Ore 11, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Edifir<br />
A cura di: Paola Refice e Isabella Droandi<br />
Relatori: Giorgio Bonsanti<br />
Le statue di Monte Prama (Cabras-OR): un progetto<br />
di restauro per la valorizzazione del patrimonio<br />
culturale<br />
Ore 12.30-13.30, sala Ermitage, pad. 5<br />
Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />
Culturali e Paesaggistici della Sardegna in collaborazione<br />
con la Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />
delle provincie di Sassari e Nuoro -<br />
Centro di Conservazione e Restauro ed il Centro<br />
di ricerca regionale CRS4<br />
Relatori: Maria Assunta Lorrai, Marco Edoardo Minoja,<br />
Daniela Rovina, Alba Canu, Enrico Gobbetti<br />
Aree archeologiche e conservazione. Esperienze<br />
a confronto e problematiche relative alla<br />
colonizzazione vegetale<br />
Ore 12.30-15.30, sala D, primo piano, fra pad.<br />
5 e 6<br />
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />
dell’Emilia-Romagna<br />
Relatori: Filippo Maria Gambari (Soprintendente<br />
per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna),<br />
Paola Desantis (funzionario Archeologo, Soprintendenza<br />
per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna),<br />
Ornella Salvadori (funzionario Biologo,<br />
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico,<br />
Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo<br />
Museale della città di Venezia e dei Comuni<br />
della gronda lagunare), Chiara Guarnieri (funzionario<br />
Archeologo, Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />
dell’Emilia-Romagna), Mattia Bonassisa<br />
(funzionario Architetto, Soprintendenza per<br />
i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna), Marco<br />
Marchesini (funzionario Archeobotanico, Soprintendenza<br />
per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna)<br />
Mauro Ricci, Antonella Pomicetti, Micol<br />
Siboni, Virna Scarnecchia, Valentina Guerzoni,<br />
Monica Zanardi, Roberto Monaco (funzionari e<br />
tecnici restauratori dei Laboratori della Soprintendenza<br />
per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna),<br />
Cristina Leoni (Ditta In OPERA), Stefano<br />
Lugli (Università degli Studi di Modena e Reggio<br />
Emilia, Dipartimento Scienze della Terra)<br />
<strong>Il</strong> restauro della rotella di Fontegiusta (Siena)<br />
facente parte delle “Armi di Cristoforo<br />
Colombo”<br />
Ore 13-14, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Storici,<br />
Artistici ed Etnoantropologici per le province<br />
di Siena e Grosseto<br />
Relatore: Mario Scalini<br />
<strong>Il</strong> restauro della Chiesa di S.Vitale di Carpineti<br />
Ore 13.15, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Master in “Progettazione Contemporanea<br />
con la Pietra” - Politecnico di Milano<br />
Relatore: Maria Cristina Costa<br />
Presentazione del libro “The age of plastic”.<br />
Beni artistici e industriali. <strong>Il</strong> nuovo materiale.<br />
Di Roberta Verteramo. Collana: “I talenti”<br />
Ore 14.30, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />
<strong>Il</strong> Parco Museo Quinto Martini: catalogazione<br />
conservativa di tutte le opere; sperimentazione<br />
di resine per l’integrazione del bronzo<br />
Ore 15-15.30, sala C, primo piano, fra pad. 5<br />
e 6<br />
Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Settore<br />
di restauro dei Bronzi e Armi antiche<br />
Relatori: Maria Data Mazzoni, Stefania Agnoletti,<br />
Elena della Schiava<br />
Per la conservazione dei Dipinti. Esperienze e<br />
progetti del Laboratorio dell’OPD (2002-2012)<br />
Ore 15, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Edifir<br />
A cura di: Marco Ciatti<br />
Relatori: Marco Ciatti<br />
<strong>Il</strong> ruolo di Umberto Baldini per la conservazione<br />
del patrimonio culturale: una prospettiva<br />
storica. Atti della giornata di studi (Firenze,<br />
14 dicembre 2011)<br />
Ore 15.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Edifir<br />
A cura di: Marco Ciatti e Francesca Martusciello<br />
Relatori: Marco Ciatti<br />
Wik-OPD-edia? <strong>Il</strong> senso della presenza delle<br />
istituzioni culturali pubbliche nel Web 2.0<br />
Ore 15.30-16.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />
5 e 6<br />
Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Servizio<br />
Informatica applicata<br />
Relatori: Giancarlo Buzzanca (Responsabile del<br />
Servizio di Informatica applicata dell’OPD)<br />
Frieda Brioschi (Presidente di Wikipedia Italia)<br />
Conoscenza e conservazione del patrimonio<br />
etnografico dell’Emilia-Romagna<br />
Ore 15.30-16.30, sala D, primo piano, fra pad.<br />
5 e 6<br />
Promosso da: Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia<br />
Relatore: Paolo Maria Guarrera<br />
Simon Horsin-Déon e il restauro in Francia alla<br />
metà del XIX secolo<br />
Ore 16, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Edifir<br />
A cura di: Giuseppina Perusini<br />
Relatori: Donatella Biagi Maino e Marco Ciatti<br />
Energy retrofit of historic buildings: a chance for<br />
preserving our historic city scape, keep town<br />
centres an attractive living space and protect<br />
our climate? / Ristrutturazione energetica di edifici<br />
storici: una occasione per preservare il nostro<br />
patrimonio storico e mantenere vivi e attrattivi i<br />
nostri centri urbani e proteggere il nostro clima?<br />
Ore 16-18.30, sala A, primo piano, fra pad. 3<br />
e 4<br />
Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />
CIRI Edilizia e Costruzioni, Università di Bologna<br />
e Progetto 3ENCULT<br />
Relatori: Alexandra Troi (EURAC research, 3EN-<br />
CULT coordinator): Introducing 3ENCULT – a mul-<br />
tidisciplinary and comprehensive approach to<br />
unite energy and conservation targets; Rainer<br />
Pfluger (University of Innsbruck) : A pool of solutions<br />
from which to choose the right ones for<br />
“your” historic building; Alexa Bodammer (TU Dresden):<br />
City development in a historic context and<br />
the role of energy retrofit as driver. Experience in<br />
Görlitz; Manuela Faustini, Federica Legnani (Comune<br />
di Bologna):Integrating historic building into<br />
climate policy and actions. Urban sustainable<br />
development & cultural heritage in Bologna; Ambrogio<br />
Keoma, Marco Zuppiroli (Università di Ferrara):<br />
Improving energy efficiency in historic builtup<br />
areas; Rossella Cadignani (Comune di Modena,<br />
Settore Lavori Pubblici: Edilizia Storica), Michele<br />
Bocelli (Comune di Modena, Settore Ambiente):<br />
Modena, the preservation of public buildings<br />
as opportunity for energy improvement<br />
Moderano: Giorgia Rambelli, Maryke van Staden<br />
(ICLEI)<br />
È prevista la traduzione simultanea dall’Inglese<br />
all’italiano e vice versa<br />
Un arazzo medioevale del Museo del Bargello:<br />
l’Assalto finale di Tito a Gerusalemme<br />
Ore 16.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Edifir<br />
A cura di: Clarice Innocenti<br />
Relatori: Nello Forti Grazzini, Clarice Innocenti<br />
e Marco Ciatti<br />
<strong>Il</strong> restauro della statua in terracotta policroma<br />
La Madonna di Citerna<br />
Ore 16.30-17, sala C, primo piano, fra pad. 5<br />
e 6<br />
Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Settore<br />
di restauro dei Materiali ceramici<br />
Relatori: Laura Speranza, Rosanna Moradei,<br />
Akiko Nishimura<br />
I restauri difficili: radiografie di dipinti su tavola<br />
di area veneta<br />
Ore 17-18.30, sala C, primo piano, fra pad. 5<br />
e 6<br />
Promosso da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />
A cura di: Ferruccio Petrucci e Monica Pregnolato<br />
Relatori: Marica Mercalli, Luca Majoli, Monica<br />
Pregnolato (Soprintendente per i beni storici, artistici<br />
ed etnoantropologici per le provincie di Venezia,<br />
Belluno, Padova e Treviso): Dipinti su tavola<br />
di area veneta: problematiche di intervento;<br />
Ferruccio Petrucci (Dipartimento di Fisica e<br />
Scienze della Terra e Sezione INFN di Ferrara,<br />
Tecnopolo Teknehub): Tecnologie fisiche per il<br />
restauro; Eva Peccentini (Dipartimento di Fisica<br />
e Scienze della Terra e Sezione INFN di Ferrara,<br />
Tecnopolo Teknehub): Letture dei dipinti attraverso<br />
le diagnosi fisiche<br />
<strong>Il</strong> restauro dei materiali lapidei: una lezione introduttiva<br />
dalle Antologie di “OPD Restauro”<br />
1986-<strong>2013</strong><br />
Ore 17-18.30, sala D, primo piano, fra pad. 5<br />
e 6<br />
Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Servizio<br />
Promozione Culturale in collaborazione con<br />
la casa editrice Centro Di<br />
Relatori: Marco Ciatti (Soprintendente dell’Opificio<br />
delle Pietre Dure di Firenze), Maria Cristina<br />
Improta (Direttrice del Settore dei Materiali Lapidei<br />
dell’OPD), Fabio Bertelli (Direttore del Servizio<br />
Promozione Culturale dell’OPD)<br />
<strong>Il</strong> lato tecnico del restauro: opportunità, limiti<br />
e contenuti<br />
Ore 17.15, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Wolters Kluwer Italia<br />
Relatori: Stefano Musso (Preside della Facoltà di<br />
Architettura dell’Università degli Studi di Genova),<br />
Donatella Fiorani (Professore ordinario di Restauro<br />
presso l’Università di Roma «La Sapienza»)<br />
Venerdì 22 marzo<br />
CONVEGNI<br />
Una giornata per l’Opificio, dai grandi restauri<br />
all’attività di formazione e di ricerca<br />
Ore 9.30-18, sala Marfisa, primo piano, atrio<br />
Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Servizio<br />
Promozione Culturale<br />
Prima sessione<br />
ore 9.30-13.30<br />
Relatori: Marco Ciatti: Un bilancio ed alcune<br />
prospettive; Luisa Gusmeroli: <strong>Il</strong> trittico di Badia<br />
a Rofeno di Ambrogio Lorenzetti; Oriana Sartiani:<br />
La grande tela del Ricciolini di Palazzo Chigi<br />
a San Quirico d’Orcia: sfida per un restauro “impossibile”;<br />
Alessandra Ramat: <strong>Il</strong> polittico di Peghera<br />
di Palma il Vecchio; Roberto Bellucci: La<br />
Madonna col Bambino di Andrea Mantegna. Un<br />
restauro a punti, un segno nel tempo; Roberto<br />
Bellucci, Ciro Castelli, Patrizia Riitano, Andrea<br />
Santacesaria, Mauro Parri: L’Adorazione dei<br />
Magi di Leonardo. L’inizio del restauro di un dipinto<br />
non finito; Roberto Bellucci, Ciro Castelli,<br />
Mauro Parri: <strong>Il</strong> “progetto Vasari”; Ciro Castelli,<br />
Mauro Parri, Andrea Santacesaria: Dieci anni<br />
di esperienze nel restauro dei supporti lignei<br />
Seconda sessione<br />
Ore 14.30-18<br />
Relatori: Annamaria Giusti, Annalena Brini, Stefania<br />
Agnoletti, Roberto Boddi: La conclusione<br />
del restauro e la collocazione museale della Porta<br />
del Paradiso del Ghiberti; Clarice Innocenti,<br />
Mari Yanagishita, Jennifer Di Fina, Bruna Mariani,<br />
Raffaella Zurlo, Simone Porcinai, Andrea Cagnini:<br />
<strong>Il</strong> restauro dell’Altare d’argento del Battistero<br />
di San Giovanni a Firenze; Francesca Toso,<br />
Luca Rocchi, Giancarlo Raddi delle Ruote:<br />
Interventi dell’Opificio sui mosaici pavimentali<br />
di età romana; Donatella Alessi, Luigi Vigna, Simone<br />
Porcinai: Un cratere attico a Colonnette<br />
dalle collezioni civiche del Museo del Castello<br />
di La Spezia. Risultati delle indagini filologiche<br />
ed analitiche<br />
Nuovi Uffizi: il cantiere “in mostra”. Risultati<br />
acquisiti e prossimi traguardi<br />
Ore 9.30-18.30, sala Belriguardo, pad. 5<br />
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Architettonici,<br />
Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici<br />
per le province di Firenze (con<br />
esclusione della città, per le competenze sui<br />
beni storici, artistici ed etnoantropologici), Pistoia<br />
e Prato<br />
In collaborazione con: la Soprintendenza Speciale<br />
per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico<br />
e per il Polo Museale della città<br />
di Firenze<br />
Introducono: Maddalena Ragni (Direttore Generale<br />
per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura<br />
e l’Arte Contemporanee); Isabella Lapi (Direttore<br />
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />
della Toscana), Cristina Acidini (Soprintendente<br />
per il Patrimonio Storico, Artistico ed<br />
Etnoantropologico e per il Polo Museale della<br />
città di Firenze), Alessandra Marino (Soprintendente<br />
per i Beni Architettonici, Paesaggistici,<br />
Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province<br />
di Firenze Pistoia e Prato)<br />
<strong>Il</strong> cantiere<br />
Relatori: Alessandra Marino (Responsabile Unico<br />
del Procedimento), Laura Baldini (Direttore<br />
dei Lavori dal 22 aprile 2010 al 31 gennaio<br />
2012), Marinella Del Buono (Direttore dei Lavori<br />
a partire dal 1° febbraio 2012), Francesco Fortino,<br />
Marco Pellegrini, Leandro Verdiani, Claudia<br />
Gerola, Antonio Russo, Maria Assunta Stracquadanio,<br />
Giulia Manca, Pietro Petullà (Componenti/Collaboratori<br />
dell’Ufficio Direzione Lavori)<br />
Gli allestimenti<br />
Relatori: Antonio Natali (Direttore della Galleria<br />
degli Uffizi), Valentina Conticelli, Francesca De<br />
Luca, Antonio Godoli, Fabrizio Paolucci (Componenti<br />
dell’Ufficio Direzione Galleria)<br />
Museo Ermitage al Salone del Restauro<br />
Ore 9.30-13.30, sala Diamanti, pad. 6<br />
Ricerca e restauro del dipinto di Tiziano Vecellio<br />
“La fuga in Egitto”<br />
Organizzato da: Museo Statale Ermitage (San-<br />
Pietroburgo, Russia) e dalla Fondazione Ermitage<br />
Italia (Ferrara)<br />
Modera: Svetlana Petrova<br />
Intervengono: Irina Artemieva (curatrice della<br />
collezione della pittura veneziana dell’Ermitage,<br />
direttrice scientifica della Fondazione Ermitage<br />
Italia): “La Fuga in Egitto” di Tiziano. Risultati del<br />
restauro; Kamilla B. Kalinina (Dipartimento Perizia<br />
Tecnico-Scientifica, Museo Statale Ermitage),<br />
Alessia Andreotti, Anna Lluveras-Tenorio, <strong>Il</strong>aria<br />
Bonaduce, Maria Perla Colombini (Dipartimento<br />
di Chimica e Chimica Industriale, Univer-<br />
Segue a pag. 21
RA<br />
© P. BERNABINI<br />
© PINO DELL’AQUILA<br />
Carla Di Francesco, Direttore regionale per i Beni<br />
culturali dell’Emilia Romagna del Mibac fa il punto<br />
sulla situazione che l’ha vista, suo malgrado,<br />
protagonista dopo i terribili terremoti del 20 e 29<br />
maggio 2012.<br />
Come siete cambiati dopo il sisma dell’anno scorso?<br />
La soprintendenza di Ravenna è rimasta sostanzialmente<br />
uguale, oggi abbiamo un centro operativo a Ferrara con due<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del<br />
RESTAURO<br />
RA. I RAPPORTI ANNUALI DE «IL GIORNALE DELL’ARTE» E «IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA». MARZO <strong>2013</strong><br />
La chiesa di Santa Maria ad Nives a Motta Cavezzo (Modena), distrutta dal terremoto di maggio 2012<br />
<strong>Il</strong> post terremoto: faccia a faccia<br />
fra tre soprintendenti<br />
Tre modi di affrontare il sisma in Emilia, Lombardia e Abruzzo<br />
EMILIA ROMAGNA: CARLA DI FRANCESCO<br />
Ad Andrea Bruno il premio Fassa Bortolo<br />
La navata centrale della Cattedrale di Bagrati (Georgia). Restaurata<br />
da Andrea Bruno, ha vinto la medaglia d’oro del Premio Fassa Bortolo<br />
«Domus restauro e conservazione». Box a pag. 9 e articolo a p. 15<br />
I Rapporti Annuali<br />
DEL GIORNALE DELL’ARTE<br />
E DEL GIORNALE<br />
DELL’ARCHITETURA<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del<br />
RESTAURO<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />
<strong>2013</strong><br />
Coordinamento redazionale:<br />
Roberta Chionne<br />
Cristiana Chiorino<br />
Laura Milan<br />
Impaginazione: Elisa Bussi<br />
architetti dedicati al terremoto, mentre centrali sono ovviamente<br />
gli uffici di Modena e Reggio Emilia e Bologna. Dal punto<br />
di vista organizzativo ho radunato una ventina di esperti<br />
tra architetti, storici dell’arte, ingegneri, archivisti, amministrativi<br />
nell’Ucr l’Unità di crisi regionale. Oltre a ciò abbiamo<br />
attivato il Centro di restauro del Palazzo Ducale di Sassuolo.<br />
Quest’ultimo vede al lavoro tecnici dell’Opificio delle<br />
Pietre Dure di Firenze e dell’Istituto superiore per la<br />
conservazione e il restauro di Roma nel restauro di di-<br />
CONTINUA ALLE PAGG. 10-13<br />
Verso l’elenco ufficiale<br />
Patente a punti<br />
per i restauratori<br />
Riscritto e approvato<br />
l’articolo 182 del Codice<br />
Dopo anni di sofferta gestazione si va finalmente verso l’istituzione<br />
di un elenco ufficiale dei Restauratori di beni culturali<br />
suddiviso per settori di competenza. Dopo quattro<br />
rinvii e nove sentenze del Tar, il nuovo articolo di legge<br />
182 del Codice dei beni culturali e del paesaggio è<br />
stato riscritto e approvato agli sgoccioli del 2012. La<br />
modifica della «disciplina transitoria» prevede che la quali-<br />
CONTINUA A PAG. 17<br />
I «Rapporti Annuali» sono<br />
le sezioni speciali monografiche di<br />
«<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> dell’Arte»<br />
e «<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> dell’Architettura»<br />
dedicate ogni volta a un rilevante<br />
settore specialistico.<br />
Ogni «Rapporto Annuale» raccoglie<br />
e seleziona con cadenza annuale le<br />
informazioni sul tema specifico<br />
trattato: principali eventi,<br />
esposizioni e fiere, convegni,<br />
pubblicazioni, legislazione, analisi<br />
di mercato, risultati economici<br />
nazionali e internazionali (per<br />
esempio le vendite e le quotazioni<br />
aggiornate), orientamenti del<br />
gusto, tendenze, opinioni degli<br />
specialisti, indirizzari, attività<br />
e programmi degli operatori,<br />
anticipazioni.<br />
XVII EDIZIONE<br />
XX Salone del Restauro<br />
Dov’era<br />
ma non com’era<br />
Sotto esame a Ferrara la<br />
ricostruzione post terremoto.<br />
Ma anche rigenerazione urbana,<br />
il Novecento, gli italiani in<br />
Argentina e l’India di Le Corbusier<br />
«Nulla si edifica sulla pietra, tutto sulla sabbia, ma noi dobbiamo edificare<br />
come se la sabbia fosse pietra». È il 41° frammento di un «Vangelo<br />
apocrifo» scritto da Jorge Luis Borges all’interno di Elogio<br />
dell’ombra. Borges capovolge il Discorso della Montagna del Vangelo<br />
secondo Matteo per mostrare come la sua morale laica (disincantata<br />
e impregnata di un sereno stoicismo) si celebra in<br />
un Pantheon con poche statue consolatrici ma anche con limitati<br />
inganni. E qui sta il punto. L’inganno dell’ignoranza e della<br />
perdita di valori, conoscenze, modelli e criteri di processo<br />
che possano dare senso e significato al ruolo del progetto e<br />
quindi della professione dell’architetto. E scrivo «ignoranza»<br />
per non scrivere di peggio. Nulla come un evento sismico, vissuto<br />
diffusamente nel proprio territorio, rende emergente il<br />
desiderio di disinganno. Oggi abbiamo di fronte una grande<br />
opportunità per capire (e imparare), e quindi tornare ad avere<br />
un ruolo.<br />
In questi mesi in Emilia e nelle province confinanti delle altre<br />
due regioni molto si è fatto per riattivare il processo produttivo.<br />
<strong>Il</strong> primo «sisma industriale» italiano richiedeva una<br />
reazione forte per non annullare (in un momento di progressiva<br />
crisi) il tanto lavoro dei più fertili tessuti economici<br />
del paese. Ora è in sviluppo un’altra fase difficile del<br />
post-terremoto, quella della ricostruzione dei tessuti urbani<br />
con tutte le interazioni tra paesaggio, vocazioni culturali, conservazione<br />
dei valori storici e religiosi, riqualificazioni economiche<br />
e turistiche. Ci sono molte domande a cui dare risposte<br />
e ci sono tante esigenze delle comunità locali che dovranno essere<br />
ascoltate e comprese. Ma nello sfondo di una ricostruzione<br />
diffusa del territorio di pianura appare altrettanto cogente<br />
il riflesso verso tutte quelle «altre realtà» della regione e dell’Italia<br />
non colpite, ma che condividono i medesimi modelli di<br />
progetto e di processo realizzativo così intrisi di tanta «ingannevole<br />
sicurezza». L’inganno emerge nelle qualità dei materiali,<br />
nelle semplificazioni di messa in opera, nella perdita<br />
di attenzione al dettaglio, nella ridotta integrazione<br />
tra attori professionali del progetto e attori imprenditori<br />
della realizzazione, con ovvie mancanze di trasparenza durante<br />
la messa in luce dei conflitti (tipologici, morfologicicoarchitettonici,<br />
strutturali, impiantistici). L’inganno emerge<br />
in un modello di sviluppo che non prende in considerazione<br />
la stratificazione e il consolidarsi di portati storici<br />
spesso deboli ma mai banali anche in rapporto alle problematiche<br />
del paesaggio e alle strutture e geomorfologie dei suoli e<br />
del territorio. L’inganno emerge nella fragilità dei sistemi<br />
di regole sia nella fase di programmazione urbanistica<br />
che nelle fasi di adozione e strutturazione degli strumenti<br />
e dei processi di controllo e verifica. L’inganno emerge<br />
in una ridottissima, se non assente, capacità d’innovazione tecnologica<br />
di tutta la filiera, soprattutto nei segmenti del recu-<br />
CONTINUA A PAG. 6<br />
Per informazioni e prenotazioni<br />
pubblicitarie +39 011.8199118<br />
«<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro»,<br />
i «Rapporti Annuali»,<br />
«<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> dell’Arte»<br />
e «<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> dell’Architettura»<br />
sono testate edite<br />
dalla Società editrice<br />
Umberto Allemandi & C.<br />
UMBERTO ALLEMANDI & C.<br />
I prossimi Rapporti<br />
del <strong>Giornale</strong> dell’Arte<br />
e del <strong>Giornale</strong> dell’Architettura<br />
Fondazioni Giugno <strong>2013</strong><br />
Fotografia Giugno <strong>2013</strong><br />
Arte contemporanea Gennaio 2014<br />
Restauro <strong>Marzo</strong> 2014
6 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />
pero e della ristrutturazione edilizia. L’inganno emerge, violento<br />
e poco rassicurante, nell’incapacità di raccontare e rendere<br />
esplicito il valore del patrimonio costruito attraverso la<br />
«verità» sulla propria consistenza e qualità costruttiva in rapporto<br />
allo stato di conservazione, e quindi di vulnerabilità.<br />
<strong>Il</strong> terremoto svela l’inganno, ma non è responsabile. Ecco<br />
quindi come il gioco di parole, tanto caro a tutto il dibattito<br />
architettonico del Novecento sullo «stile» della ricostruzione<br />
(o del restauro) applicabile a un manufatto storico, viene deliberatamente<br />
modificato con l’innesto della negazione (tanto<br />
per non perdere il piacere poetico del disvelamento) in modo<br />
da aprire il confronto a quanto e a come si potrà e dovrà fare<br />
nei prossimi mesi e anni. «Dov’era ma non com’era» è il motto,<br />
lanciato già durante l’ultima edizione di Saie dalla<br />
Piattaforma costruzioni Rete alta tecnologia Emilia-Romagna,<br />
che sarà centralmente oggetto di mostre e convegni<br />
al XX Salone del Restauro, per cercare di entrare<br />
nel merito di molti inganni. «Dov’era ma non com’era» è anche<br />
una modalità strategica per interconnettere le problematiche<br />
della ricostruzione dell’Emilia con quelle della rigenerazione<br />
urbana e del recupero diffuso. Infatti, se da un lato deve<br />
essere presente e focalizzata l’attenzione sulla tematica<br />
conservativa (che è sempre e comunque un processo di trasformazione)<br />
senza cadere nella trappola di una distruzione silenziosa<br />
così tanto ovunque praticata anche in assenza degli<br />
effetti degli eventi sismici, dall’altro si deve anche comprendere<br />
come il grado di analisi e verifica dell’esistente in<br />
rapporto agli indicatori della sicurezza strutturale e della<br />
sostenibilità (contestualmente interpretati) permettano<br />
di affrontare diversamente l’approccio al patrimonio edilizio<br />
esistente (storico e non) e al suo innesco al recupero.<br />
Al Salone la Piattaforma costruzioni, con tutti i suoi laboratori<br />
di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, in forte accordo<br />
con gli organizzatori del Salone del Restauro, con Ente<br />
Fiera di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Direzione regionale<br />
del Mibac metteranno a disposizione un potenziale di contenuti<br />
di grande interesse per la tematica complessa del restauro<br />
ma anche per le altrettanto strategiche linee d’intervento<br />
del recupero e della rigenerazione urbana. I focus saranno su<br />
modelli d’intervento, di analisi, di rilievo, sulle tecnologie, sui<br />
materiali innovativi, sulle normative, sul confronto di progetti<br />
e permetteranno di allargare il campo di azione a tutta<br />
l’architettura del Novecento, offrendo uno sguardo (interessato)<br />
anche alle realtà dell’India (con Le Corbusier) e dell’America<br />
latina (con Oscar Niemeyer e gli architetti italiani<br />
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />
Dov’era ma non com’era<br />
Ovviamente la ricostruzione post terremoto è un tema obbligato della XX edizione del Salone,<br />
che si occupa anche di rigenerazione urbana e patrimonio del Novecento con Le Corbusier in India,<br />
Oscar Niemeyer e gli italiani in Argentina<br />
SEGUE DA PAG. 5 in Argentina) in cui molte contaminazioni europee sono da sem-<br />
«XXHeritage»: il progetto e la ricerca per l’architettura<br />
del Novecento<br />
Quanto «pesa» un secolo? E perché sembra tornare a essere<br />
così importante rivolgersi indietro a guardarlo? Sembra<br />
una perturbazione di forme e materiali che chiede di essere<br />
riconosciuta, perché tanti (forse la maggioranza) vivono a<br />
contatto con essa. L’«esistente» è intorno a noi e, nell’assenza<br />
di un progetto che lo contenga e lo consideri, procede nel<br />
disordine. Un disordine che non è solo entropia. Un disordine<br />
che non è solo urbanistico e architettonico, tecnologico e<br />
costruttivo. Un disordine che riguarda il quadro normativo, fiscale,<br />
economico dei processi e che è soprattutto sociale,<br />
perché connesso al mancato valore che l’esistente è destinato<br />
a rappresentare e ai mancati ruoli di molte categorie sociali<br />
che potrebbero lavorare e operare in esso. Nel XX secolo<br />
si è distrutto tanto ma si è anche costruito tanto. <strong>Il</strong> Novecento<br />
è sicuramente un palcoscenico di tendenze e avanguardie<br />
artistiche e culturali rappresentato dall’immagine del «secolo<br />
breve» di Massimo Bontempelli o del secolo degli estremi<br />
di Eric Hobsbawm, ma è anche un esteso patrimonio di<br />
esperienze e di realizzazioni (buone e cattive) che, soprattutto<br />
negli ultimi cinquant’anni, hanno disegnato il territorio e<br />
il paesaggio che più ci appartiene. Ecco quindi perché il ventennale<br />
del Salone del Restauro di Ferrara costituisce l’occa-<br />
“ L’inganno emerge, violento<br />
e poco rassicurante, nell’incapacità<br />
di raccontare e rendere esplicito<br />
il valore del patrimonio costruito<br />
attraverso la «verità»<br />
sulla propria consistenza<br />
e qualità costruttiva in rapporto<br />
allo stato di conservazione,<br />
e quindi di vulnerabilità.<br />
<strong>Il</strong> terremoto svela l’inganno,<br />
ma non è responsabile<br />
”<br />
sione per «giocare» sul titolo di una sezione espositiva, organizzata<br />
dal TekneHub (centro di ricerca e servizi del Tecnopolo<br />
di Ferrara afferente alla Piattaforma costruzioni Rete alta<br />
tecnologia Emilia-Romagna), che identifica un’area di approfondimento<br />
correlata alle grandi architetture del Novecento<br />
e al restauro del moderno trovando importanti correlazioni<br />
internazionali. L’allestimento verterà sull’immagine a grande<br />
scala di due maestri dell’architettura del Novecento: Oscar<br />
Niemeyer, recentemente scomparso, e Le Corbusier. Sotto le<br />
due grandi immagini, una mostra delle architetture di Niemeyer<br />
sviluppata in accordo con Ciro Pirondi della Fundaçao<br />
Oscar Niemeyer in Brasile. L’India invece viene contestualizzata<br />
con il ruolo di Le Corbusier ad esempio attraverso l’AT-<br />
MA Building di Ahmedabad (rilievi tridimensionali, documentazioni,<br />
gestione e valorizzazione del patrimonio); mentre l’Argentina<br />
con la ricerca internazionale sugli architetti italiani<br />
che vi hanno lavorato nell’ultimo secolo. Oscar Niemeyer e Le<br />
Corbusier sono presentati da una prospettiva non europea,<br />
nello sfondo del grande dibattito (aperto) sulla conservazione<br />
del patrimonio architettonico del Novecento: un argomento<br />
che fa perno sui temi della ricostruzione post sisma del<br />
maggio 2012.<br />
pre presenti e in cui il nostro sistema d’impresa delle costruzioni<br />
(industriale e di piccola media impresa e delle professioni)<br />
può già trovare fertile terreno di nuovo lavoro.<br />
I terremoti si scordano troppo presto, ovviamente non per chi<br />
è colpito direttamente o per coloro che opereranno sulla ricostruzione,<br />
ma perché le comunità nazionali tendono a dimenticare<br />
il dolore e cercano di utilizzare il tempo e la forza dell’oblio<br />
(direbbe Borges) per perdonarsi. È meglio, quindi, tornare<br />
a possedere l’alibi dell’ignoranza salvatrice o alimentare<br />
il fuoco della coscienza del disincanto? Per noi architetti, che<br />
siamo sul versante della realtà materiale e che ci confrontiamo<br />
ogni giorno con il peso dell’architettura, non è difficile (se<br />
lo vogliamo) fare la scelta.<br />
Marcello Balzani<br />
Responsabile scientifico TekneHub/DIAPReM, Università di Ferrara, Piattaforma<br />
Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />
La visualizzazione 3D del rilievo morfometrico dello stato post sisma<br />
della Collegiata di Pieve di Cento (Bologna), che sarà la base per la<br />
definizione degli interventi di messa in sicurezza e di copertura della<br />
volta del tamburo del transetto (realizzazione: laboratorio DIAPReM-<br />
TekneHub del Tecnopolo dell’Università di Ferrara afferente alla<br />
Piattaforma costruzioni Rete alta tecnologia Emilia-Romagna in<br />
collaborazione con Geogrà srl di Sermide (Mantova) e Digitarca snc di<br />
Bari su richiesta della Direzione regionale Mibac)<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA
8 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />
Architettura contemporanea: come la vede il Ministero<br />
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />
L’emergenza è il Novecento<br />
<strong>Il</strong> direttore del Servizio Arte e Architettura contemporanea del Mibac, Maria Grazia Bellisario, affronta<br />
i temi cruciali: dal successo di Carbonia, Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, al problema del Corviale<br />
Un sistema condiviso di regole aggiornate, che sappia fare<br />
fronte all’esigenza, oramai pressante, di proteggere, restaurare,<br />
riqualificare. E nello stesso tempo, un approccio metodologico<br />
di riferimento per effettuare interventi di qualità nei<br />
nuclei e agglomerati storici di epoca più recente e del loro contesto<br />
paesaggistico: un sapiente uso delle metodologie che guidano<br />
da sempre il restauro conservativo del patrimonio antico,<br />
da accompagnare alla conoscenza storico-critica della progettazione<br />
moderna e contemporanea, in un’ottica di tutela attiva<br />
dell’esistente e di trasformazione consapevole e sostenibile<br />
del territorio. <strong>Il</strong> tutto, con uno sguardo alle normative degli<br />
altri Paesi europei ed extra-europei, nella consapevolezza della<br />
dimensione internazionale che oggi hanno assunto le problematiche<br />
della tutela e della gestione del territorio, considerato<br />
quale bene economico oltre che identitario.<br />
È forse di questo che c’è prioritario bisogno, ma la strada appare<br />
ancora tortuosa.<br />
Una recente pubblicazione di Ugo Carughi riaccende il<br />
confronto su questi temi, sulle criticità della legge e su<br />
È in corso una ricerca sul Corviale di Roma, vero e proprio laboratorio<br />
di intervento sul contemporaneo<br />
possibili modifiche degli strumenti normativi. Le istituzioni<br />
sono chiamate a fare la propria parte, tutti noi a sollecitarle<br />
ancora, incalzarle, sostenerle.<br />
L’assetto del MiBAC è più volte variato negli ultimi anni ed ha<br />
visto anche il settore del contemporaneo modificarsi in aggregazioni<br />
e funzioni. <strong>Il</strong> Servizio architettura e arte contemporanee<br />
- che ha raccolto alla fine del 2009 gran parte dei compiti<br />
in precedenza affidati all’ex Direzione DARC, seppur ridimensionato<br />
fortemente in disponibilità finanziarie e di personale,<br />
ha comunque avviato un’attenta riflessione sulle condizioni<br />
che affliggono il patrimonio di architettura contemporanea: a<br />
partire innanzitutto dall’esigenza d’integrazione e affinamento<br />
degli elementi di conoscenza, attivata con una più sistematica<br />
rilevazione e restituzione dei dati. Tra questi, in primo luogo<br />
quelli afferenti il censimento delle architetture del secondo<br />
Novecento. Un’attività quest’ultima che s’innesta sui criteri<br />
e sui risultati del lavoro utilmente avviato agli inizi degli<br />
anni 2000 dall’ex DARC e che vede oggi una rilettura<br />
e un aggiornato approccio metodologico di rilevazione e<br />
restituzione dei dati, che coinvolge, oltre al sistema universitario,<br />
le Regioni e gli istituti periferici del Ministero.<br />
A tale lavoro si affianca la ricerca recentemente completata<br />
e pubblicata dallo stesso Servizio architettura e arte<br />
contemporanee, sui 205 «Luoghi del contemporaneo» recentemente<br />
censiti e schedati in tutte le regioni italiane.<br />
Un percorso tortuoso, si diceva, ma stimolante, che vede il Servizio<br />
della Direzione PaBAAC impegnato a diversi livelli:<br />
quello della tutela del patrimonio storico contemporaneo,<br />
insieme alla promozione e al sostegno di esperienze dei<br />
territori, per riconnetterle al più generale lavoro di studio, ricerca<br />
e progettazione. È lo stesso percorso che ha portato Carbonia,<br />
città di fondazione del ‘900 a vincere su proposta<br />
del MiBAC nel 2011 il Premio del Paesaggio del Consiglio<br />
d’Europa tra 14 Stati europei e nello stesso tempo, ad avviare<br />
la ricerca sui grandi edifici dell’abitare, sulle soluzioni tecnologiche<br />
sostenibili, sull’affidabilità dei servizi: in definitiva, sulla<br />
qualità dei progetti e delle realizzazioni per le realtà urbane.<br />
È il caso della ricerca in corso su Corviale, un tratto forte e<br />
significativo tra le architetture italiane del secondo Novecento,<br />
un importante progetto autoriale e un segno importante<br />
nel paesaggio urbano. Un insediamento che da anni suscita riflessioni<br />
critiche, indagini sulle complessità del tessuto sociale,<br />
ma oggi anche progettualità, opportunità e passioni, poste<br />
al centro dei lavori del Forum tenutosi a Roma nell’ottobre<br />
2012 con un approccio plurisettoriale e multidisciplinare. I contributi,<br />
le sperimentazioni, le iniziative, i progetti culturali fanno<br />
di Corviale un vero e proprio laboratorio e un dibattito sem-<br />
Metodi e architetture all’italiana in Argentina<br />
<strong>Il</strong> patrimonio architettonico moderno, che caratterizza significativi<br />
ambiti urbani, pone diverse problematiche sotto il profilo<br />
del restauro, in ordine sia al rispetto delle intenzioni progettuali<br />
espresse che alle metodologie di intervento su strutture, elementi<br />
tecnologici e materiali che sono connotati da un elevato<br />
livello di sperimentazione.<br />
Nel contesto di «XXHeritage», area tematica del Salone del Restauro<br />
dedicata alle grandi architetture del Novecento e al restauro<br />
del Moderno, si inseriscono due convegni organizzati da<br />
TekneHub, Tecnopolo dell’Università di Ferrara, che affrontano<br />
le tematiche della conoscenza, conservazione e valorizzazione<br />
del patrimonio architettonico del XX secolo, attraverso punti di<br />
vista differenti e geograficamente agli antipodi: «Architetture<br />
del Novecento. Culture del progetto, patologie del degrado, metodologie<br />
del restauro» e «Architetti e architetture italiane in<br />
Argentina. Conservazione dei materiali e valorizzazione del patrimonio<br />
del Novecento».<br />
<strong>Il</strong> primo appuntamento, dedicato alle Architetture del Novecento<br />
è promosso da ARD Raccanello S.p.A. (Industria vernici e<br />
smalti, Padova). Presenterà una panoramica internazionale delle<br />
problematiche conservative, delle metodologie di intervento<br />
e delle possibili traduzioni operative, attraverso un’esemplificazione<br />
di temi ed esperienze recenti che spaziano in ambiti territoriali<br />
diversificati, tra cui anche quelle svolte presso il dipartimento<br />
di Architettura di Ferrara, nel quale da diversi anni sono<br />
state svolte ricerche sull’argomento.<br />
Le architetture del XX secolo sono diffusamente caratterizzate<br />
sia dall’impiego di materiali tradizionali secondo nuove intenzioni<br />
estetiche, sia da un’estesa sperimentazione di materiali di<br />
nuova concezione ovvero impiegati in maniera sperimentale e<br />
innovativa. La libertà tecnologica derivante da queste prassi determina<br />
al tempo stesso le qualità di numerose architetture novecentesche<br />
e le problematiche inedite e rilevanti con cui è necessario<br />
confrontarsi, quando ci si voglia muovere nella direzione<br />
di tutelarne i caratteri e l’originalità, consci della vastità e,<br />
in numerosi casi, del reale interesse documentale, oltre che pa-<br />
pre aperto. Un dibattito che, per gli aspetti generali e per le<br />
complessità del tema specifico, arricchirà anche il confronto<br />
che s’intende sviluppare nell’ambito del Salone del Restauro<br />
<strong>2013</strong>, per far emergere elementi che conducano a una sempre<br />
più forte e costante integrazione tra l’agire consapevole dei diversi<br />
soggetti istituzionali e professionali che operano per la<br />
qualità delle nostre architetture e delle scelte territoriali che<br />
le determinano.<br />
Maria Grazia Bellisario<br />
Direttore Servizio «Architettura e arte contemporanee», Mibac<br />
trimoniale e immobiliare, che le costruzioni novecentesche rivestono<br />
nel tessuto costruito.<br />
Saranno pertanto discusse: le problematiche conservative legate<br />
alle principali patologie di degrado, alle tecnologie costruttive<br />
e ai materiali; le metodologie e le tecniche di restauro utilizzate;<br />
le modalità di intervento e l’integrazione delle competenze<br />
specialistiche sviluppate; le questioni legate alla definizione<br />
di adeguati programmi di studio e documentazione finalizzati alla<br />
protezione, al recupero e alla valorizzazione del patrimonio<br />
architettonico, anche in relazione al vigente apparato normativo<br />
e ai diversi strumenti di pianificazione esistenti.<br />
<strong>Il</strong> convegno «Architetti e architetture italiane in Argentina»<br />
dedicato all’architettura argentina novecentesca mette in discussione<br />
le più recenti ricerche promosse dal Cuia (Consorzio<br />
interUniversitario Italiano per l’Argentina) dedicate alla conoscenza<br />
dell’urbanistica e dell’architettura argentina di origine<br />
italiana.<br />
Vengono indagati gli aspetti urbanistici e architettonici, di tecnica<br />
ed estetica del costruito, i rapporti culturali ed economici<br />
che hanno definito lo stretto rapporto tra Italia e Argentina, tra<br />
XIX e XX secolo, e caratterizzato il processo di emigrazione culturale<br />
italiana in Sud America.<br />
In particolare sono presentati i risultati intermedi della ricerca<br />
«Applicazioni archeometriche per l’architettura in Argentina»<br />
dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico<br />
del primo Novecento di origine italiana e alla conoscenza<br />
e conservazione dei relativi materiali da costruzione. La ricerca,<br />
coordinata dal Dipartimento di Architettura di Ferrara,<br />
raccoglie dati archeometrici e all’analisi di casi studio nell’area<br />
delle città di Cordoba e Buenos Aires, nell’ottica della<br />
conservazione dei materiali da costruzione e di valorizzazione<br />
del patrimonio culturale costituito dalle architetture realizzate,<br />
nei primi decenni del Novecento, da architetti o costruttori<br />
di origine italiana.<br />
Rita Fabbri, Alessandro Massarente, Luca Rocchi<br />
Università di Ferrara<br />
Vivienda Emiliani a Cordoba (Argentina), Ubaldo Emiliani; Notre-Dame du Haut, Ronchamp (Francia), Le Corbusier, 1950-1955<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro 9<br />
Arte contemporanea<br />
Crisi. Almeno facciamo i bilanci<br />
Con il blocco economico e i tagli, musei, collezionisti e artisti sentono il bisogno di capire. Facendo convegni<br />
È arrivata alla settima edizione la tavola rotonda dal titolo<br />
«Arte contemporanea: quale salvaguardia? Prevenzione,<br />
restauro, formazione: tempo di consuntivi?», organizzata<br />
dallo storico dell’arte e restauratore Giuseppe Basile,<br />
segretario generale dell’ «Associazione Amici di Cesare Brandi»,<br />
al Salone del Restauro con Acropoli, in collaborazione con<br />
Gnam, Iscr, Direzione Regionale Mibac, Ibc Emilia Romagna,<br />
Accademia di Belle Arti - Napoli, Gam di Palermo, Comune di<br />
Lampedusa e Linosa. L’appuntamento prese il via nel Salone<br />
del 2007 quando furono presentati e discussi i risultati<br />
di un’indagine conoscitiva promossa dall’Associazione<br />
sulla sensibilità ai problemi di conservazione<br />
del contemporaneo da parte di un centinaio di musei,<br />
gallerie e collezioni private, dando origine anche a una rete<br />
informale tra i soggetti a vario titolo interessati. Da quell’anno,<br />
quindi, ha preso l’avvio un ciclo di seminari sui temi<br />
della teoria e deontologia, prevenzione, new media art, rapporti<br />
fra conservazione e mercato, gestione delle collezioni e<br />
acquisizione di opere non ancora tutelate dalla legge, rapporto<br />
con gli artisti viventi, fino alla definizione a livello teorico<br />
di prime linee guida per la realizzazione delle decisioni<br />
conservative. Contenuti tradottisi negli anni in iniziative<br />
comuni per incontri di studio (Accademia di Belle Arti<br />
di Napoli; Centro di Arte Contemporanea CAOS di Terni, Archivi<br />
Turcato e Associazione Civita), per schedatura conservativa<br />
(Fondazione Burri – Palazzo Albizzini a Città di Castello),<br />
per corsi di aggiornamento sul restauro del contemporaneo<br />
per direttori, conservatori e restauratori<br />
dei Musei del Veneto (Regione Veneto, P. O. Musei, Direzione<br />
Beni Culturali), per coordinamento e supervisione di<br />
Restauro: le iniziative<br />
di Intesa Sanpaolo<br />
Nella sede particolarmente appropriata del Salone del Restauro<br />
di Ferrara viene presentata «Restituzioni», il titolo<br />
che fin dagli inizi, nel lontano 1989, ha caratterizzato le iniziative<br />
nel restauro effettuate da Intesa Sanpaolo (in quella<br />
prima edizione, naturalmente, si parlava ancora di Banca<br />
Cattolica del Veneto). Nel 1989 si trattava di esporre dieci<br />
opere restaurate con il finanziamento della Banca; nelle<br />
edizioni successive, a ritmo fondamentalmente biennale, il<br />
numero è cresciuto esponenzialmente; il totale è oggi di parecchie<br />
centinaia. <strong>Il</strong> modello è da considerare ineccepibile:<br />
le segnalazioni e richieste di finanziamento pervengono da<br />
soggetti pubblici, in primo luogo le Soprintendenze, e sono<br />
vagliate nelle loro caratteristiche tecniche da un piccolo comitato<br />
composto oggi da Andrea Massari, responsabile per<br />
i beni archeologici e storico-artistici di Intesa Sanpaolo; Silvia<br />
Foschi, dell’unità beni archeologici e storico-artistici dello<br />
stesso Istituto; e due «tecnici», Carlo Bertelli (già soprintendente<br />
a Milano e professore emerito dell’Università di<br />
Losanna) e Giorgio Bonsanti (già soprintendente dell’Opificio<br />
e professore di restauro a Torino e Firenze). Dopo i restauri,<br />
le opere vengono esposte al pubblico prima di ritornare<br />
alle sedi di provenienza. In alcuni casi, naturalmente,<br />
si tratta di opere inamovibili, come il ciclo degli affreschi<br />
trecenteschi dell’abbazia di Chiaravalle presso Milano o il<br />
Tabernacolo dei Linaiuoli del Beato Angelico del Museo di<br />
San Marco (in quest’ultimo caso, con la collaborazione di<br />
Arpai). Nata dunque in ambito veneto, l’iniziativa dei restauri<br />
e delle mostre si è poi allargata in altre regioni, sia quanto<br />
alla provenienza delle opere sia quanto alle sedi espositive.<br />
Nel <strong>2013</strong> la mostra avrà luogo a Napoli, nelle due sedi<br />
di Capodimonte e di Palazzo Zevallos Stigliano, in via Toledo,<br />
realtà museale della Banca, che nella sua collezione<br />
permanente vi espone il dipinto di Caravaggio (il Martirio di<br />
Sant’Orsola) di sua proprietà. La mostra di Napoli si inaugura<br />
il 22 marzo; due giorni prima, al Salone di Ferrara, i<br />
membri del comitato di selezione illustrano le opere esposte<br />
in questa sedicesima edizione di «Restituzioni», nei criteri<br />
generali seguiti e in alcune delle specificità particolarmente<br />
significative.<br />
Sopra, interno del Blocco 21 del Memoriale italiano ad Auschwitz,<br />
su cui si indugia ancora a intervenire; a destra, la «Torre del Tempo»<br />
di Emilio Tadini, restaurata, ricomposta e ricollocata dopo anni di<br />
abbandono il 6 gennaio<br />
interventi di restauro (Comune e Accademia di Belle Arti,<br />
Palermo), in particolare sulla «Torre del Tempo» di Emilio<br />
Tadini, di cui verrà presentato durante la Tavola rotonda<br />
il volume sul recente restauro (curato dall’Accademia<br />
di Belle Arti di Palermo con il coordinamento<br />
dello stesso Basile; dopo anni di oblio, la torre è stata<br />
ricollocata, dal 6 gennaio scorso, nei nuovi giardini di<br />
Zac, Zona Arti Contemporanee, ai Cantieri Culturali alla<br />
Zisa di Palermo). Attraverso queste esperienze l’Associazione<br />
si è proposta anche di gettare le basi di una «scuola» del<br />
restauro del contemporaneo in Italia. Salvo scontrarsi, già dall’anno<br />
scorso, su tutti i fronti con questa significativa contrazione<br />
di finanziamenti. E intanto «cadono a pezzi o nel dimenticatoio<br />
manufatti non solo artisticamente ma spesso anche socialmente<br />
importanti, anzi vitali per un vivere civile degno del nome», denuncia<br />
ancora una volta il professore. Così, rispetto a un anno fa,<br />
non è possibile nemmeno dare buone notizie sui tre casi (tra<br />
i tanti) di opere bisognose d’intervento allora già segnalati: il<br />
«Monumento ai Caduti» di Umberto Mastroianni a Frosinone;<br />
la «Porta d’Europa» di Mimmo Paladino a Lampedusa;<br />
il «Memoriale italiano» del Blocco 21 ad Au-<br />
I premi al Salone di Ferrara<br />
Mercoledì 20 marzo Palazzo Tassino (Ferrara) ospita a partire<br />
dalle 17.30 la premiazione della terza edizione del premio «Domus<br />
restauro e conservazione», promosso da Fassa Bortolo in<br />
collaborazione con la Facoltà di Architettura di Ferrara. Ripreso<br />
il 21 durante il convegno «<strong>Il</strong> progetto di restauro consapevole»<br />
(dalle 11 alle 13 in Sala Diamanti), è mirato a diffondere<br />
restauri esempio per l’approccio e l’applicazione dei principi<br />
conservativi, anche quest’anno è valutato da una giuria presieduta<br />
da Giovanni Carbonara, con Gisella Capponi, Ascensiòn<br />
Hernández Martíne, Riccardo Dalla Negra e Marcello Balzani.<br />
Fra le opere realizzate, accanto a quattro menzioni (a Ermentini<br />
architetti, Patrimonio Copparo srl, Patronato de Cultura Machupicchu<br />
e Architects Atelier Ryo Abe), due sono state le medaglie<br />
d’Oro: Tadao Ando, Equilibri srl con Dottor Group per la<br />
trasformazione di Punta della Dogana a Venezia e Andrea Bruno<br />
con Restavratorebi & Co. per la cattedrale di Bagrati (vedi<br />
articolo a pag. 15). E tre quelle d’argento, a Cannatá & Fernandes<br />
Arquitectos con Edivisa per il restauro e la riabilitazione della<br />
pousada di Picote, Picote (Mirando do Douro, Portogallo), a<br />
Mauro Severi con Tecton per la Cattedrale di Reggio Emilia e Jabornegg&Pálffy<br />
con Claudia Riff-Podgorschek per l’Altenburg<br />
Abbey Museum (Altenburg, Germania). Fra le tesi di laurea, una<br />
medaglia d’oro (Archeologia industriale in Abruzzo. La conservazione<br />
integrata dell’ex zuccherificio di Avezzano di Alessandra<br />
Susi e Sara Salciccia dell’Università degli Studi di Chieti-Pe-<br />
schwitz (Studio Bbpr con Primo Levi, Pupino Samonà, Luigi<br />
Nono, Nelo Risi). Nonostante le difficoltà si cercherà di proseguire<br />
con l’attività di ricognizione, in particolare sullo «stato<br />
della formazione del restauratore, o, più precisamente, dell’équipe<br />
di restauro, tenuto conto che la tradizionale “separatezza” delle professionalità<br />
coinvolte in quell’attività risulta sempre più inadeguata<br />
proprio alla luce delle più recenti forme di espressione».<br />
Durante l’incontro, inoltre, verranno ricordate le numerose<br />
le iniziative didattiche e formative condotte negli ultimi dieci<br />
anni dall’Università, Accademie, Istituti e fondazioni private,<br />
Enti locali, oltre che dagli Istituti d’eccellenza del Mi-<br />
BAC, con in testa l’Iscr, presso cui è attivato da un decennio<br />
un «Laboratorio di restauro dei materiali dell’arte contemporanea»,<br />
con relativa area formativa.<br />
Silvia Mazza<br />
scara), e 6 d’argento: Martina Bianchi ed Elisa Albertini dell’Università<br />
di Parma con «Monte Castello: recupero e valorizzazione<br />
della torre di guardia e degli scavi archeologici»; Chiara<br />
Brutti de La Sapienza di Roma con «<strong>Il</strong> sito archeologico dell’Emporium<br />
a Testaccio: una proposta di restauro e di reintegrazione<br />
dell’immagine»; Carmen Graziosi della Federico II di<br />
Napoli («Borgo del vino. <strong>Il</strong> restauro della masseria Lo Parco a<br />
Frigento»); Elisa Siffredi e Arianna Moncagatto (Università di<br />
Genova, «Restauro e riuso del convento degli Agostiniani a Pieve<br />
di Teco»); e due neodottori dell’Università di Palermo, Alessia<br />
Buda con «Palermo: il complesso di Maredolce, tra conservazione<br />
e valorizzazione» e Salvatore Tito Vaccaro con il progetto<br />
di restauro della Chiesa SS. Salvatore di Naro. La mostra<br />
è allestita nel Padiglione 3 e i premiati sono presenti in entrambe<br />
le occasioni.<br />
Sabato 23 marzo vede invece la premiazione dell’ottava edizione<br />
del premio «Iqu - Innovazione e qualità urbana», che, promosso<br />
dal gruppo Maggioli con il coordinamento scientifico del<br />
Diaprem/TekneHub, Dipartimento di Architettura, Tecnopolo<br />
Università di Ferrara, è strutturato nelle due aree tematiche Architettura<br />
e città e Rigenerazione e recupero urbano, a loro volta<br />
suddivise in due sotto-aree (Opere già realizzate e Nuovi utilizzi<br />
e progettazioni) e affronta la trasformazione delle città e<br />
dello spazio pubblico in termini di innovazione, qualità e urbanità<br />
(in quanto luogo immagine di modernità e sviluppo).<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© SAMARITANI<br />
10 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />
Chi sono i proprietari dei complessi architettonici, provincia per provincia<br />
Provincia di Ferrara<br />
Provincia di Bologna<br />
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />
Emilia-Romagna: la soprintendente Di Francesco<br />
Come ci siamo mossi nella gestione post sismica:<br />
beh, forse è un esempio da seguire<br />
La vera novità è stata l’istituzione delle Unità di crisi a livello nazionale e regionale<br />
SEGUE DA PAG. 5<br />
pinti, statue e altri materiali lesionati nelle chiese dei<br />
centri colpiti.<br />
Siamo partiti nello scorso settembre e da poche settimane siamo<br />
ripartiti con altri quattro mesi di attività, con fondi questa<br />
volta della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Trovo<br />
Sassuolo un punto importante: per la prima volta abbiamo<br />
schedato e riunito oltre mille opere d’arte provenienti da<br />
curie, comuni e altri luoghi dei territori colpiti dalle scosse.<br />
In occasione di altri terremoti da questo punto di vista si è<br />
creata molta confusione e molti beni sono andati addirittura<br />
“smarriti”. Un altro progetto importante in corso è il Data Base<br />
con l’archivio cartografico georeferenziato dei beni del territorio<br />
affidato ai colleghi <strong>Il</strong>aria Di Cocco e Antonino Libro.<br />
Nei capoluoghi che fortunatamente sono stati meno colpiti<br />
dalle scosse ci sono edifici più fragili di altri?<br />
A Modena è delicato il Palazzo dell’Archivio di Stato, per questo<br />
abbiamo pensato di spostare una parte dei chilometri di<br />
documenti presenti in un deposito di Vignola (Modena) per<br />
poter meglio lavorare al restauro del’edificio, già partito. La<br />
Ghirlandina, il simbolo di Modena, è invece in una buona situazione<br />
essendo realizzato in un’ottima muratura: non è un<br />
campanile qualunque.<br />
I campanili, forse il punto più debole con i capannoni<br />
caduti durante il terremoto.<br />
Sì, ma alla fine abbiamo dovuto abbattere solo quello della<br />
chiesa di Buonacompra (Ferrara) che era in uno stato davvero<br />
spaventoso mentre per il resto abbiamo abbattuto pochissimo<br />
a differenza di quanto accaduto altrove. È stata dura all’inizio<br />
fare capire ai sindaci che dovevano occuparsi loro dei<br />
campanili attraverso progetti di messa in sicurezza, mentre<br />
da parte nostra abbiamo valutato tutto con esperti quali Carlo<br />
Blasi, Claudio Modena e Angelo di Tommaso.<br />
Ripercorra il suo lavoro dal 20 maggio.<br />
All’alba di quel giorno, dopo la scossa delle 4.04 tra il 19 e il<br />
20 maggio, ho conosciuto i sindaci dell’Alto Ferrarese e il vescovo<br />
Cavina della diocesi di Carpi (Mo), la più colpita come<br />
numero di beni. I primi giorni sono stati terrificanti: il 22<br />
maggio ho riunito i soprintendenti che per loro conto avevano<br />
già fatto sopralluoghi e ho istituito l’Unità di crisi. I funzionari,<br />
davvero encomiabili, andavano in giro con i vigili del<br />
fuoco e decidevano le prime puntellature alle murature. Abbiamo<br />
subito impegnato 500mila euro che poi il Mibac ha individuato<br />
nei suoi bilanci: questo perché non essendo entra-<br />
Ecclesiastica<br />
Privati SFL<br />
Pubblica<br />
Privati<br />
Mista<br />
Non specificato<br />
Ecclesiastica<br />
Privati SFL<br />
Pubblica<br />
Privati<br />
Mista<br />
Non specificato<br />
ti nella Protezione civile abbiamo dovuto in parte fare da soli.<br />
All’inizio la confusione è stata molta, poi le cose sono migliorate<br />
anche grazie a un’ottima schedatura delle zone colpite<br />
a suo tempo realizzata dal Mibac e dalla Cei. In questo<br />
modo è stato più agevole ritirare le opere lesionate per Sassuolo.<br />
All’Aquila, per esempio, non è andata così.<br />
Qual è l’emergenza ora?<br />
Ci sono molte chiese ancora scoperchiate e l’inverno in corso<br />
crea ovviamente problemi. Tutto dipende anche dalla legislazione<br />
del commissario per la ricostruzione Vasco Errani con<br />
cui lavoriamo bene, soprattutto per la rimozione delle macerie<br />
partita lo scorso dicembre. Per il resto lavoriamo intensamente<br />
alla chiusura dell’inventario del danno, che per quanto<br />
riguarda le 515 chiese lesionate è pari a 400 milioni di euro,<br />
mentre in totale i beni immobili danneggiati sono circa 2.000.<br />
Secondo quale legislazione operate?<br />
Oltre al Codice dei beni culturali e alle ordinanze del Com-<br />
Provincia di Modena<br />
Provincia di Reggio Emilia<br />
Le stime dell’intera regione<br />
Provincia di Modena: i tecnici del Ministero al lavoro a San Felice sul Panaro; la Torre dell’Orologio di Finale Emilia prima e dopo il crollo, simbolo del terremoto emiliano; San Possidonio<br />
Ecclesiastica<br />
Privati SFL<br />
Pubblica<br />
Privati<br />
Mista<br />
Non specificato<br />
Ecclesiastica<br />
Privati SFL<br />
Pubblica<br />
Privati<br />
Mista<br />
Non specificato<br />
Chiese segnalate 650<br />
Chiese valutate 550<br />
Chiese senza danni 18<br />
Chiese con improbabile danno (o extra area sisma) 41<br />
Stima delle opere di ripristino strutturale 206.472.200<br />
Stima delle opere di finitura, impiantistiche e di miglioramento 113.119.800<br />
Stima delle opere di pronto intervento 9.095.000,00<br />
Stima complessiva 328.686.000<br />
(al netto di IVA, compensi professionali e altri oneri eventuali)<br />
missario regionale la norma più importante è la 122/2012 (alias<br />
decreto legge 74), oltre alla 16/2012 regionale che ha dato il<br />
via alla ricostruzione fornendo indicazioni per i centri storici<br />
e beni culturali. <strong>Il</strong> commissario, inoltre, ogni anno redige<br />
un piano di interventi condiviso con tutti noi per l’ordine delle<br />
priorità.<br />
Intervista di Stefano Luppi<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />
© SAMARITANI
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro 11<br />
A Sassuolo un «pronto<br />
soccorso» dell’arte<br />
Sassuolo (Modena). Proseguono i lavori di monitoraggio e<br />
messa in sicurezza delle 1.287 opere d’arte mobili salvate<br />
da chiese e palazzi distrutti o pericolanti a causa delle scosse<br />
sismiche che il 20 e 29 maggio hanno sconvolto l’Emilia<br />
e parti di Veneto e Lombardia. Quadri, sculture, arredi sacri,<br />
paliotti in scagliola sono conservati sin dalle prime settimane<br />
dopo il terremoto al piano terra del Palazzo Ducale<br />
di Sassuolo: l’ex reggia estense divenuta una sorta di «pronto<br />
soccorso» dell’arte. Qui, sino a maggio con finanziamenti<br />
del Mibac e successivamente della Fondazione Cassa di<br />
Risparmio di Modena, è al lavoro da settembre un pool di<br />
restauratori dell’Opificio delle pietre dure di Firenze e dell’Istituto<br />
superiore per la conservazione e il restauro di Roma,<br />
insieme a numerose allieve ed ex allieve delle scuole interne<br />
di formazione.<br />
I grandi saloni del piano terra di Palazzo Ducale sono quindi<br />
ora suddivisi tra scaffali per la conservazione di quanto<br />
prelevato e luoghi di lavoro vero e proprio: in questi ultimi<br />
spazi le giovani restauratrici, sette in tutto, sotto la guida<br />
dei responsabili dell’Opd (Marco Ciatti) e dell’Iscr (Lidia Rissotto),<br />
operano sui «malati» attraverso computer, pennelli<br />
e diversi strumenti di pulitura legati all’ampia gamma di materiali<br />
che si trovano a dover trattare.<br />
Queste opere, provenienti perlopiù dalle province di Bologna,<br />
Ferrara e Modena (le diocesi coinvolte sono Bologna,<br />
Ferrara, Carpi e Modena-Nonantola), non sono però le sole<br />
che è stato necessario togliere dai luoghi del sisma. Alcuni<br />
altri depositi per manufatti in miglior stato conservativo sono<br />
presenti presso il seminario di Carpi, il museo abbaziale<br />
di Nonantola, la chiesa di Gesù Redentore di Modena, il museo<br />
Magi ’900 a Pieve di Cento (Bo), la sede dell’azienda<br />
Art Defender di Bologna (le opere della Pinacoteca di Cento)<br />
e la chiesa della Pace a Bologna. «<strong>Il</strong> caso limite», spiega<br />
Lidia Rissotto, «riguarda una tela proveniente dall’oratorio<br />
di San Carlo a Sant’Agostino di Ferrara, colpito dalla<br />
prima forte scossa. È pressoché frammentata e distrutta,<br />
pare un brutto puzzle, ma siamo certi che se il colore è rimasto<br />
attaccato alla tela possiamo risolvere questo problema<br />
con il restauro». Una delle opere modenesi che invece<br />
diviene «simbolo» degli interventi post terremoto riguarda<br />
la «Madonna Immacolata» di Sante Peranda, proveniente<br />
dalla distrutta chiesa parrocchiale di San Possidonio (Mo),<br />
che «verrà presto a Firenze e sarà restaurata dall’Opificio»,<br />
spiega Marco Ciatti. «Dopo la messa in sicurezza, la schedatura<br />
e la documentazione fotografica», spiega il soprintendente<br />
ai Beni artistici di Modena e Reggio Emilia Stefano<br />
Casciu (anche responsabile del centro sassolese), «tutta<br />
la documentazione finirà nel sistema di informazione per<br />
la catalogazione dei restauri e ogni opera sarà dotata di una<br />
sorta di codice a barre per l’identificazione precisa». Un<br />
particolare non banale, tenuto conto che il direttore regionale<br />
del ministero Carla Di Francesco ricorda come a L’Aquila<br />
alcune opere si siano «perdute» durante i trasferimenti<br />
per metterle. «In questa occasione», assicurano invece i<br />
vertici dei Carabinieri Tutela patrimonio culturale che hanno<br />
operato sin dal primo giorno, «le opere scomparse o rubate<br />
sono pari a zero».<br />
Ma i responsabili dell’Unità di crisi, diretta dalla stessa Di<br />
Francesco, si stanno anche occupando di altri aspetti. A Nicoletta<br />
Giordani è stato affidato il monitoraggio delle macerie,<br />
ancora purtroppo in parte in loco, di tante chiese e palazzi<br />
che nei paesi epicentro potrebbero contenere altri frammenti<br />
di opere d’arte. E poi ci sono gli immobili: i primi mesi,<br />
grazie a Protezione Civile, Vigili del Fuoco e personale anche<br />
volontario, sono serviti a puntellare centinaia di edifici<br />
antichi ora in attesa dei restauri. Delle 515 chiese maggiormente<br />
lesionate, la Di Francesco ha assicurato che entro fine<br />
anno ne saranno rimesse in funzione una sessantina.<br />
Gli interventi sulle opere d’arte hanno anche permesso di<br />
rinsaldare una collaborazione tra pubblico ed enti religiosi,<br />
visto che il personale per analizzare le opere e gli edifici utilizza<br />
sia la schedatura del Mibac che quella della Cei. A rappresentare<br />
le curie emiliane è don Mirko Corsini dell’arcidiocesi<br />
di Bologna: «C’è stata collaborazione tra i vari enti,<br />
i vescovi e gli uffici coinvolti: non vorrei si dimenticasse<br />
che le opere artistiche delle chiese sono, per chi crede, anche<br />
oggetti di culto oltre che artistici. È commovente vederli<br />
qui nel centro di Palazzo Ducale».<br />
Stefano Luppi<br />
<strong>Il</strong> punto di vista dei lombardi<br />
Non si può pretendere che il<br />
patrimonio storico sia antisismico<br />
Sono le chiese le vittime maggiori, ad oggi ancora chiuse e in cerca di fondi<br />
LOMBARDIA: CATERINA BON VALSASSINA<br />
Caterina Bon Valsassina, Direttore<br />
regionale e Andrea Alberti, Soprintendente<br />
per i Beni Architettonici e<br />
Paesaggistici di Brescia, Mantova e<br />
Cremona raccontano i danni del terremoto<br />
nel territorio lombardo, quanto si è fatto con i privati e quanto<br />
si farà con i fondi appena stanziati dal Mibac<br />
I beni culturali danneggiati dal terremoto in Lombardia sono<br />
420, tutti nel Mantovano, e 22 solo a Sabbioneta, con danni<br />
per un totale di 254 milioni di euro. «Per nostra fortuna la<br />
situazione in Lombardia è meno grave di quella dell’Emilia Romagna,<br />
sia per il numero inferiore di beni danneggiati che per la loro<br />
concentrazione in un territorio limitato. Ovviamente i danni più gravi<br />
si sono avuti sul confine con la Romagna», ci dice il direttore<br />
Caterina Bon Valsassina. La vera novità di questo terremoto<br />
è stata l’istituzione delle Unità di Crisi a livello<br />
nazionale e regionale, che hanno funzionato in tempi<br />
rapidi: «A Mantova, oltre al Palazzo Ducale, esso stesso una piccola<br />
città, l’elemento più preoccupante era il campanile della chiesa palatina<br />
di Santa Barbara, che aveva subito una forte torsione. In 20<br />
giorni è stato salvato, grazie all’intervento congiunto della Soprintendenza<br />
ai monumenti (diretta da Andrea Alberti) e dei Vigili del<br />
Fuoco: un’altra scossa lo avrebbe infatti potuto far crollare sul Palazzo<br />
Ducale. <strong>Il</strong> problema è che il solo Palazzo Ducale richiederebbe 800<br />
mila euro l’anno per la manutenzione, ma dieci anni di tagli hanno<br />
comportato una scarsa manutenzione: i danni del terremoto sono sta-<br />
Con la guida della neosoprintendente Bsae di Mantova, Brescia<br />
e Cremona Giovanna Paolozzi Strozzi, insediatasi con un vero<br />
battesimo del fuoco nei giorni stessi del terremoto, ci inoltriamo<br />
in Palazzo Ducale, che più di Palazzo Te per il quale all’inizio<br />
si era molto temuto, è risultato essere il «grande malato»<br />
della città. Tanto che si è dovuta chiudere al pubblico la celeberrima<br />
Camera degli Sposi di Mantegna. <strong>Il</strong> Corridoio di Santa<br />
Barbara il cui soffitto ha ceduto in più punti, si percorre sotto<br />
una struttura di protezione (ma è ovviamente chiuso al pubblico).<br />
Salendo per la rampa elicoidale, si entra nel Castello (dove<br />
è la «Camera degli Sposi»), che ha molto sofferto, come prova<br />
un muro portante che, sottoposto dal sisma a una potente<br />
torsione, è solcato da crepe impressionanti, sebbene già nel Cinquecento,<br />
come ci spiega la soprintendente, «sempre dopo un<br />
terremoto, il Castello fosse stato rinforzato con contrafforti».<br />
C’è però una buona notizia: «i fondi del Ministero sono già arrivati,<br />
altri sono stati stanziati, consentendoci di iniziare a mettere<br />
in sicurezza questa zona del Castello. Contiamo di renderla<br />
fruibile entro il prossimo Natale: occorrerà infatti circa un anno<br />
per realizzare gli interventi di consolidamento strutturale.<br />
Più modesto per fortuna l’intervento sugli affreschi della Camera<br />
degli Sposi, dove si sono manifestate solo decoesioni fra l’intonaco<br />
e l’intonachino. C’è stato un unico, piccolo distacco, tra<br />
l’altro in un intonaco di restauro: nulla dell’originale è andato<br />
perduto e qui, grazie ai fondi del terremoto, si sta concludendo<br />
il cantiere per questi soli interventi. <strong>Il</strong> restauro degli anni Novanta<br />
dell’Icr sulla pellicola pittorica è infatti tuttora perfetto».<br />
I fondi del Mibac ammontano a circa 1,5 milioni di euro, sufficienti<br />
per il risanamento di queste aree danneggiate. «Naturalmente»,<br />
continua, «speriamo di attivare anche canali con i privati,<br />
che del resto sono già intervenuti in alcuni punti, non solo<br />
dando un forte segnale simbolico ma consentendoci di tenere<br />
aperta una parte importante del percorso di visita».<br />
Danni seri ha subito anche la cinquecentesca Corte Nuova, con<br />
i saloni affrescati da Giulio Romano e da Lorenzo Costa il Giovane,<br />
dove si sono riaperte antiche crepe.<br />
Salvi invece i busti classici, in gran parte di scavo, usualmente<br />
esposti su alti piedestalli nella Galleria della mostra progettata<br />
ti quindi aggravati da una struttura resa fragile dagli interventi insufficienti.<br />
Attualmente, grazie ai 638 mila euro del Lotto subito messi<br />
a diposizione dal ministro Ornaghi, abbiamo completato al 50 per<br />
cento la schedatura dei danni e grazie anche alla convenzione con lo<br />
Iuav di Venezia, almeno i punti più fragili sono stati messi in sicurezza».<br />
L’altro edificio di proprietà dello Stato (come Palazzo Ducale,<br />
mentre Santa Barbara è della Curia) più a rischio a Mantova<br />
era l’Archivio di Stato. «Sul territorio invece sono state le chiese<br />
a subire i danni più gravi», conclude il Direttore Regionale.<br />
Anche per il soprintendente Andrea Alberti nel Mantovano,<br />
i danni peggiori si sono verificati negli edifici ecclesiastici<br />
dei paesi al confine con l’Emilia: «zone in passato<br />
non floride, dove le chiese venivano spesso erette con materiali<br />
poveri. Ora sono tutte chiuse perché, comprensibilmente, si è data la<br />
precedenza alle residenze e alla attività produttive. Confido però che<br />
si troveranno al più presto i finanziamenti necessari per questo nostro<br />
patrimonio».«<strong>Il</strong> vero problema», spiega, «è intendersi su cosa significhi<br />
“mettere in sicurezza” edifici come questi, che non potranno<br />
mai essere “antisismici”: ciò che invece si può, e si deve fare, è la ricognizione<br />
delle debolezze perché è evidente che i danni si sono verificati<br />
laddove preesistevano delle fragilità. Del resto, come recita l’art.<br />
29 del Codice, la conservazione si basa sullo studio, la prevenzione e<br />
la manutenzione. E solo in ultima istanza sul restauro». Per Palazzo<br />
Ducale si dice «preoccupato, più che per certe crepe vistose, in<br />
parte dovute a cedimenti di fondazione e aggravate dal movimento<br />
orizzontale del sisma, per i “sintomi nascosti”. <strong>Il</strong> primo passo da fare<br />
con lo Iuav», aggiunge, «sarà la ricognizione dei 10mila metri quadri<br />
delle coperture, di cui andranno verificate scrupolosamente tutte<br />
le capriate e le travi lignee». Ada Masoero<br />
<strong>Il</strong> restauro in corso nel Palazzo Ducale di Mantova<br />
La Galleria della mostra in Palazzo Ducale a Mantova con i busti<br />
classici a terra per limitare i danni del terremoto dello scorso maggio<br />
da Giulio Romano ma rinnovata da A.M. Viani. Dopo la prima<br />
grande scossa del 20 maggio la soprintendente li ha voluti far<br />
appoggiare a terra: un’intuizione felice, perché le scosse del 29<br />
maggio, qui anche più violente della prima (è stato allora che è<br />
caduta la lanterna della cupola di Santa Barbara, sfondando<br />
due piani di un corridoio sottostante e sfiorando gli uffici della<br />
Soprintendenza, in Palazzo Ducale), li avrebbero potuti sbriciolare.<br />
«Ora provvederemo ad aggrapparli alle basi. Inoltre ho in<br />
progetto di riunire la collezione di scultura antica di Vespasiano<br />
Gonzaga, che era famosa nel mondo e che è ora dispersa nel<br />
palazzo, e di allestirla nelle sale giuliesche della «Rustica», finora<br />
vietate al pubblico, che intendo riaprire: la Fondazione<br />
Atlante, i Rotary di Mantova, del Mantovano e di Milano, Cariverona<br />
e altri ci hanno infatti permesso di restaurarne i soffitti.».<br />
È invece aperto l’intero percorso nella Corte Vecchia, dove<br />
la Sala dello Zodiaco è stata restaurata grazie alla società<br />
dell’Autostrada del Brennero, e la Sala dei Papi, grazie alla Fondazione<br />
Bam. L’intero progetto di consolidamento strutturale è<br />
affidato alla Soprintendenza Bap di Brescia, Cremona e Mantova,<br />
affiancata dallo Iuav di Venezia. A.M.<br />
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12 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />
Visto dall’Abruzzo quattro anni dopo<br />
Eppure L’Aquila potrebbe essere ancora un modello<br />
Soltanto dal 21 dicembre 2012 la delibera Cipe consente di finanziare e di avviare finalmente per il <strong>2013</strong><br />
il restauro di oltre venti edifici<br />
ABRUZZO: FABRIZIO MAGANI<br />
Fabrizio Magani, Direttore Regionale per i Beni<br />
Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo racconta la<br />
fine della gestione commissariale, i cantieri<br />
in corso e quelli che partiranno nel prossimo<br />
anno<br />
Ripercorra il suo lavoro dal suo insediamento.<br />
Rischia di essere banale ricordare che in due anni si conoscono<br />
le persone che fanno le istituzioni. Però le regole sociali<br />
che condizionano il ruolo della Direzione Regionale credo debbano<br />
mantenere sempre fluido il contatto con il «carattere»<br />
del territorio, con la prospettiva dei saperi e dei bisogni che<br />
rendono sempre speciali i luoghi in cui si opera. È come se si<br />
andasse a toccare il dentro e il fuori della vita delle istituzioni<br />
pubbliche e private, e credo che nulla si comprenderebbe<br />
se non mantenendo una presenza effettiva e garantendo<br />
un’azione quotidiana. Potrei parlare di parecchi incontri interessanti<br />
col mondo della cultura, ma anche dell’imprenditoria:<br />
figure che hanno raggiunto livelli di straordinaria eccellenza<br />
fondata sull’intelligenza e la creatività. <strong>Il</strong> legame più bello<br />
con il territorio mi pare si possa misurare con gli accordi<br />
intrapresi nell’intento di favorire le iniziative della tutela e<br />
della valorizzazione del patrimonio culturale regionale; in particolare<br />
l’intesa raggiunta con la Regione Abruzzo e le fondazioni<br />
bancarie, un protocollo firmato dal Ministro Ornaghi in<br />
sé molto promettente per concepire iniziative concrete, come<br />
del resto si sta già verificando a Teramo e a L’Aquila. Com’è<br />
noto il capoluogo presenta le necessità diffuse prodotte dal sisma<br />
del 2009. <strong>Il</strong> patrimonio culturale della città e del cosiddetto<br />
«cratere» è oggi affidato al nostro Ministero, con un fitto<br />
programma d’interventi dedicati alle più importanti architetture:<br />
in testa sta il recupero integrale del Forte Spagnolo, bene<br />
in consegna alla nostra amministrazione e sede storica del<br />
Museo Nazionale di cui siamo orfani, ma credo che il cantiere<br />
in corso all’Ex Mattatoio per ospitarne la parte più rappresentativa<br />
potrà innescare un’interessante riflessione sulla Museografia<br />
applicata a una nuova geografia delle realtà espositive.<br />
Tutto questo è accaduto negli ultimi mesi, con la fine<br />
della gestione commissariale, il che ha reso necessaria la riorganizzazione<br />
dell’Ufficio per via della moltiplicazione dell’attività<br />
legata ai cantieri di restauro. <strong>Il</strong> principio della semplificazione<br />
delle procedure ha reso riconoscibile, credo, la nostra<br />
attività. Da un lato l’urgenza di assecondare le previsioni ispirate<br />
all’accelerazione ha consentito di riflettere e di sciogliere<br />
parecchi nodi tecnico-amministrativi che non avevano avuto<br />
soluzioni pienamente condivise, dall’altro il metodo della<br />
concertazione ha permesso di incrementare l’attività della<br />
I cantieri aperti o da aprire (sopra i 5 milioni)<br />
conservazione del patrimonio culturale. <strong>Il</strong> Comune di L’Aquila,<br />
ad esempio, ci ha messo nelle mani il restauro del Teatro<br />
Comunale, dell’intera cinta muraria, del Museo Signorini-Corsi,<br />
della «chiesa-teatro» di San Filippo Neri, forse il più insigne<br />
esempio del barocco locale, e la Soprintendenza per i beni architettonici<br />
è protagonista nel progetto di Collemaggio, monumento<br />
assolutamente centrale per la complessità delle scelte<br />
del restauro, i cui risultati, ritengo, diverranno fondamentali<br />
per la storia della conservazione architettonica . La difficoltà<br />
di ridefinire le regole del passaggio dalla gestione commissariale<br />
a quella ordinaria non ha mancato, mi sembra, di<br />
rendere credibile ed efficace l’azione del Ministero per i beni<br />
e le attività culturali: questo è il risultato più gratificante. A<br />
bocce ferme si potrà mettere a fuoco un pensiero che sta circolando,<br />
ovvero che il processo di ricostruzione di L’Aquila, e<br />
le scelte concrete che coinvolgono e responsabilizzano gli attori<br />
del sistema, dia attuazione anche a un modello di crescita<br />
culturale.<br />
Quali cantieri partiranno nel <strong>2013</strong>? Quali (se ci sono) ancora<br />
le emergenze?<br />
Immagino che Lei voglia alludere al centro storico aquilano,<br />
la cui straordinaria importanza è accertata dalle molte dichiarazioni<br />
d’interesse culturale e dai numerosi edifici pubblici<br />
che sono stati sottoposti a verifica. Sono certo che la visione<br />
della città moderna, e della sua crescita post sismica, possa individuare<br />
nel nucleo storico il valore del suo futuro. Per questo<br />
abbiamo siglato un’intesa che permetterà di assegnare un<br />
contributo economico aggiuntivo anche al recupero di quegli<br />
Gli interventi nel <strong>2013</strong><br />
edifici storici non considerati d’interesse culturale. Risultato<br />
fortunato, ritengo, che consentirà una tutela aggiuntiva del<br />
principale aggregato storico. Su queste basi abbiamo ritenuto<br />
di dare un contributo progettuale al restauro proponendo, oltre<br />
agli interventi che ho già riassunto, un programma novennale.<br />
La delibera Cipe del 21 dicembre 2012 consente di finanziare<br />
e di avviare il restauro di oltre venti edifici nell’intera<br />
area colpita dal sisma nel corso di quest’anno. Questo è stato<br />
possibile grazie all’eccellente collaborazione con il Dipartimento<br />
per la Coesione Territoriale guidato dal Ministro Fabrizio<br />
Barca.<br />
Ai primi di febbraio in accordo con il Governo francese<br />
è stato pubblicato il bando d’appalto per i lavori di restauro<br />
della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, l’edificio<br />
sacro diventato simbolo del terremoto dell’Aquila.<br />
Che bilancio da delle adozioni?<br />
È così. La chiesa di Santa Maria del Suffragio, anche per il suo<br />
valore simbolico legato alla storia dei terremoti aquilani (edificata<br />
l’indomani del sisma del 1703), è il fulcro delle cosiddette<br />
adozioni internazionali associate al patrimonio culturale<br />
del capoluogo. Negli ultimi mesi sono stati perfezionati e chiusi<br />
tutti i protocolli d’intesa che fanno capo a donazioni degli<br />
stati esteri: la chiesa di Santa Maria del Suffragio si basa sulla<br />
cooperazione Italo-Francese; è in corso il restauro della Chiesa<br />
di San Giuseppe, grazie al contributo del Kazakistan, e sono<br />
in fase di appalto i progetti di Palazzo Ardinghelli e della<br />
Chiesa di San Gregorio, con la donazione russa, e della parrocchiale<br />
di Onna, che fa capo alla Germania. Ma non vorrei dimenticare<br />
la Regione Liguria che partecipa al restauro del Santuario<br />
della Madonna di Roio, la raccolta di contributi del gruppo<br />
Sugarmusic destinati al completamento della «chiesa-teatro»<br />
di San Filippo Neri, e i molti donatori meno ricordati, forse<br />
poco appariscenti ma non meno encomiabili per la costante<br />
partecipazione al processo di ricostruzione. Posso dire di<br />
aver dato precedenza, in questi mesi, al percorso tecnico-amministrativo<br />
legato a questi progetti; ho la sensazione che riservare<br />
massima attenzione alle regole e alle decisioni degli<br />
stati esteri che hanno voluto dare un contributo concreto al<br />
recupero del patrimonio culturale possa tenere in vita un tale<br />
percorso privilegiato, così da poter attrarre altre possibili<br />
N. interventi Finanziamenti Media finanziamento<br />
Cantieri e lotti aperti 12 € 18.258.488,51 € 1.521.540,71<br />
Cantieri in ultimazione 2 € 3.800.000,00 € 1.900.000,00<br />
Cantieri e lotti da avviare 24 € 100.259.616,40 € 4.177.484,02<br />
Totale finanziamenti 38 € 122.318.104,91<br />
Comune Località Denominazione bene Indirizzo Fondi Finanziamento Cantieri<br />
L’Aquila Capoluogo San Pietro a Coppito Piazza san Pietro Fondi Cipe <strong>2013</strong> 5.000.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila Capoluogo Ex-mattatoio Piazza san Vito alla Rivera Progetto Mumex (Mibac-Dps-Invitalia) 5.000.000,00 Cantiere aperto<br />
L’Aquila Capoluogo S. Agostino/teatro Piazza della Repubblica angolo via Sant’Agostino Fondi Cipe <strong>2013</strong> 6.000.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila Capoluogo S. Marco Piazza san Marco angolo via dei Neri Fondi Cipe <strong>2013</strong> 6.000.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila Capoluogo Santa Maria del Suffragio Piazza Duomo 42 Governo francese-d.c.d. 24/2010 poi d.c.d. 71/2011 6.500.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila Capoluogo S. Maria Paganica Piazza Santa Maria Paganica angolo via Paganica 31b Fondi Cipe <strong>2013</strong> 7.000.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila Capoluogo Mura urbiche Fondi Cipe <strong>2013</strong>-comune di L’Aquila 9.900.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila Capoluogo Teatro comunale - I lotto sala rossa Piazza del teatro 12 Fondi Cipe <strong>2013</strong>-comune di L’Aquila 10.000.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila Capoluogo SS. Giorgio e Massimo Piazza Duomo 33 Fondi Cipe <strong>2013</strong> 10.000.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila Capoluogo Forte spagnolo Viale Benedetto Croce Fondi Cipe <strong>2013</strong> 14.000.000,00 Cantiere da avviare *<br />
* Già avviato il cantiere del I lotto (4.650.000 euro)<br />
Gli interventi per donazioni o adozioni straniere<br />
Dettaglio cantieri e lotti da avviare<br />
100.000.000<br />
50.000.000<br />
0<br />
Serie 1<br />
* di cui 76.900.000,00 Fondi Cipe<br />
Progettazione Gara espletata Da avviare*<br />
2.494.000 19.775.616,42 77.989.999,98<br />
Comune Località Denominazione Indirizzo Fondi Finanziamento Cantieri<br />
L’Aquila Capoluogo Oratorio di San Giuseppe dei Minimi Via Roio 27 Donazione governo kazako 1.700.000,00 Cantiere aperto<br />
L’Aquila Capoluogo Palazzo Ardinghelli 1° lotto Piazza Santa Maria Paganica 15 Donazione governo russo 3.000.000,00 Cantiere in ultimazione<br />
L’Aquila Capoluogo Palazzo Srdinghelli 2° lotto Piazza Santa Maria Paganica 15 Donazione governo russo 4.200.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila San Gregorio San Gregorio Magno San Gregorio Governo della federazione russa 2.400.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila Capoluogo Santa Maria del Suffragio Piazza Duomo 42 Governo francese-d.c.d. 24/2010 poi d.c.d. 71/2011 6.500.000,00 Cantiere da avviare<br />
L’Aquila Onna San Pietro Apostolo Governo tedesco 3.000.000,00 Cantiere da avviare<br />
Totale finanziamenti 20.800.000,00
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro 13<br />
Ai primi di febbraio in accordo con il governo francese, che ha elergito una donazione di 6 milioni, è stato pubblicato il bando di appalto<br />
per i lavori di restauro di Santa Maria del Suffragio a L’Aquila in Piazza Duomo<br />
istituzioni rassicurate dall’efficacia della nostra azione e dalle<br />
competenze del Ministero degli Esteri.<br />
Quali restauri vedono il coinvolgimento degli Istituti<br />
storici del restauro come l’Opificio delle Pietre Dure di<br />
Firenze o l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro<br />
di Roma? Altri?<br />
Gli Istituti nazionali del restauro di Roma e Firenze hanno avuto<br />
un ruolo strategico nelle fasi dell’emergenza, ed hanno accompagnato<br />
le analisi di alcuni progetti di punta, come il programma<br />
di Santa Maria del Suffragio. Ma la rete delle competenze<br />
ministeriali, oltre alle strette relazioni con parecchie<br />
Università italiane, si è più largamente misurata per la cam-<br />
pagna al più alto livello di «Verifiche del rischio sismico» applicate<br />
al patrimonio degli edifici in capo all’Amministrazione<br />
dei Beni Culturali, o, con l’Istituto Centrale per il Restauro<br />
e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario, nella<br />
nascita di un laboratorio dedicato alla professione della conservazione<br />
della carta presso l’Archivio di Stato di L’Aquila. Anche<br />
in questo modo è possibile creare le condizioni per il rafforzamento<br />
della sensibilità conservativa rivolta all’intera casistica<br />
dei beni culturali.<br />
Operate secondo il Codice dei beni culturali o ci sono ancora<br />
in vigore ordinanze speciali?<br />
Naturalmente si, né sono previste deroghe, per quanto riguarda<br />
l’attività di stazione appaltante in capo alla Direzione Regionale,<br />
al Codice dei contratti pubblici relativi a lavori e servizi<br />
(Dlgs 12 aprile 2006, n.163). Con la conseguenza che tutto<br />
ciò sarà un serio banco di prova per testare l’organizzazione<br />
amministrativa dell’Ufficio. Ma devo dire che anche questo approfondimento<br />
ha visto il concreto sostegno nel nostro Segretario<br />
generale, nell’ottica di favorire uno stringente controllo<br />
di gestione della filiera degli appalti.<br />
Vedremo e spero di non sbagliare nell’essere fiducioso.<br />
Intervista di Cristiana Chiorino<br />
Che cosa fanno le Fondazioni<br />
<strong>Il</strong> protocollo d’intesa tra il MiBAC, la Regione Abruzzo e le quattro<br />
Fondazioni di origine bancaria abruzzesi (Tercas, Carispaq,<br />
Carichieti e PascarAbruzzo) per il coordinamento degli interventi<br />
di conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio<br />
culturale regionale è stato firmato dal ministro per i Beni<br />
e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, dal presidente della<br />
Regione, Gianni Chiodi, dal direttore regionale per i Beni Culturali<br />
e Paesaggistici dell’Abruzzo, Fabrizio Magani, e dai presidenti<br />
delle quattro Fondazioni, Roberto Marotta, (Carispaq),<br />
Nicola Mattoscio (PescarAbruzzo), Francesco Sanvitale (Carichieti)<br />
e Mario Nuzzo (Tercas) a fine novembre. L’accordo mira<br />
al miglioramento della conservazione dei beni culturali, la<br />
predisposizione di percorsi di visita ed itinerari che ne garantiscano<br />
le migliori condizioni di fruibilità, la realizzazione di<br />
strumenti innovativi di conoscenza e di educazione al patrimonio<br />
culturale. Nel quadro di questo accordo Ministero e Regione<br />
si impegnano a garantire la necessaria semplificazione e<br />
tempestività delle attività individuate, in stretta sinergia con<br />
le Fondazioni. I principali interventi programmati dalle Fondazioni<br />
sono per Teramo il recupero del Teatro romano (10 milioni<br />
di euro), per l’Aquila le Mura storiche della città (10 mln)<br />
e la chiesa di San Silvestro (7 mln). Per la provincia di Chieti<br />
sono stati annunciati due interventi: il recupero della chiesa<br />
barocca di San Francesco a Chieti e la Torre medievale di Celenza<br />
sul Trigno. C.C.<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />
Nell’agosto 2009 l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) bandisce<br />
un concorso internazionale per studi preliminari al progetto<br />
di restauro della copertura lignea della Chiesa della Natività,<br />
fondata in epoca Costantiniana e totalmente ricostruita sotto<br />
l’Impero di Giustiniano dopo l’incendio causato dalla rivolta<br />
samaritana del 529. Date le gravi condizioni di degrado fisico<br />
e strutturale dell’intera chiesa, l’Anp approfitta dell’occasione<br />
fornita dalla precarietà della copertura, che è causa anche di<br />
visibili danni a intonaci e mosaici parietali, per richiedere nello<br />
stesso bando un’estensione delle analisi a tutto l’edificio, includendo<br />
la valutazione della stabilità delle strutture murarie,<br />
del livello di degrado di intonaci, dipinti e mosaici, infissi esterni<br />
e interni, dell’efficienza dei sistemi di smaltimento delle acque<br />
piovane. Viene richiesto anche un programma di possibili<br />
interventi definiti attraverso schede tecniche, linee guida e un<br />
piano di manutenzione.<br />
I progetti presentati sono sottoposti all’esame di una commissione<br />
palestinese costituita dal responsabile dei monumenti cristiani<br />
in Palestina e dai rappresentanti delle tre comunità religiose,<br />
cattolica, armena e greco-ortodossa, alle quali è affidata<br />
la gestione della chiesa. Nel giugno 2010 il concorso è vinto<br />
dal progetto presentato dal gruppo internazionale coordina-<br />
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />
Chiesa della Natività a Betlemme: fermate la pioggia (e non solo)<br />
to da Claudio Alessandri, docente di Scienza delle costruzioni<br />
presso l’Università di Ferrara.<br />
Nel settembre 2010 viene firmato, a Betlemme, l’accordo di collaborazione<br />
fra l’Anp e il Consorzio Ferrara Richerche (Cfr), rappresentante<br />
legale del gruppo, e iniziano ufficialmente gli studi<br />
che prevedono indagini diagnostiche in situ, elaborazione e<br />
interpretazione dei dati, definizione di schede tecniche e linee<br />
guida per il progetto esecutivo secondo la Normativa italiana ed<br />
Europea. <strong>Il</strong> rapporto finale è presentato nell’aprile 2011 e approvato<br />
dall’Anp nel luglio successivo.<br />
Tutti gli interventi di conservazione e restauro proposti sono stati<br />
concordati con i partner della Scuola di Specializzazione in<br />
Beni Architettonici e del Paesaggio (Ssbap) dell’Università di<br />
Roma «La Sapienza» e definiti, fin dove possibile, in accordo<br />
con le Carte internazionali del Restauro. I componenti del gruppo<br />
di lavoro hanno operato ciascuno nell’ambito delle proprie<br />
competenze in uno stretto rapporto di collaborazione interdisciplinare<br />
che ha garantito un continuo scambio dei dati elaborati<br />
e un mutuo confronto sui risultati conseguiti. L’Università<br />
di Ferrara si è occupata dell’analisi strutturale e degli interventi<br />
di consolidamento sulle strutture lignee e murarie; il Benecon,<br />
Laboratorio sperimentale interuniversitario della Campa-<br />
nia, delle analisi diagnostiche su murature ed elementi lapidei;<br />
lo studio canadese Scds della rilevazione dei dati metrico-morfologici<br />
tramite laser scanner; la Ssbap della valutazione del degrado<br />
delle superfici decorate e dei relativi interventi conservativi;<br />
il Cnr Ivalsa (Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle<br />
Specie Arboree) di Firenze di indagini diagnostiche su strutture<br />
ed elementi lignei; il Dipartimento di Storia e Archeologia<br />
dell’Università di Siena delle indagini storico-archeologiche; lo<br />
Studio Cdg di Betlemme del supporto logistico e dell’assistenza<br />
tecnica in situ.<br />
Data l’urgenza di arrestare il degrado dovuto alle infiltrazioni di<br />
acqua piovana, l’Anp ha deciso di dare inizio ai lavori di ripristino<br />
della sola copertura lignea nella prossima primavera, sulla<br />
base delle raccomandazioni e linee guida fornite dal progetto.<br />
Tali linee guida prevedono anche direttive per l’attivazione di<br />
programmi di formazione professionale per maestranze e tecnici<br />
locali e, in generale, per operatori nell’ambito del restauro. A<br />
tal riguardo si stanno studiando le modalità per mettere in relazione<br />
il programma di formazione con il cantiere di lavoro.<br />
Nel giugno 2012 l’Unesco ha accolto la richiesta dell’Autorità<br />
Palestinese di includere la chiesa tra i siti riconosciuti come patrimonio<br />
mondiale dell’umanità. R.C.<br />
La facciata occidentale della chiesa; copertura lignea della navata centrale; tecnici della Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio (Ssbap) dell’Università di Roma «La Sapienza»<br />
al lavoro su mosaici parietali<br />
Che cosa succede alle vestigia romane e barocco in Slovenia?<br />
Nel settembre 2011, il comune di Lubiana ha ricevuto finanziamenti europei per progetto di riqualificazione<br />
delle aree archeologiche della città. Diversi lavori nel centro cittadino hanno permesso<br />
di studiare e restaurare i resti della colonia romana di Emona costruita nel 14 dC, che si estendeva<br />
su gran parte del centro di Lubiana. <strong>Il</strong> progetto comprende la redazione di un piano di conservazione,<br />
un piano di gestione delle aree, la ristrutturazione delle infrastrutture turistiche e la conservazione<br />
dei manufatti, tra cui il muro romano di Mirje, monumento nazionale, testimonianza<br />
dell’intervento di Joze Plecnik nell’ambito del piano di ricostruzione del centro della città da lui redatto<br />
nel 1929. Avviato nel dicembre 2010 dal centro Restavratorski, è stato invece completato<br />
nel settembre 2011 il restauro della Sala dei Cavalieri del castello di BreÏice, caratterizzata da affreschi<br />
mitologici e da uno scalone in legno a doppia rampa realizzati nella prima metà del Settecento.<br />
La sottostruttura in legno del soffitto della sala si stava sfaldando a causa delle variazioni<br />
di temperatura e umidità, che avevano causato<br />
gravi danni anche agli intonaci e alle pitture murali.<br />
L’intervento ha previsto l’utilizzo della scansione<br />
laser terrestre (TLS) ed è stato costantemente<br />
monitorato e registrato online con un sistema<br />
di misurazione senza fili dell’umidità relativa e<br />
temperatura IceSpy5, grazie al quale è stato progettato<br />
il sistema di ventilazione-riscaldamento<br />
che ha consentito ai restauratori di operare nel<br />
corso dell’intero anno.<br />
Maledetti vincoli. Chi tutela l’architettura contemporanea<br />
In un territorio progressivamente ridotto a esclusivo strumento di mercato, gli eccessi dei<br />
nuovi interventi, i clamorosi ritardi della cultura istituzionale e le accelerazioni mediatiche<br />
dell’architettura contemporanea evidenziano alcune carenze di fondo nella normativa di<br />
tutela in Italia e all’estero. L’opera analizza recenti episodi che hanno acceso animate<br />
discussioni e prospetta la necessità di formulare un sistema di criteri condivisi per aggiornare<br />
il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Uno studio che mette a confronto lo sviluppo delle<br />
normative di conservazione e le attuali strategie di intervento a scala internazionale in<br />
funzione di identità in continua trasformazione.<br />
Maledetti vincoli<br />
Ugo Carughi<br />
con il contributo di Massimo Visone<br />
Prefazione di Rosalia Vittorini<br />
420 pp., 12 x 19,4 cm, € 20,00<br />
ISBN 978-88-422-2196-8<br />
Gli interventi dei croati<br />
<strong>Il</strong> Croatian Conservation Institute (Hrz) conduce la conservazione e il restauro dei centri storici<br />
delle città di Vukovar e <strong>Il</strong>ok Vuãedol, nell’ambito di un progetto avviato nel 2005 dal governo croato<br />
per intervenire sui pesanti danni di guerra subiti nel 1991, e che comprende quanto edificato<br />
dal Medioevo ai giorni nostri. Ad oggi è stato indagato, e in gran parte ricostruito, il centro storico<br />
di Vukovar. A <strong>Il</strong>ok sono state ricostruite le fortificazioni medievali, il palazzo ducale fatto costruire<br />
dalla famiglia Odescalchi, la vicina chiesa francescana e il monastero. A Spalato è stato ultimato<br />
il restauro del peristilio del Palazzo di Diocleziano, che ha previsto la pulizia della pietra<br />
con il laser, il consolidamento statico, il monitoraggio strutturale e la nuova illuminazione di tutta<br />
l’area monumentale. A Pola, su<br />
iniziativa del museo archeologico<br />
della città, nell’agosto 2007 il Hrz<br />
ha avviato il lavoro di conservazione<br />
e restauro dell’anfiteatro romano<br />
(nella foto). Nel corso della prima<br />
fase dei lavori, completata nel<br />
febbraio 2012, sono stati individuati,<br />
testati e scelti i metodi e i<br />
materiali per eseguire le procedure<br />
di pulizia, ricostruzione, protezione<br />
della pietra nelle fasi che seguiranno.<br />
UMBERTO ALLEMANDI & C.<br />
Parte I<br />
La tutela dell’architettura contemporanea in Italia<br />
Ugo Carughi<br />
■ <strong>Il</strong> Contemporaneo nell’idea di tutela<br />
■ Architetture contemporanee e tutela<br />
■ Vincolo e progetto<br />
■ Architetture contemporanee e contesto<br />
■ Principi attivi<br />
Parte II<br />
La tutela dell’architettura contemporanea all’estero<br />
a cura di Ugo Carughi e Massimo Visone<br />
Nazioni europee: ■ Albania ■ Andorra ■ Armenia ■ Austria<br />
■ Azerbaigian ■ Belgio ■ Bosnia ed Erzegovina ■ Bulgaria ■ Cipro ■ Città del<br />
Vaticano ■ Croazia ■ Danimarca ■ Estonia ■ Finlandia ■ Francia ■ Germania<br />
■ Georgia ■ Grecia ■ Irlanda ■ Islanda ■ Italia ■ Lettonia ■ Liechtenstein<br />
■ Lituania ■ Lussemburgo ■ Macedonia ■ Malta ■ Norvegia ■ Paesi Bassi<br />
■ Polonia ■ Portogallo ■ Regno Unito ■ Repubblica Ceca ■ Repubblica di<br />
San Marino ■ Romania ■ Russia ■ Slovacchia ■ Slovenia ■ Spagna ■ Svezia<br />
■ Svizzera ■ Turchia ■ Ungheria<br />
Nazioni extra-europee Australia ■ Brasile ■ Canada ■ Cina ■ Corea del Sud<br />
■ Giappone ■ India ■ Iran ■ Kazakistan ■ Libano ■ Marocco ■ Messico<br />
Stati Uniti d’America ■ Uruguay<br />
Per informazioni: Società editrice Allemandi & C., via Mancini 8, 10131 Torino, tel. 011 8199111, fax 011 8193090, antonio.marra@allemandi.com
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro 15<br />
La Cattedrale di Bagrati in Georgia<br />
Dopo il falso vero,<br />
il nuovo autentico<br />
Premiato l’intervento finale di Andrea Bruno<br />
Dopo oltre un secolo di studi e interventi,<br />
il lungo processo di ricostruzione della<br />
cattedrale di Bagrati in Georgia ha conosciuto<br />
un’accelerazione finale che ha<br />
condotto alla riapertura al culto dell’edificio<br />
lo scorso 15 settembre, in tempo per<br />
le elezioni politiche legislative dell’ottobre<br />
2012.<br />
Questo imponente luogo di culto, edificato<br />
durante il regno di Bagrat III (978 a.C. -<br />
1014 d.C.), ha conosciuto diverse fasi costruttive<br />
e devastanti distruzioni, culminate<br />
con quella inferta dalle truppe ottomane nel<br />
1691, che provocò il crollo del tetto e della cupola.<br />
La forte valenza storica dell’edificio stimolò<br />
sin dagli inizi del XX secolo alcune<br />
campagne di intervento volte a ricostruire<br />
la cattedrale «dov’era, com’era» che hanno<br />
permesso nel tempo di ricollocare correttamente<br />
almeno il 20% delle pietre originarie.<br />
Gli interventi d’indagine archeologica e di<br />
ricostruzione in linea con i principi dell’anastilosi<br />
avviati nel corso degli anni cinquanta<br />
confluiscono nel progetto di restauro<br />
affidato nel 2005 alla direzione dell’architetto<br />
Vano Gremelashvili, che man-<br />
tiene la stessa metodologia ma permette la realizzazione<br />
di rinforzi in cemento armato previsti<br />
in seguito a uno studio antisismico della<br />
struttura esistente.<br />
L’ultima fase del processo di ricostruzione<br />
prende avvio nel luglio 2011 e vede il<br />
coinvolgimento dell’architetto Andrea<br />
Bruno per la realizzazione dell’ala ovest e<br />
la direzione artistica dell’intero cantiere.<br />
<strong>Il</strong> progetto, elaborato in collaborazione con<br />
un’equipe di ingegneri georgiani e destinato<br />
a rendere nuovamente fruibile la cattedrale,<br />
è commissionato a Bruno, noto alle autorità<br />
politiche georgiane per il restauro del Castello<br />
di Rivoli (1984). Trovando un non facile accordo<br />
con il patriarca della Chiesa Ortodossa,<br />
si sceglie dunque di proseguire i lavori secondo<br />
la «regola» di intervento di Bruno che prevede<br />
il rispetto di tutte le fasi costruttive, l’ultima<br />
delle quali era quella del cantiere in corso<br />
in quel momento.<br />
Gli ultimi 13 mesi di cantiere vedono procedere<br />
in parallelo la ricostruzione e il<br />
nuovo intervento, a comporre un insieme<br />
armonico anche laddove risulta molto chiara<br />
la linea di demarcazione fra il «falso vero» e<br />
l’inserimento del «nuovo autentico», caratterizzato<br />
da materiali e tecnologie contemporanee.<br />
A rappresentare la cerniera strutturale e<br />
temporale tra la cattedrale in pietra e l’intervento<br />
di Bruno sono le due colonne circolari<br />
esterne all’impronta del tamburo e ubicate<br />
nella navata occidentale, portate a termine in<br />
cemento armato e successivamente parzialmente<br />
rivestite in acciaio. La nuova struttura<br />
in pilastri e orizzontamenti in acciaio realizzata<br />
nell’ala ovest propone un piano che rispetta<br />
l’impronta e la quota originaria del matroneo<br />
scomparso, a circa 8 m di altezza rispetto<br />
all’ingresso, e una nuova spazialità di 150<br />
mq destinata ad accogliere un percorso di visita<br />
dedicato alla storia della Georgia e della<br />
cattedrale, offrendo inoltre un punto di vista<br />
privilegiato e di grande effetto sull’abside e sulla<br />
navata centrale, ricostruite secondo il progetto<br />
di Gremelashvili.<br />
Lo spazio del nuovo matroneo è per ora<br />
tuttavia solo predisposto per accogliere le<br />
diverse componenti dell’allestimento, la<br />
cui realizzazione dipenderà dalla futura<br />
volontà politica. La pavimentazione è caratterizzata<br />
da una trama regolare di luci led e<br />
piastrelle in acciaio (100x100) rimovibili che<br />
permettono l’inserimento di totem interattivi,<br />
in parte destinati a ospitare documentazione,<br />
in parte a fungere da punti di osservazione<br />
privilegiati che proiettano, con un ritmo<br />
stroboscopico, l’alternarsi delle varie epoche<br />
sulla pianta del piano terreno, mostrando le<br />
sei stratificazioni archeologiche principali.<br />
L’unico elemento allestitivo al momento realizzato<br />
riguarda l’ingresso al piano del matroneo,<br />
dove un piano inclinato specchiante riflette<br />
la luce e l’immagine portate dalla vetrata<br />
inserita nella falda del tetto, sulla quale è<br />
disegnata con smalto rosso la bandiera georgiana.<br />
Esternamente, la nuova copertura in rame garantisce<br />
un’unità formale all’intero complesso<br />
rappresentando l’elemento di unione e continuità<br />
tra il vecchio e il nuovo intervento.<br />
Roberta Chionne<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />
Lo stato di fatto in una foto scattata nel luglio 2011; l’esterno della cattedrale nel settembre 2012; veduta<br />
dal basso della navata centrale nel punto di incontro tra l’intervento di Bruno e quello condotto secondo il<br />
metodo dell’anastilosi. A lato, un particolare dell’allestimento: il totem interattivo destinato proiettare<br />
l’alternarsi delle varie epoche sulla pianta del piano terreno<br />
© PINO DELL’AQUILA<br />
© PINO DELL’AQUILA<br />
© PINO DELL’AQUILA
16 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />
Nuovi criteri: riqualificare un patrimonio storico obsoleto ed energivoro<br />
<strong>Il</strong> restauro ora va fatto in chiave «green»<br />
Entro la fine del <strong>2013</strong> il Green Building Council Italia renderà disponibile il primo sistema<br />
internazionale per la riqualificazione funzionale di edifici storici, sviluppato seguendo la struttura indicata<br />
dal protocollo Leed<br />
La Barchessa di Villa Venier Contarini a Mira (Venezia) sarà un progetto pilota di restauro sostenibile a cura dello studio Feiffer e Raimondi<br />
Gli edifici storici rappresentano il patrimonio culturale europeo,<br />
in grado di riflettere non solo l’identità di una nazione ma<br />
anche la capacità di tramandare alle nuove generazioni istanze<br />
uniche e peculiari. In un momento in cui l’Italia si trova a<br />
dover fronteggiare numerose sfide economiche e ambientali,<br />
è necessario aggiornare i paradigmi di riferimento dello svilup-<br />
Partecipazione praticamente d’obbligo quella dell’Associazione<br />
Italiana Dimore Storiche (Adsi), visto da un lato il tema<br />
di quest’anno, centrato sui danni dal terremoti del maggio<br />
2012 e sul recupero dei tanti patrimoni artistici e architettonici<br />
danneggiati e violati da quella che può a buon diritto<br />
definirsi una «carneficina» d’arte e ancor più d’architettura,<br />
e dall’altro, i molti danni subiti anche dal patrimonio<br />
privato nelle province di Ferrara, Modena, Bologna, Reggio<br />
e Mantova. L’attività del 2012 ha visto in prima linea l’intervento<br />
della Sezione Emilia-Romagna, presieduta da Francesco<br />
Cavazza-Isolani che, in pieno accordo con la Direzione<br />
regionale dei Beni culturali e la direttrice Carla Di Francesco,<br />
nominata commissario straordinario, ha fornito a tutti<br />
i soci che ne hanno fatto richiesta l’assistenza necessaria<br />
a destreggiarsi nella situazione, a volte di panico anche<br />
burocratico, causata dalla catastrofe. In particolare, Adsi si<br />
è adoperata in tutti i modi per avvertire e guidare i soci danneggiati<br />
dal sisma a coordinarsi con la Direzione Regionale<br />
Mibac così da evitare pericolose sovrapposizioni di competenze<br />
da parte di altri enti pubblici che in alcuni casi, per<br />
quanto in buonafede, hanno portato a danni e complicazioni<br />
ulteriori per i proprietari. Altro nevralgico terreno di azione,<br />
a livello di organi nazionali e in primis del presidente Moroello<br />
Diaz della Vittoria-Pallavicini, l’attività di intervento<br />
volta a tutelare i soci Adsi dalle falcidie dell’Imu, imposta di<br />
fatto in aperta contraddizione con il dettato normativo precedente<br />
in cui veniva riconosciuta la necessità di tutela del<br />
patrimonio artistico e architettonico benché privato, in<br />
quanto parte integrante a pieno titolo del patrimonio artistico<br />
nazionale. Sul piano delle attività di restauro di proprietà<br />
private di soci Adsi spicca fra tutte, sia per imponenza artistica<br />
e storica dell’immobile interessato sia per vastità e<br />
impegno dei lavori il restauro di Palazzo Borromeo all’Isola<br />
Bella, il primo negli oltre 350 anni di storia del complesso,<br />
e del suo Parco, seriamente danneggiato dal fortunale della<br />
scorsa estate. Un restauro di grande impegno artistico ed<br />
economico, curato dall’architetto Salvatore Simonetti dello<br />
studio Simonetti Faletti Associati di Torino e finanziato in toto<br />
dalla famiglia Borromeo.<br />
Giovanni Pellinghelli del Monticello<br />
po urbano ed edilizio attraverso la conservazione e la valorizzazione<br />
sostenibile del costruito.<br />
<strong>Il</strong> patrimonio storico può sopravvivere solo se mantenuto come<br />
spazio vitale: in quest’ottica la cultura del recupero conservativo<br />
italiana è fondamentale per evitare il degrado<br />
del tessuto abitativo. Le potenzialità generate dal retrofit so-<br />
L’Associazione Italiana Dimore Storiche, una protagonista<br />
istituzionale del restauro italiano<br />
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />
I Borromeo ripuliscono l’Isola Bella. Ha riaperto il 16 <strong>Marzo</strong> Palazzo<br />
Borromeo sull’Isola Bella, dopo un importante intervento di restauro<br />
sui 6.000 metri quadri di intonaci esterni della principesca dimora:<br />
semplici malte, pietre e marmi modellati e affreschi. Sotto il<br />
controllo della Soprintendenza ai Beni Architettonici del Piemonte, i<br />
tecnici incaricati dalla Famiglia Borromeo hanno mappato le diverse<br />
situazioni degli intonaci. Notevoli i danni riscontrati: infiltrazioni con<br />
conseguenti solfatazioni e cadute di intonaco, superfici affrescate in<br />
equilibrio instabile e danni seri e progressivi alle decorazioni in<br />
granito rosa di Baveno. Gli interventi hanno previsto un<br />
consolidamento degli intonaci e delle pellicole, una generale pulizia<br />
a secco (compiuta cioè senza ricorrere all’acqua), il ripristino e il<br />
trattamento preventivo di futuri attacchi di umidità e parassiti.<br />
Molta attenzione hanno richiesto gli affreschi a trompe l’oeil sulla<br />
facciata e i materiali lapidei: le superfici sono state consolidate<br />
mediante silicato di etile, rimosse le vecchie stuccature. Si è poi<br />
proceduto con un lavaggio con acqua deionizzata. Tutte le<br />
fratturazioni sono state sigillate con malta e inerti adeguati e con<br />
un trattamento finale protettivo con prodotti traspiranti,<br />
idrorepellenti e permeabili al vapore<br />
stenibile si discostano però fortemente dalla reale portata di<br />
questo fenomeno, percepito ancora come una tematica di nicchia;<br />
basti pensare come gli Stati Uniti abbiano acquisito negli<br />
anni maggiore consapevolezza riguardo la questione della riqualificazione<br />
degli edifici esistenti, nonostante il numero di<br />
edifici storici nettamente inferiore rispetto all’Europa e all’Italia.<br />
Non a caso il Bel Paese si trova al centro del dibattito internazionale,<br />
in quanto riferimento chiave per la qualità dell’edilizia<br />
storica, degli edifici esistenti e della tradizione costruttiva<br />
da preservare, nel rispetto dei materiali e dei caratteri tipologici<br />
locali.<br />
La sfida è quella di creare strumenti codificati e misurabili che,<br />
attraverso riferimenti concettuali di derivazione anglosassone,<br />
permettano di implementare modelli quantitativi affiancanti<br />
a istanze culturali. La sostenibilità si è ormai diffusa fino a divenire<br />
un parametro imprescindibile a livello globale, tanto<br />
che i sistemi di rating si stanno confrontando sempre di<br />
più con temi chiave quali il recupero e il restauro del patrimonio<br />
storico e immobiliare esistente. Utilizzando approcci<br />
olistici e flessibili è possibile certificare la sostenibilità<br />
preservando le istanze storiche di un manufatto, con chiari riferimenti<br />
agli approcci green e di edilizia biocompatibile non<br />
invasiva.<br />
Tra questi, il protocollo Gbc Edifici Storici, sviluppato da<br />
Green Building Council Italia (Gbc Italia) seguendo l’attuale<br />
struttura del protocollo Leed: si tratta del primo sistema<br />
internazionale per la riqualificazione funzionale di edifici<br />
storici, che sarà disponibile entro la fine dell’anno.<br />
Gli interventi di recupero sostenibile consentono infatti di adeguare<br />
in maniera funzionale immobili esistenti, valutando le<br />
possibilità di miglioramento dell’involucro edilizio senza compromettere<br />
la salvaguardia dei caratteri tipologici e costruttivi<br />
degli edifici, di innalzare il livello di efficienza energetica<br />
degli stessi con conseguente riduzione delle emissioni di CO2<br />
e di restituire alla collettività complessi urbani ed edilizi in aggregato,<br />
tra cui figurano anche i borghi storici da tutelare e<br />
preservare.<br />
Elisabetta Biestro<br />
<strong>Il</strong> borgo medievale di Caporciano, situato sull’altopiano di Navelli e<br />
coinvolto negli eventi sismici che hanno colpito le zone dell’Aquila nel<br />
2009<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro 17<br />
<strong>Il</strong> lentissimo cammino a ostacoli verso l’elenco ufficiale<br />
Restauratori, adesso avete la patente a punti<br />
È stato riscritto e approvato il nuovo articolo di legge 182 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.<br />
Purtroppo è una sanatoria di massa, perpetrata anche attraverso le autocertificazioni<br />
SEGUE DA PAG. 5<br />
fica di restauratore venga attribuita attraverso un’apposita<br />
procedura di selezione pubblica da concludersi entro<br />
il 30 giugno 2015 (la seconda in circa 3 anni) mediante<br />
l’attribuzione di punteggi. L’agognato patentino viene rilasciato<br />
dopo la valutazione dei titoli e delle attività lavorative:<br />
un punteggio pari o superiore a 300 permette la qualificazione<br />
diretta, come nel caso del titolo rilasciato dalle<br />
scuole di altra formazione, Iscr, Opd e Icpal. Per chi è già collaboratore<br />
del restauratore, è invece previsto un esame per acquisire<br />
la qualifica di restauratore (una prova di idoneità con<br />
valore di esame di stato abilitante).<br />
Tutto bene quel che finisce bene? Non proprio. In realtà si<br />
tratta di un disegno di legge che stravolge totalmente<br />
i principi di base del Codice: una sanatoria di massa,<br />
che permetterà di ottenere la qualifica di restauratore a operatori<br />
che andranno a intervenire sul nostro patrimonio culturale<br />
senza sufficienti garanzie di affidabilità. Due, infatti,<br />
le criticità più preoccupanti:<br />
1. I corsi delle scuole di restauro statali e regionali saranno<br />
valutati indipendentemente dalla qualità e dal numero di<br />
ore svolte (che può variare dalle 300 alle 800) al pari delle<br />
scuole storiche di cui sopra, che prevedono da sempre oltre<br />
1.000 ore annue ed esami di accesso molto selettivi.<br />
2. la valutazione dell’attività lavorativa si baserà sulla presentazione<br />
di documenti che attestino la «regolare esecuzione»<br />
dei lavori e non la «responsabilità diretta nella gestione<br />
tecnica degli interventi», in palese contraddizione con il<br />
principio fondante dell’articolo di legge 182 del Codice dei beni<br />
culturali e del paesaggio.<br />
Verranno pertanto qualificate migliaia di persone che,<br />
anche attraverso autocertificazioni, saranno abilitate<br />
a dirigere, progettare, prendere in affidamento e restaurare<br />
opere tutelate, a partecipare a concorsi pubblici<br />
per restauratori ma anche a insegnare la materia del Restauro,<br />
con il beneplacito del Ministero dei beni culturali. Ma su<br />
quali opere? E per quali lavori?<br />
È noto a tutti che il settore è in grave crisi da molti anni per<br />
i vergognosi tagli alla cultura, ma soprattutto per una mancanza<br />
di volontà politica: dal depotenziamento del Mibac ai<br />
blocchi delle assunzioni dei restauratori da almeno un decennio,<br />
fino alla vera e propria consegna del patrimonio storico-artistico<br />
«nelle mani» delle ditte edili (cfr la vicenda del<br />
Colosseo), mentre le ditte specializzate esclusivamente<br />
nel restauro e costituite da restauratori sono in via di<br />
estinzione.<br />
Purtroppo occorre costatare che perfino la carriera universitaria<br />
è preclusa ai restauratori, anche quelli muniti<br />
di patentino. Infatti, dopo l’attivazione dei tanto attesi nuovi<br />
corsi di laurea magistrale in Conservazione e restauro,<br />
l’insegnamento del Restauro non afferisce più a nessun<br />
settore disciplinare. Vale a dire che per il Miur il restauro,<br />
orfano indesiderato, di fatto non esiste. Pertanto, i<br />
restauratori sono stati esclusi dalle procedure di abilitazione<br />
scientifica nazionale per i prossimi reclutamenti dei docenti<br />
nelle università. L’insegnamento del restauro sarà<br />
quindi garantito da restauratori reclutati con contratti a progetto<br />
e quindi condannati alla precarietà, oppure, in un futuro<br />
non molto lontano, da storici dell’arte specializzati nella<br />
teoria del restauro.<br />
L’unica nota positiva del 2012 sembra essere una sempre<br />
maggior attenzione (quanto meno da parte della comunità<br />
scientifica) al minimo intervento e alla conservazione.<br />
Che siano temi dettati dalla mancanza di fondi e<br />
di opportunità o dal buon senso, si tratta di argomenti cruciali<br />
per il patrimonio. Durante il 6° congresso internazionale<br />
Colore e Conservazione (Parma 16-17 novembre 2012) sono<br />
stati infatti affrontati temi prettamente legati alla conservazione<br />
preventiva, quali la de-acidificazione delle tele e del<br />
materiale archivistico e librario e il controllo ambientale negli<br />
spazi museali attraverso nuove tecnologie per assicurare<br />
le corrette condizioni termoigrometriche. Condizioni che<br />
Tra le opere tornate a splendere nel 2012, la Porta del Paradiso,<br />
rimasta all’Opificio delle Pietre Dure ben 27 anni (nella foto, il<br />
particolare del Noè in fase di restauro). Conservato in una speciale<br />
teca climatizzata progettata dalla Goppion, il capolavoro<br />
quattrocentesco di Lorenzo Ghiberti si può ammirare dallo scorso<br />
settembre al museo di Santa Maria del Fiore di Firenze. <strong>Il</strong> restauro è<br />
stato eseguito dalla società Arterìa con il coordinamento tecnico<br />
dell’Opera di Santa Maria del Fiore ed è costato tre milioni di euro,<br />
due erogati dal Mibac, 700 mila dall’Opera e 240 mila dai Friends<br />
of Florence. Nell’ottobre scorso Vicenza ritrova la Basilica<br />
Palladiana dopo un grande progetto di riqualificazione da 14 milioni<br />
di euro durato oltre cinque anni e finanziato dalla Fondazione Cassa<br />
di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona<br />
non possono purtroppo sempre coincidere con il benessere<br />
dei fruitori, cosi come è emerso da recenti studi che dimostrano<br />
la pericolosità delle luci Led, in grado di illuminare<br />
magistralmente le tele di Van Gogh, ma allo stesso tempo<br />
di oscurare in modo irreversibile il giallo cromo impiegato<br />
dal pittore per i suoi Girasoli.<br />
Daphne De Luca<br />
Docente presso l’Università di Urbino Carlo Bo<br />
La Fondazione del Monte vuole aiutare i restauratori<br />
La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ha presentato<br />
un piano biennale da 50 mila euro per sostenere i laboratori<br />
di restauro che, a causa della grave crisi economica, rischiano<br />
di chiudere. <strong>Il</strong> progetto «Sostegno ai saperi e alle tecniche<br />
artistiche» nasce dalla consapevolezza che tali laboratori,<br />
come molte piccole botteghe artigiane, promuovono e<br />
mantengono la salvaguardia e la trasmissione di saperi, abilità<br />
e conoscenze tecniche che rischiano di andar perduti. Allo<br />
stesso tempo, la sottrazione di risorse al settore del restauro<br />
mette a repentaglio anche la conservazione del patrimonio storico-artistico<br />
e, in particolare, di quelle opere che pur non essendo<br />
di primo piano testimoniano la cultura, gli stili e i gusti<br />
di un territorio e di un’epoca. L’iniziativa, che vede nella salvaguardia<br />
della cultura un’opportunità per incidere sul tessuto<br />
sociale ed economico del territorio, è realizzata in collaborazione<br />
con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />
etnoantropologici per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-<br />
Cesena, Ravenna e Rimini, con la quale si sono definiti, attraverso<br />
specifiche convenzioni, i criteri per l’individuazione delle<br />
opere da restaurare e per la selezione dei laboratori ai quali<br />
affidare i lavori (stabiliti in base all’esperienza maturata rispetto<br />
all’oggetto da restaurare e in ossequio al principio di<br />
rotazione). Per la prima sperimentazione sono stati selezionati<br />
8 dipinti, a cominciare da un grande olio su tela che si pensava<br />
distrutto nel 1945 e invece da poco rinvenuto nei depositi<br />
della Pinacoteca Nazionale di Bologna, anche se in cattive<br />
condizioni: si tratta di una «Madonna con il bambino in gloria»<br />
del pittore franco-fiammingo Michele Desubleo (Michel<br />
Desoubleay), allievo di Guido Reni. Una volta terminato il restauro,<br />
la tela verrà restituita al comune di Massa Lombarda<br />
e potrà essere nuovamente ammirata nella sua collocazione<br />
originaria.<br />
© GRAZIA LISSI<br />
© ANTONIO QUATTRONE
18 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />
Dai maledetti vincoli alle critiche di Urbani<br />
Lucia Arbace, Laura Baratin (a cura di), «Restauri<br />
d’arte. Opere dell’Abruzzo recuperate dopo<br />
il sisma», <strong>Il</strong> Gabbiano, Ancona 2012, pp. 175,<br />
euro 28. <strong>Il</strong> catalogo è dedicato agli interventi di restauro<br />
eseguiti su alcuni manufatti danneggiati dal<br />
sisma che ha colpito l’Abruzzo, fra cui dipinti su tela,<br />
su tavola, sculture lignee policrome, un affresco<br />
staccato e un orologio meccanico da torre. I restauri<br />
sono stati realizzati dagli allievi del corso di Conservazione<br />
e Restauro dell’Università di Urbino<br />
Carlo Bo, coordinati dai docenti restauratori.<br />
Francesca Capanna, Annamaria Marcone, Francesca<br />
Romana Sinagra (a cura di), «Lavori in<br />
corso in Galleria. Restauri Iscr per le opere<br />
della collezione Doria Pamphilj», Istituto<br />
Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 2012, pp.<br />
167, euro 30. <strong>Il</strong> catalogo è l’epilogo della lunga e<br />
fruttuosa collaborazione fra la Galleria Doria Pamphilj<br />
di Roma e l’Iscr, iniziata dal 1997 e conclusa<br />
nel 2012 con la mostra dei capolavori restaurati.<br />
Giovanni Carbonara, Michela Palazzo (a cura di),<br />
«La sala delle Cariatidi nel Palazzo Reale<br />
di Milano. Ricerche e restauro», Gangemi,<br />
Roma 2012, pp. 272, euro 35. Avviato dal Ministero<br />
per i Beni e le Attività Culturali nel 2003, si è finalmente<br />
concluso l’intervento di restauro delle pareti<br />
decorate della straordinaria sala di rappresentanza,<br />
realizzata fra il 1774 e il 1778 e gravemente<br />
danneggiata dal bombardamento del 1943 e dall’incuria.<br />
<strong>Il</strong> volume raccoglie tutti i risultati delle ricerche,<br />
degli studi e dei restauri di questi anni.<br />
Ugo Carughi, «Maledetti vincoli. La tutela<br />
dell’architettura contemporanea», Umberto<br />
Allemandi & C., Torino 2012, pp. 480, euro<br />
20. <strong>Il</strong> volume evidenzia le carenze legislative<br />
italiane ed estere in materia di conservazione architettonica.<br />
Partendo da alcuni casi piuttosto<br />
controversi e dibattuti, l’autore propone un aggiornamento<br />
del Codice dei beni culturali e del<br />
paesaggio.<br />
Marco Ciatti, Luisa Gusmeroli (a cura di),<br />
«Ambrogio Lorenzetti: il trittico di badia<br />
a Rofeno. Studi, restauro e ricollocazione»,<br />
Edifir Edizioni, Firenze 2012, pp. 120, euro<br />
20. Capolavoro dell’artista senese, il trittico ha<br />
subito un intervento di restauro svolto presso<br />
l’Opd di Firenze. <strong>Il</strong> delicato restauro ha permesso<br />
di indagare le tecniche esecutive del prezioso<br />
manufatto, rivelando alcuni dettagli finora<br />
ignoti.<br />
Daphne De Luca, «Manufatti dipinti su supporto<br />
tessile. Vademecum per allievi restauratori»,<br />
Collana «Lineamenti di Restauro e<br />
Conservazione dei Beni Culturali», <strong>Il</strong> Prato; Padova<br />
2012, pp. 127 pag, euro 20. <strong>Il</strong> volume è il<br />
primogenito della nuova collana «Lineamenti di<br />
Restauro e Conservazione dei Beni Culturali»,<br />
ideata e diretta da Daphne De Luca. L’iniziativa<br />
editoriale, patrocinata dall’Università di Urbino, è<br />
caratterizzata da un taglio prettamente didattico e<br />
può essere considerata come uno strumento utile<br />
per la formazione degli allievi restauratori, ma anche per i professionisti<br />
del settore.<br />
Paolo Cremonesi, Erminio Signorini, «Un approccio<br />
alla pulitura dei dipinti mobili», <strong>Il</strong> Prato,<br />
Padova 2012, pp. 254, euro 20. Ventinovesimo titolo<br />
della collana «I Talenti», rappresenta una cesura<br />
decisiva con il passato: il chimico e il restauratore<br />
propongono una moratoria contro la pulitura e rivendicano,<br />
anche per l’intervento di pulitura, una<br />
cultura, non già del restauro ma della conservazione,<br />
in linea con il pensiero illuminato di alcune figure<br />
neglette nel nostro paese, in primis Giovanni<br />
Urbani.<br />
Annamaria Giusti, Gary Radke (a cura di), «La porta<br />
del paradiso. Dalla bottega di Ghiberti al<br />
cantiere del restauro», Giunti Editore, Milano<br />
2012, pp. 224, euro 38. La Porta del Paradiso, realizzata<br />
dal Ghiberti tra il 1425 e il 1452 per il Battistero<br />
fiorentino, torna finalmente visibile dopo un<br />
lungo restauro durato circa 20 anni. <strong>Il</strong> volume svela<br />
al pubblico le immagini dell’intervento di restauro e<br />
analizza l’opera dal punto di vista storico-artistico.<br />
Olimpia Niglio, Barbara Iosca, «Le Carte del Restauro.<br />
Documenti e Norme per la Conservazione<br />
dei Beni Architettonici ed Ambientali»,<br />
Aracne editrice, Roma 2012, pp. 220, euro<br />
13. Strumento didattico per corsi universitari di Restauro<br />
italiani ed esteri, il volume raccoglie e analizza<br />
i documenti internazionali che, a partire dal<br />
1883, afferiscono alle metodologie e problematiche<br />
del restauro architettonico, archeologico, artistico,<br />
urbano e del paesaggio, invitando alla riflessione e al confronto i professionisti<br />
del settore.<br />
I libri presentati al Salone<br />
Anna-Maria Guccini, «Giuseppe Mengoni: un’opera svelata<br />
alla Certosa di Bologna», Archivio Museo Giuseppe Mengoni.<br />
Edito con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio<br />
di Imola e nell’ambito del decennale della nascita dell’Archivio<br />
Museo Mengoni, è dedicato alla cappella Grabinski,<br />
dove sono sepolti i resti del generale del Risorgimento<br />
italiano nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna.<br />
Grazie al ritrovamento di alcuni disegni autografi, l’autrice<br />
del libro e direttrice del museo ha scoperto che la<br />
paternità dell’opera è da attribuirsi all’architetto e ingegnere<br />
milanese Giuseppe Mengoni, che nel corso dell’Ottocento<br />
realizzò di opere quali la Galleria di Milano, i Mercati<br />
di Firenze, il palazzo della Cassa di Risparmio in via Farini<br />
a Bologna.<br />
Vincenzo Vaccaro (a cura di), testi di Giuseppe Betori, Carlo<br />
Sisi, Alessandra Marino, Vincenzo Vaccaro, Rosella Pascucci,<br />
Marco Dezzi Bardeschi, «Comunicare con Leon Battista<br />
Alberti. <strong>Il</strong> nuovo collegamento tra il Museo Marino Marini<br />
e la Cappella del Santo Sepolcro», Polistampa, Firenze<br />
<strong>2013</strong>, pp. 80. euro 14. Pubblicato in occasione dell’evento<br />
del 17 febbraio scorso, nel corso del quale sono stati rimessi<br />
in comunicazione gli ambienti del Museo Marino Marini<br />
(ex Chiesa di San Pancrazio) con l’attigua Cappella Rucellai,<br />
ripercorre il progetto di restauro della cappella e dedica<br />
ampio spazio al Sacello del Santo Sepolcro, capolavoro<br />
di Leon Battista Alberti, commissionato da Giovanni di Paolo<br />
Rucellai e concluso nel 1467.<br />
Paola Refice e Isabella Droandi, «Neri di Bicci. L’Assunzione<br />
della Vergine di Faeto in Pratomagno. Storia e restauro»,<br />
Edifir-Edizioni, Firenze 2011, pp. 88, euro 18. Esempio pa-<br />
A cura di Daphne De Luca<br />
Angelo Tartuferi (a cura di), «Giotto. <strong>Il</strong> restauro<br />
del polittico di Badia», Mandragora, Firenze<br />
2012, pp. 200, euro 38. Dopo un meticoloso<br />
restauro, il Polittico di Giotto torna nella Galleria<br />
degli Uffizi di Firenze. <strong>Il</strong> volume è il primogenito<br />
di una collana dedicata ai futuri restauri<br />
eseguiti dagli Uffizi e presenta in modo dettagliato<br />
l’intervento eseguito e le novità tecnologiche<br />
impiegate per indagare lo stato di conservazione<br />
del manufatto e i suoi materiali costituivi.<br />
Bruno Zanardi (a cura di), «Giovanni Urbani.<br />
Per un’archeologia del presente. Scritti<br />
sull’arte contemporanea», Skira, Milano<br />
2012, pp. 270, euro 34. L’ultima fatica nata dalla<br />
fertile penna di Zanardi recupera la figura dell’intellettuale<br />
Giovanni Urbani e in particolare la sua<br />
attività di critico d’arte contemporanea. Gli scritti<br />
raccolti pongono in evidenza il forte legame fra<br />
la duplice formazione di Urbani, storico dell’arte<br />
e restauratore.<br />
Appuntamenti. Fiere e congressi nel <strong>2013</strong><br />
Torino. III edizione di DnaItalia. Incontrare la filiera della cultura<br />
(18-19 aprile) Atene. European Heritage Congress Europa Nostra<br />
(13-17 giugno), l’edizione <strong>2013</strong> celebra anche il 50° anniversario<br />
dell’azione di Europa Nostra L’Aquila. III edizione del<br />
Salone della ricostruzione (giugno) Firenze. Salone dell’arte e<br />
del restauro (novembre); Parigi. Salon international du patrimoine<br />
culturel (7-10 novembre); Venezia. Salone Europeo della<br />
Cultura (novembre)<br />
radigmatico delle modalità che l’opera di tutela ha assunto<br />
negli ultimi anni, presenta il recupero di un dipinto inedito<br />
di Neri di Bicci restaurato da Ricerca con la direzione della<br />
Soprintendenza di Arezzo grazie a contributi della parrocchia,<br />
di enti pubblici locali e di aziende private. Dopo la rimozione<br />
di due antichi restauri pittorici sovrapposti, il restauro<br />
ha proposto l’integrazione pittorica di una parte gravemente<br />
danneggiata dell’opera (in corrispondenza del volto<br />
della Vergine e della mandorla raggiata che la accoglie)<br />
con la riproposizione delle parti mancanti ad acquerello in<br />
selezione cromatica.<br />
Roberta Verteramo, «The<br />
age of plastic. Beni artistici<br />
e industriali», <strong>Il</strong> Prato, Padova,<br />
<strong>2013</strong>, pp. 112, euro<br />
20. Nato dalla volontà dell’autrice<br />
di trasmettere le<br />
nozioni acquisite sulla conservazione<br />
delle materie plastiche,<br />
è uno dei pochi testi<br />
che tratta il tema in lingua<br />
italiana. La prima parte del<br />
libro vuole presentare, senza<br />
pretesa di esaustività, le<br />
materie plastiche semisintetiche<br />
e sintetiche e la loro<br />
applicazione nel contesto artistico e del design. La seconda<br />
parte approfondisce l’aspetto scientifico e tecnico di tali materiali.<br />
La terza si propone di evidenziare l’importanza della<br />
strumentazione scientifica nell’identificazione delle materie<br />
plastiche.
<strong>Il</strong> sistema tetto FBM «a pannelli»<br />
FBM, da anni leader indiscusso del mondo<br />
delle coperture in laterizio, ha realizzato<br />
il sistema tetto ventilato «a pannelli» che<br />
permette di migliorare lo stile di vita e ridurre<br />
i consumi.<br />
Questa innovativa proposta consiste in un<br />
pannello termoisolante sottotegola in EPS<br />
(polistirene espanso sinterizzato) con aggiunta<br />
di grafite:una combinazione che migliora<br />
la conducibilità termica del materiale<br />
(lambda 0,031 W/mk) e consente di ottenere<br />
valori di trasmittanza termica del<br />
solaio di copertura particolarmente bassi<br />
(in linea con i parametri i di trasmittanza<br />
termica indicati dal Dlgs 311 in vigore dal<br />
2010).<br />
<strong>Il</strong> pannello sottotegola (lungo 1,80 m) è<br />
studiato per garantire l’impermeabilità<br />
senza l’ausilio di teli impermeabilizzanti; la<br />
sua forma presenta infatti battute in sovrapposizione<br />
in senso longitudinale e trasversale<br />
e canali di sgocciolamento per la<br />
raccolta di eventuale acqua di infiltrazione.<br />
<strong>Il</strong> pannello FBM è anche corredato di profilo<br />
in lamiera zincata per l’aggancio delle<br />
tegole, con la possibilità di variare i passi<br />
da 35,2 cm (passo base standard per tegola<br />
portoghese FBM) a 36 cm (tegola<br />
marsigliese FBM) fino a 37 cm (tegola coppo<br />
più FBM) e da una serie completa di accessori<br />
per la ventilazione della gronda e<br />
del colmo.<br />
<strong>Il</strong> sistema tetto FBM si rivela un prodotto<br />
estremamente versatile. La sua posa infatti<br />
può avvenire indifferentemente sia su<br />
solaio continuo in legno sia su soletta in<br />
laterocemento, semplicemente in appoggio<br />
o fissando i pannelli con collante per<br />
mattonelle o colla per pannelli in EPS.<br />
DINAMICA E VANTAGGI NELL’ARCO DELL’ANNO<br />
FBM è oggi in grado di offrire una soluzione<br />
veramente innovativa destinata al miglioramento<br />
del comfort delle abitazioni a<br />
tutto vantaggio del portafoglio degli inquilini.<br />
<strong>Il</strong> pannello isolante FBM consente infatti un<br />
ottimo isolamento termico, assicurando<br />
permeabilità al vapore e un’elevata microventilazione<br />
sottotegola con la posizione<br />
elevata del profilo metallico poggiategole.<br />
Infine, l’introduzione di una camera di ventilazione<br />
posta tra il materiale coibente e<br />
la struttura delle tegole in laterizio, assicura<br />
una circolazione d’aria che migliora<br />
moltissimo le qualità termiche del tetto.<br />
SISTEMA ISOLATO<br />
<strong>Il</strong> basso valore della conducibilità termica<br />
del pannello consente di ottenere valori di<br />
trasmittanza termica molto bassi, quindi<br />
un ottimo comportamento per il contenimento<br />
delle dispersioni termiche in inverno<br />
SISTEMA VENTILATO<br />
La camera di ventilazione consente di avere<br />
circa 330 cmq di superficie ventilata per<br />
metro lineare di gronda. Questo ci permette<br />
di eliminare il calore tramite la camera di<br />
ventilazione prima che si propaghi all’ambiente<br />
sottotetto, con notevole risparmio<br />
energetico per il raffrescamento estivo<br />
SISTEMA IMPERMEABILIZZATO<br />
<strong>Il</strong> pannello in EPS è di per sé impermeabile.<br />
Presenta delle battute in sovrapposizione<br />
sia nel senso longitudinale sia nel<br />
senso trasversale, con canali di sgocciolamento<br />
di sicurezza che convogliano l’eventuale<br />
acqua di infiltrazione sul canale<br />
di gronda, rendendo impermeabile tutto il<br />
sistema<br />
Estate: l’aria della camera di ventilazione si riscalda per effetto dell’irraggiamento<br />
solare, e per differenza termica crea una corrente ascensionale che fuoriesce dagli<br />
sfiati posti sulla linea di colmo. In questo modo viene naturalmente eliminato il calore<br />
accumulato sul manto di copertura evitando la trasmissione del calore (irraggiamento<br />
diretto) verso l’interno dell’edificio. Questo contribuisce notevolmente al controllo<br />
igrotermico e al comfort degli ambienti del sottotetto, permettendo un notevole<br />
risparmio di utilizzo di impianti di climatizzazione.<br />
Inverno: la circolazione dell’aria permette di mantenere arieggiato, quindi asciutto,<br />
il materiale isolante, evitando il formarsi di condense all’interno della camera di ventilazione.<br />
Permette dunque di conservare intatto il potere coibente del materiale, che<br />
nelle soluzioni standard, senza ventilazione, si potrebbe ridurre anche dell’80%. La<br />
camera di ventilazione infatti costituisce un’ulteriore intercapedine particolarmente<br />
efficace in presenza di temperature molto basse, che favorisce inoltre un rapido smaltimento<br />
dell’acqua assorbita dalle tegole durante le piogge e del vapore acqueo che<br />
potrebbe risalire dagli ambienti sottotetto.
Libri Allemandi. Da conoscitori per conoscitori<br />
Dedicato a chi conosce<br />
l’esistenza del design,<br />
ma ne ignora la sostanza<br />
<strong>Il</strong> guizzo e la griglia<br />
Antonio Macchi Cassia<br />
designer<br />
Giovanni Anceschi e Raimonda Riccini<br />
160 pp., 20 illustrazioni a colori<br />
21 x 26 cm, € 26,00<br />
ISBN 978-88-422-2151-7<br />
Antonio Macchi Cassia ha attraversato la stagione del<br />
design italiano fra gli anni settanta e oggi partecipando<br />
da protagonista all’avventura Olivetti e poi come libero<br />
professionista. Interpretando il suo lavoro come una<br />
professione ancorata ai processi produttivi, ma anche<br />
come un esercizio intellettuale alla ricerca della qualità<br />
e della prestazione efficace, si è concentrato<br />
soprattutto sui prodotti e sui servizi per la nostra vita<br />
quotidiana e collettiva. Testi e dialoghi con l’autore sui<br />
temi prevalenti del suo lavoro accompagnano i progetti<br />
più significativi e illustrano una metodologia tanto<br />
pragmatica quanto ingegnosamente brillante,<br />
equidistante dai bollori del creativismo, come dai rigori<br />
del formalismo.<br />
Le origini<br />
delle collezioni<br />
pubbliche lombarde<br />
Musei nell’Ottocento<br />
a cura di M. Frattelli e F. Valli<br />
496 pp., 16,4 x 24 cm, € 35,00<br />
ISBN 978-88-422-1916-3<br />
<strong>Il</strong> grandioso decennio<br />
artistico milanese<br />
dal 1920 al 1929<br />
Mostre d’arte a Milano<br />
negli anni Venti<br />
a cura di Massimo De Sabbata<br />
304 pp., 16,5 x 24 cm, € 35,00<br />
ISBN 978-88-422-2186-9<br />
Le collezioni<br />
d’arte e di storia<br />
dei musei lombardi<br />
Musei lombardi<br />
a tre colori<br />
a cura di Gigliola De Martini<br />
176 pp., 16,5 x 24 cm, € 30,00<br />
ISBN 978-88-422-2134-0<br />
Una strada<br />
affascinante,<br />
unica al mondo,<br />
lunga cinque secoli<br />
Atelier a via Margutta<br />
Cinque secoli di cultura<br />
internazionale a Roma<br />
a cura di V. Moncada di Paternò<br />
368 pp., 21 x 30,5 cm, € 70,00<br />
ISBN 978-88-422-1946-0<br />
I «fiammingo-genovesi»:<br />
un richiamo irresistibile<br />
per collezionisti<br />
e appassionati<br />
Pittura<br />
fiammingo-genovese<br />
Nature morte, ritratti<br />
e paesaggi del Seicento<br />
e primo Settecento<br />
A cura di Anna Orlando<br />
208 pp., 24 x 32 cm, € 60,00<br />
ISBN 978-88-422-2124-1<br />
Finalmente i disegni<br />
di un grande<br />
protagonista<br />
del barocchetto<br />
bolognese e italiano<br />
Donato Creti<br />
Le opere su carta<br />
A cura di Marco Riccomini<br />
344 pp., 21 x 30,5 cm, € 85,00<br />
ISBN 978-88-422-1980-4<br />
Conoscere Cremona<br />
attraverso la storia<br />
del seducente palazzo<br />
Magio Grasselli<br />
Patrizi, notabili,<br />
costruzione della città<br />
248 pp., 21 x 30,5 cm, € 30,00<br />
ISBN 978-88-422-2001-5<br />
La donna<br />
e l’eterno femminino,<br />
muse ispiratrici<br />
di un poeta-fotografo<br />
Photolyricon<br />
Roberto Biscaretti di Ruffia<br />
56 pp., 24 x 33,5 cm, € 18,00<br />
ISBN 978-88-422-2150-0<br />
<strong>Il</strong> primo catalogo<br />
sostenuto e promosso<br />
dalla Fondazione<br />
Adolfo Pini di Milano<br />
Renzo Bongiovanni Radice<br />
Catalogo generale<br />
a cura di Denis Viva<br />
224 pp., 15 x 22 cm, € 28,00<br />
ISBN 978-88-422-2123-4<br />
Gli speciali<br />
allestimenti<br />
della Galleria<br />
d’Arte moderna<br />
e contemporanea<br />
di Torino<br />
GAM Collezioni - III<br />
Allestimenti 2011-<strong>2013</strong><br />
A cura di Danilo Eccher<br />
350 pp., 21 x 28 cm, € 50,00<br />
ISBN 978-88-422-2114-2<br />
Una collezione di<br />
«scelte stampe»<br />
altamente<br />
rappresentativa del<br />
gusto del XIX secolo<br />
Stampe del XV e del XVI<br />
secolo<br />
A cura di C. Bragaglia Venuti, S. Brazza<br />
Saggio introduttivo di Giorgio Marini<br />
136 pp., 21 x 30,5 cm, € 35,00<br />
ISBN 978-88-422-2094-7<br />
Fotografare<br />
per tutta una vita:<br />
il lavoro<br />
come atto creativo<br />
«socialmente utile»<br />
Mario Cresci<br />
Forse fotografia<br />
A cura di L. Ficacci<br />
e M. Ragozzino<br />
208 pp., 21 x 29,7 cm, € 45,00<br />
ISBN 978-88-422-2093-0<br />
L’edizione aggiornata<br />
della guida all’arte<br />
del nostro tempo.<br />
La più imitata.<br />
Scritta per essere capita<br />
Capire<br />
l’arte contemporanea<br />
di Angela Vettese<br />
XII EDIZIONE<br />
480 pp., 80 illustrazioni a colori<br />
12,1 x 19,4 cm, € 35,00<br />
ISBN 978-88-422-2113-5<br />
Che differenza c’è tra Astrattismo geometrico e Neogeo?<br />
Come si distingue l’Informale dall’Action<br />
painting? E l’arte cinetica dall’arte elettronica? L’arte<br />
contemporanea può apparire «difficile» perché si<br />
sviluppa in gran parte lontano da esigenze narrative<br />
figurative, ma anche perché questo secolo detiene<br />
il record assoluto di nascite e altrettanto repentine<br />
eclissi di avanguardie, tendenze e movimenti. Questa<br />
guida all’arte del dopoguerra è un chiaro vademecum<br />
invocato dagli appassionati dell’arte del nostro<br />
tempo, un’agile mappa dell’arte contemporanea.<br />
Un libro fondamentale<br />
per la conoscenza<br />
delle ceramiche<br />
orientali<br />
Le ceramiche<br />
dell’Asia orientale<br />
della Collezione Laura<br />
A cura di N. Laura e M. Scagliola<br />
352 pp., 24 x 32 cm, € 90,00<br />
ISBN 978-88-422-2056-5<br />
Come l’arte traduce<br />
il racconto biblico<br />
sui bambini<br />
I bambini e il cielo<br />
A cura di Serenella Castri<br />
296 pp., 24 x 28 cm, € 35,00<br />
ISBN 978-88-422-2127-2<br />
La ristampa<br />
del più famoso<br />
e devastante pamphlet<br />
contro l’arte<br />
contemporanea<br />
Jean Clair<br />
Critica della modernità<br />
Considerazioni<br />
sullo stato delle belle arti<br />
128 pp., 11 x 17,5 cm, € 18,00<br />
ISBN 978-88-422-0352-0<br />
I paesaggi<br />
dell’industria,<br />
delle metropoli<br />
e delle guerre<br />
Renzo Dubbini<br />
Di paesaggi<br />
architetture e città<br />
220 pp., 11 x 17,5 cm, € 18,00<br />
ISBN 978-88-422-2184-5<br />
Le grandi città<br />
del mondo<br />
oggi collezionano<br />
starchitetture<br />
Starchitecture<br />
Scene, attori e spettacoli<br />
nelle città contemporanee<br />
Davide Ponzini e Michele Nastasi<br />
160 pp., € 30,00<br />
ISBN 978-88-422-1979-8<br />
I pensieri<br />
di un noto pittore<br />
sul «fare pittura» e<br />
sull’«essere artista»<br />
oggi<br />
L’atelier di Guccione<br />
A cura di Manuel Gualandi<br />
80 pp., 12 x 19,4 cm, € 12,00<br />
ISBN 978-88-422-2173-9<br />
Ricordiamo i luoghi<br />
per gli alberghi<br />
in cui siamo stati.<br />
Bologna è il Baglioni<br />
Grand Hotel Majestic<br />
«già Baglioni»<br />
Cent’anni di eccellenze<br />
A cura di Giancarlo Roversi<br />
144 pp, 21 x 30,5 cm, € 45,00<br />
ISBN 978-88-422-2206-4<br />
Un grande, storico albergo riverbera l’anima profonda<br />
di una città, non soltanto perché è stato ed è teatro<br />
di eventi culturali, mondani e politici, ma soprattutto<br />
perché costituisce l’impatto più immediato, il primo<br />
biglietto di visita per chi viene da fuori. Specialmente<br />
per quanto riguarda l’accoglienza dei protagonisti<br />
della vita pubblica sulla scena internazionale, tutti<br />
straordinari moltiplicatori di opinione, il Grand Hotel<br />
Majestic «già Baglioni» è un simbolo di Bologna.<br />
L’immagine che il celebre Baglioni fin dalla sua<br />
fondazione ha sempre trasmesso agli ospiti italiani<br />
e stranieri, lascia in ciascuno una testimonianza<br />
indelebile delle tradizioni civili e dello spirito di<br />
accoglienza che da sempre contraddistingue una città<br />
famosa nel mondo per la sua ospitalità e convivialità.<br />
Per informazioni: Società editrice Allemandi & C., via Mancini 8, 10131 Torino, tel. 011 8199111, fax 011 8193090<br />
Ordini: Allemandi c/o Libro Co., via Borromeo 48, 50026 San Casciano (FI), tel. 055 8228461, fax 055 8228462, allemandi@libroco.it<br />
I cinquanta abiti<br />
«più importanti<br />
della vita»<br />
dell’uomo elegante<br />
Gianfranco Rao<br />
Un bel gioco di successo<br />
A cura di Gianfranco Rao<br />
248 pp, 29 x 33 cm, € 70,00<br />
ISBN 978-88-422-2203-3<br />
Due artisti<br />
nell’incantesimo<br />
mediterraneo<br />
di una casa<br />
di Sorrento<br />
La Casa Madre<br />
Biasiucci e Paladino<br />
A cura di Eduardo Cicelyn<br />
112 pp., 24 x 28 cm, € 24,00<br />
Edizione italiana e inglese<br />
ISBN 978-88-422-2149-4<br />
Sei giovani fotografi<br />
interpretano l’opera<br />
di Luigi Ghirri<br />
Thanks to Luigi Ghirri<br />
& Italian Emerging<br />
Photography<br />
A cura di Laura Serani<br />
144 pp., 23,7 x 16 cm, € 24,00<br />
ISBN 978-88-422-2192-0<br />
L’eccezionalità<br />
dei tipi angelici<br />
nel «Cristo morto<br />
con quattro angeli»<br />
Gli angeli della pietà<br />
Intorno a Giovanni Bellini<br />
A cura di Marco Bona Castellotti<br />
48 pp., 24 x 28 cm, € 16,00<br />
ISBN 978-88-422-2170-8<br />
Due artisti separati<br />
da cinquant’anni<br />
ma vicini per una<br />
comune visione<br />
artistica<br />
Bendini / Montani<br />
Così lontani, così vicini<br />
A cura di Gabriele Simongini<br />
72 pp., 24 x 28 cm, € 20,00<br />
ISBN 978-88-422-2205-7<br />
UMBERTO ALLEMANDI & C.
sità di Pisa): “La Fuga in Egitto” di Tiziano: identificazione<br />
dei materiali originali e del restauro<br />
per rilevare la tecnica pittorica; Viktor Korobov<br />
(responsabile del Laboratorio di Restauro della<br />
Pittura ad Olio dell’Ermitage): Restauro del dipinto<br />
di Tiziano “La Fuga in Egitto”.<br />
Restauro degli oggetti d’arte decorativa in materiali<br />
tessili e delle opere d’arte di grafica nell’Ermitage<br />
Modera: Svetlana Petrova<br />
Intervengono: Marina Denisova (responsabile<br />
del Laboratorio di Restauro di Materiali Tessili<br />
dell’Ermitage): Le attività del Laboratorio di Restauro<br />
di Materiali Tessili dell’Ermitage; Restauro<br />
dei pannelli dello Studio di Perline di Vetro del<br />
Palazzo Cinese nel Museo-Riserva Statale “Oraniebaum”;<br />
Maria Tikhonova (restauratrice del<br />
Laboratorio di Restauro di Materiali Tessili dell’Ermitage):<br />
Restauro del costume proveniente<br />
dalla collezione dell’Ermitage; Tatiana Sabyanina<br />
(responsabile del Laboratorio di Restauro di<br />
Opere d’Arte di Grafica dell’Ermitage): Le attivita’<br />
del Laboratorio di Restauro di Opere d’Arte<br />
di Grafica dell’Ermitage; Tatiana Sabyanina (responsabile<br />
del Laboratorio di Restauro di Opere<br />
d’Arte di Grafica dell’Ermitage): Restauro di<br />
36 xilografie giapponesi del Reparto Orientale<br />
dell’Ermitage; Elena Rudakas (restauratrice del<br />
Laboratorio di Restauro di Opere d’Arte di Grafica<br />
dell’Ermitage): Le particolarità del restauro<br />
della copia fatta da un pittore sconosciuto,<br />
dell’affresco di Giulio Romano sul tema “Amore<br />
e Psiche” di Apuleio (Italia, XVI secolo)<br />
Disegnare la città del futuro. Tra riuso dell’esistente<br />
e nuovi modelli urbanistici<br />
Ore 10-13, sala Massari, pad. 4<br />
Organizzato da: IBC – Istituto per i Beni Artistici<br />
Culturali e Naturali, Regione Emilia-Romagna<br />
Vuoti urbani, aree dismesse, edifici abbandonati<br />
e sottoutilizzati sono sempre di più gli elementi<br />
decisivi per orientare i nuovi cicli di vita<br />
delle città. Occorre definire un progetto per gli<br />
spazi residuali e i materiali di scarto per introdurli<br />
in un metabolismo rinnovato in cui possano<br />
convergere e interagire ambiente, urbanistica,<br />
arte e architettura.<br />
Intervengono: Angelo Varni (presidente IBC),<br />
Piero Orlandi (Servizio Beni Architettonici IBC),<br />
esperti di settore.<br />
Le mura di Cittadella (PD). Restauro e valorizzazione<br />
Ore 10-12, sala Schifanoia, pad. 2<br />
Organizzato da: HD System<br />
Intervento di: Giuseppe Pan (Sindaco del Comune<br />
di Cittadella)<br />
Relatori: Guglielmo Monti (ex Soprintendente per<br />
i Beni architettonici e per il Paesaggio del Veneto<br />
Orientale): Restauro e uso; Stefano Buratti e<br />
Paolo Pagliussa (HD System): Materiali in calce<br />
idraulica naturale NHL5 a campione come originali;<br />
Mirella Baldan (Responsabile Reparto Beni<br />
Culturali R&C Lab): Analisi e ricerche preliminari;<br />
Mario Massimo Cherido (Impresa Lares): Tecniche<br />
del restauro: settore sud-est; Roberto Fioretti<br />
(Direttore Tecnico Restauri OS2 Impresa Steda):<br />
Restauro del Cristo; Patrizia Valle (Progettista<br />
e Direttore Lavori): Materia e valori; Favero<br />
Franco (Direttore tecnico San Marco Laterizi)<br />
Modera: Roberto Masiero (Professore ordinario<br />
di storia dell’architettura presso lo IUAV di Venezia)<br />
Restauro e sostenibilità: verso il Protocollo<br />
GBC Italia Edifici Storici<br />
Ore 10-12, sala Ermitage, pad. 5<br />
Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />
Centro Ricerche Architettura>Energia, Tekne-<br />
Hub, Green Building Council Italia<br />
Introduce: Pietromaria Davoli (Dipartimento di<br />
Architettura di Ferrara, Centro Ricerche Architettura>Energia)<br />
Relatori: Mario Zoccatelli (Presidente di GBC Italia):<br />
GBC Italia e l’impegno per la promozione di<br />
una nuova cultura del restauro sostenibile; Paola<br />
Boarin (Coordinatore del CStdP Edifici Storici)<br />
I lavori per l’elaborazione del protocollo GBC Italia<br />
Edifici Storici; Marco Zuppiroli (Referente<br />
Scientifico del CStdP Edifici Storici): Consistenza<br />
materiale e valore testimoniale: un primo approccio<br />
alla conoscenza del manufatto storico; Anna<br />
Raimondi (Studio Feiffer e Associati, membro del<br />
CStdP Edifici Storici): Barchessa di Villa Contarini:<br />
un esempio di conservazione sostenibile.<br />
La Chiesa della Natività a Bethlehem: studi per<br />
un progetto di conservazione e restauro<br />
Ore 10.30-15.30, sala Castello, primo piano,<br />
atrio<br />
A cura di: Claudio Alessandri (Università di Ferrara)<br />
Gli strumenti per la conoscenza<br />
M. Bacci, G. Bianchi, S. Campana, G. Fichera:<br />
Analisi storico – archeologica; G. Faella, G. Frunzio,<br />
M. Guadagnolo, A. Donadio, L. Ferri: Indagini<br />
diagnostiche non distruttive su componenti<br />
strutturali; C. Alessandri, V. Mallardo: Analisi<br />
strutturale di elementi murari e grotte; N. Macchioni<br />
, M. Brunetti, B. Pizzo, P. Burato, M. Nocetti,<br />
S. Palanti: Le strutture lignee: tipologie e<br />
diagnosi; M. Bernabei, J.Bontadi: Analisi dendrocronologica.<br />
Le proposte di intervento progettuale<br />
C. Alessandri, V. Mallardo, B. Pizzo, E. Ruocco:<br />
La copertura lignea: problemi strutturali e tecniche<br />
di intervento; N. Santopuoli, E. Concina,<br />
S. Sarmati: La conservazione della Chiesa della<br />
Natività e il progetto di restauro delle superfici<br />
decorate; S. Palanti, E. Pecoraro, F. Scarpino:<br />
Porte e finestre: degrado biotico e abiotico<br />
e proposte di intervento<br />
Diagnosi, controlli e prove non distruttive per<br />
il restauro dell’Arena di Pola<br />
Relatori: Dario Almesberger, Antonio Rizzo<br />
(Ser.Co.Tec), Dino Ruˇzić, Istra Inˇzenjering<br />
Interventi di restauro sull’Arena di Pola<br />
Relatori: Mario Braun, Mate Pavin (Croatian<br />
Conservation Institute)<br />
Peristilio e Palazzo di Diocleziano a Spalato<br />
Relatori: D. Mudronja, I. Sikavica (Croatian Conservation<br />
Institute)<br />
Ricerca, restauro e rivitalizzazione del patrimonio<br />
culturale Vukovar-<strong>Il</strong>ok Vučedol<br />
Relatori: D. Poˇzar, - D. ˇSkarpa (Croatian Conservation<br />
Institute)<br />
<strong>Il</strong> restauro del soffitto affrescato nella Viteˇska<br />
dvorana /Sala dei Cavalieri/ del castello di<br />
Breˇzice (Slovenia)<br />
Relatore: Rado Zoubek (Centro del restauro di<br />
Lubiana)<br />
Interventi di restauro nel Parco Archeologico<br />
di Lubiana<br />
Relatori: Bobek Katarina, Kristina ˇZbona, Martina<br />
Lesar Kikelj (Istituto per la Protezione dei<br />
Beni Culturali della Slovenia - Restoration Center<br />
Ljubljana.) Katarina ˇZagar (Restauro e creazione<br />
artistica – Radovljica), Bernard ˇZupanek<br />
(Musei e gallerie di Lubiana)<br />
Ore 12.30-16.30, sala Schifanoia, pad. 2<br />
Organizzato da Ser.Co.Tec, Croatian Conservation<br />
Institute e Restoration Center Ljubljana<br />
<strong>Il</strong> rilievo morfometrico integrato degli edifici<br />
storici e monumentali colpiti dal sisma. Strumenti<br />
e metodologie<br />
Ore 13.30-16, sala Massari, pad. 4<br />
Coordinamento scientifico: Laboratorio TEK-<br />
NEHUB, Tecnopolo Università di Ferrara, Piattaforma<br />
Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-<br />
Romagna<br />
Supporto tecnico: Leica Geosystems<br />
Introduce e modera: Marcello Balzani (Responsabile<br />
scientifico TekneHub, Tecnopolo Università<br />
di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta<br />
Tecnologia Emilia-Romagna)<br />
Relatori: Cristian Boscaro, Marco Medici (DIA-<br />
PReM-TekneHub, Tecnopolo Università di Ferrara):<br />
<strong>Il</strong> rilievo integrato degli edifici colpiti dal sisma:<br />
problemi e metodi; Giuseppe Boselli (Geogrà):<br />
Utilizzare i database di rilievo integrato per<br />
l’analisi strutturale nel cantiere di restauro monumentale;<br />
Diego Borsani (Market Segment Manager<br />
- Italy), Sergio Padovani (Country Manager<br />
- Italy): Tecnologie innovative per l’acquisizione e<br />
gestione di dati terrestri tridimensionali, Nuccio<br />
Bucceri (LTS Land Technology & Services): Tecniche<br />
di rilievo geometrico 3D laserscanner e ricerca<br />
di ammaloramenti attraverso l’ausilio di immagini<br />
digitali RGB sul campo del visibile ed infrarosso.<br />
Integrazione e fruibilità delle diverse<br />
fonti informative per lo studio degli interventi di<br />
ripristino; Vito Leonardo Chiechi (Digitarca):Processi<br />
di comunicazione, interrogazione ed interazione<br />
delle banche dati 3D dei beni culturali<br />
Cantiere Abruzzo. Innovazione e ricerca per il<br />
restauro sostenibile: 13 PMI insieme per il recupero<br />
del Patrimonio costruito.<br />
Ore 14-17, sala Ermitage, pad. 5<br />
Coordinamento scientifico: Polo di Innovazione<br />
dell’Edilizia Sostenibile – Regione Abruzzo<br />
Modera: Stefano Cianciotta (Giornalista, Responsabile<br />
Relazioni Esterne Poloedilizia)<br />
Introduce: Elisabetta Palumbo (Architetto, Direttore<br />
Poloedilizia)<br />
Relatori: Ennio Marcozzi (Ingegnere, Consigliere<br />
Poloedilizia): Restauro sostenibile: le imprese<br />
di Poloedilizia alla prova della ricostruzione;<br />
Ennio Proietto (Architetto, Proietto & Partners<br />
Società di Ingegneria e Architettura): <strong>Il</strong> recupero<br />
degli edifici storici de L’Aquila: il ruolo della<br />
progettazione; Dante Galeota (Direttore del Dipartimento<br />
di Ingegneria Civile, Edile-Architettura<br />
e Ambientale, Università degli Studi de<br />
L’Aquila): L’impegno dell’Ateneo de L’Aquila per<br />
la ricostruzione; Claudio Varagnoli (Professore<br />
Ordinario di Restauro Architettonico, Università<br />
“G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara): La ricostruzione<br />
in Abruzzo: una sfida per progettisti<br />
e operatori del restauro<br />
Dalle indagini al progetto degli interventi sulle<br />
costruzioni storiche colpite dal sisma: sperimentazioni<br />
ed esperienze recenti<br />
Ore 14.30-18.30, sala Diamanti, pad. 6<br />
Organizzato da: Assi.r.c.o. (Associazione Italiana<br />
Recupero e Consolidamento delle Costruzioni)<br />
e da Centro Studi Sisto Mastrodicasa<br />
Relatori: Antonio Borri (Presidente Centro Studi<br />
Mastrodicasa, Consigliere ASS.I.R.C.CO., Università<br />
di Perugia); Laura Bussi (Segretario Generale<br />
ASS.I.R.C.CO., “Sapienza” Università di<br />
Roma); Mario Docci (Presidente ASS.I.R.C.CO.,<br />
“Sapienza” Università di Roma); Giovanni Cangi<br />
(Libero Professionista, Centro Studi Mastrodicasa);<br />
Andrea Giannantoni (Libero Professionista,<br />
Centro Studi Mastrodicasa, Delegato Regionale<br />
ASS.I.R.C.CO. per l’Umbria, Professore a Contratto<br />
Università di Ferrara); Riccardo Vetturini (Libero<br />
Professionista, Centro Studi Mastrodicasa)<br />
Metodo scientifico ed innovazione tecnologia<br />
per il risanamento delle muratura umide.<br />
La tecnologia elettrofisica a neutralizzazione di<br />
carica quale strumento “a impatto zero” per la<br />
prevenzione e definitiva risoluzione delle patologie<br />
da umidità capillare.<br />
Ore 16-18.30, sala Castello, primo piano, atrio<br />
Organizzato da: Domodry<br />
Relatori: Virginia Rossini (Presidente della Consulta<br />
dei BB.CC. dell’O.A.P.P.C. di Roma e provincia):Tipologie<br />
e ruoli delle innovazioni tecnologiche<br />
e relativo metodo di applicazione a servizio<br />
della salvaguardia del patrimonio: l’analisi<br />
termografica IRT e la tecnologia a neutralizzazione<br />
di carica nel progetto dell’intervento di risanamento;<br />
Guido Roche (Libera Università di Bolzano,<br />
Facoltà di Scienze e Tecnologie): L’analisi<br />
IRT (termografia a infrarossi) negli edifici storici<br />
per l’indagine e diagnosi delle patologie da umidità<br />
ed il monitoraggio dell’intervento di deumidificazione<br />
muraria. Michele Rossetto (Dir. Tecnico<br />
Gruppo Leonardo Solutions – Domodry): La<br />
tecnologia a neutralizzazione di carica quale strumento<br />
“a impatto zero” per la prevenzione e la<br />
definitiva risoluzione delle patologie da umidità<br />
capillare nelle murature storiche. Principi di funzionamento<br />
del Sistema, metodo d’intervento e<br />
differenze rispetto a precedenti tecniche di tipo<br />
elettro-osmotico, elettromagnetico o elettrofisico;<br />
Angela Acordon (Soprintendenza per i Beni<br />
Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria):<br />
Applicazioni della tecnologia a neutralizzazione<br />
di carica in edifici religiosi del levante ligure<br />
afflitti da differenti problematiche conservative;<br />
Biancaneve Codacci Pisanelli (Direttore Tecnico<br />
della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio<br />
Storico Artistico ed Etnoantropologico e<br />
per il Polo Museale della Città di Roma): Tutela<br />
del Patrimonio Storico: priorità degli interventi di<br />
deumidificazione muraria. Casi applicativi della<br />
tecnologia a neutralizzazione di carica in edifici<br />
storici salentini in pietra leccese.<br />
Tavola rotonda<br />
I corsi di restauro abilitanti alla professione<br />
delle Accademie accreditate, Inquadramento<br />
e prospettive<br />
Ore 16.30-18.30, sala Schifanoia, pad. 2<br />
Promosso da: MIUR - AFAM.<br />
Organizzata da: Accademia di Belle Arti di Bologna<br />
con la collaborazione delle Accademie di<br />
Belle Arti di Como, L’Aquila, Macerata, Milano,<br />
Napoli, Verona.<br />
Introduce: Bruno Civello (Direttore Generale<br />
Afam)<br />
Relatori: Giuseppe Furlanis: L’esperienza del<br />
CNAM e dei tavoli tecnici per le Scuole di Restauro;<br />
Giuseppe Gaeta: La modifica dell’articolo<br />
182 del Codice dei Beni Culturali; Mauro Mazzali<br />
(Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna),<br />
Marilena Gamberini (responsabile<br />
PFP2), Camilla Roversi Monaco (responsabile<br />
PFP5), Augusto Giuffredi (responsabile PFP1):<br />
Organizzazione e didattica dei nuovi corsi quinquennali;<br />
Giovanna Cassese (Direttore Accademia<br />
di Belle Arti di Napoli), Ignazio di Bella (coordinatore<br />
Accademia di Belle Arti di Napoli),<br />
Paola del Vescovo (responsabile PFP2): La scuola<br />
di Restauro dell’Accademia di Napoli tra passato<br />
e futuro: restauri e cantieri-scuola; Massimiliano<br />
Valdinoci (Direttore Accademia di Belle<br />
Arti di Verona): Un’Accademia storica non statale,<br />
dai corsi triennali di primo livello all’accreditamento<br />
del Corso quinquennale a ciclo unico;<br />
Paola Taddei (Direttore Accademia di Belle<br />
Arti di Macerata), Francesca Pappagallo (coordinatore<br />
Accademia di Belle Arti di Macerata),<br />
Eugenio Carlomagno (Direttore Accademia di<br />
Belle Arti de L’Aquila), Patrizio Passanin (coordinatore<br />
Accademia di Belle Arti de L’Aquila),<br />
Clemente Taiana (Direttore Accademia di Belle<br />
Arti di Como), Franco Marrocco (Direttore Accademia<br />
di Belle Arti di Milano), Luciano Formica<br />
(coordinatore Accademia di Belle Arti di Milano).<br />
Luca Giordano. Restauro in diretta.<br />
<strong>Il</strong> “Passaggio del Mar Rosso” tra conservazione,<br />
ricerca e comunicazione, nella Basilica di<br />
Santa Maria Maggiore a Bergamo<br />
Ore 16.30-18.30, sala Massari, pad.5<br />
Organizzato da: Giorgio Bonsanti, (già Ordinario<br />
di Storia e Tecnica del Restauro all’Università<br />
di Firenze), Antonio Zaccaria (Restauro Beni<br />
Culturali, Bergamo)<br />
Relatori: Amalia Pacia (Soprintendenza per il Patrimonio<br />
storico artistico ed etnoantropologico di<br />
Milano): Luca Giordano a Bergamo tra grandiosità<br />
barocca e sentimento arcadico; Antonio Zaccaria<br />
(Restauro Beni Culturali): <strong>Il</strong> restauro in diretta;<br />
Paolo Bensi (Università degli Studi di Genova):<br />
Osservazioni sulle tecniche pittoriche di<br />
Luca Giordano; Carlo Galliano Lalli (Coordinatore<br />
Laboratorio Scientifico dell’Opificio delle Pietre<br />
Dure, Firenze): Indagini sulla tecnica di esecuzione<br />
del Passaggio del Mar Rosso; Giuseppe<br />
Laquale (restauratore analista, Altamura) : Luca<br />
Giordano: lo studio della tecnica attraverso le<br />
analisi non invasive; Barbara Mazzoleni (ideatrice<br />
del progetto “Luca Giordano. Restauro in diretta”):<br />
<strong>Il</strong> restauro tra fruizione e comunicazione<br />
INCONTRI E SEMINARI<br />
<strong>Il</strong> Progetto dell’ISCR: monitoraggio dello stato<br />
di conservazione dei siti archeologici sommersi<br />
perilacustri del lago di Bolsena e interventi<br />
di protezione in situ<br />
Ore 9.30-10.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />
5 e 6<br />
Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />
ed il Restauro<br />
Relatori: Barbara Davidde, Giulia Galotta, Sandra<br />
Ricci, Manuela Romagnoli, Marco Ciabattoni,<br />
Gian Franco Priori<br />
I campanili nel sisma dell’Emilia<br />
Ore 9.30-11, sala B, primo piano, fra pad. 3<br />
e 4<br />
Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />
Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna in<br />
collaborazione con la Soprintendenza per i Beni<br />
Architettonici e Paesaggistici per le province<br />
di Bologna, Modena e Reggio Emilia<br />
Relatori: Paola Grifoni (Soprintendente per i Beni<br />
Architettonici e Paesaggistici per le province<br />
di Bologna, Modena e Reggio Emilia); Francesco<br />
Eleuteri (Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />
e Paesaggistici per le province di Bologna,<br />
Modena e Reggio Emilia); Nicola Cosentino<br />
(consulente)
La riqualificazione dei parchi storici genovesi<br />
Ore 9.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Organizzato da: Comune di Genova<br />
Relatori: Valeria Garotta (Assessore): Parchi<br />
storici: sfida e risorsa per il Comune di Genova;<br />
Ines Marasso (architetto): Una storia verde.<br />
<strong>Il</strong> racconto di una città attraverso i parchi storici<br />
dal ’500 ad oggi.<br />
Tecniche di indagine a confronto per lo studio del<br />
deterioramento di materiali lapidei sommersi<br />
Ore 10.30-11.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />
5 e 6<br />
Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />
ed il Restauro<br />
Relatori: Marco Bartolini, Barbara Davidde,<br />
Gian Franco Priori, Sandra Ricci<br />
Modena. Palazzo Ducale, sede dell’Accademia<br />
Militare. Restauro e consolidamento delle balaustre<br />
e delle statue della facciata principale<br />
Ore 10.30-11.30, sala A, primo piano, fra pad.<br />
3 e 4<br />
Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />
Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna<br />
Relatore: Corrado Azzollini<br />
Casi di interventi conservativi in Abruzzo<br />
Ore 11.00-13, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Storici<br />
Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo<br />
Relatori: Lucia Arbace, Elisa Amorosi, Anna Colangelo,<br />
Mauro Congeduti<br />
Restauri… in classe<br />
Ore 11.30-12.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />
5 e 6<br />
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Storici,<br />
Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza<br />
Relatore: Carla Campanini (Servizi educativi<br />
della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici<br />
ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza)<br />
<strong>Il</strong> ferro antico, questo sconosciuto.<br />
Caratteristiche, problematiche ed esempi di<br />
restauro e conservazione di opere in ferro<br />
Ore 11, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Organizzato da: Fucina Ervas<br />
Relatore: Alessandro Ervas<br />
Smart SWAP Building<br />
Ore 11, Spazio Forum “Dov’era ma non com’era”,<br />
pad. 5<br />
Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />
Aster, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia<br />
Emilia-Romagna.<br />
Relatore: Francesco Paolo Ausiello (Rete Alta<br />
Tecnologia Emilia-Romagna)<br />
Una delle principali sfide odierne nel settore<br />
delle costruzioni è rappresentata dalla necessità<br />
di riqualificazione e riconversione di uno<br />
stock immobiliare obsoleto ed energivoro. <strong>Il</strong> progetto<br />
mira alla riconversione di tale patrimonio<br />
esistente in edifici in classe A con proprietà antisismiche<br />
e infrastrutture integrate per la comunicazione<br />
e il trasporto urbano elettrico.<br />
<strong>Il</strong> restauro del crocefisso ligneo di Santa Maria<br />
dell’Anima e la riscoperta della policromia<br />
originale<br />
Ore 11.30-12.30, sala A, primo piano, fra pad.<br />
3 e 4<br />
Promosso da: Soprintendenza per il Patrimonio<br />
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e del Polo<br />
Museale della città di Roma<br />
Relatori: Lucia Calzona (Direttore dei lavori e<br />
funzionario storico della Soprintendenza SPSAE<br />
e per il Polo Museale della città di Roma), Daniela<br />
Storti e Valeria Merlini (restauratrici)<br />
<strong>Il</strong> restauro della facciata romanica della chiesa<br />
di Santa Maria della Strada a Matrice (CB)<br />
Ore 12.30-13.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />
5 e 6<br />
Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />
ed il Restauro<br />
Relatori: Donatella Cavezzali, Thomas Bohn,<br />
Carla D’Angelo, Ada Roccardi<br />
Tavolo di confronto sull’architetto bolognese<br />
“Giuseppe Mengoni”, autore della Galleria Vittorio<br />
Emanuele II di Milano, famosissimo nel<br />
suo tempo e caduto nell’oblio dopo la morte.<br />
La paternità ritrovata del suo intervento nella<br />
Certosa di Bologna, documentata nella monografia<br />
a cura di Annamaria Guccini, ha creato<br />
le condizioni per riscoprire il valore di un personaggio<br />
poliedrico e geniale, oggi poco noto<br />
Ore 12.30-14.30, sala A, primo piano, fra pad.<br />
3 e 4<br />
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />
e Paesaggistici per le Province di Bologna,<br />
Modena e Reggio Emilia in collaborazione<br />
con il Comune di Fontanelice (BO) e l’Archivio<br />
Museo Mengoni di Fontanelice<br />
Relatore: Paola Grifoni (Soprintendente per i<br />
Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province<br />
di Bologna, Modena e Reggio Emilia)<br />
Presentazione del Volume: Giuseppe Mengoni:<br />
un’opera svelata alla Certosa di Bologna<br />
Paola Grifoni (Soprintendente per i Beni Architettonici<br />
e Paesaggistici per le Province di Bologna,<br />
Modena e Reggio Emilia)<br />
Seguirà una conversazione condotta da Paola<br />
Mazzitelli (architetto della Soprintendenza per i<br />
Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province<br />
di Bologna, Modena e Reggio Emilia)<br />
Relatori: Vanna Verzelli (Sindaco di Fontanelice),<br />
Giuliano Gresleri (Storico dell’Architettura),<br />
Annamaria Guccini (Direttore dell’archivio museo<br />
“Giuseppe Mengoni”), Daniela Sinigalliesi<br />
(Storico dell’arte, Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />
e Paesaggistici per le Province di<br />
Bologna, Modena e Reggio Emilia), Libero Corrieri<br />
(architetto ex funzionario della SBAP di Milano).<br />
Chiusura dei lavori: Vanna Verzelli.<br />
<strong>Il</strong> restauro del Palazzo Ducale di Camerino<br />
Ore 12.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Organizzato da: Master in “Progettazione Contemporanea<br />
con la Pietra” - Politecnico di Milano<br />
Relatore: Gaia Remiddi (Università di Roma “La<br />
Sapienza”)<br />
L’Elefantino di piazza della Minerva a Roma,<br />
conoscenza e restauro<br />
Ore 13-14, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />
ed il Restauro<br />
Relatori: Annamaria Pandolfi, Antonella Basile,<br />
Patrizia Governale, Stefano Ferrari, Giancarlo<br />
Sidoti, Maurizio Coladonato, Annamaria Giovagnoli,<br />
Giuseppe Guida, Annamaria Pietrini, Sandra<br />
Ricci, Ada Roccardi, Carlo Cacace<br />
Torre pendente di Pisa: progetto e realizzazione<br />
del sistema integrato vetro curvo e metallo<br />
di protezione dagli agenti esterni al settimo<br />
ordine e illuminazione degli affacci interni<br />
Ore 14-15, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />
ed il Restauro<br />
Relatori: Bruno Mazzone, Andrea Nunzi, Società<br />
Polar Glass, Opera della Primaziale Pisana<br />
Energy retrofit of historic buildings: 3ENCULT solution<br />
& tools / Ristrutturazione energetica di edifici<br />
storici: 3ENCULT soluzioni & strumenti<br />
Ore 14, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />
CIRI Edilizia e Costruzioni, Università di Bologna<br />
e Progetto 3ENCULT<br />
Introduce: Alexandra Troi (EURAC research,<br />
3ENCULT coordinator)<br />
Relatori: Dagmar Exner (EURAC), Franziska Haas<br />
(TU Dresden): Talking together – a multidisciplinary<br />
design approach; Camilla Colla (Università<br />
di Bologna), Enrico Esposito (Artemis): Methods<br />
and tools for a comprehensive diagnosis;<br />
Giacomo Paci (Università di Bologna): Monitoring<br />
the before and after the retrofit to optimise design<br />
and operation; Mathilde Andrè (Menuiserie<br />
Andrè), Franz Freundorfer: A window excelling in<br />
energy & aesthetics – and how it can be adapted<br />
to local needs; Rudolf Plagge, Ayman Bishara<br />
(TU Dresden), Jens Engel (Remmers): Interior<br />
insulation – capillary active and highly energy efficient<br />
for optimal results; Rainer Pfluger (Universität<br />
Innsbruck), Daniel Moravek (ATREA): Low<br />
impact ventilation systems to improve energy efficiency<br />
& indoor air quality (for people & culturaö<br />
heritage objects); Matteo Orlandi (ARUP):<br />
Where the energy comes from: Heating & cooling<br />
systems for historic buildings<br />
È prevista la traduzione simultanea dall’Inglese<br />
all’italiano e vice versa<br />
Competenze per il territorio. Evento di presentazione<br />
dei progetti di ricerca SPINNER <strong>2013</strong><br />
Ore 14, sala D, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />
Aster, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia<br />
Emilia-Romagna<br />
Nell’incontro verranno illustrati progetti di ricerca<br />
finanziati nell’ambito della Sovvenzione Globale<br />
Spinner <strong>2013</strong> sulle tecnologie, metodologie<br />
e processi per il recupero, rigenerazione e<br />
riorganizzazione dei territori, dei tessuti produttivi,<br />
edilizia pubblica e privata nelle zone terremotate<br />
in chiave di sicurezza e sostenibilità.<br />
Relatori: Laura Ramaciotti (Responsabile Area<br />
Progettazione e Implementazione delle attività relative<br />
ai Dottorati di Ricerca –Consorzio Spinner);<br />
La Sovvenzione Globale Spinner <strong>2013</strong> per il territorio;<br />
Carlo Quintelli (Università degli Studi di Parma):<br />
Progettare il costruito: nuovi modelli a qualità<br />
integrata per la città compatta; Marco Savoia<br />
(CIRI Edilizia e Costruzioni, Piattaforma Costruzioni,<br />
Rete Alta Tecnologia, Università di Bologna):<br />
Strategie per la messa in sicurezza sismica delle<br />
strutture ad uso produttivo non progettate con criteri<br />
antisismici; Marco Savoia (CIRI Edilizia e Costruzioni,<br />
Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia,<br />
Università di Bologna): Criteri per la valutazione<br />
della vulnerabilità sismica degli edifici strategici<br />
e delle infrastrutture dell’Emilia Romagna;<br />
Bertelli Guya Grazia, Juan Carlos Dall’Asta (Politecnico<br />
di Milano): Architetture d’emergenza, strategie<br />
e metodologie per il recupero e la rigenerazione<br />
di tessuti urbani interessati da eventi sismici;<br />
Marco Zuppiroli (Università degli Studi di Ferrara):<br />
Criteri per la valutazione della vulnerabilità e<br />
la definizione delle politiche di intervento volte alla<br />
riduzione del rischio sismico nell’ambito di tessuti<br />
urbani di edilizia storica di base<br />
Distaccare per ricordare. La vicenda di alcune<br />
“pagine” del graffito di NOF4 sui muri dell’ex<br />
Ospedale Psichiatrico di Volterra<br />
Ore 14.30- 16, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Architettonici,<br />
Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici<br />
per le province di Pisa e Livorno<br />
Relatori: Gian Carlo Borellini (Soprintendente<br />
per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici,<br />
Artistici ed Etnoantropologici per le province di<br />
Pisa e Livorno), Amedeo Mercurio (storico dell’arte<br />
- responsabile per il territorio di Volterra),<br />
Associazione onlus “Incisione Graffio e Parola”<br />
di Volterra, Cecilia Gabellieri, Cristina Ginesi,<br />
Cristiano Sabelli, Sandro Sirigatti (restauratori)<br />
<strong>Il</strong> restauro per la didattica, la didattica per il<br />
restauro<br />
Ore 15.00, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Enaip Lombardia - Scuola di Restauro<br />
di Botticino<br />
Relatori: Maria Teresa Previdi (Direttore della<br />
Scuola di Restauro di Botticino): Presentazione<br />
della Scuola e dei Corsi; Elisabetta Arrighetti<br />
(Coordinatore Corsi Scuola di Botticino): Introduzione<br />
aspetti didattici: obiettivi formativi e valenza<br />
didattica; metodologie formative e presentazione<br />
settori: opere lignee; dipinti su tele; superfici<br />
murali; arazzi, tessuti e tappeti. Elisabetta<br />
Boanini (restauratrice), Roberto Bonomi (responsabile<br />
scientifico Scuola di Botticino), Laura<br />
Rivali (restauratrice), Giovanna Scicolone (restauratrice):<br />
Casi studio su settori specifici di<br />
appartenenza e approccio scientifico.<br />
<strong>Il</strong> restauro della Torre di Bam in Iran<br />
Ore 16, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />
ed il Restauro<br />
Relatori: Claudio Prosperi Porta, Michael Jung,<br />
Mario Lolli Ghetti, Valter Santoro<br />
Spunti dal terremoto dell’Emilia e della Lombardia<br />
Ore 16-18.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />
Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna in<br />
collaborazione con la Direzione Regionale per i<br />
Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia<br />
Relatori: Paola Grifoni (Soprintendente per i Beni<br />
Architettonici e Paesaggistici per le Province<br />
di Bologna, Modena e Reggio Emilia), Graziella<br />
Polidori (Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />
e Paesaggistici per le Province di Bologna, Mo-<br />
dena e Reggio Emilia):Opere provvisionali: casi<br />
di studio, Marco Fasser (Soprintendenza per i<br />
Beni Architettonici e Paesaggistici di Brescia):<br />
La messa in sicurezza a sisma attivo: criticità e<br />
novità: il caso della Ghirlanda della Basilica Palatina<br />
di Santa Barbara a Mantova; Bianca Codacci<br />
Pisanelli (Soprintendenza per i Beni Storici<br />
Artistici ed Etnoantropologici e Polo Museale<br />
di Roma): Comportamento sismico e controllo<br />
dei meccanismi di danno: casi di studio a Guastalla;<br />
Claudio Modena (Università degli Studi di<br />
Padova), Mario Severi (consulente): Restauro ed<br />
adeguamento sismico del duomo di Guastalla<br />
Architetture neogotiche nel parco Durazzo Pallavicini<br />
di Genova Pegli: il restauro del castello<br />
e del Mausoleo del capitano tra scenografia ed<br />
esoterismo<br />
Ore 16, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Organizzato da: Comune di Genova , Studio Ghigino<br />
& Associati architetti, Laboratorio di restauro<br />
Vita Mauro<br />
Relatori: Silvana Ghigino: <strong>Il</strong> progetto di restauro<br />
come elemento di collegamento tra conoscenza<br />
e conservazione; Mauro Vita: Problematiche<br />
e aspettative.<br />
Sperimentazioni al vero ed in scala reale, su<br />
pannellature murarie storiche di Reggio Calabria<br />
sollecitate orizzontalmente, nel e fuori dal<br />
piano. Prime Note<br />
Ore 16.30-17.30, sala B, primo piano, fra pad.<br />
3 e 4<br />
Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />
Culturali e Paesaggistici della Calabria in collaborazione<br />
con la Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />
e Paesaggistici per la province di<br />
Reggio Calabria e Vibo Valentia<br />
Introducono: Francesco Prosperetti (Direttore<br />
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />
Calabria), Margherita Eichberg (Soprintendente<br />
per i Beni Architettonici e Paesaggistici per la<br />
province di Reggio Calabria e Vibo Valentia)<br />
Relatori: Antonio Borri (Università di Perugia),<br />
Michele Candela (Dip. PAU Università di Reggio<br />
Calabria), Serena Cattari (Università di Genova),<br />
Roberta Fonti (Università di Napoli), Sergio<br />
Lagomarsino (Università di Genova)<br />
La conservazione delle calzature storiche presso<br />
l’ISCR<br />
Ore 17-18, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />
ed il Restauro<br />
Relatori: Anna Valeria Jervis, Michael Jung, Marcella<br />
Ioele<br />
<strong>Il</strong> Cesmar7 dopo il 6° Congresso Colore e Conservazione<br />
di Parma - La deacidificazione dei supporti<br />
cellulosici: stato dell’arte e prospettive<br />
Intervengono: Clelia Isca (Dipartimento di Chimica,<br />
Univ. degli Studi di Parma; Cesmar7), Matteo<br />
Montanari (Univ. di Bologna; Cesmar7)<br />
Dry cleaning: applicazione e verifica analitica di<br />
metodologie di pulitura a secco su casi studio<br />
Intervengono: <strong>Il</strong>aria Saccani, Valentina Emanuela<br />
Selva Bonino, Davide Riggiardi.<br />
Ore 17.15, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Organizzato da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />
I Beni Culturali dopo il sisma: situazione attuale<br />
e prospettive<br />
Ore 17.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Promosso da: Laboratorio TekneHub - Tecnopolo<br />
di Ferrara<br />
A cura di: Ferruccio Petrucci (Università e INFN<br />
- Ferrara)<br />
Intervengono: Carla Di Francesco (Direttore Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia<br />
Romagna), Massimo Maisto (Assessore<br />
alla Cultura e Vicesindaco del Comune di Ferrara),<br />
Maria Luisa Pacelli (Direttore delle Gallerie di<br />
Arte Moderna e Contemporanea, Comune di Ferrara),<br />
Angelo Andreotti (Direttore dei Musei di Arte<br />
Antica, Comune di Ferrara), Paola Zanardi (Responsabile<br />
del sistema bibliotecario dell’Ateneo<br />
Ferrarese), A. di Canossa (Art Defender, Milano)<br />
Palazzo Ducale di Mantova: analisi e prospettive<br />
dopo il terremoto<br />
Ore 17.30-18.30, Sala Ermitage, pad. 5<br />
Promosso da: Direzione Regionale per i Beni Culturali<br />
e Paesaggistici della Lombardia in colla-
orazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />
e Paesaggistici di Brescia, Mantova<br />
e Cremona e la Soprintendenza per i Beni Storico,<br />
Artistici ed Etnoantropologici di Brescia,<br />
Mantova e Cremona.<br />
Relatori: Caterina Bon Valsassina (Direttore Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />
Lombardia), Andrea Alberti (Soprintendente<br />
per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Brescia,<br />
Mantova e Cremona), Giovanna Paolozzi<br />
Strozzi (Soprintendente per i Beni Storico, Artistici<br />
ed Etnoantropologici di Brescia, Mantova e<br />
Cremona), Antonio Mazzeri (Soprintendenza per<br />
i Beni Architettonici e Paesaggistici di Brescia,<br />
Mantova e Cremona), Paolo Faccio (Istituto Universitario<br />
di Venezia), Anna Saetta (Istituto Universitario<br />
di Venezia), Stefano L’Occaso (Soprintendenza<br />
per i Beni Storico, Artistici ed Etnoantropologici<br />
di Brescia, Mantova e Cremona)<br />
Sabato 23 marzo<br />
CONVEGNI<br />
Rilievo speditivo del costruito storico e Condizione<br />
Limite di Emergenza: l’esperienza di Ferrara<br />
Ore 10-13, sala Diamanti, pad. 6<br />
Promosso da: Dipartimento della Protezione Civile<br />
e del LaboRA – Laboratorio di Restauro Architettonico<br />
del Dipartimento di Architettura<br />
dell’Università degli Studi di Ferrara<br />
Organizzato da: Marco Zuppiroli<br />
Introducono: Mauro Dolce (Dipartimento della<br />
Protezione Civile ), Carla Di Francesco (Direzione<br />
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />
dell’Emilia Romagna – MiBAC), Riccardo Dalla<br />
Negra (Dipartimento di Architettura – UNIFE)<br />
Relatori: Elena Speranza (DPC): <strong>Il</strong> rilievo dell’edilizia<br />
ordinaria del centro storico di Ferrara nell’Emergenza<br />
Emilia 2012; Marco Zuppiroli (UNIFE): Costruzione<br />
della banca dati e prime valutazioni sulla<br />
consistenza dell’edificato storico di Ferrara;Francesco<br />
Guidi (UNIFE):Problematiche operative, criticità<br />
e prime valutazioni di processo; Fabrizio Bramerini<br />
(DPC):Definizione ed introduzione all’analisi<br />
della Condizione Limite di Emergenza; Luca Capozzi<br />
( Comune di Ferrara): La CLE di Ferrara; Ennio<br />
Nonni (Comune di Faenza): L’analisi della CLE<br />
per il Comune di Faenza. Scelte di indirizzo e possibili<br />
prospettive; Maria Romani, (Regione Emilia-<br />
Romagna): Programma regionale per gli studi di<br />
Microzonazione Sismica (MS) e per l’analisi della<br />
Condizione Limite di Emergenza (CLE)<br />
Georgia; il rapporto con la memoria e il restauro<br />
della Cattedrale di Bagrati<br />
Ore 10-12.30, sala Ermitage, pad. 5<br />
Coordinamento scientifico: TekneHub, Tecnopolo<br />
Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni,<br />
Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna.<br />
Modera: Marcello Balzani (Responsabile scientifico<br />
TekneHub)<br />
Intervengono: Andrea Bruno (architetto progettista<br />
e direttore dei lavori di restauro), Vakhtang Zesashvili<br />
(architetto responsabile del coordinamento<br />
dei lavori di restauro), Pino Dall’Aquila (curatore<br />
della campagna fotografica), Francesco Bandarin<br />
(Vice Direttore-Generale dell’Unesco per la Cultura),<br />
Mounir Bouchenaki (Consulente Unesco ed<br />
ex Direttore dell’ICCROM), Jukka Jokhileto (consulente<br />
ICCROM e UNESCO), Gianni Perbellini<br />
(Presidente del consiglio Scientifico di Europa Nostra),<br />
Pierre Engel (ingegnere strutturista)<br />
VII° tavola rotonda “Arte contemporanea: quale<br />
salvaguardia? Prevenzione, restauro, formazione:<br />
tempo di consuntivi?”<br />
Ore 10-13, sala Castello, primo piano, atrio<br />
Organizzata da: Associazione Amici di Cesare<br />
Brandi e da Acropoli,<br />
In collaborazione con: GNAM, ISCR, Direzione<br />
Regionale MIBAC, IBC Emilia Romagna, Accademia<br />
di Belle Arti - Napoli, GAM di Palermo,<br />
Comune di Lampedusa e Linosa<br />
A cura e con il coordinamento di: Giuseppe Basile<br />
Artigianato Artistico, Arte e Restauro.<br />
Affinità e distinzioni<br />
Ore 10.30-13.30, sala Marfisa, primo piano,<br />
atrio<br />
Organizzato da: Acropoli<br />
A cura di: Giorgio Bonsanti<br />
Strategie di innovazione per il restauro, recupero<br />
e la rigenerazione urbana: ottava edizione del<br />
premio IQU Innovazione e Qualità Urbana<br />
Ore 11-12.30, sala C, primo piano,fra pad. 5<br />
e 6<br />
Coordinamento scientifico: DIAPReM/Tekne-<br />
Hub, Dipartimento di Architettura, Tecnopolo<br />
Università di Ferrara<br />
Organizzazione e promozione: Maggioli Editore<br />
Media partner: www.architetti.com e www.paesaggio<br />
urbano.net<br />
Modera: Marcello Balzani (Direttore di “Paesaggio<br />
Urbano” e Presidente della giuria)<br />
Interverranno i membri della giuria: Francesco<br />
Taormina (Architetto, Professore Associato di<br />
Composizione Architettonica, Facoltà Ingegneria,<br />
Università di Roma Tor Vergata), Luca Storoni<br />
(Presidente Ordine degli Architetti, P. P. e C.<br />
della Provincia di Pesaro e Urbino), Giuseppe Pilla<br />
(Presidente Ordine degli Architetti P.P. e c. della<br />
Provincia di Vicenza), Alessandro Jaff (Presidente<br />
Fondazione Centro Studi e Ricerche Professione<br />
Architetto di Firenze), Antonio Minetti<br />
(Architetto, Dirigente Servizio Territorio Ambiente<br />
Energia della Regione Marche). Sarà presente<br />
il segretario del premio: Alessandro Costa (Architetto,<br />
Redazione rivista “Paesaggio Urbano”)<br />
È prevista la partecipazione di tutti i progettisti<br />
e le amministrazione premiate e menzionate<br />
dai premi speciali<br />
Progetto sisma - quale momento di sensibilizzazione<br />
e formazione verso le nuove generazioni<br />
sulle attività di volontariato di Protezione<br />
civile dei Beni Culturali<br />
Ore 13.15-15.15, sala Castello, primo piano,<br />
atrio<br />
Organizzato da: Associazione Alternativa Arte<br />
Partner: Comune di Foggia - Fondazione Banca<br />
del Monte - ITTS “E. Masi” di Foggia<br />
In collaborazione con: Università degli studi di<br />
Foggia – Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia<br />
– Comando Vigili del Fuoco di Foggia –<br />
Regione Puglia - Provincia di Foggia – MIUR –<br />
Associazione Sisto Mastrodicasa – Centro Servizi<br />
Volontariato Capitanata – Ordine Architetti<br />
P.P.C. della Provincia di Foggia – Ordine degli Ingegneri<br />
della Provincia di Foggia - Collegio dei<br />
Geometri della Provincia di Foggia.<br />
Patrocinato da: SISMAS<br />
Relatori: Alfredo de Biase (Presidente Associazione<br />
Alternativa Arte e funzionario responsabile<br />
della sede di Foggia presso la Soprintendenza<br />
B.A.P. di Bari BAT e Foggia) Gianni Mongielli<br />
(Sindaco di Foggia), Francesco Andretta (Presidente<br />
della Fondazione Banca del Monte Domenico<br />
Siniscalco Ceci), Giuliano Volpe (Magnifico<br />
Rettore dell’Università degli Studi di Foggia), Michele<br />
Di Tullio (Comandante provinciale dei Vigili<br />
del Fuoco di Foggia), Alfredo Ferrandino (Assessore<br />
alla Protezione civile del Comune di Foggia);<br />
Pietro Ventrella (ITTS “E. Masi” di Foggia),<br />
Raffaele Celeste (Responsabile Servizio P.O.<br />
Protezione civile della Regione Puglia), Maurizio<br />
Pignoni (Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia),<br />
Augusto Marasco (Presidente Ordine<br />
degli Architetti PPC. della Provincia di Foggia),<br />
Gerardo Tibollo (Presidente Ordine degli Ingegneri<br />
della Provincia di Foggia), Giuseppe Tosti<br />
(Presidente Associazione Sisto Mastrodicasa -<br />
Perugia). Seguiranno interventi di studenti ed<br />
associati (Pasquale Bloise, Isabella Di Cicco, Roberto<br />
Salice, Pietro Vocale)<br />
Tecniche tradizionali e innovative per il miglioramento/adeguamento<br />
di strutture murarie in<br />
zona sismica<br />
Ore 13.30-18, sala Ermitage, pad. 5<br />
A cura di: Claudio Alessandri (Università di Ferrara)<br />
Introduce: A. Tralli (Università di Ferrara)<br />
Relatori: A. Franchi (Politecnico di Milano): Presentazione<br />
del Master di II livello in Adeguamento-miglioramento<br />
sismico del costruito storico; P.<br />
Ronca (Politecnico di Milano): Edifici storici: innovazione<br />
nella tradizione per il rinforzo strutturale<br />
dei sistemi costruttivi di muratura in zona sismica;<br />
A. Borri (Università di Perugia): Esperienze<br />
recenti e ricerche in corso presso l’Università<br />
di Perugia; D. Galeota (Università dell’Aquila): <strong>Il</strong><br />
ruolo dell’Ateneo nella ricostruzione post-sisma<br />
del centro storico della città dell’Aquila; G. Faella<br />
(II Università di Napoli): Conservazione vs si-<br />
curezza sismica. I materiali tradizionali e i materiali<br />
innovativi; Salvatore Russo (IUAV): Tecniche<br />
speditive di identificazione dinamica e impiego<br />
di profili in FRP sismoresistenti in strutture monumentali;<br />
G. Milani (Politecnico di Milano, Università<br />
di Ferrara): Analisi comparativa di vulnerabilità<br />
sismica su dieci torri in muratura dell’area<br />
costiera del Po<br />
Le Dimore storiche, le loro decorazioni architettoniche<br />
e pittoriche e le opere d’arte al loro<br />
interno: problematiche assicurative<br />
Ore 14-16.30, sala Massari, pad. 4<br />
Organizzato da: ADSI – Associazione Dimore<br />
Storiche Italiane<br />
INCONTRI E SEMINARI<br />
Condition report e web: le opportunità di una<br />
documentazione interattiva<br />
Ore 9.30, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
A cura di: ConditionReport.it e Nardini Editore<br />
Relatori: Giovanna Cecilia Scicolone (restauratrice),<br />
Stefano Lonati (ingegnere informatico)<br />
Musei e sostenibilità.Come affrontare la sfida<br />
Ore 9.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Organizzato da: ANMLI - Associazione Nazionale<br />
Musei degli enti Locali e Istituzionali<br />
A cura di: Anna Maria Montaldo e Anna Maria<br />
Visser<br />
Con il patrocinio di: Comune di Ferrara, Provincia<br />
di Ferrara, Istituto per i Beni Culturali della<br />
Regione Emilia – Romagna e TekneHub, Rete<br />
Alta Tecnologia dell’Emilia- Romagna<br />
Maledetti Vincoli: un tema, una prospettiva<br />
Ore 10-14, sala Belriguardo, pad. 5<br />
Promosso da: Direzione Generale per il Paesaggio,<br />
le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee<br />
- Servizio Architettura e Arte Contemporanee<br />
Introduce: Maria Grazia Bellisario<br />
Conclude: Maddalena Ragni (Direttore Generale<br />
per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura<br />
e l’Arte Contemporanee)<br />
Partecipano rappresentanti di Istituzioni nazionali<br />
e internazionali, di Enti territoriali, Università<br />
e Associazioni<br />
Restauro ed innovazione tecnologica. <strong>Il</strong> problema<br />
dell’inserimento del moderno nell’antico:<br />
la compatibilità impiantistica negli interventi<br />
su edifici storici<br />
Ore 10.30, Sala Massari, primo piano, atrio<br />
Organizzato da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />
Moderatore: Cesare Crova (MiBAC - Istituto Superiore<br />
per la Conservazione ed il Restauro)<br />
Intervengono: Livio De Santoli (Centro Interdipartimentale<br />
Territorio Edilizia Restauro Architettura<br />
CITERA, Facoltà di Architettura - Università degli<br />
Studi di Roma “Sapienza”, Docente di Fisica Tecnica<br />
Ambientale): L’efficienza energetica nel patrimonio<br />
culturale; Marco Pretelli (Alma Mater Studiorum<br />
– Università degli Studi di Bologna, Dipartimento<br />
di architettura, Docente di Restauro Architettonico):<br />
<strong>Il</strong> moderno nell’antico. Approcci (e questioni)<br />
di metodo; Maria Agostiano (MiBAC, Direzione<br />
Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura<br />
e l’Arte Contemporanee): L’approccio<br />
prestazionale nell’adeguamento funzionale degli<br />
edifici storici; Daniela Concas (“Sapienza” Università<br />
di Roma, Docente Incaricato di Restauro Architettonico):<br />
L’adeguamento dell’impianto di riscaldamento<br />
del Museo di Casa Canova a Possagno<br />
(TV): un’integrazione possibile; Roberta Giorio<br />
(CMR – Laboratorio di analisi per l’edilizia e il<br />
restauro): Monitoraggio microclimatico ambientale<br />
del Museo di Casa Canova a Possagno (TV)<br />
<strong>Il</strong> restauro lapideo. Le mura della Fortezza di<br />
Arezzo<br />
Ore 11, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Edifir<br />
A cura di: Maurizio De Vita<br />
L’integrazione degli smalti nel restauro delle<br />
oreficerie: un paradosso della conservazione<br />
Ore 11-12, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Promosso da Opificio delle Pietre Dure, Settore<br />
di restauro delle Oreficerie<br />
Relatori: Clarice Innocenti, Mari Yanagishita,<br />
Jennifer Di Fina, Martina Fontana<br />
Restauro del colore in architettura. Dal piano<br />
al progetto<br />
Ore 11.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: Edifir<br />
A cura di: Giuseppe Alberto Centauro, Nadia<br />
Cristina Grandin<br />
Presentazione del restauro e della mostra dell’arazzo<br />
del Museo Nazionale del Bargello<br />
“L’assalto finale di Tito a Gerusalemme”<br />
Ore 12.15-13, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Settore<br />
di restauro degli Arazzi<br />
Relatori: Clarice Innocenti, Marta Cimò<br />
I serramenti nell’edilizia storica di Venezia.<br />
Conoscenza e intervento<br />
Ore 12.30, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6.<br />
Organizzato da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />
A cura di: Francesco Trovò<br />
Relatori: <strong>Il</strong>aria Cavaggioni (architetto, Soprintendenza<br />
BAP Venezia e Laguna), Antonio Girello<br />
(architetto, Consigliere dell’Ordine degli Architetti<br />
PPC della Provincia di Venezia), Stefano<br />
Mora (Direzione Generale consorzio LEGNO LE-<br />
GNO), Damiano Nardin (serramentista artigiano,<br />
Presidente settore Legno Confartigianato<br />
Venezia), Francesco Trovò (architetto, Soprintendenza<br />
BAP Venezia e Laguna), Enrico Vettore<br />
(Confartigianato Venezia Responsabile Categorie<br />
Formazione e Sviluppo d’impresa)<br />
Durabilità del legno. Diagnosi del degradamento,<br />
trattamenti preventivi e curativi<br />
Ore 12.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />
Organizzato da: Dario Flaccovio Editore<br />
Relatori: Sabrina Palanti, Nicola Macchioni,<br />
Stefano Berti<br />
Qualità, sostenibilità e durabilità delle piastrellature<br />
ceramiche, approcci innovativi<br />
Ore 14, sala A, primo piano, pad 3 e 4<br />
Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />
CIRI Edilizia e Costruzioni, Università di Bologna,<br />
Centro Ceramico Bologna<br />
Relatori: Camilla Colla (CIRI-EC & DICAM, Università<br />
di Bologna): Indagini Non-Distruttive di problematiche<br />
in rivestimenti e pavimentazioni ceramiche:<br />
radar e termografia; Francesco Ubertini,<br />
Elena Gabrielli (DICAM, Università di Bologna):<br />
Simulazione di problematiche in pavimentazioni<br />
ceramiche: ruolo e influenza di formato e spessore<br />
delle piastrelle; Giorgio Timellini (Centro Ceramico<br />
Bologna): Piastrellature ceramiche a pavimento<br />
e a parete: istruzioni per la progettazione<br />
e posa; Camilla Colla (CIRI-EC & DICAM, Università<br />
di Bologna): Indagini Non-Distruttive di<br />
problematiche in rivestimenti e pavimentazioni<br />
ceramiche: prove soniche e impact-echo<br />
Quali prospettive per il minimo intervento nel<br />
restauro?<br />
Ore 14, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />
Organizzato da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />
A cura di: Luca Parisato<br />
Valutazione e riduzione del rischio sismico del<br />
patrimonio culturale: un’applicazione sperimentale<br />
per il Museo della Galleria dell’Accademia<br />
di Firenze<br />
Ore 14.30-16, sala Belriguardo, pad. 5<br />
Promosso da: Direzione Generale per il Paesaggio,<br />
le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee<br />
- Servizio II Tutela del Patrimonio Architettonico<br />
in collaborazione con la Direzione Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />
Toscana<br />
Relatori: Maddalena Ragni (Direttore Generale<br />
per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e<br />
l’Arte Contemporanee), Isabella Lapi (Direttore<br />
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />
Toscana), Stefano D’Amico (Direttore del Servizio<br />
II - Direzione Generale per il Paesaggio, le<br />
Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee),<br />
Franca Falletti (Direttrice della Galleria dell’Accademia<br />
di Firenze), Mario De Stefano (Direttore<br />
del Dipartimento di Costruzioni e Restauro<br />
dell’Università degli Studi di Firenze), Giuseppe<br />
Giorgianni (funzionario della Direzione Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana),<br />
Maurizio Ripepe (Docente del Dipartimento<br />
di Scienze della Terra dell’Università degli<br />
Studi di Firenze)
Nei padiglioni<br />
INFORMAZIONI<br />
20-23 MARZO <strong>2013</strong><br />
QUARTIERE FIERISTICO DI FERRARA<br />
VIA DELLA FIERA N° 11 - 44100 FERRARA<br />
TEL. 0532/900713<br />
ORARIO: 9 - 18.30<br />
BIGLIETTO D’INGRESSO: EURO 10<br />
RIDOTTO PER GRUPPI DI STUDIO: EURO 5<br />
cOME RAGGIUNGERE LA FIERA<br />
IN AUTO: autostrada A13 uscita Ferrara Sud<br />
IN TRENO: stazione Ferrara<br />
IN AEREO: aeroporto Guglielmo Marconi<br />
di Bologna<br />
BUS NAVETTA GRATUITO<br />
FFSS / Fiera / FFSS ogni 30 minuti<br />
Centro città/Fiera/Centro città ogni 40 minuti<br />
PRENOTAZIONI ALBERGHIERE<br />
BOLOGNA CONGRESSI SPA<br />
CONVENTION AND TRAVEL<br />
Tel +39 051 6375122 - 6375149<br />
e.mail: info@conventionandtravel.it<br />
MEDIA PARTNER<br />
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA<br />
ACROPOLI SRL<br />
Tel: 051/6646832 - fax: 051/864313<br />
info@salonedelrestauro.com<br />
www.salonedelrestauro.com<br />
ENTE ORGANIZZATORE:<br />
PADIGLIONE 2<br />
XXHERITAGE: il progetto e la ricerca per l’architettura<br />
del Novecento<br />
Coordinamento scientifico: TekneHub/DIA-<br />
PReM, Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni,<br />
Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />
<strong>Il</strong> ventennale del Salone del Restauro di Ferrara<br />
costituisce l’occasione per “giocare” sul<br />
titolo di una sezione espositiva, organizzata<br />
dal TekneHub (centro di ricerca e servizi del<br />
Tecnopolo di Ferrara afferente alla Piattaforma<br />
Costruzioni Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna),<br />
che identifica un’area di approfondimento<br />
correlata alle grandi architetture del Novecento<br />
e al restauro del moderno trovando<br />
importanti correlazioni internazionali. L’allestimento<br />
verterà sull’immagine a grande scala<br />
di due maestri dell’architettura del Novecento:<br />
Oscar Niemeyer, recentemente scomparso,<br />
e Le Corbusier.<br />
B4B> Before|Bricks for<br />
Coordinamento scientifico: Laboratorio Tekne-<br />
Hub, Rete Alta Tecnologia Regione Emilia- Romagna,<br />
Piattaforma Costruzioni, Consorzio Ferrara<br />
Ricerche, Dipartimento di Architettura dell’Università<br />
di Ferrara<br />
B4Box è lo spazio espositivo del progetto<br />
B4B. L’allestimento richiama, assieme alla<br />
suggestione dei mattoncini LEGO quale metafora<br />
del costruire insieme, l’idea di un cantiere<br />
delle idee per lanciare il motto “Rebuilding<br />
Ideas”. Nel BricksBox si terranno workshop<br />
LEGO® SERIOUS PLAY®, mentre, con lo sfondo<br />
delle retroproiezioni, gli stage colorati ospiteranno<br />
incontri e speech con ospiti interna-<br />
UMBERTO ALLEMANDI & C.<br />
TORINO ~ LONDRA ~ VENEZIA ~ NEW YORK<br />
PARTNER EDIZIONE <strong>2013</strong><br />
zionali ed eventi di presentazione del CHIDeC,<br />
Cultural Heritage Inclusive Design Contest.<br />
Tra le attività all’interno dello spazio B4B, consultabili<br />
sul sito www.salonedelrestauro.com<br />
segnaliamo<br />
LEGO & ARCHITECTURE: the serious game of<br />
understanding “time/space/relationships”<br />
Sabato 23 <strong>Marzo</strong>, ore 14.30<br />
Partecipano: Robert Rasmussen (Rasmussen<br />
Consulting , Denmark), Lucio Margulis<br />
(Juego SerioTM - Argentina), Patrizia Bertini<br />
(ESC Rennes School of Business - France), Giuseppe<br />
Mincolelli (Università di Ferrara, CHIDEC<br />
- Italy), Elena Marchiori (Università della Svizzera<br />
Italiana, User Requirements with LEGO<br />
(Switzerland).<br />
PADIGLIONE 3<br />
MIBAC MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ<br />
CULTURALI<br />
Protagonista al Salone è il MiBAC, Ministero per<br />
i Beni e le Attività Culturali, che, assieme ai suoi<br />
Istituti, presenterà un ricchissimo programma di<br />
eventi, convegni ed incontri tecnici, che illustrano<br />
esperienze di formazione, di restauro e di conservazione.<br />
NARDINI BOOKSTORE<br />
<strong>Il</strong> Bookstore è organizzato dalla libreria Nardini<br />
Bookstore: ciò permette di portare a disposizione<br />
del pubblico della cultura dei Bbcc una scelta,<br />
nazionale e internazionale, di pubblicazioni<br />
di editori tra i più pertinenti al settore e spesso<br />
di difficile reperimento nella normale distribuzione<br />
libraria. Molti lettori qui potranno trovare<br />
o scoprire proprio le pagine che cercavano.<br />
Per quattro giorni, arte, ricerca, e tecnologia<br />
si danno appuntamento a Ferrara,<br />
mostrando quanto di meglio l’Italia sa fare<br />
in tema di restauro e di conservazione dei<br />
beni culturali e ambientali. Una rassegna,<br />
Restauro, ricca di eventi, incontri,<br />
approfondimenti, cui la città estense dà il<br />
benvenuto aprendo musei e monumenti per<br />
una celebrazione della bellezza e della<br />
tutela.<br />
Ingresso gratuito ai Musei Statali<br />
Museo Archeologico Nazionale<br />
Via XX Settembre, 122<br />
Tel. 0532 66299<br />
Museo di Casa Romei<br />
Via Savonarola, 28-30<br />
Tel. 0532 234130<br />
Pinacoteca Nazionale di Ferrara<br />
Corso Ercole I d’Este 21 (Palazzo Diamanti),<br />
Tel. 0532 205844<br />
Ingresso gratuito ai Musei Civici non chiusi<br />
per restauri post-sisma<br />
Castello Estense<br />
Apertura straordinaria a pagamento<br />
PADIGLIONE 4<br />
TECNOLOGIE DEL RESTAURO E DEL RECUPE-<br />
RO EDILIZIO E ARCHITETTONICO<br />
Coordinamento Scientifico: Tekhnehub, Università<br />
di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta<br />
Tecnologia Emilia-Romagna, CIRI Edilizia e Costruzioni,<br />
Università di Bologna, Piattaforma Costruzioni,<br />
Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />
Cuore di quest’area sarà la realizzazione di un<br />
prototipo fisico rappresentativo di una porzione<br />
di edificio (di forma a “C”) su cui verranno<br />
applicate le tecnologie di intervento: murature,<br />
solai lignei, partizioni interne, pavimentazioni<br />
interne, sensoristica e tecnologie per il monitoraggio,<br />
ecc.<br />
Questa sezione è incentrata sugli approfondimenti<br />
post sisma in Emilia. Attorno al prototipo<br />
della struttura architettonica/edilizia realizzata<br />
con tecniche e materiali per il recupero/restauro,<br />
si concentrano i laboratori che sviluppano<br />
sistemi e tecnologie per la ricostruzione.<br />
PADIGLIONE 5<br />
DOV’ERA MA NON COM’ERA<br />
Coordinamento scientifico: TekneHub/DIA-<br />
PReM, Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni,<br />
Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />
I recenti eventi sismici che hanno colpito l’Emilia<br />
hanno anche profondamente inciso sul patrimonio<br />
storico-monumentale. Superata la prima<br />
fase dell’emergenza, occorre ora pensare<br />
alla ricostruzione sia delle emergenze architettoniche,<br />
sia dei tessuti storici edilizi.<br />
Lo spazio espositivo vedrà le province colpite<br />
dal sisma rappresentate da grafiche orizzon-<br />
tali e verticali di grande impatto scenografico.<br />
A terra sarà riportata la rappresentazione iconografica<br />
dei territori e dei comuni colpiti con<br />
le cifre, i dati e le stime. In verticale i “campanili”<br />
con il loro grande richiamo simbolico al<br />
sisma dell’Emilia. Alcuni di questi importanti<br />
manufatti storici architettonici non esistono<br />
più e verranno visualizzati attraverso i dati di<br />
rilievo 3D.<br />
PREMIO INTERNAZIONALE DI RESTAURO AR-<br />
CHITETTONICO «DOMUS RESTAURO E CON-<br />
SERVAZIONE FASSA BORTOLO»<br />
Coordinamento scientifico: LaboRA Laboratorio<br />
di Restauro Architettonico, Diaprem (Development<br />
of Integrated Automatic Procedures<br />
for Restoration of Monuments) del Dipartimento<br />
di Architettura dell’Università di Ferrara, Laboratorio<br />
ArcDes, Dipartimento di Architettura<br />
dell’Università di Ferrara, TekneHub, Laboratorio<br />
in rete del Tecnopolo di Ferrara, Piattaforma<br />
Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />
Patrocinio: Ordine degli Architetti Pianificatori,<br />
Paesaggisti e Conservatori della Provincia<br />
di Ferrara<br />
Presentazione dei progetti vincitori della terza<br />
edizione del Premio Internazionale di Restauro<br />
Architettonico «Domus restauro e conservazione»,<br />
ideato e promosso dalla Facoltà di Architettura<br />
di Ferrara e dalla Fassa Bortolo, volto a<br />
diffondere ad un ampio pubblico restauri architettonici<br />
che abbiano saputo interpretare in modo<br />
consapevole i principi conservativi, anche ricorrendo<br />
a forme espressive contemporanee,<br />
nei quali la comunità tecnico-scientifica si possa<br />
riconoscere in modo ampio.<br />
Alcuni eventi allieteranno le serate dei visitatori di Restauro e degli stessi ferraresi:<br />
Giovedì 21 marzo<br />
I PRIVATI E LE ARCHITETTURE TUTELATE<br />
Ore 18.30-20.30, Museo di Casa Romei, Via<br />
Savonarola 28-30<br />
Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />
Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna<br />
in collaborazione con Soprintendenza per i Beni<br />
Architettonici e Paesaggistici per le province<br />
di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini,<br />
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici<br />
per le province di Bologna, Modena,<br />
Reggio Emilia ADSI Emilia-Romagna, FAI Delegazione<br />
Emilia-Romagna<br />
Partecipano: Carla Di Francesco (Direttore Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna),<br />
Paola Grifoni (Soprintendente<br />
per i Beni Architettonici e Paesaggistici per<br />
le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia),<br />
Antonella Ranaldi (Soprintendente per i Beni Architettonici<br />
e Paesaggistici per le province di<br />
Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini), Giovanni<br />
Santangelo (Responsabile Servizio Affari generali,<br />
giuridici e programmazione finanziaria,<br />
Regione Emilia-Romagna), Francesco Cavazza-<br />
Isolani (ADSI-Emilia-Romagna), Vincenzo Vandelli<br />
(FAI-Delegazione Emilia-Romagna).<br />
Venerdì 22 marzo<br />
RIAPERTURA DELL’ARCHIVIO DI STATO DI<br />
FERRARA DOPO IL TERREMOTO<br />
Ore 19-21, Archivio di Stato di Ferrara, Palazzo<br />
Borghi, Corso Giovecca 146<br />
L’Archivio di Stato di Ferrara riapre alla cittadinanza<br />
dopo la chiusura forzata, che ha consentito<br />
il risanamento di un’ala dell’antico edificio<br />
dai danni causati dal sisma del maggio<br />
2012. L’inaugurazione è incentrata sulla visita<br />
all’ala restaurata.<br />
Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />
Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna,<br />
Archivio di Stato di Ferrara<br />
Partecipano: Carla di Francesco (Direttore Regionale<br />
per i Beni Cultuali e Paesaggistici dell’Emilia<br />
Romagna), Loretta Vancini (Direttore<br />
Archivio di Stato di Ferrara), Keoma Ambrogio<br />
(Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici<br />
per le province di Ravenna, Ferrara,<br />
Forlì-Cesena, Rimini), Laura Graziani Secchieri<br />
(Archivio di Stato di Ferrara)<br />
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL PROGRAMMA E GLI ESPOSITORI, SUL SITO www.salonedelrestauro.com