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Marzo 2013 - Il Giornale dell'Arte

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RA<br />

I RAPPORTI ANNUALI DELL’ARTE E DELL’ARCHITETTURA<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />

«IL GIORNALE DEL RESTAURO»<br />

Arte e architettura contemporanea<br />

Ricostruzione post sisma<br />

Le dimore storiche<br />

Restauri italiani all’estero<br />

I libri del restauro<br />

© - XVII EDIZIONE - MARZO <strong>2013</strong> - IL GIORNALE DELL’ARTE E IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA<br />

© NELSON KON


Anche quest’anno la Direzione Generale<br />

per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale<br />

partecipa al Salone dell’Arte, del<br />

Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali<br />

e Ambientali di Ferrara, giunto alla XX edizione,<br />

per presentare i progetti di eccellenza e le<br />

esperienze significative condotte dal MiBAC sul<br />

tema del restauro, compito istituzionale del Ministero<br />

per i beni e le attività culturali, finalizzato<br />

alla conservazione, alla tutela e alla valorizzazione<br />

del patrimonio artistico nazionale, affinché<br />

diventi un bene accessibile a tutti, possa essere<br />

fruito anche nelle sue valenze sociali e identitarie<br />

e trasmesso, il più integro possibile, alle<br />

future generazioni.<br />

Si tratta non solo di un lascito culturale ma anche<br />

di una grande opportunità economica, se<br />

pensiamo che proprio grazie al suo patrimonio<br />

culturale l’Italia rappresenta da sempre una delle<br />

mete turistiche mondiali più ambite. Attraverso<br />

un’adeguata gestione integrata, infatti, i beni<br />

culturali e ambientali possono costituire una vera<br />

e propria risorsa inesauribile che è necessario<br />

preservare anche perché in grado di fornire un<br />

significativo contributo allo sviluppo economico<br />

del territorio, coinvolgendo tutto l’indotto legato<br />

al comparto turistico. Per questo motivo,<br />

quest’anno, la Direzione Generale per la valorizzazione<br />

ha partecipato alla Borsa Internazionale<br />

del Turismo di Milano insieme al Dipartimento<br />

del turismo.<br />

Questa opportunità diventa, oggi, di ancor più<br />

stringente necessità e attualità in un territorio,<br />

quello emiliano romagnolo, che porta ancora<br />

evidenti le cicatrici del sisma che ne ha messo in<br />

crisi gli apparati produttivi e che conserva nel<br />

patrimonio culturale una carta vincente per rilanciare<br />

la propria economia. <strong>Il</strong> Salone di Ferrara,<br />

infatti, è un esempio virtuoso di collaborazione<br />

pubblico privato in cultura per favorire, già<br />

nella fase di progettazione delle iniziative culturali,<br />

co-progettazioni culturali attraverso forme<br />

evolute di partnertship efficaci e durature.<br />

Come di consueto, la partecipazione del MiBAC<br />

al Salone di Ferrara sarà anche la vetrina per presentare<br />

alcune significative recenti esperienze<br />

nel campo del restauro come, ad esempio, gli in-<br />

terventi di consolidamento della Sala della Niobe<br />

nell’ambito del progetto “Nuovi Uffizi”, operazione<br />

particolarmente delicata, o quelli per la<br />

ricomposizione del Trittico, realizzato nel 1417<br />

da Battista di Gerio per la Chiesa di San Quirico<br />

all’Olivo. Nonostante le tavole dell’opera fossero<br />

disperse tra Lucca, Avignone e Philadelphia,<br />

i lavori eseguiti dal Laboratorio di Restauro della<br />

Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici,<br />

storici, artistici ed etnoantropologici<br />

di Lucca e Massa Carrara e dal Musée du Petit<br />

Palais del Comune di Avignone, in collaborazione<br />

con il Centro Interregionale per la Conservazione<br />

e il Restauro del Patrimonio di Marsiglia<br />

hanno finalmente ricomposto il Trittico che, oggi,<br />

è ammirabile in tutto il suo splendore.<br />

All’interno dello stand del MiBAC sarà attivo<br />

anche un importante spazio didattico a cura dell’Istituto<br />

Centrale per il Restauro e la Conservazione<br />

del Patrimonio Archivistico e Librario<br />

ICRCPAL. Sarà infatti allestito un laboratorio in<br />

cui sarà possibile assistere ad alcune delicate<br />

operazioni di restauro del libro, quali la cucitura<br />

su telaio, o il recupero delle pergamene.<br />

Un’occasione imperdibile per vedere all’opera,<br />

da vicino, tecnici specializzati nel recupero di<br />

antichi manoscritti, professionisti del restauro<br />

che tutto il mondo ci invidia.<br />

Anna Maria Buzzi<br />

Direttore Generale per la Valorizzazione del Patrimonio<br />

Culturale<br />

DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE<br />

DEL PATRIMONIO CULTURALI<br />

Direttore Generale: Anna Maria Buzzi<br />

SERVIZIO II - COMUNICAZIONE E PROMOZIONE<br />

Direttore: Mario Andrea Ettorre<br />

Coordinatore del progetto: Guglielmo Caliò<br />

Referenti: Laura Peyretti, Maria Angela<br />

Siciliano, Salvatorina De Palo, Cinzia Raffio,<br />

Nicoletta Tintisona<br />

tel. 06 5843 4983 – 4976 – 4973, 4974<br />

fax 06 5843 4975<br />

ferrara@beniculturali.it<br />

Programma aggiornato al 15 febbraio <strong>2013</strong><br />

Mercoledì 20 marzo<br />

CONVEGNI<br />

Emilia - Lombardia e Abruzzo: a che punto siamo<br />

Ore 10.45-12.30, sala Schifanoia, pad. 2<br />

Promosso da: Ministero per i Beni e le Attività<br />

Culturali, Direzioni Regionali per i Beni Culturali<br />

e Paesaggistici di Abruzzo, Emilia-Romagna,<br />

Lombardia.<br />

Relatori: Carla Di Francesco (Direttore Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna),<br />

Caterina Bon Valsassina (Direttore Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />

Lombardia), Fabrizio Magani (Direttore Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo)<br />

Torre dei Modenesi (o dell’Orologio). Restituzione<br />

e restauro e ripristino filologico del simbolo<br />

del terremoto<br />

Ore 10.30-13, sala Belriguardo, pad. 5<br />

Organizzato da: Comune di Finale Emilia<br />

Intervengono: Fernando Ferioli (Sindaco di Finale<br />

Emilia): La torre dei Modenesi simbolo di<br />

una comunità e di una catastrofe; Massimiliano<br />

Righini (Assessore alla Cultura e al centro<br />

storico del Comune di Finale Emilia): Dalla fondazione<br />

al recupero delle macerie. Storia di una<br />

torre e della sua città; Pier Luigi Cervellati: Restituzione<br />

e restauro e ripristino filologico della<br />

Torre dei Modenesi; Sauro Turroni: Nè torri<br />

nè chiese nè castelli nè città rinascono da soli;<br />

Andrea Emiliani: La manutenzione della memoria;<br />

Salvatore Settis: Memoria e identità;<br />

Sergio Rizzo: Non distrugga la ricostruzione ciò<br />

che il terremoto ha risparmiato<br />

Le ricostruzioni in muratura post terremoto:<br />

aspetti strutturali e decorativi<br />

Ore 12-13, sala Ermitage, pad. 5<br />

A cura di: LCT-ARCHITETTURA<br />

Relatori: Salvatore Tringali (Laboratorio Città e<br />

Territorio, società di ingegneria): Aspetti migliorativi<br />

nelle ricostruzioni della Cattedrale di Noto e<br />

in S.Biagio d’Amiternum a L’Aquila; Rosanna La<br />

Rosa (Laboratorio Città e Territorio, società di ingegneria):<br />

L’intervento sugli apparati decorativi<br />

danneggiati dal sisma; Paolo Napoli (consulente<br />

Zoppoli & Pulcher): L’intervento strutturale sui pilastri<br />

della chiesa di S.Biagio d’Amiternum; Vittorio<br />

Pesando (Zoppoli & Pulcher): <strong>Il</strong> cantiere di ricostruzione<br />

all’interno della zona rossa a L’Aquila:<br />

problematiche ed aspetti organizzativi.<br />

Dov’era, ma non com’era: il ruolo centrale del<br />

restauro nella ricostruzione post-sismica<br />

Sessione Prima: Emergenze Architettoniche<br />

Ore 14-17, sala Schifanoia, pad. 2<br />

Promosso da: LaboRA - Dipartimento di Architettura<br />

dell’Università degli Studi di Ferrara,<br />

TeknuHub - Tecnopolo di Ferrara, Piattaforma<br />

Costruzioni, Rete Alta Tecnologia ER. Direzione<br />

Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />

dell’Emilia-Romagna<br />

Presiede e introduce: Marcello Balzani (Università<br />

degli Studi di Ferrara)<br />

Relatori: Riccardo Dalla Negra (Università degli<br />

studi di Ferrara): Dov’era, ma non com’era:<br />

il nodo centrale del restauro nella ricostruzione<br />

post-sisma; Carla Di Francesco (Direttore<br />

Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />

dell’Emilia Romagna – MiBAC): Problemi aperti<br />

sul restauro dal sisma in Emilia-Romagna;<br />

Antonio Borri (Università degli Studi di Perugia):<br />

<strong>Il</strong> sisma come evento rivelatore delle problematiche<br />

strutturali dell’edilizia storica; Antonio<br />

Di Stefano (Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />

e Paesaggistici per l’Abruzzo),<br />

Claudio Modena (Università degli studi di Padova):<br />

Due interventi di restauro e riqualificazione.<br />

<strong>Il</strong> Forte Spagnolo e le Mura Urbiche.<br />

Infomobility Cultural Heritage. Documentazione,<br />

valorizzazione museale, movimentazione e gestione<br />

delle emergenze per il Patrimonio mobile<br />

Ore 16-18.30, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Organizzato da: TekneHub Università di Ferrara<br />

(Area 2 - Strumenti, materiali e tecniche per<br />

la museografia e l’exhibition design e Area 4-<br />

Tecnologie per il recupero e la conservazione<br />

del patrimonio paleontologico e archeologico)<br />

Saluti di apertura: Stefano Casciu (MiBAC, Soprintendente<br />

BSAE Modena e Reggio Emilia)<br />

Introducono: Alessandro Massarente, Carlo<br />

Peretto (Università degli Studi di Ferrara)<br />

Relatori: Gino Famiglietti (Direzione Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise),<br />

Paola Quaranta (già Soprintendenza per i Beni<br />

Archeologici del Molise) Paolo Corti (ArPA Ricerche):<br />

<strong>Il</strong> caso studio della movimentazione della<br />

Paleosuperficie 3a di Isernia la Pineta (Molise);<br />

Giulio Bigliardi, Marta Bottacchi, Sara Cappelli,<br />

Leonardo Carmignani (Centro di Geo-tecnologie<br />

- SpinOff): Applicazioni Open Source per il rilievo<br />

tridimensionale. <strong>Il</strong> caso studio della Paleosuperficie<br />

3a di Isernia la Pineta; Carolina Botti (Mi-<br />

BAC, ARCUS): L’esperienza del progetto CUSPIS<br />

Cultural Heritage Space Information System;<br />

Giuseppe Mincolelli (Università degli Studi di Ferrara),<br />

Roberto Chiandussi (TechSigno S.r.l), Stefano<br />

Mazzotti (Museo Civico Di Storia Naturale<br />

di Ferrara): Sperimentazione di tecnologie tag<br />

RFID per la gestione delle collezioni museali; Michela<br />

Biancardi, Marzia Breda, Grazia Zini (Università<br />

degli Studi di Ferrara): Tecnologie multimediali<br />

integrate per la valorizzazione e fruizione<br />

del patrimonio dei musei universitari: il caso dello<br />

SMA Sistema Museale di Ateneo di Ferrara<br />

INCONTRI E SEMINARI<br />

Pubblico e privato, insieme per la tutela del<br />

patrimonio artistico. <strong>Il</strong> caso Restituzioni.<br />

Programma biennale di restauri di opere d’arte<br />

appartenenti al Patrimonio del Paese, curato<br />

e promosso da Intesa Sanpaolo<br />

Ore 14, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Intesa Sanpaolo<br />

Relatori: Carlo Bertelli (curatore scientifico di Restituzioni),<br />

Giorgio Bonsanti (curatore scientifico<br />

di Restituzioni),Silvia Foschi (coordinatrice del progetto),<br />

Marisa Rigoni (già direttore archeologo Soprintendenza<br />

per i beni archeologici del Veneto)<br />

I Castelli feriti: restauro critico e conservazione<br />

della memoria<br />

Ore 15.30-18.30, sala A, primo piano, fra pad.<br />

3 e 4<br />

Promosso da: Istituto Italiano dei Castelli, Sezione<br />

Emilia-Romagna in collaborazione con Direzione<br />

Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />

dell’Emilia-Romagna<br />

Relatori: Gualtiero Cavazza Isolani (Presidente<br />

dell’Istituto Italiano dei Castelli), Gianni Perbellini<br />

(Presidente del Consiglio Scientifico di Europa<br />

Nostra), Massimiliano Righini (Assessore alla<br />

Cultura del Comune di Finale Emilia), Gianpiero<br />

Cuppini (già titolare della cattedra di Restauro<br />

all’ Università degli Studi di Bologna), Alberto<br />

Monti (Istituto Italiano dei Castelli), Daniele<br />

Ferretti (Università degli Studi di Parma). Conclude:<br />

Antonella Ranaldi (Soprintendente per i<br />

Beni Architettonici e Paesaggistici per le province<br />

di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini)<br />

Fotovoltaico Invisibile, la soluzione per beni architettonici<br />

e paesaggistici<br />

Ore 16, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da Dyaqua Energy<br />

Giovedì 21 marzo<br />

CONVEGNI<br />

<strong>Il</strong> restauro della facciata lapidea della chiesa<br />

di San Petronio a Bologna e l’avvio di una nuova<br />

metodologia di pulitura<br />

Ore 9.30-13.30, sala Marfisa, primo piano, atrio<br />

Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Settore<br />

di restauro dei Materiali lapidei<br />

Relatori: Mons. Oreste Leonardi (Primicerio della<br />

Basilica di San Petronio), Marco Ciatti (Soprintendente<br />

dell’Opificio delle Pietre Dure), Maria<br />

Cristina Improta (Direttore dei Lavori per l’Opificio<br />

delle Pietre Dure), Paola Lorenzi, Franca Sorella<br />

(Restauratrici dell’Opificio delle Pietre Dure),<br />

Carlo Lalli (Responsabile del Laboratorio<br />

Scientifico dell’Opificio delle Pietre Dure), Roberto<br />

Terra (Architetto, Direzione dei Lavori per la<br />

Basilica di San Petronio), Maurizio Coladonato<br />

(Laboratorio di Chimica, Istituto Superiore per la<br />

Conservazione e il Restauro), Marta Gomez,<br />

Stefano Landi, Alfiero Rabbolini e Marilena Auzani<br />

(restauratori esterni)


Tra mura sicure. Oltre le verifiche: vulnerabilità<br />

dei Beni Culturali<br />

Ore 9.30-15.30 sala Massari, pad. 4<br />

Promosso da: Direzione Regionale per i Beni Culturali<br />

e Paesaggistici dell’Abruzzo in collaborazione<br />

con la Direzione Generale per il Paesaggio, le<br />

Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee<br />

Introducono: Antonella Recchia, Maddalena<br />

Ragni, Fabrizio Magani, Ettore Pietrabissa, Laura<br />

Moro<br />

Relatori: Antonio Borri, Paolo Boncio, Michele<br />

Candela, Lorenzo Fanale, Dante Galeota, Sergio<br />

Lagomarsino, Claudio Modena, Gianluigi Rosatelli<br />

Interventi: Giorgio Croci, Luciano Marchetti,<br />

Gaetano Manfredi, Fabio Carapezza Guttuso,<br />

Stefano Podestà.<br />

Conclusioni: Fabrizio Magani<br />

Beni mobili e terremoto<br />

Ore 10-13, sala Schifanoia, pad. 2<br />

Organizzato da: MiBAC - Direzione Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-<br />

Romagna, Istituto Superiore per la Conservazione<br />

ed il Restauro, Opificio delle Pietre Dure,<br />

Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed<br />

Etnoantropologici per le Province di Modena e<br />

Reggio Emilia, Direzione Regionale per iBeni<br />

Culturali e Peasaggistici dell’Abruzzo.<br />

Introduce: Carla Di Francesco (Direttore Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna)<br />

Relatori: Gisella Capponi (Direttore Istituto Superiore<br />

per la Conservazione ed il Restauro), Marco<br />

Ciatti ( Soprintendente Opificio delle Pietre Dure),<br />

Stefano Casciu (Soprintendente per i Beni<br />

Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province<br />

di Modena e Reggio Emilia), Lucia Arbace<br />

(Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici<br />

dell’Abruzzo), Paolo Buonora (Archivio<br />

di Stato de L’Aquila), Giandomenico Cifani<br />

(ITC), Maria Rita Copersino (Direzione Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo)<br />

La statua bronzea di San Michele Arcangelo<br />

della facciata del Duomo di Orvieto e la Pala<br />

di Paciano di Luca Signorelli. <strong>Il</strong> restauro tra didattica<br />

e fruibilità: due casi emblematici<br />

Ore 10.30-12 sala C, primo piano, fra pad. 5<br />

e6<br />

Promosso da: Soprintendenza per i Beni Storici<br />

Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria in<br />

collaborazione con la Soprintendenza per i Beni<br />

Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria e<br />

l’Opera del Duomo di Orvieto<br />

Relatori: Fabio De Chirico (Soprintendente per<br />

i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria),<br />

Anna Di Bene (Soprintendente per i<br />

Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria),<br />

Alessandra Cannistrà (Curatore del MODO - Museo<br />

dell’Opera del Duomo di Orvieto), Gerardo<br />

De Canio (ENEA, responsabile laboratorio Qualificazione<br />

di Materiali e Componenti del C.R.<br />

Casaccia), Gisella Capponi (Direttore Istituto<br />

Superiore per la Conservazione e il Restauro),<br />

Giovanni Luca Delogu (Soprintendenza BSAE<br />

dell’Umbria), Federica Zalabra (Soprintendenza<br />

BSAE dell’Umbria), Stefano Ridolfi (ditta Ars<br />

Mensurae), Bruno Bruni (ditta Coo.Be.C.)<br />

Guerre, terremoti, alluvioni e altre calamità: il<br />

Patrimonio e l’emergenza<br />

Ore 10.30-18.30 sala Belriguardo, pad. 5<br />

Promosso da: Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />

Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici<br />

per le province di Firenze Pistoia e Prato<br />

Relatori: Alessandra Marino (Soprintendente<br />

per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici<br />

ed Etnoantropologici per le province di Firenze<br />

Pistoia e Prato).<br />

Seguono gli interventi dei funzionari architetti,<br />

storici dell’arte e restauratori della Soprintendenza,<br />

a documentare le varie situazioni affrontate<br />

dall’Ufficio nel corso del tempo sia nelle città capoluogo<br />

di provincia (Firenze, Pistoia e Prato) sia<br />

sul territorio (aree del Mugello, del Casentino,<br />

del Valdarno, del Chianti e della Valdelsa)<br />

<strong>Il</strong> progetto di restauro consapevole.<br />

Presentazione dei progetti vincitori della terza<br />

edizione del Premio Internazionale di Restauro<br />

Architettonico “Domus Restauro e Conservazione<br />

Fassa Bortolo”<br />

Ore 11-13, sala Diamanti, pad. 6 e mostra al<br />

pad. 5<br />

Coordinamento scientifico: LaboRA Laboratorio<br />

di Restauro Architettonico, Centro DIAPReM,<br />

Laboratorio ArcDes, Dipartimento di Architettura,<br />

Università degli Studi di Ferrara, afferenti al<br />

TekneHub, laboratorio in rete del Tecnopolo di<br />

Ferrara Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />

Promosso da: Università di Ferrara, Dipartimento<br />

di Architettura, Fassa Bortolo<br />

Patrocinio: Ordine degli Architetti, Pianificatori,<br />

Paesaggisti, Conservatori di Ferrara<br />

Federazione Ordini Architetti, Pianificatori, Paesaggisti<br />

e Conservatori dell’Emilia Romagna<br />

Saranno presenti i membri della Giuria:<br />

Giovanni Carbonara (Presidente, Ordinario di Restauro<br />

Architettonico e Direttore della “Scuola<br />

di Specializzazione in Beni Architettonici e del<br />

Paesaggio”, Università Sapienza di Roma, Facoltà<br />

di Architettura “Valle Giulia”), Beatriz Mugayar<br />

(Professore Associato, Università di São Paulo),<br />

Laura Moro (Responsabile dell’Istituto Centrale<br />

per il Catalogo e la Documentazione, all’interno<br />

del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - MI-<br />

BAC), Riccardo Dalla Negra (Ordinario di Restauro<br />

Architettonico, Facoltà di Architettura dell’Università<br />

di Ferrara e Direttore di LaboRA Laboratorio<br />

di Restauro Architettonico), Marcello Balzani,<br />

Segretario del Premio, Direttore del DIAPReM<br />

del Dipartimento di Architettura dell’Università<br />

di Ferrara, Responsabile Scientifico del Tekne-<br />

Hub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università<br />

di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete<br />

Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />

Intervengono tutti i vincitori e i menzionati del<br />

Premio<br />

Presentazione del progetto di tutela archeologica<br />

“Memoria e Terremoto: il caso della Scuola<br />

di Pilastri di Bondeno (Fe)”<br />

Ore 11-12.30, sala Ermitage, pad. 5<br />

Conferenza promossa da: Soprintendenza per<br />

i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna<br />

Relatori: Valentino Nizzo (funzionario Archeologo,<br />

responsabile per la didattica per le provincie<br />

di Ferrara e Ravenna - Soprintendenza per i<br />

Beni Archeologici dell’Emilia Romagna), Alan<br />

Fabbri (Sindaco del Comune di Bondeno).<br />

Architetti e architetture italiane in Argentina.<br />

Conservazione dei materiali e valorizzazione<br />

del patrimonio del Novecento<br />

Ore 13.30-16, sala Ermitage, pad. 5<br />

Coordinamento: UNIFE, con la collaborazione<br />

di UNIURB, UNICAM, UNIPV, UNICAL, e Scuola<br />

Studi Superiori in Patrimonio Culturale del CUIA<br />

A cura di: Laboratorio TekneHub del Tecnopolo<br />

dell’Università di Ferrara - Rete Alta Tecnologia<br />

della Regione Emilia-Romagna<br />

Con la collaborazione di: Scuola di Studi Superiori<br />

in Patrimonio Culturale del CUIA (UNIFE)<br />

Introduce: Rita Fabbri<br />

Relatori: Raimondo Cagiano de Azevedo (Direttore<br />

del Consorzio interUniversitario Italiano per l’Argentina):<br />

<strong>Il</strong> ruolo del CUIA nella promozione di ricerca<br />

e didattica avanzata sul ruolo dei temi patrimoniali<br />

in Argentina; Gianfranco Franz (Scuola<br />

Studi Superiore in Patrimonio Culturale del CUIA):<br />

Esperienze in America Latina: urbanistica, architettura,<br />

valorizzazione del patrimonio; Gastone<br />

Ave, Emanuela De Menna (Università degli Studi<br />

di Ferrara): Architettura e urbanistica di origine italiana<br />

in Argentina; Mario Docci, Emanuela Chiavoni<br />

(Università “La Sapienza” di Roma): Presenza<br />

italiana in Argentina. Valorizzazione e diffusione<br />

interattiva del patrimonio architettonico; Fabrizio<br />

Ivan Apollonio, Alessandro Massarente (Università<br />

degli Studi di Bologna, Università degli Studi<br />

di Ferrara): <strong>Il</strong> contributo italiano allo sviluppo<br />

culturale in Argentina. Nuove metodologie per la<br />

conoscenza e la valorizzazione del patrimonio; Alberto<br />

Renzulli, Patrizia Santi, Maria Pia Riccardi,<br />

Donatella Barca, Eleonora Paris (Università degli<br />

Studi di Urbino, Università degli Studi di Pavia,<br />

Università degli Studi della Calabria, Università<br />

degli Studi di Camerino): Materiali italiani nelle architetture<br />

argentine. Primi risultati delle indagini<br />

archeometriche e strutturazione di una banca dati;<br />

Marco Zuppiroli, Alberto Verde, Luca Rocchi<br />

(Università degli Studi di Ferrara): Problematiche<br />

conservative e di rifunzionalizzazione del patrimonio<br />

del Novecento: il caso di Cordoba, nelle architetture<br />

di Ubaldo Emiliani e Augusto Cesare Fer-<br />

rari; Claudio Maiolino (Pontificia Universídade Católica<br />

do Paraná - Curitiba.): <strong>Il</strong> restauro in America<br />

Latina: la filiera del restauro in Brasile<br />

Dov’era, ma non com’era: il ruolo centrale del<br />

restauro nella ricostruzione post-sismica<br />

Sessione Seconda: L’edilizia storica aggregata<br />

Ore 14.30-18, sala Schifanoia, pad. 2<br />

Coordinamento scientifico a cura di: LaboRA<br />

– Dipartimento di Architettura dell’Università<br />

degli Studi di Ferrara, TeknuHub – Tecnopolo<br />

di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta<br />

Tecnologia ER. Direzione Regionale per i Beni<br />

Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna<br />

Presiede e introduce: Riccardo Dalla Negra<br />

(Università degli Studi di Ferrara)<br />

Relatori: Maria Cristina Giambruno,Maurizio Boriani<br />

(Politecnico di Milano): <strong>Il</strong> Piano di Ricostruzione<br />

di Fontecchio: alcune considerazioni metodologiche;<br />

Claudio Varagnoli (Università degli<br />

Studi ‘G. d’Annunzio’ Chieti e Pescara): La ricostruzione<br />

dei centri storici minori in Abruzzo; Caterina<br />

Carocci (Università degli Studi di Catania):<br />

Tessuti murari storici, tipologie edilizie e lessico<br />

costruttivo locale: idee e metodi per i Piani<br />

di Ricostruzione post sisma di Fossa e Villa Sant’Angelo;<br />

Elisabetta Dotti (Comune di Concordia<br />

sulla Secchia), Marco Zuppiroli (Università degli<br />

Studi di Ferrara): Verso il Piano per la Ricostruzione<br />

per il comune di Concordia sulla Secchia:<br />

tra istanze conservative e strategie di sviluppo;<br />

Roberto Gabrielli (Regione Emilia Romagna):<br />

Gli strumenti della legge regionale<br />

16/2012 per la ricostruzione; Maria Alessandra<br />

Vittorini (Soprintendente per i Beni Architettonici<br />

e Paesaggistici per l’Abruzzo): Ricostruire<br />

un centro storico: criticità, dati e procedure.<br />

Metodi innovativi per la mitigazione del rischio<br />

sismico<br />

Ore 14 -17.30, sala Marfisa, primo piano, atrio<br />

Organizzato da: Mapei<br />

La Tribuna degli Uffizi. Storia, contesti, restauro<br />

Ore 15.30 -18.30, sala Massari, pad. 4, piano<br />

terra<br />

Promosso da: Soprintendenza Speciale per il<br />

Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico<br />

e per il Polo Museale della città di Firenze<br />

Relatori: Antonio Natali: <strong>Il</strong> cielo di conchiglie;<br />

Antonio Godoli: Brani d’architettura; Laura Lucioli:<br />

Le superfici decorate; Fabrizio Paolucci: I<br />

colori della Venere dei Medici; Francesca de Luca:<br />

L’officina decorativa; Valentina Conticelli: La<br />

“spelonca” di Francesco; Cristina Acidini: Pensieri<br />

conclusivi.<br />

Conservazione, gestione e valorizzazione dell’architettura<br />

del Novecento e il rapporto con i<br />

grandi maestri: Oscar Niemeyer e Le Corbusier<br />

Ore 15.30-18.30, sala Diamanti, pad. 6<br />

Coordinamento scientifico: Marcello Balzani<br />

(Responsabile Scientifico DIAPReM/TekneHub,<br />

Dipartimento di Architettura dell’Università di<br />

Ferrara, Tecnopolo di Ferrara, Piattaforma Costruzioni,<br />

Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna);<br />

Denise Araujo Azevedo (Architetto, Dottore di Ricerca<br />

in Tecnologia dell’Architettura, Centro DIA-<br />

PReM, Dipartimento di Architettura, Università<br />

di Ferrara Heritage Conservation Sustainability).<br />

Sono stati invitati: Ciro Pirondi (Direttore dell’Escola<br />

da Cidade di San Paolo di Brasile e<br />

membro della “Fondazione Niemeyer”), Giuliano<br />

Gresleri (già membro del Consiglio di Presidenza<br />

della “Fondazione Le Corbusier” di Parigi),<br />

Abhinava Shukla (Segretario Generale dell’Ahmedabad<br />

Textile Mills Association, The MillOwner’s<br />

Building, progettato da Le Corbusier<br />

in Ahmedabad, Gujarat, India)<br />

Architetture del Novecento<br />

Culture del progetto, patologie del degrado,<br />

metodologie del restauro<br />

Ore 16-18.30, sala Ermitage, pad. 5<br />

Organizzato da: TekneHub Università di Ferrara<br />

(Area 1- Metodi e Tecnologie del Restauro architettonico<br />

e Area 2- Strumenti, materiali e tecniche<br />

per la museografia e l’exhibition design)<br />

Partner tecnico: ARD f.lli Raccanello Industria<br />

vernici e smalti<br />

Relatori: Rita Fabbri, Alessandro Massarente<br />

(Università degli Studi di Ferrara): Esperienze di<br />

ricerca per l’Architettura del Novecento svolte nell’università<br />

di Ferrara; Carolina Di Biase (Politecnico<br />

di Milano): Architettura del XX secolo: metodologie<br />

di ricerca e restauro; Andrea Canziani (Soprintendenza<br />

per i Beni Architettonici e Paesaggistici<br />

della Liguria, Do.Co.Mo.Mo.): Casi e best<br />

practices internazionali per il restauro del patrimonio<br />

del XX secolo; Ulisse Tramonti (Università<br />

degli Studi di Firenze – Comune di Forlì), Patrick<br />

Leech (Assessore alla Cultura e politiche Europee<br />

del Comune di Forlì): ATRIUM: un progetto<br />

europeo per la qualificazione e la valorizzazione<br />

dell’architettura del Novecento; Davide Longhi<br />

(Università IUAV di Venezia): Documentazione del<br />

patrimonio del Novecento: il caso della Regione<br />

del Veneto; Carlotta Grillone (Comune di Ferrara):<br />

Aspetti normativi per la tutela del patrimonio del<br />

XX secolo nella programmazione urbanistica<br />

INCONTRI E SEMINARI<br />

Un giorno all’anno tutto l’anno insieme agli<br />

Etruschi di Marzabotto<br />

Ore 9.30-10.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />

5 e 6<br />

Promosso da: Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />

dell’Emilia-Romagna<br />

Relatori: Paola Desantis (Direttore del Museo<br />

Nazionale Etrusco di Marzabotto e Responsabile<br />

dei Servizi educativi della Soprintendenza per<br />

i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna), Rita Filippini<br />

(Insegnante e responsabile del progetto<br />

didattico pluriennale: “I giovani Etruschi di Marzabotto<br />

adottano il loro museo), Morena Melchioni<br />

(responsabile Laboratorio delle Meraviglie<br />

dell’Istituto Comprensivo di Marzabotto),<br />

Romano Franchi (Sindaco del Comune di Marzabotto),<br />

M. Ambrogina Bertone (Responsabile<br />

Coordinamento Unità sociosanitaria integrata<br />

“adulti con disabilità” Azienda USL di Bologna –<br />

Distretto di Porretta Terme)<br />

Presentazione del libro “Comunicare con Leon<br />

Battista Alberti”<br />

Ore 9.30-10.30, sala Belriguardo, pad. 5<br />

Promossa da: Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />

Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici<br />

per le province di Firenze Pistoia e Prato<br />

Relatori: Alessandra Marino, Marco Dezzi Bardeschi<br />

e Vincenzo Vaccaro<br />

Quella sporca dozzina. Gli studenti della SAF<br />

nel cantiere di Sant’Agostino (FE)<br />

Ore 9.30-12.30, sala D, primo piano, fra pad.<br />

5 e 6<br />

Promosso da: Istituto Centrale per il Restauro<br />

e la Conservazione del Patrimonio Archivistico<br />

e Librario in collaborazione con la Soprintendenza<br />

Archivistica per l’Emilia Romagna<br />

Relatori: Maria Cristina Misiti (Direttore Istituto<br />

Centrale per il Restauro e la Conservazione del<br />

Patrimonio Archivistico e Librario), Stefano Vitali<br />

(Soprintendente Archivistico per l’Emilia Romagna),<br />

Rossana Rummo (Direttore Generale per<br />

le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’autore),<br />

Fabrizio Toselli (Sindaco di Sant’Agostino -<br />

FE), Eugenio Veca (Responsabile del laboratorio<br />

di conservazione preventiva, ICRCPAL), Maria<br />

Carla Sclocchi (Laboratorio di biologia, ICRCPAL),<br />

Lucilla Nuccetelli (Responsabile del Laboratorio<br />

di restauro, ICRCPAL), allievi SAF/ICRCPAL<br />

Restauro, recupero, rinnovamento: colore e<br />

materia per l’architettura<br />

Ore 9.30-11.00, sala B, primo piano, fra pad.<br />

3 e 4<br />

Promosso da: Oikos<br />

Relatori: Raffaele Del Monaco (Dipartimento<br />

Restauro Architettonico Oikos)<br />

“Agire insieme”. L’esperienza della Regione<br />

Marche tra volontariato e professionalità per la<br />

salvaguardia dei beni culturali in emergenza<br />

Ore 10-11, sala Ermitage, pad. 5<br />

Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />

Culturali e Paesaggistici delle Marche, Dipartimento<br />

per le Politiche integrate di sicurezza e<br />

per la protezione civile della Regione Marche,<br />

Dipartimento Protezione Civile Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri, Legambiente Marche<br />

Relatori: Marina Mengarelli (Direzione Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche),<br />

Mauro Perugini (Regione Marche), Veronica Pia-


centini (Dipartimento Protezione Civile Nazionale),<br />

Antonella Nonnis (Legambiente Marche)<br />

I materiali compositi nella riqualificazione<br />

strutturale ed antisismica.<br />

Normative, criteri di calcolo, verifiche strutturali,<br />

tecnologie ed interventi.<br />

Corso breve per ingegneri strutturisti<br />

Ore 9:30-17, sala Castello, primo piano, atrio<br />

Organizzato da: G&P intech<br />

Relatori: Marcello Balzani, (Direttore del DIA-<br />

PReM e Responsabile scientifico del TekneHub,<br />

Tecnopolo di Ferrara Piattaforma Costruzioni<br />

Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna): <strong>Il</strong> rilievo<br />

morfometrico 3D per l’analisi e il progetto di recupero<br />

strutturale nel contesto storico; Carlo<br />

Pellegrino (Tecnica delle Costruzioni Dicea- Università<br />

di Padova): Rinforzo e messa in sicurezza<br />

di strutture in c.a. mediante materiali compositi.<br />

Aspetti normativi, criteri di calcolo secondo<br />

le linee guida ed esempi di intervento.<br />

Giorgio Giacomin (Dir. Tec. G&P intech): I materiali<br />

compositi FRP a matrice organica e i criteri<br />

normativi per l’installazione ed il controllo in<br />

cantiere. <strong>Il</strong> software Lamella 5.3 per le verifiche<br />

delle strutture in c.a. con l’impiego degli<br />

FRP SYSTEM; Claudio Mazzotti (Tecnica delle<br />

Costruzioni Dicam - Università di Bologna): Rinforzo<br />

e messa in sicurezza di strutture in muratura<br />

mediante materiali compositi. Aspetti<br />

normativi, criteri di calcolo secondo le linee guida<br />

ed esempi di intervento; Giancarlo Maselli<br />

(Docente a contratto DIMeC Università di Modena<br />

e Reggio E. e Amm. Unico Giancarlo Maselli):<br />

Controlli semi-distruttivi, non distruttivi e<br />

monitoraggio dei rinforzi installati per la corretta<br />

esecuzione degli interventi; Carlo Perinelli<br />

(uff. Tec. G&P intech): I materiali compositi innovativi<br />

a matrice inorganica FRCMSRG. Tecnologie,<br />

sperimentazioni ed impieghi<br />

L’ENEA per la sicurezza sismica del patrimonio<br />

storico-architettonico. Studi, interventi, risultati<br />

Ore 10, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Promosso da: Enea, Agenzia Nazionale per lo<br />

sviluppo delle nuove tecnologie, l’energia e lo<br />

sviluppo economico sostenibile.<br />

Neri di Bicci. L’Assunzione della Vergine di Faeto<br />

in Pratomagno. Storia e restauro<br />

Ore 11, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Edifir<br />

A cura di: Paola Refice e Isabella Droandi<br />

Relatori: Giorgio Bonsanti<br />

Le statue di Monte Prama (Cabras-OR): un progetto<br />

di restauro per la valorizzazione del patrimonio<br />

culturale<br />

Ore 12.30-13.30, sala Ermitage, pad. 5<br />

Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />

Culturali e Paesaggistici della Sardegna in collaborazione<br />

con la Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />

delle provincie di Sassari e Nuoro -<br />

Centro di Conservazione e Restauro ed il Centro<br />

di ricerca regionale CRS4<br />

Relatori: Maria Assunta Lorrai, Marco Edoardo Minoja,<br />

Daniela Rovina, Alba Canu, Enrico Gobbetti<br />

Aree archeologiche e conservazione. Esperienze<br />

a confronto e problematiche relative alla<br />

colonizzazione vegetale<br />

Ore 12.30-15.30, sala D, primo piano, fra pad.<br />

5 e 6<br />

Promosso da: Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />

dell’Emilia-Romagna<br />

Relatori: Filippo Maria Gambari (Soprintendente<br />

per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna),<br />

Paola Desantis (funzionario Archeologo, Soprintendenza<br />

per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna),<br />

Ornella Salvadori (funzionario Biologo,<br />

Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico,<br />

Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo<br />

Museale della città di Venezia e dei Comuni<br />

della gronda lagunare), Chiara Guarnieri (funzionario<br />

Archeologo, Soprintendenza per i Beni Archeologici<br />

dell’Emilia-Romagna), Mattia Bonassisa<br />

(funzionario Architetto, Soprintendenza per<br />

i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna), Marco<br />

Marchesini (funzionario Archeobotanico, Soprintendenza<br />

per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna)<br />

Mauro Ricci, Antonella Pomicetti, Micol<br />

Siboni, Virna Scarnecchia, Valentina Guerzoni,<br />

Monica Zanardi, Roberto Monaco (funzionari e<br />

tecnici restauratori dei Laboratori della Soprintendenza<br />

per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna),<br />

Cristina Leoni (Ditta In OPERA), Stefano<br />

Lugli (Università degli Studi di Modena e Reggio<br />

Emilia, Dipartimento Scienze della Terra)<br />

<strong>Il</strong> restauro della rotella di Fontegiusta (Siena)<br />

facente parte delle “Armi di Cristoforo<br />

Colombo”<br />

Ore 13-14, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Promosso da: Soprintendenza per i Beni Storici,<br />

Artistici ed Etnoantropologici per le province<br />

di Siena e Grosseto<br />

Relatore: Mario Scalini<br />

<strong>Il</strong> restauro della Chiesa di S.Vitale di Carpineti<br />

Ore 13.15, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Master in “Progettazione Contemporanea<br />

con la Pietra” - Politecnico di Milano<br />

Relatore: Maria Cristina Costa<br />

Presentazione del libro “The age of plastic”.<br />

Beni artistici e industriali. <strong>Il</strong> nuovo materiale.<br />

Di Roberta Verteramo. Collana: “I talenti”<br />

Ore 14.30, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />

<strong>Il</strong> Parco Museo Quinto Martini: catalogazione<br />

conservativa di tutte le opere; sperimentazione<br />

di resine per l’integrazione del bronzo<br />

Ore 15-15.30, sala C, primo piano, fra pad. 5<br />

e 6<br />

Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Settore<br />

di restauro dei Bronzi e Armi antiche<br />

Relatori: Maria Data Mazzoni, Stefania Agnoletti,<br />

Elena della Schiava<br />

Per la conservazione dei Dipinti. Esperienze e<br />

progetti del Laboratorio dell’OPD (2002-2012)<br />

Ore 15, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Edifir<br />

A cura di: Marco Ciatti<br />

Relatori: Marco Ciatti<br />

<strong>Il</strong> ruolo di Umberto Baldini per la conservazione<br />

del patrimonio culturale: una prospettiva<br />

storica. Atti della giornata di studi (Firenze,<br />

14 dicembre 2011)<br />

Ore 15.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Edifir<br />

A cura di: Marco Ciatti e Francesca Martusciello<br />

Relatori: Marco Ciatti<br />

Wik-OPD-edia? <strong>Il</strong> senso della presenza delle<br />

istituzioni culturali pubbliche nel Web 2.0<br />

Ore 15.30-16.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />

5 e 6<br />

Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Servizio<br />

Informatica applicata<br />

Relatori: Giancarlo Buzzanca (Responsabile del<br />

Servizio di Informatica applicata dell’OPD)<br />

Frieda Brioschi (Presidente di Wikipedia Italia)<br />

Conoscenza e conservazione del patrimonio<br />

etnografico dell’Emilia-Romagna<br />

Ore 15.30-16.30, sala D, primo piano, fra pad.<br />

5 e 6<br />

Promosso da: Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia<br />

Relatore: Paolo Maria Guarrera<br />

Simon Horsin-Déon e il restauro in Francia alla<br />

metà del XIX secolo<br />

Ore 16, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Edifir<br />

A cura di: Giuseppina Perusini<br />

Relatori: Donatella Biagi Maino e Marco Ciatti<br />

Energy retrofit of historic buildings: a chance for<br />

preserving our historic city scape, keep town<br />

centres an attractive living space and protect<br />

our climate? / Ristrutturazione energetica di edifici<br />

storici: una occasione per preservare il nostro<br />

patrimonio storico e mantenere vivi e attrattivi i<br />

nostri centri urbani e proteggere il nostro clima?<br />

Ore 16-18.30, sala A, primo piano, fra pad. 3<br />

e 4<br />

Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />

CIRI Edilizia e Costruzioni, Università di Bologna<br />

e Progetto 3ENCULT<br />

Relatori: Alexandra Troi (EURAC research, 3EN-<br />

CULT coordinator): Introducing 3ENCULT – a mul-<br />

tidisciplinary and comprehensive approach to<br />

unite energy and conservation targets; Rainer<br />

Pfluger (University of Innsbruck) : A pool of solutions<br />

from which to choose the right ones for<br />

“your” historic building; Alexa Bodammer (TU Dresden):<br />

City development in a historic context and<br />

the role of energy retrofit as driver. Experience in<br />

Görlitz; Manuela Faustini, Federica Legnani (Comune<br />

di Bologna):Integrating historic building into<br />

climate policy and actions. Urban sustainable<br />

development & cultural heritage in Bologna; Ambrogio<br />

Keoma, Marco Zuppiroli (Università di Ferrara):<br />

Improving energy efficiency in historic builtup<br />

areas; Rossella Cadignani (Comune di Modena,<br />

Settore Lavori Pubblici: Edilizia Storica), Michele<br />

Bocelli (Comune di Modena, Settore Ambiente):<br />

Modena, the preservation of public buildings<br />

as opportunity for energy improvement<br />

Moderano: Giorgia Rambelli, Maryke van Staden<br />

(ICLEI)<br />

È prevista la traduzione simultanea dall’Inglese<br />

all’italiano e vice versa<br />

Un arazzo medioevale del Museo del Bargello:<br />

l’Assalto finale di Tito a Gerusalemme<br />

Ore 16.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Edifir<br />

A cura di: Clarice Innocenti<br />

Relatori: Nello Forti Grazzini, Clarice Innocenti<br />

e Marco Ciatti<br />

<strong>Il</strong> restauro della statua in terracotta policroma<br />

La Madonna di Citerna<br />

Ore 16.30-17, sala C, primo piano, fra pad. 5<br />

e 6<br />

Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Settore<br />

di restauro dei Materiali ceramici<br />

Relatori: Laura Speranza, Rosanna Moradei,<br />

Akiko Nishimura<br />

I restauri difficili: radiografie di dipinti su tavola<br />

di area veneta<br />

Ore 17-18.30, sala C, primo piano, fra pad. 5<br />

e 6<br />

Promosso da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />

A cura di: Ferruccio Petrucci e Monica Pregnolato<br />

Relatori: Marica Mercalli, Luca Majoli, Monica<br />

Pregnolato (Soprintendente per i beni storici, artistici<br />

ed etnoantropologici per le provincie di Venezia,<br />

Belluno, Padova e Treviso): Dipinti su tavola<br />

di area veneta: problematiche di intervento;<br />

Ferruccio Petrucci (Dipartimento di Fisica e<br />

Scienze della Terra e Sezione INFN di Ferrara,<br />

Tecnopolo Teknehub): Tecnologie fisiche per il<br />

restauro; Eva Peccentini (Dipartimento di Fisica<br />

e Scienze della Terra e Sezione INFN di Ferrara,<br />

Tecnopolo Teknehub): Letture dei dipinti attraverso<br />

le diagnosi fisiche<br />

<strong>Il</strong> restauro dei materiali lapidei: una lezione introduttiva<br />

dalle Antologie di “OPD Restauro”<br />

1986-<strong>2013</strong><br />

Ore 17-18.30, sala D, primo piano, fra pad. 5<br />

e 6<br />

Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Servizio<br />

Promozione Culturale in collaborazione con<br />

la casa editrice Centro Di<br />

Relatori: Marco Ciatti (Soprintendente dell’Opificio<br />

delle Pietre Dure di Firenze), Maria Cristina<br />

Improta (Direttrice del Settore dei Materiali Lapidei<br />

dell’OPD), Fabio Bertelli (Direttore del Servizio<br />

Promozione Culturale dell’OPD)<br />

<strong>Il</strong> lato tecnico del restauro: opportunità, limiti<br />

e contenuti<br />

Ore 17.15, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Wolters Kluwer Italia<br />

Relatori: Stefano Musso (Preside della Facoltà di<br />

Architettura dell’Università degli Studi di Genova),<br />

Donatella Fiorani (Professore ordinario di Restauro<br />

presso l’Università di Roma «La Sapienza»)<br />

Venerdì 22 marzo<br />

CONVEGNI<br />

Una giornata per l’Opificio, dai grandi restauri<br />

all’attività di formazione e di ricerca<br />

Ore 9.30-18, sala Marfisa, primo piano, atrio<br />

Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Servizio<br />

Promozione Culturale<br />

Prima sessione<br />

ore 9.30-13.30<br />

Relatori: Marco Ciatti: Un bilancio ed alcune<br />

prospettive; Luisa Gusmeroli: <strong>Il</strong> trittico di Badia<br />

a Rofeno di Ambrogio Lorenzetti; Oriana Sartiani:<br />

La grande tela del Ricciolini di Palazzo Chigi<br />

a San Quirico d’Orcia: sfida per un restauro “impossibile”;<br />

Alessandra Ramat: <strong>Il</strong> polittico di Peghera<br />

di Palma il Vecchio; Roberto Bellucci: La<br />

Madonna col Bambino di Andrea Mantegna. Un<br />

restauro a punti, un segno nel tempo; Roberto<br />

Bellucci, Ciro Castelli, Patrizia Riitano, Andrea<br />

Santacesaria, Mauro Parri: L’Adorazione dei<br />

Magi di Leonardo. L’inizio del restauro di un dipinto<br />

non finito; Roberto Bellucci, Ciro Castelli,<br />

Mauro Parri: <strong>Il</strong> “progetto Vasari”; Ciro Castelli,<br />

Mauro Parri, Andrea Santacesaria: Dieci anni<br />

di esperienze nel restauro dei supporti lignei<br />

Seconda sessione<br />

Ore 14.30-18<br />

Relatori: Annamaria Giusti, Annalena Brini, Stefania<br />

Agnoletti, Roberto Boddi: La conclusione<br />

del restauro e la collocazione museale della Porta<br />

del Paradiso del Ghiberti; Clarice Innocenti,<br />

Mari Yanagishita, Jennifer Di Fina, Bruna Mariani,<br />

Raffaella Zurlo, Simone Porcinai, Andrea Cagnini:<br />

<strong>Il</strong> restauro dell’Altare d’argento del Battistero<br />

di San Giovanni a Firenze; Francesca Toso,<br />

Luca Rocchi, Giancarlo Raddi delle Ruote:<br />

Interventi dell’Opificio sui mosaici pavimentali<br />

di età romana; Donatella Alessi, Luigi Vigna, Simone<br />

Porcinai: Un cratere attico a Colonnette<br />

dalle collezioni civiche del Museo del Castello<br />

di La Spezia. Risultati delle indagini filologiche<br />

ed analitiche<br />

Nuovi Uffizi: il cantiere “in mostra”. Risultati<br />

acquisiti e prossimi traguardi<br />

Ore 9.30-18.30, sala Belriguardo, pad. 5<br />

Promosso da: Soprintendenza per i Beni Architettonici,<br />

Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici<br />

per le province di Firenze (con<br />

esclusione della città, per le competenze sui<br />

beni storici, artistici ed etnoantropologici), Pistoia<br />

e Prato<br />

In collaborazione con: la Soprintendenza Speciale<br />

per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico<br />

e per il Polo Museale della città<br />

di Firenze<br />

Introducono: Maddalena Ragni (Direttore Generale<br />

per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura<br />

e l’Arte Contemporanee); Isabella Lapi (Direttore<br />

Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />

della Toscana), Cristina Acidini (Soprintendente<br />

per il Patrimonio Storico, Artistico ed<br />

Etnoantropologico e per il Polo Museale della<br />

città di Firenze), Alessandra Marino (Soprintendente<br />

per i Beni Architettonici, Paesaggistici,<br />

Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province<br />

di Firenze Pistoia e Prato)<br />

<strong>Il</strong> cantiere<br />

Relatori: Alessandra Marino (Responsabile Unico<br />

del Procedimento), Laura Baldini (Direttore<br />

dei Lavori dal 22 aprile 2010 al 31 gennaio<br />

2012), Marinella Del Buono (Direttore dei Lavori<br />

a partire dal 1° febbraio 2012), Francesco Fortino,<br />

Marco Pellegrini, Leandro Verdiani, Claudia<br />

Gerola, Antonio Russo, Maria Assunta Stracquadanio,<br />

Giulia Manca, Pietro Petullà (Componenti/Collaboratori<br />

dell’Ufficio Direzione Lavori)<br />

Gli allestimenti<br />

Relatori: Antonio Natali (Direttore della Galleria<br />

degli Uffizi), Valentina Conticelli, Francesca De<br />

Luca, Antonio Godoli, Fabrizio Paolucci (Componenti<br />

dell’Ufficio Direzione Galleria)<br />

Museo Ermitage al Salone del Restauro<br />

Ore 9.30-13.30, sala Diamanti, pad. 6<br />

Ricerca e restauro del dipinto di Tiziano Vecellio<br />

“La fuga in Egitto”<br />

Organizzato da: Museo Statale Ermitage (San-<br />

Pietroburgo, Russia) e dalla Fondazione Ermitage<br />

Italia (Ferrara)<br />

Modera: Svetlana Petrova<br />

Intervengono: Irina Artemieva (curatrice della<br />

collezione della pittura veneziana dell’Ermitage,<br />

direttrice scientifica della Fondazione Ermitage<br />

Italia): “La Fuga in Egitto” di Tiziano. Risultati del<br />

restauro; Kamilla B. Kalinina (Dipartimento Perizia<br />

Tecnico-Scientifica, Museo Statale Ermitage),<br />

Alessia Andreotti, Anna Lluveras-Tenorio, <strong>Il</strong>aria<br />

Bonaduce, Maria Perla Colombini (Dipartimento<br />

di Chimica e Chimica Industriale, Univer-<br />

Segue a pag. 21


RA<br />

© P. BERNABINI<br />

© PINO DELL’AQUILA<br />

Carla Di Francesco, Direttore regionale per i Beni<br />

culturali dell’Emilia Romagna del Mibac fa il punto<br />

sulla situazione che l’ha vista, suo malgrado,<br />

protagonista dopo i terribili terremoti del 20 e 29<br />

maggio 2012.<br />

Come siete cambiati dopo il sisma dell’anno scorso?<br />

La soprintendenza di Ravenna è rimasta sostanzialmente<br />

uguale, oggi abbiamo un centro operativo a Ferrara con due<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del<br />

RESTAURO<br />

RA. I RAPPORTI ANNUALI DE «IL GIORNALE DELL’ARTE» E «IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA». MARZO <strong>2013</strong><br />

La chiesa di Santa Maria ad Nives a Motta Cavezzo (Modena), distrutta dal terremoto di maggio 2012<br />

<strong>Il</strong> post terremoto: faccia a faccia<br />

fra tre soprintendenti<br />

Tre modi di affrontare il sisma in Emilia, Lombardia e Abruzzo<br />

EMILIA ROMAGNA: CARLA DI FRANCESCO<br />

Ad Andrea Bruno il premio Fassa Bortolo<br />

La navata centrale della Cattedrale di Bagrati (Georgia). Restaurata<br />

da Andrea Bruno, ha vinto la medaglia d’oro del Premio Fassa Bortolo<br />

«Domus restauro e conservazione». Box a pag. 9 e articolo a p. 15<br />

I Rapporti Annuali<br />

DEL GIORNALE DELL’ARTE<br />

E DEL GIORNALE<br />

DELL’ARCHITETURA<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del<br />

RESTAURO<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />

<strong>2013</strong><br />

Coordinamento redazionale:<br />

Roberta Chionne<br />

Cristiana Chiorino<br />

Laura Milan<br />

Impaginazione: Elisa Bussi<br />

architetti dedicati al terremoto, mentre centrali sono ovviamente<br />

gli uffici di Modena e Reggio Emilia e Bologna. Dal punto<br />

di vista organizzativo ho radunato una ventina di esperti<br />

tra architetti, storici dell’arte, ingegneri, archivisti, amministrativi<br />

nell’Ucr l’Unità di crisi regionale. Oltre a ciò abbiamo<br />

attivato il Centro di restauro del Palazzo Ducale di Sassuolo.<br />

Quest’ultimo vede al lavoro tecnici dell’Opificio delle<br />

Pietre Dure di Firenze e dell’Istituto superiore per la<br />

conservazione e il restauro di Roma nel restauro di di-<br />

CONTINUA ALLE PAGG. 10-13<br />

Verso l’elenco ufficiale<br />

Patente a punti<br />

per i restauratori<br />

Riscritto e approvato<br />

l’articolo 182 del Codice<br />

Dopo anni di sofferta gestazione si va finalmente verso l’istituzione<br />

di un elenco ufficiale dei Restauratori di beni culturali<br />

suddiviso per settori di competenza. Dopo quattro<br />

rinvii e nove sentenze del Tar, il nuovo articolo di legge<br />

182 del Codice dei beni culturali e del paesaggio è<br />

stato riscritto e approvato agli sgoccioli del 2012. La<br />

modifica della «disciplina transitoria» prevede che la quali-<br />

CONTINUA A PAG. 17<br />

I «Rapporti Annuali» sono<br />

le sezioni speciali monografiche di<br />

«<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> dell’Arte»<br />

e «<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> dell’Architettura»<br />

dedicate ogni volta a un rilevante<br />

settore specialistico.<br />

Ogni «Rapporto Annuale» raccoglie<br />

e seleziona con cadenza annuale le<br />

informazioni sul tema specifico<br />

trattato: principali eventi,<br />

esposizioni e fiere, convegni,<br />

pubblicazioni, legislazione, analisi<br />

di mercato, risultati economici<br />

nazionali e internazionali (per<br />

esempio le vendite e le quotazioni<br />

aggiornate), orientamenti del<br />

gusto, tendenze, opinioni degli<br />

specialisti, indirizzari, attività<br />

e programmi degli operatori,<br />

anticipazioni.<br />

XVII EDIZIONE<br />

XX Salone del Restauro<br />

Dov’era<br />

ma non com’era<br />

Sotto esame a Ferrara la<br />

ricostruzione post terremoto.<br />

Ma anche rigenerazione urbana,<br />

il Novecento, gli italiani in<br />

Argentina e l’India di Le Corbusier<br />

«Nulla si edifica sulla pietra, tutto sulla sabbia, ma noi dobbiamo edificare<br />

come se la sabbia fosse pietra». È il 41° frammento di un «Vangelo<br />

apocrifo» scritto da Jorge Luis Borges all’interno di Elogio<br />

dell’ombra. Borges capovolge il Discorso della Montagna del Vangelo<br />

secondo Matteo per mostrare come la sua morale laica (disincantata<br />

e impregnata di un sereno stoicismo) si celebra in<br />

un Pantheon con poche statue consolatrici ma anche con limitati<br />

inganni. E qui sta il punto. L’inganno dell’ignoranza e della<br />

perdita di valori, conoscenze, modelli e criteri di processo<br />

che possano dare senso e significato al ruolo del progetto e<br />

quindi della professione dell’architetto. E scrivo «ignoranza»<br />

per non scrivere di peggio. Nulla come un evento sismico, vissuto<br />

diffusamente nel proprio territorio, rende emergente il<br />

desiderio di disinganno. Oggi abbiamo di fronte una grande<br />

opportunità per capire (e imparare), e quindi tornare ad avere<br />

un ruolo.<br />

In questi mesi in Emilia e nelle province confinanti delle altre<br />

due regioni molto si è fatto per riattivare il processo produttivo.<br />

<strong>Il</strong> primo «sisma industriale» italiano richiedeva una<br />

reazione forte per non annullare (in un momento di progressiva<br />

crisi) il tanto lavoro dei più fertili tessuti economici<br />

del paese. Ora è in sviluppo un’altra fase difficile del<br />

post-terremoto, quella della ricostruzione dei tessuti urbani<br />

con tutte le interazioni tra paesaggio, vocazioni culturali, conservazione<br />

dei valori storici e religiosi, riqualificazioni economiche<br />

e turistiche. Ci sono molte domande a cui dare risposte<br />

e ci sono tante esigenze delle comunità locali che dovranno essere<br />

ascoltate e comprese. Ma nello sfondo di una ricostruzione<br />

diffusa del territorio di pianura appare altrettanto cogente<br />

il riflesso verso tutte quelle «altre realtà» della regione e dell’Italia<br />

non colpite, ma che condividono i medesimi modelli di<br />

progetto e di processo realizzativo così intrisi di tanta «ingannevole<br />

sicurezza». L’inganno emerge nelle qualità dei materiali,<br />

nelle semplificazioni di messa in opera, nella perdita<br />

di attenzione al dettaglio, nella ridotta integrazione<br />

tra attori professionali del progetto e attori imprenditori<br />

della realizzazione, con ovvie mancanze di trasparenza durante<br />

la messa in luce dei conflitti (tipologici, morfologicicoarchitettonici,<br />

strutturali, impiantistici). L’inganno emerge<br />

in un modello di sviluppo che non prende in considerazione<br />

la stratificazione e il consolidarsi di portati storici<br />

spesso deboli ma mai banali anche in rapporto alle problematiche<br />

del paesaggio e alle strutture e geomorfologie dei suoli e<br />

del territorio. L’inganno emerge nella fragilità dei sistemi<br />

di regole sia nella fase di programmazione urbanistica<br />

che nelle fasi di adozione e strutturazione degli strumenti<br />

e dei processi di controllo e verifica. L’inganno emerge<br />

in una ridottissima, se non assente, capacità d’innovazione tecnologica<br />

di tutta la filiera, soprattutto nei segmenti del recu-<br />

CONTINUA A PAG. 6<br />

Per informazioni e prenotazioni<br />

pubblicitarie +39 011.8199118<br />

«<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro»,<br />

i «Rapporti Annuali»,<br />

«<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> dell’Arte»<br />

e «<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> dell’Architettura»<br />

sono testate edite<br />

dalla Società editrice<br />

Umberto Allemandi & C.<br />

UMBERTO ALLEMANDI & C.<br />

I prossimi Rapporti<br />

del <strong>Giornale</strong> dell’Arte<br />

e del <strong>Giornale</strong> dell’Architettura<br />

Fondazioni Giugno <strong>2013</strong><br />

Fotografia Giugno <strong>2013</strong><br />

Arte contemporanea Gennaio 2014<br />

Restauro <strong>Marzo</strong> 2014


6 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />

pero e della ristrutturazione edilizia. L’inganno emerge, violento<br />

e poco rassicurante, nell’incapacità di raccontare e rendere<br />

esplicito il valore del patrimonio costruito attraverso la<br />

«verità» sulla propria consistenza e qualità costruttiva in rapporto<br />

allo stato di conservazione, e quindi di vulnerabilità.<br />

<strong>Il</strong> terremoto svela l’inganno, ma non è responsabile. Ecco<br />

quindi come il gioco di parole, tanto caro a tutto il dibattito<br />

architettonico del Novecento sullo «stile» della ricostruzione<br />

(o del restauro) applicabile a un manufatto storico, viene deliberatamente<br />

modificato con l’innesto della negazione (tanto<br />

per non perdere il piacere poetico del disvelamento) in modo<br />

da aprire il confronto a quanto e a come si potrà e dovrà fare<br />

nei prossimi mesi e anni. «Dov’era ma non com’era» è il motto,<br />

lanciato già durante l’ultima edizione di Saie dalla<br />

Piattaforma costruzioni Rete alta tecnologia Emilia-Romagna,<br />

che sarà centralmente oggetto di mostre e convegni<br />

al XX Salone del Restauro, per cercare di entrare<br />

nel merito di molti inganni. «Dov’era ma non com’era» è anche<br />

una modalità strategica per interconnettere le problematiche<br />

della ricostruzione dell’Emilia con quelle della rigenerazione<br />

urbana e del recupero diffuso. Infatti, se da un lato deve<br />

essere presente e focalizzata l’attenzione sulla tematica<br />

conservativa (che è sempre e comunque un processo di trasformazione)<br />

senza cadere nella trappola di una distruzione silenziosa<br />

così tanto ovunque praticata anche in assenza degli<br />

effetti degli eventi sismici, dall’altro si deve anche comprendere<br />

come il grado di analisi e verifica dell’esistente in<br />

rapporto agli indicatori della sicurezza strutturale e della<br />

sostenibilità (contestualmente interpretati) permettano<br />

di affrontare diversamente l’approccio al patrimonio edilizio<br />

esistente (storico e non) e al suo innesco al recupero.<br />

Al Salone la Piattaforma costruzioni, con tutti i suoi laboratori<br />

di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, in forte accordo<br />

con gli organizzatori del Salone del Restauro, con Ente<br />

Fiera di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Direzione regionale<br />

del Mibac metteranno a disposizione un potenziale di contenuti<br />

di grande interesse per la tematica complessa del restauro<br />

ma anche per le altrettanto strategiche linee d’intervento<br />

del recupero e della rigenerazione urbana. I focus saranno su<br />

modelli d’intervento, di analisi, di rilievo, sulle tecnologie, sui<br />

materiali innovativi, sulle normative, sul confronto di progetti<br />

e permetteranno di allargare il campo di azione a tutta<br />

l’architettura del Novecento, offrendo uno sguardo (interessato)<br />

anche alle realtà dell’India (con Le Corbusier) e dell’America<br />

latina (con Oscar Niemeyer e gli architetti italiani<br />

IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />

Dov’era ma non com’era<br />

Ovviamente la ricostruzione post terremoto è un tema obbligato della XX edizione del Salone,<br />

che si occupa anche di rigenerazione urbana e patrimonio del Novecento con Le Corbusier in India,<br />

Oscar Niemeyer e gli italiani in Argentina<br />

SEGUE DA PAG. 5 in Argentina) in cui molte contaminazioni europee sono da sem-<br />

«XXHeritage»: il progetto e la ricerca per l’architettura<br />

del Novecento<br />

Quanto «pesa» un secolo? E perché sembra tornare a essere<br />

così importante rivolgersi indietro a guardarlo? Sembra<br />

una perturbazione di forme e materiali che chiede di essere<br />

riconosciuta, perché tanti (forse la maggioranza) vivono a<br />

contatto con essa. L’«esistente» è intorno a noi e, nell’assenza<br />

di un progetto che lo contenga e lo consideri, procede nel<br />

disordine. Un disordine che non è solo entropia. Un disordine<br />

che non è solo urbanistico e architettonico, tecnologico e<br />

costruttivo. Un disordine che riguarda il quadro normativo, fiscale,<br />

economico dei processi e che è soprattutto sociale,<br />

perché connesso al mancato valore che l’esistente è destinato<br />

a rappresentare e ai mancati ruoli di molte categorie sociali<br />

che potrebbero lavorare e operare in esso. Nel XX secolo<br />

si è distrutto tanto ma si è anche costruito tanto. <strong>Il</strong> Novecento<br />

è sicuramente un palcoscenico di tendenze e avanguardie<br />

artistiche e culturali rappresentato dall’immagine del «secolo<br />

breve» di Massimo Bontempelli o del secolo degli estremi<br />

di Eric Hobsbawm, ma è anche un esteso patrimonio di<br />

esperienze e di realizzazioni (buone e cattive) che, soprattutto<br />

negli ultimi cinquant’anni, hanno disegnato il territorio e<br />

il paesaggio che più ci appartiene. Ecco quindi perché il ventennale<br />

del Salone del Restauro di Ferrara costituisce l’occa-<br />

“ L’inganno emerge, violento<br />

e poco rassicurante, nell’incapacità<br />

di raccontare e rendere esplicito<br />

il valore del patrimonio costruito<br />

attraverso la «verità»<br />

sulla propria consistenza<br />

e qualità costruttiva in rapporto<br />

allo stato di conservazione,<br />

e quindi di vulnerabilità.<br />

<strong>Il</strong> terremoto svela l’inganno,<br />

ma non è responsabile<br />

”<br />

sione per «giocare» sul titolo di una sezione espositiva, organizzata<br />

dal TekneHub (centro di ricerca e servizi del Tecnopolo<br />

di Ferrara afferente alla Piattaforma costruzioni Rete alta<br />

tecnologia Emilia-Romagna), che identifica un’area di approfondimento<br />

correlata alle grandi architetture del Novecento<br />

e al restauro del moderno trovando importanti correlazioni<br />

internazionali. L’allestimento verterà sull’immagine a grande<br />

scala di due maestri dell’architettura del Novecento: Oscar<br />

Niemeyer, recentemente scomparso, e Le Corbusier. Sotto le<br />

due grandi immagini, una mostra delle architetture di Niemeyer<br />

sviluppata in accordo con Ciro Pirondi della Fundaçao<br />

Oscar Niemeyer in Brasile. L’India invece viene contestualizzata<br />

con il ruolo di Le Corbusier ad esempio attraverso l’AT-<br />

MA Building di Ahmedabad (rilievi tridimensionali, documentazioni,<br />

gestione e valorizzazione del patrimonio); mentre l’Argentina<br />

con la ricerca internazionale sugli architetti italiani<br />

che vi hanno lavorato nell’ultimo secolo. Oscar Niemeyer e Le<br />

Corbusier sono presentati da una prospettiva non europea,<br />

nello sfondo del grande dibattito (aperto) sulla conservazione<br />

del patrimonio architettonico del Novecento: un argomento<br />

che fa perno sui temi della ricostruzione post sisma del<br />

maggio 2012.<br />

pre presenti e in cui il nostro sistema d’impresa delle costruzioni<br />

(industriale e di piccola media impresa e delle professioni)<br />

può già trovare fertile terreno di nuovo lavoro.<br />

I terremoti si scordano troppo presto, ovviamente non per chi<br />

è colpito direttamente o per coloro che opereranno sulla ricostruzione,<br />

ma perché le comunità nazionali tendono a dimenticare<br />

il dolore e cercano di utilizzare il tempo e la forza dell’oblio<br />

(direbbe Borges) per perdonarsi. È meglio, quindi, tornare<br />

a possedere l’alibi dell’ignoranza salvatrice o alimentare<br />

il fuoco della coscienza del disincanto? Per noi architetti, che<br />

siamo sul versante della realtà materiale e che ci confrontiamo<br />

ogni giorno con il peso dell’architettura, non è difficile (se<br />

lo vogliamo) fare la scelta.<br />

Marcello Balzani<br />

Responsabile scientifico TekneHub/DIAPReM, Università di Ferrara, Piattaforma<br />

Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />

La visualizzazione 3D del rilievo morfometrico dello stato post sisma<br />

della Collegiata di Pieve di Cento (Bologna), che sarà la base per la<br />

definizione degli interventi di messa in sicurezza e di copertura della<br />

volta del tamburo del transetto (realizzazione: laboratorio DIAPReM-<br />

TekneHub del Tecnopolo dell’Università di Ferrara afferente alla<br />

Piattaforma costruzioni Rete alta tecnologia Emilia-Romagna in<br />

collaborazione con Geogrà srl di Sermide (Mantova) e Digitarca snc di<br />

Bari su richiesta della Direzione regionale Mibac)<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


8 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />

Architettura contemporanea: come la vede il Ministero<br />

IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />

L’emergenza è il Novecento<br />

<strong>Il</strong> direttore del Servizio Arte e Architettura contemporanea del Mibac, Maria Grazia Bellisario, affronta<br />

i temi cruciali: dal successo di Carbonia, Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, al problema del Corviale<br />

Un sistema condiviso di regole aggiornate, che sappia fare<br />

fronte all’esigenza, oramai pressante, di proteggere, restaurare,<br />

riqualificare. E nello stesso tempo, un approccio metodologico<br />

di riferimento per effettuare interventi di qualità nei<br />

nuclei e agglomerati storici di epoca più recente e del loro contesto<br />

paesaggistico: un sapiente uso delle metodologie che guidano<br />

da sempre il restauro conservativo del patrimonio antico,<br />

da accompagnare alla conoscenza storico-critica della progettazione<br />

moderna e contemporanea, in un’ottica di tutela attiva<br />

dell’esistente e di trasformazione consapevole e sostenibile<br />

del territorio. <strong>Il</strong> tutto, con uno sguardo alle normative degli<br />

altri Paesi europei ed extra-europei, nella consapevolezza della<br />

dimensione internazionale che oggi hanno assunto le problematiche<br />

della tutela e della gestione del territorio, considerato<br />

quale bene economico oltre che identitario.<br />

È forse di questo che c’è prioritario bisogno, ma la strada appare<br />

ancora tortuosa.<br />

Una recente pubblicazione di Ugo Carughi riaccende il<br />

confronto su questi temi, sulle criticità della legge e su<br />

È in corso una ricerca sul Corviale di Roma, vero e proprio laboratorio<br />

di intervento sul contemporaneo<br />

possibili modifiche degli strumenti normativi. Le istituzioni<br />

sono chiamate a fare la propria parte, tutti noi a sollecitarle<br />

ancora, incalzarle, sostenerle.<br />

L’assetto del MiBAC è più volte variato negli ultimi anni ed ha<br />

visto anche il settore del contemporaneo modificarsi in aggregazioni<br />

e funzioni. <strong>Il</strong> Servizio architettura e arte contemporanee<br />

- che ha raccolto alla fine del 2009 gran parte dei compiti<br />

in precedenza affidati all’ex Direzione DARC, seppur ridimensionato<br />

fortemente in disponibilità finanziarie e di personale,<br />

ha comunque avviato un’attenta riflessione sulle condizioni<br />

che affliggono il patrimonio di architettura contemporanea: a<br />

partire innanzitutto dall’esigenza d’integrazione e affinamento<br />

degli elementi di conoscenza, attivata con una più sistematica<br />

rilevazione e restituzione dei dati. Tra questi, in primo luogo<br />

quelli afferenti il censimento delle architetture del secondo<br />

Novecento. Un’attività quest’ultima che s’innesta sui criteri<br />

e sui risultati del lavoro utilmente avviato agli inizi degli<br />

anni 2000 dall’ex DARC e che vede oggi una rilettura<br />

e un aggiornato approccio metodologico di rilevazione e<br />

restituzione dei dati, che coinvolge, oltre al sistema universitario,<br />

le Regioni e gli istituti periferici del Ministero.<br />

A tale lavoro si affianca la ricerca recentemente completata<br />

e pubblicata dallo stesso Servizio architettura e arte<br />

contemporanee, sui 205 «Luoghi del contemporaneo» recentemente<br />

censiti e schedati in tutte le regioni italiane.<br />

Un percorso tortuoso, si diceva, ma stimolante, che vede il Servizio<br />

della Direzione PaBAAC impegnato a diversi livelli:<br />

quello della tutela del patrimonio storico contemporaneo,<br />

insieme alla promozione e al sostegno di esperienze dei<br />

territori, per riconnetterle al più generale lavoro di studio, ricerca<br />

e progettazione. È lo stesso percorso che ha portato Carbonia,<br />

città di fondazione del ‘900 a vincere su proposta<br />

del MiBAC nel 2011 il Premio del Paesaggio del Consiglio<br />

d’Europa tra 14 Stati europei e nello stesso tempo, ad avviare<br />

la ricerca sui grandi edifici dell’abitare, sulle soluzioni tecnologiche<br />

sostenibili, sull’affidabilità dei servizi: in definitiva, sulla<br />

qualità dei progetti e delle realizzazioni per le realtà urbane.<br />

È il caso della ricerca in corso su Corviale, un tratto forte e<br />

significativo tra le architetture italiane del secondo Novecento,<br />

un importante progetto autoriale e un segno importante<br />

nel paesaggio urbano. Un insediamento che da anni suscita riflessioni<br />

critiche, indagini sulle complessità del tessuto sociale,<br />

ma oggi anche progettualità, opportunità e passioni, poste<br />

al centro dei lavori del Forum tenutosi a Roma nell’ottobre<br />

2012 con un approccio plurisettoriale e multidisciplinare. I contributi,<br />

le sperimentazioni, le iniziative, i progetti culturali fanno<br />

di Corviale un vero e proprio laboratorio e un dibattito sem-<br />

Metodi e architetture all’italiana in Argentina<br />

<strong>Il</strong> patrimonio architettonico moderno, che caratterizza significativi<br />

ambiti urbani, pone diverse problematiche sotto il profilo<br />

del restauro, in ordine sia al rispetto delle intenzioni progettuali<br />

espresse che alle metodologie di intervento su strutture, elementi<br />

tecnologici e materiali che sono connotati da un elevato<br />

livello di sperimentazione.<br />

Nel contesto di «XXHeritage», area tematica del Salone del Restauro<br />

dedicata alle grandi architetture del Novecento e al restauro<br />

del Moderno, si inseriscono due convegni organizzati da<br />

TekneHub, Tecnopolo dell’Università di Ferrara, che affrontano<br />

le tematiche della conoscenza, conservazione e valorizzazione<br />

del patrimonio architettonico del XX secolo, attraverso punti di<br />

vista differenti e geograficamente agli antipodi: «Architetture<br />

del Novecento. Culture del progetto, patologie del degrado, metodologie<br />

del restauro» e «Architetti e architetture italiane in<br />

Argentina. Conservazione dei materiali e valorizzazione del patrimonio<br />

del Novecento».<br />

<strong>Il</strong> primo appuntamento, dedicato alle Architetture del Novecento<br />

è promosso da ARD Raccanello S.p.A. (Industria vernici e<br />

smalti, Padova). Presenterà una panoramica internazionale delle<br />

problematiche conservative, delle metodologie di intervento<br />

e delle possibili traduzioni operative, attraverso un’esemplificazione<br />

di temi ed esperienze recenti che spaziano in ambiti territoriali<br />

diversificati, tra cui anche quelle svolte presso il dipartimento<br />

di Architettura di Ferrara, nel quale da diversi anni sono<br />

state svolte ricerche sull’argomento.<br />

Le architetture del XX secolo sono diffusamente caratterizzate<br />

sia dall’impiego di materiali tradizionali secondo nuove intenzioni<br />

estetiche, sia da un’estesa sperimentazione di materiali di<br />

nuova concezione ovvero impiegati in maniera sperimentale e<br />

innovativa. La libertà tecnologica derivante da queste prassi determina<br />

al tempo stesso le qualità di numerose architetture novecentesche<br />

e le problematiche inedite e rilevanti con cui è necessario<br />

confrontarsi, quando ci si voglia muovere nella direzione<br />

di tutelarne i caratteri e l’originalità, consci della vastità e,<br />

in numerosi casi, del reale interesse documentale, oltre che pa-<br />

pre aperto. Un dibattito che, per gli aspetti generali e per le<br />

complessità del tema specifico, arricchirà anche il confronto<br />

che s’intende sviluppare nell’ambito del Salone del Restauro<br />

<strong>2013</strong>, per far emergere elementi che conducano a una sempre<br />

più forte e costante integrazione tra l’agire consapevole dei diversi<br />

soggetti istituzionali e professionali che operano per la<br />

qualità delle nostre architetture e delle scelte territoriali che<br />

le determinano.<br />

Maria Grazia Bellisario<br />

Direttore Servizio «Architettura e arte contemporanee», Mibac<br />

trimoniale e immobiliare, che le costruzioni novecentesche rivestono<br />

nel tessuto costruito.<br />

Saranno pertanto discusse: le problematiche conservative legate<br />

alle principali patologie di degrado, alle tecnologie costruttive<br />

e ai materiali; le metodologie e le tecniche di restauro utilizzate;<br />

le modalità di intervento e l’integrazione delle competenze<br />

specialistiche sviluppate; le questioni legate alla definizione<br />

di adeguati programmi di studio e documentazione finalizzati alla<br />

protezione, al recupero e alla valorizzazione del patrimonio<br />

architettonico, anche in relazione al vigente apparato normativo<br />

e ai diversi strumenti di pianificazione esistenti.<br />

<strong>Il</strong> convegno «Architetti e architetture italiane in Argentina»<br />

dedicato all’architettura argentina novecentesca mette in discussione<br />

le più recenti ricerche promosse dal Cuia (Consorzio<br />

interUniversitario Italiano per l’Argentina) dedicate alla conoscenza<br />

dell’urbanistica e dell’architettura argentina di origine<br />

italiana.<br />

Vengono indagati gli aspetti urbanistici e architettonici, di tecnica<br />

ed estetica del costruito, i rapporti culturali ed economici<br />

che hanno definito lo stretto rapporto tra Italia e Argentina, tra<br />

XIX e XX secolo, e caratterizzato il processo di emigrazione culturale<br />

italiana in Sud America.<br />

In particolare sono presentati i risultati intermedi della ricerca<br />

«Applicazioni archeometriche per l’architettura in Argentina»<br />

dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico<br />

del primo Novecento di origine italiana e alla conoscenza<br />

e conservazione dei relativi materiali da costruzione. La ricerca,<br />

coordinata dal Dipartimento di Architettura di Ferrara,<br />

raccoglie dati archeometrici e all’analisi di casi studio nell’area<br />

delle città di Cordoba e Buenos Aires, nell’ottica della<br />

conservazione dei materiali da costruzione e di valorizzazione<br />

del patrimonio culturale costituito dalle architetture realizzate,<br />

nei primi decenni del Novecento, da architetti o costruttori<br />

di origine italiana.<br />

Rita Fabbri, Alessandro Massarente, Luca Rocchi<br />

Università di Ferrara<br />

Vivienda Emiliani a Cordoba (Argentina), Ubaldo Emiliani; Notre-Dame du Haut, Ronchamp (Francia), Le Corbusier, 1950-1955<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro 9<br />

Arte contemporanea<br />

Crisi. Almeno facciamo i bilanci<br />

Con il blocco economico e i tagli, musei, collezionisti e artisti sentono il bisogno di capire. Facendo convegni<br />

È arrivata alla settima edizione la tavola rotonda dal titolo<br />

«Arte contemporanea: quale salvaguardia? Prevenzione,<br />

restauro, formazione: tempo di consuntivi?», organizzata<br />

dallo storico dell’arte e restauratore Giuseppe Basile,<br />

segretario generale dell’ «Associazione Amici di Cesare Brandi»,<br />

al Salone del Restauro con Acropoli, in collaborazione con<br />

Gnam, Iscr, Direzione Regionale Mibac, Ibc Emilia Romagna,<br />

Accademia di Belle Arti - Napoli, Gam di Palermo, Comune di<br />

Lampedusa e Linosa. L’appuntamento prese il via nel Salone<br />

del 2007 quando furono presentati e discussi i risultati<br />

di un’indagine conoscitiva promossa dall’Associazione<br />

sulla sensibilità ai problemi di conservazione<br />

del contemporaneo da parte di un centinaio di musei,<br />

gallerie e collezioni private, dando origine anche a una rete<br />

informale tra i soggetti a vario titolo interessati. Da quell’anno,<br />

quindi, ha preso l’avvio un ciclo di seminari sui temi<br />

della teoria e deontologia, prevenzione, new media art, rapporti<br />

fra conservazione e mercato, gestione delle collezioni e<br />

acquisizione di opere non ancora tutelate dalla legge, rapporto<br />

con gli artisti viventi, fino alla definizione a livello teorico<br />

di prime linee guida per la realizzazione delle decisioni<br />

conservative. Contenuti tradottisi negli anni in iniziative<br />

comuni per incontri di studio (Accademia di Belle Arti<br />

di Napoli; Centro di Arte Contemporanea CAOS di Terni, Archivi<br />

Turcato e Associazione Civita), per schedatura conservativa<br />

(Fondazione Burri – Palazzo Albizzini a Città di Castello),<br />

per corsi di aggiornamento sul restauro del contemporaneo<br />

per direttori, conservatori e restauratori<br />

dei Musei del Veneto (Regione Veneto, P. O. Musei, Direzione<br />

Beni Culturali), per coordinamento e supervisione di<br />

Restauro: le iniziative<br />

di Intesa Sanpaolo<br />

Nella sede particolarmente appropriata del Salone del Restauro<br />

di Ferrara viene presentata «Restituzioni», il titolo<br />

che fin dagli inizi, nel lontano 1989, ha caratterizzato le iniziative<br />

nel restauro effettuate da Intesa Sanpaolo (in quella<br />

prima edizione, naturalmente, si parlava ancora di Banca<br />

Cattolica del Veneto). Nel 1989 si trattava di esporre dieci<br />

opere restaurate con il finanziamento della Banca; nelle<br />

edizioni successive, a ritmo fondamentalmente biennale, il<br />

numero è cresciuto esponenzialmente; il totale è oggi di parecchie<br />

centinaia. <strong>Il</strong> modello è da considerare ineccepibile:<br />

le segnalazioni e richieste di finanziamento pervengono da<br />

soggetti pubblici, in primo luogo le Soprintendenze, e sono<br />

vagliate nelle loro caratteristiche tecniche da un piccolo comitato<br />

composto oggi da Andrea Massari, responsabile per<br />

i beni archeologici e storico-artistici di Intesa Sanpaolo; Silvia<br />

Foschi, dell’unità beni archeologici e storico-artistici dello<br />

stesso Istituto; e due «tecnici», Carlo Bertelli (già soprintendente<br />

a Milano e professore emerito dell’Università di<br />

Losanna) e Giorgio Bonsanti (già soprintendente dell’Opificio<br />

e professore di restauro a Torino e Firenze). Dopo i restauri,<br />

le opere vengono esposte al pubblico prima di ritornare<br />

alle sedi di provenienza. In alcuni casi, naturalmente,<br />

si tratta di opere inamovibili, come il ciclo degli affreschi<br />

trecenteschi dell’abbazia di Chiaravalle presso Milano o il<br />

Tabernacolo dei Linaiuoli del Beato Angelico del Museo di<br />

San Marco (in quest’ultimo caso, con la collaborazione di<br />

Arpai). Nata dunque in ambito veneto, l’iniziativa dei restauri<br />

e delle mostre si è poi allargata in altre regioni, sia quanto<br />

alla provenienza delle opere sia quanto alle sedi espositive.<br />

Nel <strong>2013</strong> la mostra avrà luogo a Napoli, nelle due sedi<br />

di Capodimonte e di Palazzo Zevallos Stigliano, in via Toledo,<br />

realtà museale della Banca, che nella sua collezione<br />

permanente vi espone il dipinto di Caravaggio (il Martirio di<br />

Sant’Orsola) di sua proprietà. La mostra di Napoli si inaugura<br />

il 22 marzo; due giorni prima, al Salone di Ferrara, i<br />

membri del comitato di selezione illustrano le opere esposte<br />

in questa sedicesima edizione di «Restituzioni», nei criteri<br />

generali seguiti e in alcune delle specificità particolarmente<br />

significative.<br />

Sopra, interno del Blocco 21 del Memoriale italiano ad Auschwitz,<br />

su cui si indugia ancora a intervenire; a destra, la «Torre del Tempo»<br />

di Emilio Tadini, restaurata, ricomposta e ricollocata dopo anni di<br />

abbandono il 6 gennaio<br />

interventi di restauro (Comune e Accademia di Belle Arti,<br />

Palermo), in particolare sulla «Torre del Tempo» di Emilio<br />

Tadini, di cui verrà presentato durante la Tavola rotonda<br />

il volume sul recente restauro (curato dall’Accademia<br />

di Belle Arti di Palermo con il coordinamento<br />

dello stesso Basile; dopo anni di oblio, la torre è stata<br />

ricollocata, dal 6 gennaio scorso, nei nuovi giardini di<br />

Zac, Zona Arti Contemporanee, ai Cantieri Culturali alla<br />

Zisa di Palermo). Attraverso queste esperienze l’Associazione<br />

si è proposta anche di gettare le basi di una «scuola» del<br />

restauro del contemporaneo in Italia. Salvo scontrarsi, già dall’anno<br />

scorso, su tutti i fronti con questa significativa contrazione<br />

di finanziamenti. E intanto «cadono a pezzi o nel dimenticatoio<br />

manufatti non solo artisticamente ma spesso anche socialmente<br />

importanti, anzi vitali per un vivere civile degno del nome», denuncia<br />

ancora una volta il professore. Così, rispetto a un anno fa,<br />

non è possibile nemmeno dare buone notizie sui tre casi (tra<br />

i tanti) di opere bisognose d’intervento allora già segnalati: il<br />

«Monumento ai Caduti» di Umberto Mastroianni a Frosinone;<br />

la «Porta d’Europa» di Mimmo Paladino a Lampedusa;<br />

il «Memoriale italiano» del Blocco 21 ad Au-<br />

I premi al Salone di Ferrara<br />

Mercoledì 20 marzo Palazzo Tassino (Ferrara) ospita a partire<br />

dalle 17.30 la premiazione della terza edizione del premio «Domus<br />

restauro e conservazione», promosso da Fassa Bortolo in<br />

collaborazione con la Facoltà di Architettura di Ferrara. Ripreso<br />

il 21 durante il convegno «<strong>Il</strong> progetto di restauro consapevole»<br />

(dalle 11 alle 13 in Sala Diamanti), è mirato a diffondere<br />

restauri esempio per l’approccio e l’applicazione dei principi<br />

conservativi, anche quest’anno è valutato da una giuria presieduta<br />

da Giovanni Carbonara, con Gisella Capponi, Ascensiòn<br />

Hernández Martíne, Riccardo Dalla Negra e Marcello Balzani.<br />

Fra le opere realizzate, accanto a quattro menzioni (a Ermentini<br />

architetti, Patrimonio Copparo srl, Patronato de Cultura Machupicchu<br />

e Architects Atelier Ryo Abe), due sono state le medaglie<br />

d’Oro: Tadao Ando, Equilibri srl con Dottor Group per la<br />

trasformazione di Punta della Dogana a Venezia e Andrea Bruno<br />

con Restavratorebi & Co. per la cattedrale di Bagrati (vedi<br />

articolo a pag. 15). E tre quelle d’argento, a Cannatá & Fernandes<br />

Arquitectos con Edivisa per il restauro e la riabilitazione della<br />

pousada di Picote, Picote (Mirando do Douro, Portogallo), a<br />

Mauro Severi con Tecton per la Cattedrale di Reggio Emilia e Jabornegg&Pálffy<br />

con Claudia Riff-Podgorschek per l’Altenburg<br />

Abbey Museum (Altenburg, Germania). Fra le tesi di laurea, una<br />

medaglia d’oro (Archeologia industriale in Abruzzo. La conservazione<br />

integrata dell’ex zuccherificio di Avezzano di Alessandra<br />

Susi e Sara Salciccia dell’Università degli Studi di Chieti-Pe-<br />

schwitz (Studio Bbpr con Primo Levi, Pupino Samonà, Luigi<br />

Nono, Nelo Risi). Nonostante le difficoltà si cercherà di proseguire<br />

con l’attività di ricognizione, in particolare sullo «stato<br />

della formazione del restauratore, o, più precisamente, dell’équipe<br />

di restauro, tenuto conto che la tradizionale “separatezza” delle professionalità<br />

coinvolte in quell’attività risulta sempre più inadeguata<br />

proprio alla luce delle più recenti forme di espressione».<br />

Durante l’incontro, inoltre, verranno ricordate le numerose<br />

le iniziative didattiche e formative condotte negli ultimi dieci<br />

anni dall’Università, Accademie, Istituti e fondazioni private,<br />

Enti locali, oltre che dagli Istituti d’eccellenza del Mi-<br />

BAC, con in testa l’Iscr, presso cui è attivato da un decennio<br />

un «Laboratorio di restauro dei materiali dell’arte contemporanea»,<br />

con relativa area formativa.<br />

Silvia Mazza<br />

scara), e 6 d’argento: Martina Bianchi ed Elisa Albertini dell’Università<br />

di Parma con «Monte Castello: recupero e valorizzazione<br />

della torre di guardia e degli scavi archeologici»; Chiara<br />

Brutti de La Sapienza di Roma con «<strong>Il</strong> sito archeologico dell’Emporium<br />

a Testaccio: una proposta di restauro e di reintegrazione<br />

dell’immagine»; Carmen Graziosi della Federico II di<br />

Napoli («Borgo del vino. <strong>Il</strong> restauro della masseria Lo Parco a<br />

Frigento»); Elisa Siffredi e Arianna Moncagatto (Università di<br />

Genova, «Restauro e riuso del convento degli Agostiniani a Pieve<br />

di Teco»); e due neodottori dell’Università di Palermo, Alessia<br />

Buda con «Palermo: il complesso di Maredolce, tra conservazione<br />

e valorizzazione» e Salvatore Tito Vaccaro con il progetto<br />

di restauro della Chiesa SS. Salvatore di Naro. La mostra<br />

è allestita nel Padiglione 3 e i premiati sono presenti in entrambe<br />

le occasioni.<br />

Sabato 23 marzo vede invece la premiazione dell’ottava edizione<br />

del premio «Iqu - Innovazione e qualità urbana», che, promosso<br />

dal gruppo Maggioli con il coordinamento scientifico del<br />

Diaprem/TekneHub, Dipartimento di Architettura, Tecnopolo<br />

Università di Ferrara, è strutturato nelle due aree tematiche Architettura<br />

e città e Rigenerazione e recupero urbano, a loro volta<br />

suddivise in due sotto-aree (Opere già realizzate e Nuovi utilizzi<br />

e progettazioni) e affronta la trasformazione delle città e<br />

dello spazio pubblico in termini di innovazione, qualità e urbanità<br />

(in quanto luogo immagine di modernità e sviluppo).<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


© SAMARITANI<br />

10 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />

Chi sono i proprietari dei complessi architettonici, provincia per provincia<br />

Provincia di Ferrara<br />

Provincia di Bologna<br />

IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />

Emilia-Romagna: la soprintendente Di Francesco<br />

Come ci siamo mossi nella gestione post sismica:<br />

beh, forse è un esempio da seguire<br />

La vera novità è stata l’istituzione delle Unità di crisi a livello nazionale e regionale<br />

SEGUE DA PAG. 5<br />

pinti, statue e altri materiali lesionati nelle chiese dei<br />

centri colpiti.<br />

Siamo partiti nello scorso settembre e da poche settimane siamo<br />

ripartiti con altri quattro mesi di attività, con fondi questa<br />

volta della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Trovo<br />

Sassuolo un punto importante: per la prima volta abbiamo<br />

schedato e riunito oltre mille opere d’arte provenienti da<br />

curie, comuni e altri luoghi dei territori colpiti dalle scosse.<br />

In occasione di altri terremoti da questo punto di vista si è<br />

creata molta confusione e molti beni sono andati addirittura<br />

“smarriti”. Un altro progetto importante in corso è il Data Base<br />

con l’archivio cartografico georeferenziato dei beni del territorio<br />

affidato ai colleghi <strong>Il</strong>aria Di Cocco e Antonino Libro.<br />

Nei capoluoghi che fortunatamente sono stati meno colpiti<br />

dalle scosse ci sono edifici più fragili di altri?<br />

A Modena è delicato il Palazzo dell’Archivio di Stato, per questo<br />

abbiamo pensato di spostare una parte dei chilometri di<br />

documenti presenti in un deposito di Vignola (Modena) per<br />

poter meglio lavorare al restauro del’edificio, già partito. La<br />

Ghirlandina, il simbolo di Modena, è invece in una buona situazione<br />

essendo realizzato in un’ottima muratura: non è un<br />

campanile qualunque.<br />

I campanili, forse il punto più debole con i capannoni<br />

caduti durante il terremoto.<br />

Sì, ma alla fine abbiamo dovuto abbattere solo quello della<br />

chiesa di Buonacompra (Ferrara) che era in uno stato davvero<br />

spaventoso mentre per il resto abbiamo abbattuto pochissimo<br />

a differenza di quanto accaduto altrove. È stata dura all’inizio<br />

fare capire ai sindaci che dovevano occuparsi loro dei<br />

campanili attraverso progetti di messa in sicurezza, mentre<br />

da parte nostra abbiamo valutato tutto con esperti quali Carlo<br />

Blasi, Claudio Modena e Angelo di Tommaso.<br />

Ripercorra il suo lavoro dal 20 maggio.<br />

All’alba di quel giorno, dopo la scossa delle 4.04 tra il 19 e il<br />

20 maggio, ho conosciuto i sindaci dell’Alto Ferrarese e il vescovo<br />

Cavina della diocesi di Carpi (Mo), la più colpita come<br />

numero di beni. I primi giorni sono stati terrificanti: il 22<br />

maggio ho riunito i soprintendenti che per loro conto avevano<br />

già fatto sopralluoghi e ho istituito l’Unità di crisi. I funzionari,<br />

davvero encomiabili, andavano in giro con i vigili del<br />

fuoco e decidevano le prime puntellature alle murature. Abbiamo<br />

subito impegnato 500mila euro che poi il Mibac ha individuato<br />

nei suoi bilanci: questo perché non essendo entra-<br />

Ecclesiastica<br />

Privati SFL<br />

Pubblica<br />

Privati<br />

Mista<br />

Non specificato<br />

Ecclesiastica<br />

Privati SFL<br />

Pubblica<br />

Privati<br />

Mista<br />

Non specificato<br />

ti nella Protezione civile abbiamo dovuto in parte fare da soli.<br />

All’inizio la confusione è stata molta, poi le cose sono migliorate<br />

anche grazie a un’ottima schedatura delle zone colpite<br />

a suo tempo realizzata dal Mibac e dalla Cei. In questo<br />

modo è stato più agevole ritirare le opere lesionate per Sassuolo.<br />

All’Aquila, per esempio, non è andata così.<br />

Qual è l’emergenza ora?<br />

Ci sono molte chiese ancora scoperchiate e l’inverno in corso<br />

crea ovviamente problemi. Tutto dipende anche dalla legislazione<br />

del commissario per la ricostruzione Vasco Errani con<br />

cui lavoriamo bene, soprattutto per la rimozione delle macerie<br />

partita lo scorso dicembre. Per il resto lavoriamo intensamente<br />

alla chiusura dell’inventario del danno, che per quanto<br />

riguarda le 515 chiese lesionate è pari a 400 milioni di euro,<br />

mentre in totale i beni immobili danneggiati sono circa 2.000.<br />

Secondo quale legislazione operate?<br />

Oltre al Codice dei beni culturali e alle ordinanze del Com-<br />

Provincia di Modena<br />

Provincia di Reggio Emilia<br />

Le stime dell’intera regione<br />

Provincia di Modena: i tecnici del Ministero al lavoro a San Felice sul Panaro; la Torre dell’Orologio di Finale Emilia prima e dopo il crollo, simbolo del terremoto emiliano; San Possidonio<br />

Ecclesiastica<br />

Privati SFL<br />

Pubblica<br />

Privati<br />

Mista<br />

Non specificato<br />

Ecclesiastica<br />

Privati SFL<br />

Pubblica<br />

Privati<br />

Mista<br />

Non specificato<br />

Chiese segnalate 650<br />

Chiese valutate 550<br />

Chiese senza danni 18<br />

Chiese con improbabile danno (o extra area sisma) 41<br />

Stima delle opere di ripristino strutturale 206.472.200<br />

Stima delle opere di finitura, impiantistiche e di miglioramento 113.119.800<br />

Stima delle opere di pronto intervento 9.095.000,00<br />

Stima complessiva 328.686.000<br />

(al netto di IVA, compensi professionali e altri oneri eventuali)<br />

missario regionale la norma più importante è la 122/2012 (alias<br />

decreto legge 74), oltre alla 16/2012 regionale che ha dato il<br />

via alla ricostruzione fornendo indicazioni per i centri storici<br />

e beni culturali. <strong>Il</strong> commissario, inoltre, ogni anno redige<br />

un piano di interventi condiviso con tutti noi per l’ordine delle<br />

priorità.<br />

Intervista di Stefano Luppi<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

© SAMARITANI


IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro 11<br />

A Sassuolo un «pronto<br />

soccorso» dell’arte<br />

Sassuolo (Modena). Proseguono i lavori di monitoraggio e<br />

messa in sicurezza delle 1.287 opere d’arte mobili salvate<br />

da chiese e palazzi distrutti o pericolanti a causa delle scosse<br />

sismiche che il 20 e 29 maggio hanno sconvolto l’Emilia<br />

e parti di Veneto e Lombardia. Quadri, sculture, arredi sacri,<br />

paliotti in scagliola sono conservati sin dalle prime settimane<br />

dopo il terremoto al piano terra del Palazzo Ducale<br />

di Sassuolo: l’ex reggia estense divenuta una sorta di «pronto<br />

soccorso» dell’arte. Qui, sino a maggio con finanziamenti<br />

del Mibac e successivamente della Fondazione Cassa di<br />

Risparmio di Modena, è al lavoro da settembre un pool di<br />

restauratori dell’Opificio delle pietre dure di Firenze e dell’Istituto<br />

superiore per la conservazione e il restauro di Roma,<br />

insieme a numerose allieve ed ex allieve delle scuole interne<br />

di formazione.<br />

I grandi saloni del piano terra di Palazzo Ducale sono quindi<br />

ora suddivisi tra scaffali per la conservazione di quanto<br />

prelevato e luoghi di lavoro vero e proprio: in questi ultimi<br />

spazi le giovani restauratrici, sette in tutto, sotto la guida<br />

dei responsabili dell’Opd (Marco Ciatti) e dell’Iscr (Lidia Rissotto),<br />

operano sui «malati» attraverso computer, pennelli<br />

e diversi strumenti di pulitura legati all’ampia gamma di materiali<br />

che si trovano a dover trattare.<br />

Queste opere, provenienti perlopiù dalle province di Bologna,<br />

Ferrara e Modena (le diocesi coinvolte sono Bologna,<br />

Ferrara, Carpi e Modena-Nonantola), non sono però le sole<br />

che è stato necessario togliere dai luoghi del sisma. Alcuni<br />

altri depositi per manufatti in miglior stato conservativo sono<br />

presenti presso il seminario di Carpi, il museo abbaziale<br />

di Nonantola, la chiesa di Gesù Redentore di Modena, il museo<br />

Magi ’900 a Pieve di Cento (Bo), la sede dell’azienda<br />

Art Defender di Bologna (le opere della Pinacoteca di Cento)<br />

e la chiesa della Pace a Bologna. «<strong>Il</strong> caso limite», spiega<br />

Lidia Rissotto, «riguarda una tela proveniente dall’oratorio<br />

di San Carlo a Sant’Agostino di Ferrara, colpito dalla<br />

prima forte scossa. È pressoché frammentata e distrutta,<br />

pare un brutto puzzle, ma siamo certi che se il colore è rimasto<br />

attaccato alla tela possiamo risolvere questo problema<br />

con il restauro». Una delle opere modenesi che invece<br />

diviene «simbolo» degli interventi post terremoto riguarda<br />

la «Madonna Immacolata» di Sante Peranda, proveniente<br />

dalla distrutta chiesa parrocchiale di San Possidonio (Mo),<br />

che «verrà presto a Firenze e sarà restaurata dall’Opificio»,<br />

spiega Marco Ciatti. «Dopo la messa in sicurezza, la schedatura<br />

e la documentazione fotografica», spiega il soprintendente<br />

ai Beni artistici di Modena e Reggio Emilia Stefano<br />

Casciu (anche responsabile del centro sassolese), «tutta<br />

la documentazione finirà nel sistema di informazione per<br />

la catalogazione dei restauri e ogni opera sarà dotata di una<br />

sorta di codice a barre per l’identificazione precisa». Un<br />

particolare non banale, tenuto conto che il direttore regionale<br />

del ministero Carla Di Francesco ricorda come a L’Aquila<br />

alcune opere si siano «perdute» durante i trasferimenti<br />

per metterle. «In questa occasione», assicurano invece i<br />

vertici dei Carabinieri Tutela patrimonio culturale che hanno<br />

operato sin dal primo giorno, «le opere scomparse o rubate<br />

sono pari a zero».<br />

Ma i responsabili dell’Unità di crisi, diretta dalla stessa Di<br />

Francesco, si stanno anche occupando di altri aspetti. A Nicoletta<br />

Giordani è stato affidato il monitoraggio delle macerie,<br />

ancora purtroppo in parte in loco, di tante chiese e palazzi<br />

che nei paesi epicentro potrebbero contenere altri frammenti<br />

di opere d’arte. E poi ci sono gli immobili: i primi mesi,<br />

grazie a Protezione Civile, Vigili del Fuoco e personale anche<br />

volontario, sono serviti a puntellare centinaia di edifici<br />

antichi ora in attesa dei restauri. Delle 515 chiese maggiormente<br />

lesionate, la Di Francesco ha assicurato che entro fine<br />

anno ne saranno rimesse in funzione una sessantina.<br />

Gli interventi sulle opere d’arte hanno anche permesso di<br />

rinsaldare una collaborazione tra pubblico ed enti religiosi,<br />

visto che il personale per analizzare le opere e gli edifici utilizza<br />

sia la schedatura del Mibac che quella della Cei. A rappresentare<br />

le curie emiliane è don Mirko Corsini dell’arcidiocesi<br />

di Bologna: «C’è stata collaborazione tra i vari enti,<br />

i vescovi e gli uffici coinvolti: non vorrei si dimenticasse<br />

che le opere artistiche delle chiese sono, per chi crede, anche<br />

oggetti di culto oltre che artistici. È commovente vederli<br />

qui nel centro di Palazzo Ducale».<br />

Stefano Luppi<br />

<strong>Il</strong> punto di vista dei lombardi<br />

Non si può pretendere che il<br />

patrimonio storico sia antisismico<br />

Sono le chiese le vittime maggiori, ad oggi ancora chiuse e in cerca di fondi<br />

LOMBARDIA: CATERINA BON VALSASSINA<br />

Caterina Bon Valsassina, Direttore<br />

regionale e Andrea Alberti, Soprintendente<br />

per i Beni Architettonici e<br />

Paesaggistici di Brescia, Mantova e<br />

Cremona raccontano i danni del terremoto<br />

nel territorio lombardo, quanto si è fatto con i privati e quanto<br />

si farà con i fondi appena stanziati dal Mibac<br />

I beni culturali danneggiati dal terremoto in Lombardia sono<br />

420, tutti nel Mantovano, e 22 solo a Sabbioneta, con danni<br />

per un totale di 254 milioni di euro. «Per nostra fortuna la<br />

situazione in Lombardia è meno grave di quella dell’Emilia Romagna,<br />

sia per il numero inferiore di beni danneggiati che per la loro<br />

concentrazione in un territorio limitato. Ovviamente i danni più gravi<br />

si sono avuti sul confine con la Romagna», ci dice il direttore<br />

Caterina Bon Valsassina. La vera novità di questo terremoto<br />

è stata l’istituzione delle Unità di Crisi a livello<br />

nazionale e regionale, che hanno funzionato in tempi<br />

rapidi: «A Mantova, oltre al Palazzo Ducale, esso stesso una piccola<br />

città, l’elemento più preoccupante era il campanile della chiesa palatina<br />

di Santa Barbara, che aveva subito una forte torsione. In 20<br />

giorni è stato salvato, grazie all’intervento congiunto della Soprintendenza<br />

ai monumenti (diretta da Andrea Alberti) e dei Vigili del<br />

Fuoco: un’altra scossa lo avrebbe infatti potuto far crollare sul Palazzo<br />

Ducale. <strong>Il</strong> problema è che il solo Palazzo Ducale richiederebbe 800<br />

mila euro l’anno per la manutenzione, ma dieci anni di tagli hanno<br />

comportato una scarsa manutenzione: i danni del terremoto sono sta-<br />

Con la guida della neosoprintendente Bsae di Mantova, Brescia<br />

e Cremona Giovanna Paolozzi Strozzi, insediatasi con un vero<br />

battesimo del fuoco nei giorni stessi del terremoto, ci inoltriamo<br />

in Palazzo Ducale, che più di Palazzo Te per il quale all’inizio<br />

si era molto temuto, è risultato essere il «grande malato»<br />

della città. Tanto che si è dovuta chiudere al pubblico la celeberrima<br />

Camera degli Sposi di Mantegna. <strong>Il</strong> Corridoio di Santa<br />

Barbara il cui soffitto ha ceduto in più punti, si percorre sotto<br />

una struttura di protezione (ma è ovviamente chiuso al pubblico).<br />

Salendo per la rampa elicoidale, si entra nel Castello (dove<br />

è la «Camera degli Sposi»), che ha molto sofferto, come prova<br />

un muro portante che, sottoposto dal sisma a una potente<br />

torsione, è solcato da crepe impressionanti, sebbene già nel Cinquecento,<br />

come ci spiega la soprintendente, «sempre dopo un<br />

terremoto, il Castello fosse stato rinforzato con contrafforti».<br />

C’è però una buona notizia: «i fondi del Ministero sono già arrivati,<br />

altri sono stati stanziati, consentendoci di iniziare a mettere<br />

in sicurezza questa zona del Castello. Contiamo di renderla<br />

fruibile entro il prossimo Natale: occorrerà infatti circa un anno<br />

per realizzare gli interventi di consolidamento strutturale.<br />

Più modesto per fortuna l’intervento sugli affreschi della Camera<br />

degli Sposi, dove si sono manifestate solo decoesioni fra l’intonaco<br />

e l’intonachino. C’è stato un unico, piccolo distacco, tra<br />

l’altro in un intonaco di restauro: nulla dell’originale è andato<br />

perduto e qui, grazie ai fondi del terremoto, si sta concludendo<br />

il cantiere per questi soli interventi. <strong>Il</strong> restauro degli anni Novanta<br />

dell’Icr sulla pellicola pittorica è infatti tuttora perfetto».<br />

I fondi del Mibac ammontano a circa 1,5 milioni di euro, sufficienti<br />

per il risanamento di queste aree danneggiate. «Naturalmente»,<br />

continua, «speriamo di attivare anche canali con i privati,<br />

che del resto sono già intervenuti in alcuni punti, non solo<br />

dando un forte segnale simbolico ma consentendoci di tenere<br />

aperta una parte importante del percorso di visita».<br />

Danni seri ha subito anche la cinquecentesca Corte Nuova, con<br />

i saloni affrescati da Giulio Romano e da Lorenzo Costa il Giovane,<br />

dove si sono riaperte antiche crepe.<br />

Salvi invece i busti classici, in gran parte di scavo, usualmente<br />

esposti su alti piedestalli nella Galleria della mostra progettata<br />

ti quindi aggravati da una struttura resa fragile dagli interventi insufficienti.<br />

Attualmente, grazie ai 638 mila euro del Lotto subito messi<br />

a diposizione dal ministro Ornaghi, abbiamo completato al 50 per<br />

cento la schedatura dei danni e grazie anche alla convenzione con lo<br />

Iuav di Venezia, almeno i punti più fragili sono stati messi in sicurezza».<br />

L’altro edificio di proprietà dello Stato (come Palazzo Ducale,<br />

mentre Santa Barbara è della Curia) più a rischio a Mantova<br />

era l’Archivio di Stato. «Sul territorio invece sono state le chiese<br />

a subire i danni più gravi», conclude il Direttore Regionale.<br />

Anche per il soprintendente Andrea Alberti nel Mantovano,<br />

i danni peggiori si sono verificati negli edifici ecclesiastici<br />

dei paesi al confine con l’Emilia: «zone in passato<br />

non floride, dove le chiese venivano spesso erette con materiali<br />

poveri. Ora sono tutte chiuse perché, comprensibilmente, si è data la<br />

precedenza alle residenze e alla attività produttive. Confido però che<br />

si troveranno al più presto i finanziamenti necessari per questo nostro<br />

patrimonio».«<strong>Il</strong> vero problema», spiega, «è intendersi su cosa significhi<br />

“mettere in sicurezza” edifici come questi, che non potranno<br />

mai essere “antisismici”: ciò che invece si può, e si deve fare, è la ricognizione<br />

delle debolezze perché è evidente che i danni si sono verificati<br />

laddove preesistevano delle fragilità. Del resto, come recita l’art.<br />

29 del Codice, la conservazione si basa sullo studio, la prevenzione e<br />

la manutenzione. E solo in ultima istanza sul restauro». Per Palazzo<br />

Ducale si dice «preoccupato, più che per certe crepe vistose, in<br />

parte dovute a cedimenti di fondazione e aggravate dal movimento<br />

orizzontale del sisma, per i “sintomi nascosti”. <strong>Il</strong> primo passo da fare<br />

con lo Iuav», aggiunge, «sarà la ricognizione dei 10mila metri quadri<br />

delle coperture, di cui andranno verificate scrupolosamente tutte<br />

le capriate e le travi lignee». Ada Masoero<br />

<strong>Il</strong> restauro in corso nel Palazzo Ducale di Mantova<br />

La Galleria della mostra in Palazzo Ducale a Mantova con i busti<br />

classici a terra per limitare i danni del terremoto dello scorso maggio<br />

da Giulio Romano ma rinnovata da A.M. Viani. Dopo la prima<br />

grande scossa del 20 maggio la soprintendente li ha voluti far<br />

appoggiare a terra: un’intuizione felice, perché le scosse del 29<br />

maggio, qui anche più violente della prima (è stato allora che è<br />

caduta la lanterna della cupola di Santa Barbara, sfondando<br />

due piani di un corridoio sottostante e sfiorando gli uffici della<br />

Soprintendenza, in Palazzo Ducale), li avrebbero potuti sbriciolare.<br />

«Ora provvederemo ad aggrapparli alle basi. Inoltre ho in<br />

progetto di riunire la collezione di scultura antica di Vespasiano<br />

Gonzaga, che era famosa nel mondo e che è ora dispersa nel<br />

palazzo, e di allestirla nelle sale giuliesche della «Rustica», finora<br />

vietate al pubblico, che intendo riaprire: la Fondazione<br />

Atlante, i Rotary di Mantova, del Mantovano e di Milano, Cariverona<br />

e altri ci hanno infatti permesso di restaurarne i soffitti.».<br />

È invece aperto l’intero percorso nella Corte Vecchia, dove<br />

la Sala dello Zodiaco è stata restaurata grazie alla società<br />

dell’Autostrada del Brennero, e la Sala dei Papi, grazie alla Fondazione<br />

Bam. L’intero progetto di consolidamento strutturale è<br />

affidato alla Soprintendenza Bap di Brescia, Cremona e Mantova,<br />

affiancata dallo Iuav di Venezia. A.M.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


12 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />

IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />

Visto dall’Abruzzo quattro anni dopo<br />

Eppure L’Aquila potrebbe essere ancora un modello<br />

Soltanto dal 21 dicembre 2012 la delibera Cipe consente di finanziare e di avviare finalmente per il <strong>2013</strong><br />

il restauro di oltre venti edifici<br />

ABRUZZO: FABRIZIO MAGANI<br />

Fabrizio Magani, Direttore Regionale per i Beni<br />

Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo racconta la<br />

fine della gestione commissariale, i cantieri<br />

in corso e quelli che partiranno nel prossimo<br />

anno<br />

Ripercorra il suo lavoro dal suo insediamento.<br />

Rischia di essere banale ricordare che in due anni si conoscono<br />

le persone che fanno le istituzioni. Però le regole sociali<br />

che condizionano il ruolo della Direzione Regionale credo debbano<br />

mantenere sempre fluido il contatto con il «carattere»<br />

del territorio, con la prospettiva dei saperi e dei bisogni che<br />

rendono sempre speciali i luoghi in cui si opera. È come se si<br />

andasse a toccare il dentro e il fuori della vita delle istituzioni<br />

pubbliche e private, e credo che nulla si comprenderebbe<br />

se non mantenendo una presenza effettiva e garantendo<br />

un’azione quotidiana. Potrei parlare di parecchi incontri interessanti<br />

col mondo della cultura, ma anche dell’imprenditoria:<br />

figure che hanno raggiunto livelli di straordinaria eccellenza<br />

fondata sull’intelligenza e la creatività. <strong>Il</strong> legame più bello<br />

con il territorio mi pare si possa misurare con gli accordi<br />

intrapresi nell’intento di favorire le iniziative della tutela e<br />

della valorizzazione del patrimonio culturale regionale; in particolare<br />

l’intesa raggiunta con la Regione Abruzzo e le fondazioni<br />

bancarie, un protocollo firmato dal Ministro Ornaghi in<br />

sé molto promettente per concepire iniziative concrete, come<br />

del resto si sta già verificando a Teramo e a L’Aquila. Com’è<br />

noto il capoluogo presenta le necessità diffuse prodotte dal sisma<br />

del 2009. <strong>Il</strong> patrimonio culturale della città e del cosiddetto<br />

«cratere» è oggi affidato al nostro Ministero, con un fitto<br />

programma d’interventi dedicati alle più importanti architetture:<br />

in testa sta il recupero integrale del Forte Spagnolo, bene<br />

in consegna alla nostra amministrazione e sede storica del<br />

Museo Nazionale di cui siamo orfani, ma credo che il cantiere<br />

in corso all’Ex Mattatoio per ospitarne la parte più rappresentativa<br />

potrà innescare un’interessante riflessione sulla Museografia<br />

applicata a una nuova geografia delle realtà espositive.<br />

Tutto questo è accaduto negli ultimi mesi, con la fine<br />

della gestione commissariale, il che ha reso necessaria la riorganizzazione<br />

dell’Ufficio per via della moltiplicazione dell’attività<br />

legata ai cantieri di restauro. <strong>Il</strong> principio della semplificazione<br />

delle procedure ha reso riconoscibile, credo, la nostra<br />

attività. Da un lato l’urgenza di assecondare le previsioni ispirate<br />

all’accelerazione ha consentito di riflettere e di sciogliere<br />

parecchi nodi tecnico-amministrativi che non avevano avuto<br />

soluzioni pienamente condivise, dall’altro il metodo della<br />

concertazione ha permesso di incrementare l’attività della<br />

I cantieri aperti o da aprire (sopra i 5 milioni)<br />

conservazione del patrimonio culturale. <strong>Il</strong> Comune di L’Aquila,<br />

ad esempio, ci ha messo nelle mani il restauro del Teatro<br />

Comunale, dell’intera cinta muraria, del Museo Signorini-Corsi,<br />

della «chiesa-teatro» di San Filippo Neri, forse il più insigne<br />

esempio del barocco locale, e la Soprintendenza per i beni architettonici<br />

è protagonista nel progetto di Collemaggio, monumento<br />

assolutamente centrale per la complessità delle scelte<br />

del restauro, i cui risultati, ritengo, diverranno fondamentali<br />

per la storia della conservazione architettonica . La difficoltà<br />

di ridefinire le regole del passaggio dalla gestione commissariale<br />

a quella ordinaria non ha mancato, mi sembra, di<br />

rendere credibile ed efficace l’azione del Ministero per i beni<br />

e le attività culturali: questo è il risultato più gratificante. A<br />

bocce ferme si potrà mettere a fuoco un pensiero che sta circolando,<br />

ovvero che il processo di ricostruzione di L’Aquila, e<br />

le scelte concrete che coinvolgono e responsabilizzano gli attori<br />

del sistema, dia attuazione anche a un modello di crescita<br />

culturale.<br />

Quali cantieri partiranno nel <strong>2013</strong>? Quali (se ci sono) ancora<br />

le emergenze?<br />

Immagino che Lei voglia alludere al centro storico aquilano,<br />

la cui straordinaria importanza è accertata dalle molte dichiarazioni<br />

d’interesse culturale e dai numerosi edifici pubblici<br />

che sono stati sottoposti a verifica. Sono certo che la visione<br />

della città moderna, e della sua crescita post sismica, possa individuare<br />

nel nucleo storico il valore del suo futuro. Per questo<br />

abbiamo siglato un’intesa che permetterà di assegnare un<br />

contributo economico aggiuntivo anche al recupero di quegli<br />

Gli interventi nel <strong>2013</strong><br />

edifici storici non considerati d’interesse culturale. Risultato<br />

fortunato, ritengo, che consentirà una tutela aggiuntiva del<br />

principale aggregato storico. Su queste basi abbiamo ritenuto<br />

di dare un contributo progettuale al restauro proponendo, oltre<br />

agli interventi che ho già riassunto, un programma novennale.<br />

La delibera Cipe del 21 dicembre 2012 consente di finanziare<br />

e di avviare il restauro di oltre venti edifici nell’intera<br />

area colpita dal sisma nel corso di quest’anno. Questo è stato<br />

possibile grazie all’eccellente collaborazione con il Dipartimento<br />

per la Coesione Territoriale guidato dal Ministro Fabrizio<br />

Barca.<br />

Ai primi di febbraio in accordo con il Governo francese<br />

è stato pubblicato il bando d’appalto per i lavori di restauro<br />

della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, l’edificio<br />

sacro diventato simbolo del terremoto dell’Aquila.<br />

Che bilancio da delle adozioni?<br />

È così. La chiesa di Santa Maria del Suffragio, anche per il suo<br />

valore simbolico legato alla storia dei terremoti aquilani (edificata<br />

l’indomani del sisma del 1703), è il fulcro delle cosiddette<br />

adozioni internazionali associate al patrimonio culturale<br />

del capoluogo. Negli ultimi mesi sono stati perfezionati e chiusi<br />

tutti i protocolli d’intesa che fanno capo a donazioni degli<br />

stati esteri: la chiesa di Santa Maria del Suffragio si basa sulla<br />

cooperazione Italo-Francese; è in corso il restauro della Chiesa<br />

di San Giuseppe, grazie al contributo del Kazakistan, e sono<br />

in fase di appalto i progetti di Palazzo Ardinghelli e della<br />

Chiesa di San Gregorio, con la donazione russa, e della parrocchiale<br />

di Onna, che fa capo alla Germania. Ma non vorrei dimenticare<br />

la Regione Liguria che partecipa al restauro del Santuario<br />

della Madonna di Roio, la raccolta di contributi del gruppo<br />

Sugarmusic destinati al completamento della «chiesa-teatro»<br />

di San Filippo Neri, e i molti donatori meno ricordati, forse<br />

poco appariscenti ma non meno encomiabili per la costante<br />

partecipazione al processo di ricostruzione. Posso dire di<br />

aver dato precedenza, in questi mesi, al percorso tecnico-amministrativo<br />

legato a questi progetti; ho la sensazione che riservare<br />

massima attenzione alle regole e alle decisioni degli<br />

stati esteri che hanno voluto dare un contributo concreto al<br />

recupero del patrimonio culturale possa tenere in vita un tale<br />

percorso privilegiato, così da poter attrarre altre possibili<br />

N. interventi Finanziamenti Media finanziamento<br />

Cantieri e lotti aperti 12 € 18.258.488,51 € 1.521.540,71<br />

Cantieri in ultimazione 2 € 3.800.000,00 € 1.900.000,00<br />

Cantieri e lotti da avviare 24 € 100.259.616,40 € 4.177.484,02<br />

Totale finanziamenti 38 € 122.318.104,91<br />

Comune Località Denominazione bene Indirizzo Fondi Finanziamento Cantieri<br />

L’Aquila Capoluogo San Pietro a Coppito Piazza san Pietro Fondi Cipe <strong>2013</strong> 5.000.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila Capoluogo Ex-mattatoio Piazza san Vito alla Rivera Progetto Mumex (Mibac-Dps-Invitalia) 5.000.000,00 Cantiere aperto<br />

L’Aquila Capoluogo S. Agostino/teatro Piazza della Repubblica angolo via Sant’Agostino Fondi Cipe <strong>2013</strong> 6.000.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila Capoluogo S. Marco Piazza san Marco angolo via dei Neri Fondi Cipe <strong>2013</strong> 6.000.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila Capoluogo Santa Maria del Suffragio Piazza Duomo 42 Governo francese-d.c.d. 24/2010 poi d.c.d. 71/2011 6.500.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila Capoluogo S. Maria Paganica Piazza Santa Maria Paganica angolo via Paganica 31b Fondi Cipe <strong>2013</strong> 7.000.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila Capoluogo Mura urbiche Fondi Cipe <strong>2013</strong>-comune di L’Aquila 9.900.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila Capoluogo Teatro comunale - I lotto sala rossa Piazza del teatro 12 Fondi Cipe <strong>2013</strong>-comune di L’Aquila 10.000.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila Capoluogo SS. Giorgio e Massimo Piazza Duomo 33 Fondi Cipe <strong>2013</strong> 10.000.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila Capoluogo Forte spagnolo Viale Benedetto Croce Fondi Cipe <strong>2013</strong> 14.000.000,00 Cantiere da avviare *<br />

* Già avviato il cantiere del I lotto (4.650.000 euro)<br />

Gli interventi per donazioni o adozioni straniere<br />

Dettaglio cantieri e lotti da avviare<br />

100.000.000<br />

50.000.000<br />

0<br />

Serie 1<br />

* di cui 76.900.000,00 Fondi Cipe<br />

Progettazione Gara espletata Da avviare*<br />

2.494.000 19.775.616,42 77.989.999,98<br />

Comune Località Denominazione Indirizzo Fondi Finanziamento Cantieri<br />

L’Aquila Capoluogo Oratorio di San Giuseppe dei Minimi Via Roio 27 Donazione governo kazako 1.700.000,00 Cantiere aperto<br />

L’Aquila Capoluogo Palazzo Ardinghelli 1° lotto Piazza Santa Maria Paganica 15 Donazione governo russo 3.000.000,00 Cantiere in ultimazione<br />

L’Aquila Capoluogo Palazzo Srdinghelli 2° lotto Piazza Santa Maria Paganica 15 Donazione governo russo 4.200.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila San Gregorio San Gregorio Magno San Gregorio Governo della federazione russa 2.400.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila Capoluogo Santa Maria del Suffragio Piazza Duomo 42 Governo francese-d.c.d. 24/2010 poi d.c.d. 71/2011 6.500.000,00 Cantiere da avviare<br />

L’Aquila Onna San Pietro Apostolo Governo tedesco 3.000.000,00 Cantiere da avviare<br />

Totale finanziamenti 20.800.000,00


IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro 13<br />

Ai primi di febbraio in accordo con il governo francese, che ha elergito una donazione di 6 milioni, è stato pubblicato il bando di appalto<br />

per i lavori di restauro di Santa Maria del Suffragio a L’Aquila in Piazza Duomo<br />

istituzioni rassicurate dall’efficacia della nostra azione e dalle<br />

competenze del Ministero degli Esteri.<br />

Quali restauri vedono il coinvolgimento degli Istituti<br />

storici del restauro come l’Opificio delle Pietre Dure di<br />

Firenze o l’Istituto superiore per la conservazione e il restauro<br />

di Roma? Altri?<br />

Gli Istituti nazionali del restauro di Roma e Firenze hanno avuto<br />

un ruolo strategico nelle fasi dell’emergenza, ed hanno accompagnato<br />

le analisi di alcuni progetti di punta, come il programma<br />

di Santa Maria del Suffragio. Ma la rete delle competenze<br />

ministeriali, oltre alle strette relazioni con parecchie<br />

Università italiane, si è più largamente misurata per la cam-<br />

pagna al più alto livello di «Verifiche del rischio sismico» applicate<br />

al patrimonio degli edifici in capo all’Amministrazione<br />

dei Beni Culturali, o, con l’Istituto Centrale per il Restauro<br />

e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario, nella<br />

nascita di un laboratorio dedicato alla professione della conservazione<br />

della carta presso l’Archivio di Stato di L’Aquila. Anche<br />

in questo modo è possibile creare le condizioni per il rafforzamento<br />

della sensibilità conservativa rivolta all’intera casistica<br />

dei beni culturali.<br />

Operate secondo il Codice dei beni culturali o ci sono ancora<br />

in vigore ordinanze speciali?<br />

Naturalmente si, né sono previste deroghe, per quanto riguarda<br />

l’attività di stazione appaltante in capo alla Direzione Regionale,<br />

al Codice dei contratti pubblici relativi a lavori e servizi<br />

(Dlgs 12 aprile 2006, n.163). Con la conseguenza che tutto<br />

ciò sarà un serio banco di prova per testare l’organizzazione<br />

amministrativa dell’Ufficio. Ma devo dire che anche questo approfondimento<br />

ha visto il concreto sostegno nel nostro Segretario<br />

generale, nell’ottica di favorire uno stringente controllo<br />

di gestione della filiera degli appalti.<br />

Vedremo e spero di non sbagliare nell’essere fiducioso.<br />

Intervista di Cristiana Chiorino<br />

Che cosa fanno le Fondazioni<br />

<strong>Il</strong> protocollo d’intesa tra il MiBAC, la Regione Abruzzo e le quattro<br />

Fondazioni di origine bancaria abruzzesi (Tercas, Carispaq,<br />

Carichieti e PascarAbruzzo) per il coordinamento degli interventi<br />

di conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio<br />

culturale regionale è stato firmato dal ministro per i Beni<br />

e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, dal presidente della<br />

Regione, Gianni Chiodi, dal direttore regionale per i Beni Culturali<br />

e Paesaggistici dell’Abruzzo, Fabrizio Magani, e dai presidenti<br />

delle quattro Fondazioni, Roberto Marotta, (Carispaq),<br />

Nicola Mattoscio (PescarAbruzzo), Francesco Sanvitale (Carichieti)<br />

e Mario Nuzzo (Tercas) a fine novembre. L’accordo mira<br />

al miglioramento della conservazione dei beni culturali, la<br />

predisposizione di percorsi di visita ed itinerari che ne garantiscano<br />

le migliori condizioni di fruibilità, la realizzazione di<br />

strumenti innovativi di conoscenza e di educazione al patrimonio<br />

culturale. Nel quadro di questo accordo Ministero e Regione<br />

si impegnano a garantire la necessaria semplificazione e<br />

tempestività delle attività individuate, in stretta sinergia con<br />

le Fondazioni. I principali interventi programmati dalle Fondazioni<br />

sono per Teramo il recupero del Teatro romano (10 milioni<br />

di euro), per l’Aquila le Mura storiche della città (10 mln)<br />

e la chiesa di San Silvestro (7 mln). Per la provincia di Chieti<br />

sono stati annunciati due interventi: il recupero della chiesa<br />

barocca di San Francesco a Chieti e la Torre medievale di Celenza<br />

sul Trigno. C.C.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


14 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />

Nell’agosto 2009 l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) bandisce<br />

un concorso internazionale per studi preliminari al progetto<br />

di restauro della copertura lignea della Chiesa della Natività,<br />

fondata in epoca Costantiniana e totalmente ricostruita sotto<br />

l’Impero di Giustiniano dopo l’incendio causato dalla rivolta<br />

samaritana del 529. Date le gravi condizioni di degrado fisico<br />

e strutturale dell’intera chiesa, l’Anp approfitta dell’occasione<br />

fornita dalla precarietà della copertura, che è causa anche di<br />

visibili danni a intonaci e mosaici parietali, per richiedere nello<br />

stesso bando un’estensione delle analisi a tutto l’edificio, includendo<br />

la valutazione della stabilità delle strutture murarie,<br />

del livello di degrado di intonaci, dipinti e mosaici, infissi esterni<br />

e interni, dell’efficienza dei sistemi di smaltimento delle acque<br />

piovane. Viene richiesto anche un programma di possibili<br />

interventi definiti attraverso schede tecniche, linee guida e un<br />

piano di manutenzione.<br />

I progetti presentati sono sottoposti all’esame di una commissione<br />

palestinese costituita dal responsabile dei monumenti cristiani<br />

in Palestina e dai rappresentanti delle tre comunità religiose,<br />

cattolica, armena e greco-ortodossa, alle quali è affidata<br />

la gestione della chiesa. Nel giugno 2010 il concorso è vinto<br />

dal progetto presentato dal gruppo internazionale coordina-<br />

IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />

Chiesa della Natività a Betlemme: fermate la pioggia (e non solo)<br />

to da Claudio Alessandri, docente di Scienza delle costruzioni<br />

presso l’Università di Ferrara.<br />

Nel settembre 2010 viene firmato, a Betlemme, l’accordo di collaborazione<br />

fra l’Anp e il Consorzio Ferrara Richerche (Cfr), rappresentante<br />

legale del gruppo, e iniziano ufficialmente gli studi<br />

che prevedono indagini diagnostiche in situ, elaborazione e<br />

interpretazione dei dati, definizione di schede tecniche e linee<br />

guida per il progetto esecutivo secondo la Normativa italiana ed<br />

Europea. <strong>Il</strong> rapporto finale è presentato nell’aprile 2011 e approvato<br />

dall’Anp nel luglio successivo.<br />

Tutti gli interventi di conservazione e restauro proposti sono stati<br />

concordati con i partner della Scuola di Specializzazione in<br />

Beni Architettonici e del Paesaggio (Ssbap) dell’Università di<br />

Roma «La Sapienza» e definiti, fin dove possibile, in accordo<br />

con le Carte internazionali del Restauro. I componenti del gruppo<br />

di lavoro hanno operato ciascuno nell’ambito delle proprie<br />

competenze in uno stretto rapporto di collaborazione interdisciplinare<br />

che ha garantito un continuo scambio dei dati elaborati<br />

e un mutuo confronto sui risultati conseguiti. L’Università<br />

di Ferrara si è occupata dell’analisi strutturale e degli interventi<br />

di consolidamento sulle strutture lignee e murarie; il Benecon,<br />

Laboratorio sperimentale interuniversitario della Campa-<br />

nia, delle analisi diagnostiche su murature ed elementi lapidei;<br />

lo studio canadese Scds della rilevazione dei dati metrico-morfologici<br />

tramite laser scanner; la Ssbap della valutazione del degrado<br />

delle superfici decorate e dei relativi interventi conservativi;<br />

il Cnr Ivalsa (Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle<br />

Specie Arboree) di Firenze di indagini diagnostiche su strutture<br />

ed elementi lignei; il Dipartimento di Storia e Archeologia<br />

dell’Università di Siena delle indagini storico-archeologiche; lo<br />

Studio Cdg di Betlemme del supporto logistico e dell’assistenza<br />

tecnica in situ.<br />

Data l’urgenza di arrestare il degrado dovuto alle infiltrazioni di<br />

acqua piovana, l’Anp ha deciso di dare inizio ai lavori di ripristino<br />

della sola copertura lignea nella prossima primavera, sulla<br />

base delle raccomandazioni e linee guida fornite dal progetto.<br />

Tali linee guida prevedono anche direttive per l’attivazione di<br />

programmi di formazione professionale per maestranze e tecnici<br />

locali e, in generale, per operatori nell’ambito del restauro. A<br />

tal riguardo si stanno studiando le modalità per mettere in relazione<br />

il programma di formazione con il cantiere di lavoro.<br />

Nel giugno 2012 l’Unesco ha accolto la richiesta dell’Autorità<br />

Palestinese di includere la chiesa tra i siti riconosciuti come patrimonio<br />

mondiale dell’umanità. R.C.<br />

La facciata occidentale della chiesa; copertura lignea della navata centrale; tecnici della Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio (Ssbap) dell’Università di Roma «La Sapienza»<br />

al lavoro su mosaici parietali<br />

Che cosa succede alle vestigia romane e barocco in Slovenia?<br />

Nel settembre 2011, il comune di Lubiana ha ricevuto finanziamenti europei per progetto di riqualificazione<br />

delle aree archeologiche della città. Diversi lavori nel centro cittadino hanno permesso<br />

di studiare e restaurare i resti della colonia romana di Emona costruita nel 14 dC, che si estendeva<br />

su gran parte del centro di Lubiana. <strong>Il</strong> progetto comprende la redazione di un piano di conservazione,<br />

un piano di gestione delle aree, la ristrutturazione delle infrastrutture turistiche e la conservazione<br />

dei manufatti, tra cui il muro romano di Mirje, monumento nazionale, testimonianza<br />

dell’intervento di Joze Plecnik nell’ambito del piano di ricostruzione del centro della città da lui redatto<br />

nel 1929. Avviato nel dicembre 2010 dal centro Restavratorski, è stato invece completato<br />

nel settembre 2011 il restauro della Sala dei Cavalieri del castello di BreÏice, caratterizzata da affreschi<br />

mitologici e da uno scalone in legno a doppia rampa realizzati nella prima metà del Settecento.<br />

La sottostruttura in legno del soffitto della sala si stava sfaldando a causa delle variazioni<br />

di temperatura e umidità, che avevano causato<br />

gravi danni anche agli intonaci e alle pitture murali.<br />

L’intervento ha previsto l’utilizzo della scansione<br />

laser terrestre (TLS) ed è stato costantemente<br />

monitorato e registrato online con un sistema<br />

di misurazione senza fili dell’umidità relativa e<br />

temperatura IceSpy5, grazie al quale è stato progettato<br />

il sistema di ventilazione-riscaldamento<br />

che ha consentito ai restauratori di operare nel<br />

corso dell’intero anno.<br />

Maledetti vincoli. Chi tutela l’architettura contemporanea<br />

In un territorio progressivamente ridotto a esclusivo strumento di mercato, gli eccessi dei<br />

nuovi interventi, i clamorosi ritardi della cultura istituzionale e le accelerazioni mediatiche<br />

dell’architettura contemporanea evidenziano alcune carenze di fondo nella normativa di<br />

tutela in Italia e all’estero. L’opera analizza recenti episodi che hanno acceso animate<br />

discussioni e prospetta la necessità di formulare un sistema di criteri condivisi per aggiornare<br />

il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Uno studio che mette a confronto lo sviluppo delle<br />

normative di conservazione e le attuali strategie di intervento a scala internazionale in<br />

funzione di identità in continua trasformazione.<br />

Maledetti vincoli<br />

Ugo Carughi<br />

con il contributo di Massimo Visone<br />

Prefazione di Rosalia Vittorini<br />

420 pp., 12 x 19,4 cm, € 20,00<br />

ISBN 978-88-422-2196-8<br />

Gli interventi dei croati<br />

<strong>Il</strong> Croatian Conservation Institute (Hrz) conduce la conservazione e il restauro dei centri storici<br />

delle città di Vukovar e <strong>Il</strong>ok Vuãedol, nell’ambito di un progetto avviato nel 2005 dal governo croato<br />

per intervenire sui pesanti danni di guerra subiti nel 1991, e che comprende quanto edificato<br />

dal Medioevo ai giorni nostri. Ad oggi è stato indagato, e in gran parte ricostruito, il centro storico<br />

di Vukovar. A <strong>Il</strong>ok sono state ricostruite le fortificazioni medievali, il palazzo ducale fatto costruire<br />

dalla famiglia Odescalchi, la vicina chiesa francescana e il monastero. A Spalato è stato ultimato<br />

il restauro del peristilio del Palazzo di Diocleziano, che ha previsto la pulizia della pietra<br />

con il laser, il consolidamento statico, il monitoraggio strutturale e la nuova illuminazione di tutta<br />

l’area monumentale. A Pola, su<br />

iniziativa del museo archeologico<br />

della città, nell’agosto 2007 il Hrz<br />

ha avviato il lavoro di conservazione<br />

e restauro dell’anfiteatro romano<br />

(nella foto). Nel corso della prima<br />

fase dei lavori, completata nel<br />

febbraio 2012, sono stati individuati,<br />

testati e scelti i metodi e i<br />

materiali per eseguire le procedure<br />

di pulizia, ricostruzione, protezione<br />

della pietra nelle fasi che seguiranno.<br />

UMBERTO ALLEMANDI & C.<br />

Parte I<br />

La tutela dell’architettura contemporanea in Italia<br />

Ugo Carughi<br />

■ <strong>Il</strong> Contemporaneo nell’idea di tutela<br />

■ Architetture contemporanee e tutela<br />

■ Vincolo e progetto<br />

■ Architetture contemporanee e contesto<br />

■ Principi attivi<br />

Parte II<br />

La tutela dell’architettura contemporanea all’estero<br />

a cura di Ugo Carughi e Massimo Visone<br />

Nazioni europee: ■ Albania ■ Andorra ■ Armenia ■ Austria<br />

■ Azerbaigian ■ Belgio ■ Bosnia ed Erzegovina ■ Bulgaria ■ Cipro ■ Città del<br />

Vaticano ■ Croazia ■ Danimarca ■ Estonia ■ Finlandia ■ Francia ■ Germania<br />

■ Georgia ■ Grecia ■ Irlanda ■ Islanda ■ Italia ■ Lettonia ■ Liechtenstein<br />

■ Lituania ■ Lussemburgo ■ Macedonia ■ Malta ■ Norvegia ■ Paesi Bassi<br />

■ Polonia ■ Portogallo ■ Regno Unito ■ Repubblica Ceca ■ Repubblica di<br />

San Marino ■ Romania ■ Russia ■ Slovacchia ■ Slovenia ■ Spagna ■ Svezia<br />

■ Svizzera ■ Turchia ■ Ungheria<br />

Nazioni extra-europee Australia ■ Brasile ■ Canada ■ Cina ■ Corea del Sud<br />

■ Giappone ■ India ■ Iran ■ Kazakistan ■ Libano ■ Marocco ■ Messico<br />

Stati Uniti d’America ■ Uruguay<br />

Per informazioni: Società editrice Allemandi & C., via Mancini 8, 10131 Torino, tel. 011 8199111, fax 011 8193090, antonio.marra@allemandi.com


IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro 15<br />

La Cattedrale di Bagrati in Georgia<br />

Dopo il falso vero,<br />

il nuovo autentico<br />

Premiato l’intervento finale di Andrea Bruno<br />

Dopo oltre un secolo di studi e interventi,<br />

il lungo processo di ricostruzione della<br />

cattedrale di Bagrati in Georgia ha conosciuto<br />

un’accelerazione finale che ha<br />

condotto alla riapertura al culto dell’edificio<br />

lo scorso 15 settembre, in tempo per<br />

le elezioni politiche legislative dell’ottobre<br />

2012.<br />

Questo imponente luogo di culto, edificato<br />

durante il regno di Bagrat III (978 a.C. -<br />

1014 d.C.), ha conosciuto diverse fasi costruttive<br />

e devastanti distruzioni, culminate<br />

con quella inferta dalle truppe ottomane nel<br />

1691, che provocò il crollo del tetto e della cupola.<br />

La forte valenza storica dell’edificio stimolò<br />

sin dagli inizi del XX secolo alcune<br />

campagne di intervento volte a ricostruire<br />

la cattedrale «dov’era, com’era» che hanno<br />

permesso nel tempo di ricollocare correttamente<br />

almeno il 20% delle pietre originarie.<br />

Gli interventi d’indagine archeologica e di<br />

ricostruzione in linea con i principi dell’anastilosi<br />

avviati nel corso degli anni cinquanta<br />

confluiscono nel progetto di restauro<br />

affidato nel 2005 alla direzione dell’architetto<br />

Vano Gremelashvili, che man-<br />

tiene la stessa metodologia ma permette la realizzazione<br />

di rinforzi in cemento armato previsti<br />

in seguito a uno studio antisismico della<br />

struttura esistente.<br />

L’ultima fase del processo di ricostruzione<br />

prende avvio nel luglio 2011 e vede il<br />

coinvolgimento dell’architetto Andrea<br />

Bruno per la realizzazione dell’ala ovest e<br />

la direzione artistica dell’intero cantiere.<br />

<strong>Il</strong> progetto, elaborato in collaborazione con<br />

un’equipe di ingegneri georgiani e destinato<br />

a rendere nuovamente fruibile la cattedrale,<br />

è commissionato a Bruno, noto alle autorità<br />

politiche georgiane per il restauro del Castello<br />

di Rivoli (1984). Trovando un non facile accordo<br />

con il patriarca della Chiesa Ortodossa,<br />

si sceglie dunque di proseguire i lavori secondo<br />

la «regola» di intervento di Bruno che prevede<br />

il rispetto di tutte le fasi costruttive, l’ultima<br />

delle quali era quella del cantiere in corso<br />

in quel momento.<br />

Gli ultimi 13 mesi di cantiere vedono procedere<br />

in parallelo la ricostruzione e il<br />

nuovo intervento, a comporre un insieme<br />

armonico anche laddove risulta molto chiara<br />

la linea di demarcazione fra il «falso vero» e<br />

l’inserimento del «nuovo autentico», caratterizzato<br />

da materiali e tecnologie contemporanee.<br />

A rappresentare la cerniera strutturale e<br />

temporale tra la cattedrale in pietra e l’intervento<br />

di Bruno sono le due colonne circolari<br />

esterne all’impronta del tamburo e ubicate<br />

nella navata occidentale, portate a termine in<br />

cemento armato e successivamente parzialmente<br />

rivestite in acciaio. La nuova struttura<br />

in pilastri e orizzontamenti in acciaio realizzata<br />

nell’ala ovest propone un piano che rispetta<br />

l’impronta e la quota originaria del matroneo<br />

scomparso, a circa 8 m di altezza rispetto<br />

all’ingresso, e una nuova spazialità di 150<br />

mq destinata ad accogliere un percorso di visita<br />

dedicato alla storia della Georgia e della<br />

cattedrale, offrendo inoltre un punto di vista<br />

privilegiato e di grande effetto sull’abside e sulla<br />

navata centrale, ricostruite secondo il progetto<br />

di Gremelashvili.<br />

Lo spazio del nuovo matroneo è per ora<br />

tuttavia solo predisposto per accogliere le<br />

diverse componenti dell’allestimento, la<br />

cui realizzazione dipenderà dalla futura<br />

volontà politica. La pavimentazione è caratterizzata<br />

da una trama regolare di luci led e<br />

piastrelle in acciaio (100x100) rimovibili che<br />

permettono l’inserimento di totem interattivi,<br />

in parte destinati a ospitare documentazione,<br />

in parte a fungere da punti di osservazione<br />

privilegiati che proiettano, con un ritmo<br />

stroboscopico, l’alternarsi delle varie epoche<br />

sulla pianta del piano terreno, mostrando le<br />

sei stratificazioni archeologiche principali.<br />

L’unico elemento allestitivo al momento realizzato<br />

riguarda l’ingresso al piano del matroneo,<br />

dove un piano inclinato specchiante riflette<br />

la luce e l’immagine portate dalla vetrata<br />

inserita nella falda del tetto, sulla quale è<br />

disegnata con smalto rosso la bandiera georgiana.<br />

Esternamente, la nuova copertura in rame garantisce<br />

un’unità formale all’intero complesso<br />

rappresentando l’elemento di unione e continuità<br />

tra il vecchio e il nuovo intervento.<br />

Roberta Chionne<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Lo stato di fatto in una foto scattata nel luglio 2011; l’esterno della cattedrale nel settembre 2012; veduta<br />

dal basso della navata centrale nel punto di incontro tra l’intervento di Bruno e quello condotto secondo il<br />

metodo dell’anastilosi. A lato, un particolare dell’allestimento: il totem interattivo destinato proiettare<br />

l’alternarsi delle varie epoche sulla pianta del piano terreno<br />

© PINO DELL’AQUILA<br />

© PINO DELL’AQUILA<br />

© PINO DELL’AQUILA


16 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />

Nuovi criteri: riqualificare un patrimonio storico obsoleto ed energivoro<br />

<strong>Il</strong> restauro ora va fatto in chiave «green»<br />

Entro la fine del <strong>2013</strong> il Green Building Council Italia renderà disponibile il primo sistema<br />

internazionale per la riqualificazione funzionale di edifici storici, sviluppato seguendo la struttura indicata<br />

dal protocollo Leed<br />

La Barchessa di Villa Venier Contarini a Mira (Venezia) sarà un progetto pilota di restauro sostenibile a cura dello studio Feiffer e Raimondi<br />

Gli edifici storici rappresentano il patrimonio culturale europeo,<br />

in grado di riflettere non solo l’identità di una nazione ma<br />

anche la capacità di tramandare alle nuove generazioni istanze<br />

uniche e peculiari. In un momento in cui l’Italia si trova a<br />

dover fronteggiare numerose sfide economiche e ambientali,<br />

è necessario aggiornare i paradigmi di riferimento dello svilup-<br />

Partecipazione praticamente d’obbligo quella dell’Associazione<br />

Italiana Dimore Storiche (Adsi), visto da un lato il tema<br />

di quest’anno, centrato sui danni dal terremoti del maggio<br />

2012 e sul recupero dei tanti patrimoni artistici e architettonici<br />

danneggiati e violati da quella che può a buon diritto<br />

definirsi una «carneficina» d’arte e ancor più d’architettura,<br />

e dall’altro, i molti danni subiti anche dal patrimonio<br />

privato nelle province di Ferrara, Modena, Bologna, Reggio<br />

e Mantova. L’attività del 2012 ha visto in prima linea l’intervento<br />

della Sezione Emilia-Romagna, presieduta da Francesco<br />

Cavazza-Isolani che, in pieno accordo con la Direzione<br />

regionale dei Beni culturali e la direttrice Carla Di Francesco,<br />

nominata commissario straordinario, ha fornito a tutti<br />

i soci che ne hanno fatto richiesta l’assistenza necessaria<br />

a destreggiarsi nella situazione, a volte di panico anche<br />

burocratico, causata dalla catastrofe. In particolare, Adsi si<br />

è adoperata in tutti i modi per avvertire e guidare i soci danneggiati<br />

dal sisma a coordinarsi con la Direzione Regionale<br />

Mibac così da evitare pericolose sovrapposizioni di competenze<br />

da parte di altri enti pubblici che in alcuni casi, per<br />

quanto in buonafede, hanno portato a danni e complicazioni<br />

ulteriori per i proprietari. Altro nevralgico terreno di azione,<br />

a livello di organi nazionali e in primis del presidente Moroello<br />

Diaz della Vittoria-Pallavicini, l’attività di intervento<br />

volta a tutelare i soci Adsi dalle falcidie dell’Imu, imposta di<br />

fatto in aperta contraddizione con il dettato normativo precedente<br />

in cui veniva riconosciuta la necessità di tutela del<br />

patrimonio artistico e architettonico benché privato, in<br />

quanto parte integrante a pieno titolo del patrimonio artistico<br />

nazionale. Sul piano delle attività di restauro di proprietà<br />

private di soci Adsi spicca fra tutte, sia per imponenza artistica<br />

e storica dell’immobile interessato sia per vastità e<br />

impegno dei lavori il restauro di Palazzo Borromeo all’Isola<br />

Bella, il primo negli oltre 350 anni di storia del complesso,<br />

e del suo Parco, seriamente danneggiato dal fortunale della<br />

scorsa estate. Un restauro di grande impegno artistico ed<br />

economico, curato dall’architetto Salvatore Simonetti dello<br />

studio Simonetti Faletti Associati di Torino e finanziato in toto<br />

dalla famiglia Borromeo.<br />

Giovanni Pellinghelli del Monticello<br />

po urbano ed edilizio attraverso la conservazione e la valorizzazione<br />

sostenibile del costruito.<br />

<strong>Il</strong> patrimonio storico può sopravvivere solo se mantenuto come<br />

spazio vitale: in quest’ottica la cultura del recupero conservativo<br />

italiana è fondamentale per evitare il degrado<br />

del tessuto abitativo. Le potenzialità generate dal retrofit so-<br />

L’Associazione Italiana Dimore Storiche, una protagonista<br />

istituzionale del restauro italiano<br />

IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />

I Borromeo ripuliscono l’Isola Bella. Ha riaperto il 16 <strong>Marzo</strong> Palazzo<br />

Borromeo sull’Isola Bella, dopo un importante intervento di restauro<br />

sui 6.000 metri quadri di intonaci esterni della principesca dimora:<br />

semplici malte, pietre e marmi modellati e affreschi. Sotto il<br />

controllo della Soprintendenza ai Beni Architettonici del Piemonte, i<br />

tecnici incaricati dalla Famiglia Borromeo hanno mappato le diverse<br />

situazioni degli intonaci. Notevoli i danni riscontrati: infiltrazioni con<br />

conseguenti solfatazioni e cadute di intonaco, superfici affrescate in<br />

equilibrio instabile e danni seri e progressivi alle decorazioni in<br />

granito rosa di Baveno. Gli interventi hanno previsto un<br />

consolidamento degli intonaci e delle pellicole, una generale pulizia<br />

a secco (compiuta cioè senza ricorrere all’acqua), il ripristino e il<br />

trattamento preventivo di futuri attacchi di umidità e parassiti.<br />

Molta attenzione hanno richiesto gli affreschi a trompe l’oeil sulla<br />

facciata e i materiali lapidei: le superfici sono state consolidate<br />

mediante silicato di etile, rimosse le vecchie stuccature. Si è poi<br />

proceduto con un lavaggio con acqua deionizzata. Tutte le<br />

fratturazioni sono state sigillate con malta e inerti adeguati e con<br />

un trattamento finale protettivo con prodotti traspiranti,<br />

idrorepellenti e permeabili al vapore<br />

stenibile si discostano però fortemente dalla reale portata di<br />

questo fenomeno, percepito ancora come una tematica di nicchia;<br />

basti pensare come gli Stati Uniti abbiano acquisito negli<br />

anni maggiore consapevolezza riguardo la questione della riqualificazione<br />

degli edifici esistenti, nonostante il numero di<br />

edifici storici nettamente inferiore rispetto all’Europa e all’Italia.<br />

Non a caso il Bel Paese si trova al centro del dibattito internazionale,<br />

in quanto riferimento chiave per la qualità dell’edilizia<br />

storica, degli edifici esistenti e della tradizione costruttiva<br />

da preservare, nel rispetto dei materiali e dei caratteri tipologici<br />

locali.<br />

La sfida è quella di creare strumenti codificati e misurabili che,<br />

attraverso riferimenti concettuali di derivazione anglosassone,<br />

permettano di implementare modelli quantitativi affiancanti<br />

a istanze culturali. La sostenibilità si è ormai diffusa fino a divenire<br />

un parametro imprescindibile a livello globale, tanto<br />

che i sistemi di rating si stanno confrontando sempre di<br />

più con temi chiave quali il recupero e il restauro del patrimonio<br />

storico e immobiliare esistente. Utilizzando approcci<br />

olistici e flessibili è possibile certificare la sostenibilità<br />

preservando le istanze storiche di un manufatto, con chiari riferimenti<br />

agli approcci green e di edilizia biocompatibile non<br />

invasiva.<br />

Tra questi, il protocollo Gbc Edifici Storici, sviluppato da<br />

Green Building Council Italia (Gbc Italia) seguendo l’attuale<br />

struttura del protocollo Leed: si tratta del primo sistema<br />

internazionale per la riqualificazione funzionale di edifici<br />

storici, che sarà disponibile entro la fine dell’anno.<br />

Gli interventi di recupero sostenibile consentono infatti di adeguare<br />

in maniera funzionale immobili esistenti, valutando le<br />

possibilità di miglioramento dell’involucro edilizio senza compromettere<br />

la salvaguardia dei caratteri tipologici e costruttivi<br />

degli edifici, di innalzare il livello di efficienza energetica<br />

degli stessi con conseguente riduzione delle emissioni di CO2<br />

e di restituire alla collettività complessi urbani ed edilizi in aggregato,<br />

tra cui figurano anche i borghi storici da tutelare e<br />

preservare.<br />

Elisabetta Biestro<br />

<strong>Il</strong> borgo medievale di Caporciano, situato sull’altopiano di Navelli e<br />

coinvolto negli eventi sismici che hanno colpito le zone dell’Aquila nel<br />

2009<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA


IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro 17<br />

<strong>Il</strong> lentissimo cammino a ostacoli verso l’elenco ufficiale<br />

Restauratori, adesso avete la patente a punti<br />

È stato riscritto e approvato il nuovo articolo di legge 182 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.<br />

Purtroppo è una sanatoria di massa, perpetrata anche attraverso le autocertificazioni<br />

SEGUE DA PAG. 5<br />

fica di restauratore venga attribuita attraverso un’apposita<br />

procedura di selezione pubblica da concludersi entro<br />

il 30 giugno 2015 (la seconda in circa 3 anni) mediante<br />

l’attribuzione di punteggi. L’agognato patentino viene rilasciato<br />

dopo la valutazione dei titoli e delle attività lavorative:<br />

un punteggio pari o superiore a 300 permette la qualificazione<br />

diretta, come nel caso del titolo rilasciato dalle<br />

scuole di altra formazione, Iscr, Opd e Icpal. Per chi è già collaboratore<br />

del restauratore, è invece previsto un esame per acquisire<br />

la qualifica di restauratore (una prova di idoneità con<br />

valore di esame di stato abilitante).<br />

Tutto bene quel che finisce bene? Non proprio. In realtà si<br />

tratta di un disegno di legge che stravolge totalmente<br />

i principi di base del Codice: una sanatoria di massa,<br />

che permetterà di ottenere la qualifica di restauratore a operatori<br />

che andranno a intervenire sul nostro patrimonio culturale<br />

senza sufficienti garanzie di affidabilità. Due, infatti,<br />

le criticità più preoccupanti:<br />

1. I corsi delle scuole di restauro statali e regionali saranno<br />

valutati indipendentemente dalla qualità e dal numero di<br />

ore svolte (che può variare dalle 300 alle 800) al pari delle<br />

scuole storiche di cui sopra, che prevedono da sempre oltre<br />

1.000 ore annue ed esami di accesso molto selettivi.<br />

2. la valutazione dell’attività lavorativa si baserà sulla presentazione<br />

di documenti che attestino la «regolare esecuzione»<br />

dei lavori e non la «responsabilità diretta nella gestione<br />

tecnica degli interventi», in palese contraddizione con il<br />

principio fondante dell’articolo di legge 182 del Codice dei beni<br />

culturali e del paesaggio.<br />

Verranno pertanto qualificate migliaia di persone che,<br />

anche attraverso autocertificazioni, saranno abilitate<br />

a dirigere, progettare, prendere in affidamento e restaurare<br />

opere tutelate, a partecipare a concorsi pubblici<br />

per restauratori ma anche a insegnare la materia del Restauro,<br />

con il beneplacito del Ministero dei beni culturali. Ma su<br />

quali opere? E per quali lavori?<br />

È noto a tutti che il settore è in grave crisi da molti anni per<br />

i vergognosi tagli alla cultura, ma soprattutto per una mancanza<br />

di volontà politica: dal depotenziamento del Mibac ai<br />

blocchi delle assunzioni dei restauratori da almeno un decennio,<br />

fino alla vera e propria consegna del patrimonio storico-artistico<br />

«nelle mani» delle ditte edili (cfr la vicenda del<br />

Colosseo), mentre le ditte specializzate esclusivamente<br />

nel restauro e costituite da restauratori sono in via di<br />

estinzione.<br />

Purtroppo occorre costatare che perfino la carriera universitaria<br />

è preclusa ai restauratori, anche quelli muniti<br />

di patentino. Infatti, dopo l’attivazione dei tanto attesi nuovi<br />

corsi di laurea magistrale in Conservazione e restauro,<br />

l’insegnamento del Restauro non afferisce più a nessun<br />

settore disciplinare. Vale a dire che per il Miur il restauro,<br />

orfano indesiderato, di fatto non esiste. Pertanto, i<br />

restauratori sono stati esclusi dalle procedure di abilitazione<br />

scientifica nazionale per i prossimi reclutamenti dei docenti<br />

nelle università. L’insegnamento del restauro sarà<br />

quindi garantito da restauratori reclutati con contratti a progetto<br />

e quindi condannati alla precarietà, oppure, in un futuro<br />

non molto lontano, da storici dell’arte specializzati nella<br />

teoria del restauro.<br />

L’unica nota positiva del 2012 sembra essere una sempre<br />

maggior attenzione (quanto meno da parte della comunità<br />

scientifica) al minimo intervento e alla conservazione.<br />

Che siano temi dettati dalla mancanza di fondi e<br />

di opportunità o dal buon senso, si tratta di argomenti cruciali<br />

per il patrimonio. Durante il 6° congresso internazionale<br />

Colore e Conservazione (Parma 16-17 novembre 2012) sono<br />

stati infatti affrontati temi prettamente legati alla conservazione<br />

preventiva, quali la de-acidificazione delle tele e del<br />

materiale archivistico e librario e il controllo ambientale negli<br />

spazi museali attraverso nuove tecnologie per assicurare<br />

le corrette condizioni termoigrometriche. Condizioni che<br />

Tra le opere tornate a splendere nel 2012, la Porta del Paradiso,<br />

rimasta all’Opificio delle Pietre Dure ben 27 anni (nella foto, il<br />

particolare del Noè in fase di restauro). Conservato in una speciale<br />

teca climatizzata progettata dalla Goppion, il capolavoro<br />

quattrocentesco di Lorenzo Ghiberti si può ammirare dallo scorso<br />

settembre al museo di Santa Maria del Fiore di Firenze. <strong>Il</strong> restauro è<br />

stato eseguito dalla società Arterìa con il coordinamento tecnico<br />

dell’Opera di Santa Maria del Fiore ed è costato tre milioni di euro,<br />

due erogati dal Mibac, 700 mila dall’Opera e 240 mila dai Friends<br />

of Florence. Nell’ottobre scorso Vicenza ritrova la Basilica<br />

Palladiana dopo un grande progetto di riqualificazione da 14 milioni<br />

di euro durato oltre cinque anni e finanziato dalla Fondazione Cassa<br />

di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona<br />

non possono purtroppo sempre coincidere con il benessere<br />

dei fruitori, cosi come è emerso da recenti studi che dimostrano<br />

la pericolosità delle luci Led, in grado di illuminare<br />

magistralmente le tele di Van Gogh, ma allo stesso tempo<br />

di oscurare in modo irreversibile il giallo cromo impiegato<br />

dal pittore per i suoi Girasoli.<br />

Daphne De Luca<br />

Docente presso l’Università di Urbino Carlo Bo<br />

La Fondazione del Monte vuole aiutare i restauratori<br />

La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ha presentato<br />

un piano biennale da 50 mila euro per sostenere i laboratori<br />

di restauro che, a causa della grave crisi economica, rischiano<br />

di chiudere. <strong>Il</strong> progetto «Sostegno ai saperi e alle tecniche<br />

artistiche» nasce dalla consapevolezza che tali laboratori,<br />

come molte piccole botteghe artigiane, promuovono e<br />

mantengono la salvaguardia e la trasmissione di saperi, abilità<br />

e conoscenze tecniche che rischiano di andar perduti. Allo<br />

stesso tempo, la sottrazione di risorse al settore del restauro<br />

mette a repentaglio anche la conservazione del patrimonio storico-artistico<br />

e, in particolare, di quelle opere che pur non essendo<br />

di primo piano testimoniano la cultura, gli stili e i gusti<br />

di un territorio e di un’epoca. L’iniziativa, che vede nella salvaguardia<br />

della cultura un’opportunità per incidere sul tessuto<br />

sociale ed economico del territorio, è realizzata in collaborazione<br />

con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

etnoantropologici per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-<br />

Cesena, Ravenna e Rimini, con la quale si sono definiti, attraverso<br />

specifiche convenzioni, i criteri per l’individuazione delle<br />

opere da restaurare e per la selezione dei laboratori ai quali<br />

affidare i lavori (stabiliti in base all’esperienza maturata rispetto<br />

all’oggetto da restaurare e in ossequio al principio di<br />

rotazione). Per la prima sperimentazione sono stati selezionati<br />

8 dipinti, a cominciare da un grande olio su tela che si pensava<br />

distrutto nel 1945 e invece da poco rinvenuto nei depositi<br />

della Pinacoteca Nazionale di Bologna, anche se in cattive<br />

condizioni: si tratta di una «Madonna con il bambino in gloria»<br />

del pittore franco-fiammingo Michele Desubleo (Michel<br />

Desoubleay), allievo di Guido Reni. Una volta terminato il restauro,<br />

la tela verrà restituita al comune di Massa Lombarda<br />

e potrà essere nuovamente ammirata nella sua collocazione<br />

originaria.<br />

© GRAZIA LISSI<br />

© ANTONIO QUATTRONE


18 <strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> del Restauro<br />

IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 329 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 113<br />

Dai maledetti vincoli alle critiche di Urbani<br />

Lucia Arbace, Laura Baratin (a cura di), «Restauri<br />

d’arte. Opere dell’Abruzzo recuperate dopo<br />

il sisma», <strong>Il</strong> Gabbiano, Ancona 2012, pp. 175,<br />

euro 28. <strong>Il</strong> catalogo è dedicato agli interventi di restauro<br />

eseguiti su alcuni manufatti danneggiati dal<br />

sisma che ha colpito l’Abruzzo, fra cui dipinti su tela,<br />

su tavola, sculture lignee policrome, un affresco<br />

staccato e un orologio meccanico da torre. I restauri<br />

sono stati realizzati dagli allievi del corso di Conservazione<br />

e Restauro dell’Università di Urbino<br />

Carlo Bo, coordinati dai docenti restauratori.<br />

Francesca Capanna, Annamaria Marcone, Francesca<br />

Romana Sinagra (a cura di), «Lavori in<br />

corso in Galleria. Restauri Iscr per le opere<br />

della collezione Doria Pamphilj», Istituto<br />

Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 2012, pp.<br />

167, euro 30. <strong>Il</strong> catalogo è l’epilogo della lunga e<br />

fruttuosa collaborazione fra la Galleria Doria Pamphilj<br />

di Roma e l’Iscr, iniziata dal 1997 e conclusa<br />

nel 2012 con la mostra dei capolavori restaurati.<br />

Giovanni Carbonara, Michela Palazzo (a cura di),<br />

«La sala delle Cariatidi nel Palazzo Reale<br />

di Milano. Ricerche e restauro», Gangemi,<br />

Roma 2012, pp. 272, euro 35. Avviato dal Ministero<br />

per i Beni e le Attività Culturali nel 2003, si è finalmente<br />

concluso l’intervento di restauro delle pareti<br />

decorate della straordinaria sala di rappresentanza,<br />

realizzata fra il 1774 e il 1778 e gravemente<br />

danneggiata dal bombardamento del 1943 e dall’incuria.<br />

<strong>Il</strong> volume raccoglie tutti i risultati delle ricerche,<br />

degli studi e dei restauri di questi anni.<br />

Ugo Carughi, «Maledetti vincoli. La tutela<br />

dell’architettura contemporanea», Umberto<br />

Allemandi & C., Torino 2012, pp. 480, euro<br />

20. <strong>Il</strong> volume evidenzia le carenze legislative<br />

italiane ed estere in materia di conservazione architettonica.<br />

Partendo da alcuni casi piuttosto<br />

controversi e dibattuti, l’autore propone un aggiornamento<br />

del Codice dei beni culturali e del<br />

paesaggio.<br />

Marco Ciatti, Luisa Gusmeroli (a cura di),<br />

«Ambrogio Lorenzetti: il trittico di badia<br />

a Rofeno. Studi, restauro e ricollocazione»,<br />

Edifir Edizioni, Firenze 2012, pp. 120, euro<br />

20. Capolavoro dell’artista senese, il trittico ha<br />

subito un intervento di restauro svolto presso<br />

l’Opd di Firenze. <strong>Il</strong> delicato restauro ha permesso<br />

di indagare le tecniche esecutive del prezioso<br />

manufatto, rivelando alcuni dettagli finora<br />

ignoti.<br />

Daphne De Luca, «Manufatti dipinti su supporto<br />

tessile. Vademecum per allievi restauratori»,<br />

Collana «Lineamenti di Restauro e<br />

Conservazione dei Beni Culturali», <strong>Il</strong> Prato; Padova<br />

2012, pp. 127 pag, euro 20. <strong>Il</strong> volume è il<br />

primogenito della nuova collana «Lineamenti di<br />

Restauro e Conservazione dei Beni Culturali»,<br />

ideata e diretta da Daphne De Luca. L’iniziativa<br />

editoriale, patrocinata dall’Università di Urbino, è<br />

caratterizzata da un taglio prettamente didattico e<br />

può essere considerata come uno strumento utile<br />

per la formazione degli allievi restauratori, ma anche per i professionisti<br />

del settore.<br />

Paolo Cremonesi, Erminio Signorini, «Un approccio<br />

alla pulitura dei dipinti mobili», <strong>Il</strong> Prato,<br />

Padova 2012, pp. 254, euro 20. Ventinovesimo titolo<br />

della collana «I Talenti», rappresenta una cesura<br />

decisiva con il passato: il chimico e il restauratore<br />

propongono una moratoria contro la pulitura e rivendicano,<br />

anche per l’intervento di pulitura, una<br />

cultura, non già del restauro ma della conservazione,<br />

in linea con il pensiero illuminato di alcune figure<br />

neglette nel nostro paese, in primis Giovanni<br />

Urbani.<br />

Annamaria Giusti, Gary Radke (a cura di), «La porta<br />

del paradiso. Dalla bottega di Ghiberti al<br />

cantiere del restauro», Giunti Editore, Milano<br />

2012, pp. 224, euro 38. La Porta del Paradiso, realizzata<br />

dal Ghiberti tra il 1425 e il 1452 per il Battistero<br />

fiorentino, torna finalmente visibile dopo un<br />

lungo restauro durato circa 20 anni. <strong>Il</strong> volume svela<br />

al pubblico le immagini dell’intervento di restauro e<br />

analizza l’opera dal punto di vista storico-artistico.<br />

Olimpia Niglio, Barbara Iosca, «Le Carte del Restauro.<br />

Documenti e Norme per la Conservazione<br />

dei Beni Architettonici ed Ambientali»,<br />

Aracne editrice, Roma 2012, pp. 220, euro<br />

13. Strumento didattico per corsi universitari di Restauro<br />

italiani ed esteri, il volume raccoglie e analizza<br />

i documenti internazionali che, a partire dal<br />

1883, afferiscono alle metodologie e problematiche<br />

del restauro architettonico, archeologico, artistico,<br />

urbano e del paesaggio, invitando alla riflessione e al confronto i professionisti<br />

del settore.<br />

I libri presentati al Salone<br />

Anna-Maria Guccini, «Giuseppe Mengoni: un’opera svelata<br />

alla Certosa di Bologna», Archivio Museo Giuseppe Mengoni.<br />

Edito con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio<br />

di Imola e nell’ambito del decennale della nascita dell’Archivio<br />

Museo Mengoni, è dedicato alla cappella Grabinski,<br />

dove sono sepolti i resti del generale del Risorgimento<br />

italiano nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna.<br />

Grazie al ritrovamento di alcuni disegni autografi, l’autrice<br />

del libro e direttrice del museo ha scoperto che la<br />

paternità dell’opera è da attribuirsi all’architetto e ingegnere<br />

milanese Giuseppe Mengoni, che nel corso dell’Ottocento<br />

realizzò di opere quali la Galleria di Milano, i Mercati<br />

di Firenze, il palazzo della Cassa di Risparmio in via Farini<br />

a Bologna.<br />

Vincenzo Vaccaro (a cura di), testi di Giuseppe Betori, Carlo<br />

Sisi, Alessandra Marino, Vincenzo Vaccaro, Rosella Pascucci,<br />

Marco Dezzi Bardeschi, «Comunicare con Leon Battista<br />

Alberti. <strong>Il</strong> nuovo collegamento tra il Museo Marino Marini<br />

e la Cappella del Santo Sepolcro», Polistampa, Firenze<br />

<strong>2013</strong>, pp. 80. euro 14. Pubblicato in occasione dell’evento<br />

del 17 febbraio scorso, nel corso del quale sono stati rimessi<br />

in comunicazione gli ambienti del Museo Marino Marini<br />

(ex Chiesa di San Pancrazio) con l’attigua Cappella Rucellai,<br />

ripercorre il progetto di restauro della cappella e dedica<br />

ampio spazio al Sacello del Santo Sepolcro, capolavoro<br />

di Leon Battista Alberti, commissionato da Giovanni di Paolo<br />

Rucellai e concluso nel 1467.<br />

Paola Refice e Isabella Droandi, «Neri di Bicci. L’Assunzione<br />

della Vergine di Faeto in Pratomagno. Storia e restauro»,<br />

Edifir-Edizioni, Firenze 2011, pp. 88, euro 18. Esempio pa-<br />

A cura di Daphne De Luca<br />

Angelo Tartuferi (a cura di), «Giotto. <strong>Il</strong> restauro<br />

del polittico di Badia», Mandragora, Firenze<br />

2012, pp. 200, euro 38. Dopo un meticoloso<br />

restauro, il Polittico di Giotto torna nella Galleria<br />

degli Uffizi di Firenze. <strong>Il</strong> volume è il primogenito<br />

di una collana dedicata ai futuri restauri<br />

eseguiti dagli Uffizi e presenta in modo dettagliato<br />

l’intervento eseguito e le novità tecnologiche<br />

impiegate per indagare lo stato di conservazione<br />

del manufatto e i suoi materiali costituivi.<br />

Bruno Zanardi (a cura di), «Giovanni Urbani.<br />

Per un’archeologia del presente. Scritti<br />

sull’arte contemporanea», Skira, Milano<br />

2012, pp. 270, euro 34. L’ultima fatica nata dalla<br />

fertile penna di Zanardi recupera la figura dell’intellettuale<br />

Giovanni Urbani e in particolare la sua<br />

attività di critico d’arte contemporanea. Gli scritti<br />

raccolti pongono in evidenza il forte legame fra<br />

la duplice formazione di Urbani, storico dell’arte<br />

e restauratore.<br />

Appuntamenti. Fiere e congressi nel <strong>2013</strong><br />

Torino. III edizione di DnaItalia. Incontrare la filiera della cultura<br />

(18-19 aprile) Atene. European Heritage Congress Europa Nostra<br />

(13-17 giugno), l’edizione <strong>2013</strong> celebra anche il 50° anniversario<br />

dell’azione di Europa Nostra L’Aquila. III edizione del<br />

Salone della ricostruzione (giugno) Firenze. Salone dell’arte e<br />

del restauro (novembre); Parigi. Salon international du patrimoine<br />

culturel (7-10 novembre); Venezia. Salone Europeo della<br />

Cultura (novembre)<br />

radigmatico delle modalità che l’opera di tutela ha assunto<br />

negli ultimi anni, presenta il recupero di un dipinto inedito<br />

di Neri di Bicci restaurato da Ricerca con la direzione della<br />

Soprintendenza di Arezzo grazie a contributi della parrocchia,<br />

di enti pubblici locali e di aziende private. Dopo la rimozione<br />

di due antichi restauri pittorici sovrapposti, il restauro<br />

ha proposto l’integrazione pittorica di una parte gravemente<br />

danneggiata dell’opera (in corrispondenza del volto<br />

della Vergine e della mandorla raggiata che la accoglie)<br />

con la riproposizione delle parti mancanti ad acquerello in<br />

selezione cromatica.<br />

Roberta Verteramo, «The<br />

age of plastic. Beni artistici<br />

e industriali», <strong>Il</strong> Prato, Padova,<br />

<strong>2013</strong>, pp. 112, euro<br />

20. Nato dalla volontà dell’autrice<br />

di trasmettere le<br />

nozioni acquisite sulla conservazione<br />

delle materie plastiche,<br />

è uno dei pochi testi<br />

che tratta il tema in lingua<br />

italiana. La prima parte del<br />

libro vuole presentare, senza<br />

pretesa di esaustività, le<br />

materie plastiche semisintetiche<br />

e sintetiche e la loro<br />

applicazione nel contesto artistico e del design. La seconda<br />

parte approfondisce l’aspetto scientifico e tecnico di tali materiali.<br />

La terza si propone di evidenziare l’importanza della<br />

strumentazione scientifica nell’identificazione delle materie<br />

plastiche.


<strong>Il</strong> sistema tetto FBM «a pannelli»<br />

FBM, da anni leader indiscusso del mondo<br />

delle coperture in laterizio, ha realizzato<br />

il sistema tetto ventilato «a pannelli» che<br />

permette di migliorare lo stile di vita e ridurre<br />

i consumi.<br />

Questa innovativa proposta consiste in un<br />

pannello termoisolante sottotegola in EPS<br />

(polistirene espanso sinterizzato) con aggiunta<br />

di grafite:una combinazione che migliora<br />

la conducibilità termica del materiale<br />

(lambda 0,031 W/mk) e consente di ottenere<br />

valori di trasmittanza termica del<br />

solaio di copertura particolarmente bassi<br />

(in linea con i parametri i di trasmittanza<br />

termica indicati dal Dlgs 311 in vigore dal<br />

2010).<br />

<strong>Il</strong> pannello sottotegola (lungo 1,80 m) è<br />

studiato per garantire l’impermeabilità<br />

senza l’ausilio di teli impermeabilizzanti; la<br />

sua forma presenta infatti battute in sovrapposizione<br />

in senso longitudinale e trasversale<br />

e canali di sgocciolamento per la<br />

raccolta di eventuale acqua di infiltrazione.<br />

<strong>Il</strong> pannello FBM è anche corredato di profilo<br />

in lamiera zincata per l’aggancio delle<br />

tegole, con la possibilità di variare i passi<br />

da 35,2 cm (passo base standard per tegola<br />

portoghese FBM) a 36 cm (tegola<br />

marsigliese FBM) fino a 37 cm (tegola coppo<br />

più FBM) e da una serie completa di accessori<br />

per la ventilazione della gronda e<br />

del colmo.<br />

<strong>Il</strong> sistema tetto FBM si rivela un prodotto<br />

estremamente versatile. La sua posa infatti<br />

può avvenire indifferentemente sia su<br />

solaio continuo in legno sia su soletta in<br />

laterocemento, semplicemente in appoggio<br />

o fissando i pannelli con collante per<br />

mattonelle o colla per pannelli in EPS.<br />

DINAMICA E VANTAGGI NELL’ARCO DELL’ANNO<br />

FBM è oggi in grado di offrire una soluzione<br />

veramente innovativa destinata al miglioramento<br />

del comfort delle abitazioni a<br />

tutto vantaggio del portafoglio degli inquilini.<br />

<strong>Il</strong> pannello isolante FBM consente infatti un<br />

ottimo isolamento termico, assicurando<br />

permeabilità al vapore e un’elevata microventilazione<br />

sottotegola con la posizione<br />

elevata del profilo metallico poggiategole.<br />

Infine, l’introduzione di una camera di ventilazione<br />

posta tra il materiale coibente e<br />

la struttura delle tegole in laterizio, assicura<br />

una circolazione d’aria che migliora<br />

moltissimo le qualità termiche del tetto.<br />

SISTEMA ISOLATO<br />

<strong>Il</strong> basso valore della conducibilità termica<br />

del pannello consente di ottenere valori di<br />

trasmittanza termica molto bassi, quindi<br />

un ottimo comportamento per il contenimento<br />

delle dispersioni termiche in inverno<br />

SISTEMA VENTILATO<br />

La camera di ventilazione consente di avere<br />

circa 330 cmq di superficie ventilata per<br />

metro lineare di gronda. Questo ci permette<br />

di eliminare il calore tramite la camera di<br />

ventilazione prima che si propaghi all’ambiente<br />

sottotetto, con notevole risparmio<br />

energetico per il raffrescamento estivo<br />

SISTEMA IMPERMEABILIZZATO<br />

<strong>Il</strong> pannello in EPS è di per sé impermeabile.<br />

Presenta delle battute in sovrapposizione<br />

sia nel senso longitudinale sia nel<br />

senso trasversale, con canali di sgocciolamento<br />

di sicurezza che convogliano l’eventuale<br />

acqua di infiltrazione sul canale<br />

di gronda, rendendo impermeabile tutto il<br />

sistema<br />

Estate: l’aria della camera di ventilazione si riscalda per effetto dell’irraggiamento<br />

solare, e per differenza termica crea una corrente ascensionale che fuoriesce dagli<br />

sfiati posti sulla linea di colmo. In questo modo viene naturalmente eliminato il calore<br />

accumulato sul manto di copertura evitando la trasmissione del calore (irraggiamento<br />

diretto) verso l’interno dell’edificio. Questo contribuisce notevolmente al controllo<br />

igrotermico e al comfort degli ambienti del sottotetto, permettendo un notevole<br />

risparmio di utilizzo di impianti di climatizzazione.<br />

Inverno: la circolazione dell’aria permette di mantenere arieggiato, quindi asciutto,<br />

il materiale isolante, evitando il formarsi di condense all’interno della camera di ventilazione.<br />

Permette dunque di conservare intatto il potere coibente del materiale, che<br />

nelle soluzioni standard, senza ventilazione, si potrebbe ridurre anche dell’80%. La<br />

camera di ventilazione infatti costituisce un’ulteriore intercapedine particolarmente<br />

efficace in presenza di temperature molto basse, che favorisce inoltre un rapido smaltimento<br />

dell’acqua assorbita dalle tegole durante le piogge e del vapore acqueo che<br />

potrebbe risalire dagli ambienti sottotetto.


Libri Allemandi. Da conoscitori per conoscitori<br />

Dedicato a chi conosce<br />

l’esistenza del design,<br />

ma ne ignora la sostanza<br />

<strong>Il</strong> guizzo e la griglia<br />

Antonio Macchi Cassia<br />

designer<br />

Giovanni Anceschi e Raimonda Riccini<br />

160 pp., 20 illustrazioni a colori<br />

21 x 26 cm, € 26,00<br />

ISBN 978-88-422-2151-7<br />

Antonio Macchi Cassia ha attraversato la stagione del<br />

design italiano fra gli anni settanta e oggi partecipando<br />

da protagonista all’avventura Olivetti e poi come libero<br />

professionista. Interpretando il suo lavoro come una<br />

professione ancorata ai processi produttivi, ma anche<br />

come un esercizio intellettuale alla ricerca della qualità<br />

e della prestazione efficace, si è concentrato<br />

soprattutto sui prodotti e sui servizi per la nostra vita<br />

quotidiana e collettiva. Testi e dialoghi con l’autore sui<br />

temi prevalenti del suo lavoro accompagnano i progetti<br />

più significativi e illustrano una metodologia tanto<br />

pragmatica quanto ingegnosamente brillante,<br />

equidistante dai bollori del creativismo, come dai rigori<br />

del formalismo.<br />

Le origini<br />

delle collezioni<br />

pubbliche lombarde<br />

Musei nell’Ottocento<br />

a cura di M. Frattelli e F. Valli<br />

496 pp., 16,4 x 24 cm, € 35,00<br />

ISBN 978-88-422-1916-3<br />

<strong>Il</strong> grandioso decennio<br />

artistico milanese<br />

dal 1920 al 1929<br />

Mostre d’arte a Milano<br />

negli anni Venti<br />

a cura di Massimo De Sabbata<br />

304 pp., 16,5 x 24 cm, € 35,00<br />

ISBN 978-88-422-2186-9<br />

Le collezioni<br />

d’arte e di storia<br />

dei musei lombardi<br />

Musei lombardi<br />

a tre colori<br />

a cura di Gigliola De Martini<br />

176 pp., 16,5 x 24 cm, € 30,00<br />

ISBN 978-88-422-2134-0<br />

Una strada<br />

affascinante,<br />

unica al mondo,<br />

lunga cinque secoli<br />

Atelier a via Margutta<br />

Cinque secoli di cultura<br />

internazionale a Roma<br />

a cura di V. Moncada di Paternò<br />

368 pp., 21 x 30,5 cm, € 70,00<br />

ISBN 978-88-422-1946-0<br />

I «fiammingo-genovesi»:<br />

un richiamo irresistibile<br />

per collezionisti<br />

e appassionati<br />

Pittura<br />

fiammingo-genovese<br />

Nature morte, ritratti<br />

e paesaggi del Seicento<br />

e primo Settecento<br />

A cura di Anna Orlando<br />

208 pp., 24 x 32 cm, € 60,00<br />

ISBN 978-88-422-2124-1<br />

Finalmente i disegni<br />

di un grande<br />

protagonista<br />

del barocchetto<br />

bolognese e italiano<br />

Donato Creti<br />

Le opere su carta<br />

A cura di Marco Riccomini<br />

344 pp., 21 x 30,5 cm, € 85,00<br />

ISBN 978-88-422-1980-4<br />

Conoscere Cremona<br />

attraverso la storia<br />

del seducente palazzo<br />

Magio Grasselli<br />

Patrizi, notabili,<br />

costruzione della città<br />

248 pp., 21 x 30,5 cm, € 30,00<br />

ISBN 978-88-422-2001-5<br />

La donna<br />

e l’eterno femminino,<br />

muse ispiratrici<br />

di un poeta-fotografo<br />

Photolyricon<br />

Roberto Biscaretti di Ruffia<br />

56 pp., 24 x 33,5 cm, € 18,00<br />

ISBN 978-88-422-2150-0<br />

<strong>Il</strong> primo catalogo<br />

sostenuto e promosso<br />

dalla Fondazione<br />

Adolfo Pini di Milano<br />

Renzo Bongiovanni Radice<br />

Catalogo generale<br />

a cura di Denis Viva<br />

224 pp., 15 x 22 cm, € 28,00<br />

ISBN 978-88-422-2123-4<br />

Gli speciali<br />

allestimenti<br />

della Galleria<br />

d’Arte moderna<br />

e contemporanea<br />

di Torino<br />

GAM Collezioni - III<br />

Allestimenti 2011-<strong>2013</strong><br />

A cura di Danilo Eccher<br />

350 pp., 21 x 28 cm, € 50,00<br />

ISBN 978-88-422-2114-2<br />

Una collezione di<br />

«scelte stampe»<br />

altamente<br />

rappresentativa del<br />

gusto del XIX secolo<br />

Stampe del XV e del XVI<br />

secolo<br />

A cura di C. Bragaglia Venuti, S. Brazza<br />

Saggio introduttivo di Giorgio Marini<br />

136 pp., 21 x 30,5 cm, € 35,00<br />

ISBN 978-88-422-2094-7<br />

Fotografare<br />

per tutta una vita:<br />

il lavoro<br />

come atto creativo<br />

«socialmente utile»<br />

Mario Cresci<br />

Forse fotografia<br />

A cura di L. Ficacci<br />

e M. Ragozzino<br />

208 pp., 21 x 29,7 cm, € 45,00<br />

ISBN 978-88-422-2093-0<br />

L’edizione aggiornata<br />

della guida all’arte<br />

del nostro tempo.<br />

La più imitata.<br />

Scritta per essere capita<br />

Capire<br />

l’arte contemporanea<br />

di Angela Vettese<br />

XII EDIZIONE<br />

480 pp., 80 illustrazioni a colori<br />

12,1 x 19,4 cm, € 35,00<br />

ISBN 978-88-422-2113-5<br />

Che differenza c’è tra Astrattismo geometrico e Neogeo?<br />

Come si distingue l’Informale dall’Action<br />

painting? E l’arte cinetica dall’arte elettronica? L’arte<br />

contemporanea può apparire «difficile» perché si<br />

sviluppa in gran parte lontano da esigenze narrative<br />

figurative, ma anche perché questo secolo detiene<br />

il record assoluto di nascite e altrettanto repentine<br />

eclissi di avanguardie, tendenze e movimenti. Questa<br />

guida all’arte del dopoguerra è un chiaro vademecum<br />

invocato dagli appassionati dell’arte del nostro<br />

tempo, un’agile mappa dell’arte contemporanea.<br />

Un libro fondamentale<br />

per la conoscenza<br />

delle ceramiche<br />

orientali<br />

Le ceramiche<br />

dell’Asia orientale<br />

della Collezione Laura<br />

A cura di N. Laura e M. Scagliola<br />

352 pp., 24 x 32 cm, € 90,00<br />

ISBN 978-88-422-2056-5<br />

Come l’arte traduce<br />

il racconto biblico<br />

sui bambini<br />

I bambini e il cielo<br />

A cura di Serenella Castri<br />

296 pp., 24 x 28 cm, € 35,00<br />

ISBN 978-88-422-2127-2<br />

La ristampa<br />

del più famoso<br />

e devastante pamphlet<br />

contro l’arte<br />

contemporanea<br />

Jean Clair<br />

Critica della modernità<br />

Considerazioni<br />

sullo stato delle belle arti<br />

128 pp., 11 x 17,5 cm, € 18,00<br />

ISBN 978-88-422-0352-0<br />

I paesaggi<br />

dell’industria,<br />

delle metropoli<br />

e delle guerre<br />

Renzo Dubbini<br />

Di paesaggi<br />

architetture e città<br />

220 pp., 11 x 17,5 cm, € 18,00<br />

ISBN 978-88-422-2184-5<br />

Le grandi città<br />

del mondo<br />

oggi collezionano<br />

starchitetture<br />

Starchitecture<br />

Scene, attori e spettacoli<br />

nelle città contemporanee<br />

Davide Ponzini e Michele Nastasi<br />

160 pp., € 30,00<br />

ISBN 978-88-422-1979-8<br />

I pensieri<br />

di un noto pittore<br />

sul «fare pittura» e<br />

sull’«essere artista»<br />

oggi<br />

L’atelier di Guccione<br />

A cura di Manuel Gualandi<br />

80 pp., 12 x 19,4 cm, € 12,00<br />

ISBN 978-88-422-2173-9<br />

Ricordiamo i luoghi<br />

per gli alberghi<br />

in cui siamo stati.<br />

Bologna è il Baglioni<br />

Grand Hotel Majestic<br />

«già Baglioni»<br />

Cent’anni di eccellenze<br />

A cura di Giancarlo Roversi<br />

144 pp, 21 x 30,5 cm, € 45,00<br />

ISBN 978-88-422-2206-4<br />

Un grande, storico albergo riverbera l’anima profonda<br />

di una città, non soltanto perché è stato ed è teatro<br />

di eventi culturali, mondani e politici, ma soprattutto<br />

perché costituisce l’impatto più immediato, il primo<br />

biglietto di visita per chi viene da fuori. Specialmente<br />

per quanto riguarda l’accoglienza dei protagonisti<br />

della vita pubblica sulla scena internazionale, tutti<br />

straordinari moltiplicatori di opinione, il Grand Hotel<br />

Majestic «già Baglioni» è un simbolo di Bologna.<br />

L’immagine che il celebre Baglioni fin dalla sua<br />

fondazione ha sempre trasmesso agli ospiti italiani<br />

e stranieri, lascia in ciascuno una testimonianza<br />

indelebile delle tradizioni civili e dello spirito di<br />

accoglienza che da sempre contraddistingue una città<br />

famosa nel mondo per la sua ospitalità e convivialità.<br />

Per informazioni: Società editrice Allemandi & C., via Mancini 8, 10131 Torino, tel. 011 8199111, fax 011 8193090<br />

Ordini: Allemandi c/o Libro Co., via Borromeo 48, 50026 San Casciano (FI), tel. 055 8228461, fax 055 8228462, allemandi@libroco.it<br />

I cinquanta abiti<br />

«più importanti<br />

della vita»<br />

dell’uomo elegante<br />

Gianfranco Rao<br />

Un bel gioco di successo<br />

A cura di Gianfranco Rao<br />

248 pp, 29 x 33 cm, € 70,00<br />

ISBN 978-88-422-2203-3<br />

Due artisti<br />

nell’incantesimo<br />

mediterraneo<br />

di una casa<br />

di Sorrento<br />

La Casa Madre<br />

Biasiucci e Paladino<br />

A cura di Eduardo Cicelyn<br />

112 pp., 24 x 28 cm, € 24,00<br />

Edizione italiana e inglese<br />

ISBN 978-88-422-2149-4<br />

Sei giovani fotografi<br />

interpretano l’opera<br />

di Luigi Ghirri<br />

Thanks to Luigi Ghirri<br />

& Italian Emerging<br />

Photography<br />

A cura di Laura Serani<br />

144 pp., 23,7 x 16 cm, € 24,00<br />

ISBN 978-88-422-2192-0<br />

L’eccezionalità<br />

dei tipi angelici<br />

nel «Cristo morto<br />

con quattro angeli»<br />

Gli angeli della pietà<br />

Intorno a Giovanni Bellini<br />

A cura di Marco Bona Castellotti<br />

48 pp., 24 x 28 cm, € 16,00<br />

ISBN 978-88-422-2170-8<br />

Due artisti separati<br />

da cinquant’anni<br />

ma vicini per una<br />

comune visione<br />

artistica<br />

Bendini / Montani<br />

Così lontani, così vicini<br />

A cura di Gabriele Simongini<br />

72 pp., 24 x 28 cm, € 20,00<br />

ISBN 978-88-422-2205-7<br />

UMBERTO ALLEMANDI & C.


sità di Pisa): “La Fuga in Egitto” di Tiziano: identificazione<br />

dei materiali originali e del restauro<br />

per rilevare la tecnica pittorica; Viktor Korobov<br />

(responsabile del Laboratorio di Restauro della<br />

Pittura ad Olio dell’Ermitage): Restauro del dipinto<br />

di Tiziano “La Fuga in Egitto”.<br />

Restauro degli oggetti d’arte decorativa in materiali<br />

tessili e delle opere d’arte di grafica nell’Ermitage<br />

Modera: Svetlana Petrova<br />

Intervengono: Marina Denisova (responsabile<br />

del Laboratorio di Restauro di Materiali Tessili<br />

dell’Ermitage): Le attività del Laboratorio di Restauro<br />

di Materiali Tessili dell’Ermitage; Restauro<br />

dei pannelli dello Studio di Perline di Vetro del<br />

Palazzo Cinese nel Museo-Riserva Statale “Oraniebaum”;<br />

Maria Tikhonova (restauratrice del<br />

Laboratorio di Restauro di Materiali Tessili dell’Ermitage):<br />

Restauro del costume proveniente<br />

dalla collezione dell’Ermitage; Tatiana Sabyanina<br />

(responsabile del Laboratorio di Restauro di<br />

Opere d’Arte di Grafica dell’Ermitage): Le attivita’<br />

del Laboratorio di Restauro di Opere d’Arte<br />

di Grafica dell’Ermitage; Tatiana Sabyanina (responsabile<br />

del Laboratorio di Restauro di Opere<br />

d’Arte di Grafica dell’Ermitage): Restauro di<br />

36 xilografie giapponesi del Reparto Orientale<br />

dell’Ermitage; Elena Rudakas (restauratrice del<br />

Laboratorio di Restauro di Opere d’Arte di Grafica<br />

dell’Ermitage): Le particolarità del restauro<br />

della copia fatta da un pittore sconosciuto,<br />

dell’affresco di Giulio Romano sul tema “Amore<br />

e Psiche” di Apuleio (Italia, XVI secolo)<br />

Disegnare la città del futuro. Tra riuso dell’esistente<br />

e nuovi modelli urbanistici<br />

Ore 10-13, sala Massari, pad. 4<br />

Organizzato da: IBC – Istituto per i Beni Artistici<br />

Culturali e Naturali, Regione Emilia-Romagna<br />

Vuoti urbani, aree dismesse, edifici abbandonati<br />

e sottoutilizzati sono sempre di più gli elementi<br />

decisivi per orientare i nuovi cicli di vita<br />

delle città. Occorre definire un progetto per gli<br />

spazi residuali e i materiali di scarto per introdurli<br />

in un metabolismo rinnovato in cui possano<br />

convergere e interagire ambiente, urbanistica,<br />

arte e architettura.<br />

Intervengono: Angelo Varni (presidente IBC),<br />

Piero Orlandi (Servizio Beni Architettonici IBC),<br />

esperti di settore.<br />

Le mura di Cittadella (PD). Restauro e valorizzazione<br />

Ore 10-12, sala Schifanoia, pad. 2<br />

Organizzato da: HD System<br />

Intervento di: Giuseppe Pan (Sindaco del Comune<br />

di Cittadella)<br />

Relatori: Guglielmo Monti (ex Soprintendente per<br />

i Beni architettonici e per il Paesaggio del Veneto<br />

Orientale): Restauro e uso; Stefano Buratti e<br />

Paolo Pagliussa (HD System): Materiali in calce<br />

idraulica naturale NHL5 a campione come originali;<br />

Mirella Baldan (Responsabile Reparto Beni<br />

Culturali R&C Lab): Analisi e ricerche preliminari;<br />

Mario Massimo Cherido (Impresa Lares): Tecniche<br />

del restauro: settore sud-est; Roberto Fioretti<br />

(Direttore Tecnico Restauri OS2 Impresa Steda):<br />

Restauro del Cristo; Patrizia Valle (Progettista<br />

e Direttore Lavori): Materia e valori; Favero<br />

Franco (Direttore tecnico San Marco Laterizi)<br />

Modera: Roberto Masiero (Professore ordinario<br />

di storia dell’architettura presso lo IUAV di Venezia)<br />

Restauro e sostenibilità: verso il Protocollo<br />

GBC Italia Edifici Storici<br />

Ore 10-12, sala Ermitage, pad. 5<br />

Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />

Centro Ricerche Architettura>Energia, Tekne-<br />

Hub, Green Building Council Italia<br />

Introduce: Pietromaria Davoli (Dipartimento di<br />

Architettura di Ferrara, Centro Ricerche Architettura>Energia)<br />

Relatori: Mario Zoccatelli (Presidente di GBC Italia):<br />

GBC Italia e l’impegno per la promozione di<br />

una nuova cultura del restauro sostenibile; Paola<br />

Boarin (Coordinatore del CStdP Edifici Storici)<br />

I lavori per l’elaborazione del protocollo GBC Italia<br />

Edifici Storici; Marco Zuppiroli (Referente<br />

Scientifico del CStdP Edifici Storici): Consistenza<br />

materiale e valore testimoniale: un primo approccio<br />

alla conoscenza del manufatto storico; Anna<br />

Raimondi (Studio Feiffer e Associati, membro del<br />

CStdP Edifici Storici): Barchessa di Villa Contarini:<br />

un esempio di conservazione sostenibile.<br />

La Chiesa della Natività a Bethlehem: studi per<br />

un progetto di conservazione e restauro<br />

Ore 10.30-15.30, sala Castello, primo piano,<br />

atrio<br />

A cura di: Claudio Alessandri (Università di Ferrara)<br />

Gli strumenti per la conoscenza<br />

M. Bacci, G. Bianchi, S. Campana, G. Fichera:<br />

Analisi storico – archeologica; G. Faella, G. Frunzio,<br />

M. Guadagnolo, A. Donadio, L. Ferri: Indagini<br />

diagnostiche non distruttive su componenti<br />

strutturali; C. Alessandri, V. Mallardo: Analisi<br />

strutturale di elementi murari e grotte; N. Macchioni<br />

, M. Brunetti, B. Pizzo, P. Burato, M. Nocetti,<br />

S. Palanti: Le strutture lignee: tipologie e<br />

diagnosi; M. Bernabei, J.Bontadi: Analisi dendrocronologica.<br />

Le proposte di intervento progettuale<br />

C. Alessandri, V. Mallardo, B. Pizzo, E. Ruocco:<br />

La copertura lignea: problemi strutturali e tecniche<br />

di intervento; N. Santopuoli, E. Concina,<br />

S. Sarmati: La conservazione della Chiesa della<br />

Natività e il progetto di restauro delle superfici<br />

decorate; S. Palanti, E. Pecoraro, F. Scarpino:<br />

Porte e finestre: degrado biotico e abiotico<br />

e proposte di intervento<br />

Diagnosi, controlli e prove non distruttive per<br />

il restauro dell’Arena di Pola<br />

Relatori: Dario Almesberger, Antonio Rizzo<br />

(Ser.Co.Tec), Dino Ruˇzić, Istra Inˇzenjering<br />

Interventi di restauro sull’Arena di Pola<br />

Relatori: Mario Braun, Mate Pavin (Croatian<br />

Conservation Institute)<br />

Peristilio e Palazzo di Diocleziano a Spalato<br />

Relatori: D. Mudronja, I. Sikavica (Croatian Conservation<br />

Institute)<br />

Ricerca, restauro e rivitalizzazione del patrimonio<br />

culturale Vukovar-<strong>Il</strong>ok Vučedol<br />

Relatori: D. Poˇzar, - D. ˇSkarpa (Croatian Conservation<br />

Institute)<br />

<strong>Il</strong> restauro del soffitto affrescato nella Viteˇska<br />

dvorana /Sala dei Cavalieri/ del castello di<br />

Breˇzice (Slovenia)<br />

Relatore: Rado Zoubek (Centro del restauro di<br />

Lubiana)<br />

Interventi di restauro nel Parco Archeologico<br />

di Lubiana<br />

Relatori: Bobek Katarina, Kristina ˇZbona, Martina<br />

Lesar Kikelj (Istituto per la Protezione dei<br />

Beni Culturali della Slovenia - Restoration Center<br />

Ljubljana.) Katarina ˇZagar (Restauro e creazione<br />

artistica – Radovljica), Bernard ˇZupanek<br />

(Musei e gallerie di Lubiana)<br />

Ore 12.30-16.30, sala Schifanoia, pad. 2<br />

Organizzato da Ser.Co.Tec, Croatian Conservation<br />

Institute e Restoration Center Ljubljana<br />

<strong>Il</strong> rilievo morfometrico integrato degli edifici<br />

storici e monumentali colpiti dal sisma. Strumenti<br />

e metodologie<br />

Ore 13.30-16, sala Massari, pad. 4<br />

Coordinamento scientifico: Laboratorio TEK-<br />

NEHUB, Tecnopolo Università di Ferrara, Piattaforma<br />

Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-<br />

Romagna<br />

Supporto tecnico: Leica Geosystems<br />

Introduce e modera: Marcello Balzani (Responsabile<br />

scientifico TekneHub, Tecnopolo Università<br />

di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta<br />

Tecnologia Emilia-Romagna)<br />

Relatori: Cristian Boscaro, Marco Medici (DIA-<br />

PReM-TekneHub, Tecnopolo Università di Ferrara):<br />

<strong>Il</strong> rilievo integrato degli edifici colpiti dal sisma:<br />

problemi e metodi; Giuseppe Boselli (Geogrà):<br />

Utilizzare i database di rilievo integrato per<br />

l’analisi strutturale nel cantiere di restauro monumentale;<br />

Diego Borsani (Market Segment Manager<br />

- Italy), Sergio Padovani (Country Manager<br />

- Italy): Tecnologie innovative per l’acquisizione e<br />

gestione di dati terrestri tridimensionali, Nuccio<br />

Bucceri (LTS Land Technology & Services): Tecniche<br />

di rilievo geometrico 3D laserscanner e ricerca<br />

di ammaloramenti attraverso l’ausilio di immagini<br />

digitali RGB sul campo del visibile ed infrarosso.<br />

Integrazione e fruibilità delle diverse<br />

fonti informative per lo studio degli interventi di<br />

ripristino; Vito Leonardo Chiechi (Digitarca):Processi<br />

di comunicazione, interrogazione ed interazione<br />

delle banche dati 3D dei beni culturali<br />

Cantiere Abruzzo. Innovazione e ricerca per il<br />

restauro sostenibile: 13 PMI insieme per il recupero<br />

del Patrimonio costruito.<br />

Ore 14-17, sala Ermitage, pad. 5<br />

Coordinamento scientifico: Polo di Innovazione<br />

dell’Edilizia Sostenibile – Regione Abruzzo<br />

Modera: Stefano Cianciotta (Giornalista, Responsabile<br />

Relazioni Esterne Poloedilizia)<br />

Introduce: Elisabetta Palumbo (Architetto, Direttore<br />

Poloedilizia)<br />

Relatori: Ennio Marcozzi (Ingegnere, Consigliere<br />

Poloedilizia): Restauro sostenibile: le imprese<br />

di Poloedilizia alla prova della ricostruzione;<br />

Ennio Proietto (Architetto, Proietto & Partners<br />

Società di Ingegneria e Architettura): <strong>Il</strong> recupero<br />

degli edifici storici de L’Aquila: il ruolo della<br />

progettazione; Dante Galeota (Direttore del Dipartimento<br />

di Ingegneria Civile, Edile-Architettura<br />

e Ambientale, Università degli Studi de<br />

L’Aquila): L’impegno dell’Ateneo de L’Aquila per<br />

la ricostruzione; Claudio Varagnoli (Professore<br />

Ordinario di Restauro Architettonico, Università<br />

“G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara): La ricostruzione<br />

in Abruzzo: una sfida per progettisti<br />

e operatori del restauro<br />

Dalle indagini al progetto degli interventi sulle<br />

costruzioni storiche colpite dal sisma: sperimentazioni<br />

ed esperienze recenti<br />

Ore 14.30-18.30, sala Diamanti, pad. 6<br />

Organizzato da: Assi.r.c.o. (Associazione Italiana<br />

Recupero e Consolidamento delle Costruzioni)<br />

e da Centro Studi Sisto Mastrodicasa<br />

Relatori: Antonio Borri (Presidente Centro Studi<br />

Mastrodicasa, Consigliere ASS.I.R.C.CO., Università<br />

di Perugia); Laura Bussi (Segretario Generale<br />

ASS.I.R.C.CO., “Sapienza” Università di<br />

Roma); Mario Docci (Presidente ASS.I.R.C.CO.,<br />

“Sapienza” Università di Roma); Giovanni Cangi<br />

(Libero Professionista, Centro Studi Mastrodicasa);<br />

Andrea Giannantoni (Libero Professionista,<br />

Centro Studi Mastrodicasa, Delegato Regionale<br />

ASS.I.R.C.CO. per l’Umbria, Professore a Contratto<br />

Università di Ferrara); Riccardo Vetturini (Libero<br />

Professionista, Centro Studi Mastrodicasa)<br />

Metodo scientifico ed innovazione tecnologia<br />

per il risanamento delle muratura umide.<br />

La tecnologia elettrofisica a neutralizzazione di<br />

carica quale strumento “a impatto zero” per la<br />

prevenzione e definitiva risoluzione delle patologie<br />

da umidità capillare.<br />

Ore 16-18.30, sala Castello, primo piano, atrio<br />

Organizzato da: Domodry<br />

Relatori: Virginia Rossini (Presidente della Consulta<br />

dei BB.CC. dell’O.A.P.P.C. di Roma e provincia):Tipologie<br />

e ruoli delle innovazioni tecnologiche<br />

e relativo metodo di applicazione a servizio<br />

della salvaguardia del patrimonio: l’analisi<br />

termografica IRT e la tecnologia a neutralizzazione<br />

di carica nel progetto dell’intervento di risanamento;<br />

Guido Roche (Libera Università di Bolzano,<br />

Facoltà di Scienze e Tecnologie): L’analisi<br />

IRT (termografia a infrarossi) negli edifici storici<br />

per l’indagine e diagnosi delle patologie da umidità<br />

ed il monitoraggio dell’intervento di deumidificazione<br />

muraria. Michele Rossetto (Dir. Tecnico<br />

Gruppo Leonardo Solutions – Domodry): La<br />

tecnologia a neutralizzazione di carica quale strumento<br />

“a impatto zero” per la prevenzione e la<br />

definitiva risoluzione delle patologie da umidità<br />

capillare nelle murature storiche. Principi di funzionamento<br />

del Sistema, metodo d’intervento e<br />

differenze rispetto a precedenti tecniche di tipo<br />

elettro-osmotico, elettromagnetico o elettrofisico;<br />

Angela Acordon (Soprintendenza per i Beni<br />

Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria):<br />

Applicazioni della tecnologia a neutralizzazione<br />

di carica in edifici religiosi del levante ligure<br />

afflitti da differenti problematiche conservative;<br />

Biancaneve Codacci Pisanelli (Direttore Tecnico<br />

della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio<br />

Storico Artistico ed Etnoantropologico e<br />

per il Polo Museale della Città di Roma): Tutela<br />

del Patrimonio Storico: priorità degli interventi di<br />

deumidificazione muraria. Casi applicativi della<br />

tecnologia a neutralizzazione di carica in edifici<br />

storici salentini in pietra leccese.<br />

Tavola rotonda<br />

I corsi di restauro abilitanti alla professione<br />

delle Accademie accreditate, Inquadramento<br />

e prospettive<br />

Ore 16.30-18.30, sala Schifanoia, pad. 2<br />

Promosso da: MIUR - AFAM.<br />

Organizzata da: Accademia di Belle Arti di Bologna<br />

con la collaborazione delle Accademie di<br />

Belle Arti di Como, L’Aquila, Macerata, Milano,<br />

Napoli, Verona.<br />

Introduce: Bruno Civello (Direttore Generale<br />

Afam)<br />

Relatori: Giuseppe Furlanis: L’esperienza del<br />

CNAM e dei tavoli tecnici per le Scuole di Restauro;<br />

Giuseppe Gaeta: La modifica dell’articolo<br />

182 del Codice dei Beni Culturali; Mauro Mazzali<br />

(Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna),<br />

Marilena Gamberini (responsabile<br />

PFP2), Camilla Roversi Monaco (responsabile<br />

PFP5), Augusto Giuffredi (responsabile PFP1):<br />

Organizzazione e didattica dei nuovi corsi quinquennali;<br />

Giovanna Cassese (Direttore Accademia<br />

di Belle Arti di Napoli), Ignazio di Bella (coordinatore<br />

Accademia di Belle Arti di Napoli),<br />

Paola del Vescovo (responsabile PFP2): La scuola<br />

di Restauro dell’Accademia di Napoli tra passato<br />

e futuro: restauri e cantieri-scuola; Massimiliano<br />

Valdinoci (Direttore Accademia di Belle<br />

Arti di Verona): Un’Accademia storica non statale,<br />

dai corsi triennali di primo livello all’accreditamento<br />

del Corso quinquennale a ciclo unico;<br />

Paola Taddei (Direttore Accademia di Belle<br />

Arti di Macerata), Francesca Pappagallo (coordinatore<br />

Accademia di Belle Arti di Macerata),<br />

Eugenio Carlomagno (Direttore Accademia di<br />

Belle Arti de L’Aquila), Patrizio Passanin (coordinatore<br />

Accademia di Belle Arti de L’Aquila),<br />

Clemente Taiana (Direttore Accademia di Belle<br />

Arti di Como), Franco Marrocco (Direttore Accademia<br />

di Belle Arti di Milano), Luciano Formica<br />

(coordinatore Accademia di Belle Arti di Milano).<br />

Luca Giordano. Restauro in diretta.<br />

<strong>Il</strong> “Passaggio del Mar Rosso” tra conservazione,<br />

ricerca e comunicazione, nella Basilica di<br />

Santa Maria Maggiore a Bergamo<br />

Ore 16.30-18.30, sala Massari, pad.5<br />

Organizzato da: Giorgio Bonsanti, (già Ordinario<br />

di Storia e Tecnica del Restauro all’Università<br />

di Firenze), Antonio Zaccaria (Restauro Beni<br />

Culturali, Bergamo)<br />

Relatori: Amalia Pacia (Soprintendenza per il Patrimonio<br />

storico artistico ed etnoantropologico di<br />

Milano): Luca Giordano a Bergamo tra grandiosità<br />

barocca e sentimento arcadico; Antonio Zaccaria<br />

(Restauro Beni Culturali): <strong>Il</strong> restauro in diretta;<br />

Paolo Bensi (Università degli Studi di Genova):<br />

Osservazioni sulle tecniche pittoriche di<br />

Luca Giordano; Carlo Galliano Lalli (Coordinatore<br />

Laboratorio Scientifico dell’Opificio delle Pietre<br />

Dure, Firenze): Indagini sulla tecnica di esecuzione<br />

del Passaggio del Mar Rosso; Giuseppe<br />

Laquale (restauratore analista, Altamura) : Luca<br />

Giordano: lo studio della tecnica attraverso le<br />

analisi non invasive; Barbara Mazzoleni (ideatrice<br />

del progetto “Luca Giordano. Restauro in diretta”):<br />

<strong>Il</strong> restauro tra fruizione e comunicazione<br />

INCONTRI E SEMINARI<br />

<strong>Il</strong> Progetto dell’ISCR: monitoraggio dello stato<br />

di conservazione dei siti archeologici sommersi<br />

perilacustri del lago di Bolsena e interventi<br />

di protezione in situ<br />

Ore 9.30-10.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />

5 e 6<br />

Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />

ed il Restauro<br />

Relatori: Barbara Davidde, Giulia Galotta, Sandra<br />

Ricci, Manuela Romagnoli, Marco Ciabattoni,<br />

Gian Franco Priori<br />

I campanili nel sisma dell’Emilia<br />

Ore 9.30-11, sala B, primo piano, fra pad. 3<br />

e 4<br />

Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />

Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna in<br />

collaborazione con la Soprintendenza per i Beni<br />

Architettonici e Paesaggistici per le province<br />

di Bologna, Modena e Reggio Emilia<br />

Relatori: Paola Grifoni (Soprintendente per i Beni<br />

Architettonici e Paesaggistici per le province<br />

di Bologna, Modena e Reggio Emilia); Francesco<br />

Eleuteri (Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />

e Paesaggistici per le province di Bologna,<br />

Modena e Reggio Emilia); Nicola Cosentino<br />

(consulente)


La riqualificazione dei parchi storici genovesi<br />

Ore 9.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Organizzato da: Comune di Genova<br />

Relatori: Valeria Garotta (Assessore): Parchi<br />

storici: sfida e risorsa per il Comune di Genova;<br />

Ines Marasso (architetto): Una storia verde.<br />

<strong>Il</strong> racconto di una città attraverso i parchi storici<br />

dal ’500 ad oggi.<br />

Tecniche di indagine a confronto per lo studio del<br />

deterioramento di materiali lapidei sommersi<br />

Ore 10.30-11.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />

5 e 6<br />

Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />

ed il Restauro<br />

Relatori: Marco Bartolini, Barbara Davidde,<br />

Gian Franco Priori, Sandra Ricci<br />

Modena. Palazzo Ducale, sede dell’Accademia<br />

Militare. Restauro e consolidamento delle balaustre<br />

e delle statue della facciata principale<br />

Ore 10.30-11.30, sala A, primo piano, fra pad.<br />

3 e 4<br />

Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />

Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna<br />

Relatore: Corrado Azzollini<br />

Casi di interventi conservativi in Abruzzo<br />

Ore 11.00-13, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Promosso da: Soprintendenza per i Beni Storici<br />

Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo<br />

Relatori: Lucia Arbace, Elisa Amorosi, Anna Colangelo,<br />

Mauro Congeduti<br />

Restauri… in classe<br />

Ore 11.30-12.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />

5 e 6<br />

Promosso da: Soprintendenza per i Beni Storici,<br />

Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza<br />

Relatore: Carla Campanini (Servizi educativi<br />

della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici<br />

ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza)<br />

<strong>Il</strong> ferro antico, questo sconosciuto.<br />

Caratteristiche, problematiche ed esempi di<br />

restauro e conservazione di opere in ferro<br />

Ore 11, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Organizzato da: Fucina Ervas<br />

Relatore: Alessandro Ervas<br />

Smart SWAP Building<br />

Ore 11, Spazio Forum “Dov’era ma non com’era”,<br />

pad. 5<br />

Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />

Aster, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia<br />

Emilia-Romagna.<br />

Relatore: Francesco Paolo Ausiello (Rete Alta<br />

Tecnologia Emilia-Romagna)<br />

Una delle principali sfide odierne nel settore<br />

delle costruzioni è rappresentata dalla necessità<br />

di riqualificazione e riconversione di uno<br />

stock immobiliare obsoleto ed energivoro. <strong>Il</strong> progetto<br />

mira alla riconversione di tale patrimonio<br />

esistente in edifici in classe A con proprietà antisismiche<br />

e infrastrutture integrate per la comunicazione<br />

e il trasporto urbano elettrico.<br />

<strong>Il</strong> restauro del crocefisso ligneo di Santa Maria<br />

dell’Anima e la riscoperta della policromia<br />

originale<br />

Ore 11.30-12.30, sala A, primo piano, fra pad.<br />

3 e 4<br />

Promosso da: Soprintendenza per il Patrimonio<br />

Storico, Artistico ed Etnoantropologico e del Polo<br />

Museale della città di Roma<br />

Relatori: Lucia Calzona (Direttore dei lavori e<br />

funzionario storico della Soprintendenza SPSAE<br />

e per il Polo Museale della città di Roma), Daniela<br />

Storti e Valeria Merlini (restauratrici)<br />

<strong>Il</strong> restauro della facciata romanica della chiesa<br />

di Santa Maria della Strada a Matrice (CB)<br />

Ore 12.30-13.30, sala C, primo piano, fra pad.<br />

5 e 6<br />

Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />

ed il Restauro<br />

Relatori: Donatella Cavezzali, Thomas Bohn,<br />

Carla D’Angelo, Ada Roccardi<br />

Tavolo di confronto sull’architetto bolognese<br />

“Giuseppe Mengoni”, autore della Galleria Vittorio<br />

Emanuele II di Milano, famosissimo nel<br />

suo tempo e caduto nell’oblio dopo la morte.<br />

La paternità ritrovata del suo intervento nella<br />

Certosa di Bologna, documentata nella monografia<br />

a cura di Annamaria Guccini, ha creato<br />

le condizioni per riscoprire il valore di un personaggio<br />

poliedrico e geniale, oggi poco noto<br />

Ore 12.30-14.30, sala A, primo piano, fra pad.<br />

3 e 4<br />

Promosso da: Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />

e Paesaggistici per le Province di Bologna,<br />

Modena e Reggio Emilia in collaborazione<br />

con il Comune di Fontanelice (BO) e l’Archivio<br />

Museo Mengoni di Fontanelice<br />

Relatore: Paola Grifoni (Soprintendente per i<br />

Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province<br />

di Bologna, Modena e Reggio Emilia)<br />

Presentazione del Volume: Giuseppe Mengoni:<br />

un’opera svelata alla Certosa di Bologna<br />

Paola Grifoni (Soprintendente per i Beni Architettonici<br />

e Paesaggistici per le Province di Bologna,<br />

Modena e Reggio Emilia)<br />

Seguirà una conversazione condotta da Paola<br />

Mazzitelli (architetto della Soprintendenza per i<br />

Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province<br />

di Bologna, Modena e Reggio Emilia)<br />

Relatori: Vanna Verzelli (Sindaco di Fontanelice),<br />

Giuliano Gresleri (Storico dell’Architettura),<br />

Annamaria Guccini (Direttore dell’archivio museo<br />

“Giuseppe Mengoni”), Daniela Sinigalliesi<br />

(Storico dell’arte, Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />

e Paesaggistici per le Province di<br />

Bologna, Modena e Reggio Emilia), Libero Corrieri<br />

(architetto ex funzionario della SBAP di Milano).<br />

Chiusura dei lavori: Vanna Verzelli.<br />

<strong>Il</strong> restauro del Palazzo Ducale di Camerino<br />

Ore 12.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Organizzato da: Master in “Progettazione Contemporanea<br />

con la Pietra” - Politecnico di Milano<br />

Relatore: Gaia Remiddi (Università di Roma “La<br />

Sapienza”)<br />

L’Elefantino di piazza della Minerva a Roma,<br />

conoscenza e restauro<br />

Ore 13-14, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />

ed il Restauro<br />

Relatori: Annamaria Pandolfi, Antonella Basile,<br />

Patrizia Governale, Stefano Ferrari, Giancarlo<br />

Sidoti, Maurizio Coladonato, Annamaria Giovagnoli,<br />

Giuseppe Guida, Annamaria Pietrini, Sandra<br />

Ricci, Ada Roccardi, Carlo Cacace<br />

Torre pendente di Pisa: progetto e realizzazione<br />

del sistema integrato vetro curvo e metallo<br />

di protezione dagli agenti esterni al settimo<br />

ordine e illuminazione degli affacci interni<br />

Ore 14-15, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />

ed il Restauro<br />

Relatori: Bruno Mazzone, Andrea Nunzi, Società<br />

Polar Glass, Opera della Primaziale Pisana<br />

Energy retrofit of historic buildings: 3ENCULT solution<br />

& tools / Ristrutturazione energetica di edifici<br />

storici: 3ENCULT soluzioni & strumenti<br />

Ore 14, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />

CIRI Edilizia e Costruzioni, Università di Bologna<br />

e Progetto 3ENCULT<br />

Introduce: Alexandra Troi (EURAC research,<br />

3ENCULT coordinator)<br />

Relatori: Dagmar Exner (EURAC), Franziska Haas<br />

(TU Dresden): Talking together – a multidisciplinary<br />

design approach; Camilla Colla (Università<br />

di Bologna), Enrico Esposito (Artemis): Methods<br />

and tools for a comprehensive diagnosis;<br />

Giacomo Paci (Università di Bologna): Monitoring<br />

the before and after the retrofit to optimise design<br />

and operation; Mathilde Andrè (Menuiserie<br />

Andrè), Franz Freundorfer: A window excelling in<br />

energy & aesthetics – and how it can be adapted<br />

to local needs; Rudolf Plagge, Ayman Bishara<br />

(TU Dresden), Jens Engel (Remmers): Interior<br />

insulation – capillary active and highly energy efficient<br />

for optimal results; Rainer Pfluger (Universität<br />

Innsbruck), Daniel Moravek (ATREA): Low<br />

impact ventilation systems to improve energy efficiency<br />

& indoor air quality (for people & culturaö<br />

heritage objects); Matteo Orlandi (ARUP):<br />

Where the energy comes from: Heating & cooling<br />

systems for historic buildings<br />

È prevista la traduzione simultanea dall’Inglese<br />

all’italiano e vice versa<br />

Competenze per il territorio. Evento di presentazione<br />

dei progetti di ricerca SPINNER <strong>2013</strong><br />

Ore 14, sala D, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />

Aster, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia<br />

Emilia-Romagna<br />

Nell’incontro verranno illustrati progetti di ricerca<br />

finanziati nell’ambito della Sovvenzione Globale<br />

Spinner <strong>2013</strong> sulle tecnologie, metodologie<br />

e processi per il recupero, rigenerazione e<br />

riorganizzazione dei territori, dei tessuti produttivi,<br />

edilizia pubblica e privata nelle zone terremotate<br />

in chiave di sicurezza e sostenibilità.<br />

Relatori: Laura Ramaciotti (Responsabile Area<br />

Progettazione e Implementazione delle attività relative<br />

ai Dottorati di Ricerca –Consorzio Spinner);<br />

La Sovvenzione Globale Spinner <strong>2013</strong> per il territorio;<br />

Carlo Quintelli (Università degli Studi di Parma):<br />

Progettare il costruito: nuovi modelli a qualità<br />

integrata per la città compatta; Marco Savoia<br />

(CIRI Edilizia e Costruzioni, Piattaforma Costruzioni,<br />

Rete Alta Tecnologia, Università di Bologna):<br />

Strategie per la messa in sicurezza sismica delle<br />

strutture ad uso produttivo non progettate con criteri<br />

antisismici; Marco Savoia (CIRI Edilizia e Costruzioni,<br />

Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia,<br />

Università di Bologna): Criteri per la valutazione<br />

della vulnerabilità sismica degli edifici strategici<br />

e delle infrastrutture dell’Emilia Romagna;<br />

Bertelli Guya Grazia, Juan Carlos Dall’Asta (Politecnico<br />

di Milano): Architetture d’emergenza, strategie<br />

e metodologie per il recupero e la rigenerazione<br />

di tessuti urbani interessati da eventi sismici;<br />

Marco Zuppiroli (Università degli Studi di Ferrara):<br />

Criteri per la valutazione della vulnerabilità e<br />

la definizione delle politiche di intervento volte alla<br />

riduzione del rischio sismico nell’ambito di tessuti<br />

urbani di edilizia storica di base<br />

Distaccare per ricordare. La vicenda di alcune<br />

“pagine” del graffito di NOF4 sui muri dell’ex<br />

Ospedale Psichiatrico di Volterra<br />

Ore 14.30- 16, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Promosso da: Soprintendenza per i Beni Architettonici,<br />

Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici<br />

per le province di Pisa e Livorno<br />

Relatori: Gian Carlo Borellini (Soprintendente<br />

per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici,<br />

Artistici ed Etnoantropologici per le province di<br />

Pisa e Livorno), Amedeo Mercurio (storico dell’arte<br />

- responsabile per il territorio di Volterra),<br />

Associazione onlus “Incisione Graffio e Parola”<br />

di Volterra, Cecilia Gabellieri, Cristina Ginesi,<br />

Cristiano Sabelli, Sandro Sirigatti (restauratori)<br />

<strong>Il</strong> restauro per la didattica, la didattica per il<br />

restauro<br />

Ore 15.00, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Enaip Lombardia - Scuola di Restauro<br />

di Botticino<br />

Relatori: Maria Teresa Previdi (Direttore della<br />

Scuola di Restauro di Botticino): Presentazione<br />

della Scuola e dei Corsi; Elisabetta Arrighetti<br />

(Coordinatore Corsi Scuola di Botticino): Introduzione<br />

aspetti didattici: obiettivi formativi e valenza<br />

didattica; metodologie formative e presentazione<br />

settori: opere lignee; dipinti su tele; superfici<br />

murali; arazzi, tessuti e tappeti. Elisabetta<br />

Boanini (restauratrice), Roberto Bonomi (responsabile<br />

scientifico Scuola di Botticino), Laura<br />

Rivali (restauratrice), Giovanna Scicolone (restauratrice):<br />

Casi studio su settori specifici di<br />

appartenenza e approccio scientifico.<br />

<strong>Il</strong> restauro della Torre di Bam in Iran<br />

Ore 16, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />

ed il Restauro<br />

Relatori: Claudio Prosperi Porta, Michael Jung,<br />

Mario Lolli Ghetti, Valter Santoro<br />

Spunti dal terremoto dell’Emilia e della Lombardia<br />

Ore 16-18.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />

Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna in<br />

collaborazione con la Direzione Regionale per i<br />

Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia<br />

Relatori: Paola Grifoni (Soprintendente per i Beni<br />

Architettonici e Paesaggistici per le Province<br />

di Bologna, Modena e Reggio Emilia), Graziella<br />

Polidori (Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />

e Paesaggistici per le Province di Bologna, Mo-<br />

dena e Reggio Emilia):Opere provvisionali: casi<br />

di studio, Marco Fasser (Soprintendenza per i<br />

Beni Architettonici e Paesaggistici di Brescia):<br />

La messa in sicurezza a sisma attivo: criticità e<br />

novità: il caso della Ghirlanda della Basilica Palatina<br />

di Santa Barbara a Mantova; Bianca Codacci<br />

Pisanelli (Soprintendenza per i Beni Storici<br />

Artistici ed Etnoantropologici e Polo Museale<br />

di Roma): Comportamento sismico e controllo<br />

dei meccanismi di danno: casi di studio a Guastalla;<br />

Claudio Modena (Università degli Studi di<br />

Padova), Mario Severi (consulente): Restauro ed<br />

adeguamento sismico del duomo di Guastalla<br />

Architetture neogotiche nel parco Durazzo Pallavicini<br />

di Genova Pegli: il restauro del castello<br />

e del Mausoleo del capitano tra scenografia ed<br />

esoterismo<br />

Ore 16, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Organizzato da: Comune di Genova , Studio Ghigino<br />

& Associati architetti, Laboratorio di restauro<br />

Vita Mauro<br />

Relatori: Silvana Ghigino: <strong>Il</strong> progetto di restauro<br />

come elemento di collegamento tra conoscenza<br />

e conservazione; Mauro Vita: Problematiche<br />

e aspettative.<br />

Sperimentazioni al vero ed in scala reale, su<br />

pannellature murarie storiche di Reggio Calabria<br />

sollecitate orizzontalmente, nel e fuori dal<br />

piano. Prime Note<br />

Ore 16.30-17.30, sala B, primo piano, fra pad.<br />

3 e 4<br />

Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />

Culturali e Paesaggistici della Calabria in collaborazione<br />

con la Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />

e Paesaggistici per la province di<br />

Reggio Calabria e Vibo Valentia<br />

Introducono: Francesco Prosperetti (Direttore<br />

Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />

Calabria), Margherita Eichberg (Soprintendente<br />

per i Beni Architettonici e Paesaggistici per la<br />

province di Reggio Calabria e Vibo Valentia)<br />

Relatori: Antonio Borri (Università di Perugia),<br />

Michele Candela (Dip. PAU Università di Reggio<br />

Calabria), Serena Cattari (Università di Genova),<br />

Roberta Fonti (Università di Napoli), Sergio<br />

Lagomarsino (Università di Genova)<br />

La conservazione delle calzature storiche presso<br />

l’ISCR<br />

Ore 17-18, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Promosso da: Istituto Superiore per la Conservazione<br />

ed il Restauro<br />

Relatori: Anna Valeria Jervis, Michael Jung, Marcella<br />

Ioele<br />

<strong>Il</strong> Cesmar7 dopo il 6° Congresso Colore e Conservazione<br />

di Parma - La deacidificazione dei supporti<br />

cellulosici: stato dell’arte e prospettive<br />

Intervengono: Clelia Isca (Dipartimento di Chimica,<br />

Univ. degli Studi di Parma; Cesmar7), Matteo<br />

Montanari (Univ. di Bologna; Cesmar7)<br />

Dry cleaning: applicazione e verifica analitica di<br />

metodologie di pulitura a secco su casi studio<br />

Intervengono: <strong>Il</strong>aria Saccani, Valentina Emanuela<br />

Selva Bonino, Davide Riggiardi.<br />

Ore 17.15, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Organizzato da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />

I Beni Culturali dopo il sisma: situazione attuale<br />

e prospettive<br />

Ore 17.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Promosso da: Laboratorio TekneHub - Tecnopolo<br />

di Ferrara<br />

A cura di: Ferruccio Petrucci (Università e INFN<br />

- Ferrara)<br />

Intervengono: Carla Di Francesco (Direttore Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia<br />

Romagna), Massimo Maisto (Assessore<br />

alla Cultura e Vicesindaco del Comune di Ferrara),<br />

Maria Luisa Pacelli (Direttore delle Gallerie di<br />

Arte Moderna e Contemporanea, Comune di Ferrara),<br />

Angelo Andreotti (Direttore dei Musei di Arte<br />

Antica, Comune di Ferrara), Paola Zanardi (Responsabile<br />

del sistema bibliotecario dell’Ateneo<br />

Ferrarese), A. di Canossa (Art Defender, Milano)<br />

Palazzo Ducale di Mantova: analisi e prospettive<br />

dopo il terremoto<br />

Ore 17.30-18.30, Sala Ermitage, pad. 5<br />

Promosso da: Direzione Regionale per i Beni Culturali<br />

e Paesaggistici della Lombardia in colla-


orazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici<br />

e Paesaggistici di Brescia, Mantova<br />

e Cremona e la Soprintendenza per i Beni Storico,<br />

Artistici ed Etnoantropologici di Brescia,<br />

Mantova e Cremona.<br />

Relatori: Caterina Bon Valsassina (Direttore Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />

Lombardia), Andrea Alberti (Soprintendente<br />

per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Brescia,<br />

Mantova e Cremona), Giovanna Paolozzi<br />

Strozzi (Soprintendente per i Beni Storico, Artistici<br />

ed Etnoantropologici di Brescia, Mantova e<br />

Cremona), Antonio Mazzeri (Soprintendenza per<br />

i Beni Architettonici e Paesaggistici di Brescia,<br />

Mantova e Cremona), Paolo Faccio (Istituto Universitario<br />

di Venezia), Anna Saetta (Istituto Universitario<br />

di Venezia), Stefano L’Occaso (Soprintendenza<br />

per i Beni Storico, Artistici ed Etnoantropologici<br />

di Brescia, Mantova e Cremona)<br />

Sabato 23 marzo<br />

CONVEGNI<br />

Rilievo speditivo del costruito storico e Condizione<br />

Limite di Emergenza: l’esperienza di Ferrara<br />

Ore 10-13, sala Diamanti, pad. 6<br />

Promosso da: Dipartimento della Protezione Civile<br />

e del LaboRA – Laboratorio di Restauro Architettonico<br />

del Dipartimento di Architettura<br />

dell’Università degli Studi di Ferrara<br />

Organizzato da: Marco Zuppiroli<br />

Introducono: Mauro Dolce (Dipartimento della<br />

Protezione Civile ), Carla Di Francesco (Direzione<br />

Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />

dell’Emilia Romagna – MiBAC), Riccardo Dalla<br />

Negra (Dipartimento di Architettura – UNIFE)<br />

Relatori: Elena Speranza (DPC): <strong>Il</strong> rilievo dell’edilizia<br />

ordinaria del centro storico di Ferrara nell’Emergenza<br />

Emilia 2012; Marco Zuppiroli (UNIFE): Costruzione<br />

della banca dati e prime valutazioni sulla<br />

consistenza dell’edificato storico di Ferrara;Francesco<br />

Guidi (UNIFE):Problematiche operative, criticità<br />

e prime valutazioni di processo; Fabrizio Bramerini<br />

(DPC):Definizione ed introduzione all’analisi<br />

della Condizione Limite di Emergenza; Luca Capozzi<br />

( Comune di Ferrara): La CLE di Ferrara; Ennio<br />

Nonni (Comune di Faenza): L’analisi della CLE<br />

per il Comune di Faenza. Scelte di indirizzo e possibili<br />

prospettive; Maria Romani, (Regione Emilia-<br />

Romagna): Programma regionale per gli studi di<br />

Microzonazione Sismica (MS) e per l’analisi della<br />

Condizione Limite di Emergenza (CLE)<br />

Georgia; il rapporto con la memoria e il restauro<br />

della Cattedrale di Bagrati<br />

Ore 10-12.30, sala Ermitage, pad. 5<br />

Coordinamento scientifico: TekneHub, Tecnopolo<br />

Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni,<br />

Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna.<br />

Modera: Marcello Balzani (Responsabile scientifico<br />

TekneHub)<br />

Intervengono: Andrea Bruno (architetto progettista<br />

e direttore dei lavori di restauro), Vakhtang Zesashvili<br />

(architetto responsabile del coordinamento<br />

dei lavori di restauro), Pino Dall’Aquila (curatore<br />

della campagna fotografica), Francesco Bandarin<br />

(Vice Direttore-Generale dell’Unesco per la Cultura),<br />

Mounir Bouchenaki (Consulente Unesco ed<br />

ex Direttore dell’ICCROM), Jukka Jokhileto (consulente<br />

ICCROM e UNESCO), Gianni Perbellini<br />

(Presidente del consiglio Scientifico di Europa Nostra),<br />

Pierre Engel (ingegnere strutturista)<br />

VII° tavola rotonda “Arte contemporanea: quale<br />

salvaguardia? Prevenzione, restauro, formazione:<br />

tempo di consuntivi?”<br />

Ore 10-13, sala Castello, primo piano, atrio<br />

Organizzata da: Associazione Amici di Cesare<br />

Brandi e da Acropoli,<br />

In collaborazione con: GNAM, ISCR, Direzione<br />

Regionale MIBAC, IBC Emilia Romagna, Accademia<br />

di Belle Arti - Napoli, GAM di Palermo,<br />

Comune di Lampedusa e Linosa<br />

A cura e con il coordinamento di: Giuseppe Basile<br />

Artigianato Artistico, Arte e Restauro.<br />

Affinità e distinzioni<br />

Ore 10.30-13.30, sala Marfisa, primo piano,<br />

atrio<br />

Organizzato da: Acropoli<br />

A cura di: Giorgio Bonsanti<br />

Strategie di innovazione per il restauro, recupero<br />

e la rigenerazione urbana: ottava edizione del<br />

premio IQU Innovazione e Qualità Urbana<br />

Ore 11-12.30, sala C, primo piano,fra pad. 5<br />

e 6<br />

Coordinamento scientifico: DIAPReM/Tekne-<br />

Hub, Dipartimento di Architettura, Tecnopolo<br />

Università di Ferrara<br />

Organizzazione e promozione: Maggioli Editore<br />

Media partner: www.architetti.com e www.paesaggio<br />

urbano.net<br />

Modera: Marcello Balzani (Direttore di “Paesaggio<br />

Urbano” e Presidente della giuria)<br />

Interverranno i membri della giuria: Francesco<br />

Taormina (Architetto, Professore Associato di<br />

Composizione Architettonica, Facoltà Ingegneria,<br />

Università di Roma Tor Vergata), Luca Storoni<br />

(Presidente Ordine degli Architetti, P. P. e C.<br />

della Provincia di Pesaro e Urbino), Giuseppe Pilla<br />

(Presidente Ordine degli Architetti P.P. e c. della<br />

Provincia di Vicenza), Alessandro Jaff (Presidente<br />

Fondazione Centro Studi e Ricerche Professione<br />

Architetto di Firenze), Antonio Minetti<br />

(Architetto, Dirigente Servizio Territorio Ambiente<br />

Energia della Regione Marche). Sarà presente<br />

il segretario del premio: Alessandro Costa (Architetto,<br />

Redazione rivista “Paesaggio Urbano”)<br />

È prevista la partecipazione di tutti i progettisti<br />

e le amministrazione premiate e menzionate<br />

dai premi speciali<br />

Progetto sisma - quale momento di sensibilizzazione<br />

e formazione verso le nuove generazioni<br />

sulle attività di volontariato di Protezione<br />

civile dei Beni Culturali<br />

Ore 13.15-15.15, sala Castello, primo piano,<br />

atrio<br />

Organizzato da: Associazione Alternativa Arte<br />

Partner: Comune di Foggia - Fondazione Banca<br />

del Monte - ITTS “E. Masi” di Foggia<br />

In collaborazione con: Università degli studi di<br />

Foggia – Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia<br />

– Comando Vigili del Fuoco di Foggia –<br />

Regione Puglia - Provincia di Foggia – MIUR –<br />

Associazione Sisto Mastrodicasa – Centro Servizi<br />

Volontariato Capitanata – Ordine Architetti<br />

P.P.C. della Provincia di Foggia – Ordine degli Ingegneri<br />

della Provincia di Foggia - Collegio dei<br />

Geometri della Provincia di Foggia.<br />

Patrocinato da: SISMAS<br />

Relatori: Alfredo de Biase (Presidente Associazione<br />

Alternativa Arte e funzionario responsabile<br />

della sede di Foggia presso la Soprintendenza<br />

B.A.P. di Bari BAT e Foggia) Gianni Mongielli<br />

(Sindaco di Foggia), Francesco Andretta (Presidente<br />

della Fondazione Banca del Monte Domenico<br />

Siniscalco Ceci), Giuliano Volpe (Magnifico<br />

Rettore dell’Università degli Studi di Foggia), Michele<br />

Di Tullio (Comandante provinciale dei Vigili<br />

del Fuoco di Foggia), Alfredo Ferrandino (Assessore<br />

alla Protezione civile del Comune di Foggia);<br />

Pietro Ventrella (ITTS “E. Masi” di Foggia),<br />

Raffaele Celeste (Responsabile Servizio P.O.<br />

Protezione civile della Regione Puglia), Maurizio<br />

Pignoni (Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia),<br />

Augusto Marasco (Presidente Ordine<br />

degli Architetti PPC. della Provincia di Foggia),<br />

Gerardo Tibollo (Presidente Ordine degli Ingegneri<br />

della Provincia di Foggia), Giuseppe Tosti<br />

(Presidente Associazione Sisto Mastrodicasa -<br />

Perugia). Seguiranno interventi di studenti ed<br />

associati (Pasquale Bloise, Isabella Di Cicco, Roberto<br />

Salice, Pietro Vocale)<br />

Tecniche tradizionali e innovative per il miglioramento/adeguamento<br />

di strutture murarie in<br />

zona sismica<br />

Ore 13.30-18, sala Ermitage, pad. 5<br />

A cura di: Claudio Alessandri (Università di Ferrara)<br />

Introduce: A. Tralli (Università di Ferrara)<br />

Relatori: A. Franchi (Politecnico di Milano): Presentazione<br />

del Master di II livello in Adeguamento-miglioramento<br />

sismico del costruito storico; P.<br />

Ronca (Politecnico di Milano): Edifici storici: innovazione<br />

nella tradizione per il rinforzo strutturale<br />

dei sistemi costruttivi di muratura in zona sismica;<br />

A. Borri (Università di Perugia): Esperienze<br />

recenti e ricerche in corso presso l’Università<br />

di Perugia; D. Galeota (Università dell’Aquila): <strong>Il</strong><br />

ruolo dell’Ateneo nella ricostruzione post-sisma<br />

del centro storico della città dell’Aquila; G. Faella<br />

(II Università di Napoli): Conservazione vs si-<br />

curezza sismica. I materiali tradizionali e i materiali<br />

innovativi; Salvatore Russo (IUAV): Tecniche<br />

speditive di identificazione dinamica e impiego<br />

di profili in FRP sismoresistenti in strutture monumentali;<br />

G. Milani (Politecnico di Milano, Università<br />

di Ferrara): Analisi comparativa di vulnerabilità<br />

sismica su dieci torri in muratura dell’area<br />

costiera del Po<br />

Le Dimore storiche, le loro decorazioni architettoniche<br />

e pittoriche e le opere d’arte al loro<br />

interno: problematiche assicurative<br />

Ore 14-16.30, sala Massari, pad. 4<br />

Organizzato da: ADSI – Associazione Dimore<br />

Storiche Italiane<br />

INCONTRI E SEMINARI<br />

Condition report e web: le opportunità di una<br />

documentazione interattiva<br />

Ore 9.30, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

A cura di: ConditionReport.it e Nardini Editore<br />

Relatori: Giovanna Cecilia Scicolone (restauratrice),<br />

Stefano Lonati (ingegnere informatico)<br />

Musei e sostenibilità.Come affrontare la sfida<br />

Ore 9.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Organizzato da: ANMLI - Associazione Nazionale<br />

Musei degli enti Locali e Istituzionali<br />

A cura di: Anna Maria Montaldo e Anna Maria<br />

Visser<br />

Con il patrocinio di: Comune di Ferrara, Provincia<br />

di Ferrara, Istituto per i Beni Culturali della<br />

Regione Emilia – Romagna e TekneHub, Rete<br />

Alta Tecnologia dell’Emilia- Romagna<br />

Maledetti Vincoli: un tema, una prospettiva<br />

Ore 10-14, sala Belriguardo, pad. 5<br />

Promosso da: Direzione Generale per il Paesaggio,<br />

le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee<br />

- Servizio Architettura e Arte Contemporanee<br />

Introduce: Maria Grazia Bellisario<br />

Conclude: Maddalena Ragni (Direttore Generale<br />

per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura<br />

e l’Arte Contemporanee)<br />

Partecipano rappresentanti di Istituzioni nazionali<br />

e internazionali, di Enti territoriali, Università<br />

e Associazioni<br />

Restauro ed innovazione tecnologica. <strong>Il</strong> problema<br />

dell’inserimento del moderno nell’antico:<br />

la compatibilità impiantistica negli interventi<br />

su edifici storici<br />

Ore 10.30, Sala Massari, primo piano, atrio<br />

Organizzato da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />

Moderatore: Cesare Crova (MiBAC - Istituto Superiore<br />

per la Conservazione ed il Restauro)<br />

Intervengono: Livio De Santoli (Centro Interdipartimentale<br />

Territorio Edilizia Restauro Architettura<br />

CITERA, Facoltà di Architettura - Università degli<br />

Studi di Roma “Sapienza”, Docente di Fisica Tecnica<br />

Ambientale): L’efficienza energetica nel patrimonio<br />

culturale; Marco Pretelli (Alma Mater Studiorum<br />

– Università degli Studi di Bologna, Dipartimento<br />

di architettura, Docente di Restauro Architettonico):<br />

<strong>Il</strong> moderno nell’antico. Approcci (e questioni)<br />

di metodo; Maria Agostiano (MiBAC, Direzione<br />

Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura<br />

e l’Arte Contemporanee): L’approccio<br />

prestazionale nell’adeguamento funzionale degli<br />

edifici storici; Daniela Concas (“Sapienza” Università<br />

di Roma, Docente Incaricato di Restauro Architettonico):<br />

L’adeguamento dell’impianto di riscaldamento<br />

del Museo di Casa Canova a Possagno<br />

(TV): un’integrazione possibile; Roberta Giorio<br />

(CMR – Laboratorio di analisi per l’edilizia e il<br />

restauro): Monitoraggio microclimatico ambientale<br />

del Museo di Casa Canova a Possagno (TV)<br />

<strong>Il</strong> restauro lapideo. Le mura della Fortezza di<br />

Arezzo<br />

Ore 11, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Edifir<br />

A cura di: Maurizio De Vita<br />

L’integrazione degli smalti nel restauro delle<br />

oreficerie: un paradosso della conservazione<br />

Ore 11-12, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Promosso da Opificio delle Pietre Dure, Settore<br />

di restauro delle Oreficerie<br />

Relatori: Clarice Innocenti, Mari Yanagishita,<br />

Jennifer Di Fina, Martina Fontana<br />

Restauro del colore in architettura. Dal piano<br />

al progetto<br />

Ore 11.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: Edifir<br />

A cura di: Giuseppe Alberto Centauro, Nadia<br />

Cristina Grandin<br />

Presentazione del restauro e della mostra dell’arazzo<br />

del Museo Nazionale del Bargello<br />

“L’assalto finale di Tito a Gerusalemme”<br />

Ore 12.15-13, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Promosso da: Opificio delle Pietre Dure, Settore<br />

di restauro degli Arazzi<br />

Relatori: Clarice Innocenti, Marta Cimò<br />

I serramenti nell’edilizia storica di Venezia.<br />

Conoscenza e intervento<br />

Ore 12.30, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6.<br />

Organizzato da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />

A cura di: Francesco Trovò<br />

Relatori: <strong>Il</strong>aria Cavaggioni (architetto, Soprintendenza<br />

BAP Venezia e Laguna), Antonio Girello<br />

(architetto, Consigliere dell’Ordine degli Architetti<br />

PPC della Provincia di Venezia), Stefano<br />

Mora (Direzione Generale consorzio LEGNO LE-<br />

GNO), Damiano Nardin (serramentista artigiano,<br />

Presidente settore Legno Confartigianato<br />

Venezia), Francesco Trovò (architetto, Soprintendenza<br />

BAP Venezia e Laguna), Enrico Vettore<br />

(Confartigianato Venezia Responsabile Categorie<br />

Formazione e Sviluppo d’impresa)<br />

Durabilità del legno. Diagnosi del degradamento,<br />

trattamenti preventivi e curativi<br />

Ore 12.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6<br />

Organizzato da: Dario Flaccovio Editore<br />

Relatori: Sabrina Palanti, Nicola Macchioni,<br />

Stefano Berti<br />

Qualità, sostenibilità e durabilità delle piastrellature<br />

ceramiche, approcci innovativi<br />

Ore 14, sala A, primo piano, pad 3 e 4<br />

Coordinamento scientifico e organizzazione:<br />

CIRI Edilizia e Costruzioni, Università di Bologna,<br />

Centro Ceramico Bologna<br />

Relatori: Camilla Colla (CIRI-EC & DICAM, Università<br />

di Bologna): Indagini Non-Distruttive di problematiche<br />

in rivestimenti e pavimentazioni ceramiche:<br />

radar e termografia; Francesco Ubertini,<br />

Elena Gabrielli (DICAM, Università di Bologna):<br />

Simulazione di problematiche in pavimentazioni<br />

ceramiche: ruolo e influenza di formato e spessore<br />

delle piastrelle; Giorgio Timellini (Centro Ceramico<br />

Bologna): Piastrellature ceramiche a pavimento<br />

e a parete: istruzioni per la progettazione<br />

e posa; Camilla Colla (CIRI-EC & DICAM, Università<br />

di Bologna): Indagini Non-Distruttive di<br />

problematiche in rivestimenti e pavimentazioni<br />

ceramiche: prove soniche e impact-echo<br />

Quali prospettive per il minimo intervento nel<br />

restauro?<br />

Ore 14, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4<br />

Organizzato da: <strong>Il</strong> Prato Publishing House<br />

A cura di: Luca Parisato<br />

Valutazione e riduzione del rischio sismico del<br />

patrimonio culturale: un’applicazione sperimentale<br />

per il Museo della Galleria dell’Accademia<br />

di Firenze<br />

Ore 14.30-16, sala Belriguardo, pad. 5<br />

Promosso da: Direzione Generale per il Paesaggio,<br />

le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee<br />

- Servizio II Tutela del Patrimonio Architettonico<br />

in collaborazione con la Direzione Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />

Toscana<br />

Relatori: Maddalena Ragni (Direttore Generale<br />

per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e<br />

l’Arte Contemporanee), Isabella Lapi (Direttore<br />

Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della<br />

Toscana), Stefano D’Amico (Direttore del Servizio<br />

II - Direzione Generale per il Paesaggio, le<br />

Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee),<br />

Franca Falletti (Direttrice della Galleria dell’Accademia<br />

di Firenze), Mario De Stefano (Direttore<br />

del Dipartimento di Costruzioni e Restauro<br />

dell’Università degli Studi di Firenze), Giuseppe<br />

Giorgianni (funzionario della Direzione Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana),<br />

Maurizio Ripepe (Docente del Dipartimento<br />

di Scienze della Terra dell’Università degli<br />

Studi di Firenze)


Nei padiglioni<br />

INFORMAZIONI<br />

20-23 MARZO <strong>2013</strong><br />

QUARTIERE FIERISTICO DI FERRARA<br />

VIA DELLA FIERA N° 11 - 44100 FERRARA<br />

TEL. 0532/900713<br />

ORARIO: 9 - 18.30<br />

BIGLIETTO D’INGRESSO: EURO 10<br />

RIDOTTO PER GRUPPI DI STUDIO: EURO 5<br />

cOME RAGGIUNGERE LA FIERA<br />

IN AUTO: autostrada A13 uscita Ferrara Sud<br />

IN TRENO: stazione Ferrara<br />

IN AEREO: aeroporto Guglielmo Marconi<br />

di Bologna<br />

BUS NAVETTA GRATUITO<br />

FFSS / Fiera / FFSS ogni 30 minuti<br />

Centro città/Fiera/Centro città ogni 40 minuti<br />

PRENOTAZIONI ALBERGHIERE<br />

BOLOGNA CONGRESSI SPA<br />

CONVENTION AND TRAVEL<br />

Tel +39 051 6375122 - 6375149<br />

e.mail: info@conventionandtravel.it<br />

MEDIA PARTNER<br />

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA<br />

ACROPOLI SRL<br />

Tel: 051/6646832 - fax: 051/864313<br />

info@salonedelrestauro.com<br />

www.salonedelrestauro.com<br />

ENTE ORGANIZZATORE:<br />

PADIGLIONE 2<br />

XXHERITAGE: il progetto e la ricerca per l’architettura<br />

del Novecento<br />

Coordinamento scientifico: TekneHub/DIA-<br />

PReM, Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni,<br />

Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />

<strong>Il</strong> ventennale del Salone del Restauro di Ferrara<br />

costituisce l’occasione per “giocare” sul<br />

titolo di una sezione espositiva, organizzata<br />

dal TekneHub (centro di ricerca e servizi del<br />

Tecnopolo di Ferrara afferente alla Piattaforma<br />

Costruzioni Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna),<br />

che identifica un’area di approfondimento<br />

correlata alle grandi architetture del Novecento<br />

e al restauro del moderno trovando<br />

importanti correlazioni internazionali. L’allestimento<br />

verterà sull’immagine a grande scala<br />

di due maestri dell’architettura del Novecento:<br />

Oscar Niemeyer, recentemente scomparso,<br />

e Le Corbusier.<br />

B4B> Before|Bricks for<br />

Coordinamento scientifico: Laboratorio Tekne-<br />

Hub, Rete Alta Tecnologia Regione Emilia- Romagna,<br />

Piattaforma Costruzioni, Consorzio Ferrara<br />

Ricerche, Dipartimento di Architettura dell’Università<br />

di Ferrara<br />

B4Box è lo spazio espositivo del progetto<br />

B4B. L’allestimento richiama, assieme alla<br />

suggestione dei mattoncini LEGO quale metafora<br />

del costruire insieme, l’idea di un cantiere<br />

delle idee per lanciare il motto “Rebuilding<br />

Ideas”. Nel BricksBox si terranno workshop<br />

LEGO® SERIOUS PLAY®, mentre, con lo sfondo<br />

delle retroproiezioni, gli stage colorati ospiteranno<br />

incontri e speech con ospiti interna-<br />

UMBERTO ALLEMANDI & C.<br />

TORINO ~ LONDRA ~ VENEZIA ~ NEW YORK<br />

PARTNER EDIZIONE <strong>2013</strong><br />

zionali ed eventi di presentazione del CHIDeC,<br />

Cultural Heritage Inclusive Design Contest.<br />

Tra le attività all’interno dello spazio B4B, consultabili<br />

sul sito www.salonedelrestauro.com<br />

segnaliamo<br />

LEGO & ARCHITECTURE: the serious game of<br />

understanding “time/space/relationships”<br />

Sabato 23 <strong>Marzo</strong>, ore 14.30<br />

Partecipano: Robert Rasmussen (Rasmussen<br />

Consulting , Denmark), Lucio Margulis<br />

(Juego SerioTM - Argentina), Patrizia Bertini<br />

(ESC Rennes School of Business - France), Giuseppe<br />

Mincolelli (Università di Ferrara, CHIDEC<br />

- Italy), Elena Marchiori (Università della Svizzera<br />

Italiana, User Requirements with LEGO<br />

(Switzerland).<br />

PADIGLIONE 3<br />

MIBAC MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ<br />

CULTURALI<br />

Protagonista al Salone è il MiBAC, Ministero per<br />

i Beni e le Attività Culturali, che, assieme ai suoi<br />

Istituti, presenterà un ricchissimo programma di<br />

eventi, convegni ed incontri tecnici, che illustrano<br />

esperienze di formazione, di restauro e di conservazione.<br />

NARDINI BOOKSTORE<br />

<strong>Il</strong> Bookstore è organizzato dalla libreria Nardini<br />

Bookstore: ciò permette di portare a disposizione<br />

del pubblico della cultura dei Bbcc una scelta,<br />

nazionale e internazionale, di pubblicazioni<br />

di editori tra i più pertinenti al settore e spesso<br />

di difficile reperimento nella normale distribuzione<br />

libraria. Molti lettori qui potranno trovare<br />

o scoprire proprio le pagine che cercavano.<br />

Per quattro giorni, arte, ricerca, e tecnologia<br />

si danno appuntamento a Ferrara,<br />

mostrando quanto di meglio l’Italia sa fare<br />

in tema di restauro e di conservazione dei<br />

beni culturali e ambientali. Una rassegna,<br />

Restauro, ricca di eventi, incontri,<br />

approfondimenti, cui la città estense dà il<br />

benvenuto aprendo musei e monumenti per<br />

una celebrazione della bellezza e della<br />

tutela.<br />

Ingresso gratuito ai Musei Statali<br />

Museo Archeologico Nazionale<br />

Via XX Settembre, 122<br />

Tel. 0532 66299<br />

Museo di Casa Romei<br />

Via Savonarola, 28-30<br />

Tel. 0532 234130<br />

Pinacoteca Nazionale di Ferrara<br />

Corso Ercole I d’Este 21 (Palazzo Diamanti),<br />

Tel. 0532 205844<br />

Ingresso gratuito ai Musei Civici non chiusi<br />

per restauri post-sisma<br />

Castello Estense<br />

Apertura straordinaria a pagamento<br />

PADIGLIONE 4<br />

TECNOLOGIE DEL RESTAURO E DEL RECUPE-<br />

RO EDILIZIO E ARCHITETTONICO<br />

Coordinamento Scientifico: Tekhnehub, Università<br />

di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta<br />

Tecnologia Emilia-Romagna, CIRI Edilizia e Costruzioni,<br />

Università di Bologna, Piattaforma Costruzioni,<br />

Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />

Cuore di quest’area sarà la realizzazione di un<br />

prototipo fisico rappresentativo di una porzione<br />

di edificio (di forma a “C”) su cui verranno<br />

applicate le tecnologie di intervento: murature,<br />

solai lignei, partizioni interne, pavimentazioni<br />

interne, sensoristica e tecnologie per il monitoraggio,<br />

ecc.<br />

Questa sezione è incentrata sugli approfondimenti<br />

post sisma in Emilia. Attorno al prototipo<br />

della struttura architettonica/edilizia realizzata<br />

con tecniche e materiali per il recupero/restauro,<br />

si concentrano i laboratori che sviluppano<br />

sistemi e tecnologie per la ricostruzione.<br />

PADIGLIONE 5<br />

DOV’ERA MA NON COM’ERA<br />

Coordinamento scientifico: TekneHub/DIA-<br />

PReM, Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni,<br />

Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />

I recenti eventi sismici che hanno colpito l’Emilia<br />

hanno anche profondamente inciso sul patrimonio<br />

storico-monumentale. Superata la prima<br />

fase dell’emergenza, occorre ora pensare<br />

alla ricostruzione sia delle emergenze architettoniche,<br />

sia dei tessuti storici edilizi.<br />

Lo spazio espositivo vedrà le province colpite<br />

dal sisma rappresentate da grafiche orizzon-<br />

tali e verticali di grande impatto scenografico.<br />

A terra sarà riportata la rappresentazione iconografica<br />

dei territori e dei comuni colpiti con<br />

le cifre, i dati e le stime. In verticale i “campanili”<br />

con il loro grande richiamo simbolico al<br />

sisma dell’Emilia. Alcuni di questi importanti<br />

manufatti storici architettonici non esistono<br />

più e verranno visualizzati attraverso i dati di<br />

rilievo 3D.<br />

PREMIO INTERNAZIONALE DI RESTAURO AR-<br />

CHITETTONICO «DOMUS RESTAURO E CON-<br />

SERVAZIONE FASSA BORTOLO»<br />

Coordinamento scientifico: LaboRA Laboratorio<br />

di Restauro Architettonico, Diaprem (Development<br />

of Integrated Automatic Procedures<br />

for Restoration of Monuments) del Dipartimento<br />

di Architettura dell’Università di Ferrara, Laboratorio<br />

ArcDes, Dipartimento di Architettura<br />

dell’Università di Ferrara, TekneHub, Laboratorio<br />

in rete del Tecnopolo di Ferrara, Piattaforma<br />

Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna<br />

Patrocinio: Ordine degli Architetti Pianificatori,<br />

Paesaggisti e Conservatori della Provincia<br />

di Ferrara<br />

Presentazione dei progetti vincitori della terza<br />

edizione del Premio Internazionale di Restauro<br />

Architettonico «Domus restauro e conservazione»,<br />

ideato e promosso dalla Facoltà di Architettura<br />

di Ferrara e dalla Fassa Bortolo, volto a<br />

diffondere ad un ampio pubblico restauri architettonici<br />

che abbiano saputo interpretare in modo<br />

consapevole i principi conservativi, anche ricorrendo<br />

a forme espressive contemporanee,<br />

nei quali la comunità tecnico-scientifica si possa<br />

riconoscere in modo ampio.<br />

Alcuni eventi allieteranno le serate dei visitatori di Restauro e degli stessi ferraresi:<br />

Giovedì 21 marzo<br />

I PRIVATI E LE ARCHITETTURE TUTELATE<br />

Ore 18.30-20.30, Museo di Casa Romei, Via<br />

Savonarola 28-30<br />

Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />

Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna<br />

in collaborazione con Soprintendenza per i Beni<br />

Architettonici e Paesaggistici per le province<br />

di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini,<br />

Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici<br />

per le province di Bologna, Modena,<br />

Reggio Emilia ADSI Emilia-Romagna, FAI Delegazione<br />

Emilia-Romagna<br />

Partecipano: Carla Di Francesco (Direttore Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna),<br />

Paola Grifoni (Soprintendente<br />

per i Beni Architettonici e Paesaggistici per<br />

le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia),<br />

Antonella Ranaldi (Soprintendente per i Beni Architettonici<br />

e Paesaggistici per le province di<br />

Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini), Giovanni<br />

Santangelo (Responsabile Servizio Affari generali,<br />

giuridici e programmazione finanziaria,<br />

Regione Emilia-Romagna), Francesco Cavazza-<br />

Isolani (ADSI-Emilia-Romagna), Vincenzo Vandelli<br />

(FAI-Delegazione Emilia-Romagna).<br />

Venerdì 22 marzo<br />

RIAPERTURA DELL’ARCHIVIO DI STATO DI<br />

FERRARA DOPO IL TERREMOTO<br />

Ore 19-21, Archivio di Stato di Ferrara, Palazzo<br />

Borghi, Corso Giovecca 146<br />

L’Archivio di Stato di Ferrara riapre alla cittadinanza<br />

dopo la chiusura forzata, che ha consentito<br />

il risanamento di un’ala dell’antico edificio<br />

dai danni causati dal sisma del maggio<br />

2012. L’inaugurazione è incentrata sulla visita<br />

all’ala restaurata.<br />

Promosso da: Direzione Regionale per i Beni<br />

Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna,<br />

Archivio di Stato di Ferrara<br />

Partecipano: Carla di Francesco (Direttore Regionale<br />

per i Beni Cultuali e Paesaggistici dell’Emilia<br />

Romagna), Loretta Vancini (Direttore<br />

Archivio di Stato di Ferrara), Keoma Ambrogio<br />

(Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici<br />

per le province di Ravenna, Ferrara,<br />

Forlì-Cesena, Rimini), Laura Graziani Secchieri<br />

(Archivio di Stato di Ferrara)<br />

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL PROGRAMMA E GLI ESPOSITORI, SUL SITO www.salonedelrestauro.com

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