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CONTIENE I.R.<br />
Rivista mensile, maggio 2010 • n. 5 anno XXXIV • Sped. in abb. post. Art. 2, Comma 20/c, Legge 662/96 Filiale di Padova • ISSN 1127-0667<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
2010 Scout d’Europa<br />
Sfide<br />
SALE IN ZUCCA<br />
“CE LA POSSO FARE!?!”<br />
pag. 6 - 9<br />
CADENDO DA CAVALLO...<br />
Morti in Cristo e ora vivi per sempre!<br />
pag. 14 - 15<br />
APERTA-MENTE<br />
Un’altra possibilità<br />
pag. 18 - 19<br />
SCIENZA DEI BOSCHI<br />
la giungla dei contenitori<br />
pag. 28 - 29<br />
PER SCOLTE E ROVER
INCHIESTA<br />
CAPITOLO<br />
IMPRESA<br />
RUBRICHE<br />
2<br />
Carnet di Marcia • C - 2010<br />
Parole all’immagine ........................................................3<br />
Editoriale<br />
Andare (ragionevolmente) oltre l’ostacolo ..................4<br />
Sale in zucca<br />
“CE LA POSSO FARE!?!” .................................................6<br />
A proposito di SFIDE… Luigi Ciotti .............................10<br />
L’eterna sfida ..................................................................12<br />
Cadendo da cavallo... infuocando il mondo<br />
Morti in Cristo e ora vivi per sempre! .........................14<br />
Treppiedi, una proposta<br />
Due occhi sopra le orecchie… ...................................16<br />
Apertamente<br />
Un’altra possibilità .........................................................18<br />
Giocare il gioco<br />
Il tuo autoroscopo ..........................................................20<br />
4 C.i.T. ...............................................................................21<br />
Vita da Rover... vita da scolta<br />
Diario di un’Uscita Regionale.......................................22<br />
SFIDE! ..............................................................................24<br />
“Scolte in Partenza” ......................................................25<br />
Custodi della terra<br />
Abbasso lo sporco, ma senza sporcare .....................26<br />
Scienza dei boschi<br />
La giungla dei contenitori .............................................28<br />
Vita associativa<br />
Centenario del Guidismo...............................................30<br />
Piano redazionale<br />
2009 - 2012 .......................................................................31<br />
L’altracopertina<br />
Riflettendo sulle… sfide ...............................................32<br />
Sommario<br />
SCOUT D’EUROPA<br />
Rivista mensile Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici della<br />
Federazione dello Scautismo Europeo.<br />
Anno XXXIV • n. 5, maggio 2010 - Carnet di Marcia per Scolte e Rover<br />
Direttore Responsabile<br />
Giuseppe Losurdo<br />
Direttori<br />
Michela Bertoni, Gipo Montesanto<br />
REDAZIONE DI CDM<br />
Coordinamento redazionale<br />
Tullia Di Addario, Giorgio Sclip<br />
Casella email della redazione<br />
cdm@fse.it<br />
RESPONSABILI RUBRICHE<br />
• APERTAMENTE: Vania Ribeca, Martino Piovesan.<br />
• CADENDO DA CAVALLO...infuocando il mondo: Don Fabio Gollinucci e fra Basito.<br />
• SALE IN ZUCCA: Monica D’Atti, Aline Cantono di Ceva ed Elena Pillepich.<br />
• VITA DA ROVER, VITA DA SCOLTA: Elena Bratti, Paolo Morassi.<br />
• CUSTODI DELLA TERRA: Marco Fioretti.<br />
• SCIENZA DEI BOSCHI E OCCHIO!: Marco Fioretti.<br />
• TREPPIEDI, UNA PROPOSTA: Commissari di Branca<br />
• L’ALTRACOPERTINA: Giorgio Sclip<br />
In redazione anche<br />
Elena Bratti, Micaela Moro, Gipo Montesanto, Carla Palermo.<br />
Hanno collaborato in questo numero:<br />
Aline Cantono di Ceva, Tullia Di Addario, Giorgio Sclip, Don Fabio Gollinucci,<br />
Micaela Gentilucci, Nicola Pozzobon, Elena Pillepich, Gipo Montesanto,<br />
Vania Ribeca, Martino Piovesan, Marco Fioretti.<br />
Progetto grafico<br />
simone.salamone@email.it<br />
Direzione, Redazione e Amministrazione<br />
Via Anicia 10 • 00153 Roma<br />
Aut. del Tribunale di Roma n. 17404 del 29/09/1978 • Sped. in abb. post. Art. 2<br />
Comma 20/c, Legge 662/96 • Fil. di Padova ISSN 1127-0667<br />
Stampa<br />
T. Zaramella - Selvazzano PD<br />
anoscritti e foto, anche se non pubblicati, non si restituiscono, salvo<br />
Mdiverso accordo precedente con la Direzione. Tutti i collaboratori hanno<br />
la responsabilità e conservano la proprietà delle loro opere. La riproduzione di<br />
scritti comparsi in questa rivista è concessa a condizione che ne venga citata<br />
la fonte.<br />
Chiuso in Redazione MAGGIO 2010<br />
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno scritto e che ancora non vedono pubblicato su questo numero il loro<br />
contributo! Tranquilli, sarete sul prossimo!!<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong>
Parole all’immagine<br />
“Fatti forza, è la vita, sai,<br />
che ti sfida, ti invita a duellare con lei<br />
forse vinci o mollerai<br />
magari invece riderai<br />
è strano ma poi ci riuscirai<br />
in questa grande olimpiade...”<br />
[Tiziano Ferro - Olimpiade]<br />
C - 2010<br />
3
4<br />
Tullia Di Addario ...........................................................................................<br />
Andare (ragionevolmente)<br />
oltre l’ostacolo<br />
lì, stravaccato sul divano<br />
di casa: TV accesa, telecoman-<br />
…Stare<br />
do nella mano destra e bibita in<br />
quella sinistra, senza aver voglia di vedere nulla<br />
in particolare, lasciando scorrere oziosamente le<br />
immagini sullo schermo. Non è proprio il massimo<br />
della “goduria”, ci sarebbe senz’altro qualcosa<br />
di più divertente da fare, ma è anche vero<br />
che ci sarebbero anche tante altre cose da fare<br />
decisamente meno divertenti, tipo quell’esercizio<br />
di matematica assegnato da un pezzo, per non<br />
parlare di quelle quindici pagine di storia che incombono<br />
per domani… Nell’incertezza, è meglio<br />
rimanere così, senza esporsi, crogiolandosi<br />
in questa indolenza che non fa star bene, ma<br />
neanche poi così male, proprio per niente. È possibile<br />
perdere anche delle ore in questo stato.<br />
Giorni. Mesi.<br />
…Stare lì, inesorabilmente ultimo della fila. Lo<br />
zaino spezza la schiena, il sole brucia, il fiato<br />
viene sempre meno, lo sconforto aumenta; e,<br />
colmo dell’ironia, non appena si riesce a raggiungere<br />
il gruppetto di quei due o tre che si sono<br />
fermanti ad aspettare, e non sempre lo fanno,<br />
proprio mentre ci si accosta loro già pregustando<br />
l’idea di una breve tregua di due, tre minuti al<br />
massimo, ecco che il piccolo assembramento si<br />
scioglie, come neve al sole, e quelli che sempre<br />
più radicalmente si ha solo voglia di definire “falsi<br />
pietosi” riprendono la loro marcia, lentamente,<br />
uno dopo l’altro, ma sempre avanti e sempre<br />
ad un ritmo impercettibilmente superiore. Allora<br />
irrompe la rivolta, ci si ribella alla volontà di “riuscire”<br />
e ci si abbandona alla commiserazione, alla<br />
debolezza, al “chi me lo fa fare?”. Questi appena<br />
descritti sono solo un paio dei tanti momenti in<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Editoriale<br />
cui è necessario fare leva sulla forza di volontà<br />
e superare i propri limiti (una volta che siano<br />
stati lucidamente individuati), insomma: sfidare<br />
se stessi. Quando si parla di “sfide”, immediatamente<br />
si tende ad associare tale concetto a<br />
qualcosa di virile, grandioso, quasi epico. Sorge<br />
spesso naturale l’immagine di agili spadaccini che<br />
duellano, eroi muscolosi che affrontano imprese<br />
titaniche, spietati pistoleri che si fronteggiano in<br />
un ardente mezzogiorno americano, immersi in<br />
un silenzio franto solo dal lugubre richiamo di un<br />
condor. Certo sono immagini patinate da un’aura<br />
irreale e sublime, ma sono comunque metafora
dell’enorme difficoltà che può costare forzare<br />
lo stato di accidia o di devastante scoramento<br />
che possono assalire ognuno di noi. Sfidare<br />
corrisponde allora ad “andare oltre”, a “superare<br />
l’ostacolo”, non necessariamente in maniera<br />
sconsiderata ed irresponsabile; sfidare sé<br />
stessi vuol dire conoscere in maniera poco indulgente<br />
ed estremamente realistica i propri limiti,<br />
per poter intraprendere tutte, ma proprio tutte, le<br />
strategie necessarie ad abbatterli, o comunque<br />
misurandosi con essi in maniera costruttiva. È<br />
certamente, banale, ovvio e senza dubbio retorico,<br />
ma è anche una grande e consolidata verità:<br />
vincere giorno per giorno le piccole sfide che si<br />
profilano dinanzi a noi corrisponde ad accettare<br />
la vera, unica e grande sfida: quella della vita.<br />
C - 2010<br />
5
6<br />
Aline Cantono di Ceva ..................................................................................<br />
“CE LA POSSO FARE!?!”<br />
Intervista a Guido Meda la voce ufficiale del Motomondiale.<br />
Accendo la Tv e faccio un pò di zapping<br />
qua e là: mi imbatto in un tipo che sfida<br />
la fortuna “rifiutando l’offerta del Dottore”<br />
e tenendosi il suo pacco; giro ed un giovane<br />
ballerino è “messo in sfida” dai suoi professori<br />
di danza; cambio e due cantanti (uno under e<br />
l’altro over 25) si sfidano per non essere eliminati<br />
dal talent show; schiaccio un altro tasto<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Sale in Zucca<br />
ed ecco lì due ragazze che si sfidano urlandosi<br />
contro per farsi scegliere dal bellone di turno<br />
felicemente piazzato su di un trono; in questo<br />
nuovo canale sei “rinchiusi” si sfidano “nominandosi”<br />
vicendevolmente; poi c’è chi sfida la<br />
propria memoria e cultura per accaparrarsi il milione<br />
o “l’eredità”; tipi in giacca e cravatta neri<br />
sfidano il telespettatore denunciando assurdità
e incongruenze della nostra società;<br />
per non parlare di quando<br />
mi imbatto in qualche partita di<br />
Campionato o nella trasmissione<br />
delle Olimpiadi… Non so se<br />
ci hai fatto caso: dove c’è competizione<br />
c’è audience. Il che<br />
lascia intendere che la gara sia<br />
qualcosa di parecchio interessante,<br />
che ci attrae irrimediabilmente<br />
e che ci piace. Prendila<br />
in considerazione questa faccenda<br />
della “sfida”… potrebbe tornare molto<br />
utile anche per la tua vita a patto che l’avversa-<br />
interviste<br />
Guido Meda è il<br />
telecronista del<br />
Motomondiale… si!<br />
Proprio quello con<br />
Valentino Rossi e<br />
le gare in giro per il<br />
mondo! La persona<br />
adatta a raccontarci<br />
di competizioni…<br />
rio non sia l’altro, inteso come<br />
persona da distruggere, ma i<br />
tuoi limiti! Ti faccio un esempio:<br />
devi affrontare un’uscita, un<br />
esame, un problema, un chiarimento<br />
con qualcuno…t’invade<br />
un senso di pesantezza, stanchezza…insomma<br />
non c’hai<br />
voglia… tutt’al più paura…prova<br />
allora a inforcare le lenti della<br />
sfida e a ridare un’occhiata alle<br />
prove che hai di fronte: tutto si<br />
fa più elettrizzante, quasi un gioco, un’avventura<br />
impegnativa ma anche divertente!<br />
C - 2010<br />
7
8<br />
• Ciao Guido! Spesso nella vita mi sento<br />
come un motociclista sulla linea di partenza…<br />
quali le caratteristiche del pilota<br />
vincente?<br />
No, ti correggo, tu sei meglio del motociclista<br />
in partenza! Perché lui è obbligato ad essere individualista,<br />
a pensare solo a se stesso per i 45<br />
minuti della corsa, mentre tu hai la possibilità di<br />
vivere le tue sfide in armonia con gli altri. Aiutandoli,<br />
facendoti aiutare. Questo vale anche per i<br />
piloti, ma solo prima e dopo la gara, non durante.<br />
Nel senso che fuori dalla gara ha i suoi meccanici<br />
che lo aiutano e lui, a sua volta, aiuta loro con<br />
le proprie indicazioni. Il pilota vincente per me<br />
deve soprattutto avere buonsenso, che significa<br />
la piena consapevolezza del limite. Può andarci<br />
vicino, ma non può superarlo. Il pilota vincente<br />
batte l’avversario, ma lo rispetta. Il pilota vincente<br />
prepara la moto ascoltando i consigli altrui e<br />
la propria esperienza. Il pilota vincente dice la<br />
verità anche quando per lui è scomoda. Il pilota<br />
vincente non perde mai il gusto per il gioco. Il<br />
pilota vincente alimenta con passione la propria<br />
passione. Il pilota vincente ha forza di volontà<br />
per tornare in sella quando casca giù, perché<br />
sa che in sella sta meglio che a piedi. Ha molto<br />
coraggio, moltissima fiducia in se stesso e nel<br />
prossimo. Il pilota vincente è paradossalmente<br />
la migliore delle persone… normali!<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Sale in Zucca<br />
• E quando perdi o caschi, come si fa a trovare<br />
il coraggio di rimontare in sella?<br />
Ecco, appunto. Quando perde diventa comunque<br />
vincente nel momento in cui accetta la sconfitta,<br />
ammette le proprie responsabilità se ce ne<br />
sono, dice la verità, non inventa scuse. Così è di<br />
nuovo pronto per vincere, perché ha una visione<br />
lucida dell’errore e sa come non ripeterlo. Se<br />
cade e non si fa niente, beh, ci è abituato.<br />
È nel conto del suo mestiere. Cadere si può, anzi<br />
si deve. Se non cade il pilota non impara. E se<br />
non impara non vince. I ragazzi del mondiale che<br />
frequento io sono così.<br />
Sportivi speciali, un po’ atipici, molto diversi e<br />
più profondi dei calciatori. Forse perché fanno un<br />
mestiere pericoloso e conoscono meglio degli<br />
altri il valore della vita. Se quando cade un pilota<br />
si fa male, la passione per la moto e per la vita è<br />
così forte che guarisce anche prima di qualsiasi<br />
persona normale.<br />
Sembra un specie di miracolo, ma è proprio così<br />
che accade. Ormai lo vedo da anni. Lo so, l’ho<br />
imparato.
• Ma questi centauri sono davvero superuomini<br />
come sembrano o hanno anche<br />
loro momenti di fiacca, noia, terrore di<br />
farsi male? Come li superano?<br />
No, non conosco piloti superuomini. Il più forte<br />
che conosca, che è Valentino Rossi, è il più<br />
“normale” di tutti, quello con più paura di farsi<br />
male. Ma è anche quello che cade meno. Ci<br />
mette molto istinto, ma anche molta testa per<br />
sapere sempre dove si trova il limite. Noia ne<br />
vedo poca, ma hanno la fortuna di fare il mestiere<br />
che coincide proprio con la loro passione. La<br />
fiacca c’è a volte, per forza. La paura anche, ma<br />
meno male! Se non avessero paura non imparerebbero<br />
a controllarsi e si ammazzerebbero.<br />
Anzi, non farebbero i piloti.<br />
• La sfida più grande e difficile che hai affrontato<br />
nella tua vita?<br />
Ne cerco sempre molte, mi mandano avanti. La<br />
più difficile forse è stata la guarigione dopo un<br />
grave incidente in moto. Ero in sedia a rotelle,<br />
muovevo solo una mano e neanche tanto bene.<br />
Ma con mia moglie e i miei bambini vicini tornare<br />
in piedi, ti sembrerà strano, è stata una delle<br />
esperienze più belle ed entusiasmanti della<br />
mia vita. Incredibile no? Il momento in cui stavo<br />
peggio è stato anche quello in cui ho dato<br />
il meglio. Stavo bene. Ogni piccolo progresso<br />
era una festa. Poi un’altra sfida è stata quella di<br />
sposarmi. Mi pareva chissachè. Avevo paura di<br />
dover crescere, di non reggere le responsabilità<br />
anche se ero innamoratissimo. Ora posso dire<br />
che erano timori stupidi e che sposarmi e avere<br />
una famiglia con dei bei bambini è stata la cosa<br />
più bella che io abbia fatto nella mia vita. Altro<br />
che televisione!<br />
Guido c’èèèèèèèèèèèèèèèè!!!<br />
alinecantono@libero.it<br />
interviste<br />
C - 2010<br />
9
10<br />
Elena Pillepich ..............................................................................................<br />
A proposito di SFIDE…<br />
Bastano poche parole per capire chi è veramente<br />
don Luigi Ciotti. Non un semplice<br />
sacerdote, né un uomo qualunque,<br />
bensì un onesto cittadino al servizio della gente,<br />
di tutti coloro che chiedono aiuto e di chi non è<br />
capace o, peggio, non può. Si tratta di un uomo<br />
carismatico e di grande personalità, capace di<br />
parlare al cuore della gente per poterle dare una<br />
speranza di pace, di lealtà, di amore e di fede.<br />
Ma per conoscere concretamente Don Ciotti<br />
bisogna ripercorrere le tappe che hanno segnato<br />
la sua vita. Don Luigi Ciotti nasce il 10<br />
settembre 1945 a Pieve di Cadore (BL), emigra<br />
con la famiglia a Torino nel 1950. Nel 1966<br />
promuove un gruppo di impegno giovanile, che<br />
prenderà in seguito il nome di “GRUPPO ABE-<br />
LE”, costituendosi in Associazione di volontaria-<br />
Sale in Zucca<br />
Conosciamo meglio Luigi Ciotti.<br />
«Sono felice di spendere la mia vita<br />
a saldare la terra con il cielo»<br />
“Sono solo un cittadino che sente prepotente dentro di sé il bisogno di giustizia”<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
to e intervenendo in numerose realtà segnate<br />
dall’emarginazione. Due anni dopo comincia un<br />
intervento all’interno degli istituti di pena minorili:<br />
l’esperienza si articola, in seguito, all’esterno,<br />
sul territorio, attraverso la costituzione delle<br />
prime comunità per adolescenti alternative al<br />
carcere. Terminati gli studi presso il seminario<br />
di Rivoli (TO), Ciotti nel 1972 viene ordinato sacerdote<br />
dal cardinale Michele Pellegrino: come<br />
parrocchia, gli viene affidata “la strada”. E’ proprio<br />
in quella “parrocchia” così particolare che,<br />
in quegli anni, affronta l’irruzione improvvisa e<br />
diffusa della droga. Apre un “Centro di accoglienza<br />
e ascolto” e, nel 1974, la prima comunità.<br />
Partecipa attivamente al dibattito e ai lavori<br />
che portano all’entrata in vigore, nel 1975, della<br />
legge n. 685 sulle tossicodipendenze. Nel 1982,
contribuisce alla costituzione del Coordinamento<br />
Nazionale delle Comunità di Accoglienza<br />
(CNCA), presiedendolo per dieci anni. Nel 1986<br />
partecipa alla fondazione della Lega italiana per<br />
la lotta all’AIDS (LILA), nata per difendere i diritti<br />
delle persone sieropositive, di cui è il primo presidente.<br />
Nel marzo 1991 è nominato Garante alla<br />
Conferenza mondiale sull’AIDS di Firenze, alla<br />
quale per la prima volta riescono a partecipare le<br />
associazioni. Negli anni ‘90 intensifica l’opera di<br />
denuncia e di contrasto al potere mafioso dando<br />
vita al periodico mensile “NARCOMAFIE”, di<br />
cui è direttore responsabile. A coronamento di<br />
questo impegno, mettendo insieme le diverse<br />
realtà di volontariato e con un costante lavoro di<br />
rete, nasce nel 1995 “Libera-Associazioni, nomi<br />
e numeri contro le mafie”, un network che, oggi,<br />
coordina nell’impegno antimafia oltre 700 associazioni<br />
e gruppi sia locali che nazionali. Sin dalla<br />
fondazione, “Libera” è presieduta da Luigi Ciotti.<br />
(lavoro di ricerca di Roberto Saglimbeni).<br />
Il 1 luglio 1998 riceve a Bologna, su proposta del<br />
Consiglio della Facoltà di Scienze della formazione,<br />
la laurea honoris causa in Scienze dell’educazione,<br />
che egli considera come un grande<br />
premio per lo sforzo compiuto da tutto il Gruppo<br />
Abele nel corso degli anni. Personalità molto influente<br />
nel campo religioso e sociale, Don Ciotti<br />
è autore di alcuni libri a carattere educativo, di<br />
impegno sociale, di riflessione spirituale. Il 23<br />
giugno 2007 ha ricevuto il “Premio speciale San<br />
Bernardo” per l’impegno nel sociale. Il sacerdote<br />
è attualmente membro del Consiglio Pastorale<br />
della Diocesi di Torino. Inoltre collabora all’album<br />
Onda libera dei Modena City Ramblers che<br />
tratta di lotta alla mafia.<br />
Personalità molto influente nel campo religioso<br />
e sociale, Don Ciotti è autore di alcuni libri a carattere<br />
educativo, di impegno sociale, di riflessione<br />
spirituale.<br />
• Genitori, figli e droga (1993)<br />
• Chi ha paura delle mele marce? (1993)<br />
• Persone, non problemi (1994)<br />
• Terra e cielo (1998)<br />
...Il Gruppo Abele ha interpretato (dal 1965 ad<br />
oggi) l’essere cittadini a partire dalla strada. Una<br />
strada che in questi anni ci ha parlato non solo<br />
di droghe, ma dei tanti volti, nessuno escluso,<br />
di chi fa più fatica: aids, alcolismo, immigrazione,<br />
carcere, prostituzione, senza fissa dimora,<br />
giovani disadattati, malattia mentale, solitudini<br />
diverse...<br />
Rispondere a queste realtà con servizi di accoglienza<br />
(comunità residenziali, centri diurni, dormitori,<br />
servizi a bassa soglia e lavoro di strada)<br />
e domandarci il perché di queste ingiustizie con<br />
investimenti culturali diversi (riviste, casa editrice,<br />
proposte di formazione, prevenzione e di<br />
supporto educativo) è – da sempre – il metodo<br />
e la proposta del nostro “fare”: per promuovere<br />
quella pratica della cittadinanza attiva che trasforma<br />
la solidarietà in corresponsabilità degli<br />
uni per gli altri. Denuncia e proposta, dunque,<br />
per un presente più giusto e un futuro migliore.<br />
(Gruppo Abele)<br />
Per approfondire può essere interessante leggere la trascrizione dell’incontro<br />
che don Ciotti ha avuto il 3 marzo 1999 al Liceo Classico “Plauto” di Roma<br />
con gli studenti: www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=269<br />
C - 2010<br />
11
12<br />
Monica D’Atti ................................................................................................<br />
CPoche storie, siamo sull’arena. Non abbiamo<br />
tante alternative. Accettare la sfida<br />
e combattere o morire. Guarda dove<br />
poggi i piedi: c’è sabbia, la sabbia dell’arena di<br />
questo mondo. Alza gli occhi e vedrai gli spalti:<br />
c’è gente, tanti, tantissimi spettatori. Riesci<br />
a vedere chi sono? Forse no, non subito. Sei<br />
confuso, è normale. Bisogna prima capire, se<br />
possibile. Perché sono qui, ti chiedi? Perché non<br />
sono lassù tra gli spettatori? Magari potrei stare<br />
comodamente fra di loro. Magari si può stare<br />
fermi e non succede niente; è solo uno strano<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Sale in Zucca<br />
L’eterna sfida<br />
sogno e non c’è bisogno di fare altro che guardare<br />
e aspettare. Ma il tempo per guardare è<br />
poco; bisogna presto fare delle scelte, capire e<br />
scegliere. La non-scelta è morte certa perché<br />
uno solo è il destino di chi rimane fermo in mezzo<br />
all’arena senza difendersi o lottare: le fauci<br />
del leone. Allora ragazzo corri, corri più veloce<br />
di lui, salta gli ostacoli e prendi fiato un attimo,<br />
dietro un angolo non visto. Altri come te stanno<br />
combattendo. Qualcuno ha delle buone armi:<br />
forconi, spade e reti. Cerca amicizie, alleati. L’alleanza<br />
crea confusione nel nemico. Se poi co-
minci a volere bene ai tuoi compagni dell’arena,<br />
se cominci a preoccuparti per loro, il leone sarà<br />
spiazzato. Per un attimo non saprà chi assalire<br />
per primo per distruggere tutto questo amore<br />
che sente. Ma attento: la rete che così gli getterai<br />
sopra dura poco se non la puntelli bene. Bisogna<br />
ancorarla al suolo, ma la sabbia dell’arena<br />
non tiene; i picchetti scappano e presto il nemico<br />
sarà di nuovo libero. Anche il pubblico fa il tifo<br />
per te. Se gli lanci un capo della corda, forse potranno<br />
tenerti la rete per un pò. Così potrai riposarti<br />
un attimo e pensare a nuove soluzioni. Ma<br />
la battaglia non potrà che riprendere presto, fino<br />
in fondo, fino alla fine. È l’eterna sfida quella che<br />
devi combattere. Come tutti, come ogni uomo<br />
che è nato sulla terra. Dall’inizio della vita fino al<br />
suo ultimo atto, fino all’ultimo istante, quando<br />
vedrai la porta in fondo all’arena aprirsi e tu, con<br />
un ultimo scatto, come un gladiatore esperto, ti<br />
lancerai per passarla e salire infine sul palco dei<br />
vittoriosi. Anche lì, nell’attimo prima, un’ultima<br />
zampata potrà interrompere per sempre il tuo<br />
slancio.<br />
“Siate temperanti, vigilate.<br />
Il vostro nemico, il diavolo,<br />
come leone ruggente va in giro,<br />
cercando chi divorare.<br />
Resistetegli saldi nella fede”.<br />
Dalla prima Lettera di Pietro (1Pt 5,8) ci viene la<br />
conferma della nostra battaglia, della sfida lanciata<br />
per la conquista della nostra libertà.<br />
Libero dalla morte, dalle fauci del leone, libero<br />
per conquistare gli spalti e trovarti tra quegli<br />
spettatori che appena intravedevi dall’arena:<br />
sono tutti quelli che ce l’hanno fatta, la Comunione<br />
dei Santi. Sono loro tutti quelli che da lassù<br />
hanno provato a sostenerti facendo il tifo per<br />
te, perché non ti perdessi, perché non inciampassi,<br />
perché non sottovalutassi la forza del leone<br />
e la sua furbizia, perché tu potessi capire che<br />
sempre, in ogni istante, le sue unghie potevano<br />
afferrarti, anche quando erano ben nascoste tra<br />
cuscinetti carnosi e morbidi.<br />
E quando avrai combattuto la buona battaglia,<br />
capirai che tutto aveva un senso, che il bene lo<br />
puoi solo conquistare.<br />
Non sarà mai regalato. Di regalato c’è solo la<br />
zampata del leone. Quella è gratuita, poco faticosa;<br />
per averla basta non partecipare all’eterna<br />
sfida. Non avrai allora bisogno di pensare a<br />
niente, di organizzare niente, di prepararti, di allenarti,<br />
di studiare, di pregare, di evitare cattive<br />
compagnie e pigrizie. Non avrai bisogno di allearti<br />
con nessuno, di amare nessuno. Ti sembrerà<br />
un bellissimo momento di libertà, un attimo<br />
tutto tuo, poi tutto finirà in un lampo. Sentirai<br />
solo il sapore acre della sabbia dell’arena, il pubblico<br />
nel dolore e il palco della vittoria spegnere<br />
la luce su di te per sempre.<br />
Monica D’Atti<br />
C - 2010<br />
13
14<br />
Cadendo da Cavallo...<br />
don Fabio Gollinucci .....................................................................................<br />
Morti in Cristo<br />
e ora vivi per sempre!<br />
Romani, cap. 6<br />
Non sapete che quanti siamo stati battezzati in<br />
Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?<br />
Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti<br />
insieme a lui nella morte affinché, come Cristo<br />
fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del<br />
Padre, così anche noi possiamo camminare in<br />
una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente<br />
uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo<br />
anche a somiglianza della sua risurrezione.<br />
Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato<br />
crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace<br />
questo corpo di peccato, e noi non fossimo più<br />
schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato<br />
dal peccato.<br />
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che<br />
anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto<br />
dai morti, non muore più; la morte non ha<br />
più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per<br />
il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e<br />
vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti<br />
al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.<br />
«La mia morte non esiste più perché nel battesimo sono risorto con Gesù<br />
Cristo e ora posso camminare in una vita nuova, simile alla vita di Dio».<br />
A<br />
te, Scolta o Rover che stai leggendo,<br />
lancio questa sfida: è questo che credi<br />
veramente nel tuo cuore e in piena libertà<br />
quando dici di essere credente, cristiano,<br />
cattolico? Oppure (e la sfida vale lo stesso) è in<br />
questo che non credi quando dici di avere dubbi<br />
o di non crederci per niente?<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong>
infuocando il mondo<br />
Lo sai bene che per una buona maggioranza di<br />
cristiani, anche di quelli che partecipano alla vita<br />
delle nostre parrocchie, questa frase che riprende<br />
le parole di S. Paolo nella lettera ai cristiani di<br />
Roma, hanno un significato puramente teorico.<br />
Nel senso che dicono: «Sì, credo che Dio esiste;<br />
credo anche in Gesù, figlio di Dio che ci ha indicato<br />
una via verso Dio.<br />
Ma questa via è difficile da seguire! Credo anche<br />
che un giorno noi staremo meglio e che non<br />
soffriremo più perché saremo nel mondo di Dio.<br />
Ma intanto in questa vita si continua a soffrire e<br />
riuscire a seguire ed applicare gli insegnamenti<br />
di Gesù è sempre più complicato.<br />
Anche la Chiesa sembra sempre più lontana alla<br />
mia vita». Allora ti propongo di rileggere assieme<br />
le parole di Paolo. Sembra che già ai suoi tempi il<br />
problema non fosse tanto il credere all’esistenza<br />
di Dio quanto piuttosto alla conoscenza ed accoglienza<br />
del Dio presentato da Gesù: in quale Dio<br />
credo? Questa è anche la sfida che Gesù stesso<br />
aveva lanciato senza mezzi termini ai suoi più vicini<br />
(potremmo dire: i più credenti): “Ma voi, chi<br />
dite che io sia?” (Mt 16,15).<br />
Paolo si premura di ricordare ai romani il vero<br />
significato del Battesimo cristiano: non un lavaggio<br />
di purificazione dai peccati, ma la risposta<br />
fiduciosa al dono di Dio che vuole trasformare<br />
completamente la vita dell’uomo attraverso un<br />
rinnovamento spirituale e totale. Con il gesto del<br />
«Battezzare» (che significa letteralmente: «bagno»<br />
per immersione nell’acqua) il peccatore<br />
viene seppellito nella morte del Cristo, da dove<br />
esce mediante la risurrezione con lui come «nuova<br />
creatura», uomo nuovo, membro dell’unico<br />
corpo (quello di Cristo), animato dall’unico Spirito<br />
(quello Santo).<br />
Questa risurrezione inizia già ora attraverso una<br />
vita nuova guidata e condotta dallo Spirito di Dio<br />
ricevuto in dono nel battesimo!<br />
Ma su questo tema ascoltiamo cosa dice anche<br />
uno dei più antichi Padri della Chiesa, Basilio<br />
Magno, nel suo libro «Su lo Spirito Santo»:<br />
L’acqua ci offre l’immagine della morte accogliendo<br />
il corpo come in un sepolcro. Lo Spirito,<br />
invece, immette una forza che vivifica, facendo<br />
passare le nostre anime dalla morte alla vita piena.<br />
Questo è il rinascere dall’acqua e dallo Spirito.<br />
Mediante la tre immersioni e le altrettante invocazioni<br />
si compie il grande mistero del battesimo: da<br />
una parte, viene espressa l’immagine della morte<br />
e dall’altra l’anima di coloro che sono battezzati resta<br />
illuminata per mezzo dell’insegnamento della<br />
scienza divina. Però, se nell’acqua vi è una grazia,<br />
questa non deriva di certo dalla natura dell’acqua<br />
in quanto tale, ma dalla presenza e dall’azione dello<br />
Spirito. Perciò il Signore, nel prepararci a quella<br />
vita che viene dalla risurrezione, ci propone tutto<br />
un modo di vivere secondo il Vangelo. Vuole che<br />
non ci adiriamo, che siamo pazienti nelle avversità<br />
e puri dall’attaccamento ai piaceri, che i nostri costumi<br />
siano liberi dall’amore del denaro… Già qui<br />
per mezzo dello Spirito Santo veniamo riammessi<br />
in paradiso, possiamo salire nel regno dei cieli,<br />
ritorniamo allo stato di adozione di figli, ci viene<br />
dato il coraggio di chiamare Dio nostro Padre,<br />
di compartecipare alle grazie di Cristo, di venire<br />
chiamati figli della luce, di essere partecipi della<br />
gloria eterna e, in breve, di vivere nella pienezza<br />
della benedizione.<br />
Non vi sembra una sfida credere e vivere tutto<br />
questo? Per me è diventata la sfida della mia<br />
vita. Credo che la vera sfida del cristiano non sia<br />
tanto la fede nella risurrezione di Gesù, quanto<br />
il credere che io ho già iniziato a risorgere con<br />
Lui e che la mia vita può diventare di giorno in<br />
giorno sempre più pasquale, cioè capace di trasformarsi<br />
in un rinnovamento senza più limiti<br />
fino alla trasformazione del mondo intero. Non<br />
vi sembra che da questa Sorgente Vitale possa<br />
realmente nascere anche una nuova Comunità<br />
più fraterna, un nuovo Servizio senza misura,<br />
una nuova Strada più gioiosa e meno faticosa?<br />
Provare per credere! (O credere per provare?)<br />
don Fabio Gollinucci<br />
C - 2010<br />
15
16<br />
Gipo Montesanto ..........................................................................................<br />
Due occhi sopra<br />
le orecchie…<br />
Ti lancio una sfida! Visto che si parla di<br />
sfide. Prendi una penna o una matita,<br />
perché fra un po’ dovrai scrivere su questa<br />
pagina di CdM. La sfida è semplice è forse<br />
qualcuno di voi non farà fatica ad individuare la<br />
“chiave” per risolvere il gioco:<br />
Se io dico 12, tu mi dici 6.<br />
Se io dico 10, tu mi dici 5.<br />
Se io dico 8, tu mi dici 4.<br />
Se io dico 6, tu mi dici 3.<br />
Ormai avrai certamente capito.<br />
Se io dico 4, tu mi dici?<br />
Scrivilo qui dopo i puntini...<br />
Sono quasi sicuro che hai scritto 2.<br />
Se lo hai fatto, hai agito con logica seguendo<br />
2 serie numeriche delle quali ciascun numero<br />
della seconda corrisponde alla metà esatta del<br />
rispettivo numero della prima. SBAGLIATO!<br />
Contando il numero di lettere di ciascuna parola<br />
ti renderai conto che la soluzione è 7. Infatti la<br />
parola “dodici” è formata da 6 lettere, la parola<br />
“dieci” da 5 lettere e così via. Sono certo che<br />
qualcuno fra di voi, che non conosceva ancora<br />
questo semplice giochino, stia già pensando<br />
come e quando riproporlo agli amici, magari con<br />
qualche modifica per renderlo ancora più difficile.<br />
Ma cosa c’entra questo con la sfida iniziale<br />
che vi avevo lanciato?<br />
Continua a leggere e capirai. Se qualcuno ti<br />
chiedesse a bruciapelo quale sfida hai in questo<br />
momento durante le tue giornate, probabilmente<br />
risponderai lo studio, l’università, il lavoro,<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Treppiedi...<br />
prendere la patente, il diploma, riuscire a dare<br />
un esame, riconquistare la ragazza o il ragazzo...<br />
Prova adesso a scrivere qui tre desideri di cose<br />
che vorresti realizzare entro i prossimi 12 mesi:<br />
___________________________________<br />
___________________________________<br />
___________________________________<br />
Coincidono con gli esempi fatti prima?<br />
Forse, in parte... Posso dirti però che la totalità<br />
dei ragazzi ai quali ho rivolto la stessa domanda<br />
mi hanno risposto con una delle frasi che hai<br />
letto prima. Il fatto è che, molto spesso, facciamo<br />
coincidere le nostre sfide quotidiane con gli<br />
obiettivi che vogliamo raggiungere e credo che
per buona parte sia giusto così. Consideriamo<br />
però che oltre questo fatto possiamo incontrare<br />
alcune sfide inaspettate.<br />
Una di queste sia senza dubbio l’imprevisto.<br />
Quanti di noi hanno dovuto fare i conti con un<br />
dolore improvviso, come la perdita di una persona<br />
cara; si saranno sentiti spiazzati, forse delusi<br />
e amareggiati, magari avranno accantonato per<br />
un pò la voglia di lottare. Il giochino con i numeri<br />
che avete letto all’inizio della pagina è chiamato<br />
di “pensiero laterale”, proprio perché insegna<br />
a guardare oltre, ad uscire dalla gabbia che avevamo<br />
in mente. È un pò come avere altri due<br />
occhi sopra le orecchie, messi lì per guardare di<br />
lato. Spesso la vita ci lancia delle sfide che non<br />
avevamo nemmeno pensato di dover affrontare.<br />
Una vera sfida ai giorni nostri per una Scolta o<br />
un Rover, così come per ogni cristiano, è anche<br />
quella di aprirci all’imprevisto. Mentre da un lato<br />
diventeremo abili a leggere i “segni dei tempi”,<br />
dall’altro diventeremo anche donne e uomi-<br />
una proposta<br />
ni che non vivono alla giornata. Persone capaci<br />
di guardare più avanti, ed ancora più avanti. Con<br />
gli occhi fissi sul traguardo, ma con i piedi ben<br />
piantati per terra. Proviamo a guardare il mondo<br />
con occhi nuovi. Proviamo ad allargare l’intorno<br />
temporale all’interno del quale prendiamo le nostre<br />
decisioni.<br />
Queste parole ti sembrano troppo generiche?<br />
Prive di concretezza, ma ricche di retorica?<br />
Due esempi allora: quando incontro un ragazzo<br />
o una ragazza che mi piace ho già in testa che<br />
potrebbe essere lui o lei la persona della mia<br />
vita? Magari non lo sarà. Ma non posso neanche<br />
iniziare un rapporto d’amore pensando già che<br />
avrà una scadenza. Non trovi? Oppure, quando<br />
capita qualcosa che non è esattamente nei miei<br />
piani. Mi ricordo che il Signore vede molto più<br />
avanti di me e che la sua volontà su di me è di<br />
gran lunga migliore di quella che ho io per me<br />
stesso? La vera fede si vive con delle scelte concrete.<br />
Scelte che riescono a dare una svolta a<br />
tutta la vita. Scelte che riescono a dimostrare<br />
con i fatti in chi e in cosa crediamo. Non solo a<br />
parole, ma con i fatti. Scelte d’amore insomma.<br />
E l’imprevisto? Sarà certamente una sfida, che<br />
ci metterà forse in crisi, ma che ci proietterà più<br />
lontano, ancora più forti e più decisi di prima.<br />
Un’ultima cosa… per la quale la società di oggi<br />
ha anche bisogno della tua importante testimonianza.<br />
Ovunque giri lo sguardo sembra che tutto<br />
stia lì a ripeterti che il raggiungimento dei tuoi<br />
obiettivi dipenda esclusivamente dalle tue forze,<br />
dalla tua bravura, dalla tua capacità di sopravanzare<br />
sugli altri.<br />
Tu Scolta, tu Rover, porti qualcosa in più dentro<br />
di te: puoi mostrare a tutti quelli che incontri che<br />
non è sempre e solo così. Puoi gridare al mondo<br />
che non siamo soli e che la tua felicità dipende<br />
anche da quanto riesci ad ascoltare, sorridere<br />
nelle difficoltà e soprattutto fidarti ed affidarti<br />
a chi ti vuole veramente bene. Così facendo troviamo<br />
il coraggio per volare in alto. Perché accontentarsi<br />
di una vita mediocre?<br />
C - 2010<br />
17
18<br />
Vania Ribeca & Martino Piovesan .................................................................<br />
Un’altra possibilità<br />
Francesca Porcellato, nata a Castelfranco Veneto (Tv) nel 1970, ha<br />
vinto 11 medaglie olimpiche ed è l’unica atleta al mondo ad aver<br />
vinto la medaglia d’oro sia alle olimpiadi estive che invernali.<br />
Ma voi avete mai sentito parlare di lei?<br />
Noi no. Almeno fino a poco tempo fa,<br />
quando abbiamo letto una sua intervista<br />
che parlava proprio della sfida<br />
contro se stessa e contro quella che tutti noi<br />
chiameremmo sfortuna. Francesca all’età di<br />
18 mesi (avete capito bene: 18 mesi, 1 anno e<br />
mezzo) è stata investita da un camion ed ha perso<br />
l’uso delle gambe. Si è poi avvicinata all’atletica<br />
conquistando un ricchissimo palmares che<br />
comprende anche l’ultima medaglia d’oro vinta<br />
alle Paralimpiadi di Vancouver di questo marzo<br />
2010 nel km sprint.<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Apertamente<br />
E, come tutti gli atleti nelle sue condizioni, ha<br />
una forza d’animo che disarma e fa sentire piccoli,<br />
impotenti, quasi incapaci. Ha sfidato se<br />
stessa, il mondo e non si è data mai per vinta<br />
cercando sempre una seconda possibilità:<br />
“Voglio dedicare questa medaglia canadese al<br />
mio movimento, a quei ragazzi sfortunati che<br />
attraverso lo sport possono avere la possibilità<br />
di rifarsi una seconda vita. Spero che questa<br />
medaglia serva a far uscire di casa tanti giovani<br />
disabili, il nostro movimento ne ha bisogno”;<br />
spiega Francesca dopo il suo rientro in Italia.
Ma tante sono le storie che stanno dietro i molti<br />
atleti che hanno partecipato alle paralimpiadi e<br />
che per la prima volta una Televisione in Italia ha<br />
trasmesso per intero. Storie di vite, di incidenti<br />
e tanta forza di volontà, storie di sofferenza e di<br />
grande impegno. Veri e propri eroi, come Terry<br />
Fox, il grande atleta canadese prematuramente<br />
scomparso, divenuto famoso per la “Maratona<br />
della speranza” una corsa effettuata, con una<br />
protesi alla gamba destra, da una costa oceanica<br />
all’altra del Canada, con l’obiettivo di raccogliere<br />
fondi per la ricerca contro il cancro, quella<br />
stessa malattia che lo avrebbe stroncato a neppure<br />
23 anni.<br />
Roberto La Barbera<br />
(Alessandria, 25 febbraio 1967) è un atleta italiano. Soprannominato<br />
Il Barbaro, ha subito l’amputazione di un arto dopo un<br />
incidente in motocicletta. Ha iniziato a fare atletica dopo aver<br />
visto gare di atleti disabili in televisione. Ha partecipato alle Paralimpiadi<br />
estive 2004 vincendo l’argento nel salto in lungo F44<br />
uomini.<br />
E ancora, la storia di Rick Hansen, atleta paralimpico<br />
costretto su una carrozzina da quando<br />
aveva 15 anni, ideatore del “Man in Motion<br />
Tour”, che lo ha portato, con la sua determinazione<br />
e grande forza di volontà, a toccare 34<br />
paesi in quattro continenti per raccogliere fondi<br />
per chi come lui era affetto da infermità spinali.<br />
Alexi Salamone, invece, è una vittima del<br />
disastro nucleare di Chernobyl che gli aveva<br />
procurato terribili malformazioni alle gambe<br />
da renderne necessaria l’amputazione. Ciononostante,<br />
diventa pedina fondamentale della<br />
nazionale statunitense, considerato uno dei migliori<br />
al mondo nello sledge<br />
hockey. O ancora la storia di<br />
Bebe, 13 anni, di cui trovate<br />
sotto il sito internet che<br />
vi consigliamo di guardare<br />
specie nella parte dedicata<br />
alla rassegna stampa. Non<br />
ha ancora partecipato alle<br />
Paralimiadi ma se continua<br />
così… E tante, tante altre<br />
sono le storie e tante sono le sfide che questi<br />
uomini e queste donne hanno affrontato.<br />
Ognuno di loro a suo modo ha vinto la sfida.<br />
Provate a cercare altre interessanti storie e poi<br />
confrontarvi in Clan ed in Fuoco. Magari anche<br />
vicino a voi ci sono sfide da raccontare e sostenere.<br />
Impossibile è solo una parola pronunciata<br />
da piccoli uomini che trovano più facile vivere<br />
nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che<br />
cercare di cambiarlo. Impossibile non è un dato<br />
di fatto, è un’opinione. Impossibile non è una regola,<br />
è una sfida. Impossibile non è uguale per<br />
tutti. Impossibile non è per sempre. Impossible<br />
is nothing (Muhammed Alì).<br />
Vania e Martino<br />
P.s. Date un occhio a questo sito:<br />
www.art4sport.org e perdete un pò di<br />
tempo per ascoltare la storia di Bebe…<br />
commovente e straordinaria è dir poco.<br />
C - 2010<br />
19
20<br />
a cura del Mago G.........................................................................................<br />
Il tuo autoroscopo<br />
Per diventare Qualcuno. Per fare della tua vita qualcosa di bello. Per iniziare e portare avanti grandi<br />
cose. Cose che cambiano il mondo. Un segreto: conosci te stesso. Sì, ma come? Leggi quanto segue e<br />
lo scoprirai...<br />
Per conoscere i segreti del tuo autoroscopo rispondi alle domande qui di seguito (non di fretta, ma sforzandoti<br />
di rispondere a ciascuna delle domande con un sì o con un no). Se hai potuto rispondere lealmente<br />
almeno 8 volte su 10 con un “SÌ”, allora possiedi molto bene la qualità di cui si tratta. Se hai da 5 a 7 “SÌ”<br />
possiedi solo benino tale qualità. Se hai 6 o più “NO” è perché scarseggia veramente. Nessuna esitazione allora.<br />
Mettiti presto a coltivare, per almeno un mese, o anche di più se necessario, questa famosa qualità.<br />
Come gli smileys...<br />
Non è facile saper sorridere anche quando le cose non vanno.<br />
Non innervosirsi, non brontolare, accettare tutto con calma<br />
amabile, conservare sempre lo stesso umore, un buon umore.<br />
Che fortuna, per gli altri! sei anche tu così?<br />
Si sbaglierebbero sicuramente i tuoi genitori o i tuoi amici se ti<br />
soprannominassero “il brontolone”?<br />
Sì No<br />
Hai molti amici (dei veri amici, non sullo schermo come su<br />
facebook) che hanno piacere di trovarsi in tua compagnia?<br />
Sì No<br />
Quando sei imbronciato e qualcuno ti fa notare che dovresti<br />
sorridere, rispondi quasi subito con bel sorriso?<br />
Sì No<br />
Hai il coraggio di ritirarti in disparte, per cercare di rimetterti di<br />
buon umore, quando ti senti “nero”?<br />
Hai l’abitudine, quando qualcosa non va come vorresti, di<br />
Sì No<br />
considerare ciò che c’è di buono anziché lamentarti perché le<br />
cose stanno andando male?<br />
Sì No<br />
Cerchi di creare attorno a te (a scuola, al lavoro, all’università...)<br />
un’atmosfera di gioia con la tua allegria e il tuo spirito?<br />
Sì No<br />
Sai perdere senza arrabbiarti o portare il broncio?<br />
Accetti, senza rispondere per le rime e senza scatti di collera,<br />
Sì No<br />
le osservazioni degli altri o quando ti fanno notare che hai<br />
sbagliato?<br />
Sì No<br />
Ti sforzi, col sorriso e il buon umore, di fare del bene a coloro<br />
che hanno delle proccupazioni?<br />
Vai abbastanza spesso a cercare nel sacramento della riconciliaione,<br />
Sì No<br />
in una coscienza più pura, il segreto di una grande gioia e quindi di un<br />
maggior buon umore?<br />
Sì No<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Giocare il Gioco<br />
La Guida sorride e canta<br />
anche nelle difficoltà<br />
Lo Scout sorride e canta<br />
anche nelle difficoltà<br />
Numero dei “SÌ”: ....<br />
Sostituendo i “NO” con dei<br />
“SÌ” diventerai:<br />
... | --- | .-. | .. | -.. | . | -. | - | .
4 c.i.t. 4chiacchiereintenda.<br />
Da questo numero CdM si arricchisce di una striscia a fumetti. Oltre a farci sorridere, ci<br />
fa anche riflettere un pò su come il mondo “virtuale” dei computer e della multimedialità<br />
porti con sé il rischio di prenderci così tanto da farci uscire “fuori di testa”. Meno male che<br />
la nostra cara, vecchia e polverosa Strada ci riporta con i piedi per terra. Vi invitiamo ad<br />
ascoltare allora queste 4 chiacchiere in tenda... Diceva B.-P. che in ogni cosa, oltre ad un<br />
5% di buono, c’è almeno un 5% di divertente. Con questo spirito, speriamo che vi piaccia...<br />
Buona lettura!<br />
C - 2010<br />
21
22<br />
Vincenzo Archinà ..........................................................................................<br />
Diario di un’Uscita<br />
Regionale dei Clan e dei<br />
Fuochi a Caulonia<br />
Prima di narrare le gesta compiute dalle<br />
pattuglie regionali Rover e Scolte della Calabria<br />
che si sono svolte a Caulonia il 13 ed<br />
il 14 marzo del 2010, voglio partire da un racconto<br />
che ha fatto il nostro Parroco, durante l’omelia<br />
della Santa Messa, e che tanto mi ha colpito.<br />
La storia racconta di due amici in cammino nel<br />
deserto, un giorno i due litigarono e uno diede<br />
uno schiaffo all’altro. L’amico che ricevette lo<br />
schiaffo, camminando, per non dimenticare l’affronto<br />
subito, scrisse sulla sabbia: “Oggi il mio<br />
amico mi ha dato uno schiaffo”. Proseguendo il<br />
loro cammino, fecero sosta in un’oasi e il ragazzo<br />
(che aveva ricevuto lo schiaffo), scivolò nella<br />
sorgente d’acqua che era lì e, prima di annegare,<br />
lo stesso amico che gli aveva dato lo schiaffo<br />
lo tirò fuori. Questa volta, per non dimenticare<br />
l’aiuto ricevuto, scrisse su una pietra: “Oggi il<br />
mio amico mi ha salvato la vita”. Proseguendo<br />
nell’omelia Don Donato, e questo è ciò che mi ha<br />
colpito, ci ha fatto capire che le cose brutte devono<br />
essere scritte sulla sabbia, dove con il tempo<br />
si cancellano e quindi si dimenticano, mentre le<br />
cose belle devono essere scritte sulla pietra, affinché<br />
non vengano dimenticate, neanche con il<br />
passare del tempo. Partendo da questo, voglio<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Vita da Rover...<br />
raccontarvi dei nuovi amici che ho avuto il piacere<br />
di conoscere nei giorni scorsi, quando una<br />
settantina di scout, provenienti da tutta la Calabria,<br />
con lo zaino in spalla e tanta voglia di conoscere<br />
nuovi fratelli e nuovi posti, sono venuti a<br />
Caulonia. Mentre le Scolte sono state ospitate<br />
nell’oratorio di Caulonia centro e da Don Fabrizio,<br />
“noi” Rover siamo stati accolti presso l’Eremo di<br />
S. Ilarione. Scrivo “noi” perché ho avuto il piacere<br />
di partecipare alle attività del Clan, anche se<br />
abbondantemente fuori limite d’età, e di questo<br />
ringrazio Sergio (Lupo Intransigente) che ha avuto<br />
l’intuizione e lo spirito d’iniziativa di creare un<br />
Clan a Caulonia, dandomi la possibilità di coadiuvarlo<br />
in questa ed in molte altre imprese; se non<br />
fosse stato per lui, non ci sarebbe stato un Clan<br />
a Caulonia. L’avventura non sembrava iniziare<br />
nel migliore dei modi per noi Rover; scendendo<br />
dal pullman, nella piccola frazione di San Nicola,<br />
ci siamo resi conto che dovevamo raggiungere<br />
l’Eremo a piedi e sotto la pioggia, ma la sorpresa<br />
più brutta fu che, a causa di un guasto, tutta la<br />
zona era senza energia elettrica. Non avremmo<br />
mai immaginato che quello che noi consideravamo<br />
un imprevisto, si rilevasse invece un bellissimo<br />
dono. Il buio dell’Eremo, smorzato dalla
pallida luce di qualche candela, ha avvolto tutti in<br />
una misteriosa atmosfera medievale trasformando<br />
il fuoco serale in uno spettacolare momento<br />
di allegria a colpi di scenette, bans, canzoni e<br />
anche in intensi momenti di raccoglimento e di<br />
preghiera. Mentre la sezione femminile ha preso<br />
parte ad una suggestiva veglia su Santa Caterina,<br />
il Clan ha messo in piedi una bellissima veglia<br />
sul tema “Io e la strada”, entrambe emozionanti.<br />
Alla fine delle rispettive veglie, in una notte gelida,<br />
ogni unità si è accampata dove possibile.<br />
Al sorgere del sole (essendo già sveglio da un<br />
po’e per non disturbare gli altri) attendevo dentro<br />
al mio sacco a pelo che anche il resto del gruppo<br />
si svegliasse. Fu in quest’attesa che iniziai a<br />
chiedermi cosa spinge dei ragazzi di 17/20 anni<br />
a lasciare le comodità delle loro case e le loro<br />
ragazze per andare a dormire per terra, ad alzarsi<br />
la mattina presto e percorrere chilometri a piedi<br />
sotto il sole o sotto la pioggia? La risposta mi fu<br />
data dai ragazzi stessi, durante la lunga ed estenuante<br />
giornata di marcia.<br />
Conoscendoli meglio, mi sono reso conto di<br />
quanti sacrifici fanno i responsabili per poter gestire<br />
un evento del genere, tenendo conto dei<br />
problemi di famiglia, di salute e di lavoro che<br />
ognuno di loro ha, senza considerare le rinunzie<br />
che questi ragazzi fanno per ritrovarsi insieme a<br />
degli estranei a pregare,mentre forse potevano<br />
rimanere a casa a dormire o a divertirsi con gli<br />
amici. Anche se stremati dalle fatiche del giorno,<br />
riescono a trasmettere alle persone che incontrano<br />
la loro disponibilità ed il loro entusiasmo<br />
per quello che fanno, rispecchiando in pieno la<br />
descrizione del vero scout: “Lo scout è sempre<br />
pronto a mettersi in gioco, a fare per primo ciò<br />
che gli viene chiesto, a ridere ed entusiasmarsi<br />
come una Coccinella, ad urlare e divertirsi come<br />
un Lupetto, a vagare nel bosco a cercar legna<br />
come un Esploratore, ad ingegnarsi a preparare<br />
il proprio spiedino come una Guida, a mettersi<br />
alla prova e trovare la strada che sembra non esserci<br />
come un Rover e camminare scoprendo<br />
vita da Scolta<br />
l’altra persona prima ancora di riscoprire se stesso<br />
come capita alle Scolte, riuscendo a vedere la<br />
strada, le distanze e la salita non come fatica ma<br />
come conquista e compiere passi poggiando su<br />
certezze, legati a coloro che camminano al suo<br />
fianco!”. Dopo che tutti si sono alzati e dopo le<br />
Lodi mattutine, abbiamo lasciato i nostri rispettivi<br />
alloggi partendo per un lungo ed impegnativo<br />
cammino e affrontando innumerevoli difficoltà.<br />
“Noi” Rover abbiamo costeggiato la fiumara<br />
Allaro, mentre le Scolte l’Amusa, fino ad incontrarci<br />
tutti nella nostra Parrocchia. Tutti insieme<br />
abbiamo ascoltato la Santa Messa, celebrata dal<br />
nostro vice Parroco, con una bellissima Omelia<br />
sulla parabola del figliol prodigo. Dopo le fatiche<br />
della lunga camminata, finalmente il giusto riposo<br />
(ed il tanto desiderato pranzo!) consumato negli<br />
spazi antistanti al salone parrocchiale.<br />
Dopo un pomeriggio trascorso in modi diversi<br />
dai componenti delle due unità, è seguito un<br />
lungo momento di preghiera. Ed eccomi arrivato<br />
al termine della cronaca; le chiacchierate e le<br />
attività che Clan e Fuochi hanno vissuto rimarranno<br />
sicuramente impresse nel ricordo di tutti<br />
i membri. Questi due giorni di canti, scenette,<br />
riflessioni, ma soprattutto d’allegria, sono stati<br />
sensazionali non solo perché sono stati per me<br />
formativi, ma anche perché mi hanno dato la<br />
possibilità di conoscere nuovi amici. Il mio augurio<br />
è quello che si possa ripetere ancora questo<br />
evento. Concludo con l’appuntare sul mio Carnet<br />
di marcia un grazie a tutti i capi ed a tutti i ragazzi<br />
che hanno condiviso con me questo cammino,<br />
dandomi la possibilità di intravedere la presenza<br />
di Dio in tanti fratelli, un pò matti, ma che mettono<br />
tanta passione in ciò che fanno. Per la nostra<br />
comunità è stata una presenza nuova, gradita e<br />
che con il tempo, sicuramente, ci consentirà di<br />
vedere nuovamente questi ragazzi con gli zaini in<br />
spalla. Buona Rotta!<br />
Martin Pescatore Tenace<br />
(Vincenzo Archinà)<br />
C - 2010<br />
23
24<br />
Federica Marchioni .......................................................................................<br />
SFIDE!<br />
cavalieri del passato,<br />
bardati di tutto punto, pronti a<br />
…Immagino<br />
conquistare il territorio nemico o a<br />
difendere il proprio da un’invasione di barbari.<br />
Immagino viaggiatori incalliti (il nonnino di Up!),<br />
che sfidano pioggia, vento, neve, pur di raggiungere<br />
la meta prefissata. Immagino marinai, su<br />
grosse navi, solcare le profondità dell’oceano,<br />
verso orizzonti sconosciuti...<br />
Penso poi alle paraolimpiadi, sfida contro se<br />
stessi, o forse meglio CON se stessi, per andare<br />
oltre le difficoltà oggettive di un fisico che<br />
non ce la fa, aggrappandosi ad una impressionante<br />
forza d’animo e ad un coraggio ancora più<br />
grande. Penso poi, molto più semplicemente,<br />
a quei ragazzi che ci sono stati affidati...Immagino<br />
le loro espressioni, la prima volta davanti<br />
ad uno zaino da 60 litri, da riempire in qualche<br />
modo...in qualsiasi modo! O le Scolte, ai piedi<br />
di un sentiero che sale su ripido, che al solo<br />
guardarlo pensano “Ce la farò questa volta?”...<br />
Penso agli “scogli” dei Rover, alle mete affrontate<br />
in Fuoco... Ogni giorno, ogni istante una<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Vita da Rover...<br />
sfida nuova. Da vivere pienamente e consapevolmente,<br />
coscienti che solo la fatica della salita<br />
renderà più dolce il sapore del traguardo… Penso<br />
a quei giovani che di sfide non ne vogliono<br />
sentire neppure parlare. Quelli del “tutto e subito”,<br />
del denaro facile, della storiella poco impegnativa<br />
perché “per le cose serie ci sarà tempo<br />
dopo!”. Penso a loro ed a loro è rivolta la sfida<br />
più grande, la nostra, quella della testimonianza<br />
Vera, piena. La sfida della Croce, del Vangelo...<br />
di Gesù che dice “lascia tutto e seguimi!”.<br />
E della sfida di San Francesco ne vogliamo<br />
parlare?! Lascia tutto, tutto! Abiti di finissime<br />
stoffe, amici, persino la famiglia... va CONTRO-<br />
CORRENTE, sfidando prima la volontà del padre,<br />
poi i suoi stessi timori, per raggiungere,<br />
infine, la Gioia Vera. Ecco cos’è la sfida! Mettersi<br />
in gioco, sapendo già dalla partenza che ne<br />
varrà la pena, perchè il tesoro che scopriremo<br />
dopo tanto peregrinare sarà così splendente da<br />
lasciarci senza fiato.<br />
Federica Marchioni
Fabrizia e Simona - Roviano 1<br />
“Scolte in Partenza”<br />
Sant’Antimo 27-28 marzo 2010<br />
Che dire?!... a volte ci stupiamo ancora<br />
delle tante cose che una semplice uscita,<br />
come tante altre fatte in 12 anni di<br />
scouts, può insegnarci! Certo, non nascondiamo<br />
che le due giornate sono state davvero stancanti:<br />
il lungo viaggio, il freddo patito soprattutto<br />
durante la notte, la sveglia presto, eppure tornate<br />
a casa sentivamo di aver dentro qualcosa in<br />
più... sentivamo di aver dato un senso al nostro<br />
essere scout... ci sentivamo finalmente pronte<br />
a “partire”, a prendere quella tanto attesa PAR-<br />
TENZA che ci faceva anche un pò paura, una<br />
partenza che non rappresenta la fine del nostro<br />
essere Scolta ma è semplicemente l’inizio di un<br />
nuovo percorso, di una nuova scelta... la scelta<br />
di ascoltare ciò che la gente ha da dirci, la scelta<br />
di vedere ancora quei sorrisi sui volti dei bambini<br />
vita da Scolta<br />
contenti dopo un giochino o un semplice canto<br />
fatto tutti insieme...<br />
LA SCELTA DI ESSERE ANCORA SCOUT!<br />
ecco, per tutto questo dobbiamo ringraziare<br />
Padre Stefano che ci ha accolto e ci ha trattato<br />
come una famiglia, ma soprattutto dobbiamo<br />
ringraziare noi stesse che ancora una volta<br />
siamo pronte a metterci lo zaino sulle spalle e<br />
intraprendere la nostra Strada... un grazie davvero<br />
a tutte! L’uscita è stata fantastica. Piena<br />
di domande, e risposte. e non solo quelle delle<br />
iene: in quell’ abbazia immersa nel verde, padre<br />
Stefano ha chiarito un sacco di cose. E gettato le<br />
basi della partenza. Fondamentale, per le scelte<br />
che faremo tra qualche mese, quest’incontro.<br />
Non posso aggiungere di più!! Semplicemente:<br />
l’uscita giusta al momento giusto! :)<br />
C - 2010<br />
25
26<br />
Marco Fioretti ...............................................................................................<br />
abbasso lo sporco,<br />
ma senza sporcare<br />
Una delle fonti più importanti di spesa,<br />
sprechi e inquinamento, sia in famiglia<br />
che nelle attività Scout, è costituita dai<br />
detersivi. Spesso ne usiamo troppi, male e senza<br />
sceglierli attentamente. A dire la verità pensavo<br />
di parlarne più avanti, ma ho cambiato idea<br />
quando Aline, tornando da un incontro con delle<br />
Capo Fuoco, mi ha scritto: “molte Capo Fuoco<br />
son rimaste entusiaste (della rubrica in generale)<br />
e proponevano l’uso di detersivi alternativi fatti in<br />
casa (c’è chi dice che lava tutto con il bicarbonato,<br />
anche in lavatrice a costo e impatto inquinante<br />
pari a zero!!)”. Prima di dire la mia sull’argomento,<br />
ringrazio di cuore e mi permetto un paio<br />
di richieste. Nel primo articolo dei Custodi avevo<br />
scritto: “Se qualche Unità sta già facendo queste<br />
cose da “Custodi” o altre simili, mi raccomando,<br />
fatecelo sapere!” L’invito è sempre valido. Mi<br />
piacerebbe davvero lasciare spazio a voi anche<br />
in questa parte di CdM, quindi sotto con esperienze<br />
e suggerimenti! A parte questo, quando<br />
ho iniziato questa rubrica avevo un timore che,<br />
lo confesso, mi è tornato in mente leggendo<br />
le righe qui sopra. Sicuramente mi sbaglio, ma<br />
finchè non riceverò prove del contrario il dubbio<br />
continuerà a rodermi, quindi grazie in anticipo a<br />
chi saprà tranquillizzarmi. Cose come i detersivi,<br />
e altri argomenti di cui ho parlato e parlerò per i<br />
Custodi, sono molto vicine alla “Economia Domestica”<br />
degli Istituti Tecnici Femminili di una<br />
volta. Ecco, non vorrei che in qualche Rover ci<br />
fosse l’idea, magari inconsciamente, che queste<br />
siano ancora “cose da femmine”, quindi...<br />
Sorelle Scolte e Capo, aiutate i vostri fratelli<br />
che ne avessero bisogno a mettersi al passo<br />
con i tempi;<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Custodi della terra<br />
Fratelli Rover e Capi, dimostratemi che il mio<br />
dubbio è assolutamente infondato!<br />
Passiamo ai detersivi<br />
Dare indicazioni dettagliate in due pagine è impossibile,<br />
perché piatti, bucato, vetri, pavimenti<br />
e il nostro stesso corpo richiedono detersivi<br />
diversissimi fra loro e fortemente dipendenti da<br />
struttura della famiglia e gusti personali. Chi<br />
per scelta o necessità (tipo allergie) veste<br />
solo fibre naturali non fa proprio lo stesso<br />
bucato di chi porta solo capi sportivi<br />
hi-tech; due genitori con due figli<br />
piccoli possono riempire due lavastoviglie<br />
al giorno, quattro studenti<br />
fuorisede, che mangiano a<br />
mensa e nel weekend tornano a<br />
casa, no. In ogni caso, c’è tantissimo<br />
che si può fare come Scout<br />
Custodi per ridurre l’inquinamento<br />
da detersivi senza essere degli<br />
eroi, come dimostra questa breve<br />
lista:<br />
• Passate subito ai detersivi naturali fai-date<br />
(vedi link) per la pulizia delle sedi Scout, per<br />
imparare tutti insieme e senza rischiare di rovinare<br />
qualche salotto buono.<br />
• Provate appena possibile gli stessi detersivi<br />
per stoviglie e bucato almeno ai Campi, visto<br />
che si svolgono in località ecologicamente fragilissime,<br />
in cui non dovremmo mai inquinare<br />
con schiume.<br />
• Scoprite, studiando attentamente le ricette<br />
segnalate, quali sono adatte a esigenze e usi<br />
della vostra famiglia, e limitatevi, finchè non
siete sicuri, a sostituire uno o due prodotti al<br />
massimo. Stiamo parlando di cambiare abitudini<br />
un pò alla volta, ma sul serio, non di prove<br />
una tantum per farsi belli.<br />
• Qualsiasi detersivo usiate, anche naturale,<br />
evitate l’accanimento igienico: una casa superpulita<br />
potrebbe essere solo una casa inquinata<br />
da sostanze chimiche anzichè cibo,<br />
polvere e simili.<br />
• Idem per l’igiene personale. Puzzare NO,<br />
certo, ma rovinarsi pelle e capelli lavandoli<br />
continuamente o rovesciandoci tre volte più<br />
sapone del necessario bene non fa, oltre a<br />
inquinare.<br />
• Guadagnateci sopra! Basta con le<br />
vendite di autofinanziamento in Parrocchia<br />
limitate a torte o discutibili<br />
soprammobili! Provate<br />
invece a produrre e vendere<br />
detersivi, che servono<br />
davvero a tutti!<br />
• Se proprio non potete<br />
o volete farvi i<br />
detersivi in casa, comprateli<br />
solo alla spina!<br />
Trovarli è sempre più<br />
facile, almeno in molte<br />
grandi città, e come<br />
minimo, eliminerete tutti<br />
quei contenitori di plastica<br />
usa-e-getta. Non produrre rifiuti<br />
è sempre molto meglio che<br />
riciclarli!<br />
• Svolgere le due attività precedenti anche<br />
come servizio. Ci sono tante persone anziane<br />
che hanno estremo bisogno di risparmiare,<br />
ma vivono troppo lontano dai punti vendita alla<br />
spina, perchè non portargli i detersivi a casa?<br />
Per saperne di più:<br />
• il capitolo “Pulire senza inquinare” della mia tesina per il brevetto,<br />
http://scout.zona-m.net/node/3<br />
• http://biodetersivi.blogspot.com/<br />
• http://biodetersivi.altervista.org/index_file/page0003.htm<br />
Non abbiate paura, è facile!<br />
Farsi i detersivi da soli potrebbe non essere sempre<br />
possibile, ma certo non perchè sia troppo<br />
difficile. Per darvi un’idea, ecco una ricetta di detersivo<br />
per stoviglie, adatta anche a un campo<br />
fisso (i dettagli sono nel primo link): frullare due<br />
limoni e 130 gr. di sale grosso, fateli bollire per 20<br />
minuti in 270 cl d’acqua e 70 gr. di aceto bianco<br />
e filtrate. Fatto!<br />
A proposito di contribuire... occhio ai file!<br />
Articoli e foto per CdM sono sempre graditissimi,<br />
ma ho notato che fra gli ultimi file arrivati a<br />
CdM ce n’erano uno o due in formato .docx. Parlandone<br />
“da Custodi”, vorrei chiedervi di evitare<br />
sempre, d’ora in poi, quello e tutti gli altri formati<br />
dell’ultima versione di Microsoft Office quando<br />
spedite file a chiunque, a meno che non vi siano<br />
stati espressamente richiesti proprio quegli<br />
specifici formati. Il motivo è che quei formati<br />
sono leggibili solo con le ultime versioni di pochi<br />
programmi, che anche quando sono legalmente<br />
installabili gratis (es. OpenOffice) hanno requisiti<br />
hardware piuttosto elevati. Spedire file in quei<br />
formati significa dare per scontato che tutti i destinatari<br />
possano permettersi quei programmi e<br />
un computer abbastanza nuovo e potente da farli<br />
girare. Cioè che siano disposti, ammesso che<br />
abbiano i soldi, a buttar via computer ancora perfettamente<br />
funzionanti ogni pochi anni, solo per<br />
leggere qualche file. Meglio evitare, no? Soprattutto<br />
ripensando a quanto vi raccontavo qualche<br />
numero fa sulla pericolosità dei rifiuti elettronici.<br />
Anche perchè la soluzione è facilissima: quando<br />
spedite file da ufficio, limitatevi sempre ai formati<br />
OpenDocument (leggibili anche dalle nuove<br />
versioni di Office) o ai vecchi formati di Office<br />
stesso, che hanno meno problemi di compatibilità.<br />
Grazie! Marco, marco@storiafse.net<br />
Detersivi alla spina:<br />
• www.detersiviallaspina.it/<br />
• www.saponando.it/<br />
• http://millebolle.iport.it/<br />
• www.lympha.eu/index.php?id=21<br />
C - 2010<br />
27
28<br />
Marco Fioretti ....................................................................<br />
la giungla dei<br />
contenitori<br />
Regole generali<br />
Partiamo dalle cose ovvie: l’equipaggiamento di<br />
uno Scout deve essere sicuro, economico, realmente<br />
necessario, pratico e più leggero ed ecologico<br />
possibile. Pertanto, la prima cosa da fare<br />
è eliminare tutti i gli oggetti non indispensabili, la<br />
seconda nel decidere se comprare o fabbricarsi<br />
da soli certi contenitori. Questo è possibile in diversi<br />
dei casi discussi nel seguito, anche usando<br />
materiali sintetici moderni che non saranno biodegradabili,<br />
ma possono essere molto più leggeri<br />
e resistenti degli altri. Su Internet è abbastanza<br />
facile, per esempio, trovare rivenditori degli stessi<br />
tessuti utilizzati per tende e zaini commerciali,<br />
con i quali un Clan o Fuoco, dotati di una macchina<br />
per cucire e un pò d’intraprendenza, potrebbero<br />
facilmente fabbricare sacche, borse o marsupi.<br />
Se lo fate, spediteci le foto!<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Scienza dei boschi<br />
Ammettiamolo, nessuno<br />
sceglie con la stessa cura<br />
tutti i componenti del proprio equipaggiamento.<br />
In alcuni casi come scarponi e zaino si passano (giustamente!)<br />
giorni interi a studiare cataloghi, ma ci sono tanti altri articoli<br />
che compriamo senza pensarci affatto, se non per trovare il<br />
modello più economico. Eppure di scelte che possono influire<br />
sensibilmente su comodità, efficienza e sicurezza delle nostre<br />
escursioni ce ne sono tante!<br />
Avete mai pensato al fatto che il contenitore vostro fedele<br />
compagno sulla Strada, lo zaino, in realtà contiene tanti altri<br />
contenitori di tutti i tipi, e che molti di quegli altri contenitori li<br />
avete scelti senza rifletterci affatto, a volte solo per tradizione?<br />
Ecco allora qualche suggerimento e spunto di riflessione per<br />
ottimizzare l’uso di alcuni contenitori a cui non pensiamo quasi<br />
mai, anche quando dovremmo davvero farlo.<br />
Acqua<br />
Portarsene nello zaino due o tre borracce tradizionali<br />
è poco consigliabile, per ovvie ragioni di<br />
peso e di costo, ma allora come fare per bere e<br />
cucinare in Route, se in certe zone si può stare<br />
anche 24 ore senza incontrare sorgenti? Molti rispondono<br />
con le bottiglie di plastica, ma questa<br />
è un’abitudine che sconsiglio vivamente e vorrei<br />
davvero che fosse abbandonata da tutti gli Scout.<br />
Prima di tutto non dovremmo averle affatto, perché<br />
acqua e bibite in bottiglie di plastica hanno<br />
costi ecologici e sanitari enormi (vedi prossima<br />
puntata dei Custodi). Poi quando stanno esposte<br />
al sole per giorni possono alterare le bevande e,<br />
francamente, non sono proprio il massimo a livello<br />
di stile. Il problema principale comunque è la<br />
fragilità. Basta urtare un ramo o posare lo zaino<br />
in terra senza guardare e tutta la vostra riserva<br />
d’acqua sparisce! Se vi servono contenitori supplementari<br />
di acqua, lasciate quindi perdere le<br />
bottiglie di plastica! Conviene spendere qualche<br />
euro per le borracce flessibili tipo Platypus. Se<br />
ne trovano da uno a quattro litri, sono leggerissime<br />
e molto resistenti (anche ai raggi ultravio-
letti) e soprattutto sono flessibili, cioè pratiche<br />
e silenziose. Man mano che si svuotano potete<br />
schiacciarle come i tubetti del dentifricio, quindi<br />
entrano dappertutto e vi liberano per sempre da<br />
quel fastidioso sciacquio che bottiglie e borracce<br />
mezze vuote fanno durante la marcia.<br />
Alcool<br />
C’è chi mette nelle bottigliette di acqua minerale<br />
anche l’alcool per cucinare. Per la fragilità continua<br />
a valere il discorso già fatto. Certo, se si rovescia<br />
sui vestiti o sul sacco a pelo l’alcool fa molto<br />
meno danni della benzina, ma perché rischiare?<br />
Le soluzioni sono due: per le Route, comprare<br />
per ogni pattuglia una di quelle borracce speciali<br />
per combustibili in alluminio. Nelle Uscite settimanali,<br />
può bastare la soluzione spiegata per<br />
l’olio più avanti.<br />
Carta, libri e cancelleria<br />
Qui probabilmente mi attirerò i fulmini di parecchi<br />
lettori, ma devo dirlo lo stesso. Continuo a incontrare<br />
sulla Strada Scolte e Rover che, dopo aver<br />
speso settimane ad alleggerire lo zaino in tutti i<br />
modi possibili, vi infilano intere Bibbie o Carnet<br />
di Marcia formato Enciclopedia, protetti da elegantissime<br />
custodie in pelle, corda, stoffa, legno<br />
o mille altri materiali sempre pesantissimi e non<br />
impermeabili. Non mi sogno nemmeno di partire<br />
senza la Parola di Dio nello zaino, nè di imporre<br />
a nessuno di separarsi da cimeli entrati nella sua<br />
vita molto prima della fidanzata, però permettetemi<br />
un consiglio: pesate quei contenitor e poi<br />
pensate seriamente a come alleggerirli, o come<br />
minimo a far sì che proteggano davvero ciò che<br />
contengono.<br />
Cartine<br />
Il contenitore d’eccellenza della cartine che dobbiamo<br />
consultare continuamente per trovare la<br />
strada durante giornate intere di marcia è, molto<br />
spesso, la tasca dei pantaloni. Scoprire se è<br />
adeguato è facilissimo: mettetevi in piedi con la<br />
cartina in mano, come se foste a un bivio e doveste<br />
decidere quale direzione prendere. Poi fatevi<br />
rovesciare addosso un innaffiatoio, per simulare<br />
un temporale in montagna. Se la cartina non si rovina<br />
e riuscite a usarla, passate al paragrafo successivo,<br />
altrimenti tenetela sempre in (almeno)<br />
una cartellina di plastica trasparente da cancelleria.<br />
Potrei suggerire anche un portamappe, ma<br />
molti modelli sembrano quasi dei portaBibbia...<br />
Cibo<br />
Il cibo deve stare asciutto e protetto da pressioni<br />
eccessive, panini inclusi: avete mai notato che<br />
quando sono schiacciati sembrano meno buoni?<br />
Evitate perciò di infilare a forza il pranzo nelle<br />
fessure fra giacca a vento e borraccia dentro una<br />
busta di plastica, a meno che non sia per poche<br />
ore. Trovate invece un vecchio contenitore di plastica<br />
da cucina compatibile con il vostro zaino e<br />
fate di quello la vostra dispensa. Risparmierete e<br />
ci guadagnerete in salute e sicurezza: se non c’è<br />
da preoccuparsi di rotture, la scelta degli alimenti<br />
sarà molto più vasta e lo zaino si potrà comprimere<br />
meglio, sbilanciandovi meno. Basta che il contenitore<br />
sia robusto, largo e basso per accedere<br />
senza problemi a tutto il cibo, con un coperchio<br />
che chiuda bene. Esistono portavivande in alluminio<br />
fatti proprio così, ma non mi piacciono molto<br />
perchè non sono impermeabili (almeno alcuni) e<br />
non hanno un sistema di chiusura che mi convinca,<br />
pur essendo molto costosi. Per rendere il<br />
portavivande impermeabile, chiudetelo pure in<br />
una o due buste del supermercato. Un discorso<br />
a parte lo meritano olio, zucchero, sale e (temperature<br />
permettendo) formaggio grattugiato: per<br />
risparmiare in peso pur evitando perdite nello zaino,<br />
io li tengo in quelle bottigliette di plastica per<br />
yoghurt da 100 o 200 Cl con il tappo avvitabile,<br />
chiuse in un sacchettino di nylon per buona misura,<br />
ovviamente dentro al contenitore principale<br />
per proteggerle dallo schiacciamento.<br />
Buona Strada<br />
Marco, marco@storiafse.net<br />
C - 2010<br />
29
30<br />
Michela Bertoni ............................................................................................<br />
CENTENARIO DEL GUIDISMO:<br />
OCCASIONE O<br />
CELEBR AZIONE?<br />
Il 10 aprile la WAGGS ha ufficialmente dato il<br />
via ad un’iniziativa di carattere triennale dedicata<br />
alle Guide del mondo. La nostra Associazione<br />
già da qualche mese sta lavorando ad alcuni<br />
progetti che vi vedranno (e qualcuna già lo<br />
è stata) coinvolte e che vi saranno proposti man<br />
mano. Credo che un anniversario così non debba<br />
passare in secondo piano: è un bel traguardo<br />
che fa intravedere lontani orizzonti. Quando tu<br />
appartieni ad un gruppo, e vi appartieni con fierezza,<br />
ti incuriosisce sapere qualcosa di più della<br />
sua storia: non solo chi l’ha fondato, ma quando<br />
e perché, se gli obiettivi di un tempo sono<br />
sempre attuali o meno.<br />
E dopo cento anni, chissà quante storie<br />
ha da raccontarci questo Guidismo!<br />
Roma, 28 dicembre 1943… ci dice<br />
qualcosa? Ci dice di una sfida grande,<br />
quella di un grappolo di giovani donne<br />
che nel periodo più pericoloso per<br />
ogni organizzazione educativa si<br />
mettono in gioco per vivere il Guidismo.<br />
Settimana Santa, 1947,<br />
Assisi. La prima Route nazionale<br />
italiana di Scolte, l’adozione di<br />
Squilla come canto ufficiale della<br />
branca. Tanto per dare due<br />
date che una scolta non può<br />
non conoscere. Ci sono diversi<br />
libri usciti anche recentemente,<br />
raccolte di interviste a donne<br />
che hanno contribuito in maniera<br />
esemplare a trasmettere lo<br />
spirito del guidismo, attraverso<br />
<strong>CarnetdiMarcia</strong><br />
Vita associativa<br />
1910-2010 · Centenario del Guidismo<br />
Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici<br />
scelte e passi concreti e visibili, cioè testimoniando<br />
nella vita di tutti i giorni. Quello che credo<br />
però che possa sorprendervi è la ricchezza<br />
di donne che vivono molto più vicino a voi,<br />
e che hanno con la loro passione fatto sì<br />
che voi stiate oggi vivendo questo tratto<br />
di Strada. Di loro vorremmo che sapeste<br />
qualcosa di più, i libri sono affascinanti ma i<br />
testimoni lo sono ancora di più, e credo<br />
che non si tirerebbero indietro se<br />
le invitaste ad una vostra riunione,<br />
od organizzaste un’attività insieme<br />
a loro. Ecco, credo che se vissuto<br />
in questo modo, questo centenario<br />
possa essere davvero diverso,<br />
e la proposta di un’inchiesta sulle<br />
origini del guidismo nel vostro<br />
territorio (Iniziativa che sarà<br />
proposta a breve, a tutti i Fuochi<br />
d’Italia) sia tutt’altro che una celebrazione<br />
sterile del passato, ma<br />
un’occasione di verifica sui valori<br />
che hanno e continuano a contraddistinguere<br />
il nostro movimento.
Piano redazionale<br />
2009<br />
√ C - IO<br />
√ D - Sogni<br />
2010<br />
√ A - Dolore<br />
√ B - Coraggio<br />
√ C - Sfide<br />
D - IO E L'ALTRO<br />
E - Confronto<br />
2011<br />
A - Perdono<br />
B - Tempo<br />
C - Fatica<br />
D - IO PER L'ALTRO<br />
E - Vocazione<br />
2012<br />
A - Paura<br />
B - Libertà<br />
C - Strada<br />
C - 2010<br />
31
L'altracopertina... di Giorgio Sclip<br />
“Tu, chi dici che<br />
io sia?”<br />
(Mt 16, 13-20)<br />
Rallegratevi voi che, in un mondo<br />
sporco di doppi sensi e sovraccarico<br />
di ambiguità camminate con cuore<br />
incontaminato, seguendo una logica che<br />
appare spesso in ribasso nella borsa valori<br />
della vita terrena ma che sarà un giorno<br />
la logica vincente. Su con la vita voi che,<br />
sfidando le logiche della prudenza carnale,<br />
vi battete con vigore per dare alla pace<br />
un domicilio stabile anche sulla terra: non<br />
lasciatevi scoraggiare dal sorriso dei benpensanti,<br />
perché Dio stesso avalla la vostra<br />
testardaggine.<br />
Riflettendo sulle... sfide.<br />
(Tonino Bello, Alle porte del regno)<br />
La regola secondo me è: quando sei a un<br />
bivio e trovi una strada che va in su e una<br />
che va in giù, piglia quella che va in su. È<br />
più facile andare in discesa, ma alla fine ti<br />
trovi in un buco. A salire c’è più speranza.<br />
È difficile, è un altro modo di vedere le<br />
cose, è una sfida, ti tiene all’erta.<br />
(Tiziano Terzani)<br />
La vita è una sfida,<br />
affrontala.<br />
(Madre Teresa)<br />
Guardate lontano,<br />
oltre le prime pietre sul vostro<br />
cammino; guardate a cosa conduce<br />
quella pista, e andate avanti sereni.<br />
(B.-P.)<br />
Le nostre azioni<br />
non sono state ancora all’altezza<br />
della vastità delle sfide esistenti..<br />
(Barack Obama)