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Rivista mensile, maggio <strong>2007</strong> n. 2 anno XXXI Sped. in abb. post. Art. 2, Comma 20/c, Legge 662/96 Filiale di Padova ISSN 1127-0667<br />
Carnet Marcia<br />
B <strong>2007</strong><br />
Carnet Marcia<br />
di<br />
SCOUT D’EUROPA
Con uno scatto...<br />
a risposta dalla Pattuglia Foto 3<br />
By Luigi e Tullia<br />
Vivere alla grande, grazie alle piccole cose 4<br />
Treppiedi, una proposta<br />
Concorso canoro 6<br />
Speciale incontro redazione<br />
Istruzioni per aspiranti giornalisti... 8<br />
Tips and Tricks & Ricordando...<br />
Come e perché riscoprire<br />
e salvare la storia dell’Associazione 9<br />
Vita da Rover, vita da Scolta<br />
Uscita di Fuoco 4-5/11/2006 10<br />
Un’esperienza indimenticabile 12<br />
Anch’io Scolta d’Europa 14<br />
A spasso nel tempo 15<br />
Cadendo da cavallo... infuocando il mondo<br />
Pronti a partire? 16<br />
Corner... l’angolo dello sport<br />
Il calcio è un gran gioco ma... 18<br />
Sentieri d’Europa<br />
Il rito e la fede della Chiesa 20<br />
Sms... Ke passione! 22<br />
Inviati in Cile<br />
Talca, 9 febbraio <strong>2007</strong> 24<br />
Sale in zucca<br />
Cucù e Ciarlatani 25<br />
De Libertate disputandum est 26<br />
Finti ribelli 28<br />
ApertaMente<br />
La strada del Signore degli Anelli 30<br />
L’altracopertina<br />
Riflettendo sulle piccole cose... 32<br />
2 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
SOMMARIO<br />
SCOUT D’EUROPA<br />
Rivista mensile Associazione Italiana<br />
Guide e Scouts d’Europa Cattolici<br />
della Federazione dello Scautismo Europeo<br />
Anno XXXI • n. 2, maggio <strong>2007</strong><br />
Carnet di Marcia per Scolte e Rovers<br />
Direttore Responsabile<br />
Solideo Saracco<br />
Direttori<br />
Michela Bertoni, Pietro Antonucci<br />
REDAZIONE DI CDM<br />
Coordinamento redazionale<br />
Tullia Di Addario, Luigi Ingrassia<br />
Responsabili rubriche<br />
L’ALTRACOPERTINA: Giorgio Sclip<br />
APERTAMENTE: Francesco e Laura Licenziato,<br />
Martino Piovesan ed Elena Pillepich<br />
CADENDO DA CAVALLO...<br />
INFUOCANDO IL MONDO: Don Fabio Gollinucci e<br />
Fra’ Basito<br />
CORNER... L’ANGOLO DELLO SPORT: Carla Palermo,<br />
Tina Di Bari e Demetrio Gajo<br />
SALE IN ZUCCA: Monica D’Atti e Aldo De Menech<br />
SENTIERI D’EUROPA: Massimiliano Pastore e<br />
Massimiliano Pietrantoni<br />
TIPS & TRICKS: Marco Lucidi<br />
TREPPIEDI, UNA PROPOSTA: Commissari di Branca<br />
In redazione anche<br />
Enrico De Micheli, Elena Bratti,<br />
Micaela Moro, Gipo Montesanto,<br />
Serena Adinolfi, Don Paolo La Terra<br />
Hanno collaborato in questo numero: Tullia di<br />
Addario, Luigi Ingrassia, Marco Fioretti, Riccio<br />
Misterioso, Denisa Collaril, Mariantonietta,<br />
Clan Emmaus, Carla Palermo, Don Stefano<br />
Caprio, Andrea Padoin, Lorenzo Cacciani,<br />
Monica D’Atti, Giorgio Sclip, Elena Pillepich<br />
Progetto grafico<br />
Ellerregrafica<br />
Direzione, Redazione e Amministrazione<br />
Via Anicia 10 • 00153 Roma<br />
Aut. del Tribunale di Roma n. 17404<br />
del 29/09/1978 • Sped. in abb. post. Art. 2<br />
Comma 20/c, Legge 662/96 • Fil. di Padova<br />
ISSN 1127-0667<br />
Stampa<br />
ADLE Edizioni • Padova<br />
Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non si<br />
restituiscono, salvo diverso accordo precedente con la<br />
Direzione.Tutti i collaboratori hanno la responsabilità<br />
e conservano la proprietà delle loro opere. La<br />
riproduzione di scritti comparsi in questa rivista è<br />
concessa a condizione che ne venga citata la fonte.<br />
Chiuso in Redazione il 27 aprile 2006
Con uno scatto... a risposta<br />
dalla Pattuglia Foto<br />
nodo che cos’è se non una semplice corda che<br />
“...Un si piega, si stringe, si accorcia per essere utile?!?<br />
E noi che cosa siamo se non semplici strumenti della volontà di<br />
Dio?!? Forse potrà sembrare che foto e testo di questo numero<br />
siano dissonanti... ma se li leggiamo con il cuore e se lasciamo<br />
risuonare dentro di noi le parole di Averardo Dini, tutto<br />
sembrerà suonare meravigliosamente all’unisono...”<br />
(Foto e testo di Micaela Moro)<br />
BASTA (Averardo Dini)<br />
Basta un fiocco di neve per far nascere un fiume.<br />
Basta una goccia d’acqua per forare una pietra.<br />
Basta una stella per illuminare il cielo.<br />
Basta un fiore per rallegrare il deserto.<br />
Basta un sorriso per dar vita all’amicizia.<br />
Basta un “sì” per consegnarsi alla persona amata.<br />
Basta una lacrima per cancellare una montagna di peccati.<br />
Basta uno spicciolo per far grande il tesoro.<br />
Tu sei un Dio straordinario, Signore,<br />
perché giudichi grande e meraviglioso<br />
ciò che è piccolo e ordinario;<br />
perché niente misuri con il metro e con la stadèra,<br />
ma solo e sempre<br />
in base al silenzioso e nascosto battito del cuore.<br />
Aiutami, Signore, ogni giorno<br />
a donarti sempre il meglio di me,<br />
anche se è poco,<br />
dal momento che non mi chiedi<br />
di fare cose straordinarie,<br />
ma soltanto che faccia le cose ordinarie<br />
con un cuore straordinario.<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
3
y Luigi e Tullia<br />
Vivere alla grande,<br />
grazie alle piccole cose<br />
TULLIA DI ADDARIO<br />
Stiamo vivendo proprio alla grande in<br />
questi anni. Chi non vive alla grande,<br />
è come se non vivesse davvero. Forse<br />
è un po’ difficile stare al passo con i tempi,<br />
assicurarsi che gli investimenti che<br />
facciamo rientrino davvero nelle nostre<br />
possibilità, ma che vuoi: certi vantaggi<br />
richiedono pur dei piccoli sacrifici. Vuoi<br />
mettere vivere in una casa super<br />
accessoriata, trascorrere le vacanze di<br />
Natale a New York (solo nella Grande Mela<br />
sanno davvero dare colore a questa festa) o<br />
indossare vestiario molto “fashion”? Sì, va<br />
bene, costa qualcosa in più, ma non c’è<br />
storia… e poi c’è la possibilità che la nuova<br />
moda duri fino al termine della stagione! E<br />
l’amore? Ah l’amore deve essere solo quello<br />
con la A maiuscola, un amore che fa girare<br />
la testa ogni giorno, che stravolge e può<br />
anche far soffrire, ma almeno fa sentire<br />
vivi. Potrebbe anche essere un amore non<br />
eterno, l’importante è viverlo appieno,<br />
4 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
totalmente, perdendo la ragione<br />
ed il senso delle cose. Questo è il vero<br />
amore, magari breve, ma intenso.<br />
Si potrebbe continuare all’infinito. A tutti<br />
noi può capitare di ascoltare e di fare<br />
discorsi di questo tenore. Certamente ci<br />
arricchisce e ci fa star bene fare un bel<br />
viaggio, comprare un abito “speciale”,<br />
acquistare l’ultimo ritrovato tecnologico<br />
per rendere più moderna la nostra vita,<br />
vivere un’intensa storia d’amore. Ma è il<br />
tipo di aspettativa che può darci la<br />
cosiddetta “fregatura”; la delusione è<br />
sempre dietro l’angolo, la frustrazione è in<br />
agguato, la sconfitta è implacabilmente<br />
amara. Ambire a cose grandi è un ottimo<br />
atteggiamento di vita (non puntiamo a<br />
diventare santi?), ma è una gran bella<br />
risorsa anche saper apprezzare e<br />
valorizzare le piccole cose. Saper gioire<br />
delle piccole cose dà più sapore alla vita<br />
di ogni giorno, ci consente di vivere<br />
Il sorriso delle persone che incontriamo ci fa sentire accettabili<br />
e in un mondo in cui si è ancora capaci di sorridere, un mondo<br />
in cui ci si diverte e si è sereni. L’abbraccio di chi ci vuol bene e<br />
quello di una persona a noi cara ci fa comprendere quanto sia<br />
sempre vivo e grande il nostro bisogno di sentirsi amati. Però…<br />
mi vien da pensare. Eppure S. Francesco nella sua preghiera<br />
semplice chiede a Dio: “Fa o Signore che io cerchi di amare più<br />
che di essere amato”. E dal canto “S. Damiano” mi ripercorrono<br />
lungo la schiena come un brivido le note e le parole: “nella vita<br />
semplice… troverai la Strada e le cose semplici sono quelle che<br />
alla fine sono le più grandi!”<br />
Forse non troverete “grossi cambiamenti” su questo numero di<br />
CdM: i contenuti sono pressappoco sempre quelli che ci accompagnano lungo il nostro<br />
cammino di Rover/Scolta. Ma qualche piccolo cambiamento siamo riusciti nel nostro piccolo<br />
a farlo anche noi! Buona Strada! Luigi.
serenamente, anche quando siamo in<br />
attesa di realizzare il grande evento che,<br />
per ovvie ragioni, non può capitare proprio<br />
tutti i giorni. Si tratta di un semplicissimo<br />
calcolo pratico e matematico: sono<br />
infinitamente maggiori le possibilità di<br />
lasciarsi sorprendere da un cielo azzurro,<br />
un albero in fiore, un sorriso di uno<br />
sconosciuto, un cornetto alla crema!<br />
Questo numero è dedicato alla riscoperta<br />
delle piccole cose che possono migliorare<br />
la nostra giornata, la nostra vita. Non<br />
perdiamo l’occasione di riflettere su<br />
questo tema; noi ci abbiamo provato<br />
con i nostri ed i vostri contributi.<br />
Buona lettura. E l’amore? In realtà<br />
è un altro discorso (ne parleremo<br />
tra qualche numero), ma credo<br />
che anche un amore<br />
quotidiano, sereno, fondato<br />
sul rispetto e la costanza<br />
possa far battere il cuore,<br />
magari non ogni giorno,<br />
ma certamente molto,<br />
molto, ma molto spesso.<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
by Luigi e Tullia<br />
5
Concorso canoro<br />
Si riparte anche quest’anno con il concorso Canta che ti passa; siamo oramai<br />
pronti alla pubblicazione del nuovo canzoniere di Branca Rover e, visto il successo del<br />
concorso e la qualità delle incisioni che abbiamo ottenuto, rilanciamo ancora<br />
l’iniziativa cosicché potremo avere sempre più canti incisi e utili al trapasso della tradizione<br />
ed all’apprendimento di nuovi canti. Contemporaneamente alla grande impresa<br />
dell’Euromoot <strong>2007</strong>, contestualmente al centenario della nascita dello Scoutismo, rilanciamo<br />
quindi il Concorso Canoro a livello nazionale per 9 validissimi motivi: 1) Si crea e consolida<br />
una tradizione canora in Clan; 2) Si consolida e non si disperde il vasto repertorio della<br />
canzone popolare e tipica del Rover ovvero l’uomo della Strada (ricordate gli hobos<br />
d’America che durante il periodo della grande depressione giravano in modo avventuroso<br />
lungo le strade degli “iu es ei” ed hanno contribuito a divulgare i canti della povera gente<br />
dando speranza a chi viveva una vita di stenti?); 3) Cantare crea Comunità, crea Strada,<br />
crea Servizio; 4) Si può uniformare un certo repertorio di canti Rover evitando mille<br />
interpretazioni; 5) All’Euromoot i nostri Clan possono divulgare anche la nostra tradizione<br />
canora; 6) Si conosce e si apprezza la tipologia del canto Rover in Clan; 7) Si amplia con<br />
altri canti il bagaglio attuale ricercandolo… per la Strada; 8) Dimmi come canti e ti dirò che<br />
Rover sei; 9) ULTIMO MA NON ULTIMO... il Rover sorride e canta anche nelle difficoltà. Vi<br />
ricordiamo di riporre cura nelle incisioni in quanto tra i tanti canti arrivati<br />
abbiamo dovuto selezionare solo quelli con una resa audio buona altrimenti<br />
la realizzazione di un CD Canti risulta opera assai difficile.<br />
Vi ricordo le regole: • Possono partecipare tutti i Clan sia in forma<br />
singola che aggregati per interclan distretto o anche in sinergia<br />
con Fuochi. • I canti non devono essere quelli già inseriti in<br />
compilation (che potete leggere sotto). • Entrano in<br />
graduatoria le unità o gruppi con almeno 5 canti incisi. • I<br />
parametri di giudizio sono gli stessi che<br />
potrete verificare sotto utilizzati nel<br />
precedente concorso. • In palio al<br />
vincitore c’è sempre una tenda Igloo<br />
tre posti da Alpinismo. • In palio ai<br />
secondi e terzi classificati una<br />
copia del nuovo canzoniere di<br />
Branca e di tutti i sussidi<br />
pubblicati. • I CD o File vanno<br />
consegnati all’incaricato di<br />
Distretto e fatti pervenire tramite<br />
gli Incaricati regionali alla PN di<br />
Branca. • La scadenza ultima del<br />
concorso è il 30 marzo 2008.<br />
Animo ragazzi e davvero un<br />
caloroso Buona Strada Cantando...<br />
PN Branca Rover<br />
6 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
treppiedi una proposta<br />
Strada<br />
Comunità<br />
Servizio
Relazione sul Concorso<br />
Canta che ti passa 2006-<strong>2007</strong><br />
Ebbene si è concluso il primo step di una<br />
grande impresa canora di espressione di<br />
branca che comunque continuerà anche per<br />
altri due anni, con tematiche e modalità<br />
diverse, ma con le medesime finalità e con<br />
l’impresa ardita di costituire, chi lo sa, una<br />
grande corale nazionale di branca e,<br />
soprattutto, realizzare una compilation che<br />
ci permetta di cristallizzare registrazioni utili<br />
a tutta la branca per non disperdere<br />
tradizione e per fornire insieme al nuovo<br />
canzoniere uno strumento utile alla tecnica<br />
del canto in terza Branca. Bravi, Bravissimi a<br />
tutti i Clan che hanno aderito a questa<br />
prima parte del concorso. Su incarico di<br />
Pietro Antonucci si è costituita la favolosa<br />
Commissione di Espressione per ascoltare i<br />
canti inviati dai Clan, indicare un vincitore e<br />
selezionare una serie di Canti per creare<br />
una prima compilations. Ecco i risultati di<br />
questo primo concorso:<br />
1. Partecipanti a canti Hanno partecipato<br />
a questo primo concorso, inviando tramite cd<br />
o via e-mail una serie di registrazioni di<br />
canzoni facenti parte della tradizione Rover,<br />
Scout e popolare, 15 Clan e un Fuoco (in<br />
sinergia con un Clan) per un totale di circa<br />
45 canti registrati.<br />
2. Criteri di giudizio Nel valutare i canti si è<br />
tenuto presente: Esecuzione: tecnica vocale,<br />
intonazione, tempo. Interpretazione: spirito<br />
adeguato per il canto realizzato.<br />
Attinenza alle fonti (testo) e qualità<br />
audio della registrazione. Il numero<br />
di canti (organicità della raccolta). Il numero<br />
di canti selezionati per la compilation.<br />
3. Risultati VINCITORE: Interclan Longarone<br />
Polpet. 2° e 3° CLASSIFICATI PARIMERITO:<br />
Interclan Friuli e Clan di Trieste. Meritano<br />
una menzione di onore anche: Clan di<br />
Pescara , Clan “La Nuova Strada”, Clan<br />
Campania, Clan “Le Nuove Dimensioni”.<br />
I PREMI: Al Clan Vincitore andrà come<br />
previsto una tenda igloo 3 posti .<br />
Ai Clan secondi classificati parimerito<br />
andranno una copia (per Clan) del nuovo<br />
canzoniere di Branca Rover. La premiazione<br />
avverrà all’Euromoot.<br />
4. Compilations Sono stati individuati i<br />
seguenti 10 canti meritevoli di essere inseriti<br />
su un CD:<br />
CANTO UNITÀ<br />
1 Madonna degli scouts Interclan Longarone Polpet<br />
2 Signore delle cime Interclan Longarone Polpet<br />
3 Canto Clan Kumbaja Clan Trieste<br />
4 La Mula di Parendo Clan Trieste<br />
5 È l’ora dell’addio Clan Pescara<br />
6 Il richiamo della Strada Clan Pescara<br />
7 Si va Interclan Friul<br />
8 Il battaglion d’Aosta Interclan Friul<br />
9 Stelutis Alpinis Interclan Friul<br />
10 Scende la Notte Interclan Friul<br />
Ci sarebbero altri 10 canti che meriterebbero<br />
una migliore incisione audio e chiederemo ai<br />
Clan di Pescara, TV2 ,della Campania e<br />
Meolo di reincidere detti brani utilizzando<br />
una migliore struttura di registrazione<br />
…COMUNQUE TUTTI BRAVI.<br />
Un forte Tralalla ai vincitori e un grosso<br />
Buona Strada a tutti!!!<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
treppiedi una proposta<br />
7
Speciale Incontro Redazione<br />
Istruzioni per<br />
aspiranti giornalisti...<br />
ELENA PILLEPICH<br />
Care Scolte e Rover aspiranti<br />
giornalisti, sono stata incaricata dalla<br />
redazione di questa rivista di istruirvi<br />
per i vostri numerosissimi futuri articoli nella<br />
rubrica a voi e per voi dedicata:<br />
Vita da Rover, vita da Scolta!<br />
Per aiutarvi a scrivere i vostri articoli pensate<br />
sempre che non state scrivendo un diario<br />
personale, ma che qualcuno, che quasi<br />
sicuramente non vi conosce e molto<br />
probabilmente non conosce neanche il luogo<br />
dove si svolge la vostra splendida avventura,<br />
lo leggerà. A chi legge non interessa il<br />
resoconto dettagliato della vostra uscita,<br />
particolareggiato da orari di treni, dal menù<br />
dei pasti o dai titoli delle canzoni cantate; al<br />
lettore interessano i vostri sentimenti, le<br />
vostre emozioni, il perché di determinate<br />
scelte, il cammino comunitario e personale<br />
8 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
intrapreso per giungere a quella meta.<br />
Pensate che dovete far venire la voglia di fare<br />
anche ad altri la vostra stessa esperienza!<br />
Per aiutarvi in questo certamente non facile<br />
compito, usate qualche stratagemma:<br />
inserite nel vostro articolo foto, disegni,<br />
fumetti, date libero spazio alla vostra<br />
fantasia! Insomma scrivete poco, ma di<br />
effetto! Se usate il computer potete creare<br />
delle didascalie da allegare alle vostre foto!<br />
Se non siete bravi in questo, non<br />
preoccupatevi: vi verremo incontro noi e il<br />
nostro abile grafico. Voi mandate le vostre<br />
foto o i vostri disegni numerati, e con lo<br />
stesso numero numerate la frase o parte del<br />
racconto che volete sia inserita all’interno<br />
della didascalia. Noi di Carnet di Marcia<br />
abbiamo pensato di proporvi come esempio<br />
la nostra ultima riunione di redazione.<br />
Diamo inizio ai lavori, ci siamo tutti? Cosa abbiamo per primo nel programma di questo incontro?<br />
…le ore passano ma l’entusiasmo<br />
per questo tipo di servizio non<br />
passa: “Ehi, interessante questo<br />
articolo, me lo fai vedere bene? È<br />
una bella idea da proporre in unità<br />
per una discussione<br />
appassionante!”<br />
Certo che dopo cena chi prende la<br />
chitarra per riposare un po’ dopo<br />
tutto questo lavoro a tavolino trova<br />
sempre degli adepti!<br />
Tutti insieme, perché è sempre più<br />
bello dividere le gioie con chi ci sta<br />
accanto! E cosa c’è di meglio di una<br />
bella cantata? Vogliamo che il<br />
nostro lavoro sia come un canto<br />
all’unisono e quindi essere un filo<br />
di collegamento fra tutti.<br />
Aspettiamo anche il tuo contributo!<br />
Forza allora, perché questa nostra<br />
rivista porti armonia e gioia in tutti<br />
i Fuochi e Clan d’Italia! E non<br />
dimentichiamoci di chi ci guida da<br />
lassù! Il nostro servizio sia sempre<br />
messo nelle mani di nostro Signore<br />
affinché ci guidi lungo i sentieri<br />
della vita! Buona Strada a tutti!<br />
La redazione di Carnet di Marcia
&<br />
Tips and Tricks Ricordando...<br />
Come e perché riscoprire e<br />
salvare la storia dell’Associazione<br />
MARCO FIORETTI<br />
La nostra Associazione ha appena<br />
compiuto trent’anni. In tutto questo<br />
periodo ogni Gruppo, inclusi quelli più<br />
giovani, ha vissuto tantissime esperienze e<br />
avventure che sarebbe meraviglioso<br />
conoscere, condividere e conservare prima<br />
che sia troppo tardi. Sì, è vero, qualche<br />
gruppo ha già pubblicato riassunti di alcuni<br />
punti importanti della sua storia su<br />
Internet, ma quasi tutto è ancora<br />
sparpagliato nella memoria di qualcuno,<br />
negli annuari delle Unità o in qualche<br />
soffitta. Cioè sconosciuto. Sarebbe un vero<br />
peccato perdere memoria della nostra<br />
storia, soprattutto oggi che con Internet è<br />
facilissimo lavorare insieme anche senza<br />
incontrarsi mai. È per questo motivo che<br />
alcuni mesi fa ho creato, in spirito di<br />
servizio verso la nostra Associazione,<br />
StoriaFse.net, un portale Web dedicato<br />
esclusivamente a ricostruire la storia<br />
completa di ogni singolo Gruppo o Unità<br />
degli Scout d’Europa Italiani, dalla nascita<br />
a oggi. Tutti i soci presenti e passati<br />
dell’Associazione, senza limiti<br />
d’età, sono invitati a<br />
partecipare:<br />
nessuna<br />
storia è irrilevante. Su StoriaFse.net potete<br />
già trovare Lupetti che raccontano le loro<br />
prime Vacanze di Branco fianco a fianco<br />
con Capi che spiegano come sono nate<br />
alcune attività di Formazione Capi. Che<br />
aspettate a imitarli? Non abbiate paura,<br />
non occorre quasi nessuna conoscenza<br />
informatica: bastano l’accesso a Internet,<br />
un indirizzo email valido e qualcosa da<br />
raccontare (importante: per aggiungere le<br />
proprie storie o commentare quelle già<br />
inserite occorre registrarsi sul sito).<br />
Ecco alcuni suggerimenti se credete di non<br />
avere nulla di interessante da raccontare:<br />
alcuni argomenti ottimi sono la vostra<br />
prima Route, Uscita o raduno Scout,<br />
oppure i momenti più belli o difficili del<br />
Servizio o della vostra “carriera” come Capi<br />
di Sestiglia, Sq. o Unità. Anche il semplice<br />
ricopiare da vecchi Quaderni di Caccia le<br />
relazioni già esistenti sarebbe un’ottima (e<br />
utilissima) idea! Pubblicare un pezzo, anche<br />
piccolo, di storia di un Gruppo potrebbe<br />
essere un’attività o impresa Scout vera e<br />
propria in qualunque Branca. Tutti<br />
questi comunque sono soltanto<br />
suggerimenti. Per saperne di più o<br />
chiedere ulteriori spiegazioni<br />
basta seguire dalla home page i<br />
link alle Domande Più Frequenti<br />
o a come aggiungere articoli,<br />
oppure scrivere a<br />
marco@storiafse.net.<br />
Buona Strada<br />
e arrivederci su StoriaFse.net!<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
9
Vita da Rover, Vita da Scolta<br />
Uscita di Fuoco<br />
4-5/11/2006<br />
Prima uscita dopo la mia salita al Fuoco<br />
“Aurora”, ed eravamo in otto: Rosanna,<br />
Linda, Irene, Silvia, Sibilla, Lorena, Gisella e<br />
Annandrea. Tanti autobus, poca la strada a<br />
piedi in questa uscita che aveva come meta<br />
l’Abbazia benedettina di San Martino delle<br />
Scale, fondata dal Papa San Gregorio<br />
Magno nel VI sec. Tanto il freddo, anche se<br />
eravamo in accantonamento, ed un po’ di<br />
“paura” all’idea di dormire vicino ad un<br />
cimitero. C’era buio al nostro arrivo e la<br />
strada era deserta. Dal momento in cui si<br />
aprì il cancello ci vollero non più di cinque<br />
minuti per arrivare al centro che ci<br />
accoglieva, in una stanzona che somigliava<br />
tanto a un’aula universitaria con accanto<br />
una stanzetta meno fredda dove sistemarci<br />
per la notte. La sera abbiamo preso parte<br />
ad una veglia durante la quale ciascuna di<br />
noi doveva identificarsi in alcuni oggetti che<br />
rappresentavano i nostri difetti:<br />
• Una biglia per chi pensa di non aver<br />
bisogno di niente e nessuno;<br />
• Una foglia secca per chi pensa<br />
di essere stato abbandonato;<br />
• La sabbia per chi ha una fede<br />
poco stabile;<br />
• Una pietra per chi rende difficile<br />
il cammino degli altri;<br />
• Degli aghi di pino per chi ha paura<br />
di amare e di lasciarsi amare.<br />
Ognuna di noi prese uno degli oggetti dal<br />
tavolo – quello in cui si raffigurava – e lo<br />
pose al centro di un cuore fatto di<br />
cartoncino. Durante quella veglia<br />
ascoltammo anche una canzone, E ti vengo<br />
a cercare di Franco Battiato, che ci<br />
10 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong>
accompagnò per tutta la durata della<br />
veglia. Una semplice cena francescana e<br />
poi in Chiesa, dove ci confessammo a<br />
turno, mentre le altre cantavano per<br />
colmare il profondo silenzio che c’era lì<br />
dentro e accompagnarci nella<br />
preparazione alla confessione.<br />
Prima di dormire, una serie di foto e filmini<br />
fatti da Silvia, fotografa ufficiale del nostro<br />
Fuoco, e le nostre prime riflessioni sulla<br />
giornata. La mattina seguente il risveglio fu<br />
“pesante”… non c’era molta voglia di<br />
alzarsi. Rosanna era già pronta e il tempo<br />
scarseggiava, così, dopo esserci preparate<br />
e aver fatto colazione, uscimmo fuori. C’era<br />
molto freddo, anche se non come la sera<br />
precedente. Dopo la preghiera delle Lodi, ci<br />
dedicammo a un’attività tanto particolare<br />
quanto significativa chiamata Lectio<br />
Divina. In poche parole dovevamo leggere,<br />
capire e riflettere su una parabola del<br />
vangelo, in quel caso su la parabola del<br />
figlio prodigo (Lc 15, 11-32), e devo dire che<br />
ci dette da pensare più di quanto mi<br />
aspettassi e che, inoltre, le conclusioni cui<br />
ognuna di noi arrivò erano molto simili.<br />
Dopo quest’ interessante attività ci<br />
recammo in Chiesa per la S. Messa, ma<br />
prima un giovane monaco ci parlò di San<br />
Benedetto da Norcia e della vita dei<br />
monaci. I canti in gregoriano e il suono<br />
dell’organo, uno dei più armonici e<br />
maestosi della Sicilia, erano per me nuovi,<br />
ma io non vi feci quasi caso, mi parve una<br />
Messa perfettamente normale e molto<br />
sentita. Il momento più divertente<br />
dell’uscita fu il pranzo. Non solo fu la<br />
prima volta per me che cucinavo con la<br />
trangia, ma durante la preparazione della<br />
pasta arrivò per sbaglio una pallonata che<br />
colpendo il pentolino fece schizzare<br />
dell’acqua bollente addosso alla povera<br />
Annandrea; per farsi perdonare, i colpevoli,<br />
dei Rover di Palermo anche loro in uscita, ci<br />
portarono dei dolci. Dopo il pranzo,<br />
fortunatamente concluso senza altri<br />
problemi, Linda ci insegnò a fare dei<br />
fermafazzolettoni, attività pratica, utile e<br />
piacevole. In generale fu una bella uscita,<br />
completa e interessante.<br />
Riccio Misterioso • Misilmeri 1<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Vita da Rover, Vita da Scolta<br />
11
Un’esperienza<br />
indimenticabile<br />
12 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Vita da Rover, Vita da Scolta<br />
Quest’anno ho partecipato al C.O.S.<br />
della Regione Campania tenutosi a<br />
Eboli il 18 ed il 19 novembre del 2006: è<br />
stata un’esperienza indimenticabile.<br />
Quando la mia Capo Fuoco mi ha<br />
comunicato che dovevo partecipare, non<br />
ci volevo andare perché avevo paura di<br />
non trovarmi bene. Ma, una volta arrivata<br />
al punto d’incontro, (la Capo mi ha<br />
accompagnato di persona per evitare che<br />
fuggissi!) mi sono detta tra me e me<br />
:”forza e coraggio”. Dopo averci fatto<br />
conoscere, i Capi campo, per farci<br />
diventare un gruppo solo, ci hanno<br />
consegnato un foulard blu uguale per<br />
tutti: eravamo tanti e, devo dire la verità,<br />
e stata una cosa inaspettata e anche un<br />
po’ strana in quanto, essendo da sola nel<br />
mio “Fuocherello”, non ho mai fatto un<br />
campo con cosi tanta gente.<br />
Come prima tappa ci siamo fermati in un<br />
convento di clausura e la prima persona<br />
che ha testimoniato cosa significhi servire<br />
è stata una suora. Dopo il colloquio, e<br />
dopo esserci rifocillati, ci siamo<br />
incamminati verso il campo base. La<br />
strada è stata faticosa e difficile, piene di<br />
salite (solo salite!!), ma alla fine siamo<br />
arrivati: l’importante è non mollare!<br />
I Capi ci hanno divisi in tre gruppi e,<br />
mentre abbiamo cenato, abbiamo<br />
preparato il fuoco di bivacco. La serata è<br />
trascorsa velocemente; c’è stata anche<br />
un’altra testimonianza di Servizio: un
agazzo che è andato in Africa e si è<br />
messo a disposizione delle persone più<br />
deboli: anche questo è Servizio perché<br />
servire non significa soltanto aiutare, ma<br />
anche, se c’è ne bisogno, portare un<br />
sorriso sulla bocca di chi soffre, magari,<br />
un po’ di serenità nel cuore di un<br />
bambino. La Domenica è passata ancora<br />
più velocemente della notte precedente:<br />
nella mattinata abbiamo ricevuto altre<br />
due testimonianze, una di Servizio<br />
extrassociativo prestato alla “mensa dei<br />
poveri”, l’altra fatta da un ex scout, che,<br />
pur non appartenendo più<br />
all’Associazione, continua nella sua vita a<br />
prestare Servizio. Questo campo mi ha<br />
fatto crescere di più rispetto agli altri<br />
campi sia come persona sia come Scolta.<br />
Ho conosciuto altri ragazzi come me, con<br />
alcuni di loro sono rimasta in contatto,<br />
ma soprattutto ho colto il vero significato<br />
della parola SERVIRE. Questa parola si<br />
può interpretare in tanti modi e può avere<br />
tanti significati, ma solo uno è quello<br />
giusto: aiutare, mettersi a Servizio, a<br />
disposizione dell’altro, di chiunque altro<br />
perché questi è, per noi, la<br />
personificazione di Cristo.<br />
Questa esperienza mi ha fatto, così,<br />
capire l’importanza della gratuità del<br />
Servizio la cui la vera ricompensa è quel<br />
sorriso che l’altro ti dona perché ti<br />
riempie veramente il cuore di gioia.<br />
Grazie!<br />
Denisa Collarile • Gruppo <strong>FSE</strong><br />
Santa Maria C. V. III S. Simmaco<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Vita da Rover, Vita da Scolta<br />
13
14 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Vita da Rover, Vita da Scolta<br />
Anch’io<br />
Scolta d’Europa<br />
Anch’io come voi son Scolta europea,<br />
che venga da uno stato, un principato o una contea.<br />
Anch’io come voi mi sento un po’ strana,<br />
parlando una lingua che non è quella italiana.<br />
Anch’io come voi son meravigliata e resto muta,<br />
scoprendo le culture di una terra sconosciuta.<br />
Anch’io mi accorgo delle tante diversità,<br />
che implicano rispetto, comprensione e lealtà.<br />
Ma che sian 10, 100 o 1000, bianche, nere o gialle<br />
ciò che ci accomuna è quello zaino sulle spalle<br />
è la promessa, indelebile, incisa dentro al cuore,<br />
sono i canti, i balli, la gioia e il nostro amore.<br />
L’amore che ci unisce e che grida da lontano<br />
che sento, che vedo e che mi dà la mano.<br />
E in attesa di viver le avventure più belle<br />
…apriamo la Strada, in marcia sorelle!!!<br />
Mariantonietta • Fuoco “Crux”<br />
Gruppo San Ferdinando 1
Le prime Piccolo rotte… della Pattuglia Novizi<br />
A spasso<br />
nel tempo<br />
Il noviziato del Clan Emmaus ha iniziato<br />
il suo cammino di scoperta del mondo<br />
nautico con la visita al Museo Navale di<br />
Palermo; cammino che toccherà via via<br />
altri aspetti di questo mondo da noi ancora<br />
da scoprire; sarà molto importante per la<br />
formazione di noi novizi - Rover nautici. Ed<br />
ora cercheremo di trasmettervi le<br />
sensazioni da noi provate nelle ampie<br />
stanze del museo. Che dire, entrando<br />
siamo stati subito accolti dal custode, un<br />
anziano di bell’aspetto grandi baffi, capelli<br />
totalmente bianchi, occhi particolarmente<br />
espressivi, una giubba di colore blu con<br />
grandi bottoni in cuoio; si vedeva subito<br />
che avrebbe avuto molto da raccontarci. La<br />
nostra visita era quindi iniziata... nella<br />
prima stanza caratterizzata da un profumo<br />
strano. Ci hanno colpito a primo impatto<br />
dei veri e propri motori navali, dei cannoni<br />
del 1700 utilizzati dai Borboni e una<br />
ricostruzione di un postale di quel tempo<br />
che, come ci ha spiegato la guida, era<br />
essenziale per spedire i pacchi che da<br />
Palermo venivano trasportati a Napoli e da<br />
lì smistati in tutto il mondo. E in questa<br />
stanza i motori, i cannoni e il postale<br />
trasmettevano una voglia di scoperta e di<br />
progresso, che da sempre caratterizza<br />
l’uomo. Nello spostarci nella seconda<br />
stanza, si è quasi avvertito un<br />
cambiamento di atmosfera, dovuto forse al<br />
fascino che quel luogo stava esercitando su<br />
di noi. Si sono subito notati i modelli in<br />
scala di galeoni, come l’Amerigo Vespucci,<br />
e galere, che ci davano anch’essi una<br />
sensazione di una vera voglia di progredire.<br />
Sono risaltate ai nostri occhi anche le varie<br />
foto di molti porti, maggiori e minori, della<br />
Sicilia; foto che fanno vedere la<br />
straordinaria bellezza della natura e che ci<br />
hanno fatto pensare perché la bellezza si<br />
può trovare anche dietro la casa di ognuno<br />
di noi, basta saperla apprezzare. Infine,<br />
dato che le altre stanze erano in restauro,<br />
ci siamo spostati direttamente nell’ultima<br />
stanza da visitare.<br />
Stanza ricca di documenti antichi, risalenti<br />
a prima dell’unità d’Italia, che ci hanno,<br />
forse, fatto sentire infinitamente piccoli<br />
messi di fronte all’immensità della storia.<br />
A fine visita, dopo i consueti saluti, ci<br />
impegnavamo col custode a ritornare<br />
quanto prima per altri annedoti e storie di<br />
mare. Uscendo dal museo, all’esterno,<br />
percepivamo una diversa atmosfera che ci<br />
faceva notare ancor di più la quasi irreale<br />
esperienza che avevamo appena vissuto.<br />
Queste emozioni provate ci spingono con<br />
ancor più interesse a proseguire nel nostro<br />
cammino di scoperta.<br />
Seguiteci nelle prossime rotte…<br />
Clan Emmaus • Palermo 12<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Vita da Rover, Vita da Scolta<br />
15
Pronti a partire?<br />
LUIGI INGRASSIA<br />
Al Getsemani Gesù disse ai discepoli:<br />
“Sedetevi qui, mentre io vado là a<br />
pregare». E presi con sé Pietro e i<br />
due figli di Zebedèo, cominciò a provare<br />
tristezza e angoscia. Disse loro: «La mia<br />
anima è triste fino alla morte; restate qui e<br />
vegliate con me”.<br />
La prima richiesta che Gesù fa a coloro che<br />
desiderano seguirlo nel suo cammino, che<br />
lo porterà nel corso delle ore successive a<br />
vivere tutto il mistero della Sua Passione,<br />
Morte e Risurrezione è una richiesta di<br />
collaborare con Lui, “preparandoci con Lui”<br />
vegliando e pregando con Lui. Devo dire<br />
che l’ascolto di Dio da parte dei discepoli<br />
non avvenne allora e probabilmente non<br />
avviene ancora adesso... alle Sue ripetute<br />
chiamate di collaborazione e di<br />
preparazione interiore (in occasione dei<br />
tanti momenti forti della nostra vita, come<br />
ad esempio per una GMG, per il giorno<br />
della firma del nostro impegno sulla carta<br />
16 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Cadendo da Cavallo... infuocando il mondo<br />
di Clan/Fuoco, o per esempio, come in<br />
questi giorni in preparazione<br />
all’Euromoot...) la nostra risposta risulta<br />
essere simile a quella dei discepoli: una<br />
bella dormita! Guardate un po’ cosa c’è<br />
scritto nel Vangelo di Matteo: Poi tornò dai<br />
discepoli e li trovò che dormivano. E disse a<br />
Pietro: “Così non siete stati capaci di<br />
vegliare un’ora sola con me? Vegliate e<br />
pregate, per non cadere in tentazione. Lo<br />
spirito è pronto, ma la carne è debole”. E<br />
noi? Cosa avvertiamo in questo periodo di<br />
vacanze in vista dell’Euromoot e dei campi<br />
estivi? Pur essendo pronto lo Spirito,<br />
restiamo lì sopraffatti dalla debolezza della<br />
nostra carne. Forse qualcuno di noi riuscirà<br />
a vivere questo evento come un singolare<br />
inizio di un cammino spirituale, di una<br />
personale “partenza”. All’Euromoot<br />
sentiremo ripetere ancora il motto che già<br />
avete avuto modo di “orecchiare”: “Surgite,<br />
eamus”. “Alzatevi, andiamo; ecco, colui che<br />
mi tradisce si avvicina”. Disse Gesù ai<br />
discepoli che si erano addormentati... poco<br />
prima che venisse la Sua ora. In queste<br />
parole raccogliamo il messaggio di quale<br />
sia e di come grande sia la nostra<br />
chiamata ad alzarci e andare.<br />
La partenza di Rover e Scolte sulla quale ci<br />
sarà data occasione di meditare nel corso<br />
dell’Euromoot è un momento importante<br />
forse quanto quello che accadde in quella<br />
notte al Getsemani ai discepoli. Chi può<br />
dirlo? Ciascuno di noi è chiamato a vivere<br />
pienamente il Vangelo nelle proprie case,<br />
nelle proprie parrocchie, nelle associazioni,<br />
nei posti di studio e di lavoro... e forse in<br />
alcuni casi ciò che ci aspetta appare<br />
proprio come una via crucis, piena di<br />
difficoltà, di prove, di probabili insulti e
derisioni, di sacrificio... Si è vero! Ma dietro<br />
l’angolo è anche la rinascita e la gioia della<br />
Risurrezione! È la meravigliosa scoperta del<br />
senso pieno della vita e la tranquillità che<br />
sanno darci il sapere che la morte e il<br />
sacrificio sono solo un passaggio stretto e<br />
difficile, rappresentano solo una porta<br />
stretta. I discepoli furono scelti da Cristo e<br />
da Questi ricevettero il dono dello Spirito<br />
Santo e ciò nonostante non si fossero<br />
adeguatamente “preparati” al loro futuro<br />
di Chiesa. Rileggendo il Vangelo, cosa<br />
sarebbe avvenuto dopo il richiamo di Cristo<br />
ad alzarsi? Surgite, eamus? Cristo sarebbe<br />
stato consegnato ai pagani e ai peccatori,<br />
sarebbe stato offeso e colpito e frustato e<br />
umiliato per poi essere crocifisso come uno<br />
dei peggiori criminali, per poi risorgere e<br />
tornare tra quei discepoli per dare loro un<br />
mandato. Sì proprio a loro... a quei<br />
“discepoli che si erano addormentati” e che<br />
nei momenti successivi lo avrebbero<br />
tradito, dimenticato, abbandonato.<br />
Che si dispersero impauriti di quanto stava<br />
accadendo. A loro, proprio a loro,<br />
Cristo affida il compito di costituire<br />
la Sua Chiesa.<br />
Quei discepoli, meno di due mesi dopo,<br />
avrebbero ricevuto nel giorno della<br />
Pentecoste lo Spirito Santo e avrebbero<br />
dato inizio alla predicazione del Vangelo e<br />
alla loro missione. L’augurio è che, dopo<br />
una nostra eventuale dormita, ciascuno di<br />
noi possa ritrovarsi di nuovo insieme, dopo<br />
l’Euromoot, all’inizio dell’anno Scout a<br />
sentire forte la necessità di mettere in moto<br />
la propria missione. L’Euromoot sarà solo<br />
l’inizio... sarà la partenza... da lì si comincia<br />
tutti a dare tutto per la predicazione del<br />
Vangelo e per vivere il Vangelo. Durante<br />
quest’ultimo mese riusciremo a vegliare, a<br />
tenere gli occhi aperti e il cuore palpitante<br />
per vivere il momento di questa Partenza<br />
con le giuste forze? Non lo so.<br />
Personalemte credo che l’estate, il mare, i<br />
bagni ci porteranno a fare una bella<br />
dormita! Ma so di certo che il Signore sarà<br />
con noi in ogni caso e, se solo noi lo<br />
vorremo, tornerà a moltiplicare<br />
le nostre modeste forze con il<br />
dono del Suo Santo<br />
Spirito.<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Cadendo da Cavallo... infuocando il mondo<br />
17
Corner... l’ angolo dello sport<br />
Il calcio<br />
è un gran gioco ma...<br />
CARLA PALERMO<br />
2 Febbraio <strong>2007</strong>: Ucciso per un colpo all’addome l’Ispettore Capo F. Raciti nel corso<br />
degli incidenti scoppiati all’esterno dello Stadio Massimino di Catania.<br />
La violenza negli stadi non è una<br />
novità. Se ne parla nel <strong>2007</strong> così<br />
come se ne parlava trent’anni fa.<br />
Oggi però, rispetto ad alcuni decenni<br />
addietro, ci si rende conto di come questo<br />
processo di abbrutimento non coinvolga<br />
più piccole frange di tifosi, bensì l’intero<br />
mondo del pallone: dai delinquenti che<br />
vanno allo stadio per scannarsi in nome di<br />
una maglia che per il suo valore appare<br />
sempre più sbiadita, ai dirigenti che<br />
corrompono gli arbitri per portare a casa<br />
tre punti la domenica, ai giornalisti che<br />
per vendere qualche copia in più non<br />
esitano a creare dal nulla “casi” più o<br />
meno scottanti.<br />
PER FARE IL PUNTO…<br />
B.P. DICEVA:<br />
Cos’è lo sport? Per me consiste nel<br />
partecipare individualmente e in modo<br />
attivo al gioco, invece di essere<br />
semplicemente uno della folla degli<br />
spettatori .<br />
Guardare soltanto diventa tedioso […] 1<br />
OGGI AVVIENE:<br />
Che un gran numero di spettatori gravita<br />
sugli spalti e chiude la porta al buon<br />
senso come se le leggi non esistessero più,<br />
un universo di amorevoli figli di famiglia<br />
che una volta in curva si trasformano in<br />
pazzi indemoniati, di giocatori che<br />
celebrano senza pudore la loro disonestà. 2<br />
18 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
B.P. DICEVA:<br />
Il calcio fu considerato per molti anni uno<br />
sport particolarmente sano […]<br />
Non v’è nulla di meglio per acquistare<br />
salute e forza, energia e coraggio,<br />
disciplina e buon umore, e soprattutto per<br />
imparare la grande lezione di giocare il<br />
gioco generosamente per la gloria della<br />
propria squadra, e non per la propria.<br />
OGGI AVVIENE:<br />
che vengono meno giorno dopo giorno<br />
quei valori che legano un tifoso alla<br />
propria squadra.<br />
Emergono i “gruppetti di facinorosi”, quelli<br />
che occupano curve e tribune intere ed<br />
impongono la loro logica di “fede nella<br />
violenza” con cori e parole d’ordine. Sono<br />
eserciti che compattano e che<br />
comandano. Gruppi che, dietro i loro<br />
simboli e il loro linguaggio, mascherano<br />
unicamente la vocazione alla guerriglia<br />
sportiva.<br />
Gruppo di Ultras, scortati dalla polizia.
PIERRE DE COUBERTIN (colui che ebbe il<br />
merito di aver riportato in vita<br />
un’istituzione importante come i Giochi<br />
Olimpici) DICEVA:<br />
“Lo sportivo deve accettare il verdetto della<br />
competizione, non può eluderlo con<br />
considerazioni più o meno menzognere. Le<br />
cifre del risultato sono là a insegnargli il<br />
culto della verità. Finché la gara dura potrà<br />
altresì imparare a non scoraggiarsi,<br />
acquisendo la virtù dell’autocontrollo”. 3<br />
D’altra parte de Coubertin era tormentato<br />
da un timore ricorrente, cioè che la civiltà<br />
sempre più in fermento del suo tempo<br />
potesse spingere gli adepti dello sport e i<br />
loro agenti verso forme di frenesia capaci<br />
di allontanarlo da quella saggezza da<br />
‘Impero del mattino calmo’ che lui aveva<br />
sempre vagheggiato per la sua creatura. A<br />
distanza di circa settant’anni dal giorno in<br />
cui egli affidò alle stampe questi pensieri,<br />
Sana esultazione.<br />
non si può certo dire che si trattasse di<br />
timori infondati.<br />
Ed infatti OGGI AVVIENE:<br />
Che una nuova scritta offensiva contro<br />
l’ispettore Raciti appare per le strade della<br />
Capitale. Questa volta e’ apparsa la frase<br />
“Filippo Raciti assente” scritta con una<br />
bomboletta di vernice spray di colore nero.<br />
B.P. (contro tale degenerazione)<br />
AVREBBE DETTO:<br />
Lasciate il mondo un po’ migliore di come<br />
lo avete trovato. E quando sarà la vostra<br />
ora, potrete morire sereni nel pensiero che<br />
avrete fatto del vostro meglio.<br />
1 Baden Powel, La Strada verso il Successo<br />
2 Giornalista Accursio Sabella<br />
3 Roberto L. Quercetani, Pierre de Coubertin<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Corner... l’ angolo dello sport<br />
19
Sentieri d’ Europa<br />
Il rito e la fede<br />
della Chiesa<br />
DON STEFANO CAPRIO<br />
Nella diocesi che ci ospiterà a Levoãa, all’Euromoot, si pratica una tradizione<br />
liturgica diversa da quella a cui siamo abituati nei nostri paesi di tradizione<br />
occidentale e “latina”: è infatti una comunità cattolica di rito bizantino-slavo, che<br />
vale la pena di conoscere più da vicino. Il territorio orientale della Slovacchia, insieme a<br />
una parte dell’Ucraina, dell’Ungheria e della Romania, fa parte di quella realtà storica<br />
detta chiesa uniate, così chiamata in quanto si richiama al decreto di unione (“Unio” in<br />
latino) tra cattolici e ortodossi, approvato nel lontano Concilio di Firenze del 1439. In<br />
quell’occasione solo una parte, purtroppo, delle chiese orientali ortodosse accettarono di<br />
realizzare nella pratica l’unione raggiunta, che permetteva a ciascuno di conservare le<br />
proprie antiche tradizioni: si tratta appunto degli “uniati”, ortodossi che riconoscono<br />
l’unità con il Papa di Roma e l’intera Chiesa Cattolica,<br />
senza modificare il proprio rito e i propri usi.<br />
Nella nostra tradizione occidentale, invece,<br />
tutti i riti locali furono unificati poi dal<br />
Concilio di Trento nel XVI secolo, tranne<br />
poche eccezioni (come il rito<br />
ambrosiano di Milano, più vicino ai riti<br />
orientali). Nelle Chiese Orientali, in<br />
realtà, si conservano e praticano<br />
ancora molti riti e molte tradizioni, che<br />
hanno origine dall’organizzazione della<br />
Chiesa nei primi secoli del<br />
cristianesimo, quando le culture<br />
principali erano quella latina, quella<br />
greca e quella siriaca, insieme a<br />
espressioni locali più circoscritte<br />
etnicamente (i copti d’Egitto, gli<br />
20 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong>
armeni, i maroniti del Libano e altri). A<br />
partire dal VI secolo si affermò<br />
principalmente il rito bizantino di lingua<br />
greca, che si era sviluppato intorno alla<br />
Chiesa patriarcale di Costantinopoli,<br />
capitale dell’Impero Romano d’Oriente<br />
(impero bizantino). In esso si ritrovano le<br />
forme comuni della fede e della preghiera<br />
cristiana: l’ascolto della Scrittura, i<br />
Sacramenti, la comunione eucaristica dei<br />
fedeli ecc., espresse con accenti di<br />
particolare solennità, tipica della corte<br />
imperiale, e di notevole profondità mistica,<br />
corrispondente alla grandiosa esperienza<br />
monastica che si andava sviluppando in<br />
quei secoli in Oriente. Anche in Italia<br />
abbiamo testimonianze dirette di questa<br />
cultura liturgica e spirituale, evidenti in<br />
tante chiese e monasteri, soprattutto nelle<br />
famose basiliche di Ravenna, sede<br />
dell’esarcato bizantino. Il cristianesimo<br />
bizantino si è poi esteso soprattutto al<br />
territorio dei Balcani, tra i popoli<br />
dipendenti dalla giurisdizione politica ed<br />
ecclesiastica di Costantinopoli, soprattutto<br />
i popoli slavi orientali (macedoni, serbi,<br />
bulgari, slovacchi, russi e ucraini, ma anche<br />
non slavi come romeni e ungheresi), che<br />
hanno usato la nuova lingua slava<br />
(inventata dai missionari Cirillo e Metodio).<br />
Si tratta quindi per noi di un’occasione per<br />
gustare della bellezza di una tradizione e di<br />
un modo di vivere la fede antico e sempre<br />
nuovo, con i suoi canti e le sue icone, la<br />
ricchezza della poesia e dei gesti espressivi,<br />
che sanno creare un’atmosfera<br />
particolarmente adatta a farsi coinvolgere<br />
dall’iniziativa di Dio, che ci chiama a<br />
trasformare il nostro cuore non solo nel<br />
momento della preghiera, ma in tutta la<br />
nostra vita.<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Sentieri d’ Europa<br />
21
3204397168 3204397168 3204397168 32043971 3204397168<br />
22 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
SMS... ke passione!<br />
Volevamo sapere da voi<br />
“quali sono quelle ‘piccole cose’ capaci di<br />
rendervi felici? Quelle cose semplici che, se vi<br />
capitano, sono in grado di cambiarvi la giornata?”<br />
ACURADILUIGI INGRASSIA<br />
Il sorriso e gli occhi grandi<br />
d un bambino... Con la sua<br />
dolcezza e ingenuità sono<br />
capaci d trasformare le<br />
giornate... Prendete le<br />
coccinelle...arrivi ad attività<br />
un pò giù a causa della<br />
brutta giornata, e con un<br />
sorriso sono capaci d<br />
rendere migliore la<br />
giornata!Martina<br />
Un sorriso... - Lontra<br />
Spensierata<br />
Il sorriso dolce e tenero di<br />
un bimbo, un abbraccio<br />
silenzioso ma pieno di<br />
affetto, uno sguardo carico<br />
di mille parole, una stretta<br />
di mano, l’incontro con una<br />
persona che non vedevo da<br />
tanto, accendere la radio e<br />
trovare una canzone per me<br />
importante, una telefonata<br />
inaspettata. guardare per<br />
caso nella cassetta della<br />
posta e trovare una lettera<br />
per me, svegliarmi e trovare<br />
la mia sorellina accoccolata<br />
accanto a me, ricevere un<br />
sms da qualcuno che non<br />
sento da tempo. Sono<br />
queste le piccole cose che<br />
migliorano una mia<br />
giornata,che la rendono<br />
degna di essere vissuta col<br />
sorriso sulle labbra. Alice<br />
RM16<br />
Un semplice sorriso è un<br />
buon inizio giornata!o una<br />
semplice carezza x<br />
esprimere l’affetto k si<br />
prova verso l’altra<br />
persona!TERESA rc 4<br />
Da un anno a questa parte<br />
basta poco per esserlo.mi<br />
sveglio guardo fuori e sono<br />
felice,incontro persone e mi<br />
sento felice...meglio dire,ho<br />
la felicità negli occhi,e tutto<br />
grazie all’amore,non è<br />
meraviglioso?!?<br />
la cosa che più di tutti mi<br />
rende felice è ricevere un<br />
mega abbraccio da mio<br />
fratello più piccolo! LC<br />
sono siciliana, e credo che<br />
il sole sia la+magica fonte<br />
d buonumore..<br />
se la mattina presto dalla<br />
finestra vedo la strada<br />
asciutta e un sole ke<br />
promette d splendere<br />
vivace,<br />
x me qlla è già una<br />
giornata-sì!<br />
Miriam Misilmeri2<br />
Cose semplici come piccoli<br />
gesti anche da parte di<br />
sconosciuti che ti fanno<br />
sorridere e ti cambiano la<br />
giornata. Tasso esilarante<br />
Guidonia 1
Nonostante 14anni d<br />
scautismo la cosa che più<br />
m affascina è la brace che<br />
arde alla fine del fuoco d<br />
bivacco la sera al<br />
campo...rimarrei ore a<br />
guardarla...Dà,Rg4<br />
Un dono di compleanno<br />
imprevisto da parte di 2<br />
persone speciali... In<br />
generale,ti rendono felici<br />
queste cose soprattutto se<br />
sono fatte davvero col<br />
cuore. Un CR<br />
Mi rende felice ricevere un<br />
semplice sorriso ke spesso<br />
vale più di molte parole, mi<br />
rende felice l abbraccio o lo<br />
sguardo di una mia<br />
coccinella.. Sempre belli xkè<br />
innocenti e infine... Mi<br />
rende felice il RENDERE<br />
FELICE! Stella PE9<br />
Beh sicuramente mi rende<br />
felice partire super<br />
entusiasta x un campo<br />
mobile, e sono altrettanto<br />
felice quando torno<br />
stanco ma tanto pieno<br />
di nuova energia da<br />
spendere<br />
Michele polpet1<br />
Per essere felici<br />
basta ricevere un<br />
sorriso e magari<br />
anche donarlo.<br />
Eleonora<br />
Bene siamo giunti al momento di darvi indicazioni<br />
sui prossimi SMS che desideriamo da voi. Siete sul<br />
treno di ritorno dall’Euromoot? Siete tornati a<br />
casa dal campo mobile? Vogliamo sapere in<br />
una frase la cosa che assolutamente non<br />
dimenticherete mai più! Sarà veramente così…e<br />
noi vi aiuteremo pubblicandola sul prossimo CDM<br />
dopo l’Euromoot…<br />
SMS direttamente al n. 320 4397168 oppure se avete molto più da dire su<br />
questo argomento inviate una email dal vostro pc all’indirizzo di posta<br />
elettronica: redazionecdm@libero.it o spediteci la vostra corrispondenza<br />
ed il vostro materiale fotografico all’indirizzo:<br />
Redazione di CDM c/o “Guide e<br />
Scouts d’Europa Cattolici”, Via<br />
Anicia, 10 • 00153 Roma.<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
SMS... ke passione!<br />
23
Talca, 9 febbraio <strong>2007</strong><br />
24 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Inviati in Cile<br />
Da Treviso ci é giunto l’invito a recarci in<br />
Paraguay presso la nostra missione diocesana di<br />
San Juan de Ñeembucu: don Franco, direttore<br />
dell’ufficio missionario diocesano, faceva visita ai<br />
nostri conterranei di lì, per cui ci si offriva la<br />
possibilitá tanto di visitare quella terra quanto di fare<br />
il bilancio del nostro primo anno di missione.<br />
Abbiamo subito accettato di buon grado e così, il 22<br />
novembre, siamo sbarcati all’aereoporto di Asuncion<br />
per un viaggio in Paraguay e Argentina.<br />
All’aereoporto, il bus ci ha accompagnato<br />
in centro attraverso bei quartieri<br />
residenziali costruiti e curati con buon<br />
gusto. Poi, lasciata Asuncion in corriera,<br />
attraversiamo il paese verso l’est.<br />
Cinque ore di un piatto assoluto<br />
attraverso una grande pianura ci<br />
conducono a Ciudad del Este. Nei dintorni di Ciudad<br />
del Este andiamo a conoscere Itaipù, la “pietra che<br />
canta”. Si tratta della centrale<br />
idroelettrica più grande del mondo. In<br />
questo lembo di terra si incontrano tre<br />
stati (Paraguay, Brasile e Argentina)<br />
ciascuno con la rispettiva città di<br />
confine (Ciudad del Este, Foz do Iguaçu<br />
e Puerto Iguazu). Un autobus urbano fa<br />
la spola scavalcando le frontiere. Ma è una cosa<br />
incredibile! Migliaia di persone a piedi, in auto, in<br />
bus. Colonne di gente ci costringono a<br />
spendere quasi un’ora per percorrere un<br />
chilometro. Dopo la bolgia, l’autobus<br />
entra in terra brasiliana e in pochi<br />
chilometri siamo in Argentina a Puerto<br />
Iguazù. Troviamo una cittadina<br />
prettamente turistica cresciuta a fior di<br />
banconote lasciate dai turisti nordamericani ed<br />
europei venuti fin qui per le famose Cataratas de<br />
Iguazu. È qualcosa di stupendo girare per questo<br />
angolo del pianeta: il rio Iguazù attraversa una zona<br />
di isolette e dopo un gran salto continua il suo<br />
viaggio. Il risultato sono 275 (!) cascate, un fronte di<br />
2,5 km di incredibile acqua scrosciante che salta nel<br />
vuoto per 72 metri. Ricorderete che il film “Mission”<br />
comincia con le immagini della scalata di una<br />
cascata e continua con le vicende delle reducciones<br />
gesuitiche. Ebbene questo é il luogo. Il tempo delle<br />
reducciones durò poco più di un secolo e vide<br />
protagonisti i guaranì autoctoni e quei missionari<br />
gesuiti (ma anche francescani, dominicani e altri)<br />
inviati a far conoscere Gesù in queste nuove terre. Il<br />
governo, le regole, la vita, la religiosità erano<br />
guaranì, i gesuiti vi innestarono il Vangelo e le<br />
conoscenze tecniche europee. Rientrati in Paraguay<br />
dopo la breve parentesi argentina, abbiamo<br />
raggiunto i nostri trevigiani. Siamo arrivati a<br />
Tacuaras camminando zaino in spalla sotto un sole<br />
torrido. Qui vivono Graziella e Lucia, due cooperatrici<br />
pastorali con del coraggio da vendere. A un’ora di<br />
fuoristrada (quando non piove altrimenti non si<br />
passa) c’è don Giuseppe, parroco di San Juan de<br />
Ñeembucu; ad altre due ore don Paolo, parroco di<br />
San Miguel. Tutti vicini e lontani allo stesso tempo. La<br />
loro missione è ben diversa dalla nostra<br />
primariamente perché sono impegnati nella<br />
pastorale, nella cura della vita delle parrocchie,<br />
secondariamente perché si tratta di un ampio<br />
territorio povero e totalmente rurale. Sono stati giorni<br />
di grande amicizia e di continuo scambio e verifica di<br />
quello che stiamo facendo. Per noi sono stati anche<br />
giorni ricchi di Messa e preghiera che talvolta qui in<br />
Cile si fanno mancare (mica è così facile in Talca<br />
trovare una chiesa aperta e una Messa!). Come<br />
dicevamo parlando assieme Francesca e Graziella,<br />
la missione è una scelta nostra, anche i nostri<br />
genitori hanno accettato di mettersi dentro questa<br />
missione volendo vederla, sentirla, provarla. Per<br />
questo l’aspetto più importante è stato vivere 15<br />
giorni assieme condividendo tutto. Le due settimane<br />
tanto attese se ne sono andate in un attimo, come<br />
tutte le cose belle. Alberto non riuscirá mai a<br />
esprimere loro tutta la gratitudine per aver deciso di<br />
affrontare il viaggio più lungo della loro vita per<br />
stare vicini a noi. E chissà che, rimosse le titubanze<br />
del prima ora, non si fermino.
Sale in Zucca<br />
Cucù e Ciarlatani<br />
…L’Appartenenza non è un<br />
insieme casuale di persone,<br />
non è un consenso ad una<br />
apparente aggregazione,<br />
l’appartenenza è avere gli<br />
altri dentro sé…<br />
La frase è tratta da una<br />
canzone di Giorgio Gaber,<br />
ma credo che ci possa servire<br />
per riflettere un momento<br />
sull’attuale culto mediatico<br />
dell’appartenere. La<br />
riflessione è sollecitata<br />
da un Rover (Giorgio)<br />
che ci ha scritto sul<br />
tema dell’appartenenza<br />
e dell’informazione,<br />
ricordandoci che tre<br />
mesi fa gli organi di stampa<br />
hanno effettuato uno sciopero<br />
togliendo le firme degli autori<br />
dai servizi TV e Stampa; la<br />
cosa che ha colpito Giorgio è<br />
stata proprio questa, perché<br />
un organo di informazione,<br />
che dovrebbe dare<br />
essenzialmente informazioni,<br />
ritiene di scioperare tagliando<br />
le firme? Allora le Opinioni<br />
sono più importanti della<br />
notizia stessa, allora basta<br />
togliere l’autore per<br />
disorientare il<br />
lettore/teleradiospettatore;<br />
basta togliere l’autore e la<br />
notizia non è più buona, non<br />
serve, non riusciamo più ad<br />
orientarci… Giorgio ha spinto<br />
il paradosso, evidentemente,<br />
ma non possiamo non<br />
evidenziare che siamo pieni di<br />
giornali e di organi di<br />
informazione che ci chiedono,<br />
spingono, pretendono una<br />
appartenenza di Idee, di<br />
opinioni, di adesione. Ora si<br />
sa che la giovinezza è piena<br />
di fugaci adesioni, di feroci,<br />
ma veloci passioni, di<br />
entusiasmi facili, ma di<br />
difficile persistenza, insomma<br />
è la giovinezza e allora<br />
perché chiedere di più? Il<br />
problema però, a<br />
guardarlo bene, è che<br />
questo culto sta<br />
permeando tutti,<br />
giovani e meno giovani.<br />
Senza però<br />
l’entusiasmo, senza<br />
però la passione, ma solo per<br />
comoda presa di posizione;<br />
capire un problema (di<br />
qualsiasi problema si parli) è<br />
difficile, riusciamo in maniera<br />
velocissima ad avere una<br />
opinione sul problema, più o<br />
meno autorevole, ma<br />
comunque ce ne sono per tutti<br />
i gusti e quindi ci<br />
risparmiamo la fatica di<br />
informarci chiedendo a noi<br />
stessi il minimo: una<br />
banalissima adesione. In<br />
effetti è davvero più semplice,<br />
faccio un esempio<br />
banalissimo ed anche un po’<br />
cretino. Qualcuno di voi ha<br />
capito mai qualcosa sui nostri<br />
conti pubblici? Attenzione non<br />
pretendo cose difficili, ma<br />
semplicemente come siamo<br />
messi: bene… male… così e<br />
così… o malissimo! Solo per<br />
ricordarci la difficoltà che<br />
affrontiamo ogni qual volta<br />
siamo interessati ad un<br />
approfondimento… Credo che<br />
la nostra unica risorsa possa<br />
essere la domanda, la<br />
curiosità, la giocosa voglia di<br />
capire e di farci sì una<br />
opinione, ma con i nostri<br />
mezzi; Oscar Wilde scriveva<br />
una cosa del tipo: …Le<br />
Risposte sono capaci di darle<br />
tutti; per fare delle vere<br />
domande ci vuole un genio…<br />
Quindi continuiamo a<br />
domandarci, e a domandare,<br />
ascoltare il nostro prossimo<br />
non fermarci al contatto ,<br />
approfondire i rapporti,<br />
declinare davvero<br />
l’appartenenza in amore.<br />
…Avere gli altri dentro sé…<br />
forse è un modo per rimanere<br />
svegli, per tenere alta la<br />
nostra sensibilità e non<br />
lasciarsi andare al torpore di<br />
una comoda ma assai futile<br />
adesione. Buona Strada Pietro<br />
Antonucci & Giorgio. La email<br />
dove inviare i contributi è:<br />
redazionecdm@libero.it<br />
citando nell’oggetto:<br />
“cucù e ciarlatani”<br />
P.S. Sono molte le vostre email<br />
giunte sul tema della<br />
comunicazione e vi chiediamo<br />
ancora di segnalarci<br />
argomenti e tematiche che vi<br />
saltino agli occhi: la rubrica è<br />
VOSTRA!!!<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
25
ANDREA PADOIN<br />
Un film. Visto con quelle<br />
apparecchiature semiprofessionali<br />
dotate di jog-shuttle che ti<br />
permettono di fare le moviole, di arrestare le<br />
immagini, di ritornare indietro alla velocità<br />
voluta e poi di schizzare alla scena successiva<br />
in un lampo. Cosa vedo? Una giornata della<br />
mia vita. Tutta, dal mattino, quando mi alzo<br />
dal letto (o fouton, o cuccetta, o branda o...<br />
abbiamo detto che siamo liberi, no?) alla sera<br />
quando mi corico. Sminuzzo il film in ogni<br />
singola azione svolta: prendo la scatola dei<br />
biscotti dall’armadietto, scaldo il latte nel<br />
microonde, mi vesto, metto le scarpe, mi<br />
trucco (beh, spero non molto, giusto un filo di<br />
eyeliner attorno all’occhio, per accentuarne la<br />
profondità...), esco, cammino (come<br />
cammino?), entro in un luogo... Per ogni<br />
azione metto il fermo immagine e mi chiedo<br />
quali processi mentali me l’hanno fatta fare:<br />
perché in quel modo, perché lì, in quel<br />
momento, semplicemente quali scelte ho<br />
fatto. Nuova scena: in una libreria. Sto<br />
comprando un libro che si intitola “Eredi”<br />
(l’autore non ve lo dico) che parla di tutte<br />
quelle belle storielle che danno da lavorare ai<br />
giornalisti quando non c’è nulla di meglio da<br />
dire, tipo Erika e Omar, o – qualche anno<br />
prima – Pietro Maso. Tutta bella gente,<br />
giovani liberi, persone normali, che un giorno<br />
si svegliano e decidono di massacrare la<br />
propria famiglia. Io sono lì in libreria che<br />
sfoglio le pagine del libro, ed intanto penso al<br />
film, e penso a voi. Che - a parte pochi<br />
sparuti casi - non avete voluto mandare i<br />
vostri commenti al mio primo papocchione<br />
sulla libertà; forse perché non lo avete letto<br />
(CdM, si sa, viene usato spesso solo per<br />
accendere il fuoco in uscita), o forse perché<br />
avete preferito astenervi. Bravi, per me<br />
26 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Sale in Zucca<br />
De Libertate<br />
disputandum est<br />
meglio così, con tutte le cose che ho da fare,<br />
un marasma di email non lo avrei gradito.<br />
Forse avrei potuto creare un blog, con un bel<br />
forum, molto più alla moda. Così davo la<br />
possibilità a tutti di entrare anonimamente,<br />
vedere se qualcun altro faceva il primo passo,<br />
ed eventualmente andargli dietro con<br />
qualche timida affermazione. E poi sul blog ci<br />
possiamo iscrivere con i nick-name più<br />
impensabili, e così l’anonimato è assicurato. E<br />
finisce tutto a tarallucci e vino, con “Titty89”<br />
che saluta tutte le amiche incontrate<br />
domenica fuori dal Planet e “RoccoTheBest”<br />
che finisce con un fragoroso Forza Roma.<br />
Oppure potevo lasciarvi un numero di<br />
cellulare; con un po’ di fortuna, aiutato<br />
magari dalle promozioni dei periodi natalizipasquali-ferragostani,<br />
avrei ricevuto una<br />
marea di sms. È finita l’era di quelli contratti<br />
(quando anche si scriveva anke)... adesso col<br />
T9 non serve più. E spesso neanche ci
accorgiamo che con tutte le parole belle<br />
estese mandiamo 2 sms invece che uno, con<br />
buona pace di chi ha inventato il sistema per<br />
raddoppiare i profitti. Invece ho deciso di<br />
aprire una casella email, dove uno mi scrive e<br />
non sa se e cosa qualcun altro mi abbia<br />
scritto. Forse più che chiederci che cosa sia la<br />
libertà, dovremmo prima chiederci se ci<br />
serve. Perché mi dà l’idea che a molti di noi in<br />
fin dei conti non serva. Siamo assuefatti da<br />
ciò che ci viene proposto, senza porci il<br />
problema se è ciò che vogliamo. Siamo pronti<br />
a spendere qualche soldino ogni settimana<br />
per la schedina, ma forse non ci siamo mai<br />
chiesti se ci interessa veramente fare 13;<br />
siamo pronti a fumarci qualcosa di forte per<br />
restare in compagnia, ma forse non ci siamo<br />
mai chiesti se quella è la compagnia che<br />
veramente vogliamo; siamo pronti a<br />
rimodernare completamente il nostro<br />
guardaroba intimo perché altrimenti l’ultimo<br />
jeans a vita bassa comprato non rende...<br />
Ancora? Ma sì... siamo pronti a dichiararci<br />
cattolici, ma in fondo un po’ xenofobi; siamo<br />
pronti ad ascoltare uno che dalle pagine di<br />
CdM ci fa la paternale sulla Libertà... (Ora ho<br />
finito; scusate, ma dovevo almeno toccare<br />
tutti e 5 gli scogli... ‘dice niente?). In fin dei<br />
conti questa è la libertà che ci fa stare caldi<br />
sotto le coperte, senza scoprirci i piedi. La<br />
volta scorsa scrivevo che io sono libero<br />
perché scelgo. Ok, ma perché scegliere è<br />
sempre così importante? Non potrebbe<br />
essere più semplicemente che “oggi voglio<br />
restare spento”? E se vi dicessi che “restare<br />
spenti” significa aver scelto? Cioè significa<br />
aver scelto di non scegliere? Non voglio fare<br />
sofismi, credetemi. Non ne ho bisogno. Voglio<br />
solo ribadire che - a seconda di come<br />
vediamo le cose - nella vita siamo condannati<br />
ad una continua scelta, oppure siamo liberi di<br />
scegliere continuamente. Se non lo facciamo,<br />
qualcun altro lo fa per noi. Ad esempio la<br />
Nike, la Motorola, la Rizzoli, Mediaset,<br />
oppure (salgo un po’ di tono così accontento<br />
nerd, geek e compagnia bella) la Monsanto,<br />
la Philip Morris o la Nestlè. Oppure non<br />
scegliere significa “rimanere coinvolti”, o<br />
peggio: essere conniventi... mai sentito<br />
parlare di Omertà? Uno di voi mi ha scritto:<br />
“Io mi sento LIBERO a comprare un nuovo<br />
telefonino, [...] o a comprare qualsiasi altra<br />
cosa che vorrò comprare. Ma non per seguire<br />
una stupida moda, semplicemente perché<br />
quelle cose mi piacciono”. Va bene. Non ho<br />
mai detto che nel <strong>2007</strong> uno debba restare<br />
senza telefonino. Basta che abbia scelto se gli<br />
serve (banale, vero?) e quanto è disposto a<br />
spendere per le funzioni di cui intenderà<br />
fruire (lo facevo notare all’esploratore<br />
quattordicenne che aveva installato il<br />
navigatore satellitare...). [...] Così tra questa<br />
Immensità s’annega il pensier mio: E il<br />
naufragar m’è dolce in questo mare. Quali<br />
strumenti abbiamo per scegliere? Perché gira<br />
e rigira – ve l’avevo detto la prima volta,<br />
yawn, che noia – sempre qui torniamo:<br />
volevamo parlare di Libertà vera, no? Allora<br />
parliamo di scelte. Vi immaginate a passare<br />
una giornata “sperimentale” e a chiedervi per<br />
ciascuna azione che fate o decisione che<br />
prendete quale sia stata la modalità della<br />
scelta? Niente jog-shuttle, tutto in presa<br />
diretta. Tutto in real time. Quando una scelta<br />
è presa, non si torna indietro, è tardi. Ed è<br />
inutile. Chiedetelo ad Erika e Omar. Come<br />
facciamo a scegliere? Con quale approccio ci<br />
chiediamo quale strada prendere ad un bivio?<br />
E soprattutto: come facciamo a riconoscere i<br />
bivi anche laddove ci sembra che la strada<br />
sia una sola, mentre in verità sono (almeno)<br />
due? Non è che forse per sapere quale strada<br />
prendere, dobbiamo sapere dove vogliamo<br />
andare? Non è che forse per sapere quali<br />
scelte fare, dobbiamo sapere chi vogliamo<br />
essere? A tutti coloro che vogliono la Libertà<br />
di essere ciò che vogliono, buona Strada.<br />
Il mio indirizzo lo conoscete. Non fate i pigri.<br />
Prima scherzavo: vi leggo volentieri, e di solito<br />
rispondo... liberamente.<br />
il_grillo_sparlante@libero.it<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Sale in Zucca<br />
27
Finti ribelli<br />
LORENZO CACCIANI<br />
Oggi, dopo tanto tempo, mi è<br />
ritornata l’angoscia nel cuore.. I<br />
funerali del poliziotto ammazzato<br />
per svolgere il suo dovere di ordine pubblico<br />
da un gruppo di ragazzotti ribelli che per<br />
non so quale ragione forse si trovavano là<br />
nemmeno per vedere la partita. Le parole<br />
del collega, della figlia e della moglie non<br />
hanno fatto altro che spiegarci che<br />
splendida persona poteva essere<br />
quest’uomo, impegnato nel lavoro come<br />
servizio allo Stato, quindi a tutti noi, e alla<br />
famiglia. Più volte il collega poliziotto ha<br />
ricordato che, tornando a casa, non<br />
facevano caso alle lievi ferite riportate dalla<br />
“giornata di lavoro” allo stadio perché<br />
nonostante tutto credevano in quello che<br />
facevano. Attività come il servizio ai<br />
terremotati, nella zona delle Marche e<br />
dell’Umbria nel ’97, o quando andammo a<br />
28 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Sale in Zucca<br />
Lourdes con il Clan per metterci a totale<br />
servizio degli ammalati giorno e notte, mi<br />
hanno dato quella gioia che nonostante il<br />
freddo, nel primo caso, e la pioggia nel<br />
secondo, non hanno scalfito neanche per un<br />
po’ quella felicità che ancora oggi mi porto<br />
dentro. Mi chiedo come questi uomini del<br />
servizio pubblico, tutte le domeniche,<br />
vadano incontro a questa specie di barbarie<br />
sapendo anche cosa li aspetti, ma<br />
soprattutto al fatto che quello che fanno lo<br />
giustificano con il loro credo e cioè con la<br />
convinzione che quello che fanno è per il<br />
bene di tutti… Noi come la pensiamo in<br />
merito? Ci siamo fatti un nostro punto di<br />
vista? Per quanto mi riguarda, il calcio<br />
occupa uno degli ultimi posti nella classifica<br />
dei pensieri, ma sapere che le famiglie che
vivono nei quartieri limitrofi agli stadi vivono<br />
nella paura, che quando c’è la partita<br />
escono, ma vanno il più lontano possibile o<br />
se qualcuno deve ritornare alla propria<br />
abitazione lo fa quando tutto è tranquillo, o<br />
durante la partita o dopo due ore dal fischio<br />
del termine mi getta nel più profondo<br />
sconforto. Ma come si fa a vivere così? Così<br />
facendo anche noi abbiamo la nostra<br />
piccola Bagdad, qualche morto ci scappa e<br />
se poi provi ad andare indietro nel tempo ti<br />
accorgi che da qualche d’una si passa a<br />
qualche decina… Eppure questi uomini<br />
dell’ordine pubblico queste domande se le<br />
saranno anche fatte, ma nonostante tutto<br />
sono lì, a compiere il loro dovere. Vorrei dire<br />
una cosa a quei “finti ribelli” che si<br />
nascondono anche dietro ad un<br />
passamontagna: guardate cosa sono capaci<br />
di sfidare questi uomini. Provate solo per un<br />
attimo a immedesimarvi nei panni della<br />
moglie e dei figli. Se qualcuno vuole essere<br />
un vero ribelle, impugni il coraggio per<br />
essere pronto ad amare chi ti sta di fronte.<br />
Solo l’amore vince e con esso<br />
l’atteggiamento che ci conduce a fare<br />
qualcosa di concreto nel segno dello stesso.<br />
Viva la voglia di provare a riuscirci, viva la<br />
speranza che per poter cambiare qualcosa<br />
bisogna che prima cambiamo noi. Lui, il<br />
poliziotto, c’è riuscito.<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
Sale in Zucca<br />
29
ApertaMente<br />
La strada del<br />
Signore degli Anelli<br />
MONICA D’ATTI<br />
Il Signore degli Anelli è un’epica della strada. Tutto il libro si sviluppa in cammino, ogni<br />
personaggio ha la sua strada da percorrere, con un destino che lo aspetta in fondo. La<br />
strada è un gioco, all’inizio. Una Via che parte dall’uscio di casa. Si va per curiosità, per<br />
vedere gli Elfi e per accompagnare un amico che deve fare una consegna, che deve portare<br />
un Anello in un posto che sembra non tanto lontano. È l’occasione per un’avventura.<br />
Addio a voi, mio atrio e mio braciere,<br />
Il vento può soffiare e la pioggia cadere<br />
Ma prima della rugiada, che l’alba fresca bagna,<br />
Noi marcerem pei boschi e sull’alta montagna.<br />
A Gran Burrone, ove sono gli Elfi intenti all’opre,<br />
In radure che un fine velo di nebbia ricopre,<br />
Arriverem attraverso lande deserte e brughiere,<br />
E da lì poi dove andrem, nessuno può sapere.<br />
Davanti a noi i nemici e dietro lo spavento,<br />
Il nostro letto sarà sotto il cielo e nel vento,<br />
Fino al giorno in cui con la stanchezza in volto,<br />
Il viaggio sarà finito, ed il compito svolto.<br />
Dobbiamo andare. Dobbiamo andare!<br />
Prima che l’alba incominci a spuntare!<br />
È una strada gioiosa e giocosa che scorre fluida sotto i piedi. Lo zaino è leggero e la<br />
compagnia è piacevole.<br />
È una strada che non tarda a svelarsi: i primi incontri, le prime paure e la fatica. Il primo<br />
sollievo, calore e protezione, si trova nella casa di Tom Bombardil. È un rifugio per il<br />
pellegrino, è finalmente un posto sicuro dove fare sosta. È un regalo inatteso, così come<br />
spesso è la vera ospitalità. Chi di noi ha provato il freddo e la paura di certi cammini sa<br />
quanto importante sia trovare un rifugio alla fine. Il cammino nel Signore degli Anelli è<br />
scandito da una serie di luoghi accoglienti ai quali mai più ormai gli stanchi camminatori<br />
speravano o pensavano di arrivare. Il senso e il valore dell’ospitalità è chiaro. Sacri sono i<br />
viaggiatori per l’ospite e i viandanti trovano ristoro anche per lo spirito.<br />
È una strada che si fa in compagnia, in comunità, dove ciascuno porta la sua saggezza,<br />
allegria e forza.<br />
È una strada che si divide: come spesso nella vita, arriva il momento in cui bisogna anche<br />
andare da soli. Strada che mette alla prova ogni singolo. La strada di Frodo con il suo<br />
servitore e amico Sam e con l’ombra di Gollum a consumare le coscienze; la strada di<br />
30 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
La Via prosegue senza fine<br />
Lungi dall’uscio dal quale parte.<br />
Ora la Via è fuggita avanti,<br />
Devo inseguirla ad ogni costo<br />
Rincorrendola con piedi alati<br />
Sin all’incrocio con una più larga<br />
Dove si uniscono piste e sentieri.<br />
E poi dove andrò? Nessuno lo sa.
Pipino e di Merry che si “scoprono” oltre i<br />
confini della Contea; la strada di Gandalf il<br />
Grigio che diventa il Bianco; la strada di<br />
Grampasso e della profezia che lo<br />
accompagna; di Legolas e Gimli, ultimi<br />
rappresentanti di un mondo ormai<br />
destinato a scomparire, che trovano in<br />
quest’ultima avventura la fratellanza<br />
perduta dai loro popoli; di Boromir, che si<br />
riscatta nel suo atto finale.<br />
È una strada che ha una fine e un ritorno.<br />
Sottesa è la chiara speranza che c’è un<br />
bene che vince sempre e un male che dovrà<br />
prima o poi soccombere. Ma questo<br />
accadrà quando tutti avranno concluso il<br />
loro cammino.<br />
Voi, fratelli e sorelle scout, trovate delle<br />
assonanze in tutto questo?<br />
Voi che fate strada e siete su uno dei mille<br />
cammini che la vita apre davanti, vedete<br />
qualcosa di familiare?<br />
Io sì ed è per questo che<br />
mi è piaciuto condividerlo.<br />
Quando lessi il SdA avevo 14 anni. Da allora<br />
ha fatto parte di me. Solo dopo ne ho<br />
compreso i motivi. Questo cammino epico,<br />
dalla progressione faticosa e tragica ma<br />
anche gioiosa, curiosa, penso rappresenti,<br />
come un archetipo, la nostra avventura<br />
umana (e magari anche, riducendolo, la<br />
nostra avventura scout). L’avventura di noi,<br />
paurosi, ma affascinati dal cammino, incerti,<br />
ma con un destino che ci precede e con una<br />
mano invisibile che ci guida verso la<br />
conquista di quel bene che solo noi possiamo<br />
perdere, che solo con la nostra insipienza ed<br />
arroganza potremo farci sfuggire.<br />
O voi che errate nel paese oscuro,<br />
Non disperate! Benchè d’aspetto cupo e duro,<br />
Ogni bosco finisce<br />
Ed il sole apparisce:<br />
Il sole dell’alba, il sole del vespro,<br />
Il giorno che nasce o che muore grandioso,<br />
Poiché il bosco svanisce ad ovest o ad est....<br />
Buona Strada<br />
Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
ApertaMente<br />
31
Fissa le cose, leggi le<br />
cose: non temere di<br />
perdere tempo a<br />
passeggiare lungo il<br />
mare o a guardare in un<br />
microscopio la struttura<br />
armoniosa<br />
dell’infinitamente piccolo.<br />
L’intuizione di Dio, la fede<br />
in Dio nasce proprio là, in<br />
quel segno che ti è<br />
davanti...<br />
(Carlo Carretto • Il<br />
deserto nella città)<br />
Il futuro si costruisce un<br />
giorno per volta (D.<br />
Acheson)<br />
Ho scoperto il segreto<br />
del mare meditando<br />
su una goccia di rugiada.<br />
(Gibran)<br />
Semina, semina: l’importante è seminare,<br />
poco, molto, tutto il grano della speranza...<br />
Semina le più piccole cose, i nonnulla. Semina e<br />
abbi fiducia: ogni chicco arricchirà un piccolo<br />
angolo della terra. (anonimo)<br />
Diamo tutto per scontato. Ci pare di avere,<br />
chissà da dove e perché, una sorta di diritto<br />
a tutto. Tutto ci pare dovuto e non ci<br />
meravigliamo più di trovarci davanti a qualcosa<br />
di piacevole, di necessario come il cibo: spesso<br />
senza che neppure che ce lo siamo guadagnato.<br />
Avere da mangiare in tavola è diventata una<br />
cosa ovvia, almeno in Occidente. Non è una<br />
sorpresa di cui ringraziare qualcuno. E così si<br />
mangia, si mangia, ci si rimpinza come degli<br />
automi, magari guardando la televisione o<br />
leggendo il giornale... (T. Terzani – Un altro giro<br />
di giostra)<br />
32 Carnet di Marcia b•<strong>2007</strong><br />
l’ ALTRACOPERTINA di Giorgio Sclip<br />
Riflettendo sulle piccole cose...<br />
Guardo nei campi brulli le stoppie aride e nel<br />
canneto osservo levarsi un vol...la mia tendina<br />
chiara spicca tra gli alberi, nella radura erbosa mi<br />
scaldo il the...trattiene il respiro ogni cosa intorno<br />
a me, il fuoco che miro mi raccoglie tutto a sé...<br />
marcio col zaino in spalla per valli insolite, divido il<br />
pane e l’acqua con un fratel. La gente che vedo mi<br />
ridà il saluto, le cose in cui credo son concrete<br />
accanto a me... (Carnet di marcia)<br />
“<br />
Il Regno dei Cieli si può paragonare<br />
a un granellino di senapa... esso è il più<br />
piccolo di tutti i semi ma , una volta<br />
cresciuto, è più grande degli altri legumi<br />
e diventa<br />
”<br />
un albero...<br />
(Mt 13, 31-32)<br />
La “route entra dai<br />
piedi”, si dice nel<br />
gergo Scout. Ed è varo.<br />
Dai piedi, cioè<br />
dall’esperienza vissuta<br />
con pazienza e con<br />
pienezza, entra nella<br />
persona qualcosa di<br />
grande e di vero ,<br />
qualcosa che resterà per<br />
sempre e che, nei giorni<br />
comuni e monotoni, terrà<br />
vivo il desiderio, la<br />
ricerca, le tensione verso<br />
le “grandi cose”, godute<br />
e conquistate sulla<br />
Strada. (Spiritualità della<br />
Strada • G. Basadonna)<br />
Colui che non rimane<br />
piccolo, perde la sua<br />
grandezza.<br />
(S. Francesco di Sales)