Masuccio Salernitano: Martina e Loisi - Annamaria Cavalli
Masuccio Salernitano: Martina e Loisi - Annamaria Cavalli
Masuccio Salernitano: Martina e Loisi - Annamaria Cavalli
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Ebook curato da Silvia Masaracchio e scaricato dal sito http://bachecaebookgratis.blogspot.com/<br />
quanti e quali fussero de’ dai amanti gli amorosi pianti, gli amari<br />
ramarichi e interni e focosi sospiri, longo e soverchio seria il recontare; e<br />
la pena che maiormente il povero <strong>Loisi</strong> affliggeva, si era lo pensare che,<br />
per usare summa virtù, gli n’era sì male avvenuto, che lui medesmo non<br />
sapea da quali catene gli fusse l’anima nel misero corpo retenuta; puro<br />
prepuose, per uno loro fido messaggiero per littera la sua <strong>Martina</strong><br />
visitare, e caramente pregarla, se alcuno modo a la loro salute<br />
cognosciuto avesse, gli ne donasse avviso; e scritta la littera, con assai<br />
discreta manera a lei la mandò. La giovene, da po’ che con tanto<br />
intollerabile dolore con seco medesma deliberato avesse di mostrare la<br />
grandezza de l’animo suo, como il messo vide, con lacrimevole viso la<br />
littera prese, e quella letta, impedita dal dolore e da incomodità de non<br />
possere per littera respondere, al privato latore disse: – O solo<br />
consapevole de la nostra occulta e fiera passione, recomandateme a<br />
colui che a me te manda, e digli che o lui serà mio marito e unico<br />
signore de la vita mia, o vero con ferro o con veneno io medesma verrò<br />
volunterosa a discacciarme l’anima da l’afflitto corpo. E quantunque lui<br />
con la soverchia virtù, e con lo cercare più l’onore de mio patre che<br />
amore e la nostra gioventù ce spronava, ha convertiti gli nostri maiori<br />
diletti in non posserence né parlare né vedere, nondimeno, se a lui dà il<br />
cuore venire, da alcuno de’ soi accompagnato, di sotto di quisto nostro<br />
castello a pie’ de la finestra de la camera mia, con scala di corda e ogni<br />
altra cosa oportuna da posserme a lui calare, io subito me ne verrò, e<br />
anderemo a qualche castello d’alcuno comune parente, e ivi<br />
contraeremo il nostro matrimonio. E saputo il fatto, se a mio patre<br />
piacerà, starà bene; e quando non, la cosa serà puro fatta, e gli<br />
converrà usare del savio, convertendo il non potere più in virtuosa<br />
liberalità. E se puro in ciò se despone, questa venente notte ne la<br />
ragionata manera, senza più indugiare, a me se ne venga. Il fido<br />
751