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Masuccio Salernitano: Martina e Loisi - Annamaria Cavalli

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Ebook curato da Silvia Masaracchio e scaricato dal sito http://bachecaebookgratis.blogspot.com/<br />

daga al petto del morto corpo e l’acutissima ponta al dritto del suo cuore,<br />

senza alcuno resparagno o timore sopra de quella premendose, se<br />

lassò dal freddo ferro passare, dicendo: – Ah! dispiatati cani, togliti la<br />

preda da voi cotanto disiata – ; e strettamente col morto amante<br />

abbracciatase, da questa dolente vita se dipartì. Coloro ebbeno appena<br />

l’ultime parole sentite, che veddero più d’un palmo del ferro essergli fuori<br />

le spalle avanzato. Fuoro di ciò presso che morti de dolore; e timendo<br />

de loro vita, subito fatta una gran fossa ne la stalla, senza movergli<br />

como giaceano, li sotterrarno. Tale dunque doloruso e crudelissimo fine<br />

ebbe la innamorata coppia, quale con la mia lacrimevole penna ho già<br />

racontato. Il che dopo le multe avute fiere e mortale guerre tra loro patri,<br />

e le grandissime occisaglie tra loro gente soccesse, dove la iusticia de’<br />

Dio nolente tanto enormissimo delitto fare andare senza vendetta ma<br />

farne seguire punizione a li omicidi, per inimicicia tra ’lazari, in processo<br />

de tempo seguio che per uno lazaro de ditte spitale fu come era stato il<br />

fatto da dovero manifestato. Qual da’ ditti baroni sentito, de pare<br />

consentimento al signato loco de quello spitale fu mandato; e discavata<br />

la fossa, trovorno i corpi degli nobili e male aventurati amanti, quali<br />

ancora che fussero tutti guasti e corrutti, la daga rendea testimonio de<br />

loro cruda e dispiatata morte. E dal vile loco racolti, e ad un’arca de<br />

legno posti, e cavati fuori, serrate le ponte, e postovi foco dentro e de<br />

intorno, quanti vi n’erano, con le robbe, le case, con la chiesa insieme, in<br />

poche ore ogni cosa fu in cenere convertito. E portati i corpi morti ne la<br />

cità de Nanzì, con generale dolore, piante e lugubre veste non solo de’<br />

parenti, amici e citadini, ma d’ogni forestiero, fuorno in un medesmo<br />

sepulcro con pio e solenne officio seppelliti, e in quello con degno<br />

epigramma de antique littere le seguenti parole fuorno scritte in memoria<br />

de’ dui miseri amanti: «Invida sorte e iniquo fato a cruda morte condusse<br />

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