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Masuccio Salernitano: Martina e Loisi - Annamaria Cavalli

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Ebook curato da Silvia Masaracchio e scaricato dal sito http://bachecaebookgratis.blogspot.com/<br />

giovene amante volerse de tanto degna preda godere. E senza mutare<br />

altramente consiglio, fidatose d’un suo compagno non meno ribaldo e<br />

inumano de lui, se ne andorno a la stalla, e l’uno scapolati i cavalli e<br />

fando gran rumore, e chiamando: – O gentiluomo, viene e acconcia lì toi<br />

cavalli, ché non impacciano gli asini nostri – e l’altro posto dietro la porta<br />

con una gran secura in mano, aspettava de fare l’orribile omicidio. Deh!<br />

ribabda Fortuna, volubele e non contenta de niuna longa felicità de<br />

alcuno tuo subietto, e con che losenghevole speranza hai condutte le<br />

doe innocente columbe a l’ultima rete de loro più cruda morte! E si a<br />

grato non te era che li miseri amanti avessero per lei tranquilli e<br />

abonazzati mari con prosperità navigato, non avive tu infiniti altri modi, e<br />

in vita e in morte, de separargli? Dunque questa sola via como a più<br />

crudele te reservaste? Certo io non so altro che dintorno a toe detestate<br />

opere dire me sappia, se non misero colui che in te pone soa fede e<br />

speranza! <strong>Loisi</strong>, sentendosi chiamare, ancora che duro gli fusse l’andare<br />

e ’l partirse dal fuoco, puro, per adagiare i soi cavalli, con debile passo<br />

verso la stalla se avviò, lassando la donna con altri assai, e maschi e<br />

femine, de ditti bazani in compagnia; e né prima fu giunto, che ’l fiero<br />

ribaldo gli diede una percossa tale con la ditta secura in testa, che,<br />

senza possere dire omei, il buttò morto a terra; e ancora che<br />

cognescesse, lui veramente essere morto, con più altri dispiatati colpi li<br />

andò la testa percotendo. E quivi lasciatolo, ove era la infelice giovene<br />

se ne vennero, ed essendo costoro fra gli altri como maiori, al resto de<br />

le brigate imposero che ciascuno al suo loco s’andasse a posare; e<br />

subito così fu fatto. La misera <strong>Martina</strong> rimasta sola, e pur del suo <strong>Loisi</strong><br />

dimandando, e non gli essendo resposto, a la fine l’omicida, fattose<br />

avante, con sua guasta e rauca voce gli disse: – Figliola mia, a te<br />

conviene avere pazienza, però che in quisto punto abbiamo occiso il tuo<br />

uomo, e imperciò in lui non più sperare, ch’io intendo de tua gentile<br />

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