Vincenzo Marinelli

cato, in altri, più amici degli amici, il caritatevole scrupolo
di invitarmi alla prudenza, facendo notare che incerto è
l’esito delle prossime elezioni politiche.
Il richiamo alla prudenza è stato determinante. In senso
contrario. Mi sono rafforzato nell’idea di lasciare questa
terza parte al suo posto. Difendo la mia scelta: la poesia
comunica emozioni, e non ultima tra esse è per me l’indignazione
per i metodi del berlusconismo: l’intreccio tra
potere economico, politico e massmediatico, il conflitto
di interessi elevato a sistema di governo, l’attacco allo
Stato di diritto.
Non in Arcadia ego.
Nella quarta ed ultima parte ho raccolto un po’ di poesie
lunghe o poemetti brevi. A questo riguardo usi il cortese
lettore il nome che più gli aggrada. Per conto mio, ho
fatto già abbastanza scegliendo il titolo sotto cui mettere
questi componimenti; che è, manco a dirlo, in latino: Ubi
finienda. Almeno in questo inattuale omaggio alla lingua
dei padri, nessuno potrà dire mi faccia difetto la coerenza
stilistica.
Un cordiale ringraziamento va ai poeti Salvatore
Martino e Vito Riviello e al prof. Aldo Mastropasqua,
docente di letteratura italiana nell’Università di Roma La
Sapienza, che hanno incentivato la pubblicazione; all’editore
Franco Michetti, che l’ha realizzata. E che anzi le ha
dato anche veste informatica, con supporto audio
(www.onyxedizioni.com).
La dedica del libro, con molto affetto, è agli amici
Pierluigi e Giovanna Pirandello.
Roma, gennaio 2006
12
V.M.