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OLEACEAE Fraxinus (frassino), Olea (olivo), Ligustrum

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<strong>OLEACEAE</strong><br />

Divisione: Spermatophyta<br />

Sottodivisione:Angiospermae<br />

Classe: Dicotyledones<br />

Famiglia: <strong>Olea</strong>ceae<br />

Generi: <strong>Fraxinus</strong> (<strong>frassino</strong>), <strong>Olea</strong> (<strong>olivo</strong>), <strong>Ligustrum</strong> (ligustro)<br />

Le <strong>Olea</strong>ceae sono una famiglia di piante che comprendono 27 generi e un numero di<br />

specie variabile da 400 a 900, a seconda degli autori. Le specie sono legnose (alberi,<br />

arbusti, liane) e distribuite nelle regioni temperate e tropicali calde. Le <strong>Olea</strong>cee sono<br />

presenti in tutti e cinque i continenti. Tra le <strong>Olea</strong>cee spontanee in Italia si annoverano<br />

<strong>Fraxinus</strong> ornus (nei boschi mediterranei e submediterranei), <strong>Fraxinus</strong> angustifolia var.<br />

oxycarpa (nei boschi ripali), <strong>Olea</strong> europaea var. sylvestris (olivastro), Phillyrea latifolia e<br />

Phillyrea angustifolia (specie arbustive tipiche della macchia mediterranea) e altre minori,<br />

tra cui la rara Fontanesia.<br />

Molte oleacee sono utilizzate per scopi ornamentali. Le più note sono il gelsomino<br />

(Jasminum), la forsizia (Forsythia), il lillà (Syringa) e il ligustro (<strong>Ligustrum</strong>) - a cui si<br />

aggiungono Chionanthus, Osmanthus, Phillyrea e altre. Il <strong>frassino</strong> è usato come albero in<br />

parchi, giardini e alberature stradali.<br />

La famiglia delle <strong>Olea</strong>cee comprende piante di grande interesse economico, la più famosa<br />

delle quali è l’<strong>olivo</strong> (<strong>Olea</strong> europaea subsp. europaea), originario del bacino del<br />

Mediterraneo, di grande importanza alimentare per i frutti (olive) e per l'olio che se ne<br />

estrae.<br />

L'<strong>olivo</strong> è marginalmente utilizzato anche per il suo legno. Assai più importante, da questo<br />

punto di vista, è il <strong>frassino</strong> (<strong>Fraxinus</strong>).<br />

Le <strong>Olea</strong>cee producono frutti diversi a seconda dei generi<br />

Drupa (<strong>Olea</strong>)<br />

Bacca (<strong>Ligustrum</strong>, Jasminum)<br />

Capsula (Forsythia)<br />

Samara (<strong>Fraxinus</strong>)<br />

Mentre l'aspetto dei frutti è molto variabile, il numero di semi è costante: potenzialmente<br />

due, che spesso si riducono a uno solo per aborto sistematico del secondo seme (p.es.<br />

nelle olive).<br />

Polline di <strong>Fraxinus</strong><br />

Polline di <strong>Olea</strong> sp.<br />

ARPAC – Laboratorio Biomonitoraggio Aria – Dipartimento Provinciale di Napoli<br />

Polline di <strong>Ligustrum</strong> sp.


Polline: Il polline del FRASSINO è tri-tetrazonocolporato, isopolare, suboblato, 18-27μm<br />

di diametro. I colpi sono lunghi e stretti con apice arrotondato. Esina reticolata con<br />

lumina di dimensioni variabili, intina sottile e dilatata al di sotto dei pori a formare onci. Il<br />

polline dell’OLIVO è trizonocolporato, isopolare, da suboblato a oblato-sferoidale,<br />

subtriangolare in visione polare, 16-26μm di diametro. Esina reticolata, intina<br />

leggermente ispessita al di sotto dei pori a formare piccoli onci. Il polline del LIGUSTRO<br />

è trizonocolporato, isopolare, oblato-sferoidale, 22-30μm di diametro. I colpi sono<br />

fusiformi, lunghi con apice acuto. Esina spessa e reticolata con maglie di dimensioni<br />

variabili; intina sottile e dilatata al di sotto dei pori a formare piccoli onci.<br />

Allergie da polline: l’OLIVO, con la parietaria, costituisce la specie vegetale<br />

maggiormente responsabile di allergie nell'area mediterranea. La sensibilizzazione a<br />

polline dell’<strong>olivo</strong> è diffusissima ed è riscontrabile con una prevalenza vicina al 40% dei<br />

soggetti pollinosici. L'interesse clinico è dovuto alla copiosa produzione di polline (con<br />

picchi anche di 300/500 e più pollini/m 3 d'aria) e alla sua particolare aggressività; per<br />

fortuna il periodo di pollinazione non è molto lungo nell'area mediterranea va da metà<br />

Aprile a fine Maggio. Una caratteristica dell'<strong>olivo</strong> è l'alternanza, che contadini, produttori e<br />

proprietari conoscono bene, e che consiste in un'annata (o biennio) di alta produzione di<br />

olive seguita da un'altra di scarsa produttività. Questo fenomeno, legato ovviamente ad<br />

un'alternanza pollinica è causa anche negli allergici del succedersi di primavere con<br />

sintomi più intensi con altre meno fastidiose. Ricordiamo infine il particolare ritmo<br />

circadiano dell'Olivo che a differenza delle altre specie vegetali non raggiunge il picco di<br />

pollinazione in tarda giornata, ma durante le prime ore del mattino. I pazienti allergici<br />

all'<strong>olivo</strong> accusano fastidiose rino-congiuntiviti e raramente sintomatologia asmatica; non<br />

sono numerosi i soggetti monosensibili ma frequente è il singolare riscontro di pazienti<br />

pollinosici solo all'<strong>olivo</strong> e contemporaneamente anche allergici agli Acari. Un soggetto<br />

allergico all’<strong>olivo</strong> può presentare sintomi anche quando inala allergeni che hanno<br />

reattività crociata con quelli emessi dall’<strong>olivo</strong>. Si tratta di allergeni liberati da pollini di<br />

specie che appartengono alla famiglia delle <strong>Olea</strong>ceae, come FRASSINO e LIGUSTRO,<br />

che hanno un periodo di pollinazione diverso rispetto alll’<strong>olivo</strong>. Benchè sia prevista la<br />

possibilità di tali reazioni crociate sia i pollini del <strong>frassino</strong> che del ligustro possono essere<br />

responsabili di manifestazioni allergiche.<br />

FRAXINUS (<strong>frassino</strong>)<br />

(Foto da www.comune.brescia.it)<br />

chiamato comunemente anche Frassino da<br />

manna o Albero della manna; <strong>Fraxinus</strong><br />

angustifolia noto col nome di Frassino<br />

meridionale. Il Frassino gradisce generalmente<br />

esposizione in pieno sole o mezz'ombra, si adatta<br />

a qualunque tipo di terreno purché profondo e<br />

fresco, sopporta bene i terreni umidi e con scarso<br />

<strong>Fraxinus</strong> è un genere di piante della famiglia delle<br />

<strong>Olea</strong>ceae che comprende circa 65 specie di alberi o arbusti<br />

a foglie decidue, originarie delle zone temperate<br />

dell'emisfero settentrionale<br />

Hanno generalmente una crescita rapida, riuscendo a<br />

sopravvivere in condizioni ambientali difficili come zone<br />

inquinate, con salsedine o forti venti, resistendo bene<br />

anche alle basse o elevate temperature; le specie più<br />

diffuse in Italia sono il <strong>Fraxinus</strong> excelsior conosciuto col<br />

nome comune di<br />

Frassino maggiore;<br />

il <strong>Fraxinus</strong> ornus<br />

noto come Orno o<br />

Orniello, utilizzato<br />

per la produzione<br />

della manna e<br />

ARPAC – Laboratorio Biomonitoraggio Aria – Dipartimento Provinciale di Napoli<br />

(Foto da<br />

www.bellquel.bo.cnr.it/scuole/serpieri/erbario)


drenaggio.<br />

Foglie: opposte, decidue, prive di stipole, imparipennate, formate da 2-6 paia di<br />

foglioline più o meno sessili, lanceolate con apice acuminato, dentate; inserzione opposta.<br />

Fiori: ermafroditi o unisessuali, piccoli e poco appariscenti e riuniti in racemi ascellari: i<br />

fiori maschili sono formati da due soli stami di color porpora, i femminili sono purpureiverdi.<br />

Fioritura tra metà febbraio e inizio maggio, prima della comparsa delle foglie.<br />

L’impollinazione è anemogama.<br />

Frutti: samare lanceolate di 3-5cm di colore bruno<br />

Portamento: arboreo, diritto, poco ramificato, corteccia grigio verde fessurata, chioma<br />

a cupola. Può crescere fino a 40 m di altezza.<br />

Usi: il legno di <strong>frassino</strong> è largamente utilizzato<br />

perché è robusto e nello stesso tempo leggero e<br />

flessibile. In passato era impiegato per la<br />

realizzazione dei raggi delle ruote in legno dei<br />

carri agricoli a trazione animale, attualmente con il<br />

legno di <strong>frassino</strong> si fabbricano racchette da sci,<br />

eliche per aeroplani, vari utensili per giardinaggio,<br />

manici per martelli, strumenti musicali e molte<br />

altre cose che richiedono un legno forte e<br />

resistente. Il<br />

(Foto da www.wikipedia.org)<br />

(Foto da www.wikipedia.org) legno di<br />

<strong>frassino</strong> è<br />

altresì un ottimo combustibile e i tronchi di questa<br />

pianta possono ardere bene anche quando sono<br />

ancora freschi, perché contengono una sostanza<br />

infiammabile.<br />

Dalla linfa che sgorga dalle ferite del tronco di alcune<br />

specie come il F. excelsior e in special modo dal F.<br />

ornus si estrae una sostanza chiamata “manna” con<br />

proprietà lassative e con utilizzo officinale come<br />

dolcificante adatto a bambini e diabetici (per<br />

maggiori informazioni www.il<strong>frassino</strong>.it).<br />

I frutti le foglie le radici e la corteccia di <strong>frassino</strong><br />

hanno proprietà leggermente lassativa, diuretica,<br />

antinfiammatoria, antireumatica, antiartritica. In<br />

campo estetico il decotto di <strong>frassino</strong> può essere<br />

utilizzato per detergere pelli grasse e i punti neri.<br />

OLEA (<strong>olivo</strong>)<br />

(Foto da www.montelinas.it/florasarda)<br />

ARPAC – Laboratorio Biomonitoraggio Aria – Dipartimento Provinciale di Napoli<br />

(Foto da www.wikipedia.org)<br />

Il genere <strong>Olea</strong> comprende (a seconda delle<br />

classificazioni) da 5 a circa 30 specie di<br />

piccoli alberi o grandi arbusti sempreverdi.<br />

E’ originario del bacino del Mediterraneo. Il<br />

membro più famoso è di gran lunga l'<strong>olivo</strong><br />

coltivato, <strong>Olea</strong> europaea, che è stato<br />

utilizzato sin dai tempi più antichi per l'olio<br />

e per mangiare il frutto, che essendo assai<br />

amaro allo stato naturale, dev'essere<br />

soggetto a una fermentazione naturale o<br />

messo sotto salamoia per poter essere<br />

consumato.<br />

La pianta comincia a fruttificare verso il 3°-<br />

4° anno, inizia la piena produttività verso il<br />

9°-10° anno; la maturità è raggiunta dopo


i 50 anni.<br />

È una pianta longeva: in condizioni climatiche favorevoli un <strong>olivo</strong> può vivere anche mille<br />

anni. Le radici, per lo più di tipo avventizio, sono molto superficiali ed espanse, in genere<br />

non si spingono mai oltre i 60-100 cm di profondità.<br />

È una pianta sempreverde, la cui attività è pressoché continua con attenuazione nel<br />

periodo invernale. Si trovano allo stato naturale in varie zone del mondo, nel bacino del<br />

Mar Mediterraneo, nell'Africa meridionale, nell'Asia sudorientale, in Nuova Caledonia e in<br />

Australia orientale.<br />

Foglie: semplici,opposte, coriacee, intere,<br />

ellittico-lanceolate, con picciolo corto e margine<br />

intero, spesso revoluto piccole e indivise; glabre<br />

e grigio-verdi sulla pagina superiore, biancastraargentea<br />

sulla pagina inferiore per la presenza di<br />

numerosi peli.<br />

Fiori: ermafroditi, piccoli, corolla bianca, riuniti<br />

in numero di 10-15 in infiorescenze a grappolo,<br />

chiamate mignole, emesse all'ascella delle foglie<br />

dei rametti dell'anno precedente. La mignolatura<br />

ha inizio verso marzo-aprile. La fioritura vera e<br />

(Foto da www.wikipedia.org)<br />

propria avviene, secondo le cultivar e le zone, da<br />

maggio alla prima metà di giugno.<br />

(Foto da www.wikipedia.org)<br />

ARPAC – Laboratorio Biomonitoraggio Aria – Dipartimento Provinciale di Napoli<br />

Frutti: drupa globosa, ellissoidale o ovoidale,<br />

dapprima verde e poi nera, a volte<br />

asimmetrica, del peso di 1-6 grammi<br />

secondo la varietà, la tecnica colturale<br />

adottata e l'andamento climatico.<br />

Portamento: arboreo con chioma ovale,<br />

allargata e bassa; fusto cilindrico e contorto,<br />

sinuoso, cavo negli esemplari più vecchi,<br />

corteccia grigia.<br />

Usi: L'<strong>olivo</strong> è una pianta da frutto.<br />

Originario del Medioriente, è utilizzato fin<br />

dall'antichità per l'alimentazione. I suoi frutti,<br />

le olive, sono impiegate per l'estrazione dell'olio e, in misura minore, per l'impiego diretto<br />

nell'alimentazione.<br />

A causa del sapore amaro dovuto al contenuto in polifenoli, l'uso delle olive<br />

nell'alimentazione richiede però trattamenti specifici finalizzati alla deamarizzazione,<br />

realizzata con metodi vari. L'<strong>olivo</strong> è marginalmente utilizzato anche per il suo legno.<br />

LIGUSTRUM (ligustro)<br />

<strong>Ligustrum</strong> è un genere di piante arbustive o di piccoli alberi sempreverdi della famiglia<br />

delle <strong>Olea</strong>cee. La maggior parte dei ligustri - sino a oggi sono<br />

state determinate circa 50 specie - vive allo stato spontaneo in<br />

Oriente e soprattutto in Cina, Giappone e Corea, anche se non<br />

mancano individui originari dell'Australia e del Nord Africa.<br />

In Europa sono spontanee il <strong>Ligustrum</strong> vulgare ed il <strong>Ligustrum</strong><br />

lucidum.<br />

In Italia è molto diffuso, allo stato spontaneo, in tutte le regioni,<br />

tranne che nelle isole. Può raggiungere<br />

Il suo habitat preferito è costituito dai boschi di caducifoglie in<br />

cui prevale la roverella (Quercus pubescens) e poi dai cespuglieti<br />

e dalle siepi, soprattutto su terreno calcareo. Sopporta bene la<br />

penombra e resiste al gelo anche se preferisce zone calde<br />

soprattutto in estate. A volte, cresce spontaneo ai margini dei<br />

boschi o isolato in radure o boschi ripariali; si adatta a qualsiasi<br />

(Foto da www.wikipedia.org)<br />

terreno, ma preferisce quelli sassosi e calcarei.


Foglie: semplici, opposte, ovate, lucide, leggermente<br />

seghettate, a base cuneiforme. Il <strong>Ligustrum</strong> è riconoscibile<br />

per la posizione delle foglie a due a due sul rametto, in<br />

modo che due coppie sovrapposte formano tra loro angoli<br />

retti (tecnicamente si dice: opposte e decussate).<br />

Fiori: ermafroditi, bianchi, odorosi con quattro petali<br />

saldati, riuniti in infiorescenze a pannocchia terminale,<br />

ovata-piramidale ed eretta. Fioritura tra fine aprile e<br />

luglio. L’impollinazione è prevalentemente entomofila, così<br />

che la quantità di polline in<br />

atmosfera è sempre relativamente<br />

bassa.<br />

Frutti: piccole bacche globose, nere,<br />

lucide e velenose, della grandezza di<br />

un pisello.<br />

Portamento: arbustivo o arboreo,<br />

con chioma globosa¸fusto eretto,<br />

sinuoso, variamente ramificato;<br />

corteccia grigio scura e liscia con<br />

numerose lenticelle subrotonde o<br />

(Foto da www.wikipedia.org)<br />

ellittiche traverse.<br />

Usi: Diverse specie vengono<br />

coltivate come piante ornamentali e, in particolare, vengono<br />

utilizzate in giardini come completamento di siepi.<br />

(Foto da www.vivaidichio.net)<br />

Calendario pollinico delle <strong>Olea</strong>ceae: medie mensili biennio 2007-2008<br />

n° pollini/mc aria<br />

n° pollini/mc aria<br />

30,00<br />

25,00<br />

20,00<br />

15,00<br />

10,00<br />

5,00<br />

0,00<br />

30,00<br />

25,00<br />

20,00<br />

15,00<br />

10,00<br />

5,00<br />

0,00<br />

gen<br />

gen<br />

feb<br />

mar<br />

STAZ. NAPOLI<br />

apr<br />

mag<br />

giu<br />

lug<br />

ARPAC – Laboratorio Biomonitoraggio Aria – Dipartimento Provinciale di Napoli<br />

ago<br />

STAZIONE CASTELVOLTURNO<br />

feb<br />

mar<br />

apr<br />

mag<br />

giu<br />

lug<br />

ago<br />

set<br />

set<br />

ott<br />

ott<br />

nov<br />

nov<br />

dic<br />

dic<br />

n° pollini/mc aria<br />

30,00<br />

25,00<br />

20,00<br />

15,00<br />

10,00<br />

5,00<br />

0,00<br />

gen<br />

feb<br />

mar<br />

STAZ. PORTICI<br />

apr<br />

mag<br />

giu<br />

lug<br />

STAZ. POLICASTRO<br />

N.B. Nel grafico relativo alla stazione di Policastro la concentrazione delle <strong>Olea</strong>ceae risulta<br />

molto più elevata: la scala delle ordinate raggiunge valore di “200” rispetto al “30”<br />

valevole per le altre stazioni.<br />

n° pollini/mc aria<br />

200,00<br />

150,00<br />

100,00<br />

50,00<br />

0,00<br />

gen<br />

feb<br />

mar<br />

apr<br />

mag<br />

giu<br />

lug<br />

ago<br />

ago<br />

set<br />

set<br />

ott<br />

ott<br />

nov<br />

nov<br />

dic<br />

dic

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