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40 giorni con Padre Camillo in Bucchianico - SAN CAMILLO DE ...

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E il tempo corre e va...<br />

Abbiamo una abbondanza di "video" e "fotografie" su i <strong>40</strong> <strong>giorni</strong><br />

della permanenza <strong>in</strong> <strong>Bucchianico</strong> della "Sacra Reliquia del Corpo<br />

di San <strong>Camillo</strong>", che stanno ad attestare e testimoniare come il popolo<br />

di <strong>Bucchianico</strong> ha vissuto questo evento, ed anche quei fortunati<br />

fedeli abruzzesi che hanno fatto <strong>in</strong> tempo ad accorrere dopo<br />

che RaiTv3-Abruzzo nel giorno della festa del 14 luglio ne ha dato<br />

ampi servizi.<br />

Ci si <strong>in</strong>terroga: cosa rimane di quel tempo che corre dal 16 giugno<br />

al 27 luglio 2012?<br />

Non è un bilancio o <strong>con</strong>suntivo che si può mettere <strong>in</strong> atto, ma un<br />

sondaggio campione forse può essere utile... ed eccoci allora ad offrirvi<br />

quanto abbiamo raccolto.<br />

* * * * * * *<br />

I <strong>40</strong> GIORNI DI “PADRE <strong>CAMILLO</strong>” A BUCCHIANICO<br />

1<br />

di Felix Pierre<br />

Lo straord<strong>in</strong>ario evento storico che i Bucchianichesi hanno vissuto<br />

dal 16 giugno al 27 luglio 2012, - forse irripetibile nell’immediato<br />

tempo che segue -, di accogliere e custodire e venerare la “Sacra Reliquia<br />

del Corpo di San <strong>Camillo</strong>”, <strong>in</strong>nesca <strong>in</strong>evitabilmente la sollecitazione<br />

a stilare un “bilancio” a largo spettro, e non les<strong>in</strong>a la raccolta di<br />

qualche osservazione critica sulla preparazione e la <strong>con</strong>duzione.


Siamo pienamente <strong>con</strong>v<strong>in</strong>ti che per quel che attiene la sfera dello<br />

spirituale, e del rapportarsi a questa d’ogni s<strong>in</strong>gola Persona che si fa<br />

co<strong>in</strong>volgere, non può esistere alcun parametro che faciliti il sondaggio,<br />

e tanto meno una quantificazione. Solo Dio <strong>con</strong>osce e sa quel che<br />

è avvenuto nell’<strong>in</strong>timo di migliaia di fedeli bucchianichesi, e <strong>in</strong> quelli<br />

delle folle di Pellegr<strong>in</strong>i giunti <strong>in</strong> crescendo negli ultimi <strong>giorni</strong> dopo il<br />

15 luglio, quando alcuni passaggi televisivi di Rai3-Abruzzo <strong>con</strong> le<br />

solenni celebrazioni della Festa del Santo hanno esibito la Cripta del<br />

Santuario <strong>con</strong> la “Sacra Reliquia”.<br />

In merito a qualche osservazione critica che s’è accennato, onestamente<br />

sono da ri<strong>con</strong>oscere pert<strong>in</strong>enti, e a giustificazione si potrebbero<br />

<strong>in</strong>vocare più attenuanti. Ma non riteniamo sia questo il momento e<br />

l’occasione, e forse più <strong>in</strong> là si potrà esporre una difesa d’ufficio! Ci<br />

piace, comunque, la provocazione specialmente per quel che attiene<br />

alla mancanza di una clamorosa preventiva <strong>in</strong>formazione, - alias “propaganda<br />

promozionale” -, dell’evento che ci piace def<strong>in</strong>ire “Peregr<strong>in</strong>atio<br />

Corporis Sancti Camilli” <strong>in</strong> <strong>Bucchianico</strong>, perché “<strong>Padre</strong> <strong>Camillo</strong>”<br />

ha fatto da se la <strong>con</strong>vocazione, come s’è appena accennato dianzi.<br />

MA QUALE “BILANCIO” SI PUÒ FARE?<br />

Se vogliamo abbozzare un bilancio di quel che riguarda la sfera<br />

umana, si deve ri<strong>con</strong>oscere che i Religiosi Camilliani di <strong>Bucchianico</strong>,<br />

<strong>con</strong> l’apporto generoso e <strong>in</strong>faticabile delle Persone componenti il<br />

"Comitato Festa 2012", e <strong>con</strong> l’assistenza delle Autorità Civili del<br />

Comune e delle Forze dell'Ord<strong>in</strong>e, e <strong>con</strong> il supporto dei giovani<br />

dell’Azione Cattolica locale e dei vari Gruppi e Movimenti esistenti,<br />

hanno co<strong>in</strong>volto tutta la Comunità Ecclesiale bucchianichese che ha<br />

dato un grande esempio di maturità spirituale particolarmente notata<br />

per l’alternarsi <strong>in</strong> preghiera nella Cripta per “non lasciare solo San<br />

<strong>Camillo</strong>”.<br />

Da sottol<strong>in</strong>eare anche l’apporto che ha dato la "Associazione <strong>Bucchianico</strong>.net",<br />

<strong>con</strong> l’attivazione di una webcam puntata sulla “Sacra<br />

Reliquia” esposta nella Cripta, che ha dato la possibilità ai lontani di<br />

unirsi via “<strong>in</strong>ternet” anche visivamente, oltre che spiritualmente, ai<br />

Fedeli che sfilavano <strong>in</strong> raccolto silenzio alternandosi <strong>con</strong> ord<strong>in</strong>e esemplare.<br />

2


Un “occhio elettronico benedetto” che ha offerto all’attento visitatore<br />

<strong>in</strong>ternauta opportunità di cogliere particolari rivelatori dello stato<br />

d’animo <strong>in</strong>teriore di alto livello. Momenti di <strong>in</strong>tensa riflessione e meditazione<br />

all'<strong>in</strong>ternauta attento che portavano a sentire che quell'approccio<br />

era di una dimensione parentale di un così commovente <strong>in</strong><strong>con</strong>tro<br />

<strong>con</strong> il "<strong>Padre</strong> tanto atteso". Si rendeva visibile d<strong>in</strong>anzi agli occhi<br />

quel che un amico aveva <strong>con</strong>fidato d'aver vissuto nel suo <strong>in</strong>timo nel<br />

momento dell'arrivo nella discesa dell'Elicottero sul verde del campo<br />

di calcio, che non erano dei comuni resti mortali.... ma era Lui che arrivava!<br />

UN “CONTATTO VIVO” CON LUI…<br />

Senza addentrarsi <strong>in</strong> ricerche di alta o media antropologia che ci<br />

spiegh<strong>in</strong>o e ci dimostr<strong>in</strong>o “il perché e il come” l’Uomo da sempre vive<br />

questo rapporto privilegiato <strong>con</strong> quel che resta del corpo di un antenato,<br />

s’è visto il rapporto <strong>con</strong> “persona viva” nella carezza che scivolava<br />

sullo spesso cristallo nel susseguirsi di adulti, di giovani e soprattutto<br />

di bamb<strong>in</strong>i, e <strong>in</strong> quei gesti risplendeva tanto caldo tocco filiale a Colui<br />

che f<strong>in</strong>almente era tornato ed era lì presente, mostrandosi ai loro occhi<br />

<strong>con</strong> quei sacri resti mortali che furono il supporto di un Uomo che mise<br />

a disposizione dello Spirito Santo tutto se stesso, e per Sua Grazia<br />

venne elevato alle altezze di “Gigante della Carità”, cantato e osannato<br />

<strong>in</strong> tutto il mondo.<br />

In quell'alternarsi di fedeli d<strong>in</strong>anzi all’Urna nella Cripta, particolarmente<br />

toccante ho visto una giovane coppia, sposi o fidanzati che<br />

fossero, <strong>con</strong> lui che delicatamente poggiava sulle spalle di lei il braccio<br />

s<strong>in</strong>istro <strong>in</strong> preghiera a stretto <strong>con</strong>tatto del cristallo doppio dal lato<br />

del “Capo del Santo”.<br />

Un susseguirsi di <strong>con</strong>tatti sempre nuovi che dicevano dell'<strong>in</strong>commensurabile<br />

"tempo di Grazia" che il Signore ha acceso <strong>in</strong> <strong>Bucchianico</strong><br />

<strong>con</strong> la Sacra Reliquia del Corpo del “Suo buon Amico <strong>Camillo</strong>”, da<br />

Lui <strong>in</strong>viato nel tempo degli uom<strong>in</strong>i per essere Testimone autentico e<br />

visibile del suo Amore Misericordioso per la creatura m<strong>in</strong>ata nel corpo<br />

e nello spirito.<br />

3


MA È COSÌ DA <strong>40</strong>0 ANNI QUI IN BUCCHIANICO…<br />

È quello che da <strong>40</strong>0 anni vivono i suoi privilegiati Concittad<strong>in</strong>i, e<br />

che lo sentono vivo per le vie della cittadella. Qualcuno che <strong>con</strong>osce<br />

alquanto bene questo rapporto ha scritto che<br />

«Tra il ricamo antico di pietre senza tempo, e il<br />

rosario di “rue” <strong>in</strong> saliscendi nell'eterna penombra,<br />

vive ancora <strong>Padre</strong> <strong>Camillo</strong> che stende<br />

la mano pietosa e lascia cadere nell'altra qualche<br />

“carl<strong>in</strong>o” speranza per un altro giorno di<br />

vita». E di quello che attestarono ai Processi di<br />

Canonizzazione di averlo visto sfiorare «una<br />

leggera e calda carezza su piaghe purulenti,<br />

come quella volta <strong>con</strong> il cug<strong>in</strong>o Onofrio del<br />

quale operò la guarigione, che oltre che era tolto<br />

di tutto la persona s'era gonfiato et puzzava grandemente <strong>in</strong> modo<br />

che ogni giorno bisognava mutarli le lenzuola due e tre volte il dì...<br />

perché <strong>Padre</strong> <strong>Camillo</strong> ord<strong>in</strong>ariamente quando si ritrovava <strong>in</strong> <strong>Bucchianico</strong><br />

andava a visitare l'Infermi...»<br />

Ecco, i Bucchianichesi sanno che quei poveri resti mortali hanno<br />

supportato un Gigante della Carità, per il Quale hanno il privilegio di<br />

non essere una cittadella di pietra per il pellegr<strong>in</strong>o che qui viene, ma<br />

“territorio” <strong>con</strong> presenza viva di San <strong>Camillo</strong> nella sua irripetibile storia<br />

di <strong>in</strong>terprete impareggiabile del primo e più grande Comandamento<br />

che il Figlio di Dio ha portato [1], del “Nuovo Precetto dell'Amore” [2],<br />

Maestro di una “Nova Charitatis Schola” come la Chiesa lo descrive<br />

[3].<br />

Poi venerdì 27 matt<strong>in</strong>a "<strong>Padre</strong> <strong>Camillo</strong>" è ripartito per quella Roma<br />

dove <strong>in</strong> quel giorno di giugno del 1612 decise di «lasciar le mie ossa<br />

<strong>in</strong> quella santa Città». Ma qui <strong>in</strong> <strong>Bucchianico</strong>, terra privilegiata<br />

d’Abruzzo, <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uerà la sua viva presenza che si avverte da <strong>40</strong>0 anni<br />

f<strong>in</strong>o al giorno della venuta del Giudice Supremo «se<strong>con</strong>do la sua promessa,<br />

(di) nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.»<br />

(2Pt 3,13)<br />

4


** UN "FE<strong>DE</strong>LE" FUORI PROGRAMMA: "PIPPO" IL BASTARDINO....<br />

Da tempo <strong>in</strong><strong>con</strong>trollabile <strong>in</strong> <strong>Bucchianico</strong> c'è un esemplare dell'«amico dell'Uomo»<br />

che è costantemente presente <strong>in</strong> momenti di Celebrazioni Liturgiche <strong>in</strong> giro per la<br />

Cittadella, e particolarmente quando arrivano gruppi di Pellegr<strong>in</strong>i ci tiene a farsi fotografare<br />

accovacciato ai loro piedi. Così lo si è visto aggirarsi silenzioso e quasi <strong>in</strong> riflessione<br />

per la Cripta... l'obiettivo della telecamere è implacabile testimone.<br />

Non è che abbia qualche att<strong>in</strong>enza <strong>con</strong> l'evento che era <strong>in</strong> atto, ma tanto per la<br />

cronaca, ed anche per una curiosità storica, vi riferiamo di una particolare assistenza<br />

che il nostro <strong>Padre</strong> <strong>Camillo</strong> riservava ad un povero cane zoppo, così come il biografo<br />

suo <strong>con</strong>temporaneo, il ben noto P. Sanzio Cicatelli, ce l'ha <strong>con</strong>segnata:<br />

«Nell'Isola d'Ischia, vedendo egli ch'un cane andava zoppo, per essergli<br />

stata rotta una gamba, e che non poteva andare à procacciarsi il cibo,<br />

esso di mano propria gli dava ogni giorno del pane, e lo raccomandò poi<br />

ad un servente di casa che n'havesse cura. Dicendo, questo ancora è<br />

creatura d'Iddio, et io ancora ho male alla gamba, e so quanto importa il<br />

non poter cam<strong>in</strong>are, e dalla fedeltà di questo cane verso il padrone, doveria<br />

io huomo <strong>in</strong>grato imparare ad essere fedele al mio Signore.» (ed.<br />

1620, p. 223).<br />

Non azzardiamo nessun commento... a voi la riflessione!<br />

NOTE<br />

[1] Mat. 23, 37-<strong>40</strong>: “Amerai il Signore Dio tuo <strong>con</strong> tutto il cuore, <strong>con</strong> tutta la tua anima<br />

e <strong>con</strong> tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il<br />

se<strong>con</strong>do è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti<br />

dipende tutta la Legge e i Profeti.”<br />

[2] Giov. 13, 34-35: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri;<br />

come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno<br />

che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.”<br />

[3] Misericodiae Studium, Bolla di Benedetto XIV, 29 giugno1746<br />

5


IL “GRAZIE” A CHI HA FAVORITO QUESTO INCONTRO<br />

E qui è doveroso r<strong>in</strong>graziare la Curia Generalizia Camilliana, ed esprimere<br />

anche un grande apprezzamento per il coraggio di fare uscire da Roma<br />

questa <strong>in</strong>signe e preziosa Reliquia del Santo <strong>Padre</strong> Fondatore, <strong>con</strong> visione<br />

profetica dei frutti spirituali <strong>in</strong>commensurabili che ne sarebbero venuti.<br />

Un atto di magnificenza e di grande apertura pastorale che assicura un<br />

avvio esaltante dell’«Anno Giubilare del <strong>40</strong>0°» <strong>con</strong> il 14 luglio 2013…. E<br />

<strong>Bucchianico</strong> <strong>con</strong> i suoi Cittad<strong>in</strong>i è già <strong>in</strong> azione!<br />

Ma un doveroso particolare GRAZIE lo si deve esprimere ai Signori del<br />

“Comitato San <strong>Camillo</strong> 2012”, anche se li abbiamo già r<strong>in</strong>graziati <strong>con</strong> tutte<br />

le autorità.<br />

Da s<strong>in</strong>istra: Paludi Alex, Iezzi Mirco, Saraullo Remigio, Saraullo<br />

Roberto, Saraullo Ton<strong>in</strong>o, Mennilli Sergio, Panara Dante, Saraullo<br />

Loris (foto Alessandro Di Nobile)<br />

6


BREVE RELAZIONE SU ALCUNI MOMENTI <strong>DE</strong>LLA VISITA<br />

DI S. <strong>CAMILLO</strong> IN TERRA D’ABRUZZO<br />

TRASLAZIONE <strong>DE</strong>L CORPO DI S. <strong>CAMILLO</strong> IN OSPEDALE<br />

6<br />

di P. Gaetano De Sanctis,<br />

camilliano,<br />

Delegato della Pastorale Sanitaria<br />

dell’Arcidiocesi Teat<strong>in</strong>a<br />

Il 29 giugno 2012, i resti mortali di S. <strong>Camillo</strong> da <strong>Bucchianico</strong> sono stati traslati<br />

per qualche ora nell’Ospedale SS. Annunziata di Chieti. Ragioni di cuore<br />

- del suo naturalmente, - e quelle storiche anche hanno suggerito questo<br />

trasferimento. Il nostro Santo non poteva passare<br />

vic<strong>in</strong>o a un ospedale senza farvi una pur brevissima<br />

sosta. Con i Governatori dell’allora Ospedale teat<strong>in</strong>o<br />

il nostro Santo ha stipulato – nel 1606 - una<br />

<strong>con</strong>venzione di lavoro, erigendo a Chieti una sua<br />

Comunità Religiosa. I nostri Confratelli - narra la<br />

storia – sono rimasti <strong>in</strong> sevizio <strong>in</strong> questo ospedale<br />

per circa due secoli e mezzo; come Cappellani e Infermieri,<br />

<strong>in</strong> primo tempo, se<strong>con</strong>do la natura del nostro<br />

carisma, e poi solo come Cappellani.<br />

Doveva essere una “visita” desiderata, un <strong>in</strong><strong>con</strong>tro<br />

gioioso, direi, e atteso, come si attende un amico di<br />

vecchia data, un collega di lavoro, perché anch’egli<br />

direttore di ospedale, <strong>in</strong>fermiere e organizzatore di<br />

un sistema assistenziale di riferimento che, andato<br />

<strong>in</strong> pensione, torna sempre volentieri tra coloro <strong>con</strong><br />

cui ha <strong>con</strong>diviso lo stesso impegno. Anche se non<br />

personalmente <strong>con</strong>osciuto, <strong>Camillo</strong>,<br />

malgrado tutto, è celebre. Tuttavia la<br />

“visita” non è andata senza difficoltà.<br />

In che cosa questa “visita” poteva essere<br />

di disturbo al Nosocomio, visto che<br />

da parte delle autorità ospedaliere è<br />

emersa una mal celata <strong>in</strong>quietud<strong>in</strong>e,<br />

una larvata resistenza, spianata alquanto dal parere positivo del Direttore Sanitario<br />

che a suo modo ha dischiuso l’uscio, ma nondimeno ci siamo ritrovati<br />

a muoverci tra ansie e preoccupazioni, non privo di <strong>con</strong>trolli e di verifiche


sulla scrupolosa esecuzione del protocollo prestabilito? Motivi ideologici?<br />

Ragioni suggerite dall’ord<strong>in</strong>e pubblico da mantenere nei corridoi<br />

dell’ospedale? O la forte emotività che il corpo poteva suscitare nel pubblico<br />

nello stato <strong>in</strong> cui si presentava? O forse si voleva evitare che questa “visita”<br />

assumesse carattere di <strong>con</strong>fronto, di presa di coscienza o di giudizio che poteva<br />

scaturire da un possibile raffronto tra l’ideale dell’assistenza sanitaria<br />

promossa dal Santo, ritenuto ormai universale modello dei m<strong>in</strong>istri degli <strong>in</strong>fermi<br />

– e ancora oggi tanto <strong>in</strong>vocato perché torni spiritualmente tra noi - e<br />

l’<strong>in</strong>adeguato, parziale e imperfetto sistema vigente che, anche se efficace <strong>in</strong><br />

sé, è nondimeno carente e privo di cuore, <strong>con</strong> prestazioni prevalentemente<br />

meccanicistiche, <strong>con</strong> predom<strong>in</strong>io degli <strong>in</strong>teressi e<strong>con</strong>omici e anche <strong>con</strong> sbavature<br />

etiche. Tutti sono coscienti che<br />

l’Ospedale ha perso, lungo la storia,<br />

qualche cosa di essenziale. Esso appare<br />

sempre più azienda, il medico sempre<br />

più lontano dal malato e<br />

l’Infermiere sempre meno “l’uomo<br />

dell’Infermo”. Ma, purtroppo, questa<br />

è la sanità di oggi.<br />

Il nostro Arcivescovo, Mons Bruno<br />

Forte, si è reso disponibile per la matt<strong>in</strong>a<br />

del 29 giugno. Le autorità Civili a cui l’Unitalsi – che <strong>con</strong> la Sorgente<br />

collaborava <strong>con</strong> noi - ha chiesto la scorta motorizzata di polizia, hanno <strong>con</strong>cesso<br />

l’onore della scorta. Il corpo di S. <strong>Camillo</strong> ha fatto l’<strong>in</strong>gresso <strong>in</strong> ospedale,<br />

a mezzo furgone della Ditta “Luciano Iezzi”, per un accesso se<strong>con</strong>dario,<br />

sfatando superbamente il rischio di una “visita” rischiosa e marg<strong>in</strong>ale.<br />

Infatti, se le autorità ospedaliere hanno disertato l’accoglienza, i Malati, gli<br />

Infermieri, i Medici, <strong>con</strong> qualche Professore, hanno corrisposto <strong>in</strong> massa, <strong>in</strong><br />

un <strong>con</strong>t<strong>in</strong>uo succedersi, facendo corona al loro Santo Infermiere, Universale<br />

Patrono della Categoria, dei Malati e<br />

degli Ospedali. A onorare le Sante<br />

Reliquie è stato visto presente anche<br />

il Signor Questore di Chieti, mescolato<br />

tra la folla. Qualche Professore si<br />

è scusato per l’assenza a motivo del<br />

lavoro.<br />

Così, nel giorno festivo dei Santi Pietro<br />

e Paolo Apostoli, un po’ prima<br />

delle ore 11, le Sacre Reliquie erano nella cappella dell’Ospedale, piena nonostante<br />

le precauzioni prese per <strong>con</strong>tenere l’afflusso della gente e tenere<br />

sotto <strong>con</strong>trollo il movimento del popolo. Deposta l’urna davanti all’altare, è<br />

<strong>in</strong>iziata la recita del S. Rosario, cui seguiva la Celebrazione della S. Messa<br />

7


presieduta dal nostro Arcivescovo. Concelebravano <strong>con</strong> lui alcuni nostri <strong>con</strong>fratelli<br />

venuti da <strong>Bucchianico</strong> e uno dei Cappellani.<br />

L’altro Cappellano, all’<strong>in</strong>izio della Santa Messa, dava il saluto al Nostro<br />

Santo <strong>Padre</strong> Fondatore, cui univa il r<strong>in</strong>graziamento all’Arcivescovo - <strong>Padre</strong>.<br />

Bruno - per la sua presenza e il benvenuto ai fedeli <strong>con</strong>venuti alla liturgia. Il<br />

Cappellano, rivolto a S. <strong>Camillo</strong>, term<strong>in</strong>ava così il suo saluto: “<strong>Padre</strong> Santo,<br />

nell’Ospedale <strong>con</strong> cui hai stipulato la <strong>con</strong>venzione quattro secoli orsono, noi,<br />

tuoi discepoli, siamo ancora oggi al nostro posto di lavoro. Cerchiamo di seguire…nonostante<br />

le nostre fragilità… la “Regale strada” della carità, tracciata<br />

se<strong>con</strong>do le norme della “Nuova Scuola” da te emanata”.<br />

“<strong>Padre</strong> Bruno” nella sua omelia, sempre ricca e toccante perché viva e attualizzante,<br />

faceva una<br />

lettura dei testi liturgici<br />

ponendo dei rapporti<br />

paralleli tra le<br />

vite dei Santi Pietro e<br />

Paolo e quella di S.<br />

<strong>Camillo</strong>.<br />

Il tema svolto si articolava<br />

<strong>in</strong> tre punti: al<br />

pari di Pietro liberato<br />

dall’angelo, S. <strong>Camillo</strong><br />

è stato liberato da<br />

un ideale di vita militare<br />

<strong>in</strong> cui, per lui, tutto sarebbe stato vanità e assenza di spiritualità, scoprendo<br />

Dio solo come unico necessario.<br />

Altro punto: l’avvicendarsi delle esperienze <strong>con</strong>duce S. <strong>Camillo</strong> verso il<br />

mondo dei sofferenti ove avverte che Qualcuno lo chiama e <strong>in</strong> cui <strong>in</strong>izia un<br />

nuovo camm<strong>in</strong>o. Intravede difficoltà, ma come Paolo anche lui potrà dire: “il<br />

Signore mi è stato vic<strong>in</strong>o”.<br />

Nasce così l’Ord<strong>in</strong>e dei M<strong>in</strong>istri degli Infermi. Terzo punto: l’abbandono alla<br />

chiamata di Cristo sulla Croce. Nel vangelo Gesù chiede: “Voi, chi dite<br />

che io sia?” e Pietro risponde: “Tu sei il Cristo”, nella vita di S. <strong>Camillo</strong> il<br />

malato chiede: “Tu, chi dici che io sia” e S. <strong>Camillo</strong> risponde: “Tu sei il Cristo”.<br />

Il Corpo è stato venerato f<strong>in</strong>o all’ora stabilita, alle ore 13 cioè. Poi è stato<br />

prelevato e ri<strong>con</strong>dotto nel Santuario di <strong>Bucchianico</strong>.<br />

ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI<br />

La presenza delle Spoglie mortali di S. <strong>Camillo</strong> a <strong>Bucchianico</strong> è stata accompa-<br />

gnata da varie celebrazioni lasciate <strong>in</strong> parte alla libera creatività delle Associazio-<br />

8


ni, Movimenti, Parrocchie e <strong>in</strong> parte accompagnate. L’esiguità del tempo a disposizione<br />

non ha permesso una accurata preparazione, per cui alcuni appuntamenti<br />

sono stati disattesi e altri <strong>in</strong>vece onorati e bene onorati.<br />

A modo di esempio spigolerò dal programma quattro momenti.<br />

L’ASSOCIAZIONE “LA SORGENTE”<br />

Il primo è quello lasciato alla creatività dell’Associazione “La Sorgente”. Il 17<br />

giugno, ore 16, i soci dell’Associazione si sono dati appuntamento <strong>in</strong> Piazza Roma<br />

e giunti al completo, hanno <strong>in</strong>iziato una loro celebrazione a partire da un testo<br />

redatto apposta, <strong>con</strong>tenente anche pensieri e detti di S. <strong>Camillo</strong>, letto da varie voci<br />

e <strong>in</strong>tercalato da canti.<br />

Il testo evocava a grandi l<strong>in</strong>ee il periodo r<strong>in</strong>ascimentale<br />

<strong>in</strong> cui ha vissuto ed ha operato il<br />

nostro Santo <strong>Padre</strong>. All’Umanesimo piuttosto<br />

laico e carente, coltivato da <strong>in</strong>tellettuali di varie<br />

risme del sapere e riguardanti solo la classe<br />

emergente del tempo, la Provvidenza ha aggiunto,<br />

<strong>in</strong>tegrandolo, un altro tipo di “humanitas”<br />

risollevata dalla “div<strong>in</strong>itas” quale complemento dello sviluppo completo<br />

dell’uomo, servendosi di una corona di “nobili dello spirito”, i Santi, che hanno<br />

rivolto l’attenzione all’uomo qualunque, all’uomo trascurato da quel processo e<br />

lasciato al marg<strong>in</strong>e degli <strong>in</strong>teressi. E tra gli “uom<strong>in</strong>i<br />

nobili” vi è il nostro Santo. Il testo poi, ripercorreva<br />

la sua biografia. Evocando quel momento di crisi al<br />

S. Giacomo, snodo del suo iter cristiano, accennava<br />

al progetto di riforma della sanità, ai vari ospedali<br />

presi, ai primi martiri, e ricordando una pag<strong>in</strong>e del<br />

vangelo di Giovanni commentato da un pensiero di<br />

S. Agost<strong>in</strong>o, approdava alla lettura delle beatitud<strong>in</strong>i<br />

e a un pensiero del Prof. Antonio Gasbarr<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cui<br />

si <strong>in</strong>voca il ritorno di S. <strong>Camillo</strong> per dire – e dare –<br />

alla sanità odierna quello che le manca. La preghiera<br />

dei fedeli <strong>con</strong>cludeva questa prima parte.<br />

La Santa Messa – se<strong>con</strong>do atto - ha riunito tutti <strong>in</strong>torno<br />

all’Eucaristia e ha fornito, nell’omelia, un’altra<br />

occasione per illum<strong>in</strong>are la figura di S. <strong>Camillo</strong>. In s<strong>in</strong>tesi è stato detto: fare<br />

corpo col malato, sposare il suo dest<strong>in</strong>o, prendere su di sé <strong>in</strong> modo empatico il<br />

suo stato, per quanto possibile ai Laici, perché l’<strong>in</strong>fermo non si senta solo e abbandonato,<br />

ma trovi <strong>in</strong> noi dei compagni di viaggio e sostegno nella traversata del<br />

suo tragico momento. “Come una madre…”<br />

Vi sono stati altri gruppi e Movimenti che hanno fatto molto bene. Citerò: i Gruppi<br />

di Preghiera di <strong>Padre</strong> Pio, Comunione e Liberazione <strong>in</strong> serata unita <strong>con</strong> Fami-<br />

9


glia Camilliana Laica, R<strong>in</strong>novamento dello Spirito “Roveto ardente per i sofferenti<br />

del corpo e dello spirito”, Gruppo di Preghiera “S. <strong>Camillo</strong>” di Vacri.<br />

LA VIA CRUCIS PER LE VIE <strong>DE</strong>L PAESE<br />

Un altro momento che ricorderei volentieri è quello della Via Crucis per le vie di<br />

<strong>Bucchianico</strong>, svoltosi il venerdì, 22 giugno,<br />

ore 21. Lo specifico di questa via<br />

crucis <strong>con</strong>sisteva nel fatto che essa non<br />

era la “Via Crucis Christi” bensì la “Via<br />

Crucis Hom<strong>in</strong>is”, come veniva spiegato<br />

nell’<strong>in</strong>troduzione. S. <strong>Camillo</strong>, nei suoi<br />

anni di servizio a fianco dell’uomo sofferente,<br />

ha vissuto i vari drammi umani:<br />

le lacrime, i dolori, le sofferenze, le cadute,<br />

le speranze, gli spogliamenti vari,<br />

mali di varia natura, sofferenze di vari gradi che hanno trovato sovente epilogo<br />

nella crocifissione e nella morte dell’uomo, membro vivo del Corpo Mistico di<br />

Cristo. Le stazioni sono state elaborate dai Soci dell’Associazione la Sorgente.<br />

Essi hanno redatto quanto sono riusciti a rievocare: persone, luoghi, situazioni,<br />

speranze e disperazioni, il vissuto cioè emerso nel corso del loro servizio volontario<br />

nei vari Ospedali.<br />

Ecco un quadretto. Ottava Stazione: Gesù <strong>con</strong>sola le pie donne. “Una donna malata,<br />

<strong>in</strong> fase term<strong>in</strong>ale, bisognosa di molti servizi, giace tra difficoltà di respiro e<br />

dolori vari, sostenuta e rasserenata da una fede <strong>in</strong>crollabile. Già volontaria sorgent<strong>in</strong>a<br />

anch’essa, accetta <strong>con</strong> benevolenza le cure del personale, ma si preoccupa<br />

a tal punto dei bisogni altrui che spesso r<strong>in</strong>uncia ai servizi che le vengono offerti<br />

per non privare altri di un maggior sostegno. Dopo un reiterato rifiuto, le sue <strong>con</strong>dizioni<br />

si sono maggiormente aggravate da sembrare che la sua generosità sia stata<br />

causa di una ulteriore debilitazione e di un ravvic<strong>in</strong>ato stato term<strong>in</strong>ale. Alla<br />

scuola di Gesù si impara ad essere generosi anche sotto il peso della croce”.<br />

Aggiungerei anche questo. Qu<strong>in</strong>ta stazione: Gesù è aiutato dal Cireneo. “In cl<strong>in</strong>ica<br />

giace un signore dist<strong>in</strong>to, di bell’spetto, dalla parola ricca e forbita. Sembrerebbe<br />

un paziente qualsiasi, se la carrozzella ai piedi del letto non rivelasse il suo<br />

mistero. E’ affetto da poliomielite , ma la nobiltà del suo animo e la forza del carattere<br />

l’hanno aiutato sormontare le barriere del suo male <strong>in</strong>serendosi così anche<br />

nel mondo del lavoro. Tuttavia arriva un momento <strong>in</strong> cui si sente oppresso e maggiormente<br />

debilitato. Per questa ragione entra <strong>in</strong> una struttura idonea per una <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<br />

più approfondita e ris<strong>con</strong>tra sfortunatamente di essere affetto anche dalla<br />

sclerosi multipla che lui chiama “schifezza multipla”. Nel giorno della sua dimissione<br />

dalla cl<strong>in</strong>ica, il nostro paziente siede <strong>in</strong> attesa di essere prelevato da una vet-<br />

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tura ed il suo pensiero va a Dio che lui chiama, <strong>con</strong> una certa <strong>con</strong>fidenza filiale<br />

“l’Architetto”, chiedendogli: “Ma perché a<br />

me anche questo?” Una signora lo distoglie<br />

chiedendogli aiuto e l’uomo le dice: “Signora,<br />

si rivolge a me così impotente e a mia volta<br />

bisognoso di aiuto?”. “Sì – risponde al donna<br />

– dovrebbe parlare a mio figlio perché il bimbo<br />

che è ricoverato, dopo un brutto <strong>in</strong>tervento<br />

si rifiuta di collaborare per riabilitare gli arti”.<br />

Malgrado le sue deboli forze, l’uomo si porta<br />

<strong>in</strong> presenza del bamb<strong>in</strong>o e gli parla: “Vedi,<br />

piccolo, io sono malato. Vorrei camm<strong>in</strong>are,<br />

ma non posso. Tu sei giovane, puoi camm<strong>in</strong>are<br />

e non vuoi. Ora ti dico: se tu rifiuti di collaborare<br />

e persisti a non alzarti, mi offendi”.<br />

Il bamb<strong>in</strong>o, vedendo la determ<strong>in</strong>azione di quel malato si alza e riprende le sue cure.<br />

Il pensiero di quell’uomo, questa volta, torna all’ “Architetto” e prega: “Signore,<br />

vedo che non è tutto illogicità quello che accade, perché il mio male è servito a<br />

quel bamb<strong>in</strong>o. Comprendo che sono utile, anche <strong>in</strong> queste <strong>con</strong>dizioni, ai miei simili”.<br />

Le riflessioni offerte alla Comunità <strong>in</strong> preghiera avrà fatto impressione per gli echi<br />

si sono <strong>in</strong>tesi dopo la celebrazione e <strong>in</strong> seguito anche. Il P. Parroco, a <strong>con</strong>clusione<br />

della pia pratica, ha reso noto che il materiale offerto alla meditazione è il<br />

vissuto di una Associazione che si forma alla scuola di S. <strong>Camillo</strong>.<br />

PARROCCHIA DI S. <strong>CAMILLO</strong> DI SPOLTORE, PESCARA<br />

Varie sono state le Parrocchie che hanno aderito all’<strong>in</strong>vito di recarsi <strong>in</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio<br />

presso le Sacre Reliquie di S. <strong>Camillo</strong>. Citerò la Parrocchia di Casal<strong>in</strong><strong>con</strong>trada,<br />

accompagnata dal Parroco, <strong>con</strong> due pulman e macch<strong>in</strong>e, la parrocchia di<br />

Villamagna col Parroco e il S<strong>in</strong>daco, le Parrocchie di Torrevecchia col Parroco ,<br />

la Parrocchia dei Ss. XII Apostoli, col rispettivo Parroco, la Parrocchia di Fara Filiorum<br />

Petri, anch’essa col rispettivo Parroco, la Parrocchia di Madonna delle<br />

Piane, la Parrocchia di S. <strong>Camillo</strong> di Chieti accompagnate dai loro Parroci…<br />

Mi limiterò a s<strong>in</strong>tetizzare la visita al Santuario della Parrocchia di S. <strong>Camillo</strong> di<br />

Spoltore che ha partecipato <strong>in</strong>sieme al suo Parroco e che ha affidato a me la celebrazione<br />

della preghiera <strong>in</strong>troduttiva cui ha seguito la S. Messa.<br />

Anche per le Parrocchie è stato preparato un testo ma non credo che se ne siano<br />

serviti. Il testo: “Siate santi perché io sono santo” sviluppa il tema del “santuario”<br />

come luogo ove risiede il Santo. La comunità parrocchiale <strong>in</strong>iziava la preghiera<br />

<strong>con</strong> un atto penitenziale e come <strong>in</strong>dica <strong>in</strong> Salmo 122, faceva l’<strong>in</strong>gresso nella cripta<br />

recitando questo Salmo fermandosi “ai piedi” dell’Urna. Il testo poi, attraverso<br />

brevissimi passaggi, portava la comunità a capire che ogni cristiano è santuario di<br />

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Dio. Ogni battezzato è santuario di Dio. Ogni malato – e per S. <strong>Camillo</strong> <strong>in</strong> modo<br />

em<strong>in</strong>ente – è santuario di Dio. Ma una domanda era d’obbligo: Siamo veramente<br />

santuario di Dio? Oppure crediamo di esserlo? Non è sufficiente dirsi cristiani.<br />

Bisogna diventarlo mediante una <strong>con</strong>versione radicale, al pari di S. <strong>Camillo</strong>. La<br />

lettura del passaggio della <strong>con</strong>versione del nostro Santo dava <strong>con</strong>cretezza<br />

all’esortazione evangelica: “Convertitevi e credete alla buona Novella”.<br />

In quanto santuario di Dio, il cristiano è chiamato a irradiare il Signore <strong>in</strong>torno a<br />

sé. Il salmo recitato f<strong>in</strong>isce così:<br />

“Per i miei fratelli e i miei amici io<br />

dirò: ‘Su te sia pace!’. Sulla casa<br />

del Signore nostro Dio, chiederò<br />

per te il bene”. Questo è il messaggio<br />

che ha lasciato al mondo S.<br />

<strong>Camillo</strong>: “Passando sulla scena di<br />

questo mondo, ha operato perché si<br />

compissero le parole del Salmo: ‘<br />

Su te sia pace’. Pace e salute sugli<br />

<strong>in</strong>dividui; pace e salute sulle comunità.<br />

Il testo poi <strong>in</strong>vitava ad un esame di<br />

coscienza. Noi, battezzati, non siamo lontani dal poter essere quello che diventato<br />

S. <strong>Camillo</strong>, a <strong>con</strong>dizione che anche noi facciamo il cambiamento. Allora comprenderemo<br />

la grande luce che coabita: “Dio è luce” afferma S. Giovanni, e ci<br />

renderemo atti ad apprezzare la perla preziosa della carità, irradiando l’amore <strong>in</strong>torno<br />

a noi.<br />

Nell’omelia della Santa Messa, celebrata dal Parroco, mi ha offerto l’occasione di<br />

presentare l’ambiente storico <strong>in</strong> cui ha vissuto e operato S. <strong>Camillo</strong> e la risposta<br />

da lui dato mediante il progetto assistenziale, quale Scuola di Carità.<br />

La Parrocchia di S. <strong>Camillo</strong> di Spoltore, visibilmente soddisfatta, ha trovato nel<br />

Santuario di <strong>Bucchianico</strong> le ragioni dell’<strong>in</strong>titolazione a S. <strong>Camillo</strong> della loro parrocchia.<br />

E forse anche un Santo da…imitare.<br />

GRUPPO INFERMIERI<br />

Il 6 luglio è stata la giornata riservata agli Infermieri. Al di qua di ogni attesa,<br />

seppur modesta, solo una rappresentanza m<strong>in</strong>uta ha onorato l’appuntamento. A<br />

<strong>con</strong>ti fatti, <strong>in</strong>vero, più folta non poteva essere. Gli Infermieri di Chieti e d’<strong>in</strong>torno<br />

già avevano già <strong>in</strong><strong>con</strong>trato le Sacre Spoglie nella sede dell’Ospedale. Quelli di<br />

Atessa l’avrebbero <strong>in</strong><strong>con</strong>trato quando il nostro Santo sarebbe stato trasportato <strong>in</strong><br />

quell’ospedale. Luglio poi è il periodo <strong>in</strong> cui <strong>in</strong>iziano le ferie estive. Tuttavia, al<br />

di là di queste ragioni bisogna pur dire che il mondo della salute <strong>in</strong> terra<br />

d’Abruzzo non trova nei Camilliani quei maestri e guide che per carisma, sensibi-<br />

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lità e competenza dovrebbero curarne gli ideali spirituali e il volto etico deontologico.<br />

La Div<strong>in</strong>a Provvidenza ha fatto, sì, dei calcoli, ma <strong>in</strong> noi essi non sempre<br />

tornano precisi. S. <strong>Camillo</strong>, <strong>in</strong> questo, ha parole profetiche. Al P. Luca Catalano<br />

scrive: “L’esorto a…<strong>in</strong>animarsi a lavorare, et spender questo suo talento per aiuto<br />

et buon progresso di questa Vigna del Sig.re a noi raccomandata accio quando il<br />

Sig.re vorra raccoglierne il frutto non la trovi per nostra negligenza dissipata”. E’<br />

l’esiguità del tempo a nostra disposizione per una adeguata <strong>in</strong>formazione va letta<br />

nell’eco di queste parole profetiche, nonostante l’impegno profuso dal Sig. Luigi<br />

Zappacosta, già Presidente dell’IPASVI della Prov<strong>in</strong>cia di Chieti.<br />

Un piccolo manipolo <strong>in</strong>vero ha corrisposto all’appuntamento. Riunito al chiosco<br />

del <strong>con</strong>vento, la preghiera è <strong>in</strong>iziata <strong>con</strong> l’atto penitenziale. Dopo aver disposto<br />

gli animi, il gruppo, <strong>in</strong> processione, ha fatto l’<strong>in</strong>gresso nella cripta del Santuario.<br />

E se<strong>con</strong>do lo schema “Grande e mirabile è Dio tra i suoi Santi”, già percorso<br />

dall’Associazione la Sorgente, si è <strong>in</strong>trattenuto, raccolto, davanti al Corpo di S.<br />

<strong>Camillo</strong>. La preghiera si è <strong>con</strong>clusa <strong>con</strong> la lettura corale delle beatitud<strong>in</strong>i di S.<br />

<strong>Camillo</strong>.<br />

E’ seguita la celebrazione della santa Messa e l’omelia proponeva la “lettura” del<br />

sistema assistenziale dell’Infermiere ideato dal Santo <strong>con</strong> l’<strong>in</strong>vito a seguirne<br />

l’it<strong>in</strong>erario poiché esso non ha altri <strong>in</strong>tenti che quello di tradurre, <strong>in</strong> sede professionale,<br />

il comandamento della carità da cui dipende, <strong>in</strong> gran parte, la retta <strong>con</strong>duzione<br />

dell’ospedale e l’esito positivo del nostro impegno di santità.<br />

1. FORUM del VOLONTARIATO Sabato 7 luglio, promosso dalla<br />

“Misericordia Roma Centro – Parrocchia S. <strong>Camillo</strong>” nella Sala dei<br />

Banderesi.<br />

2. CONVEGNO dei MEDICI CATTOLICI, organizzato dall’AMCI di<br />

Chieti sabato 21 luglio, presieduto dall’Ecc.mo Mons. Edoardo<br />

Menichelli, Arcivescovo di An<strong>con</strong>a, <strong>in</strong> quei <strong>giorni</strong> nom<strong>in</strong>ato Assistente<br />

Ecclesiastico Nazionale AMCI.<br />

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EVENTO <strong>40</strong>0 ANNI<br />

LETTERA A <strong>SAN</strong> <strong>CAMILLO</strong> - ARRIVE<strong>DE</strong>RCI<br />

Caro San <strong>Camillo</strong>,<br />

scusa se non sono presente a questo momento di saluto<br />

prima del tuo ritorno a Roma, dopo essere stato <strong>con</strong> noi dal 16 giugno al 27<br />

luglio 2012, evento che ha segnato la mia vita e quella di tutti noi tuoi <strong>con</strong>cittad<strong>in</strong>i,<br />

anche quelli più distratti e apparentemente <strong>in</strong>differenti. Scusaci per<br />

questo!<br />

In questi <strong>giorni</strong> è stato tutto un susseguirsi di gente: gente semplice, associazioni,<br />

autorità civili e religiose, parrocchie, giovani e ragazzi, persone<br />

<strong>con</strong>sacrate, famiglie, comunità ecumeniche ecc., tutti desiderosi di renderti<br />

omaggio e affidarti una preghiera, un messaggio, una richiesta e noi bucchianichesi,<br />

silenziosamente, alla spicciolata o <strong>in</strong> gruppo ci siamo recati da<br />

te senza perdere occasione per dirti il nostro bene e ri-ascoltare dal più profondo<br />

del cuore il tuo messaggio evangelico e la tua lezione magistrale di<br />

grande umanità verso gli <strong>in</strong>fermi.<br />

Ti abbiamo ammirato, r<strong>in</strong>graziato, pregato, cantato, ascoltato e, come<br />

ogni anno, abbiamo riflettuto sulla tua vita, approfittando della preparazione<br />

per la tua festa liturgica del 14 luglio, ma poco abbiamo parlato per esprimere<br />

e <strong>con</strong>dividere il nostro sentire di fronte a questo grande evento del tuo ritorno<br />

tra noi. Molto ci <strong>in</strong>terroghiamo e vorremmo rispondere ai tuoi <strong>in</strong>viti!<br />

Purtroppo, a parte i giovani, molti di noi non sanno usare i moderni mezzi<br />

di comunicazione come <strong>in</strong>ternet, gli SMS, twitter, facebook ecc. per e-


sprimere il proprio pensiero, ma questa sera penso ci sia spazio per tutti e<br />

perciò anch’io ti scrivo <strong>con</strong> il solo rammarico di non poterci essere di persona<br />

a leggerti questa mia lettera che affido a mia sorella.<br />

Tu sai che il cuore di tutti noi bucchianichesi pulsa di santa passione per<br />

te, perché <strong>in</strong> te ci ritroviamo come persone umane, strutturate <strong>con</strong> quelle caratteristiche<br />

che fanno di noi il Popolo Bucchianichese, ben def<strong>in</strong>ito e <strong>con</strong><br />

una identità <strong>in</strong><strong>con</strong>fondibile:<br />

abruzzesi e bucchianichesi forti e gentili, onesti e lavoratori, puntigliosi e<br />

umili, brontoloni e generosi, severi verso se stessi, gli altri e desiderosi di<br />

esempi che illum<strong>in</strong>ano il camm<strong>in</strong>o della vita. Anche noi attratti dalla modernità,<br />

ma <strong>con</strong> un profondo senso del sacro che ci richiama alla verità e alla<br />

rettitud<strong>in</strong>e, vogliamo <strong>in</strong> questi ultimi istanti, oltre che dirti grazie, raccomandarti<br />

ancora una volta la tua Patria e il tuo Popolo, anch’esso trasformato<br />

dal tempo e dalla storia del mondo e spesso attratto, oggi, da falsi ideali<br />

come la sete di potere e di denaro, i vizi che m<strong>in</strong>ano la salute e la società<br />

come l’alcool, il gioco d’azzardo, le droghe, il sesso, il divertimento sfrenato….<br />

Ti chiediamo di compiere per noi il miracolo di guarirci dai mali che<br />

ci allontanano dal bene e ci rendono fragili e <strong>in</strong>capaci di collaborare alla costruzione<br />

di un mondo più umano e solidale.<br />

Tutti noi, Bucchianichesi viventi, da che siamo nati abbiamo respirato il<br />

tuo Spirito, grazie alla presenza Tua e dei tuoi Camilliani ai quali hai affidato<br />

il Convento, il Santuario e questa Comunità di <strong>Bucchianico</strong> a dimora perenne<br />

della Misericordia di Dio tra noi.<br />

A noi <strong>in</strong> particolare hai raccomandato di ricordarci che ci hai <strong>in</strong>segnato a<br />

compiere il bene <strong>in</strong> spirito caritatevole ovunque, di amare e soccorrere i più<br />

bisognosi, ricordarci di <strong>in</strong>vocarti ogni volta che siamo <strong>in</strong> difficoltà. Ci hai<br />

lasciato segni miracolosi della tua santità: il pozzo, il miracolo delle fave, la<br />

campana da suonare <strong>in</strong> caso di pericolo atmosferico, le tante guarigioni da<br />

malattie o <strong>in</strong>cidenti, avvenute per tua <strong>in</strong>tercessione e da sempre rispondi alle<br />

preghiere che da ogni luogo dell’Italia e del mondo ti vengono rivolte.<br />

Non sei <strong>con</strong>osciuto nel mondo solo per la preziosa presenza dei missionari<br />

camilliani dai diversi carismi, ma anche per la calda testimonianza di molti<br />

immigrati soprattutto nelle Americhe e <strong>in</strong> Australia, che non ti dimenticano<br />

, ti r<strong>in</strong>graziano e <strong>in</strong>vocano, creano comunità parrocchiali che si ispirano a<br />

te loro <strong>con</strong>cittad<strong>in</strong>o e Santo.<br />

In questi <strong>giorni</strong> della tua permanenza tra noi, a noi bucchianichesi, sono<br />

state rivolte molte esortazioni: dall’essere “<strong>con</strong>cittad<strong>in</strong>i di <strong>Camillo</strong> De Lellis”<br />

ed è un onore, all’impegno grande che ne deriva : “Vivere come lui, la


carità verso chi soffre f<strong>in</strong>o a fare di questa cittad<strong>in</strong>a di <strong>Bucchianico</strong> la Città<br />

della Carità”.<br />

Noi <strong>con</strong>cittad<strong>in</strong>i vogliamo, far sentire ora, <strong>in</strong> questa notte di veglia, la nostra<br />

voce, dirti quanto <strong>in</strong> questi <strong>giorni</strong> abbiamo vissuto e pensato dentro di<br />

noi, stando alla tua presenza .<br />

A me sta a cuore dire <strong>in</strong> particolare:<br />

Caro San <strong>Camillo</strong>:<br />

- grazie per essere tornato a <strong>Bucchianico</strong> tua e nostra Patria e per essere<br />

stato fedele a questa Città nei <strong>40</strong>0 anni di storia passata, senza mai dimenticare<br />

le promesse che ci avevi lasciate prima di partire per Roma; fa<br />

che anche noi sappiamo essere fedeli alle nostre orig<strong>in</strong>i, perennemente ricordate<br />

da uom<strong>in</strong>i illustri di questa città e da Santi come te.<br />

- Hai risvegliato <strong>in</strong> noi il desiderio ad essere fedeli alle nostre radici cristiane<br />

e umane di bucchianichesi autentici, senza lasciarci trasc<strong>in</strong>are dal<br />

vorticoso cambiamento della società moderna, a volte vuoto e senza ideali.<br />

Di lottare <strong>con</strong>tro le <strong>in</strong>giustizie <strong>in</strong> difesa dei più deboli , combattere le<br />

idee dom<strong>in</strong>anti a danno dei più fragili e <strong>in</strong>difesi. Spenderci <strong>in</strong> prima persona<br />

per salvaguardare il bene della nostra Comunità civile, parrocchiale,<br />

diocesana, universale.<br />

- Abbiamo ritrovato <strong>con</strong> te, dentro il cuore, l’angolo segreto dove può abitare<br />

Dio e dove ritornare per rivivere <strong>con</strong> te le tappe della vita, dalle più<br />

turbolente alle più sante e come te lasciarci illum<strong>in</strong>are dal tuo esempio di<br />

<strong>con</strong>versione e dalla grazia di Dio, senza mai perdere la speranza .<br />

- Riscopriamo attuale anche se fragile <strong>in</strong> questa nostra epoca il tuo “Carisma”<br />

e la tua Opera umana e spirituale da vivere:<br />

- presso gli Ospedali e Case di Cura private di oggi , dove l’ammalato è tornato<br />

ad essere spesso un numero, un documento, un qualcosa da collocare <strong>in</strong><br />

luoghi dove non facciano sentire il peso umano ed e<strong>con</strong>omico della loro malattia!<br />

- Presso le abitazioni dove molte persone <strong>con</strong> malattie croniche o <strong>in</strong> fase<br />

term<strong>in</strong>ale soffrono e gravano quasi esclusivamente sull’assistenza dei familiari,<br />

anch’essi per questo bisognosi di supporto umano e spirituale.


- Ovunque, nella famiglia e nella società per le molte nuove sofferenze che<br />

derivano dal cambiamento culturale, sociale, religioso del nostro tempo e<br />

dove c’è bisogno di ridare speranza all’uomo che soffre. Capiamo davanti a<br />

te che anche noi possiamo spenderci per la giusta causa di chi è più debole e<br />

bisognoso, di chi ferito resta <strong>in</strong> attesa del suo Buon Samaritano che lo aiuti a<br />

guarire.<br />

- Questa città può molto perché molto ha ricevuto da te suo Santo Concittad<strong>in</strong>o,<br />

può irradiare <strong>in</strong>torno a sé, <strong>in</strong> qualsiasi modo, quella Carità e quella<br />

Misericordia che sapranno farla ri<strong>con</strong>oscere qui e nel mondo come tuo familiare,<br />

amico e seguace.<br />

Grazie San <strong>Camillo</strong> perché sei venuto a ricordarci le cose vere, quelle che<br />

<strong>con</strong>tano e che ci possono rendere felici. Il distacco da Te non è <strong>in</strong>dolore, ci<br />

mancherai <strong>con</strong> il tuo Corpo Santo, ma sappiamo che possiamo dirci ancora<br />

una volta ARRIVE<strong>DE</strong>RCI.<br />

<strong>Bucchianico</strong>, 26 luglio 2012<br />

Patrizia B.


BENTURNATE <strong>SAN</strong>TE PADRE CAMILLE!<br />

Che te dice stu core?<br />

Scià benedette! Si aremenute a la casa te.<br />

Ma recorde come nu sonne quande ere piccirille,<br />

teneve ott’anne appene<br />

quande me so retruvate aunite a natre e tre bardisc come<br />

me<br />

sopra a nu camiunc<strong>in</strong>e,<br />

nghe na tunechette da angele e du ale arrete a le spallucce appiccicat.<br />

Faciavame da guarnezione a lu Semulacre Te San Camille,<br />

che da Rome te purtevene a Bucchianiche, a sta reggia de Cripte<br />

che t’anne ve preparate.<br />

Proprie a Bucchianiche, lu paesa te a do si nate e si tante amate.<br />

La folle d’allore come ogge se sprechese,<br />

sole queste ma recorde, ma stu mumente me fa pruà<br />

quelle che allore nen capeve.<br />

Lu core scoppie pe l’allegrije pecchè si rim<strong>in</strong>ute, come une ca revà da<br />

lundane dope tanta tempe<br />

a salutà le par<strong>in</strong>te e a fatte vedè da stu popele che nen è quelle d’allore,<br />

ma na bbona poche sci.<br />

Quanta vote meneme a vascia la statue e le reliquie a ti che teneme a<br />

Bucchianiche<br />

e te meneme a cercà na grazie pe nu mmalate, pe nu fije disperate<br />

pecchè ne trove la fatije , pe la pace nfamije e pe ogne sorte de croce che se<br />

trove.<br />

Sci, ce si nate a ecch, perciò chi sa a stu mumente che cuntentezze ti!<br />

Ha passate quattricent’anne da quande te ne si jte pe l’utema vote<br />

e diciste a quille che si lassate: “Patria me a ricurdete de quelle che te so<br />

nzignate<br />

pecchè nen ciarevedeme chiu”.<br />

E’ lu vere se nen ciavisse amate ne stasseme a farte oggi tutte staccuglienze.<br />

Si nu Sante. Da sbalestrate che sive chi ciavesse penzate,


ma pe la curvesione ci stà sempre tempe.<br />

A lu peccatore chiù scretecate è chiù perdunate,<br />

Care <strong>Padre</strong> Camille ta successe come a San Paule che, accecate da<br />

la lucia forte de Dije pecchè accedeve le cristijne,<br />

ha cascate da lu cavalle e sa cunvertite..<br />

Che bella speranze ogge ce vi a ripurtà, pure se nen pù parlà<br />

da lu Cele ciarrive na voce:<br />

“Jamme nen te scuraggì, ca ce la fì, mittete ncamm<strong>in</strong>e,<br />

cagne strade, va appresse a la voce de lu Spirite<br />

che te arde ncore.<br />

Sci cuntente, ca je pe te, st<strong>in</strong>ghe sempre guard<strong>in</strong>ghe<br />

e tutte le vote che mi chiime, le si, me facce nquattre pe te,<br />

ma scia fatte la vuluntà de Dije”.<br />

Mo arrivate lu mumente chiù triste, ciaveme lassà,<br />

pecchè te ne sa rije a Rome, ma le sapeme, lu core te<br />

pense sempre a Bucchianiche e pe fatte cuntente te prumetteme<br />

ca ce mpigneme de chiu pe fa regnà a stu paese<br />

l’Amore che lu Vangele prediche e che tante s<strong>in</strong>carnate !<br />

Grazie Sante <strong>Padre</strong> Camille! T’aspetteme pe natra vote<br />

Bon viagge e bendice a nu e strada facenne l’Abruzze e stItalia nostre!<br />

VIVA <strong>SAN</strong> <strong>CAMILLO</strong>!<br />

<strong>Bucchianico</strong> 16 giugno/27luglio 2012<br />

BENTORNATO <strong>SAN</strong>TO PADRE <strong>CAMILLO</strong>!<br />

Cosa vuole dirti questo cuore?<br />

Sii benedetto! Sei tornato a casa tua!<br />

Ricordo, come un sogno, quando da piccola,<br />

avevo appena otto anni, mi ritrovai,<br />

<strong>in</strong>sieme ad altre tre bamb<strong>in</strong>e come me,<br />

sopra un camionc<strong>in</strong>o, <strong>con</strong> una tunichetta da angelo<br />

e dietro le spalle attaccate due ali.<br />

Maria Rita Buracchio<br />

Facevamo da guarnizione al Tuo Simulacro, San <strong>Camillo</strong>,<br />

che da Roma portavano a <strong>Bucchianico</strong>, <strong>in</strong> questa reggia di Cripta


che ti avevano preparato.<br />

Proprio a <strong>Bucchianico</strong>, il tuo paese natale e che hai tanto amato.<br />

La folla di allora, come oggi, si sprecò,<br />

ricordo solo ciò, ma questo momento mi fa provare<br />

quanto allora non potevo capire.<br />

Il cuore scoppia per l’allegria perchè sei tornato, come uno<br />

che arriva da lontano dopo molto tempo a salutare i parenti,<br />

a farti vedere da un popolo che non è lo stesso di allora<br />

ma per una buona parte sì.<br />

Quante volte veniamo a baciare la statua e le Tue reliquie<br />

che abbiamo a <strong>Bucchianico</strong> e veniamo a chiederTi<br />

una grazia per un malato, per un figlio disperato<br />

perché non trova lavoro, per la pace <strong>in</strong> famiglia<br />

e per ogni sorta di croce che esiste!<br />

Sì, ci sei nato qui perciò chissà <strong>in</strong> questo momento che <strong>con</strong>tentezza hai.<br />

Sono passati quattrocento anni da quando te ne andasti per l’ultima volta<br />

e dicesti a quelli che lasciasti:”Patria mia ricordati ciò che ti ho <strong>in</strong>segnato<br />

perché non ci rivedremo più”.<br />

E’ vero, se non ci avessi amato non staremmo a farti oggi tanta accoglienza.<br />

Sei un Santo. Da scapestrato che eri, chi lo avrebbe mai pensato!<br />

Ma per la <strong>con</strong>versione c’è sempre tempo,<br />

al peccatore più <strong>in</strong>callito è più perdonato.<br />

Caro <strong>Padre</strong> <strong>Camillo</strong>, ti è accaduto come a San Paolo che,<br />

accecato dalla luce forte di Dio, perché ammazzava i cristiani,<br />

è caduto da cavallo e si è <strong>con</strong>vertito.<br />

Che bella speranza oggi vieni a riportarci!<br />

Anche se non puoi parlare, dal Cielo ci arriva una voce:<br />

“Dai non scoraggiarti, ce la farai, mettiti <strong>in</strong> cam<strong>in</strong>o,<br />

cambia strada, segui la voce dello Spirito che ti arde nel cuore.<br />

Sii <strong>con</strong>tento, perché io per te sono sempre guard<strong>in</strong>go<br />

e ogniqualvolta mi chiami, lo sai, mi faccio <strong>in</strong> quattro per te,<br />

ma sia fatta la volontà di Dio”!<br />

Ora è giunto il momento più triste, dobbiamo lasciarci,<br />

perché devi tornartene a Roma, ma lo sappiamo,


il Tuo cuore penserà sempre a <strong>Bucchianico</strong> e, per farTi <strong>con</strong>tento,<br />

ti promettiamo che ci impegneremo di più per far regnare <strong>in</strong> questo paese<br />

l’Amore che il Vangelo predica e che tanto hai <strong>in</strong>carnato..<br />

Grazie Santo <strong>Padre</strong> <strong>Camillo</strong>!, Ti aspettiamo per un’ altra volta.<br />

Buon viaggio, benedici noi, strada facendo l’Abruzzo e questa Italia nostra


Era partito da poco l'Elicottero dopo il SALUTO A <strong>SAN</strong> <strong>CAMILLO</strong> del<br />

popolo di <strong>Bucchianico</strong>, per riportare a Roma la "Sacra Reliquia del suo<br />

Corpo", quando il Dr. Angelo <strong>Camillo</strong> Santoferrara operativo presso l'Ospedale<br />

di Civitanova Marche, - da noi sollecitato -, ci ha <strong>in</strong>viato tramite<br />

E-Mail questo breve testo comunicandoci il sentire di quello che lui personalmente<br />

aveva vissuto, ma anche la percezione che ha avuto della<br />

gente che lo attorniava nelle ultime ore della "viva presenza" del Santo<br />

Concittad<strong>in</strong>o tornato dopo <strong>40</strong>0 anni. Particolarmente commovente la risposta<br />

del figlio Damiano di 11 anni:<br />

«Caro Amico,<br />

rispondo velocemente alla tua e-mail per dirti<br />

alcune cose della notte scorsa e di questa matt<strong>in</strong>a passati <strong>con</strong><br />

S. <strong>Camillo</strong> a <strong>Bucchianico</strong>.<br />

Ieri sera verso le 22:30 quando sono arrivato a <strong>Bucchianico</strong><br />

c'era tanta di quella gente che le auto erano parcheggiate quasi<br />

una sopra l'altra!!! Le persone presenti <strong>in</strong> piazza mi sono<br />

sembrate per la maggior parte di fuori al <strong>con</strong>trario di questa<br />

matt<strong>in</strong>a quando a salutare S. <strong>Camillo</strong> c'era veramente tutta<br />

<strong>Bucchianico</strong>. Come me, che all'ultimo momento è riuscito a<br />

cambiarsi il turno di lavoro e togliersi la reperibilità e correre a<br />

<strong>Bucchianico</strong>, ho <strong>in</strong><strong>con</strong>trato altri amici Bucchianichesi che<br />

stanno fuori che mi hanno rac<strong>con</strong>tato di aver aver fatto i salti<br />

mortali per avere il permesso e correre a salutare San <strong>Camillo</strong>.<br />

E' vero, tutti piangevano, giovani, adulti ed anziani!!! e<br />

quando tutti abbiamo lasciato la Piazza, ora a Lui <strong>in</strong>titolata,<br />

per accompagnarlo f<strong>in</strong> fuori il paese.... mi hanno rac<strong>con</strong>tato


che <strong>in</strong> piazza non era rimasta neppure una persona; tutti lo<br />

abbiamo accompagnato <strong>con</strong> un magone <strong>in</strong> cuore come quando<br />

si deve lasciare una persona cara.<br />

La cosa che però mi ha più impressionato è quando, nel<br />

momento <strong>in</strong> cui si sono allontanate dall'elicottero il clero e le<br />

autorità , pronti per la partenza, <strong>con</strong> il portellone dell'elicottero<br />

aperto che lasciava ancora <strong>in</strong>travedere l'Urna <strong>con</strong> San <strong>Camillo</strong>,<br />

tra il popolo presente, che pochi attimi prima applaudiva<br />

e <strong>in</strong>neggiava, ed io ero tra loro, è sceso un silenzio "assordante<br />

e surreale" durato tantissimo.... e mi sono accorto che il<br />

popolo di <strong>Bucchianico</strong> stava parlando <strong>con</strong> il suo San <strong>Camillo</strong><br />

"<strong>con</strong> il cuore" come quando due persone si guardano e vorrebbero<br />

dirsi tante cose ma <strong>in</strong> quel momento parla unicamente il<br />

cuore!!!<br />

Vorrei ancor meglio specificarti quel momento di silenzio e<br />

di distacco ma rimane difficile... forse si può racchiudere <strong>in</strong><br />

una parola... "amore"...<br />

il grande amore<br />

che il popolo di<br />

<strong>Bucchianico</strong> ha verso<br />

San <strong>Camillo</strong>.<br />

Quando vedrai i video<br />

e sentirai i canti<br />

delle persone anziane<br />

che hanno <strong>in</strong>terrotto<br />

quel silenzio,<br />

te ne renderai<br />

<strong>con</strong>to....<br />

Tornando a casa<br />

ho chiesto a mio figlio, che mi aveva accompagnato, cosa provava<br />

adesso che San <strong>Camillo</strong> era ripartito e lui <strong>con</strong> pronta risposta<br />

mi dice: "...e' arrivato ed e' ripartito... ma l'importante<br />

e' che San <strong>Camillo</strong> c'e' !"<br />

Sono rimasto <strong>in</strong>teriormente commosso a queste parole di<br />

mio figlio, e a volte si rimane stupiti di come i giovani captano<br />

gli eventi <strong>in</strong> profondità.<br />

Un caro saluto. Angelo <strong>Camillo</strong> Santoferrara»


Con il Santo <strong>Padre</strong> <strong>Camillo</strong> <strong>in</strong> <strong>Bucchianico</strong><br />

Le emozioni di una sua Figlia<br />

Ho avuto la grazia di stare <strong>in</strong> <strong>Bucchianico</strong> il 12 luglio 2012<br />

e dal 22 al 27 successivi, pochi <strong>giorni</strong> ma nel periodo molto<br />

importante per <strong>Bucchianico</strong>, perché nel tempo quando san<br />

<strong>Camillo</strong> era nella sua terra natale dopo <strong>40</strong>0 anni. Già il 12 luglio<br />

appena arrivata <strong>in</strong> <strong>Bucchianico</strong> <strong>in</strong>sieme <strong>con</strong> la Madre Generale,<br />

ed altre Consorelle siamo andate al Santuario per partecipare<br />

alla S. Messa, e poi siamo scese nella Cripta per venerare<br />

la “Sacra Reliquia del Corpo" del Nostro Santo <strong>Padre</strong>. Ci<br />

siamo <strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiate davanti al “Gigante della Carità” appoggiando<br />

la nostra testa sull’Urna, e pregandolo e affidando a<br />

Lui le <strong>in</strong>tenzioni che erano nei nostri cuori…<br />

Alla "Casa Sollievo" <strong>in</strong> <strong>Bucchianico</strong><br />

Il 22 luglio <strong>in</strong>vece è stato il bellissimo<br />

e glorioso giorno che ha<br />

Lo ha portato <strong>in</strong> vista nella nostra<br />

casa, la “Casa Sollievo” a<br />

Lui titolata, un giorno molto<br />

piovoso… lo abbiamo <strong>in</strong>terpretato<br />

come "segno di grazia" perché<br />

<strong>con</strong> l’arrivo del Nostro Patriarca<br />

Dio ha benedette noi e


tutte le nostre carissime Ospiti anziane, il personale e tutti coloro<br />

che sono venuti a venerarLo.<br />

All'Ospedale di Atessa<br />

Il 24 luglio, <strong>in</strong>vece è stato un giorno particolare per me, mai<br />

vissuto <strong>in</strong> questo modo!<br />

Verso le 15:30 <strong>in</strong>sieme<br />

alla Superiora, e <strong>con</strong> altre<br />

Ssorelle, siamo andate<br />

sulla piazza davanti<br />

al Santuario per poi<br />

accompagnare la "Sacra<br />

Reliquia di San <strong>Camillo</strong>"<br />

nel suo “viaggio” verso<br />

l'Ospedale di Atessa,<br />

dove siamo presenti dal<br />

1934.<br />

Andavamo <strong>in</strong> corteo:<br />

prima i carab<strong>in</strong>ieri, poi San <strong>Camillo</strong>, poi la Polizia Municipale,<br />

il S<strong>in</strong>daco di <strong>Bucchianico</strong>, 3 macch<strong>in</strong>e di Suore e altre macch<strong>in</strong>e<br />

e pullman, per le strade <strong>con</strong> precedenza, come di solito<br />

si osserva nel passaggio di grandi personaggi, e noi facevamo<br />

parte di questo corteo sia all’andata che al ritorno. Che onore<br />

e grazia!<br />

E qui mi è venuta una riflessione: per noi che sapevamo dove<br />

e <strong>con</strong> chi andavamo era una grazia l’accompagnare, e nello<br />

stesso tempo percorrere la strada di un Santo, e <strong>in</strong> modo proprio<br />

letterale e, per chi era religioso, anche <strong>in</strong> altro modo. Ma<br />

per chi viaggiava per le strade se<strong>con</strong>darie, e doveva pure fermarsi,<br />

o per l’autostrada per sorpassarci, – andavamo a 80<br />

km/h -, sicuramente si sono domandati “che cosa sta succedendo”?<br />

Riflessione questa che si poneva <strong>in</strong> rapporto <strong>con</strong> un salmo<br />

che dice "Dio dona le sue benedizioni anche a colui che dorme",<br />

e così anche chi non sapeva neanche della presenza di<br />

san <strong>Camillo</strong> nella sua terra, Dio ha benedetto tutti gli abitanti<br />

della regione d’Abruzzo nel momento quando questo nostro<br />

grande Santo viaggiava per le sue strade. Che bello!


Un altro fatto molto commovente è stata l’accoglienza da<br />

parte dei malati e del personale dell’Ospedale San <strong>Camillo</strong> di<br />

Atessa. Non ho visto mai un “Benvenuto” così preparato e così<br />

solenne. San <strong>Camillo</strong> era veramente atteso e voluto da tutti. In<br />

quell’istante è stata grande festa anche per coloro che <strong>in</strong> quei<br />

momenti erano caduti<br />

nella prova della<br />

malattie e della<br />

sofferenza. Ciò che<br />

mi commosso è stato<br />

il saluto di un<br />

giovane sulla sedia<br />

a rotelle che affidava<br />

le sue sofferenze<br />

e quelle degli altri<br />

malati a San <strong>Camillo</strong>,<br />

chiedendo nello stesso tempo per chi governa questo, e altri<br />

ospedali, di non chiuderli ma garantire le prestazioni sanitarie<br />

a chi ne ha bisogno…<br />

E poi c’erano i rappresentanti del personale <strong>con</strong> una scultura<br />

di un “Cuore nelle mani”, che <strong>con</strong> parole di benvenuto offrivano<br />

a S. <strong>Camillo</strong> il loro impegno di carità. Ovviamente c’è stato<br />

ampio spazio per la preghiera e del personale <strong>in</strong><strong>con</strong>tro <strong>con</strong> il<br />

Santo, e dopo un’ora e mezza la partenza verso la piazza sotto<br />

la pioggia, e processione verso la Cattedrale piena di fedeli venuti<br />

per salutare e onorare il Santo della Carità.<br />

Quante commozioni, preghiere, lacrime, speranze espresse e<br />

non espresse e nello stesso tempo ammirazione per San <strong>Camillo</strong>,<br />

che ci è stato di esempio della vera <strong>con</strong>versione e ancora<br />

di più della Carità verso Dio e verso il prossimo. Infatti ci è<br />

stato detto che noi non veneriamo solo le ossa, ma colui che<br />

vive ancora <strong>in</strong> mezzo a noi col “Carisma” che ci ha lasciato,<br />

ed oggi noi che lo tocchiamo, religiosi e laici, noi dobbiamo<br />

diventare “reliquie di San <strong>Camillo</strong>” nella trasmissione della carità<br />

che lui aveva e che noi oggi dobbiamo esercitare.<br />

Al ritorno da Atessa era quasi mezzanotte, quel che mi ha<br />

colpito è che i bucchianichesi stavano sulla piazza ad aspettare<br />

il ritorno del Santo, salutandolo <strong>con</strong> il suono delle campane


e per accompagnarlo nella Cripta, e sempre pregando <strong>con</strong><br />

l’orazione impressa sull’immag<strong>in</strong>etta. Dopo la benedizione <strong>in</strong>vocata<br />

per <strong>in</strong>tercessione del Santo, sono tornati alle proprie<br />

case per il riposo e riprendere il giorno successivo le attività<br />

quotidiane.<br />

Nella "Notte Bianca" l'ultimo saluto...<br />

Un altro evento molto forte è stata la “Notte Bianca” sulla<br />

piazza centrale alla sommità della coll<strong>in</strong>a, che <strong>in</strong> quella stessa<br />

notte è stata denom<strong>in</strong>ata “Piazza San <strong>Camillo</strong>”. Una notte di<br />

preghiera, e non soltanto, che precedeva il giorno di partenza<br />

del Santo per Roma. Ciò che fa pensare a chi non è di <strong>Bucchianico</strong>,<br />

è il forte legame che <strong>Bucchianico</strong> ha <strong>con</strong> il suo Santo<br />

Concittad<strong>in</strong>o… come <strong>in</strong> questa città si vive e si respira della<br />

Sua presenza e di quanto amore di ogni cittad<strong>in</strong>o ha per Lui.<br />

Si vede che ogni cittad<strong>in</strong>o dentro è fiero di San <strong>Camillo</strong> e <strong>in</strong><br />

un modo o nell’altro lo vuole imitare. Non è un atteggiamento<br />

f<strong>in</strong>to… dal loro modo di essere e di affetto che esprimono si


vede l’autenticità e la devozione e <strong>in</strong> certo modo anche un forte<br />

attaccamento.<br />

Per esempio la notte di ritorno da Atessa loro hanno aspettato,<br />

non so quanto tempo, per accogliere di nuovo San <strong>Camillo</strong>,<br />

e nella “Notte Bianca”, anche se era molto freddo, c’erano<br />

tante e tante persone che per tutta la notte sono state lì sulla<br />

piazza, f<strong>in</strong>o al matt<strong>in</strong>o per partecipare alla Celebrazione<br />

dell’Eucaristia, e poi accompagnare <strong>in</strong> processione f<strong>in</strong>o al<br />

campo sportivo per la partenza <strong>con</strong> l’Elicottero.<br />

Negli ultimi istanti si vedeva sulla faccia di ogni cittad<strong>in</strong>o il<br />

dispiacere della partenza. Durante la processione chi era malato,<br />

e non poteva prendere parte, stava sulla terrazza per dare<br />

ancora un ultimo saluto al Santo.<br />

Sembrava un saluto a DIO e non di arrivederci, si sentiva<br />

un clima di tristezza <strong>in</strong> certo senso come se una Persona cara,<br />

viva, stava per lasciarli.<br />

Non si riesce a mettere su carta le sensazioni recepite<br />

nell’osservare la devozione al nostro Grande Santo, piena di<br />

sentimenti e di amore, non solo nei gesti esteriori ma più ancora<br />

<strong>in</strong> quello che traspare dall’animo.<br />

Un fatto è certo: non è devozione a una “cosa”, cara quanto<br />

si vuole, ma a “Qualcuno” che ad ogni bucchianichese è importante<br />

come lo è un membro della propria famiglia.<br />

Io ho avvertito fortemente <strong>in</strong> questi <strong>giorni</strong> che i suoi cari<br />

<strong>con</strong>cittad<strong>in</strong>i lo vedevano vivo!


Il CORPO DI <strong>SAN</strong> <strong>CAMILLO</strong> LASCIA BUCCHIANICO<br />

<strong>Bucchianico</strong>, piccola città coll<strong>in</strong>are <strong>in</strong> Prov<strong>in</strong>cia di Chieti, alle<br />

pendici della “Majella” e a due passi dalla costa Adriatica, ha vissuto<br />

<strong>in</strong>tense giornate di grazia straord<strong>in</strong>aria per la presenza del<br />

Corpo di San <strong>Camillo</strong>, che dopo quattrocento anni, da quando <strong>Padre</strong><br />

<strong>Camillo</strong> de Lellis lasciò per l’ultima volta <strong>Bucchianico</strong>, ha fatto<br />

ritorno al paese natale.<br />

E’ la sera di giovedì 26 Luglio 2012, data che segnerà la storia e<br />

la vita dei Bucchianichesi. Siamo alla vigilia della partenza dei resti<br />

del Corpo di San <strong>Camillo</strong> prevista per le ore 9,00 di venerdì 27<br />

Luglio 2012 e da ogni angolo del paese ci si acc<strong>in</strong>ge a prendere posto<br />

<strong>in</strong> Piazza San <strong>Camillo</strong> De Lellis (ex Piazza Roma), per stare ancora<br />

una volta cuore a cuore <strong>con</strong> il Santo, al quale ogni visitatore<br />

ha parlato <strong>in</strong>tensamente nei <strong>giorni</strong> di permanenza a <strong>Bucchianico</strong>,<br />

vedendo <strong>in</strong> quei resti un <strong>in</strong>terlocutore speciale.<br />

E’ <strong>in</strong>spiegabile esprimere gli unici sentimenti provati, <strong>con</strong> le parole,<br />

da quando alle ore 19,00 circa del 16/06/2012 spunta nel cielo,<br />

come una m<strong>in</strong>iatura, l’elicottero del Corpo Forestale dello Stato<br />

che ha avuto l’onore di <strong>con</strong>durre da Roma a <strong>Bucchianico</strong> le Sacre


Spoglie. Gli occhi di quanti attendono sono fissati <strong>in</strong> alto e l’attesa<br />

si fa sempre più trepidante.<br />

Ciascuno, durante i quarantuno <strong>giorni</strong> cerca di sfruttare al massimo<br />

tutti i momenti possibili per sussurrare, <strong>in</strong>vocare, r<strong>in</strong>graziare,<br />

nella <strong>con</strong>sapevolezza di stare di fronte ad un potente <strong>in</strong>tercessore<br />

presso Dio per ogni favore celeste.<br />

Il saluto ufficiale <strong>in</strong>izia la serata del 26 luglio <strong>con</strong> una solenne<br />

celebrazione eucaristica <strong>in</strong> Piazza San <strong>Camillo</strong> de Lellis (f<strong>in</strong>o al 26<br />

luglio 2012 Piazza Roma), più volte trasformata <strong>in</strong> un tempio a cielo<br />

aperto, da quando le Sacre Spoglie hanno fatto ritorno al paese<br />

natale del Santo. I numerosi partecipanti provano tristezza pensando<br />

all’<strong>in</strong>domani, ma tante belle parole di <strong>con</strong>solazione vengono<br />

rivolte dai Padri Camilliani del Santuario e dai sacerdoti <strong>con</strong>venuti<br />

dai paesi e città vic<strong>in</strong>iori per il loro saluto al Santo della Carità.<br />

Una notte bianca caratterizza questi momenti di commiato, come<br />

espressione di affetto verso la persona a cui quei pochi resti appartengono,<br />

che resteranno scolpiti nel cuore e nella mente e che<br />

più volte viene <strong>in</strong>tronizzato al centro della piazza, là dove nei primi<br />

25 anni di vita prima della <strong>con</strong>versione, <strong>Camillo</strong> ha respirato<br />

l’aria di <strong>Bucchianico</strong>, da dove ha visto il cielo, la natura circostante,<br />

le coll<strong>in</strong>e e, tornando da sacerdote si è <strong>in</strong>trattenuto <strong>con</strong> la Sua<br />

gente <strong>con</strong> parole e stile di vita ora r<strong>in</strong>novati dalla chiamata al servizio<br />

dei poveri e degli <strong>in</strong>fermi.<br />

Nel corso della notte le esternazioni di <strong>in</strong>dicibile affetto si susseguono<br />

da parte di persone s<strong>in</strong>gole, rappresentanze dell’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

civica, gruppi, movimenti ecclesiali, associazioni, quasi a<br />

voler dire “anche se tornerai a Roma, nulla ti potrà togliere i natali<br />

bucchianichesi”. La città di <strong>Bucchianico</strong> ne è veramente fiera.<br />

Nel silenzio della notte risuonano canti, testimonianze, preghiere,


icordi del passato e dei momenti più forti della vita di <strong>Camillo</strong> de<br />

Lellis.<br />

Alle ore 5,45 circa, quando una brezza mattut<strong>in</strong>a spira leggermente<br />

quasi ad accarezzare, come il soffio dello Spirito, le Sacre<br />

Reliquie e gli astanti, le ombre della notte com<strong>in</strong>ciano a diradarsi<br />

per dare spazio alle prime luci dell’alba. L’Urna del Santo sembra<br />

co<strong>in</strong>volta, <strong>in</strong> poco tempo <strong>in</strong> un ‘alternarsi di luci ed ombre, uno<br />

scenario di Piazza San <strong>Camillo</strong> de Lellis <strong>in</strong>cantevole, impregnata di<br />

pace e di una densa atmosfera celestiale. La prima celebrazione<br />

eucaristica del nuovo giorno ha <strong>in</strong>izio alle ore 6, 00, dopo che il<br />

Gruppo di Preghiera “San <strong>Camillo</strong> de Lellis” del Movimento R<strong>in</strong>novamento<br />

nello Spirito Santo <strong>in</strong>vita i presenti ad unirsi all’<strong>in</strong>vocazione<br />

dello Spirito Santo su tutta la città, perché si ricordi sempre<br />

del messaggio di <strong>Camillo</strong>: ”Carità,carità,carità “.<br />

Da ogni accesso alla piazza il brulichìo di fedeli si <strong>in</strong>tensifica per<br />

la partecipazione alla se<strong>con</strong>da celebrazione eucaristica delle ore<br />

7,00, al term<strong>in</strong>e della quale l’Urna, viene presa a spalla ed accompagnata<br />

da un lungo corteo verso il campo sportivo dove altri <strong>con</strong>venuti<br />

cercano di trovare una posizione migliore per l’estremo saluto<br />

al Caro Concittad<strong>in</strong>o. Nell’attesa dell’arrivo del corteo, alle<br />

ore 8,30 circa si ode un rombo dal cielo:è il motore dell’elicottero<br />

del Corpo Forestale dello Stato che è sufficiente ad <strong>in</strong>tensificare<br />

l’emozione, mentre si accavallano suoni di campane a distesa, canti<br />

e preghiere.<br />

L’urna, sistemata a vista su di un’auto scoperta, è <strong>in</strong> prossimità<br />

del campo sportivo e ai membri del Comitato Festa spetta l’onore<br />

di riprenderLa a spalla per la dolorosa <strong>con</strong>segna agli elicotteristi.<br />

Il cielo è azzurro senza una nube, i monti della Majella e le coll<strong>in</strong>e<br />

circostanti fanno da scenario, mentre i raggi del sole <strong>in</strong>tensificano<br />

la loro lum<strong>in</strong>osità e <strong>con</strong>sistenza. Uno sventolio di fazzoletti,


mani che applaudono, volti bagnati di lacrime accompagnano<br />

l’<strong>in</strong>gresso dell’Urna al cancello del campo sportivo, al centro del<br />

quale attendono l’elicottero, le autorità civili e religiose, mentre<br />

sul prato verde <strong>in</strong>tenso spiccano gli abiti bianchi <strong>con</strong> la croce rossa<br />

delle numerose Figlie di San <strong>Camillo</strong>.<br />

E’ giunto il momento del distacco ed il Parroco P. Mario Agasantis<br />

recita la preghiera a San <strong>Camillo</strong>, impartisce la benedizione<br />

<strong>con</strong> la reliquia del Santo e tutti salutano calorosamente. Non c’è<br />

cuore che non soffra e non pianga, neppure quello del della persona<br />

più tiepida.<br />

<strong>Padre</strong> Luigi Secchi, che è salito a bordo per riaccompagnare le<br />

Sacre Spoglie presso la Chiesa della Maddalena <strong>in</strong> Roma, dove <strong>Camillo</strong><br />

morì, è <strong>in</strong> quell’istante per i Bucchianichesi il <strong>con</strong>segnatario<br />

fidato. L’elicottero si solleva sotto gli occhi di chi non vorrebbe<br />

mai perderlo di vista, che grida “Arrivederci <strong>Camillo</strong>!” (Maria Rita<br />

B.)

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