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Mensile dell'Arcidiocesi di Amalfi - Cava de'Tirreni Anno XIX n.7 ...

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Giornata Mon<strong>di</strong>ale delle Famiglie<br />

Le famiglie <strong>di</strong> Milano<br />

hanno aperto le porte <strong>di</strong><br />

casa e le Parrocchie si<br />

sono preparate a far festa<br />

con le famiglie arrivate<br />

da tutto il mondo, per<br />

celebrare il VII Incontro<br />

Mon<strong>di</strong>ale delle Famiglie:<br />

un appuntamento<br />

straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Chiesa,<br />

de<strong>di</strong>cato a tre <strong>di</strong>mensioni<br />

fondamentali della vita<br />

quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> ogni persona<br />

sempre in relazione<br />

con gli altri e che la<br />

Sacra Scrittura presenta<br />

sin dalle origini come<br />

bene<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Dio: “La<br />

Famiglia, il Lavoro e la Festa”,<br />

un tema davvero interessante<br />

per i tempi <strong>di</strong> oggi che vedono la<br />

famiglia sempre più chiusa in se<br />

stessa e nei propri problemi, il<br />

lavoro sempre più precario e senza<br />

prospettive, la festa vissuta in<br />

modo non sempre pieno e gratifi -<br />

cante. Queste realtà si evidenziano,<br />

oggi, soprattutto in comunità<br />

gran<strong>di</strong> e industrializzate.<br />

E’ a partire dalla famiglia che<br />

si costruisce la comunità, non da<br />

un “surrogato” <strong>di</strong> famiglia (alias<br />

coppia <strong>di</strong> fatto). Ce lo ricorda la<br />

Familiaris Consortio <strong>di</strong> Giovanni<br />

Paolo II che afferma: «L’avvenire<br />

dell’umanità passa attraverso<br />

la famiglia». Non <strong>di</strong>ce che passa<br />

attraverso la cultura, la scienza,<br />

la tecnica, l’arte, la moda o qualunque<br />

altra esperienza umana;<br />

neppure attraverso la scuola o la<br />

parrocchia, ma attraverso la famiglia.<br />

Questo non signifi ca che<br />

le altre realtà siano da buttare o<br />

inutili o superfl ue. Signifi ca, piuttosto,<br />

che la famiglia è una realtàesperienza<br />

che sta a fondamento<br />

LUGLIO - AGOSTO 2012<br />

<strong>di</strong> tutta la nostra vita. E’ nella<br />

famiglia che s’impara ad essere<br />

“persone” e a comportarsi come<br />

tali, si forgiano le personalità,<br />

nascono le vocazioni, si educano<br />

le coscienze; s’impara a relazionarsi<br />

con gli altri, a vivere con gli<br />

altri, si capisce cos’è l’amore, la<br />

gratuità, il rispetto per gli altri,<br />

la lealtà; s’impara dai genitori le<br />

prime esperienze <strong>di</strong> approccio al<br />

lavoro, ma anche a vivere la festa<br />

come occasione <strong>di</strong> incontro verso<br />

agli altri e come forma <strong>di</strong> ringraziamento<br />

e <strong>di</strong> lode al Signore.<br />

Perciò, questo grande evento<br />

<strong>di</strong> Chiesa è stato senz’altro un segnale<br />

<strong>di</strong> speranza verso quelle famiglie<br />

attanagliate dalla crisi economica<br />

attuale, soprattutto quelle<br />

povere, quelle che hanno già <strong>di</strong>ffi<br />

coltà ad arrivare a fi ne mese; è<br />

stato un segnale <strong>di</strong> speranza per<br />

quelle giovani coppie che hanno<br />

fatto un mutuo per la casa; è stato<br />

un segnale <strong>di</strong> speranza per quelle<br />

famiglie che portano sulle spalle<br />

il peso dei genitori anziani e dei<br />

fi gli <strong>di</strong>sabili; è stato un segnale <strong>di</strong><br />

FERMENTO<br />

Rifl essioni dopo Milano<br />

speranza per quelle famiglie<br />

che non vivono la pace al<br />

loro interno, famiglie <strong>di</strong>vise;<br />

è stato un segnale <strong>di</strong> speranza<br />

per le famiglie attraversate<br />

da gravi lutti, come quelli<br />

recenti dovuti a calamità naturali.<br />

Ma abbiamo, in parte,<br />

anche il dovere <strong>di</strong> ricordare<br />

che la crisi economica non è<br />

una crisi “tout court”. Dobbiamo<br />

ri<strong>di</strong>mensionare il nostro<br />

tenore <strong>di</strong> vita, evitare gli<br />

sprechi, ritornare alla tecnica<br />

del “rammendo” e tirar fuori<br />

dai nostri cassetti domestici<br />

gli ideali, i valori che danno<br />

sapore alla vita. La vera crisi,<br />

oggi, come più volte ha ripetuto<br />

Benedetto XVI, è quella morale,<br />

quella etica. Se viene a mancare<br />

la voglia <strong>di</strong> lottare, se si insinua<br />

l’idea che non c’è nulla da fare, se<br />

non facciamo venir fuori la nostra<br />

soggettività, se sotterriamo anche<br />

la speranza, c’è davvero il rischio<br />

<strong>di</strong> cadere in depressione. E questo<br />

non ce lo possiamo permettere.<br />

Anche questa crisi può <strong>di</strong>ventare<br />

una straor<strong>di</strong>naria opportunità per<br />

riscoprire quei valori che sono<br />

importanti agli occhi <strong>di</strong> Dio. Per<br />

chi crede che la storia resta nelle<br />

mani <strong>di</strong> Dio, che tutto orienta verso<br />

il bene della persona, se questa<br />

sa fare la sua volontà, è necessario<br />

ancora <strong>di</strong> più avere fi ducia in Lui.<br />

Sono state queste le rifl essioni<br />

che mi hanno accompagnato lungo<br />

tutto il cammino verso Milano,<br />

trascorso insieme agli altri delegati<br />

della nostra Arci<strong>di</strong>ocesi: Don<br />

Nello, Don Luigi, Paolo e Beatrice,<br />

Paola.<br />

Pietro Paolo Speranza<br />

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