Mensile dell'Arcidiocesi di Amalfi - Cava de'Tirreni Anno XIX n.7 ...

More documents

Recommendations

Info

FERMENTO La famiglia, il lavoro, la festa: sono stati i valori del VII Incontro internazionale di Milano che dovranno dare assolutamente nuova linfa educativa per la pastorale italiana nonché locale nei prossimi anni. Già il Papa il 23 agosto 2010 lo metteva in evidenza: “il prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un’occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all’economia dello stesso nucleo familiare”. I bei temi approfonditi durante le catechesi richiamano le comunità ecclesiali ad uno sguardo di fede sull’esistenza umana, attraverso cui uomini e donne di buona volontà possono incontrare l’amore di Dio nella propria realtà quotidiana, e che ovviamente esigono un attenzione e una cura pastorale nelle parrocchie, ancora di più è emerso che ci deve essere una forte attenzione di ogni fedele nelle relazioni tra queste tre grandi dimensioni del vivere umano. L’incontro di Milano ha messo ben in rilievo l’importanza che questi tre ambiti non vanno approfonditi singolarmente anzi la sfi da culturale dell’incontro Mondiale delle Famiglie di Milano, per la Chiesa italiana, è proprio questa: scoprire come i tempi della festa, della famiglia e del lavoro convergono verso un disegno unitario, si organizzano attorno ad una idea armo- nica ed equilibrata di persona, che non è defi nita solo dal consumo o dalla capacità produttiva, tipica della mentalità dominante, oppure, all’estremo opposto, dalla possibilità di usare il tempo “libero” per un divertimento fi ne a stesso, o da relazioni familiari grette e non aperte alla società. Tra tutte le illuminanti catechesi tra famiglia lavoro e festa, proprio quest’ultima per un cammino buono nelle nostre chiese locali, ha il compito di illuminare di senso e bellezza gli altri due ambiti dell’esistenza, infatti la festa ci offre il luogo in cui il cristiano fa memoria della presenza del Signore Vivente. Quel giorno ci riporta alla Genesi dove i tre luoghi fondativi dell’umano si intrecciano e che ci aiutano a riscoprire il tempo della festa. Infatti “Dio, nel settimo giorno, portò a compimento l’opera che Dopo p Milano Scegliere la famiglia aveva fatto, cessò nel settimo giorno da ogni lavoro che aveva fatto creando. E Dio benedisse il settimo giorno e lo santifi cò, perché in esso Dio si riposò da tutta l’opera che aveva creato e fatto” (Gen 2,2-3). L’incontro di Milano su questi importanti ambiti ha tracciato una via maestra perché possa essere condivisa dalla Chiesa Italiana e dalle diocesi a livello particolare ed ancora di più nelle nostre comunità parrocchiali. L’importanza di scegliere anche in questo prossimo “Anno Fidei” percorsi unitari di catechesi, di azione pastorale, di consapevolezza ecclesiale dell’inevitabile fusione di queste tre parole, che tanto anche parlano all’uomo contemporaneo, al di là dell’ essere credente o meno. Perché la sete di bene dell’uomo di oggi non potrà spegnersi senza confrontarsi con il grande dono dell’amore familiare, con la grande responsabilità di un lavoro vissuto a servizio del creato e del genere umano, ma ancor di più nell’ esperienza di un tempo della festa capace di ricordare che, oltre l’amore umano, oltre le proprie intelligenze e carismi, scegliere la famiglia e il lavoro è scegliere la festa per dare un volto più umano alla vita quotidiana. don Nello Russo 8 LUGLIO - AGOSTO 2012
Rifl essioni bioetiche Il “costo” della malattia Il 5 aprile u.s. a pagina 25 del Corriere della Sera è apparsa una lettera di un lettore dal titolo “Se la Regione mi ricorda il costo del mio cancro”, nella quale si legge “Caro Direttore, tra qualche giorno compirò 59 anni e da 4 combatto contro un tumore, che partendo dai polmoni, è andato in metastasi diffondendosi e colpendo ogni anno un nuovo organo… Il 19 marzo scorso era prevista una Tac di controllo; naturalmente sono esente dal ticket…e infatti nulla ho dovuto pagare. Questa volta però ho visto che sul foglio per il ritiro del referto era molto ben segnalato quanto costasse in termini economici il mio esame alla Regione Lombardia… L’esito (della Tac) non è stato quello sperato, perché la malattia si è propagata anche ad alcune zone del cervello. Ora sono in attesa di essere chiamato per iniziare un ciclo di radioterapia panencefalica che al momento non so ancora quanto costerà alla comunità e di questo e per questo ringrazio e chiedo scusa anticipatamente a tutti…”. Al di là di ogni fi nalità informativa o semplice adempimento burocratico, che non è dato conoscere, dell’evidenziazione del costo economico della prestazione, rimane comunque indubitabile il fatto che sia stata toccata la sensibilità di un ammalato grave. Prescindendo da considerazioni, peraltro di grande valenza etica, in ordine alla concezione del welfare state, delle allocazioni delle risorse, dell’organizzazione delle strutture sanitarie ecc, questa vicenda però ci permette alcune LUGLIO - AGOSTO 2012 rifl essioni su come in sanità possa prevalere o cominciare a farsi strada un modello di riferimento che in bioetica viene denominato “pragmatico utilitaristico”. In quest’ottica il bene “salute” e, si deve pensare, addirittura anche il valore “vita”, avviene sulla base del rapporto costo/benefi cio, beni e valori palesemente disomogenei: il costo in denaro di una prestazione sanitaria correlata al benefi cio dello stato di salute. A fronte dell’allungamento della speranza di vita, dell’invecchiamento della popolazione, dell’aumento dell’incidenza delle malattie croniche e degenerative, della limitatezza delle risorse economiche, dell’impegno a contrastare sprechi ed ineffi cienze, sembrano ormai prevalere criteri economicistici nella gestione sanitaria. A ciò fa riscontro un orientamento utilitaristico della cura della persona ammalata in termini produttivistici, sociologici o semplicemente pragmatici. Conviene allo Stato dare assistenza anche ai malati gravi o terminali, agli handicappati, ai malati mentali, ai bambini malformati? C’è da chiedersi allora: esiste una giustifi cazione sociale, civile o politica a tutto questo o non rappresenti invece la manifestazione di un utilitarismo di antica matrice fi losofi ca empirista? Anche in sanità verranno applicati i principi dei vecchi neoutilitaristi dell’800, come Jeremy Bentham e John Stuart Mill, e cioè “massimizzare FERMENTO il piacere”, “minimizzare il dolore”? Se così sarà, estremizzando il discorso, ci troveremo (se non lo siamo già) ad affrontare due derive tipicamente utilitaristiche, a cui sottende la lettera riportata all’inizio. La prima: la salute e la vita vengono considerate solo in rapporto al criterio di una “certa” qualità di vita che lo Stato può garantire, altrimenti non ne vale la pena. La seconda (umanamente tristissima e amara): il paziente nella lettera riportata si scusa per la sua malattia e per i costi che questa comporterà alla Stato. Ciò apre le porte ad una deriva e a una mentalità eutanasica: quando un paziente affetto da grave patologia comincia a sentirsi un peso, assistenziale ed economico, per lo Stato, la società e anche per la famiglia, forte sarà la tentazione di chiedere che vengano eliminate le sue sofferenze e che venga aiutato a morire. E magari la sua richiesta sarà considerata altamente “civile” e “responsabile”. Giuseppe Battimelli 9
Page 1 and 2: FERMENTO Mensile dell’Arcidiocesi
Page 3 and 4: Editoriale Messaggio dell’Arcives
Page 5 and 6: Il Papa ai terremotati dell ’Emil
Page 7: Giornata Mondiale delle Famiglie Le
Page 11 and 12: Festa degli Incontri Il giorno 17 g
Page 13 and 14: n Costiera LUGLIO - AGOSTO 2012 FER
Page 15 and 16: Caritas FERMENTO Culture che si inc
Page 17 and 18: Notizie LUGLIO - AGOSTO 2012 FERMEN
Page 19 and 20: PRAIANO: Premiazioni dell’ Orator
Page 21 and 22: Notizie LUGLIO - AGOSTO 2012 FERMEN
Page 23 and 24: Avvenimenti LUGLIO - AGOSTO 2012 FE

Mensile dell'Arcidiocesi di Amalfi - Cava de'Tirreni Anno XIX n.7 ...

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?