Il testo “Storia di un territorio: Pontemanco” - Città Invisibili
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zione dei mulini.<br />
<strong>Il</strong> fiume, nei <strong>di</strong>segni, domina e fa da protagonista,<br />
ed è rappresentato nel tratto<br />
del <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> quota del Biancolino<br />
(<strong>di</strong>s.3).<br />
Proprio sfruttando la forza motrice generatasi<br />
dal <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> quota si facevano<br />
f<strong>un</strong>zionare i mulini.<br />
L’attività molitoria ingenerò ricchezza<br />
e la conseguente trasformazione morfologica<br />
del <strong>territorio</strong> come testimonia<br />
visivamente la mappa del 1477 (<strong>di</strong>s.2).<br />
Si costruirono case in muratura con tetti<br />
in coppi, anche i casoni risultano socialmente<br />
evoluti perché e<strong>di</strong>ficati in muratura<br />
e con il solo tetto <strong>di</strong> paglia (<strong>di</strong>s. 4).<br />
Contemporaneamente sorse la chiesa<br />
tra le case l<strong>un</strong>go il canale; i ponti in<br />
legno vennero sostituiti da quelli in muratura<br />
(<strong>di</strong>s. 4 e 5).<br />
L’imponente chiusa già esistente nel<br />
1466, nel breve spazio <strong>di</strong> <strong>un</strong> decennio<br />
venne rinforzata, modernizzata ed adeguata<br />
alle esigenze dei mulini che nel<br />
frattempo erano stati completati. Nel<br />
1466, infatti, risultano in costruzione,<br />
.Mappa , particolare borgo Pontamanco<br />
. Mappa , particolare della chiesa<br />
. Mappa , particolare della chiusa<br />
. Mappa , particolare della ruota<br />
mentre nel 1477 sono testimoniati nel<br />
pieno dell’attività con <strong>un</strong>a grande ruota<br />
che padroneggia l’invaso sapientemente<br />
recintato nella zona prospiciente l’ agglomerato<br />
urbano <strong>di</strong> Pontemanco ( <strong>di</strong>s.<br />
6).Le case e i casoni e<strong>di</strong>ficati sono le abitazioni<br />
dei “monari” e dei loro lavoranti.<br />
Da quanto osservato sulle mappe si deduce<br />
che questi costituirono il primo nucleo<br />
<strong>di</strong> famiglie del borgo <strong>di</strong> Pontemanco.<br />
I mulini erano quin<strong>di</strong> fluviali e f<strong>un</strong>zionavano<br />
tramite ruote azionata dalla forza<br />
idraulica sviluppatasi dalla velocità della<br />
caduta dell’acqua del <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> quota<br />
del Biancolino (<strong>di</strong>s. 7). <strong>Il</strong> flusso dell’acqua<br />
veniva regolato artificialmente tramite<br />
l’importante chiusa realizzata me<strong>di</strong>ante <strong>un</strong><br />
sistema <strong>di</strong> paratie o saracinesche lignee<br />
che furono adeguate alle accresciute<br />
necessità dell’industria molitoria, come<br />
testimoniato dalla mappa del 1477.<br />
<strong>di</strong>s. 1 A.S.P. Miscellanea <strong>di</strong>s. 289<br />
<strong>di</strong>s. 2 A.S.P. Miscellanea <strong>di</strong>s. 289 bis