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Se potessi avere mille euro al mese - Più Notizie

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Qui magazine N. 39/ 25.10.2012 p. 7<br />

Evangelista<br />

Castrucci<br />

che operano nel comparto delle costruzioni<br />

che sono pen<strong>al</strong>izzate da un mercato imploso<br />

dai ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica<br />

Amministrazione e d<strong>al</strong>la mancanza di adeguate<br />

politiche per la gestione e manutenzione del<br />

patrimonio immobiliare pubblico e per lo sviluppo<br />

delle infrastrutture.<br />

In questo contesto aumentano le aziende in<br />

difficoltà, che non riescono a far fronte agli impegni<br />

assunti nei confronti delle banche.<br />

“Il punto debole delle banche e la causa princip<strong>al</strong>e<br />

della riduzione della disponibilità di credito verso le imprese<br />

e i privati è proprio quel continuo e inarrestabile incremento delle<br />

sofferenze, s<strong>al</strong>ite anche a giugno fino a 113 miliardi, di cui 75 miliardi<br />

in capo <strong>al</strong>le imprese”. Continua Cottignola: “A fine 2009 i prestiti<br />

deteriorati erano fermi a 59 miliardi. Poi un raddoppio nel giro di soli<br />

due anni e mezzo. In parte si paga oggi la stagione del credito facile<br />

indotto dai bassi tassi d’interesse e che avevano spinto le banche a<br />

impieghi crescenti e spesso, come avvenuto proprio nel comparto<br />

delle costruzioni, basati soprattutto sulla convinzione che il mercato<br />

dovesse crescere continuamente. Un errore che ora comporta una<br />

serie di pesanti effetti collater<strong>al</strong>i. Le banche preoccupate ‘chiudono i<br />

rubinetti’ o comunque riducono notevolmente la loro disponibilità<br />

pen<strong>al</strong>izzando anche le aziende sane che hanno solo la colpa di appartenere<br />

a un comparto che, statisticamente, è fra i più pericolosi.<br />

Le imprese rinviano l’accesso ai nuovi prestiti anche per le condizioni<br />

proibitive dei tassi d’interesse che sono applicati su quel poco credito<br />

disponibile e le poche richieste che avanzano sono per lo più indirizzate<br />

a ricostituire una liquidità ormai esaurita; languono in maniera<br />

preoccupante gli investimenti, rimandati a periodi migliori.<br />

Anche oggi, con un Euribor ai minimi storici, una piccola impresa<br />

it<strong>al</strong>iana con un discreto merito creditizio finisce per pagare tassi ben<br />

sopra il 7%. Un circolo vizioso che si auto<strong>al</strong>imenta e che tende ad<br />

approfondire lo stato di recessione nella qu<strong>al</strong>e viviamo solo parzi<strong>al</strong>mente<br />

mitigato, per quanto riguarda la nostra provincia, dai dati sulle<br />

sofferenze bancarie, che la pongono fra le più virtuose in It<strong>al</strong>ia”. Ormai<br />

un’azienda su due non riesce a ottenere credito senza la garanzia<br />

di un Consorzio Fidi.<br />

Un mondo, quello dei Confidi, che merita un discorso a parte. Da sempre<br />

a fianco delle imprese, a sostegno dei loro fabbisogni finanziari,<br />

strumento prezioso anche per la mitigazione del costo del denaro,<br />

hanno oggi raggiunto dimensioni operative inimmaginabili. Anche<br />

loro però soffrono per la pesante congiuntura che ha inn<strong>al</strong>zato drammaticamente<br />

il livello delle insolvenze e rischiano, in mancanza di<br />

un’adeguata politica a sostegno della loro patrimoni<strong>al</strong>izzazione, di<br />

farsi travolgere. Negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni di accorpamento<br />

fra Consorzi fidi territori<strong>al</strong>i che hanno dato vita a strutture<br />

più grandi, maggiormente capit<strong>al</strong>izzate come nel caso di UNIFIDI<br />

nella nostra regione, ma potrebbe non essere sufficiente.<br />

“Da subito ciascuno dovrà fare la propria parte, le imprese dovranno<br />

innovarsi, trovare nuovi sbocchi di mercato, qu<strong>al</strong>ificarsi e se necessario<br />

cambiare pelle, ma le banche non dovranno far mancare il loro<br />

appoggio, perché diversamente ogni sforzo sarà vano e senza credito<br />

il destino delle PMI è segnato”.<br />

CONFIDI ROMAGNA LANCIA L’ALLARME<br />

“Alla ripresa dell’attività dopo la pausa estiva si sono purtroppo rafforzati<br />

<strong>al</strong>cuni segn<strong>al</strong>i negativi relativi <strong>al</strong>l’accesso <strong>al</strong> credito da parte<br />

delle imprese emiliano romagnole – dichiara Evangelista Castrucci<br />

di Confidi Romagna –. I tempi di delibera degli affidamenti da parte<br />

Inchiesta<br />

delle banche si sono ulteriormente dilatati, è<br />

aumentata la richiesta di maggiori garanzie, c’è<br />

stato un ulteriore sensibile inasprimento degli<br />

spread e si sono verificate frequenti riduzioni<br />

degli affidamenti in essere. La qu<strong>al</strong>ità del credito<br />

ha fatto registrare un costante deterioramento,<br />

con un aumento delle sofferenze e dei crediti<br />

problematici. C’è un gener<strong>al</strong>e problema di<br />

fabbisogno di liquidità che tocca indifferentemente<br />

tutti i settori merceologici, con punte di<br />

criticità per il settore edile, che però si trascina<br />

dietro tutto l’indotto (impiantistica, infissi, etc.). Nel contesto dei vari<br />

settori ci sono eccezioni “in positivo” che hanno fatturati in aumento<br />

e trend positivi grazie <strong>al</strong>l’export. La crescente sfiducia degli imprenditori<br />

è <strong>al</strong>la base del drastico c<strong>al</strong>o degli investimenti aziend<strong>al</strong>i, che ha<br />

generato un minor numero di richieste di finanziamento sul mediolungo<br />

termine. Oggi assistiamo a una crescente difficoltà degli istituti<br />

di credito a finanziare il medio termine, causa anche la mancanza di<br />

una provvista di fondi ad hoc. Per favorire la concessione di credito<br />

da parte delle banche e di garanzie da parte del confidi è necessaria la<br />

massima trasparenza sui dati di bilancio e sulle prospettive aziend<strong>al</strong>i<br />

(budget prevision<strong>al</strong>i, piani industri<strong>al</strong>i, etc.) oltre che la disponibilità<br />

ad intervenire in proprio, laddove necessario, da parte dell’imprenditore”.<br />

…E ANChE LA COOP ChIEDE PRESTITI<br />

Cooperfidi It<strong>al</strong>ia è l’organismo nazion<strong>al</strong>e di garanzia della cooperazione<br />

it<strong>al</strong>iana, nato d<strong>al</strong>la fusione dei confidi region<strong>al</strong>i cooperativi e sostenuto<br />

d<strong>al</strong>le tre maggiori associazioni della cooperazione it<strong>al</strong>iana AGCI,

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