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Demenze temporali - Demenza a corpi di Lewy - E-learning

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Sandro Sorbi<br />

DEMENZE FRONTOTEMPORALI<br />

DEMENZA A CORPI DI LEWY<br />

DEMENZA CORTICOBASALE<br />

PARALISI SOLVRANUCLEARE PROGRESSIVA


Esistono oltre 70 <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> demenze.<br />

Alcune <strong>di</strong> queste, se pur meno frequenti della<br />

demenza <strong>di</strong> Alzheimer, delle demenze vascolari e<br />

delle demenze fronto<strong>temporali</strong>, sono considerate rare<br />

perché raramente <strong>di</strong>agnosticate da me<strong>di</strong>ci e<br />

specialisti non-neurologi.<br />

• <strong>Demenze</strong> fronto<strong>temporali</strong><br />

• <strong>Demenza</strong> a <strong>corpi</strong> <strong>di</strong> <strong>Lewy</strong><br />

• Paralisi sovranucleare progressiva<br />

• Degenerazione corticobasale<br />

• Atrofia multisistemica<br />

• Parkinson con demenza<br />

• Alzheimer con EPS<br />

• CJD e correlate<br />

• <strong>Demenza</strong> e amiotrofia<br />

L’epidemiologia delle<br />

varie forme <strong>di</strong> demenza è<br />

estremamente controversa<br />

e <strong>di</strong>pendente dai <strong>di</strong>versi<br />

criteri clinici usati nei vari<br />

stu<strong>di</strong>.


DEMENZE FRONTOTEMPORALI<br />

Questo gruppo <strong>di</strong> demenze, che in fasi tar<strong>di</strong>ve o interme<strong>di</strong>e<br />

possono essere in<strong>di</strong>stinguibili dalla malattia <strong>di</strong> Alzheimer,<br />

sono caratterizzate in fase iniziale dalla preminenza dei<br />

sintomi comportamentali, affettivi e del linguaggio sul deficit<br />

<strong>di</strong> memoria che può essere lieve o ad<strong>di</strong>rittura assente.<br />

La demenza fronto-temporale (DFT) comprende un insieme<br />

<strong>di</strong> sindromi degenerative, istopatologicamente non<br />

omogenee , caratterizzate da una atrofia selettiva e spesso<br />

asimmetrica delle porzioni anteriori dei lobi frontali e<br />

<strong>temporali</strong>. Queste sindromi degenerative focali si<br />

apparentano storicamente alla classica ‘<strong>Demenza</strong> presenile<br />

<strong>di</strong> Pick’ (1892), che si caratterizzava, oltre che per la<br />

localizzazione fronto-temporale delle lesioni atrofiche e per<br />

la corrispondente sindrome comportamentale e<br />

neuropsicologica, anche per un rigonfiamento delle cellule<br />

corticali e per la presenza <strong>di</strong> inclusioni argentofile, chiamate<br />

appunto ‘<strong>corpi</strong> <strong>di</strong> Pick’.


DEMENZE FRONTO TEMPORALI<br />

Le DFT sono forme degenerative focali, che colpiscono in modo<br />

selettivo e spesso asimmetrico le porzioni anteriori dei lobi<br />

frontali e <strong>temporali</strong>, che danno luogo a <strong>di</strong>sturbi comportamentali<br />

e neuropsicologici tipici della corrispondente localizzazione<br />

lesionale.<br />

Quando le lesioni degenerative colpiscono selettivamente le<br />

aree peri-silviane dell'emisfero sinistro, osserviamo la forma<br />

non-fluente <strong>di</strong> afasia progressiva primaria isolata da Mesulam<br />

(1982) e descritta già nel lavoro pionieristico <strong>di</strong> Pick (1892).<br />

Quando è, invece, selettivamente colpito il lobo temporale<br />

sinistro, con un preferenziale interessamento della corteccia<br />

temporo-polare ed infero-temporale, abbiamo il quadro clinico<br />

della ‘demenza semantica’, vale a <strong>di</strong>re una forma fluente <strong>di</strong><br />

afasia, caratterizzata soprattutto dall’anomia e da un severo<br />

deficit nella comprensione delle parole.


DEMENZE FRONTO TEMPORALI<br />

Le implicazioni cliniche della locazione anatomo-funzionale<br />

delle lesioni nella FTD sono:<br />

• la prevalenza nella maggior parte dei pazienti con DFT dei<br />

<strong>di</strong>sturbi comportamentali (dovuti alla lesione delle strutture<br />

fronto-orbitarie, fronto-polari e temporo-polari) rispetto a<br />

quelli cognitivi;<br />

• il relativo risparmio delle funzioni mnesiche, sottese dalla<br />

formazione ippocampale;<br />

• all’interno delle attività neocorticali, la maggior<br />

compromissione delle funzioni ‘esecutive’, sottese dalle<br />

strutture dorso-laterali del lobo frontale, rispetto a quelle<br />

linguistiche, prassiche e visuo-spaziali, sottese dalle aree<br />

associative posteriori della corteccia.


DEMENZE FRONTO TEMPORALI<br />

A <strong>di</strong>fferenza della malattia <strong>di</strong> Alzheimer nella DFT, sono i<br />

<strong>di</strong>sturbi comportamentali ad aprire il quadro sintomatologico<br />

ed i <strong>di</strong>sturbi neuropsicologici riguardano più le funzioni<br />

esecutive e <strong>di</strong> programmazione che non la memoria <strong>di</strong><br />

eventi quoti<strong>di</strong>ani, che rimane a lungo relativamente<br />

conservata.<br />

Inoltre, i reperti neurora<strong>di</strong>ologici e <strong>di</strong> neuroimaging funzionale<br />

dotati <strong>di</strong> maggior valore <strong>di</strong>agnostico riguardano nella MA la<br />

formazione ippocampale e nella DFT le porzioni anteriori<br />

dei lobi frontali e <strong>temporali</strong>.


FTD<br />

LOCALIZZAZIONE LESIONALE – DISTURBI FUNZIONALI<br />

Le strutture prevalentemente colpite all’interno dei lobi frontali<br />

(corteccia fronto-polare e fronto-orbitaria) svolgono un ruolo<br />

importante nella regolazione del comportamento emozionale e<br />

sociale, essendo soprattutto connesse con strutture<br />

limbiche, ed in particolare con l’amigdala (tramite il fascio<br />

uncinato).<br />

Le strutture relativamente risparmiate, vale a <strong>di</strong>re le aree<br />

dorso-laterali della convessità emisferica, sarebbero,<br />

invece, responsabili dell’elaborazione <strong>di</strong> attività più strettamente<br />

cognitive ed esecutive (gestione delle risorse attenzionali,<br />

elaborazione <strong>di</strong> strategie ed attività <strong>di</strong> programmazione).


FTD<br />

LOCALIZZAZIONE LESIONALE – DISTURBI FUNZIONALI<br />

Le strutture prevalentemente colpite all’interno dei lobi<br />

<strong>temporali</strong> sarebbero, invece, connesse da un lato (polo<br />

temporale) con le funzioni <strong>di</strong> regolazione del comportamento<br />

emozionale e sociale svolte dalle aree ventrali del lobo<br />

frontale e da un altro lato (corteccia infero-temporale) con le<br />

funzioni <strong>di</strong> riconoscimento <strong>di</strong> oggetti (e <strong>di</strong> persone) svolte dal<br />

sistema ventrale <strong>di</strong> elaborazione delle informazioni visive.<br />

Le aree relativamente risparmiate della faccia mesiale del<br />

lobo temporale svolgono, invece, soprattutto funzioni <strong>di</strong><br />

memorizzazione delle informazioni sensoriali (formazione<br />

ippocampale), mentre quelle della convessità temporale<br />

sinistra (ed in particolare le porzioni posteriori <strong>di</strong> T2 e T3)<br />

intervengono nelle attività <strong>di</strong> elaborazione e comprensione<br />

linguistica che hanno il loro fulcro nell’area <strong>di</strong> Wernicke.


La demenza con <strong>di</strong>ffusi <strong>corpi</strong> <strong>di</strong> <strong>Lewy</strong> (DLBD) è caratterizzata da una<br />

variabile combinazione <strong>di</strong> più categorie <strong>di</strong> sintomi: a) alterazioni<br />

fluttuanti delle abilità cognitive, b) alterazioni neurpsichiatriche; c)<br />

parkinsonismo; d) <strong>di</strong>sautonomia.


•E’ stato proposto il concetto <strong>di</strong> “spettro” della presentazione<br />

clinica della malattia dei <strong>corpi</strong> <strong>di</strong> <strong>Lewy</strong>, spettro che va dal morbo<br />

<strong>di</strong> Parkinson (PD) con preminenti sintomi motori alla DLBD<br />

con precoci alterazioni psichiatriche e cognitive.<br />

•Alcuni pazienti con PD possono sviluppare nel corso della<br />

malattia alterazioni neurocognitive e psichiatriche ed in tal caso<br />

verranno considerati PD plus demenza o PD plus DLB.<br />

•Per convenzione la<br />

<strong>di</strong>agnosi sarà <strong>di</strong> DLBD e<br />

non <strong>di</strong> PD plus demenza se i<br />

<strong>di</strong>sturbi motori e<br />

neurocognitivi-psichiatrici si<br />

sviluppano entro i 12 mesi<br />

l’uno dall’altro.


I criteri <strong>di</strong>agnostici clinici attuali (2) in<strong>di</strong>cano che la DLBD è una<br />

malattia progressiva che all’esor<strong>di</strong>o presenta minima o nessuna<br />

alterazione della memoria episo<strong>di</strong>ca mentre assai maggiori sono le<br />

alterazioni visuospaziali e attentivo-esecutive.<br />

La presenza <strong>di</strong> almeno 2 <strong>di</strong> 3 sintomi principali (fluttuazioni<br />

dell’attenzione, allucinazioni visive ricorrenti, parkinsonismo)<br />

insieme alla variabile presenza <strong>di</strong> segni e sintomi <strong>di</strong> supporto (cadute<br />

ripetute, sincope, per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> coscienza transitoria, sensibilità ai<br />

neurolettici, deliri, allucinazioni oltre che visive) permette la <strong>di</strong>agnosi<br />

<strong>di</strong> “probabile DLB”.<br />

Nessuno <strong>di</strong> questi sintomi è però <strong>di</strong> per sé specifico della DLB e<br />

numerosi possono essere i sintomi presenti in ognuna <strong>di</strong> queste<br />

categorie. E’ opportuno pertanto cercare <strong>di</strong> caratterizzare i sintomi <strong>di</strong><br />

ciascuna categoria rispetto alle altre forme in cui possono essere<br />

presenti.


a) Alterazioni cognitive:<br />

I pazienti affetti da DLBD sono precocemente deficitari nelle prove<br />

<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e nelle prove percettive visive e prassiche.<br />

In confronto con i pazienti affetti da malattia <strong>di</strong> Alzheimer tendono<br />

ad avere meglio conservate le abilità <strong>di</strong> memoria verbale e <strong>di</strong><br />

orientamento.<br />

Una caratteristiche delle alterazioni cognitive dei pazienti con DLB<br />

èla grande variabilità non solo fra soggetti ma anche, per lo stesso<br />

soggetto, in momenti <strong>di</strong>versi. Questa variabilità è particolarmente<br />

evidente nelle abilità esecutive e <strong>di</strong> attenzione. Questa fluttuazione<br />

probabilmente <strong>di</strong>pende da una <strong>di</strong>sregolazione del sistema <strong>di</strong> arousalattenzione.


) Alterazioni neuropsichiatriche. Allucinazioni visive, au<strong>di</strong>tive,<br />

deliri, misidentificazioni, apatia, ansia e depressione sono sintomi in<br />

misura <strong>di</strong>versa presenti nella quasi totalità dei pazienti con DLB. In<br />

oltre il 50% dei casi sono presenti allucinazioni visive che<br />

rappresenta il sintomo psichiatrico più frequente. Le allucinazioni<br />

rappresentano in genere immagini <strong>di</strong> persone o animali<br />

tri<strong>di</strong>mensionali e normali ma talvolta <strong>di</strong>smorfiche. E’ spesso<br />

riportata una specifica sensibilità ai neurolettici dei pazienti con<br />

DLB.


c) segni extrapiramidali: i vari stu<strong>di</strong> clinici pubblicati riportano una<br />

frequenza nel corso della malattia <strong>di</strong> segni extrapiramidali (EPS) che<br />

varia dal 40 al 100%. Analogamente anche la frequenza all’esor<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

EPS varia dal 10 al 80%. Anche se stu<strong>di</strong> meno recenti riportavano che<br />

il parkinsonismo dei DLB è più lieve <strong>di</strong> quello dei pazienti con PD<br />

queste osservazioni non sono confermate nelle serie cliniche più<br />

recenti ed estese. Di fatto i pazienti con DLB possono avere tremore a<br />

riposo, tremore d’azione, bra<strong>di</strong>cinesia, rigi<strong>di</strong>tà, alterazioni prostrali,<br />

alterazioni della marcia. In alcuni, ma non in tutti i casi, i sintomi<br />

sono fin dall’esor<strong>di</strong>o simmetrici ed in alcuni pazienti i sintomi motori<br />

rispondono scarsamente alla terapia con L-dopa mentre altri hanno<br />

una risposta sod<strong>di</strong>sfacente. Il livello <strong>di</strong> alterazione cognitiva non<br />

sembra influenzare la presenza o il peggioramento dei EPS. La<br />

progressione dei EPS, valutata alla UPDRS è <strong>di</strong> circa il 9% annuo,<br />

paragonabile alla progressione dei segni motori nei pazienti con PD.


d) alterazioni autonomiche.<br />

I pazienti con DLB soffrono <strong>di</strong> ripetute e inaspettate cadute e<br />

sincopi. Secondo alcuni stu<strong>di</strong> recenti almeno un terzo dei pazienti<br />

con DLB in fase conclamata <strong>di</strong> malattia ha più <strong>di</strong> 20 episo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

caduta-sincope per anno. Si ritiene che questi episo<strong>di</strong> siano da<br />

mettere in relazione con una alterata funzione autonomia<br />

car<strong>di</strong>ovascolare con conseguente ipotensione ortostatica ed<br />

ipersensibilità dei seni carotidei.


Paralisi Sovranucleare Progressiva (PSP).<br />

Steele, Richardson e Olszewski descrissero la PSP nel 1964 come una<br />

entità clinica autonoma che secondo serie cliniche recenti rappresenta la<br />

seconda forma più comune <strong>di</strong> parkinsonismo dopo il PD.


I pazienti con PSP presentano precoce instabilità posturale, paralisi<br />

<strong>di</strong> verticalità dello sguardo, parkinsonismo bilaterale (bra<strong>di</strong>cinesia<br />

con facies amimica senza ammiccamento, rigi<strong>di</strong>tà prevalentemente<br />

assiale e meno pronunciata gli arti) che in genere non trae beneficio<br />

dalla terapia con L-dopa, paralisi pseudobulbare.<br />

Frequentemente è presente <strong>di</strong>sartria e <strong>di</strong>sfagia.<br />

.<br />

PSP<br />

Tufted astrocytes typical of PSP


I pazienti con PSP presentano precocemente una sintomatologia da<br />

alterato funzionamento dei lobi frontali con apatia, alterato pensiero<br />

astratto, <strong>di</strong>minuita fluenza verbale, comportamento imitativo e segni<br />

<strong>di</strong> rilascio frontale.<br />

Questi segni sono raramente presenti così precocemente negli altri<br />

parkinsonismi.


Degenerazione cortico basale (CBD).<br />

Questa relativamente rara forma <strong>di</strong> parkinsonismo associato a demenza<br />

fu descritta nel 1967 e 1968 da Redbeiz, Kolodny e Richardson come<br />

forma <strong>di</strong> alterazione dei movimenti in pazienti in cui le funzioni<br />

cognitive restavano relativamente intatte.<br />

In verità tutte le serie più ampie e<br />

recenti mostrano che entro i primi<br />

tre anni dall’esor<strong>di</strong>o dei sintomi<br />

motori compaiono segni cognitivi<br />

che vanno da <strong>di</strong>fferenti tipi<br />

aprassia alla demenza conclamata.


Tipicamente i sintomi e segni motori sono insi<strong>di</strong>osi, cronici e<br />

progressivi con esor<strong>di</strong>o in genere asimmetrico e non rispondono al<br />

trattamento con L-dopa.<br />

Le alterazioni motorie comprendono: impaccio motorio ad almeno<br />

un arto, bra<strong>di</strong>cinesia, akinesia, rigi<strong>di</strong>tà; tremore <strong>di</strong> azione o/e<br />

posturale; mioclono; <strong>di</strong>stonia asimmetrica <strong>di</strong> un arto (in genere<br />

l’arto superiore), è possibile ma più rara la <strong>di</strong>stonia del tronco, del<br />

collo, del piede; blefarospasmo; <strong>di</strong>scinesie oro-linguali; movimenti<br />

coreoatetosici; instabilità posturale e della marcia con cadute;<br />

anormalità sovranucleari dei movimenti oculari, ed in particolare<br />

aumentata latenza dei sacca<strong>di</strong> orizzontali con normale velocità (a<br />

<strong>di</strong>fferenza della PSP); segni piramidali.<br />

I pazienti con CBD hanno alterazioni della produzione verbale con<br />

<strong>di</strong>sfonia, ecolalia e palilalia. Quasi sempre compaiono anche<br />

parafasie e spesso i pazienti <strong>di</strong>ventano anartrici ed afonici.


Circa il 50% dei pazienti con CBD<br />

sviluppa il fenomeno dell’arto alieno in<br />

cui vi è incapacità a riconoscere come<br />

proprio un arto in particolare in assenza <strong>di</strong><br />

controllo visivo. Il fenomeno è spesso<br />

associato ad attività autonoma dell’arto,<br />

attività che viene percepita dal soggetto<br />

come al <strong>di</strong> fuori del suo controllo. L’arto<br />

fantasma ha spesso posture abnormi e<br />

spesso mostra levitazione.


I profili neuropsicologici sono in genere anormali e spesso simili a<br />

quelli dei pazienti con PSP mostrando predominanti segni <strong>di</strong> alterate<br />

funzioni esecutive <strong>di</strong> pertinenza dei lobi frontali.<br />

I pazienti con CBD <strong>di</strong> solito hanno alterazioni prassiche e <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> denominazione maggiori dei pazienti con PSP.<br />

In confronto con i pazienti con AD, incluso gli AD con segni<br />

extrapiramidali, i pazienti con CBD hanno in genere minori e meno<br />

precoci alterazioni della memoria mentre sono maggiormente<br />

compromessi nelle prove <strong>di</strong> prassia, <strong>di</strong>git span, e nelle prove<br />

motorie mono o bi-manuali.<br />

Le alterazioni neuropsichiatriche sono<br />

caratterizzate, oltre che dalla sindrome<br />

frontale e sottocorticale, da possibile<br />

depressione, apatia, ansia, irritabilità,<br />

agitazione, <strong>di</strong>sinibizione, deliri e aspetti<br />

ossessivi compulsivi.


Caratteristiche cliniche <strong>di</strong>fferenziali nelle demenze associate ad alterazioni motorie<br />

Caratteristiche cliniche principali Caratteristiche che suggeriscono un altro<br />

<strong>di</strong>sturbo o la presenza <strong>di</strong> comorbi<strong>di</strong>tà<br />

LBD Alterazioni frontali fluttuanti precoci,<br />

allucinazioni visive, parkinsonismo con psicosi<br />

indotta dalla L-dopa e sensibilità ai neurolettici.<br />

PSP Oftalmoplegia verticale sovranucleare, <strong>di</strong>stonia<br />

assiale, alterazione precoce della marcia con<br />

instabilità posturale e cadute; <strong>di</strong>sartria e paralisi<br />

pseudobulbare; sindrome <strong>di</strong>sesecutiva (demenza<br />

frontale); <strong>di</strong>sautonomia.<br />

CBD Aprassia; mutismo; alterazione centrale della<br />

sensibilità; rigi<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong>stonia asimmetrica o<br />

unilaterale, tremore d’azione con possibile<br />

mioclono focale; arto alieno, rapida evoluzione;<br />

assenza <strong>di</strong> risposta alla L-dopa<br />

MSA Rigi<strong>di</strong>tà simmetrica; assenza <strong>di</strong> tremore a<br />

riposo; <strong>di</strong>sfunzione cerebellare e autonomia;<br />

coreo-atetosi; decorso rapidamente<br />

ingravescente<br />

Disfunzione corticale isolata (amnesia, afasia,<br />

aprassia), rigi<strong>di</strong>tà assiale e <strong>di</strong>stonia,<br />

oftalmoplegia<br />

Assenza o minimo <strong>di</strong>sturbo dei movimenti<br />

oculari; asimmetria della rigi<strong>di</strong>tà; demenza<br />

precoce e prominente; arto alieno; aprassia.<br />

Prominente alterazione dei movimenti oculari;<br />

rigi<strong>di</strong>tà assiale o <strong>di</strong>stonia <strong>di</strong>ffusa; tremore a<br />

riposo; <strong>di</strong>sautonomia; afasia.<br />

Precoce e/o prominente alterazione dei<br />

movimenti oculari; aprassia; alterazione<br />

sensitive corticali


PD con<br />

demenza<br />

AD con<br />

EPS<br />

Caratteristiche cliniche <strong>di</strong>fferenziali nelle demenze associate ad alterazioni motorie<br />

Caratteristiche cliniche principali Caratteristiche che suggeriscono un altro <strong>di</strong>sturbo o la<br />

presenza <strong>di</strong> comorbi<strong>di</strong>tà<br />

Tremore a riposo, bra<strong>di</strong>cinesia, rigi<strong>di</strong>tà<br />

asimmetrica; alterazioni della marcia; per<strong>di</strong>ta della<br />

memoria; demenza; risposta alla L-dopa<br />

Alterazione precoce della memoria episo<strong>di</strong>ca;<br />

<strong>di</strong>sfunzione corticale (visuospaziale, linguaggio,<br />

prassia); lieve bra<strong>di</strong>cinesia e rigi<strong>di</strong>tà; decorso<br />

lentamente progressivo<br />

Pick <strong>Demenza</strong> preminentemente fronto-temporale<br />

asimmetrica con alterazioni comportamentali<br />

CJD <strong>Demenza</strong> a rapida evoluzione; alterazioni della<br />

personalità; mioclono; segni cerebellari e/o<br />

extrapiramidali e/o piramidali<br />

<strong>Demenza</strong> e<br />

SLA<br />

CJD con<br />

amiotrofia<br />

<strong>Demenza</strong> <strong>di</strong> tipo frontale o fronto-temporale con<br />

alterazioni comportamentali; Perseverazione,<br />

linguaggio stereotipizzato fino al mutismo.<br />

Malattia dei neuroni <strong>di</strong> moto con spesso precoce<br />

scialorrea e <strong>di</strong>sfagia.<br />

<strong>Demenza</strong> progressiva con prominente amiotrofia;<br />

mioclono; coinvolgimento cerebrale e cerebellare<br />

fulminante; evoluzione estremamente rapida con<br />

morte entro pochi mesi.<br />

Rigi<strong>di</strong>tà simmetrica; assenza del tremore a riposo;<br />

<strong>di</strong>stonia assiale; precoci alterazione dei movimenti<br />

oculari; mioclono precoce; aprassia; alterazioni corticali<br />

della sensibilità; assenza o scarsa risposta alla L-dopa<br />

Parkinsonismo prima del <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> memoria;<br />

<strong>di</strong>sfunzione progressiva frontale; afasia o aprassia senza<br />

significativa alterazione della memoria; precoce<br />

alterazione del cammino; rigi<strong>di</strong>tà assiale; oftalmoplegia;<br />

sindrome dell’arto alieno<br />

Afasia o aprassia progressive senza demenza;<br />

preminente parkinsonismo; tremore a riposo;<br />

oftalmoplegia<br />

Lenta evoluzione con <strong>di</strong>sfunzione corticale (aprassia,<br />

alterazioni corticali delle sensibilità); tremore a riposo;<br />

risposta alla L-dopa.<br />

Alterate abilità visuospaziali; aprassia e/o amnesia;<br />

Segni extrapiramidali<br />

Lenta evoluzione.

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