Quadrimestrale di Cultura, Finanza, Economia ... - Banca Don Rizzo
Quadrimestrale di Cultura, Finanza, Economia ... - Banca Don Rizzo
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Anno I - N. 2 - Aprile 2011 - Luglio 2011 - Registrazione n. 336 del 20 Dicembre 2010. Distribuzione gratuita<br />
<strong>Quadrimestrale</strong> <strong>di</strong> <strong>Cultura</strong>, <strong>Finanza</strong>, <strong>Economia</strong>, Identità e Valori<br />
Intervista al<br />
procuratore<br />
del tribunale<br />
per i minorenni<br />
<strong>di</strong> Palermo<br />
Il Cre<strong>di</strong>to<br />
Cooperativo<br />
e le sfide del<br />
XXI secolo
PeRIoDIco QUADRIMeSTRALe<br />
DI INFoRMAZIoNe DeLLA<br />
BANcA DoN RIZZo<br />
Anno I, n. 2, Aprile 2011 – Luglio 2011<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Antonio prof. Fundarò<br />
COMITATO DI DIREZIONE<br />
Giuseppe dott. Mistretta Presidente <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
Carmelo dott. Guido Direttore Generale <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
Enzo dott. Nuzzo Vice Presidente <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
Antonio prof. Fundarò Direttore Responsabile<br />
Pasquale prof. Hamel Responsabile comitato Scientifico<br />
Salvatore dott. Cartuccio Ufficio marketing <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
REDAZIONE<br />
Ufficio marketing e comunicazione<br />
Via Stefano Polizzi, 13, 91011 Alcamo (Tp)<br />
PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE EDITORIALE<br />
Stampa<br />
Stampato in Italia presso Arti Grafiche Campo S.r.l, Alcamo.<br />
Fotografie, testi e illustrazioni<br />
La rivista pubblica solo gli articoli commissionati.<br />
Eventuali proposte <strong>di</strong> contributi vanno inoltrate al Comitato<br />
E<strong>di</strong>toriale alla seguente email: proposteecontributi@donrizzo.it<br />
Le fotografie della città <strong>di</strong> Alcamo sono del maestro fotografo<br />
Enzo Adragna, per gentile concessione.<br />
Grafica ed impaginazione<br />
ADA Comunicazione, Antonio Fundarò, Salvatore Cartuccio.<br />
L’e<strong>di</strong>tore si <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong>sponibile a regolare eventuali spettanze<br />
per quelle immagini <strong>di</strong> cui non sia stato possibile reperire la<br />
fonte.<br />
I dati relativi ai destinatari della Rivista vengono utilizzati<br />
esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono<br />
ceduti a terzi per nessun motivo.<br />
Resta ferma la possibilità per l’interessato <strong>di</strong> esercitare i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />
cui all’articolo 13 della legge 675/96.<br />
Pubblicazione quadrimestrale.
DoN RIzzo: L’uomo E IL PRETE,<br />
LA FEDE, LE oPERE, LA SoLIDARIETà<br />
LETTERA APERTA 4 ALCAmo E IL RILANCIo TuRISTICo 22<br />
DEL PRESIDENTE<br />
LETTERA APERTA<br />
DEL DIRETToRE gENERALE<br />
INTERvISTA A<br />
RobERTo CAmAzzINI<br />
DoN RIzzo:<br />
L’uomo E IL PRETE, LA FEDE,<br />
LE oPERE,LA SoLIDARIETà<br />
I vALoRI DELLA CooPERAzIoNE E<br />
LE bCC<br />
INTERvISTA AL PRoCuRAToRE<br />
AmALIA SETTINERI<br />
quESTI gIovANI CRESCERANNo<br />
E DIvENTERANNo gRANDI<br />
FAuSTo CANNoNE<br />
muSICISTA, CANTAuToRE<br />
E CoLLEzIoNISTA ALCAmESE<br />
10 12<br />
IL vALoRE DELLA<br />
CooPERAzIoNE E LE bCC<br />
5 uNA PICCoLA gRANDE<br />
RIvoLuzIoNE 26<br />
6 ALCAmo DA guSTARE 28<br />
10 32<br />
12<br />
ALCAmo TRA ghIACCIo, SAbbIA,<br />
ACquA TERmALE<br />
E CAvALLo<br />
RECuPERo DELLA mEmoRIA 35<br />
14 38<br />
20<br />
quANDo uN mARChIo DIvENTA<br />
LEggENDA: 60 ANNI DI SToRIA<br />
E AmoRE<br />
16 42<br />
CEuSo:uN vINo PER PALATI<br />
ESIgENTI<br />
17 43<br />
IL FAmILISmo AmoRALE uNA FRESCA boNTà NASCE<br />
DALLA TRADIzIoNE SoRRENTINo<br />
E DEL bIS bAR<br />
IL SALuTo DEL SINDACo 18 DESIgN, INNovAzIoNE<br />
E STILE A PoRTATA DI mANo<br />
ANToNIo E vITToRIA vITIELLo<br />
hANNo SCELTo E<br />
CoNSIgLIANo DoN RIzzo<br />
44<br />
45
ALCAmo DA guSTARE<br />
E PER DoRmIRE<br />
“IL SogNo mEDITERRANEo” 46 DI LuDovICo CoRRAo<br />
ECCo ComE.<br />
CAmbIARE LA SICILIA IN 10<br />
moSSE DI DoNATo DIDoNNA<br />
LA bCC REgISTA 56 A 360 gRADI DEL TERRIToRIo<br />
gRIFo D’oRo E<br />
PREmIo RoCCo ChINNICI<br />
SOMMARIO<br />
57<br />
gIovANI, FuTuRo E DENARo:<br />
LEvE PER IL CAmbIAmENTo<br />
IL RuoLo DELLA bCC<br />
A SoSTEgNo DELLA<br />
CooPERAzIoNE<br />
58<br />
48 FEDERCASSE ED I gIovANI 60<br />
49 61<br />
ALCAmo ALLA bIT DI mILANo IL Nuovo CoNTo gIovANI<br />
PACkAgE<br />
bANCA DoN RIzzo<br />
Su FACEbook<br />
L’INvESTImENTo IN FoNDI<br />
E LA ComoDITà DI gESTIoNE<br />
SICuREzzA INFoRmATICA:<br />
PREvENzIoNE E buoN SENSo<br />
REgIoNE SICILIA<br />
P.o. FESR 2007/2013<br />
28 38<br />
LombARDo uNA<br />
“DuE RuoTE TuTTA SICILIANA”<br />
50 PARoLA D’oRDINE: 61<br />
PAgAmENTI INNovATIvI<br />
51 62<br />
L’oRIENTAmENTo<br />
ALLA SoDDISFAzIoNE<br />
DEL CLIENTE<br />
52 63<br />
IL CENTRo STuDI DoN RIzzo:<br />
voLàNo DI CuLTuRA PER Lo<br />
SvILuPPo DEL TERRIToRIo<br />
53 65<br />
IL CREDITo DI ImPoSTA REgIoNE<br />
SICILIA PER gLI INvESTImENTI E<br />
LA CRESCITA DImENSIoNALE<br />
55 66<br />
LA quALITà LAvoRATIvA LA CERImoNIA AL muSEo PEPoLI<br />
DI TRAPANI<br />
68
Lettera aperta del<br />
Presidente<br />
Cari soci,<br />
i riscontri che abbiamo ricevuto in merito ai contenuti<br />
ed all’impostazione del primo numero della Rivista sono<br />
stati estremamente positivi. Ciò ci incoraggia ad andare<br />
avanti in questa iniziativa.<br />
Desidero ringraziare tutto il personale della struttura ed<br />
i soci che hanno collaborato all’iniziativa, oltre che ad<br />
Antonio Fundarò senza il quale l’idea della Rivista non<br />
sarebbe andata in porto.<br />
Personalmente confido in una vostra partecipazione<br />
sempre maggiore.<br />
Un particolare ringraziamento sento <strong>di</strong> dover rivolgere<br />
singolarmente ad ogni componente del Consiglio<br />
d’Amministrazione della <strong>Banca</strong>: Massimo Aleccia, Giuseppe<br />
Alesi, Vito Asta, Gianfranco Cassarà, Giuseppe Cassarà,<br />
Camillo Navarra, Vincenzo Nuzzo, Andrea Oddo, Vito<br />
Sanclemente, Andrea Santoro, Antonio Spezia, Giuseppe<br />
Varvaro; tutti sempre al mio fianco con entusiasmo e<br />
fattiva collaborazione nelle iniziative intraprese.<br />
Ogni numero della Rivista de<strong>di</strong>ca un approfon<strong>di</strong>mento ad un comune in cui la <strong>Banca</strong> opera.<br />
Come avrete notato il primo numero non è stato de<strong>di</strong>cato ad Alcamo, la città in cui la <strong>Banca</strong> è nata; questo non è<br />
stato un caso, in quanto abbiamo voluto sottolineare che la nostra attenzione è ugualmente <strong>di</strong>stribuita in tutto il<br />
territorio in cui la <strong>Banca</strong> è presente.<br />
Realizzare un focus su Alcamo non è stato facile; abbiamo cercato <strong>di</strong> raccontare il territorio e alcune eccellenze<br />
che non sempre vengono evidenziate e che non riguardano solamente il lato storico o culturale ma anche quello<br />
gastronomico e <strong>di</strong> svago. Infatti è nostro intento che questa Rivista sia uno strumento <strong>di</strong> comunicazione per i soci<br />
della <strong>Banca</strong> e per le altre BBC, che sono circa 430 <strong>di</strong>stribuite in tutto il territorio italiano con quasi un milione <strong>di</strong><br />
soci. Un enorme patrimonio <strong>di</strong> relazioni, nel quale l’attività bancaria può essere felicemente accompagnata da altre<br />
attività.<br />
La <strong>Banca</strong> ha posto sempre al centro delle proprie attività i giovani, ed è prorpio questo il principio che ha ispirato<br />
il rinnovo del Consiglio Direttivo del Centro Stu<strong>di</strong>; l’aver garantito una folta rappresentanza giovanile nasce dal<br />
desiderio <strong>di</strong> interpretare al meglio esigenze ed ispirazioni delle nuove generazioni.<br />
4<br />
Giuseppe Mistretta<br />
Presidente <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Carmelo Guido<br />
Direttore Generale <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
Lettera aperta del<br />
Direttore Generale<br />
Sono già trascorsi oltre due anni anni e mezzo da<br />
quando è esplosa la più grave crisi finanziaria, dopo<br />
quella del 1929, che ha interessato in particolare il<br />
mondo occidentale industrializzato.<br />
Ed ancora oggi i governi dei principali paesi, lavorano<br />
per mettere in campo strategie e soluzioni capaci <strong>di</strong> fare<br />
superare gli sconquassi che si sono creati e ricondurre<br />
alla normalità situazioni fortemente deteriorate.<br />
Ma inesorabilmente gli squilibri che un certo modello<br />
<strong>di</strong> sviluppo ha generato, continuano a provocare<br />
contraccolpi <strong>di</strong>fficili da assorbire.<br />
L’idea <strong>di</strong> fondo, alla quale stiamo probabilmente<br />
abituandoci, è che il futuro ci si prospetta peggiore <strong>di</strong><br />
quello che ci si poteva immaginare.<br />
Occorre uno scatto, un colpo <strong>di</strong> reni per reagire e trovare<br />
le giuste soluzioni.<br />
Quali leve dobbiamo azionare per fronteggiare tali<br />
<strong>di</strong>fficoltà?<br />
Il mondo si è rimesso in moto; le gran<strong>di</strong> realtà si sono<br />
adoperate per risolvere le situazioni <strong>di</strong> crisi puntando sull’innovazione e sul cambiamento per restare sul mercato.<br />
Innovazione e cambiamento sono concetti sui quali devono necessariamente misurarsi anche le piccole realtà.<br />
Tali concetti devono fare parte <strong>di</strong> un patrimonio culturale che deve esistere dentro un’azienda.<br />
Devono costituire quegli attivi intangibili a cui poter far ricorso nei momenti <strong>di</strong> crisi.<br />
E quando parliamo <strong>di</strong> cambiamento dobbiamo partire, prima <strong>di</strong> tutto, dalla <strong>di</strong>sponibilità che abbiamo noi stessi a<br />
cambiare.<br />
Non si può immaginare <strong>di</strong> potere cambiare ciò che ci sta intorno se prima non abbiamo la capacità <strong>di</strong> cambiare<br />
qualcosa nel nostro modo <strong>di</strong> essere e <strong>di</strong> fare.<br />
Ed il cambiamento intorno a noi lo possiamo realizzare soltanto se riusciamo a farlo insieme agli altri.<br />
Qualcuno ha detto: Ci vuole un grande coraggio a <strong>di</strong>re Io. Dà un grande coraggio <strong>di</strong>re Noi.<br />
è questa l’altra grande leva sulla quale agire per riuscire a superare un contesto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà.<br />
Lavorare in un’ottica <strong>di</strong> cooperazione.<br />
In questo, noi cooperatori <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, ci portiamo dentro un modo <strong>di</strong> essere e <strong>di</strong> vivere in cui tanti riescono a creare<br />
una rete che raccoglie buoni frutti per tutti.<br />
è un <strong>di</strong>verso modo <strong>di</strong> essere, <strong>di</strong> vivere una esperienza sia personale che professionale, che nel contesto in cui<br />
viviamo mostra ancora la sua attualità.<br />
In una società ripetutamente definita fluida, liquida, incapace <strong>di</strong> tessere trame e <strong>di</strong> dare sostegno, trovare uno stile<br />
in cui esprimere la propria autonomia in un contesto <strong>di</strong> relazione, può essere il modo con cui affrontare le <strong>di</strong>fficoltà.<br />
Questa può essere una formula valida per affrontare, nell’attuale <strong>di</strong>fficile contesto competitivo, concorrenti con i quali lo<br />
scontro in<strong>di</strong>viduale ci vedrebbe perdenti.<br />
In questa prospettiva abbiamo voluto recentemente, come realtà cooperativa, fare incontrare <strong>di</strong>verse realtà dei <strong>di</strong>versi<br />
territori per confrontarsi, per raccontarsi le reciproche esperienze, per fare rete, sistema.<br />
Lungo questa via continueremo il nostro cammino nella certezza che, una formula antica, ma che guarda al desiderio<br />
essenziale dell’uomo <strong>di</strong> cooperare con gli altri uomini, si <strong>di</strong>mostrerà ancora essere quella più efficace per affrontare il<br />
futuro.<br />
N. 2 2011<br />
5
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
La Il progetto galassia legalità del cre<strong>di</strong>to cooperativo<br />
Intervista a Roberto Camazzini<br />
Vice Direttore Generale<br />
<strong>di</strong> Iccrea <strong>Banca</strong><br />
Il Cre<strong>di</strong>to Cooperativo e le sfide del XXI secolo<br />
Intervista<br />
<strong>di</strong> Enrico Stellino<br />
Dottore, il mercato della monetica continua a manifestare un forte sviluppo,<br />
soprattutto nel comparto dei servizi evoluti e delle nuove tipologie <strong>di</strong> carte.<br />
Ritiene che il Sistema del Cre<strong>di</strong>to Cooperativo sia al passo con l’offerta <strong>di</strong> nuovi<br />
canali <strong>di</strong>stributivi e <strong>di</strong> prodotti dell’ultima generazione?<br />
Il network delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo esprime circa 2,5 milioni <strong>di</strong> carte <strong>di</strong><br />
pagamento attive, che hanno movimentato nel corso del 2010 un totale <strong>di</strong> oltre 5<br />
miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro. La nostraquota <strong>di</strong> mercato a livello nazionale è pari al 9%. Questi risultati<br />
si possono considerare del tutto positivi, se si tiene conto che sono stati raggiunti<br />
nell’ambito <strong>di</strong> uno sfavorevole momento congiunturale, rappresentato da un contesto<br />
<strong>di</strong> mercato caratterizzato da una forte contrazione dei consumi e dalla tendenza<br />
delle famiglie/imprese a razionalizzare l’utilizzo degli strumenti <strong>di</strong> pagamento a loro<br />
<strong>di</strong>sposizione, cioè a <strong>di</strong>minuirne il numero e l’intensità <strong>di</strong> utilizzo rispetto al passato.<br />
Il settore delle carte <strong>di</strong> pagamento, però, continua a mostrare un’innegabile vitalità e<br />
anche tutta la gamma delle nostre “CarteBCC” punta a recepire le più significative<br />
tendenze <strong>di</strong> mercato, come ad esempio, quelle sintetizzatenella CartaBCC Beep! La<br />
Beep! è l’ultima nata fra le nostre carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e potrebbe rappresentare un ra<strong>di</strong>cale<br />
cambiamento dell’utenza circa le proprie modalità <strong>di</strong> pagamento, perché utilizza quella<br />
che, con il linguaggiodegli addetti ai lavori, viene definita la tecnologiacontactless<br />
ossia “senza contatto, a <strong>di</strong>stanza”.Infatti, in virtù <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> accettazione compatibile,<br />
questo prodotto velocizza i tempi <strong>di</strong> pagamento, in quanto il merchant non deve<br />
richiedere la firma al relativo portatore fino ad un certo importo. I benefici impatti sulla<br />
vita quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> noi, sempre più frenetica e con sempre minore tempo a<br />
nostra <strong>di</strong>sposizione, pertanto, potrebbero rivelarsi davvero sorprendenti, se la <strong>di</strong>ffusione<br />
<strong>di</strong> questa carta fosse capillare e rapida come noi auspichiamo. Ci atten<strong>di</strong>amo, quin<strong>di</strong>, che<br />
le Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo si attivino per favorire l’implementazione della rete dei<br />
P.O.S. de<strong>di</strong>cati all’accettazione della Beep! Se ciò avverrà, tutti i possessori <strong>di</strong> questa carta<br />
si troveranno nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> evitare <strong>di</strong> cercare gli spiccioli nelle proprie tasche per<br />
pagare i giornali, il caffè e il panino al bar, ecc. Mi piace pensare a questa soluzione un<br />
po’ come all’entrata sul mercato del Telepass, che ha consentito <strong>di</strong> snellire notevolmente<br />
i tempi <strong>di</strong> accesso ai caselli autostradali. Ecco, tramite la Beep!, sarà possibile ridurre in<br />
misura significativa i tempi <strong>di</strong> permanenza davanti alla cassa <strong>di</strong> un supermercato oppure<br />
<strong>di</strong> qualsiasi altro negozio e, soprattutto, eliminare il fasti<strong>di</strong>o <strong>di</strong> doversi munire <strong>di</strong> un<br />
minimo quantitativo <strong>di</strong> monete metalliche. Insomma, un’innovazione che semplificherà<br />
certamente la vita ai clienti ed il lavoro agli esercenti e alle Banche!<br />
All’interno del territorio nazionale, alcuni Comuni hanno già lanciato una specifica<br />
campagna per incentivare l’utilizzo della Beep!, come ad esempio quello <strong>di</strong> Alba in<br />
Piemonte. Personalmente sono un fautore ed un convinto sostenitore circa la vali<strong>di</strong>tà<br />
<strong>di</strong> questo strumento e tengo una carta Beep! nel mio portafoglio sin dalla sua uscita.<br />
Aggiungo che il cd. “mercato <strong>di</strong> massa” non esiste più da tempo, visto che oggi gli<br />
operatori devono riferirsiad una “massa <strong>di</strong> nicchie”, che li costringe a sviluppare - in<br />
via sistematica - una serie sempre più numerosa prodotti “tailor made” ossia realizzati<br />
6<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
per sod<strong>di</strong>sfare le esigenze <strong>di</strong> una specifica categoria <strong>di</strong><br />
clienti. All’interno del nostro Sistema siamo in grado<br />
<strong>di</strong> citare parecchi esempi <strong>di</strong> come questa politica<br />
sia stata felicemente applicata sul campo da più <strong>di</strong><br />
qualche <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo, come la carta<br />
“Albarella Card” che la BCC del Polesine <strong>di</strong>stribuisce agli<br />
ospiti dell’omonima isola veneta, piuttosto che la carta<br />
“Ateneum”. Quest’ultima, cioè “Ateneum”, è un prodotto<br />
che abbiamo pensato con un grado <strong>di</strong> flessibilità così<br />
elevato, tale da consentirci <strong>di</strong> “vestirlo”, ancora una volta<br />
su misura, in relazione alle richieste che ci possono<br />
pervenire da più Università.<br />
La secca virata registrata dall’intero Sistema nazionale<br />
circa l’approccio a strumenti <strong>di</strong> moneta elettronica è<br />
oggetto - datempo -<strong>di</strong> ampie ed articolate <strong>di</strong>scussioni<br />
e confronti da parte <strong>di</strong> economisti e specialisti nella<br />
comunicazione, ma questo è solo un grande vantaggio<br />
per le Banche, tenuto conto che consente, finalmente,<strong>di</strong><br />
valorizzare appieno la peculiarità strutturale delle Banche<br />
<strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo, che si sono sempreaffrancate da<br />
qualsiasi tentazione <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzare l’offerta dei propri<br />
prodotti/servizi e circa le modalità <strong>di</strong> approccio verso la<br />
loro clientela.<br />
Non deve, altresì, sfuggire come una platea sempre più<br />
estesa <strong>di</strong> utenti abbia deciso <strong>di</strong> mantenersi stabilmente<br />
al passo con le nuove tecnologie, comprendendone<br />
e sfruttandone i relativi vantaggi. è innegabile che ci<br />
troviamo <strong>di</strong> fronte a controparti che hanno accettato<br />
consapevolmente tutte le possibilità operative offerte<br />
da questi nuovi strumenti,assumendo anche adeguata<br />
conoscenza circa i rischi che il loro utilizzo comporta.<br />
Quest’ultimo è uno dei motivi per cui i sistemi <strong>di</strong><br />
pagamento evoluti stanno assumendo una capillare<br />
<strong>di</strong>ffusione e le stesse imprese iniziano ad effettuare<br />
significativi investimenti nella loro sicurezza in questo<br />
campo (box1).<br />
Ritiene che i clienti delle Banche ed in particolare quelli<br />
degli Istituti <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo siano pronti ad<br />
utilizzare stabilmente questi nuovi servizi e, soprattutto,<br />
quelli dotati delle tecnologie maggiormente sofisticate?<br />
Solo pochi anni fa non avremmo mai creduto fosse<br />
possibile essere raggiunti al telefono ossia comunicare<br />
con un nostro parente oppure un amico in luoghi lontani<br />
e senza la classica “cornetta del telefono”. Così come,<br />
non saremmo mai stati in grado <strong>di</strong> immaginare che la<br />
tecnologia avrebbe consentito ad una coppia <strong>di</strong> genitori<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare a <strong>di</strong>stanza con il figlio impegnato negli<br />
stu<strong>di</strong> fuori Italia, tramite una semplice “applicazione” del<br />
PC. Oggi tutto ciò è possibile, perché è la tecnologia<br />
a governare alcuni momenti della nostra vita ed a<br />
semplificare, se lo vogliamo, parte della gestione della<br />
nostra giornata. A mio avviso, è assai <strong>di</strong>fficile restare<br />
impassibili <strong>di</strong> fronte a questo ra<strong>di</strong>cale cambiamento delle<br />
abitu<strong>di</strong>ni legate alle modalità <strong>di</strong> comunicare e anche<br />
N. 2 2011<br />
7<br />
i relativi strumenti, compresi quelli all’apparenza più<br />
sofisticati, una volta “metabolizzati”, <strong>di</strong>ventano semplici e<br />
convenienti da utilizzare. In proposito, rilevo che i clienti<br />
delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo stanno velocemente<br />
recuperando il tempo perduto in passato, colmando<br />
il gap che li separava dagli utenti del restante Sistema<br />
nazionale, considerato che, ogni giorno che passa, colgo<br />
con maggiore forza la richiesta delle nostre Banche <strong>di</strong><br />
mettersi al passo con le ultimissime tecnologie espresse<br />
dal mercato.<br />
Iccrea <strong>Banca</strong>, con riferimento alla gamma dei prodotti<br />
riconducibili al brand “CartaBCC”, ha lanciato il nuovo<br />
portale www.cartabcc.it. Quali sono le iniziative che il<br />
suo Istituto ha attivato, intendendo sfruttare “a tutto<br />
tondo” le potenzialità del portale?<br />
Il web è il canale che gli operatori <strong>di</strong> settore<br />
tenderanno a privilegiare sempre con maggiore forza<br />
e frequenza, considerato che permette <strong>di</strong> sviluppare<br />
una relazione con i propri clienti molto trasparente,<br />
flessibile, interattiva e a basso costo. Tramite il nuovo<br />
sito ci siamo posti l’obiettivo <strong>di</strong> migliorare il livello<br />
<strong>di</strong> contatto che i titolari e tutta la potenziale utenza<br />
(compresi i “curiosi”) manifestano nei confronti della<br />
“CartaBCC”. Abbiamo, pertanto, creato un modello <strong>di</strong><br />
navigazione caratterizzato da una migliore fruibilità,<br />
che pone le “informazioni chiave” sempre in primo<br />
piano. La navigazione, in particolare, risulta più<br />
intuitiva, consentendo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare con chiarezza e<br />
approfon<strong>di</strong>re i contenuti del sito, che abbiamo inteso<br />
arricchire notevolmente rispetto alla precedente<br />
versione, comprendendo anche le protezioni degli<br />
acquisti effettuati con la carta e un’interessante rosa <strong>di</strong><br />
servizi <strong>di</strong> assistenza. Nel 2011, tramite il sito web www.<br />
cartabcc.it, consentiremo ai titolari delle nostre carte <strong>di</strong><br />
partecipare ad uno specifico “programma fedeltà” ad essi<br />
riservato, ispirato alla responsabilità sociale e all’esclusiva<br />
relazione che le Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo<br />
intrattengono con le realtà territoriali che esse servono.<br />
Mi riferisco ad un’iniziativa ancora in corso <strong>di</strong> definizione,<br />
che prevede la valorizzazione <strong>di</strong> entità locali (animate<br />
da obiettivi etico-sociali), che verranno in<strong>di</strong>cate dalle<br />
stesse Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo. Saranno, quin<strong>di</strong>, le<br />
nostre Banche a decidere quali controparti coinvolgere<br />
come le associazioni no-profit e i Comuni, tramite la<br />
con<strong>di</strong>visione ed il sostegno relativo a progetti con fini<br />
etici. Per la prima volta, inoltre, daremo alle Banche<br />
<strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo la possibilità <strong>di</strong> “far salire sul<br />
carro della solidarietà” anche imprese (loro clienti)<br />
operanti nel campo agro-alimentare. Il meccanismo<br />
premiante adottato sarà quello dell’instant-win.<br />
Ma, il nostro sito non è solo questo, tenuto conto che<br />
durante il corrente anno gli esercenti in rapporto con<br />
le Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo potranno aderire<br />
ad un’ulteriore iniziativa ad essi de<strong>di</strong>cata, denominata
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
Intervista “BccClub”,<br />
che mira a valorizzare il loro catalogo <strong>di</strong> offerta, che verrà portato a conoscenza<br />
<strong>di</strong> una potenziale utenza nazionale ed internazionale. Insomma, il merchant che vorrà<br />
aderire alla “vetrina” che il sito mette a sua <strong>di</strong>sposizione, tramite la concessione <strong>di</strong><br />
sconti oppure altri vantaggi legati agli acquisiti, sarà in grado <strong>di</strong> essere contattato da<br />
compratori sparsi ovunque, molti dei quali anche al <strong>di</strong> fuori del territorio nazionale.<br />
Se come lei ha <strong>di</strong>chiarato in premessa, il mercato è alla continua ricerca <strong>di</strong> soluzioni<br />
sempre più innovative, quale sarà, a suo avviso, il “prodotto <strong>di</strong> punta” del 2011 che<br />
le Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo potranno offrire ai propri clienti?<br />
Penso alla “CartaBCC 4YOU”, la nostra carta IBAN, che ci apprestiamo a lanciare - entro<br />
pochissimi mesi - sul mercato. è un prodotto che abbina ai servizi <strong>di</strong> una classicaprepagata<br />
standard altre tipiche funzionalità <strong>di</strong> un conto corrente, come bonifici in entrata e<br />
uscita, accre<strong>di</strong>ti e RID. La nostra “4YOU”, in particolare,punta a catturare l’interesse dei<br />
giovani, considerato che ingloba alcuni elementi <strong>di</strong> effettiva <strong>di</strong>stinzione rispetto ad<br />
analoghi strumenti già proposti dalla concorrenza. La “4YOU”, infatti,prevede l’accesso<br />
- a con<strong>di</strong>zioni vantaggiose - a PayPal cioé la modalità <strong>di</strong> pagamento maggiormente<br />
utilizzata dai giovani navigatori in Internet. Attualmente in Italia sono oltre quattro<br />
milioni i frequent users, che fanno stabilmente ricorso ai cd. pagamenti “peer to peer”<br />
ossia le transazioni tra privati sui più importanti siti <strong>di</strong> commercio elettronico, quali<br />
Ebay, Itunes e Amazon. La ricarica del Conto PayPal potrà avvenire, sia con l’utilizzo<br />
<strong>di</strong> una carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to/prepagata oppure a mezzo <strong>di</strong> un bonifico <strong>di</strong>sposto dal conto<br />
corrente dell’utente interessato.<br />
Ancora una volta, senza spostarci da casa, ci ren<strong>di</strong>amo conto che queste tecnologie<br />
ci consentono <strong>di</strong> rendereil nostro futuro più semplice, ridurre le spese accessorie ai<br />
pagamenti, nonché il tempo da de<strong>di</strong>care per effettuare i nostri acquisti. E le carte <strong>di</strong><br />
pagamento sono destinate a fornirci un contributo sempre più rilevante per realizzare<br />
tutto ciò, senza alcuna fatica.<br />
8<br />
La galassia del cre<strong>di</strong>to cooperativo<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
10<br />
La galassia del cre<strong>di</strong>to cooperativo<br />
<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>:<br />
l’uomo e il prete, la fede,<br />
le opere, la solidarietà<br />
<strong>di</strong> Luigi Culmone<br />
La Luce che promana dalla breve ma intensa esistenza terrena del<br />
sacerdote Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, vissuto appena 49 anni (era nato nel 1863 ed<br />
è morto nel1912) ancora oggi, dopo un secolo, illumina Alcamo e l’intera<br />
Sicilia occidentale.<br />
Come ebbe a scrivere Luigi Giussani, uno dei pilastri della Chiesa del XX<br />
secolo, <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è un Gigante della Fede, un protagonista <strong>di</strong> primissimo<br />
piano in quel periodo a cavallo tra l’ottecento ed il novecento, periodo<br />
che vide i cattolici italiani ed in particolare quelli siciliani, uscire dal trauma<br />
del 1870 (l’occupazione “manu militari” dello Stato Pontificio da parte della<br />
monarchia sabauda) e riprendere il ruolo <strong>di</strong> tessitori della trama sociale,<br />
culturale ed economica della nazione italiana, ruolo che il cristianesimo ha<br />
nella nostra penisola in pratica da <strong>di</strong>ciassette secoli, ovvero dal 313.<br />
I cattolici subito dopo il 1861, furono estranei ed estraniati dal governo,<br />
delle istituzioni sia locali che nazionali nel primo quarantennio <strong>di</strong> vita dello<br />
stato italiano. Il “Non Expe<strong>di</strong>t” <strong>di</strong> Pio IX impe<strong>di</strong>va ai cattolici <strong>di</strong> impegnarsi<br />
<strong>di</strong>rettamente in politica… a poco a poco, le <strong>di</strong>sperate con<strong>di</strong>zioni delle<br />
classi più povere <strong>di</strong> un’Italia povera rendevano necessario, come sempre<br />
è avvenuto nella storia italiana, l’intervento dei cattolici a sostegno<br />
del popolo. Un popolo, occorre <strong>di</strong>rlo, che non trasse eccessivi benefici<br />
dall’unificazione statuale italiana. Anzi, la <strong>di</strong>visione delle proprietà della “manomorta“ ecclesiastica aveva reso i ricchi<br />
più ricchi ed i poveri più poveri… Da lì l’emigrazione verso le americhe. Emigrazione che nel Meri<strong>di</strong>one assunse<br />
<strong>di</strong>mensioni bibliche. Preti coraggiosi e santi cominciarono a dare speranza ad un popolo afflitto da mille mali cui si<br />
assommarono le trage<strong>di</strong>e delle imbelli avventure coloniali italiane con la <strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> Adua e l’umiliante sconfitta ad<br />
opera degli abissini.<br />
L’italia aveva bisogno delle sue forze migliori e le forze migliori da sempre l’italia le ha avute nel suo popolo. Nascono<br />
le leghe ed i fasci dei lavoratori prontamente represse dai governi dell’Italia umbertina. Ma nasce, soprattutto sotto<br />
la spinta della enciclica “Rerum Novarum” del grande Leone XIII, un reticolo <strong>di</strong> opere ed iniziative sociali, culturali ed<br />
economiche <strong>di</strong> ispirazione cristiana. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è affascinato dalle gran<strong>di</strong>ose figure <strong>di</strong> Leone XIII e soprattutto <strong>di</strong> un<br />
gran<strong>di</strong>ssimo Genio della cattolicità <strong>di</strong> tutti i tempi: <strong>Don</strong> Bosco. <strong>Don</strong> Bosco è fedele al Papa, anzi fedelissimo ma non<br />
rompe del tutto con lo stato italiano… strappa anche ai più accesi anticlericali spazi per l’assistenza sociale, sanitaria,<br />
educativa. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> il giovane prete alcamese è affascinato dall’opera <strong>di</strong> <strong>Don</strong> Bosco. Crea ad Alcamo il circolo <strong>Don</strong><br />
Bosco, che è all’origine dell’attuale oratorio salesiano <strong>di</strong> Alcamo. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> non sta con le mani in mano. Stampa<br />
giornali (“Il granellino”), spinge i giovani cattolici alcamesi all’impegno <strong>di</strong>retto nella gestione della cosa pubblica. è<br />
soprattutto, fedele al principio che senza le opere la Fede è ben poca cosa. Fonda una cassa rurale ed artigiana che<br />
chiama “l’Assunta”. “L’Assunta” a cui è de<strong>di</strong>cata la Chiesa Madre <strong>di</strong> Alcamo e, all’ombra del cui campanile, si tengono<br />
(<strong>di</strong> preciso negli o<strong>di</strong>erni locali della contabilità dei preti) i primi consigli <strong>di</strong> amministrazione della <strong>Banca</strong>. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è<br />
un fiume in piena… <strong>di</strong>ce Messa, confessa, salta alla contabilità a gestire la banca, stampa giornali, sente il popolo…<br />
è un vulcano. Le forze anticlericali che per oltre 50 anni hanno governato Alcamo con risultati <strong>di</strong>sastrosi lo o<strong>di</strong>ano,<br />
lo vogliono morto, lo vogliono rovinare. Riescono a farlo arrestare accusandolo <strong>di</strong> avere sobillato il popolo… ma<br />
Dio volge il male in bene: <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> rifulge <strong>di</strong> luce gran<strong>di</strong>ssima anche nelle buie carceri trapanesi. Dal carcere scrive<br />
lettere, splen<strong>di</strong>de che ancora oggi possiamo leggere con commozione, prega per i suoi persecutori… le lettere<br />
dal carcere <strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> sembrano tratte dagli atti degli apostoli. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è solo nella sua umida cella ma con<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
lui è tutto il popolo alcamese. Tutta l’Italia scrive a <strong>Don</strong><br />
<strong>Rizzo</strong> con in testa il suo amico <strong>Don</strong> Sturzo: <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è<br />
riconosciuto innocente… il suo ritorno ad Alcamo è un<br />
trionfo… così come un trionfo saranno i suoi funerali<br />
come testimonia l’articolo pubblicato sul Giornale <strong>di</strong><br />
Sicilia il giorno dopo lo svolgimento delle esequie. Tutta<br />
Alcamo segue <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> per l’ultima volta fisicamente<br />
ma Alcamo, dall’Aprile del 1912, non ha mai smesso <strong>di</strong><br />
seguire il suo Prete.<br />
Da 100 anni gli alcamesi lo considerano vivo e presente<br />
e non rare volte nella splen<strong>di</strong>da Cappella <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
<strong>di</strong>segnata con genio semplice ma espressivo da<br />
Paolo Portoghesi, nella Basilica dell’Assunta, si vedono<br />
alcamesi sostare davanti le sue ceneri… a chiedere<br />
conforto e consiglio.<br />
Il rapporto tra <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> ed il suo popolo non si è mai<br />
interrotto… questo filo che lega il prete alcamese,<br />
dalle scarpe consunte e bucate (non volle mai essere<br />
retribuito per il suo ruolo <strong>di</strong> primo Direttore della<br />
<strong>Banca</strong>), e le generazioni <strong>di</strong> alcamesi e <strong>di</strong> siciliani che<br />
si sono succedute in questi cento anni non si è mai<br />
spezzato anzi… Come scrisse Giussani la sua figura<br />
giganteggia ancora (con quel manto immenso per il<br />
corpo gracile e fine, con cui lo ha raffigurato lo scultore<br />
Paolo Borghi) e sembra proteggere ancora i suoi amici<br />
che sono l’ossatura della Sicilia che non muore e che<br />
non si arrende a tutte le mafie <strong>di</strong> tutti i tempi.<br />
Un Prete per noi; un prete che prese per mano le classi<br />
che avevano come unica ricchezza le proprie mani ed il<br />
proprio ingegno (artigiani ed agricoltori) e li portò, a poco<br />
a poco, ad essere padroni del proprio destino e citta<strong>di</strong>ni<br />
consapevoli della nuova Italia. Fiorì l’economia alcamese<br />
e fiorì la partecipazione popolare alla democrazia che<br />
con Giolitti era <strong>di</strong>venuta meno elitaria.<br />
N. 2 2011<br />
11<br />
<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> anticipò Gentiloni il quale riportò i cattolici<br />
italiani nel grande <strong>di</strong>battito politico nazionale. In<br />
ogni aspetto della sua attività geniale e poliedrica<br />
<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> fu un anticipatore dei tempi… Si può<br />
<strong>di</strong>re che il famoso Patto Gentiloni (che riaprì le porte<br />
della partecipazione politica dei cattolici italiani alla<br />
vita istituzionale dello Stato unitario) ad Alcamo fu<br />
anticipato da don <strong>Rizzo</strong> <strong>di</strong> almeno <strong>di</strong>eci anni. Nel<br />
suo nome, amato con ardore da tutti, ma proprio da<br />
tutti gli alcamesi e da centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> siciliani,<br />
tante cose sono sorte, si sono fortificate in Sicilia<br />
occidentale. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è l’esempio, tra i più eclatanti,<br />
<strong>di</strong> come ci sono morti che non muoiono mai e che<br />
incitano, quoti<strong>di</strong>anamente, i vivi ad essere sempre<br />
più vivi e generosi.<br />
<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> infine, oggi sarebbe orgoglioso della sua<br />
banca e sarebbe orgoglioso del gemellaggio della<br />
sua creatura con una sorella del cre<strong>di</strong>to cooperativo<br />
in Ecuador.<br />
<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, ne siamo sicuri, ha sorriso quando in suo<br />
nome i campesignos latinoamericani hanno potuto<br />
seminare e raccogliere i frutti della loro splen<strong>di</strong>da<br />
terra. In fondo così, prima <strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> fece <strong>Don</strong><br />
Bosco. Partito dai poveri dell’Italia (Torino o Alcamo<br />
non importa) per arrivare in America Latina, l’America<br />
che fu il primo pensiero missionario <strong>di</strong> <strong>Don</strong> bosco.<br />
Così oggi possiamo celebrare l’unità d’Italia senza<br />
fanfare e senza fanti piumati ma con l’immagine più<br />
bella che accomuna due gran<strong>di</strong> sacerdoti italiani: <strong>Don</strong><br />
<strong>Rizzo</strong> e <strong>Don</strong> Bosco… Dall’Italia, sede del successore<br />
<strong>di</strong> San Pietro alle Ande insieme italiani del Nord e<br />
del Sud… ecco un’altra lezione <strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, il prete<br />
che non ha mai lasciato la sua gente, il prete che ci<br />
sbalor<strong>di</strong>sce e ci educa ancora…
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
12<br />
La galassia del cre<strong>di</strong>to cooperativo<br />
I valori della cooperazione<br />
e le BCC<br />
<strong>di</strong> Enzo Nuzzo<br />
Ripensare i propri modelli operativi e <strong>di</strong> business è,<br />
oggi, per molte realtà impren<strong>di</strong>toriali e finanziarie, una<br />
scelta <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza. I comportamenti <strong>di</strong>ventano sempre<br />
più il fattore <strong>di</strong> successo. Il legame con i “valori antichi”,<br />
ad esempio, come quello che ha fatto e fa unica la Bcc<br />
<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, della cooperazione può costituire un presi<strong>di</strong>o<br />
nell’affrontare le nuove sfide.<br />
Una riflessione sul “valore della cooperazione” è<br />
fondamentale per porsi, in modo competitivi, sul mercato.<br />
Il modello cooperativo <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> impresa nasce,<br />
lo sottolineò <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, più <strong>di</strong> 100 anni fa, per venire<br />
incontro alle esigenze dei più deboli, sulla base <strong>di</strong> una<br />
visione solidaristica del mercato che non nega il profitto,<br />
ma lo integra con obiettivi <strong>di</strong> responsabilità sociale.<br />
Ne scaturisce una visione dell’impresa ispirata alla<br />
valorizzazione degli interessi dei soci, dei <strong>di</strong>pendenti, dei<br />
clienti e del territorio. Si tratta, a ben vedere, dei principi<br />
fulcro su cui si fonda il benessere delle comunità, principi<br />
che dovrebbero essere <strong>di</strong> guida per tutti gli operatori,<br />
soprattutto nella presente <strong>di</strong>fficile situazione economica.<br />
è necessario, oggi, un cambiamento <strong>di</strong> portata epocale<br />
del quadro regolamentare degli interme<strong>di</strong>ari finanziari:<br />
essi dovranno accrescere, sebbene con gradualità, qualità<br />
e quantità del capitale; occorrerà correggere quegli<br />
incentivi <strong>di</strong>storti che, come unanimemente affermato,<br />
hanno concorso ad innescare la crisi finanziaria; andrà<br />
riposta maggiore attenzione alle relazioni con la clientela,<br />
in linea con le più recenti in<strong>di</strong>cazioni normative nazionali<br />
e internazionali.<br />
Anche le Banche <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to cooperativo, al pari <strong>di</strong> tutti<br />
gli altri interme<strong>di</strong>ari, dovranno confrontarsi con la<br />
riforma, i cui effetti - sul capitale, sull’organizzazione, sulla<br />
governance - non saranno marginali. Occorre interrogarsi,<br />
oggi, sulle vie da percorrere per potenziare gli elementi<br />
<strong>di</strong> forza insiti nel modello cooperativo, ma anche per<br />
correggerne le debolezze.<br />
L’ancoraggio ai valori della cooperazione, a una visione<br />
solidaristica del mercato, può aiutare le Bcc ad adeguarsi,<br />
in modo or<strong>di</strong>nato, al nuovo complessivo quadro<br />
regolamentare senza far venire meno il necessario<br />
sostegno all’economia. Ma perché si innesti questo<br />
processo virtuoso, sono necessarie sempre più elevate<br />
capacità impren<strong>di</strong>toriali e competenze professionali, e<br />
una visione strategica <strong>di</strong> lungo periodo coniugata con<br />
un’efficace gestione dei rischi.<br />
Per le Bcc che si sono mantenute più vicine al modello<br />
cooperativo originario, ritengo che la <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> sia tra<br />
queste, l’impegno più forte sarà quello <strong>di</strong> rafforzare<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
i presi<strong>di</strong> a garanzia della qualità del cre<strong>di</strong>to e <strong>di</strong><br />
perseguire una crescita bilanciata tra impieghi e raccolta<br />
stabile, che richiederà un’attenta gestione del rischio<br />
<strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà. A fronte degli svantaggi connessi con la<br />
piccola <strong>di</strong>mensione, vanno accuratamente valutate le<br />
possibilità offerte dalla attivazione <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> <strong>di</strong>stributivi e<br />
iniziative consortili, che possono permettere la fruizione<br />
<strong>di</strong> importanti economie <strong>di</strong> scala. Per le banche <strong>di</strong><br />
cre<strong>di</strong>to cooperativo, si pone prioritariamente l’esigenza<br />
<strong>di</strong> affinare le metodologie <strong>di</strong> misurazione dei rischi e <strong>di</strong><br />
rafforzare i presi<strong>di</strong> organizzativi; in tale ambito, assumono<br />
importanza fondamentale una proficua <strong>di</strong>alettica tra gli<br />
organi sociali, strutture organizzative funzionali e capacità<br />
<strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento.<br />
Al potenziamento dei legami con la comunità <strong>di</strong><br />
riferimento deve accompagnarsi il potenziamento dei<br />
sistemi <strong>di</strong> controllo, il costante rispetto dei valori della<br />
cooperazione e delle regole, la prossimità a chi ha<br />
davvero bisogno. è necessario produrre red<strong>di</strong>to “sano”<br />
con comportamenti prudenti. Il tema della correttezza<br />
verso i clienti deve permeare l’intera azienda.<br />
Le verifiche condotte, da molti analisti, fanno emergere<br />
comportamenti più virtuosi da parte delle banche <strong>di</strong><br />
cre<strong>di</strong>to cooperativo rispetto al resto del sistema. Occorre<br />
N. 2 2011<br />
13<br />
che le scelte strategiche e i comportamenti gestionali<br />
siano costantemente improntati al pieno adeguamento<br />
alle regole <strong>di</strong> correttezza e trasparenza nei confronti della<br />
clientela. Questa convinta adesione agevola l’instaurarsi<br />
<strong>di</strong> relazioni durature tra interme<strong>di</strong>ari e clienti, assicura<br />
costanza nel fun<strong>di</strong>ng, red<strong>di</strong>tività e stabile permanenza<br />
sul mercato, è un modo per dare concretezza ai principi<br />
<strong>di</strong> solidarietà e centralità della persona che ispirano il<br />
modello cooperativo, anche e soprattutto <strong>di</strong> questa Bcc.<br />
Queste, dunque, le sfide che le BCC devono oggi<br />
affrontare.<br />
Il modello cooperativo, ispirato anche alla dottrina sociale<br />
della Chiesa, dovrà sempre <strong>di</strong> più prestare attenzione al<br />
contesto <strong>di</strong> riferimento, attuare forme <strong>di</strong> solidarietà in<br />
modo efficiente, esaltare corrette relazioni tra i <strong>di</strong>versi<br />
attori coinvolti, coniugare gli obiettivi <strong>di</strong> mutualità con le<br />
esigenze <strong>di</strong> efficienza allocativa e operativa.<br />
è un obiettivo <strong>di</strong>fficile ma inelu<strong>di</strong>bile. E la Bcc <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
ha il dovere morale e storico <strong>di</strong> continuare, con lo stesso<br />
slancio e la stessa energia, nel solco tracciato dal suo<br />
fondatore, sempre più intensificando i legami intensi<br />
con le comunità locali, la conoscenza della clientela e la<br />
fiducia <strong>di</strong> quest’ultima.
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
Intervista al Procuratore<br />
del Tribunale per i minorenni<br />
<strong>di</strong> Palermo, Amalia Settineri<br />
«Questo ufficio è quello che amo <strong>di</strong> più»<br />
Intervista<br />
14<br />
Il progetto legalità<br />
<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />
C’è un prima e un dopo, nella vita <strong>di</strong> Amalia Settineri,<br />
57 anni, sposata, tre figli, Procuratore della Repubblica<br />
presso il Tribunale per i Minorenni <strong>di</strong> Palermo, designata<br />
all’unanimità dal plenum del Consiglio superiore della<br />
magistratura. Il prima era una giovane laureata, la voglia<br />
<strong>di</strong> cambiare il mondo, un concorso per u<strong>di</strong>tore giu<strong>di</strong>ziario<br />
vinto pochi giorni dopo il compimento del 25° anno <strong>di</strong><br />
età. Era il 1978. Un dopo da Pretore, prima, per 2 anni, ad<br />
Iglesias in Sardegna e, per 7, a Castelvetrano in provincia <strong>di</strong><br />
Trapani (durante i quali si occupa <strong>di</strong> civile, penale, lavoro,<br />
volontaria giuris<strong>di</strong>zione e altro), e poi alla Procura della<br />
Repubblica dei Minori (tra l’altro, per un anno, al fianco <strong>di</strong> Francesca Morvillo, moglie <strong>di</strong><br />
Giovanni Falcone e come lui deceduta nella strage <strong>di</strong> Capaci del 23 maggio 1992), alla<br />
Corte d’Appello, nel 1993, per 7 anni (come giu<strong>di</strong>ce delle sezioni penali. In questa sede<br />
ha trattato vicende rilevanti, come quella conclusasi con l’assoluzione <strong>di</strong> padre Frittitta,<br />
confessore del superboss Pietro Aglieri. L’assoluzione fu poi confermata dalla Cassazione<br />
e in altri processi per mafia), in Procura Generale presso la Corte d’Appello, nel 2000, e al<br />
Ministero della Giustizia, ed, infine, alla guida della Procura della Repubblica per i Minori<br />
<strong>di</strong> Palermo, dal Gennaio del 2011.<br />
«Ma questo Ufficio è quello che amo <strong>di</strong> più. Qui per davvero le Istituzioni stanno dalla<br />
parte dei più deboli» ha affermato Amalia Settineri parlando del suo impegno quoti<strong>di</strong>ano.<br />
La sua scrivania è invasa dalle carte. Due barattoli pieni <strong>di</strong> matite <strong>di</strong> vari colori, forme e<br />
<strong>di</strong>mensioni. Tra documenti e fascicoli si intravedono libri, chissà cosa legge questa donna<br />
amabile, decisa, forte. Il Procuratore ci riceve puntualmente, solo dopo avere espletato<br />
qualche impegno urgente. E dopo i saluti <strong>di</strong> rito, il sorriso sincero sul volto, due occhi<br />
profon<strong>di</strong>, le parole scorrono via leggere, fino a tra<strong>di</strong>re quel tanto <strong>di</strong> commozione che<br />
consente <strong>di</strong> vedere, oltre l’immagine <strong>di</strong> Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> razza, una mamma innamorata dei suoi<br />
tre figli. Una mamma ancora felice <strong>di</strong> viaggiare con essi e <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi spensieratamente.<br />
Come funziona la giustizia minorile? Dove vanno i ragazzi “rei” <strong>di</strong> crimini? La macchina<br />
della giustizia minorile è complessa e chiede attenzione, specializzazione e capacità<br />
<strong>di</strong> guardare a un futuro possibile per questi giovani. Due le parole chiave: famiglia e<br />
prevenzione. E la dott.ssa Settineri è decisamente una donna competente, all’altezza del<br />
ruolo ricoperto, capace <strong>di</strong> dare risposte alle sfide <strong>di</strong> una società che deve cambiare.<br />
Quanto contano, Signor Procuratore, sensibilità e delicatezza nel <strong>di</strong>ritto minorile?<br />
Sono assolutamente essenziali. Unici. Ma lo sono in qualunque giuris<strong>di</strong>zione. Il soggetto,<br />
qui, però, è più debole. In ragione <strong>di</strong> ciò sono importanti sia la sensibilità che la delicatezza<br />
per mettere a loro agio le persone che hai <strong>di</strong> fronte. Perché quando una persona si sente<br />
accolta si pone meglio e si apre. Riesce a <strong>di</strong>re la verità, prima <strong>di</strong> tutto a se stesso, ad essere<br />
sincera, permettendo la nascita <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> fiducia. Chi viene da noi deve trovare<br />
fiducia nella Giustizia e, quin<strong>di</strong>, nel Giu<strong>di</strong>ce.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Ragazzi senza. Senza famiglia, senza scuola, senza un<br />
territorio che li accolga, senza punti <strong>di</strong> riferimento,<br />
senza persone con le quali stabilire un legame<br />
affettivo. Cosa manca ai tanti che delinquono?<br />
Manca tutto assieme. Mancano punti <strong>di</strong> riferimenti certi.<br />
La famiglia è spesso costituita da soggetti incapaci <strong>di</strong><br />
trasmettere valori. I ragazzi che delinquono non riescono<br />
a rappresentare a sé e agli altri il loro stato <strong>di</strong> essere ed<br />
il loro malessere. I ragazzi chiedono e vogliono risposte.<br />
La mancanza <strong>di</strong> risposte comporta un crescendo della<br />
loro sofferenza. E più le risposte tardano ad arrivare più<br />
essi delinquono.<br />
L’ambito <strong>di</strong> appartenenza <strong>di</strong> un bambino svolge un<br />
ruolo sostanziale nella sua crescita. La delinquenza<br />
è una questione <strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tà familiare?<br />
Il minore deve trovare fuori da sé un adulto in grado<br />
<strong>di</strong> dare risposte e contenere i problemi. Agli adulti il<br />
compito <strong>di</strong> farsi portavoce <strong>di</strong> regole da rispettare e far<br />
rispettare.<br />
Non credo che sia un fatto genetico determinare<br />
la propensione a delinquere. C’è la pre<strong>di</strong>sposizione<br />
alla violenza, forse. Ma la mia esperienza, però, mi<br />
porta a ritenere che il problema è legato al contesto<br />
<strong>di</strong> appartenenza, alla mancanza, ripeto, <strong>di</strong> punti <strong>di</strong><br />
riferimento. è fondamentale, dunque, il contesto in<br />
cui un ragazzo è nato. E ci sono ragazzi che nascono<br />
in ambienti per cui il loro destino è quasi segnato. è<br />
chiaro, però, che il contesto non è determinante ma<br />
pre<strong>di</strong>sponente.<br />
Come si fa ad interrompere il circolo vizioso della<br />
criminalità tramandata?<br />
Il trattamento del minore è un fenomeno complesso,<br />
specie se il ragazzo è già entrato nel circolo vizioso. C’è<br />
bisogno <strong>di</strong> più interventi. Bisogna, infatti, lavorare sul<br />
minore, sulla famiglia. Qui la meravigliosa esperienza<br />
che sto vivendo in questo Ufficio. Ti permette <strong>di</strong> lavorare<br />
su tutto. Si fa prevenendo, e attrezzando il territorio<br />
<strong>di</strong> opportunità, in modo che questi ragazzi possano<br />
trovare nel mondo imme<strong>di</strong>atamente circostante quello<br />
che non hanno trovato nella famiglia e nella scuola.<br />
Esiste ad oggi un sistema <strong>di</strong> monitoraggio e prevenzione?<br />
La prevenzione passa attraverso la scuola. La scuola,<br />
per i ragazzi deprivati <strong>di</strong> certezze, è la famiglia che non<br />
hanno mai avuto. Il nostro sistema giu<strong>di</strong>ziario minorile<br />
non nasce per punire. Coglie i segni del malessere,<br />
interviene con i servizi (come da noi, dove ci si impegna<br />
con entusiasmo e professionalità), fornisce opportunità.<br />
Quando arriva la sanzione non si può che prendere atto<br />
del fallimento del sistema giu<strong>di</strong>ziario minorile.<br />
Da un lato, il ragazzo nato povero è troppo impegnato<br />
a realizzare qualcosa per sopravvivere. Dall’altro, il<br />
ragazzo che appartiene alla classe sociale me<strong>di</strong>o-alta<br />
N. 2 2011<br />
15<br />
ha tutto ma si sente profondamente con<strong>di</strong>zionato<br />
dalle aspettative proprie ed altrui, nonché da una<br />
famiglia spesso affettivamente assente. Si delinque<br />
in entrambi i casi?<br />
Statisticamente è più evidente l’ingresso, nel circuito<br />
penale, <strong>di</strong> soggetti che appartengono a gruppi sociali<br />
svantaggiati.<br />
Il bullismo é un fenomeno trasversale. Il bullismo<br />
è un vero e proprio fenomeno delinquenziale <strong>di</strong><br />
gruppo? Un fenomeno che oggi esiste in tutte le<br />
società ricche?<br />
Io non amo la definizione <strong>di</strong> “bullismo” perché sbia<strong>di</strong>sce il<br />
problema. Il bullismo è da stu<strong>di</strong>are e da affrontare come<br />
canale <strong>di</strong> espressione della sofferenza che non riesce<br />
ad essere manifestata in altro modo, che non riesce ad<br />
essere canalizzata. Il minore sente il bisogno <strong>di</strong> esprimersi.<br />
Si nasconde nel gruppo, nella notte, <strong>di</strong>etro il video <strong>di</strong> un<br />
pc, e delinque.<br />
Il ruolo della scuola.<br />
è fondamentale, perché i ragazzi che non hanno una<br />
famiglia adeguata potrebbero trovare nella scuola e<br />
nell’insegnante il riferimento <strong>di</strong> cui hanno bisogno. Però<br />
oggi, al <strong>di</strong> là del fatto che esistono ancora buoni docenti,<br />
la scuola come sistema è allo sbando<br />
Sul banco degli imputati, accanto alla scuola, spesso<br />
c’è la famiglia.<br />
è in famiglia che si impara il rispetto delle regole.<br />
La formazione comincia dalla culla.<br />
La formazione inizia il primo istante <strong>di</strong> vita. Man mano<br />
che cresce, il ragazzino deve avere dei paletti da non<br />
oltrepassare, fino al raggiungimento della sua autonomia.<br />
Senza regole non si gioca, e figurarsi se si <strong>di</strong>venta adulti.<br />
I genitori sono colpevoli, <strong>di</strong>stratti?<br />
A volte colpevoli, a volte <strong>di</strong>stratti. Ma anche la <strong>di</strong>strazione<br />
è una colpa. Ci si deve render conto che quando un<br />
bambino nasce, la vita dei genitori cambia. I genitori<br />
devono essere aiutati. Io credo in un programma <strong>di</strong><br />
prevenzione reale.<br />
è favorevole a concedere il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> adozione ai<br />
single?<br />
Non ho mai avuto preclusioni. Il single è assimilabile<br />
al genitore rimasto solo, perché vedovo o separato, o<br />
perché mai coniugato. Se c’è da scegliere, però, la coppia<br />
ha la precedenza.<br />
Lei è favorevole all’istituzione del Tribunale per la<br />
Famiglia?<br />
Si, certo. Penso a un tribunale in cui accanto ai giu<strong>di</strong>ci<br />
togati vi siano vari staff, composti da psicologi e da<br />
persone a cui poter delegare molteplici funzioni, tra cui
Questi giovani<br />
cresceranno<br />
e <strong>di</strong>venteranno<br />
gran<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> Alessandra Vivona<br />
Legalità: il rispetto delle leggi.<br />
Siamo veramente sicuri <strong>di</strong> sapere cosa<br />
significa, ma soprattutto chi riguarda?<br />
Certamente non è un argomento molto<br />
amato dai giovani, che provano verso<br />
lo Stato e le leggi un sentimento <strong>di</strong><br />
repulsione non in<strong>di</strong>fferente.<br />
Che la colpa sia degli scandali, del poco<br />
sostegno che essi ricevono proprio dallo<br />
Stato, della lontananza dai bisogni dei<br />
ragazzi poco importa; fatto sta che i<br />
giovani ripongono sempre meno fiducia<br />
nelle autorità e nella giustizia.<br />
Qualcosa in Italia non funziona e il<br />
risentimento dei ragazzi va letto come un<br />
campanello d’allarme.<br />
In Parlamento siedono persone colluse<br />
con la mafia e spesso l’impegno civico<br />
non basta: le nuove generazioni vogliono<br />
sicurezze e non si fidano più <strong>di</strong> un sistema<br />
che non riesce a dargliele.<br />
Un ragazzo, appena <strong>di</strong>ciottenne,<br />
preferisce non “immischiarsi” in faccende<br />
politiche, non parteggiare per nessuno e<br />
perciò non votare, piuttosto che schierarsi<br />
dalla parte <strong>di</strong> un partito che non lo ascolta<br />
e nel quale non si rispecchia.<br />
Le cause <strong>di</strong> questo rifiuto vanno ricercate<br />
nella legalità oggi una virtù parecchio rara.<br />
Spesso le istituzione si <strong>di</strong>mostrano poco<br />
cre<strong>di</strong>bili nonostante l’impegno provato in<br />
manifestazioni contro la mafia, conferenze<br />
nelle scuole e quant’altro.<br />
Forse quello che i “gran<strong>di</strong>” non hanno<br />
capito è che noi giovani abbiamo bisogno<br />
<strong>di</strong> fatti e anche, perché no, <strong>di</strong> voce “in<br />
capitolo”.<br />
Un sistema troppo vecchio, non aperto<br />
a nuove menti e nuove proposte non<br />
riuscirà mai nella lotta per la legalità<br />
perché, a <strong>di</strong>fferenza della giustizia, mafia<br />
e crimine si rinnovano.<br />
16<br />
proprio l’ascolto dei minori. Il giu<strong>di</strong>ce, infatti, è un tecnico<br />
in cui l’empatia o la sensibilità sono doti aggiuntive ma<br />
non scontate. La verità è che per fare il Giu<strong>di</strong>ce Minorile<br />
non serve soltanto essere un tecnico ma anche un<br />
conoscitore dell’animo umano. Proprio per questo motivo<br />
sono in<strong>di</strong>spensabili la specializzazione e l’aggiornamento<br />
Lei ha figli?<br />
Si, ne ho tre e tutti cresciuti. Figli che, come capita sovente,<br />
non smettono mai <strong>di</strong> essere figli.<br />
è vero che non esistono buoni genitori ma solo<br />
persone che cercano <strong>di</strong> essere dei buoni genitori?<br />
Si. Di certo non esistono i genitori perfetti. I buoni genitori<br />
sono quelli che costantemente si fanno un esame <strong>di</strong><br />
coscienza, chiedendosi come migliorare il rapporto<br />
quoti<strong>di</strong>ano con i figli, e come riservare parte del proprio<br />
tempo a loro.<br />
Il suo peggior <strong>di</strong>fetto e la migliore qualità come<br />
genitore.<br />
Bisogna chiedere ai miei figli, però.<br />
Il ricordo che non <strong>di</strong>mentica.<br />
Tutti davvero belli. Ma i più belli sono collegati alla loro<br />
infanzia. Ho una costellazione <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>. E li ho perché<br />
ritengo <strong>di</strong> avere sempre avuto una vocazione alla<br />
maternità.<br />
E quello che se ci pensa ancora sorride.<br />
Sorrido spesso. Con loro non è mai capitato che non mi<br />
sia <strong>di</strong>vertita. Anche oggi lo faccio.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Il familismo amorale<br />
Cinquant’anni fa un sociologo americano, Edward<br />
Banfield, visitando l’Italia meri<strong>di</strong>onale parlò <strong>di</strong> “familismo<br />
amorale” per evidenziare la tendenza del nostro Sud a<br />
privilegiare la famiglia alla collettività, i propri interessi<br />
a quelli dello Stato. Le persone i familiari, amici, parenti<br />
vari del boss che urlano, gridano davanti contro lo Stato<br />
e in<strong>di</strong>cando il boss come “uomo <strong>di</strong> pace” che ha fatto<br />
del bene a tanti sono la fotografia <strong>di</strong> quello che Banfield<br />
scrisse tanti anni fa.<br />
La “famiglia” prima dello Stato. Uno Stato trattato come<br />
“il malfattore” che arresta “un buono”. Gli sbirri, i cattivi, da<br />
deridere.<br />
Ma non è <strong>di</strong> questo che dobbiamo parlare. Dobbiamo<br />
semmai mettere in luce che le nuove generazioni<br />
criminali frequentano le Università, affinano la loro<br />
cultura impren<strong>di</strong>toriale, economica per migliorare il<br />
“sistema” finanziario delle famiglie.<br />
è <strong>di</strong> questo che dobbiamo parlare per dare voce a<br />
quelle forze dell’or<strong>di</strong>ne che a costo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> sacrifici<br />
continuano a lavorare per uno Stato che sembra così<br />
lontano da loro e che vengono “scherniti” come si fa con<br />
chi si è “macchiato” dell’oltraggio al “potere”, quello del<br />
familismo amorale.<br />
Perché parlandone raccontiamo anche l’Italia che si batte<br />
contro i collusi e che, all’estero (al contrario <strong>di</strong> quello che<br />
<strong>di</strong>ce il premier) viene apprezzata ed amata. Quell’Italia<br />
che ci permette ancora <strong>di</strong> amare il nostro Paese. Un’Italia<br />
fatta <strong>di</strong> uomini e donne che raccontano e vivono ogni<br />
giorno la <strong>di</strong>scriminazione <strong>di</strong> essere “onesti”.<br />
Parlarne permette <strong>di</strong> raccontare che in Germania si<br />
vendono itinerari legati all’associazione Ad<strong>di</strong>opizzo e ai<br />
beni confiscati alle mafie.<br />
Parlarne ci permette <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che <strong>Don</strong> Ciotti e Libera<br />
hanno “esportato” la coscienza della legalità in tutta<br />
Europa e nel mondo <strong>di</strong>ventando un esempio per milioni<br />
<strong>di</strong> persone: uno spot per l’Italia che “non bacia le mani”.<br />
Parlarne permette <strong>di</strong> non sentirsi inutili in un paese<br />
anestetizzato dalla televisione e dalle <strong>di</strong>spute “o con<br />
me o contro <strong>di</strong> me”, come se la vita fosse solo uno<br />
schieramento da una parte o dall’altra senza neanche<br />
approfon<strong>di</strong>re il perché. Senza una minima capacità <strong>di</strong><br />
critica, <strong>di</strong> ragionamento come se tutti avessimo perso la<br />
capacità <strong>di</strong> ragionare.<br />
Parlarne è importante perché le mafie hanno capito<br />
molto bene che la parola è importante (Flaiano <strong>di</strong>ceva<br />
“la parola ferisce, la parola guarisce”). E infatti anche gli<br />
appartenenti alle mafie scrivono libri, rilasciano interviste.<br />
N. 2 2011<br />
Il progetto legalità<br />
17<br />
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
<strong>di</strong> Angelo <strong>Don</strong>atelli<br />
Spiegano la loro vita, la romanzano, ne vendono la<br />
musica e le tra<strong>di</strong>zioni (quasi fossero un semplice oggetto<br />
folkloristico) e spiegano così le ragioni della loro vita.<br />
Figli che stu<strong>di</strong>ano nelle migliori scuole del mondo e<br />
che hanno in mano patrimoni, oramai ripuliti, e che,<br />
come <strong>di</strong>ce Alberto Cisterna, procuratore della Direzione<br />
Nazionale Antimafia, possono parlare con la politica<br />
e con la finanza con la faccia “pulita” <strong>di</strong> una nuova<br />
generazione che sembra lontana anni luce dalle coppole<br />
e dalle lupare.<br />
La parola, come hanno detto Al Gore e Roberto Saviano<br />
al festival del giornalismo <strong>di</strong> Perugia, è lo strumento,<br />
il mezzo, l’arma da utilizzare sempre <strong>di</strong> più contro il<br />
crimine, i soprusi, le violenze.<br />
La parola, che non è una scoperta <strong>di</strong> oggi, ma <strong>di</strong> cui<br />
dobbiamo riappropriarcene per non permettere a loro<br />
<strong>di</strong> poterla usare come e meglio <strong>di</strong> noi.<br />
Dobbiamo parlare <strong>di</strong> mafie ma anche e soprattutto<br />
dell’Italia onesta che si oppone, quella che si fa<br />
domande, che non si arrende, che fa cultura e “non bacia<br />
le mani”, quella che non si riconosce nell’anticoscienza<br />
della legalità.
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
Il saluto del Sindaco<br />
18<br />
Gli enti istituzionali<br />
<strong>di</strong> Giacomo Scala<br />
è con vero piacere che accetto, e per questo va il mio<br />
sentimento <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne al presidente della BCC <strong>Don</strong><br />
<strong>Rizzo</strong> Giuseppe Mistretta ed al suo <strong>di</strong>rettore generale<br />
Carmelo Guido, <strong>di</strong> porgere ai lettori, numerosi e qualificati,<br />
il mio benvenuto nella città <strong>di</strong> Alcamo. E, al contempo,<br />
<strong>di</strong> ringraziare la Bcc e <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> per aver permesso,<br />
a questa realtà, sociale, prima <strong>di</strong> tutto, economica e,<br />
anche, culturale, <strong>di</strong> essere, oggi, quella che è: con la sua<br />
floridezza, la sua <strong>di</strong>namicità, la caparbietà impren<strong>di</strong>toriale,<br />
ed anche la salvaguar<strong>di</strong>a della <strong>di</strong>mensione cooperativa e<br />
solidale che ha permesso e permette a questa Città <strong>di</strong><br />
poter affrontare, a testa alta e con coraggio, le sfide della<br />
nuova modernità.<br />
Benvenuti ad Alcamo, Città <strong>di</strong> Cielo, Città d’Arte, <strong>di</strong><br />
pace, <strong>di</strong> solidarietà e del vino; in questa ridente città dal<br />
mare azzurro e dalla spiaggia dorata, dalle campagne<br />
verdeggianti e dalla magnifica riserva <strong>di</strong> Monte Bonifato<br />
intrisa <strong>di</strong> storia e testimonianza <strong>di</strong> una cultura che ha<br />
segnato la nostra civiltà.<br />
Alcamo, magnifica e colorata città siciliana adagiata<br />
sul blu del mare tirreno, fu fondata dagli Arabi ed è<br />
sempre stata, nei secoli, come lo è tuttora, aperta ai flussi<br />
commerciali ed alla convivenza culturale come <strong>di</strong>mostra<br />
la plurisecolare presenza <strong>di</strong> una folta comunità ebraica.<br />
Il mio vuole essere un saluto che sia, al contempo, un<br />
invito a ripercorrere il lungo cammino della Città che<br />
il primo cantore della lingua italiana, Cielo d’Alcamo,<br />
definì “giocosa ed opulenta”, dalla preistoria fino ad<br />
oggi, e per gustare, fotografare, <strong>di</strong>pingere e trasformare<br />
in versi le immagini <strong>di</strong> una delle più vaste necropoli <strong>di</strong><br />
età pre-protostorica della Sicilia occidentale e dei reperti<br />
preistorici rinvenuti nelle campagne alcamesi.<br />
Immagini che vanno dai castelli alle ultime vestigia<br />
dell’architettura trecentesca e quattrocentesca, dai bagli<br />
rurali alle Chiese, fino all’immagine della Madonna con<br />
in braccio il Bambino, venerata sotto il titolo <strong>di</strong> Maria<br />
Santissima dei Miracoli, e custo<strong>di</strong>ta al Santuario, questo<br />
mese meta <strong>di</strong> un sentito e devoto pellegrinaggio.<br />
Un viaggio incantevole tra mare, campagna, montagna<br />
e isole per raccontare una vita, una storia e le tante<br />
emozioni.<br />
Un racconto che si snoda attraverso la descrizione <strong>di</strong><br />
gran parte delle opere monumentali ed artistiche che<br />
oggi convivono ad Alcamo accanto agli inse<strong>di</strong>amenti<br />
più recenti: i suggestivi resti della Chiesa dell’Annunziata,<br />
l’imponenza del Castello dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca, lo sfavillante<br />
barocco delle Chiese, le pregevoli opere in esse custo<strong>di</strong>te<br />
create dalle mani <strong>di</strong> illustri artisti quali Antonello Gagini,<br />
Pietro Novelli, Guglielmo Borremans, Giacomo Serpotta.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Un viaggio nella storia e nell’arte, ma anche nella<br />
cultura della devozione mariana, forte e viva ancora<br />
adesso e fortificata da una rinnovata fiducia in questo<br />
Terzo Millennio <strong>di</strong> pace; nella cultura della sussi<strong>di</strong>arietà<br />
nell’economia che ha visto uomini gran<strong>di</strong> come <strong>Don</strong><br />
Giuseppe <strong>Rizzo</strong> impegnati, attraverso la fondazione<br />
dell’omonima banca, nella progettazione <strong>di</strong> una<br />
nuova visione dell’impren<strong>di</strong>toria; nella cultura della<br />
solidarietà che si è palesata attraverso una nuova forma<br />
<strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> integrazione che ci ha fatto ripartire<br />
dagli ultimi per svilupparci in un ripartire con gli ultimi; un<br />
viaggio, infine, nella storia degli alcamesi e mia, popolo<br />
ben ancorato a quello che siamo stati e che siamo, ma<br />
in grado <strong>di</strong> scommettere su quello che vogliamo essere.<br />
Ma Alcamo, piccola capitale della “tipicità” è anche da<br />
gustare.<br />
A partire dal famoso, unico ed introvabile origano, pronto<br />
a colorare ed a profumare piatti <strong>di</strong> ogni natura.<br />
La tipicità spesso consiste proprio nei vincoli produttivi<br />
<strong>di</strong>retti con il territorio d’origine.<br />
Innumerevoli sono i casi in cui la tipicità delle produzioni<br />
si manifesta nell’inscin<strong>di</strong>bile legame delle loro materie<br />
prime al territorio.<br />
Il sapore, l’odore ed il colore della pasta “finocchi e sarde”,<br />
della pasta “incaciata”, dei famosi “maccarruna” con<br />
salsa <strong>di</strong> pomodoro, melanzane fritte, ricotta <strong>di</strong> pecora<br />
e basilico, degli spaghetti con aglio, olio, basilico e<br />
peperoncino, delle “busiate” con pesce spada, melanzane<br />
fritte e mentuccia, dei “bruciuluna”, delle melanzana alla<br />
parmigiana, restano unici ed irripetibili. Unici e irripetibili<br />
perché hanno gli anni della storia <strong>di</strong> questo popolo che<br />
N. 2 2011<br />
19<br />
ha conosciuto i greci, gli arabi, i romani e gli spagnoli.<br />
In ultimo, non va <strong>di</strong>menticata la <strong>di</strong>mensione culturale,<br />
tanto più forte, quanto più i prodotti riescono a richiamare<br />
sapori, memorie, valori e rappresentazioni collettive.<br />
Dimensione che si collega alle uve, al melone “purceddu”<br />
verde e rugato, al vino (rosso, bianco e rosato), all’olio,<br />
ai numerosi e variopinti dolci, che mantiene inalterata,<br />
nel tempo, quella virtù immateriale che collega questi<br />
prodotti per associazione mentale d’idee a quel<br />
particolare luogo, evocando l’unicità delle sue tra<strong>di</strong>zioni<br />
e della cultura dei suoi abitanti da centinaia <strong>di</strong> anni legati<br />
alla terra che ancora lavorano con amore e con meto<strong>di</strong><br />
tra<strong>di</strong>zionali a garanzia della tutela della identità e della<br />
tipicità alcamese.<br />
Alcamo è ricchissima <strong>di</strong> tali realtà enogastronomiche,<br />
basti pensare ai formaggi o a quei dolci come i cannoli,<br />
le “cassated<strong>di</strong>”, le ravazzate e le “minni <strong>di</strong> virgini” che<br />
risultano tipici non tanto per il dove, quanto per il come<br />
essi vengono prodotti, stagionati e conservati.<br />
Nell’auguravi una buona lettura e, me lo auguro <strong>di</strong><br />
cuore, per chi volesse, un buon soggiorno ad Alcamo,<br />
ringrazio la BCC <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, il suo presidente, il suo<br />
<strong>di</strong>rettore generale, tutto il consiglio <strong>di</strong> amministrazione, i<br />
<strong>di</strong>pendenti, i soci, ed il <strong>di</strong>rettore responsabile della rivista,<br />
e mio amico, Antonio Fundarò, per aver permesso ad<br />
Alcamo, alla città che ha dato i natali a Cielo, a Bagolino, a<br />
Mirabella, a Navarra, a Caruso, a <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> ed a tanti altri<br />
gran<strong>di</strong>, <strong>di</strong> continuare a vivere, anche attraverso questa<br />
splen<strong>di</strong>da e ben curata rivista, nuova sfida dell’istituto <strong>di</strong><br />
cre<strong>di</strong>to cooperativo che proprio nella città che guido è<br />
nato più <strong>di</strong> cento anni fa.
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
20<br />
Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />
Fausto Cannone<br />
musicista, cantautore<br />
e collezionista alcamese<br />
<strong>di</strong>scusso in una tesi <strong>di</strong> laurea<br />
Un museo per la città <strong>di</strong> Francesco Gianno<br />
Il maestro e cantautore alcamese Fausto Cannone,<br />
conosciuto ai più, per la fantastica collezione <strong>di</strong><br />
strumenti musicali delle 5 aree geografiche del globo, è<br />
tra i pochi, cre<strong>di</strong>amo, che sia stato <strong>di</strong>scusso, in vita, in una<br />
tesi <strong>di</strong> laurea, realizzata questa da una studentessa della<br />
Facoltà <strong>di</strong> Lettere e Filosofia dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
Palermo. In essa, la studentessa, ha avuto la possibilità <strong>di</strong><br />
raccontare un mondo fatto <strong>di</strong> musica e <strong>di</strong> versi.<br />
Titolo della tesi “Strumenti musicali del mondo ad<br />
Alcamo: la collezione privata <strong>di</strong> Fausto Cannone”.<br />
Trattasi <strong>di</strong> un fantastico viaggio che non trascura nulla<br />
del cantautore Cannone, neppure la sua storia personale<br />
e familiare, legata com’è a quel nobile uomo che è stato<br />
Gaspare Cannone, giornalista internazionale, letterato e<br />
critico, capace <strong>di</strong> restare fedele alle sue idee, sino alla<br />
morte, avendo la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> rinunciare ad un ministero<br />
nel Governo Mussolini, per non tra<strong>di</strong>re la sua storia e ciò<br />
che lo ha reso unico: l’onestà.<br />
è indubbio che Fausto Cannone, personaggio <strong>di</strong> spicco<br />
della cultura alcamese, sia considerato il precursore e<br />
l’esponente più importante dell’esperienza musicale<br />
etnica regionale.<br />
è pur vero che tanti testi delle sue canzoni sono in lingua<br />
italiana. Soprattutto quelli dei primi anni <strong>di</strong> attività. Testi<br />
apprezzati dal pubblico e dalla critica, testi che gli sono<br />
valsi importanti riconoscimenti.<br />
Ma è con la rivisitazione delle sonorità tra<strong>di</strong>zionali e della<br />
lingua degli antichi siculi e sicani che Fausto Cannone,<br />
in questi anni, ha saputo fondere, in un connubio felice,<br />
il co<strong>di</strong>ce, i ritmi e i profumi dell’isola. Lui stesso ama<br />
definirsi, non a caso, capace <strong>di</strong> fiutare le ra<strong>di</strong>ci della<br />
tra<strong>di</strong>zione e della storia <strong>di</strong> questa terra ubriaca <strong>di</strong> mare e<br />
<strong>di</strong> verde. Ubriaca <strong>di</strong> canto e <strong>di</strong> poesia.<br />
Fausto Cannone preferisce uno stile dal registro<br />
colloquiale e, perciò, canta in versi (in molte silloge)<br />
personaggi <strong>di</strong> vario tipo: da Padre Pio a Giovanni Falcone,<br />
da Madre Teresa <strong>di</strong> Calcutta a Paolo Borsellino. L’afflato<br />
religioso e l’amore per l’umanità sono car<strong>di</strong>ni sui quali si<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
fonda la sua poetica: la scrittura è quin<strong>di</strong> luogo deputato<br />
ove approfon<strong>di</strong>re la propria personalità intrecciando<br />
pensieri su un foglio nudo.<br />
L’opera poetica e musicale <strong>di</strong> Cannone è tutta permeata<br />
<strong>di</strong> una delicata sensibilità e <strong>di</strong> un sommesso fascino che<br />
sono come la carta d’identità dell’autore. In essa rivivono<br />
non solo le esperienze artistiche vissute a fianco <strong>di</strong> famosi<br />
cantautori, come Rosa Balistreri, ma anche e soprattutto<br />
l’afflato corroborante della fede. La poesia <strong>di</strong> Fausto<br />
Cannone è una poesia che vuole cantare il valore salvifico<br />
della sofferenza e che crede ostinatamente nella vita e<br />
nell’uomo nonostante tutto.<br />
L’impatto psichico con il poeta Fausto è stupendo.<br />
Chi ha avuto la fortuna <strong>di</strong> ascoltare o <strong>di</strong> leggere la poetica<br />
titolata”Ballata a Paolo Borsellino” ma anche il suo “Inno ai<br />
centocinquanta anni <strong>di</strong> Unità d’Italia”, o quello altrettanto<br />
grande a “Madre Teresa”, o a “Giovanni Paolo II”. O allo<br />
stesso “Falcone”, non può che convincersi che in lui vi<br />
sia l’eccezionale, stupefacente e pregiata “stoffa artistica”.<br />
Quella stoffa che lo fa e lo rende unico. Davvero unico.<br />
I suoi lavori, poesie, canzoni, musiche, acrostici e ballate,<br />
entrano nell’animo del lettore in punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong>; non<br />
hanno un rumore enfatico, ma viceversa un bisbiglio<br />
essenziale che le rende soavemente captabili! Sono versi<br />
e note ‘essenziali’ per il lettore, concatenati uno all’altro<br />
con una paziente tessitura d’amore al tempo giusto ed<br />
al posto esatto. Per comprenderlo appieno basterebbe<br />
lasciarsi trasportare dal’ultimo suo cd “Diario d’amore”<br />
per comprenderlo e per comprendere la capacità che<br />
ha <strong>di</strong> fare vibrare i nostri cuori. Vi è una continuità nella<br />
ritmica poetica <strong>di</strong> questo estro che assomiglia al ritmo <strong>di</strong><br />
un respiro. Le sue composizioni sono sempre <strong>di</strong> questo<br />
stampo, parole semplici, nate da un gettito dell’animo;<br />
uno zampillo poetico fresco e piacevole, quasi silente.<br />
Chi, pregno <strong>di</strong> dolore, si accosta al suo rimario, avverte un<br />
senso <strong>di</strong> lenta ma inarrestabile marcia <strong>di</strong> avvicinamento<br />
alla soglia della gioia; una gioia semplice ed ignara <strong>di</strong> un<br />
modo <strong>di</strong> vivere che sembra del tutto per il comune lettore<br />
N. 2 2011<br />
21<br />
che lega la felicità ad un elevatissimo numero <strong>di</strong> accessori.<br />
Scorrere la sua poesia e ascoltare le note della sua musica<br />
dà benessere mentale e fisico; ecco perché è necessario<br />
leggerlo, ascoltarlo, accostarcene.<br />
Di lui, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, amico<br />
intimo <strong>di</strong> Bruni Ficili, più volte can<strong>di</strong>dato al Premio Nobel<br />
per la Pace, non possiamo, però, neppure trascurare<br />
l’eccezionale, ed unica nel suo genere, collezione <strong>di</strong><br />
strumenti musicali provenienti dalle più <strong>di</strong>sparate aree<br />
geografiche: Nanga, Congo; Qanun, Egitto; Rebab, Algeria;<br />
Kornai, Turkestan; Saran; In<strong>di</strong>a; Pipa, Cina; Yùeh ch’in, Cina;<br />
Gender, Indonesia; Berimbau o urmwngo, due esemplari,<br />
Brasile; Zither, due esemplari, Austria; Kantele, Finlan<strong>di</strong>a;<br />
Gusle, ex-jugoslavia. Un migliaio <strong>di</strong> strumenti che<br />
raccontano la storia <strong>di</strong> uomo che non possiamo che definire<br />
unico, eclettico, fantastico, e per questo, insostituibile.<br />
Sarebbe bello che questi strumenti, custo<strong>di</strong>ti gelosamente<br />
tra le mura della sua casa-museo, potessero, presto, essere resi<br />
fruibili a quanti volessero apprezzare, come lo fa il maestro,<br />
note e sogni d’un mondo che la musica rende eguale.
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
22<br />
Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />
Alcamo e il rilancio turistico<br />
<strong>di</strong> Roberto Calia<br />
Vogliamo far crescere la città <strong>di</strong> Alcamo, proponendo<br />
momenti <strong>di</strong> rinascita e <strong>di</strong> promozione culturale, in<br />
modo da essere un volano per l’economia alcamese. Per<br />
promuovere la bella citta<strong>di</strong>na, che ha dato i natali al primo<br />
ed originale cantore in lingua italiana “ Cielo d’Alcamo”,<br />
per farne conoscere i monumenti, le bellezze artistiche,<br />
le capacità impren<strong>di</strong>toriali, l’artigianato, la particolarità<br />
dei nostri prodotti tipici e la simpatia e ospitalità della<br />
nostra gente.<br />
L’arte e la cultura sono una grande ricchezza per ogni<br />
città e, dalle attenzioni, che a queste si de<strong>di</strong>cano, emerge<br />
quanto si creda nel futuro. Chi non è aperto alla cultura<br />
ed al bello, non ha speranza; ed ancora <strong>di</strong> meno ne ha<br />
chi non sa capire che ogni cambiamento ha dei capisal<strong>di</strong><br />
rigidamente culturali.<br />
Se gli anziani sono la memoria e le ra<strong>di</strong>ci, i giovani sono<br />
la speranza <strong>di</strong> crescita, il futuro.<br />
La città <strong>di</strong> Alcamo è una comunità che merita <strong>di</strong> essere<br />
conosciuta ed apprezzata per ciò che essa contiene<br />
e racchiude. Bisogna investire su questa città, che sta<br />
crescendo, e che ha tutti i requisiti per <strong>di</strong>ventare un<br />
punto <strong>di</strong> riferimento della nostra splen<strong>di</strong>da Sicilia.<br />
Bisogna creare le con<strong>di</strong>zioni per crescere nello scenario<br />
regionale, avendo i titoli per il rilancio.<br />
Si vuole emancipare una realtà, la nostra, che ha tanto da<br />
offrire ai visitatori, perché per far crescere una comunità,<br />
è necessario rifondarne i capisal<strong>di</strong> culturali ed investire<br />
sia nella formazione che nello svago dei giovani e dei<br />
citta<strong>di</strong>ni, in genere.<br />
Alcamo è arte, è cultura, è la bellezza dei monumenti, è<br />
la <strong>di</strong>mensione mistica delle chiese, ricche <strong>di</strong> sculture e<br />
tele <strong>di</strong> pregiata fattura, <strong>di</strong> una spiaggia con un invi<strong>di</strong>abile<br />
arenile, <strong>di</strong> una montagna con un lussureggiante bosco <strong>di</strong><br />
conifere, <strong>di</strong> tipici agriturismi immersi in aperta campagna.<br />
Una terra dove frequenti sono i concerti, i teatri <strong>di</strong><br />
filodrammatica siciliana, gli artisti <strong>di</strong> strada, le mostre e le<br />
degustazioni gastronomiche.<br />
L’amministrazione comunale e l’autorità ecclesiale hanno<br />
come obiettivo quello <strong>di</strong> formare testimoni e costruttori<br />
<strong>di</strong> una civiltà del bello, dell’amore, e<strong>di</strong>ficata su una cultura<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
della gratuità e della fraternità.<br />
Oggi, più <strong>di</strong> ieri, comunità civile e comunità ecclesiale<br />
debbono essere una guida al servizio della verità,<br />
dell’onestà, della promozione umana e culturale e la<br />
Chiesa è chiamata a testimoniare accoglienza, offerta<br />
e con<strong>di</strong>visione, memoria e dono, comunicazione e<br />
missione.<br />
La chiesa <strong>di</strong> Alcamo, chiama a raccolta i fedeli, e non, per<br />
attuare la missione della fraternità, in un momento in<br />
cui la gente sembra avere perduto il senso del <strong>di</strong>alogo,<br />
sommersa probabilmente, dai tanti problemi quoti<strong>di</strong>ani.<br />
Ad Alcamo, nel cuore della favolosa terra del primo<br />
cantore in lingua italiana Ciullo, esistono tanti luoghi dove<br />
la golosità ha trovato casa. Concedetevi una passeggiata<br />
per la piazza Ciullo e il corso 6 Aprile, e venite a visitare<br />
il bar “Napoleon”, il bar “Novecento”, il bar “Impero”, il bar<br />
“Grazia”, il “Bis Bar”, e l’estivo “Bis Bar on the beach”, dove,<br />
in una luminosa e cor<strong>di</strong>ale atmosfera, troverete le nostre<br />
infinite specialità dolciarie (paste vergini, ravazzate,<br />
cannoli, cassatelle, sfinge <strong>di</strong> S. Giuseppe, iris fritte o a<br />
N. 2 2011<br />
23
forno, la cassata siciliana, la torta Para<strong>di</strong>so, pastine <strong>di</strong><br />
mandorle e <strong>di</strong> pistacchio). Il gelato artigianale è il tipico<br />
gelato da passeggio o da portare comodamente a casa,<br />
nelle vaschette, morbido e corposo. Sono molte le<br />
persone che amano vedere una vetrina con tanti gusti<br />
tra cui scegliere.<br />
I bar pasticceria Napoleon, Bis Bar e Novecento offrono<br />
questa possibilità, proponendo una straor<strong>di</strong>naria gamma<br />
<strong>di</strong> gusti che esaltano le caratteristiche del gelato artiginale,<br />
una ricetta semplice, che ha alla base ingre<strong>di</strong>enti freschi,<br />
lavorati secondo le tecniche tra<strong>di</strong>zionali siciliane e l’uso <strong>di</strong><br />
materie prime <strong>di</strong> provata qualità. Il risultato è un’antologia<br />
<strong>di</strong> odori e sapori, una eccellente simbiosi. Il gelato<br />
artigianale è un ottimo rinfrescante ed è particolarmente<br />
in<strong>di</strong>cato per l’alimentazione dei bambini, grazie alla sua<br />
elevata quantità <strong>di</strong> latte, uova, zuccheri e frutta fresca.<br />
La specialità è il pistacchio <strong>di</strong> Bronte, oro verde<br />
accuratamente confezionato, una delizia straor<strong>di</strong>naria,<br />
che incanta anche i palati più esigenti.<br />
Un altro elemento primario della gastronomia che in<br />
Alcamo è molto apprezzato è il pane. Il pane non stufa<br />
mai, recita un antico detto alcamese. è forse anche<br />
per questo motivo che il pane che viene sfornato ad<br />
Alcamo è molto apprezzato dai palati dei buongustai.<br />
Farina <strong>di</strong> grano duro, acqua, lievitazione naturale sono<br />
gli ingre<strong>di</strong>enti base che, pur nella loro semplicità,<br />
permettono <strong>di</strong> realizzare uno degli elementi fondanti<br />
della buona alimentazione.<br />
24<br />
La storia del pane poi è inevitabilmente legata alla storia<br />
dell’uomo e della sua attività.<br />
Lavorare sin dall’una <strong>di</strong> notte per impastare, attendere<br />
la levitazione, infornare e sfornare in mattinata, non è<br />
solamente un’attività ma rappresenta soprattutto una<br />
missione, spesso tramandata da padre in figlio.<br />
Oltre al pane, i fornai preparano, con ingre<strong>di</strong>enti genuini,<br />
focacce, pizzette, sfincione, sfogliate, panzarotti, calzoni,<br />
schiacciate, millefiori, in<strong>di</strong>spensabili per una colazione,<br />
merenda o per una pausa sfiziosa e saporita.<br />
Un break che può andare bene per ogni attimo della<br />
giornata, da gustare soli o in compagnia.<br />
Si va, dalla tra<strong>di</strong>zionale pizza origanata o margherita, o<br />
quattro gusti o capricciosa, alle soluzioni più complesse.<br />
Un assortimento che va incontro alle esigenze dei palati<br />
più golosi.<br />
Il tutto si basa su una attenta selezione delle materie<br />
prime e su una lavorazione rigorosamente artigianale.<br />
Promuovere Alcamo significa promuovere il territorio,<br />
partendo dalla valorizzazione del contesto territoriale, su<br />
scala nazionale e internazionale, creando una rassegna<br />
internazionale, che promuova l’immagine del territorio, e<br />
che non si limiti ad essere >, ma un > replicabile, significa valorizzare e promuovere<br />
la bontà della gastronomia alcamese.<br />
Quin<strong>di</strong> occorrono sviluppo e promozione dei percorsi<br />
turistico – culturali monumenti architettonici, castelli,<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
palazzi, chiese, <strong>di</strong>pinti, sculture, arti decorative, musei,<br />
biblioteche) ed enogastronomici, che, a partire dai<br />
prodotti tipici (capretto, agnello, suino, pesce, verdure,<br />
legumi, formaggi) stimolino l’interesse verso le tra<strong>di</strong>zioni<br />
(cene <strong>di</strong> S. Giuseppe, Patrocinio <strong>di</strong> S. Giuseppe, festività<br />
natalizie, festività pasquali, festa della patrona “ Maria SS.<br />
dei Miracoli”) e verso gli antichi mestieri (falegnami, ferrai,<br />
cestai, marmorai, ricamatrici). Occorre favorire gli scambi<br />
culturali e commerciali con altre realtà del settore,<br />
promuovere e <strong>di</strong>vulgare i luoghi della tra<strong>di</strong>zione e della<br />
commercializzazione dei prodotti ittici, delle carni e<br />
agricoli, dando risalto alla cultura e alla tipicità del luogo.<br />
Tutto questo occorre per promuovere le eccellenze<br />
del nostro territorio che, pur se apprezzate, non sono<br />
conosciute fuori dal nostro ambito territoriale; e, per<br />
tutti questi investimenti, si pensa <strong>di</strong> trovare dei riscontri<br />
economici e commerciali.<br />
Occorre infine coniugare gli eventi artistici, culturali<br />
e <strong>di</strong> spettacolo con la promozione dei prodotti della<br />
nostra terra e dei piatti gastronomici della nostra cucina.<br />
Ogni manifestazione <strong>di</strong> questo tipo attirerà certamente<br />
l’attenzione <strong>di</strong> pubblici <strong>di</strong>fferenziati e coinvolgerà le<br />
organizzazioni, i produttori e le imprese che operano<br />
nei loro comparti, nonché operatori del settore e buyer,<br />
anche a livello internazionale, con particolare riferimento<br />
ai Paesi del bacino del Me<strong>di</strong>terraneo. Inoltre non sono da<br />
trascurare gli aspetti legati all’entertainment.<br />
L’alcamese Francesco Oliveri, erede <strong>di</strong> una lunga<br />
tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> pupari, D. Luigi e D. Gaspare Canino, ha<br />
voluto riproporre soprattutto ai giovani una cultura<br />
popolare che affonda le sue ra<strong>di</strong>ci nella peculiare cultura<br />
siciliana relativa alla “sagra “ dei Pala<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Francia.<br />
L’esposizione dell’opera dei pupi nel castello dei Conti <strong>di</strong><br />
Mo<strong>di</strong>ca, con un repertorio <strong>di</strong> pupi, circa 25, costruiti da<br />
Francesco Oliveri, sarà una struttura teatrale ed espositiva<br />
dei pupi e <strong>di</strong> tipiche scenografie teatrali con l’obbiettivo<br />
primario <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere la cultura popolare legata all’opera<br />
dei pupi che prima dell’avvento della televisione fu uno<br />
degli aspetti culturali ed artistici <strong>di</strong> maggiore attrazione,<br />
volto alla conoscenza, in particolare, della storia <strong>di</strong> Carlo<br />
Magno e i Pala<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Francia. Queste rassegne hanno, tra i<br />
suoi principali obiettivi, quello <strong>di</strong> coinvolgere un pubblico,<br />
ampio e <strong>di</strong>versificato, stimolando la partecipazione della<br />
gente, in modo particolare <strong>di</strong> chi viene da fuori, agli<br />
eventi e, in questo modo, <strong>di</strong> sensibilizzarlo sul valore delle<br />
tematiche delle manifestazioni <strong>di</strong> notevole importanza.<br />
Tutto questo servirà a dare slancio e un nuovo impulso<br />
propositivo ad un’agricoltura che versa oggi, purtroppo,<br />
in uno stato <strong>di</strong> profonda crisi.<br />
La superficie vitata in Alcamo, sin dall’antichità a<br />
vocazione viticola, ammonta a 3 mila ettari <strong>di</strong> terreno.<br />
I produttori <strong>di</strong> uva sono circa tre mila e, pur essendo i<br />
nostri vigneti tra i più ambiti, per la loro abbondante<br />
produzione <strong>di</strong> qualità, l’uva va venduta per pochi<br />
N. 2 2011<br />
25<br />
centesimi al chilo, cioè meno <strong>di</strong> una caramella, per<br />
tutta una politica sbagliata che, più che premiare gli<br />
agricoltori, premia le amministrazioni delle cantine <strong>di</strong><br />
turno “ autentici strozzini” nelle mani dei politici.<br />
Comunque speriamo che le cose cambino, registriamo in<br />
città un grande fermento giovanile <strong>di</strong> cambiamento, una<br />
forte <strong>di</strong>alettica, un interesse nel promuovere e <strong>di</strong>fendere<br />
il territorio in tutte le sue compagini.<br />
Il lancio turistico <strong>di</strong> un territorio non avviene per caso,<br />
non è l’improvvisa fiammata <strong>di</strong> alcune recenti importanti<br />
e lodevoli iniziative tra loro non connesse ( se così fosse<br />
rischierebbe <strong>di</strong> esaurirsi altrettanto rapidamente) ma<br />
è il frutto <strong>di</strong> una strategia complessiva che questa città<br />
e questa provincia si son data: pensandola nel tempo<br />
e realizzandola tra mille <strong>di</strong>fficoltà, delle quali per altro<br />
ancora molte persistono.<br />
Pensata evoluta da un contesto sociale globale, in cui<br />
la politica, quella con la P maiuscola, è stata il motore<br />
principale, riuscendo a saldarsi con la società tutta<br />
(comune, imprese, commercianti, ristoratori, albergatori,<br />
artigiani, produttori) e a dare al territorio un nuovo e più<br />
strutturato assetto, e soprattutto, fiducia in se stesso. Che<br />
Alcamo abbia raggiunto traguar<strong>di</strong> tanto importanti è un<br />
esempio per tutta la provincia. Speriamo solo che siano<br />
risultati acquisiti e non traguar<strong>di</strong> fatui.
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
Una piccola grande rivoluzione<br />
<strong>di</strong> Giuseppe Cutino<br />
Non viviamo in un periodo storico facile. Per conoscenza <strong>di</strong>retta ( 47 anni <strong>di</strong> vita<br />
serviranno pure a qualcosa) ed in<strong>di</strong>retta (lo stu<strong>di</strong>o, talvolta, ad alcuni fa avere<br />
una memoria storica) credo che un epoca così buia non la si attraversi da <strong>di</strong>versi<br />
decenni. Voglio limitarmi a parlare <strong>di</strong> <strong>Cultura</strong>: la <strong>Cultura</strong> dovrebbe essere parte<br />
integrante <strong>di</strong> un Popolo ed una Nazione come la nostra, circondata a 360° da<br />
cultura visiva, u<strong>di</strong>tiva, olfattiva, tattile, dovrebbe essere abituata alla cultura come<br />
ci si abitua all’aria che respiriamo. Dovrebbe. Perché forse non siamo abituati ma<br />
assuefatti e tale assuefazione come ci fa inquinare l’ambiente e quin<strong>di</strong> l’aria che<br />
respiriamo, così non ci fa rendere conto che possedere e fruire <strong>di</strong> cultura non è<br />
poi così scontato. Non è così scontato, per i più, che senza interventi economici<br />
crollano le chiese, crollano i monumenti, crollano le menti ed i pensieri <strong>di</strong> quanti<br />
tentano <strong>di</strong> mantenere in pie<strong>di</strong> o produrre cultura. Per chi non lo sapesse, o lo<br />
avesse <strong>di</strong>menticato, anche il Teatro è <strong>Cultura</strong>. Certo per molti io sarei la persona<br />
meno atten<strong>di</strong>bile a <strong>di</strong>fendere il Teatro: lo faccio, quin<strong>di</strong> sono <strong>di</strong> parte. Direi fazioso.<br />
Oramai chi <strong>di</strong>fende un valore in cui crede è fazioso. Si sono fazioso: credo fermamente che il Teatro sia necessario<br />
al genere umano. Che attraverso il Teatro si possano ancora scuotere le coscienze. Che il Teatro sia una forma d’arte<br />
necessaria ad una comunità. Insieme al Cinema, alla Danza, alla Musica, alle Arti Visive. Ed essendo un gran<strong>di</strong>ssimo<br />
fazioso <strong>di</strong>rò <strong>di</strong> più: è il Teatro “necessario” ad essere davvero necessario, quello fatto perché si ha l’urgenza <strong>di</strong> dovere<br />
esprimere un pensiero, una idea. Ma oramai c’è una scarsa abitu<strong>di</strong>ne al Teatro. Fin dall’antichità chi faceva Teatro<br />
doveva avere un Mecenate, perché nessuno <strong>di</strong> solito riusciva a sopravvivere con il Teatro. Ma oggi, nell’epoca del<br />
business, anche il Teatro è <strong>di</strong>ventato business. Anche per chi il Teatro dovrebbe promuoverlo e sostenerlo, come<br />
gli enti pubblici: perché i primi a non credere al valore culturale intrinseco del Teatro sono proprio loro, i nostri<br />
amministratori che basano tutto sui numeri: se non hai pubblico, significa che non vali, ciò che si deve sostenere<br />
è ciò che il pubblico vuole. è la logica che oramai ha preso il sopravvento. Quin<strong>di</strong> si produce sempre più ciò che la<br />
televisione ci propina e i palcoscenici sono pieni <strong>di</strong> gente che, uscita dal reality <strong>di</strong> turno, si ricicla anche in Teatro. Se<br />
si da una occhiata alle leggi regionali o nazionali sui finanziamenti al Teatro si potrà notare come si basino oramai<br />
quasi esclusivamente sul numero degli spettatori che una compagnia fa in un anno; quin<strong>di</strong>, paradossalmente, gli<br />
enti pubblici finanziano chi in realtà un pubblico pagante lo avrebbe lo stesso anche senza un minimo <strong>di</strong> contributi.<br />
Oramai sono rari i comuni, le regioni o le province che possono vantare una vera e propria politica culturale: i<br />
contributi <strong>di</strong>ventano semplicemente il contentino da dare all’amico <strong>di</strong> turno. Mentre le gran<strong>di</strong> strutture, come gli<br />
stabili o gli enti lirici, sono carrozzoni ancorati a vecchie logiche che porteranno ad una vera e propria esplosione del<br />
sistema teatrale in Italia. Ma forse la salvezza potrebbe davvero arrivare solo dai piccoli comuni: dovremmo prendere<br />
esempio dai piccoli centri della Emilia Romagna o della Toscana, dove i comuni che hanno i teatri li aprono, creano<br />
piccole fondazioni o strutture a partecipazione pubblica per fare del Teatro un centro <strong>di</strong> interesse polivalente con<br />
l’apertura <strong>di</strong> scuole <strong>di</strong> teatro, rassegne <strong>di</strong> Teatro <strong>di</strong> ricerca, laboratori mirati, corsi <strong>di</strong> musica…non tanto per sfornare<br />
nuovi artisti ma per riuscire a innescare nelle nuove generazioni nuovi interessi e formare una comunità <strong>di</strong> persone<br />
in grado <strong>di</strong> pensare con la propria testa. Perché è a questo che serve la <strong>Cultura</strong>: ad aprire le menti; nessuno <strong>di</strong> noi va<br />
in Palestra per vincere le Olimpia<strong>di</strong>, come nessuno <strong>di</strong> noi che ha stu<strong>di</strong>ato matematica <strong>di</strong>venterà un fisico nucleare<br />
o che avendo stu<strong>di</strong>ato letteratura riuscirà a scrivere la Divina Comme<strong>di</strong>a. Ma tutto questo serve a stimolare il nostro<br />
cervello. Ed il Teatro, come qualsiasi altra forma d’arte, serve a questo. Rischiamo <strong>di</strong> lasciare ai nostri figli un mondo<br />
arido sia materialmente che umanamente. Non possiamo solo lamentarci della mancanza <strong>di</strong> valori, della crisi dei<br />
giovani. I giovani non sono che l’esempio lampante della educazione che noi abbiamo loro impartito: chi sta al<br />
potere maggiormente deve sentire addosso il peso <strong>di</strong> questa responsabilità. Non si può cambiare il mondo dall’oggi<br />
al domani, ma cominciare da piccole cose come la maggiore <strong>di</strong>ffusione della <strong>Cultura</strong> credo sarebbe davvero una<br />
piccola grande idea quasi rivoluzionaria.<br />
26<br />
Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
Alcamo da gustare<br />
I sapori e gli aromi della cucina tra<strong>di</strong>zionale siciliana<br />
costituiscono il retaggio delle varie civiltà che, per millenni,<br />
si sono succedute nell’isola.<br />
All’influenza della cultura greca è da ricollegare l’uso delle<br />
olive nella preparazione <strong>di</strong> focacce, della ricotta salata, del<br />
miele. A partire dal III secolo A.C., la Sicilia <strong>di</strong>venne il granaio<br />
<strong>di</strong> Roma e conobbe un progressivo impoverimento visibile<br />
anche nella gastronomia. Tuttavia, si possono accre<strong>di</strong>tare<br />
al periodo romano l’uso del maccu <strong>di</strong> fave (da maccare,<br />
schiacciare) delle seppie ripiene, delle salsicce.<br />
Durante la dominazione bizantina, fecero la loro<br />
comparsa i primi aromi orientali <strong>di</strong> cui la cucina siciliana<br />
si impregnerà per sempre, ma anche il gusto dei formaggi<br />
piccanti e l’uso della bottarga <strong>di</strong> tonno. Furono poi gli<br />
Arabi ad introdurre nell’isola la coltura <strong>di</strong> agrumi, <strong>di</strong> frutti<br />
come la pesca e l’albicocca, <strong>di</strong> ortaggi come gli asparagi<br />
e i carciofi. E poi ancora: riso, canna da zucchero, cotone<br />
carrubo, pistacchio, sesamo e il profumato gelsomino, da<br />
cui si ricava un delicatissimo gelato, chiamato Scursunera.<br />
Furono proprio loro gli inventori della cassata, il dolce<br />
tipico siciliano più conosciuto. Al periodo normanno,<br />
risale l’introduzione del merluzzo salato, mentre sono<br />
espressione della successiva cultura francese i Pupi ri<br />
zuccaru (pupi <strong>di</strong> zucchero) che ripropongono i personaggi<br />
della Chanson de Roland, come Orlando, Angelica,<br />
Rinaldo, etc.<br />
Se nel periodo angioino si consolidava una cucina<br />
aristocratica, in quello aragonese si sviluppava una cucina<br />
ricca <strong>di</strong> odori che amava volgarizzare la cucina dei nobili.<br />
Agli spagnoli accre<strong>di</strong>tiamo la caponata e il pan <strong>di</strong> Spagna.<br />
Tra Settecento e Ottocento si consolida l’elegante e<br />
raffinata cucina baronale, mentre <strong>di</strong> pari passo, presso il<br />
popolo si <strong>di</strong>ffuse la cosiddetta cucina vastasa (da vastasu,<br />
facchino). I prodotti <strong>di</strong> base <strong>di</strong> questa cucina erano<br />
semplici e poco costosi come le melanzane, i pomodori, le<br />
zucchine, la pasta, raramente la carne o il pesce, rielaborati<br />
con grande fantasia.<br />
A queste tra<strong>di</strong>zioni, millenarie, si rifà la cucina alcamese,<br />
tra le più prelibate ed apprezzate in campo mon<strong>di</strong>ale.<br />
La cucina locale rispecchia i canoni della tra<strong>di</strong>zione<br />
me<strong>di</strong>terranea e deve la gran varietà dei propri piatti<br />
alla ricchezza e genuinità delle materie prime offerte<br />
generosamente dal mare e dalla terra.<br />
Alla tra<strong>di</strong>zione gastronomica si affianca una produzione<br />
vinicola <strong>di</strong> qualità ottenuta coniugando le capacità<br />
impren<strong>di</strong>toriali locali con caratteristiche ambientali<br />
che consentono la produzione <strong>di</strong> vini con <strong>di</strong>versi profili<br />
sensoriali e qualitativi, in grado <strong>di</strong> competere sui mercati<br />
nazionali e internazionali.<br />
28<br />
Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />
<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />
Al Bianco d’Alcamo, uno dei vini siciliani più pregiati<br />
ed apprezzati, è stata riconosciuta la “Denominazione<br />
d’Origine Controllata” nel 1972.<br />
Da un importante progetto volto a valorizzare il turismo<br />
enogastronomico nasce, all’interno del Castello dei Conti<br />
<strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca, il museo del vino e la prestigiosa Enoteca<br />
Regionale Siciliana.<br />
Per gli inten<strong>di</strong>tori e gli amanti del buon vino e della<br />
buona tavola la città <strong>di</strong> Alcamo propone un percorso<br />
enogastronomico tra i migliori in Sicilia.<br />
Ad Alcamo esistono dei veri maestri d’arte.<br />
Pur non volendo trascurare nessuno, elenchiamo alcuni<br />
ristoranti tipici, iniziando proprio dal Ristorante La Giara,<br />
costruito all’interno <strong>di</strong> un vecchio deposito <strong>di</strong> botti <strong>di</strong> vino<br />
(<strong>di</strong> cui mantiene l’originale struttura) e locato in Corso dei<br />
Mille, 105, tel. 0924 507979. Di proprietà dei fratelli Dario<br />
e Massimiliano Ciccia, è senza dubbio il fiore all’occhiello<br />
della cucina che intende offrire il massimo della qualità,<br />
la migliore tra<strong>di</strong>zione, la contaminazione <strong>di</strong> alcuni piatti<br />
con odori, sapori e colori tipicamente siciliani. è il caso,<br />
ad esempio, dell’utilizzo della crema <strong>di</strong> fichi d’in<strong>di</strong>a per<br />
insaporire alcune tenerissime carni rosse.<br />
Svariate carni, antipasti rustici e tipici, copiose portate <strong>di</strong><br />
antipasti <strong>di</strong> pesce ed una raffinatissima pizza cotta a legna<br />
che mantiene tutta la fragranza <strong>di</strong> una volta. Davvero<br />
speciali sono, tra queste, il nonno Ciccio e la Mamma<br />
Franca con impasto alle olive. Il tutto può essere annaffiato,<br />
tra i molteplici e rinomati vini, da uno prodotto dalla casa,<br />
dal caratteristico nome “Camurria”. Prelibate le mousse, le<br />
cassated<strong>di</strong> siciliane, il Cannolo scomposto con ricotta <strong>di</strong><br />
pecora passata al setaccio ed impreziosita da composto<br />
<strong>di</strong> arance, cioccolato fondente a scaglie e zucchero, e i<br />
tanti amari, molti dei quali prodotti dalla sapienti mani<br />
<strong>di</strong> Massimiliano con erbe raccolte personalmente nelle<br />
campagne verdeggiati e sui monti incontaminati che<br />
fanno da cornice alla città che <strong>di</strong>ede i natali a Cielo.<br />
Tra i piatti tipici, originali ed unici nella loro raffinata<br />
composizione <strong>di</strong> gusto, odoro e colori, i Paccheri della<br />
zia Rosa, la Busiata con<br />
Ricciola e Cernia agli<br />
agrumi <strong>di</strong> Sicilia (limoni<br />
ed arance), colorata da<br />
granella <strong>di</strong> pistacchio<br />
e sfumata con brandy<br />
e succo <strong>di</strong> limone; o,<br />
tra i secon<strong>di</strong> piatti,<br />
rigorosamente cotti a<br />
carbonella (ricavata da<br />
tralci <strong>di</strong> viti autoctone) il<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Black Angus, il Bisonte, il Filetto ai Fichi d’In<strong>di</strong>a o ai Frutti <strong>di</strong><br />
bosco. Carni, insomma, per palati esigenti e raffinati.<br />
Una tappa immancabile per i cultori del gusto e gli amanti<br />
della buona cucina, quella determinata dall’utilizzo sapiente<br />
della tra<strong>di</strong>zione siciliana e d prodotti <strong>di</strong> primissima qualità.<br />
Conduzione familiare,<br />
quella dei fratelli Vaglica,<br />
per il Ristorante Samsara,<br />
sito in Contrada Timpi Rossi<br />
16, tel. 0924514237, mail<br />
samsara@ristorantiitaliani.<br />
it. Al ristorante Samsara si<br />
è maestri nell’arte culinaria<br />
grazie alla sapienza dei<br />
titolari e alla professionalità<br />
dei collaboratori che<br />
hanno saputo far emergere il ristor ante a tempio<br />
dell’ottima cucina. Un posto sicuramente originale che<br />
vanta come propri punti <strong>di</strong> forza la qualità, la serietà, la<br />
professionalità, l’esperienza nonché la fantasia propria dei<br />
luoghi con grande tra<strong>di</strong>zione.<br />
Il legame al territorio e alle tra<strong>di</strong>zioni è presente senza<br />
tralasciare la creatività.<br />
Legato alla realtà del tempo e dello spazio, Samsara si<br />
muove - quanto più è possibile - nel quadro delle stagioni<br />
e del loro ciclo e sul terreno dei prodotti e delle tra<strong>di</strong>zioni<br />
locali. L’alleanza col cliente coinvitato si basa su un patto<br />
che comincia a delinearsi nel momento del suo ingresso<br />
nel Ristorante, ma che si realizza nel piatto scelto.<br />
Tra le specialità: Focaccia Bottarga <strong>di</strong> Tonno, Busiate scampi<br />
e zucchine, Spaghetti allo scoglio, Spie<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Calamaro<br />
e Gamberi, Grigliata <strong>di</strong> pesce, Filetto alla brace, Filetto ai<br />
porcini, Cassatelle. Ottime le pizze specie l’Origanata Doc.<br />
Ottimo e sempre a conduzione familiare, quello della<br />
famiglia Orlando, il Ristorante Faranna sito sulla S.S.113,<br />
<strong>di</strong>rezione Partinico, tel. 0924506603 e mail faranna@<br />
ristorantiitaliani.it. Il locale, fattoci visitare da Benedetto,<br />
il figlio piccoli della <strong>di</strong>nastia Orlando, è suggestivo,<br />
accogliente, incastonato in un paesaggio <strong>di</strong> rara<br />
tranquillità e bellezza. Il ristorante Faranna è uno dei locali<br />
<strong>di</strong> riferimento per coloro che intendono degustare una<br />
cucina tra<strong>di</strong>zionale all’insegna della semplicità e della<br />
tra<strong>di</strong>zione. Un menu davvero interessante con proposte<br />
gastronomiche che privilegiano la cucina tra<strong>di</strong>zionale<br />
siciliana. La struttura per<br />
la capacità recettiva che<br />
possiede è in grado <strong>di</strong><br />
ospitare gran<strong>di</strong> eventi.<br />
Dispone infatti <strong>di</strong> oltre 300<br />
posti. Le specialità vanno<br />
dal Rustico Faranna, ai<br />
Maccheroni Faranna, alla<br />
Pasta fresca, alla Grigliata<br />
mista <strong>di</strong> selvaggina, alla<br />
N. 2 2011<br />
29<br />
fantastica, unica ed insuperabile Pizza Faranna.<br />
A conduzione familiare il Ristorante Pizzeria Via Veneto,<br />
in Via Vittorio Veneto, <strong>di</strong> fronte il Liceo Classico, a due passi<br />
dal Viale Europa, telefoni 339 8968561, 0924 200602, 333<br />
9507634. Da Via Veneto, tutte le sere, puoi gustare ottime<br />
pietanze, tipiche regionali, a base <strong>di</strong> carne o <strong>di</strong> pesce e<br />
fragranti pizze in tutti i gusti (tra<strong>di</strong>zionali e familiari). Inoltre<br />
puoi trovare cibi pronti da gustare comodamente a casa.<br />
Ottimi i primi, sia a base <strong>di</strong> pasta che <strong>di</strong> roso, <strong>di</strong> carne, <strong>di</strong><br />
pesce o alle verdure. In Via Veneto potrai trovare cortesia<br />
e gentilezza.<br />
Di fascino il centralissimo, a due passi dalla Piazza Cielo<br />
d’Alcamo (detta anche Ciullo) e dal Collegio dei Gesuiti, il<br />
Ristorante Hotel Centrale sito in Via G. Amendola 24, tel.<br />
0924507845, Fax 0924507768, e-mail info@hotelcentrale.<br />
sicilia.it, web www.hotelcentrale.sicilia.it.<br />
Il Ristorante Centrale, aperto tutti giorni a pranzo e a cena,<br />
è il luogo ideale in cui organizzare feste, buffet, cene e<br />
pranzi <strong>di</strong> lavoro, trascorrere una romantica cena a lume<br />
<strong>di</strong> candela.<br />
La cucina propone perio<strong>di</strong>camente menù a tema, che <strong>di</strong><br />
volta in volta accompagneranno il cliente in un magico<br />
viaggio culinario, tra <strong>di</strong>verse culture e tra<strong>di</strong>zioni. Il bar<br />
dell’Hotel Centrale propone colazioni <strong>di</strong> lavoro, aperitivi<br />
e coktails, dal coffee break al rilassante tè fra amici, in un<br />
ambiente tranquillo e<br />
riservato. Tra le specialità<br />
proposte segnaliamo le<br />
“Linguine HC” (pomodorino,<br />
bottarga, mandorle e<br />
profumo <strong>di</strong> limone),<br />
il “Risotto fumè con<br />
scampi allo zafferano”, le<br />
“Linguine al tonnaroto”<br />
(bottarga, tonno affumicato,<br />
lattume <strong>di</strong> tonno, uvetta,<br />
pinoli,,pachino, olive), le “Busiate dello Chef “(funghi,<br />
straccetti <strong>di</strong> vitello, pomodoro pachino, zafferano), e la<br />
“Rana pescatrice al pepe verde”.<br />
Da non <strong>di</strong>menticare, per via della sua decennale esperienza<br />
e per la varietà <strong>di</strong> contorni, primi, secon<strong>di</strong> piatti e <strong>di</strong> pizze, il<br />
rinomato Ristorante Gulliver, solo fino a qualche anno fa,<br />
pittorescamente in vetta al Monte Bonifato, ora adagiato<br />
sulla lussureggiante piana <strong>di</strong> Alcamo, a due passi dallo<br />
svincolo autostradale A29, uscita Alcamo, in contrada San<br />
Gaetano, numero 1, tel. 0924 24012.<br />
Splen<strong>di</strong>do anche il Ristorante La Batia, sito in via Porta<br />
Palermo, 106, contrada Furchi, uscita Alcamo, dalla SS 113.<br />
La Batìa è un ristorante pizzeria sala ricevimenti situato<br />
all’interno <strong>di</strong> un antico baglio caratteristico. Il caseggiato<br />
fu costruito nella prima metà dell’800 per essere a<strong>di</strong>bito<br />
a magazzino rurale. All’inizio del 900 fu ampliato e<br />
ristrutturato per <strong>di</strong>venire un agglomerato <strong>di</strong> magazzini e<br />
<strong>di</strong> rifugi a cura della nobile famiglia proprietaria De Blasi
<strong>di</strong> Alcamo. Furono quin<strong>di</strong> realizzate delle sopraelevazioni e il cortile interno (baglio) per<br />
rendere il tutto più confortevole come <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> villeggiatura estiva. Nel 1925 venne<br />
ceduto gratuitamente dalla proprietaria, Signora Maria De Blasi, vedova Casale alle Suore<br />
Oblate al Divino Amore che vi ospitarono un Istituto sotto il titolo <strong>di</strong> “Ricovero <strong>di</strong> Maria<br />
S.S. dei Miracoli”. Detta istituzione non ebbe successo, pertanto nel 1928 l’immobile<br />
ritornò alla legittima proprietaria, finché nel 1950 lo lasciò in ere<strong>di</strong>tà alle Suore “Figlie del<br />
bambin Gesù” <strong>di</strong> Palermo che lo denominarono “Villa Gaia” e lo abitarono nei mesi estivi.<br />
Proprio dalla presenza <strong>di</strong> queste Suore nel fabbricato ne è derivata la denominazione<br />
popolare “La Batìa”. La cucina va dal raffinato al casereccio con ottimi piatti <strong>di</strong> selvaggina<br />
e <strong>di</strong> pesce preparati da sapienti mani <strong>di</strong> chef professionisti. Oltre alle specialità alla carte<br />
che i clienti possono assaporare, il locale propone alcuni piatti del giorno. Da gustare il<br />
famoso Matribatissa, composto da alcune specialità marinare, come l’insalata <strong>di</strong> mare, il cocktail <strong>di</strong> gamberi, gli affumicati<br />
misti, il salmone fresco e lo spada fresco marinato, come antipasto, o le orecchiette fresche, pasta fresca con vongole,<br />
cime <strong>di</strong> rape e mollica tostata.<br />
In posizione incantevole, in riva al mare ed a bordo piscina, il Ristorante la Battigia, in Alcamo Marina, Lungomare La<br />
Battigia, tel. 0924.597259, fax 0924.598804.<br />
Fiore all’occhiello dell’Hotel La Battigia sono, infatti, i ristoranti, uno dei quali sulla splen<strong>di</strong>da terrazza. Nella veranda o<br />
all’aperto, entrambi godono della vista meravigliosa sul Golfo <strong>di</strong> Castellammare e la sera quando il mare si tinge <strong>di</strong> mille<br />
sfumature, lo spettacolo è davvero incantevole.<br />
Privilegio unico per gli ospiti dell’albergo e per pochi selezionati clienti è degustare la<br />
saporita cucina della Sicilia a base <strong>di</strong> pescato freschissimo <strong>di</strong> Castellammare del Golfo,<br />
<strong>di</strong> selvaggina delle colline <strong>di</strong> Alcamo, <strong>di</strong> pomodoro e degli altri saporitissimi ortaggi<br />
siciliani, davanti a tanta bellezza. I deliziosi e conosciutissimi dolci (cannoli, cassate, frutta<br />
martorana etc.) e i prestigiosi vini bianchi e rossi <strong>di</strong> etichette selezionate completano il<br />
menù.<br />
Tra le specialità: Bottarga <strong>di</strong> tonno del me<strong>di</strong>terraneo, Carpaccio <strong>di</strong> pesce marinato, Cous<br />
cous, spaghetti ai ricci <strong>di</strong> mare,<br />
Branzino <strong>di</strong> mare sottosale, Fagottini <strong>di</strong> pesce spada in salsa con tartare <strong>di</strong> cozze e menta,<br />
Cassata Siciliana e Cannolo.<br />
E, poi, il Ristorante Salsapariglia in Via Libertà 1, tel. 0924508302, mail salsapariglia@ristorantiitaliani.it; il Ristorante Fiore<br />
in Viale Europa 237, tel. 3318696294; il Ristorante Baglio Case Rosse in Via Di Calatubo, tel. 092450370; il Ristorante<br />
Perricone nel Corso dei Mille 135, tel. 0924502253; il Ristorante Gli Archi nel Corso dei Mille 172, tel. 092422080, fax<br />
092422080, email gliarchi@ristorantiitaliani.it; il Ristorante baglio Fastuchera sito in C.da Fastuchera, sulla SS.119,<br />
stradella al km.5, tel. 338 8316832 e 334 3356060. Da non <strong>di</strong>menticare il Ristorante Lo Sperone, in contrada Sasi, tel.<br />
0924 26638; l’Agriturismo Tarantola Dei Conti Testa in C. Tarantola, raggiungibile percorrendo la Alcamo - Camporeale,<br />
uscita da via Madonna del Riposo, perpen<strong>di</strong>colare al Viale Europa. lel 3292713073, e-mail gorgodeldrago@gmail.com;<br />
l’agriturismo è situato a metà strada tra Alcamo e Camporeale, nel cuore delle colline dell’Alcamo D.O.C; è circondato<br />
dal verde dei suoi vigneti con i quali vengono prodotti i vini Gorgo Del Drago Inzolia - Chardonnay, e la nuova linea <strong>di</strong><br />
prodotti Conti Testa fra cui il Cabernet-Syrah. Tra le tante coltivazioni spiccano quelle degli ortaggi, dell’olivo, del grano e<br />
dei meloni gialli e ver<strong>di</strong>, la Trattoria dei Mille in Via Delle Rose 8, tel. 0924514039; Il Gattopardo, nel pieno centro storico,<br />
in fronte alla Chiesa Madre, nella via 11 Febbraio, tel. 0924.24498, fax 0924.24498, buon ristorante e pizzeria; il Ristorante<br />
Il Monello, in Via Tenente Navarra, 2, telefono 0924514385; il Ristorante Sunshine, in Ctr. Canalotto ad Alcamo Marina,<br />
Tel. 0924.597872; il Sefl Service CIBUS, sito in via Gen. Me<strong>di</strong>ci 15, tel. 0924.23170, fax 0924.23170 e-mail ezioconticello@<br />
virgilio.it con freschissimi pasti a base <strong>di</strong> carni e pesci. Il venerdì, ad esempio, il prelibatissimo Couscous <strong>di</strong> pesce, mentre<br />
il martedì ed il venerdì un variegato arrosto misto <strong>di</strong> verdure.<br />
Alcamo per dormire<br />
Alcamo città d’arte e tra<strong>di</strong>zioni è anche luogo ideale per soggiornare. Tra le strutture che meritano <strong>di</strong> essere segnalate,<br />
ad Alcamo Marina, ad esempio, l’Hotel La Battigia, ubicato <strong>di</strong>rettamente sulla spiaggia <strong>di</strong> Alcamo Marina al centro del<br />
Golfo <strong>di</strong> Castellammare, unico hotel a godere <strong>di</strong> questa incantevole posizione.<br />
L’hotel è vicinissimo a borghi d’arte (Segesta -Erice) e alle riserve naturali per chi ama coniugare relax e cultura. L’hotel<br />
<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> piscina solarium con accesso <strong>di</strong>retto alla spiaggia privata attrezzata (sdraio e ombrelloni) <strong>di</strong>sponibile e<br />
gratuita per gli ospiti; Il ristorante offre una suggestiva vista sul golfo dove gustare prelibati piatti della cucina siciliana<br />
30<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
con specialità <strong>di</strong> mare dallo chef proposte, ideale per<br />
organizzare banchetti, feste, meeting coffe break, lauree.<br />
Il Bar esterno per freschi break <strong>di</strong>urni e serali (gelati,<br />
croassant, panini, snack) ottimo ritrovo per incontri con<br />
amici.<br />
Le camere dell’hotel La Battigia sono arredate in un<br />
fresco stile me<strong>di</strong>terraneo e dotate <strong>di</strong> tutti i piu moderni<br />
comfort (A/C, Tv, Telefono, minibar, cassaforte, wi-fi gratis)<br />
accolgono gli ospiti con atmosfere rilassanti e confortevoli.<br />
Su richiesta l’hotel mette a <strong>di</strong>sposizione della clientela<br />
anche i servizi <strong>di</strong> noleggio auto e <strong>di</strong> transfer da e per gli<br />
aeroporti e un tour service.<br />
Per informazioni Lungomare La Battigia - Alcamo Marina,<br />
tel. 0924.597259, fax 0924.598804.<br />
Ad Alcamo città, invece, ricor<strong>di</strong>amo lo splen<strong>di</strong>do Hotel<br />
Centrale. Durante il suo Grand Tour il 19 Aprile 1787<br />
Goethe si ferma ad Alcamo “Siamo ad Alcamo, citta<strong>di</strong>na<br />
linda e tranquilla, con un albergo ben tenuto che merita<br />
d’essere raccomandato a chi viaggia; da qui si può<br />
comodamente compiere la visita al solitario ed appartato<br />
tempio <strong>di</strong> Segesta”.<br />
L’albergo “ben tenuto” <strong>di</strong> cui parlava Goethe era proprio<br />
questo!<br />
L’Hotel Centrale sorge nel settecentesco palazzo nobiliare<br />
Lazio De Quiros, in pieno centro ad Alcamo, nel cuore del<br />
Golfo <strong>di</strong> Castellammare, in una posizione ideale per chi<br />
intende soggiornare in Sicilia Occidentale per giri turistici<br />
o affari. L’albergo è dotato <strong>di</strong> camere spaziose, un elegante<br />
ristorante, sala congressi, bar e un internet point con<br />
postazioni multime<strong>di</strong>ali e connessione Wi-fi.<br />
L’hotel è dotato <strong>di</strong> 31 camere e 87 posti letto. Le<br />
camere, molto gran<strong>di</strong> rispetto agli standard, sono tutte<br />
dotate <strong>di</strong> telefono <strong>di</strong>retto, frigo bar, aria con<strong>di</strong>zionata e<br />
riscaldamento, TV satellitare, cassaforte e linea ADSL.<br />
Inoltre, agli ospiti sono offerte alcune categorie <strong>di</strong> camere<br />
rese maggiormente confortevoli grazie ai servizi quali SKY,<br />
vasca o doccia idromassaggio e altri ancora.<br />
Per info Via Giovanni Amendola, 24, tel. 0924 507845 e fax<br />
0924 507768.<br />
Confortevole, anche, l’Hotel Bonifato, sito in Via G. Tomasi<br />
<strong>di</strong> Lampedusa, in piena preriserva naturale, tel. 0924<br />
24889, fax 0924 24889.<br />
Con una splen<strong>di</strong>da vista sul mare, infine, le camere messe<br />
a <strong>di</strong>sposizione dall’Enny Bar, uscita autostradale Alcamo<br />
Ovest, sulla strada che collega la città <strong>di</strong> Cielo alla spiaggia<br />
<strong>di</strong> Alcamo Marina, in Via San Gaetano, 16.<br />
Alloggi moderni dotati <strong>di</strong> connessione internet wireless,<br />
aria con<strong>di</strong>zionata, TV satellitare, doccia idromassaggio.<br />
Il tutto a 5 minuti dal mare.<br />
N. 2 2011<br />
31
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
Alcamo tra ghiaccio, sabbia,<br />
acqua termale e cavallo<br />
Ma senza trascurare corpo e palato, per un turista sempre più esigente<br />
<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />
Alcamo, città d’arte e del vino, è anche città dalle mille attrazioni sportive, per gli amanti, non solo dell’agonismo, ma<br />
anche e soprattutto, del loisir e dello svago.<br />
Cominciando dal mare, la vera ricchezza per il patrimonio paesaggistico, ad Alcamo Marina, dove i 7 chilometri <strong>di</strong><br />
bianco arenile danno, a ciascuno, la possibilità <strong>di</strong> bearsi sotto i raggi del sole e <strong>di</strong> bagnarsi nel blu del mar Tirreno,<br />
usufruendo, a richiesta, dei servizi offerti da numerosi, ma non invasivi, centri attrezzati, come il Blue water, in zona<br />
Battigia, o gustando delle tipicità, ad esempio, nella qualificata pasticceria del Bar Paziente (incrocio <strong>di</strong> contrada<br />
Canalotto, sulla SS187); per proseguire alle terme <strong>di</strong> acqua solfurea, le così dette acque calde, da vivere, naturalmente,<br />
utilizzando le pozze create lungo il fiume (in prossimità della stazione <strong>di</strong> Alcamo <strong>di</strong>ramazione) o, con i migliori confort,<br />
in una eccellente struttura attrezzata.<br />
La struttura termale Gorga è immersa nelle campagne <strong>di</strong> Calatafimi Segesta, al confine con il territorio <strong>di</strong> Alcamo,<br />
famosa città del vino.<br />
Le terme Gorga sono situate a pochi chilometri dal tempio e dal teatro greco <strong>di</strong> Segesta e dalle maggiori località<br />
turistiche quali Alcamo Marina, Riserva del Monte Bonifato, Scopello, Riserva dello Zingaro, Castellammare del Golfo.<br />
Presso la struttura avrete la possibilità <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carvi al relax più completo e, contemporaneamente, <strong>di</strong> visitare gli<br />
splen<strong>di</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong>ntorni e le loro bellezze storiche e naturali.<br />
Non perdete l’occasione <strong>di</strong> concedervi qualche giorno <strong>di</strong> svago e benessere!<br />
Terme Gorga, uscita Alcamo Ovest, dall’autostrada A29, vi regala una piacevole vacanza all’insegna del relax e del<br />
benessere.<br />
Un soggiorno presso la struttura vi permetterà <strong>di</strong><br />
de<strong>di</strong>carvi alla forma fisica e mentale.<br />
è possibile usufruire <strong>di</strong> un’intera offerta <strong>di</strong> servizi estetici<br />
e me<strong>di</strong>ci, affidandovi alle cure <strong>di</strong> un personale esperto e<br />
altamente qualificato che vi fornirà consigli preziosi con<br />
professionalità e competenza.<br />
Le cure termali hanno un effetto benefico per il<br />
trattamento <strong>di</strong> molte problematiche quali, ad esempio,<br />
quelle inerenti l’apparato respiratorio.<br />
E per i più esigenti, due magnifiche piscine, una per<br />
i bambini, rigorosamente d’acqua solfurea, una sala<br />
musica, un albergo attrezzato e confortevole, ed un<br />
ristorante qualificato e caratteristico, dove sono <strong>di</strong> casa,<br />
qualità e servizio.<br />
Nel ristorante è possibile gustare piatti tipici siciliani,<br />
specialità caserecce, pizza cotta a legna.<br />
Come può coniugarsi il caldo tipico siciliano, con lo<br />
scirocco che la fa quasi sempre da padrone, con il<br />
ghiaccio?<br />
Alcamo è anche l’unico centro, della Sicilia Occidentale,<br />
ed oltre, ad offrire strutture sportive e ricretive <strong>di</strong> grande<br />
qualità. La Fenice, ad esempio, sita in via San Leonardo,<br />
offre una splen<strong>di</strong>da pista <strong>di</strong> ghiaccio, in grado, davvero,<br />
<strong>di</strong> far pattinare tutti: più o meno bravi, atleti e amatori.<br />
32<br />
Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
L’eleganza dei pattinatori e la forza dei giocatori <strong>di</strong> hockey<br />
qui trovano spazio per esprimersi. è possibile imparare o<br />
perfezionarsi. Mentre gli amici si rilassano con una bibita e<br />
un panino, i pattinatori volteggiano sicuri provando nuove<br />
figure. Non è necessario possedere l’attrezzatura: la Fenice<br />
doterà <strong>di</strong> pattini e <strong>di</strong> paracolpi adatti per farvi <strong>di</strong>vertire senza<br />
rischi. E dopo un turno in pista <strong>di</strong> ghiaccio si può provare<br />
la bellissima sensazione <strong>di</strong> tuffarsi nell’acqua azzurra delle<br />
piscine presenti nella stessa struttura e aperte al pubblico<br />
tutto l’anno. Il centro acquatico si compone <strong>di</strong> ben 4<br />
vasche. La più grande, 25 metri, ospita durante l’inverno il<br />
nuoto libero e il nuoto assistito. A fianco della grande vasca<br />
sono presenti altri 3 bacini: uno dotato <strong>di</strong> idromassaggio,<br />
uno de<strong>di</strong>cato alla acqua music e un terzo, con cascata, per<br />
i più piccoli e per i bagnanti...che amano stare con i pie<strong>di</strong><br />
per terra.<br />
Ma l’unicità della Fenice risiede anche in un’altra<br />
caratteristica: d’estate, tutto si trasforma. Via la copertura<br />
e tutto <strong>di</strong>venta un meraviglioso parco acquatico con<br />
giochi, animazione e <strong>di</strong>vertimenti. Allora è gradevole<br />
alternare una bella nuotata a un tuffo con lo scivolo<br />
gonfiabile oppure nel solarium prendere la tintarella,<br />
gustare un gelato o giocare a carte con gli amici sotto gli<br />
ombrelloni, all’aria aperta e a pochi passi da casa. Oppure<br />
immergersi nella piscina idromassaggio dove piacere e<br />
benessere derivante dal movimento salutare delle acque,<br />
vi concederanno momenti <strong>di</strong> totale relax.<br />
Stupefacente far vivere, ai propri figli, la bellezza della<br />
Laguna per i bambini, uno spazio acquatico creato per<br />
loro; qui si potranno <strong>di</strong>vertire in totale sicurezza. Giochi<br />
colorati e un fungo a cascata allieteranno i vostri bimbi<br />
tutto l’anno. E per loro, ogni estate dai primi giorni <strong>di</strong><br />
giugno, La Fenice organizza un miniclub estivo che<br />
impegna i bambini tutta la mattina in attività lu<strong>di</strong>che sia<br />
nel parco giochi che in piscina o nel solarium.<br />
Ed, infine, la piscina semiolimpionica che tutto l’anno<br />
ospita corsi <strong>di</strong> nuoto per tutte le età e tutti i livelli<br />
N. 2 2011<br />
33<br />
avvalendosi della professionalità <strong>di</strong> qualificati istruttori.<br />
Ma Alcamo è anche cavalli, cavalcante, sentieri<br />
incontaminati dall’uomo da vivere al groppo <strong>di</strong> splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />
cavalli, quelli messi a <strong>di</strong>sposizione dall’eccellente<br />
maneggio Lo Sperone <strong>di</strong> Stefano Varvaro, sito in<br />
contrada SASA, facilmente raggiungibile dalla SS 113,<br />
uscita Alcamo. Chi si avvicina a questo sport non soltanto<br />
svolge una notevole attività fisica ma impara a conoscere<br />
un ambiente nuovo, un contatto con la natura ed un<br />
amico che pensa, che ha sentimenti carattere e, a modo<br />
tutto suo ti <strong>di</strong>mostra affetto stima e rispetto e si aspetta<br />
da te la stessa cosa!
Il maneggio, mette a <strong>di</strong>sposizione cavalli che grazie al<br />
loro ottimo addestramento, ma soprattutto grazie al<br />
loro docile carattere, si prestano ad essere utilizzati per<br />
accompagnarti in rilassanti passeggiate o per svolgere<br />
lezioni <strong>di</strong> equitazione presso il campo interno al centro.<br />
Il centro propone <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> attività: passeggiate, corsi<br />
<strong>di</strong> equitazione tra<strong>di</strong>zionali e, per i ragazzi, i pony games;<br />
per i più piccini, il “battesimo” sui pony.<br />
Lo Sperone <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> animali <strong>di</strong> indole tranquilla adatti<br />
non solo a chi già sa cavalcare, ma anche ai cavalieri<br />
principianti; organizziamo suggestive passeggiate <strong>di</strong><br />
una o più ore o anche trekking <strong>di</strong> più giorni, sempre<br />
accompagnati da una guida qualificata.<br />
Finita la passeggiata a cavallo, Lo Sperone offre sia la<br />
possibilità <strong>di</strong> visionare il museo demoetnoantropologico,<br />
che degustare tipicità dal sapore incontaminato ed<br />
inalterato.<br />
Nel museo, uno spazio molto ampio è de<strong>di</strong>cato<br />
all’agricoltura al quale sono assegnate <strong>di</strong>verse pareti<br />
lungo le quali sono in bella mostra tutti gli oggetti<br />
connessi alla semina, alla mietitura (falci, i faci), alla<br />
trebbiatura (sacchi, crivedda, pale), panara, coffi e cufina<br />
e altre ceste usate nella raccolta delle olive e dell’uva.<br />
34<br />
Di notevole interesse anche gli accessori in<strong>di</strong>spensabili<br />
che adornavano le case alcamesi <strong>di</strong> un tempo, botti per<br />
il vino (vutti) contenitori per l’acqua (quartari) vasca in<br />
legno per lavare gli indumenti (pila), per concludere con<br />
le selle per i muli (sidduna).<br />
Ed, infine, il ristorante “Lo Sperone” inserito all’interno<br />
del centro ippico “Lo Sperone”, nasce dalla sapiente<br />
ristrutturazione <strong>di</strong> un antico casale.<br />
è un ambiente dai colori cal<strong>di</strong> e risulta accogliente e<br />
intimo, il luogo ideale per festeggiare ricorrenze oppure<br />
<strong>di</strong>vertirsi in compagnia, degustando un buon bicchiere<br />
<strong>di</strong> vino rigorosamente siciliano.<br />
Il menù proposto è molto vario: si va dalla cucina<br />
tra<strong>di</strong>zionale me<strong>di</strong>terranea ricca <strong>di</strong> aromi a quella<br />
nazionale. Ma ciò che lo caratterizza maggiormente, sono<br />
i piatti creati e proposti dal suo giovane chef Clau<strong>di</strong>o,<br />
piatti dai colori vivaci, dai sapori aspri e dolci e dagli<br />
odori forti e morbi<strong>di</strong>. I piatti, sempre ricercati nel gusto<br />
e nella qualità, sono presentati con arte e fantasia. Una<br />
vera delizia! Accompagnano le gustose preparazioni i<br />
migliori vini siciliani. Si organizzano degustazioni tipiche,<br />
ricercate o proposti dai clienti.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />
35<br />
LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
Recupero della memoria<br />
Il Castello dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca con il Museo del vino<br />
e il Collegio dei Gesuiti<br />
<strong>di</strong> Filippo Nobile<br />
“L’antico principio secondo il quale l’acquisizione del sapere è<br />
inscin<strong>di</strong>bile dalla formazione (Bildung) dello spirito, e anche<br />
della personalità, cade e cadrà sempre in <strong>di</strong>suso” questa è la<br />
realtà del mondo in cui viviamo: la società non richiede<br />
più all’in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> “essere”, la giustificazione a tutto ciò è<br />
data dal fatto che “il sapere viene e verrà prodotto per essere<br />
venduto, e viene e verrà consumato per essere valorizzato in<br />
un nuovo tipo <strong>di</strong> produzione: in entrambi i casi, per essere<br />
scambiato.”<br />
Dunque oggi si parla <strong>di</strong> sapere funzionale al guadagno, la<br />
memoria viene così spezzettata e usata a proprio piacere.<br />
Ma non sempre e non dovunque, per fortuna, è così.<br />
C’è chi, oggi, si è preso l’onere, nella nostra società, <strong>di</strong><br />
salvaguardare la memoria del passato. Ed Alcamo ne è<br />
l’esempio tangibile.<br />
La centralità <strong>di</strong> Alcamo in una delle aree vinicole più<br />
rilevanti d’Italia ha suggerito, infatti, all’Amministrazione<br />
Citta<strong>di</strong>na, guidata da Giacomo Scala, <strong>di</strong> investire su due<br />
versanti <strong>di</strong> recupero della memoria.<br />
Il primo sulla creazione <strong>di</strong> un punto <strong>di</strong> riferimento<br />
tematico, il Museo del Vino, che sottolinei la vocazione<br />
N. 2 2011<br />
del territorio e al tempo stesso ne promuova lo sviluppo<br />
anche culturale; il secondo la ristrutturazione dell’ex<br />
Collegio dei gesuiti destinato a Biblioteca Civica, Archivio<br />
storico, Museo del Libro e Pinacoteca.<br />
Per questo, sul primo versante, ha in<strong>di</strong>viduato nel<br />
Castello me<strong>di</strong>oevale dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca, emergenza<br />
architettonico storica recentemente restaurata e oggetto<br />
<strong>di</strong> riqualificazione, la sede naturale <strong>di</strong> un iniziativa <strong>di</strong> tale<br />
<strong>di</strong>rezione. Castello che in questi ultimi anni ha ospitato,<br />
con grande eco nazionale ed internazionale, eventi legati<br />
al mondo dei sapori, degli odori, dei colori ed all’economia<br />
del territorio votata all’agricoltura e all’artigianato.<br />
Obiettivo primario della istituzione del Museo e<br />
dell’Enoteca è, quello, <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tare Alcamo come voce<br />
rilevante nel mondo della produzione vinicola Siciliana in<br />
Europa e nel Mondo e vetrina del proprio territorio non<br />
soltanto come produttore tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> vini ma anche<br />
come tutore e promotore della cultura da esso generata.<br />
Ciò significa valorizzare e promuovere i vini <strong>di</strong> qualità,<br />
favorire le ven<strong>di</strong>te degli stessi, guidare il pubblico ad una<br />
conoscenza più approfon<strong>di</strong>ta dei prodotti, stimolare la
produzione alla qualità e all’articolazione dei prodotti.<br />
Creare, dunque, un punto <strong>di</strong> aggregazione qualificata<br />
per Alcamo e l’intera Regione; promuovere le possibilità<br />
turistiche e fornire spazi per la formazione e la<br />
qualificazione del lavoro.<br />
Il Museo del Vino, con la costituenda Enoteca Regionale,<br />
deve necessariamente essere un luogo polifunzionale.<br />
Il Museo interpreta la sua funzione nel modo più attuale<br />
e <strong>di</strong>namico così da raggiungere realmente gli ambiziosi<br />
obiettivi dati. Deve, dunque, accogliere nei suoi ambienti<br />
alcune attività permanenti e temporanee e saperle<br />
esportare nel mondo attraverso le tecnologie che lo<br />
permettono, il tutto con linguaggi che accolgano la<br />
capacità <strong>di</strong> lettura locali, ma anche il gusto e la cultura più<br />
internazionali.<br />
Per ottenere perfetta sinergia dei due Istituti è stata<br />
prevista una integrazione spaziale tra Enoteca e Museo.<br />
Ecco, dunque, che aree del Castello sono state de<strong>di</strong>cate<br />
a doppie attività enfatizzando le funzioni che possono<br />
essere sintoniche. Tale integrazione permette un<br />
<strong>di</strong>namismo propositivo e l’uso creativo e il recupero <strong>di</strong><br />
tutti gli spazi della struttura non trascurando anche gli<br />
aspetti spettacolari e paesaggistici della stessa.<br />
L’Enoteca Regionale Siciliana verrà allestita con ambienti<br />
<strong>di</strong> incontro e degustazione, con possibilità <strong>di</strong> ristoro;<br />
Ambienti <strong>di</strong> presentazione dei prodotti; Ambienti per<br />
attività <strong>di</strong> formazione professionale e d’ incontro e<br />
presentazione anche commerciale; Archivi informatici<br />
e non con consultazione e <strong>di</strong>ffusione (redazione<br />
multime<strong>di</strong>ale); Servizi adeguati all’ afflusso <strong>di</strong> pubblico;<br />
Uffici <strong>di</strong> gestione e amministrazione delle varie attività.<br />
Il Museo propone un percorso <strong>di</strong> incontri altamente<br />
multime<strong>di</strong>atico, integrato da schermi televisivi e<br />
postazioni interattive, filmati e ricostruzioni virtuali, ma<br />
con una base reale e concreta: l’incontro con il vino e la<br />
sua degustazione.<br />
Un sito internet <strong>di</strong> grande efficacia visiva sarà la vetrina<br />
internazionale che consentirà scambi e verifiche<br />
quoti<strong>di</strong>ane con il mondo intero.<br />
Il museo nel Castello dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> Alcamo<br />
è allestito con: ambienti <strong>di</strong> incontro e degustazione,<br />
con possibilità <strong>di</strong> ristoro; ambienti <strong>di</strong> presentazione dei<br />
prodotti enogastronomici locali e extralocali; ambienti<br />
per la presentazione <strong>di</strong> una collezione permanente<br />
museale relativa alla produzione del vino e alla cultura<br />
locale, oggetti, immagini, opere; ambienti per mostre<br />
temporanee <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa tipologia sia <strong>di</strong> prodotto che <strong>di</strong><br />
natura <strong>di</strong>versa quali immagini, opere d’ arte, fotografie, vini,<br />
bottiglie; ambienti per piccole conferenze, lezioni, incontri,<br />
<strong>di</strong>scussioni, conferenze stampa, seminari, laboratori; la<br />
corte per attività <strong>di</strong> intrattenimento all’aperto, concerti,<br />
spettacoli, performances, proiezioni; servizi adeguati<br />
all’afflusso <strong>di</strong> pubblico; uffici per la <strong>di</strong>rezione del museo.<br />
36<br />
Altro grande impegno <strong>di</strong> recupero della memoria storica<br />
è stato profuso per il recupero dell’ex Collegio dei Gesuiti,<br />
eseguito grazie ad’una sinergia tra amministrazione locale,<br />
quella guidata da Giacomo Scala, che ha investito più <strong>di</strong><br />
un milione <strong>di</strong> euro, ed Europa che grazie ai finanziamenti<br />
cospicui del PIT che ha fatto giungere in città più <strong>di</strong> 6<br />
milioni <strong>di</strong> euro.<br />
Il progetto <strong>di</strong> restauro ha permesso che si realizzasse,<br />
dopo <strong>di</strong>versi decenni, la Biblioteca, al piano terra dell’ala<br />
ovest dell’e<strong>di</strong>ficio, una sala conferenze, sale destinate alla<br />
pinacoteca, al museo del libro, all’archivio.<br />
Uno degli aspetti più significativi del progetto è stato il<br />
recupero e la riconfigurazione del loggiato su piazza<br />
Ciullo con la creazione <strong>di</strong> un grande spazio <strong>di</strong> affaccio in<br />
quota. Ciò ha permesso <strong>di</strong> allargare la prospettiva della<br />
bella piazza e <strong>di</strong> entrare all’intero del cuore della città, tra<br />
verde rigoglioso ed un caffè letterario, che a breve sarà<br />
allocato nell’attuale biblioteca comunale.<br />
Tale riconfigurazione ha comportato la realizzazione <strong>di</strong><br />
una struttura pilastrata che, recuperando tre strutture<br />
superstiti, ha riproposto un modulo <strong>di</strong> tre arcate sulla<br />
piazza e <strong>di</strong> tre arcate sulla corte.<br />
Le nove campate così risultanti sono state coperte da<br />
voltine a crociera e da un sovrastante solaio piano, che<br />
è una piazza, in quota, dalla quale affacciarsi sugli spazi<br />
pubblici sottostanti.<br />
Il collegamento in verticale è stato realizzato tramite una<br />
scala in acciaio attraverso la quale accedere al loggiato<br />
stesso.<br />
L’intervento ha garantito la piena riconoscibilità della<br />
struttura originaria da quella <strong>di</strong> riconfigurazione.<br />
Delle strutture settecentesche il restauro ha rimesso in<br />
vista la struttura muraria in conci <strong>di</strong> pietra arenaria ad<br />
intaglio, mentre la nuova struttura integrativa è stata<br />
definita da una intonacatura, eccezion fatta per il quarto<br />
arco sulla piazza che per garantire una fruizione visiva<br />
omogenea del prospetto ha proposto un rivestimento<br />
ad intonaco a finta pietra, che è comunque in<strong>di</strong>viduabile<br />
rispetto alle parti originarie limitrofe.<br />
Due esempi <strong>di</strong> recupero della memoria da plau<strong>di</strong>re<br />
e da imitare, per non permettere, alla storia, <strong>di</strong> essere<br />
<strong>di</strong>menticata e sepolta sotto cumuli <strong>di</strong> in<strong>di</strong>fferenza<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
N. 2 2011<br />
37
IL NOSTRO IMPEGNO<br />
Quando un marchio <strong>di</strong>venta<br />
leggenda: 60 anni <strong>di</strong> storia<br />
e amore<br />
Lombardo una “Due ruote tutta siciliana”, con la passione ed i<br />
colori del sole e del mare.<br />
Sulla due ruote della “passione” anche Giorgio Napolitano.<br />
<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />
Lombardo da sempre ha giocato un ruolo <strong>di</strong> primo<br />
piano nella storia del ciclismo siciliano e dell’industria<br />
della nostra regione ed, ora, per fortuna, tanto oltre,<br />
<strong>di</strong>ventando una leggenda che va ben oltre i confini dello<br />
sport.<br />
Sono pochi infatti i marchi che possono essere considerati<br />
leggendari: solo il tempo, la passione, l’innovazione,<br />
l’eccellenza ed un alto grado <strong>di</strong> professionalità possono<br />
assicurare un simile riconoscimento.<br />
Quello, ovviamente, della famiglia Lombardo, una terra<br />
da secoli de<strong>di</strong>ta alla terra e al marmo, ed ora, oltremodo<br />
proiettata, con la più avanzata tecnologia e la mai<br />
immutata passione ed amore, verso i cinque continenti.<br />
Un successo che ha la forza e la determinazione della<br />
sua Mission; quella, ovvero, <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare e superare le<br />
aspettative del cliente, stimolando continuamente il<br />
processo produttivo e la creatività aziendale fornendo<br />
un prodotto innovativo, curato nel dettaglio, sicuro e <strong>di</strong><br />
qualità, nel completo rispetto dell’ambiente.<br />
Quando pensiamo a Lombardo, si pensa imme<strong>di</strong>atamente<br />
38<br />
Storie d’aziende<br />
alla longevità e al successo <strong>di</strong> un marchio leader nel<br />
ciclismo agonistico, nel design e nella tecnologia.<br />
Ciò che rende Lombardo davvero speciale è la passione<br />
che lega tutti quelli che hanno lavorato in Lombardo<br />
nel corso degli anni: il successo nasce, infatti, da gran<strong>di</strong><br />
persone, da gran<strong>di</strong> uomini, da gran<strong>di</strong> valori, da grande<br />
fermezza e coraggio e, forse, anche da una grande fiducia<br />
nelle capacità <strong>di</strong> una famiglia che ha fatto della serietà<br />
e dell’onestà il suo vero, unico, eccezionale, cavallo <strong>di</strong><br />
battaglia.<br />
Bici Lombardo nasce quasi per caso. Gaspare Lombardo,<br />
nato a Buseto Palizzolo nel 1934, purtroppo, all’età <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>eci anni, nel periodo <strong>di</strong> maggior bisogno economico<br />
(finisce la guerra e l’economia italiana è in ginocchio) è<br />
costretto ad abbandonare la scuola per aiutare il padre<br />
nella sua attività <strong>di</strong> fabbro.<br />
La passione per il ferro <strong>di</strong>venta presto impegno ed<br />
ingegno.<br />
Per quattro anni, con intensità e mai negando impegno<br />
e tempo, perfeziona l’arte del fabbro.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Ma, quando l’Italia comincia a pensare in grado, quando<br />
al Nord scoppia il boom industriale, anche Gaspare<br />
Lombardo si lascia travolgere dai sogni e nel 1950<br />
comincia a pensare <strong>di</strong> sostituire il cavallo con la bicicletta.<br />
Un passaggio epocale quello dai “ferri <strong>di</strong> cavallo” che<br />
pure produceva con grande sapienza e maestria, alla<br />
due ruote.<br />
Gaspare Lombardo, inizia, così, a stu<strong>di</strong>ale quelle due<br />
ruote, accontentandosi, dapprima, <strong>di</strong> ripararle.<br />
E mentre il padre riposava, stanco del duro lavoro,<br />
allora seriamente artigianale, lui, quello che <strong>di</strong> lì a poco<br />
sarebbe <strong>di</strong>ventato “il principe della due ruote” comincia,<br />
dapprima, a ripararle, poi a costruirle. Spesso lavorando<br />
a volte anche 16 ore al giorno.<br />
Avviene la svolta. Grazie alla collaborazione del padre che<br />
incomincia a credere nel suo lavoro, grazie alla moglie<br />
che lo ha aiutato e lo aiuta sempre in tutto, si fa coraggio<br />
e da inizio alla sua attività utilizzando una sua tecnica:<br />
tutti i sol<strong>di</strong> che guadagnava li reinvestiva nell’attività.<br />
Tecnica che, per la verità, con sapienza, hanno fatto loro<br />
anche i tre figli.<br />
Nel 1952 Gaspare Lombardo, a soli 18 anni, avvia la<br />
propria attività a Buseto Palizzolo, in provincia <strong>di</strong> Trapani,<br />
da allora il marchio Lombardo è sinonimo <strong>di</strong> Design<br />
italiano, alta qualità e tecnologie avanzate. Ma anche<br />
sinonimo <strong>di</strong> passione, serietà, capacità <strong>di</strong> rinvestire gli<br />
utili in <strong>di</strong>tta per fare del fiore all’occhiello dell’industria<br />
siciliana un vanto nazionale ed internazionale.<br />
Non a caso il presidente della Repubblica, nel 2005<br />
nomina il fondatore Cavaliere della Repubblica e nel<br />
2010 Grand’Ufficiale, a <strong>di</strong>mostrazione del fatto che<br />
Gaspare Lombardo e figli rappresentano davvero, se ma<br />
ci fossero dubbi, l’avanguar<strong>di</strong>a delle due ruote in Italia.<br />
Negli anni Ottanta, la collaborazione dei figli spingerà<br />
la crescita della Cicli Lombardo; le incessanti azioni <strong>di</strong><br />
re-investimento consentiranno, infatti, <strong>di</strong> sottoporre<br />
l’azienda ad un continuo miglioramento.<br />
L’attività si ra<strong>di</strong>ca sul mercato, trova un suo adeguato<br />
posizionamento, e alla fine del decennio viene acquistato<br />
un primo appezzamento su cui sorge l’attuale fabbrica;<br />
Gaspare Lombardo, che segue personalmente la filiera<br />
produttiva, comincia a maturare l’idea <strong>di</strong> aumentare<br />
la produzione delle biciclette, raggiungendo un<br />
quantitativo annuale pari a 100.<br />
In maniera del tutto graduale, la visione della realtà muta,<br />
i confini locali si aprono alla realtà nazionale; la presenza<br />
in alcune fiere <strong>di</strong> settore consentirà, infatti, <strong>di</strong> acquisire<br />
una conoscenza <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> fornitori ed agenti.<br />
Nel 1994 il grande cambiamento: da struttura<br />
prettamente familiare, la Cicli Lombardo <strong>di</strong>venta una<br />
vera e propria realtà industriale, che assume un carattere<br />
sempre più internazionale, dal momento in cui comincia<br />
ad esportare.<br />
N. 2 2011<br />
39<br />
Nel 1998 il passaggio generazionale ai tre figli, Giuseppe,<br />
Francesco ed Emilio, consente <strong>di</strong> portare avanti azioni<br />
sempre più <strong>di</strong>namiche e moderne, mantenendo<br />
invariate le caratteristiche fondamentali trasmesse dal<br />
padre, quali serietà e passione per il lavoro.<br />
Il 2006 è l’anno della svolta internazionale: viene aperta<br />
una filiale commerciale in Germania, che amplierà il<br />
campo d’azione, consacrando l’Azienda nel panorama<br />
delle realtà industriali europee più attive e in crescita.<br />
Oggi, la Cicli Lombardo S.p.A. è tra le prime <strong>di</strong>eci aziende<br />
italiane nel settore del ciclo e la prima da Bologna in giù,<br />
leadership che ha permesso <strong>di</strong> stimolare positivamente<br />
il mercato nazionale in quanto prima industria ciclistica<br />
italiana a pubblicizzare i propri prodotti su reti televisive<br />
nazionali e prima azienda al mondo ad offrire la possibilità<br />
<strong>di</strong> personalizzare la propria bicicletta.<br />
Una società che è stata capace, anno dopo anno, <strong>di</strong><br />
erodere posizioni <strong>di</strong> mercato conquistate, in decenni <strong>di</strong><br />
attività, da altre importanti industrie ciclistiche; industrie<br />
che, ora, devono, necessariamente, competere con una<br />
fabbrica in grado <strong>di</strong> produrre (senza inquinare l’ambiente<br />
nel processo produttivo), assemblare e spe<strong>di</strong>re, più <strong>di</strong><br />
800 cicli al giorno; in tutte le parti del mondo, a partire<br />
dagli 8mila punti ven<strong>di</strong>ta italiani.
L’inconfon<strong>di</strong>bile perfezione delle biciclette Lombardo, il<br />
suo designer, i suoi color, hanno segnato e segneranno<br />
per sempre la storia del ciclismo.<br />
Lombardo non significa soltanto biciclette: è uno stile <strong>di</strong><br />
vita, un modo <strong>di</strong> muoversi, un modo <strong>di</strong> correre.<br />
Ecco perché molti VIP’s hanno scelto il marchio<br />
Lombardo, da testimonial e da clienti.<br />
Il prestigio e l’importanza dell’azienda Lombardo è<br />
legata in<strong>di</strong>ssolubilmente ai nomi <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> campioni che<br />
lasciano sulle strade <strong>di</strong> tutto il mondo un traccia indelebile<br />
<strong>di</strong> Lombardo bici. Perché è la storia a creare ogni giorno il<br />
fascino <strong>di</strong> un nome, la fama <strong>di</strong> un marchio;a farlo entrare<br />
prepotentemente nell’immaginario collettivo.<br />
La storia del ciclismo, quella che spesso <strong>di</strong>venta racconto,<br />
impresa, epica.<br />
Dici Lombardo e pensi ai gran<strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong><br />
oggi, ai volti in<strong>di</strong>menticabili ed ai gran<strong>di</strong> nomi che in<br />
sella alle bici hanno pedalato e pedalano, sudato e vinto<br />
sulle strade <strong>di</strong> tutto il mondo.<br />
Da sempre, Lombardo ha voluto cimentarsi e confrontarsi<br />
con il ciclismo, anche agonistico, affinché le sue biciclette<br />
fossero non solo sinonimo <strong>di</strong> tecnica e qualità, ma anche<br />
<strong>di</strong> successo. La storia ci ha dato ragione: oggi la storia <strong>di</strong><br />
Lombardo è già <strong>di</strong>venuta leggenda.<br />
Il marchio Lombardo è uno strumento ed un opportunità<br />
<strong>di</strong> business in tutto il mondo. Tuttavia la visione <strong>di</strong> un<br />
marchio e l’offerta <strong>di</strong> prodotti globali non possono<br />
prescindere dalle caratteristiche e dalle richieste dei<br />
singoli mercati. Come non può prescindere, guardando<br />
al futuro, dalle tra<strong>di</strong>zioni.<br />
Il passaggio generazionale avvenuto da più <strong>di</strong> 10 anni<br />
sta dando, al Cav. Lombardo, la grande sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong><br />
vedere l’azienda, da lui fondata, crescere ogni anno <strong>di</strong><br />
40<br />
più, tanto d’avere triplicato il suo fatturato rispetto a soli<br />
10 anni fa.<br />
è nel 2005 che la <strong>di</strong>tta Lombardo si trasforma in società<br />
per Azioni e, nel 2007, acquista una filiale in Germania.<br />
Ad oggi, l’azienda vanta <strong>di</strong> essere l’unico partner<br />
tecnologico <strong>di</strong> BOSCH per le biciclette elettriche che<br />
saranno presentate, in Germania, il 31 Agosto 2011.<br />
Una società che negli ultimi anni ha fornito - come<br />
ha affermato Emilio Lombardo - le biciclette alle<br />
Poste Italiane, principalmente del centro nord Italia,<br />
dando oggi, a circa 3000 postini, l’opportunità <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stribuire pacchi e lettere con le biciclette Lombardo,<br />
salvaguardando l’ambiente, pedalando comodamente<br />
e vivendo una stagione della loro vita meno stressante<br />
e più adatta alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> efficienti standard <strong>di</strong><br />
buona salute; ma non solo, alcune Questure d’Italia sono<br />
dotate <strong>di</strong> biciclette Lombardo con la scritta Polizia <strong>di</strong><br />
Stato che danno ai poliziotti <strong>di</strong> quartiere la possibilità <strong>di</strong><br />
muoversi con maggiore agilità e agevolezza anche nelle<br />
strade più piccole. Una bicicletta è anche utilizzata dal<br />
nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:<br />
a donargliela l’Amministratore Delegato dell’Azienda<br />
Emilio Lombardo.<br />
Ricorda Emilio Lombardo <strong>di</strong> avere montato, la sua<br />
prima bicicletta, all’età <strong>di</strong> sei anni. Da allora è stata una<br />
escalation, la passione per questo mezzo <strong>di</strong> locomozione.<br />
Stu<strong>di</strong> mirati, una laurea in comunicazione, l’utilizzo delle<br />
lingue straniere, ed adesso, la gestione dei rapporti con i<br />
clienti, non solo italiani, ma più ancora, dell’intero globo.<br />
Nessun continente escluso.<br />
E mentre molte aziende lasciano il territorio, impauriti da<br />
un sistema troppo compromesso dai con<strong>di</strong>zionamenti<br />
mafiosi, i Lombardo pensano a costruire, nei prossimi<br />
mesi, un nuovo capannone, <strong>di</strong> 10 mila metri quadri, a<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
<strong>di</strong>mostrazione del fatto che, <strong>di</strong>ce Emilio. “In Sicilia si può e si deve fare impresa”. E per incrementare, le già floride<br />
ven<strong>di</strong>te l’azienda ha fatto, <strong>di</strong> recente, uno strepitoso investimento in termine <strong>di</strong> risorsa umana assumendo e<br />
nominando come responsabile ven<strong>di</strong>te dell’azienda, Sergio Amoriello, 25 anni <strong>di</strong> esperienza nelle più importanti<br />
industrie italiane <strong>di</strong> due ruote.<br />
La Cicli Lombardo Spa, oltre 6.000 mq <strong>di</strong> stabilimenti coperti a Buseto Palizzolo (Trapani) e una produzione <strong>di</strong> 75.000<br />
bici all’anno e 500 al giorno, dunque, è senza dubbio l’azienda leader del settore in Italia, che si presenta ai tanti<br />
appassionati, in questo 2011, con un nuovo packaging <strong>di</strong> circa 80 modelli, sud<strong>di</strong>visi tra city bike, full suspension,<br />
trekking e fitness e mountain bike sotto i due marchi aziendali: Lombardo, destinate ad un target <strong>di</strong> amatori, e Hicker,<br />
ad un target professionale.<br />
Ha ragione Emilio Lombardo, <strong>di</strong>namico, affascinante, entusiasta ed intraprendente AD dell’impresa: la loro vera<br />
ricchezza e la loro vera fortuna è stata ed è la Passione. Senza passione, oggi, non ci può essere e non si può fare<br />
impresa.<br />
Passione ed amore che saranno, presto in tv, grazie al “Segreto dell’Acqua”. Non solo biciclette che vanno in tutto il<br />
mondo ma anche cinema negli stabilimenti <strong>di</strong> Buseto Palizzolo, dunque. La Cicli Lombardo Spa si è trasformata, infatti,<br />
in set cinematografico per ospitare le riprese <strong>di</strong> “Il segreto dell’acqua”, la fiction ambientata a Palermo e prodotta da<br />
Magnolia per Rai Fiction, che sarà trasmessa su Rai Uno in autunno in sei puntate.<br />
Quattro giorni <strong>di</strong> riprese che hanno visto Riccardo Scamarcio vestire i panni <strong>di</strong> un burbero commissario <strong>di</strong> Polizia, il<br />
detective Angelo Caronia.<br />
Nel cast anche Michele Rion<strong>di</strong>no, che nella fiction è il titolare appunto <strong>di</strong> un’azienda <strong>di</strong> biciclette, Valentina Lodovini,<br />
Luigi Maria Burruano e Ninni Bruschetta, volto <strong>di</strong> Squadra Antimafia, <strong>di</strong>retti dal regista Renato De Maria. I vertici <strong>di</strong><br />
Magnolia e Rai Fiction hanno scelto l’azienda quale eccellenza nel panorama regionale e simbolo <strong>di</strong> una Sicilia che<br />
funziona e che non si piega.<br />
E gli auguriamo davvero <strong>di</strong> non piegarsi e <strong>di</strong> farsi leader del suo settore nel mondo e modello <strong>di</strong> “buona impresa”.<br />
N. 2 2011<br />
41
IL NOSTRO IMPEGNO<br />
Ceuso:<br />
un vino per palati esigenti<br />
<strong>di</strong> Francesco Gianno<br />
è tra i filari <strong>di</strong> famiglia che i fratelli Melia maturano<br />
l’idea <strong>di</strong> produrre pregiati vini rossi in un territorio<br />
<strong>di</strong> antica tra<strong>di</strong>zione viticola: Alcamo. Con uno<br />
spirito pionieristico, i Melia credono ed investono<br />
sui vitigni a bacca nera in un’area da sempre vocata<br />
alla produzione <strong>di</strong> vini bianchi. All’inizio degli anni<br />
’90 si introducono varietà quali il Nero d’Avola,<br />
il Cabernet Sauvignon, il Merlot puntando sulla<br />
qualità delle uve. I vigneti si trovano nell’area nord<br />
occidentale della Sicilia, a pochi chilometri dal<br />
rinomato Tempio <strong>di</strong> Segesta, in una terra ricca <strong>di</strong><br />
bellezze e <strong>di</strong> fascino.<br />
Ceuso è un luogo che richiama alla mente lo splendore della Magna Grecia, con le sue<br />
bellezze architettoniche e naturalistiche da sempre catalizzatrici dell’attenzione<br />
<strong>di</strong> numerosi visitatori. In questo contesto unico nasce l’azienda agricola Ceuso,<br />
con le vigne <strong>di</strong> proprietà a ridosso del famoso sito archeologico. L’elevato<br />
livello produttivo raggiunto traspare in maniera evidente dalla batteria dei<br />
vini presentata; a fare da battistrada è il vino che porta il nome dell’azienda,<br />
quel Ceuso figlio <strong>di</strong> un assemblaggio tra il vitigno autoctono per eccellenza<br />
<strong>di</strong> questa regione, il Nero d’Avola, e due fuoriclasse internazionali, il Cabernet<br />
Sauvignon e il Merlot; il risultato è un prodotto in cui le <strong>di</strong>verse anime delle<br />
varietà selezionate riescono a giovarsi l’una delle peuculiarità dell’altra.<br />
Di assoluto pregio anche gli altri prodotti, dal Fastaia, blend dal respiro<br />
internazionale che regala una piacevole carnosità, intensità ed esuberanza,<br />
con una bocca dai tannini morbi<strong>di</strong> e consistenti, ai due vini <strong>di</strong> base, lo Scurati<br />
Bianco e lo Scurati Rosso <strong>di</strong> un rubino intenso. In questo ultimo caso il suo<br />
impatto olfattivo è molto intenso, con le note fruttate che poi lasciano spazio<br />
a una fresca nota verde aromatica. Intenso e concentrato alla beva, ha corpo<br />
possente, sostenuto da una fitta trama tannica e una fresca aci<strong>di</strong>tà, ed un<br />
finale all’altezza.<br />
Davvero i fratelli Melia hanno regalato alla città famosa al mondo per i vini, una<br />
singolarità che è davvero stupefacente; come lo sono i proprietari, sempre<br />
<strong>di</strong>sponibili, a far visitare una cantina gioiello, davvero unica nel suo genere e<br />
nella sua concezione, una via <strong>di</strong> mezzo tra tra<strong>di</strong>zione ed innovazione.<br />
Per quanti volessero trascorrere una giornata incantevole, organizzare<br />
una visita guidata, anche per scolaresche o acquistare <strong>di</strong>rettamente dal<br />
produttore basta raggiungere l’Azienda Agricola Ceuso s.r.l. in c/da Vivignato,<br />
a due passi dalla stazione vecchia <strong>di</strong> Alcamo, percorrendo la starda statale<br />
che, uscendo da corso dei Mille, conduce a Gibellina. Sales&Marketing Luisa<br />
Melia tel: +39.0924.22836 fax: +39.0924.515806.<br />
42<br />
Medaglie<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Medaglie<br />
43<br />
IL NOSTRO IMPEGNO<br />
Una fresca bontà nasce dalla<br />
tra<strong>di</strong>zione Sorrentino e del Bis Bar<br />
l gelati restano la passione estiva degli italiani e dei turisti in Sicilia<br />
è il peccato più dolce, la trasgressione più gratificante, il<br />
rito estivo più classico.<br />
Nonostante la moda delle <strong>di</strong>ete punitive, le nuove<br />
tendenze culinarie e le ossessioni alimentari che vanno<br />
per la maggiore, il gelato rimane al primo posto tra i dolci<br />
preferiti dagli italiani.<br />
Lo conferma un sondaggio pubblicato dal mensile Salute<br />
naturale, spiegando che viene vissuto come un cibo fresco,<br />
buono e naturale da gran<strong>di</strong> e bambini, ricchi e poveri,<br />
maschi e femmine, felici e depressi, magri o “in carne”.<br />
Chi è a <strong>di</strong>eta lo considera una sostituzione del pasto<br />
molto sod<strong>di</strong>sfacente, chi non ha problemi <strong>di</strong> calorie come<br />
un’ottima conclusione del pranzo.<br />
Bambini, anziani o persone inappetenti “arrotondano”<br />
con un gelato l’apporto <strong>di</strong> elementi nutrizionali <strong>di</strong><br />
un’alimentazione incompleta.<br />
Ad Alcamo, tra le tante gelaterie, una menzione speciale<br />
spetta proprio ai fratelli Sorrentino, figli d’arte, sinonimo <strong>di</strong><br />
dolci <strong>di</strong> eccellenza, che ha proposto, anche quest’estate, la<br />
sua esperienza e la sua tra<strong>di</strong>zione nella declinazione fredda<br />
del gelato.<br />
Un prodotto nel quale si ritrovano i valori nei quali da<br />
sempre Vito, Giovanna e Vincenzo Sorrentino credono e<br />
sui quali hanno fondato il loro patrimonio <strong>di</strong> bontà.<br />
Qualità, tra<strong>di</strong>zione e bontà si sposano, quin<strong>di</strong>, nella dolce<br />
freschezza del gelato.<br />
La passione e la competenza per il cioccolato sono la<br />
filosofia che guida il Bis Bar anche nel gelato.<br />
Per questo il Bis Bar abbraccia la filosofia del “better for you”,<br />
uno style of life dove la cura della genuinità e della qualità<br />
del prodotto si accompagna all’attenzione per i gusti, la<br />
bontà ed il benessere. Mangiare un buon gelato porta<br />
gioia e allegria come è stato <strong>di</strong>mostrato dai ricercatori<br />
dell’Istituto <strong>di</strong> psichiatria <strong>di</strong> Londra.<br />
Un prodotto che è fortemente connotato come stagionale,<br />
ma che nei perio<strong>di</strong> fred<strong>di</strong> rivela il suo lato edonistico visto<br />
che si consuma per il solo piacere che la degustazione<br />
genera, e non per la necessità <strong>di</strong> rinfrescarsi. Salute e<br />
benessere inoltre sono due aspetti che nel gelato ricoprono<br />
molta importanza vista la peculiarità del prodotto.<br />
Per questo i Sorrentino pongono grande attenzione alle<br />
materie prime: per i gusti alle creme proposti nelle nelle<br />
gelaterie vengono utilizzati gli stessi ingre<strong>di</strong>enti dei dolci<br />
prestigiosi del Bis Bar.<br />
N. 2 2011<br />
<strong>di</strong> Filippo Nobile<br />
Il gelato alle creme è prodotto con latte e panna sempre<br />
freschi. Il latte dei gusti Creme e Cioccolato è <strong>di</strong> alta qualità.<br />
I gusti proposti vanno dal cioccolato extra-fondente, al<br />
gianduia, alla nocciola e al pistacchio, fino al tiramisù,<br />
panna cotta, amaretto e fior <strong>di</strong> panna. Ogni gusto celebra<br />
le qualità del Bis Bar, riproponendole in versione gelato dal<br />
gusto unico ed equilibrato.<br />
Tutte le ricette sono prive <strong>di</strong> glutine, aromi artificiali,<br />
conservanti, grassi idrogenati e coloranti per garantire<br />
un alimento genuino adatto a giovani, adulti e anziani e<br />
ideale per bambini. Qualità e professionalità si sciolgono in<br />
un’apoteosi <strong>di</strong> sapore.<br />
I gelati alla frutta sono quasi tutti privi <strong>di</strong> latte, senza grassi,<br />
conservanti, coloranti <strong>di</strong> sintesi ed aromi; si presentano<br />
come sorbetti <strong>di</strong> frutta fresca, acqua e zucchero, come<br />
esige la tra<strong>di</strong>zione. Insomma un vero e proprio sorbetto<br />
spatolabile rinfrescante e leggero, <strong>di</strong> rara cremosità e<br />
delicatezza e a basso contenuto calorico. Accattivante per<br />
tutti e ideale per chi deve quoti<strong>di</strong>anamente fare i conti con<br />
le calorie.<br />
Il Bis Bar, sito nel viale Europa ad Alcamo, al civico 167,<br />
per una totale trasparenza verso i clienti e consumatori,<br />
presenta la Dichiarazione <strong>di</strong> Qualità sui suoi gelati e la<br />
possibilità <strong>di</strong> conoscere gli ingre<strong>di</strong>enti che li compongono.<br />
Fresche bontà tutte da scoprire, è proprio il caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo se<br />
lo assaggi, capisci.<br />
Da Luglio a Settembre, anche in Alcamo Marina, sulla SS<br />
187, con il “Bis Bar on the beach”.
IL NOSTRO IMPEGNO<br />
Design, innovazione<br />
e stile a portata <strong>di</strong> mano<br />
Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo ai vertici dell’artigianato siciliano<br />
“…e le fucine e le fatiche insieme la tenaglia <strong>di</strong> Efesto<br />
fa vibrare ed i lebèti lavorati a fuoco e i tripo<strong>di</strong>,<br />
cadendo uno sull’altro, fanno un fragore orribile,<br />
fu tale lo strepito prodotto quella volta dallo scudo<br />
rotondo…”.<br />
Design, innovazione e stile. Queste le caratteristiche <strong>di</strong><br />
una delle aziende artigiane più importanti e <strong>di</strong> maggior<br />
qualità del comprensorio alcamese.<br />
Parliamo della Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo, ai vertici<br />
dell’artigianato siciliano, ma conosciuta anche in molte<br />
gran<strong>di</strong> città italiane, dove ha operato e lavora tuttora.<br />
Con sede in contrada Palma, 154, ad Alcamo (recapiti<br />
telefonici 092426842 e 368667687, e-mail arteinox@alice.it),<br />
Arteinox ha alle spalle una quarantennale esperienza nel<br />
campo della lavorazione, artigianale, <strong>di</strong> ogni metallo duro.<br />
Il fortunato incontro tra tra<strong>di</strong>zione artigianale e stile<br />
contemporaneo è alla base delle collezioni <strong>di</strong> arre<strong>di</strong><br />
e complementi delle case, degli uffici, delle strutture<br />
pubbliche e delle aree monumentali firmati Gabriele<br />
D’Angelo: oggetti unici simili a opere d’arte.<br />
Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo è, infatti, un’azienda<br />
specializzata nella lavorazione dell’acciaio inox con<br />
un’anima familiare e una solida vocazione artistica. Due<br />
fattori in<strong>di</strong>spensabili per essere competitivi e all’altezza<br />
delle sfide del terzo millennio.<br />
La <strong>di</strong>tta Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo opera nel settore<br />
dal 1971 circa.<br />
Nata nel settore della lavorazione <strong>di</strong> ogni tipo <strong>di</strong> metallo,<br />
nel tempo è passata anche alla lavorazione dell’acciaio,<br />
oggi l’attività primaria.<br />
“La conoscenza e l’esperienza nel campo ci permette<br />
<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le esigenze dei nostri clienti, in quanto<br />
siamo in grado <strong>di</strong> sviluppare e creare sia le opere d’arte,<br />
che le opere <strong>di</strong> designer realizzati con estrema cura dei<br />
particolari, dell’estetica e della funzionalità, con grande<br />
sod<strong>di</strong>sfazione dei clienti, degli operatori tecnici del<br />
settore” ha affermato Gabriele D’Angelo.<br />
Gabriele D’Angelo è artigiano da 40 anni. Ha iniziato da<br />
bambino facendo il fabbro nella bottega del maniscalco<br />
Gaetano Ippolito. Questa la <strong>di</strong>ce lunga sulla qualità della<br />
professionalità <strong>di</strong> D’Angelo e sulla attenzione, che egli<br />
affida, ai particolari che fanno, dell’artigiano, un buon<br />
artigiano.<br />
44<br />
<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />
Lavora dai fratelli Di Gaetano come appren<strong>di</strong>sta, ed, infine,<br />
a 20 anni, era il 1976, apre la sua prima <strong>di</strong>tta in<strong>di</strong>viduale la<br />
“D’Angelo e Di Giuseppe”, dove lavora ferro, rame, zinco,<br />
alluminio e acciaio.<br />
Qualche lustro fa fonda, nel 2001, la “Arteinox” viene<br />
alla luce e, quasi per magia, e prontamente, inizia ad<br />
affermarsi, per la splen<strong>di</strong>da raffinatezza dei suoi prodotti,<br />
in tutta la Sicilia.<br />
Realizza, infatti, magnifiche opere d’arte a Gibellina, la<br />
città simbolo della contemporaneità e dell’arte simbiosi<br />
umana tra fruibilità e go<strong>di</strong>mento (per l’allora sindaco<br />
Ludovico Corrao), e copartecipa alla definizione artistica<br />
della <strong>di</strong>rezione generale della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, ad<br />
Alcamo, con delle opere in acciaio.<br />
Ma i suoi lavori si trovano a Milano, Roma ed in molte altri<br />
gran<strong>di</strong> e piccole città, Alcamo tra queste. è stata, infatti,<br />
affidata all’Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo, la realizzazione<br />
delle parti in acciaio dell’appena ristrutturato ex Collegio<br />
dei Gesuiti, vero fiore all’occhiello per una città che cresce<br />
culturalmente e che scommette sul suo patrimonio<br />
artistico.<br />
Come per ogni artista ed ogni pregiata e raffinata impresa<br />
anche l’Arteinox ha già un qualificato allieve, il figlio <strong>di</strong><br />
Gabriele, Vincenzo, 22 anni, che è riuscito ad ere<strong>di</strong>tare<br />
dal padre, la manualità, il senso del nuovo, il gusto e,<br />
principalmente, la cura dei particolari.<br />
Un design raffinato e una produzione a regola d’arte,<br />
dunque, sono le caratteristiche principali dei prodotti<br />
dell’Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo, vero poeta dell’acciao.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
La parola ai soci<br />
L’attenzione alla famiglia e alla persona. La <strong>Banca</strong> <strong>di</strong><br />
Cre<strong>di</strong>to Cooperativo <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> si rivolge alle famiglie e ai<br />
singoli, alle cui esigenze guarda da sempre per costruire<br />
una proposta “su misura”.<br />
A riba<strong>di</strong>rlo, anche stavolta, un socio ed un cliente, stavolta<br />
della sede <strong>di</strong> Alcamo. Per l’avvocato Antonio Mario Vitiello,<br />
35 anni, da poco cliente e socio del noto istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to<br />
cooperativo “La famiglia, in particolare, rappresenta il<br />
primo nucleo della comunità locale e la sua crescita<br />
è garanzia <strong>di</strong> crescita per la comunità <strong>di</strong> riferimento.<br />
Promuovere il valore della persona significa, per la nostra<br />
<strong>Banca</strong>, dar forma ai valori che posero a battesimo tutte le<br />
esperienze <strong>di</strong> mutualità e solidarismo del nostro territorio,<br />
attraverso cui i singoli autonomamente scelsero - e<br />
continuano oggi a scegliere, grazie all’impegno sinergico<br />
del presidente Giuseppe Mistretta, del <strong>di</strong>rettore generale<br />
Carmelo Guido e dei preposti tutti - <strong>di</strong> costruire originali<br />
esperienze <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> sostegno reciproco”.<br />
Della stessa lunghezza d’onda la madre, Vittoria Vita<br />
Coppola, che dopo avere provato, anche col defunto<br />
marito, più istituti, approda, con sod<strong>di</strong>sfazione e<br />
compiacimento, a <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> che “è, lui come persona, -<br />
45<br />
IL NOSTRO IMPEGNO<br />
Per crescere, una maggiore<br />
attenzione alla persona e alla<br />
famiglia. Antonio e Vittoria<br />
Vitiello hanno scelto e<br />
consigliano <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
<strong>di</strong> Filippo Nobile<br />
N. 2 2011<br />
afferma la signora Vittoria - un esempio <strong>di</strong> uomo prossimo<br />
a chi ha bisogno. E come lui, adesso, lo è l’istituto che<br />
ha creato, voluto e fatto crescere con un forte, unico,<br />
eccezionale, ra<strong>di</strong>camento sul territorio”.<br />
“Abbiamo avuto <strong>di</strong> tutto, beneficiando, più che altrove,<br />
molto <strong>di</strong> più, della cor<strong>di</strong>alità, davvero unica dei <strong>di</strong>pendenti<br />
della <strong>Banca</strong>. La loro puntualità, l’affabilità, il sorriso sulle<br />
labbra e, anche, la capacità, davvero eccezionale, <strong>di</strong><br />
comprendere i bisogni, fanno della BCC <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, il<br />
meglio che questo territorio possa esprimere in termini <strong>di</strong><br />
prossimità al cliente e al socio” ha commentato Antonio<br />
Vitiello.<br />
E continua “La capillarità dei canali <strong>di</strong>stributivi e della rete<br />
ven<strong>di</strong>ta, la realizzazione <strong>di</strong> offerte e <strong>di</strong> servizi orientati<br />
per la gestione del risparmio e degli investimenti, gli<br />
accessi facilitati, la capacità <strong>di</strong> interpretare le esigenze, la<br />
formazione del personale, la scelta <strong>di</strong> operare in forma<br />
partenariale con gli altri soggetti del territorio per favorire<br />
la famiglia e il singolo, rappresentano i segni concreti <strong>di</strong><br />
una politica volta a sostenere chi vive nel nostro territorio.<br />
Per queste ragioni consigliamo <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> a chi non<br />
l’avesse ancora scelta”.
IL NOSTRO IMPEGNO<br />
46<br />
Gli autori da leggere<br />
“Il sogno me<strong>di</strong>terraneo”<br />
<strong>di</strong> Ludovico Corrao ed il suo tentativo <strong>di</strong> “umanizzare la città”<br />
con l’arte. In un volume e<strong>di</strong>to da Ernesto Di Lorenzo<br />
<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />
Un libro - intervista a e <strong>di</strong> Ludovico Corrao (a cura <strong>di</strong> Baldo Carollo, Ernesto Di Lorenzo E<strong>di</strong>tore), <strong>di</strong> recente<br />
presentato dal professore Achille Bonito Oliva, docente <strong>di</strong> Storia dell’Arte all’Università La Sapienza <strong>di</strong><br />
Roma, ripercorre, meticolosamente e con aneddoti, in una lettura semplice quanto esaustiva, la vita <strong>di</strong><br />
uno degli intellettuali più fini, e veramente tali, del panorama italiano a cavallo tra il XX ed il XXI secolo.<br />
Dalle battaglie politiche <strong>di</strong> Corrao, con particolare riferimento all’esperienza del milazzismo, alla fine degli<br />
anni Cinquanta, al progetto culturale della Fondazione Orestia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Gibellina, che ha il merito d’avere<br />
sottolineato, il valore dell’arte nella rinascita sociale del centro belicino, alle sue esperienze, numerose e<br />
d’altro profilo, come ambasciatore della cultura italiana nei paesi rivieraschi del Me<strong>di</strong>terraneo.<br />
Scrive il musicista Fausto Cannone:<br />
“Lodovico Corrao è un pezzo <strong>di</strong> Sicilia, Gibellina lo ricorda con amore per tutto ciò che ha dato a questa terra col suo vivo ingegno senza età”.<br />
Una vita spesa per la cultura e a garanzia <strong>di</strong> una crescita e <strong>di</strong> uno sviluppo “Umano” meglio “umanizzato” delle città, per lui sempre troppo<br />
fredde e sempre poco capaci <strong>di</strong> spingere oltre il visibile e il leggibile.<br />
Gibellina, ad esempio, un comune siciliano uscito alla ribalta alla fine degli anni sessanta quando il terremoto del ‘68 <strong>di</strong>strusse completamente<br />
la Valle del Belice, è oggi, senza smentita, il più grande museo all’aperto che sia stato mai e<strong>di</strong>ficato recentemente. Sulle macerie che stroncate<br />
le vite <strong>di</strong> tanti uomini e donne, molti i bambini, spezzando sogni e desidere, su queste macerie l’artista Alberto Burri ha realizzato l’opera<br />
pubblica, a <strong>di</strong>mensioni ambientali, chiamata Il Grande Cretto, costituita da un’enorme colata <strong>di</strong> cemento bianco che compatta i do<strong>di</strong>ci ettari<br />
<strong>di</strong> macerie del centro storico <strong>di</strong> Gibellina.<br />
Assieme a questo monumentale lavoro celebrativo, Ludovico Corrao avvia un progetto <strong>di</strong> ricostruzione della nuova Gibellina, ideato sul<br />
modello delle città - giar<strong>di</strong>no europee e lancia un appello <strong>di</strong> solidarietà per rifondare la città nei termini <strong>di</strong> una nuova identità, che fu subito<br />
sottoscritto da autori e intellettuali come Cagli, Caruso, Damiani, Guttuso, Levi, Sciascia, Treccani, Zavattini e Zavoli.<br />
Chiamò così a raccolta artisti, architetti e uomini <strong>di</strong> cultura per riqualificare gli spazi della città e affermare un nuovo ideale <strong>di</strong> civiltà e cultura.<br />
Tra i famosi artisti: Accar<strong>di</strong>, Cappello, Cascella, Consagra, Franchina, Isgrò, Legnaghi, Marchigiani, Melotti, Men<strong>di</strong>ni, Moncada, Salvatore,<br />
Schiavocampo, Simeti, Spagnulo, Staccioli, Uncini, Vigo. In seguito, la città si è arricchita con ulteriori opere <strong>di</strong> Ciussi, Colla, Di Cesare, Nunzio,<br />
Pomodoro, Rotella, Severini.<br />
Grazie a questo sogno Me<strong>di</strong>terraneo <strong>di</strong> Ludovico Corrao, un sogno che coinvolge popoli, culture, tra<strong>di</strong>zioni e colori, Gibellina, capitale della<br />
sua visione me<strong>di</strong>terranea, è forse il più grande Museo en plein-air del mondo, un museo vivo, in progressivo ampliamento e in continua<br />
evoluzione, dove le opere d’arte <strong>di</strong>ventano pietre miliari <strong>di</strong> un cammino quoti<strong>di</strong>ano dell’arte, in relazione con la storia, la tra<strong>di</strong>zione, la cultura<br />
e la natura del territorio siciliano.<br />
Tra i capolavori del contemporaneo, la famosa Montagna <strong>di</strong> Sale <strong>di</strong> Mimmo Pala<strong>di</strong>no che, solo qualche settimana fa, è stata riprodotta in Piazza<br />
Duomo a Milano in occasione dei cerimoniali per le ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.<br />
Ludovico Corrao, intervistato da Baldo Carollo, ripercorre in questo libro sessant’anni <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> storia siciliana, dagli anni Cinquanta in<br />
poi: il milazzismo, il caso Franca Viola, la mafia, il terremoto del Belice, la ricostruzione <strong>di</strong> Gibellina, la Fondazione Orestia<strong>di</strong>, l’amicizia e la<br />
collaborazione con alcuni dei maggiori artisti ed intellettuali del Novecento, da Leonardo Sciascia a Pietro Consagra, da Carlo Levi a Danilo<br />
Dolci, da Mario Schifano ad Alberto Burri.<br />
Ma il senatore Corrao delinea, in questa pregevole opera voluta dall’e<strong>di</strong>tore alcamese Ernesto Di Lorenzo, apprezzato giornalista e qualificato<br />
uomo <strong>di</strong> cultura, il suo progetto: quello che, nella sua lunga vita, ha ispirato, talvolta fortemente determinato, il suo impegno politico per il<br />
rilancio della Sicilia come Isola - oasi al centro del <strong>di</strong>alogo interculturale tra i popoli del Me<strong>di</strong>terraneo.<br />
Scrive il cantautore Fausto Cannone: “Il sogno del Me<strong>di</strong>terraneo si realizzerà vivrà, rivivrà nel tempo volerà fra le ali del vento verso il riscatto<br />
della libertà”.<br />
Una Sicilia capace <strong>di</strong> farsi patria, contemporaneamente, delle tre <strong>di</strong>verse culture e confessioni monoteistiche; capace <strong>di</strong> porsi al <strong>di</strong> là degli<br />
angusti confini dei personalismi culturali, tra<strong>di</strong>zionali, identitari, talvolta, nazionali.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Scrive: “Il Me<strong>di</strong>terraneo è sempre il Mare nostrum, dove <strong>di</strong>versi popoli s’incontrano, si scontrano ma insieme costituiscono la koinè me<strong>di</strong>terranea.<br />
In un tempo carico <strong>di</strong> tensioni, <strong>di</strong> integralismi e fondamentalismi, il Museo delle Trame Me<strong>di</strong>terranee <strong>di</strong> Gibellina ha la forza <strong>di</strong> un manifesto<br />
filosofico e morale. è una ricerca che ho condotto dall’inizio della mia vita, è la mia ricerca <strong>di</strong> vita, se vogliamo la mia ragione <strong>di</strong> vita. è una<br />
rilettura della Storia più vera e profonda della Sicilia. è il tentativo <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> fratellanza, a partire dai segni plurimi e comuni dei vari<br />
popoli del Me<strong>di</strong>terraneo, con i quali ho cercato <strong>di</strong> intensificare il <strong>di</strong>alogo, <strong>di</strong> essere, nel mio piccolo, un me<strong>di</strong>atore, uno strumento. Ricordo<br />
il mio manifesto elettorale del ’94, che è un’opera d’arte <strong>di</strong> Mario Schifano: rappresenta la Sicilia come un’oasi <strong>di</strong> palme e un ‘isola zattera. è<br />
questa la sintesi ideale del mio progetto, in un’unione <strong>di</strong> arte, politica, economia e storia”.<br />
Scrive il grande Eugenio Bennato nella sua canzone “Sogno Me<strong>di</strong>terraneo”:<br />
“Dov’è la luna che naviga tra il deserto e la carovana<br />
dov’è la vela sbattuta tra lo scirocco e la tramontana<br />
dov’è la pelle bruciata <strong>di</strong> sentimento e <strong>di</strong> troppo sole<br />
e tammuriate violente sotto le stelle e ammore ammore<br />
E questa musica senza nome <strong>di</strong> nessun confine <strong>di</strong> nessun padrone<br />
<strong>di</strong> festa sogno blues emigrazione<br />
E questa musica <strong>di</strong>fferente <strong>di</strong> ogni Woodstock <strong>di</strong> ogni continente<br />
che per altre onde va liberamente”.<br />
E poi…<br />
“Dov’è la nave che approda nel grande sogno Me<strong>di</strong>terraneo<br />
dove la musica che viene e va da Tunisi a Giugliano<br />
dov’è la pelle bruciata <strong>di</strong> sentimento e <strong>di</strong> troppo sole<br />
e tammuriate violente sotto le stelle e ammore ammore”.<br />
N. 2 2011<br />
47
IL NOSTRO IMPEGNO<br />
Ecco come.<br />
Cambiare la Sicilia in 10 mosse <strong>di</strong> <strong>Don</strong>ato Didonna<br />
48<br />
Gli autori da leggere<br />
<strong>di</strong> Francesca Fundarò<br />
è in libreria il volume <strong>di</strong> <strong>Don</strong>ato Didonna, “Ecco come. Cambiare la Sicilia in 10<br />
mosse”.<br />
L’autore, barese <strong>di</strong> nascita e palermitano d’adozione con all’attivo esperienze,<br />
prima professionali e poi impren<strong>di</strong>toriali, nel settore finanziario, immobiliare, della<br />
comunicazione e dell’agricoltura <strong>di</strong> qualità, tra Milano e Palermo, ci propone un<br />
volume in grado, sostiene, <strong>di</strong> far cambiare la Sicilia ed i siciliani.<br />
Perché ci rassegniamo a sopravvivere, aggrappati ad un’ormai insostenibile<br />
economia parassitaria, quando potremmo vivere bene sfruttando in modo<br />
moderno le risorse dell’Isola?<br />
Perché in Sicilia la perpetuazione del presente o del recente passato sembra<br />
essere l’unico modo <strong>di</strong> immaginare un comune futuro?<br />
La spiegazione esiste ed è inconfessabile, come tutti sappiamo, ma per i ragazzi<br />
cui è stato rubato il futuro o per quanti <strong>di</strong>spongano <strong>di</strong> una sufficiente libertà<br />
intellettuale ed economica, è possibile immaginare un <strong>di</strong>verso futuro, anzi,<br />
incominciare a costruirlo?<br />
“Ecco come” (cambiare la Sicilia in 10 mosse) vuole rappresentare una possibile<br />
risposta a quest’ultima domanda, facendo appello alla responsabilità sociale: “chi<br />
ha la capacità <strong>di</strong> capire, ha poi la responsabilità <strong>di</strong> agire”.<br />
Un modo sicuramente <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> intendere sia la Politica che l’impegno sociale. Si propone, in particolare, un’alleanza<br />
tra generazioni finalizzata alla creazione <strong>di</strong> imprese coerenti con una visione <strong>di</strong> sviluppo incentrata sulla qualità<br />
della vita nei settori del cibo e del turismo <strong>di</strong> qualità,<br />
delle energie rinnovabili e della ricerca, nella tutela<br />
dell’ambiente e della vivibilità dei centri urbani, ecc.<br />
Cosa cercano i nuovi ricchi nati dalla globalizzazione?<br />
Qualità della vita.<br />
Se si lavorasse per far riconoscere internazionalmente<br />
la Sicilia come un isola al centro delle civiltà del<br />
Me<strong>di</strong>terraneo caratterizzata da una grande qualità della<br />
vita, avremmo <strong>di</strong> che far vivere bene cinque milioni e<br />
passa <strong>di</strong> siciliani.<br />
Il file del libro è scaricabile on-line, gratuitamente, da<br />
<strong>di</strong>versi siti (Rosalio, Mobilita Palermo, Muovi Palermo,<br />
Il Grillo <strong>di</strong> Palermo, ecc.) mentre è in ven<strong>di</strong>ta, on-line,<br />
presso ilmiolibro.it e lafeltrinelli.it oppure presso la<br />
Libreria Khalesa <strong>di</strong> Palermo.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
49<br />
IL NOSTRO IMPEGNO<br />
Alcamo alla BIT <strong>di</strong> Milano <strong>di</strong> Rosalia Rimi<br />
L’arte e la cultura <strong>di</strong> Alcamo presentati alla BIT <strong>di</strong> Milano<br />
dal 17 al 20 Febbraio. I quattro gironi della 31° e<strong>di</strong>zione<br />
della Borsa Internazionale del Turismo <strong>di</strong> Milano sono<br />
stati un’ottima occasione per portare alla ribalta le<br />
pregevoli opere artistiche - naturalistiche e monumentali<br />
<strong>di</strong> Alcamo. I tesori dell’arte custo<strong>di</strong>ti in chiese e palazzi,<br />
i castelli, il Bosco d’Alcamo, il ricco patrimonio culturale<br />
intriso <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni e fervore religioso resi visibili anche<br />
grazie ad una nuova pubblicazione dal titolo “Alcamo<br />
Ora come mai”. Immagini <strong>di</strong> tesori artistici che invitano a<br />
visitare la nostra città e godere <strong>di</strong> emozioni che solo l’arte<br />
sa regalare. Quattro giorni per comunicare agli operatori<br />
turistici presenti e al grande pubblico dei viaggiatori,<br />
quest’anno più <strong>di</strong> 100.000, l’offerta del nostro territorio.<br />
Quest’e<strong>di</strong>zione ha visto la partecipazione del Comune <strong>di</strong><br />
Alcamo nello stand espositivo della Provincia Regionale<br />
<strong>di</strong> Trapani, che ha saputo coniugare e offrire un’immagine<br />
unitaria del territorio della provincia. La conferenza stampa<br />
organizzata dall’Unione Regionale delle Province Siciliane<br />
ha dato modo <strong>di</strong> trasmettere a giornalisti e operatori del<br />
settore turistico il ricco patrimonio artistico culturale<br />
della città <strong>di</strong> Alcamo e degli altri comuni presenti, la<br />
rinnovata capacità delle amministrazioni <strong>di</strong> creare eventi<br />
e conservare le tra<strong>di</strong>zioni secolari che ci <strong>di</strong>stinguono nel<br />
mondo, accompagnata da una crescita, negli ultimi anni,<br />
della capacità ricettiva <strong>di</strong> strutture alberghiere ed extra<br />
N. 2 2011<br />
alberghiere situate in luoghi naturalistici incantevoli o in<br />
palazzi e <strong>di</strong>more storiche.<br />
Riti, feste, imponenti architetture del passato e moderne<br />
strutture a<strong>di</strong>bite a luoghi <strong>di</strong> rappresentazione dell’arte<br />
musicale, teatrale, o utilizzati per scopi <strong>di</strong>dattici e <strong>di</strong><br />
formazione, il riferimento è al trecentesco Castello<br />
dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca, al complesso monumentale del<br />
Collegio dei Gesuiti, alla suggestiva Cava dei Cappuccini,<br />
al Centro Congressi Marconi. A quest’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> BIT,<br />
si è soprattutto voluto mettere in luce la bellezza delle<br />
opere <strong>di</strong> illustri artisti che hanno creato ad Alcamo<br />
capolavori <strong>di</strong> scultura, pittura, letteratura quali Antonello<br />
Gagini, Giacomo Serpotta, Giuseppe Renda, Guglielmo<br />
Borremans. Alla realizzazione <strong>di</strong> questa importante<br />
promozione ha certamente contribuito la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong><br />
<strong>Rizzo</strong> che da anni opera nel territorio e comuni limitrofi<br />
ed ha sempre creduto nella possibilità <strong>di</strong> fruire delle<br />
risorse del territorio per lo sviluppo del turismo. Il nuovo<br />
booklet, con testo italiano-inglese e con le ammirevoli<br />
immagini scattate principalmente dal fotografo Enzo<br />
Adragna, ha consentito <strong>di</strong> qualificare la città e le sue<br />
eccellenze. La scelta <strong>di</strong> partecipare alla BIT, voluta negli<br />
anni dall’amministrazione comunale <strong>di</strong> Alcamo, ha avuto<br />
il merito <strong>di</strong> scommettere sulla possibilità <strong>di</strong> far conoscere<br />
ad un ampio pubblico le innumerevoli bellezze che la<br />
città possiede, con l’invito <strong>di</strong> venire e vivere la città.
LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
su Facebook<br />
Da recentissime statistiche, risultano essere intorno ai<br />
30 milioni gli utenti <strong>di</strong> Internet in Italia. Tra questi, circa<br />
18 milioni <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> un profilo Facebook ed usano<br />
abitualmente tale new me<strong>di</strong>a. Che si stia assistendo ad<br />
uno spostamento verso l’utilizzo <strong>di</strong> nuovi mezzi e <strong>di</strong> nuovi<br />
stili comunicativi è cosa già nota, ma numeri così elevati<br />
<strong>di</strong> internauti pro Facebook spostano prepotentemente<br />
l’attenzione sul nuovo ed autorevole social network.<br />
Tra l’altro, questo risulta non essere un fenomeno che<br />
stimola soltanto l’interesse dei giovanissimi. Circa il 50%<br />
degli utenti abituali ha, infatti, un’età compresa tra i 25 ed<br />
i 35 anni, mentre il 30% <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> età tra i 36 ed i 45<br />
anni comunica abitualmente attraverso il proprio profilo<br />
Facebook.<br />
Da ciò la volontà della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> <strong>di</strong> essere presente<br />
anche in rete attraverso una propria “pagina”, in modo<br />
da poter interagire in maniera <strong>di</strong>namica, interattiva e<br />
<strong>di</strong>retta con quella comunità <strong>di</strong>gitale, ma anche molto<br />
umana e reale, che sembra vada sviluppando una cultura<br />
partecipativa sempre più virtuale e on-line.<br />
Coinvolgere i propri Soci ed i propri Clienti sul Web,<br />
è <strong>di</strong>ventato, pertanto, prerogativa anche della <strong>Banca</strong>.<br />
50<br />
Le comunicazioni istituzionali<br />
<strong>di</strong> Salvo Cartuccio<br />
Cercare ad oggi su Facebook “<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>”, permette <strong>di</strong> cliccare sul “mi piace” ed aggiungere la pagina tra “gli<br />
amici” del profilo, potendo così prendere visione delle iniziative, delle curiosità e degli attori della <strong>Banca</strong> stessa, con i<br />
quali è possibile scambiarsi feedback e confrontarsi apertamente.<br />
La BanCa aDERISCE aL PRogETTo “LaBoRaToRIo SUD”<br />
La Fondazione Tertio Millennio - Onlus, attraverso il progetto “Laboratorio Sud” attivo dal 2003, promuove<br />
iniziative a sostegno dell’impren<strong>di</strong>toria giovanile nel Mezzogiorno. In particolare, mette a <strong>di</strong>sposizione<br />
delle imprese, selezionate tramite apposita istruttoria <strong>di</strong> valutazione, un contributo a fondo perduto per<br />
l’acquisto <strong>di</strong> beni strumentali nonchè la consulenza gratuita <strong>di</strong> un Tutor. Quest’anno, la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
ha deciso <strong>di</strong> affiancare e supportare la Fondazione in questa iniziativa attraverso la raccolta dei progetti<br />
impren<strong>di</strong>toriali e delle richieste <strong>di</strong> contributo e sarà, inoltre, partner finanziario dei progetti che avranno<br />
superato positivamente la valutazione.<br />
Possono presentare istanza <strong>di</strong> partecipazione, entro il 15 giugno 2011, tutte le imprese giovanili operanti<br />
nelle regioni del Mezzogiorno che possiedono i seguenti requisiti:<br />
• essere costituite da almeno 12 mesi;<br />
• avere sede legale ed operativa nel Mezzogiorno;<br />
• avere la forma giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> cooperativa, consorzio cooperative, associazione, <strong>di</strong>tta in<strong>di</strong>viduale, impresa familiare;<br />
• avere una compagine sociale composta per la maggioranza da giovani <strong>di</strong> età compresa tra i 18 e i 35 anni.<br />
Per avere ulteriori informazioni e la modulistica necessaria è possibile collegarsi al sito internet<br />
www.cre<strong>di</strong>tocooperativo.it/millennio.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
<strong>Finanza</strong> ed economia reale e finanziaria<br />
51<br />
LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />
L’investimento in fon<strong>di</strong><br />
e la como<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> Marcello Ingrassia<br />
Uno degli ostacoli reali all’investimento ben gestito,<br />
paradossalmente, non è costituito dalla <strong>di</strong>sponibilità<br />
<strong>di</strong> denaro del risparmiatore, ma da quella <strong>di</strong> tempo.<br />
Qualsiasi scelta si decida <strong>di</strong> operare al momento<br />
<strong>di</strong> destinare i propri capitali ad un investimento,<br />
dev’essere necessariamente seguita da un’attività<br />
<strong>di</strong> ricerca d’informazioni che supporti le scelte <strong>di</strong><br />
manutenzione dell’investimento stesso. Mentre<br />
è auspicabile che questa funzione sia sempre più<br />
assistita, in termini puramente propositivi, dalla banca,<br />
<strong>di</strong> fatto la manutenzione dei portafogli è ancora in gran<br />
parte demandata al risparmiatore. Purtroppo, questi<br />
non fa corrispondere, all’attenzione prestata in sede <strong>di</strong><br />
scelta dello strumento finanziario, un’adeguata attività<br />
manutentiva, non cogliendo quin<strong>di</strong> i momenti giusti<br />
per operazioni <strong>di</strong> consolidamento dei guadagni e,<br />
soprattutto, <strong>di</strong> limitazione delle per<strong>di</strong>te.<br />
In quest’ottica la funzione dei fon<strong>di</strong> è importantissima,<br />
visto che è basata su una delega contrattuale al gestore<br />
che, nell’ambito dei paletti contrattuali posti dalla<br />
struttura del fondo scelto, movimenta la composizione<br />
dell’investimento in modo ottimale.<br />
In questo caso anche il meno informato degli investitori<br />
N. 2 2011<br />
può accedere in maniera competente ai mercati ed<br />
agli strumenti finanziari più <strong>di</strong>sparati, realizzando<br />
un sostanziale risparmio in termini <strong>di</strong> expertise e <strong>di</strong><br />
commissioni, in quanto eventuali accessi effettuati<br />
in autonomia su mercati esotici o su valute minori<br />
possono essere tanto costosi da annullare i guadagni,<br />
soprattutto se le somme investite sono <strong>di</strong> piccola<br />
entità.<br />
Negli anni passati i fon<strong>di</strong> hanno sofferto il<br />
generalizzato crollo dei mercati, con un sensibile<br />
strascico in termini d’immagine. Ma l’investitore<br />
oculato potrebbe de<strong>di</strong>care il tempo necessario alla<br />
scelta del fondo giusto per lui, pesando attentamente<br />
i meto<strong>di</strong> ed i costi <strong>di</strong> gestione, l’esposizione al rischio,<br />
la composizione per tipologie <strong>di</strong> strumenti finanziari,<br />
la scelta dei Paesi in cui il fondo investe e tanti altri<br />
aspetti che possono o meno essere ritenuti importanti.<br />
Un investimento <strong>di</strong> tempo quin<strong>di</strong> solo iniziale,<br />
che limiterebbe la manutenzione da parte del<br />
risparmiatore al semplice controllo del valore del fondo<br />
ed all’occasionale lettura delle note del gestore, a cui<br />
sarebbe delegato quasi tutto. Tranne il go<strong>di</strong>mento<br />
degli sperati guadagni!
LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />
52<br />
Focus <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
Sicurezza informatica:<br />
prevenzione e buon senso <strong>di</strong> Rosario Maltese<br />
Negli ultimi anni lo sviluppo e l’utilizzo <strong>di</strong> nuove tecnologie<br />
e strumenti elettronici ha determinato la mo<strong>di</strong>fica del<br />
rapporto tra banca e cliente non più ancorato all’approccio<br />
tra<strong>di</strong>zionale tramite la filiale della banca.<br />
Ciò, se da un lato ha consentito una maggiore facilità<br />
e autonomia <strong>di</strong> accesso ai servizi bancari, dall’altro ha<br />
richiesto una sempre maggiore attenzione da parte del<br />
cliente alla tutela della propria “identità” informatica.<br />
Infatti la conoscenza dei potenziali pericoli, e soprattutto<br />
la conoscenza <strong>di</strong> alcune regole generali da rispettare, è <strong>di</strong><br />
fondamentale importanza per proteggersi da eventuali<br />
fro<strong>di</strong> informatiche.<br />
Le tecniche maggiormente utilizzate dai pirati informatici<br />
sono:<br />
CRIMEWARE - è un termine generico che descrive<br />
il software “maligno” che viene utilizzato per il furto<br />
finanziario. Generalmente può presentarsi sotto forma <strong>di</strong><br />
virus, worm, trojan o altro malware;<br />
PHISHING - frode informatica mirata alla sottrazione <strong>di</strong> dati<br />
personali, chiavi d’accesso, numeri <strong>di</strong> carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to ed<br />
altre informazioni sensibili;<br />
SKIMMING - sottrazione dei dati contenuti sulle carte<br />
<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to o <strong>di</strong> debito utilizzate su apparecchiature<br />
elettroniche attraverso uno strumento chiamato skimmer<br />
ed una o più microcamere;<br />
SNIFFING - intercettazione delle coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> pagamento<br />
utilizzate dal titolare della carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to durante una<br />
transazione online;<br />
SPYWARE e KEYLOGGER - programmi informatici in grado<br />
<strong>di</strong> installarsi sul computer della vittima e <strong>di</strong> registrare<br />
qualsiasi informazione venga <strong>di</strong>gitata sulla tastiera.<br />
Comunque per evitare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare vittima della criminalità<br />
informatica è sufficiente mettere in pratica alcuni semplici<br />
ed utili consigli:<br />
• acquistare ed installare sul proprio computer un<br />
buon pacchetto <strong>di</strong> protezione Internet comprensivo<br />
<strong>di</strong> antivirus, anti-spam, anti-phishing e rilevamento/<br />
prevenzione delle intrusioni (firewall) facilmente<br />
reperibili sul mercato;<br />
• aggiornare costantemente le patch <strong>di</strong> sicurezza del<br />
sistema operativo e del software applicativo utilizzato<br />
sul computer (browser internet, antivirus, e-mail, instant<br />
messaging, etc.);<br />
• non rispondere mai a richieste <strong>di</strong> informazioni personali<br />
ricevute tramite posta elettronica o via sms, anche se<br />
provenienti da mittenti apparentemente noti: la tua<br />
banca non ti chiederebbe mai dati personali tramite<br />
questi canali;<br />
• effettuare spese con carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to via web utilizzando<br />
siti conosciuti o che abbiano cre<strong>di</strong>bilità. Verificare che,<br />
durante l’inserimento dei dati richiesti per il pagamento<br />
(nome e cognome, scadenza carta, numero carta, etc.),<br />
il sito sia crittografato e che utilizzi protocolli <strong>di</strong> sicurezza<br />
adeguati quale il Secure Socket Layer - SSL (basta<br />
verificare che l’in<strong>di</strong>rizzo che compare nella barra in alto<br />
cominci con la desinenza https:// e che sia presente, in<br />
basso a destra della finestra, un’icona con il lucchetto);<br />
• prestare attenzione a eventuali mo<strong>di</strong>fiche improvvise<br />
delle impostazioni del computer o a peggioramenti<br />
delle prestazioni come ad esempio rallentamenti e<br />
aperture <strong>di</strong> finestre e programmi non richiesti;<br />
• verificare, prima dell’utilizzo della carta <strong>di</strong> debito presso<br />
un bancomat, la presenza <strong>di</strong> apparecchi aggiuntivi,<br />
quali lettori <strong>di</strong> carte sovrapposti o microcamere; in ogni<br />
caso è sufficiente sovrapporre l’altra mano durante<br />
la <strong>di</strong>gitazione del PIN per evitare la registrazione o<br />
proteggersi da sguar<strong>di</strong> in<strong>di</strong>screti;<br />
• richiedere alla propria banca l’attivazione del servizio<br />
<strong>di</strong> alert via sms per gli utilizzi delle carte <strong>di</strong> debito e <strong>di</strong><br />
cre<strong>di</strong>to;<br />
• richiedere alla propria banca la fornitura <strong>di</strong> apparecchi<br />
sicuri per l’accesso e l’inserimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong><br />
pagamento su Home Banking, quali ad esempio i Token<br />
(<strong>di</strong>spositivi elettronici in grado <strong>di</strong> generare password<br />
<strong>di</strong>namiche one-time).<br />
Infine, è buona norma verificare, regolarmente, gli estratti<br />
conto bancari e delle carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e<br />
segnalare, prontamente, eventuali addebiti non riconosciuti.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Focus <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
Regione Sicilia<br />
P.O. FESR 2007/2013<br />
53<br />
LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />
Le agevolazioni per il settore turistico - ricettivo<br />
Il bando pubblico per l’attivazione, la riqualificazione<br />
e l’ampliamento dell’offerta ricettiva alberghiera ed<br />
extralberghiera e delle correlate attività <strong>di</strong> completamento,<br />
prevede risorse per 125 milioni <strong>di</strong> euro a valere sui fon<strong>di</strong><br />
comunitari che sono stati stanziati dall’Assessorato delle<br />
Attività Produttive a valere sulla linea d’intervento 3.3.1.4 del<br />
PO Fesr Sicilia 2007-2013.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un importante strumento a sostegno dello<br />
sviluppo del settore ricettivo, settore strategico per<br />
l’economia siciliana, che negli ultimi anni ha registrato degli<br />
incoraggianti trend <strong>di</strong> crescita, in controtendenza rispetto<br />
ai dati economici generali.<br />
I primi dati <strong>di</strong>ffusi dall’assessorato regionale al turismo<br />
relativi al 2010, stimano in 4,1 milioni gli arrivi <strong>di</strong> turisti e<br />
in 13,3 milioni le presenze, con una crescita <strong>di</strong> oltre il 10%<br />
rispetto al 2009 confermando con ciò l’interesse per la<br />
nostra regione, nonostante vi sia un’offerta ricettiva che<br />
è ancora carente sia sul piano quantitativo che su quello<br />
qualitativo.<br />
Tali risorse consentiranno alle imprese turistiche <strong>di</strong> ampliare<br />
e qualificare la propria offerta migliorando gli standard<br />
qualitativi ed essere con ciò maggiormente competitivi sul<br />
mercato nazionale ed internazionale.<br />
SoGGETTI E ATTIVITà AMMISSIBILI<br />
I soggetti che possono beneficiare delle agevolazioni sono<br />
le micro, piccole e me<strong>di</strong>e imprese (PMI) che intendono<br />
realizzare gli investimenti sul territorio siciliano e che<br />
gestiscono o intendano gestire le seguenti attività:<br />
N. 2 2011<br />
<strong>di</strong> Rosario Pollina<br />
• alberghi e motels;<br />
• villaggi albergo, villaggi turistici, residence turisticoalberghiere;<br />
• campeggi;<br />
• case vacanze, appartamenti per vacanze, affittacamere;<br />
• ostelli per la gioventù;<br />
• rifugi alpini;<br />
• aziende turistico-residenziali;<br />
• turismo rurale.<br />
Sono escluse dalle agevolazioni i bed & breakfast le strutture<br />
agrituristiche. Sono inoltre ammesse le seguenti attività<br />
solo se correlate ad una struttura ricettiva già esistente:<br />
ristorazione, impianti sportivi, centri per il benessere fisico,<br />
sale congressuali.<br />
InTERVEnTI AMMISSIBILI<br />
Le suddette attività ammissibili possono realizzarsi<br />
esclusivamente attraverso:<br />
• interventi <strong>di</strong> riconversione e riqualificazione e<strong>di</strong>lizia del<br />
patrimonio immobiliare già esistente;<br />
• riiqualificazione e/o ampliamento <strong>di</strong> esistenti attività<br />
<strong>di</strong> completamento correlate ad una struttura ricettiva<br />
esistente;<br />
• riattivazione e/o ampliamento <strong>di</strong> attività ricettiva<br />
esistente;<br />
• attivazione <strong>di</strong> nuova attività ricettiva.<br />
REqUISITI DI AMMISSIBILITà<br />
L’impresa proponente deve <strong>di</strong>mostrare, me<strong>di</strong>ante un titolo<br />
regolarmente registrato,<br />
la piena <strong>di</strong>sponibilità<br />
dell’immobile che<br />
deve inoltre essere già<br />
rispondente, in termini<br />
<strong>di</strong> destinazione d’uso, al<br />
tipo <strong>di</strong> attività svolta o<br />
che si intende svolgere.<br />
I programmi ammessi<br />
saranno esclusivamente<br />
quelli corredati da un<br />
progetto tecnico definitivo.<br />
Tale progetto dovrà inoltre<br />
possedere, entro i termini <strong>di</strong><br />
presentazione dell’istanza,<br />
tutte le autorizzazioni
necessarie per la realizzazione dell’intervento (concessione<br />
e/o autorizzazione e<strong>di</strong>lizia) ai sensi della normativa urbanistica<br />
vigente rilasciata dagli Enti Territoriali competenti (Comuni,<br />
provincie, genio civile soprintendenza, forestale, ecc.)<br />
Gli interventi proposti devono essere realizzati<br />
esclusivamente attraverso interventi sul patrimonio<br />
immobiliare già esistente, ovvero e<strong>di</strong>fici già ultimati in<br />
ogni parte che richiedano soltanto opere <strong>di</strong> recupero,<br />
risanamento, sostituzione <strong>di</strong> parte degli elementi e/o<br />
parziale ristrutturazione. Si precisa che inoltre non è<br />
considerato ammissibile alcun aumento volumetrico.<br />
REqUISITI SoGGETTIVI<br />
Potranno partecipare esclusivamente le micro, piccole e<br />
me<strong>di</strong>e imprese che:<br />
• siano già iscritte nei relativi registri delle imprese<br />
e costituite sotto forma <strong>di</strong> società regolari o <strong>di</strong>tte<br />
in<strong>di</strong>viduali;<br />
• non rientrino tra le imprese in <strong>di</strong>fficoltà,<br />
• <strong>di</strong>mostrino <strong>di</strong> possedere adeguate risorse economiche<br />
al fine <strong>di</strong> garantire la quota <strong>di</strong> investimento non coperta<br />
dal contributo.<br />
54<br />
Possono accedere alle agevolazioni anche le imprese <strong>di</strong><br />
nuova costituzione purchè iscritte al registro delle imprese.<br />
AGEVoLAzIonE<br />
Il regime <strong>di</strong> aiuti consiste nell’erogazione <strong>di</strong> un contributo<br />
in conto impianti (fondo perduto) <strong>di</strong> intensità pari al 50 per<br />
cento dell’investimento ammissibile per i progetti presentati<br />
dalle piccole imprese, ed al 40 per cento dell’importo delle<br />
spese ammissibili per i progetti presentati dalle me<strong>di</strong>e<br />
imprese. Il contributo massimo conce<strong>di</strong>bile per singolo<br />
progetto non può comunque superare gli otto milioni <strong>di</strong><br />
euro.<br />
MoDALITà DI ERoGAzIonE DEL ConTRIBUTo<br />
Le quote <strong>di</strong> erogazione del contributo sono stabilite, per<br />
tutte le tipologie d’intervento, in numero <strong>di</strong> tre <strong>di</strong> eguale<br />
importo.<br />
SCADEnzA<br />
Il termine ultimo <strong>di</strong> presentazione delle istanza è il 06<br />
giugno 2011, salvo proroga, che ad oggi appare verosimile.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
Focus <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />
La qualità lavorativa<br />
55<br />
LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />
La sod<strong>di</strong>sfazione del personale è il prerequisito della<br />
sod<strong>di</strong>sfazione del cliente<br />
Il prof. James Heskett 1 col ciclo del Successo/Fallimento<br />
(ve<strong>di</strong> fig. 1), raffigura efficacemente il nesso <strong>di</strong> circolarità<br />
esistente tra la sod<strong>di</strong>sfazione del personale, la qualità<br />
<strong>di</strong> servizio offerta e quin<strong>di</strong>, come ricaduta principale la<br />
sod<strong>di</strong>sfazione del cliente. Questo ovviamente si traduce<br />
in un senso <strong>di</strong> benessere lavorativo, in<strong>di</strong>spensabile per<br />
lavorare bene e sod<strong>di</strong>sfare la clientela.<br />
I <strong>di</strong>pendenti, adeguatamente formati, motivati e<br />
responsabilizzati, svolgono il proprio lavoro con<br />
entusiasmo, propositività, produttività, con<strong>di</strong>visione<br />
degli obiettivi aziendali e faranno <strong>di</strong> tutto per sod<strong>di</strong>sfare<br />
le richieste dei clienti. Nonostante la sod<strong>di</strong>sfazione<br />
e il coinvolgimento dei <strong>di</strong>pendenti sia un tema<br />
molto complesso, in quanto hanno a che fare con la<br />
complessità degli esseri umani in termini <strong>di</strong> aspirazioni,<br />
comportamenti, motivazioni e stati d’animo, stu<strong>di</strong><br />
internazionali hanno <strong>di</strong>mostrato che la sod<strong>di</strong>sfazione del<br />
personale <strong>di</strong>pende, da un numero circoscritto <strong>di</strong> fattori:<br />
• la chiarezza dei compiti;<br />
• il riconoscimento dei meriti;<br />
• il senso <strong>di</strong> appartenenza;<br />
• la fiducia e il coinvolgimento;<br />
• il clima interno all’organizzazione.<br />
<strong>di</strong> Alessandra Attar<strong>di</strong><br />
“La sod<strong>di</strong>sfazione e motivazione del personale sono la prima con<strong>di</strong>zione per sod<strong>di</strong>sfare il mercato” (Levionnois).<br />
La banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è molto attenta e sensibile<br />
nei confronti dei <strong>di</strong>pendenti e proprio per questo,<br />
perio<strong>di</strong>camente pre<strong>di</strong>spone incontri volti, non solo,<br />
alla formazione specialistica economico-finanziaria e<br />
normativa, ma anche finalizzati alla creazione <strong>di</strong> un<br />
“gruppo <strong>di</strong> appartenenza”, allo scopo <strong>di</strong> migliorare il<br />
lavoro <strong>di</strong> gruppo. In termini psicosociali, ciò vuol <strong>di</strong>re<br />
intervenire positivamente: sul clima organizzativo,<br />
e <strong>di</strong> conseguenza influenzare la comunicazione tra<br />
i colleghi al fine <strong>di</strong> facilitarla; sulla leadership per<br />
rendenderla più competente e meno autoritaria;<br />
sulla inter<strong>di</strong>pendenza, la cosiddetta membership,<br />
per aumentare il legame tra i <strong>di</strong>pendenti e quin<strong>di</strong><br />
rafforzare l’identità <strong>di</strong> gruppo e in ultimo la produttività<br />
lavorativa.<br />
Questi temi sono molto importanti per tutti i sistemi<br />
aziendali e per la loro complessità troveranno un<br />
adeguato approfon<strong>di</strong>mento nei prossimi articoli.<br />
1 James L. Heskett è Baker Foundation Professor alla Graduate School of Business Administration della Harvard University. è autore del libro “La catena del profitto<br />
nei servizi” <strong>di</strong> Heskett James L. - Sasser W. Earl - Schlesinger Leonard e<strong>di</strong>tore Sperling & Kupfer, 1998<br />
N. 2 2011
LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />
56<br />
BCC a confronto<br />
La BCC regista<br />
a 360 gra<strong>di</strong> del territorio<br />
Un esempio <strong>di</strong> progettualità in partnership<br />
<strong>di</strong> Stefano Boffini<br />
Dopo un lavoro <strong>di</strong> sei mesi volto a definirne gli estremi, prende avvio il progetto <strong>di</strong> “comunità residenziale” per anziani<br />
a Gottolengo (BS), presso Villa Giuseppina. è una prima sperimentazione nella quale Cassa Padana, come in molte altre<br />
occasioni, svolge un ruolo attivo <strong>di</strong> regia territoriale.<br />
Si parte dal bisogno, costantemente in aumento, della fascia più anziana <strong>di</strong> popolazione e dall’impossibilità <strong>di</strong><br />
rispondere con gli strumenti tra<strong>di</strong>zionali come le RSA (case <strong>di</strong> riposo).<br />
Ecco quin<strong>di</strong> l’idea sperimentare nuove forme <strong>di</strong> vita comunitaria per anziani, interme<strong>di</strong>e fra lo stare a casa e l’essere<br />
ricoverato in una casa <strong>di</strong> riposo.<br />
L’obiettivo - ambizioso - è quello <strong>di</strong> mantenere costi contenuti, pur facendo a meno del rilevante contributo regionale<br />
dato alle case <strong>di</strong> riposo, in un contesto bello e confortevole dal punto <strong>di</strong> vista della sistemazione e della qualità della<br />
vita. La struttura avrà 24 posti.<br />
Come in altre occasioni la scommessa si può vincere se intorno all’iniziativa si forma una rete <strong>di</strong> partnership.<br />
Lo scenario attuale con cui ci confrontiamo è caratterizzato da bisogni crescenti nelle comunità locali e <strong>di</strong> minori<br />
risorse a <strong>di</strong>sposizione. Affrontare in rete progetti con<strong>di</strong>visi sarà sempre <strong>di</strong> più in futuro uno dei pochi strumenti a<br />
<strong>di</strong>sposizione per dare risposte efficaci per il territorio.<br />
è una via non facile. Ciascuno deve assumersi un pezzo del peso e del rischio.<br />
Da parte sua la banca, per riuscire ad essere così proattiva per il territorio, <strong>di</strong> base deve investire in un presi<strong>di</strong>o<br />
organizzativo stabile de<strong>di</strong>cato.<br />
In questo progetto “comunità alloggio” <strong>di</strong> Gottolengo che la banca ha attivato è costituita da:<br />
• Cassa Padana che mette a <strong>di</strong>sposizione una propria struttura, Villa Giuseppina, sistemata con la nuova destinazione d’uso;<br />
• la Cooperativa sociale “Genesi” che si assume l’onere della gestione;<br />
• l’Asl che, attraverso vari organismi e attività, fornisce tutti i servizi <strong>di</strong> supporto;<br />
• il <strong>di</strong>stretto dei 20 comuni della Bassa Bresciana che, attivando i servizi sociali, in<strong>di</strong>vidua i soggetti a cui questo tipo<br />
<strong>di</strong> struttura può essere la risposta ai loro bisogni;<br />
• il comune <strong>di</strong> Gottolengo che si attiva per cercare, formare e costituire un nucleo <strong>di</strong> volontari a sostegno delle<br />
attività svolte dalla comunità alloggio;<br />
• varie entità del terzo settore, come la Croce Bianca, che verranno coinvolte per la prestazione <strong>di</strong> servizi<br />
Cassa Padana<br />
Cassa Padana è una BCC con sede a Leno in provincia <strong>di</strong> Brescia.<br />
Ha una storia <strong>di</strong> oltre 110 anni, ha 49 filiali ed è attiva in 7<br />
province.<br />
La Cassa ha concretizzato, con comportamenti precisi e<br />
soluzioni organizzative, una visione <strong>di</strong> banca locale che<br />
promuove uno sviluppo integrale della comunità locale in<br />
cui opera, non semplicemente economico, ma a 360 gra<strong>di</strong>.<br />
Ha una <strong>di</strong>visione con 13 persone che si occupano stabilmente<br />
delle tre mutualità, interna, esterna e internazionale.<br />
La Cassa oggi gestisce un ospedale, ha creato e partecipa<br />
a fondazioni che promuovono cultura e identità, ha fatto<br />
<strong>di</strong>rettamente progetti nel campo della salute, degli anziani,<br />
dell’han<strong>di</strong>cap, dell’housing sociale, del microcre<strong>di</strong>to. Ha un<br />
rapporto stretto, <strong>di</strong> partnership - non <strong>di</strong> mero erogatore<br />
<strong>di</strong> beneficenza - con la cooperazione sociale e il tessuto<br />
associativo per fare progetti insieme.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
BCC a confronto<br />
Grifo d’oro e<br />
Premio Rocco Chinnici<br />
Ha preso il via venerdì 18 marzo, con la conferenza stampa tenutasi presso la sala<br />
conferenze del Para<strong>di</strong>se Beach Hotel <strong>di</strong> Selinunte, la 10° e<strong>di</strong>zione del Concorso Nazionale<br />
Teatro-Scuola “Grifo d’Oro”, organizzato dall’Istituto Comprensivo “Amedeo <strong>di</strong> Savoia Aosta”<br />
<strong>di</strong> Partanna e rivolto a tutte le scolaresche presenti sul territorio nazionale. Il decennale<br />
della kermesse teatrale ha visto, anche in questa e<strong>di</strong>zione, l’adesione <strong>di</strong> numerosi<br />
istituti scolastici, rappresentativi dell’intera penisola, che hanno inviato la richiesta <strong>di</strong><br />
partecipazione presentando lavori <strong>di</strong> ottima fattura. Do<strong>di</strong>ci le opere ammesse alla finale,<br />
che dal 10 aprile al 21 maggio metteranno in scena i loro lavori presso l’Au<strong>di</strong>torium<br />
“Giacomo Leggio” <strong>di</strong> Partanna, provenienti da 6 <strong>di</strong>verse regioni (Lombar<strong>di</strong>a, Sardegna,<br />
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia).<br />
Oltre all’ambito Trofeo “Grifo d’Oro”, <strong>di</strong>versi gli altri riconoscimenti <strong>di</strong> prestigio che vengono<br />
assegnati: il premio speciale del Ministero dell’Istruzione e la medaglia d’argento del<br />
Presidente della Repubblica, sono due chiare testimonianze <strong>di</strong> come il Concorso, negli<br />
anni, abbia riscosso un crescente interesse anche da parte delle più alte Istituzioni.<br />
Particolarmente ambito è, inoltre, il premio Rocco Chinnici istituito dalla <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to<br />
Cooperativo del Belice, con il Patrocinio della Fondazione Rocco Chinnici e da quest’anno<br />
anche affiancata dalla <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, ed assegnato alla scuola che mette in scena il<br />
lavoro che, per le tematiche trattate ed i contenuti rappresentati, si <strong>di</strong>stingue per i chiari<br />
messaggi pro legalità e rispetto del vivere civile, propri del Magistrato assassinato dalla<br />
mafia il 29 luglio del 1983. L’istituzione del premio Rocco Chinnici, la prima e<strong>di</strong>zione risale<br />
al 1997, è una testimonianza dell’impegno della BCC del Belice per la crescita culturale e<br />
sociale del territorio, che attraverso il premio intitolato al Magistrato, che a Partanna per 12<br />
anni (dal ’54 al 66) ricopri l’incarico <strong>di</strong> Pretore lasciando un forte e profondo sentimento <strong>di</strong><br />
stima nella popolazione, vuole proporre ai giovani, in particolare, un modello <strong>di</strong> legalità,<br />
nel pieno rispetto dello spirito del Magistrato che tanto interesse ed attenzione mostrava<br />
nei loro confronti, da lui considerati in<strong>di</strong>spensabili per costruire una migliore società civile,<br />
e che tra i primi inizio ad andare nelle scuole per metterli in guar<strong>di</strong>a dai pericoli che la<br />
mafia rappresentava.<br />
Dopo la rappresentazione delle opere finaliste, l’appuntamento è con la finalissima, in<br />
programma a Partanna il 3, 4 e 5 giugno 2011.<br />
57<br />
LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />
<strong>di</strong> Nicola La Rocca<br />
BCC DEL BELICE<br />
La storia della BCC del Belice ha formalmente inizio il 19 <strong>di</strong>cembre 1981. In tale data, infatti, viene redatto l’Atto Costitutivo della<br />
“Cassa Rurale ed Artigiana del Belice”. L’inizio dell’operatività è invece datato febbraio 1989, quando viene inaugurato il primo<br />
sportello a Partanna. Nel novembre del 1998 viene aperta la seconda agenzia a Montevago, in provincia <strong>di</strong> Agrigento, mentre nel<br />
luglio del 2003 prende il via l’operatività dell’agenzia <strong>di</strong> Marinella <strong>di</strong> Selinunte, nota località turistica del territorio <strong>di</strong> Castelvetrano.<br />
Al 31.12.2010 la BCC del Belice conta su 477 soci, una raccolta <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> oltre 140 milioni <strong>di</strong> euro ed impieghi per circa 100 milioni.<br />
DALLA BCC DEL BELICE ALLA FonDAzIonE RoCCo CHInnICI<br />
La Fondazione Rocco Chinnici è stata costituita il 24 luglio 2003, in concomitanza con il ventesimo anniversario della tragica<br />
uccisione del Magistrato (29/7/1983), sulla scia del successo del “Premio Rocco Chinnici”, indetto annualmente dalla BCC del<br />
Belice. Oltre alla presenza dei familiari, I’iniziativa ha visto l’adesione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi colleghi <strong>di</strong> Rocco Chinnici, docenti universitari,<br />
giornalisti. L’elemento innovativo che caratterizza l’attività della Fondazione sta nella circostanza che essa si propone <strong>di</strong> rivolgersi<br />
non soltanto al mondo giu<strong>di</strong>ziario ma anche a quello economico-finanziario ed a quello della scuola e della formazione creando<br />
iniziative <strong>di</strong> comunicazione tra questi tre settori. Una particolare attenzione è rivolta proprio ai giovani per contribuire alla<br />
formazione <strong>di</strong> un nuovo tessuto sociale, intriso <strong>di</strong> quella cultura della legalità per l’affermazione della quale Chinnici si batteva e<br />
che è il presupposto in<strong>di</strong>spensabile della definitiva sconfitta <strong>di</strong> tutte le mafie.<br />
N. 2 2011
LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />
58<br />
Il progetto giovani della <strong>Banca</strong><br />
Giovani, futuro e denaro:<br />
leve per il cambiamento<br />
Risultati da una ricerca <strong>di</strong> mercato tra Trapani e Palermo<br />
<strong>di</strong> Mariangela Grimaudo<br />
Li ve<strong>di</strong>amo scherzare davanti alle scuole, o sfrecciarci spericolatamente accanto con i loro scooter; li scopriamo negli<br />
angoli più appartati delle nostre città a con<strong>di</strong>videre segreti, o nascosti nelle loro stanze a soffrire <strong>di</strong>speratamente per<br />
un amore passeggero.<br />
E noi i giovani li immaginiamo così: liberi, frivoli, incoscienti e incuranti <strong>di</strong> tutto ciò che li circonda ad esclusione del<br />
piacere che possono trarre da ogni attimo <strong>di</strong> vita.<br />
Ma sono davvero così impermeabili alla crisi culturale ed economica che ha investito anche il nostro paese?<br />
Da una ricerca condotta per la <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, su un campione rappresentativo <strong>di</strong> 1022<br />
ragazzi nella provincia <strong>di</strong> Trapani e Palermo, è emerso uno scenario che non ci aspettavamo.<br />
I nostri giovani descrivono la loro età principalmente come”spensierata e purtroppo destinata a terminare” (graf. 1).<br />
La raccontano con le parole degli adulti, parole pesanti che trasformano la giovinezza in un rifugio da una vita futura<br />
piena <strong>di</strong> problemi e mille <strong>di</strong>fficoltà.<br />
Molti <strong>di</strong> noi <strong>di</strong>ranno “bene, sanno cosa li aspetta”, e questo in parte è vero: avere una visione realista può aiutarli ad<br />
affrontare meglio le <strong>di</strong>fficoltà.<br />
Di contro il pessimismo, nelle sue forme croniche, si trasforma nell’incapacità profonda <strong>di</strong> investire su qualsiasi forma<br />
<strong>di</strong> futuro: non a caso quest’ultimo è ciò che più li spaventa.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
L’unica spinta significativa verso la crescita e il futuro<br />
è rappresentata dalla necessità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza<br />
economica (graf.2). Ecco che il denaro si fa motore<br />
in<strong>di</strong>retto <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> cambiamento.<br />
E come è rappresentato il denaro nella mente dei nostri<br />
ragazzi?<br />
I giovani mostrano un’idea del denaro molto concreta e<br />
positiva: è un mezzo che serve per vivere, vivere bene, è<br />
un sinonimo <strong>di</strong> benessere.<br />
Viene inoltre descritto come “potere” nella sua accezione<br />
più positiva: inteso non come capacità <strong>di</strong> prevaricare,<br />
ma piuttosto come strumento che <strong>di</strong>fende da ingiustizie<br />
e soprusi, permettendo il raggiungimento <strong>di</strong> qualsiasi<br />
obiettivo.<br />
Unica nota dolente è l’idea che esso non si accumuli<br />
per bravura né per impegno, ma solo grazie alla fortuna<br />
o ancora peggio a principi ingiusti quali la corruzione<br />
(graf.3).<br />
Lavorare sui giovani per instillare in loro la fiducia in sé<br />
e nella società, non significa soltanto aiutarli a <strong>di</strong>venire<br />
capaci <strong>di</strong> costruire per sè un posto meritevole nel<br />
mondo, significa soprattutto ripristinare le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong><br />
una società sana, basata sul merito e quin<strong>di</strong> generatrice<br />
<strong>di</strong> un futuro prospero.<br />
In questa filosofia la banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> non solo crede<br />
e si riconosce per identità e missione, ma si percepisce<br />
come attore promotore impegnandosi da tempo nella<br />
messa in opera <strong>di</strong> iniziative che possano dare ai giovani<br />
un ruolo da protagonisti nel futuro che meritano.<br />
N. 2 2011<br />
59
LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />
60<br />
Il progetto giovani della <strong>Banca</strong><br />
Federcasse ed i giovani<br />
I giovani non vivono, <strong>di</strong> certo, oggi, in un’isola felice.<br />
Sono parte integrante <strong>di</strong> una società complessa<br />
che si trova a fronteggiare un evidente stato <strong>di</strong> crisi<br />
economica, sociale e culturale in cui le stesse istituzioni<br />
interagiscono con essi in maniera <strong>di</strong>fferente, vantando<br />
mutevoli aspettative e svariati comportamenti.<br />
Una partecipazione attiva dei giovani alle decisioni e<br />
alle attività locali è essenziale, se si vogliono costruire<br />
delle società più democratiche e più solidali.<br />
Federcasse si è subito <strong>di</strong>mostrata molto interessata a tale<br />
target, spesso <strong>di</strong>menticato e sottovalutato, e ha avviato<br />
un “Progetto Giovani” dalle finalità prettamente sociali<br />
e valoriali, ma anche <strong>di</strong> marketing e <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento<br />
del sistema BCC per la definizione <strong>di</strong> prodotti e servizi<br />
adatti alle loro esigenze.<br />
Il progetto ha mirato ad in<strong>di</strong>viduare i bisogni rilevanti<br />
nella vita dei giovani <strong>di</strong> età compresa tra i 18 ed i 35 anni<br />
e ha cercato <strong>di</strong> identificare le loro capacità progettuali<br />
e le loro aspettative sul futuro, al fine <strong>di</strong> comprendere<br />
meglio in che modo una <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo<br />
possa essere un partner vicino, aiutandoli a superare le<br />
barriere psicologiche, culturali e <strong>di</strong> carattere economico<br />
che ne potrebbero con<strong>di</strong>zionare il futuro.<br />
Il progetto “BCC. La <strong>Banca</strong> dei giovani”, ancora in<br />
continua evoluzione, si esplica attraverso 4 step<br />
fondamentali e conta anche sugli autorevoli contributi<br />
dei professori Renato Mannheimer e Vittorino Andreoli.<br />
La prima fase, <strong>di</strong> ricerca demoscopica, si è basata su<br />
un sondaggio quantitativo su oltre 2 mila giovani e su<br />
un’indagine qualitativa attraverso 6 focus group rivolti<br />
a giovani <strong>di</strong> età compresa tra i 15 ed i 20 anni delle città<br />
<strong>di</strong> Sesto San Giovanni, Rimini e Treviso.<br />
<strong>di</strong> Salvo Cartuccio<br />
La ricerca ha avuto lo scopo <strong>di</strong> analizzare la concezione<br />
del denaro e del risparmio per i giovani, il loro rapporto<br />
con il mondo delle banche, della cooperazione e delle<br />
Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo.<br />
Sono emerse delle considerazioni interessanti, <strong>di</strong>chiara<br />
a tal proposito, il professor Mannheimer: “il denaro non<br />
dà la felicità, ma aiuta; nonostante una concezione<br />
valoriale negativa delle banche, i giovani sono aperti<br />
ad un rapporto trasparente, personalizzato ed aperto<br />
con le stesse”. Maggiore apprezzamento viene, inoltre,<br />
espresso verso la socialità <strong>di</strong> alcuni aspetti delle BCC,<br />
quali la mutualità, l’interesse per le comunità locali ed il<br />
rapporto “personalizzato” con il cliente.<br />
Il professore Vittorino Andreoli, attraverso il suo libro<br />
“le parole per crescere”, nella seconda fase <strong>di</strong> analisi<br />
qualitativa, ha proposto invece una serie <strong>di</strong> temi-chiave<br />
per la comprensione del complesso universo dei<br />
giovani.<br />
Riuscirne a capire e identificarne gli effettivi bisogni, il<br />
loro stile <strong>di</strong> vita e il tipo <strong>di</strong> sostegno <strong>di</strong> cui necessitano,<br />
<strong>di</strong>venta pertanto una priorità per le BCC, le quali<br />
dovrebbero essere in grado <strong>di</strong> fornire delle risposte<br />
concrete, in strumenti e in competenze, sulla base <strong>di</strong><br />
nuovo profondo legame <strong>di</strong> fiducia e <strong>di</strong> collaborazione<br />
tra le parti.<br />
La ren<strong>di</strong>contazione delle politiche e delle azioni in<br />
essere rivolte ai giovani presso le BCC del territorio<br />
nazionale (terza fase), ha permesso, infine, <strong>di</strong> recuperare<br />
intuizioni ed esperienze che, attraverso un’accurata<br />
fase <strong>di</strong> sintesi, sono state rese pubbliche (quarta<br />
fase) attraverso <strong>di</strong>versi strumenti, quali ad esempio la<br />
pubblicazione dell’atlante delle buone pratiche del<br />
Cre<strong>di</strong>to Cooperativo.<br />
Accre<strong>di</strong>tare “la <strong>di</strong>fferenza” delle BCC rispetto le<br />
altre banche, risulterà pertanto ancor più facile se<br />
queste saranno in grado <strong>di</strong> costruire il proprio futuro<br />
attribuendo il giusto interesse ai giovani, i quali<br />
potranno <strong>di</strong>ventare i protagonisti della comunità che<br />
cresce nel proprio territorio, sviluppando una cultura<br />
partecipativa maggiore rispetto a quella attuale.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
I prodotti ed i servizi<br />
61<br />
LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />
Il nuovo conto giovani package<br />
<strong>di</strong> Enrico Stellino<br />
Nell’ambito del “progetto giovani” la <strong>Banca</strong> ha riba<strong>di</strong>to la volontà <strong>di</strong><br />
puntare e <strong>di</strong> investire sul target giovani, intraprendendo una serie <strong>di</strong><br />
azioni e <strong>di</strong> iniziative a favore degli stessi.<br />
Tra queste, la realizzazione del nuovo Conto Giovani Package, che consiste<br />
in un conto a pacchetto comprendente la carta Pagobancomat e Inbank,<br />
ideato dalla <strong>Banca</strong> per tutti i giovani con età compresa tra i 18 ed i 35 anni,<br />
al fine <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le loro esigenze primarie <strong>di</strong> risparmio sino a quelle più<br />
complesse, sfruttando l’operatività elettronica.<br />
Vengono, infatti, riconosciute con<strong>di</strong>zioni agevolate per le operazioni<br />
effettuate da Inbank e dagli ATM evoluti, rispetto a quelle effettuate allo<br />
sportello (franchigia <strong>di</strong> 50 operazioni).<br />
Nello specifico, la <strong>Banca</strong> mette a <strong>di</strong>sposizione dei giovani il “Conto<br />
Giovani (18-35) Package” e il “Conto Soci Giovani (18-35) Package” che si<br />
<strong>di</strong>fferenziano solamente per il canone trimestrale, sulla base dei vantaggi<br />
che lo status <strong>di</strong> socio attribuisce al giovane.<br />
Parola d’or<strong>di</strong>ne:<br />
pagamenti innovativi<br />
<strong>di</strong> Oreste Orlando<br />
La tecnologia stà vivendo un periodo <strong>di</strong>namico che spinge le aziende più innovative e attente al cambiamento,a stu<strong>di</strong>are<br />
soluzioni innovative che raggiungono un livello <strong>di</strong> penetrazione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione tali da mo<strong>di</strong>ficare le abitu<strong>di</strong>ni e i bisogni dei<br />
consumatori. Si tratta infatti <strong>di</strong> clienti sempre più consapevoli,più esigenti e più attenti a quanto viene offerto loro.<br />
Cresce la richiesta <strong>di</strong> accedere a servizi innovativi ma utili,all’avanguar<strong>di</strong>a ma facilmente fruibili, comunque sempre convenienti.<br />
Basti pensare all’incremento dei servizi <strong>di</strong> Internet Banking che permettono <strong>di</strong> effettuare oltre alle comuni operazioni <strong>di</strong><br />
sportello bancario, servizi alternativi quali il pagamento <strong>di</strong> bollettini postali,canone rai,ricariche telefoniche, <strong>di</strong>gitale terrestre<br />
e carte prepagate stando comodamente seduti in poltrona ed utilizzando un personal computer oppure uno smartphone <strong>di</strong><br />
ultima generazione. Recentemente inoltre, in Italia l’utilizzo <strong>di</strong> carte <strong>di</strong> pagamento è in forte crescita posizionandosi tra i primi<br />
posti Europa per valore <strong>di</strong> pagamenti effettuati tramite moneta elettronica.<br />
La realizzazione <strong>di</strong> nuovi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> pagamento o il loro perfezionamento si accompagna ad un continuo lavoro <strong>di</strong> ricerca<br />
e sviluppo tecnologico. Ad esempio, proprio dall’unione <strong>di</strong> questi due elementi prende vita la tecnologia “Contactless” che<br />
spalanca le porte dei pagamenti elettronici anche agli acquisti quoti<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> basso importo.<br />
La tecnologia “Contactless” permette <strong>di</strong> effettuare con la carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to micro pagamenti al supermercato, al fast food, o in<br />
libreria avvicinando solamente la carta al Pos abilitato. Le vecchie care monete potrebbero non pesare più nelle tasche dei<br />
consumatori e lasciare il passo alle nuove carte con modalità “Tap and Go”.<br />
Il futuro dei pagamenti sarà all’insegna della como<strong>di</strong>tà, dell’innovazione e della sicurezza, con l’obiettivo <strong>di</strong> semplificare la vita<br />
quoti<strong>di</strong>ana della gente.<br />
N. 2 2011
FILO DIRETTO<br />
L’orientamento<br />
alla sod<strong>di</strong>sfazione del cliente<br />
La rilevanza della Customer satisfaction come obiettivo<br />
strategico della <strong>Banca</strong> trova origine in alcune tendenze<br />
evolutive del mercato, che fanno capo alla struttura<br />
del rapporto domanda-offerta, ma non solo. L’idea<br />
progettuale è quella <strong>di</strong> stimolare, da un lato, lo sviluppo<br />
dell’organizzazione, per realizzare soluzioni innovative<br />
in grado <strong>di</strong> determinare il miglioramento continuo e,<br />
dall’altro lato, <strong>di</strong> focalizzare le esigenze del cliente per<br />
porle in assoluta centralità, in quanto esiste uno stretto<br />
legame tra sod<strong>di</strong>sfazione del cliente e la qualità <strong>di</strong> un<br />
prodotto o <strong>di</strong> un servizio.<br />
Il concetto <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione rappresenta uno stato relativo<br />
derivante dalle aspettative esplicite o latenti del cliente<br />
o fruitore e la percezione che egli ha del complesso<br />
dei fattori <strong>di</strong> qualità incorporati nel prodotto o servizio<br />
utilizzati.<br />
Col proposito <strong>di</strong> trasformare in misura quantitativa il<br />
concetto <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione del cliente è stato usato il<br />
modello Servqual per l’elaborazione dei dati, perché<br />
identifica una serie <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> indagine che caratterizzano<br />
la qualità del prodotto/servizio, attraverso l’applicazione<br />
<strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> tipo fattoriale che si identificano in 5<br />
aree caratterizzanti la sod<strong>di</strong>sfazione del cliente: aspetti<br />
tangibili, affidabilità, capacità <strong>di</strong> risposta, capacità <strong>di</strong><br />
rassicurazione, empatia.<br />
L’indagine <strong>di</strong> customer sod<strong>di</strong>sfaction, fine a se stessa,<br />
costituisce un in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> esito <strong>di</strong> per sé non esaustivo,<br />
ma, imprescin<strong>di</strong>bile, in un corretto percorso <strong>di</strong> ricerca<br />
62<br />
Con Noi<br />
<strong>di</strong> Sergio Dragotto<br />
valutativa e deve sempre rispondere ad una esigenza <strong>di</strong><br />
conoscenza finalizzata ad interventi migliorativi.<br />
Per tale ragione il progetto tende a valorizzare anche<br />
l’efficacia operativa dell’organizzazione e ciò per<br />
realizzare il miglioramento continuo all’interno delle unità<br />
produttive, dove si crea valore per il cliente, introducendo<br />
una nuova filosofia <strong>di</strong> pensiero: il metodo “Kaizen”,<br />
lo spirito giapponese del miglioramento continuo<br />
attraverso piccoli e gran<strong>di</strong> cambiamenti.<br />
Avendo riguardo al progressivo incremento della<br />
pressione concorrenziale, alle nuove fonti <strong>di</strong> vantaggio<br />
competitivo, legate al valore aggiunto dei prodotti/<br />
servizi, alla formulazione dei criteri <strong>di</strong> scelta chiari ed<br />
espliciti dei prodotti/servizi, alla <strong>di</strong>namica evolutiva<br />
della domanda caratterizzata, più che in passato, da un<br />
consumatore alla ricerca <strong>di</strong> prodotti e servizi <strong>di</strong> qualità<br />
superiore, ed in generale da un consumatore che cerca<br />
nel consumo l’integrazione <strong>di</strong> più bisogni, il consumo,<br />
non è più limitato al solo beneficio materiale per il<br />
consumatore, ma si pone come il risultato <strong>di</strong> meccanismi<br />
<strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> sé.<br />
Attraverso l’acquisto <strong>di</strong> un prodotto si vuole definire<br />
anche un’identità.<br />
Ecco perché la componente del servizio <strong>di</strong>venta<br />
fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi<br />
e avvolge e sostiene il prodotto in tutti i processi <strong>di</strong><br />
consumo, <strong>di</strong>ventano un caposaldo necessario per<br />
ottenere il vantaggio competitivo.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
63<br />
FILO DIRETTO<br />
Il Centro Stu<strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>:<br />
volàno <strong>di</strong> cultura per lo<br />
sviluppo del territorio <strong>di</strong> Paolino Calvaruso<br />
Nel 2002 in occasione della celebrazione del primo<br />
centenario della fondazione della <strong>Banca</strong> (1902) il consiglio<br />
<strong>di</strong> amministrazione ha pensato <strong>di</strong> istituire un Centro Stu<strong>di</strong><br />
intestato a <strong>Don</strong> Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, fondatore della banca, al<br />
fine <strong>di</strong> onorare la sua memoria, <strong>di</strong>ffondere il suo pensiero<br />
e dare un ulteriore servizio alla comunità locale.<br />
Lo ha dotato inoltre <strong>di</strong> una prestigiosa sede, concessa in<br />
comodato d’uso, nei locali degli ex uffici della <strong>di</strong>rezione,<br />
adeguatamente ristrutturati, sita in via Manzoni, 15 <strong>di</strong><br />
Alcamo.<br />
Il Centro Stu<strong>di</strong>, che non ha scopi <strong>di</strong> lucro, in questi primi<br />
anni ha operato in linea con le sue finalità promuovendo<br />
lo sviluppo delle attività culturali, sociali ed economiche<br />
nell’ambito del vasto territorio ove opera la banca.<br />
E grazie al sostegno economico della <strong>Banca</strong>, ha potuto<br />
organizzare tutta una serie <strong>di</strong> conferenze, convegni,<br />
<strong>di</strong>battiti, incontri culturali mettendo a fuoco vari temi<br />
sociali, che hanno interessato le più <strong>di</strong>sparate fasce sociali<br />
della comunità alcamese e <strong>di</strong>ntorni. Ora, volendo fare un<br />
bilancio <strong>di</strong> quanto finora fatto, non si può prescindere dal<br />
riportare qui <strong>di</strong> seguito l’elenco delle iniziative ritenute più<br />
rappresentative:<br />
La pubblicazione nel 2004 del volume sul pittore alcamese<br />
della seconda metà del settecento Giuseppe Renda,<br />
inserito in un ciclo <strong>di</strong> interventi de<strong>di</strong>cati alla valorizzazione<br />
N. 2 2011<br />
Le iniziative per la cultura e la solidarietà<br />
del rilevante patrimonio culturale <strong>di</strong> Alcamo, grazie<br />
alla ricostruzione artistica del pittore del prof. Roberto<br />
Calia, curata col supporto scientifico della prof.ssa Maria<br />
Concetta Di Natale e dal prof. Maurizio Vitella e le splen<strong>di</strong>de<br />
foto <strong>di</strong> Enzo Brai;<br />
La realizzazione del “Progetto school-movie” me<strong>di</strong>ante<br />
la proiezione <strong>di</strong> tre films presso il cinema Esperia nelle<br />
giornate del 20 gennaio, 17 e 25 febbraio del 2005<br />
finalizzati alla creazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>battiti fra gli studenti,<br />
coor<strong>di</strong>nati dal Preside della Facoltà Teologica <strong>di</strong> Sicilia –<br />
Palermo Sac. Dr. Nino Raspanti e da critici cinematografici<br />
e insegnanti della facoltà <strong>di</strong> teologia.<br />
La cerimonia <strong>di</strong> presentazione del Crocifisso <strong>di</strong> Antonello<br />
Gagini (sec. XVI), restaurato con il contributo della <strong>Banca</strong><br />
<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, tenutasi il 12 marzo 2008 presso la Basilica<br />
Maria Assunta (Chiesa Madre). In tale occasione è stato<br />
presentato il “Quaderno <strong>di</strong> restauro” pubblicato dalla<br />
Soprintendenza per i Beni <strong>Cultura</strong>li ed Ambientali <strong>di</strong><br />
Trapani e dal Centro Stu<strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> a cura <strong>di</strong> Renato<br />
Alongi e Luigi Biondo.<br />
Una adeguata illuminazione delle due cappelle all’interno<br />
della basilica: “la Madonna del Lume”, “Il Crocifisso”, e del<br />
“Sacello <strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>” con la collocazione all’interno <strong>di</strong><br />
ognuna delle due cappelle e del sacello <strong>di</strong> un elegante<br />
leggio in plexiglas corredato da schede in quattro lingue
(Italiano, Inglese, Francese e Tedesco) con traduzione<br />
a cura della sezione linguistica dell’Istituto Magistrale<br />
Statale “Vito Fazio Allmayer”. Le schede sono state tradotte<br />
anche in Braille per le persone non vedenti.<br />
Sui punti 2 e 3 il Giornale <strong>di</strong> Sicilia nell’e<strong>di</strong>zione del 13<br />
marzo 2008 ha de<strong>di</strong>cato un’intera pagina all’avvenimento<br />
a firma <strong>di</strong> Max Ferreri;<br />
Il Progetto Tutti all’Opera, iniziato nella primavera del 2007,<br />
in collaborazione con gli Amici della Musica <strong>di</strong> Alcamo ed<br />
il Teatro Bellini <strong>di</strong> Catania, e negli anni successivi, fino ad<br />
oggi, con il Teatro Massimo <strong>di</strong> Palermo, che ha avuto come<br />
scopo quello <strong>di</strong> avvicinare i ragazzi delle scuole, <strong>di</strong> primo e<br />
secondo grado, al mondo della musica lirica e dell’opera.<br />
In quattro anni, circa mille studenti hanno potuto godere<br />
della visione <strong>di</strong> opere come l’AIDA <strong>di</strong> Giuseppe Ver<strong>di</strong>, The<br />
Rake’s Progress <strong>di</strong> Stravinskij, Il Trittico <strong>di</strong> Giacomo Puccini,<br />
ed il balletto Il Lago dei Cigni <strong>di</strong> Cajkovskij, solo per citarne<br />
alcune. Pregevole l’opera della prof.ssa Vita Cammarata<br />
nel lavoro <strong>di</strong> preparazione alla visione ed all’ascolto delle<br />
opere. Oggi è motivo <strong>di</strong> grande sod<strong>di</strong>sfazione apprendere<br />
che gli studenti del liceo classico e scientifico, guidati dalla<br />
prof.ssa Placenta, hanno sottoscritto autonomamente<br />
cento l’abbonamenti per alcune opere al Teatro Massimo.<br />
Si <strong>di</strong>ce “Chi semina raccoglie” e in questo campo il Centro<br />
Stu<strong>di</strong> ha seminato bene e questi sono i frutti.<br />
Due Master Food Olio <strong>di</strong> primo livello, nel mese <strong>di</strong> maggio<br />
e giugno del 2008, nei locali del Centro Stu<strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>,<br />
in collaborazione con le Condotte Slow Food <strong>di</strong> Alcamo<br />
e Trapani, mirato soprattutto agli operatori del settore. Al<br />
termine del corso ad ogni partecipante è stato rilasciato<br />
un attestato <strong>di</strong> partecipazione.<br />
Il corso <strong>di</strong> ” Laboratorio <strong>di</strong> giornalismo” in<strong>di</strong>rizzato alle quarte<br />
classi degli Istituti Superiori, coor<strong>di</strong>nato dal giornalista prof.<br />
Benedetto Barranca e con la partecipazione <strong>di</strong> Giuseppe<br />
Maniscalchi del Giornale <strong>di</strong> Sicilia. La partecipazione è<br />
valsa agli studenti come cre<strong>di</strong>to formativo;<br />
Il Convegno su Girolamo Caruso, (Alcamo, 18 settembre<br />
1842 – Pisa, 2 gennaio 1923). Illustre figura alcamese, a cui<br />
è stato intestato l’Istituto Tecnico <strong>di</strong> Alcamo, e <strong>di</strong>menticato<br />
dalla nostra comunità. Direttore della Scuola Agraria <strong>di</strong> Pisa,<br />
docente <strong>di</strong> Agronomia, agricoltura ed economia rurale,<br />
per circa 50 anni, Girolamo Caruso ha pubblicato circa<br />
130 volumi e ha dato circa 500 tesi <strong>di</strong> laurea. Il “Trattato <strong>di</strong><br />
Agronomia” è anche oggi il più completo ed importante<br />
del genere, e la “Monografia dell’olivo” resterà sempre uno<br />
dei testi più importanti sulla coltivazione della preziosa<br />
pianta. Egli ha contribuito a trasformare l’agricoltura italiana<br />
da agricoltura empirica ad agricoltura scientifica.<br />
La Tavola Rotonda “Il Territorio protagonista: l’agro <strong>di</strong><br />
Alcamo e lo sviluppo rurale” tenutasi presso la sala<br />
assemblee della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>. Incontro promosso<br />
per la presentazione del nuovo libro del prof. Alessandro<br />
Hoffman: “Il modello delle politiche agricole” con una rosa<br />
<strong>di</strong> relatori <strong>di</strong> grande rilevanza come la dott.ssa Francesca<br />
Abate, Direttore dell’Ufficio Regionale dell’ISTAT; il dott.<br />
64<br />
Leonardo Agueci, Presidente dell’Istituto Regionale<br />
della Vite e del Vino; l’arch. Felice Bonanno, Dirigente<br />
Generale della Programmazione della Regione Siciliana;<br />
il dott. Vincenzo Cusumano, Presidente della Strada del<br />
Vino Alcamo DOC;. il dott. Gerardo Diana, Presidente<br />
della Confagricoltura Sicilia; l’On. dott. Massimo Ferrara,<br />
Deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana ; il prof.<br />
Giuseppe Giordano, Preside della Facoltà <strong>di</strong> Agraria <strong>di</strong><br />
Palermo; il prof. Alessandro Hoffmann, Professore <strong>di</strong><br />
Politica Agraria presso la Facoltà <strong>di</strong> Agraria dell’Università<br />
<strong>di</strong> Palermo;<br />
La presentazione nel corso del 2009 <strong>di</strong> quattro interessanti<br />
libri, tutti <strong>di</strong> autori alcamesi: “Il Coraggio <strong>di</strong> vivere” <strong>di</strong> Teresa<br />
Negro Vivona, “Demetra ad Alcamo” <strong>di</strong>. Ignazio Messana,<br />
“Alcamo nel XX secolo” II volume <strong>di</strong> Andrea Chiarelli e<br />
Dario Cocchiera, “Bambini… l’altra faccia del mondo” <strong>di</strong><br />
Melo Mannella, E<strong>di</strong>tore Ernesto Di Lorenzo;<br />
La pubblicazione del libro “Caricature e caricaturisti in<br />
Alcamo” <strong>di</strong> Roberto Calia in collaborazione con i Clubs <strong>di</strong><br />
servizio <strong>di</strong> Alcamo Lions, Rotary e Kiwanis.<br />
Ed in breve tantissime altre attività come:<br />
Il convegno organizzato in collaborazione con la Facoltà<br />
Teologica <strong>di</strong> Sicilia – Palermo sul tema “Religione, cultura e<br />
società: una sfida per Islam e Cristianesimo” il 16/06/2004<br />
presso la sala congressi Marconi <strong>di</strong> Alcamo;<br />
La conferenza sull’Enciclica <strong>di</strong> S.S. Benedetto XVI “Deus<br />
Caritas Est”, il 12 maggio 2006,<br />
La presentazione del romanzo “Giù dalla rupe” <strong>di</strong> Gery<br />
Palazzotto, tenutasi mercoledì 5 luglio nell’atrio del<br />
Castello dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> Alcamo;<br />
La presentazione del libro “Mafia, legalità debole e sviluppo<br />
del Mezzogiorno” <strong>di</strong> Antonio La Spina, 1° <strong>di</strong>cembre presso<br />
la sala assemblee della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>;<br />
Il Progetto “Suite ‘07 Arte, Letteratura, Musica”, in<br />
collaborazione della Libreria Mondadori <strong>di</strong> Alcamo,<br />
finalizzato ad una serie <strong>di</strong> Incontri con noti autori letterari<br />
dal 16 marzo al 31 maggio 2007, avvenuti anche con gli<br />
studenti <strong>di</strong> alcuni istituti superiori;<br />
La Presentazione della Rivista “I Quaderni dell’Alveare”<br />
presso la sala Assemblee della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> mercoledì<br />
05 marzo. Un’iniziativa e<strong>di</strong>toriale nell’ambito delle attività<br />
dell’Istituto <strong>di</strong> Formazione Politica “Pedro Arrupe” <strong>di</strong><br />
Palermo;<br />
La redazione e consegna il 26 febbraio 2009 del Report “Il<br />
Territorio della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>” a completamento dello<br />
stage formativo della convenzione Centro Stu<strong>di</strong> <strong>Don</strong><br />
<strong>Rizzo</strong> - UNISOM;<br />
La Realizzazione del DVD relativo al progetto “ Alcamo…<br />
Una città nasce “ in collaborazione con il Plesso scolastico<br />
Gentile;<br />
La rassegna “Cieli Letterari” presentata in collaborazione<br />
con l’Associazione culturale TconZero, nei giorni dal 18 al<br />
21 <strong>di</strong>cembre 2008, presso il Castello dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca<br />
con la partecipazione <strong>di</strong> scrittori come Emiliano Pod<strong>di</strong>,<br />
Gaetano Savatteri, Roberto Scarpinato, Alfio Caruso.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
N. 2 2011<br />
Filo <strong>di</strong>retto con la clientela<br />
65<br />
FILO DIRETTO<br />
Il cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> imposta Regione<br />
Sicilia per gli investimenti e<br />
la crescita <strong>di</strong>mensionale <strong>di</strong> Angelo Irienti<br />
Con il Decreto n. 104 del 14 Marzo 2011, l’Assessore all’economia Avv. Gaetano Armao ha prorogato i termini per la<br />
presentazione del modello ICIS necessario per consentire alle imprese siciliane <strong>di</strong> partecipare nell’aggiu<strong>di</strong>cazione<br />
dei fon<strong>di</strong> stanziati dalla legge regionale n. 11 del 17 Novembre 2009.<br />
La proroga si è resa necessaria in ragione alle segnalazioni che le categorie impren<strong>di</strong>toriali e gli or<strong>di</strong>ni professionali<br />
avevano sollevato per la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> acquisire il Documento unico <strong>di</strong> regolarità contributiva (Durc) entro il termine<br />
<strong>di</strong> avvio per la presentazione delle istanze per l’anno 2011, inizialmente fissato per le ore 10.00 del 21 Marzo 2011.<br />
Il nuovo Decreto <strong>di</strong>fferisce, quin<strong>di</strong>, la scadenza al 23 Maggio 2011 a partire dalle ore 10,00 e fino alle ore 24,00 del<br />
2 Agosto 2011, con la possibilità <strong>di</strong> fruire del prodotto <strong>di</strong> gestione informatica sul sito dell’Agenzia delle Entrate<br />
cre<strong>di</strong>toimpostasicilia, a partire dal 16 Maggio 2011.<br />
In sintesi si riepilogano gli elementi essenziali della legge:<br />
Imprese beneficiarie<br />
Sono le PMI che effettuino entro il termine del<br />
31/12/2013 nuovi investimenti nel territorio della<br />
Regione, ivi incluse quelle artigiane, operanti nei settori<br />
delle attività estrattive (limitatamente all’estrazione<br />
<strong>di</strong> pietre ornamentali e da costruzione, <strong>di</strong> argilla e<br />
caolino, <strong>di</strong> pomice e <strong>di</strong> altri minerali e prodotti <strong>di</strong><br />
cava,nonché produzione <strong>di</strong> sale), manifatturiere (con<br />
esclusione fabbricazione <strong>di</strong> coke, raffinerie <strong>di</strong> petrolio,<br />
trattamento dei combustibili nucleari), turismo, servizi<br />
legati all’information-technology (informatica, ricerca),<br />
agroalimentare concernente la trasformazione dei<br />
prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura.<br />
Misura dell’aiuto<br />
La misura dell’agevolazione è stata fissata dalla legge<br />
regionale nel rispetto ai massimali <strong>di</strong> intensità <strong>di</strong> aiuto<br />
comunitari ed avuto riguardo alla natura delle imprese<br />
ed ai settori in cui esse operano.<br />
Nella generalità dei casi la misura viene fissata pari al 40%<br />
del costo complessivo dell’investimento da realizzare.<br />
oggetto dell’agevolazione<br />
Per quanto riguarda gli investimenti ammissibili alle<br />
agevolazioni, si precisa trattarsi <strong>di</strong> beni strumentali<br />
materiali ed immateriali nuovi <strong>di</strong> cui agli articoli<br />
102, 102bis e 103 del D.P.R. n. 917/1986 acquistati in<br />
proprietà, compresi quelli acquisiti me<strong>di</strong>ante contratto<br />
<strong>di</strong> locazione finanziaria. A titolo esemplificativo, trattasi<br />
<strong>di</strong>: Attrezzatura varia e minuta, impianti e macchinari<br />
specifici, impianti e macchinari generici, Costruzioni<br />
leggere, tettoie e baracche, Beni immobili.<br />
Si evidenzia che i terreni e gli immobili sono ammissibili<br />
alle agevolazioni per un importo totale non superiore<br />
al 25 per cento del costo complessivo del progetto<br />
d’investimento.<br />
Utilizzo del cre<strong>di</strong>to d’imposta<br />
Per fruire del contributo le imprese dovranno inoltrare<br />
entro i termini suin<strong>di</strong>cati, in via telematica, l’istanza<br />
in<strong>di</strong>cante gli elementi identificativi dell’impresa,<br />
l’ammontare complessivo dei nuovi investimenti, il<br />
cre<strong>di</strong>to spettante, etc.<br />
Entro 30 giorni lavorativi dalla presentazione delle<br />
domande, viene comunicato in via telematica,<br />
l’accoglimento o l’eventuale <strong>di</strong>niego del contributo<br />
per la mancanza <strong>di</strong> uno degli elementi previsti dalla<br />
normativa, ovvero per l’esaurimento dei fon<strong>di</strong> stanziati.<br />
In caso <strong>di</strong> accoglimento l’azienda dovrà avviare<br />
l’investimento entro sei mesi e procedere alla fruizione<br />
del cre<strong>di</strong>to d’imposta nel rispetto delle percentuali<br />
minime del 30 per cento nell’anno <strong>di</strong> accoglimento, del<br />
70 per cento nell’anno successivo e del 100 per cento nel<br />
secondo anno successivo alla presentazione dell’istanza.
FILO DIRETTO<br />
La cerimonia al museo Pepoli<br />
<strong>di</strong> Trapani<br />
Da sempre l’ingresso dei nuovi Soci rappresenta per la<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> un’occasione <strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> maggior<br />
ra<strong>di</strong>camento sul territorio. è per tale motivo che, con<br />
cadenza quasi trimestrale, il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione<br />
delibera l’ammissione <strong>di</strong> nuovi Soci. Gli stessi sono poi<br />
invitati alle cerimonie <strong>di</strong> benvenuto, nelle quali viene data<br />
loro l’opportunità <strong>di</strong> prendere parte ad un aperitivo o ad<br />
una cena, permettendo ai neo associati <strong>di</strong> incontrarsi e<br />
<strong>di</strong> avere i primi contatti con gli organi istituzionali della<br />
<strong>Banca</strong> con lo scopo <strong>di</strong> mostrare e <strong>di</strong> conoscere meglio<br />
le caratteristiche <strong>di</strong>stintive del Cre<strong>di</strong>to Cooperativo. Sin<br />
dal primo cocktail <strong>di</strong> benvenuto, realizzato nel Marzo<br />
del 2007 presso la suggestiva struttura del Charleston <strong>di</strong><br />
Mondello, si è cercato, infatti, <strong>di</strong> favorire la conoscenza<br />
tra i Soci stessi, al fine <strong>di</strong> aumentarne la consapevolezza<br />
<strong>di</strong> essere cooperatori e parte integrante <strong>di</strong> un sistema a<br />
rete che li vede assoluti protagonisti. Tutte le cerimonie<br />
sono, inoltre, incentrate su focus tematici mirati e <strong>di</strong><br />
approfon<strong>di</strong>mento, che variano dall’ambito culturale, a<br />
quello sociale e non per ultimo ambientale e contano<br />
66<br />
<strong>di</strong> Salvo Cartuccio<br />
sulla presenza e sugli interventi <strong>di</strong> prestigiose personalità<br />
a supporto e analisi delle tematiche trattate.<br />
Giovedì 7 Aprile, presso il museo “Agostino Pepoli” <strong>di</strong><br />
Trapani si è realizzata la prima ceromonia <strong>di</strong> ammissione<br />
Soci del 2011 e, nell’occasione, si è anche proceduto<br />
alla consegna delle borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per tutti gli studenti<br />
Soci o figli <strong>di</strong> Soci che si sono <strong>di</strong>stinti per aver ottenuto<br />
il massimo dei voti. Con l’ultima delibera del Consiglio<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
<strong>di</strong> Amministrazione del 19 ottobre 2010, la <strong>Banca</strong> ha tra<br />
l’altro previsto, oltre al consueto bonus in denaro, anche<br />
l’attribuzione dello status <strong>di</strong> Socio Giovane a tutti i neo<strong>di</strong>plomati<br />
ed i neo-laureati, a cui è assegnato il premio <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o. Ciò ha creato un alto grado <strong>di</strong> compiacimento tra<br />
i giovani studenti, i quali nel corso della manifestazione<br />
hanno più volte <strong>di</strong>mostrato grande riconoscenza per<br />
lo speciale privilegio riconosciuto. Infine, sono stati<br />
anche premiati i partecipanti al concorso fotografico<br />
che la <strong>Banca</strong> annualmente in<strong>di</strong>ce e che, attraverso i 12<br />
scatti scelti da un’apposita giuria, hanno permesso <strong>di</strong><br />
costituire il calendario ufficiale della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />
per l’anno 2011.<br />
L’evento ha preso inizio alle 17 circa e si è svolto, in<br />
una prima fase, presso una delle splen<strong>di</strong>de sale della<br />
galleria, a<strong>di</strong>bita appositamente per la realizzazione del<br />
convegno avente per oggetto la presentazione delle<br />
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bellezze artistiche del Museo e della provincia <strong>di</strong> Trapani.<br />
La ricostruzione storica realizzata dalla <strong>di</strong>rettrice del<br />
Museo Pepoli, Patrizia Livigni, e l’autorevole supporto<br />
del Sovrintendente del Mare della Regione Siciliana,<br />
Sebastiano Tusa, hanno permesso <strong>di</strong> “<strong>di</strong>pingere” ai<br />
Soci un preciso “affresco” del patrimonio artistico del<br />
territorio.<br />
Anche gli studenti hanno avuto il loro momento <strong>di</strong> gloria;<br />
il presidente Mistretta e il Direttore Guido hanno infatti<br />
invitato i circa quaranta premiati a recarsi sul palco per<br />
l’attribuzione degli attestati e per la consueta fotografia,<br />
in cui i massimi vertici <strong>di</strong>rigenziali posano con gli studenti<br />
eccellenti su cui sono stati riposti gratidu<strong>di</strong>ne e grande<br />
speranza per il futuro della comunità e del territorio.<br />
La consegna <strong>di</strong> un Iphone e <strong>di</strong> due Ipod per i primi tre<br />
classificati, oltre gli attestati per gli altri nove fotografi,<br />
ha in ultimo concluso la premiazione dei partecipanti al<br />
concorso fotografico “Gesti più <strong>di</strong> mille parole”.<br />
La cerimonia è poi proseguita con la visita guidata e la<br />
scoperta delle pregevoli collezioni conservate presso il<br />
Museo, offrendo l’opportunità ai tanti Soci <strong>di</strong> usufruire<br />
<strong>di</strong> uno storico a loro completa <strong>di</strong>sposizione per ulteriori<br />
dettagli e approfon<strong>di</strong>menti in merito.<br />
La manifestazione è, infine, terminata con uno speciale<br />
buffet artistico, realizzato dal rinomato chef Giuseppe<br />
Giuffrè, avente da sfondo alle splen<strong>di</strong>de composizioni, il<br />
tema della semplicità e della bontà del pane.
FILO DIRETTO<br />
Il ruolo della BCC<br />
a sostegno della cooperazione,<br />
un valido strumento <strong>di</strong><br />
impresa per i giovani<br />
“Il ruolo delle BCC a sostegno dell’impresa cooperativa” è stato<br />
il tema trattato, venerdì 15 Aprile, nel corso dell’incontro<br />
organizzato ad Alcamo dalla <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> in<br />
collaborazione con Confcooperative Sicilia, il Comune <strong>di</strong><br />
Alcamo e la Provincia <strong>di</strong> Trapani, per <strong>di</strong>scutere su come la<br />
cooperazione tra imprese possa favorire lo sviluppo <strong>di</strong> un<br />
territorio.<br />
Al centro del <strong>di</strong>battito il ruolo delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to<br />
Cooperativo per la nascita e il sostegno dell’impresa;<br />
ne hanno parlato, moderati dalla giornalista del TG3<br />
Rosa Ricciar<strong>di</strong>, importanti rappresentanti del Cre<strong>di</strong>to<br />
Cooperativo italiano tra cui Nicola Di Santo, Presidente<br />
Cre<strong>di</strong>to Trevigiano, Umberto Longo, Direttore Generale<br />
Cre<strong>di</strong>to Trevigiano, Diego Schelfi, Presidente Federazione<br />
Trentina della Cooperazione, Luigi Pettinati, Direttore<br />
Generale Cassa Padana, Antonino Albano, Presidente<br />
Federazione Siciliana delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo,<br />
oltre ad altri Direttori <strong>di</strong> BCC siciliane e Gaetano Mancini,<br />
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<strong>di</strong> Salvo Cartuccio<br />
Presidente <strong>di</strong> Confcooperative Sicilia.<br />
“Alla luce delle esperienze maturate da alcune BCC che hanno<br />
contribuito allo sviluppo <strong>di</strong> importanti cooperative, abbiamo<br />
ritenuto opportuno presentare ai nostri impren<strong>di</strong>tori questi<br />
casi <strong>di</strong> successo, convinti che possano essere mutuabili<br />
nel nostro territorio”, <strong>di</strong>chiara a tal proposito, il Presidente<br />
Giuseppe Mistretta. “Riteniamo che la formula giuri<strong>di</strong>ca<br />
della cooperativa possa essere un vali<strong>di</strong>ssimo strumento <strong>di</strong><br />
creazione <strong>di</strong> impresa da parte dei giovani. Ed infatti oggi erano<br />
presenti molti studenti delle ultime classi delle scuole superiori<br />
per i quali la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> si mostrerà sensibile nell’erogare<br />
eventuali finanziamenti per investimenti futuri”.<br />
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i casi <strong>di</strong> maggior<br />
successo nazionale e regionale <strong>di</strong> cooperazione tra<br />
produttori, tra cui l’Associazione Consorziale Produttori<br />
Ortofrutticoli Trentini, Cavit <strong>di</strong> Trento, Cantine Mezzacorona,<br />
Sicilconad, Coop “25 Aprile”, consorzio Connecting People,<br />
consorzio Ortofrutta Sicilia e Cantine Trapanesi Riunite.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>
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