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Quadrimestrale di Cultura, Finanza, Economia ... - Banca Don Rizzo

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Anno I - N. 2 - Aprile 2011 - Luglio 2011 - Registrazione n. 336 del 20 Dicembre 2010. Distribuzione gratuita<br />

<strong>Quadrimestrale</strong> <strong>di</strong> <strong>Cultura</strong>, <strong>Finanza</strong>, <strong>Economia</strong>, Identità e Valori<br />

Intervista al<br />

procuratore<br />

del tribunale<br />

per i minorenni<br />

<strong>di</strong> Palermo<br />

Il Cre<strong>di</strong>to<br />

Cooperativo<br />

e le sfide del<br />

XXI secolo


PeRIoDIco QUADRIMeSTRALe<br />

DI INFoRMAZIoNe DeLLA<br />

BANcA DoN RIZZo<br />

Anno I, n. 2, Aprile 2011 – Luglio 2011<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Antonio prof. Fundarò<br />

COMITATO DI DIREZIONE<br />

Giuseppe dott. Mistretta Presidente <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

Carmelo dott. Guido Direttore Generale <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

Enzo dott. Nuzzo Vice Presidente <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

Antonio prof. Fundarò Direttore Responsabile<br />

Pasquale prof. Hamel Responsabile comitato Scientifico<br />

Salvatore dott. Cartuccio Ufficio marketing <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

REDAZIONE<br />

Ufficio marketing e comunicazione<br />

Via Stefano Polizzi, 13, 91011 Alcamo (Tp)<br />

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE EDITORIALE<br />

Stampa<br />

Stampato in Italia presso Arti Grafiche Campo S.r.l, Alcamo.<br />

Fotografie, testi e illustrazioni<br />

La rivista pubblica solo gli articoli commissionati.<br />

Eventuali proposte <strong>di</strong> contributi vanno inoltrate al Comitato<br />

E<strong>di</strong>toriale alla seguente email: proposteecontributi@donrizzo.it<br />

Le fotografie della città <strong>di</strong> Alcamo sono del maestro fotografo<br />

Enzo Adragna, per gentile concessione.<br />

Grafica ed impaginazione<br />

ADA Comunicazione, Antonio Fundarò, Salvatore Cartuccio.<br />

L’e<strong>di</strong>tore si <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong>sponibile a regolare eventuali spettanze<br />

per quelle immagini <strong>di</strong> cui non sia stato possibile reperire la<br />

fonte.<br />

I dati relativi ai destinatari della Rivista vengono utilizzati<br />

esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono<br />

ceduti a terzi per nessun motivo.<br />

Resta ferma la possibilità per l’interessato <strong>di</strong> esercitare i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />

cui all’articolo 13 della legge 675/96.<br />

Pubblicazione quadrimestrale.


DoN RIzzo: L’uomo E IL PRETE,<br />

LA FEDE, LE oPERE, LA SoLIDARIETà<br />

LETTERA APERTA 4 ALCAmo E IL RILANCIo TuRISTICo 22<br />

DEL PRESIDENTE<br />

LETTERA APERTA<br />

DEL DIRETToRE gENERALE<br />

INTERvISTA A<br />

RobERTo CAmAzzINI<br />

DoN RIzzo:<br />

L’uomo E IL PRETE, LA FEDE,<br />

LE oPERE,LA SoLIDARIETà<br />

I vALoRI DELLA CooPERAzIoNE E<br />

LE bCC<br />

INTERvISTA AL PRoCuRAToRE<br />

AmALIA SETTINERI<br />

quESTI gIovANI CRESCERANNo<br />

E DIvENTERANNo gRANDI<br />

FAuSTo CANNoNE<br />

muSICISTA, CANTAuToRE<br />

E CoLLEzIoNISTA ALCAmESE<br />

10 12<br />

IL vALoRE DELLA<br />

CooPERAzIoNE E LE bCC<br />

5 uNA PICCoLA gRANDE<br />

RIvoLuzIoNE 26<br />

6 ALCAmo DA guSTARE 28<br />

10 32<br />

12<br />

ALCAmo TRA ghIACCIo, SAbbIA,<br />

ACquA TERmALE<br />

E CAvALLo<br />

RECuPERo DELLA mEmoRIA 35<br />

14 38<br />

20<br />

quANDo uN mARChIo DIvENTA<br />

LEggENDA: 60 ANNI DI SToRIA<br />

E AmoRE<br />

16 42<br />

CEuSo:uN vINo PER PALATI<br />

ESIgENTI<br />

17 43<br />

IL FAmILISmo AmoRALE uNA FRESCA boNTà NASCE<br />

DALLA TRADIzIoNE SoRRENTINo<br />

E DEL bIS bAR<br />

IL SALuTo DEL SINDACo 18 DESIgN, INNovAzIoNE<br />

E STILE A PoRTATA DI mANo<br />

ANToNIo E vITToRIA vITIELLo<br />

hANNo SCELTo E<br />

CoNSIgLIANo DoN RIzzo<br />

44<br />

45


ALCAmo DA guSTARE<br />

E PER DoRmIRE<br />

“IL SogNo mEDITERRANEo” 46 DI LuDovICo CoRRAo<br />

ECCo ComE.<br />

CAmbIARE LA SICILIA IN 10<br />

moSSE DI DoNATo DIDoNNA<br />

LA bCC REgISTA 56 A 360 gRADI DEL TERRIToRIo<br />

gRIFo D’oRo E<br />

PREmIo RoCCo ChINNICI<br />

SOMMARIO<br />

57<br />

gIovANI, FuTuRo E DENARo:<br />

LEvE PER IL CAmbIAmENTo<br />

IL RuoLo DELLA bCC<br />

A SoSTEgNo DELLA<br />

CooPERAzIoNE<br />

58<br />

48 FEDERCASSE ED I gIovANI 60<br />

49 61<br />

ALCAmo ALLA bIT DI mILANo IL Nuovo CoNTo gIovANI<br />

PACkAgE<br />

bANCA DoN RIzzo<br />

Su FACEbook<br />

L’INvESTImENTo IN FoNDI<br />

E LA ComoDITà DI gESTIoNE<br />

SICuREzzA INFoRmATICA:<br />

PREvENzIoNE E buoN SENSo<br />

REgIoNE SICILIA<br />

P.o. FESR 2007/2013<br />

28 38<br />

LombARDo uNA<br />

“DuE RuoTE TuTTA SICILIANA”<br />

50 PARoLA D’oRDINE: 61<br />

PAgAmENTI INNovATIvI<br />

51 62<br />

L’oRIENTAmENTo<br />

ALLA SoDDISFAzIoNE<br />

DEL CLIENTE<br />

52 63<br />

IL CENTRo STuDI DoN RIzzo:<br />

voLàNo DI CuLTuRA PER Lo<br />

SvILuPPo DEL TERRIToRIo<br />

53 65<br />

IL CREDITo DI ImPoSTA REgIoNE<br />

SICILIA PER gLI INvESTImENTI E<br />

LA CRESCITA DImENSIoNALE<br />

55 66<br />

LA quALITà LAvoRATIvA LA CERImoNIA AL muSEo PEPoLI<br />

DI TRAPANI<br />

68


Lettera aperta del<br />

Presidente<br />

Cari soci,<br />

i riscontri che abbiamo ricevuto in merito ai contenuti<br />

ed all’impostazione del primo numero della Rivista sono<br />

stati estremamente positivi. Ciò ci incoraggia ad andare<br />

avanti in questa iniziativa.<br />

Desidero ringraziare tutto il personale della struttura ed<br />

i soci che hanno collaborato all’iniziativa, oltre che ad<br />

Antonio Fundarò senza il quale l’idea della Rivista non<br />

sarebbe andata in porto.<br />

Personalmente confido in una vostra partecipazione<br />

sempre maggiore.<br />

Un particolare ringraziamento sento <strong>di</strong> dover rivolgere<br />

singolarmente ad ogni componente del Consiglio<br />

d’Amministrazione della <strong>Banca</strong>: Massimo Aleccia, Giuseppe<br />

Alesi, Vito Asta, Gianfranco Cassarà, Giuseppe Cassarà,<br />

Camillo Navarra, Vincenzo Nuzzo, Andrea Oddo, Vito<br />

Sanclemente, Andrea Santoro, Antonio Spezia, Giuseppe<br />

Varvaro; tutti sempre al mio fianco con entusiasmo e<br />

fattiva collaborazione nelle iniziative intraprese.<br />

Ogni numero della Rivista de<strong>di</strong>ca un approfon<strong>di</strong>mento ad un comune in cui la <strong>Banca</strong> opera.<br />

Come avrete notato il primo numero non è stato de<strong>di</strong>cato ad Alcamo, la città in cui la <strong>Banca</strong> è nata; questo non è<br />

stato un caso, in quanto abbiamo voluto sottolineare che la nostra attenzione è ugualmente <strong>di</strong>stribuita in tutto il<br />

territorio in cui la <strong>Banca</strong> è presente.<br />

Realizzare un focus su Alcamo non è stato facile; abbiamo cercato <strong>di</strong> raccontare il territorio e alcune eccellenze<br />

che non sempre vengono evidenziate e che non riguardano solamente il lato storico o culturale ma anche quello<br />

gastronomico e <strong>di</strong> svago. Infatti è nostro intento che questa Rivista sia uno strumento <strong>di</strong> comunicazione per i soci<br />

della <strong>Banca</strong> e per le altre BBC, che sono circa 430 <strong>di</strong>stribuite in tutto il territorio italiano con quasi un milione <strong>di</strong><br />

soci. Un enorme patrimonio <strong>di</strong> relazioni, nel quale l’attività bancaria può essere felicemente accompagnata da altre<br />

attività.<br />

La <strong>Banca</strong> ha posto sempre al centro delle proprie attività i giovani, ed è prorpio questo il principio che ha ispirato<br />

il rinnovo del Consiglio Direttivo del Centro Stu<strong>di</strong>; l’aver garantito una folta rappresentanza giovanile nasce dal<br />

desiderio <strong>di</strong> interpretare al meglio esigenze ed ispirazioni delle nuove generazioni.<br />

4<br />

Giuseppe Mistretta<br />

Presidente <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Carmelo Guido<br />

Direttore Generale <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

Lettera aperta del<br />

Direttore Generale<br />

Sono già trascorsi oltre due anni anni e mezzo da<br />

quando è esplosa la più grave crisi finanziaria, dopo<br />

quella del 1929, che ha interessato in particolare il<br />

mondo occidentale industrializzato.<br />

Ed ancora oggi i governi dei principali paesi, lavorano<br />

per mettere in campo strategie e soluzioni capaci <strong>di</strong> fare<br />

superare gli sconquassi che si sono creati e ricondurre<br />

alla normalità situazioni fortemente deteriorate.<br />

Ma inesorabilmente gli squilibri che un certo modello<br />

<strong>di</strong> sviluppo ha generato, continuano a provocare<br />

contraccolpi <strong>di</strong>fficili da assorbire.<br />

L’idea <strong>di</strong> fondo, alla quale stiamo probabilmente<br />

abituandoci, è che il futuro ci si prospetta peggiore <strong>di</strong><br />

quello che ci si poteva immaginare.<br />

Occorre uno scatto, un colpo <strong>di</strong> reni per reagire e trovare<br />

le giuste soluzioni.<br />

Quali leve dobbiamo azionare per fronteggiare tali<br />

<strong>di</strong>fficoltà?<br />

Il mondo si è rimesso in moto; le gran<strong>di</strong> realtà si sono<br />

adoperate per risolvere le situazioni <strong>di</strong> crisi puntando sull’innovazione e sul cambiamento per restare sul mercato.<br />

Innovazione e cambiamento sono concetti sui quali devono necessariamente misurarsi anche le piccole realtà.<br />

Tali concetti devono fare parte <strong>di</strong> un patrimonio culturale che deve esistere dentro un’azienda.<br />

Devono costituire quegli attivi intangibili a cui poter far ricorso nei momenti <strong>di</strong> crisi.<br />

E quando parliamo <strong>di</strong> cambiamento dobbiamo partire, prima <strong>di</strong> tutto, dalla <strong>di</strong>sponibilità che abbiamo noi stessi a<br />

cambiare.<br />

Non si può immaginare <strong>di</strong> potere cambiare ciò che ci sta intorno se prima non abbiamo la capacità <strong>di</strong> cambiare<br />

qualcosa nel nostro modo <strong>di</strong> essere e <strong>di</strong> fare.<br />

Ed il cambiamento intorno a noi lo possiamo realizzare soltanto se riusciamo a farlo insieme agli altri.<br />

Qualcuno ha detto: Ci vuole un grande coraggio a <strong>di</strong>re Io. Dà un grande coraggio <strong>di</strong>re Noi.<br />

è questa l’altra grande leva sulla quale agire per riuscire a superare un contesto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Lavorare in un’ottica <strong>di</strong> cooperazione.<br />

In questo, noi cooperatori <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, ci portiamo dentro un modo <strong>di</strong> essere e <strong>di</strong> vivere in cui tanti riescono a creare<br />

una rete che raccoglie buoni frutti per tutti.<br />

è un <strong>di</strong>verso modo <strong>di</strong> essere, <strong>di</strong> vivere una esperienza sia personale che professionale, che nel contesto in cui<br />

viviamo mostra ancora la sua attualità.<br />

In una società ripetutamente definita fluida, liquida, incapace <strong>di</strong> tessere trame e <strong>di</strong> dare sostegno, trovare uno stile<br />

in cui esprimere la propria autonomia in un contesto <strong>di</strong> relazione, può essere il modo con cui affrontare le <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Questa può essere una formula valida per affrontare, nell’attuale <strong>di</strong>fficile contesto competitivo, concorrenti con i quali lo<br />

scontro in<strong>di</strong>viduale ci vedrebbe perdenti.<br />

In questa prospettiva abbiamo voluto recentemente, come realtà cooperativa, fare incontrare <strong>di</strong>verse realtà dei <strong>di</strong>versi<br />

territori per confrontarsi, per raccontarsi le reciproche esperienze, per fare rete, sistema.<br />

Lungo questa via continueremo il nostro cammino nella certezza che, una formula antica, ma che guarda al desiderio<br />

essenziale dell’uomo <strong>di</strong> cooperare con gli altri uomini, si <strong>di</strong>mostrerà ancora essere quella più efficace per affrontare il<br />

futuro.<br />

N. 2 2011<br />

5


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

La Il progetto galassia legalità del cre<strong>di</strong>to cooperativo<br />

Intervista a Roberto Camazzini<br />

Vice Direttore Generale<br />

<strong>di</strong> Iccrea <strong>Banca</strong><br />

Il Cre<strong>di</strong>to Cooperativo e le sfide del XXI secolo<br />

Intervista<br />

<strong>di</strong> Enrico Stellino<br />

Dottore, il mercato della monetica continua a manifestare un forte sviluppo,<br />

soprattutto nel comparto dei servizi evoluti e delle nuove tipologie <strong>di</strong> carte.<br />

Ritiene che il Sistema del Cre<strong>di</strong>to Cooperativo sia al passo con l’offerta <strong>di</strong> nuovi<br />

canali <strong>di</strong>stributivi e <strong>di</strong> prodotti dell’ultima generazione?<br />

Il network delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo esprime circa 2,5 milioni <strong>di</strong> carte <strong>di</strong><br />

pagamento attive, che hanno movimentato nel corso del 2010 un totale <strong>di</strong> oltre 5<br />

miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro. La nostraquota <strong>di</strong> mercato a livello nazionale è pari al 9%. Questi risultati<br />

si possono considerare del tutto positivi, se si tiene conto che sono stati raggiunti<br />

nell’ambito <strong>di</strong> uno sfavorevole momento congiunturale, rappresentato da un contesto<br />

<strong>di</strong> mercato caratterizzato da una forte contrazione dei consumi e dalla tendenza<br />

delle famiglie/imprese a razionalizzare l’utilizzo degli strumenti <strong>di</strong> pagamento a loro<br />

<strong>di</strong>sposizione, cioè a <strong>di</strong>minuirne il numero e l’intensità <strong>di</strong> utilizzo rispetto al passato.<br />

Il settore delle carte <strong>di</strong> pagamento, però, continua a mostrare un’innegabile vitalità e<br />

anche tutta la gamma delle nostre “CarteBCC” punta a recepire le più significative<br />

tendenze <strong>di</strong> mercato, come ad esempio, quelle sintetizzatenella CartaBCC Beep! La<br />

Beep! è l’ultima nata fra le nostre carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e potrebbe rappresentare un ra<strong>di</strong>cale<br />

cambiamento dell’utenza circa le proprie modalità <strong>di</strong> pagamento, perché utilizza quella<br />

che, con il linguaggiodegli addetti ai lavori, viene definita la tecnologiacontactless<br />

ossia “senza contatto, a <strong>di</strong>stanza”.Infatti, in virtù <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> accettazione compatibile,<br />

questo prodotto velocizza i tempi <strong>di</strong> pagamento, in quanto il merchant non deve<br />

richiedere la firma al relativo portatore fino ad un certo importo. I benefici impatti sulla<br />

vita quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> noi, sempre più frenetica e con sempre minore tempo a<br />

nostra <strong>di</strong>sposizione, pertanto, potrebbero rivelarsi davvero sorprendenti, se la <strong>di</strong>ffusione<br />

<strong>di</strong> questa carta fosse capillare e rapida come noi auspichiamo. Ci atten<strong>di</strong>amo, quin<strong>di</strong>, che<br />

le Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo si attivino per favorire l’implementazione della rete dei<br />

P.O.S. de<strong>di</strong>cati all’accettazione della Beep! Se ciò avverrà, tutti i possessori <strong>di</strong> questa carta<br />

si troveranno nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> evitare <strong>di</strong> cercare gli spiccioli nelle proprie tasche per<br />

pagare i giornali, il caffè e il panino al bar, ecc. Mi piace pensare a questa soluzione un<br />

po’ come all’entrata sul mercato del Telepass, che ha consentito <strong>di</strong> snellire notevolmente<br />

i tempi <strong>di</strong> accesso ai caselli autostradali. Ecco, tramite la Beep!, sarà possibile ridurre in<br />

misura significativa i tempi <strong>di</strong> permanenza davanti alla cassa <strong>di</strong> un supermercato oppure<br />

<strong>di</strong> qualsiasi altro negozio e, soprattutto, eliminare il fasti<strong>di</strong>o <strong>di</strong> doversi munire <strong>di</strong> un<br />

minimo quantitativo <strong>di</strong> monete metalliche. Insomma, un’innovazione che semplificherà<br />

certamente la vita ai clienti ed il lavoro agli esercenti e alle Banche!<br />

All’interno del territorio nazionale, alcuni Comuni hanno già lanciato una specifica<br />

campagna per incentivare l’utilizzo della Beep!, come ad esempio quello <strong>di</strong> Alba in<br />

Piemonte. Personalmente sono un fautore ed un convinto sostenitore circa la vali<strong>di</strong>tà<br />

<strong>di</strong> questo strumento e tengo una carta Beep! nel mio portafoglio sin dalla sua uscita.<br />

Aggiungo che il cd. “mercato <strong>di</strong> massa” non esiste più da tempo, visto che oggi gli<br />

operatori devono riferirsiad una “massa <strong>di</strong> nicchie”, che li costringe a sviluppare - in<br />

via sistematica - una serie sempre più numerosa prodotti “tailor made” ossia realizzati<br />

6<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


per sod<strong>di</strong>sfare le esigenze <strong>di</strong> una specifica categoria <strong>di</strong><br />

clienti. All’interno del nostro Sistema siamo in grado<br />

<strong>di</strong> citare parecchi esempi <strong>di</strong> come questa politica<br />

sia stata felicemente applicata sul campo da più <strong>di</strong><br />

qualche <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo, come la carta<br />

“Albarella Card” che la BCC del Polesine <strong>di</strong>stribuisce agli<br />

ospiti dell’omonima isola veneta, piuttosto che la carta<br />

“Ateneum”. Quest’ultima, cioè “Ateneum”, è un prodotto<br />

che abbiamo pensato con un grado <strong>di</strong> flessibilità così<br />

elevato, tale da consentirci <strong>di</strong> “vestirlo”, ancora una volta<br />

su misura, in relazione alle richieste che ci possono<br />

pervenire da più Università.<br />

La secca virata registrata dall’intero Sistema nazionale<br />

circa l’approccio a strumenti <strong>di</strong> moneta elettronica è<br />

oggetto - datempo -<strong>di</strong> ampie ed articolate <strong>di</strong>scussioni<br />

e confronti da parte <strong>di</strong> economisti e specialisti nella<br />

comunicazione, ma questo è solo un grande vantaggio<br />

per le Banche, tenuto conto che consente, finalmente,<strong>di</strong><br />

valorizzare appieno la peculiarità strutturale delle Banche<br />

<strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo, che si sono sempreaffrancate da<br />

qualsiasi tentazione <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzare l’offerta dei propri<br />

prodotti/servizi e circa le modalità <strong>di</strong> approccio verso la<br />

loro clientela.<br />

Non deve, altresì, sfuggire come una platea sempre più<br />

estesa <strong>di</strong> utenti abbia deciso <strong>di</strong> mantenersi stabilmente<br />

al passo con le nuove tecnologie, comprendendone<br />

e sfruttandone i relativi vantaggi. è innegabile che ci<br />

troviamo <strong>di</strong> fronte a controparti che hanno accettato<br />

consapevolmente tutte le possibilità operative offerte<br />

da questi nuovi strumenti,assumendo anche adeguata<br />

conoscenza circa i rischi che il loro utilizzo comporta.<br />

Quest’ultimo è uno dei motivi per cui i sistemi <strong>di</strong><br />

pagamento evoluti stanno assumendo una capillare<br />

<strong>di</strong>ffusione e le stesse imprese iniziano ad effettuare<br />

significativi investimenti nella loro sicurezza in questo<br />

campo (box1).<br />

Ritiene che i clienti delle Banche ed in particolare quelli<br />

degli Istituti <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo siano pronti ad<br />

utilizzare stabilmente questi nuovi servizi e, soprattutto,<br />

quelli dotati delle tecnologie maggiormente sofisticate?<br />

Solo pochi anni fa non avremmo mai creduto fosse<br />

possibile essere raggiunti al telefono ossia comunicare<br />

con un nostro parente oppure un amico in luoghi lontani<br />

e senza la classica “cornetta del telefono”. Così come,<br />

non saremmo mai stati in grado <strong>di</strong> immaginare che la<br />

tecnologia avrebbe consentito ad una coppia <strong>di</strong> genitori<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare a <strong>di</strong>stanza con il figlio impegnato negli<br />

stu<strong>di</strong> fuori Italia, tramite una semplice “applicazione” del<br />

PC. Oggi tutto ciò è possibile, perché è la tecnologia<br />

a governare alcuni momenti della nostra vita ed a<br />

semplificare, se lo vogliamo, parte della gestione della<br />

nostra giornata. A mio avviso, è assai <strong>di</strong>fficile restare<br />

impassibili <strong>di</strong> fronte a questo ra<strong>di</strong>cale cambiamento delle<br />

abitu<strong>di</strong>ni legate alle modalità <strong>di</strong> comunicare e anche<br />

N. 2 2011<br />

7<br />

i relativi strumenti, compresi quelli all’apparenza più<br />

sofisticati, una volta “metabolizzati”, <strong>di</strong>ventano semplici e<br />

convenienti da utilizzare. In proposito, rilevo che i clienti<br />

delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo stanno velocemente<br />

recuperando il tempo perduto in passato, colmando<br />

il gap che li separava dagli utenti del restante Sistema<br />

nazionale, considerato che, ogni giorno che passa, colgo<br />

con maggiore forza la richiesta delle nostre Banche <strong>di</strong><br />

mettersi al passo con le ultimissime tecnologie espresse<br />

dal mercato.<br />

Iccrea <strong>Banca</strong>, con riferimento alla gamma dei prodotti<br />

riconducibili al brand “CartaBCC”, ha lanciato il nuovo<br />

portale www.cartabcc.it. Quali sono le iniziative che il<br />

suo Istituto ha attivato, intendendo sfruttare “a tutto<br />

tondo” le potenzialità del portale?<br />

Il web è il canale che gli operatori <strong>di</strong> settore<br />

tenderanno a privilegiare sempre con maggiore forza<br />

e frequenza, considerato che permette <strong>di</strong> sviluppare<br />

una relazione con i propri clienti molto trasparente,<br />

flessibile, interattiva e a basso costo. Tramite il nuovo<br />

sito ci siamo posti l’obiettivo <strong>di</strong> migliorare il livello<br />

<strong>di</strong> contatto che i titolari e tutta la potenziale utenza<br />

(compresi i “curiosi”) manifestano nei confronti della<br />

“CartaBCC”. Abbiamo, pertanto, creato un modello <strong>di</strong><br />

navigazione caratterizzato da una migliore fruibilità,<br />

che pone le “informazioni chiave” sempre in primo<br />

piano. La navigazione, in particolare, risulta più<br />

intuitiva, consentendo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare con chiarezza e<br />

approfon<strong>di</strong>re i contenuti del sito, che abbiamo inteso<br />

arricchire notevolmente rispetto alla precedente<br />

versione, comprendendo anche le protezioni degli<br />

acquisti effettuati con la carta e un’interessante rosa <strong>di</strong><br />

servizi <strong>di</strong> assistenza. Nel 2011, tramite il sito web www.<br />

cartabcc.it, consentiremo ai titolari delle nostre carte <strong>di</strong><br />

partecipare ad uno specifico “programma fedeltà” ad essi<br />

riservato, ispirato alla responsabilità sociale e all’esclusiva<br />

relazione che le Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo<br />

intrattengono con le realtà territoriali che esse servono.<br />

Mi riferisco ad un’iniziativa ancora in corso <strong>di</strong> definizione,<br />

che prevede la valorizzazione <strong>di</strong> entità locali (animate<br />

da obiettivi etico-sociali), che verranno in<strong>di</strong>cate dalle<br />

stesse Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo. Saranno, quin<strong>di</strong>, le<br />

nostre Banche a decidere quali controparti coinvolgere<br />

come le associazioni no-profit e i Comuni, tramite la<br />

con<strong>di</strong>visione ed il sostegno relativo a progetti con fini<br />

etici. Per la prima volta, inoltre, daremo alle Banche<br />

<strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo la possibilità <strong>di</strong> “far salire sul<br />

carro della solidarietà” anche imprese (loro clienti)<br />

operanti nel campo agro-alimentare. Il meccanismo<br />

premiante adottato sarà quello dell’instant-win.<br />

Ma, il nostro sito non è solo questo, tenuto conto che<br />

durante il corrente anno gli esercenti in rapporto con<br />

le Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo potranno aderire<br />

ad un’ulteriore iniziativa ad essi de<strong>di</strong>cata, denominata


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Intervista “BccClub”,<br />

che mira a valorizzare il loro catalogo <strong>di</strong> offerta, che verrà portato a conoscenza<br />

<strong>di</strong> una potenziale utenza nazionale ed internazionale. Insomma, il merchant che vorrà<br />

aderire alla “vetrina” che il sito mette a sua <strong>di</strong>sposizione, tramite la concessione <strong>di</strong><br />

sconti oppure altri vantaggi legati agli acquisiti, sarà in grado <strong>di</strong> essere contattato da<br />

compratori sparsi ovunque, molti dei quali anche al <strong>di</strong> fuori del territorio nazionale.<br />

Se come lei ha <strong>di</strong>chiarato in premessa, il mercato è alla continua ricerca <strong>di</strong> soluzioni<br />

sempre più innovative, quale sarà, a suo avviso, il “prodotto <strong>di</strong> punta” del 2011 che<br />

le Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo potranno offrire ai propri clienti?<br />

Penso alla “CartaBCC 4YOU”, la nostra carta IBAN, che ci apprestiamo a lanciare - entro<br />

pochissimi mesi - sul mercato. è un prodotto che abbina ai servizi <strong>di</strong> una classicaprepagata<br />

standard altre tipiche funzionalità <strong>di</strong> un conto corrente, come bonifici in entrata e<br />

uscita, accre<strong>di</strong>ti e RID. La nostra “4YOU”, in particolare,punta a catturare l’interesse dei<br />

giovani, considerato che ingloba alcuni elementi <strong>di</strong> effettiva <strong>di</strong>stinzione rispetto ad<br />

analoghi strumenti già proposti dalla concorrenza. La “4YOU”, infatti,prevede l’accesso<br />

- a con<strong>di</strong>zioni vantaggiose - a PayPal cioé la modalità <strong>di</strong> pagamento maggiormente<br />

utilizzata dai giovani navigatori in Internet. Attualmente in Italia sono oltre quattro<br />

milioni i frequent users, che fanno stabilmente ricorso ai cd. pagamenti “peer to peer”<br />

ossia le transazioni tra privati sui più importanti siti <strong>di</strong> commercio elettronico, quali<br />

Ebay, Itunes e Amazon. La ricarica del Conto PayPal potrà avvenire, sia con l’utilizzo<br />

<strong>di</strong> una carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to/prepagata oppure a mezzo <strong>di</strong> un bonifico <strong>di</strong>sposto dal conto<br />

corrente dell’utente interessato.<br />

Ancora una volta, senza spostarci da casa, ci ren<strong>di</strong>amo conto che queste tecnologie<br />

ci consentono <strong>di</strong> rendereil nostro futuro più semplice, ridurre le spese accessorie ai<br />

pagamenti, nonché il tempo da de<strong>di</strong>care per effettuare i nostri acquisti. E le carte <strong>di</strong><br />

pagamento sono destinate a fornirci un contributo sempre più rilevante per realizzare<br />

tutto ciò, senza alcuna fatica.<br />

8<br />

La galassia del cre<strong>di</strong>to cooperativo<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

10<br />

La galassia del cre<strong>di</strong>to cooperativo<br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>:<br />

l’uomo e il prete, la fede,<br />

le opere, la solidarietà<br />

<strong>di</strong> Luigi Culmone<br />

La Luce che promana dalla breve ma intensa esistenza terrena del<br />

sacerdote Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, vissuto appena 49 anni (era nato nel 1863 ed<br />

è morto nel1912) ancora oggi, dopo un secolo, illumina Alcamo e l’intera<br />

Sicilia occidentale.<br />

Come ebbe a scrivere Luigi Giussani, uno dei pilastri della Chiesa del XX<br />

secolo, <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è un Gigante della Fede, un protagonista <strong>di</strong> primissimo<br />

piano in quel periodo a cavallo tra l’ottecento ed il novecento, periodo<br />

che vide i cattolici italiani ed in particolare quelli siciliani, uscire dal trauma<br />

del 1870 (l’occupazione “manu militari” dello Stato Pontificio da parte della<br />

monarchia sabauda) e riprendere il ruolo <strong>di</strong> tessitori della trama sociale,<br />

culturale ed economica della nazione italiana, ruolo che il cristianesimo ha<br />

nella nostra penisola in pratica da <strong>di</strong>ciassette secoli, ovvero dal 313.<br />

I cattolici subito dopo il 1861, furono estranei ed estraniati dal governo,<br />

delle istituzioni sia locali che nazionali nel primo quarantennio <strong>di</strong> vita dello<br />

stato italiano. Il “Non Expe<strong>di</strong>t” <strong>di</strong> Pio IX impe<strong>di</strong>va ai cattolici <strong>di</strong> impegnarsi<br />

<strong>di</strong>rettamente in politica… a poco a poco, le <strong>di</strong>sperate con<strong>di</strong>zioni delle<br />

classi più povere <strong>di</strong> un’Italia povera rendevano necessario, come sempre<br />

è avvenuto nella storia italiana, l’intervento dei cattolici a sostegno<br />

del popolo. Un popolo, occorre <strong>di</strong>rlo, che non trasse eccessivi benefici<br />

dall’unificazione statuale italiana. Anzi, la <strong>di</strong>visione delle proprietà della “manomorta“ ecclesiastica aveva reso i ricchi<br />

più ricchi ed i poveri più poveri… Da lì l’emigrazione verso le americhe. Emigrazione che nel Meri<strong>di</strong>one assunse<br />

<strong>di</strong>mensioni bibliche. Preti coraggiosi e santi cominciarono a dare speranza ad un popolo afflitto da mille mali cui si<br />

assommarono le trage<strong>di</strong>e delle imbelli avventure coloniali italiane con la <strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> Adua e l’umiliante sconfitta ad<br />

opera degli abissini.<br />

L’italia aveva bisogno delle sue forze migliori e le forze migliori da sempre l’italia le ha avute nel suo popolo. Nascono<br />

le leghe ed i fasci dei lavoratori prontamente represse dai governi dell’Italia umbertina. Ma nasce, soprattutto sotto<br />

la spinta della enciclica “Rerum Novarum” del grande Leone XIII, un reticolo <strong>di</strong> opere ed iniziative sociali, culturali ed<br />

economiche <strong>di</strong> ispirazione cristiana. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è affascinato dalle gran<strong>di</strong>ose figure <strong>di</strong> Leone XIII e soprattutto <strong>di</strong> un<br />

gran<strong>di</strong>ssimo Genio della cattolicità <strong>di</strong> tutti i tempi: <strong>Don</strong> Bosco. <strong>Don</strong> Bosco è fedele al Papa, anzi fedelissimo ma non<br />

rompe del tutto con lo stato italiano… strappa anche ai più accesi anticlericali spazi per l’assistenza sociale, sanitaria,<br />

educativa. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> il giovane prete alcamese è affascinato dall’opera <strong>di</strong> <strong>Don</strong> Bosco. Crea ad Alcamo il circolo <strong>Don</strong><br />

Bosco, che è all’origine dell’attuale oratorio salesiano <strong>di</strong> Alcamo. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> non sta con le mani in mano. Stampa<br />

giornali (“Il granellino”), spinge i giovani cattolici alcamesi all’impegno <strong>di</strong>retto nella gestione della cosa pubblica. è<br />

soprattutto, fedele al principio che senza le opere la Fede è ben poca cosa. Fonda una cassa rurale ed artigiana che<br />

chiama “l’Assunta”. “L’Assunta” a cui è de<strong>di</strong>cata la Chiesa Madre <strong>di</strong> Alcamo e, all’ombra del cui campanile, si tengono<br />

(<strong>di</strong> preciso negli o<strong>di</strong>erni locali della contabilità dei preti) i primi consigli <strong>di</strong> amministrazione della <strong>Banca</strong>. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è<br />

un fiume in piena… <strong>di</strong>ce Messa, confessa, salta alla contabilità a gestire la banca, stampa giornali, sente il popolo…<br />

è un vulcano. Le forze anticlericali che per oltre 50 anni hanno governato Alcamo con risultati <strong>di</strong>sastrosi lo o<strong>di</strong>ano,<br />

lo vogliono morto, lo vogliono rovinare. Riescono a farlo arrestare accusandolo <strong>di</strong> avere sobillato il popolo… ma<br />

Dio volge il male in bene: <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> rifulge <strong>di</strong> luce gran<strong>di</strong>ssima anche nelle buie carceri trapanesi. Dal carcere scrive<br />

lettere, splen<strong>di</strong>de che ancora oggi possiamo leggere con commozione, prega per i suoi persecutori… le lettere<br />

dal carcere <strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> sembrano tratte dagli atti degli apostoli. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è solo nella sua umida cella ma con<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


lui è tutto il popolo alcamese. Tutta l’Italia scrive a <strong>Don</strong><br />

<strong>Rizzo</strong> con in testa il suo amico <strong>Don</strong> Sturzo: <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è<br />

riconosciuto innocente… il suo ritorno ad Alcamo è un<br />

trionfo… così come un trionfo saranno i suoi funerali<br />

come testimonia l’articolo pubblicato sul Giornale <strong>di</strong><br />

Sicilia il giorno dopo lo svolgimento delle esequie. Tutta<br />

Alcamo segue <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> per l’ultima volta fisicamente<br />

ma Alcamo, dall’Aprile del 1912, non ha mai smesso <strong>di</strong><br />

seguire il suo Prete.<br />

Da 100 anni gli alcamesi lo considerano vivo e presente<br />

e non rare volte nella splen<strong>di</strong>da Cappella <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

<strong>di</strong>segnata con genio semplice ma espressivo da<br />

Paolo Portoghesi, nella Basilica dell’Assunta, si vedono<br />

alcamesi sostare davanti le sue ceneri… a chiedere<br />

conforto e consiglio.<br />

Il rapporto tra <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> ed il suo popolo non si è mai<br />

interrotto… questo filo che lega il prete alcamese,<br />

dalle scarpe consunte e bucate (non volle mai essere<br />

retribuito per il suo ruolo <strong>di</strong> primo Direttore della<br />

<strong>Banca</strong>), e le generazioni <strong>di</strong> alcamesi e <strong>di</strong> siciliani che<br />

si sono succedute in questi cento anni non si è mai<br />

spezzato anzi… Come scrisse Giussani la sua figura<br />

giganteggia ancora (con quel manto immenso per il<br />

corpo gracile e fine, con cui lo ha raffigurato lo scultore<br />

Paolo Borghi) e sembra proteggere ancora i suoi amici<br />

che sono l’ossatura della Sicilia che non muore e che<br />

non si arrende a tutte le mafie <strong>di</strong> tutti i tempi.<br />

Un Prete per noi; un prete che prese per mano le classi<br />

che avevano come unica ricchezza le proprie mani ed il<br />

proprio ingegno (artigiani ed agricoltori) e li portò, a poco<br />

a poco, ad essere padroni del proprio destino e citta<strong>di</strong>ni<br />

consapevoli della nuova Italia. Fiorì l’economia alcamese<br />

e fiorì la partecipazione popolare alla democrazia che<br />

con Giolitti era <strong>di</strong>venuta meno elitaria.<br />

N. 2 2011<br />

11<br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> anticipò Gentiloni il quale riportò i cattolici<br />

italiani nel grande <strong>di</strong>battito politico nazionale. In<br />

ogni aspetto della sua attività geniale e poliedrica<br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> fu un anticipatore dei tempi… Si può<br />

<strong>di</strong>re che il famoso Patto Gentiloni (che riaprì le porte<br />

della partecipazione politica dei cattolici italiani alla<br />

vita istituzionale dello Stato unitario) ad Alcamo fu<br />

anticipato da don <strong>Rizzo</strong> <strong>di</strong> almeno <strong>di</strong>eci anni. Nel<br />

suo nome, amato con ardore da tutti, ma proprio da<br />

tutti gli alcamesi e da centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> siciliani,<br />

tante cose sono sorte, si sono fortificate in Sicilia<br />

occidentale. <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è l’esempio, tra i più eclatanti,<br />

<strong>di</strong> come ci sono morti che non muoiono mai e che<br />

incitano, quoti<strong>di</strong>anamente, i vivi ad essere sempre<br />

più vivi e generosi.<br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> infine, oggi sarebbe orgoglioso della sua<br />

banca e sarebbe orgoglioso del gemellaggio della<br />

sua creatura con una sorella del cre<strong>di</strong>to cooperativo<br />

in Ecuador.<br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, ne siamo sicuri, ha sorriso quando in suo<br />

nome i campesignos latinoamericani hanno potuto<br />

seminare e raccogliere i frutti della loro splen<strong>di</strong>da<br />

terra. In fondo così, prima <strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> fece <strong>Don</strong><br />

Bosco. Partito dai poveri dell’Italia (Torino o Alcamo<br />

non importa) per arrivare in America Latina, l’America<br />

che fu il primo pensiero missionario <strong>di</strong> <strong>Don</strong> bosco.<br />

Così oggi possiamo celebrare l’unità d’Italia senza<br />

fanfare e senza fanti piumati ma con l’immagine più<br />

bella che accomuna due gran<strong>di</strong> sacerdoti italiani: <strong>Don</strong><br />

<strong>Rizzo</strong> e <strong>Don</strong> Bosco… Dall’Italia, sede del successore<br />

<strong>di</strong> San Pietro alle Ande insieme italiani del Nord e<br />

del Sud… ecco un’altra lezione <strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, il prete<br />

che non ha mai lasciato la sua gente, il prete che ci<br />

sbalor<strong>di</strong>sce e ci educa ancora…


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

12<br />

La galassia del cre<strong>di</strong>to cooperativo<br />

I valori della cooperazione<br />

e le BCC<br />

<strong>di</strong> Enzo Nuzzo<br />

Ripensare i propri modelli operativi e <strong>di</strong> business è,<br />

oggi, per molte realtà impren<strong>di</strong>toriali e finanziarie, una<br />

scelta <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza. I comportamenti <strong>di</strong>ventano sempre<br />

più il fattore <strong>di</strong> successo. Il legame con i “valori antichi”,<br />

ad esempio, come quello che ha fatto e fa unica la Bcc<br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, della cooperazione può costituire un presi<strong>di</strong>o<br />

nell’affrontare le nuove sfide.<br />

Una riflessione sul “valore della cooperazione” è<br />

fondamentale per porsi, in modo competitivi, sul mercato.<br />

Il modello cooperativo <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> impresa nasce,<br />

lo sottolineò <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, più <strong>di</strong> 100 anni fa, per venire<br />

incontro alle esigenze dei più deboli, sulla base <strong>di</strong> una<br />

visione solidaristica del mercato che non nega il profitto,<br />

ma lo integra con obiettivi <strong>di</strong> responsabilità sociale.<br />

Ne scaturisce una visione dell’impresa ispirata alla<br />

valorizzazione degli interessi dei soci, dei <strong>di</strong>pendenti, dei<br />

clienti e del territorio. Si tratta, a ben vedere, dei principi<br />

fulcro su cui si fonda il benessere delle comunità, principi<br />

che dovrebbero essere <strong>di</strong> guida per tutti gli operatori,<br />

soprattutto nella presente <strong>di</strong>fficile situazione economica.<br />

è necessario, oggi, un cambiamento <strong>di</strong> portata epocale<br />

del quadro regolamentare degli interme<strong>di</strong>ari finanziari:<br />

essi dovranno accrescere, sebbene con gradualità, qualità<br />

e quantità del capitale; occorrerà correggere quegli<br />

incentivi <strong>di</strong>storti che, come unanimemente affermato,<br />

hanno concorso ad innescare la crisi finanziaria; andrà<br />

riposta maggiore attenzione alle relazioni con la clientela,<br />

in linea con le più recenti in<strong>di</strong>cazioni normative nazionali<br />

e internazionali.<br />

Anche le Banche <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to cooperativo, al pari <strong>di</strong> tutti<br />

gli altri interme<strong>di</strong>ari, dovranno confrontarsi con la<br />

riforma, i cui effetti - sul capitale, sull’organizzazione, sulla<br />

governance - non saranno marginali. Occorre interrogarsi,<br />

oggi, sulle vie da percorrere per potenziare gli elementi<br />

<strong>di</strong> forza insiti nel modello cooperativo, ma anche per<br />

correggerne le debolezze.<br />

L’ancoraggio ai valori della cooperazione, a una visione<br />

solidaristica del mercato, può aiutare le Bcc ad adeguarsi,<br />

in modo or<strong>di</strong>nato, al nuovo complessivo quadro<br />

regolamentare senza far venire meno il necessario<br />

sostegno all’economia. Ma perché si innesti questo<br />

processo virtuoso, sono necessarie sempre più elevate<br />

capacità impren<strong>di</strong>toriali e competenze professionali, e<br />

una visione strategica <strong>di</strong> lungo periodo coniugata con<br />

un’efficace gestione dei rischi.<br />

Per le Bcc che si sono mantenute più vicine al modello<br />

cooperativo originario, ritengo che la <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> sia tra<br />

queste, l’impegno più forte sarà quello <strong>di</strong> rafforzare<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


i presi<strong>di</strong> a garanzia della qualità del cre<strong>di</strong>to e <strong>di</strong><br />

perseguire una crescita bilanciata tra impieghi e raccolta<br />

stabile, che richiederà un’attenta gestione del rischio<br />

<strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà. A fronte degli svantaggi connessi con la<br />

piccola <strong>di</strong>mensione, vanno accuratamente valutate le<br />

possibilità offerte dalla attivazione <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> <strong>di</strong>stributivi e<br />

iniziative consortili, che possono permettere la fruizione<br />

<strong>di</strong> importanti economie <strong>di</strong> scala. Per le banche <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to cooperativo, si pone prioritariamente l’esigenza<br />

<strong>di</strong> affinare le metodologie <strong>di</strong> misurazione dei rischi e <strong>di</strong><br />

rafforzare i presi<strong>di</strong> organizzativi; in tale ambito, assumono<br />

importanza fondamentale una proficua <strong>di</strong>alettica tra gli<br />

organi sociali, strutture organizzative funzionali e capacità<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento.<br />

Al potenziamento dei legami con la comunità <strong>di</strong><br />

riferimento deve accompagnarsi il potenziamento dei<br />

sistemi <strong>di</strong> controllo, il costante rispetto dei valori della<br />

cooperazione e delle regole, la prossimità a chi ha<br />

davvero bisogno. è necessario produrre red<strong>di</strong>to “sano”<br />

con comportamenti prudenti. Il tema della correttezza<br />

verso i clienti deve permeare l’intera azienda.<br />

Le verifiche condotte, da molti analisti, fanno emergere<br />

comportamenti più virtuosi da parte delle banche <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to cooperativo rispetto al resto del sistema. Occorre<br />

N. 2 2011<br />

13<br />

che le scelte strategiche e i comportamenti gestionali<br />

siano costantemente improntati al pieno adeguamento<br />

alle regole <strong>di</strong> correttezza e trasparenza nei confronti della<br />

clientela. Questa convinta adesione agevola l’instaurarsi<br />

<strong>di</strong> relazioni durature tra interme<strong>di</strong>ari e clienti, assicura<br />

costanza nel fun<strong>di</strong>ng, red<strong>di</strong>tività e stabile permanenza<br />

sul mercato, è un modo per dare concretezza ai principi<br />

<strong>di</strong> solidarietà e centralità della persona che ispirano il<br />

modello cooperativo, anche e soprattutto <strong>di</strong> questa Bcc.<br />

Queste, dunque, le sfide che le BCC devono oggi<br />

affrontare.<br />

Il modello cooperativo, ispirato anche alla dottrina sociale<br />

della Chiesa, dovrà sempre <strong>di</strong> più prestare attenzione al<br />

contesto <strong>di</strong> riferimento, attuare forme <strong>di</strong> solidarietà in<br />

modo efficiente, esaltare corrette relazioni tra i <strong>di</strong>versi<br />

attori coinvolti, coniugare gli obiettivi <strong>di</strong> mutualità con le<br />

esigenze <strong>di</strong> efficienza allocativa e operativa.<br />

è un obiettivo <strong>di</strong>fficile ma inelu<strong>di</strong>bile. E la Bcc <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

ha il dovere morale e storico <strong>di</strong> continuare, con lo stesso<br />

slancio e la stessa energia, nel solco tracciato dal suo<br />

fondatore, sempre più intensificando i legami intensi<br />

con le comunità locali, la conoscenza della clientela e la<br />

fiducia <strong>di</strong> quest’ultima.


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Intervista al Procuratore<br />

del Tribunale per i minorenni<br />

<strong>di</strong> Palermo, Amalia Settineri<br />

«Questo ufficio è quello che amo <strong>di</strong> più»<br />

Intervista<br />

14<br />

Il progetto legalità<br />

<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />

C’è un prima e un dopo, nella vita <strong>di</strong> Amalia Settineri,<br />

57 anni, sposata, tre figli, Procuratore della Repubblica<br />

presso il Tribunale per i Minorenni <strong>di</strong> Palermo, designata<br />

all’unanimità dal plenum del Consiglio superiore della<br />

magistratura. Il prima era una giovane laureata, la voglia<br />

<strong>di</strong> cambiare il mondo, un concorso per u<strong>di</strong>tore giu<strong>di</strong>ziario<br />

vinto pochi giorni dopo il compimento del 25° anno <strong>di</strong><br />

età. Era il 1978. Un dopo da Pretore, prima, per 2 anni, ad<br />

Iglesias in Sardegna e, per 7, a Castelvetrano in provincia <strong>di</strong><br />

Trapani (durante i quali si occupa <strong>di</strong> civile, penale, lavoro,<br />

volontaria giuris<strong>di</strong>zione e altro), e poi alla Procura della<br />

Repubblica dei Minori (tra l’altro, per un anno, al fianco <strong>di</strong> Francesca Morvillo, moglie <strong>di</strong><br />

Giovanni Falcone e come lui deceduta nella strage <strong>di</strong> Capaci del 23 maggio 1992), alla<br />

Corte d’Appello, nel 1993, per 7 anni (come giu<strong>di</strong>ce delle sezioni penali. In questa sede<br />

ha trattato vicende rilevanti, come quella conclusasi con l’assoluzione <strong>di</strong> padre Frittitta,<br />

confessore del superboss Pietro Aglieri. L’assoluzione fu poi confermata dalla Cassazione<br />

e in altri processi per mafia), in Procura Generale presso la Corte d’Appello, nel 2000, e al<br />

Ministero della Giustizia, ed, infine, alla guida della Procura della Repubblica per i Minori<br />

<strong>di</strong> Palermo, dal Gennaio del 2011.<br />

«Ma questo Ufficio è quello che amo <strong>di</strong> più. Qui per davvero le Istituzioni stanno dalla<br />

parte dei più deboli» ha affermato Amalia Settineri parlando del suo impegno quoti<strong>di</strong>ano.<br />

La sua scrivania è invasa dalle carte. Due barattoli pieni <strong>di</strong> matite <strong>di</strong> vari colori, forme e<br />

<strong>di</strong>mensioni. Tra documenti e fascicoli si intravedono libri, chissà cosa legge questa donna<br />

amabile, decisa, forte. Il Procuratore ci riceve puntualmente, solo dopo avere espletato<br />

qualche impegno urgente. E dopo i saluti <strong>di</strong> rito, il sorriso sincero sul volto, due occhi<br />

profon<strong>di</strong>, le parole scorrono via leggere, fino a tra<strong>di</strong>re quel tanto <strong>di</strong> commozione che<br />

consente <strong>di</strong> vedere, oltre l’immagine <strong>di</strong> Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> razza, una mamma innamorata dei suoi<br />

tre figli. Una mamma ancora felice <strong>di</strong> viaggiare con essi e <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertirsi spensieratamente.<br />

Come funziona la giustizia minorile? Dove vanno i ragazzi “rei” <strong>di</strong> crimini? La macchina<br />

della giustizia minorile è complessa e chiede attenzione, specializzazione e capacità<br />

<strong>di</strong> guardare a un futuro possibile per questi giovani. Due le parole chiave: famiglia e<br />

prevenzione. E la dott.ssa Settineri è decisamente una donna competente, all’altezza del<br />

ruolo ricoperto, capace <strong>di</strong> dare risposte alle sfide <strong>di</strong> una società che deve cambiare.<br />

Quanto contano, Signor Procuratore, sensibilità e delicatezza nel <strong>di</strong>ritto minorile?<br />

Sono assolutamente essenziali. Unici. Ma lo sono in qualunque giuris<strong>di</strong>zione. Il soggetto,<br />

qui, però, è più debole. In ragione <strong>di</strong> ciò sono importanti sia la sensibilità che la delicatezza<br />

per mettere a loro agio le persone che hai <strong>di</strong> fronte. Perché quando una persona si sente<br />

accolta si pone meglio e si apre. Riesce a <strong>di</strong>re la verità, prima <strong>di</strong> tutto a se stesso, ad essere<br />

sincera, permettendo la nascita <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> fiducia. Chi viene da noi deve trovare<br />

fiducia nella Giustizia e, quin<strong>di</strong>, nel Giu<strong>di</strong>ce.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Ragazzi senza. Senza famiglia, senza scuola, senza un<br />

territorio che li accolga, senza punti <strong>di</strong> riferimento,<br />

senza persone con le quali stabilire un legame<br />

affettivo. Cosa manca ai tanti che delinquono?<br />

Manca tutto assieme. Mancano punti <strong>di</strong> riferimenti certi.<br />

La famiglia è spesso costituita da soggetti incapaci <strong>di</strong><br />

trasmettere valori. I ragazzi che delinquono non riescono<br />

a rappresentare a sé e agli altri il loro stato <strong>di</strong> essere ed<br />

il loro malessere. I ragazzi chiedono e vogliono risposte.<br />

La mancanza <strong>di</strong> risposte comporta un crescendo della<br />

loro sofferenza. E più le risposte tardano ad arrivare più<br />

essi delinquono.<br />

L’ambito <strong>di</strong> appartenenza <strong>di</strong> un bambino svolge un<br />

ruolo sostanziale nella sua crescita. La delinquenza<br />

è una questione <strong>di</strong> ere<strong>di</strong>tà familiare?<br />

Il minore deve trovare fuori da sé un adulto in grado<br />

<strong>di</strong> dare risposte e contenere i problemi. Agli adulti il<br />

compito <strong>di</strong> farsi portavoce <strong>di</strong> regole da rispettare e far<br />

rispettare.<br />

Non credo che sia un fatto genetico determinare<br />

la propensione a delinquere. C’è la pre<strong>di</strong>sposizione<br />

alla violenza, forse. Ma la mia esperienza, però, mi<br />

porta a ritenere che il problema è legato al contesto<br />

<strong>di</strong> appartenenza, alla mancanza, ripeto, <strong>di</strong> punti <strong>di</strong><br />

riferimento. è fondamentale, dunque, il contesto in<br />

cui un ragazzo è nato. E ci sono ragazzi che nascono<br />

in ambienti per cui il loro destino è quasi segnato. è<br />

chiaro, però, che il contesto non è determinante ma<br />

pre<strong>di</strong>sponente.<br />

Come si fa ad interrompere il circolo vizioso della<br />

criminalità tramandata?<br />

Il trattamento del minore è un fenomeno complesso,<br />

specie se il ragazzo è già entrato nel circolo vizioso. C’è<br />

bisogno <strong>di</strong> più interventi. Bisogna, infatti, lavorare sul<br />

minore, sulla famiglia. Qui la meravigliosa esperienza<br />

che sto vivendo in questo Ufficio. Ti permette <strong>di</strong> lavorare<br />

su tutto. Si fa prevenendo, e attrezzando il territorio<br />

<strong>di</strong> opportunità, in modo che questi ragazzi possano<br />

trovare nel mondo imme<strong>di</strong>atamente circostante quello<br />

che non hanno trovato nella famiglia e nella scuola.<br />

Esiste ad oggi un sistema <strong>di</strong> monitoraggio e prevenzione?<br />

La prevenzione passa attraverso la scuola. La scuola,<br />

per i ragazzi deprivati <strong>di</strong> certezze, è la famiglia che non<br />

hanno mai avuto. Il nostro sistema giu<strong>di</strong>ziario minorile<br />

non nasce per punire. Coglie i segni del malessere,<br />

interviene con i servizi (come da noi, dove ci si impegna<br />

con entusiasmo e professionalità), fornisce opportunità.<br />

Quando arriva la sanzione non si può che prendere atto<br />

del fallimento del sistema giu<strong>di</strong>ziario minorile.<br />

Da un lato, il ragazzo nato povero è troppo impegnato<br />

a realizzare qualcosa per sopravvivere. Dall’altro, il<br />

ragazzo che appartiene alla classe sociale me<strong>di</strong>o-alta<br />

N. 2 2011<br />

15<br />

ha tutto ma si sente profondamente con<strong>di</strong>zionato<br />

dalle aspettative proprie ed altrui, nonché da una<br />

famiglia spesso affettivamente assente. Si delinque<br />

in entrambi i casi?<br />

Statisticamente è più evidente l’ingresso, nel circuito<br />

penale, <strong>di</strong> soggetti che appartengono a gruppi sociali<br />

svantaggiati.<br />

Il bullismo é un fenomeno trasversale. Il bullismo<br />

è un vero e proprio fenomeno delinquenziale <strong>di</strong><br />

gruppo? Un fenomeno che oggi esiste in tutte le<br />

società ricche?<br />

Io non amo la definizione <strong>di</strong> “bullismo” perché sbia<strong>di</strong>sce il<br />

problema. Il bullismo è da stu<strong>di</strong>are e da affrontare come<br />

canale <strong>di</strong> espressione della sofferenza che non riesce<br />

ad essere manifestata in altro modo, che non riesce ad<br />

essere canalizzata. Il minore sente il bisogno <strong>di</strong> esprimersi.<br />

Si nasconde nel gruppo, nella notte, <strong>di</strong>etro il video <strong>di</strong> un<br />

pc, e delinque.<br />

Il ruolo della scuola.<br />

è fondamentale, perché i ragazzi che non hanno una<br />

famiglia adeguata potrebbero trovare nella scuola e<br />

nell’insegnante il riferimento <strong>di</strong> cui hanno bisogno. Però<br />

oggi, al <strong>di</strong> là del fatto che esistono ancora buoni docenti,<br />

la scuola come sistema è allo sbando<br />

Sul banco degli imputati, accanto alla scuola, spesso<br />

c’è la famiglia.<br />

è in famiglia che si impara il rispetto delle regole.<br />

La formazione comincia dalla culla.<br />

La formazione inizia il primo istante <strong>di</strong> vita. Man mano<br />

che cresce, il ragazzino deve avere dei paletti da non<br />

oltrepassare, fino al raggiungimento della sua autonomia.<br />

Senza regole non si gioca, e figurarsi se si <strong>di</strong>venta adulti.<br />

I genitori sono colpevoli, <strong>di</strong>stratti?<br />

A volte colpevoli, a volte <strong>di</strong>stratti. Ma anche la <strong>di</strong>strazione<br />

è una colpa. Ci si deve render conto che quando un<br />

bambino nasce, la vita dei genitori cambia. I genitori<br />

devono essere aiutati. Io credo in un programma <strong>di</strong><br />

prevenzione reale.<br />

è favorevole a concedere il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> adozione ai<br />

single?<br />

Non ho mai avuto preclusioni. Il single è assimilabile<br />

al genitore rimasto solo, perché vedovo o separato, o<br />

perché mai coniugato. Se c’è da scegliere, però, la coppia<br />

ha la precedenza.<br />

Lei è favorevole all’istituzione del Tribunale per la<br />

Famiglia?<br />

Si, certo. Penso a un tribunale in cui accanto ai giu<strong>di</strong>ci<br />

togati vi siano vari staff, composti da psicologi e da<br />

persone a cui poter delegare molteplici funzioni, tra cui


Questi giovani<br />

cresceranno<br />

e <strong>di</strong>venteranno<br />

gran<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Alessandra Vivona<br />

Legalità: il rispetto delle leggi.<br />

Siamo veramente sicuri <strong>di</strong> sapere cosa<br />

significa, ma soprattutto chi riguarda?<br />

Certamente non è un argomento molto<br />

amato dai giovani, che provano verso<br />

lo Stato e le leggi un sentimento <strong>di</strong><br />

repulsione non in<strong>di</strong>fferente.<br />

Che la colpa sia degli scandali, del poco<br />

sostegno che essi ricevono proprio dallo<br />

Stato, della lontananza dai bisogni dei<br />

ragazzi poco importa; fatto sta che i<br />

giovani ripongono sempre meno fiducia<br />

nelle autorità e nella giustizia.<br />

Qualcosa in Italia non funziona e il<br />

risentimento dei ragazzi va letto come un<br />

campanello d’allarme.<br />

In Parlamento siedono persone colluse<br />

con la mafia e spesso l’impegno civico<br />

non basta: le nuove generazioni vogliono<br />

sicurezze e non si fidano più <strong>di</strong> un sistema<br />

che non riesce a dargliele.<br />

Un ragazzo, appena <strong>di</strong>ciottenne,<br />

preferisce non “immischiarsi” in faccende<br />

politiche, non parteggiare per nessuno e<br />

perciò non votare, piuttosto che schierarsi<br />

dalla parte <strong>di</strong> un partito che non lo ascolta<br />

e nel quale non si rispecchia.<br />

Le cause <strong>di</strong> questo rifiuto vanno ricercate<br />

nella legalità oggi una virtù parecchio rara.<br />

Spesso le istituzione si <strong>di</strong>mostrano poco<br />

cre<strong>di</strong>bili nonostante l’impegno provato in<br />

manifestazioni contro la mafia, conferenze<br />

nelle scuole e quant’altro.<br />

Forse quello che i “gran<strong>di</strong>” non hanno<br />

capito è che noi giovani abbiamo bisogno<br />

<strong>di</strong> fatti e anche, perché no, <strong>di</strong> voce “in<br />

capitolo”.<br />

Un sistema troppo vecchio, non aperto<br />

a nuove menti e nuove proposte non<br />

riuscirà mai nella lotta per la legalità<br />

perché, a <strong>di</strong>fferenza della giustizia, mafia<br />

e crimine si rinnovano.<br />

16<br />

proprio l’ascolto dei minori. Il giu<strong>di</strong>ce, infatti, è un tecnico<br />

in cui l’empatia o la sensibilità sono doti aggiuntive ma<br />

non scontate. La verità è che per fare il Giu<strong>di</strong>ce Minorile<br />

non serve soltanto essere un tecnico ma anche un<br />

conoscitore dell’animo umano. Proprio per questo motivo<br />

sono in<strong>di</strong>spensabili la specializzazione e l’aggiornamento<br />

Lei ha figli?<br />

Si, ne ho tre e tutti cresciuti. Figli che, come capita sovente,<br />

non smettono mai <strong>di</strong> essere figli.<br />

è vero che non esistono buoni genitori ma solo<br />

persone che cercano <strong>di</strong> essere dei buoni genitori?<br />

Si. Di certo non esistono i genitori perfetti. I buoni genitori<br />

sono quelli che costantemente si fanno un esame <strong>di</strong><br />

coscienza, chiedendosi come migliorare il rapporto<br />

quoti<strong>di</strong>ano con i figli, e come riservare parte del proprio<br />

tempo a loro.<br />

Il suo peggior <strong>di</strong>fetto e la migliore qualità come<br />

genitore.<br />

Bisogna chiedere ai miei figli, però.<br />

Il ricordo che non <strong>di</strong>mentica.<br />

Tutti davvero belli. Ma i più belli sono collegati alla loro<br />

infanzia. Ho una costellazione <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>. E li ho perché<br />

ritengo <strong>di</strong> avere sempre avuto una vocazione alla<br />

maternità.<br />

E quello che se ci pensa ancora sorride.<br />

Sorrido spesso. Con loro non è mai capitato che non mi<br />

sia <strong>di</strong>vertita. Anche oggi lo faccio.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Il familismo amorale<br />

Cinquant’anni fa un sociologo americano, Edward<br />

Banfield, visitando l’Italia meri<strong>di</strong>onale parlò <strong>di</strong> “familismo<br />

amorale” per evidenziare la tendenza del nostro Sud a<br />

privilegiare la famiglia alla collettività, i propri interessi<br />

a quelli dello Stato. Le persone i familiari, amici, parenti<br />

vari del boss che urlano, gridano davanti contro lo Stato<br />

e in<strong>di</strong>cando il boss come “uomo <strong>di</strong> pace” che ha fatto<br />

del bene a tanti sono la fotografia <strong>di</strong> quello che Banfield<br />

scrisse tanti anni fa.<br />

La “famiglia” prima dello Stato. Uno Stato trattato come<br />

“il malfattore” che arresta “un buono”. Gli sbirri, i cattivi, da<br />

deridere.<br />

Ma non è <strong>di</strong> questo che dobbiamo parlare. Dobbiamo<br />

semmai mettere in luce che le nuove generazioni<br />

criminali frequentano le Università, affinano la loro<br />

cultura impren<strong>di</strong>toriale, economica per migliorare il<br />

“sistema” finanziario delle famiglie.<br />

è <strong>di</strong> questo che dobbiamo parlare per dare voce a<br />

quelle forze dell’or<strong>di</strong>ne che a costo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> sacrifici<br />

continuano a lavorare per uno Stato che sembra così<br />

lontano da loro e che vengono “scherniti” come si fa con<br />

chi si è “macchiato” dell’oltraggio al “potere”, quello del<br />

familismo amorale.<br />

Perché parlandone raccontiamo anche l’Italia che si batte<br />

contro i collusi e che, all’estero (al contrario <strong>di</strong> quello che<br />

<strong>di</strong>ce il premier) viene apprezzata ed amata. Quell’Italia<br />

che ci permette ancora <strong>di</strong> amare il nostro Paese. Un’Italia<br />

fatta <strong>di</strong> uomini e donne che raccontano e vivono ogni<br />

giorno la <strong>di</strong>scriminazione <strong>di</strong> essere “onesti”.<br />

Parlarne permette <strong>di</strong> raccontare che in Germania si<br />

vendono itinerari legati all’associazione Ad<strong>di</strong>opizzo e ai<br />

beni confiscati alle mafie.<br />

Parlarne ci permette <strong>di</strong> <strong>di</strong>re che <strong>Don</strong> Ciotti e Libera<br />

hanno “esportato” la coscienza della legalità in tutta<br />

Europa e nel mondo <strong>di</strong>ventando un esempio per milioni<br />

<strong>di</strong> persone: uno spot per l’Italia che “non bacia le mani”.<br />

Parlarne permette <strong>di</strong> non sentirsi inutili in un paese<br />

anestetizzato dalla televisione e dalle <strong>di</strong>spute “o con<br />

me o contro <strong>di</strong> me”, come se la vita fosse solo uno<br />

schieramento da una parte o dall’altra senza neanche<br />

approfon<strong>di</strong>re il perché. Senza una minima capacità <strong>di</strong><br />

critica, <strong>di</strong> ragionamento come se tutti avessimo perso la<br />

capacità <strong>di</strong> ragionare.<br />

Parlarne è importante perché le mafie hanno capito<br />

molto bene che la parola è importante (Flaiano <strong>di</strong>ceva<br />

“la parola ferisce, la parola guarisce”). E infatti anche gli<br />

appartenenti alle mafie scrivono libri, rilasciano interviste.<br />

N. 2 2011<br />

Il progetto legalità<br />

17<br />

LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

<strong>di</strong> Angelo <strong>Don</strong>atelli<br />

Spiegano la loro vita, la romanzano, ne vendono la<br />

musica e le tra<strong>di</strong>zioni (quasi fossero un semplice oggetto<br />

folkloristico) e spiegano così le ragioni della loro vita.<br />

Figli che stu<strong>di</strong>ano nelle migliori scuole del mondo e<br />

che hanno in mano patrimoni, oramai ripuliti, e che,<br />

come <strong>di</strong>ce Alberto Cisterna, procuratore della Direzione<br />

Nazionale Antimafia, possono parlare con la politica<br />

e con la finanza con la faccia “pulita” <strong>di</strong> una nuova<br />

generazione che sembra lontana anni luce dalle coppole<br />

e dalle lupare.<br />

La parola, come hanno detto Al Gore e Roberto Saviano<br />

al festival del giornalismo <strong>di</strong> Perugia, è lo strumento,<br />

il mezzo, l’arma da utilizzare sempre <strong>di</strong> più contro il<br />

crimine, i soprusi, le violenze.<br />

La parola, che non è una scoperta <strong>di</strong> oggi, ma <strong>di</strong> cui<br />

dobbiamo riappropriarcene per non permettere a loro<br />

<strong>di</strong> poterla usare come e meglio <strong>di</strong> noi.<br />

Dobbiamo parlare <strong>di</strong> mafie ma anche e soprattutto<br />

dell’Italia onesta che si oppone, quella che si fa<br />

domande, che non si arrende, che fa cultura e “non bacia<br />

le mani”, quella che non si riconosce nell’anticoscienza<br />

della legalità.


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Il saluto del Sindaco<br />

18<br />

Gli enti istituzionali<br />

<strong>di</strong> Giacomo Scala<br />

è con vero piacere che accetto, e per questo va il mio<br />

sentimento <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne al presidente della BCC <strong>Don</strong><br />

<strong>Rizzo</strong> Giuseppe Mistretta ed al suo <strong>di</strong>rettore generale<br />

Carmelo Guido, <strong>di</strong> porgere ai lettori, numerosi e qualificati,<br />

il mio benvenuto nella città <strong>di</strong> Alcamo. E, al contempo,<br />

<strong>di</strong> ringraziare la Bcc e <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> per aver permesso,<br />

a questa realtà, sociale, prima <strong>di</strong> tutto, economica e,<br />

anche, culturale, <strong>di</strong> essere, oggi, quella che è: con la sua<br />

floridezza, la sua <strong>di</strong>namicità, la caparbietà impren<strong>di</strong>toriale,<br />

ed anche la salvaguar<strong>di</strong>a della <strong>di</strong>mensione cooperativa e<br />

solidale che ha permesso e permette a questa Città <strong>di</strong><br />

poter affrontare, a testa alta e con coraggio, le sfide della<br />

nuova modernità.<br />

Benvenuti ad Alcamo, Città <strong>di</strong> Cielo, Città d’Arte, <strong>di</strong><br />

pace, <strong>di</strong> solidarietà e del vino; in questa ridente città dal<br />

mare azzurro e dalla spiaggia dorata, dalle campagne<br />

verdeggianti e dalla magnifica riserva <strong>di</strong> Monte Bonifato<br />

intrisa <strong>di</strong> storia e testimonianza <strong>di</strong> una cultura che ha<br />

segnato la nostra civiltà.<br />

Alcamo, magnifica e colorata città siciliana adagiata<br />

sul blu del mare tirreno, fu fondata dagli Arabi ed è<br />

sempre stata, nei secoli, come lo è tuttora, aperta ai flussi<br />

commerciali ed alla convivenza culturale come <strong>di</strong>mostra<br />

la plurisecolare presenza <strong>di</strong> una folta comunità ebraica.<br />

Il mio vuole essere un saluto che sia, al contempo, un<br />

invito a ripercorrere il lungo cammino della Città che<br />

il primo cantore della lingua italiana, Cielo d’Alcamo,<br />

definì “giocosa ed opulenta”, dalla preistoria fino ad<br />

oggi, e per gustare, fotografare, <strong>di</strong>pingere e trasformare<br />

in versi le immagini <strong>di</strong> una delle più vaste necropoli <strong>di</strong><br />

età pre-protostorica della Sicilia occidentale e dei reperti<br />

preistorici rinvenuti nelle campagne alcamesi.<br />

Immagini che vanno dai castelli alle ultime vestigia<br />

dell’architettura trecentesca e quattrocentesca, dai bagli<br />

rurali alle Chiese, fino all’immagine della Madonna con<br />

in braccio il Bambino, venerata sotto il titolo <strong>di</strong> Maria<br />

Santissima dei Miracoli, e custo<strong>di</strong>ta al Santuario, questo<br />

mese meta <strong>di</strong> un sentito e devoto pellegrinaggio.<br />

Un viaggio incantevole tra mare, campagna, montagna<br />

e isole per raccontare una vita, una storia e le tante<br />

emozioni.<br />

Un racconto che si snoda attraverso la descrizione <strong>di</strong><br />

gran parte delle opere monumentali ed artistiche che<br />

oggi convivono ad Alcamo accanto agli inse<strong>di</strong>amenti<br />

più recenti: i suggestivi resti della Chiesa dell’Annunziata,<br />

l’imponenza del Castello dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca, lo sfavillante<br />

barocco delle Chiese, le pregevoli opere in esse custo<strong>di</strong>te<br />

create dalle mani <strong>di</strong> illustri artisti quali Antonello Gagini,<br />

Pietro Novelli, Guglielmo Borremans, Giacomo Serpotta.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Un viaggio nella storia e nell’arte, ma anche nella<br />

cultura della devozione mariana, forte e viva ancora<br />

adesso e fortificata da una rinnovata fiducia in questo<br />

Terzo Millennio <strong>di</strong> pace; nella cultura della sussi<strong>di</strong>arietà<br />

nell’economia che ha visto uomini gran<strong>di</strong> come <strong>Don</strong><br />

Giuseppe <strong>Rizzo</strong> impegnati, attraverso la fondazione<br />

dell’omonima banca, nella progettazione <strong>di</strong> una<br />

nuova visione dell’impren<strong>di</strong>toria; nella cultura della<br />

solidarietà che si è palesata attraverso una nuova forma<br />

<strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> integrazione che ci ha fatto ripartire<br />

dagli ultimi per svilupparci in un ripartire con gli ultimi; un<br />

viaggio, infine, nella storia degli alcamesi e mia, popolo<br />

ben ancorato a quello che siamo stati e che siamo, ma<br />

in grado <strong>di</strong> scommettere su quello che vogliamo essere.<br />

Ma Alcamo, piccola capitale della “tipicità” è anche da<br />

gustare.<br />

A partire dal famoso, unico ed introvabile origano, pronto<br />

a colorare ed a profumare piatti <strong>di</strong> ogni natura.<br />

La tipicità spesso consiste proprio nei vincoli produttivi<br />

<strong>di</strong>retti con il territorio d’origine.<br />

Innumerevoli sono i casi in cui la tipicità delle produzioni<br />

si manifesta nell’inscin<strong>di</strong>bile legame delle loro materie<br />

prime al territorio.<br />

Il sapore, l’odore ed il colore della pasta “finocchi e sarde”,<br />

della pasta “incaciata”, dei famosi “maccarruna” con<br />

salsa <strong>di</strong> pomodoro, melanzane fritte, ricotta <strong>di</strong> pecora<br />

e basilico, degli spaghetti con aglio, olio, basilico e<br />

peperoncino, delle “busiate” con pesce spada, melanzane<br />

fritte e mentuccia, dei “bruciuluna”, delle melanzana alla<br />

parmigiana, restano unici ed irripetibili. Unici e irripetibili<br />

perché hanno gli anni della storia <strong>di</strong> questo popolo che<br />

N. 2 2011<br />

19<br />

ha conosciuto i greci, gli arabi, i romani e gli spagnoli.<br />

In ultimo, non va <strong>di</strong>menticata la <strong>di</strong>mensione culturale,<br />

tanto più forte, quanto più i prodotti riescono a richiamare<br />

sapori, memorie, valori e rappresentazioni collettive.<br />

Dimensione che si collega alle uve, al melone “purceddu”<br />

verde e rugato, al vino (rosso, bianco e rosato), all’olio,<br />

ai numerosi e variopinti dolci, che mantiene inalterata,<br />

nel tempo, quella virtù immateriale che collega questi<br />

prodotti per associazione mentale d’idee a quel<br />

particolare luogo, evocando l’unicità delle sue tra<strong>di</strong>zioni<br />

e della cultura dei suoi abitanti da centinaia <strong>di</strong> anni legati<br />

alla terra che ancora lavorano con amore e con meto<strong>di</strong><br />

tra<strong>di</strong>zionali a garanzia della tutela della identità e della<br />

tipicità alcamese.<br />

Alcamo è ricchissima <strong>di</strong> tali realtà enogastronomiche,<br />

basti pensare ai formaggi o a quei dolci come i cannoli,<br />

le “cassated<strong>di</strong>”, le ravazzate e le “minni <strong>di</strong> virgini” che<br />

risultano tipici non tanto per il dove, quanto per il come<br />

essi vengono prodotti, stagionati e conservati.<br />

Nell’auguravi una buona lettura e, me lo auguro <strong>di</strong><br />

cuore, per chi volesse, un buon soggiorno ad Alcamo,<br />

ringrazio la BCC <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, il suo presidente, il suo<br />

<strong>di</strong>rettore generale, tutto il consiglio <strong>di</strong> amministrazione, i<br />

<strong>di</strong>pendenti, i soci, ed il <strong>di</strong>rettore responsabile della rivista,<br />

e mio amico, Antonio Fundarò, per aver permesso ad<br />

Alcamo, alla città che ha dato i natali a Cielo, a Bagolino, a<br />

Mirabella, a Navarra, a Caruso, a <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> ed a tanti altri<br />

gran<strong>di</strong>, <strong>di</strong> continuare a vivere, anche attraverso questa<br />

splen<strong>di</strong>da e ben curata rivista, nuova sfida dell’istituto <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to cooperativo che proprio nella città che guido è<br />

nato più <strong>di</strong> cento anni fa.


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

20<br />

Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />

Fausto Cannone<br />

musicista, cantautore<br />

e collezionista alcamese<br />

<strong>di</strong>scusso in una tesi <strong>di</strong> laurea<br />

Un museo per la città <strong>di</strong> Francesco Gianno<br />

Il maestro e cantautore alcamese Fausto Cannone,<br />

conosciuto ai più, per la fantastica collezione <strong>di</strong><br />

strumenti musicali delle 5 aree geografiche del globo, è<br />

tra i pochi, cre<strong>di</strong>amo, che sia stato <strong>di</strong>scusso, in vita, in una<br />

tesi <strong>di</strong> laurea, realizzata questa da una studentessa della<br />

Facoltà <strong>di</strong> Lettere e Filosofia dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

Palermo. In essa, la studentessa, ha avuto la possibilità <strong>di</strong><br />

raccontare un mondo fatto <strong>di</strong> musica e <strong>di</strong> versi.<br />

Titolo della tesi “Strumenti musicali del mondo ad<br />

Alcamo: la collezione privata <strong>di</strong> Fausto Cannone”.<br />

Trattasi <strong>di</strong> un fantastico viaggio che non trascura nulla<br />

del cantautore Cannone, neppure la sua storia personale<br />

e familiare, legata com’è a quel nobile uomo che è stato<br />

Gaspare Cannone, giornalista internazionale, letterato e<br />

critico, capace <strong>di</strong> restare fedele alle sue idee, sino alla<br />

morte, avendo la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> rinunciare ad un ministero<br />

nel Governo Mussolini, per non tra<strong>di</strong>re la sua storia e ciò<br />

che lo ha reso unico: l’onestà.<br />

è indubbio che Fausto Cannone, personaggio <strong>di</strong> spicco<br />

della cultura alcamese, sia considerato il precursore e<br />

l’esponente più importante dell’esperienza musicale<br />

etnica regionale.<br />

è pur vero che tanti testi delle sue canzoni sono in lingua<br />

italiana. Soprattutto quelli dei primi anni <strong>di</strong> attività. Testi<br />

apprezzati dal pubblico e dalla critica, testi che gli sono<br />

valsi importanti riconoscimenti.<br />

Ma è con la rivisitazione delle sonorità tra<strong>di</strong>zionali e della<br />

lingua degli antichi siculi e sicani che Fausto Cannone,<br />

in questi anni, ha saputo fondere, in un connubio felice,<br />

il co<strong>di</strong>ce, i ritmi e i profumi dell’isola. Lui stesso ama<br />

definirsi, non a caso, capace <strong>di</strong> fiutare le ra<strong>di</strong>ci della<br />

tra<strong>di</strong>zione e della storia <strong>di</strong> questa terra ubriaca <strong>di</strong> mare e<br />

<strong>di</strong> verde. Ubriaca <strong>di</strong> canto e <strong>di</strong> poesia.<br />

Fausto Cannone preferisce uno stile dal registro<br />

colloquiale e, perciò, canta in versi (in molte silloge)<br />

personaggi <strong>di</strong> vario tipo: da Padre Pio a Giovanni Falcone,<br />

da Madre Teresa <strong>di</strong> Calcutta a Paolo Borsellino. L’afflato<br />

religioso e l’amore per l’umanità sono car<strong>di</strong>ni sui quali si<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


fonda la sua poetica: la scrittura è quin<strong>di</strong> luogo deputato<br />

ove approfon<strong>di</strong>re la propria personalità intrecciando<br />

pensieri su un foglio nudo.<br />

L’opera poetica e musicale <strong>di</strong> Cannone è tutta permeata<br />

<strong>di</strong> una delicata sensibilità e <strong>di</strong> un sommesso fascino che<br />

sono come la carta d’identità dell’autore. In essa rivivono<br />

non solo le esperienze artistiche vissute a fianco <strong>di</strong> famosi<br />

cantautori, come Rosa Balistreri, ma anche e soprattutto<br />

l’afflato corroborante della fede. La poesia <strong>di</strong> Fausto<br />

Cannone è una poesia che vuole cantare il valore salvifico<br />

della sofferenza e che crede ostinatamente nella vita e<br />

nell’uomo nonostante tutto.<br />

L’impatto psichico con il poeta Fausto è stupendo.<br />

Chi ha avuto la fortuna <strong>di</strong> ascoltare o <strong>di</strong> leggere la poetica<br />

titolata”Ballata a Paolo Borsellino” ma anche il suo “Inno ai<br />

centocinquanta anni <strong>di</strong> Unità d’Italia”, o quello altrettanto<br />

grande a “Madre Teresa”, o a “Giovanni Paolo II”. O allo<br />

stesso “Falcone”, non può che convincersi che in lui vi<br />

sia l’eccezionale, stupefacente e pregiata “stoffa artistica”.<br />

Quella stoffa che lo fa e lo rende unico. Davvero unico.<br />

I suoi lavori, poesie, canzoni, musiche, acrostici e ballate,<br />

entrano nell’animo del lettore in punta <strong>di</strong> pie<strong>di</strong>; non<br />

hanno un rumore enfatico, ma viceversa un bisbiglio<br />

essenziale che le rende soavemente captabili! Sono versi<br />

e note ‘essenziali’ per il lettore, concatenati uno all’altro<br />

con una paziente tessitura d’amore al tempo giusto ed<br />

al posto esatto. Per comprenderlo appieno basterebbe<br />

lasciarsi trasportare dal’ultimo suo cd “Diario d’amore”<br />

per comprenderlo e per comprendere la capacità che<br />

ha <strong>di</strong> fare vibrare i nostri cuori. Vi è una continuità nella<br />

ritmica poetica <strong>di</strong> questo estro che assomiglia al ritmo <strong>di</strong><br />

un respiro. Le sue composizioni sono sempre <strong>di</strong> questo<br />

stampo, parole semplici, nate da un gettito dell’animo;<br />

uno zampillo poetico fresco e piacevole, quasi silente.<br />

Chi, pregno <strong>di</strong> dolore, si accosta al suo rimario, avverte un<br />

senso <strong>di</strong> lenta ma inarrestabile marcia <strong>di</strong> avvicinamento<br />

alla soglia della gioia; una gioia semplice ed ignara <strong>di</strong> un<br />

modo <strong>di</strong> vivere che sembra del tutto per il comune lettore<br />

N. 2 2011<br />

21<br />

che lega la felicità ad un elevatissimo numero <strong>di</strong> accessori.<br />

Scorrere la sua poesia e ascoltare le note della sua musica<br />

dà benessere mentale e fisico; ecco perché è necessario<br />

leggerlo, ascoltarlo, accostarcene.<br />

Di lui, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, amico<br />

intimo <strong>di</strong> Bruni Ficili, più volte can<strong>di</strong>dato al Premio Nobel<br />

per la Pace, non possiamo, però, neppure trascurare<br />

l’eccezionale, ed unica nel suo genere, collezione <strong>di</strong><br />

strumenti musicali provenienti dalle più <strong>di</strong>sparate aree<br />

geografiche: Nanga, Congo; Qanun, Egitto; Rebab, Algeria;<br />

Kornai, Turkestan; Saran; In<strong>di</strong>a; Pipa, Cina; Yùeh ch’in, Cina;<br />

Gender, Indonesia; Berimbau o urmwngo, due esemplari,<br />

Brasile; Zither, due esemplari, Austria; Kantele, Finlan<strong>di</strong>a;<br />

Gusle, ex-jugoslavia. Un migliaio <strong>di</strong> strumenti che<br />

raccontano la storia <strong>di</strong> uomo che non possiamo che definire<br />

unico, eclettico, fantastico, e per questo, insostituibile.<br />

Sarebbe bello che questi strumenti, custo<strong>di</strong>ti gelosamente<br />

tra le mura della sua casa-museo, potessero, presto, essere resi<br />

fruibili a quanti volessero apprezzare, come lo fa il maestro,<br />

note e sogni d’un mondo che la musica rende eguale.


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

22<br />

Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />

Alcamo e il rilancio turistico<br />

<strong>di</strong> Roberto Calia<br />

Vogliamo far crescere la città <strong>di</strong> Alcamo, proponendo<br />

momenti <strong>di</strong> rinascita e <strong>di</strong> promozione culturale, in<br />

modo da essere un volano per l’economia alcamese. Per<br />

promuovere la bella citta<strong>di</strong>na, che ha dato i natali al primo<br />

ed originale cantore in lingua italiana “ Cielo d’Alcamo”,<br />

per farne conoscere i monumenti, le bellezze artistiche,<br />

le capacità impren<strong>di</strong>toriali, l’artigianato, la particolarità<br />

dei nostri prodotti tipici e la simpatia e ospitalità della<br />

nostra gente.<br />

L’arte e la cultura sono una grande ricchezza per ogni<br />

città e, dalle attenzioni, che a queste si de<strong>di</strong>cano, emerge<br />

quanto si creda nel futuro. Chi non è aperto alla cultura<br />

ed al bello, non ha speranza; ed ancora <strong>di</strong> meno ne ha<br />

chi non sa capire che ogni cambiamento ha dei capisal<strong>di</strong><br />

rigidamente culturali.<br />

Se gli anziani sono la memoria e le ra<strong>di</strong>ci, i giovani sono<br />

la speranza <strong>di</strong> crescita, il futuro.<br />

La città <strong>di</strong> Alcamo è una comunità che merita <strong>di</strong> essere<br />

conosciuta ed apprezzata per ciò che essa contiene<br />

e racchiude. Bisogna investire su questa città, che sta<br />

crescendo, e che ha tutti i requisiti per <strong>di</strong>ventare un<br />

punto <strong>di</strong> riferimento della nostra splen<strong>di</strong>da Sicilia.<br />

Bisogna creare le con<strong>di</strong>zioni per crescere nello scenario<br />

regionale, avendo i titoli per il rilancio.<br />

Si vuole emancipare una realtà, la nostra, che ha tanto da<br />

offrire ai visitatori, perché per far crescere una comunità,<br />

è necessario rifondarne i capisal<strong>di</strong> culturali ed investire<br />

sia nella formazione che nello svago dei giovani e dei<br />

citta<strong>di</strong>ni, in genere.<br />

Alcamo è arte, è cultura, è la bellezza dei monumenti, è<br />

la <strong>di</strong>mensione mistica delle chiese, ricche <strong>di</strong> sculture e<br />

tele <strong>di</strong> pregiata fattura, <strong>di</strong> una spiaggia con un invi<strong>di</strong>abile<br />

arenile, <strong>di</strong> una montagna con un lussureggiante bosco <strong>di</strong><br />

conifere, <strong>di</strong> tipici agriturismi immersi in aperta campagna.<br />

Una terra dove frequenti sono i concerti, i teatri <strong>di</strong><br />

filodrammatica siciliana, gli artisti <strong>di</strong> strada, le mostre e le<br />

degustazioni gastronomiche.<br />

L’amministrazione comunale e l’autorità ecclesiale hanno<br />

come obiettivo quello <strong>di</strong> formare testimoni e costruttori<br />

<strong>di</strong> una civiltà del bello, dell’amore, e<strong>di</strong>ficata su una cultura<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


della gratuità e della fraternità.<br />

Oggi, più <strong>di</strong> ieri, comunità civile e comunità ecclesiale<br />

debbono essere una guida al servizio della verità,<br />

dell’onestà, della promozione umana e culturale e la<br />

Chiesa è chiamata a testimoniare accoglienza, offerta<br />

e con<strong>di</strong>visione, memoria e dono, comunicazione e<br />

missione.<br />

La chiesa <strong>di</strong> Alcamo, chiama a raccolta i fedeli, e non, per<br />

attuare la missione della fraternità, in un momento in<br />

cui la gente sembra avere perduto il senso del <strong>di</strong>alogo,<br />

sommersa probabilmente, dai tanti problemi quoti<strong>di</strong>ani.<br />

Ad Alcamo, nel cuore della favolosa terra del primo<br />

cantore in lingua italiana Ciullo, esistono tanti luoghi dove<br />

la golosità ha trovato casa. Concedetevi una passeggiata<br />

per la piazza Ciullo e il corso 6 Aprile, e venite a visitare<br />

il bar “Napoleon”, il bar “Novecento”, il bar “Impero”, il bar<br />

“Grazia”, il “Bis Bar”, e l’estivo “Bis Bar on the beach”, dove,<br />

in una luminosa e cor<strong>di</strong>ale atmosfera, troverete le nostre<br />

infinite specialità dolciarie (paste vergini, ravazzate,<br />

cannoli, cassatelle, sfinge <strong>di</strong> S. Giuseppe, iris fritte o a<br />

N. 2 2011<br />

23


forno, la cassata siciliana, la torta Para<strong>di</strong>so, pastine <strong>di</strong><br />

mandorle e <strong>di</strong> pistacchio). Il gelato artigianale è il tipico<br />

gelato da passeggio o da portare comodamente a casa,<br />

nelle vaschette, morbido e corposo. Sono molte le<br />

persone che amano vedere una vetrina con tanti gusti<br />

tra cui scegliere.<br />

I bar pasticceria Napoleon, Bis Bar e Novecento offrono<br />

questa possibilità, proponendo una straor<strong>di</strong>naria gamma<br />

<strong>di</strong> gusti che esaltano le caratteristiche del gelato artiginale,<br />

una ricetta semplice, che ha alla base ingre<strong>di</strong>enti freschi,<br />

lavorati secondo le tecniche tra<strong>di</strong>zionali siciliane e l’uso <strong>di</strong><br />

materie prime <strong>di</strong> provata qualità. Il risultato è un’antologia<br />

<strong>di</strong> odori e sapori, una eccellente simbiosi. Il gelato<br />

artigianale è un ottimo rinfrescante ed è particolarmente<br />

in<strong>di</strong>cato per l’alimentazione dei bambini, grazie alla sua<br />

elevata quantità <strong>di</strong> latte, uova, zuccheri e frutta fresca.<br />

La specialità è il pistacchio <strong>di</strong> Bronte, oro verde<br />

accuratamente confezionato, una delizia straor<strong>di</strong>naria,<br />

che incanta anche i palati più esigenti.<br />

Un altro elemento primario della gastronomia che in<br />

Alcamo è molto apprezzato è il pane. Il pane non stufa<br />

mai, recita un antico detto alcamese. è forse anche<br />

per questo motivo che il pane che viene sfornato ad<br />

Alcamo è molto apprezzato dai palati dei buongustai.<br />

Farina <strong>di</strong> grano duro, acqua, lievitazione naturale sono<br />

gli ingre<strong>di</strong>enti base che, pur nella loro semplicità,<br />

permettono <strong>di</strong> realizzare uno degli elementi fondanti<br />

della buona alimentazione.<br />

24<br />

La storia del pane poi è inevitabilmente legata alla storia<br />

dell’uomo e della sua attività.<br />

Lavorare sin dall’una <strong>di</strong> notte per impastare, attendere<br />

la levitazione, infornare e sfornare in mattinata, non è<br />

solamente un’attività ma rappresenta soprattutto una<br />

missione, spesso tramandata da padre in figlio.<br />

Oltre al pane, i fornai preparano, con ingre<strong>di</strong>enti genuini,<br />

focacce, pizzette, sfincione, sfogliate, panzarotti, calzoni,<br />

schiacciate, millefiori, in<strong>di</strong>spensabili per una colazione,<br />

merenda o per una pausa sfiziosa e saporita.<br />

Un break che può andare bene per ogni attimo della<br />

giornata, da gustare soli o in compagnia.<br />

Si va, dalla tra<strong>di</strong>zionale pizza origanata o margherita, o<br />

quattro gusti o capricciosa, alle soluzioni più complesse.<br />

Un assortimento che va incontro alle esigenze dei palati<br />

più golosi.<br />

Il tutto si basa su una attenta selezione delle materie<br />

prime e su una lavorazione rigorosamente artigianale.<br />

Promuovere Alcamo significa promuovere il territorio,<br />

partendo dalla valorizzazione del contesto territoriale, su<br />

scala nazionale e internazionale, creando una rassegna<br />

internazionale, che promuova l’immagine del territorio, e<br />

che non si limiti ad essere >, ma un > replicabile, significa valorizzare e promuovere<br />

la bontà della gastronomia alcamese.<br />

Quin<strong>di</strong> occorrono sviluppo e promozione dei percorsi<br />

turistico – culturali monumenti architettonici, castelli,<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


palazzi, chiese, <strong>di</strong>pinti, sculture, arti decorative, musei,<br />

biblioteche) ed enogastronomici, che, a partire dai<br />

prodotti tipici (capretto, agnello, suino, pesce, verdure,<br />

legumi, formaggi) stimolino l’interesse verso le tra<strong>di</strong>zioni<br />

(cene <strong>di</strong> S. Giuseppe, Patrocinio <strong>di</strong> S. Giuseppe, festività<br />

natalizie, festività pasquali, festa della patrona “ Maria SS.<br />

dei Miracoli”) e verso gli antichi mestieri (falegnami, ferrai,<br />

cestai, marmorai, ricamatrici). Occorre favorire gli scambi<br />

culturali e commerciali con altre realtà del settore,<br />

promuovere e <strong>di</strong>vulgare i luoghi della tra<strong>di</strong>zione e della<br />

commercializzazione dei prodotti ittici, delle carni e<br />

agricoli, dando risalto alla cultura e alla tipicità del luogo.<br />

Tutto questo occorre per promuovere le eccellenze<br />

del nostro territorio che, pur se apprezzate, non sono<br />

conosciute fuori dal nostro ambito territoriale; e, per<br />

tutti questi investimenti, si pensa <strong>di</strong> trovare dei riscontri<br />

economici e commerciali.<br />

Occorre infine coniugare gli eventi artistici, culturali<br />

e <strong>di</strong> spettacolo con la promozione dei prodotti della<br />

nostra terra e dei piatti gastronomici della nostra cucina.<br />

Ogni manifestazione <strong>di</strong> questo tipo attirerà certamente<br />

l’attenzione <strong>di</strong> pubblici <strong>di</strong>fferenziati e coinvolgerà le<br />

organizzazioni, i produttori e le imprese che operano<br />

nei loro comparti, nonché operatori del settore e buyer,<br />

anche a livello internazionale, con particolare riferimento<br />

ai Paesi del bacino del Me<strong>di</strong>terraneo. Inoltre non sono da<br />

trascurare gli aspetti legati all’entertainment.<br />

L’alcamese Francesco Oliveri, erede <strong>di</strong> una lunga<br />

tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> pupari, D. Luigi e D. Gaspare Canino, ha<br />

voluto riproporre soprattutto ai giovani una cultura<br />

popolare che affonda le sue ra<strong>di</strong>ci nella peculiare cultura<br />

siciliana relativa alla “sagra “ dei Pala<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Francia.<br />

L’esposizione dell’opera dei pupi nel castello dei Conti <strong>di</strong><br />

Mo<strong>di</strong>ca, con un repertorio <strong>di</strong> pupi, circa 25, costruiti da<br />

Francesco Oliveri, sarà una struttura teatrale ed espositiva<br />

dei pupi e <strong>di</strong> tipiche scenografie teatrali con l’obbiettivo<br />

primario <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere la cultura popolare legata all’opera<br />

dei pupi che prima dell’avvento della televisione fu uno<br />

degli aspetti culturali ed artistici <strong>di</strong> maggiore attrazione,<br />

volto alla conoscenza, in particolare, della storia <strong>di</strong> Carlo<br />

Magno e i Pala<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Francia. Queste rassegne hanno, tra i<br />

suoi principali obiettivi, quello <strong>di</strong> coinvolgere un pubblico,<br />

ampio e <strong>di</strong>versificato, stimolando la partecipazione della<br />

gente, in modo particolare <strong>di</strong> chi viene da fuori, agli<br />

eventi e, in questo modo, <strong>di</strong> sensibilizzarlo sul valore delle<br />

tematiche delle manifestazioni <strong>di</strong> notevole importanza.<br />

Tutto questo servirà a dare slancio e un nuovo impulso<br />

propositivo ad un’agricoltura che versa oggi, purtroppo,<br />

in uno stato <strong>di</strong> profonda crisi.<br />

La superficie vitata in Alcamo, sin dall’antichità a<br />

vocazione viticola, ammonta a 3 mila ettari <strong>di</strong> terreno.<br />

I produttori <strong>di</strong> uva sono circa tre mila e, pur essendo i<br />

nostri vigneti tra i più ambiti, per la loro abbondante<br />

produzione <strong>di</strong> qualità, l’uva va venduta per pochi<br />

N. 2 2011<br />

25<br />

centesimi al chilo, cioè meno <strong>di</strong> una caramella, per<br />

tutta una politica sbagliata che, più che premiare gli<br />

agricoltori, premia le amministrazioni delle cantine <strong>di</strong><br />

turno “ autentici strozzini” nelle mani dei politici.<br />

Comunque speriamo che le cose cambino, registriamo in<br />

città un grande fermento giovanile <strong>di</strong> cambiamento, una<br />

forte <strong>di</strong>alettica, un interesse nel promuovere e <strong>di</strong>fendere<br />

il territorio in tutte le sue compagini.<br />

Il lancio turistico <strong>di</strong> un territorio non avviene per caso,<br />

non è l’improvvisa fiammata <strong>di</strong> alcune recenti importanti<br />

e lodevoli iniziative tra loro non connesse ( se così fosse<br />

rischierebbe <strong>di</strong> esaurirsi altrettanto rapidamente) ma<br />

è il frutto <strong>di</strong> una strategia complessiva che questa città<br />

e questa provincia si son data: pensandola nel tempo<br />

e realizzandola tra mille <strong>di</strong>fficoltà, delle quali per altro<br />

ancora molte persistono.<br />

Pensata evoluta da un contesto sociale globale, in cui<br />

la politica, quella con la P maiuscola, è stata il motore<br />

principale, riuscendo a saldarsi con la società tutta<br />

(comune, imprese, commercianti, ristoratori, albergatori,<br />

artigiani, produttori) e a dare al territorio un nuovo e più<br />

strutturato assetto, e soprattutto, fiducia in se stesso. Che<br />

Alcamo abbia raggiunto traguar<strong>di</strong> tanto importanti è un<br />

esempio per tutta la provincia. Speriamo solo che siano<br />

risultati acquisiti e non traguar<strong>di</strong> fatui.


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Una piccola grande rivoluzione<br />

<strong>di</strong> Giuseppe Cutino<br />

Non viviamo in un periodo storico facile. Per conoscenza <strong>di</strong>retta ( 47 anni <strong>di</strong> vita<br />

serviranno pure a qualcosa) ed in<strong>di</strong>retta (lo stu<strong>di</strong>o, talvolta, ad alcuni fa avere<br />

una memoria storica) credo che un epoca così buia non la si attraversi da <strong>di</strong>versi<br />

decenni. Voglio limitarmi a parlare <strong>di</strong> <strong>Cultura</strong>: la <strong>Cultura</strong> dovrebbe essere parte<br />

integrante <strong>di</strong> un Popolo ed una Nazione come la nostra, circondata a 360° da<br />

cultura visiva, u<strong>di</strong>tiva, olfattiva, tattile, dovrebbe essere abituata alla cultura come<br />

ci si abitua all’aria che respiriamo. Dovrebbe. Perché forse non siamo abituati ma<br />

assuefatti e tale assuefazione come ci fa inquinare l’ambiente e quin<strong>di</strong> l’aria che<br />

respiriamo, così non ci fa rendere conto che possedere e fruire <strong>di</strong> cultura non è<br />

poi così scontato. Non è così scontato, per i più, che senza interventi economici<br />

crollano le chiese, crollano i monumenti, crollano le menti ed i pensieri <strong>di</strong> quanti<br />

tentano <strong>di</strong> mantenere in pie<strong>di</strong> o produrre cultura. Per chi non lo sapesse, o lo<br />

avesse <strong>di</strong>menticato, anche il Teatro è <strong>Cultura</strong>. Certo per molti io sarei la persona<br />

meno atten<strong>di</strong>bile a <strong>di</strong>fendere il Teatro: lo faccio, quin<strong>di</strong> sono <strong>di</strong> parte. Direi fazioso.<br />

Oramai chi <strong>di</strong>fende un valore in cui crede è fazioso. Si sono fazioso: credo fermamente che il Teatro sia necessario<br />

al genere umano. Che attraverso il Teatro si possano ancora scuotere le coscienze. Che il Teatro sia una forma d’arte<br />

necessaria ad una comunità. Insieme al Cinema, alla Danza, alla Musica, alle Arti Visive. Ed essendo un gran<strong>di</strong>ssimo<br />

fazioso <strong>di</strong>rò <strong>di</strong> più: è il Teatro “necessario” ad essere davvero necessario, quello fatto perché si ha l’urgenza <strong>di</strong> dovere<br />

esprimere un pensiero, una idea. Ma oramai c’è una scarsa abitu<strong>di</strong>ne al Teatro. Fin dall’antichità chi faceva Teatro<br />

doveva avere un Mecenate, perché nessuno <strong>di</strong> solito riusciva a sopravvivere con il Teatro. Ma oggi, nell’epoca del<br />

business, anche il Teatro è <strong>di</strong>ventato business. Anche per chi il Teatro dovrebbe promuoverlo e sostenerlo, come<br />

gli enti pubblici: perché i primi a non credere al valore culturale intrinseco del Teatro sono proprio loro, i nostri<br />

amministratori che basano tutto sui numeri: se non hai pubblico, significa che non vali, ciò che si deve sostenere<br />

è ciò che il pubblico vuole. è la logica che oramai ha preso il sopravvento. Quin<strong>di</strong> si produce sempre più ciò che la<br />

televisione ci propina e i palcoscenici sono pieni <strong>di</strong> gente che, uscita dal reality <strong>di</strong> turno, si ricicla anche in Teatro. Se<br />

si da una occhiata alle leggi regionali o nazionali sui finanziamenti al Teatro si potrà notare come si basino oramai<br />

quasi esclusivamente sul numero degli spettatori che una compagnia fa in un anno; quin<strong>di</strong>, paradossalmente, gli<br />

enti pubblici finanziano chi in realtà un pubblico pagante lo avrebbe lo stesso anche senza un minimo <strong>di</strong> contributi.<br />

Oramai sono rari i comuni, le regioni o le province che possono vantare una vera e propria politica culturale: i<br />

contributi <strong>di</strong>ventano semplicemente il contentino da dare all’amico <strong>di</strong> turno. Mentre le gran<strong>di</strong> strutture, come gli<br />

stabili o gli enti lirici, sono carrozzoni ancorati a vecchie logiche che porteranno ad una vera e propria esplosione del<br />

sistema teatrale in Italia. Ma forse la salvezza potrebbe davvero arrivare solo dai piccoli comuni: dovremmo prendere<br />

esempio dai piccoli centri della Emilia Romagna o della Toscana, dove i comuni che hanno i teatri li aprono, creano<br />

piccole fondazioni o strutture a partecipazione pubblica per fare del Teatro un centro <strong>di</strong> interesse polivalente con<br />

l’apertura <strong>di</strong> scuole <strong>di</strong> teatro, rassegne <strong>di</strong> Teatro <strong>di</strong> ricerca, laboratori mirati, corsi <strong>di</strong> musica…non tanto per sfornare<br />

nuovi artisti ma per riuscire a innescare nelle nuove generazioni nuovi interessi e formare una comunità <strong>di</strong> persone<br />

in grado <strong>di</strong> pensare con la propria testa. Perché è a questo che serve la <strong>Cultura</strong>: ad aprire le menti; nessuno <strong>di</strong> noi va<br />

in Palestra per vincere le Olimpia<strong>di</strong>, come nessuno <strong>di</strong> noi che ha stu<strong>di</strong>ato matematica <strong>di</strong>venterà un fisico nucleare<br />

o che avendo stu<strong>di</strong>ato letteratura riuscirà a scrivere la Divina Comme<strong>di</strong>a. Ma tutto questo serve a stimolare il nostro<br />

cervello. Ed il Teatro, come qualsiasi altra forma d’arte, serve a questo. Rischiamo <strong>di</strong> lasciare ai nostri figli un mondo<br />

arido sia materialmente che umanamente. Non possiamo solo lamentarci della mancanza <strong>di</strong> valori, della crisi dei<br />

giovani. I giovani non sono che l’esempio lampante della educazione che noi abbiamo loro impartito: chi sta al<br />

potere maggiormente deve sentire addosso il peso <strong>di</strong> questa responsabilità. Non si può cambiare il mondo dall’oggi<br />

al domani, ma cominciare da piccole cose come la maggiore <strong>di</strong>ffusione della <strong>Cultura</strong> credo sarebbe davvero una<br />

piccola grande idea quasi rivoluzionaria.<br />

26<br />

Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Alcamo da gustare<br />

I sapori e gli aromi della cucina tra<strong>di</strong>zionale siciliana<br />

costituiscono il retaggio delle varie civiltà che, per millenni,<br />

si sono succedute nell’isola.<br />

All’influenza della cultura greca è da ricollegare l’uso delle<br />

olive nella preparazione <strong>di</strong> focacce, della ricotta salata, del<br />

miele. A partire dal III secolo A.C., la Sicilia <strong>di</strong>venne il granaio<br />

<strong>di</strong> Roma e conobbe un progressivo impoverimento visibile<br />

anche nella gastronomia. Tuttavia, si possono accre<strong>di</strong>tare<br />

al periodo romano l’uso del maccu <strong>di</strong> fave (da maccare,<br />

schiacciare) delle seppie ripiene, delle salsicce.<br />

Durante la dominazione bizantina, fecero la loro<br />

comparsa i primi aromi orientali <strong>di</strong> cui la cucina siciliana<br />

si impregnerà per sempre, ma anche il gusto dei formaggi<br />

piccanti e l’uso della bottarga <strong>di</strong> tonno. Furono poi gli<br />

Arabi ad introdurre nell’isola la coltura <strong>di</strong> agrumi, <strong>di</strong> frutti<br />

come la pesca e l’albicocca, <strong>di</strong> ortaggi come gli asparagi<br />

e i carciofi. E poi ancora: riso, canna da zucchero, cotone<br />

carrubo, pistacchio, sesamo e il profumato gelsomino, da<br />

cui si ricava un delicatissimo gelato, chiamato Scursunera.<br />

Furono proprio loro gli inventori della cassata, il dolce<br />

tipico siciliano più conosciuto. Al periodo normanno,<br />

risale l’introduzione del merluzzo salato, mentre sono<br />

espressione della successiva cultura francese i Pupi ri<br />

zuccaru (pupi <strong>di</strong> zucchero) che ripropongono i personaggi<br />

della Chanson de Roland, come Orlando, Angelica,<br />

Rinaldo, etc.<br />

Se nel periodo angioino si consolidava una cucina<br />

aristocratica, in quello aragonese si sviluppava una cucina<br />

ricca <strong>di</strong> odori che amava volgarizzare la cucina dei nobili.<br />

Agli spagnoli accre<strong>di</strong>tiamo la caponata e il pan <strong>di</strong> Spagna.<br />

Tra Settecento e Ottocento si consolida l’elegante e<br />

raffinata cucina baronale, mentre <strong>di</strong> pari passo, presso il<br />

popolo si <strong>di</strong>ffuse la cosiddetta cucina vastasa (da vastasu,<br />

facchino). I prodotti <strong>di</strong> base <strong>di</strong> questa cucina erano<br />

semplici e poco costosi come le melanzane, i pomodori, le<br />

zucchine, la pasta, raramente la carne o il pesce, rielaborati<br />

con grande fantasia.<br />

A queste tra<strong>di</strong>zioni, millenarie, si rifà la cucina alcamese,<br />

tra le più prelibate ed apprezzate in campo mon<strong>di</strong>ale.<br />

La cucina locale rispecchia i canoni della tra<strong>di</strong>zione<br />

me<strong>di</strong>terranea e deve la gran varietà dei propri piatti<br />

alla ricchezza e genuinità delle materie prime offerte<br />

generosamente dal mare e dalla terra.<br />

Alla tra<strong>di</strong>zione gastronomica si affianca una produzione<br />

vinicola <strong>di</strong> qualità ottenuta coniugando le capacità<br />

impren<strong>di</strong>toriali locali con caratteristiche ambientali<br />

che consentono la produzione <strong>di</strong> vini con <strong>di</strong>versi profili<br />

sensoriali e qualitativi, in grado <strong>di</strong> competere sui mercati<br />

nazionali e internazionali.<br />

28<br />

Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />

<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />

Al Bianco d’Alcamo, uno dei vini siciliani più pregiati<br />

ed apprezzati, è stata riconosciuta la “Denominazione<br />

d’Origine Controllata” nel 1972.<br />

Da un importante progetto volto a valorizzare il turismo<br />

enogastronomico nasce, all’interno del Castello dei Conti<br />

<strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca, il museo del vino e la prestigiosa Enoteca<br />

Regionale Siciliana.<br />

Per gli inten<strong>di</strong>tori e gli amanti del buon vino e della<br />

buona tavola la città <strong>di</strong> Alcamo propone un percorso<br />

enogastronomico tra i migliori in Sicilia.<br />

Ad Alcamo esistono dei veri maestri d’arte.<br />

Pur non volendo trascurare nessuno, elenchiamo alcuni<br />

ristoranti tipici, iniziando proprio dal Ristorante La Giara,<br />

costruito all’interno <strong>di</strong> un vecchio deposito <strong>di</strong> botti <strong>di</strong> vino<br />

(<strong>di</strong> cui mantiene l’originale struttura) e locato in Corso dei<br />

Mille, 105, tel. 0924 507979. Di proprietà dei fratelli Dario<br />

e Massimiliano Ciccia, è senza dubbio il fiore all’occhiello<br />

della cucina che intende offrire il massimo della qualità,<br />

la migliore tra<strong>di</strong>zione, la contaminazione <strong>di</strong> alcuni piatti<br />

con odori, sapori e colori tipicamente siciliani. è il caso,<br />

ad esempio, dell’utilizzo della crema <strong>di</strong> fichi d’in<strong>di</strong>a per<br />

insaporire alcune tenerissime carni rosse.<br />

Svariate carni, antipasti rustici e tipici, copiose portate <strong>di</strong><br />

antipasti <strong>di</strong> pesce ed una raffinatissima pizza cotta a legna<br />

che mantiene tutta la fragranza <strong>di</strong> una volta. Davvero<br />

speciali sono, tra queste, il nonno Ciccio e la Mamma<br />

Franca con impasto alle olive. Il tutto può essere annaffiato,<br />

tra i molteplici e rinomati vini, da uno prodotto dalla casa,<br />

dal caratteristico nome “Camurria”. Prelibate le mousse, le<br />

cassated<strong>di</strong> siciliane, il Cannolo scomposto con ricotta <strong>di</strong><br />

pecora passata al setaccio ed impreziosita da composto<br />

<strong>di</strong> arance, cioccolato fondente a scaglie e zucchero, e i<br />

tanti amari, molti dei quali prodotti dalla sapienti mani<br />

<strong>di</strong> Massimiliano con erbe raccolte personalmente nelle<br />

campagne verdeggiati e sui monti incontaminati che<br />

fanno da cornice alla città che <strong>di</strong>ede i natali a Cielo.<br />

Tra i piatti tipici, originali ed unici nella loro raffinata<br />

composizione <strong>di</strong> gusto, odoro e colori, i Paccheri della<br />

zia Rosa, la Busiata con<br />

Ricciola e Cernia agli<br />

agrumi <strong>di</strong> Sicilia (limoni<br />

ed arance), colorata da<br />

granella <strong>di</strong> pistacchio<br />

e sfumata con brandy<br />

e succo <strong>di</strong> limone; o,<br />

tra i secon<strong>di</strong> piatti,<br />

rigorosamente cotti a<br />

carbonella (ricavata da<br />

tralci <strong>di</strong> viti autoctone) il<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Black Angus, il Bisonte, il Filetto ai Fichi d’In<strong>di</strong>a o ai Frutti <strong>di</strong><br />

bosco. Carni, insomma, per palati esigenti e raffinati.<br />

Una tappa immancabile per i cultori del gusto e gli amanti<br />

della buona cucina, quella determinata dall’utilizzo sapiente<br />

della tra<strong>di</strong>zione siciliana e d prodotti <strong>di</strong> primissima qualità.<br />

Conduzione familiare,<br />

quella dei fratelli Vaglica,<br />

per il Ristorante Samsara,<br />

sito in Contrada Timpi Rossi<br />

16, tel. 0924514237, mail<br />

samsara@ristorantiitaliani.<br />

it. Al ristorante Samsara si<br />

è maestri nell’arte culinaria<br />

grazie alla sapienza dei<br />

titolari e alla professionalità<br />

dei collaboratori che<br />

hanno saputo far emergere il ristor ante a tempio<br />

dell’ottima cucina. Un posto sicuramente originale che<br />

vanta come propri punti <strong>di</strong> forza la qualità, la serietà, la<br />

professionalità, l’esperienza nonché la fantasia propria dei<br />

luoghi con grande tra<strong>di</strong>zione.<br />

Il legame al territorio e alle tra<strong>di</strong>zioni è presente senza<br />

tralasciare la creatività.<br />

Legato alla realtà del tempo e dello spazio, Samsara si<br />

muove - quanto più è possibile - nel quadro delle stagioni<br />

e del loro ciclo e sul terreno dei prodotti e delle tra<strong>di</strong>zioni<br />

locali. L’alleanza col cliente coinvitato si basa su un patto<br />

che comincia a delinearsi nel momento del suo ingresso<br />

nel Ristorante, ma che si realizza nel piatto scelto.<br />

Tra le specialità: Focaccia Bottarga <strong>di</strong> Tonno, Busiate scampi<br />

e zucchine, Spaghetti allo scoglio, Spie<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Calamaro<br />

e Gamberi, Grigliata <strong>di</strong> pesce, Filetto alla brace, Filetto ai<br />

porcini, Cassatelle. Ottime le pizze specie l’Origanata Doc.<br />

Ottimo e sempre a conduzione familiare, quello della<br />

famiglia Orlando, il Ristorante Faranna sito sulla S.S.113,<br />

<strong>di</strong>rezione Partinico, tel. 0924506603 e mail faranna@<br />

ristorantiitaliani.it. Il locale, fattoci visitare da Benedetto,<br />

il figlio piccoli della <strong>di</strong>nastia Orlando, è suggestivo,<br />

accogliente, incastonato in un paesaggio <strong>di</strong> rara<br />

tranquillità e bellezza. Il ristorante Faranna è uno dei locali<br />

<strong>di</strong> riferimento per coloro che intendono degustare una<br />

cucina tra<strong>di</strong>zionale all’insegna della semplicità e della<br />

tra<strong>di</strong>zione. Un menu davvero interessante con proposte<br />

gastronomiche che privilegiano la cucina tra<strong>di</strong>zionale<br />

siciliana. La struttura per<br />

la capacità recettiva che<br />

possiede è in grado <strong>di</strong><br />

ospitare gran<strong>di</strong> eventi.<br />

Dispone infatti <strong>di</strong> oltre 300<br />

posti. Le specialità vanno<br />

dal Rustico Faranna, ai<br />

Maccheroni Faranna, alla<br />

Pasta fresca, alla Grigliata<br />

mista <strong>di</strong> selvaggina, alla<br />

N. 2 2011<br />

29<br />

fantastica, unica ed insuperabile Pizza Faranna.<br />

A conduzione familiare il Ristorante Pizzeria Via Veneto,<br />

in Via Vittorio Veneto, <strong>di</strong> fronte il Liceo Classico, a due passi<br />

dal Viale Europa, telefoni 339 8968561, 0924 200602, 333<br />

9507634. Da Via Veneto, tutte le sere, puoi gustare ottime<br />

pietanze, tipiche regionali, a base <strong>di</strong> carne o <strong>di</strong> pesce e<br />

fragranti pizze in tutti i gusti (tra<strong>di</strong>zionali e familiari). Inoltre<br />

puoi trovare cibi pronti da gustare comodamente a casa.<br />

Ottimi i primi, sia a base <strong>di</strong> pasta che <strong>di</strong> roso, <strong>di</strong> carne, <strong>di</strong><br />

pesce o alle verdure. In Via Veneto potrai trovare cortesia<br />

e gentilezza.<br />

Di fascino il centralissimo, a due passi dalla Piazza Cielo<br />

d’Alcamo (detta anche Ciullo) e dal Collegio dei Gesuiti, il<br />

Ristorante Hotel Centrale sito in Via G. Amendola 24, tel.<br />

0924507845, Fax 0924507768, e-mail info@hotelcentrale.<br />

sicilia.it, web www.hotelcentrale.sicilia.it.<br />

Il Ristorante Centrale, aperto tutti giorni a pranzo e a cena,<br />

è il luogo ideale in cui organizzare feste, buffet, cene e<br />

pranzi <strong>di</strong> lavoro, trascorrere una romantica cena a lume<br />

<strong>di</strong> candela.<br />

La cucina propone perio<strong>di</strong>camente menù a tema, che <strong>di</strong><br />

volta in volta accompagneranno il cliente in un magico<br />

viaggio culinario, tra <strong>di</strong>verse culture e tra<strong>di</strong>zioni. Il bar<br />

dell’Hotel Centrale propone colazioni <strong>di</strong> lavoro, aperitivi<br />

e coktails, dal coffee break al rilassante tè fra amici, in un<br />

ambiente tranquillo e<br />

riservato. Tra le specialità<br />

proposte segnaliamo le<br />

“Linguine HC” (pomodorino,<br />

bottarga, mandorle e<br />

profumo <strong>di</strong> limone),<br />

il “Risotto fumè con<br />

scampi allo zafferano”, le<br />

“Linguine al tonnaroto”<br />

(bottarga, tonno affumicato,<br />

lattume <strong>di</strong> tonno, uvetta,<br />

pinoli,,pachino, olive), le “Busiate dello Chef “(funghi,<br />

straccetti <strong>di</strong> vitello, pomodoro pachino, zafferano), e la<br />

“Rana pescatrice al pepe verde”.<br />

Da non <strong>di</strong>menticare, per via della sua decennale esperienza<br />

e per la varietà <strong>di</strong> contorni, primi, secon<strong>di</strong> piatti e <strong>di</strong> pizze, il<br />

rinomato Ristorante Gulliver, solo fino a qualche anno fa,<br />

pittorescamente in vetta al Monte Bonifato, ora adagiato<br />

sulla lussureggiante piana <strong>di</strong> Alcamo, a due passi dallo<br />

svincolo autostradale A29, uscita Alcamo, in contrada San<br />

Gaetano, numero 1, tel. 0924 24012.<br />

Splen<strong>di</strong>do anche il Ristorante La Batia, sito in via Porta<br />

Palermo, 106, contrada Furchi, uscita Alcamo, dalla SS 113.<br />

La Batìa è un ristorante pizzeria sala ricevimenti situato<br />

all’interno <strong>di</strong> un antico baglio caratteristico. Il caseggiato<br />

fu costruito nella prima metà dell’800 per essere a<strong>di</strong>bito<br />

a magazzino rurale. All’inizio del 900 fu ampliato e<br />

ristrutturato per <strong>di</strong>venire un agglomerato <strong>di</strong> magazzini e<br />

<strong>di</strong> rifugi a cura della nobile famiglia proprietaria De Blasi


<strong>di</strong> Alcamo. Furono quin<strong>di</strong> realizzate delle sopraelevazioni e il cortile interno (baglio) per<br />

rendere il tutto più confortevole come <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> villeggiatura estiva. Nel 1925 venne<br />

ceduto gratuitamente dalla proprietaria, Signora Maria De Blasi, vedova Casale alle Suore<br />

Oblate al Divino Amore che vi ospitarono un Istituto sotto il titolo <strong>di</strong> “Ricovero <strong>di</strong> Maria<br />

S.S. dei Miracoli”. Detta istituzione non ebbe successo, pertanto nel 1928 l’immobile<br />

ritornò alla legittima proprietaria, finché nel 1950 lo lasciò in ere<strong>di</strong>tà alle Suore “Figlie del<br />

bambin Gesù” <strong>di</strong> Palermo che lo denominarono “Villa Gaia” e lo abitarono nei mesi estivi.<br />

Proprio dalla presenza <strong>di</strong> queste Suore nel fabbricato ne è derivata la denominazione<br />

popolare “La Batìa”. La cucina va dal raffinato al casereccio con ottimi piatti <strong>di</strong> selvaggina<br />

e <strong>di</strong> pesce preparati da sapienti mani <strong>di</strong> chef professionisti. Oltre alle specialità alla carte<br />

che i clienti possono assaporare, il locale propone alcuni piatti del giorno. Da gustare il<br />

famoso Matribatissa, composto da alcune specialità marinare, come l’insalata <strong>di</strong> mare, il cocktail <strong>di</strong> gamberi, gli affumicati<br />

misti, il salmone fresco e lo spada fresco marinato, come antipasto, o le orecchiette fresche, pasta fresca con vongole,<br />

cime <strong>di</strong> rape e mollica tostata.<br />

In posizione incantevole, in riva al mare ed a bordo piscina, il Ristorante la Battigia, in Alcamo Marina, Lungomare La<br />

Battigia, tel. 0924.597259, fax 0924.598804.<br />

Fiore all’occhiello dell’Hotel La Battigia sono, infatti, i ristoranti, uno dei quali sulla splen<strong>di</strong>da terrazza. Nella veranda o<br />

all’aperto, entrambi godono della vista meravigliosa sul Golfo <strong>di</strong> Castellammare e la sera quando il mare si tinge <strong>di</strong> mille<br />

sfumature, lo spettacolo è davvero incantevole.<br />

Privilegio unico per gli ospiti dell’albergo e per pochi selezionati clienti è degustare la<br />

saporita cucina della Sicilia a base <strong>di</strong> pescato freschissimo <strong>di</strong> Castellammare del Golfo,<br />

<strong>di</strong> selvaggina delle colline <strong>di</strong> Alcamo, <strong>di</strong> pomodoro e degli altri saporitissimi ortaggi<br />

siciliani, davanti a tanta bellezza. I deliziosi e conosciutissimi dolci (cannoli, cassate, frutta<br />

martorana etc.) e i prestigiosi vini bianchi e rossi <strong>di</strong> etichette selezionate completano il<br />

menù.<br />

Tra le specialità: Bottarga <strong>di</strong> tonno del me<strong>di</strong>terraneo, Carpaccio <strong>di</strong> pesce marinato, Cous<br />

cous, spaghetti ai ricci <strong>di</strong> mare,<br />

Branzino <strong>di</strong> mare sottosale, Fagottini <strong>di</strong> pesce spada in salsa con tartare <strong>di</strong> cozze e menta,<br />

Cassata Siciliana e Cannolo.<br />

E, poi, il Ristorante Salsapariglia in Via Libertà 1, tel. 0924508302, mail salsapariglia@ristorantiitaliani.it; il Ristorante Fiore<br />

in Viale Europa 237, tel. 3318696294; il Ristorante Baglio Case Rosse in Via Di Calatubo, tel. 092450370; il Ristorante<br />

Perricone nel Corso dei Mille 135, tel. 0924502253; il Ristorante Gli Archi nel Corso dei Mille 172, tel. 092422080, fax<br />

092422080, email gliarchi@ristorantiitaliani.it; il Ristorante baglio Fastuchera sito in C.da Fastuchera, sulla SS.119,<br />

stradella al km.5, tel. 338 8316832 e 334 3356060. Da non <strong>di</strong>menticare il Ristorante Lo Sperone, in contrada Sasi, tel.<br />

0924 26638; l’Agriturismo Tarantola Dei Conti Testa in C. Tarantola, raggiungibile percorrendo la Alcamo - Camporeale,<br />

uscita da via Madonna del Riposo, perpen<strong>di</strong>colare al Viale Europa. lel 3292713073, e-mail gorgodeldrago@gmail.com;<br />

l’agriturismo è situato a metà strada tra Alcamo e Camporeale, nel cuore delle colline dell’Alcamo D.O.C; è circondato<br />

dal verde dei suoi vigneti con i quali vengono prodotti i vini Gorgo Del Drago Inzolia - Chardonnay, e la nuova linea <strong>di</strong><br />

prodotti Conti Testa fra cui il Cabernet-Syrah. Tra le tante coltivazioni spiccano quelle degli ortaggi, dell’olivo, del grano e<br />

dei meloni gialli e ver<strong>di</strong>, la Trattoria dei Mille in Via Delle Rose 8, tel. 0924514039; Il Gattopardo, nel pieno centro storico,<br />

in fronte alla Chiesa Madre, nella via 11 Febbraio, tel. 0924.24498, fax 0924.24498, buon ristorante e pizzeria; il Ristorante<br />

Il Monello, in Via Tenente Navarra, 2, telefono 0924514385; il Ristorante Sunshine, in Ctr. Canalotto ad Alcamo Marina,<br />

Tel. 0924.597872; il Sefl Service CIBUS, sito in via Gen. Me<strong>di</strong>ci 15, tel. 0924.23170, fax 0924.23170 e-mail ezioconticello@<br />

virgilio.it con freschissimi pasti a base <strong>di</strong> carni e pesci. Il venerdì, ad esempio, il prelibatissimo Couscous <strong>di</strong> pesce, mentre<br />

il martedì ed il venerdì un variegato arrosto misto <strong>di</strong> verdure.<br />

Alcamo per dormire<br />

Alcamo città d’arte e tra<strong>di</strong>zioni è anche luogo ideale per soggiornare. Tra le strutture che meritano <strong>di</strong> essere segnalate,<br />

ad Alcamo Marina, ad esempio, l’Hotel La Battigia, ubicato <strong>di</strong>rettamente sulla spiaggia <strong>di</strong> Alcamo Marina al centro del<br />

Golfo <strong>di</strong> Castellammare, unico hotel a godere <strong>di</strong> questa incantevole posizione.<br />

L’hotel è vicinissimo a borghi d’arte (Segesta -Erice) e alle riserve naturali per chi ama coniugare relax e cultura. L’hotel<br />

<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> piscina solarium con accesso <strong>di</strong>retto alla spiaggia privata attrezzata (sdraio e ombrelloni) <strong>di</strong>sponibile e<br />

gratuita per gli ospiti; Il ristorante offre una suggestiva vista sul golfo dove gustare prelibati piatti della cucina siciliana<br />

30<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


con specialità <strong>di</strong> mare dallo chef proposte, ideale per<br />

organizzare banchetti, feste, meeting coffe break, lauree.<br />

Il Bar esterno per freschi break <strong>di</strong>urni e serali (gelati,<br />

croassant, panini, snack) ottimo ritrovo per incontri con<br />

amici.<br />

Le camere dell’hotel La Battigia sono arredate in un<br />

fresco stile me<strong>di</strong>terraneo e dotate <strong>di</strong> tutti i piu moderni<br />

comfort (A/C, Tv, Telefono, minibar, cassaforte, wi-fi gratis)<br />

accolgono gli ospiti con atmosfere rilassanti e confortevoli.<br />

Su richiesta l’hotel mette a <strong>di</strong>sposizione della clientela<br />

anche i servizi <strong>di</strong> noleggio auto e <strong>di</strong> transfer da e per gli<br />

aeroporti e un tour service.<br />

Per informazioni Lungomare La Battigia - Alcamo Marina,<br />

tel. 0924.597259, fax 0924.598804.<br />

Ad Alcamo città, invece, ricor<strong>di</strong>amo lo splen<strong>di</strong>do Hotel<br />

Centrale. Durante il suo Grand Tour il 19 Aprile 1787<br />

Goethe si ferma ad Alcamo “Siamo ad Alcamo, citta<strong>di</strong>na<br />

linda e tranquilla, con un albergo ben tenuto che merita<br />

d’essere raccomandato a chi viaggia; da qui si può<br />

comodamente compiere la visita al solitario ed appartato<br />

tempio <strong>di</strong> Segesta”.<br />

L’albergo “ben tenuto” <strong>di</strong> cui parlava Goethe era proprio<br />

questo!<br />

L’Hotel Centrale sorge nel settecentesco palazzo nobiliare<br />

Lazio De Quiros, in pieno centro ad Alcamo, nel cuore del<br />

Golfo <strong>di</strong> Castellammare, in una posizione ideale per chi<br />

intende soggiornare in Sicilia Occidentale per giri turistici<br />

o affari. L’albergo è dotato <strong>di</strong> camere spaziose, un elegante<br />

ristorante, sala congressi, bar e un internet point con<br />

postazioni multime<strong>di</strong>ali e connessione Wi-fi.<br />

L’hotel è dotato <strong>di</strong> 31 camere e 87 posti letto. Le<br />

camere, molto gran<strong>di</strong> rispetto agli standard, sono tutte<br />

dotate <strong>di</strong> telefono <strong>di</strong>retto, frigo bar, aria con<strong>di</strong>zionata e<br />

riscaldamento, TV satellitare, cassaforte e linea ADSL.<br />

Inoltre, agli ospiti sono offerte alcune categorie <strong>di</strong> camere<br />

rese maggiormente confortevoli grazie ai servizi quali SKY,<br />

vasca o doccia idromassaggio e altri ancora.<br />

Per info Via Giovanni Amendola, 24, tel. 0924 507845 e fax<br />

0924 507768.<br />

Confortevole, anche, l’Hotel Bonifato, sito in Via G. Tomasi<br />

<strong>di</strong> Lampedusa, in piena preriserva naturale, tel. 0924<br />

24889, fax 0924 24889.<br />

Con una splen<strong>di</strong>da vista sul mare, infine, le camere messe<br />

a <strong>di</strong>sposizione dall’Enny Bar, uscita autostradale Alcamo<br />

Ovest, sulla strada che collega la città <strong>di</strong> Cielo alla spiaggia<br />

<strong>di</strong> Alcamo Marina, in Via San Gaetano, 16.<br />

Alloggi moderni dotati <strong>di</strong> connessione internet wireless,<br />

aria con<strong>di</strong>zionata, TV satellitare, doccia idromassaggio.<br />

Il tutto a 5 minuti dal mare.<br />

N. 2 2011<br />

31


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Alcamo tra ghiaccio, sabbia,<br />

acqua termale e cavallo<br />

Ma senza trascurare corpo e palato, per un turista sempre più esigente<br />

<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />

Alcamo, città d’arte e del vino, è anche città dalle mille attrazioni sportive, per gli amanti, non solo dell’agonismo, ma<br />

anche e soprattutto, del loisir e dello svago.<br />

Cominciando dal mare, la vera ricchezza per il patrimonio paesaggistico, ad Alcamo Marina, dove i 7 chilometri <strong>di</strong><br />

bianco arenile danno, a ciascuno, la possibilità <strong>di</strong> bearsi sotto i raggi del sole e <strong>di</strong> bagnarsi nel blu del mar Tirreno,<br />

usufruendo, a richiesta, dei servizi offerti da numerosi, ma non invasivi, centri attrezzati, come il Blue water, in zona<br />

Battigia, o gustando delle tipicità, ad esempio, nella qualificata pasticceria del Bar Paziente (incrocio <strong>di</strong> contrada<br />

Canalotto, sulla SS187); per proseguire alle terme <strong>di</strong> acqua solfurea, le così dette acque calde, da vivere, naturalmente,<br />

utilizzando le pozze create lungo il fiume (in prossimità della stazione <strong>di</strong> Alcamo <strong>di</strong>ramazione) o, con i migliori confort,<br />

in una eccellente struttura attrezzata.<br />

La struttura termale Gorga è immersa nelle campagne <strong>di</strong> Calatafimi Segesta, al confine con il territorio <strong>di</strong> Alcamo,<br />

famosa città del vino.<br />

Le terme Gorga sono situate a pochi chilometri dal tempio e dal teatro greco <strong>di</strong> Segesta e dalle maggiori località<br />

turistiche quali Alcamo Marina, Riserva del Monte Bonifato, Scopello, Riserva dello Zingaro, Castellammare del Golfo.<br />

Presso la struttura avrete la possibilità <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carvi al relax più completo e, contemporaneamente, <strong>di</strong> visitare gli<br />

splen<strong>di</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong>ntorni e le loro bellezze storiche e naturali.<br />

Non perdete l’occasione <strong>di</strong> concedervi qualche giorno <strong>di</strong> svago e benessere!<br />

Terme Gorga, uscita Alcamo Ovest, dall’autostrada A29, vi regala una piacevole vacanza all’insegna del relax e del<br />

benessere.<br />

Un soggiorno presso la struttura vi permetterà <strong>di</strong><br />

de<strong>di</strong>carvi alla forma fisica e mentale.<br />

è possibile usufruire <strong>di</strong> un’intera offerta <strong>di</strong> servizi estetici<br />

e me<strong>di</strong>ci, affidandovi alle cure <strong>di</strong> un personale esperto e<br />

altamente qualificato che vi fornirà consigli preziosi con<br />

professionalità e competenza.<br />

Le cure termali hanno un effetto benefico per il<br />

trattamento <strong>di</strong> molte problematiche quali, ad esempio,<br />

quelle inerenti l’apparato respiratorio.<br />

E per i più esigenti, due magnifiche piscine, una per<br />

i bambini, rigorosamente d’acqua solfurea, una sala<br />

musica, un albergo attrezzato e confortevole, ed un<br />

ristorante qualificato e caratteristico, dove sono <strong>di</strong> casa,<br />

qualità e servizio.<br />

Nel ristorante è possibile gustare piatti tipici siciliani,<br />

specialità caserecce, pizza cotta a legna.<br />

Come può coniugarsi il caldo tipico siciliano, con lo<br />

scirocco che la fa quasi sempre da padrone, con il<br />

ghiaccio?<br />

Alcamo è anche l’unico centro, della Sicilia Occidentale,<br />

ed oltre, ad offrire strutture sportive e ricretive <strong>di</strong> grande<br />

qualità. La Fenice, ad esempio, sita in via San Leonardo,<br />

offre una splen<strong>di</strong>da pista <strong>di</strong> ghiaccio, in grado, davvero,<br />

<strong>di</strong> far pattinare tutti: più o meno bravi, atleti e amatori.<br />

32<br />

Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


L’eleganza dei pattinatori e la forza dei giocatori <strong>di</strong> hockey<br />

qui trovano spazio per esprimersi. è possibile imparare o<br />

perfezionarsi. Mentre gli amici si rilassano con una bibita e<br />

un panino, i pattinatori volteggiano sicuri provando nuove<br />

figure. Non è necessario possedere l’attrezzatura: la Fenice<br />

doterà <strong>di</strong> pattini e <strong>di</strong> paracolpi adatti per farvi <strong>di</strong>vertire senza<br />

rischi. E dopo un turno in pista <strong>di</strong> ghiaccio si può provare<br />

la bellissima sensazione <strong>di</strong> tuffarsi nell’acqua azzurra delle<br />

piscine presenti nella stessa struttura e aperte al pubblico<br />

tutto l’anno. Il centro acquatico si compone <strong>di</strong> ben 4<br />

vasche. La più grande, 25 metri, ospita durante l’inverno il<br />

nuoto libero e il nuoto assistito. A fianco della grande vasca<br />

sono presenti altri 3 bacini: uno dotato <strong>di</strong> idromassaggio,<br />

uno de<strong>di</strong>cato alla acqua music e un terzo, con cascata, per<br />

i più piccoli e per i bagnanti...che amano stare con i pie<strong>di</strong><br />

per terra.<br />

Ma l’unicità della Fenice risiede anche in un’altra<br />

caratteristica: d’estate, tutto si trasforma. Via la copertura<br />

e tutto <strong>di</strong>venta un meraviglioso parco acquatico con<br />

giochi, animazione e <strong>di</strong>vertimenti. Allora è gradevole<br />

alternare una bella nuotata a un tuffo con lo scivolo<br />

gonfiabile oppure nel solarium prendere la tintarella,<br />

gustare un gelato o giocare a carte con gli amici sotto gli<br />

ombrelloni, all’aria aperta e a pochi passi da casa. Oppure<br />

immergersi nella piscina idromassaggio dove piacere e<br />

benessere derivante dal movimento salutare delle acque,<br />

vi concederanno momenti <strong>di</strong> totale relax.<br />

Stupefacente far vivere, ai propri figli, la bellezza della<br />

Laguna per i bambini, uno spazio acquatico creato per<br />

loro; qui si potranno <strong>di</strong>vertire in totale sicurezza. Giochi<br />

colorati e un fungo a cascata allieteranno i vostri bimbi<br />

tutto l’anno. E per loro, ogni estate dai primi giorni <strong>di</strong><br />

giugno, La Fenice organizza un miniclub estivo che<br />

impegna i bambini tutta la mattina in attività lu<strong>di</strong>che sia<br />

nel parco giochi che in piscina o nel solarium.<br />

Ed, infine, la piscina semiolimpionica che tutto l’anno<br />

ospita corsi <strong>di</strong> nuoto per tutte le età e tutti i livelli<br />

N. 2 2011<br />

33<br />

avvalendosi della professionalità <strong>di</strong> qualificati istruttori.<br />

Ma Alcamo è anche cavalli, cavalcante, sentieri<br />

incontaminati dall’uomo da vivere al groppo <strong>di</strong> splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />

cavalli, quelli messi a <strong>di</strong>sposizione dall’eccellente<br />

maneggio Lo Sperone <strong>di</strong> Stefano Varvaro, sito in<br />

contrada SASA, facilmente raggiungibile dalla SS 113,<br />

uscita Alcamo. Chi si avvicina a questo sport non soltanto<br />

svolge una notevole attività fisica ma impara a conoscere<br />

un ambiente nuovo, un contatto con la natura ed un<br />

amico che pensa, che ha sentimenti carattere e, a modo<br />

tutto suo ti <strong>di</strong>mostra affetto stima e rispetto e si aspetta<br />

da te la stessa cosa!


Il maneggio, mette a <strong>di</strong>sposizione cavalli che grazie al<br />

loro ottimo addestramento, ma soprattutto grazie al<br />

loro docile carattere, si prestano ad essere utilizzati per<br />

accompagnarti in rilassanti passeggiate o per svolgere<br />

lezioni <strong>di</strong> equitazione presso il campo interno al centro.<br />

Il centro propone <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> attività: passeggiate, corsi<br />

<strong>di</strong> equitazione tra<strong>di</strong>zionali e, per i ragazzi, i pony games;<br />

per i più piccini, il “battesimo” sui pony.<br />

Lo Sperone <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> animali <strong>di</strong> indole tranquilla adatti<br />

non solo a chi già sa cavalcare, ma anche ai cavalieri<br />

principianti; organizziamo suggestive passeggiate <strong>di</strong><br />

una o più ore o anche trekking <strong>di</strong> più giorni, sempre<br />

accompagnati da una guida qualificata.<br />

Finita la passeggiata a cavallo, Lo Sperone offre sia la<br />

possibilità <strong>di</strong> visionare il museo demoetnoantropologico,<br />

che degustare tipicità dal sapore incontaminato ed<br />

inalterato.<br />

Nel museo, uno spazio molto ampio è de<strong>di</strong>cato<br />

all’agricoltura al quale sono assegnate <strong>di</strong>verse pareti<br />

lungo le quali sono in bella mostra tutti gli oggetti<br />

connessi alla semina, alla mietitura (falci, i faci), alla<br />

trebbiatura (sacchi, crivedda, pale), panara, coffi e cufina<br />

e altre ceste usate nella raccolta delle olive e dell’uva.<br />

34<br />

Di notevole interesse anche gli accessori in<strong>di</strong>spensabili<br />

che adornavano le case alcamesi <strong>di</strong> un tempo, botti per<br />

il vino (vutti) contenitori per l’acqua (quartari) vasca in<br />

legno per lavare gli indumenti (pila), per concludere con<br />

le selle per i muli (sidduna).<br />

Ed, infine, il ristorante “Lo Sperone” inserito all’interno<br />

del centro ippico “Lo Sperone”, nasce dalla sapiente<br />

ristrutturazione <strong>di</strong> un antico casale.<br />

è un ambiente dai colori cal<strong>di</strong> e risulta accogliente e<br />

intimo, il luogo ideale per festeggiare ricorrenze oppure<br />

<strong>di</strong>vertirsi in compagnia, degustando un buon bicchiere<br />

<strong>di</strong> vino rigorosamente siciliano.<br />

Il menù proposto è molto vario: si va dalla cucina<br />

tra<strong>di</strong>zionale me<strong>di</strong>terranea ricca <strong>di</strong> aromi a quella<br />

nazionale. Ma ciò che lo caratterizza maggiormente, sono<br />

i piatti creati e proposti dal suo giovane chef Clau<strong>di</strong>o,<br />

piatti dai colori vivaci, dai sapori aspri e dolci e dagli<br />

odori forti e morbi<strong>di</strong>. I piatti, sempre ricercati nel gusto<br />

e nella qualità, sono presentati con arte e fantasia. Una<br />

vera delizia! Accompagnano le gustose preparazioni i<br />

migliori vini siciliani. Si organizzano degustazioni tipiche,<br />

ricercate o proposti dai clienti.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />

35<br />

LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Recupero della memoria<br />

Il Castello dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca con il Museo del vino<br />

e il Collegio dei Gesuiti<br />

<strong>di</strong> Filippo Nobile<br />

“L’antico principio secondo il quale l’acquisizione del sapere è<br />

inscin<strong>di</strong>bile dalla formazione (Bildung) dello spirito, e anche<br />

della personalità, cade e cadrà sempre in <strong>di</strong>suso” questa è la<br />

realtà del mondo in cui viviamo: la società non richiede<br />

più all’in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> “essere”, la giustificazione a tutto ciò è<br />

data dal fatto che “il sapere viene e verrà prodotto per essere<br />

venduto, e viene e verrà consumato per essere valorizzato in<br />

un nuovo tipo <strong>di</strong> produzione: in entrambi i casi, per essere<br />

scambiato.”<br />

Dunque oggi si parla <strong>di</strong> sapere funzionale al guadagno, la<br />

memoria viene così spezzettata e usata a proprio piacere.<br />

Ma non sempre e non dovunque, per fortuna, è così.<br />

C’è chi, oggi, si è preso l’onere, nella nostra società, <strong>di</strong><br />

salvaguardare la memoria del passato. Ed Alcamo ne è<br />

l’esempio tangibile.<br />

La centralità <strong>di</strong> Alcamo in una delle aree vinicole più<br />

rilevanti d’Italia ha suggerito, infatti, all’Amministrazione<br />

Citta<strong>di</strong>na, guidata da Giacomo Scala, <strong>di</strong> investire su due<br />

versanti <strong>di</strong> recupero della memoria.<br />

Il primo sulla creazione <strong>di</strong> un punto <strong>di</strong> riferimento<br />

tematico, il Museo del Vino, che sottolinei la vocazione<br />

N. 2 2011<br />

del territorio e al tempo stesso ne promuova lo sviluppo<br />

anche culturale; il secondo la ristrutturazione dell’ex<br />

Collegio dei gesuiti destinato a Biblioteca Civica, Archivio<br />

storico, Museo del Libro e Pinacoteca.<br />

Per questo, sul primo versante, ha in<strong>di</strong>viduato nel<br />

Castello me<strong>di</strong>oevale dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca, emergenza<br />

architettonico storica recentemente restaurata e oggetto<br />

<strong>di</strong> riqualificazione, la sede naturale <strong>di</strong> un iniziativa <strong>di</strong> tale<br />

<strong>di</strong>rezione. Castello che in questi ultimi anni ha ospitato,<br />

con grande eco nazionale ed internazionale, eventi legati<br />

al mondo dei sapori, degli odori, dei colori ed all’economia<br />

del territorio votata all’agricoltura e all’artigianato.<br />

Obiettivo primario della istituzione del Museo e<br />

dell’Enoteca è, quello, <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tare Alcamo come voce<br />

rilevante nel mondo della produzione vinicola Siciliana in<br />

Europa e nel Mondo e vetrina del proprio territorio non<br />

soltanto come produttore tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> vini ma anche<br />

come tutore e promotore della cultura da esso generata.<br />

Ciò significa valorizzare e promuovere i vini <strong>di</strong> qualità,<br />

favorire le ven<strong>di</strong>te degli stessi, guidare il pubblico ad una<br />

conoscenza più approfon<strong>di</strong>ta dei prodotti, stimolare la


produzione alla qualità e all’articolazione dei prodotti.<br />

Creare, dunque, un punto <strong>di</strong> aggregazione qualificata<br />

per Alcamo e l’intera Regione; promuovere le possibilità<br />

turistiche e fornire spazi per la formazione e la<br />

qualificazione del lavoro.<br />

Il Museo del Vino, con la costituenda Enoteca Regionale,<br />

deve necessariamente essere un luogo polifunzionale.<br />

Il Museo interpreta la sua funzione nel modo più attuale<br />

e <strong>di</strong>namico così da raggiungere realmente gli ambiziosi<br />

obiettivi dati. Deve, dunque, accogliere nei suoi ambienti<br />

alcune attività permanenti e temporanee e saperle<br />

esportare nel mondo attraverso le tecnologie che lo<br />

permettono, il tutto con linguaggi che accolgano la<br />

capacità <strong>di</strong> lettura locali, ma anche il gusto e la cultura più<br />

internazionali.<br />

Per ottenere perfetta sinergia dei due Istituti è stata<br />

prevista una integrazione spaziale tra Enoteca e Museo.<br />

Ecco, dunque, che aree del Castello sono state de<strong>di</strong>cate<br />

a doppie attività enfatizzando le funzioni che possono<br />

essere sintoniche. Tale integrazione permette un<br />

<strong>di</strong>namismo propositivo e l’uso creativo e il recupero <strong>di</strong><br />

tutti gli spazi della struttura non trascurando anche gli<br />

aspetti spettacolari e paesaggistici della stessa.<br />

L’Enoteca Regionale Siciliana verrà allestita con ambienti<br />

<strong>di</strong> incontro e degustazione, con possibilità <strong>di</strong> ristoro;<br />

Ambienti <strong>di</strong> presentazione dei prodotti; Ambienti per<br />

attività <strong>di</strong> formazione professionale e d’ incontro e<br />

presentazione anche commerciale; Archivi informatici<br />

e non con consultazione e <strong>di</strong>ffusione (redazione<br />

multime<strong>di</strong>ale); Servizi adeguati all’ afflusso <strong>di</strong> pubblico;<br />

Uffici <strong>di</strong> gestione e amministrazione delle varie attività.<br />

Il Museo propone un percorso <strong>di</strong> incontri altamente<br />

multime<strong>di</strong>atico, integrato da schermi televisivi e<br />

postazioni interattive, filmati e ricostruzioni virtuali, ma<br />

con una base reale e concreta: l’incontro con il vino e la<br />

sua degustazione.<br />

Un sito internet <strong>di</strong> grande efficacia visiva sarà la vetrina<br />

internazionale che consentirà scambi e verifiche<br />

quoti<strong>di</strong>ane con il mondo intero.<br />

Il museo nel Castello dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> Alcamo<br />

è allestito con: ambienti <strong>di</strong> incontro e degustazione,<br />

con possibilità <strong>di</strong> ristoro; ambienti <strong>di</strong> presentazione dei<br />

prodotti enogastronomici locali e extralocali; ambienti<br />

per la presentazione <strong>di</strong> una collezione permanente<br />

museale relativa alla produzione del vino e alla cultura<br />

locale, oggetti, immagini, opere; ambienti per mostre<br />

temporanee <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa tipologia sia <strong>di</strong> prodotto che <strong>di</strong><br />

natura <strong>di</strong>versa quali immagini, opere d’ arte, fotografie, vini,<br />

bottiglie; ambienti per piccole conferenze, lezioni, incontri,<br />

<strong>di</strong>scussioni, conferenze stampa, seminari, laboratori; la<br />

corte per attività <strong>di</strong> intrattenimento all’aperto, concerti,<br />

spettacoli, performances, proiezioni; servizi adeguati<br />

all’afflusso <strong>di</strong> pubblico; uffici per la <strong>di</strong>rezione del museo.<br />

36<br />

Altro grande impegno <strong>di</strong> recupero della memoria storica<br />

è stato profuso per il recupero dell’ex Collegio dei Gesuiti,<br />

eseguito grazie ad’una sinergia tra amministrazione locale,<br />

quella guidata da Giacomo Scala, che ha investito più <strong>di</strong><br />

un milione <strong>di</strong> euro, ed Europa che grazie ai finanziamenti<br />

cospicui del PIT che ha fatto giungere in città più <strong>di</strong> 6<br />

milioni <strong>di</strong> euro.<br />

Il progetto <strong>di</strong> restauro ha permesso che si realizzasse,<br />

dopo <strong>di</strong>versi decenni, la Biblioteca, al piano terra dell’ala<br />

ovest dell’e<strong>di</strong>ficio, una sala conferenze, sale destinate alla<br />

pinacoteca, al museo del libro, all’archivio.<br />

Uno degli aspetti più significativi del progetto è stato il<br />

recupero e la riconfigurazione del loggiato su piazza<br />

Ciullo con la creazione <strong>di</strong> un grande spazio <strong>di</strong> affaccio in<br />

quota. Ciò ha permesso <strong>di</strong> allargare la prospettiva della<br />

bella piazza e <strong>di</strong> entrare all’intero del cuore della città, tra<br />

verde rigoglioso ed un caffè letterario, che a breve sarà<br />

allocato nell’attuale biblioteca comunale.<br />

Tale riconfigurazione ha comportato la realizzazione <strong>di</strong><br />

una struttura pilastrata che, recuperando tre strutture<br />

superstiti, ha riproposto un modulo <strong>di</strong> tre arcate sulla<br />

piazza e <strong>di</strong> tre arcate sulla corte.<br />

Le nove campate così risultanti sono state coperte da<br />

voltine a crociera e da un sovrastante solaio piano, che<br />

è una piazza, in quota, dalla quale affacciarsi sugli spazi<br />

pubblici sottostanti.<br />

Il collegamento in verticale è stato realizzato tramite una<br />

scala in acciaio attraverso la quale accedere al loggiato<br />

stesso.<br />

L’intervento ha garantito la piena riconoscibilità della<br />

struttura originaria da quella <strong>di</strong> riconfigurazione.<br />

Delle strutture settecentesche il restauro ha rimesso in<br />

vista la struttura muraria in conci <strong>di</strong> pietra arenaria ad<br />

intaglio, mentre la nuova struttura integrativa è stata<br />

definita da una intonacatura, eccezion fatta per il quarto<br />

arco sulla piazza che per garantire una fruizione visiva<br />

omogenea del prospetto ha proposto un rivestimento<br />

ad intonaco a finta pietra, che è comunque in<strong>di</strong>viduabile<br />

rispetto alle parti originarie limitrofe.<br />

Due esempi <strong>di</strong> recupero della memoria da plau<strong>di</strong>re<br />

e da imitare, per non permettere, alla storia, <strong>di</strong> essere<br />

<strong>di</strong>menticata e sepolta sotto cumuli <strong>di</strong> in<strong>di</strong>fferenza<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


N. 2 2011<br />

37


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Quando un marchio <strong>di</strong>venta<br />

leggenda: 60 anni <strong>di</strong> storia<br />

e amore<br />

Lombardo una “Due ruote tutta siciliana”, con la passione ed i<br />

colori del sole e del mare.<br />

Sulla due ruote della “passione” anche Giorgio Napolitano.<br />

<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />

Lombardo da sempre ha giocato un ruolo <strong>di</strong> primo<br />

piano nella storia del ciclismo siciliano e dell’industria<br />

della nostra regione ed, ora, per fortuna, tanto oltre,<br />

<strong>di</strong>ventando una leggenda che va ben oltre i confini dello<br />

sport.<br />

Sono pochi infatti i marchi che possono essere considerati<br />

leggendari: solo il tempo, la passione, l’innovazione,<br />

l’eccellenza ed un alto grado <strong>di</strong> professionalità possono<br />

assicurare un simile riconoscimento.<br />

Quello, ovviamente, della famiglia Lombardo, una terra<br />

da secoli de<strong>di</strong>ta alla terra e al marmo, ed ora, oltremodo<br />

proiettata, con la più avanzata tecnologia e la mai<br />

immutata passione ed amore, verso i cinque continenti.<br />

Un successo che ha la forza e la determinazione della<br />

sua Mission; quella, ovvero, <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare e superare le<br />

aspettative del cliente, stimolando continuamente il<br />

processo produttivo e la creatività aziendale fornendo<br />

un prodotto innovativo, curato nel dettaglio, sicuro e <strong>di</strong><br />

qualità, nel completo rispetto dell’ambiente.<br />

Quando pensiamo a Lombardo, si pensa imme<strong>di</strong>atamente<br />

38<br />

Storie d’aziende<br />

alla longevità e al successo <strong>di</strong> un marchio leader nel<br />

ciclismo agonistico, nel design e nella tecnologia.<br />

Ciò che rende Lombardo davvero speciale è la passione<br />

che lega tutti quelli che hanno lavorato in Lombardo<br />

nel corso degli anni: il successo nasce, infatti, da gran<strong>di</strong><br />

persone, da gran<strong>di</strong> uomini, da gran<strong>di</strong> valori, da grande<br />

fermezza e coraggio e, forse, anche da una grande fiducia<br />

nelle capacità <strong>di</strong> una famiglia che ha fatto della serietà<br />

e dell’onestà il suo vero, unico, eccezionale, cavallo <strong>di</strong><br />

battaglia.<br />

Bici Lombardo nasce quasi per caso. Gaspare Lombardo,<br />

nato a Buseto Palizzolo nel 1934, purtroppo, all’età <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>eci anni, nel periodo <strong>di</strong> maggior bisogno economico<br />

(finisce la guerra e l’economia italiana è in ginocchio) è<br />

costretto ad abbandonare la scuola per aiutare il padre<br />

nella sua attività <strong>di</strong> fabbro.<br />

La passione per il ferro <strong>di</strong>venta presto impegno ed<br />

ingegno.<br />

Per quattro anni, con intensità e mai negando impegno<br />

e tempo, perfeziona l’arte del fabbro.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Ma, quando l’Italia comincia a pensare in grado, quando<br />

al Nord scoppia il boom industriale, anche Gaspare<br />

Lombardo si lascia travolgere dai sogni e nel 1950<br />

comincia a pensare <strong>di</strong> sostituire il cavallo con la bicicletta.<br />

Un passaggio epocale quello dai “ferri <strong>di</strong> cavallo” che<br />

pure produceva con grande sapienza e maestria, alla<br />

due ruote.<br />

Gaspare Lombardo, inizia, così, a stu<strong>di</strong>ale quelle due<br />

ruote, accontentandosi, dapprima, <strong>di</strong> ripararle.<br />

E mentre il padre riposava, stanco del duro lavoro,<br />

allora seriamente artigianale, lui, quello che <strong>di</strong> lì a poco<br />

sarebbe <strong>di</strong>ventato “il principe della due ruote” comincia,<br />

dapprima, a ripararle, poi a costruirle. Spesso lavorando<br />

a volte anche 16 ore al giorno.<br />

Avviene la svolta. Grazie alla collaborazione del padre che<br />

incomincia a credere nel suo lavoro, grazie alla moglie<br />

che lo ha aiutato e lo aiuta sempre in tutto, si fa coraggio<br />

e da inizio alla sua attività utilizzando una sua tecnica:<br />

tutti i sol<strong>di</strong> che guadagnava li reinvestiva nell’attività.<br />

Tecnica che, per la verità, con sapienza, hanno fatto loro<br />

anche i tre figli.<br />

Nel 1952 Gaspare Lombardo, a soli 18 anni, avvia la<br />

propria attività a Buseto Palizzolo, in provincia <strong>di</strong> Trapani,<br />

da allora il marchio Lombardo è sinonimo <strong>di</strong> Design<br />

italiano, alta qualità e tecnologie avanzate. Ma anche<br />

sinonimo <strong>di</strong> passione, serietà, capacità <strong>di</strong> rinvestire gli<br />

utili in <strong>di</strong>tta per fare del fiore all’occhiello dell’industria<br />

siciliana un vanto nazionale ed internazionale.<br />

Non a caso il presidente della Repubblica, nel 2005<br />

nomina il fondatore Cavaliere della Repubblica e nel<br />

2010 Grand’Ufficiale, a <strong>di</strong>mostrazione del fatto che<br />

Gaspare Lombardo e figli rappresentano davvero, se ma<br />

ci fossero dubbi, l’avanguar<strong>di</strong>a delle due ruote in Italia.<br />

Negli anni Ottanta, la collaborazione dei figli spingerà<br />

la crescita della Cicli Lombardo; le incessanti azioni <strong>di</strong><br />

re-investimento consentiranno, infatti, <strong>di</strong> sottoporre<br />

l’azienda ad un continuo miglioramento.<br />

L’attività si ra<strong>di</strong>ca sul mercato, trova un suo adeguato<br />

posizionamento, e alla fine del decennio viene acquistato<br />

un primo appezzamento su cui sorge l’attuale fabbrica;<br />

Gaspare Lombardo, che segue personalmente la filiera<br />

produttiva, comincia a maturare l’idea <strong>di</strong> aumentare<br />

la produzione delle biciclette, raggiungendo un<br />

quantitativo annuale pari a 100.<br />

In maniera del tutto graduale, la visione della realtà muta,<br />

i confini locali si aprono alla realtà nazionale; la presenza<br />

in alcune fiere <strong>di</strong> settore consentirà, infatti, <strong>di</strong> acquisire<br />

una conoscenza <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> fornitori ed agenti.<br />

Nel 1994 il grande cambiamento: da struttura<br />

prettamente familiare, la Cicli Lombardo <strong>di</strong>venta una<br />

vera e propria realtà industriale, che assume un carattere<br />

sempre più internazionale, dal momento in cui comincia<br />

ad esportare.<br />

N. 2 2011<br />

39<br />

Nel 1998 il passaggio generazionale ai tre figli, Giuseppe,<br />

Francesco ed Emilio, consente <strong>di</strong> portare avanti azioni<br />

sempre più <strong>di</strong>namiche e moderne, mantenendo<br />

invariate le caratteristiche fondamentali trasmesse dal<br />

padre, quali serietà e passione per il lavoro.<br />

Il 2006 è l’anno della svolta internazionale: viene aperta<br />

una filiale commerciale in Germania, che amplierà il<br />

campo d’azione, consacrando l’Azienda nel panorama<br />

delle realtà industriali europee più attive e in crescita.<br />

Oggi, la Cicli Lombardo S.p.A. è tra le prime <strong>di</strong>eci aziende<br />

italiane nel settore del ciclo e la prima da Bologna in giù,<br />

leadership che ha permesso <strong>di</strong> stimolare positivamente<br />

il mercato nazionale in quanto prima industria ciclistica<br />

italiana a pubblicizzare i propri prodotti su reti televisive<br />

nazionali e prima azienda al mondo ad offrire la possibilità<br />

<strong>di</strong> personalizzare la propria bicicletta.<br />

Una società che è stata capace, anno dopo anno, <strong>di</strong><br />

erodere posizioni <strong>di</strong> mercato conquistate, in decenni <strong>di</strong><br />

attività, da altre importanti industrie ciclistiche; industrie<br />

che, ora, devono, necessariamente, competere con una<br />

fabbrica in grado <strong>di</strong> produrre (senza inquinare l’ambiente<br />

nel processo produttivo), assemblare e spe<strong>di</strong>re, più <strong>di</strong><br />

800 cicli al giorno; in tutte le parti del mondo, a partire<br />

dagli 8mila punti ven<strong>di</strong>ta italiani.


L’inconfon<strong>di</strong>bile perfezione delle biciclette Lombardo, il<br />

suo designer, i suoi color, hanno segnato e segneranno<br />

per sempre la storia del ciclismo.<br />

Lombardo non significa soltanto biciclette: è uno stile <strong>di</strong><br />

vita, un modo <strong>di</strong> muoversi, un modo <strong>di</strong> correre.<br />

Ecco perché molti VIP’s hanno scelto il marchio<br />

Lombardo, da testimonial e da clienti.<br />

Il prestigio e l’importanza dell’azienda Lombardo è<br />

legata in<strong>di</strong>ssolubilmente ai nomi <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> campioni che<br />

lasciano sulle strade <strong>di</strong> tutto il mondo un traccia indelebile<br />

<strong>di</strong> Lombardo bici. Perché è la storia a creare ogni giorno il<br />

fascino <strong>di</strong> un nome, la fama <strong>di</strong> un marchio;a farlo entrare<br />

prepotentemente nell’immaginario collettivo.<br />

La storia del ciclismo, quella che spesso <strong>di</strong>venta racconto,<br />

impresa, epica.<br />

Dici Lombardo e pensi ai gran<strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong><br />

oggi, ai volti in<strong>di</strong>menticabili ed ai gran<strong>di</strong> nomi che in<br />

sella alle bici hanno pedalato e pedalano, sudato e vinto<br />

sulle strade <strong>di</strong> tutto il mondo.<br />

Da sempre, Lombardo ha voluto cimentarsi e confrontarsi<br />

con il ciclismo, anche agonistico, affinché le sue biciclette<br />

fossero non solo sinonimo <strong>di</strong> tecnica e qualità, ma anche<br />

<strong>di</strong> successo. La storia ci ha dato ragione: oggi la storia <strong>di</strong><br />

Lombardo è già <strong>di</strong>venuta leggenda.<br />

Il marchio Lombardo è uno strumento ed un opportunità<br />

<strong>di</strong> business in tutto il mondo. Tuttavia la visione <strong>di</strong> un<br />

marchio e l’offerta <strong>di</strong> prodotti globali non possono<br />

prescindere dalle caratteristiche e dalle richieste dei<br />

singoli mercati. Come non può prescindere, guardando<br />

al futuro, dalle tra<strong>di</strong>zioni.<br />

Il passaggio generazionale avvenuto da più <strong>di</strong> 10 anni<br />

sta dando, al Cav. Lombardo, la grande sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong><br />

vedere l’azienda, da lui fondata, crescere ogni anno <strong>di</strong><br />

40<br />

più, tanto d’avere triplicato il suo fatturato rispetto a soli<br />

10 anni fa.<br />

è nel 2005 che la <strong>di</strong>tta Lombardo si trasforma in società<br />

per Azioni e, nel 2007, acquista una filiale in Germania.<br />

Ad oggi, l’azienda vanta <strong>di</strong> essere l’unico partner<br />

tecnologico <strong>di</strong> BOSCH per le biciclette elettriche che<br />

saranno presentate, in Germania, il 31 Agosto 2011.<br />

Una società che negli ultimi anni ha fornito - come<br />

ha affermato Emilio Lombardo - le biciclette alle<br />

Poste Italiane, principalmente del centro nord Italia,<br />

dando oggi, a circa 3000 postini, l’opportunità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stribuire pacchi e lettere con le biciclette Lombardo,<br />

salvaguardando l’ambiente, pedalando comodamente<br />

e vivendo una stagione della loro vita meno stressante<br />

e più adatta alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> efficienti standard <strong>di</strong><br />

buona salute; ma non solo, alcune Questure d’Italia sono<br />

dotate <strong>di</strong> biciclette Lombardo con la scritta Polizia <strong>di</strong><br />

Stato che danno ai poliziotti <strong>di</strong> quartiere la possibilità <strong>di</strong><br />

muoversi con maggiore agilità e agevolezza anche nelle<br />

strade più piccole. Una bicicletta è anche utilizzata dal<br />

nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:<br />

a donargliela l’Amministratore Delegato dell’Azienda<br />

Emilio Lombardo.<br />

Ricorda Emilio Lombardo <strong>di</strong> avere montato, la sua<br />

prima bicicletta, all’età <strong>di</strong> sei anni. Da allora è stata una<br />

escalation, la passione per questo mezzo <strong>di</strong> locomozione.<br />

Stu<strong>di</strong> mirati, una laurea in comunicazione, l’utilizzo delle<br />

lingue straniere, ed adesso, la gestione dei rapporti con i<br />

clienti, non solo italiani, ma più ancora, dell’intero globo.<br />

Nessun continente escluso.<br />

E mentre molte aziende lasciano il territorio, impauriti da<br />

un sistema troppo compromesso dai con<strong>di</strong>zionamenti<br />

mafiosi, i Lombardo pensano a costruire, nei prossimi<br />

mesi, un nuovo capannone, <strong>di</strong> 10 mila metri quadri, a<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


<strong>di</strong>mostrazione del fatto che, <strong>di</strong>ce Emilio. “In Sicilia si può e si deve fare impresa”. E per incrementare, le già floride<br />

ven<strong>di</strong>te l’azienda ha fatto, <strong>di</strong> recente, uno strepitoso investimento in termine <strong>di</strong> risorsa umana assumendo e<br />

nominando come responsabile ven<strong>di</strong>te dell’azienda, Sergio Amoriello, 25 anni <strong>di</strong> esperienza nelle più importanti<br />

industrie italiane <strong>di</strong> due ruote.<br />

La Cicli Lombardo Spa, oltre 6.000 mq <strong>di</strong> stabilimenti coperti a Buseto Palizzolo (Trapani) e una produzione <strong>di</strong> 75.000<br />

bici all’anno e 500 al giorno, dunque, è senza dubbio l’azienda leader del settore in Italia, che si presenta ai tanti<br />

appassionati, in questo 2011, con un nuovo packaging <strong>di</strong> circa 80 modelli, sud<strong>di</strong>visi tra city bike, full suspension,<br />

trekking e fitness e mountain bike sotto i due marchi aziendali: Lombardo, destinate ad un target <strong>di</strong> amatori, e Hicker,<br />

ad un target professionale.<br />

Ha ragione Emilio Lombardo, <strong>di</strong>namico, affascinante, entusiasta ed intraprendente AD dell’impresa: la loro vera<br />

ricchezza e la loro vera fortuna è stata ed è la Passione. Senza passione, oggi, non ci può essere e non si può fare<br />

impresa.<br />

Passione ed amore che saranno, presto in tv, grazie al “Segreto dell’Acqua”. Non solo biciclette che vanno in tutto il<br />

mondo ma anche cinema negli stabilimenti <strong>di</strong> Buseto Palizzolo, dunque. La Cicli Lombardo Spa si è trasformata, infatti,<br />

in set cinematografico per ospitare le riprese <strong>di</strong> “Il segreto dell’acqua”, la fiction ambientata a Palermo e prodotta da<br />

Magnolia per Rai Fiction, che sarà trasmessa su Rai Uno in autunno in sei puntate.<br />

Quattro giorni <strong>di</strong> riprese che hanno visto Riccardo Scamarcio vestire i panni <strong>di</strong> un burbero commissario <strong>di</strong> Polizia, il<br />

detective Angelo Caronia.<br />

Nel cast anche Michele Rion<strong>di</strong>no, che nella fiction è il titolare appunto <strong>di</strong> un’azienda <strong>di</strong> biciclette, Valentina Lodovini,<br />

Luigi Maria Burruano e Ninni Bruschetta, volto <strong>di</strong> Squadra Antimafia, <strong>di</strong>retti dal regista Renato De Maria. I vertici <strong>di</strong><br />

Magnolia e Rai Fiction hanno scelto l’azienda quale eccellenza nel panorama regionale e simbolo <strong>di</strong> una Sicilia che<br />

funziona e che non si piega.<br />

E gli auguriamo davvero <strong>di</strong> non piegarsi e <strong>di</strong> farsi leader del suo settore nel mondo e modello <strong>di</strong> “buona impresa”.<br />

N. 2 2011<br />

41


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Ceuso:<br />

un vino per palati esigenti<br />

<strong>di</strong> Francesco Gianno<br />

è tra i filari <strong>di</strong> famiglia che i fratelli Melia maturano<br />

l’idea <strong>di</strong> produrre pregiati vini rossi in un territorio<br />

<strong>di</strong> antica tra<strong>di</strong>zione viticola: Alcamo. Con uno<br />

spirito pionieristico, i Melia credono ed investono<br />

sui vitigni a bacca nera in un’area da sempre vocata<br />

alla produzione <strong>di</strong> vini bianchi. All’inizio degli anni<br />

’90 si introducono varietà quali il Nero d’Avola,<br />

il Cabernet Sauvignon, il Merlot puntando sulla<br />

qualità delle uve. I vigneti si trovano nell’area nord<br />

occidentale della Sicilia, a pochi chilometri dal<br />

rinomato Tempio <strong>di</strong> Segesta, in una terra ricca <strong>di</strong><br />

bellezze e <strong>di</strong> fascino.<br />

Ceuso è un luogo che richiama alla mente lo splendore della Magna Grecia, con le sue<br />

bellezze architettoniche e naturalistiche da sempre catalizzatrici dell’attenzione<br />

<strong>di</strong> numerosi visitatori. In questo contesto unico nasce l’azienda agricola Ceuso,<br />

con le vigne <strong>di</strong> proprietà a ridosso del famoso sito archeologico. L’elevato<br />

livello produttivo raggiunto traspare in maniera evidente dalla batteria dei<br />

vini presentata; a fare da battistrada è il vino che porta il nome dell’azienda,<br />

quel Ceuso figlio <strong>di</strong> un assemblaggio tra il vitigno autoctono per eccellenza<br />

<strong>di</strong> questa regione, il Nero d’Avola, e due fuoriclasse internazionali, il Cabernet<br />

Sauvignon e il Merlot; il risultato è un prodotto in cui le <strong>di</strong>verse anime delle<br />

varietà selezionate riescono a giovarsi l’una delle peuculiarità dell’altra.<br />

Di assoluto pregio anche gli altri prodotti, dal Fastaia, blend dal respiro<br />

internazionale che regala una piacevole carnosità, intensità ed esuberanza,<br />

con una bocca dai tannini morbi<strong>di</strong> e consistenti, ai due vini <strong>di</strong> base, lo Scurati<br />

Bianco e lo Scurati Rosso <strong>di</strong> un rubino intenso. In questo ultimo caso il suo<br />

impatto olfattivo è molto intenso, con le note fruttate che poi lasciano spazio<br />

a una fresca nota verde aromatica. Intenso e concentrato alla beva, ha corpo<br />

possente, sostenuto da una fitta trama tannica e una fresca aci<strong>di</strong>tà, ed un<br />

finale all’altezza.<br />

Davvero i fratelli Melia hanno regalato alla città famosa al mondo per i vini, una<br />

singolarità che è davvero stupefacente; come lo sono i proprietari, sempre<br />

<strong>di</strong>sponibili, a far visitare una cantina gioiello, davvero unica nel suo genere e<br />

nella sua concezione, una via <strong>di</strong> mezzo tra tra<strong>di</strong>zione ed innovazione.<br />

Per quanti volessero trascorrere una giornata incantevole, organizzare<br />

una visita guidata, anche per scolaresche o acquistare <strong>di</strong>rettamente dal<br />

produttore basta raggiungere l’Azienda Agricola Ceuso s.r.l. in c/da Vivignato,<br />

a due passi dalla stazione vecchia <strong>di</strong> Alcamo, percorrendo la starda statale<br />

che, uscendo da corso dei Mille, conduce a Gibellina. Sales&Marketing Luisa<br />

Melia tel: +39.0924.22836 fax: +39.0924.515806.<br />

42<br />

Medaglie<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Medaglie<br />

43<br />

IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Una fresca bontà nasce dalla<br />

tra<strong>di</strong>zione Sorrentino e del Bis Bar<br />

l gelati restano la passione estiva degli italiani e dei turisti in Sicilia<br />

è il peccato più dolce, la trasgressione più gratificante, il<br />

rito estivo più classico.<br />

Nonostante la moda delle <strong>di</strong>ete punitive, le nuove<br />

tendenze culinarie e le ossessioni alimentari che vanno<br />

per la maggiore, il gelato rimane al primo posto tra i dolci<br />

preferiti dagli italiani.<br />

Lo conferma un sondaggio pubblicato dal mensile Salute<br />

naturale, spiegando che viene vissuto come un cibo fresco,<br />

buono e naturale da gran<strong>di</strong> e bambini, ricchi e poveri,<br />

maschi e femmine, felici e depressi, magri o “in carne”.<br />

Chi è a <strong>di</strong>eta lo considera una sostituzione del pasto<br />

molto sod<strong>di</strong>sfacente, chi non ha problemi <strong>di</strong> calorie come<br />

un’ottima conclusione del pranzo.<br />

Bambini, anziani o persone inappetenti “arrotondano”<br />

con un gelato l’apporto <strong>di</strong> elementi nutrizionali <strong>di</strong><br />

un’alimentazione incompleta.<br />

Ad Alcamo, tra le tante gelaterie, una menzione speciale<br />

spetta proprio ai fratelli Sorrentino, figli d’arte, sinonimo <strong>di</strong><br />

dolci <strong>di</strong> eccellenza, che ha proposto, anche quest’estate, la<br />

sua esperienza e la sua tra<strong>di</strong>zione nella declinazione fredda<br />

del gelato.<br />

Un prodotto nel quale si ritrovano i valori nei quali da<br />

sempre Vito, Giovanna e Vincenzo Sorrentino credono e<br />

sui quali hanno fondato il loro patrimonio <strong>di</strong> bontà.<br />

Qualità, tra<strong>di</strong>zione e bontà si sposano, quin<strong>di</strong>, nella dolce<br />

freschezza del gelato.<br />

La passione e la competenza per il cioccolato sono la<br />

filosofia che guida il Bis Bar anche nel gelato.<br />

Per questo il Bis Bar abbraccia la filosofia del “better for you”,<br />

uno style of life dove la cura della genuinità e della qualità<br />

del prodotto si accompagna all’attenzione per i gusti, la<br />

bontà ed il benessere. Mangiare un buon gelato porta<br />

gioia e allegria come è stato <strong>di</strong>mostrato dai ricercatori<br />

dell’Istituto <strong>di</strong> psichiatria <strong>di</strong> Londra.<br />

Un prodotto che è fortemente connotato come stagionale,<br />

ma che nei perio<strong>di</strong> fred<strong>di</strong> rivela il suo lato edonistico visto<br />

che si consuma per il solo piacere che la degustazione<br />

genera, e non per la necessità <strong>di</strong> rinfrescarsi. Salute e<br />

benessere inoltre sono due aspetti che nel gelato ricoprono<br />

molta importanza vista la peculiarità del prodotto.<br />

Per questo i Sorrentino pongono grande attenzione alle<br />

materie prime: per i gusti alle creme proposti nelle nelle<br />

gelaterie vengono utilizzati gli stessi ingre<strong>di</strong>enti dei dolci<br />

prestigiosi del Bis Bar.<br />

N. 2 2011<br />

<strong>di</strong> Filippo Nobile<br />

Il gelato alle creme è prodotto con latte e panna sempre<br />

freschi. Il latte dei gusti Creme e Cioccolato è <strong>di</strong> alta qualità.<br />

I gusti proposti vanno dal cioccolato extra-fondente, al<br />

gianduia, alla nocciola e al pistacchio, fino al tiramisù,<br />

panna cotta, amaretto e fior <strong>di</strong> panna. Ogni gusto celebra<br />

le qualità del Bis Bar, riproponendole in versione gelato dal<br />

gusto unico ed equilibrato.<br />

Tutte le ricette sono prive <strong>di</strong> glutine, aromi artificiali,<br />

conservanti, grassi idrogenati e coloranti per garantire<br />

un alimento genuino adatto a giovani, adulti e anziani e<br />

ideale per bambini. Qualità e professionalità si sciolgono in<br />

un’apoteosi <strong>di</strong> sapore.<br />

I gelati alla frutta sono quasi tutti privi <strong>di</strong> latte, senza grassi,<br />

conservanti, coloranti <strong>di</strong> sintesi ed aromi; si presentano<br />

come sorbetti <strong>di</strong> frutta fresca, acqua e zucchero, come<br />

esige la tra<strong>di</strong>zione. Insomma un vero e proprio sorbetto<br />

spatolabile rinfrescante e leggero, <strong>di</strong> rara cremosità e<br />

delicatezza e a basso contenuto calorico. Accattivante per<br />

tutti e ideale per chi deve quoti<strong>di</strong>anamente fare i conti con<br />

le calorie.<br />

Il Bis Bar, sito nel viale Europa ad Alcamo, al civico 167,<br />

per una totale trasparenza verso i clienti e consumatori,<br />

presenta la Dichiarazione <strong>di</strong> Qualità sui suoi gelati e la<br />

possibilità <strong>di</strong> conoscere gli ingre<strong>di</strong>enti che li compongono.<br />

Fresche bontà tutte da scoprire, è proprio il caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo se<br />

lo assaggi, capisci.<br />

Da Luglio a Settembre, anche in Alcamo Marina, sulla SS<br />

187, con il “Bis Bar on the beach”.


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Design, innovazione<br />

e stile a portata <strong>di</strong> mano<br />

Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo ai vertici dell’artigianato siciliano<br />

“…e le fucine e le fatiche insieme la tenaglia <strong>di</strong> Efesto<br />

fa vibrare ed i lebèti lavorati a fuoco e i tripo<strong>di</strong>,<br />

cadendo uno sull’altro, fanno un fragore orribile,<br />

fu tale lo strepito prodotto quella volta dallo scudo<br />

rotondo…”.<br />

Design, innovazione e stile. Queste le caratteristiche <strong>di</strong><br />

una delle aziende artigiane più importanti e <strong>di</strong> maggior<br />

qualità del comprensorio alcamese.<br />

Parliamo della Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo, ai vertici<br />

dell’artigianato siciliano, ma conosciuta anche in molte<br />

gran<strong>di</strong> città italiane, dove ha operato e lavora tuttora.<br />

Con sede in contrada Palma, 154, ad Alcamo (recapiti<br />

telefonici 092426842 e 368667687, e-mail arteinox@alice.it),<br />

Arteinox ha alle spalle una quarantennale esperienza nel<br />

campo della lavorazione, artigianale, <strong>di</strong> ogni metallo duro.<br />

Il fortunato incontro tra tra<strong>di</strong>zione artigianale e stile<br />

contemporaneo è alla base delle collezioni <strong>di</strong> arre<strong>di</strong><br />

e complementi delle case, degli uffici, delle strutture<br />

pubbliche e delle aree monumentali firmati Gabriele<br />

D’Angelo: oggetti unici simili a opere d’arte.<br />

Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo è, infatti, un’azienda<br />

specializzata nella lavorazione dell’acciaio inox con<br />

un’anima familiare e una solida vocazione artistica. Due<br />

fattori in<strong>di</strong>spensabili per essere competitivi e all’altezza<br />

delle sfide del terzo millennio.<br />

La <strong>di</strong>tta Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo opera nel settore<br />

dal 1971 circa.<br />

Nata nel settore della lavorazione <strong>di</strong> ogni tipo <strong>di</strong> metallo,<br />

nel tempo è passata anche alla lavorazione dell’acciaio,<br />

oggi l’attività primaria.<br />

“La conoscenza e l’esperienza nel campo ci permette<br />

<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le esigenze dei nostri clienti, in quanto<br />

siamo in grado <strong>di</strong> sviluppare e creare sia le opere d’arte,<br />

che le opere <strong>di</strong> designer realizzati con estrema cura dei<br />

particolari, dell’estetica e della funzionalità, con grande<br />

sod<strong>di</strong>sfazione dei clienti, degli operatori tecnici del<br />

settore” ha affermato Gabriele D’Angelo.<br />

Gabriele D’Angelo è artigiano da 40 anni. Ha iniziato da<br />

bambino facendo il fabbro nella bottega del maniscalco<br />

Gaetano Ippolito. Questa la <strong>di</strong>ce lunga sulla qualità della<br />

professionalità <strong>di</strong> D’Angelo e sulla attenzione, che egli<br />

affida, ai particolari che fanno, dell’artigiano, un buon<br />

artigiano.<br />

44<br />

<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />

Lavora dai fratelli Di Gaetano come appren<strong>di</strong>sta, ed, infine,<br />

a 20 anni, era il 1976, apre la sua prima <strong>di</strong>tta in<strong>di</strong>viduale la<br />

“D’Angelo e Di Giuseppe”, dove lavora ferro, rame, zinco,<br />

alluminio e acciaio.<br />

Qualche lustro fa fonda, nel 2001, la “Arteinox” viene<br />

alla luce e, quasi per magia, e prontamente, inizia ad<br />

affermarsi, per la splen<strong>di</strong>da raffinatezza dei suoi prodotti,<br />

in tutta la Sicilia.<br />

Realizza, infatti, magnifiche opere d’arte a Gibellina, la<br />

città simbolo della contemporaneità e dell’arte simbiosi<br />

umana tra fruibilità e go<strong>di</strong>mento (per l’allora sindaco<br />

Ludovico Corrao), e copartecipa alla definizione artistica<br />

della <strong>di</strong>rezione generale della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, ad<br />

Alcamo, con delle opere in acciaio.<br />

Ma i suoi lavori si trovano a Milano, Roma ed in molte altri<br />

gran<strong>di</strong> e piccole città, Alcamo tra queste. è stata, infatti,<br />

affidata all’Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo, la realizzazione<br />

delle parti in acciaio dell’appena ristrutturato ex Collegio<br />

dei Gesuiti, vero fiore all’occhiello per una città che cresce<br />

culturalmente e che scommette sul suo patrimonio<br />

artistico.<br />

Come per ogni artista ed ogni pregiata e raffinata impresa<br />

anche l’Arteinox ha già un qualificato allieve, il figlio <strong>di</strong><br />

Gabriele, Vincenzo, 22 anni, che è riuscito ad ere<strong>di</strong>tare<br />

dal padre, la manualità, il senso del nuovo, il gusto e,<br />

principalmente, la cura dei particolari.<br />

Un design raffinato e una produzione a regola d’arte,<br />

dunque, sono le caratteristiche principali dei prodotti<br />

dell’Arteinox <strong>di</strong> Gabriele D’Angelo, vero poeta dell’acciao.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


La parola ai soci<br />

L’attenzione alla famiglia e alla persona. La <strong>Banca</strong> <strong>di</strong><br />

Cre<strong>di</strong>to Cooperativo <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> si rivolge alle famiglie e ai<br />

singoli, alle cui esigenze guarda da sempre per costruire<br />

una proposta “su misura”.<br />

A riba<strong>di</strong>rlo, anche stavolta, un socio ed un cliente, stavolta<br />

della sede <strong>di</strong> Alcamo. Per l’avvocato Antonio Mario Vitiello,<br />

35 anni, da poco cliente e socio del noto istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to<br />

cooperativo “La famiglia, in particolare, rappresenta il<br />

primo nucleo della comunità locale e la sua crescita<br />

è garanzia <strong>di</strong> crescita per la comunità <strong>di</strong> riferimento.<br />

Promuovere il valore della persona significa, per la nostra<br />

<strong>Banca</strong>, dar forma ai valori che posero a battesimo tutte le<br />

esperienze <strong>di</strong> mutualità e solidarismo del nostro territorio,<br />

attraverso cui i singoli autonomamente scelsero - e<br />

continuano oggi a scegliere, grazie all’impegno sinergico<br />

del presidente Giuseppe Mistretta, del <strong>di</strong>rettore generale<br />

Carmelo Guido e dei preposti tutti - <strong>di</strong> costruire originali<br />

esperienze <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> sostegno reciproco”.<br />

Della stessa lunghezza d’onda la madre, Vittoria Vita<br />

Coppola, che dopo avere provato, anche col defunto<br />

marito, più istituti, approda, con sod<strong>di</strong>sfazione e<br />

compiacimento, a <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> che “è, lui come persona, -<br />

45<br />

IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Per crescere, una maggiore<br />

attenzione alla persona e alla<br />

famiglia. Antonio e Vittoria<br />

Vitiello hanno scelto e<br />

consigliano <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

<strong>di</strong> Filippo Nobile<br />

N. 2 2011<br />

afferma la signora Vittoria - un esempio <strong>di</strong> uomo prossimo<br />

a chi ha bisogno. E come lui, adesso, lo è l’istituto che<br />

ha creato, voluto e fatto crescere con un forte, unico,<br />

eccezionale, ra<strong>di</strong>camento sul territorio”.<br />

“Abbiamo avuto <strong>di</strong> tutto, beneficiando, più che altrove,<br />

molto <strong>di</strong> più, della cor<strong>di</strong>alità, davvero unica dei <strong>di</strong>pendenti<br />

della <strong>Banca</strong>. La loro puntualità, l’affabilità, il sorriso sulle<br />

labbra e, anche, la capacità, davvero eccezionale, <strong>di</strong><br />

comprendere i bisogni, fanno della BCC <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, il<br />

meglio che questo territorio possa esprimere in termini <strong>di</strong><br />

prossimità al cliente e al socio” ha commentato Antonio<br />

Vitiello.<br />

E continua “La capillarità dei canali <strong>di</strong>stributivi e della rete<br />

ven<strong>di</strong>ta, la realizzazione <strong>di</strong> offerte e <strong>di</strong> servizi orientati<br />

per la gestione del risparmio e degli investimenti, gli<br />

accessi facilitati, la capacità <strong>di</strong> interpretare le esigenze, la<br />

formazione del personale, la scelta <strong>di</strong> operare in forma<br />

partenariale con gli altri soggetti del territorio per favorire<br />

la famiglia e il singolo, rappresentano i segni concreti <strong>di</strong><br />

una politica volta a sostenere chi vive nel nostro territorio.<br />

Per queste ragioni consigliamo <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> a chi non<br />

l’avesse ancora scelta”.


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

46<br />

Gli autori da leggere<br />

“Il sogno me<strong>di</strong>terraneo”<br />

<strong>di</strong> Ludovico Corrao ed il suo tentativo <strong>di</strong> “umanizzare la città”<br />

con l’arte. In un volume e<strong>di</strong>to da Ernesto Di Lorenzo<br />

<strong>di</strong> Antonio Fundarò<br />

Un libro - intervista a e <strong>di</strong> Ludovico Corrao (a cura <strong>di</strong> Baldo Carollo, Ernesto Di Lorenzo E<strong>di</strong>tore), <strong>di</strong> recente<br />

presentato dal professore Achille Bonito Oliva, docente <strong>di</strong> Storia dell’Arte all’Università La Sapienza <strong>di</strong><br />

Roma, ripercorre, meticolosamente e con aneddoti, in una lettura semplice quanto esaustiva, la vita <strong>di</strong><br />

uno degli intellettuali più fini, e veramente tali, del panorama italiano a cavallo tra il XX ed il XXI secolo.<br />

Dalle battaglie politiche <strong>di</strong> Corrao, con particolare riferimento all’esperienza del milazzismo, alla fine degli<br />

anni Cinquanta, al progetto culturale della Fondazione Orestia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Gibellina, che ha il merito d’avere<br />

sottolineato, il valore dell’arte nella rinascita sociale del centro belicino, alle sue esperienze, numerose e<br />

d’altro profilo, come ambasciatore della cultura italiana nei paesi rivieraschi del Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Scrive il musicista Fausto Cannone:<br />

“Lodovico Corrao è un pezzo <strong>di</strong> Sicilia, Gibellina lo ricorda con amore per tutto ciò che ha dato a questa terra col suo vivo ingegno senza età”.<br />

Una vita spesa per la cultura e a garanzia <strong>di</strong> una crescita e <strong>di</strong> uno sviluppo “Umano” meglio “umanizzato” delle città, per lui sempre troppo<br />

fredde e sempre poco capaci <strong>di</strong> spingere oltre il visibile e il leggibile.<br />

Gibellina, ad esempio, un comune siciliano uscito alla ribalta alla fine degli anni sessanta quando il terremoto del ‘68 <strong>di</strong>strusse completamente<br />

la Valle del Belice, è oggi, senza smentita, il più grande museo all’aperto che sia stato mai e<strong>di</strong>ficato recentemente. Sulle macerie che stroncate<br />

le vite <strong>di</strong> tanti uomini e donne, molti i bambini, spezzando sogni e desidere, su queste macerie l’artista Alberto Burri ha realizzato l’opera<br />

pubblica, a <strong>di</strong>mensioni ambientali, chiamata Il Grande Cretto, costituita da un’enorme colata <strong>di</strong> cemento bianco che compatta i do<strong>di</strong>ci ettari<br />

<strong>di</strong> macerie del centro storico <strong>di</strong> Gibellina.<br />

Assieme a questo monumentale lavoro celebrativo, Ludovico Corrao avvia un progetto <strong>di</strong> ricostruzione della nuova Gibellina, ideato sul<br />

modello delle città - giar<strong>di</strong>no europee e lancia un appello <strong>di</strong> solidarietà per rifondare la città nei termini <strong>di</strong> una nuova identità, che fu subito<br />

sottoscritto da autori e intellettuali come Cagli, Caruso, Damiani, Guttuso, Levi, Sciascia, Treccani, Zavattini e Zavoli.<br />

Chiamò così a raccolta artisti, architetti e uomini <strong>di</strong> cultura per riqualificare gli spazi della città e affermare un nuovo ideale <strong>di</strong> civiltà e cultura.<br />

Tra i famosi artisti: Accar<strong>di</strong>, Cappello, Cascella, Consagra, Franchina, Isgrò, Legnaghi, Marchigiani, Melotti, Men<strong>di</strong>ni, Moncada, Salvatore,<br />

Schiavocampo, Simeti, Spagnulo, Staccioli, Uncini, Vigo. In seguito, la città si è arricchita con ulteriori opere <strong>di</strong> Ciussi, Colla, Di Cesare, Nunzio,<br />

Pomodoro, Rotella, Severini.<br />

Grazie a questo sogno Me<strong>di</strong>terraneo <strong>di</strong> Ludovico Corrao, un sogno che coinvolge popoli, culture, tra<strong>di</strong>zioni e colori, Gibellina, capitale della<br />

sua visione me<strong>di</strong>terranea, è forse il più grande Museo en plein-air del mondo, un museo vivo, in progressivo ampliamento e in continua<br />

evoluzione, dove le opere d’arte <strong>di</strong>ventano pietre miliari <strong>di</strong> un cammino quoti<strong>di</strong>ano dell’arte, in relazione con la storia, la tra<strong>di</strong>zione, la cultura<br />

e la natura del territorio siciliano.<br />

Tra i capolavori del contemporaneo, la famosa Montagna <strong>di</strong> Sale <strong>di</strong> Mimmo Pala<strong>di</strong>no che, solo qualche settimana fa, è stata riprodotta in Piazza<br />

Duomo a Milano in occasione dei cerimoniali per le ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.<br />

Ludovico Corrao, intervistato da Baldo Carollo, ripercorre in questo libro sessant’anni <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> storia siciliana, dagli anni Cinquanta in<br />

poi: il milazzismo, il caso Franca Viola, la mafia, il terremoto del Belice, la ricostruzione <strong>di</strong> Gibellina, la Fondazione Orestia<strong>di</strong>, l’amicizia e la<br />

collaborazione con alcuni dei maggiori artisti ed intellettuali del Novecento, da Leonardo Sciascia a Pietro Consagra, da Carlo Levi a Danilo<br />

Dolci, da Mario Schifano ad Alberto Burri.<br />

Ma il senatore Corrao delinea, in questa pregevole opera voluta dall’e<strong>di</strong>tore alcamese Ernesto Di Lorenzo, apprezzato giornalista e qualificato<br />

uomo <strong>di</strong> cultura, il suo progetto: quello che, nella sua lunga vita, ha ispirato, talvolta fortemente determinato, il suo impegno politico per il<br />

rilancio della Sicilia come Isola - oasi al centro del <strong>di</strong>alogo interculturale tra i popoli del Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Scrive il cantautore Fausto Cannone: “Il sogno del Me<strong>di</strong>terraneo si realizzerà vivrà, rivivrà nel tempo volerà fra le ali del vento verso il riscatto<br />

della libertà”.<br />

Una Sicilia capace <strong>di</strong> farsi patria, contemporaneamente, delle tre <strong>di</strong>verse culture e confessioni monoteistiche; capace <strong>di</strong> porsi al <strong>di</strong> là degli<br />

angusti confini dei personalismi culturali, tra<strong>di</strong>zionali, identitari, talvolta, nazionali.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Scrive: “Il Me<strong>di</strong>terraneo è sempre il Mare nostrum, dove <strong>di</strong>versi popoli s’incontrano, si scontrano ma insieme costituiscono la koinè me<strong>di</strong>terranea.<br />

In un tempo carico <strong>di</strong> tensioni, <strong>di</strong> integralismi e fondamentalismi, il Museo delle Trame Me<strong>di</strong>terranee <strong>di</strong> Gibellina ha la forza <strong>di</strong> un manifesto<br />

filosofico e morale. è una ricerca che ho condotto dall’inizio della mia vita, è la mia ricerca <strong>di</strong> vita, se vogliamo la mia ragione <strong>di</strong> vita. è una<br />

rilettura della Storia più vera e profonda della Sicilia. è il tentativo <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> fratellanza, a partire dai segni plurimi e comuni dei vari<br />

popoli del Me<strong>di</strong>terraneo, con i quali ho cercato <strong>di</strong> intensificare il <strong>di</strong>alogo, <strong>di</strong> essere, nel mio piccolo, un me<strong>di</strong>atore, uno strumento. Ricordo<br />

il mio manifesto elettorale del ’94, che è un’opera d’arte <strong>di</strong> Mario Schifano: rappresenta la Sicilia come un’oasi <strong>di</strong> palme e un ‘isola zattera. è<br />

questa la sintesi ideale del mio progetto, in un’unione <strong>di</strong> arte, politica, economia e storia”.<br />

Scrive il grande Eugenio Bennato nella sua canzone “Sogno Me<strong>di</strong>terraneo”:<br />

“Dov’è la luna che naviga tra il deserto e la carovana<br />

dov’è la vela sbattuta tra lo scirocco e la tramontana<br />

dov’è la pelle bruciata <strong>di</strong> sentimento e <strong>di</strong> troppo sole<br />

e tammuriate violente sotto le stelle e ammore ammore<br />

E questa musica senza nome <strong>di</strong> nessun confine <strong>di</strong> nessun padrone<br />

<strong>di</strong> festa sogno blues emigrazione<br />

E questa musica <strong>di</strong>fferente <strong>di</strong> ogni Woodstock <strong>di</strong> ogni continente<br />

che per altre onde va liberamente”.<br />

E poi…<br />

“Dov’è la nave che approda nel grande sogno Me<strong>di</strong>terraneo<br />

dove la musica che viene e va da Tunisi a Giugliano<br />

dov’è la pelle bruciata <strong>di</strong> sentimento e <strong>di</strong> troppo sole<br />

e tammuriate violente sotto le stelle e ammore ammore”.<br />

N. 2 2011<br />

47


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Ecco come.<br />

Cambiare la Sicilia in 10 mosse <strong>di</strong> <strong>Don</strong>ato Didonna<br />

48<br />

Gli autori da leggere<br />

<strong>di</strong> Francesca Fundarò<br />

è in libreria il volume <strong>di</strong> <strong>Don</strong>ato Didonna, “Ecco come. Cambiare la Sicilia in 10<br />

mosse”.<br />

L’autore, barese <strong>di</strong> nascita e palermitano d’adozione con all’attivo esperienze,<br />

prima professionali e poi impren<strong>di</strong>toriali, nel settore finanziario, immobiliare, della<br />

comunicazione e dell’agricoltura <strong>di</strong> qualità, tra Milano e Palermo, ci propone un<br />

volume in grado, sostiene, <strong>di</strong> far cambiare la Sicilia ed i siciliani.<br />

Perché ci rassegniamo a sopravvivere, aggrappati ad un’ormai insostenibile<br />

economia parassitaria, quando potremmo vivere bene sfruttando in modo<br />

moderno le risorse dell’Isola?<br />

Perché in Sicilia la perpetuazione del presente o del recente passato sembra<br />

essere l’unico modo <strong>di</strong> immaginare un comune futuro?<br />

La spiegazione esiste ed è inconfessabile, come tutti sappiamo, ma per i ragazzi<br />

cui è stato rubato il futuro o per quanti <strong>di</strong>spongano <strong>di</strong> una sufficiente libertà<br />

intellettuale ed economica, è possibile immaginare un <strong>di</strong>verso futuro, anzi,<br />

incominciare a costruirlo?<br />

“Ecco come” (cambiare la Sicilia in 10 mosse) vuole rappresentare una possibile<br />

risposta a quest’ultima domanda, facendo appello alla responsabilità sociale: “chi<br />

ha la capacità <strong>di</strong> capire, ha poi la responsabilità <strong>di</strong> agire”.<br />

Un modo sicuramente <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> intendere sia la Politica che l’impegno sociale. Si propone, in particolare, un’alleanza<br />

tra generazioni finalizzata alla creazione <strong>di</strong> imprese coerenti con una visione <strong>di</strong> sviluppo incentrata sulla qualità<br />

della vita nei settori del cibo e del turismo <strong>di</strong> qualità,<br />

delle energie rinnovabili e della ricerca, nella tutela<br />

dell’ambiente e della vivibilità dei centri urbani, ecc.<br />

Cosa cercano i nuovi ricchi nati dalla globalizzazione?<br />

Qualità della vita.<br />

Se si lavorasse per far riconoscere internazionalmente<br />

la Sicilia come un isola al centro delle civiltà del<br />

Me<strong>di</strong>terraneo caratterizzata da una grande qualità della<br />

vita, avremmo <strong>di</strong> che far vivere bene cinque milioni e<br />

passa <strong>di</strong> siciliani.<br />

Il file del libro è scaricabile on-line, gratuitamente, da<br />

<strong>di</strong>versi siti (Rosalio, Mobilita Palermo, Muovi Palermo,<br />

Il Grillo <strong>di</strong> Palermo, ecc.) mentre è in ven<strong>di</strong>ta, on-line,<br />

presso ilmiolibro.it e lafeltrinelli.it oppure presso la<br />

Libreria Khalesa <strong>di</strong> Palermo.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


49<br />

IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Alcamo alla BIT <strong>di</strong> Milano <strong>di</strong> Rosalia Rimi<br />

L’arte e la cultura <strong>di</strong> Alcamo presentati alla BIT <strong>di</strong> Milano<br />

dal 17 al 20 Febbraio. I quattro gironi della 31° e<strong>di</strong>zione<br />

della Borsa Internazionale del Turismo <strong>di</strong> Milano sono<br />

stati un’ottima occasione per portare alla ribalta le<br />

pregevoli opere artistiche - naturalistiche e monumentali<br />

<strong>di</strong> Alcamo. I tesori dell’arte custo<strong>di</strong>ti in chiese e palazzi,<br />

i castelli, il Bosco d’Alcamo, il ricco patrimonio culturale<br />

intriso <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni e fervore religioso resi visibili anche<br />

grazie ad una nuova pubblicazione dal titolo “Alcamo<br />

Ora come mai”. Immagini <strong>di</strong> tesori artistici che invitano a<br />

visitare la nostra città e godere <strong>di</strong> emozioni che solo l’arte<br />

sa regalare. Quattro giorni per comunicare agli operatori<br />

turistici presenti e al grande pubblico dei viaggiatori,<br />

quest’anno più <strong>di</strong> 100.000, l’offerta del nostro territorio.<br />

Quest’e<strong>di</strong>zione ha visto la partecipazione del Comune <strong>di</strong><br />

Alcamo nello stand espositivo della Provincia Regionale<br />

<strong>di</strong> Trapani, che ha saputo coniugare e offrire un’immagine<br />

unitaria del territorio della provincia. La conferenza stampa<br />

organizzata dall’Unione Regionale delle Province Siciliane<br />

ha dato modo <strong>di</strong> trasmettere a giornalisti e operatori del<br />

settore turistico il ricco patrimonio artistico culturale<br />

della città <strong>di</strong> Alcamo e degli altri comuni presenti, la<br />

rinnovata capacità delle amministrazioni <strong>di</strong> creare eventi<br />

e conservare le tra<strong>di</strong>zioni secolari che ci <strong>di</strong>stinguono nel<br />

mondo, accompagnata da una crescita, negli ultimi anni,<br />

della capacità ricettiva <strong>di</strong> strutture alberghiere ed extra<br />

N. 2 2011<br />

alberghiere situate in luoghi naturalistici incantevoli o in<br />

palazzi e <strong>di</strong>more storiche.<br />

Riti, feste, imponenti architetture del passato e moderne<br />

strutture a<strong>di</strong>bite a luoghi <strong>di</strong> rappresentazione dell’arte<br />

musicale, teatrale, o utilizzati per scopi <strong>di</strong>dattici e <strong>di</strong><br />

formazione, il riferimento è al trecentesco Castello<br />

dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca, al complesso monumentale del<br />

Collegio dei Gesuiti, alla suggestiva Cava dei Cappuccini,<br />

al Centro Congressi Marconi. A quest’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> BIT,<br />

si è soprattutto voluto mettere in luce la bellezza delle<br />

opere <strong>di</strong> illustri artisti che hanno creato ad Alcamo<br />

capolavori <strong>di</strong> scultura, pittura, letteratura quali Antonello<br />

Gagini, Giacomo Serpotta, Giuseppe Renda, Guglielmo<br />

Borremans. Alla realizzazione <strong>di</strong> questa importante<br />

promozione ha certamente contribuito la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong><br />

<strong>Rizzo</strong> che da anni opera nel territorio e comuni limitrofi<br />

ed ha sempre creduto nella possibilità <strong>di</strong> fruire delle<br />

risorse del territorio per lo sviluppo del turismo. Il nuovo<br />

booklet, con testo italiano-inglese e con le ammirevoli<br />

immagini scattate principalmente dal fotografo Enzo<br />

Adragna, ha consentito <strong>di</strong> qualificare la città e le sue<br />

eccellenze. La scelta <strong>di</strong> partecipare alla BIT, voluta negli<br />

anni dall’amministrazione comunale <strong>di</strong> Alcamo, ha avuto<br />

il merito <strong>di</strong> scommettere sulla possibilità <strong>di</strong> far conoscere<br />

ad un ampio pubblico le innumerevoli bellezze che la<br />

città possiede, con l’invito <strong>di</strong> venire e vivere la città.


LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

su Facebook<br />

Da recentissime statistiche, risultano essere intorno ai<br />

30 milioni gli utenti <strong>di</strong> Internet in Italia. Tra questi, circa<br />

18 milioni <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> un profilo Facebook ed usano<br />

abitualmente tale new me<strong>di</strong>a. Che si stia assistendo ad<br />

uno spostamento verso l’utilizzo <strong>di</strong> nuovi mezzi e <strong>di</strong> nuovi<br />

stili comunicativi è cosa già nota, ma numeri così elevati<br />

<strong>di</strong> internauti pro Facebook spostano prepotentemente<br />

l’attenzione sul nuovo ed autorevole social network.<br />

Tra l’altro, questo risulta non essere un fenomeno che<br />

stimola soltanto l’interesse dei giovanissimi. Circa il 50%<br />

degli utenti abituali ha, infatti, un’età compresa tra i 25 ed<br />

i 35 anni, mentre il 30% <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> età tra i 36 ed i 45<br />

anni comunica abitualmente attraverso il proprio profilo<br />

Facebook.<br />

Da ciò la volontà della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> <strong>di</strong> essere presente<br />

anche in rete attraverso una propria “pagina”, in modo<br />

da poter interagire in maniera <strong>di</strong>namica, interattiva e<br />

<strong>di</strong>retta con quella comunità <strong>di</strong>gitale, ma anche molto<br />

umana e reale, che sembra vada sviluppando una cultura<br />

partecipativa sempre più virtuale e on-line.<br />

Coinvolgere i propri Soci ed i propri Clienti sul Web,<br />

è <strong>di</strong>ventato, pertanto, prerogativa anche della <strong>Banca</strong>.<br />

50<br />

Le comunicazioni istituzionali<br />

<strong>di</strong> Salvo Cartuccio<br />

Cercare ad oggi su Facebook “<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>”, permette <strong>di</strong> cliccare sul “mi piace” ed aggiungere la pagina tra “gli<br />

amici” del profilo, potendo così prendere visione delle iniziative, delle curiosità e degli attori della <strong>Banca</strong> stessa, con i<br />

quali è possibile scambiarsi feedback e confrontarsi apertamente.<br />

La BanCa aDERISCE aL PRogETTo “LaBoRaToRIo SUD”<br />

La Fondazione Tertio Millennio - Onlus, attraverso il progetto “Laboratorio Sud” attivo dal 2003, promuove<br />

iniziative a sostegno dell’impren<strong>di</strong>toria giovanile nel Mezzogiorno. In particolare, mette a <strong>di</strong>sposizione<br />

delle imprese, selezionate tramite apposita istruttoria <strong>di</strong> valutazione, un contributo a fondo perduto per<br />

l’acquisto <strong>di</strong> beni strumentali nonchè la consulenza gratuita <strong>di</strong> un Tutor. Quest’anno, la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

ha deciso <strong>di</strong> affiancare e supportare la Fondazione in questa iniziativa attraverso la raccolta dei progetti<br />

impren<strong>di</strong>toriali e delle richieste <strong>di</strong> contributo e sarà, inoltre, partner finanziario dei progetti che avranno<br />

superato positivamente la valutazione.<br />

Possono presentare istanza <strong>di</strong> partecipazione, entro il 15 giugno 2011, tutte le imprese giovanili operanti<br />

nelle regioni del Mezzogiorno che possiedono i seguenti requisiti:<br />

• essere costituite da almeno 12 mesi;<br />

• avere sede legale ed operativa nel Mezzogiorno;<br />

• avere la forma giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> cooperativa, consorzio cooperative, associazione, <strong>di</strong>tta in<strong>di</strong>viduale, impresa familiare;<br />

• avere una compagine sociale composta per la maggioranza da giovani <strong>di</strong> età compresa tra i 18 e i 35 anni.<br />

Per avere ulteriori informazioni e la modulistica necessaria è possibile collegarsi al sito internet<br />

www.cre<strong>di</strong>tocooperativo.it/millennio.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


<strong>Finanza</strong> ed economia reale e finanziaria<br />

51<br />

LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

L’investimento in fon<strong>di</strong><br />

e la como<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> Marcello Ingrassia<br />

Uno degli ostacoli reali all’investimento ben gestito,<br />

paradossalmente, non è costituito dalla <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> denaro del risparmiatore, ma da quella <strong>di</strong> tempo.<br />

Qualsiasi scelta si decida <strong>di</strong> operare al momento<br />

<strong>di</strong> destinare i propri capitali ad un investimento,<br />

dev’essere necessariamente seguita da un’attività<br />

<strong>di</strong> ricerca d’informazioni che supporti le scelte <strong>di</strong><br />

manutenzione dell’investimento stesso. Mentre<br />

è auspicabile che questa funzione sia sempre più<br />

assistita, in termini puramente propositivi, dalla banca,<br />

<strong>di</strong> fatto la manutenzione dei portafogli è ancora in gran<br />

parte demandata al risparmiatore. Purtroppo, questi<br />

non fa corrispondere, all’attenzione prestata in sede <strong>di</strong><br />

scelta dello strumento finanziario, un’adeguata attività<br />

manutentiva, non cogliendo quin<strong>di</strong> i momenti giusti<br />

per operazioni <strong>di</strong> consolidamento dei guadagni e,<br />

soprattutto, <strong>di</strong> limitazione delle per<strong>di</strong>te.<br />

In quest’ottica la funzione dei fon<strong>di</strong> è importantissima,<br />

visto che è basata su una delega contrattuale al gestore<br />

che, nell’ambito dei paletti contrattuali posti dalla<br />

struttura del fondo scelto, movimenta la composizione<br />

dell’investimento in modo ottimale.<br />

In questo caso anche il meno informato degli investitori<br />

N. 2 2011<br />

può accedere in maniera competente ai mercati ed<br />

agli strumenti finanziari più <strong>di</strong>sparati, realizzando<br />

un sostanziale risparmio in termini <strong>di</strong> expertise e <strong>di</strong><br />

commissioni, in quanto eventuali accessi effettuati<br />

in autonomia su mercati esotici o su valute minori<br />

possono essere tanto costosi da annullare i guadagni,<br />

soprattutto se le somme investite sono <strong>di</strong> piccola<br />

entità.<br />

Negli anni passati i fon<strong>di</strong> hanno sofferto il<br />

generalizzato crollo dei mercati, con un sensibile<br />

strascico in termini d’immagine. Ma l’investitore<br />

oculato potrebbe de<strong>di</strong>care il tempo necessario alla<br />

scelta del fondo giusto per lui, pesando attentamente<br />

i meto<strong>di</strong> ed i costi <strong>di</strong> gestione, l’esposizione al rischio,<br />

la composizione per tipologie <strong>di</strong> strumenti finanziari,<br />

la scelta dei Paesi in cui il fondo investe e tanti altri<br />

aspetti che possono o meno essere ritenuti importanti.<br />

Un investimento <strong>di</strong> tempo quin<strong>di</strong> solo iniziale,<br />

che limiterebbe la manutenzione da parte del<br />

risparmiatore al semplice controllo del valore del fondo<br />

ed all’occasionale lettura delle note del gestore, a cui<br />

sarebbe delegato quasi tutto. Tranne il go<strong>di</strong>mento<br />

degli sperati guadagni!


LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

52<br />

Focus <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />

Sicurezza informatica:<br />

prevenzione e buon senso <strong>di</strong> Rosario Maltese<br />

Negli ultimi anni lo sviluppo e l’utilizzo <strong>di</strong> nuove tecnologie<br />

e strumenti elettronici ha determinato la mo<strong>di</strong>fica del<br />

rapporto tra banca e cliente non più ancorato all’approccio<br />

tra<strong>di</strong>zionale tramite la filiale della banca.<br />

Ciò, se da un lato ha consentito una maggiore facilità<br />

e autonomia <strong>di</strong> accesso ai servizi bancari, dall’altro ha<br />

richiesto una sempre maggiore attenzione da parte del<br />

cliente alla tutela della propria “identità” informatica.<br />

Infatti la conoscenza dei potenziali pericoli, e soprattutto<br />

la conoscenza <strong>di</strong> alcune regole generali da rispettare, è <strong>di</strong><br />

fondamentale importanza per proteggersi da eventuali<br />

fro<strong>di</strong> informatiche.<br />

Le tecniche maggiormente utilizzate dai pirati informatici<br />

sono:<br />

CRIMEWARE - è un termine generico che descrive<br />

il software “maligno” che viene utilizzato per il furto<br />

finanziario. Generalmente può presentarsi sotto forma <strong>di</strong><br />

virus, worm, trojan o altro malware;<br />

PHISHING - frode informatica mirata alla sottrazione <strong>di</strong> dati<br />

personali, chiavi d’accesso, numeri <strong>di</strong> carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to ed<br />

altre informazioni sensibili;<br />

SKIMMING - sottrazione dei dati contenuti sulle carte<br />

<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to o <strong>di</strong> debito utilizzate su apparecchiature<br />

elettroniche attraverso uno strumento chiamato skimmer<br />

ed una o più microcamere;<br />

SNIFFING - intercettazione delle coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> pagamento<br />

utilizzate dal titolare della carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to durante una<br />

transazione online;<br />

SPYWARE e KEYLOGGER - programmi informatici in grado<br />

<strong>di</strong> installarsi sul computer della vittima e <strong>di</strong> registrare<br />

qualsiasi informazione venga <strong>di</strong>gitata sulla tastiera.<br />

Comunque per evitare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare vittima della criminalità<br />

informatica è sufficiente mettere in pratica alcuni semplici<br />

ed utili consigli:<br />

• acquistare ed installare sul proprio computer un<br />

buon pacchetto <strong>di</strong> protezione Internet comprensivo<br />

<strong>di</strong> antivirus, anti-spam, anti-phishing e rilevamento/<br />

prevenzione delle intrusioni (firewall) facilmente<br />

reperibili sul mercato;<br />

• aggiornare costantemente le patch <strong>di</strong> sicurezza del<br />

sistema operativo e del software applicativo utilizzato<br />

sul computer (browser internet, antivirus, e-mail, instant<br />

messaging, etc.);<br />

• non rispondere mai a richieste <strong>di</strong> informazioni personali<br />

ricevute tramite posta elettronica o via sms, anche se<br />

provenienti da mittenti apparentemente noti: la tua<br />

banca non ti chiederebbe mai dati personali tramite<br />

questi canali;<br />

• effettuare spese con carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to via web utilizzando<br />

siti conosciuti o che abbiano cre<strong>di</strong>bilità. Verificare che,<br />

durante l’inserimento dei dati richiesti per il pagamento<br />

(nome e cognome, scadenza carta, numero carta, etc.),<br />

il sito sia crittografato e che utilizzi protocolli <strong>di</strong> sicurezza<br />

adeguati quale il Secure Socket Layer - SSL (basta<br />

verificare che l’in<strong>di</strong>rizzo che compare nella barra in alto<br />

cominci con la desinenza https:// e che sia presente, in<br />

basso a destra della finestra, un’icona con il lucchetto);<br />

• prestare attenzione a eventuali mo<strong>di</strong>fiche improvvise<br />

delle impostazioni del computer o a peggioramenti<br />

delle prestazioni come ad esempio rallentamenti e<br />

aperture <strong>di</strong> finestre e programmi non richiesti;<br />

• verificare, prima dell’utilizzo della carta <strong>di</strong> debito presso<br />

un bancomat, la presenza <strong>di</strong> apparecchi aggiuntivi,<br />

quali lettori <strong>di</strong> carte sovrapposti o microcamere; in ogni<br />

caso è sufficiente sovrapporre l’altra mano durante<br />

la <strong>di</strong>gitazione del PIN per evitare la registrazione o<br />

proteggersi da sguar<strong>di</strong> in<strong>di</strong>screti;<br />

• richiedere alla propria banca l’attivazione del servizio<br />

<strong>di</strong> alert via sms per gli utilizzi delle carte <strong>di</strong> debito e <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to;<br />

• richiedere alla propria banca la fornitura <strong>di</strong> apparecchi<br />

sicuri per l’accesso e l’inserimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong><br />

pagamento su Home Banking, quali ad esempio i Token<br />

(<strong>di</strong>spositivi elettronici in grado <strong>di</strong> generare password<br />

<strong>di</strong>namiche one-time).<br />

Infine, è buona norma verificare, regolarmente, gli estratti<br />

conto bancari e delle carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e<br />

segnalare, prontamente, eventuali addebiti non riconosciuti.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Focus <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />

Regione Sicilia<br />

P.O. FESR 2007/2013<br />

53<br />

LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

Le agevolazioni per il settore turistico - ricettivo<br />

Il bando pubblico per l’attivazione, la riqualificazione<br />

e l’ampliamento dell’offerta ricettiva alberghiera ed<br />

extralberghiera e delle correlate attività <strong>di</strong> completamento,<br />

prevede risorse per 125 milioni <strong>di</strong> euro a valere sui fon<strong>di</strong><br />

comunitari che sono stati stanziati dall’Assessorato delle<br />

Attività Produttive a valere sulla linea d’intervento 3.3.1.4 del<br />

PO Fesr Sicilia 2007-2013.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un importante strumento a sostegno dello<br />

sviluppo del settore ricettivo, settore strategico per<br />

l’economia siciliana, che negli ultimi anni ha registrato degli<br />

incoraggianti trend <strong>di</strong> crescita, in controtendenza rispetto<br />

ai dati economici generali.<br />

I primi dati <strong>di</strong>ffusi dall’assessorato regionale al turismo<br />

relativi al 2010, stimano in 4,1 milioni gli arrivi <strong>di</strong> turisti e<br />

in 13,3 milioni le presenze, con una crescita <strong>di</strong> oltre il 10%<br />

rispetto al 2009 confermando con ciò l’interesse per la<br />

nostra regione, nonostante vi sia un’offerta ricettiva che<br />

è ancora carente sia sul piano quantitativo che su quello<br />

qualitativo.<br />

Tali risorse consentiranno alle imprese turistiche <strong>di</strong> ampliare<br />

e qualificare la propria offerta migliorando gli standard<br />

qualitativi ed essere con ciò maggiormente competitivi sul<br />

mercato nazionale ed internazionale.<br />

SoGGETTI E ATTIVITà AMMISSIBILI<br />

I soggetti che possono beneficiare delle agevolazioni sono<br />

le micro, piccole e me<strong>di</strong>e imprese (PMI) che intendono<br />

realizzare gli investimenti sul territorio siciliano e che<br />

gestiscono o intendano gestire le seguenti attività:<br />

N. 2 2011<br />

<strong>di</strong> Rosario Pollina<br />

• alberghi e motels;<br />

• villaggi albergo, villaggi turistici, residence turisticoalberghiere;<br />

• campeggi;<br />

• case vacanze, appartamenti per vacanze, affittacamere;<br />

• ostelli per la gioventù;<br />

• rifugi alpini;<br />

• aziende turistico-residenziali;<br />

• turismo rurale.<br />

Sono escluse dalle agevolazioni i bed & breakfast le strutture<br />

agrituristiche. Sono inoltre ammesse le seguenti attività<br />

solo se correlate ad una struttura ricettiva già esistente:<br />

ristorazione, impianti sportivi, centri per il benessere fisico,<br />

sale congressuali.<br />

InTERVEnTI AMMISSIBILI<br />

Le suddette attività ammissibili possono realizzarsi<br />

esclusivamente attraverso:<br />

• interventi <strong>di</strong> riconversione e riqualificazione e<strong>di</strong>lizia del<br />

patrimonio immobiliare già esistente;<br />

• riiqualificazione e/o ampliamento <strong>di</strong> esistenti attività<br />

<strong>di</strong> completamento correlate ad una struttura ricettiva<br />

esistente;<br />

• riattivazione e/o ampliamento <strong>di</strong> attività ricettiva<br />

esistente;<br />

• attivazione <strong>di</strong> nuova attività ricettiva.<br />

REqUISITI DI AMMISSIBILITà<br />

L’impresa proponente deve <strong>di</strong>mostrare, me<strong>di</strong>ante un titolo<br />

regolarmente registrato,<br />

la piena <strong>di</strong>sponibilità<br />

dell’immobile che<br />

deve inoltre essere già<br />

rispondente, in termini<br />

<strong>di</strong> destinazione d’uso, al<br />

tipo <strong>di</strong> attività svolta o<br />

che si intende svolgere.<br />

I programmi ammessi<br />

saranno esclusivamente<br />

quelli corredati da un<br />

progetto tecnico definitivo.<br />

Tale progetto dovrà inoltre<br />

possedere, entro i termini <strong>di</strong><br />

presentazione dell’istanza,<br />

tutte le autorizzazioni


necessarie per la realizzazione dell’intervento (concessione<br />

e/o autorizzazione e<strong>di</strong>lizia) ai sensi della normativa urbanistica<br />

vigente rilasciata dagli Enti Territoriali competenti (Comuni,<br />

provincie, genio civile soprintendenza, forestale, ecc.)<br />

Gli interventi proposti devono essere realizzati<br />

esclusivamente attraverso interventi sul patrimonio<br />

immobiliare già esistente, ovvero e<strong>di</strong>fici già ultimati in<br />

ogni parte che richiedano soltanto opere <strong>di</strong> recupero,<br />

risanamento, sostituzione <strong>di</strong> parte degli elementi e/o<br />

parziale ristrutturazione. Si precisa che inoltre non è<br />

considerato ammissibile alcun aumento volumetrico.<br />

REqUISITI SoGGETTIVI<br />

Potranno partecipare esclusivamente le micro, piccole e<br />

me<strong>di</strong>e imprese che:<br />

• siano già iscritte nei relativi registri delle imprese<br />

e costituite sotto forma <strong>di</strong> società regolari o <strong>di</strong>tte<br />

in<strong>di</strong>viduali;<br />

• non rientrino tra le imprese in <strong>di</strong>fficoltà,<br />

• <strong>di</strong>mostrino <strong>di</strong> possedere adeguate risorse economiche<br />

al fine <strong>di</strong> garantire la quota <strong>di</strong> investimento non coperta<br />

dal contributo.<br />

54<br />

Possono accedere alle agevolazioni anche le imprese <strong>di</strong><br />

nuova costituzione purchè iscritte al registro delle imprese.<br />

AGEVoLAzIonE<br />

Il regime <strong>di</strong> aiuti consiste nell’erogazione <strong>di</strong> un contributo<br />

in conto impianti (fondo perduto) <strong>di</strong> intensità pari al 50 per<br />

cento dell’investimento ammissibile per i progetti presentati<br />

dalle piccole imprese, ed al 40 per cento dell’importo delle<br />

spese ammissibili per i progetti presentati dalle me<strong>di</strong>e<br />

imprese. Il contributo massimo conce<strong>di</strong>bile per singolo<br />

progetto non può comunque superare gli otto milioni <strong>di</strong><br />

euro.<br />

MoDALITà DI ERoGAzIonE DEL ConTRIBUTo<br />

Le quote <strong>di</strong> erogazione del contributo sono stabilite, per<br />

tutte le tipologie d’intervento, in numero <strong>di</strong> tre <strong>di</strong> eguale<br />

importo.<br />

SCADEnzA<br />

Il termine ultimo <strong>di</strong> presentazione delle istanza è il 06<br />

giugno 2011, salvo proroga, che ad oggi appare verosimile.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Focus <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento<br />

La qualità lavorativa<br />

55<br />

LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

La sod<strong>di</strong>sfazione del personale è il prerequisito della<br />

sod<strong>di</strong>sfazione del cliente<br />

Il prof. James Heskett 1 col ciclo del Successo/Fallimento<br />

(ve<strong>di</strong> fig. 1), raffigura efficacemente il nesso <strong>di</strong> circolarità<br />

esistente tra la sod<strong>di</strong>sfazione del personale, la qualità<br />

<strong>di</strong> servizio offerta e quin<strong>di</strong>, come ricaduta principale la<br />

sod<strong>di</strong>sfazione del cliente. Questo ovviamente si traduce<br />

in un senso <strong>di</strong> benessere lavorativo, in<strong>di</strong>spensabile per<br />

lavorare bene e sod<strong>di</strong>sfare la clientela.<br />

I <strong>di</strong>pendenti, adeguatamente formati, motivati e<br />

responsabilizzati, svolgono il proprio lavoro con<br />

entusiasmo, propositività, produttività, con<strong>di</strong>visione<br />

degli obiettivi aziendali e faranno <strong>di</strong> tutto per sod<strong>di</strong>sfare<br />

le richieste dei clienti. Nonostante la sod<strong>di</strong>sfazione<br />

e il coinvolgimento dei <strong>di</strong>pendenti sia un tema<br />

molto complesso, in quanto hanno a che fare con la<br />

complessità degli esseri umani in termini <strong>di</strong> aspirazioni,<br />

comportamenti, motivazioni e stati d’animo, stu<strong>di</strong><br />

internazionali hanno <strong>di</strong>mostrato che la sod<strong>di</strong>sfazione del<br />

personale <strong>di</strong>pende, da un numero circoscritto <strong>di</strong> fattori:<br />

• la chiarezza dei compiti;<br />

• il riconoscimento dei meriti;<br />

• il senso <strong>di</strong> appartenenza;<br />

• la fiducia e il coinvolgimento;<br />

• il clima interno all’organizzazione.<br />

<strong>di</strong> Alessandra Attar<strong>di</strong><br />

“La sod<strong>di</strong>sfazione e motivazione del personale sono la prima con<strong>di</strong>zione per sod<strong>di</strong>sfare il mercato” (Levionnois).<br />

La banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è molto attenta e sensibile<br />

nei confronti dei <strong>di</strong>pendenti e proprio per questo,<br />

perio<strong>di</strong>camente pre<strong>di</strong>spone incontri volti, non solo,<br />

alla formazione specialistica economico-finanziaria e<br />

normativa, ma anche finalizzati alla creazione <strong>di</strong> un<br />

“gruppo <strong>di</strong> appartenenza”, allo scopo <strong>di</strong> migliorare il<br />

lavoro <strong>di</strong> gruppo. In termini psicosociali, ciò vuol <strong>di</strong>re<br />

intervenire positivamente: sul clima organizzativo,<br />

e <strong>di</strong> conseguenza influenzare la comunicazione tra<br />

i colleghi al fine <strong>di</strong> facilitarla; sulla leadership per<br />

rendenderla più competente e meno autoritaria;<br />

sulla inter<strong>di</strong>pendenza, la cosiddetta membership,<br />

per aumentare il legame tra i <strong>di</strong>pendenti e quin<strong>di</strong><br />

rafforzare l’identità <strong>di</strong> gruppo e in ultimo la produttività<br />

lavorativa.<br />

Questi temi sono molto importanti per tutti i sistemi<br />

aziendali e per la loro complessità troveranno un<br />

adeguato approfon<strong>di</strong>mento nei prossimi articoli.<br />

1 James L. Heskett è Baker Foundation Professor alla Graduate School of Business Administration della Harvard University. è autore del libro “La catena del profitto<br />

nei servizi” <strong>di</strong> Heskett James L. - Sasser W. Earl - Schlesinger Leonard e<strong>di</strong>tore Sperling & Kupfer, 1998<br />

N. 2 2011


LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

56<br />

BCC a confronto<br />

La BCC regista<br />

a 360 gra<strong>di</strong> del territorio<br />

Un esempio <strong>di</strong> progettualità in partnership<br />

<strong>di</strong> Stefano Boffini<br />

Dopo un lavoro <strong>di</strong> sei mesi volto a definirne gli estremi, prende avvio il progetto <strong>di</strong> “comunità residenziale” per anziani<br />

a Gottolengo (BS), presso Villa Giuseppina. è una prima sperimentazione nella quale Cassa Padana, come in molte altre<br />

occasioni, svolge un ruolo attivo <strong>di</strong> regia territoriale.<br />

Si parte dal bisogno, costantemente in aumento, della fascia più anziana <strong>di</strong> popolazione e dall’impossibilità <strong>di</strong><br />

rispondere con gli strumenti tra<strong>di</strong>zionali come le RSA (case <strong>di</strong> riposo).<br />

Ecco quin<strong>di</strong> l’idea sperimentare nuove forme <strong>di</strong> vita comunitaria per anziani, interme<strong>di</strong>e fra lo stare a casa e l’essere<br />

ricoverato in una casa <strong>di</strong> riposo.<br />

L’obiettivo - ambizioso - è quello <strong>di</strong> mantenere costi contenuti, pur facendo a meno del rilevante contributo regionale<br />

dato alle case <strong>di</strong> riposo, in un contesto bello e confortevole dal punto <strong>di</strong> vista della sistemazione e della qualità della<br />

vita. La struttura avrà 24 posti.<br />

Come in altre occasioni la scommessa si può vincere se intorno all’iniziativa si forma una rete <strong>di</strong> partnership.<br />

Lo scenario attuale con cui ci confrontiamo è caratterizzato da bisogni crescenti nelle comunità locali e <strong>di</strong> minori<br />

risorse a <strong>di</strong>sposizione. Affrontare in rete progetti con<strong>di</strong>visi sarà sempre <strong>di</strong> più in futuro uno dei pochi strumenti a<br />

<strong>di</strong>sposizione per dare risposte efficaci per il territorio.<br />

è una via non facile. Ciascuno deve assumersi un pezzo del peso e del rischio.<br />

Da parte sua la banca, per riuscire ad essere così proattiva per il territorio, <strong>di</strong> base deve investire in un presi<strong>di</strong>o<br />

organizzativo stabile de<strong>di</strong>cato.<br />

In questo progetto “comunità alloggio” <strong>di</strong> Gottolengo che la banca ha attivato è costituita da:<br />

• Cassa Padana che mette a <strong>di</strong>sposizione una propria struttura, Villa Giuseppina, sistemata con la nuova destinazione d’uso;<br />

• la Cooperativa sociale “Genesi” che si assume l’onere della gestione;<br />

• l’Asl che, attraverso vari organismi e attività, fornisce tutti i servizi <strong>di</strong> supporto;<br />

• il <strong>di</strong>stretto dei 20 comuni della Bassa Bresciana che, attivando i servizi sociali, in<strong>di</strong>vidua i soggetti a cui questo tipo<br />

<strong>di</strong> struttura può essere la risposta ai loro bisogni;<br />

• il comune <strong>di</strong> Gottolengo che si attiva per cercare, formare e costituire un nucleo <strong>di</strong> volontari a sostegno delle<br />

attività svolte dalla comunità alloggio;<br />

• varie entità del terzo settore, come la Croce Bianca, che verranno coinvolte per la prestazione <strong>di</strong> servizi<br />

Cassa Padana<br />

Cassa Padana è una BCC con sede a Leno in provincia <strong>di</strong> Brescia.<br />

Ha una storia <strong>di</strong> oltre 110 anni, ha 49 filiali ed è attiva in 7<br />

province.<br />

La Cassa ha concretizzato, con comportamenti precisi e<br />

soluzioni organizzative, una visione <strong>di</strong> banca locale che<br />

promuove uno sviluppo integrale della comunità locale in<br />

cui opera, non semplicemente economico, ma a 360 gra<strong>di</strong>.<br />

Ha una <strong>di</strong>visione con 13 persone che si occupano stabilmente<br />

delle tre mutualità, interna, esterna e internazionale.<br />

La Cassa oggi gestisce un ospedale, ha creato e partecipa<br />

a fondazioni che promuovono cultura e identità, ha fatto<br />

<strong>di</strong>rettamente progetti nel campo della salute, degli anziani,<br />

dell’han<strong>di</strong>cap, dell’housing sociale, del microcre<strong>di</strong>to. Ha un<br />

rapporto stretto, <strong>di</strong> partnership - non <strong>di</strong> mero erogatore<br />

<strong>di</strong> beneficenza - con la cooperazione sociale e il tessuto<br />

associativo per fare progetti insieme.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


BCC a confronto<br />

Grifo d’oro e<br />

Premio Rocco Chinnici<br />

Ha preso il via venerdì 18 marzo, con la conferenza stampa tenutasi presso la sala<br />

conferenze del Para<strong>di</strong>se Beach Hotel <strong>di</strong> Selinunte, la 10° e<strong>di</strong>zione del Concorso Nazionale<br />

Teatro-Scuola “Grifo d’Oro”, organizzato dall’Istituto Comprensivo “Amedeo <strong>di</strong> Savoia Aosta”<br />

<strong>di</strong> Partanna e rivolto a tutte le scolaresche presenti sul territorio nazionale. Il decennale<br />

della kermesse teatrale ha visto, anche in questa e<strong>di</strong>zione, l’adesione <strong>di</strong> numerosi<br />

istituti scolastici, rappresentativi dell’intera penisola, che hanno inviato la richiesta <strong>di</strong><br />

partecipazione presentando lavori <strong>di</strong> ottima fattura. Do<strong>di</strong>ci le opere ammesse alla finale,<br />

che dal 10 aprile al 21 maggio metteranno in scena i loro lavori presso l’Au<strong>di</strong>torium<br />

“Giacomo Leggio” <strong>di</strong> Partanna, provenienti da 6 <strong>di</strong>verse regioni (Lombar<strong>di</strong>a, Sardegna,<br />

Campania, Puglia, Calabria e Sicilia).<br />

Oltre all’ambito Trofeo “Grifo d’Oro”, <strong>di</strong>versi gli altri riconoscimenti <strong>di</strong> prestigio che vengono<br />

assegnati: il premio speciale del Ministero dell’Istruzione e la medaglia d’argento del<br />

Presidente della Repubblica, sono due chiare testimonianze <strong>di</strong> come il Concorso, negli<br />

anni, abbia riscosso un crescente interesse anche da parte delle più alte Istituzioni.<br />

Particolarmente ambito è, inoltre, il premio Rocco Chinnici istituito dalla <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to<br />

Cooperativo del Belice, con il Patrocinio della Fondazione Rocco Chinnici e da quest’anno<br />

anche affiancata dalla <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, ed assegnato alla scuola che mette in scena il<br />

lavoro che, per le tematiche trattate ed i contenuti rappresentati, si <strong>di</strong>stingue per i chiari<br />

messaggi pro legalità e rispetto del vivere civile, propri del Magistrato assassinato dalla<br />

mafia il 29 luglio del 1983. L’istituzione del premio Rocco Chinnici, la prima e<strong>di</strong>zione risale<br />

al 1997, è una testimonianza dell’impegno della BCC del Belice per la crescita culturale e<br />

sociale del territorio, che attraverso il premio intitolato al Magistrato, che a Partanna per 12<br />

anni (dal ’54 al 66) ricopri l’incarico <strong>di</strong> Pretore lasciando un forte e profondo sentimento <strong>di</strong><br />

stima nella popolazione, vuole proporre ai giovani, in particolare, un modello <strong>di</strong> legalità,<br />

nel pieno rispetto dello spirito del Magistrato che tanto interesse ed attenzione mostrava<br />

nei loro confronti, da lui considerati in<strong>di</strong>spensabili per costruire una migliore società civile,<br />

e che tra i primi inizio ad andare nelle scuole per metterli in guar<strong>di</strong>a dai pericoli che la<br />

mafia rappresentava.<br />

Dopo la rappresentazione delle opere finaliste, l’appuntamento è con la finalissima, in<br />

programma a Partanna il 3, 4 e 5 giugno 2011.<br />

57<br />

LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

<strong>di</strong> Nicola La Rocca<br />

BCC DEL BELICE<br />

La storia della BCC del Belice ha formalmente inizio il 19 <strong>di</strong>cembre 1981. In tale data, infatti, viene redatto l’Atto Costitutivo della<br />

“Cassa Rurale ed Artigiana del Belice”. L’inizio dell’operatività è invece datato febbraio 1989, quando viene inaugurato il primo<br />

sportello a Partanna. Nel novembre del 1998 viene aperta la seconda agenzia a Montevago, in provincia <strong>di</strong> Agrigento, mentre nel<br />

luglio del 2003 prende il via l’operatività dell’agenzia <strong>di</strong> Marinella <strong>di</strong> Selinunte, nota località turistica del territorio <strong>di</strong> Castelvetrano.<br />

Al 31.12.2010 la BCC del Belice conta su 477 soci, una raccolta <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> oltre 140 milioni <strong>di</strong> euro ed impieghi per circa 100 milioni.<br />

DALLA BCC DEL BELICE ALLA FonDAzIonE RoCCo CHInnICI<br />

La Fondazione Rocco Chinnici è stata costituita il 24 luglio 2003, in concomitanza con il ventesimo anniversario della tragica<br />

uccisione del Magistrato (29/7/1983), sulla scia del successo del “Premio Rocco Chinnici”, indetto annualmente dalla BCC del<br />

Belice. Oltre alla presenza dei familiari, I’iniziativa ha visto l’adesione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi colleghi <strong>di</strong> Rocco Chinnici, docenti universitari,<br />

giornalisti. L’elemento innovativo che caratterizza l’attività della Fondazione sta nella circostanza che essa si propone <strong>di</strong> rivolgersi<br />

non soltanto al mondo giu<strong>di</strong>ziario ma anche a quello economico-finanziario ed a quello della scuola e della formazione creando<br />

iniziative <strong>di</strong> comunicazione tra questi tre settori. Una particolare attenzione è rivolta proprio ai giovani per contribuire alla<br />

formazione <strong>di</strong> un nuovo tessuto sociale, intriso <strong>di</strong> quella cultura della legalità per l’affermazione della quale Chinnici si batteva e<br />

che è il presupposto in<strong>di</strong>spensabile della definitiva sconfitta <strong>di</strong> tutte le mafie.<br />

N. 2 2011


LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

58<br />

Il progetto giovani della <strong>Banca</strong><br />

Giovani, futuro e denaro:<br />

leve per il cambiamento<br />

Risultati da una ricerca <strong>di</strong> mercato tra Trapani e Palermo<br />

<strong>di</strong> Mariangela Grimaudo<br />

Li ve<strong>di</strong>amo scherzare davanti alle scuole, o sfrecciarci spericolatamente accanto con i loro scooter; li scopriamo negli<br />

angoli più appartati delle nostre città a con<strong>di</strong>videre segreti, o nascosti nelle loro stanze a soffrire <strong>di</strong>speratamente per<br />

un amore passeggero.<br />

E noi i giovani li immaginiamo così: liberi, frivoli, incoscienti e incuranti <strong>di</strong> tutto ciò che li circonda ad esclusione del<br />

piacere che possono trarre da ogni attimo <strong>di</strong> vita.<br />

Ma sono davvero così impermeabili alla crisi culturale ed economica che ha investito anche il nostro paese?<br />

Da una ricerca condotta per la <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, su un campione rappresentativo <strong>di</strong> 1022<br />

ragazzi nella provincia <strong>di</strong> Trapani e Palermo, è emerso uno scenario che non ci aspettavamo.<br />

I nostri giovani descrivono la loro età principalmente come”spensierata e purtroppo destinata a terminare” (graf. 1).<br />

La raccontano con le parole degli adulti, parole pesanti che trasformano la giovinezza in un rifugio da una vita futura<br />

piena <strong>di</strong> problemi e mille <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Molti <strong>di</strong> noi <strong>di</strong>ranno “bene, sanno cosa li aspetta”, e questo in parte è vero: avere una visione realista può aiutarli ad<br />

affrontare meglio le <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Di contro il pessimismo, nelle sue forme croniche, si trasforma nell’incapacità profonda <strong>di</strong> investire su qualsiasi forma<br />

<strong>di</strong> futuro: non a caso quest’ultimo è ciò che più li spaventa.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


L’unica spinta significativa verso la crescita e il futuro<br />

è rappresentata dalla necessità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza<br />

economica (graf.2). Ecco che il denaro si fa motore<br />

in<strong>di</strong>retto <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> cambiamento.<br />

E come è rappresentato il denaro nella mente dei nostri<br />

ragazzi?<br />

I giovani mostrano un’idea del denaro molto concreta e<br />

positiva: è un mezzo che serve per vivere, vivere bene, è<br />

un sinonimo <strong>di</strong> benessere.<br />

Viene inoltre descritto come “potere” nella sua accezione<br />

più positiva: inteso non come capacità <strong>di</strong> prevaricare,<br />

ma piuttosto come strumento che <strong>di</strong>fende da ingiustizie<br />

e soprusi, permettendo il raggiungimento <strong>di</strong> qualsiasi<br />

obiettivo.<br />

Unica nota dolente è l’idea che esso non si accumuli<br />

per bravura né per impegno, ma solo grazie alla fortuna<br />

o ancora peggio a principi ingiusti quali la corruzione<br />

(graf.3).<br />

Lavorare sui giovani per instillare in loro la fiducia in sé<br />

e nella società, non significa soltanto aiutarli a <strong>di</strong>venire<br />

capaci <strong>di</strong> costruire per sè un posto meritevole nel<br />

mondo, significa soprattutto ripristinare le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong><br />

una società sana, basata sul merito e quin<strong>di</strong> generatrice<br />

<strong>di</strong> un futuro prospero.<br />

In questa filosofia la banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> non solo crede<br />

e si riconosce per identità e missione, ma si percepisce<br />

come attore promotore impegnandosi da tempo nella<br />

messa in opera <strong>di</strong> iniziative che possano dare ai giovani<br />

un ruolo da protagonisti nel futuro che meritano.<br />

N. 2 2011<br />

59


LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

60<br />

Il progetto giovani della <strong>Banca</strong><br />

Federcasse ed i giovani<br />

I giovani non vivono, <strong>di</strong> certo, oggi, in un’isola felice.<br />

Sono parte integrante <strong>di</strong> una società complessa<br />

che si trova a fronteggiare un evidente stato <strong>di</strong> crisi<br />

economica, sociale e culturale in cui le stesse istituzioni<br />

interagiscono con essi in maniera <strong>di</strong>fferente, vantando<br />

mutevoli aspettative e svariati comportamenti.<br />

Una partecipazione attiva dei giovani alle decisioni e<br />

alle attività locali è essenziale, se si vogliono costruire<br />

delle società più democratiche e più solidali.<br />

Federcasse si è subito <strong>di</strong>mostrata molto interessata a tale<br />

target, spesso <strong>di</strong>menticato e sottovalutato, e ha avviato<br />

un “Progetto Giovani” dalle finalità prettamente sociali<br />

e valoriali, ma anche <strong>di</strong> marketing e <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento<br />

del sistema BCC per la definizione <strong>di</strong> prodotti e servizi<br />

adatti alle loro esigenze.<br />

Il progetto ha mirato ad in<strong>di</strong>viduare i bisogni rilevanti<br />

nella vita dei giovani <strong>di</strong> età compresa tra i 18 ed i 35 anni<br />

e ha cercato <strong>di</strong> identificare le loro capacità progettuali<br />

e le loro aspettative sul futuro, al fine <strong>di</strong> comprendere<br />

meglio in che modo una <strong>Banca</strong> <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo<br />

possa essere un partner vicino, aiutandoli a superare le<br />

barriere psicologiche, culturali e <strong>di</strong> carattere economico<br />

che ne potrebbero con<strong>di</strong>zionare il futuro.<br />

Il progetto “BCC. La <strong>Banca</strong> dei giovani”, ancora in<br />

continua evoluzione, si esplica attraverso 4 step<br />

fondamentali e conta anche sugli autorevoli contributi<br />

dei professori Renato Mannheimer e Vittorino Andreoli.<br />

La prima fase, <strong>di</strong> ricerca demoscopica, si è basata su<br />

un sondaggio quantitativo su oltre 2 mila giovani e su<br />

un’indagine qualitativa attraverso 6 focus group rivolti<br />

a giovani <strong>di</strong> età compresa tra i 15 ed i 20 anni delle città<br />

<strong>di</strong> Sesto San Giovanni, Rimini e Treviso.<br />

<strong>di</strong> Salvo Cartuccio<br />

La ricerca ha avuto lo scopo <strong>di</strong> analizzare la concezione<br />

del denaro e del risparmio per i giovani, il loro rapporto<br />

con il mondo delle banche, della cooperazione e delle<br />

Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo.<br />

Sono emerse delle considerazioni interessanti, <strong>di</strong>chiara<br />

a tal proposito, il professor Mannheimer: “il denaro non<br />

dà la felicità, ma aiuta; nonostante una concezione<br />

valoriale negativa delle banche, i giovani sono aperti<br />

ad un rapporto trasparente, personalizzato ed aperto<br />

con le stesse”. Maggiore apprezzamento viene, inoltre,<br />

espresso verso la socialità <strong>di</strong> alcuni aspetti delle BCC,<br />

quali la mutualità, l’interesse per le comunità locali ed il<br />

rapporto “personalizzato” con il cliente.<br />

Il professore Vittorino Andreoli, attraverso il suo libro<br />

“le parole per crescere”, nella seconda fase <strong>di</strong> analisi<br />

qualitativa, ha proposto invece una serie <strong>di</strong> temi-chiave<br />

per la comprensione del complesso universo dei<br />

giovani.<br />

Riuscirne a capire e identificarne gli effettivi bisogni, il<br />

loro stile <strong>di</strong> vita e il tipo <strong>di</strong> sostegno <strong>di</strong> cui necessitano,<br />

<strong>di</strong>venta pertanto una priorità per le BCC, le quali<br />

dovrebbero essere in grado <strong>di</strong> fornire delle risposte<br />

concrete, in strumenti e in competenze, sulla base <strong>di</strong><br />

nuovo profondo legame <strong>di</strong> fiducia e <strong>di</strong> collaborazione<br />

tra le parti.<br />

La ren<strong>di</strong>contazione delle politiche e delle azioni in<br />

essere rivolte ai giovani presso le BCC del territorio<br />

nazionale (terza fase), ha permesso, infine, <strong>di</strong> recuperare<br />

intuizioni ed esperienze che, attraverso un’accurata<br />

fase <strong>di</strong> sintesi, sono state rese pubbliche (quarta<br />

fase) attraverso <strong>di</strong>versi strumenti, quali ad esempio la<br />

pubblicazione dell’atlante delle buone pratiche del<br />

Cre<strong>di</strong>to Cooperativo.<br />

Accre<strong>di</strong>tare “la <strong>di</strong>fferenza” delle BCC rispetto le<br />

altre banche, risulterà pertanto ancor più facile se<br />

queste saranno in grado <strong>di</strong> costruire il proprio futuro<br />

attribuendo il giusto interesse ai giovani, i quali<br />

potranno <strong>di</strong>ventare i protagonisti della comunità che<br />

cresce nel proprio territorio, sviluppando una cultura<br />

partecipativa maggiore rispetto a quella attuale.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


I prodotti ed i servizi<br />

61<br />

LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

Il nuovo conto giovani package<br />

<strong>di</strong> Enrico Stellino<br />

Nell’ambito del “progetto giovani” la <strong>Banca</strong> ha riba<strong>di</strong>to la volontà <strong>di</strong><br />

puntare e <strong>di</strong> investire sul target giovani, intraprendendo una serie <strong>di</strong><br />

azioni e <strong>di</strong> iniziative a favore degli stessi.<br />

Tra queste, la realizzazione del nuovo Conto Giovani Package, che consiste<br />

in un conto a pacchetto comprendente la carta Pagobancomat e Inbank,<br />

ideato dalla <strong>Banca</strong> per tutti i giovani con età compresa tra i 18 ed i 35 anni,<br />

al fine <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le loro esigenze primarie <strong>di</strong> risparmio sino a quelle più<br />

complesse, sfruttando l’operatività elettronica.<br />

Vengono, infatti, riconosciute con<strong>di</strong>zioni agevolate per le operazioni<br />

effettuate da Inbank e dagli ATM evoluti, rispetto a quelle effettuate allo<br />

sportello (franchigia <strong>di</strong> 50 operazioni).<br />

Nello specifico, la <strong>Banca</strong> mette a <strong>di</strong>sposizione dei giovani il “Conto<br />

Giovani (18-35) Package” e il “Conto Soci Giovani (18-35) Package” che si<br />

<strong>di</strong>fferenziano solamente per il canone trimestrale, sulla base dei vantaggi<br />

che lo status <strong>di</strong> socio attribuisce al giovane.<br />

Parola d’or<strong>di</strong>ne:<br />

pagamenti innovativi<br />

<strong>di</strong> Oreste Orlando<br />

La tecnologia stà vivendo un periodo <strong>di</strong>namico che spinge le aziende più innovative e attente al cambiamento,a stu<strong>di</strong>are<br />

soluzioni innovative che raggiungono un livello <strong>di</strong> penetrazione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione tali da mo<strong>di</strong>ficare le abitu<strong>di</strong>ni e i bisogni dei<br />

consumatori. Si tratta infatti <strong>di</strong> clienti sempre più consapevoli,più esigenti e più attenti a quanto viene offerto loro.<br />

Cresce la richiesta <strong>di</strong> accedere a servizi innovativi ma utili,all’avanguar<strong>di</strong>a ma facilmente fruibili, comunque sempre convenienti.<br />

Basti pensare all’incremento dei servizi <strong>di</strong> Internet Banking che permettono <strong>di</strong> effettuare oltre alle comuni operazioni <strong>di</strong><br />

sportello bancario, servizi alternativi quali il pagamento <strong>di</strong> bollettini postali,canone rai,ricariche telefoniche, <strong>di</strong>gitale terrestre<br />

e carte prepagate stando comodamente seduti in poltrona ed utilizzando un personal computer oppure uno smartphone <strong>di</strong><br />

ultima generazione. Recentemente inoltre, in Italia l’utilizzo <strong>di</strong> carte <strong>di</strong> pagamento è in forte crescita posizionandosi tra i primi<br />

posti Europa per valore <strong>di</strong> pagamenti effettuati tramite moneta elettronica.<br />

La realizzazione <strong>di</strong> nuovi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> pagamento o il loro perfezionamento si accompagna ad un continuo lavoro <strong>di</strong> ricerca<br />

e sviluppo tecnologico. Ad esempio, proprio dall’unione <strong>di</strong> questi due elementi prende vita la tecnologia “Contactless” che<br />

spalanca le porte dei pagamenti elettronici anche agli acquisti quoti<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> basso importo.<br />

La tecnologia “Contactless” permette <strong>di</strong> effettuare con la carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to micro pagamenti al supermercato, al fast food, o in<br />

libreria avvicinando solamente la carta al Pos abilitato. Le vecchie care monete potrebbero non pesare più nelle tasche dei<br />

consumatori e lasciare il passo alle nuove carte con modalità “Tap and Go”.<br />

Il futuro dei pagamenti sarà all’insegna della como<strong>di</strong>tà, dell’innovazione e della sicurezza, con l’obiettivo <strong>di</strong> semplificare la vita<br />

quoti<strong>di</strong>ana della gente.<br />

N. 2 2011


FILO DIRETTO<br />

L’orientamento<br />

alla sod<strong>di</strong>sfazione del cliente<br />

La rilevanza della Customer satisfaction come obiettivo<br />

strategico della <strong>Banca</strong> trova origine in alcune tendenze<br />

evolutive del mercato, che fanno capo alla struttura<br />

del rapporto domanda-offerta, ma non solo. L’idea<br />

progettuale è quella <strong>di</strong> stimolare, da un lato, lo sviluppo<br />

dell’organizzazione, per realizzare soluzioni innovative<br />

in grado <strong>di</strong> determinare il miglioramento continuo e,<br />

dall’altro lato, <strong>di</strong> focalizzare le esigenze del cliente per<br />

porle in assoluta centralità, in quanto esiste uno stretto<br />

legame tra sod<strong>di</strong>sfazione del cliente e la qualità <strong>di</strong> un<br />

prodotto o <strong>di</strong> un servizio.<br />

Il concetto <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione rappresenta uno stato relativo<br />

derivante dalle aspettative esplicite o latenti del cliente<br />

o fruitore e la percezione che egli ha del complesso<br />

dei fattori <strong>di</strong> qualità incorporati nel prodotto o servizio<br />

utilizzati.<br />

Col proposito <strong>di</strong> trasformare in misura quantitativa il<br />

concetto <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione del cliente è stato usato il<br />

modello Servqual per l’elaborazione dei dati, perché<br />

identifica una serie <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> indagine che caratterizzano<br />

la qualità del prodotto/servizio, attraverso l’applicazione<br />

<strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> tipo fattoriale che si identificano in 5<br />

aree caratterizzanti la sod<strong>di</strong>sfazione del cliente: aspetti<br />

tangibili, affidabilità, capacità <strong>di</strong> risposta, capacità <strong>di</strong><br />

rassicurazione, empatia.<br />

L’indagine <strong>di</strong> customer sod<strong>di</strong>sfaction, fine a se stessa,<br />

costituisce un in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> esito <strong>di</strong> per sé non esaustivo,<br />

ma, imprescin<strong>di</strong>bile, in un corretto percorso <strong>di</strong> ricerca<br />

62<br />

Con Noi<br />

<strong>di</strong> Sergio Dragotto<br />

valutativa e deve sempre rispondere ad una esigenza <strong>di</strong><br />

conoscenza finalizzata ad interventi migliorativi.<br />

Per tale ragione il progetto tende a valorizzare anche<br />

l’efficacia operativa dell’organizzazione e ciò per<br />

realizzare il miglioramento continuo all’interno delle unità<br />

produttive, dove si crea valore per il cliente, introducendo<br />

una nuova filosofia <strong>di</strong> pensiero: il metodo “Kaizen”,<br />

lo spirito giapponese del miglioramento continuo<br />

attraverso piccoli e gran<strong>di</strong> cambiamenti.<br />

Avendo riguardo al progressivo incremento della<br />

pressione concorrenziale, alle nuove fonti <strong>di</strong> vantaggio<br />

competitivo, legate al valore aggiunto dei prodotti/<br />

servizi, alla formulazione dei criteri <strong>di</strong> scelta chiari ed<br />

espliciti dei prodotti/servizi, alla <strong>di</strong>namica evolutiva<br />

della domanda caratterizzata, più che in passato, da un<br />

consumatore alla ricerca <strong>di</strong> prodotti e servizi <strong>di</strong> qualità<br />

superiore, ed in generale da un consumatore che cerca<br />

nel consumo l’integrazione <strong>di</strong> più bisogni, il consumo,<br />

non è più limitato al solo beneficio materiale per il<br />

consumatore, ma si pone come il risultato <strong>di</strong> meccanismi<br />

<strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> sé.<br />

Attraverso l’acquisto <strong>di</strong> un prodotto si vuole definire<br />

anche un’identità.<br />

Ecco perché la componente del servizio <strong>di</strong>venta<br />

fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi<br />

e avvolge e sostiene il prodotto in tutti i processi <strong>di</strong><br />

consumo, <strong>di</strong>ventano un caposaldo necessario per<br />

ottenere il vantaggio competitivo.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


63<br />

FILO DIRETTO<br />

Il Centro Stu<strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>:<br />

volàno <strong>di</strong> cultura per lo<br />

sviluppo del territorio <strong>di</strong> Paolino Calvaruso<br />

Nel 2002 in occasione della celebrazione del primo<br />

centenario della fondazione della <strong>Banca</strong> (1902) il consiglio<br />

<strong>di</strong> amministrazione ha pensato <strong>di</strong> istituire un Centro Stu<strong>di</strong><br />

intestato a <strong>Don</strong> Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, fondatore della banca, al<br />

fine <strong>di</strong> onorare la sua memoria, <strong>di</strong>ffondere il suo pensiero<br />

e dare un ulteriore servizio alla comunità locale.<br />

Lo ha dotato inoltre <strong>di</strong> una prestigiosa sede, concessa in<br />

comodato d’uso, nei locali degli ex uffici della <strong>di</strong>rezione,<br />

adeguatamente ristrutturati, sita in via Manzoni, 15 <strong>di</strong><br />

Alcamo.<br />

Il Centro Stu<strong>di</strong>, che non ha scopi <strong>di</strong> lucro, in questi primi<br />

anni ha operato in linea con le sue finalità promuovendo<br />

lo sviluppo delle attività culturali, sociali ed economiche<br />

nell’ambito del vasto territorio ove opera la banca.<br />

E grazie al sostegno economico della <strong>Banca</strong>, ha potuto<br />

organizzare tutta una serie <strong>di</strong> conferenze, convegni,<br />

<strong>di</strong>battiti, incontri culturali mettendo a fuoco vari temi<br />

sociali, che hanno interessato le più <strong>di</strong>sparate fasce sociali<br />

della comunità alcamese e <strong>di</strong>ntorni. Ora, volendo fare un<br />

bilancio <strong>di</strong> quanto finora fatto, non si può prescindere dal<br />

riportare qui <strong>di</strong> seguito l’elenco delle iniziative ritenute più<br />

rappresentative:<br />

La pubblicazione nel 2004 del volume sul pittore alcamese<br />

della seconda metà del settecento Giuseppe Renda,<br />

inserito in un ciclo <strong>di</strong> interventi de<strong>di</strong>cati alla valorizzazione<br />

N. 2 2011<br />

Le iniziative per la cultura e la solidarietà<br />

del rilevante patrimonio culturale <strong>di</strong> Alcamo, grazie<br />

alla ricostruzione artistica del pittore del prof. Roberto<br />

Calia, curata col supporto scientifico della prof.ssa Maria<br />

Concetta Di Natale e dal prof. Maurizio Vitella e le splen<strong>di</strong>de<br />

foto <strong>di</strong> Enzo Brai;<br />

La realizzazione del “Progetto school-movie” me<strong>di</strong>ante<br />

la proiezione <strong>di</strong> tre films presso il cinema Esperia nelle<br />

giornate del 20 gennaio, 17 e 25 febbraio del 2005<br />

finalizzati alla creazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>battiti fra gli studenti,<br />

coor<strong>di</strong>nati dal Preside della Facoltà Teologica <strong>di</strong> Sicilia –<br />

Palermo Sac. Dr. Nino Raspanti e da critici cinematografici<br />

e insegnanti della facoltà <strong>di</strong> teologia.<br />

La cerimonia <strong>di</strong> presentazione del Crocifisso <strong>di</strong> Antonello<br />

Gagini (sec. XVI), restaurato con il contributo della <strong>Banca</strong><br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, tenutasi il 12 marzo 2008 presso la Basilica<br />

Maria Assunta (Chiesa Madre). In tale occasione è stato<br />

presentato il “Quaderno <strong>di</strong> restauro” pubblicato dalla<br />

Soprintendenza per i Beni <strong>Cultura</strong>li ed Ambientali <strong>di</strong><br />

Trapani e dal Centro Stu<strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> a cura <strong>di</strong> Renato<br />

Alongi e Luigi Biondo.<br />

Una adeguata illuminazione delle due cappelle all’interno<br />

della basilica: “la Madonna del Lume”, “Il Crocifisso”, e del<br />

“Sacello <strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>” con la collocazione all’interno <strong>di</strong><br />

ognuna delle due cappelle e del sacello <strong>di</strong> un elegante<br />

leggio in plexiglas corredato da schede in quattro lingue


(Italiano, Inglese, Francese e Tedesco) con traduzione<br />

a cura della sezione linguistica dell’Istituto Magistrale<br />

Statale “Vito Fazio Allmayer”. Le schede sono state tradotte<br />

anche in Braille per le persone non vedenti.<br />

Sui punti 2 e 3 il Giornale <strong>di</strong> Sicilia nell’e<strong>di</strong>zione del 13<br />

marzo 2008 ha de<strong>di</strong>cato un’intera pagina all’avvenimento<br />

a firma <strong>di</strong> Max Ferreri;<br />

Il Progetto Tutti all’Opera, iniziato nella primavera del 2007,<br />

in collaborazione con gli Amici della Musica <strong>di</strong> Alcamo ed<br />

il Teatro Bellini <strong>di</strong> Catania, e negli anni successivi, fino ad<br />

oggi, con il Teatro Massimo <strong>di</strong> Palermo, che ha avuto come<br />

scopo quello <strong>di</strong> avvicinare i ragazzi delle scuole, <strong>di</strong> primo e<br />

secondo grado, al mondo della musica lirica e dell’opera.<br />

In quattro anni, circa mille studenti hanno potuto godere<br />

della visione <strong>di</strong> opere come l’AIDA <strong>di</strong> Giuseppe Ver<strong>di</strong>, The<br />

Rake’s Progress <strong>di</strong> Stravinskij, Il Trittico <strong>di</strong> Giacomo Puccini,<br />

ed il balletto Il Lago dei Cigni <strong>di</strong> Cajkovskij, solo per citarne<br />

alcune. Pregevole l’opera della prof.ssa Vita Cammarata<br />

nel lavoro <strong>di</strong> preparazione alla visione ed all’ascolto delle<br />

opere. Oggi è motivo <strong>di</strong> grande sod<strong>di</strong>sfazione apprendere<br />

che gli studenti del liceo classico e scientifico, guidati dalla<br />

prof.ssa Placenta, hanno sottoscritto autonomamente<br />

cento l’abbonamenti per alcune opere al Teatro Massimo.<br />

Si <strong>di</strong>ce “Chi semina raccoglie” e in questo campo il Centro<br />

Stu<strong>di</strong> ha seminato bene e questi sono i frutti.<br />

Due Master Food Olio <strong>di</strong> primo livello, nel mese <strong>di</strong> maggio<br />

e giugno del 2008, nei locali del Centro Stu<strong>di</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>,<br />

in collaborazione con le Condotte Slow Food <strong>di</strong> Alcamo<br />

e Trapani, mirato soprattutto agli operatori del settore. Al<br />

termine del corso ad ogni partecipante è stato rilasciato<br />

un attestato <strong>di</strong> partecipazione.<br />

Il corso <strong>di</strong> ” Laboratorio <strong>di</strong> giornalismo” in<strong>di</strong>rizzato alle quarte<br />

classi degli Istituti Superiori, coor<strong>di</strong>nato dal giornalista prof.<br />

Benedetto Barranca e con la partecipazione <strong>di</strong> Giuseppe<br />

Maniscalchi del Giornale <strong>di</strong> Sicilia. La partecipazione è<br />

valsa agli studenti come cre<strong>di</strong>to formativo;<br />

Il Convegno su Girolamo Caruso, (Alcamo, 18 settembre<br />

1842 – Pisa, 2 gennaio 1923). Illustre figura alcamese, a cui<br />

è stato intestato l’Istituto Tecnico <strong>di</strong> Alcamo, e <strong>di</strong>menticato<br />

dalla nostra comunità. Direttore della Scuola Agraria <strong>di</strong> Pisa,<br />

docente <strong>di</strong> Agronomia, agricoltura ed economia rurale,<br />

per circa 50 anni, Girolamo Caruso ha pubblicato circa<br />

130 volumi e ha dato circa 500 tesi <strong>di</strong> laurea. Il “Trattato <strong>di</strong><br />

Agronomia” è anche oggi il più completo ed importante<br />

del genere, e la “Monografia dell’olivo” resterà sempre uno<br />

dei testi più importanti sulla coltivazione della preziosa<br />

pianta. Egli ha contribuito a trasformare l’agricoltura italiana<br />

da agricoltura empirica ad agricoltura scientifica.<br />

La Tavola Rotonda “Il Territorio protagonista: l’agro <strong>di</strong><br />

Alcamo e lo sviluppo rurale” tenutasi presso la sala<br />

assemblee della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>. Incontro promosso<br />

per la presentazione del nuovo libro del prof. Alessandro<br />

Hoffman: “Il modello delle politiche agricole” con una rosa<br />

<strong>di</strong> relatori <strong>di</strong> grande rilevanza come la dott.ssa Francesca<br />

Abate, Direttore dell’Ufficio Regionale dell’ISTAT; il dott.<br />

64<br />

Leonardo Agueci, Presidente dell’Istituto Regionale<br />

della Vite e del Vino; l’arch. Felice Bonanno, Dirigente<br />

Generale della Programmazione della Regione Siciliana;<br />

il dott. Vincenzo Cusumano, Presidente della Strada del<br />

Vino Alcamo DOC;. il dott. Gerardo Diana, Presidente<br />

della Confagricoltura Sicilia; l’On. dott. Massimo Ferrara,<br />

Deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana ; il prof.<br />

Giuseppe Giordano, Preside della Facoltà <strong>di</strong> Agraria <strong>di</strong><br />

Palermo; il prof. Alessandro Hoffmann, Professore <strong>di</strong><br />

Politica Agraria presso la Facoltà <strong>di</strong> Agraria dell’Università<br />

<strong>di</strong> Palermo;<br />

La presentazione nel corso del 2009 <strong>di</strong> quattro interessanti<br />

libri, tutti <strong>di</strong> autori alcamesi: “Il Coraggio <strong>di</strong> vivere” <strong>di</strong> Teresa<br />

Negro Vivona, “Demetra ad Alcamo” <strong>di</strong>. Ignazio Messana,<br />

“Alcamo nel XX secolo” II volume <strong>di</strong> Andrea Chiarelli e<br />

Dario Cocchiera, “Bambini… l’altra faccia del mondo” <strong>di</strong><br />

Melo Mannella, E<strong>di</strong>tore Ernesto Di Lorenzo;<br />

La pubblicazione del libro “Caricature e caricaturisti in<br />

Alcamo” <strong>di</strong> Roberto Calia in collaborazione con i Clubs <strong>di</strong><br />

servizio <strong>di</strong> Alcamo Lions, Rotary e Kiwanis.<br />

Ed in breve tantissime altre attività come:<br />

Il convegno organizzato in collaborazione con la Facoltà<br />

Teologica <strong>di</strong> Sicilia – Palermo sul tema “Religione, cultura e<br />

società: una sfida per Islam e Cristianesimo” il 16/06/2004<br />

presso la sala congressi Marconi <strong>di</strong> Alcamo;<br />

La conferenza sull’Enciclica <strong>di</strong> S.S. Benedetto XVI “Deus<br />

Caritas Est”, il 12 maggio 2006,<br />

La presentazione del romanzo “Giù dalla rupe” <strong>di</strong> Gery<br />

Palazzotto, tenutasi mercoledì 5 luglio nell’atrio del<br />

Castello dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> Alcamo;<br />

La presentazione del libro “Mafia, legalità debole e sviluppo<br />

del Mezzogiorno” <strong>di</strong> Antonio La Spina, 1° <strong>di</strong>cembre presso<br />

la sala assemblee della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>;<br />

Il Progetto “Suite ‘07 Arte, Letteratura, Musica”, in<br />

collaborazione della Libreria Mondadori <strong>di</strong> Alcamo,<br />

finalizzato ad una serie <strong>di</strong> Incontri con noti autori letterari<br />

dal 16 marzo al 31 maggio 2007, avvenuti anche con gli<br />

studenti <strong>di</strong> alcuni istituti superiori;<br />

La Presentazione della Rivista “I Quaderni dell’Alveare”<br />

presso la sala Assemblee della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> mercoledì<br />

05 marzo. Un’iniziativa e<strong>di</strong>toriale nell’ambito delle attività<br />

dell’Istituto <strong>di</strong> Formazione Politica “Pedro Arrupe” <strong>di</strong><br />

Palermo;<br />

La redazione e consegna il 26 febbraio 2009 del Report “Il<br />

Territorio della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>” a completamento dello<br />

stage formativo della convenzione Centro Stu<strong>di</strong> <strong>Don</strong><br />

<strong>Rizzo</strong> - UNISOM;<br />

La Realizzazione del DVD relativo al progetto “ Alcamo…<br />

Una città nasce “ in collaborazione con il Plesso scolastico<br />

Gentile;<br />

La rassegna “Cieli Letterari” presentata in collaborazione<br />

con l’Associazione culturale TconZero, nei giorni dal 18 al<br />

21 <strong>di</strong>cembre 2008, presso il Castello dei Conti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>ca<br />

con la partecipazione <strong>di</strong> scrittori come Emiliano Pod<strong>di</strong>,<br />

Gaetano Savatteri, Roberto Scarpinato, Alfio Caruso.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


N. 2 2011<br />

Filo <strong>di</strong>retto con la clientela<br />

65<br />

FILO DIRETTO<br />

Il cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> imposta Regione<br />

Sicilia per gli investimenti e<br />

la crescita <strong>di</strong>mensionale <strong>di</strong> Angelo Irienti<br />

Con il Decreto n. 104 del 14 Marzo 2011, l’Assessore all’economia Avv. Gaetano Armao ha prorogato i termini per la<br />

presentazione del modello ICIS necessario per consentire alle imprese siciliane <strong>di</strong> partecipare nell’aggiu<strong>di</strong>cazione<br />

dei fon<strong>di</strong> stanziati dalla legge regionale n. 11 del 17 Novembre 2009.<br />

La proroga si è resa necessaria in ragione alle segnalazioni che le categorie impren<strong>di</strong>toriali e gli or<strong>di</strong>ni professionali<br />

avevano sollevato per la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> acquisire il Documento unico <strong>di</strong> regolarità contributiva (Durc) entro il termine<br />

<strong>di</strong> avvio per la presentazione delle istanze per l’anno 2011, inizialmente fissato per le ore 10.00 del 21 Marzo 2011.<br />

Il nuovo Decreto <strong>di</strong>fferisce, quin<strong>di</strong>, la scadenza al 23 Maggio 2011 a partire dalle ore 10,00 e fino alle ore 24,00 del<br />

2 Agosto 2011, con la possibilità <strong>di</strong> fruire del prodotto <strong>di</strong> gestione informatica sul sito dell’Agenzia delle Entrate<br />

cre<strong>di</strong>toimpostasicilia, a partire dal 16 Maggio 2011.<br />

In sintesi si riepilogano gli elementi essenziali della legge:<br />

Imprese beneficiarie<br />

Sono le PMI che effettuino entro il termine del<br />

31/12/2013 nuovi investimenti nel territorio della<br />

Regione, ivi incluse quelle artigiane, operanti nei settori<br />

delle attività estrattive (limitatamente all’estrazione<br />

<strong>di</strong> pietre ornamentali e da costruzione, <strong>di</strong> argilla e<br />

caolino, <strong>di</strong> pomice e <strong>di</strong> altri minerali e prodotti <strong>di</strong><br />

cava,nonché produzione <strong>di</strong> sale), manifatturiere (con<br />

esclusione fabbricazione <strong>di</strong> coke, raffinerie <strong>di</strong> petrolio,<br />

trattamento dei combustibili nucleari), turismo, servizi<br />

legati all’information-technology (informatica, ricerca),<br />

agroalimentare concernente la trasformazione dei<br />

prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura.<br />

Misura dell’aiuto<br />

La misura dell’agevolazione è stata fissata dalla legge<br />

regionale nel rispetto ai massimali <strong>di</strong> intensità <strong>di</strong> aiuto<br />

comunitari ed avuto riguardo alla natura delle imprese<br />

ed ai settori in cui esse operano.<br />

Nella generalità dei casi la misura viene fissata pari al 40%<br />

del costo complessivo dell’investimento da realizzare.<br />

oggetto dell’agevolazione<br />

Per quanto riguarda gli investimenti ammissibili alle<br />

agevolazioni, si precisa trattarsi <strong>di</strong> beni strumentali<br />

materiali ed immateriali nuovi <strong>di</strong> cui agli articoli<br />

102, 102bis e 103 del D.P.R. n. 917/1986 acquistati in<br />

proprietà, compresi quelli acquisiti me<strong>di</strong>ante contratto<br />

<strong>di</strong> locazione finanziaria. A titolo esemplificativo, trattasi<br />

<strong>di</strong>: Attrezzatura varia e minuta, impianti e macchinari<br />

specifici, impianti e macchinari generici, Costruzioni<br />

leggere, tettoie e baracche, Beni immobili.<br />

Si evidenzia che i terreni e gli immobili sono ammissibili<br />

alle agevolazioni per un importo totale non superiore<br />

al 25 per cento del costo complessivo del progetto<br />

d’investimento.<br />

Utilizzo del cre<strong>di</strong>to d’imposta<br />

Per fruire del contributo le imprese dovranno inoltrare<br />

entro i termini suin<strong>di</strong>cati, in via telematica, l’istanza<br />

in<strong>di</strong>cante gli elementi identificativi dell’impresa,<br />

l’ammontare complessivo dei nuovi investimenti, il<br />

cre<strong>di</strong>to spettante, etc.<br />

Entro 30 giorni lavorativi dalla presentazione delle<br />

domande, viene comunicato in via telematica,<br />

l’accoglimento o l’eventuale <strong>di</strong>niego del contributo<br />

per la mancanza <strong>di</strong> uno degli elementi previsti dalla<br />

normativa, ovvero per l’esaurimento dei fon<strong>di</strong> stanziati.<br />

In caso <strong>di</strong> accoglimento l’azienda dovrà avviare<br />

l’investimento entro sei mesi e procedere alla fruizione<br />

del cre<strong>di</strong>to d’imposta nel rispetto delle percentuali<br />

minime del 30 per cento nell’anno <strong>di</strong> accoglimento, del<br />

70 per cento nell’anno successivo e del 100 per cento nel<br />

secondo anno successivo alla presentazione dell’istanza.


FILO DIRETTO<br />

La cerimonia al museo Pepoli<br />

<strong>di</strong> Trapani<br />

Da sempre l’ingresso dei nuovi Soci rappresenta per la<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> un’occasione <strong>di</strong> crescita e <strong>di</strong> maggior<br />

ra<strong>di</strong>camento sul territorio. è per tale motivo che, con<br />

cadenza quasi trimestrale, il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione<br />

delibera l’ammissione <strong>di</strong> nuovi Soci. Gli stessi sono poi<br />

invitati alle cerimonie <strong>di</strong> benvenuto, nelle quali viene data<br />

loro l’opportunità <strong>di</strong> prendere parte ad un aperitivo o ad<br />

una cena, permettendo ai neo associati <strong>di</strong> incontrarsi e<br />

<strong>di</strong> avere i primi contatti con gli organi istituzionali della<br />

<strong>Banca</strong> con lo scopo <strong>di</strong> mostrare e <strong>di</strong> conoscere meglio<br />

le caratteristiche <strong>di</strong>stintive del Cre<strong>di</strong>to Cooperativo. Sin<br />

dal primo cocktail <strong>di</strong> benvenuto, realizzato nel Marzo<br />

del 2007 presso la suggestiva struttura del Charleston <strong>di</strong><br />

Mondello, si è cercato, infatti, <strong>di</strong> favorire la conoscenza<br />

tra i Soci stessi, al fine <strong>di</strong> aumentarne la consapevolezza<br />

<strong>di</strong> essere cooperatori e parte integrante <strong>di</strong> un sistema a<br />

rete che li vede assoluti protagonisti. Tutte le cerimonie<br />

sono, inoltre, incentrate su focus tematici mirati e <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento, che variano dall’ambito culturale, a<br />

quello sociale e non per ultimo ambientale e contano<br />

66<br />

<strong>di</strong> Salvo Cartuccio<br />

sulla presenza e sugli interventi <strong>di</strong> prestigiose personalità<br />

a supporto e analisi delle tematiche trattate.<br />

Giovedì 7 Aprile, presso il museo “Agostino Pepoli” <strong>di</strong><br />

Trapani si è realizzata la prima ceromonia <strong>di</strong> ammissione<br />

Soci del 2011 e, nell’occasione, si è anche proceduto<br />

alla consegna delle borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o per tutti gli studenti<br />

Soci o figli <strong>di</strong> Soci che si sono <strong>di</strong>stinti per aver ottenuto<br />

il massimo dei voti. Con l’ultima delibera del Consiglio<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


<strong>di</strong> Amministrazione del 19 ottobre 2010, la <strong>Banca</strong> ha tra<br />

l’altro previsto, oltre al consueto bonus in denaro, anche<br />

l’attribuzione dello status <strong>di</strong> Socio Giovane a tutti i neo<strong>di</strong>plomati<br />

ed i neo-laureati, a cui è assegnato il premio <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o. Ciò ha creato un alto grado <strong>di</strong> compiacimento tra<br />

i giovani studenti, i quali nel corso della manifestazione<br />

hanno più volte <strong>di</strong>mostrato grande riconoscenza per<br />

lo speciale privilegio riconosciuto. Infine, sono stati<br />

anche premiati i partecipanti al concorso fotografico<br />

che la <strong>Banca</strong> annualmente in<strong>di</strong>ce e che, attraverso i 12<br />

scatti scelti da un’apposita giuria, hanno permesso <strong>di</strong><br />

costituire il calendario ufficiale della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

per l’anno 2011.<br />

L’evento ha preso inizio alle 17 circa e si è svolto, in<br />

una prima fase, presso una delle splen<strong>di</strong>de sale della<br />

galleria, a<strong>di</strong>bita appositamente per la realizzazione del<br />

convegno avente per oggetto la presentazione delle<br />

N. 2 2011<br />

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bellezze artistiche del Museo e della provincia <strong>di</strong> Trapani.<br />

La ricostruzione storica realizzata dalla <strong>di</strong>rettrice del<br />

Museo Pepoli, Patrizia Livigni, e l’autorevole supporto<br />

del Sovrintendente del Mare della Regione Siciliana,<br />

Sebastiano Tusa, hanno permesso <strong>di</strong> “<strong>di</strong>pingere” ai<br />

Soci un preciso “affresco” del patrimonio artistico del<br />

territorio.<br />

Anche gli studenti hanno avuto il loro momento <strong>di</strong> gloria;<br />

il presidente Mistretta e il Direttore Guido hanno infatti<br />

invitato i circa quaranta premiati a recarsi sul palco per<br />

l’attribuzione degli attestati e per la consueta fotografia,<br />

in cui i massimi vertici <strong>di</strong>rigenziali posano con gli studenti<br />

eccellenti su cui sono stati riposti gratidu<strong>di</strong>ne e grande<br />

speranza per il futuro della comunità e del territorio.<br />

La consegna <strong>di</strong> un Iphone e <strong>di</strong> due Ipod per i primi tre<br />

classificati, oltre gli attestati per gli altri nove fotografi,<br />

ha in ultimo concluso la premiazione dei partecipanti al<br />

concorso fotografico “Gesti più <strong>di</strong> mille parole”.<br />

La cerimonia è poi proseguita con la visita guidata e la<br />

scoperta delle pregevoli collezioni conservate presso il<br />

Museo, offrendo l’opportunità ai tanti Soci <strong>di</strong> usufruire<br />

<strong>di</strong> uno storico a loro completa <strong>di</strong>sposizione per ulteriori<br />

dettagli e approfon<strong>di</strong>menti in merito.<br />

La manifestazione è, infine, terminata con uno speciale<br />

buffet artistico, realizzato dal rinomato chef Giuseppe<br />

Giuffrè, avente da sfondo alle splen<strong>di</strong>de composizioni, il<br />

tema della semplicità e della bontà del pane.


FILO DIRETTO<br />

Il ruolo della BCC<br />

a sostegno della cooperazione,<br />

un valido strumento <strong>di</strong><br />

impresa per i giovani<br />

“Il ruolo delle BCC a sostegno dell’impresa cooperativa” è stato<br />

il tema trattato, venerdì 15 Aprile, nel corso dell’incontro<br />

organizzato ad Alcamo dalla <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> in<br />

collaborazione con Confcooperative Sicilia, il Comune <strong>di</strong><br />

Alcamo e la Provincia <strong>di</strong> Trapani, per <strong>di</strong>scutere su come la<br />

cooperazione tra imprese possa favorire lo sviluppo <strong>di</strong> un<br />

territorio.<br />

Al centro del <strong>di</strong>battito il ruolo delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to<br />

Cooperativo per la nascita e il sostegno dell’impresa;<br />

ne hanno parlato, moderati dalla giornalista del TG3<br />

Rosa Ricciar<strong>di</strong>, importanti rappresentanti del Cre<strong>di</strong>to<br />

Cooperativo italiano tra cui Nicola Di Santo, Presidente<br />

Cre<strong>di</strong>to Trevigiano, Umberto Longo, Direttore Generale<br />

Cre<strong>di</strong>to Trevigiano, Diego Schelfi, Presidente Federazione<br />

Trentina della Cooperazione, Luigi Pettinati, Direttore<br />

Generale Cassa Padana, Antonino Albano, Presidente<br />

Federazione Siciliana delle Banche <strong>di</strong> Cre<strong>di</strong>to Cooperativo,<br />

oltre ad altri Direttori <strong>di</strong> BCC siciliane e Gaetano Mancini,<br />

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<strong>di</strong> Salvo Cartuccio<br />

Presidente <strong>di</strong> Confcooperative Sicilia.<br />

“Alla luce delle esperienze maturate da alcune BCC che hanno<br />

contribuito allo sviluppo <strong>di</strong> importanti cooperative, abbiamo<br />

ritenuto opportuno presentare ai nostri impren<strong>di</strong>tori questi<br />

casi <strong>di</strong> successo, convinti che possano essere mutuabili<br />

nel nostro territorio”, <strong>di</strong>chiara a tal proposito, il Presidente<br />

Giuseppe Mistretta. “Riteniamo che la formula giuri<strong>di</strong>ca<br />

della cooperativa possa essere un vali<strong>di</strong>ssimo strumento <strong>di</strong><br />

creazione <strong>di</strong> impresa da parte dei giovani. Ed infatti oggi erano<br />

presenti molti studenti delle ultime classi delle scuole superiori<br />

per i quali la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> si mostrerà sensibile nell’erogare<br />

eventuali finanziamenti per investimenti futuri”.<br />

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i casi <strong>di</strong> maggior<br />

successo nazionale e regionale <strong>di</strong> cooperazione tra<br />

produttori, tra cui l’Associazione Consorziale Produttori<br />

Ortofrutticoli Trentini, Cavit <strong>di</strong> Trento, Cantine Mezzacorona,<br />

Sicilconad, Coop “25 Aprile”, consorzio Connecting People,<br />

consorzio Ortofrutta Sicilia e Cantine Trapanesi Riunite.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


N. 2 2011<br />

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