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MAR/APR - Marina di Salivoli

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terra fertile ed il suo clima mite erano un richiamo forte. Nel 1553 fare una passeggiata dovevano chiedere il permesso <strong>di</strong> entrare nel<br />

contava 1000 abitanti che vivevano <strong>di</strong> agricoltura, e salì agli onori reclusorio.<br />

della cronaca perché il pirata Mustafà Bassa, luogotenente del Oggi il piccolo paese appare non solo abbandonato, ma anche<br />

famoso Dragut <strong>di</strong>strusse ogni cosa, uccise gli uomini, violentò le martoriato dalle strutture necessarie al carcere, ampliamenti<br />

donne che poi deportò. Ancora una volta Pianosa fu deserta, e non inopportuni dal punto <strong>di</strong> vista architettonico sono un po' ovunque,<br />

vi fu più società civile.<br />

ed ovunque regna il <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne urbanistico. Il resto dell'isola si<br />

Napoleone, da quel genio che era, doveva aver previsto una sua presenta come campi e vigneti abbandonati; nella grande cantina,<br />

permanenza nell'arcipelago ed, in tempi non sospetti, sfruttò le su una cornice <strong>di</strong>pinta vicino al soffitto, sono segnati<br />

vigne trasformando una parte delle Catacombe in cantine.<br />

progressivamente gli anni, il raccolto, il vino prodotto ed<br />

Nel 1856, sotto il Granduca, l'isola <strong>di</strong>venta Colonia penale, nel imbottigliato, dal 1860 ma si ferma al 1980.<br />

1864, ormai italiana, <strong>di</strong>venta Colonia Agricola dove rieducare i Il territorio con gran<strong>di</strong> emergenze architettoniche, va quin<strong>di</strong><br />

detenuti. Così a Pianosa nascono sette poderi con stalle, pollai, risanato più che conservato, come qualcuno <strong>di</strong>ce.<br />

allevamenti <strong>di</strong> maiali. Il resto è cronaca: via il carcere, <strong>di</strong>venta super Quello che invece va salvaguardato, secondo me, è il delicato<br />

reclusorio per detenuti speciali, si costruiscono mura enormi a equilibrio marino che si è venuto a creare in anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong><br />

navigazione e <strong>di</strong> pesca, che porta sin nelle acque basse, grossi pesci<br />

facili da vedere dalla scogliera che sovrasta <strong>di</strong> pochi metri il livello<br />

del mare. E che <strong>di</strong>re della costa; chi vede Porto Romano per la<br />

prima volta ne rimane affascinato. Un golfo grande come quello <strong>di</strong><br />

<strong>Salivoli</strong>, ma con rocce e spiagge da favola che contornano un mare<br />

cristallino ricco <strong>di</strong> pesce (che non si può pescare!), sotto l'austero<br />

e<strong>di</strong>ficio detto la villa del Marchese ( ex sanatorio).<br />

L'isola io l'ho girata a pie<strong>di</strong>, le <strong>di</strong>stanze sono piccole ed è<br />

completamente pianeggiante, ma a chi volesse visitarla in poche<br />

ore, io consiglio <strong>di</strong> portarsi la bicicletta, le strade sono sterrate, ma<br />

buone.<br />

In quei giorni passati a<br />

Pianosa, ricordo con piacere le<br />

chiacchierate fatte con le<br />

uniche due guar<strong>di</strong>e carcerarie<br />

presenti sull'isola per controlli<br />

e manutenzioni, i loro racconti<br />

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<strong>di</strong> quando erano una comunità<br />

pochi metri dalle Terme <strong>di</strong> Agrippa, si fanno eccezionali strutture <strong>di</strong> e la nostalgia che derivava<br />

controllo, cavi e tralicci sorgono da tutte le parti, poi da qualche delle loro parole. Ricordo<br />

anno, nuovamente il niente con il suo silenzio.<br />

anche lo spettacolo<br />

A Pianosa c'erano quasi millecinquecento persone quando il eccezionale che era il cielo<br />

carcere funzionava in pieno, oltre ottocento i detenuti che notturno; l'unico lampione <strong>di</strong><br />

occupavano la quasi totalità dell'isola con la colonia agricola, gli tutta l'isola (oltre il faro) non<br />

altri, quelli liberi, secon<strong>di</strong>ni, me<strong>di</strong>ci, insegnanti e relative famiglie, illuminava granchè ;<br />

stavano in un fazzoletto <strong>di</strong> terra che oggi è l'agglomerato intorno al inquinamento luminoso quin<strong>di</strong><br />

porto, trecento metri tra lo scalo e l'ingresso del carcere. Forse per prossimo allo zero e la<br />

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