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Civili - Industriali - Fotovoltaici - Automazione ... - Marina di Salivoli

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Notiziario bimestrale della coop l’Ormeggio - Anno 10 - Numero 3 - E<strong>di</strong>zione fuori commercio - Distribuzione gratuita - Aut. Tribunale <strong>di</strong> Livorno n° 19/03 del 10/10/03 - Poste Italiane S.p.A.- Spe<strong>di</strong>zione in A.P. - 70% - DCB Pisa<br />

MARINA DI SALIVOLI<br />

dd’<br />

’<br />

BOZZA ORMEGGIO<br />

Maggio - Giugno 2012<br />

coop l’ormeggio<br />

.Y C . IV<br />

MARIN A DI<br />

SAL OLI


G<br />

M<br />

GIEMME snc<br />

IMPIANTI ELETTRICI<br />

Sede Legale ed Amministrativa:<br />

Via Gioberti, 1 - 57025 Piombino (LI)<br />

Uffici:<br />

Via G. Bruno, 2 - 57021 Venturina (LI)<br />

Telefono e Fax 0565 850026<br />

Progettazione ed installazione Impianti elettrici:<br />

<strong>Civili</strong> - <strong>Industriali</strong> - <strong>Fotovoltaici</strong> - <strong>Automazione</strong> - Sicurezza - Controllo


Direttore:<br />

Aldo Linari<br />

Redazione:<br />

Giuseppe Andreoni<br />

Emanuele Bravin<br />

Alessandro Camerini<br />

Ettore Galli<br />

Roberto Guerrieri<br />

Silvio Pucci<br />

EDITORIALE<br />

_______________<br />

<strong>di</strong> Aldo Linari<br />

BOZZA d’ORMEGGIO<br />

<strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong> - 57025 Piombino (LI)<br />

www.marina<strong>di</strong>salivoli.it<br />

bdo@marina<strong>di</strong>salivoli.it<br />

Pubblicità max. 70%<br />

Direzione <strong>Marina</strong> e Giornale:<br />

Tel 0565 42809 - Fax 0565 42824<br />

E<strong>di</strong>tore:<br />

COOP Scrl L’Ormeggio<br />

<strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong> - Piombino<br />

Presidente: Fabrizio Ferri<br />

Grafica:<br />

Luca Fallone<br />

Stampa:<br />

Myck press - Fornacette Pisa -<br />

Foto copertina:<br />

“Marangone a <strong>Salivoli</strong>”<br />

<strong>di</strong> Gabriele Ri<strong>di</strong><br />

Collaborano a questo numero:<br />

Gianfranco Benedettini<br />

Jacopo Bertocchi<br />

Franco Cecchelli<br />

La collaborazione al giornale è gratuita.<br />

Foto e testi anche se non pubblicati non<br />

si restituiscono.<br />

Chiuso in redazione il 19/07/2012<br />

LI<br />

Villaggio Globale<br />

Si <strong>di</strong>ce che il mondo è piccolo quando a New York incontri un<br />

compaesano o con un conoscente occasionale <strong>di</strong> luoghi lontani ti<br />

accorgi <strong>di</strong> avere un amico in comune. Bene tempo fa ho ricevuto<br />

una telefonata da un lettore bolognese che voleva informazioni<br />

su un articolo uscito sulla “Bozza”. All'inizio ho pensato ad un<br />

frequentatore del porto, se pure <strong>di</strong> Bologna, poi ho capito che non<br />

era così, gli ho dato i riferimenti richiesti ed incuriosito gli ho<br />

chiesto come avesse avuto il nostro giornale. “Letto su internet” è<br />

stata la risposta, poi sono seguiti i complimenti per il nostro lavoro<br />

che sono sempre gra<strong>di</strong>ti. È il Villaggio Globale.<br />

Io e la redazione ci scusiamo inoltre per il ritardo <strong>di</strong> uscita dei<br />

numeri del giornale rispetto alle scadenze bimestrali; infatti i<br />

tempi sono slittati <strong>di</strong> vari giorni per pubblicare, a suo tempo, i<br />

risultati delle elezioni per il rinnovo del C.d.A., cercheremo <strong>di</strong><br />

recuperare.<br />

Saluto il nostro nuovo amico <strong>di</strong> Bologna ed auguro a tutti buone<br />

vacanze.<br />

Il Direttore<br />

Pag. Pag. 5 6 - Elba Gold il <strong>Marina</strong> Cup Pag. 10 5 - Lavori su cavo il <strong>Marina</strong> Terna Pag. 11 5 - Interventi il a <strong>Marina</strong> <strong>Salivoli</strong><br />

Pag. 13 5 - Fari Livorno / il Portoferraio <strong>Marina</strong> Pag. Pag.17 5 - Ago magnetico il <strong>Marina</strong><br />

Pag.<br />

Pag. Pag.18 21 - 5 Le misteriose Incompiuta<br />

tombe il <strong>Marina</strong> <strong>di</strong> Baratti<br />

Pag. Pag. Pag. 20 5 - Baratti: 6 Fine legame mandato il millenario <strong>Marina</strong> Pag. 5 25 6 - Fregola Fine con mandato il cocciula <strong>Marina</strong> Pag. Pag. Pag. 26 5 - Un<strong>di</strong>ci 6 Fine lettere mandato all’ammiraglio il <strong>Marina</strong><br />

3


PER LA VOSTRA<br />

PUBBLICITA’ SUL<br />

GIORNALINO POTETE<br />

CONTATTARE<br />

ALESSANDRO COMPIANI<br />

PRESSO GLI UFFICI<br />

DEL MARINA<br />

Tel: 0565.42809<br />

Fax: 0565.42824<br />

57025 Piombino (LI)<br />

Via del Salice, 12<br />

tel. 0565 225553<br />

mail: puntoe<strong>di</strong>lep@virgilio.it


L’angolo della posta<br />

Si pregano gli inserzionisti <strong>di</strong> proporre lettere sintetiche. Vista la natura del giornale non saranno pubblicate<br />

lettere che contengono frasi offensive.<br />

Si ricorda che la corrispondenza può essere inviata via fax al nr. 0565 45824 oppure spe<strong>di</strong>ta via e-mail<br />

all’in<strong>di</strong>rizzo bdo@marina<strong>di</strong>salivoli.it<br />

Riceviamo e pubblichiamo<br />

15/05/2012<br />

Gent.le Redazione, nel farvi i più vivi complimenti per la<br />

piacevolissima Bozza d'Ormeggio vorrei suggerirvi <strong>di</strong> inserire un<br />

paio <strong>di</strong> pagine da de<strong>di</strong>care al "compra/vendo".<br />

Secondo me, tale spazio non dovrebbe riguardare barche o<br />

gommoni, ma cose <strong>di</strong> comune utilizzo per chi naviga, come per<br />

esempio vhf, bozzelli o vele.<br />

Ritengo potrebbe essere utile “bazar" per i lettori che nei tempi <strong>di</strong><br />

crisi che stiamo vivendo, certamente non <strong>di</strong>sdegnerebbero <strong>di</strong><br />

risparmiare sol<strong>di</strong>.<br />

Mi auguro quin<strong>di</strong> che possiate considerare questo mio<br />

suggerimento per i prossimi numeri.<br />

Cor<strong>di</strong>ali saluti,<br />

Giovanni Taddei<br />

Ringrazio<br />

per i complimenti ed il buon suggerimento che<br />

sottoporrò al CdA affinché lo valuti. Data la flessibilità degli<br />

annunci, forse può essere più in<strong>di</strong>cata una rubrica sul sito del<br />

nostro <strong>Marina</strong>. Il Direttore<br />

Riceviamo dal socio Omero Prosperi e pubblichiamo<br />

24/05/2012<br />

Al Direttore <strong>di</strong> BOZZA D'ORMEGGIO<br />

In tutti questi anni non ho mai contestato i vari argomenti che sono<br />

stati pubblicati sul nostro giornalino.<br />

Questa volta, nel ringraziarti per il buon lavoro svolto riguardo alle<br />

elezioni svoltesi recentemente, necessita <strong>di</strong>re che quanto scritto<br />

sull'operato della Commissione Elettorale, non accetto<br />

l'affermazione che tutto si sia stato svolto con professionalità e<br />

correttezza.<br />

L'astensione del sottoscritto è stata ben motivata in assemblea.<br />

Con precisione ho contestato la tempistica usata affinché fosse<br />

penalizzato il voto per posta.<br />

C'è stato un intervento attraverso telegramma alla commissione<br />

elettorale da parte dei sindaci revisori per evitare che i documenti<br />

all'interno della busta contenente il voto dovessero portare<br />

l'autenticazione da parte degli organi ufficiali dello Stato “assurdo”<br />

che ha provocato l'intervento dei Sindaci chiamati ad esprimersi<br />

da due commissari.<br />

Per la prima volta in trenta anni <strong>di</strong> Cooperativa è stato richiesto <strong>di</strong><br />

fermare in cassetta postale le buste in arrivo alla posta , cosa che<br />

è contraria alle norme statutarie.<br />

Le buste arrivate per posta sono state aperte davanti al pubblico,<br />

dove ero presente, e così ho potuto constatare che delle 135<br />

buste valide il sottoscritto è stato votato da 69 soci per posta ed il<br />

resto in luogo (è inammissibile).<br />

Nel decimo verbale della commissione elettorale si legge che<br />

erroneamente è stato fatto votare un socio con deleghe inviate via<br />

fax e negato ad altri soci.<br />

Inoltre sempre nello stesso verbale, si legge che è stata accettata<br />

la delega <strong>di</strong> un socio che era mancante del nome del delegato. In<br />

ultimo, mi sembra che 38 schede non scrutinate, la <strong>di</strong>cano tutta,<br />

ed anche questo entra nella storia della Cooperativa perché mai<br />

successo.<br />

Omero Prosperi


6<br />

CY. .<br />

L O<br />

MARIN ADI SA<br />

IV<br />

LI<br />

Emanuele Bravin<br />

Elba Gold Cup<br />

Foto <strong>di</strong> Federica Rad<strong>di</strong> e Andrea Celati<br />

Dal 6 al 8 luglio Rio <strong>Marina</strong> ha ospitato la "X-41 ELBA GOLD CUP" manifestazione de<strong>di</strong>cata ai velocissimi monotipi danesi.<br />

L'Elba Gold Cup è uno spinoff del Circuito Europeo della Classe X-41, infatti, se pur non valevole per il titolo europeo del<br />

Me<strong>di</strong>terraneo che, ricor<strong>di</strong>amo, è stato assegnato il mese scorso a Punta Ala, è una interessantissima manifestazione che ha<br />

coinvolto sei scafi, <strong>di</strong> cui cinque italiani ed uno russo/estone. Gli X-41 sono scafi veloci ed agili che si trovano a proprio agio tra le<br />

boe.<br />

L'intero evento è stato reso possibile grazie all'impegno del locale Centro Velico Elbano e dal Yacht Club <strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>, mentre<br />

la logistica della flotta è stata curata dal Cantiere Rio Service, main sponsor della Elba Gold Cup. Gli altri importanti sponsor locali<br />

sono stati Locman, Acqua dell'Elba e SET - Cabinovia.<br />

L'Isola d' Elba è particolarmente apprezzata come meta per i velisti da <strong>di</strong>porto, ma con questa iniziativa, si è messa in evidenza<br />

anche come campo <strong>di</strong> regata per importanti eventi internazionali.


All'Elba Gold Cup erano presenti sei barche: Sideracor<strong>di</strong>s <strong>di</strong> Pier Nella prima e nella seconda prova terzo posto per Wb Five mentre<br />

Vettor Grimani, campione mon<strong>di</strong>ale 2011, la barca estone/russa nell'ultima è stata Raggio Blu a concludere in terza posizione.<br />

Technonicol, campione mon<strong>di</strong>ale 2010, WB Five dell'armatore La classifica generale del secondo giorno, che con lo svolgimento<br />

Gianclau<strong>di</strong>o Bassetti, Raggio Blu <strong>di</strong> Stefano Bettini, Extra 1 <strong>di</strong> della quinta prova gode va dello scarto della prova peggiore,<br />

Giuseppe Massimo Barranco ed Obelix <strong>di</strong> Fabio Pedrinola e vedeva al primo posto Sideracor<strong>di</strong>s , seguita ad un punto da<br />

Roberto Fossati. Technonicol ed a due punti da Wb Five.<br />

Molti anche i professionisti che hanno partecipato a Rio <strong>Marina</strong>: La giornata si è conclusa con l'ottima cena sociale organizzata dal<br />

Andrea Fornaro su Raggio Blu, Andrea Trani e Andrea Ballico su Centro Velico Elbano a base <strong>di</strong> piatti tipici locali.<br />

Wb Five, Gabriele Bruni e Lars Borgstrom su Extra 1 e Salvatore Nei primi due giorni <strong>di</strong> regata si è avuta l'impressione che Rio<br />

Pavoni su Sideracor<strong>di</strong>s. <strong>Marina</strong> sia una location ideale per fare vela: nonostante le<br />

1° GIORNATA previsioni meteorologiche che facevano temere giorni <strong>di</strong><br />

Nel primo giorno le sei barche iscritte hanno iniziato a regatare bonaccia, c'è sempre stato vento, con<strong>di</strong>zione necessaria allo<br />

con vento <strong>di</strong> scirocco <strong>di</strong> intensità crescente da 5 no<strong>di</strong> fino ai 9 svolgimento delle regate.<br />

dell'ultima prova, pertanto il Comitato, viste le buone con<strong>di</strong>zioni, Infatti, in virtù della sua esposizione a levante e la prossimità al<br />

ha deciso <strong>di</strong> far svolgere 3 prove. canale <strong>di</strong> Piombino il paese è favorevolmente esposto<br />

Il campo <strong>di</strong> regata è stato posizionato proprio davanti al paese <strong>di</strong> praticamente a tutti i venti che vengono convogliati e prendono<br />

Rio <strong>Marina</strong>, cosa che ha permesso ai numerosi turisti <strong>di</strong> forza.<br />

apprezzare la spettacolarità delle regate. 3° GIORNATA<br />

La prima prova è stata vinta da Wb Five, seguito da Extra 1 e Nel terzo ed ultimo giorno <strong>di</strong> regata è stata fatta una sola prova a<br />

Raggio Blu. Nella seconda prova è stata ancora Wb Five ad bastone, decisione presa per permettere a gli equipaggi <strong>di</strong><br />

imporsi sulla flotta seguita, questa volta, da Sideracor<strong>di</strong>s e organizzare il trasferimento delle barche ed il rientro.<br />

dall'equipaggio <strong>di</strong> Technonicol. Nella prova finale Technonicol ha Le con<strong>di</strong>zioni meteo sono state ottimali per gli X-41, veloci e<br />

concluso in prima posizione seguito da Extra 1 e Sideracor<strong>di</strong>s. nervosi con vento superiore a do<strong>di</strong>ci no<strong>di</strong> e così la flotta ha<br />

La classifica provvisoria della prima giornata vedeva quin<strong>di</strong> al salutato l'Elba con un'ultima entusiasmante prova, dove al<br />

primo posto Wb Five, al secondo Extra 1 ed al terzo Technonicol. traguardo la <strong>di</strong>stanza tra le prue degli scafi è stata <strong>di</strong> una manciata<br />

Nonostante l'impressione che sia una competizione a tre, la flotta <strong>di</strong> secon<strong>di</strong>.<br />

è sempre molto compatta e gli arrivi si sono susseguiti in poche Fin dalla partenza Technonicol che prima della partenza era in<br />

manciate <strong>di</strong> secon<strong>di</strong>, questa infatti è la monotipia: scafi tutti uguali, seconda posizione della classifica generale ad un solo punto dal<br />

armo tutto uguale, vele uguali nelle misure e perfino stesso peso primo Sideracor<strong>di</strong>s, ha preso saldamente il comando ed ha<br />

dell'equipaggio e soprattutto chi primo arriva vince. controllato con attenzione gli avversari, fino a tagliare per primo la<br />

Ed è stato solo grazie ad una attenta lettura del campo <strong>di</strong> regata da linea <strong>di</strong> arrivo, aggiu<strong>di</strong>candosi la manifestazione.<br />

parte dei tattici e ed a manovre perfettamente eseguite, che Secondo posto per Extra 1, protagonista <strong>di</strong> una bellissima rimonta<br />

alcune barche sono riuscite a primeggiare trovando i "buoni", cioè attentamente messa in atto dal tattico Gabriele Bruni ed al terzo<br />

quella leggera rotazione del vento che permette <strong>di</strong> guadagnare posto un'altra bella prova per Raggio Blu.<br />

gra<strong>di</strong> prua in <strong>di</strong>rezione della boa <strong>di</strong> bolina. Vince quin<strong>di</strong> la prima e<strong>di</strong>zione della Elba Gold Cup "X-41 O.D."<br />

Finite le regate gli equipaggi hanno potuto apprezzare la Techninicol dell'armatore Riho Taluuma che per voce dell'unico<br />

tra<strong>di</strong>zionale ospitalità riese con musica dal vivo e la tipica italiano dell'equipaggio, Paolo Mangialardo, ci racconta che il<br />

"sar<strong>di</strong>nata", la frittura <strong>di</strong> sar<strong>di</strong>ne fatta lungo la calata dei voltoni. merito <strong>di</strong> questa vittoria sta<br />

2° GIORNATA nella costanza dei risultati.<br />

Nel secondo giorno <strong>di</strong> regata, viste le delicate con<strong>di</strong>zioni del Technonicol infatti, fatto<br />

vento, inizialmente troppo leggero, il Comitato <strong>di</strong> Regata ha salvo la prima prova dove<br />

deciso <strong>di</strong> sostituire la prevista prova costiera “Trofeo Locman” con dovevano ancora ben<br />

tre prove a bastone. interpretare il campo <strong>di</strong><br />

La prima prova ha preso il via alle 12:50 con con<strong>di</strong>zioni meteo regata, ha sempre fatto<br />

molto simili a quelle del giorno precedente: scirocco <strong>di</strong> intensità o t t i m i p i a z z a m e n t i<br />

variabile tra 6 e 9 no<strong>di</strong> e, dopo l'esperienza della prima giornata, gli rimanendo sempre in<br />

equipaggi hanno capito che il bordo giusto era quello in terra, controllo o subito <strong>di</strong>etro i<br />

verso Portoazzurro, fino alla layline per poi virare verso lo <strong>di</strong>retti avversari.<br />

stacchetto <strong>di</strong> bolina. Al secondo posto Sideracor<strong>di</strong>s dell'armatore Pier Vettor Grimani,<br />

Questo ha fatto sì che la flotta rimanesse sempre molto compatta che proprio nell'unica prova o<strong>di</strong>erna si è visto sfuggire il titolo<br />

su tutte le prove. concludendo amaramente in quinta posizione.<br />

Gran<strong>di</strong>osa performace per Sideracor<strong>di</strong>s <strong>di</strong> Pier Vector Grimani Terzo posto per Wb Five <strong>di</strong> Gian Clau<strong>di</strong>o Bassetti.<br />

che, mantenendo saldamente il comando nelle tre regate ha Si conclude così questa importante manifestazione che ha<br />

concluso con tre primi posti aggiu<strong>di</strong>candosi anche il prestigioso fortemente colpito per l'altissimo livello tecnico degli equipaggi e<br />

Trofeo Locman. per la straor<strong>di</strong>naria accoglienza <strong>di</strong> Rio <strong>Marina</strong>.<br />

Bella prestazione anche per Technonicol, l'equipaggio piazzatosi Una tappa che certamente resterà nel cuore dei partecipanti che<br />

secondo in tutte e tre le regate. non hanno esitato a manifestare il proprio entusiasmo per<br />

l'eccellente organizzazione sia in mare che a terra.<br />

La Gold Cup è stata certamente anche una manifestazione <strong>di</strong><br />

grande impatto per l'economia e l'immagine del paese, infatti per<br />

quattro giorni hanno gravitato in paese settanta regatanti<br />

provenienti dalla Sicilia al Veneto ed altri ancora provenienti<br />

dall'Est Europa, relativi parenti, numerosi giu<strong>di</strong>ci, stazzatori ed<br />

addetti stampa.<br />

Stefano Bettini, armatore <strong>di</strong> Raggio Blu e Presidente del Yacht<br />

Club <strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>, co-organizzatore dell'evento ha lasciato<br />

intendere che Rio <strong>Marina</strong> potrebbe <strong>di</strong>ventare una importante base<br />

per le regate delle barche X-Yachts.<br />

Un ringraziamento particolare al Cantiere Rio Service, main<br />

sponsor dell'evento, Locman, Acqua dell'Elba, SET Cabinovia,<br />

Promogest, Conad Rio <strong>Marina</strong>, Maremoto Service, Immobiliare<br />

Spalti, Azienda Agricola Le Sughere, Lavanderia Ilva, Bar Jolly,<br />

Ristorante il Mambo, Associazione Operatori Economici Rio<br />

<strong>Marina</strong>, SET Cabinovia ed Il Moro <strong>di</strong> Venezia. EB<br />

8<br />

Paolo Mangialardo


CY. .<br />

L O<br />

MARIN ADI SA<br />

IV<br />

LI<br />

MED Cup X-41 e Campionato Nazionale X-35<br />

<strong>di</strong> Emanuele Bravin<br />

Risultati <strong>di</strong> prestigio al Gavitello d'Argento <strong>di</strong> Punta Ala per le<br />

barche <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>; infatti nella settimana dei monotipi le classi<br />

Stefano Bettini ed il suo team<br />

X-41 ed X-35 hanno gareggiato rispettivamente per il titolo<br />

della Med Cup 2012 (il Campionato Europeo valevole per il<br />

bacino del me<strong>di</strong>terraneo), ed il Campionato Nazionale.<br />

Nella Classe degli X-41 ben due barche del Yacht Club<br />

<strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>, dopo <strong>di</strong>eci entusiasmanti prove sono salite<br />

sul po<strong>di</strong>o, Gianclau<strong>di</strong>o Bassetti con "WB Five" si è<br />

classificato al secondo posto e Stefano Bettini si è<br />

classificato terzo con "Raggio Blu".<br />

Non altrettanto buono è stato il risultato nella Classe X-35<br />

dove "Dolcenera" <strong>di</strong> Fabio Bisti ha concluso in nona<br />

posizione. All'ottavo posto si è piazzato Cavallo Pazzo <strong>di</strong><br />

Moreno Falorni, barca del Circolo Nautico San Vincenzo e<br />

timonata dal piombinese Matteo Teglia.<br />

Stefano Bettini, Presidente del Yacht Club <strong>Marina</strong> <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>,<br />

che da anni regata nella agguerritissima classe degli X-41<br />

raggiunge così l'importante traguardo <strong>di</strong> un po<strong>di</strong>o in una<br />

competizione internazionale.<br />

"Il merito" ci racconta Bettini "è da <strong>di</strong>videre equamente tra i<br />

ragazzi del team. Le regate in monotipia dove le barche sono tutte uguali tra loro, sono <strong>di</strong>fficilissime, ci si gioca tutto in una manciata <strong>di</strong><br />

secon<strong>di</strong> e sta nella bravura <strong>di</strong> ogni membro dell'equipaggio dare il cento per cento per tutta la durata della regata. Come Presidente del<br />

YCMS questo risultato mi da ancora più sod<strong>di</strong>sfazione, due nostre barche tra le tre migliori del me<strong>di</strong>terraneo ritengo sia un vanto per tutti i<br />

nostri soci e la città <strong>di</strong> Piombino".<br />

Il modello X-41 O.D. prodotto dal cantiere danese X-Yachts nasce su progetto <strong>di</strong> Jeppesen per <strong>di</strong>ventare fin da subito un modello <strong>di</strong><br />

riferimento nello scenario velico mondale.<br />

Costruito con la massima attenzione per ottenere elevate performance ha subito entusiasmato per la sua maneggevolezza e reattività.<br />

Il fatto <strong>di</strong> essere stato progettato per <strong>di</strong>ventare una classe monotipo dai costi contenuti ha permesso che in pochi anni l'X-41 sia <strong>di</strong>ventato<br />

il modello <strong>di</strong> riferimento per la monotipia <strong>di</strong> prestigio, le regate <strong>di</strong> Classe offrono grande spettacolo e sono sempre seguite dai me<strong>di</strong>a<br />

nazionali ed esteri.<br />

EB<br />

Classe X-41<br />

9


GUARDIA COSTIERA<br />

Informazione <strong>di</strong> Luca Fallone<br />

Or<strong>di</strong>nanza nr. 53 del 12 Luglio 2012<br />

Ufficio Circondariale Marittimo <strong>di</strong> Piombino<br />

Sezione Tecnica/Operativa - Settore Operativa<br />

L’Ufficio Circondariale Marittimo <strong>di</strong> Piombino rende noto che dal giorno 12 luglio 2012 al 31 luglio 2012 inclusi, e comunque fino al termine<br />

dei lavori dalle ore 08.00 e fino al termine esigenze, proseguiranno, ad opera della “Soc.PRYSMIAN”, per conto della Soc. TERNA RETE<br />

ITALIA – Area operativa trasmissione Cagliari – le operazioni <strong>di</strong> riparazione del cavo sottomarino sulla interconnessione a 200 kV cc<br />

denominato SA.CO.I. (Sardegna – Corsica - Italia) nel tratto <strong>di</strong> mare antistante il Golfo <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong>.<br />

Nello specifico, la suddetta attività verrà eseguita negli specchi acquei compresi tra i seguenti punti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate WGS84:<br />

AREA 1<br />

A. ϕ 42°55’ 48.76’’N, λ 10° 30’ 30.37’’E<br />

B. ϕ 42°55’ 48.73’’N, λ 10° 30’ 38.18’’E<br />

C. ϕ 42°55’ 43.49’’N, λ 10° 30’ 30.09’’E<br />

D. ϕ 42°55’ 43.25’’N, λ 10° 30’ 37.99’’E<br />

La PRYSMIAN svolgerà i lavori con operatori tecnici subacquei e con l’assistenza del Moto Pontone denominato “MELORIA”, il<br />

Rimorchiatore denominato “GARELLI” e la Moto Nave <strong>di</strong> assistenza denominata “CAROLINA SKIFF” nella zona identificata del guasto<br />

per verificare il cavo e pre<strong>di</strong>sporre le necessarie attività per le fasi <strong>di</strong> ripristino.<br />

Nei tempi e nei tratti <strong>di</strong> mare suddetti, sono vietati, in relazione<br />

allo stato <strong>di</strong> avanzamento dell’attività <strong>di</strong> controllo e<br />

manutenzione:<br />

- la navigazione, la sosta e l’ormeggio <strong>di</strong> qualsiasi unità navale<br />

ad esclusione <strong>di</strong> quelle impegnate nelle operazioni in parola;<br />

- ogni altra attività lu<strong>di</strong>co ricreativa e professionale quali la<br />

pesca in mare, o da terra;<br />

- ogni altra attività subacquea e <strong>di</strong> superficie;<br />

AREA 2<br />

E. ϕ 42°55’ 55.41’’N, λ 10° 30’ 33.17’’E<br />

F. ϕ 42°55’ 50.02’’N, λ 10° 30’ 38.99’’E<br />

G. ϑ 42°55’ 56.04’’N, λ 10° 30’ 37.15’’E<br />

H. ϕ 42°55’ 51.55’’N, λ 10° 30’ 43.75’’E<br />

Il transito negli specchi acquei a<strong>di</strong>acenti deve svolgersi con la<br />

massima cautela, alla velocità minima necessaria per la<br />

manovra <strong>di</strong> governo in sicurezza tenendo conto degli eventuali<br />

segnali o comunicazioni effettuate dai mezzi impegnati nelle<br />

operazioni, ed in<br />

generale in modo da non arrecare <strong>di</strong>sturbo o pregiu<strong>di</strong>zio alla<br />

sicurezza delle operazioni in parola.<br />

L’entrata e l’uscita <strong>di</strong> natanti ed imbarcazioni dal porto turistico<br />

<strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong> e dal campo boe della Lega Navale Italiana dovrà<br />

avvenire nel tratto <strong>di</strong> mare compreso tra l’imboccatura del<br />

porto e la linea ideale congiungente i seguenti punti:<br />

Punto a) Lat. 42°55' 55.41" Long. 10°30' 33. 17 "<br />

Punto b) Lat. 42°55' 50.02" Long. 10°30' 38. 99 “<br />

La suddetta linea ideale dovrà essere all’uopo adeguatamente delimitata a cura della società commissionaria con idonei gavitelli <strong>di</strong><br />

colore ben visibile segnalati anche in ore notturne, ed in nessun caso dovrà essere impegnata dalle unità in transito l’area 2.<br />

E’ possibile consultare e scaricare l’or<strong>di</strong>nanza nella sua interezza sul sito www.marina<strong>di</strong>salivoli.it, nella sezione Bacheca.<br />

LF<br />

Foto: Mario Pelagatti<br />

10


Dalla seconda metà <strong>di</strong> Maggio fino al 7 Giugno sono<br />

stati realizzati i lavori <strong>di</strong> sistemazione della spiaggia <strong>di</strong><br />

<strong>Salivoli</strong>.<br />

Le operazioni sono state effettuate a mare me<strong>di</strong>ante<br />

una sorbona che portato sabbia sulla battigia della<br />

spiaggia.<br />

A terra, i mezzi meccanici hanno recuperato sia la<br />

sabbia aspirata che quella depositata (sul lato ovest<br />

della spiaggia) per il consueto moto delle correnti<br />

marine, e l’hanno riportata sul litorale fino al ripristino<br />

dell’arenile.<br />

Sembra che quest’anno la quantità <strong>di</strong> sabbia<br />

necessaria sia stata in quantità minore rispetto agli<br />

anni precedenti.<br />

Forse il sistema delle opere a mare ha cominciato a<br />

lavorare e la balneazione è stata assicurata e ben<br />

gra<strong>di</strong>ta dai fruitori come <strong>di</strong>mostrano i numerosi<br />

ombrelloni sulla spiaggia.<br />

Foto: Mario Pelagatti<br />

Informazione <strong>di</strong> Aldo Linari<br />

Interventi sulla spiaggia <strong>di</strong> <strong>Salivoli</strong><br />

AL


GIORGI F. & C. S,n.c.<br />

COLORI E VERNICI<br />

Loc. San Rocco<br />

Tel e Fax 0565 49449<br />

57025 PIOMBINO (LI)<br />

CAMPINOTI<br />

“Il confort per la<br />

tua barca”<br />

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Da Livorno a Portoferraio<br />

I fari dell’Arcipelago Toscano<br />

<strong>di</strong> Franco Cecchelli<br />

Arrivati a Livorno, salutati dal suo antico faro del quale abbiamo<br />

parlato, superiamo la <strong>di</strong>ga della Vegliaia e la Torre del Marzocco,<br />

luogo frequentato dai livornesi per le “ribotte” e per la pesca <strong>di</strong><br />

orate che “sembran bimbi”, ben pasciute dalle abbondanti cozze<br />

brade resti <strong>di</strong> vecchi allevamenti, puntiamo l'ingresso del Porto<br />

Me<strong>di</strong>ceo lasciandoci a destra i resti delle antiche fortificazioni<br />

dove sono collocati la Torre dell'Avvisatore Marittimo e la sede<br />

dello Yacht Club Livorno.<br />

Superata la banchina della <strong>Marina</strong> Militare ci ormeggiamo ai<br />

pontili del Club e mentre gli amici riassettano la barca io faccio un<br />

salto in segreteria per le pratiche; qui trovo amici e conoscenti a<br />

chiacchierare prendendo l'aperitivo.<br />

Il posto ha una sua suggestione, i miei pensieri ritornano a quando<br />

da studente ho cominciato a frequentarlo, passando dalle derive<br />

alle barche <strong>di</strong> altura. La mia iniziazione alle regate è cominciata<br />

qui a fine anni 60; prima sullo sloop in legno La Meloria, poi su vari<br />

Freya e infine sul Mabelle III della recentemente scomparsa<br />

Serena Zaffagni.<br />

Sul “La Meloria” - 1970<br />

Torre del Marzocco<br />

In questo periodo viene realizzato il Canale dei Navicelli, tutt'ora<br />

esistente, navigabile e in fase <strong>di</strong> profonda riqualificazione con la<br />

nascita lungo <strong>di</strong> esso <strong>di</strong> alcuni cantieri e della ripresa delle attività<br />

cantieristiche nella darsena pisana; Francesco I figlio <strong>di</strong> Cosimo<br />

incaricò i più noti architetti dell'epoca, Buontalenti, Pieroni e<br />

Penso che per la sua importanza storica sia doveroso spendere Giovanni de' Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>segnare la pianta della città.<br />

qualche parola sulla città; essa nasce da un piccolo villaggio <strong>di</strong> Dai loro progetti ne scaturì una splen<strong>di</strong>da città, con piazze e<br />

pescatori situato in una cala a pochi chilometri a sud della foce quartieri <strong>di</strong>segnati con grande senso urbanistico, ma anche una<br />

dell'Arno, molto arretrata rispetto al mare e ben più vasta <strong>di</strong> dove è città fortezza, <strong>di</strong> pianta pentagonale, con mura imponenti.<br />

oggi. Fu tuttavia la sua proclamazione <strong>di</strong> Porto Franco, nel 1587 da<br />

Il suo nome antico Livorna, consolidato nel 904, potrebbe derivare parte <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando I, ciò che dette la spinta significativa al suo<br />

da un nome <strong>di</strong> persona (liburnius, Leburnius, leburnia) o dal latino sviluppo consolidatosi poi con l'emanazione delle “leggi<br />

liburnia, nave veloce oppure dal popolo illirico dei liburni. Livornine” nel 1590/1603.<br />

Restata per molti anni ai margini della storia,<br />

quando le protagoniste erano Firenze, Lucca,<br />

Pisa, ha il suo momento con l'insabbiamento<br />

del Porto Pisano, sbocco al mare della<br />

Repubblica <strong>di</strong> Pisa, collocabile molto<br />

probabilmente tra Calambrone e Santo<br />

Stefano ai Lupi, area dove ora sorge lo<br />

stabilimento ENI ex-Stanic. I pisani decisero<br />

quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppare quello che era un piccolo<br />

attracco <strong>di</strong> pescatori; lo fortificarono con una<br />

struttura a pianta quadra che sarà il nucleo<br />

antico della Fortezza Vecchia e vi costruirono<br />

un maestoso faro noto come “Faro dei Pisani”.<br />

Nel 1392 il villaggio venne circondato da una<br />

cinta muraria; esso passò in seguito prima ai<br />

genovesi, poi ai francesi e infine ai fiorentini<br />

che, per accaparrarsi uno sbocco al mare, nel<br />

1421 lo pagarono 100.000 fiorini d'oro.<br />

L'avvento dei me<strong>di</strong>ci ne determina una<br />

esplosione demografica e commerciale e lo<br />

porta a <strong>di</strong>ventare uno dei più gran<strong>di</strong> porti del<br />

Pianta <strong>di</strong> Livorno<br />

Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

13


Esse consentivano immunità, privilegi ed esenzioni ai mercanti <strong>di</strong><br />

qualsiasi provenienza e razza; garantivano libertà <strong>di</strong> culto, <strong>di</strong><br />

professione religiosa e politica; inoltre chiunque fosse stato<br />

ritenuto colpevole <strong>di</strong> un reato, fatta eccezione per l'assassinio o lo<br />

smercio <strong>di</strong> moneta falsa, poteva accedere liberamente a Livorno. I<br />

commerci esplosero, la popolazione aumentò e la città <strong>di</strong>venne<br />

cosmopolita, tollerante, multirazziale e multi religiosa; vi trovarono<br />

albergo ebrei, armeni, greci, olandesi e anche molti commercianti<br />

inglesi. Sorsero qui molte chiese delle varie religioni e cimiteri,<br />

alcuni architettonicamente notevoli ma oggi in stato <strong>di</strong><br />

abbandono.<br />

14<br />

sotto gli austriaci che restaurano il Granducato. Con la<br />

proclamazione del Regno d'Italia Livorno perde la caratteristica <strong>di</strong><br />

Porto Franco e questo farà <strong>di</strong>minuire fortemente i commerci.<br />

E' con la nascita del Cantiere Orlando che la città ritrova un<br />

rinnovato impulso e si trasforma da centro <strong>di</strong> commerci a centro<br />

industriale, dando lavoro a migliaia <strong>di</strong> persone.<br />

Oggi il cantiere non esiste più, l'area è stata venduta alla Azimut<br />

Yacht che vi ha avviato la costruzione e la manutenzione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

Yacht ma non riassorbendo tutte le maestranze che lavoravano<br />

all'”Orlando”.<br />

Nella parte più pregiata delle aree occupate dal cantiere, quelle<br />

contigue a Piazza Mazzini, è stato avviato il Progetto della Porta a<br />

Mare, consistente nella realizzazione <strong>di</strong> appartamenti, uffici e<br />

zone commerciali, progetto che prevede anche la realizzazione <strong>di</strong><br />

un moderno <strong>Marina</strong> all'interno del Porto Me<strong>di</strong>ceo.<br />

Nel 1881 nasce l'Accademia Navale, voluta dall'ingegnere<br />

Benedetto Brin, più volte Ministro della <strong>Marina</strong>. In precedenza<br />

esistevano in Italia due Accademie: quella <strong>di</strong> Napoli per gli ufficiali<br />

Borbonici (da qui il famoso detto “facimmo ammuina” in occasione<br />

<strong>di</strong> visite a bordo) e quella <strong>di</strong> Genova, per gli ufficiali del Regno <strong>di</strong><br />

Sardegna.<br />

Accademia Navale<br />

Nel 1737, quando con Gian Gastone finisce la <strong>di</strong>nastia dei Me<strong>di</strong>ci<br />

e Livorno conta circa 30.000 abitanti, la città passa sotto il<br />

controllo Francesco II <strong>di</strong> Lorena, <strong>di</strong>venuto poi nel 1745 Imperatore<br />

d'Austria. Esso cede il controllo ad un consiglio <strong>di</strong> reggenza con<br />

sede a Firenze. La città si espande ulteriormente oltre la cinta<br />

muraria, riprendono i commerci e fioriscono l'e<strong>di</strong>toria e le arti<br />

trovando qui un clima favorevole e tollerante; nel 1764 viene<br />

pubblicato in forma anonima il trattato <strong>di</strong> Cesare Beccaria “Dei<br />

Delitti e delle Pene”; nel 1770, si stampa il primo volume in italiano<br />

dell' ” Encyclopé<strong>di</strong>e ou Dictionnaire raisonné des Sciences, des<br />

Arts et des Métiers” <strong>di</strong> Diderot e d'Alembert; stampa realizzata in<br />

una stamperia situata nel vecchio bagno dei forzati.<br />

Pietro Leopoldo, successore <strong>di</strong> Francesco II, ne prosegue lo<br />

La visita alla città ci ha stuzzicato l'appetito e deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong><br />

sviluppo urbanistico e, fatto importante, nel 1786 abolisce la pena<br />

calmarlo in una storica trattoria livornese, l'Antico Moro, situata<br />

<strong>di</strong> morte. Nel 1790 Leopoldo <strong>di</strong>venta Imperatore e la Toscana<br />

nei pressi <strong>di</strong> Piazza Cavallotti. Il locale fondato da due fratelli ha<br />

ritorna ancora una volta sotto un consiglio <strong>di</strong> reggenza. A Livorno il<br />

fatto epoca a Livorno; oggi ha un po' perso lo smalto ma è<br />

potere passa nelle mani <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nando III e in questo periodo,<br />

comunque ancora un caratteristico locale livornese, con le pareti<br />

1796, la città viene occupata dai francesi <strong>di</strong> Napoleone, dagli<br />

coperte da quadri <strong>di</strong> valore; almeno una volta bisogna andarci.<br />

spagnoli e dagli inglesi.<br />

Con riso nero, penne arrabbiate, fritto a volontà e altro non<br />

potevamo farci mancare, per aiutare la <strong>di</strong>gestione, un bel punch<br />

alla livornese “dal <strong>Civili</strong>”, storico bar situato in una stra<strong>di</strong>na nei<br />

Il “Faro dei Faro Pisani” dello Scoglio<br />

pressi<br />

d’Africa<br />

della stazione ferroviaria.<br />

Se vi piace il punch e non conoscete “il <strong>Civili</strong>” dovete andarci;<br />

troverete la classica e rumorosa atmosfera livornese; uomini e<br />

donne che giocano a carte ed avventori in fila davanti al bancone<br />

che, in attesa del loro punch, ammirano i tanti quadri <strong>di</strong> valore<br />

appesi alle pareti.<br />

La mattina, dopo una bella dormita, salutiamo gli ormeggiatori<br />

dello Yacht Club e ripren<strong>di</strong>amo il nostro viaggio verso sud,<br />

<strong>di</strong>rezione faro <strong>di</strong> Vada e poi Portoferraio. Uscendo dal porto<br />

salutiamo il “Faro dei Pisani” e navighiamo in <strong>di</strong>rezione<br />

dell'Accademia Navale, della quale dal mare si intravedono il<br />

moletto e i pennoni del brigantino interrato nel piazzale.<br />

Superata l'Accademia proseguendo verso sud ammiriamo la bella<br />

costa con i resti delle antiche torri <strong>di</strong> sorveglianza; quella del<br />

Boccale trasformata in appartamenti <strong>di</strong> lusso, quella <strong>di</strong> Calafuria<br />

per molti anni stu<strong>di</strong>o del pittore livornese Fremura, per finire con il<br />

promontorio del romito dove al posto <strong>di</strong> una antica torre fu<br />

costruito il castello <strong>di</strong> Sidney Sonnino, Ministro della Repubblica,<br />

che faceva fermare il treno proprio sotto il castello, usciti dalla<br />

galleria. Su una piazzola in testa al promontorio vi è la sua tomba.<br />

Non vi te<strong>di</strong>erò oltre con gli eventi storici, ricorderò solo che nel Passato il promontorio scorriamo davanti a Quercianella, dove ho<br />

1849 durante i moti che cacciarono Leopoldo II, Livorno si avuto l'iniziazione alle derive e a Castiglioncello luogo <strong>di</strong> tanti<br />

proclama Repubblica autonoma; sarà l'ultima città a capitolare ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> gioventù.


Qualche anno fa vi è stato realizzato un marina che purtroppo sta<br />

incontrando alcuni problemi nella <strong>di</strong>ga foranea a causa del<br />

libeccio che qui picchia duro. Dopo il marina si apre la baia <strong>di</strong><br />

Rosignano con sullo sfondo a terra le imponenti torri <strong>di</strong><br />

raffreddamento della Solvay progettate dal babbo del Sig. Hamon<br />

famoso velista che frequenta anche il nostro marina.<br />

Giunti davanti a Vada ed al suo pontile cerchiamo <strong>di</strong> vedere in<br />

mezzo alle abitazioni, con il binocolo, la vecchia torre <strong>di</strong> Vada.<br />

Questa un tempo era una costruzione molto importante perché,<br />

oltre che per avvistamento e <strong>di</strong>fesa era a<strong>di</strong>bita anche a<br />

segnalazione dell'ingresso dell'approdo naturale situato <strong>di</strong>etro le<br />

secche.<br />

L'approdo risultava abbastanza sicuro per i legni dell'epoca<br />

perché sufficientemente protetto dalle onde proprio dalla<br />

conformazione della costa. Esso era controllato dei pisani e<br />

fungeva da porto <strong>di</strong> Volterra.<br />

Torre <strong>di</strong> Vada<br />

La torre venne eretta nel 1300 e sul torrione veniva acceso un<br />

fuoco <strong>di</strong> segnalazione. La Repubblica Pisana, per evitare equivoci<br />

ai naviganti che arrivavano in vista delle coste, proibì ai capitani <strong>di</strong><br />

Vada e <strong>di</strong> Livorno <strong>di</strong> accendere altri fuochi tra Vada e Bocca<br />

d'Arno. Il sistema <strong>di</strong> segnalazione ebbe una evoluzione nel 1800<br />

quando scoperte le proprietà del carburo si passò all'acetilene. Vi<br />

vennero installati due gasometri e un addetto, tutte le sere,<br />

preparava 12 tazze nelle quali poneva il carburo, poi regolava<br />

l'acqua facendola gocciolare da dei tubicini e così teneva<br />

alimentata la miscela. Nel 1948-49 per installarvi un faro <strong>di</strong><br />

maggior portata fu abbattuto il tetto a pa<strong>di</strong>glione; oggi lo ve<strong>di</strong>amo<br />

come era in origine.<br />

Il primo fanalista moderno fu il nonno <strong>di</strong> Tito Neri, <strong>di</strong>venuto<br />

successivamente famoso per la sua flotta <strong>di</strong> rimorchiatori. Il faro<br />

ha continuato a funzionare fino al 1979, dopo <strong>di</strong> che venne<br />

sostituito dal fanale piazzato in testa al pontile Solvada, usato<br />

dalla Solvay per l'attracco delle navi.<br />

L'intensificarsi del traffico <strong>di</strong> navi con maggior pescaggio rese<br />

necessario porre una segnalazione anche al largo dove il fondo<br />

risale fino a pochi metri. Venne quin<strong>di</strong> realizzata nel 1868, a circa 4<br />

mg. dalla costa, una scogliera artificiale dove fu collocato un faro<br />

collocato su un traliccio.<br />

Scogliera artificiale e antico faro<br />

Attuale torre <strong>di</strong> fronte a Rosignano<br />

In seguito, nel 1959, essa venne sostituita dall'attuale torre che<br />

ricorda anche nei colori quella sulle secche della Meloria. La torre<br />

è cilindrica e appoggia su un basamento <strong>di</strong> cemento; il piano<br />

focale è a circa 18 m..<br />

Il Faro emette 2 lampi bianchi ogni 10 sec. La torre è <strong>di</strong>pinta <strong>di</strong> nero<br />

con una striscia rossa nel mezzo.<br />

Gli scogli su cui poggia sono un punto <strong>di</strong> sosta <strong>di</strong> molti <strong>di</strong>portisti e i<br />

suoi fondali sono molto frequentati dai sub; la conformazione del<br />

fondo presenta delle scogliere molto particolari dove le cernie<br />

trovano un habitat molto confacente.<br />

Ripren<strong>di</strong>amo la navigazione e facendo una leggera deviazione ci<br />

<strong>di</strong>rigiamo verso il promontorio <strong>di</strong> Populonia ed il Golfo <strong>di</strong> Baratti<br />

perché in testa allo stesso, a circa 75 m. sul mare, vi è una<br />

costruzione bianca con in cima un fanale posto a segnalare<br />

l'ingresso al golfo.<br />

Fanale del Golfo <strong>di</strong> Baratti<br />

15


Non si hanno notizie certe sulla data <strong>di</strong> inizio del suo<br />

funzionamento e se in precedenza vi era qualcosa <strong>di</strong><br />

meno moderno; forse alcuni nostri soci pescatori<br />

hanno memoria <strong>di</strong> questo. Il fanale emette lampi<br />

bianchi in successione ogni 3 sec.; la portata è <strong>di</strong> circa<br />

4 mg.<br />

Sod<strong>di</strong>sfatta questa curiosità viriamo a dritta e<br />

puntiamo la prua sull'Elba, verso Portoferraio dove<br />

arriveremo nel pomeriggio. La visibilità è <strong>di</strong>screta e<br />

riusciamo già a vedere lo Scoglietto e il suo faro. La<br />

lanterna è bianca ed ha la cupola color grigio<br />

metallico; è posta a 24 m. sul mare su una piccola<br />

torre cilindrica che sormonta su un e<strong>di</strong>ficio in pietra<br />

naturale a pianta quadrata.<br />

Il faro è attivo dal 1910 ma l'attuale e<strong>di</strong>ficio è una<br />

ricostruzione <strong>di</strong> quello <strong>di</strong>strutto durante la seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale. Esso emette due lampi bianchi ogni<br />

8 sec. ed è visibile a circa 5 mg.<br />

L'ingresso al golfo da NE non presenta problemi<br />

mentre se si viene da Ovest è consigliabile, se non si è<br />

pratici, tenere il faro a dritta. Si può anche passare tra<br />

il faro e il promontorio facendo però attenzione alla<br />

meda che segnala le secche <strong>di</strong> capo Bianco.<br />

L'ingresso del golfo <strong>di</strong> Portoferraio è presi<strong>di</strong>ato<br />

dall'imponente Forte Stella con la torre del faro sul<br />

contrafforte Nord. Il faro risale al 1789 e fu fatto<br />

costruire dal Gran Duca Leopoldo II.<br />

L'attuale torre, ristrutturata nel 1915, ha il piano focale<br />

a 63 m., la sua lanterna è grigia e la lampada emette 3<br />

lampi bianchi ogni 14 sec. La portata è <strong>di</strong> circa 20 mg.<br />

Sulla torre è anche posizionata una luce rossa fissa,<br />

orientata ad ovest, si rileva tra 100/131° e segnala le<br />

secche <strong>di</strong> Capo Bianco. Girato il promontorio ci<br />

avviamo verso la splen<strong>di</strong>da darsena me<strong>di</strong>cea dove<br />

passeremo qualche giorno. Ma <strong>di</strong> questo parleremo<br />

nel prossimo numero. Buon Vento FC<br />

16<br />

Faro dello Scoglio d’Africa<br />

Faro <strong>di</strong> Portoferraio (Foto: Luca Fallone)<br />

Lo Scoglietto (Foto: Luca Fallone)


Cultura marinara <strong>di</strong> Emanuele Bravin<br />

Dall’ago magnetico al MarsDial<br />

Durante le mie vacanze mi sono trovato ad Amalfi dove,<br />

visitando il museo della marineria, ho scoperto alcune<br />

interessanti cose sulla bussola.<br />

La bussola come oggi la immaginiamo, nonostante i cinesi<br />

già conoscessero le proprietà magnetiche dei metalli, è<br />

stata inventata dall'amalfitano Flavio Gioia, vissuto da il<br />

tre<strong>di</strong>cesimo e quattor<strong>di</strong>cesimo secolo.<br />

Tuttavia da una verifica fatta su una enciclope<strong>di</strong>a ho trovato<br />

una notizia che è piuttosto contrastante con quanto appena<br />

detto: infatti la leggenda secondo la quale la bussola è stata<br />

inventata da Flavio Gioia <strong>di</strong> Amalfi nasce da un errore <strong>di</strong><br />

interpretazione <strong>di</strong> un testo latino, che riferiva soltanto che<br />

l'invenzione della bussola era attribuita dallo storico Flavio<br />

Biondo agli Amalfitani. Il filologo Giambattista Pio capì<br />

invece che la bussola era stata inventata dall'amalfitano<br />

Flavio Gioia. Nel testo in questione (Amalphi in Campania<br />

veteri magnetis usus inventus a Flavio tra<strong>di</strong>tur), non<br />

bisogna infatti intendere Flavio come l'inventore della<br />

bussola, ma solo come colui che ha riportato la notizia:<br />

appunto Flavio Biondo.<br />

Resta comunque il fatto che la bussola magnetica sia stata<br />

inventata in Italia!<br />

Infatti ad Amalfi si applicò un ra<strong>di</strong>cale perfezionamento<br />

all'ago magnetico già utilizzato dai cinesi. In particolare si<br />

applicò all'ago magnetico un sottile <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> carta sul quale<br />

era <strong>di</strong>segnata una stella ad otto punte. Disco ed ago furono<br />

quin<strong>di</strong> posizionati all'interno <strong>di</strong> un bossolo <strong>di</strong> legno chiuso in<br />

superficie da un vetro. Era così nata la bussola nautica.<br />

Tuttavia nella storia già esistevano degli esempi <strong>di</strong> bussole<br />

che funzionavano non sul principio dl magnetismo terrestre<br />

ma grazie al sole ed alle ombre.<br />

Ne sono un esempio la bussola solare vichinga che<br />

funzionava in maniera meccanica (sono stati trovati degli<br />

ingranaggi in alcune tombe), e la bussola solare <strong>di</strong> Qumran<br />

(2° sec. a.C.) composto da un piatto <strong>di</strong> terracotta (circa 14<br />

cm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro) con dei solchi "graduati" e con al centro un<br />

alloggiamento per un'asta. L'asta andando a far ombra sui<br />

solchi in<strong>di</strong>cava le varie <strong>di</strong>rezioni. Per tenere "in bolla" la<br />

bussola probabilmente la si riempiva <strong>di</strong> liquido fino ad un<br />

solco <strong>di</strong> riferimento.<br />

Ed eccoci finalmente ad una cosa ancor più straor<strong>di</strong>naria ...<br />

Quando la NASA ha iniziato a progettare il robot che<br />

doveva scorrazzare su Marte si è posta il quesito <strong>di</strong> come<br />

MarsDial<br />

Bussole solari<br />

poterlo orientare in tempo reale e soprattutto <strong>di</strong> come far<br />

inquadrare l'orientamento dalla telecamera stessa del<br />

robot.<br />

La bussola magnetica fu ovviamente esclusa dal momento<br />

che su Marte non esiste il campo magnetico come quello<br />

terrestre.<br />

Si pensò allora ad un giroscopio, imme<strong>di</strong>atamente escluso<br />

a causa del peso e del forte consumo energetico.<br />

Dopo aver spremuto i migliori cervelli senza trovare una<br />

soluzione, grazie all'intuizione <strong>di</strong> un anziano militare<br />

inglese ci si ricordò che il Pianeta Rosso ha una<br />

inclinazione dell'asse <strong>di</strong> circa 25°, quasi identica a quella<br />

della Terra <strong>di</strong> 23° e 27’, ed una durata del giorno <strong>di</strong> 23 ore e<br />

56 minuti contro le 24 terrestri.<br />

Questa singolare coincidenza fece concludere che una<br />

bussola solare poteva essere utilizzata proficuamente<br />

anche su Marte, con caratteristiche strutturali e funzionali<br />

assolutamente identiche a quelle delle sue ultime<br />

generazioni.<br />

Fu costruito così il MarsDial, una piastra <strong>di</strong> circa 15<br />

centimetri <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro sulla quale vennero <strong>di</strong>segnati dei<br />

cerchi concentrici <strong>di</strong> vari colori, munendola al centro <strong>di</strong> un<br />

grosso gnomone, con un criterio informativo non <strong>di</strong>verso da<br />

quello della antica bussola solare <strong>di</strong> Qumran. Unica<br />

modernità assoluta, le quattro pennellate <strong>di</strong> colori <strong>di</strong>versi<br />

agli spigoli della piastra utilizzati per la taratura cromatica<br />

delle telecamere.<br />

Il MarsDial, privo <strong>di</strong> consumi energetici, ha consentito ai<br />

robot su Marte <strong>di</strong> funzionare dal 2004.<br />

EB<br />

17


Territorio <strong>di</strong> Silvio Pucci<br />

Le misteriose tombe <strong>di</strong> Baratti ... Streghe ?<br />

Archeologi stanno da tempo scavando nelle vicinanze della piccola cappella <strong>di</strong> San Cerbone, la piccola chiesetta che si<br />

trova a Baratti e che si incrocia sulla destra percorrendo la strada che conduce a Populonia, in cerca della cattedrale <strong>di</strong> San<br />

Cerbone e la tomba del santo vissuto nel sesto secolo dopo Cristo.<br />

Cerbone arrivò a Populonia con una schiera <strong>di</strong> seguaci e fondò una comunità. Si narra che durante le invasioni dei<br />

Longobar<strong>di</strong> Cerbone fu condannato ad essere sbranato da un orso ma che il santo riuscì ad ammansirlo con uno sguardo.<br />

Cerbone riveste un ruolo importante nella storia <strong>di</strong> Populonia e ritrovare la cattedrale è sicuramente un evento importante<br />

per ricostruirne la storia.<br />

Nel corso degli scavi relativi ad un inse<strong>di</strong>amento me<strong>di</strong>evale, risalente dalla fine del 1200 ad inizio 1300, sono state trovate<br />

due tombe “particolari” ove all'interno <strong>di</strong> ciascuna era sepolta una donna.<br />

Nella prima la donna, <strong>di</strong> età compresa tra i 25 ed 30 anni, era stata sepolta nella nuda terra ed in bocca aveva sette chio<strong>di</strong><br />

ricurvi lunghi circa quatto centimetri e le vesti della ragazza erano state inchiodate alla fossa con tre<strong>di</strong>ci chio<strong>di</strong>. Un<br />

ritrovamento certamente atipico riferiscono gli archeologi, che fa supporre un rito <strong>di</strong> esorcismo, forse la donna nella<br />

comunità presso cui viveva era considerata un maleficio e forse una strega.<br />

Si ipotizza che, contrariamente alla presenza <strong>di</strong> monete che nella antichità venivano inserite nella sepoltura e che<br />

servivano al defunto per pagare il trapasso, i chio<strong>di</strong> e le vesti inchiodate al terreno nel rito pagano impe<strong>di</strong>ssero alla donna <strong>di</strong><br />

“tornare” e <strong>di</strong> pronunciare sortilegi.


Nell'altra sepoltura accanto al cadavere della donna è stato ritrovato<br />

un sacchetto contenente <strong>di</strong>ciassette da<strong>di</strong> da gioco in osso. Gli<br />

Particolare degli scavi<br />

archeologi ipotizzano che a quel tempo essendo il gioco dei da<strong>di</strong><br />

proibito alle donne, ci si potrebbe trovare <strong>di</strong> fronte ad una meretrice<br />

punita al momento della morte con un simbolo che <strong>di</strong>sprezza la<br />

moralità e pertanto <strong>di</strong> condanna, il gioco dei da<strong>di</strong>, appunto.<br />

In entrambe le sepolture ci sono degli interrogativi da chiarire<br />

riferiscono gli archeologi: perché le donne se veramente fossero<br />

state una strega ed una meretrice sono state sepolte in un luogo<br />

consacrato e vicino ad una chiesa? Certamente è un giallo ed anche<br />

a tale interrogativo non possiamo rispondere che con delle ipotesi,<br />

riferiscono gli scopritori. Si potrebbe trattare <strong>di</strong> donne che facevano<br />

parte <strong>di</strong> famiglie importanti ed influenti all'interno della comunità e<br />

dunque erano riuscite, nonostante il loro stato, ad ottenere una<br />

sepoltura cristiana, oppure vi sono altri motivi oggi sconosciuti.<br />

Anche questa ennesima scoperta, come i continui ritrovamenti dei resti della necropoli etrusca, il ritrovamento dell'anfora <strong>di</strong><br />

Baratti ed altre magnifiche scoperte, conferma la meravigliosa storia magica e misteriosa del territorio <strong>di</strong> Populonia e <strong>di</strong> chi<br />

lo abitò.<br />

SP<br />

Veduta del Golfo <strong>di</strong> Baratti<br />

19


Ci <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo il mare <strong>di</strong> Jacopo Bertocchi<br />

Baratti: il legame millenario tra natura, grande storia e piccole scoperte<br />

Con un po' <strong>di</strong> fantasia e conoscenza <strong>di</strong> semplici nozioni storiche riusciamo a cogliere il<br />

legame tra le rotte commerciali del Me<strong>di</strong>terraneo, la forza e gli elementi della natura e le<br />

meravigliose scoperte archeologiche custo<strong>di</strong>te nelle nostre profon<strong>di</strong>tà.<br />

n sottile filo lega il nostro territorio, quello sommerso, alla grande storia, alle gran<strong>di</strong> civiltà<br />

dell'antichità. Furono i Fenici alla fine del IX sec a.C. a tracciare le prime rotte commerciali<br />

tenendo conto <strong>di</strong> elementi essenziali quali venti e correnti.<br />

È infatti possibile in<strong>di</strong>viduare un complesso <strong>di</strong> rotte, ancora praticate, che sfruttavano il<br />

favore degli elementi. Ad esempio, da Oriente, un'apprezzabile corrente obbligava le<br />

imbarcazioni a risalire il Bosforo a remi, trovando poi il favore della stessa verso la Grecia e<br />

il mar Ionio. Di contro, dall'Atlantico attraverso Gibilterra, i velieri si spingevano verso il<br />

Maghreb per ripiegare poi lungo le coste della Spagna e della Francia, deviando alla volta<br />

della Sardegna a causa del Mistral, ripiegando poi verso Ostia, punto <strong>di</strong> partenza e <strong>di</strong> arrivo<br />

<strong>di</strong> tutte le rotte romane, a causa dei venti provenienti da Ovest.<br />

Navigando verso l'Africa, si faceva affidamento sui venti etesii che spirano nei mesi estivi.<br />

Queste rotte erano vere e proprie vie <strong>di</strong> comunicazione, utilizzate da Cartaginesi, Greci e<br />

Romani che dettero l'impulso all'e<strong>di</strong>ficazione sistematica <strong>di</strong> città e porti in prossimità delle<br />

coste e degli estuari per facilitare gli scambi tra le colonie e la Madrepatria.<br />

Ovviamente anche i nostri antenati Etruschi solcarono il mare in lungo e in largo, prove<br />

concrete <strong>di</strong> tale attività si hanno in corrispondenza della fine del VII secolo a.c. grazie al<br />

vasellame ritrovato lungo una fascia che si estende dall'Africa settentrionale alla Sicilia,<br />

per non parlare poi delle navi depredate dai subacquei clandestini soprattutto nelle<br />

vicinanze dell'Isola d'Elba e <strong>di</strong> Montecristo.<br />

Tra i tanti tesori che il nostro mare accoglie nelle sue profon<strong>di</strong>tà, uno in particolare è<br />

<strong>di</strong>venuto il simbolo dell'archeologia subacquea: l'anfora.<br />

L'origine del termine deriva da un ideogramma che compare in alcune tavolette d'argilla del periodo Miceneo. Omero usa la parola<br />

“anfora” nell'O<strong>di</strong>ssea per in<strong>di</strong>care quei recipienti <strong>di</strong> vino che Telemaco trasporta da Itaca a Pilo. Il basso costo, la lunga durata e la<br />

produzione in serie del manufatto ne decretarono il successo e per millenni fu l'unico “imballaggio” per il trasporto <strong>di</strong> cereali, vino, monete.<br />

Grazie ad Erodoto sappiamo cha dal V secolo il termine anfora in<strong>di</strong>cherà anche un'unità <strong>di</strong> misura.<br />

I tipi <strong>di</strong> anfora tuttora visibili a Baratti - uno tra i più importanti centri commerciali del mondo antico - sono <strong>di</strong> tipo vinario e oleario <strong>di</strong><br />

probabile origine romana.<br />

20


La parte sommersa dal mare del “nostro golfo”, oltre a regalarci<br />

reperti archeologici e relitti della storia più recente, rappresenta il<br />

luogo ideale per la sopravvivenza e la riproduzione <strong>di</strong> decine <strong>di</strong><br />

specie marine.<br />

Saper in<strong>di</strong>viduare con chiarezza le caratteristiche del popolo<br />

marino e <strong>di</strong> ogni esemplare visibile durante l'immersione è la<br />

con<strong>di</strong>zione necessaria per questa passione.<br />

A pochi minuti <strong>di</strong> navigazione dal porto <strong>di</strong> Baratti, tra i tre e i 25<br />

metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, adagiati e pigri sulle pareti <strong>di</strong> roccia, i<br />

nu<strong>di</strong>branchi attirano subito l'attenzione dei visitatori.<br />

Sono Gasteropo<strong>di</strong>, molluschi privi <strong>di</strong> conchiglia con antenati<br />

vecchi <strong>di</strong> 300 milioni <strong>di</strong> anni.<br />

Discodoris atromaculata<br />

Vivono in tutti i mari ma il Tirreno ne ospita molte specie, possono<br />

arrivare a 70 cm <strong>di</strong> lunghezza (come la lepre <strong>di</strong> mare) e grazie alla<br />

loro capacità mimetica, sono capaci <strong>di</strong> sviluppare forme e livree<br />

incre<strong>di</strong>bilmente enigmatiche.<br />

Nelle acque <strong>di</strong> Baratti ne sono state avvistate e fotografate una<br />

decina <strong>di</strong> varietà; molte specie vivono in simbiosi con le spugne,<br />

ed è per questo che si possono osservare al punto immersione “la<br />

strada” così come “al <strong>di</strong>to” o alle “secche delle gorgonie”.<br />

La subacquea è dunque l'unico strumento per rinsaldare un<br />

legame vecchio millenni tra l'uomo, la natura e la tecnica, Baratti è<br />

il luogo ideale per fare <strong>di</strong> ogni uomo, un uomo <strong>di</strong>verso.<br />

JB<br />

Le foto <strong>di</strong> questo articolo sono concesse da Baratti Diving<br />

Hypselodoris valenciennesi<br />

21


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La scomparsa <strong>di</strong> San Mamiliano e le preghiere (Quarta parte)<br />

<strong>di</strong> Gianfranco Benedettini<br />

Siamo giunti al termine del libricino che don Enrico compiuto te. O Gesù, che fondasti la chiesa cattolica e<br />

Lombar<strong>di</strong> aveva de<strong>di</strong>cato a san Mamiliano, protettore ponesti a governarla il pescatore san Pietro,<br />

dei naviganti dell'arcipelago Toscano.<br />

conservami sano e salvo entro la nave della tua<br />

Uno scritto prezioso, <strong>di</strong>venuto raro, sconosciuto ai chiesa e preservami dal naufragio della mia fede. O<br />

più.<br />

Gesù, che scegliesti tanti tuoi amici tra la gente <strong>di</strong><br />

mare, ren<strong>di</strong>mi tuo amico e fai ch'io possa lavorare per<br />

te. O Gesù, che andasti <strong>di</strong> terra in terra, facendo del<br />

bene, conce<strong>di</strong>mi <strong>di</strong> non far mai male ad alcuno ma,<br />

invece, <strong>di</strong> essere sempre pronto ad andare in aiuto del<br />

mio prossimo. Così sia”.<br />

Un'altra preghiera è de<strong>di</strong>cata a Maria, stella del mare.<br />

“Stella del mare, gran madre <strong>di</strong> Dio, tu che conosci tutti<br />

i pericoli del corpo e dell'anima, che incombono sulla<br />

gente del mare, proteggi i tuoi figli che navigano e le<br />

loro famiglie che li attendono. Stella del mare, luce<br />

nelle tenebre, sii guida ai naviganti nelle tempeste e<br />

nei pericoli della vita e conducili al porto sicuro della<br />

patria celeste. Così sia.”<br />

L'ultima preghiera non poteva che essere de<strong>di</strong>cata a<br />

Mamiliano e <strong>di</strong>ce:” O san Mamiliano, tu che<br />

percorresti il mar Tirreno e fosti guidato dal Signore<br />

fino all'approdo sicuro <strong>di</strong> Montecristo, con la tua<br />

protezione fai che la nostra navigazione sia sempre<br />

serena e sicura. Come un giorno vegliasti in preghiera<br />

nella solitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Montecristo, così oggi vegli su <strong>di</strong> noi<br />

che navighiamo il tuo mare.<br />

E come un giorno la nave, che ti trasportava all'isola<br />

del Giglio, superò le onde furenti del mare in<br />

tempesta, così fai che, per la tua intercessione,<br />

possiamo superare le <strong>di</strong>fficoltà e i pericoli che<br />

incontriamo nella vita. O san Mamiliano, pren<strong>di</strong>ci sotto<br />

la tua protezione, <strong>di</strong>fen<strong>di</strong> il nostro naviglio e bene<strong>di</strong>ci<br />

le nostre famiglie. Così sia.”<br />

Nelle precedenti puntate avevamo parlato della vita e Quasi un coro <strong>di</strong> voci imploranti chiude le 32 pagine<br />

dell'azione del sant'uomo. del libricino.<br />

Riportiamo integralmente le ultime pagine. “Chi visita “Sacro cuore <strong>di</strong> Gesù, abbi pietà <strong>di</strong> tutti i naviganti.<br />

la grotta <strong>di</strong> san Mamiliano, all'isola <strong>di</strong> Montecristo, vi O Maria, stella del mare, veglia sui naviganti.<br />

osserva degli ex voto: monete, medaglie, ramoscelli O san Mamiliano, prega per noi.”<br />

<strong>di</strong> corallo ecc. e comprende subito che sono dono <strong>di</strong> Don Lombar<strong>di</strong> ringrazia, infine, il commendator Pietro<br />

uomini <strong>di</strong> mare, marinari e pescatori che si sono Catanzaro, <strong>di</strong>rettore della Navigazione Toscana, per<br />

arrampicati lassù ad invocare il Santo o a ringraziarlo l'incoraggiamento datogli e per avergli favorito il clichè<br />

della sua protezione. Al muto linguaggio degli ex voto <strong>di</strong> Montecristo.<br />

si aggiunge quello parco ma espressivo degli stessi La professoressa Maria Grassini per il <strong>di</strong>segno del<br />

marittimi che non fanno mistero della loro devozione a santo.<br />

san Mamiliano…”. Ancora, Marirosa Lombar<strong>di</strong> per il <strong>di</strong>segno della<br />

Don Lombar<strong>di</strong> riporta anche la preghiera a Gesù chiesetta <strong>di</strong> san Mamiliano. Clichè e <strong>di</strong>segni che<br />

salvatore che <strong>di</strong>ce: “O Gesù, che vivesti da ragazzo abbiamo pubblicato negli articoli precedenti.<br />

nella casa <strong>di</strong> Nazareth con Maria e Giuseppe, Penso che i naviganti, nostri lettori, ricorderanno<br />

bene<strong>di</strong>ci la mia famiglia e tutti quelli che io amo. O questi scritti e, con essi, l'autore don Enrico Lombar<strong>di</strong>.<br />

Gesù, che hai passato la gioventù lavorando da GB<br />

falegname, fai ch'io compia il mio lavoro come l'avresti<br />

23


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Due o tre volte l'anno vado in Sardegna con la mia compagna a far visita ai suoi genitori, parenti e amici. Il primo anno che ci<br />

sono stato, a cena nel centro storico <strong>di</strong> Cagliari vicino al Porto, ho trovato nel menù, tra i primi <strong>di</strong> mare, la “fregola con<br />

cocciula” … incuriosito ho chiesto delucidazione prima a Cristina e poi al cameriere.<br />

La traduzione italiana del piatto è “fregola con arselle”. Il piatto prevede l'utilizzo delle arselle, ma non sempre è facile<br />

trovarle quin<strong>di</strong>, in alternativa, possono essere utilizzate le vongole veraci.<br />

La fregola, tipica in Sardegna, è una pasta <strong>di</strong> semola <strong>di</strong> grano dura a forma <strong>di</strong> piccole sfere ottenute con una antica<br />

lavorazione a mano. Questo tipo <strong>di</strong> pasta, prima introvabile, ora è reperibile più facilmente e acquistabile in negozi <strong>di</strong><br />

alimentari specializzati in prodotti tipici o, soprattutto, nelle catene della grande <strong>di</strong>stribuzione.<br />

La fregola può essere con<strong>di</strong>ta in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>, ma il con<strong>di</strong>mento più famoso e conosciuto è senz'altro quello proposto in<br />

questa pagina.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un piatto molto saporito caratteristico delle sere d'estate nei ristoranti sul mare, ma può essere cucinata anche in<br />

altre stagioni. Si abbina perfettamente a vini come il DOC Nuragus <strong>di</strong> Cagliari, o ad un classico Vermentino DOC.<br />

Aglio<br />

2 spicchi<br />

Brodo<br />

Ingre<strong>di</strong>enti per 4 persone<br />

<strong>di</strong> pesce (fumetto) 1 lt<br />

Olio <strong>di</strong> oliva<br />

extravergine 100 ml<br />

Pasta<br />

<strong>di</strong> semola <strong>di</strong> grano duro (fregola) 250 gr<br />

Pepe<br />

una spolverata<br />

Pomodori<br />

pelati (o passata) 200 gr<br />

Prezzemolo<br />

tritato 2 cucchiai<br />

Sale<br />

q.b.<br />

Vongole<br />

1 kg<br />

La Kambusa <strong>di</strong> Giuseppe Andreoni<br />

Fregola con cocciula<br />

Modalità <strong>di</strong> preparazione<br />

Comprare 1 kg <strong>di</strong> arselle (o vongole veraci) freschissime, eliminare quelle rotte e metterle in uno scolapasta. Introdurre le<br />

arselle in un recipiente più grande, lasciandole immerse nell'acqua fredda per un'ora in modo che i molluschi spurghino tutti<br />

gli eventuali residui <strong>di</strong> sabbia.<br />

In una padella capiente, scaldare l'olio con tre spicchi d'aglio schiacciati o interi se desiderate eliminarli dopo la doratura e<br />

lasciate rosolare per pochi minuti il tutto.<br />

Scolate le vongole, mettetele a cuocere nell'olio facendole aprire a fuoco vivace, non lasciarle cuocere troppo in modo che<br />

non induriscano. In un altro tegame, fare rosolare leggermente uno spicchio d'aglio nell'olio con il prezzemolo, aggiungere il<br />

pomodoro e lasciare insaporire qualche minuto, aggiungere il brodo <strong>di</strong> pesce preparato a parte.<br />

Nel frattempo pulire le arselle dai loro gusci, lasciandone qualcuna integra per la decorazione finale del piatto, e metteteli da<br />

parte. Punto fondamentale: filtrare, con un colino, l'acqua prodotta dalle vongole in cottura per utilizzarla successivamente.<br />

Unire le arselle al sugo quando bolle. Aggiustare <strong>di</strong> sale.<br />

Versare l'acqua delle vongole nella pentola e man mano che la fregola cuoce, aggiungere, se serve, altro brodo bollente in<br />

modo che non asciughi troppo. Prima <strong>di</strong> terminare la cottura della fregola, aggiungere le vongole, un pizzico <strong>di</strong> peperoncino<br />

e il prezzemolo finemente tritato.<br />

Terminata la cottura, decorare con qualche arsella o vongola col guscio, con<strong>di</strong>re con un filo d'olio crudo, un'altra spolverata<br />

<strong>di</strong> prezzemolo e servire ancora caldo.<br />

GA<br />

25


Autore <strong>di</strong> romanzi sulla narrativa marinaresca<br />

Donatello Bellomo ha recentemente pubblicato un<br />

altro romanzo sul mare.<br />

“Un<strong>di</strong>ci lettere all'ammiraglio” è la storia <strong>di</strong> un<br />

personaggio storico realmente vissuto.<br />

Il protagonista è l'ammiraglio dell'unione confederata<br />

americana Raphael Semmes (1809-1877) uno dei più<br />

gran<strong>di</strong> ammiragli della storia della marina americana.<br />

Al comando del Sunter e della Alabama, affondò<br />

ottantatré navi nor<strong>di</strong>ste, tra cui la corrazzata Hatteras,<br />

nel corso <strong>di</strong> tre anni <strong>di</strong> guerra civile, nei mari <strong>di</strong> tutto il<br />

mondo, prima <strong>di</strong> essere sconfitto nel Giugno 1864 nel<br />

Canale della Manica, affondato dalla nave nor<strong>di</strong>sta<br />

Kearsage che occultava una corrazzatura camuffata.<br />

26<br />

NARRATIVA E SAGGISTICA<br />

<strong>di</strong> Silvio Pucci<br />

Un<strong>di</strong>ci lettere all’ammiraglio<br />

Autore: Donatello Bellomo<br />

E<strong>di</strong>tore: Mursia<br />

In questo racconto si intrecciano le battaglie sui mari e<br />

la storia d'amore con una nobildonna inglese. Grazie<br />

al libro <strong>di</strong> bordo <strong>di</strong> Semes, l'autore ci narra<br />

dettagliatamente la vita a bordo delle navi da guerra<br />

su<strong>di</strong>ste durante la caccia al nemico nor<strong>di</strong>sta dalle<br />

coste dell'America del Sud ai mari della Cina e<br />

dell'In<strong>di</strong>a sino allo scontro finale in acque francesi.<br />

La narrativa delle battaglie si intreccia con la storia<br />

d'amore descritta in un<strong>di</strong>ci lettere inviate a Semmes<br />

dalla nobildonna inglese Luoisa Tremlet, mai spe<strong>di</strong>te<br />

ma che verranno recapitate all'ammiraglio in Alabama<br />

molti anni dopo la fine del conflitto.<br />

La guerra civile americana, il coraggio, l'audacia, la<br />

passione e l'onore si intrecciano in questo racconto<br />

che cattura il lettore dal primo all'ultimo capitolo.<br />

SP


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