RELAZIONE PROGRAMMATICA - Comune di Rivoli Veronese

Elaborato
Comune di
Rivoli
Veronese
Comune di Rivoli Veronese
Sindaco Mirco Campagnari
REL
Provincia di
Verona
PRO
RELAZIONE PROGRAMMATICA
P.I.
GRUPPO DI LAVORO
Progettisti Incaricati
Ing. Mario Medici
Arch. Nicola Grazioli
Arch. Emanuela Volta
Collaboratore: Geom. Fabiano Zanini
Analisi Geologiche
Dott.ssa Geol. Annapaola Gradizzi
Analisi Agronomiche
Dott.ssa Agr. Bruna Basso
Per. Agr. Andrea Festa
Analisi Naturalistiche sul sistema
ecorelazionale
Dott.ssa Paola Modena
Dott.ssa Marianna Canteri
Valutazione VINCA
Studio Ing. Mario Medici
Valutazione Compatibilità Idraulica
Studio Ing. Mario Medici
Progettisti incaricati
Ing. Mario Medici
Arch. Nicola Grazioli
Arch. Emanuela Volta
37132 Verona
Via Mons. Giacomo Gentilin, 62
Gennaio 2012

Relazione Programmatica
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1 - PREMESSA ................................................................. 5
1.1 – La procedura ................................................................................................................................ 5
1.2 - Stesura del Piano ........................................................................................................................ 6
1.3 - Temi principali: ............................................................................................................................ 6
1.4 - Allineamento grafico e normativo ...................................................................................... 7
1.5 - Le zone agricole ..........................................................................................................................13
1.6 – Gli elaborati di Piano ...............................................................................................................14
2 – ATTUAZIONE DEI COMPITI DEL PI DAL PATI
APPROVATO ................................................................. 15
2.1 Vincoli .................................................................................................................................................15
2.1.1 - Vincolo paesaggistico D. Lgs. n. 42/2004 ............................................. 15
2.1.2 - Vincolo paesaggistico D.Lgs. n. 42/2004 – Corsi d’acqua ...................... 15
2.1.3 - Vincolo paesaggistico D. Lgs. n. 42/2004 – Zone boscate ..................... 16
2.1.4 - Vincolo archeologico D.Lgs. 42/2004 .................................................... 16
2.1.5 - Vincolo monumentale D.Lgs. 42/2004 – Elementi puntuali e ambiti ..... 16
2.1.6 - Vincolo idrogeologico-forestale R.D.L. 3267/1923 ................................ 17
2.1.7 - Rete Natura 2000 – Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione
Speciale ............................................................................................................ 17
2.1.7 - Viabilità/Fasce di rispetto – D. Lgs. 285/1992 ...................................... 17
2.2 - Invarianti .......................................................................................................................................17
2.2.1 - Ambiti di pregio paesaggistico-ambientale ........................................... 18
2.2.2 - Ambiti di natura storico-monumentale .................................................. 18
2.3 - Fragilità...........................................................................................................................................19
2.3.1 - Compatibilità geologica ......................................................................... 19
2.3.2 - Area di conoide ..................................................................................... 19
2.4 - Trasformabilità............................................................................................................................19
2.4.1 - Ambiti di urbanizzazione consolidata residenziale e produttiva ........ 19
2.4.2 - Ambiti di edificazione diffusa ................................................................ 20
2.4.3 - Aree di miglioramento della qualità urbana .......................................... 21
2.4.4 - Limiti fisici alla nuova edificazione ........................................................ 21
2.4.5 - Linee preferenziali di sviluppo insediativo residenziale ......................... 21
2.4.6 - Linee preferenziali di sviluppo insediativo per specifiche destinazioni
d’uso ................................................................................................................ 22
2.4.7 - Servizi di interesse comunale di maggior rilevanza ............................... 22
2.4.8 - Centri Storici, Corti rurali e manufatti significativi ................................ 22
2.4.9 - Coni visuali............................................................................................ 23
2.4.10 – Ambiti di tutela agricola ..................................................................... 23
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2.4.11 - Edificabilità nelle zone agricole ........................................................... 24
3 - PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI .................. 26
La Normativa Regionale.....................................................................................................................26
4 - DIMENSIONAMENTO ............................................... 27
4.1 – I numeri del dimensionamento ..........................................................................................27
4.2 – Dimensionamento Residenziale .........................................................................................28
4.3 - Dimensionamento ambiti di riqualificazione e riconversione ..............................30
4.4 - Dimensionamento produttivo e turistico-ricettivo ....................................................30
4.5 - Dimensionamento insediativo e dei servizi ..................................................................32
5 - SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA ....................... 33
6 - REGISTRO CREDITI EDILIZI .................................... 36
Relazione Programmatica
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1 - PREMESSA
La pianificazione comunale si attua attraverso il Piano di Assetto del Territorio
Intercomunale (PATI) e il Piano degli Interventi (PI), che insieme costituiscono il Piano
Regolatore Comunale (PRC). Esso permette di rispondere alle problematiche presenti sul
territorio, attraverso la riformulazione complessiva dello strumento urbanistico e della
disciplina delle trasformazioni.
Il PATI è stato quindi approvato definitivamente con Deliberazioni della Giunta Regionale
N. 936 del 05 luglio 2011 (Bur n. 59 del 09/08/2011).
L’Amministrazione ha quindi avviato il processo di redazione al Piano degli Interventi, in
attuazione delle scelte operate nel PATI.
L’operazione di sviluppo e precisazione delle scelte del PATI non deve essere intesa nella
sua totalità in capo al primo PI, ma avviene selettivamente in più fasi successive,
attraverso più PI che predispongono l’attuazione complessiva dello scenario di sviluppo.
In ogni caso il primo PI opera nel rispetto del quadro generale di vincoli, prescrizioni e
direttive fornite dal PATI e non compromette con le proprie previsioni le possibilità di
successiva attuazione degli obiettivi del PATI stesso.
1.1 – La procedura
Il PRG vigente approvato definitivamente con DGRV n. 1618 del 11 Aprile 2000 (BUR n.
46 del 16 Maggio 2000). Il PATI è stato approvato con in CONFERENZA SERVIZI
11.01.2011 con DGRV N. 936 del 05 luglio 2011 (Bur n. 59 del 09/08/2011).
L’ entrata in vigore del PATI, comporta:
- La decadenza delle parti di PRG in contrasto col PATI.
- L'automatica reiterazione per cinque anni di tutti i vincoli finalizzati all'esproprio
vigenti, contenuti nei PRGC diventati automaticamente il primo PI del Comune.
- La validità per cinque anni delle nuove infrastrutture ed aree per servizi già
contenute nei PRGC, per le quali non siano stati approvati i relativi progetti
esecutivi.
Nel rispetto di quanto indicato all’art. 18 della Lr. 11/2004, il primo Piano degli Interventi
del Comune di Rivoli Veronese è stato redatto secondo la seguente procedura:
1. Predisposizione del Documento del Sindaco che indica i temi del Piano, le priorità e le
indicazioni procedurali di riferimento;
2. Illustrazione del Documento al Consiglio Comunale;
3. Divulgazione dei contenuti del Piano al fine di informare i cittadini, gli enti pubblici, le
associazioni economiche e sociali e favorire la partecipazione;
4. Incontri pubblici di illustrazione dei contenuti;
5. Esame delle segnalazioni e dei contributi pervenuti e individuazione di quelli coerenti
con i contenuti del PI e conformi alla normativa urbanistica e agli altri strumenti di
pianificazione che interessano il territorio comunale;
6. Stesura degli elaborati grafici e normativi che formano il PI
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Successivamente il PI viene adottato dal Consiglio Comunale.
Dopo il deposito rimane a disposizione per trenta giorni, nei successivi trenta giorni si
possono formulare osservazioni sulle quali il Consiglio Comunale provvederà alla
definizione delle scelte definitive e alla predisposizione delle controdeduzioni.
Quindi il PI viene approvato, divenendo efficace in base ai disposti della LRV n° 11/2004.
1.2 - Stesura del Piano
Nella stesura del Piano è stata attuata la formula della concertazione attraverso la
formulazione delle manifestazioni d’interesse sottoforma di richieste formalmente
protocollate e una serie di incontri con i cittadini.
Gli incontri pubblici sono stati organizzati capillarmente sul territorio, presso ciascuna
delle frazioni.
Il calendario è stato il seguente:
• Giorno 7/03/2011 presso la sala Civica di Canale per le frazioni Tessari e Canale;
• Giorno 14/03/2011 presso la sala civica di Gaium per le frazioni di Montalto e
Gaium;
• Giorno 21/03/2011 presso la sala Consiliare di Rivoli per il Capoluogo;
• Giorno 28/03/2011 in frazione di Valdoneghe;
• Giorno 04/04/2011 in loc. Zuane.
Le associazioni, gli enti e i portatori di interesse sul territorio sono stati informati
dell’attività di redazione del Piano con apposite lettere, in cui si sollecitavano proposte e
interventi.
A seguito di tali incontri sono state raccolte oltre 110 proposte collaborative relative a
diverse tematiche, queste sono state tenute in considerazione nell’elaborazione del Piano
degli Interventi.
E’ stato inoltre organizzato un incontro pubblico con gli Enti presso la Sala Consiliare, in
data 28/09/2011, al quale hanno partecipato:
• ARPAV
• COMUNE DI DOLCE’
• SOCIETA’ AUTOSTRADE
• COLDIRETTI.
1.3 - Temi principali:
Il primo PI sulla base del Documento del Sindaco prevede di:
1) recepire i vincoli e le prescrizioni del PATI;
2) effettuare una conversione delle previsioni vigenti del PRG in disciplina operativa
del PI;
3) individuare all'interno delle aree di urbanizzazione consolidata le possibilità
operative in termini di indici stereometrici o di potenzialità edificatoria;
4) Individuare le possibilità di intervento sulla base delle reali necessità legate
all’operatività degli strumenti urbanistici vigenti.
5) Individuare ambiti di trasformazione urbanistica legati alle reali necessità del
territorio.
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6) ampliare il campo di possibilità di offerta turistica aggiungendo alla residenza
nuove forme di utilizzo finalizzate all'ospitalità (country house, B&B...) e alla
vendita di prodotti locali.
7) Possibilità di realizzare volumi legati alla naturale espansione della famiglia o vani
tecnici e accessori legati a nuove esigenze, compresa quella delle energie
rinnovabili, soprattutto in riferimento ad ambiti dell’edificazione diffusa.
8) Politica di riordino edilizio incentivando la possibilità di prevedere la realizzazione
di locali accessori all'abitazione, in coerenza con le normative vigenti.
9) Nel caso di ambiti consolidati a prevalente destinazione residenziale e produttiva,
il PI definisce in termini di indici stereometrici per tutte le aree inserite ex novo rispetto
alle indicazioni del PRG.
10) Vista la necessità di operare una revisione puntuale delle attuali previsioni
urbanistiche, questo tema è stato sviluppato sulla base delle specifiche richieste
puntuali/osservazioni manifestate all’Amministrazione Comunale, considerando in
primis la possibilità di recupero e/o edificazione di nuovi volumi coerentemente
con il contesto storico in cui sono inseriti i manufatti, mantenendo i caratteri
tipologici e coloristici legati alla tradizione costruttiva storica locale.
11) Nell'attuale contingenza del settore immobiliare si è ritenuto di inserire solo
le nuove aree di trasformazione sulla base di specifiche richieste legate a
concrete proposte operative da parte dei privati, con particolare attenzione per la
realizzazione di ambiti in cui creare un mix funzionale grazie all’insediamento di
attività di artigianato di servizio alla persona e di esercizi di vicinato.
1.4 - Allineamento grafico e normativo
Sebbene con l’approvazione del PATI, il PRG vigente acquisti valore di PI, per le parti non
in contrasto con lo stesso, i due strumenti urbanistici sono profondamente diversi,
essendo differente lo spirito dell’apparato normativo di riferimento di ciascuno di essi.
Il PI ha voluto aggiornare la normativa delle NTA del PRG vigente, allineando le norme
relative alla vincolistica PATI/PRG, inserendo le norme relative alle Fragilità e alle
Invarianti, e per quello che riguarda gli interventi legati alla trasformabilità, revisionando
la normativa vigente relativamente sia alle zone consolidate, sia agli ambiti posti in
trasformazione.
Il pre-vigente PRG è stato trasposto sulla nuova base cartografica utilizzata dal PATI nel
rispetto dei seguenti criteri interpretativi, al fine di disporre di un documento attendibile
sul quale misurare le variazioni introdotte:
- la zonizzazione, che sul PRG previgente era disegnata su base raster, è stata
appoggiata sugli omologhi elementi fisici riconoscibili in entrambe le versioni delle
basi cartografiche (quella originale di PRG e quella, aggiornata, ricostruita).
- aggiornamento della zonizzazione nelle aree soggette a strumento urbanistico
attuativo, quando collaudato.
- Ridisegno delle zonizzazioni sul confine comunale aggiornato: tutti i contenuti del
PI sono stati ridisegnati in appoggio al limite comunale contenuto nel Quadro
Conoscitivo del PATI.
Si riporta l’elenco di tutte le varianti inserite sull’elaborato intermedio del PRG ridisegnato
in scala 1:5000 sulla nuova base cartografica:
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VAR.
N.
OGGETTO ESTREMI
PROVVEDIMENTI
INTERMEDI
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ESTREMI
APPROVAZIONE o
RESTITUZIONE
0 PRG VARIANTE GENERALE approvazione definitiva
avvenuta con deliberazione
della Giunta Regionale del
Veneto n. 1618 del 11
Aprile 2000 (BUR n. 46 del
16 Maggio 2000)
1 L.R.V. 61/85, ART. 50,
comma 7 – “Variante
parziale n. 1
inerente”criteri per
installazione distributori di
carburante”.
2 L.R.V. 61/85, art. 50,
comma 7 – “Variante
Parziale n. 2 inerente
“Superfetazioni nei centri
storici e in zona agricola”.
3 L.R.V 61/85, art. 501
“Variante parziale al
P.R.G. n. 3” – “Zona C2/3
in loc. Pimpine – Modifica
dell’individuazione
progettuale puntuale
dell’ambito”.
4 L.R.V. 61/85, art. 50,
comma 7, - “Variante
parziale n. 4” inerente
modifica norme tecniche
di attuazione art. 24.12”
5 Variante al P.R.G. n. 5 ai
sensi dell’art. 42 e 50
della L.R.V. 61/85 e s.m.i.
per “Individuazione
Fabbricati non più
funzionali alla conduzione
del Fondo agricolo” – art.
4 L.R.V. 24/85.
6 Variante al PRG n. 6 ai
sensi dell’artt. 42 e 50
della LR 61/85 e s.m.i.
- Insediamenti produttivi
in zona agricola
- Modifica corte rurale
C16 – Corte Pigno
Adozione: Del CC 43 del
27/12/2000
Adozione: Del CC 7 del
28/03/01
Adozione: Del CC 27 del
18/07/01
Adozione: Del CC 31 del
07/09/01
Adozione: Del. CC 39
del 21/11/01
- Esame oss: Del CC 4
del 27/02/02
- Trasmissione in
regione: p.n. 2712 del
10/04/02
- Adozione: Del. CC 43
del 22/12/01
- Esame oss: Del CC 16
del 12/06/02
- Trasmissione in
regione: p.n. 5945 del
31/07/02
- Approvazione con
proposte di modifica
(art. 46 LR 61/85):
D.G.R. 2049 del
04/07/03
- Controdeduzioni (art.
46 L.R. 61/85): del CC
38 del 15/10/03
Approvazione ed esame
osservazioni: Del. C.C. 6
del 28.03.2001,
Trasmessa in regione: con
p.n. 3063 del 18/04/01
Pubblicata Albo Pretorio:
p.n. 3063 del 18/04/01
Approvazione ed esame
osservazioni: Del. C.C. 21
del 29/06/2001
Trasmessa in regione: p.n.
5170 del 11/07/01
Pubblicata Albo Pretorio:
p.n. 5171 del 11/07/01
Approvazione ed esame
osservazioni: Del. C.C. 30
del 07/09/2001
p.n. 6971 del 21/09/01
Pubblicata Albo Pretorio:
p.n. 6971 del 21/09/01
Del . C.C. 15 del
12/06/2002
Trasmessa in regione: p.n.
5592 del 07/07/02
Pubblicata Albo Pretorio:
p.n. 5591 del 07/07/02
Approvazione definitiva con
modifiche d’ufficio: (art. 45
LR 61/85) D.G.R. n 446 del
21/02/03 (BUR n. 31 del
25/03/03) relative alle
schede 90 1^V e 93 1^V e
accoglimento 1
osservazione (nuovo NF)
Approvazione definitiva:
(art. 46 LR 61/85) D.G.R. n
985 del 06/04/04(BUR n.
45 del 27/04/04)
ESITO
APPROVATA
con modifiche da
Osservazioni
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI NTA
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI NTA
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI NTA
APPROVATA
Con modifiche
d’ufficio e
accoglimento
osservazione
VEDI TAVOLE +
SCHEDE NF
APPROVATA
con modifiche da
Osservazioni
VEDI NTA +
SCHEDE FZ

VAR.
N.
OGGETTO ESTREMI
PROVVEDIMENTI
INTERMEDI
7 L.R.V.: Variante n. 7 al
P.R.G. – L.R.V. n. 61/85,
art. 50 comma 7 – Ditta
Scasserle Agostino e
chiusi Irene – Modifica
individuazione progettuale
puntuale”.
8 L.R.V. Tratto della strada
comunale n. 3 detta “
Fonda per Zuane” 1.
Parziale Declassificazione
e sdemanializzazione; 2.
Variante urbanistica n. 8
ai sensi dell’art. 74 della
L.R.V. n. 61/74.
(Per sito telefonia mobile)
9 Variante n. 09 al vigente
PRG. – Pista ciclabile “Affi
– Costernano – Caprino –
Rivoli Veronese”
10 L.R. 61/85 ART. 50
comma 7
“Individuazione linee
elettriche e relative fasce
di rispetto ai sensi della
L.R. n. 27/ 1993 e L.R.
5/2000”
11 L.R. 61/85,art. 50 comma
7-8 “Variante parziale al
PRG n. 11 – Zona C1/1 in
località Valdoneghe –
Modifica
dell’individuazione
progettuale puntuale
dell’ambito”.
12 Variante al PRG n. 12 ai
sensi dell’art. 42 e 50
della L.R. 61/85 e s.m.i.,
per “Reinserimento di
lotto libero in zona C1/1
situata in loc. Pimpine
Adozione: Del CC 45 del
22/12/01
Adozione: Del CC 34 del
17/10/02
Adozione: Del CC 48 del
18/12/02
Adozione: Del CC 49 del
18/12/02
- Adozione: Del. CC 50
del 18/12/02
- Esame oss: non
pervenute
- Trasmissione in
regione: p.n. 4096 del
21/05/03
- Approvazione con
proposte di modifica
(art. 46 LR 61/85):
D.G.R. 122 del
23/01/04
- Controdeduzioni (art.
46 L.R. 61/85): del CC
18 del 31/03/04
Relazione Programmatica
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ESTREMI
APPROVAZIONE o
RESTITUZIONE
Approvazione definitiva ed
esame osservazioni: Del 5
del 27/02/02
Trasmessa in regione: p.n.
2443 del 28/03/02
Pubblicata Albo Pretorio:
p.n. 2554 del 03/04/02
Approvazione: Del. 18 del
12/06/2002 (ai sensi art.
74 L.R. 61/85 ed esecutiva
ai sensi dell’art. 130 della
Costituzione)
Declassificazione amm:
Decreto del Resp. dell’area
tecnica: p.n. 6455 del
22/08/02
Pubblicazione sul BUR: 95
del 13/09/02
Approvazione ed esame
osservazioni: Del 17 del
25/06/2003
Trasmessa in regione: p.n.
5696 del 10/07/03
Pubblicata Albo Pretorio:
p.n. 5697 del 10/07/03
Approvazione con
osservazioni d’ufficio: Del 8
del 23/02/05
Trasmessa in regione: p.n.
9833 del 09/11/05
Pubblicata Albo Pretorio:
p.n. 1818 del 02/03/05
Approvazione ed esame
osservazioni: Del 46 del
29/12/03
Trasmessa in regione: p.n.
8160 del 03/10/03
Pubblicata Albo Pretorio:
p.n. 705 del 27/01/04
Approvazione definitiva:
(art. 46 LR 61/85) D.G.R. n
3594 del 12/11/04
ESITO
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE
APPROVATA
con modifiche da
Osservazioni
d’ufficio
VEDI NTA
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI NTA +
TAVOLE

VAR.
N.
OGGETTO ESTREMI
PROVVEDIMENTI
INTERMEDI
13 Variante al PRG n. 13
Zona D1/A in loc. Cason.
Modifica individuazione
progettuale puntuale
dell’ambito (LR 61/85,
art. 50, comma 4, lett. B)
– G) – LR n. 47/93
14 Variante n. 14 al vigente
PRG inerente la “Centrale
di sollevamento irriguo in
località Barbuzzola del
Consorzio Adige Garda” –
art. 74 della L.R. n.
61/85.
15 Legge Regionale n. 23 del
01/06/99. Programma
integrato di
riqualificazione
urbanistica, edilizia ed
ambientale (PIRUEA) in
variante n. 15 al PRG di
un’area sita in loc. Porton
di proprietà della ditta
“Immobiliare Errebi SAS,
Via Saval n. 23, Verona”
16 Art. 5 L.N. 447/98 – Art.
50 LR 61/98, 6° e 7°
comma. Variante al
vigente PRG n. 16 per
“Dotazione Standard
Urbanistici per attività
ristorativi nel fabbricato
denominato “Corte
Bramante”
17 “Variante al PRG n. 17 ai
sensi degli artt. 42 e 50
della L.R. n. 61/85 e
s.m.i. per individuazione
di fabbricato non più
funzionale al fondo
agricolo – art. 14 L.R.V.
n. 24/85 – C17 – Corte
Chiusole
18 L.R. 61/85 ART. 50
COMMA 3
“Individuazione zona
ricettiva sulla corte n. 31
denominata Corte Casetta
–
19 L.R. 61/85 ART. 50
COMMA 3
“Individuazione zona
ricettiva Cà Rotte” -
Castello
Adozione: Del CC 30 del
29/09/03
- Adozione: Del. GC 33
del 31/03/04
- Esame oss: non
pervenute
- Approvazione: Del CC
43 del 13/08/04
- Trasmissione in
regione: p.n. 9946 del
01/12/04
-Verbale Conferenza di
servizi n.2 del 30/01/04
n. 2
- Pubblicazione del
verbale della conferenza
di servizi: p.n. 879 del
02/02/04
- Osservazioni: non
pervenute
- Adozione: Del CC 59
del 18/10/04
- Osservazioni non
pervenute
-Approvazione: Del 18
del 21/03/05
- Trasmissione in
regione: p.n. 4098 del
09/05/05
-Adozione: Del CC 6 del
23/02/05
-Osservazioni non
pervenute
-Approvazione: Del C.C.
28 del 25/05/05
-Trasmissione in regione
ai sensi del comma 8°,
p.n. 11643 del 29
Dicembre 05
-Adozione Del n. 7 del
23/02/2005
-Esame osservazioni:
C.C. 11 del 29/03/2006
Relazione Programmatica
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ESTREMI
APPROVAZIONE o
RESTITUZIONE
Approvazione ed esame
osservazioni: Del 47 del
29/12/03
Trasmessa in regione: p.n.
878 del 02/02/04
Pubblicata Albo Pretorio:
p.n. 706 del 27/01/04
Approvazione: Del. 6 del
02/02/2004 (ai sensi art.
74 L.R. 61/85 ed esecutiva
ai sensi dell’art. 130 della
Costituzione)
Restituzione: (art. 47 LR
61/85) D.G.R. n 626 del
25/02/05
Approvazione: Del C.C 15
del 31/03/04 – Conferenza
Servizi ai sensi D.P.R. 447
del 20/12/1998 – Parere n.
186 del 16/12/2003 C.T.R.
Regione Veneto
Approvata con DGRV 2231
del 17/07/2007
La giunta regionale ha
restituito gli atti di variante
con nota n.
539332/5709/14.10.10
(arrivo al prot. n.
8714/21.10.10)
Approvata con modifiche
d’ufficio con DGRV 3386 del
30/12/2010
ESITO
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI SCH.
LOTTIZZAZIONI
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE
NON
APPROVATA
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI NTA
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE +
SCHEDE NF
DECADUTA PER
INCOMPLETEZZA
ATTI PRODOTTI
APPROVATA
senza modifiche
da Osservazioni
con modifiche
d’ufficio
VEDI NTA +
TAVOLE

VAR.
N.
OGGETTO ESTREMI
PROVVEDIMENTI
INTERMEDI
20 L.R. 61/85 ART. 50
COMMA 3/7
“Identificazione nuove
aree produttive con
progetto di pianificazione
coordinata ai sensi della
L.R. n. 35/2002
con la Provincia di
Verona.
21 L.R. 61/85 ART. 50
COMMA 4 LETT.H
“Individuazione area di
interesse pubblico” -
Impianti sportivi via
Giarette
22 L.R. 61/85 ART. 50
COMMA 3
Cambio di destinazione da
zona agricola e di rispetto
stradale a zona di
completamento edilizio
residenziale” -
Immobiliare Errebi s.a.s.
23 Art. 18 lr 15 del
13/08/04, Variante
parziale n. 23 –
Attuazione delle
disposizioni alla L.R.V.
15/2004 per gli esercizi di
vicinato (comma 4)
24 Art. 38 comma 4, LR 15
del 13/08/04 – Variante
parziale n. 24 –
Individuazione ZTO “D” a
parco commerciale
25 Art. 3 L.R.V. 23/05 e art.
50 comma 9 lett. A L.R.V.
61/85 – Variante parziale
n. 25 – Individuazione di
due aree “C2” residenziali
di espansione e
localizzazione di tre aree
con destinazione F1 –
aree per l’istruzione, F3 –
aree attrezzature a parco,
gioco e sport e F4 – aree
di parcheggio – Adozione
ai sensi dell’art. 50,
comma 6 L.R.V. 61/85
26 L.R. 61/85 art. 50
comma 4 lett. D
“Riduzione fascia di
rispetto del cimitero del
Capoluogo”
-Adozione: del CC 9 del
23/02/05
-Esame osservazioni:
C.C. 12 del 29/03/2006
- Adozione: del CC 10
del 23/02/05
-Esame osservazioni ed
approvazione: del CC 29
del 25/05/05
-Adozione: del CC 12
del 23/02/05
-Approvazione: Del 30
del 25/05/05
-Trasmissione in regione
e in provincia, p.n.
10932 del 07/12/05
-Adozione del CC 53 del
20/10/05
-Esame osservazioni:
del CC 18 del 29/05/06
-Adozione del CC 54 del
20/10/05 e precedente
Del. G.C. 122/16.09.05
-Esame osservazioni:
del CC 19 del 29/05/06
-Adozione del CC 20 del
29/05/06
-Approvazione del C.C.
32 del 09/11/2007
-Osservazioni del C.C.
46 del 27/09/2006
-Adozione del. C.C. 5
del 13/02/2008
-Approvazione: Del CC
12 del 12/05/2008
Relazione Programmatica
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ESTREMI
APPROVAZIONE o
RESTITUZIONE
Approvata con modifiche
d’ufficio con DGRV 657 del
17/03/2009
-Trasmissione in regione ed
in provincia: p.n. 9879 del
10 nov. 2005
Restituita con DGRV n. 658
del 17/03/2009
Trasmissione a Regione
Veneto con nota prot. n.
6600/06.07.06 – L.R.
61/85 art. 50 comma 8
Approvata con DGRV 2509
del 04/08/2009
Parere favorevole Dirigente
Regione n. 159261/57/09
del 19/03/2007 (pervenuto
al prot. n. 2471 del
23/03/2007
Lettera a Regione prot.
5261 del 02/07/2008
ESITO
APPROVATA
con modifiche da
osservazioni e
d’ufficio
VEDI TAVOLE
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE
RESTITUITA ai
sensi art. 47 L.R.
n. 61/85
APPROVATA
senza
Osservazioni
APPROVATA
con modifiche da
Osservazioni e
d’ufficio
VEDI NTA +
TAVOLE
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI NTA +
TAVOLE
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE

VAR.
N.
OGGETTO ESTREMI
PROVVEDIMENTI
INTERMEDI
27 L.R. 61/85 art. 50
comma 4 lett. D “Modifica
scheda fuori zona n. 2 –
Ditta Marmi La Rocca”
28 Var. Parz. 28 –
Realizzazione 3° lotto
pista ciclabile dell’Adige -
Sole
29 L.R. 61/85 art. 50
comma 4 lett. F-G e art.
19 DPR 327/08.06.2001
“Realizzazione rotatoria
stradale in loc. Porton
sull’incrocio tra le strade
provinciali n .11 della Val
d’Adige, n. 29/c delle
Cristane e la strada
comunale di accesso al
capoluogo di Rivoli V.se”
30 L.R. 61/85 art. 50
comma 4 lett. L
“Aggiornamento
regolamento edilizio e
norme tecniche di
attuazione vigente
strumento urbanistico”
31 L.R. 61/85 art. 50
comma 4 lett. L
“Aggiornamento
regolamento edilizio e
norme tecniche di
attuazione vigente
strumento urbanistico”
-Adozione del. C.C. 6
del 13/02/2008
-Osservazioni e
Approvazione: Del CC
13 del 12/05/2008
-Adozione del. C.C. 7
del 13/02/2008
-Approvazione: Del CC
31 del 12/09/2008
-Adozione del. C.C. 26
del 28/07/2009
-Approvazione: Del CC
36 del 28/09/2009
-Adozione del. C.C. 17
del 31/05/2010
-Approvazione: Del CC
34 del 29/09/2010
-Adozione del. C.C. 25
del 23/07/2010
-Approvazione: Del CC
42 del 30/11/2010
Relazione Programmatica
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ESTREMI
APPROVAZIONE o
RESTITUZIONE
Lettera a Regione prot.
5231 del 01/07/2008
Lettera a Regione prot.
8323 del 15/10/2008
Lettera a Regione prot.
9108 del 16/10/2009
Lettera a Regione prot. 598
del 24/01/2011
Lettera a Regione prot. 599
del 24/01/2011
ESITO
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI SCHEDA FZ
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI TAVOLE
APPROVATA
senza
Osservazioni
VEDI NTA + RE
APPROVATA
con modifiche da
Osservazioni
VEDI NTA + RE
Dopo aver “ricostruito” il vigente PRG sulla nuova base cartografica, si è proceduto alla
stesura degli elaborati del Piano degli Interventi, avendo cura di conservare l’impianto
originario: le grafie originali sono state aggiornate e integrate con i nuovi contenuti (zone
di edificazione diffusa, aree di riqualificazione e riconversione, ecc) al fine di facilitare la
consultazione degli elaborati.
Alla scala 1:5.000 (intero territorio comunale), tuttavia, i temi del PI sono contenuti in
due elaborati complementari in quanto la sovrapposizione in un’unica tavola delle diverse
simbologie ne avrebbe compromesso la leggibilità.
Le tavole del PI in scala 1:5000 sono state suddivise in due serie complete, ognuna
contenente le informazioni necessarie alla valutazione degli interventi sul territorio.
Data la notevole complessità del sistema dei vincoli e delle tutele del territorio di Rivoli,
caratterizzato da valori paesaggistici di pregio, come già definito dal PATI, le tavole
progettuali in scala 1:5000 sono state suddivise in:
- Serie di tavole “T1-2-3 a – Zonizzazione” (Scala 1:5000) rappresentano
contenente la zonizzazione, con aggiornamento delle tematiche progettuali
evidenziate dal PATI, relativamente soprattutto agli ambiti di edificazione diffusa e
agli ambiti di riqualificazione e riconversione. Sono rappresentati principalmente i

temi della classe c1104_PianifUrbVigente del Quadro conoscitivo del PAT (in
particolare i temi c1104061_Zone e c1104071_PianoAttuativo).
- Serie di tavole contenente vincoli e tutele aggiornati: la serie di tavole T1-2-3 b -
“Carta vincoli e le tutele” (scala 1: 5.000): rappresenta principalmente i temi del
PAT contenuti nelle classi b01 (Vincoli di legge e della Pianificazione Territoriale),
b02 (Invarianti), b03 (Fragilità), b04 (Trasformabilità- in parte) del Quadro
Conoscitivo del PAT.
Le tavole alla scala 1:2.000, numerate T 2.1-6 “Zone significative” riproducono
sostanzialmente ad una scala di maggior dettaglio, i contenuti delle tavole serie T1-2-3
a) di zonizzazione.
Il primo PI ha quindi portato alla ridefinizione dei margini delle zone sulla base
dell’aggiornamento dell’edificazione:
- degli ambiti della città consolidata, delle aree a servizi e di alcune linee
preferenziali di sviluppo insediativo;
- dei Piani Attuativi in essere o al definitivo collaudo degli stessi ridefinendo la
zonizzazione delle ZTO B e C1
- degli ambiti delle azioni strategiche, dei valori naturali e culturali individuati nel
PATI, al fine di recepire gli ambiti volti alla tutela e alla salvaguardia dei valori
naturali e culturali, comprendendo nel vincolo delle aree di tutela, gli elementi
significativi a livello agricolo, ambientale e paesaggistico, e i coni visuali
individuati dal PATI.
Sono state infine prodotte le tavole (in scala 1:2000) della serie T3.1-2 “Centri Storici e
Corti Rurali”, che riclassificano i fabbricati già schedati dal PRG allineandoli alle categorie
di valore definite con il PATI. Il PI, sulla base di richieste specifiche e contingenti, ha
provveduto alla revisione puntuale di alcuni fabbricati, revisionando le possibilità di
ampliamento e correggendo alcune indicazioni del PRG relative a difficoltà operative di
dettaglio.
1.5 - Le zone agricole
In riferimento alle zone agricole, il PI ha definito una serie di indicazioni progettuali
legate alla storia e all’economia del territorio considerato, che evidenziano come Rivoli sia
di fatto un insediamento legato all’altica tradizione e cultura agricola.
La superficie agricola utilizzata un tempo era totalmente ad appannaggio di coltivatori
diretti a titolo principale, cioè di quelle persone che assieme alla loro famiglia, vivevano
esclusivamente di reddito agricolo; la conduzione era a mezzadria, in affitto o proprietà.
Il lavoro in molti casi, oggi sempre meno remunerativo, le nuove aspettative di vita da
parte delle nuove generazioni, l’evoluzione della meccanica agraria, hanno portato alla
riduzione complessiva del numero dei coltivatori diretti di Rivoli.
Di fatto si è assistito alla disgregazione e frammentazione di molte aziende agricole, che
hanno venduto o ceduto in affitto le proprie terre.
Relazione Programmatica
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Rileviamo però che ancora oggi, molti rivolesi coltivano a tempo parziale le terre avute
più delle volte in eredità e che rappresentano per questo un’importante fetta della SAU di
Rivoli.
Le coltivazioni riguardano prevalentemente la viticoltura, l’olivo, seminativi, prati, le
orticole quale l’asparago officinalis, la selvicoltura.
Per scongiurare l’abbandono delle terre e favorire quindi la coltivazione, il PI ha previsto
indicazioni progettuali specifiche per permettere nuove opportunità alla realtà agricola,
nel rispetto del territorio e in coerenza con le disposizioni del PATI.
Per favorire il comparto agricolo e le iniziative ad esso collegate, risulta necessario infatti
nell’ambito del Piano degli interventi, fornire alle aziende agricole seppure di media e
piccola consistenza, la possibilità di realizzare strutture agricolo – produttive atte a
garantire un giusto riparo all’attrezzatura, permettere la cernita del prodotto agricolo, per
il miglioramento della qualità lavorativa di campagna.
1.6 – Gli elaborati di Piano
- T 1.1.a Carta della zonizzazione NORD scala 1:5000
- T 1.2.a Carta della zonizzazione CENTRO scala 1:5000
- T 1.3.a Carta della zonizzazione SUD scala 1:5000
- T 1.1.b Vincoli e tutele NORD scala 1:5000
- T 1.2.b Vincoli e tutele CENTRO scala 1:5000
- T 1.3.b Vincoli e tutele SUD scala 1:5000
- T 2.1 Zone significative CANALE scala 1:2000
- T 2.2 Zone significative VALDONEGHE scala 1:2000
- T 2.3 Zone significative ZUANE scala 1:2000
- T 2.4 Zone significative RIVOLI scala 1:2000
- T 2.5 Zone significative MONTALTO scala 1:2000
- T 2.6 Zone significative RAGANO scala 1:2000
- T 3.1 Centri storici e corti rurali scala 1:2000
- T 3.2 Centri storici e corti rurali scala 1:2000
- Relazione programmatica
- Norme Tecniche Operative
- All. NTO 01 - Sistema del verde
- All. NTO 02 - Fotovoltaico: prontuario per la valutazione del suo inserimento nel
paesaggio e nei contesti architettonici
- All. NTO 03 – Modelli documentazione
- Modello Dich_Sost Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà
- Modello Edif_Diff Richiesta intesa a ottenere la possibilità di realizzare
nuove abitazioni in ambiti ad edificazione diffusa in lotti liberi
- Modello Ric_NF Richiesta per la trasformazione e il recupero dei
manufatti non più funzionali alla conduzione del fondo agricolo
- Rete ecologica comunale - Relazione
- Tavola Rete ecologica comunale scala 1:10000
- T1aG Carta geolitologica scala 1:10000
Relazione Programmatica
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- T2aG Carta idrogeologica scala 1:10000
- T3aG Carta geomorfologica scala 1:10000
- T4aG Carta delle fragilità geologiche scala 1:10000
- T5aG Relazione geologica e geotecnica
- Registro dei crediti edilizi
- Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale
- V.Inc.A. - Relazione per la Valutazione di Incidenza Ambientale - Selezione
preliminare di screening – DGRV 3173/2006
- VCI - Valutazione di compatibilità idraulica
- Tavola Consumo di SAU scala 1:10000
2 – ATTUAZIONE DEI COMPITI DEL PI DAL PATI APPROVATO
2.1 Vincoli
2.1.1 - Vincolo paesaggistico D. Lgs. n. 42/2004
In funzione dei diversi livelli di integrità di valore paesaggistico riconosciuti e in base alle
caratteristiche storiche e naturali presenti sul territorio, il PI in attuazione delle previsioni
e delle disposizioni contenute nel PATI ha confermato l’individuazione sul territorio degli
ambiti di maggior pregio e quelli che risultano significativamente compromessi o
degradati.
La normativa del PI ha infatti previsto specifiche disposizioni relative al rispetto delle
caratteristiche distintive dei fabbricati, con il conseguente mantenimento degli elementi
costitutivi e caratterizzanti relativi alle tipologie architettoniche, alle tecniche e ai
materiali costruttivi utilizzabili.
E’ stata confermata dal PI la necessità di recuperare e la riqualificare immobili e aree
compromessi o degradati aventi caratteristiche da tutelare nell’ottica del mantenimento
dei valori storico-ambientali preesistenti, attraverso l’aggiornamento dell’individuazione
degli ambiti di riqualificazione e riconversione, e la riproposizione degli elementi
considerati “opere incongrue” sul territorio. La normativa del PI prevede particolare
incentivazione delle possibilità di riutilizzo di fabbricati dismessi o non più funzionali alla
conduzione del fondo, la possibilità di cambi d’uso di fabbricati negli ambiti
dell’edificazione diffusa, delle corti di antica origine e dei centri storici con l’obiettivo di
tutelare il territorio e allo stesso tempo di promuovere azioni di piano necessarie alla
rivitalizzazione del territorio, anche in termini di offerta legata al settore turistico-
ricettivo.
Il PI attua alcune delle linee di sviluppo urbanistico ed edilizio già previsti dal PATI, e definisce
modalità di attuazione volte al mantenimento e alla valorizzazione del pregio paesaggistico del
territorio, sottolineando anche nell’apparato normativo la necessità di valutare l’inserimento
paesistico-ambientale dei manufatti, attraverso interventi che curino e valutino le scelte
in termini di forma, tipologia, materiali, colori.
2.1.2 - Vincolo paesaggistico D.Lgs. n. 42/2004 – Corsi d’acqua
Relazione Programmatica
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Il PI ha provveduto alla riperimetrazione del vincolo paesaggistico, individuando la parte
del proprio territorio che, alla data del 6 settembre 1985, risulti consolidata dal punto di
vista dell’insediamento urbano nel PRG, escludendo in particolare:
a) le zone omogenee classificate come A;
b) le zone omogenee classificate come B, quando siano contigue alle suddette
zone A;
c) le altre zone omogenee classificate diversamente da A e B, soltanto nel caso in
cui siano contigue alle zone urbanizzate di cui sopra e qualora possiedano
analoghe caratteristiche insediative e funzionali. E’ il caso del vincolo
paesaggistico relativo al corso d’acqua tombinato “Fontane di Rivoli”,
individuato sul PATI, per il quali si valuta non sussistere la necessità di
riportare tale vincolo.
2.1.3 - Vincolo paesaggistico D. Lgs. n. 42/2004 – Zone boscate
Il PI ha riportato l’individuazione delle zone boscate sottoposte a vincolo paesaggistico,
verificando la persistenza di tale vincolo e la sua sussistenza secondo le procedure
previste dalle competenti autorità regionali in materia, verificate le perimetrazioni delle
aree boscate ora presenti in Tav. 1 del PATI con un aggiornamento del Quadro Conoscitivo
di maggior dettaglio.
2.1.4 - Vincolo archeologico D.Lgs. 42/2004
Il PI ha confermato gli ambiti a vincolo archeologico già inseriti nel PATI, verificando la
correttezza e l’aggiornamento dell’apparato normativo secondo quanto previsto dal
Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 – Codice dei beni culturali e del paesaggio.
2.1.5 - Vincolo monumentale D.Lgs. 42/2004 – Elementi puntuali e ambiti
Il PI ha confermato l’individuazione degli edifici sottoposti a vincolo monumentale, e ha
individuato cartograficamente nelle tavole di dettaglio i manufatti inseriti con
l’approvazione del PATI.
Sulla base di quanto disposto in materia dal titolo secondo del Decreto Legislativo 22
gennaio 2004, n. 42 – Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e dagli strumenti
urbanistici di livello superiore, il PI ha previsto nel proprio apparato normativo specifiche
prescrizioni per la conservazione, il recupero e la valorizzazione dei manufatti indicati e
delle aree circostanti di pertinenza, individuando gli interventi consentiti e favorendone
un uso compatibile con le loro caratteristiche; in particolare, per quanto riguarda gli
ambiti delle corti rurali di antica origine, viene prevista la possibilità del riuso degli ambiti
a fini turistico - ricettivi o con funzioni legate alla cultura ed al tempo libero.
Il PI fino a nuova schedatura complessiva, conferma le indicazioni della schedatura del
PRG, affinché l’assetto dei luoghi in prossimità di ville o corti monumentali, di complessi
ecclesiastici e in genere in prossimità di edifici di particolare rilevanza storico-artistica sia
conservato nella sua conformazione originaria, inibendo l’edificazione ove questa
comporti l’alterazione della prospettiva e la limitazione del pubblico godimento del quadro
storico-ambientale e del contesto figurativo.
Relazione Programmatica
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In alcuni casi, a seguito della verifica puntuale di specifiche esigenze legate alla migliore
fruizione del territorio o in previsione della necessità di predisporre una progettazione più
di dettaglio legata a richieste di valorizzazione e di riutilizzo degli spazi all’interno delle
corti di antica origine, è stato verificato un possibile uso del suolo alternativo a quello
previsto dal PRG, sempre nel rispetto delle norme di conservazione previste dalla
normativa nazionale.
2.1.6 - Vincolo idrogeologico-forestale R.D.L. 3267/1923
Il PI ha confermato l’individuazione delle zone di Vincolo idrogeologico-forestale previste
dal PATI, che era già stata predisposta in riferimento alla documentazione allegata agli
atti amministrativi di imposizione del vincolo, emanati nel corso del tempo, ai sensi del
RD n. 3267/1927 e della LR n. 52/78 conservati presso i competenti uffici.
2.1.7 - Rete Natura 2000 – Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale
il PI, non essendo ancora vigente un Piano di Gestione, ha provveduto a porre norme di
tutela e valorizzazione dei Siti di Importanza Comunitaria e delle zone di influenza
limitrofe con particolare riferimento a:
a) mantenimento di uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat e delle
specie di cui alla DIR 92/43/CE;
b) mantenimento di produzioni agricole tradizionali ed a basso impatto ambientale;
c) conservazione del mosaico ambientale attuale (terrazzamenti, murature a secco, ecc.);
d) riconversione dei boschi caratterizzati da essenze non autoctone o estranee alle
vocazioni ecologiche dei siti.;
e) tutela degli argini e della vegetazione arbustiva idrofila e degli spazi golenali;
f) definizione delle vulnerabilità afferenti della idrodinamica fluviale e dell’alveo, e le
limitazioni alle azioni di rettifica e rimodellamento delle sponde;
g) individuazione dei fattori di incidenza, anche conseguenti ad interventi sull’area
più amplia del bacino scolante, che possono alterare negativamente l’habitat
oggetto di tutela;
h) definizione delle vulnerabilità afferenti l’idrodinamica fluviale e torrentizia e le
limitazioni alle azioni di rimodellamento.
2.1.7 - Viabilità/Fasce di rispetto – D. Lgs. 285/1992
Il PI ha provveduto a recepire e aggiornare le fasce di rispetto individuate sul PATI,
aggiornando l’elenco delle strade comunali in collaborazione con l’Ufficio Tecnico
comunale, completando sia a livello grafico e a livello normativo l’individuazione del
sedime delle infrastrutture per la viabilità e relative fasce di rispetto.
2.2 - Invarianti
Il PI conferma quanto già individuato sulle Tavv. N° 2 – Carta delle Invarianti e n° 3 –
Carta delle Fragilità del PATI approvato, facendo riferimento per l’applicazione della
normativa a quanto già approvato in sede di copianificazione.
Relazione Programmatica
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Le invarianti di natura geologica e morfologica sono confermate nella loro individuazione
sulle tavole del PATI, e la normativa di carattere operativo è volta a garantire la
conservazione impedendo gli interventi che possano alterare la percezione delle discontinuità
morfologiche quali ad esempio: la riduzione delle scarpate, la rettifica dell'andamento
sinuoso della scarpata dei paleoalvei o dell’anfiteatro morenico, la riduzione delle quote.
2.2.1 - Ambiti di pregio paesaggistico-ambientale
Il PI, confermando le individuazioni sulle tavole del PATI degli ambiti di pregio
paesaggistico-ambientale, ha operato l’aggiornamento degli ambiti di pregio territoriale e
gli ambiti di interesse del paesaggio agricolo attraverso il ridisegno sia della rete
ecologica, sia degli ambiti di tutela agricola.
Le norme operative prevedono conservazione e tutela degli ambiti di pregio, nell’ottica di
una valorizzazione complessiva del territorio aperto, prevedendo e promuovendo:
1. lo sviluppo e l’integrità delle aziende agricole e dell’attività agricola;
2. la fruizione turistica del territorio aperto, attraverso l’organizzazione di percorsi
ciclopedonali connessi con gli insediamenti, e, dove possibile, l’individuazione e
idonea attrezzatura di punti panoramici o rilevanti per la percezione del paesaggio;
3. le attività agrituristiche e di servizio e le “Attrezzature per il turismo natura” di cui
all’art.16.6 - “Percorsi pedonali/ciclopedonali” delle NT del PATI, impostate e
condotte secondo modalità rispettose dell’ambiente;
4. l’individuazione, la tutela, il recupero e la valorizzazione degli elementi che rivestono
particolare valenza dal punto vista storico-paesaggistico e quelli caratterizzanti la
struttura agricola tradizionale del territorio (reticolo dei corsi d’acqua, manufatti
storici, viabilità vicinale, sistemazioni agricole tradizionali, ecc.);
5. la riqualificazione di eventuali parti incoerenti, con rimozione degli elementi di
degrado ambientale;
6. il contenimento dell’edificazione diffusa, in coerenza con quanto previsto all’art. 13.3 -
” Ambiti di edificazione diffusa” delle NT del PATI;
7. la riqualificazione di aree con sistemazioni incoerenti e dei fabbricati fatiscenti o
detrattori di qualità.
Il PI nella propria normativa promuove inoltre le azioni da svolgere per la tutela di
giardini, parchi, viali storici, alberi monumentali, monumenti naturali individuati,
finalizzando gli interventi al recupero e alla valorizzazione anche delle loro relazioni fisico
ambientali e storico-architettoniche con il loro territorio circostante (scoli, filari alberati,
broli, tracciati, manufatti, ecc.) e alla tutela dei rapporti visuali tra i giardini e l’edificato
storico, gli alberi, il prato, le pavimentazioni, l'architettura degli edifici, gli elementi
naturali ed antropici del territorio circostante, ecc...
2.2.2 - Ambiti di natura storico-monumentale
Il PI rileva e analizza gli elementi storico-monumentali e paesaggistici da salvaguardare e
valorizzare presenti in tali ambiti, sulla base di quanto eventualmente già schedato in
merito al patrimonio storico da parte dei PRG vigenti, ed assegnando per ciascuno degli
edifici le categorie di valore e le corrispondenti discipline di intervento fra quelle indicate
all’ art. 15 – “Direttive per gli ambiti di natura storico-monumentale-testimoniale” delle
NT del PATI.
Relazione Programmatica
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2.3 - Fragilità
2.3.1 - Compatibilità geologica
Il PI sulla base di un approfondimento del quadro conoscitivo di maggior dettaglio
provvede a meglio dettagliare le aree a diversa idoneità previste dal PATI, ricalibrandone
i limiti e valutando la normativa in riferimento a quanto copianificato con la Regione
Veneto, in riferimento soprattutto alle aree di conoide di cui al paragrafo successivo.
2.3.2 - Area di conoide
Il PI sulla base di un approfondimento del quadro conoscitivo di maggior dettaglio ha il
compito di confermare e aggiornare le aree di conoide individuato confermandone e
precisandone la localizzazione, verificando l‘eventuale presenza di aree di debris flow.
In queste aree potenzialmente soggette a eventi di debris flow o caduta massi o a
fenomeni di instabilità localizzata e/o diffusa, la norma del Pi prevede che le relazioni
geologiche e geotecniche allegate ai progetti da realizzarsi debbano comprendere uno
studio geomorfologico e una verifica di stabilità adeguati.
Potranno essere messe in opera adeguate opere di difesa, sistemazione e messa in
sicurezza.
Per quello che riguarda le aree di frana, i corsi e gli specchi d’acqua, le aree a rischio
archeologico, sono confermate le indicazioni e le normative già previste dal PATI.
2.4 - Trasformabilità
2.4.1 - Ambiti di urbanizzazione consolidata residenziale e produttiva
Il PI: precisa il perimetro degli ambiti di urbanizzazione consolidata indicati dal PATI e
definisce ambiti insediativi a specifica disciplina, aggiornando la normativa in coerenza
con quanto previsto dalle norme del PRG e del PATI.
Il PI indica, per le parti di territorio da trasformare all’interno degli ambiti consolidati,
come ridisegnati sia sulla base dell’aggiornamento delle tavole di PRG in adeguamento
alle numerose varianti susseguitesi negli anni successivi all’approvazione dello
strumento, sia verificando l’attuazione degli strumenti attuativi già in corso o già
operativi.
Vengono definite le normative relative alle modalità di trasformazione urbanistica, gli
indici stereometrici e in generale i parametri insediativi, garantendo il coordinamento
degli interventi urbanistici, disciplinando le destinazioni d’uso e valutando anche le
possibilità di operare con programmi complessi, o di applicare gli strumenti della
perequazione urbanistica, del credito edilizio e della compensazione urbanistica,
definendone i criteri operativi e i contenuti.
Nell’ottica del miglioramento della qualità della struttura insediativa consolidata, vengono
previste possibilità operative capaci di favorire la riorganizzazione delle relazioni interne
agli insediamenti, rispondendo con una gestione puntuale degli spazi sia edificati che
aperti alle esigenze di riqualificazione del tessuto edilizio esistente, con particolare
Relazione Programmatica
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iguardo all’edificato ad uso abitativo, favorendo gli interventi di recupero, riuso,
ristrutturazione sia edilizia che urbanistica.
Il PI ha valutato la compatibilità delle attività, destinazioni d’uso e funzioni in atto nelle
aree di urbanizzazione consolidata, diverse da quelle prevalenti (produttiva o
residenziale), comprese le aree standard esistenti nella strumentazione urbanistica
vigente, prevedendo la possibilità di riorganizzare il funzionamento, l’assetto ambientale,
il rapporto con il contesto edificato e viabilistico dei principali Ambiti di urbanizzazione
consolidata a prevalente destinazione residenziale, produttiva e commerciale,
prevedendo specifiche opere di compensazione ambientale dove necessario, favorendo la
formazione di un più complesso mix funzionale, prevedendo opere di mitigazione degli
impatti visivi e acustici e di riduzione delle superfici impermeabilizzate.
2.4.2 - Ambiti di edificazione diffusa
All’interno dei perimetri degli Ambiti di edificazione diffusa a prevalente destinazione
residenziale il PI ha precisato la disciplina degli interventi di trasformazione in coerenza
con quanto previsto dal PATI, quindi declinando le modalità operative di attuazione delle
indicazioni generali finalizzate a rispondere alle esigenze abitative di ordine familiare e
non speculativo, con la previsione di interventi puntuali di edificazione ad uso residenziale
e funzioni compatibili, inclusa la realizzazione di strutture ricettive a conduzione familiare
tipo Bed and Breakfast, nonché la promozione e vendita dei prodotti agricoli tipici locali.
Il PI favorisce con una normativa di dettaglio attenta all’utilizzo dell’uso del suolo, degli
spazi aperti, delle esigenze di miglioramento del patrimonio edilizio esistente, soprattutto
residenziale, favorisce gli interventi di recupero, riuso, ristrutturazione sia edilizia che
urbanistica, mediante interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione, ricostruzione e ampliamento degli edifici
esistenti ed eliminazione degli elementi di degrado ambientale, per migliorare la qualità
residenziale e/o funzionale degli immobili, favorendo il riordino morfologico dell'edificato
e delle aree scoperte.
L’eventuale ampliamento e/o nuova edificazione ad uso residenziale sono state definite
dal PI a seguito delle numerose richieste raccolte da parte dei cittadini, ed è stata
valutata quindi la possibilità di inserire le nuove volumetrie richieste nel rispetto dei limiti
previsti dal volume del carico insediativo complessivo già ammesso a livello comunale dal
PATI.
Il PI precisa e ridimensiona la volumetria massima ammissibile per la nuova edificazione
“extra-agricola”, portando da 800 mc a 600 mc il limite per le nuove edificazioni
residenziali e confermando invece il volume degli 800 mc per fabbricati che abbiano
destinazioni d’uso legate al sistema del turismo diffuso, (quali B&B, Country house,
ecc.), sia come destinazione d’uso esclusiva, sia in correlazione con la funzione
residenziale del fabbricato, in ogni caso risolto unitariamente.
Inoltre per tali Ambiti di edificazione diffusa a prevalente destinazione residenziale il PI
ha precisato in qualche caso i perimetri indicati dal PATI, rettificando i perimetri degli
stessi sulla base dei reali confini di proprietà degli ambiti oggetto di richiesta.
Il PI non ha provveduto al puntuale rilievo dell’effettiva consistenza delle aziende agricole
e delle strutture agricolo-produttive esistenti e utilizzate, come previsto dalla normativa
del PATI, escludendo da tali Ambiti gli edifici e aree che risultino ancora in rapporto
Relazione Programmatica
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funzionale con lo svolgimento dell’attività agricola, ma ha fatto la scelta di
responsabilizzare ciascun richiedente mediante la predisposizione di una modulistica da
accompagnare al progetto, contenente oltre ai dati dimensionali dell’intervento e
dell’ambito della richiesta, anche la dichiarazione del richiedente stesso che attesti:
- di non avere altri fabbricati ad uso abitazione e/o annessi agricoli in proprietà
ricadenti nell’ambito dell’edificazione diffusa interessata dalla richiesta;
- di avere la disponibilità e/o proprietà di fabbricati ricadenti nell’ambito
dell’edificazione diffusa interessata dalla presente richiesta e più precisamente
degli immobili catastalmente identificati catastalmente;
- di non essere soggetto, quale imprenditore agricolo, alle disposizioni di cui
all’art. 44 e 45 della LRV n° 11/2004 e s.m.i.;
2.4.3 - Aree di miglioramento della qualità urbana
Il PI in coerenza con le indicazioni del PATI, individua l’Area libera sotto al Forte di
Rivoli,all’interno dell’ATO 2.5 – Anfiteatro Morenico di Rivoli. L’intervento è subordinato
alla presentazione di un progetto unitario che comporta la contestuale cessione gratuita
ad uso pubblico dell’area destinata a parcheggio e la realizzazione di una struttura
ricettiva parametri urbanistici definiti in previsione dell’attuazione secondo obiettivi di
miglioramento della qualità urbana in coerenza con il sistema ambientale paesaggistico.
2.4.4 - Limiti fisici alla nuova edificazione
Il PI all’interno dei limiti individuati dal PATI, e sulle basi delle direttrici di crescita degli
insediamenti di cui all’Art. 13.7 – “Linee preferenziali di sviluppo insediativo residenziale”
delle norme del PATI, precisa ed articola gli ambiti nei quali è possibile attuare nuovi
interventi, distinguendo quelli riservati all’incremento degli insediamenti residenziali e
delle attività connesse, da quelli riservati all’insediamento di attrezzature e servizi a
supporto e complemento dei singoli sistemi insediativi e dei diversi ambiti funzionali.
Il PI, nel rispetto delle caratteristiche paesaggistico-ambientali, tecnico-agronomiche e di
integrità fondiaria del territorio tutelate dal PATI, ha previsto limitate variazioni dei limiti
fisici alla nuova edificazione, compresi all’interno dei limiti massimi ammessi dal PATI,
conseguenti alla definizione a scala minore delle previsioni urbanistiche, e verificato che
tali modifiche non comportino l’alterazione dell’equilibrio ambientale e le condizioni di
sostenibilità degli interventi evidenziate negli elaborati della VAS.
2.4.5 - Linee preferenziali di sviluppo insediativo residenziale
Il PI, sulla base di concrete richiesta da parte degli abitanti, ha definito, in coerenza con
gli indirizzi e i limiti quantitativi fissati nella disciplina degli ATO, e sulle basi dei limiti di
cui all’Art. 13.6 – “Limiti fisici alla nuova edificazione” delle norme del PATI, gli ambiti di
sviluppo insediativo individuando le specifiche zone d’intervento.
Il PI, in coerenza con le indicazioni del PRG, ha indicato gli strumenti urbanistici attuativi,
le modalità di trasformazione urbanistica del territorio, gli indici stereometrici e in
generale i parametri insediativi, garantendo il coordinamento degli interventi urbanistici,
disciplinando le destinazioni d’uso e valutando anche le possibilità di operare con
Relazione Programmatica
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programmi complessi, o di applicare gli strumenti della perequazione urbanistica, del
credito edilizio e della compensazione urbanistica, definendone gli ambiti e i contenuti.
2.4.6 - Linee preferenziali di sviluppo insediativo per specifiche destinazioni d’uso
Il PI, inserendo alcuni ambiti di sviluppo sia turistico che produttivo, ha indicato gli
strumenti urbanistici attuativi, le modalità di trasformazione urbanistica del territorio, gli
indici stereometrici e in generale i parametri insediativi, le eventuali misure di
mitigazione visive o di opere di compensazione ambientale, disciplinando le destinazioni
d’uso ammissibili in coerenza con la normativa comunale vigente e la legislazione
regionale e nazionale in materia.
A conferma di scelte urbanistiche già operate all’interno di varianti parziali redatte ai
sensi della LRV n° 61/85 per quello che riguarda le zone produttive, è stato confermato
l’inserimento nel PI dell’ambito di espansione produttiva in loc. Vanzelle, mentre per
quanto riguarda le destinazioni turistico-ricettive, viene inserita nel PI l’area
corrispondente al Campeggio in loc. Sabbioni, individuata normativamente come ZTO D3
– Turistica di espansione.
2.4.7 - Servizi di interesse comunale di maggior rilevanza
Il PI conferma l’individuazione degli ambiti corrispondenti ai servizi di maggiore rilevanza
come già individuati dal PATI.
2.4.8 - Centri Storici, Corti rurali e manufatti significativi
Il PI, pur non operando una puntuale revisione della schedatura degli edifici già operativa
dall’approvazione del PRG, attraverso la ridefinizione di alcune modalità di intervento
promuove in tali ambiti azioni di tutela, riqualificazione e valorizzazione mediante una
puntualizzazione degli ambiti medesimi e una rilettura della trattazione normativa della
pianificazione vigente coerentemente alle norme del PATI.
Il PI ai sensi del comma 5 art. 40, della L.R.V. 11/04 attribuisce a ciascun manufatto la
classe di valore di riferimento tra quelle determinate dal PATI all’art. 15.2 – “Unità
edilizie di valore culturale” per gli ambiti di natura storico-monumentale-testimoniale e i
corrispondenti gradi di intervento edilizio, nonché le destinazioni d’uso compatibili con la
tipologia di tutela.
Rispetto al PRG vigente sono state unificate le norme, aggiornando le indicazioni
progettuali alle disposizioni normative regionali e nazionali attuali.
Per i “Centri storici” e per le “Corti rurali e manufatti significativi” sono generalmente
ammesse tutte le destinazioni d’uso compatibili con la residenza i servizi di interesse
pubblico, nonché tutte le attività volte alla valorizzazione del territorio, del paesaggio
delle attività turistiche e della ristorazione, le attività scientifiche e culturali, le attività
didattiche sociali.
Per i “Centri storici” sono ammissibili ulteriori destinazioni in funzione del contesto
urbanizzato se compatibili con il valore ed il grado di tutela del fabbricato stesso e
coerenti con i suoi caratteri tipologici e distributivi.
Nelle “Corti rurali e manufatti significativi” sono sempre ammessi gli interventi edilizi in
funzione dell’attività agricola, siano essi destinati alla residenza che a strutture agricolo –
Relazione Programmatica
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produttive così come definite al Titolo V - “IL TERRITORIO AGRICOLO” delle norme del
PATI.
Il PI, in base a quanto previsto dal PATI, ha provveduto a privilegiare il recupero a
destinazione residenziale dei Centri storici, favorendo comunque l’integrazione della
residenza con funzioni commerciali, direzionali, turistiche e i servizi, secondo criteri di
sostenibilità in rapporto alle esigenze di tutela del tessuto storico edilizio e delle capacità
infrastrutturali e di mobilità dei Centri storici, nonché di integrazione dei diversi nuclei
appartenenti alle diverse frazioni.
Il PI conferma l’individuazione degli edifici soggetti a demolizione parziale o totale già
presenti come tali sulle tavole di PRG, perché in contrasto con gli obiettivi di tutela
previsti dallo strumento urbanistico.
Nei casi in cui gli edifici siano sottoposti a demolizione e ricostruzione, il PI conferma e
aggiorna l’individuazione puntuale delle aree di sedime nonché le modalità di attuazione
e i relativi gradi di flessibilità di tali individuazioni.
Il PI prevede l’integrazione di norme per la realizzazione di un sistema efficiente ed
efficace di parcheggi di superficie e/o interrati con particolare riguardo al valore dei
luoghi e del contesto architettonico in cui si inseriscono, limitatamente al carico
urbanistico prodotto dai residenti e dalle attività insediate ed insediabili nel Centro
storico.
2.4.9 - Coni visuali
Il PATI prevede che in sede di PI siano promosse azioni per la preservazione e
valorizzazione della percezione visiva di elementi singolari, paesaggi e ambienti costruiti,
limitando le nuove edificazioni nonché le altezze delle recinzioni, e sistemando i terreni e
le nuove piantumazioni: sono ammessi, se altrimenti consentiti, ampliamenti dei
fabbricati e nuclei edificati esistenti se non interferenti con la percezione visuale stessa.
Il PI verifica l’effettiva consistenza dei Coni visuali individuati nella cartografia del PATI.
2.4.10 – Ambiti di tutela agricola
Il PI ha aggiornato l’individuazione degli Ambiti di Tutela agricola, per i quali si fa
riferimento a prescrizioni e vincoli di cui all’”Art. 14.7 – Ambiti di Tutela agricola” del
PATI.
Si tratta di zone a prevalente destinazione agricola, caratterizzate da un paesaggio che
presenta elementi tradizionali eterogenei ad alta integrità ecologico-paesaggistica,
identificabili quali ambiti di paesaggio agrario di interesse storico-culturale.
Tali aree sono elementi di interesse ai fini della biodiversità, fasce di appoggio alla rete
ecologica ed alle aree per il rispetto dell’ambiente naturale della flora e della fauna.
Il PI, in coerenza con il PATI, per tali zone promuove azioni di tutela per la salvaguardia e
la valorizzazione del sistema paesaggistico, promuovendo la riqualificazione, recupero
delle costruzioni rurale diffuse in parte degradate al fine di aumentare la sostenibilità
economico-sociale del contesto agricolo/rurale garantendo la permanenza e continuità
delle attività agricole tradizionali.
L’edificazione di case di abitazione nelle zone a tutela agricola è concessa alle precise
condizioni che le leghino al reale utilizzo agricolo del territorio, prevedendo indicazioni
progettuali legate alla realizzazione di nuovi fabbricati in prossimità a edifici o ambiti già
Relazione Programmatica
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esistenti, al fine di garantire la massima tutela dell’integrità del territorio agricolo.
Per usi agrituristici, per i richiedenti aventi titolo ai sensi della legislazione vigente in
materia, il limite volumetrico massimo di ampliamento delle case di abitazione, compreso
l’esistente, è definito in mc 1.200 assoggettando i volumi eccedenti il limite di cui al
primo comma a vincolo ventennale d'uso per attività agrituristica.
In ogni caso l’ampliamento del volume residenziale deve essere realizzato utilizzando
l’eventuale parte rustica contigua all’edificio, sempreché non necessaria alla conduzione
del fondo; ove ciò non sia possibile è ammessa l’utilizzazione di una parte non contigua
purché rientrante nello stesso aggregato abitativo. La necessità di conservare la
destinazione d'uso della parte rustica deve essere comprovata dall’Ispettore Provinciale
dell’Agricoltura.
Per tutti gli interventi dovranno essere rispettate le tipologie e le caratteristiche
costruttive per le nuove edificazioni, le modalità di intervento per il recupero degli edifici
esistenti con particolare attenzione alle caratteristiche tipologiche e costruttive legate alla
tradizione rurale locale, salvaguardando gli elementi vegetazionali lineari di connessione
della rete ecologica, quali filari e siepi ubicati lungo le rive dei corsi d’acqua e a
delimitazione di infrastrutture lineari vanno conservati.
2.4.11 - Edificabilità nelle zone agricole
Ai sensi dell’art. 43, comma 2, LRV n° 11/2004, spetta al piano degli interventi (PI)
individuare nel territorio agricolo, in coerenza con il PAT, i seguenti ulteriori elementi:
a. gli ambiti delle aziende agricole esistenti;
b. gli ambiti in cui non è consentita la nuova edificazione con riferimento ai limiti di cui al
comma 1, lettera c);
c. gli ambiti in cui eventualmente localizzare gli interventi edilizi nel caso in cui siano
presenti congiuntamente una frammentazione fondiaria e attività colturali di tipo
intensivo quali orti, vivai e serre;
d. le destinazioni d'uso delle costruzioni esistenti non più funzionali alle esigenze
dell'azienda agricola, fermo restando quanto previsto dal PAT per gli edifici con valore
storico-ambientale di cui al comma 1, lettera a);
e. le modalità costruttive per la realizzazione di serre fisse collegate alla produzione e al
commercio di piante, ortaggi e di fiori coltivati in maniera intensiva, anche con
riferimento alle altezze, ai materiali e alle opere necessarie alla regimazione e raccolta
delle acque meteoriche e di quelle derivanti dall'esercizio dell'attività, in coerenza con gli
Atti di indirizzo regionali (DGR n. 172/2009).
L’art. 44 della LR n. 11/2004, al comma 1, stabilisce che nella zona agricola sono
ammessi, in attuazione di quanto previsto dal PAT e dal PI, esclusivamente interventi
edilizi in funzione dell'attività agricola, siano essi destinati alla residenza che a strutture
agricolo-produttive, così come definite nella DGR n. 3178/04.
Tali interventi sono consentiti, sulla base di un piano aziendale redatto ai sensi del
comma 3, esclusivamente
all’imprenditore agricolo titolare di un’azienda agricola con i requisiti previsti al comma 2
del citato articolo 44.
I casi nei quali sono concesse deroghe ai requisiti del comma 2 sono quelli previsti ai
commi 2 bis (adeguamento ad obblighi di legge), 2 ter (strutture agricolo-produttive di
Relazione Programmatica
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Enti pubblici e Regole) e 3 bis (pacchetto giovani del PSR 2007-2013) del medesimo
articolo di legge.
Gli interventi edilizi consentiti per l’ampliamento di case esistenti, per usi agrituristici, per
nuove case di abitazione e per strutture agricole produttive sono disciplinati dal comma 4
dell’articolo 44.
Si evidenzia che gli interventi di recupero dei fabbricati esistenti in zona agricola, sono
disciplinati dal PAT e dal PI ai sensi dell’articolo 43 della LRV n° 11/2004, e che ai sensi
del comma 5) dell’art. 44, sono sempre consentiti gli interventi di manutenzione
ordinaria, straordinaria, di restauro e risanamento conservativo - di cui alle lettere a), b)
e c) dell'articolo 3 del Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380
“Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia” e s.m.i.-
nonché l’ampliamento di case di abitazione fino ad un limite massimo di 800 mc.
comprensivi dell’esistente, purché eseguiti nel rispetto integrale della tipologia originaria.
Con la legge finanziaria regionale n. 11 del 2010, che apporta modifiche alla legge
regionale n. 11/2004, risultano consentiti anche gli interventi di cui alla lett. d
(ristrutturazione edilizia) del citato testo unico dell’Edilizia.
Relazione Programmatica
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3 - PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI
Una componente di forte innovazione rispetto al precedente PRG è data dalla necessità di
individuare una programmazione temporale degli interventi prefigurati nel disegno di
piano (massimo cinque anni).
Oltre ad essa restano comunque valide alcune regole, in parte previgenti, che il PI
rispetta:
a. dalla data dell’adozione del PI fino all’entrata in vigore si applicano le misure di
salvaguardia, secondo le modalità della legge 3 novembre 1952, n. 1902 “Misure di
salvaguardia in pendenza dell’approvazione dei piani regolatori” e s.m.i.;
b. l’approvazione del primo PI comporta la decadenza dei Piani Urbanistici Attuativi (PUA)
vigenti limitatamente alle parti con esso incompatibili espressamente indicate, salvo che i
relativi lavori siano oggetto di convenzione urbanistica già sottoscritta ed efficace;
c. i vincoli preordinati all’esproprio definiti dal PI hanno durata di cinque anni e possono
essere reiterati una sola volta e per la stessa durata, come da forme di legge in vigore.
La novità più rilevante rispetto al PRG è quella che decorsi cinque anni dall’entrata in
vigore del PI decadono le previsioni relative alle aree di trasformazione o espansione
soggette a strumenti attuativi non approvati, a nuove infrastrutture e ad aree per servizi
per le quali non siano stati approvati i relativi progetti esecutivi, nonché i vincoli
preordinati all’esproprio. In caso di decadenza, fino a una nuova disciplina urbanistica, si
applica l’art. 33 della LR 11/04.
All’interno di questo quadro temporale di riferimento il Comune di Rivoli Veronese
identifica la seguente programmazione temporale rispetto agli interventi evidenziati nelle
priorità operative:
1. revisione e semplificazione della normativa edificatoria, in armonia con le norme del
PATI vigente;
2. sviluppo dei servizi e della qualità abitativa, anche e soprattutto in funzione degli
incentivi dovuti alle prestazioni ambientali ed energetiche degli edifici.
La Normativa Regionale
Con la precedente legge regionale 24/85, di fatto tutti i proprietari ed affittuari potevano
richiedere all’ente comunale, fatti salvi dei parametri minimi, l’edificabilità di un annesso
rustico.
La nuova legge regionale n° 11/2004, di fatto garantisce solo agli imprenditori agricoli
che possiedano i requisiti stabiliti per legge l’edificabilità in zona agricola.
La normativa Regionale, stabilisce inoltre che le aziende agricole dispongano di un
reddito minimo e U.L.U. unità lavoro di circa 1.800 ore.
Con questa prerogativa, le imprese part–time di Rivoli, non potranno ottenere
l’autorizzazione regionale propedeutica al rilascio di concessione edilizia di un annesso
rustico atto mettere a riparo le proprie attrezzature, cernire il prodotto agricolo, disporre
di una doccia terminati i trattamenti antiparassitari.
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4 - DIMENSIONAMENTO
4.1 – I numeri del dimensionamento
Il PATI è dimensionato considerando le seguenti esigenze:
- Residenza
- Commercio / Direzionale
- Produttivo
- Turismo
- Standard e servizi
Le nuove potenzialità edificatorie (carico insediativo aggiuntivo) e gli standards
urbanistici da soddisfare vengono indicati per ogni singolo ATO.
Il PATI viene dimensionato considerando le esigenze abitative ipotizzate per il decennio
2008 – 2018, facendo riferimento ai dati demografici forniti dal Comune.
Il fabbisogno complessivo, che si traduce in un carico insediativo aggiuntivo, è valutato
secondo l’ipotesi di seguito illustrata, prevedendo:
- per la residenza una volumetria di mc 180.429
- per le attività compatibili con la residenza, quali le attività commerciali e
artigianali di servizio, gli uffici, le attività ricettive, o a queste assimilabili, una
volumetria di mc 36.085;
- per le attività produttive, quali le attività industriali e artigianali e funzioni
compatibili, una superficie di zona di mq 215.700
- per le attività turistico-ricettive, una superficie di zona di mq 33.300 per una
volumetria di mc 4.800
Il carico insediativo aggiuntivo suddiviso per ATO è comprensivo:
• per la residenza, dell’edificabilità residua prevista dai P.R.G. vigenti
• per le attività produttive, della superficie residua prevista dai P.R.G. vigenti
e andrà articolato dal PI in:
- crediti edilizi: è la volumetria realizzabile a seguito della formazione di crediti edilizi
all'interno dell'ATO: può essere trasferita su altri ATO;
- riqualificazione: è la volumetria realizzabile a seguito degli interventi di
riconversione/riqualificazione: non può essere trasferita su altri ATO;
- nuova edificazione: è la nuova volumetria realizzabile, al netto degli interventi di
completamento già previsti nel previgente PRG; non può essere trasferita su altri ATO
se non nei limiti previsti dalle norme del PATI.
Con la stesura del nuovo piano si è proceduto ad una verifica dei dati esistenti aggiornati
alle modifiche apportate dal PATI ed alle quantità in esso stabilite.
Relazione Programmatica
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4.2 – Dimensionamento Residenziale
Per quanto attiene al dimensionamento del carico aggiuntivo o residuo si riportano le
tabelle di dimensionamento dei nuovi interventi previsti dal PI rispetto al
dimensionamento del PATI stabilito all’art Art. 27.1 – “Dimensionamento” delle NT
rilevando che con il PI può procedere alla variazione del dimensionamento del PATI e la
sua capacità massima potrebbe essere ampliata del 10%.
- Carico insediativo da PATI approvato per la residenza = mc 180.429
- Carico insediativo da PATI approvato attività compatibili con la residenza = mc
36.085
Aggiornamento dimensionamento:
Il PI per la residenza prevede di ampliare del 3,5% il carico insediativo approvato dal PATI per
la residenza, aggiungendo + mc. 7.650 ai precedenti mc. 216.514 (suddividendo le possibilità
all’interno dei singoli ATO, in base alle necessità riscontrate soprattutto relativamente alle
nuove edificazioni legate all’edificazione diffusa, che può utilizzare per norma una percentuale
del volume totale residenziale spendibile in ciascun ATO).
- Carico insediativo tot per la residenza = mc 224.164
In aggiunta al fabbisogno abitativo calcolato, dal PI sono comunque consentiti gli
ampliamenti una tantum funzionali agli alloggi esistenti, fino ad un massimo di 80 mc per
alloggio, senza incrementi del numero di unità immobiliari, che vengono definiti per
migliorare la qualità abitativa e funzionale degli immobili.
Tab. 1. Tabella dimensionamento residenziale per ATO – Nuove espansioni residenziali
ATO NOME
Carico
insediativo
residenziale
da PATI
mc
Attività
compatibili
con la
residenza
da PATI
mc
Relazione Programmatica
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Aumento
3,5%
Volume
da PI
Carico
aggiuntivo PI
mc
Carico
insediativo
rimanente
Al netto
delle nuove
C2.1
mc
2.1 Cordespino - - - - -
2.2 Tessari-
Canale
856 171 + 2000
2.3 Perarola - - + 1000 - -
2.4 Zuane 22270 4454 - 23422
(nuova C2.1)
3302
2.5 Anfiteatro
Morenico
5778 1156 + 3650
2.6 Valdoneghe 20377 4075 - 24452
(nuova C2.1)
-
2.7 Rivoli 87142 17428 - - -
2.8 Vanzelle - - - - -
2.9 Montalto 38586 7717 - 9356
(nuova C2.1)
36947
Cason - - - - -
2.10
2.11 Ragano-
Gaium
5420 1084 + 2000
180.429 mc 36.085 mc + 7.650 mc
(+3,5%
volume PATI)
57.230 mc
(per nuove C2.1)
166.934 mc

Tab. 2. Tabella dimensionamento residenziale per ATO – Nuove espansioni residenziali e
ambiti edificazione diffusa
ATO NOME
Carico
insediativo
residenziale
da PATI
mc
Attività
compatibili
con la
residenza
da PATI
mc
Relazione Programmatica
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Aumento
3,5%
Volume
da PI
Carico
aggiuntivo PI
(comprensivo di
C2 e diffuse)
mc
Carico
insediativ
o
rimanente
mc
2.1 Cordespino - - - - -
2.2
Tessari-
Canale
856 171 + 2000 2000
(Ambiti ed.
diffusa)
2.3 Perarola - - + 1000 1000
(Ambiti ed.
diffusa)
2.4 Zuane 22270 4454 - 23422
(nuova C2.1)
2.5
Anfiteatro
Morenico
5778 1156 + 3650 3650
(Ambiti ed.
diffusa)
2.6 Valdoneghe 20377 4075 - 24452
(nuova C2.1)
-
2.7 Rivoli 87142 17428 - - -
2.8 Vanzelle - - - - -
2.9 Montalto 38586 7717 - 9356
(nuova C2.1)
36947
Cason - - - - -
2.10
2.11 Ragano-
Gaium
5420 1084 + 2000 2000
(Ambiti ed.
diffusa)
180.429 mc 36.085 mc + 7.650 mc
(+3,5%
volume PATI)
64.880 mc
(per nuove C2.1 +
volumetrine nuove
nelle diffuse)
3302
159.284
mc
Il carico aggiuntivo considerato per ciascun ATO comprende (Vd. Tab. 1. Tabella
dimensionamento residenziale per ATO – Nuove espansioni residenziali) gli interventi di
trasformazione residenziale individuati in tavola come C2 – ZTO di espansione
residenziale, come dimensionati ai sensi dell’art. 26 dello NTO del PI.
Il carico aggiuntivo considerato per ciascun ATO comprende (Vd. Tab. 2. Tabella
dimensionamento residenziale per ATO – Nuove espansioni residenziali e ambiti
edificazione diffusa) gli interventi di trasformazione residenziale individuati in tavola
come C2 – ZTO di espansione residenziale sommati a quelli calcolati indicativamente
negli ambiti di edificazione diffusa rispetto ai nuovi volumi realizzabili.
Il PI aggiorna pertanto il volume residenziale ammissibile all’interno dei singoli ATO, sulla
base delle valutazioni relative alle possibilità realizzative di volumetrie residenziali
all’interno degli ambiti di edificazione diffusa confermati dallo stesso PI in coerenza con
quanto già inserito sul PATI.
Per il dimensionamento legato alla realizzazione di alloggi all’interno degli ambiti di
edificazione diffusa, strettamente legati alle esigenze familiari, il riferimento è l’”art. 13.3
– Ambiti di edificazione diffusa” del PATI, in base a cui l’eventuale ampliamento e/o
nuova edificazione ad uso residenziale potranno essere previste dal PI nel rispetto o dei
limiti dimensionali delle singole ATO o utilizzando una percentuale volumetrica del 5% del
volume del carico insediativo complessivo già ammesso per singolo Comune.

La norma ammette il calcolo in base ai due parametri (limiti dimensionali delle singole
ATO o utilizzando una percentuale volumetrica del 5% del volume del carico insediativo
complessivo), consentendo una flessibilità operativa nella verifica puntuale del
dimensionamento, in relazione ai singoli interventi edilizi realizzabili nelle diverse zone
omogenee, relativamente a cambi d’uso di non funzionali, a nuove volumetrie negli
ambiti diffusi, ad ampliamenti di edifici esistenti.
La verifica del dimensionamento sarà effettuata via via dagli uffici comunali competenti.
4.3 - Dimensionamento ambiti di riqualificazione e riconversione
Il PI, ai sensi dell’”art. 13.4 - Interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e
territoriale” del PATI sulla base di successivi approfondimenti nell’analisi e conoscenza
delle problematiche territoriali precisa gli ambiti individuati dal PATI, confermandoli sulle
tavole di progetto come da strumento approvato e individua ulteriori ambiti oltre a quelli
segnalati dal PATI, aggiornando le destinazioni d’uso ammissibili, le funzioni insediabili e i
termini di intervento.
Tab. 3. Tabella dimensionamento ambiti riqualificazione e riconversione
ATO NOME
Estensione
area
mq
Stima
volume
esistente
mc
Relazione Programmatica
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Volume
potenziale
indicativo
mc
Destinazioni d’uso
indicative
2.4 Zuane 9773 Come da normativa
specifica PI
2.5 Anfiteatro
129138 Come da normativa
Morenico
specifica PI
Inserita ex novo
6110 mc 6110 mc Come da normativa
Corte Fiffaro
specifica PI – Corti
Rurali e Fuori Zona
2.6 Valdoneghe 12826 Come da normativa
specifica PI
Inserita ex novo:
12.426 mc 12.426 mc Come da normativa
Ex F7 Corte Groletta
specifica PI
2.7 Rivoli 34406 Come da normativa
specifica PI
2.8 Vanzelle 12583 Come da normativa
specifica PI
2.9 Montalto 25691 Come da normativa
specifica PI
2.11 Ragano-Gaium 7005 Come da normativa
specifica PI
Inserita ex novo
3900 mc 3900 mc Come da normativa
Ex Attività Produttiva
Fuori Zona – dalle
Vedove
specifica PI
4.4 - Dimensionamento produttivo e turistico-ricettivo
La tabella del PATI approvata in relazione al dimensionamento produttivo e turistico
ricettivo, prevede una serie di scelte progettuali che il PI conferma, inserendo i seguenti
ambiti in trasformazione:

ATO 2.2:
- viene inserita un’area a campeggio ZTO D3 – Turistico-ricettiva in loc. Sabbioni a
conferma delle indicazioni di PATI.
- Viene inserita una porzione di ZTO D1a a completamento dell’area produttiva di Porton.
ATO 2.6:
- Viene inserita un’area ZTO D1a – Produttiva di espansione.
ATO 2.7:
- Si conferma l’individuazione di un’area di miglioramento della qualità urbana a
carattere prevalentemente turistico-ricettivo
ATO 2.8:
- Viene inserita un’area ZTO D1a – Produttiva di espansione.
Tab. 4. Tabella dimensionamento ambiti produttivi e turistico-ricettivi
ATO NOME
Aree di
trasformazione
artigianale e
industriale da PATI
Aree di
trasformazione
artigianale e
industriale inserite
con il PI
Relazione Programmatica
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Aree di trasformazione
artigianale e industriale
mq rimanenti
2.1 Cordespino - - -
2.2
13.700 13.700 -
Tessari-
Canale
2.3 Perarola - - -
2.4 Zuane - - -
2.5
- - -
Anfiteatro
Morenico
2.6 Valdoneghe 141.160 141.160 -
2.7 Rivoli - - -
2.8 Vanzelle 120.851 67.815 53.036
2.9 Montalto - - -
2.10 Cason - - -
2.11 Ragano-
Gaium
ATO NOME
Aree a
funzione
turistico
ricettivo da
PATI
mq
- - -
Aree a
funzione
turistico
ricettivo
inserite con
il PI
mq
Volume
turistico
ricettivo da
PATI
mc
Volume
turistico
ricettivo
inserito
con il PI
mc
Aree a
funzione
turistico
ricettivo
mq
rimanenti
Volume
turistico
ricettivo
mc
rimanenti
2.1 Cordespino - - - - - -
2.2 Tessari-
Canale 27600 27600 1000 1000 - -
2.3 Perarola - - - - - -
2.4 Zuane - - - - - -
2.5
5209 5209 3800 3800 - -
Anfiteatro
Morenico
2.6 Valdoneghe - - - - - -
2.7 Rivoli - - - - - -
2.8 Vanzelle - - - - - -
2.9 Montalto - - - - - -
2.10 Cason - - - - - -
2.11 Ragano-
Gaium - - - - - -

4.5 - Dimensionamento insediativo e dei servizi
Il PI coerentemente con il PRG e con le disposizioni del PATI ha provveduto alla
suddivisione del territorio comunale in zone a tessuto insediativo omogeneo,
privilegiando l’analisi dei tessuti urbani in funzione della loro complessità ed articolazione.
Il PI, per quanto concerne la classificazione delle zone destinate ad ospitare servizi alla
popolazione, in coordinamento con l’atto di indirizzo relativo al dimensionamento dei
piani e degli standard di aree per servizi di cui all’articolo 46 punto 1, lett. b) della L.R.V.
11/04, ha definito una struttura normativa che permetta in base alle reali necessità sia
del territorio che dell’Amministrazione, di prevedere per gli ambiti a standard una certa
flessibilità di reperimento, considerando la possibilità di utilizzare:
a) aree di proprietà pubblica;
b) aree che, ancorché di proprietà privata, siano asservite ad uso pubblico;
c) aree di interesse generale, di proprietà e/o in gestione a enti pubblici, e/o di
diritto pubblico, gestori di servizi pubblici, e/o ONLUS;
d) altre aree che, pur conservando un regime privato dei suoli, rivestono comunque
uno specifico interesse pubblico per le loro caratteristiche intrinseche (es. parchi,
ecc.), anche per effetto di convenzioni con il Comune.
Si riporta di seguito la tabella del dimensionamento degli Standard del PATI approvato:
Il PI aggiorna la verifica degli standard, distinguendoli in esistenti e di progetto, sulla
base delle indicazioni ottenute dal Comune, come riportato nella tabella successiva.
Relazione Programmatica
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ATO
Tab. 5. Tabella dimensionamento Standard
F1 esist
mq
F2
esist
mq
F3
esist
mq
F4
esist
mq
F1 prog
mq
da PI
F2 prog
mq
da PI
F3 prog
mq
da PI
Relazione Programmatica
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F4 prog
mq
da PI
F5
mq
da PI
F6
mq
da PI
TOT mq
F/ATO
ESISTENTI
+
PROGETTO
2.1 403 403
2.2 3475 2415 771 673 151 1712 9197
2.3 3068 7206 1128 18780 30182
2.4 1264 681 496 2029 4470
2.5 5945 5316 254 33298 71154 4072 16061 136100
2.6 501 3212 9037 12750
2.7 636 11166 24696 5217 10200 12269 14006 7000 12097 97287
2.8 3611 3984 7595
2.9 96 1015 472 1583
2.10 1397 13615 16839 62 1095 4648 37656
2.11 25677 25677
636 52992 51349 28033 10200 51543 102649 18560 28158 18780 362900
Si specifica che il dimensionamento previsto per ATO all’interno del PATI risulta
modificato nella previsione dei servizi previsti dal PI. Il calcolo nel PATI aveva utilizzato
un parametro locale, di 289 mc/ab, mente il dimensionamento del PI prevede una
maggiorazione della previsione degli standard/abitante, riutilizzando il parametro della
LRV n° 11/2004 dei 150 mc/ab per il calcolo degli abitanti insediabili all’interno degli
ambiti in espansione, garantendo in questo modo il soddisfacimento degli standard
all’interno del territorio.
5 - SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA
Con il PATI si è determinato il limite quantitativo massimo della zona agricola
trasformabile a favore di zone con destinazione diversa da quella agricola, ottenuto
avendo riguardo al rapporto tra la superficie agricola utilizzata (SAU) e la superficie
territoriale comunale (STC), secondo le modalità indicate nel provvedimento di cui
all’articolo 50, comma 1, lett. c) della L.R. 11/2004.
In questa prima fase di PI si è deciso di predisporre una tavola che riportasse in modo
visivo la distribuzione delle richieste in funzione dalla zona agricola (SAU) cartografata in
sede di studio agronomico per il PATI.
Questo per due motivazioni:
1. individuare quante richieste interessano la zona agricola rispetto al numero totale di
richieste presentate dai cittadini
2. individuare le richieste che potenzialmente concorrono al consumo di SAU
trasformabile in utilizzi non agricoli nel prossimo decennio.
Infatti compito del PATI è stata l’individuazione della massima quantità di zona agricola
potenzialmente oggetto di trasformazioni extra agricole; con il PI gli interventi che
“sottraggono“ zona agricola, così come normato dalla L.R. 11/2004, devono essere

portati in detrazione dal quantitativo di SAU trasformabile a disposizione delle scelte
dell’Amministrazione comunale.
Il quantitativo di SAU trasformabile (dato PATI) è pari a 167.842 mq.
Ovviamente ogni intervento proposto nel territorio dovrà quindi essere valutato non solo
sotto l’aspetto urbanistico ma anche sotto l’aspetto dell’incidenza sul quantitativo di SAU
trasformabile.
Pertanto la quantificazione della SAU trasformabile residua dopo questo primo PI, potrà
essere calcolata solo dopo l’acquisizione dei singoli progetti specifici approvati
dall’Amministrazione, che avrà il compito di controllare il progressivo consumo di SAU a
seguito di specifici interventi progettuali.
RIVOLI VERONESE
Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.) comunale esistente: 9,458 kmq
Superficie Territoriale Comunale (S.T.C.): 18,396 kmq
Rapporto S.A.U. / S.T.C.= 51,41% > 45,5%
Superficie boscata da Carta Forestale Regionale versione 2006 – DGR n. 3956 del
11.12.2007= 4,9855 kmq
S.A.U. massima = S.A.U. comunale esistente + 9,5 % della superficie boscata comunale
= 4.985.500 mq + 473.623 mq = 9.931.467 mq
Superficie Agricola Utilizzata massima trasformabile nel decennio = (S.A.U. massima) x
1,30% = 9,931 Kmq x 1,30% = 129.109 mq
La quantità di “Superficie Agricola Utilizzata massima trasformabile nel decennio”
subisce, in considerazione delle caratteristiche geografiche del territorio un incremento
massimo del 10%, alzando il limite massimo suddetto alle seguenti quote:
• per il Comune di Rivoli V.se pari a 129.109 mq + 12.911 mq = 142.020 mq
Si applica inoltre, in ottemperanza agli Atti di Indirizzo di cui alla DGR 3650/2008, un ulteriore
aumento del 20% essendo che i Comuni con il PATI hanno resa omogenea la disciplina
urbanistica riguardante l’assetto edilizio del territorio intercomunale favorendo il miglioramento
dell’equilibrio urbanistico del loro comprensorio, e pertanto fino al limite di:
• per il Comune di Rivoli V.se pari a 142.020 mq + 25.822 mq = 167.842 mq
Ai sensi della normativa del PATI approvato, non si considera trasformazione di zona
agricola, oltre a quanto previsto dagli Atti di Indirizzo regionali:
- la conferma delle previsioni consolidate della pianificazione vigente;
- l’individuazione di zone per la disciplina dell’esistente negli Ambiti di edificazione
diffusa, e per la disciplina delle Attività produttive/commerciali in zona impropria;
- la trasformazione di territorio non classificato come Superficie Agricola Utilizzata
(S.A.U.), dovendo comunque considerare l’effettivo uso del suolo che evidentemente
può variare con il tempo;
- il rimboschimento di aree o il riuso degli ambiti di escavazione per la realizzazione di
bacini di laminazione, discariche, cave;
Si rammenta che la quantità di “Zona agricola massima trasformabile nel decennio”,
come già espresso in relazione al PATI approvato, non è necessariamente utilizzata nel
PATI come dato progettuale in se, ma è indicata quale limite ai successivi PI.
Relazione Programmatica
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Il calcolo della SAU del PI è stato ottenuto a seguito di indicazioni progettuali legate
anche alle indicazioni date dalle NTO, valutando la possibilità per gli ambiti di
riqualificazione e riconversione inseriti ex novo o in ampliamento, o per le zone F con
destinazione maneggio, di considerare trasformabili solo gli ambiti del lotto legati al
rapporto di copertura ammesso per la zona, valutando allo stesso tempo anche le
porzioni di territorio, che pur facendo parte di ZTO nel PI, non risultano di fatto
trasformabili in quanto inedificabili perché affacciati sull’autostrada.
Il calcolo della “Superficie Agricola Utilizzata trasformabile è un automatismo che
prescinde dalla discrezionalità del Piano perché è integralmente disciplinato dall’atto di
indirizzo di cui all’art. 50 lett. C) “SAU” della L.R. 11/2004 e successive modifiche e
integrazioni.
Eventuali nuove disposizioni regionali in merito a nuove metodologie di calcolo per la
definizione della “Zona agricola massima trasformabile”, o eventuali modifiche al regime
d’uso del suolo protrattesi per almeno 3 anni e comprovate da opportune indagini
agronomiche, potranno essere recepite e modificare la superficie trasformabile sopra
definita senza che ciò comporti variante al PATI.
VERIFICA SAU UTILIZZABILE
Per quanto concerne la verifica della superficie agricola utilizzata (SAU) il PATI indica
come SAU massima trasformabile 167.842 mq.
Per calcolare la SAU consumata in questo PI si è considerato il consumo della superficie
agricola conseguente all’attivazione dello stesso, al netto delle superfici date da previsioni
consolidate della pianificazione vigente e ambiti di edificazione diffusa, ai sensi dell’”art.
26.4 – Utilizzo della zona agricola” del PATI vigente.
La verifica della zona agricola trasformabile presuppone inoltre alcune detrazioni
oggettive legate al reale utilizzo del suolo, seppure in corrispondenza di ambiti in
trasformazione. Viene infatti detratta la fascia di rispetto autostradale, assolutamente
inedificabile e vengono detratti gli ambiti degli ex insediamenti produttivi fuori zona, ra
compresi in ambito in trasformazione produttiva nell’ATO 2.6.
La zona agricola consumata dal PI è di 159.854 mq della SAU utilizzabile prevista dal
PATI di 167.842 mq.
Superficie Agricola Utilizzata massima trasformabile nel decennio da PATI:
167.842 mq
Superficie Agricola Utilizzata massima trasformabile nel decennio da PI:
159.854 mq
SAU trasformata da PI: 167.842 mq - 159.854 mq = 7.988 mq (SAU residua)
Nel calcolo della SAU non vanno considerati gli interventi che ricadono all’interno della
città consolidata.
Relazione Programmatica
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6 - REGISTRO CREDITI EDILIZI
Il credito edilizio, secondo le procedure di legge, viene conseguito dai proprietari di aree
ed edifici appositamente individuati, riconoscendo una quantità volumetrica a seguito
della realizzazione degli interventi di demolizione delle opere incongrue e
dell’eliminazione degli elementi di degrado.
Il PI per conseguire l’obiettivo di riordino urbanistico, disciplina gli interventi di
trasformazione da realizzare, individuando gli ambiti in cui è consentito l’utilizzo dei
crediti edilizi e prevedendo a tal fine, se necessario, l’attribuzione alle varie zone
territoriali di indici di edificabilità differenziati e un indice minimo di edificabilità fondiaria.
Il PI può altresì prevedere il recupero del credito in sito previa apposita analisi di
valutazione ambientale positiva.
Nel presente PI non sono attuati interventi da assoggettare a credito edilizio.
Relazione Programmatica
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