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L'AULA VERDE : LABORATORIO SCIENTIFICO E ... - barbescuola

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L’AULA <strong>VERDE</strong><br />

<strong>LABORATORIO</strong> <strong>SCIENTIFICO</strong> E AMBIENTALE<br />

Il laboratorio scientifico-ambientale che ha come spazio organizzato, l’Aula verde<br />

permette, ormai da molti anni, ai bambini ed ai ragazzi del nostro Istituto la<br />

possibilità vera di confrontarsi, sperimentare, osservare e vivere l’esperienza<br />

meravigliosa dell’educazione ambientale, che si unisce alle scienze e più<br />

specificatamente alla biologia.<br />

Si tratta di un ampio appezzamento di terreno situato di fronte all’edificio della<br />

Scuola Media dell’Istituto, a pochi passi dalla Scuola Elementare e dell‘Infanzia,<br />

suddiviso in una zona in cui sono presenti numerose piante ad alto fusto sempreverdi<br />

e a foglie caduche, che realizzano un piccolo boschetto, una zona in cui si trovano<br />

alcuni alberi da frutto e aiuole che caratterizzano l’AULA <strong>VERDE</strong> come<br />

GIARDINO MULTISENSORIALE:<br />

Aiuola VISIVA in cui si possono piantare bulbi e piantine stagionali con fioritura<br />

primaverile multicolore ( tulipani, iris giacinti, narcisi, primule, margherite,<br />

pansè……..)<br />

Aiuola OLFATTIVA in cui si piantano piante aromatiche perenni ( rosmarino,<br />

salvia, timo, erba cipollina, lavanda, melissa, menta, basilico, finocchio………)<br />

Aiuola GUSTATIVA in cui si mettono a dimora piante che producono frutti nel<br />

periodo scolastico ( fragole, ribes, lamponi, more, baccelli, piselli, ravanelli,<br />

cipollotti, ………)<br />

Un’area in cui sono stati inseriti alberi ed arbusti autoctoni (scopa, ginepro,<br />

mirto, corbezzolo, orniello, nocciolo, cerro, roverella, sorbo………).<br />

Il giardino multisensoriale non nasce per caso, ma ideato all’interno del gruppo di<br />

ricerca sull’insegnamento delle scienze il cui obiettivo è la realizzazione di un<br />

curricolo verticale che dia agli alunni l’opportunità di confrontarsi con un percorso<br />

formativo graduale e progressivo, senza traumi né spaccature, né noiose ripetizioni,<br />

che tenga sempre conto di quanto appreso nell’ordine di scuola precedente per<br />

potenziarlo e svilupparlo.<br />

Il giardino è stato ideato, quindi, in quanto struttura in grado di intervenire nel<br />

miglioramento della qualità degli apprendimenti. Le piante offrono un ottimo<br />

materiale di studio per condurre esperienze concrete di cui i bambini e i ragazzi fino<br />

ai 14 anni hanno bisogno per ancorare le conoscenze all’esperienza.<br />

Gli obiettivi generali del Progetto si possono sintetizzare nel modo seguente:


1. Ricercare un proficuo ed efficace rapporto tra l’educazione ambientale e la<br />

progettualità curricolare disciplinare o di area disciplinare della singola<br />

sezione,classe e della scuola.<br />

2. Sviluppare negli allievi la valorizzazione delle varie componenti e delle<br />

potenzialità educative del territorio assieme al consolidamento di legami fra<br />

soggetto e territorio.<br />

3. Condurre gli allievi ad acquisire, competenze di tipo osservativo, descrittivonarrativo,<br />

ad operare confronti, a classificare e a costruire categorie fra la<br />

varietà e la complessità del mondo delle piante<br />

Nell’area verde del giardino i bambini saranno i veri protagonisti, impegnati in varie<br />

attività: di gioco, di esplorazione, di osservazione, di descrizione, di manipolazione e<br />

di rappresentazione della realtà.<br />

Proporremo un’azione didattica che attribuisce necessariamente un valore<br />

determinante all’operatività del ragazzo senza, con questo, voler relegare il concetto<br />

di operatività solo alle azioni concrete, ma estendendolo necessariamente alle azioni<br />

cognitive.<br />

L’operatività percettiva, pur fondamentale e basilare nei processi di apprendimento<br />

della scuola dell’obbligo, non può e non deve rimanere scollegata da quella di tipo<br />

cognitivo. L’azione sulle cose deve collocarsi in un ricco processo di rielaborazione<br />

e accomodamento, deve supportarsi di operazioni linguistiche e cognitive se non<br />

vuole rimanere fine a se stessa, se vuole contribuire alla formazione del<br />

significato .<br />

E’ fondamentale, infatti, riuscire a collegare le strutture cognitive proprie dell’età<br />

con la struttura della disciplina, e privilegiare nell’insegnamento un’impostazione di<br />

tipo operativo, in cui il tempo di laboratorio è inteso, soprattutto, come attività<br />

significativa della mente che costruisce concetti attraverso percorsi di ampio respiro.<br />

I contenuti. Le opportunità che vengono offerte ai bambini della scuola dell’Infanzia<br />

Elementare e Media si caratterizzano come viaggi alla scoperta del terreno, dell’ erba<br />

del prato, delle piantine nelle aiuole con i loro colori e le loro forme, degli alberi e<br />

degli arbusti, delle foglie nella loro varietà, per arrivare poi, ad approfondimenti sul<br />

seme, le radici, il fiore e il frutto nella scuola media, sempre in diretto rapporto con le<br />

realtà concrete e l’opportunità di riflettere su di esse.<br />

Il forte contributo che questo giardino didattico può, inoltre, offrire<br />

nell’educazione ambientale è ovvio:<br />

La cura e l’attenzione quasi quotidiana alle piante del giardino e ai loro ritmi di<br />

crescita possono , davvero, creare in ogni alunno un rispetto profondo verso di esse e<br />

il loro ambiente di vita, contribuendo al tempo stesso a stimolare l’interesse e lo<br />

studio legato alla complessità del mondo vegetale.<br />

L’educazione ambientale, offre l’occasione per una vera didattica di tipo trasversale.<br />

Ogni insegnante può guardare all’interno delle finalità, degli obiettivi di<br />

apprendimento e dei contenuti della propria disciplina e riconsiderarli alla luce della


vasta problematica ambientale, ognuna secondo il proprio specifico ambito.<br />

L’educazione ambientale costituisce di per sé un obiettivo trasversale a tutte le<br />

discipline.<br />

L’insegnante deve quindi necessariamente modificare il proprio ruolo: non è più il<br />

depositario di conoscenze, ma colui che mette in relazione la scuola e gli alunni con il<br />

territorio, allora la competenza principale diventa quella di essere mediatori, persone<br />

capaci cioè, di insegnare l’ascolto dell’altro, di mettere insieme visioni diverse, a<br />

volte conflittuali, ma fedeli alle caratteristiche e ai problemi esistenti di un territorio.<br />

L’ambiente deve essere quindi considerato non solo come luogo naturale da<br />

proteggere ma in una visione pluridimensionale in cui storia, tradizioni, tecniche di<br />

utilizzo, economia, scelte politiche, problematiche sociali, arte e molto altro<br />

contribuiscono a definirlo.

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