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rivista 01/02 2009 - Unuci

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Comunicazioni della Presidenza Nazionale<br />

IL CIRCOLO UFFICIALI DELLE FORZE ARMATE D’ITALIA<br />

La Direzione del Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia ha redatto e fatto stampare un opuscolo destinato a<br />

illustrare brevemente le origini del Sodalizio, lo scopo per cui esso è stato creato, le mansioni che ha svolto negli anni,<br />

le vicende che ne hanno fatto la storia dalla fondazione ai giorni nostri e la sua realtà odierna. L’edizione attuale,<br />

che segue altre due precedenti, è dovuta a due nuovi eventi: il trasferimento del Sodalizio dalla sede originaria di<br />

Palazzo Barberini a quella odierna, situata nella Villa Savorgnan di Brazzà e nelle Antiche Scuderie del Palazzo, e<br />

la nuova fisionomia giuridica data al Circolo, divenuto Ente della Difesa a tutti gli effetti.<br />

Il Circolo, inizialmente denominato”Circolo degli<br />

Ufficiali di Terra e di Mare”, è stato istituito dopo<br />

l’elezione di Roma a capitale del Regno d’Italia (3<br />

febbraio1871) per favorire gli Ufficiali di Reparti di<br />

altre sedi che non potevano avvalersi dei Circoli<br />

delle proprie Unità. Nel 1934 il Capo del Governo<br />

Benito Mussolini per migliorare il prestigio ed il<br />

ruolo sociale degli Ufficiali delle FF.AA., stabilì che il<br />

Circolo fosse insediato in Palazzo Barberini, edificio<br />

di grande valore storico, architettonico ed artistico<br />

vicino alla sede del Ministero della Guerra. Ne erano<br />

Soci tutti gli Ufficiali in servizio delle FF.AA., della<br />

Guardia di Finanza, del Corpo Militare della Polizia<br />

di Stato e della Milizia Volontaria per la Sicurezza<br />

Nazionale e di cui potevano fare parte anche<br />

gli Ufficiali in congedo.<br />

Gli anni dal 1937 al 1940 hanno segnato il periodo<br />

più brillante per il Circolo che venne potenziato nel<br />

suo patrimonio artistico e culturale. La seconda<br />

Guerra Mondiale e la sconfitta dell’Italia, contrassegnarono<br />

un lungo periodo di stasi e di involuzione,<br />

seguito, negli anni successivi, da una lenta e<br />

progressiva ripresa, anche se di alcune sale venne<br />

persa la disponibilità .<br />

Nonostante la preferenza degli Ufficiali a rimanere<br />

nella sede storica, i governi che si succedettero<br />

Una veduta della Villa Savorgnan di Brazzà.<br />

UNUCI 1/2<br />

Gennaio/Febbraio <strong>2009</strong><br />

Una sala del ristorante.<br />

vennero nella determinazione di consegnare Palazzo<br />

Barberini alla Sovraintendenza per i Beni<br />

Artistici e Culturali di Roma e ricercare per il Circolo<br />

altre soluzioni che furono via via individuate<br />

in Villa Blanc, sulla via Nomentana, nella Casina<br />

delle Rose, nella cornice di Villa Borghese ed altre<br />

ancora.<br />

La scelta cadde infine sulla Villa Savorgnan di<br />

Brazzà, una delle proprietà della famiglia di cui ci<br />

è caro ricordare la Caserma Savorgnan di Brazzà,<br />

in Udine, sede del Circolo Ufficiali di Presidio di<br />

quella città.<br />

L’area attorno a Palazzo Barberini ha subito nell’ottocento<br />

e nei primi quaranta anni del novecento<br />

profonde trasformazioni con la costruzione del Ministero<br />

della Guerra, oggi sede dello Stato Maggiore<br />

dell’Esercito, il Palazzo Calabresi, il Palazzo Baracchini<br />

ed il Palazzo del Conte Capra oggi rispettivamente<br />

sedi del Ministro e dello Stato Maggiore della<br />

Difesa.<br />

Nel 1936 l’area libera del comprensorio è stata ulteriormente<br />

ridotta dalla costruzione della Villa Savorgnan<br />

di Brazzà su progetto di Gustavo Giovannoni<br />

e Marcello Piacentini.<br />

Le origini della famiglia Savorgnan si perdono nella<br />

notte dei tempi in quanto risalgono all’epoca del-

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