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Comunicazioni della Presidenza Nazionale<br />
IL CIRCOLO UFFICIALI DELLE FORZE ARMATE D’ITALIA<br />
La Direzione del Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia ha redatto e fatto stampare un opuscolo destinato a<br />
illustrare brevemente le origini del Sodalizio, lo scopo per cui esso è stato creato, le mansioni che ha svolto negli anni,<br />
le vicende che ne hanno fatto la storia dalla fondazione ai giorni nostri e la sua realtà odierna. L’edizione attuale,<br />
che segue altre due precedenti, è dovuta a due nuovi eventi: il trasferimento del Sodalizio dalla sede originaria di<br />
Palazzo Barberini a quella odierna, situata nella Villa Savorgnan di Brazzà e nelle Antiche Scuderie del Palazzo, e<br />
la nuova fisionomia giuridica data al Circolo, divenuto Ente della Difesa a tutti gli effetti.<br />
Il Circolo, inizialmente denominato”Circolo degli<br />
Ufficiali di Terra e di Mare”, è stato istituito dopo<br />
l’elezione di Roma a capitale del Regno d’Italia (3<br />
febbraio1871) per favorire gli Ufficiali di Reparti di<br />
altre sedi che non potevano avvalersi dei Circoli<br />
delle proprie Unità. Nel 1934 il Capo del Governo<br />
Benito Mussolini per migliorare il prestigio ed il<br />
ruolo sociale degli Ufficiali delle FF.AA., stabilì che il<br />
Circolo fosse insediato in Palazzo Barberini, edificio<br />
di grande valore storico, architettonico ed artistico<br />
vicino alla sede del Ministero della Guerra. Ne erano<br />
Soci tutti gli Ufficiali in servizio delle FF.AA., della<br />
Guardia di Finanza, del Corpo Militare della Polizia<br />
di Stato e della Milizia Volontaria per la Sicurezza<br />
Nazionale e di cui potevano fare parte anche<br />
gli Ufficiali in congedo.<br />
Gli anni dal 1937 al 1940 hanno segnato il periodo<br />
più brillante per il Circolo che venne potenziato nel<br />
suo patrimonio artistico e culturale. La seconda<br />
Guerra Mondiale e la sconfitta dell’Italia, contrassegnarono<br />
un lungo periodo di stasi e di involuzione,<br />
seguito, negli anni successivi, da una lenta e<br />
progressiva ripresa, anche se di alcune sale venne<br />
persa la disponibilità .<br />
Nonostante la preferenza degli Ufficiali a rimanere<br />
nella sede storica, i governi che si succedettero<br />
Una veduta della Villa Savorgnan di Brazzà.<br />
UNUCI 1/2<br />
Gennaio/Febbraio <strong>2009</strong><br />
Una sala del ristorante.<br />
vennero nella determinazione di consegnare Palazzo<br />
Barberini alla Sovraintendenza per i Beni<br />
Artistici e Culturali di Roma e ricercare per il Circolo<br />
altre soluzioni che furono via via individuate<br />
in Villa Blanc, sulla via Nomentana, nella Casina<br />
delle Rose, nella cornice di Villa Borghese ed altre<br />
ancora.<br />
La scelta cadde infine sulla Villa Savorgnan di<br />
Brazzà, una delle proprietà della famiglia di cui ci<br />
è caro ricordare la Caserma Savorgnan di Brazzà,<br />
in Udine, sede del Circolo Ufficiali di Presidio di<br />
quella città.<br />
L’area attorno a Palazzo Barberini ha subito nell’ottocento<br />
e nei primi quaranta anni del novecento<br />
profonde trasformazioni con la costruzione del Ministero<br />
della Guerra, oggi sede dello Stato Maggiore<br />
dell’Esercito, il Palazzo Calabresi, il Palazzo Baracchini<br />
ed il Palazzo del Conte Capra oggi rispettivamente<br />
sedi del Ministro e dello Stato Maggiore della<br />
Difesa.<br />
Nel 1936 l’area libera del comprensorio è stata ulteriormente<br />
ridotta dalla costruzione della Villa Savorgnan<br />
di Brazzà su progetto di Gustavo Giovannoni<br />
e Marcello Piacentini.<br />
Le origini della famiglia Savorgnan si perdono nella<br />
notte dei tempi in quanto risalgono all’epoca del-