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5 Londra, 27 luglio 1821 Quella non era la prima volta ... - EHarmony.it

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<strong>Londra</strong>, <strong>27</strong> <strong>luglio</strong> <strong>1821</strong><br />

1<br />

<strong>Quel<strong>la</strong></strong> <strong>non</strong> <strong>era</strong> <strong>la</strong> <strong>prima</strong> <strong>volta</strong> che Devlin Farrell si introduceva<br />

furtivamente a Rutherford House per spiare le<br />

persone che vi ab<strong>it</strong>avano. Al contrario, ne conosceva i<br />

residenti bene almeno quanto conosceva se stesso. Sapeva<br />

ciò che piaceva o <strong>non</strong> piaceva loro, chi vedevano, dove<br />

andavano e quello che volevano. Ed <strong>era</strong> anche al corrente<br />

di tutte le volte che a Rutherford House vi <strong>era</strong> un<br />

evento che gli avrebbe permesso di osservarli e, occasionalmente,<br />

di mesco<strong>la</strong>rsi a loro. Come quel<strong>la</strong> s<strong>era</strong>. Non vi<br />

<strong>era</strong> molto, in effetti, che <strong>non</strong> sapesse di Lord Rutherford<br />

e del<strong>la</strong> sua famiglia.<br />

Dopo essersi ce<strong>la</strong>to dietro le fronde di un salice che<br />

gli facevano da schermo, si aggirò, senza farsi notare, tra<br />

le coppie che passeggiavano e qualche occasionale r<strong>it</strong>ardatario.<br />

Non aveva paura di essere scoperto. Vi <strong>era</strong>no<br />

troppi osp<strong>it</strong>i di cui occuparsi. Con le giuste lusinghe sarebbe<br />

persino riusc<strong>it</strong>o ad arrivare al<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> da ballo e a<br />

fare <strong>la</strong> sua bel<strong>la</strong> figura. Nessuno lo avrebbe riconosciuto<br />

e, se ciò fosse accaduto, nessuno lo avrebbe smasch<strong>era</strong>to<br />

a meno di smasch<strong>era</strong>re se stesso. Devlin <strong>non</strong> <strong>era</strong> un uomo<br />

che <strong>la</strong> gente desid<strong>era</strong>va ammettere di conoscere.<br />

«Oh, Lord Olney! Non siete per nul<strong>la</strong> divertente.»<br />

5


Edward Man<strong>la</strong>y? Marchese di Olney e futuro Duca di<br />

Rutherford? Devlin si girò in direzione del<strong>la</strong> voce che<br />

proveniva dal fondo del sentiero dove si trovava <strong>la</strong> panchina<br />

sotto il salice accanto al<strong>la</strong> quale conversavano l'erede<br />

di casa Rutherford – lo snello e segaligno Olney – e<br />

una creatura eterea i cui capelli color miele risplendevano<br />

quasi argentei ai raggi del<strong>la</strong> luna. La giovane indossava<br />

un ab<strong>it</strong>o blu scuro, reso quasi nero dal buio del<strong>la</strong><br />

notte, con il bordo imprezios<strong>it</strong>o da candidi uccelli ricamati<br />

che parevano aver spiccato il volo, più che appropriati<br />

per una donna così diafana.<br />

Devlin si avvicinò al tronco dell'albero e vi si addossò<br />

sbirciando attraverso le fronde, curioso di vedere quale<br />

sarebbe stata <strong>la</strong> mossa successiva di Olney. Consid<strong>era</strong>to<br />

che quel<strong>la</strong> <strong>era</strong> <strong>la</strong> panchina che il marchese preferiva per i<br />

suoi corteggiamenti, avrebbe sbranato <strong>la</strong> sua accompagnatrice<br />

come aveva fatto con altre sventurate donne in<br />

innumerevoli occasioni? Oppure avrebbe sbadigliato e,<br />

chiedendo scusa, sarebbe tornato al<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> da ballo?<br />

«D<strong>it</strong>e allora che sarete mia e io trascorrerò il resto dei<br />

miei giorni a divertirvi.»<br />

«La vostra, signore, è un'offerta di matrimonio o si<br />

tratta di altro?»<br />

Olney gonfiò orgoglioso il petto; sapeva molto bene<br />

che un marchese, indipendentemente dal suo carattere,<br />

<strong>era</strong> consid<strong>era</strong>to un ottimo part<strong>it</strong>o. «Di matrimonio, signorina<br />

Lillian. Non ho mai voluto nessuno tanto disp<strong>era</strong>tamente<br />

quanto desidero voi, mia cara.»<br />

L'affascinante signorina Lillian si sedette e l'erede del<br />

duca si accomodò al suo fianco. «Dub<strong>it</strong>o che vostro padre<br />

mi troverebbe adatta a voi, visto che <strong>non</strong> posseggo<br />

né un t<strong>it</strong>olo né una ricca dote.»<br />

Olney aggrottò <strong>la</strong> fronte, un'espressione che Devlin<br />

6


<strong>non</strong> conosceva. Stava prendendo in giro <strong>la</strong> sua dama oppure<br />

<strong>era</strong> sincero?<br />

«È ansioso di vedermi accasato. Posso convincerlo.<br />

Abbiate fiducia.»<br />

La ragazza aprì il ventaglio e iniziò ad ag<strong>it</strong>arlo con<br />

fare indolente, senza artificio o affettazione, in un sincero<br />

tentativo di rinfrescarsi in quel<strong>la</strong> notte afosa. Il fascino<br />

del<strong>la</strong> giovane <strong>era</strong> evidente: bellezza, grazia, controllo di<br />

sé, portamento orgoglioso. Sì. Era tutto ciò che Devlin<br />

<strong>non</strong> sarebbe mai stato e che Olney <strong>era</strong> convinto che gli<br />

spettasse.<br />

«Se anche così fosse» ribatté <strong>la</strong> giovane, «<strong>non</strong> credo<br />

che gradirebbe il nostro matrimonio.»<br />

Olney le prese una mano e <strong>la</strong> fece <strong>volta</strong>re perché lei lo<br />

guardasse. «Devo avervi. Non sopporto il modo in cui<br />

gli altri uomini vi guardano, <strong>la</strong> mani<strong>era</strong> in cui vi annusano,<br />

simili a botoli in cerca di...»<br />

Devlin quasi scoppiò a ridere per il divertimento. Conosceva<br />

il segu<strong>it</strong>o del<strong>la</strong> frase e dub<strong>it</strong>ava che <strong>la</strong> signorina<br />

Lillian avrebbe grad<strong>it</strong>o di essere paragonata a una cagna<br />

in calore. Poi, però, <strong>la</strong> udì ridacchiare sommessa e si rese<br />

immediatamente conto che lei aveva compreso ciò che il<br />

suo accompagnatore stava per dire. Era più divert<strong>it</strong>a che<br />

offesa? Era forse una creatura dotata di un pizzico di impertinenza?<br />

Olney si aggiustò il bavero e riprese a par<strong>la</strong>re: «Per<br />

concludere, signorina Lillian, <strong>non</strong> sono disposto ad aspettare.<br />

Se mio padre <strong>non</strong> darà <strong>la</strong> sua benedizione,<br />

scapperemo a Gretna Green. Davanti al fatto compiuto,<br />

<strong>non</strong> potrà fare a meno di acconsentire».<br />

Buon Dio! Quell'idiota stava par<strong>la</strong>ndo sul serio! Era<br />

disposto a sposar<strong>la</strong> solo per portarse<strong>la</strong> a letto. Be', e perché<br />

no, dopo tutto? In fondo, per quanto Devlin ne sape-<br />

7


va, quel<strong>la</strong> <strong>era</strong> una ragione buona come un'altra. L'erede<br />

di casa Rutherford <strong>non</strong> aveva bisogno di una dote e di<br />

una moglie b<strong>la</strong>sonata. Bastava che lei avesse delle conoscenze.<br />

La replica del<strong>la</strong> giovane, qualche istante dopo,<br />

cancellò anche quel<strong>la</strong> conclusione.<br />

«Posso offrirvi solo una dote modesta e abbiamo vissuto<br />

per così tanto tempo in Ir<strong>la</strong>nda da avere poche conoscenze<br />

a <strong>Londra</strong>. Non ho nul<strong>la</strong> da offrirvi.»<br />

Olney si alzò e fissò <strong>la</strong> giovane con <strong>la</strong> stessa consid<strong>era</strong>zione<br />

che avrebbe offerto a una persona socialmente<br />

inferiore. Persino a quel<strong>la</strong> distanza il suo desiderio <strong>era</strong><br />

evidente. «La salute di mio padre è instabile. Sposatemi,<br />

e molto presto diventerete una duchessa. Degnate con <strong>la</strong><br />

vostra grazia <strong>la</strong> mia casa, <strong>la</strong> mia tavo<strong>la</strong> e il mio letto.<br />

Non vi chiederò mai niente più di questo. Tuttavia, io<br />

devo avervi.»<br />

Il vecchio <strong>era</strong> ma<strong>la</strong>to? Allora il tempo stringeva. Accidenti!<br />

Devlin doveva muoversi al più presto se desid<strong>era</strong>va<br />

avere successo.<br />

La pausa del<strong>la</strong> signorina Lillian lo irr<strong>it</strong>ò. Nessuna<br />

donna avrebbe saputo resistere al<strong>la</strong> prospettiva di diventare<br />

duchessa. Devlin, però, sp<strong>era</strong>va che lei si sarebbe<br />

comportata in mani<strong>era</strong> diversa. Sì. Avrebbe goduto immensamente<br />

nel vedere deluse le aspettative di Edward<br />

Man<strong>la</strong>y.<br />

«Vi sono grata dell'onore che mi fate, Lord Olney. Il<br />

buon senso mi spinge tuttavia a rifiutare.»<br />

«Vi avrò. Con o senza il consenso di mio padre.»<br />

L'arrogante bastardo le prese una mano e <strong>la</strong> fece alzare<br />

in modo da poter<strong>la</strong> stringere al petto. Devlin trattenne<br />

il respiro. Avrebbe voluto salvar<strong>la</strong>, ma <strong>non</strong> interferiva<br />

mai, <strong>non</strong> tradiva mai <strong>la</strong> sua presenza. La falsamente modesta<br />

ragazza si sarebbe dovuta difendere da sé.<br />

8


Lillian si scostò con determinazione dal petto di Olney,<br />

anche se <strong>non</strong> poteva competere con <strong>la</strong> sua forza, e<br />

lui cedette sub<strong>it</strong>o. Con troppa immediatezza. Lei smise<br />

di lottare e permise al giovane di baciar<strong>la</strong>, anche se Devlin<br />

<strong>era</strong> pronto a scommettere una cospicua somma di<br />

denaro che <strong>non</strong> gli avrebbe permesso di accedere al<strong>la</strong> sua<br />

bocca dolce e piena. Era furba, <strong>la</strong> fanciul<strong>la</strong>. Stimo<strong>la</strong>va il<br />

marchese a desid<strong>era</strong>re altro. La signorina Lillian gli piaceva<br />

ogni minuto di più.<br />

Soddisfatto dal<strong>la</strong> timida resa del<strong>la</strong> donna, Olney allentò<br />

<strong>la</strong> stretta e indietreggiò di un passo. Lillian aveva previsto<br />

che, se gli avesse concesso il bacio, lui l'avrebbe<br />

<strong>la</strong>sciata? Era furba, falsamente pudica e irriverente, una<br />

combinazione irresistibile per un uomo come Olney.<br />

«Parlerò sub<strong>it</strong>o con mio padre» le disse, indietreggiando<br />

sul sentiero ghiaioso. «Aspettatemi qui e festeggeremo.»<br />

Devlin pensò di conoscere bene il modo in cui Olney<br />

avrebbe scelto di festeggiare. Il desiderio che provava<br />

nei confronti del<strong>la</strong> signorina Lillian sarebbe stato sufficientemente<br />

forte da fargli sfidare il gen<strong>it</strong>ore e il senso<br />

comune? Sarebbe stata lei <strong>la</strong> donna che avrebbe partor<strong>it</strong>o<br />

l'erede del<strong>la</strong> famiglia Rutherford? Aveva aspettato pazientemente<br />

per anni un momento come quello, un momento<br />

che <strong>era</strong> cap<strong>it</strong>ato a propos<strong>it</strong>o, consid<strong>era</strong>to che il<br />

vecchio <strong>non</strong> <strong>era</strong> più in buona salute. Che gran colpo di<br />

fortuna, da <strong>non</strong> sprecare per alcuna ragione al mondo!<br />

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