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AMBIENTE - EMERGENZA RIFIUTI
La Regione spinge
per Cà del Bue
L’assessore all’Ecologia Conta vuole riattivarlo, mentre Tosi pensa di
portare i rifiuti in Romania.
Per Biondaro è ora che San Giovanni sfrutti l’omogeneità politica per
farsi valere veramente, altrimenti come sempre è succube di Verona.
Chiesto un consiglio straordinario sull’argomento
Durante il periodo estivo si è tornato
a parlare di Cà del Bue, il tanto
contestato impianto di incenerimento
che da oltre vent’anni viene
osteggiato dal Comune di San Giovanni
Lupatoto, sempre in attesa che il Tar discuta
il ricorso presentato già da tempo. La
struttura, a causa di vari problemi, in questo
momento è ferma, tant’è che l’assessore
regionale all’Ecologia Giancarlo
Conta ( Forza Italia) ha criticato il Comune
di Verona poiché non si attiva per farlo
ripartire. Il sindaco Flavio Tosi ( Lega
Nord) ha risposto che ne ha già parlato
con la Provincia, ma che nel frattempo la
soluzione ideale è quella di smaltire i rifiuti
nei Paesi dell’Est, come Romania e
Polonia, dove si risparmia 20 euro a tonnellata
rispetto agli oltre 100 che attualmente
l’Amia paga per scaricare a Sant’Urbano
( Padova). Una ipotesi, quest’ultima,
fortemente criticata dal presidente
di Legambiente, Michele Bertucco, secondo
il quale è uno sbaglio portare all’estero
i nostri rifiuti anche a causa dei
controlli meno severi.
Tutti parlano ma, ancora una volta, San
Giovanni Lupatoto non viene mai interpellato
a riguardo. Sulla questione è tornato
l’avv. Luigi Biondaro nel corso del
Cronaca
consiglio comunale del 12 luglio.
“ Viste le informazioni apparse sulla
stampa- ha esordito- chiedo che a settembre
venga convocato un Consiglio
straordinario su Cà del Bue, affinchè si
possa capire se di qua dell’Adige si dice
una cosa e di là se ne afferma un’altra.
Se, cioè, questa politica più o meno omogenea
tra la giunta di San Giovanni e
quella di Verona prefigura non solo il recupero
ma addirittura il raddoppio dell’impianto,
poiché allora questa pretesa
omogeneità politica non servirebbe a
niente. Non è quindi sufficiente che il
sindaco di Verona Tosi si incontri con
l’assessore provinciale Coletto e con l’assessore
regionale Conta, forse c’è un Comune,
dello stesso colore politico che si
chiama San Giovanni, che in questa fase
potrebbe chiedere di essere invitato
per essere presenti nei momenti in cui le
questioni vengono affrontate”.
“ Se la politica ha un senso- ha concluso
Biondaro- anche per le tematiche ambientali,
credo che su questa prospettiva
potremmo incontrare un consenso
utile per verificare se, nel momento in
cui è chiuso Cà del Bue, si può incidere
per orientare in modo diverso situazioni
particolarmente pregiudicate. Sono
quindi favorevole ad ogni iniziativa che
vada nella direzione di investire il Consiglio
comunale non per farsi aria o per
fare le solite mozioni che non servono a
niente, ma perché consenta al Sindaco
di essere più forte nel rappresentare al
di fuori dei suoi confini il paese di San
Giovanni”.
Anno X numero 8 - settembre 2007
Mensile di attualità di S. Giovanni Lupatoto
Reg. Trib. di Verona n° 1342 del 9/12/1998
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