x torneo di lettura della biblioteca scolastica “giovanna bernardini”

X TORNEO DI LETTURA DELLA BIBLIOTECA SCOLASTICA “GIOVANNA
BERNARDINI”
ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI SETTEMBRINI – SEBENICO ROMA
3A – INVERSI ELEONORA - N° PRESTITO 825 - A.S. 2012 / 2013
DOCENTE DI LETTERE: Prof.ssa Luciana Magliocca
RECENSIONE
“Bianca come il latte rossa come il sangue”
di Nicola D’Avenia
TRAMA
Leo, diminutivo di Leonardo come si scoprirà alla fine del libro, è un
normale sedicenne dei nostri giorni: va a scuola, ama la musica, il calcio,
il motorino e le conversazioni con gli amici.
Leo odia la scuola. Ogni volta che arriva un supplente, il protagonista
comincia a fare lo sciocco e quando un giorno ne arriva uno ‘speciale’ -
un docente che quando spiega ha uno sguardo radioso, che sprona gli
alunni a godersi la vita e che, soprattutto, rende le lezioni abbastanza
piacevoli - Leo smette di disturbare.

Leo finalmente avverte una nuova forza dentro di sé, però deve lottare
contro un avversario che è il bianco, una tinta che rappresenta il vuoto,
la solitudine, il niente … e poi c’è il suo contrario, il rosso: l’amore, la
vitalità e… il colore dei capelli della ragazza che Leo ama, Beatrice.
Leo è innamorato pazzo di Beatrice, solo che lei ancora non lo sa…
Silvia è la migliore amica di Leo, segretamente innamorata di lui, che lo
aiuterà sempre, in ogni circostanza.
Un giorno Leo viene a scoprire che Beatrice è malata di leucemia: il
bianco si sta impossessando del rosso del suo sangue.
Bea guarirà?
Silvia e il suo amico Nico lo aiuteranno a superare questo brutto
momento?
Come finirà la storia?
COMMENTO
Questo libro mi è piaciuto davvero molto e l’ho finito in due giorni.
Di Alessandro d’Avenia ho letto anche “Cose che nessuno sa”; però
“Bianca come il latte rossa come il sangue” mi ha colpito di più, non so
bene il perché. Forse perché è una storia nella quale posso
immedesimarmi più facilmente, o forse perché la trama è più
appassionante e ricca di sentimenti profondi.
Nel libro l’autore è riuscito a usare un linguaggio semplice e
accattivante, senza perdersi in pagine e pagine di descrizioni; forse
perché D’Avenia insegna al liceo ed è di continuo a contatto con
ragazzi come me.
Sono andata al cinema per vedere l’omonimo film, con alcune mie
amiche, proprio il giorno dopo aver letto il libro.

Se devo essere sincera, il libro mi è piaciuto di più. Sarà perché il regista
ha tagliato alcune parti del libro e, a volte, le vicende seguono un ordine
diverso. Sarà perché quando leggi un libro sei libero di immaginarti i
personaggi e attribuisci loro dei volti, mentre quando vai al cinema, non
puoi: loro sono lì, davanti a te, come li ha decisi il regista!
Nel complesso ho apprezzato molto entrambi i libri di Alessandro
D’Avenia; credo perciò che se ne pubblicherà altri li leggerò volentieri.
SUPERVISIONE: Prof.ssa Paola Celletti