From Moscow to the Ebro Front 1936 1939 - Societa italiana di storia ...
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Da Mosca<br />
all’<strong>Ebro</strong><br />
© Società Italiana <strong>di</strong> S<strong>to</strong>ria Militare<br />
Emigranti politici italiani<br />
e sloveni della Venezia Giulia<br />
dall’URSS alla guerra <strong>di</strong> Spagna<br />
<strong>di</strong> Marina Rossi<br />
1
Da Mosca alla <strong>di</strong>fesa della Repubblica<br />
Emigranti politici italiani e sloveni della Venezia Giulia<br />
dall’URSS alla guerra <strong>di</strong> Spagna<br />
<strong>di</strong> Marina Rossi<br />
Nella Spagna <strong>di</strong> Zapatero la memoria della guerra civile spagnola è<br />
particolarmente viva, grazie all’impegno del governo che contribuisce ed<br />
ha contribui<strong>to</strong> alla realizzazione <strong>di</strong> importanti archivi, che ha da<strong>to</strong> la<br />
citta<strong>di</strong>nanza spagnola ai reduci attualmente residenti in Russia ed in altri<br />
paesi del mondo ed a quegli orfani che a suo tempo l’Unione Sovietica<br />
accolse dopo la caduta della repubblica.<br />
Il rappor<strong>to</strong> con l’ex Unione Sovietica si alimenta attraverso scambi<br />
intensissimi con stu<strong>di</strong>osi russi <strong>di</strong> varia età, alcuni dei quali sono stati<br />
protagonisti <strong>di</strong> quel glorioso e tragico capi<strong>to</strong>lo <strong>di</strong> s<strong>to</strong>ria europea.<br />
Un lungo filo rosso unisce le mie ricerche pluriennali inizialmente<br />
rivolte, attraverso documenti russi e <strong>di</strong> altri paesi, alle prigionie durante<br />
la Iª guerra mon<strong>di</strong>ale e la IIª, successivamente a temi strettamente<br />
sovietici senza mai trascurarne i rapporti con la nostra s<strong>to</strong>ria <strong>di</strong><br />
frontiera 1 .<br />
L’esperienza della guerra <strong>di</strong> Spagna è emersa spontaneamente nelle<br />
s<strong>to</strong>rie <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> antifascisti italiani, sloveni, croati, sovietici 2 .<br />
Nella Russia post-sovietica il tema su cui gli stu<strong>di</strong>osi della guerra<br />
civile spagnola hanno cerca<strong>to</strong> <strong>di</strong> far chiarezza, è quello del rappor<strong>to</strong> tra<br />
lo stalinismo con i suoi apparati polizieschi e la lotta contro il trockismo<br />
e l’anarchia.<br />
La ricerca avviata da tempo insieme ad Aleksander Volk in<strong>to</strong>rno ad<br />
An<strong>to</strong>n Ukmar, internazionalista <strong>di</strong> spicco, tende ad esprimere in un<br />
ampio contes<strong>to</strong> l’impegno politico, le <strong>di</strong>fficoltà, le incognite affrontate<br />
da una generazione <strong>di</strong> idealisti posti al servizio del proget<strong>to</strong> comunista.<br />
Dall’archivio del Komintern ricaviamo importanti in<strong>di</strong>cazioni<br />
sull’attività politica militare ed i problemi umani dei comunisti italiani e<br />
1 Marina Rossi, Prigionieri italiani in Russia nei documenti riservati degli archivi ex<br />
sovietici in Annalisa Carlotti (a cura <strong>di</strong>), Italia <strong>1939</strong>-1945. S<strong>to</strong>ria e memorie.<br />
Prefazione <strong>di</strong> Franco Della Porta, ed. Vita e Pensiero, Crema, 1996, p. 205-221<br />
2 Marina Rossi, L’URSS e la guerra civile spagnola. Una memoria <strong>di</strong>fficile, in<br />
AA.VV., Luisa Cigognetti (a cura <strong>di</strong>), Bologna, 1999, p. 119-145<br />
2
sloveni, provenienti dalla Venezia Giulia, quadri <strong>di</strong>rigenti, interme<strong>di</strong> o<br />
semplici militanti 3 .<br />
L’esame <strong>di</strong> un’ampia casistica consente <strong>di</strong> esaminare gli iter formativi<br />
<strong>di</strong>versificati a seconda dei livelli e delle capacità rilevate da parte degli<br />
organismi <strong>di</strong>rigenti dell’Internazionale Comunista.<br />
Per tutti era prevista una formazione politica e militare, con un<br />
addestramen<strong>to</strong> obbliga<strong>to</strong>rio nella guerriglia.<br />
Per gli elementi più dotati si prevedevano incarichi <strong>di</strong> responsabilità<br />
nel Soccorso Rosso Internazionale (MOPR), in case e<strong>di</strong>trici <strong>di</strong> testi<br />
marxisti (Glavlit) nell’Intelligence politica militare del Komintern<br />
(Ufficio Centrale Censura Militare) corsi <strong>di</strong> lavoro specifici presso<br />
l’Università delle minoranze occidentali (Zapada). I quadri più<br />
qualificati del Parti<strong>to</strong> Comunista Italiano affrontano l’avventura<br />
spagnola con competenze precise: Vit<strong>to</strong>rio Vidali (Contreras - Carlos)<br />
inizierà la propria attività in Spagna a partire dal ’34 nell’ambi<strong>to</strong> del<br />
Soccorso Rosso e la proseguirà come commissario politico del V<br />
Reggimen<strong>to</strong>, leggendaria unità a<strong>di</strong>bita alla formazione del nuovo<br />
eserci<strong>to</strong> repubblicano.<br />
Documenti, testimonianze e ricerche provenienti dall’ex Unione<br />
Sovietica confermano in Carlos ottime qualità politiche e militari ed un<br />
ruolo <strong>di</strong> primissimo piano nella lotta contro il trockismo.<br />
Contreras Georgi Ivanovich<br />
Vit<strong>to</strong>rio Vidali (Muggia 1900 - Trieste 1983), alias Enea Sormenti<br />
Contreras Georgi Ivanovič, Carlos Vik<strong>to</strong>r Karas è una delle figure più<br />
<strong>di</strong>scusse dopo la caduta del comunismo sia in Italia che all’estero,<br />
secondo quan<strong>to</strong> emerge da alcune recenti pubblicazioni.<br />
Nella prima metà degli anni ’90 l’interesse nei suoi confronti si è<br />
accentua<strong>to</strong> a causa del suo legame con Tina Modotti. Il riget<strong>to</strong> del<br />
comunismo staliniano ha genera<strong>to</strong> in Russia, anche da parte <strong>di</strong> s<strong>to</strong>rici<br />
au<strong>to</strong>revoli come Leonid Gibianskij 4 la convinzione <strong>di</strong> un coinvolgimen<strong>to</strong><br />
<strong>di</strong> Carlos nella rete operativa della GPU in nome della lotta contro il<br />
trockismo.<br />
3 Marina Rossi, Ivan Regent a Mosca nei documenti riservati dell’Archivio del PCUS<br />
ed in altre fonti biografiche ed epis<strong>to</strong>lari (1931-1945), in Acta Istriae, 17, 2009, 4, p.<br />
681-719<br />
4 Intervista rilasciata da Leonid Gibianskij a Marina Rossi e Ravel Kodrič il 03.12.2009<br />
3
Secondo Gibianskij quella lotta non fu esclusivamente in<strong>di</strong>viduale. Il<br />
compi<strong>to</strong> <strong>di</strong> Vidali e degli agenti del SIM (el Servicio Special) fu quello<br />
<strong>di</strong> creare dei gruppi armati per eliminare i trockisti. Trockij fu ucciso<br />
anche perché contrario al pat<strong>to</strong> Stalin-Ribbentrop (<strong>1939</strong>). Vidali,<br />
Siqueiros e Diego De<br />
Rivera vi furono<br />
sicuramente coinvolti. In<br />
URSS, e in Spagna, il<br />
Komintern contava su<br />
apparati militari<br />
strettamente collegati al<br />
parti<strong>to</strong> bolscevico. Uno<br />
<strong>di</strong> questi fu l’Ufficio<br />
Centrale Censura<br />
militare in cui operarono<br />
per qualche tempo An<strong>to</strong>n<br />
Ukmar e Ivan Regent 5 .<br />
El Servicio Special a sua<br />
volta faceva capo al<br />
Komintern e si<br />
intrecciava con la polizia<br />
segreta sovietica (GPU).<br />
Si configura quin<strong>di</strong> una<br />
stretta inter<strong>di</strong>pendenza<br />
tra l’intelligence ed il<br />
VKP (Parti<strong>to</strong> Comunista<br />
bolscevico). Secondo<br />
alcuni esperti russi andrebbero esaminati, senza certezza <strong>di</strong> risposta,<br />
archivi militari e polizieschi. Dei molti riscontri credo <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>re che il<br />
sistema <strong>di</strong> controllo politico esercita<strong>to</strong> dal Komintern in Spagna,<br />
attraverso la fitta rete dei suoi agenti, fu identico a quello esercita<strong>to</strong> in<br />
Unione Sovietica sugli emigranti politici <strong>di</strong> varie nazionalità.<br />
Considerazioni con<strong>di</strong>vise da Paulina ed Adelina Abramson,<br />
internazionaliste russo-argentine aggregate come giovanissime interpreti<br />
dell’aviazione sovietica in Spagna 6 .<br />
Nel volume au<strong>to</strong>biografico scrit<strong>to</strong> dalle due protagoniste <strong>di</strong>venute nel<br />
secondo dopoguerra qualificate stu<strong>di</strong>ose <strong>di</strong> s<strong>to</strong>ria militare, il ruolo <strong>di</strong><br />
Vidali s’intreccia con quello <strong>di</strong> Aleksandr Orlov, giun<strong>to</strong> in Spagna nel<br />
5 Marina Rossi, Ivan Regent a Mosca, cit., p. 703<br />
6 A. e P. Abramson, El mosaico ro<strong>to</strong>, Madrid 1994<br />
4
settembre <strong>1936</strong> come consigliere del controspionaggio responsabile<br />
nella guerriglia e sabotaggio nella retroguar<strong>di</strong>a nemica.<br />
Orlov, <strong>di</strong>venu<strong>to</strong> segretario <strong>di</strong> Carlos, comandante del V Reggimen<strong>to</strong>,<br />
ne agevolò i rapporti con il Komintern. Le Abramson ritengono, inoltre,<br />
che Orlov e Carlos crearono insieme all’agente NKVD Leonid Eiting<strong>to</strong>n<br />
(in co<strong>di</strong>ce Ko<strong>to</strong>v) una sorta <strong>di</strong> triumvira<strong>to</strong>, che si servì delle Brigate<br />
Internazionali come strumen<strong>to</strong> <strong>di</strong> penetrazione sovietica. In Spagna e in<br />
Russia c’è chi ritiene Vit<strong>to</strong>rio Vidali un sot<strong>to</strong>pos<strong>to</strong> <strong>di</strong> Eiting<strong>to</strong>n, in<strong>di</strong>ca<strong>to</strong><br />
come mandante dell’assassinio <strong>di</strong> Trockij perpetra<strong>to</strong> dal comunista<br />
spagnolo Ramon Mercader alias Jacques Mornard, alias Frank Jackson.<br />
Supervisore dei gruppi <strong>di</strong> sabotaggio <strong>di</strong>retti dalla GPU in Spagna, capo<br />
della resistenza sovietica nella retroguar<strong>di</strong>a germanica negli anni della<br />
seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, fu condanna<strong>to</strong> a morte da Beria nel 1953 7 .<br />
Al rientro dalla Spagna la famiglia Abramson fu duramente colpita<br />
dall’arres<strong>to</strong> e dalla deportazione <strong>di</strong> Beniamino Abramson, padre delle<br />
due ragazze, che fu rilascia<strong>to</strong>, ormai ridot<strong>to</strong> all’estremo, solo nel 1953 e<br />
riabilita<strong>to</strong>, grazie all’associazione Memorial, solo nel 1991. Documenti<br />
esaminati nello stesso periodo dalla giornalista e ricercatrice s<strong>to</strong>rica<br />
tedesca Christiane Barckhausen 8 in<strong>di</strong>cano invece che Contreras<br />
sospetta<strong>to</strong> a sua volta <strong>di</strong> trotckismo fu salva<strong>to</strong> da Elena Stasova, allora<br />
segretaria generale del Soccorso Rosso con una serie <strong>di</strong> provvidenziali<br />
missioni per il SRI (Soccorso Rosso Internazionale) in Francia, Austria,<br />
Belgio. Sfumava così, per Vidali e Tina Modotti, l’affascinante proget<strong>to</strong>,<br />
propos<strong>to</strong> loro dal maggiore Berzin, comandante della IV <strong>di</strong>visione<br />
dell’Armata Rossa già protagonista <strong>di</strong> spicco della Rivoluzione<br />
d’Ot<strong>to</strong>bre, poi a capo dell’Intelligence Militare dell’eserci<strong>to</strong><br />
repubblicano in Spagna e successivamente condanna<strong>to</strong> a morte da Stalin,<br />
<strong>di</strong> recarsi in Cina e lavorare per il gruppo <strong>di</strong> Richard Sorge. Si riteneva<br />
che specialmente Tina, come fo<strong>to</strong>grafa e conoscitrice <strong>di</strong> molte lingue, in<br />
primo luogo dell’inglese, potesse essere <strong>di</strong> grande aiu<strong>to</strong> 9 .<br />
A Parigi Vidali aveva assun<strong>to</strong> la <strong>di</strong>rezione del SRI (Soccorso Rosso<br />
Internazionale). Forse non a caso perché dall’estate del 1933, la OGPU,<br />
antena<strong>to</strong> del KGB, aveva chies<strong>to</strong> più volte informazioni alla Stasova su<br />
<strong>di</strong> lui. Negli archivi <strong>di</strong> Mosca ci sono documenti che <strong>di</strong>mostrano a<br />
7 Paulina e Adelina Abramson, Mosaico ro<strong>to</strong>, Madrid 1994, p. 339-340, 341, 352;<br />
Mario Passi, Vit<strong>to</strong>rio Vidali, Pordenone 1991, p. 40<br />
8 C. Barckausen, Tina Modotti. Verità e leggenda, Giunti, Pra<strong>to</strong>, 2003, p. 172<br />
9 C. Barckausen, Tina Modotti, cit., p. 106<br />
5
sufficienza quan<strong>to</strong> Vidali dal ’32 al ’41 fosse nel mirino dei servizi<br />
segreti sovietici 10 .<br />
Il 10 marzo 1934 Tina Modotti rientrò a Mosca da Parigi con<br />
l’incarico <strong>di</strong> continuare la sua attività nel Soccorso Rosso con<br />
responsabilità sulle Antille e l’America Centrale. Secondo la Barkhausen<br />
il fat<strong>to</strong> che Vidali non avesse ricevu<strong>to</strong> nessun incarico concre<strong>to</strong> in quel<br />
momen<strong>to</strong> si spiega con i piani che la Stasova aveva per lui. Il 10 marzo<br />
1934 Elena pregò il <strong>di</strong>ret<strong>to</strong>re della sezione esteri del Komintern,<br />
Abramov, <strong>di</strong> preparare tut<strong>to</strong> per la delega <strong>di</strong> Vidali in Spagna. Una<br />
misura <strong>di</strong> sicurezza per proteggerlo, giacché in quel periodo molti<br />
emigranti politici italiani sono stati accusati <strong>di</strong> trockismo e perciò<br />
arrestati. Su Vidali circolava la voce che fosse un terrorista, perché come<br />
ar<strong>di</strong><strong>to</strong> rosso aveva messo una bomba nel por<strong>to</strong> <strong>di</strong> Trieste.<br />
Nelle sue lettere dalla Spagna Vidali chiese spesso alla Stasova quan<strong>to</strong><br />
tempo sarebbe dura<strong>to</strong> il suo soggiorno nel “Sana<strong>to</strong>rio”. Nel 1935, il<br />
lavoro <strong>di</strong> Tina consistette nel<br />
<strong>di</strong>ffondere l’idea <strong>di</strong> un fronte<br />
unitario fra le varie sezioni del<br />
SRI in America Latina e<br />
nell’organizzare una vasta<br />
campagna <strong>di</strong> aiuti per la<br />
Spagna, soprattut<strong>to</strong> per i<br />
mina<strong>to</strong>ri delle Asturie,<br />
promo<strong>to</strong>ri della rivolta<br />
repressa duramente<br />
nell’ot<strong>to</strong>bre 1934.<br />
Un impegno cui avrebbe<br />
collabora<strong>to</strong> lo stesso Vidali<br />
giun<strong>to</strong> in Spagna da Parigi<br />
attraverso la Scan<strong>di</strong>navia. Un<br />
lavoro <strong>di</strong>fficile per il Soccorso<br />
rosso spagnolo e per il suo<br />
nuovo <strong>di</strong>rigente “francese”<br />
Charles Duval (nuovo pseudonimo <strong>di</strong> Vidali). Avrebbe usa<strong>to</strong><br />
nuovamente il passapor<strong>to</strong> <strong>di</strong> Abramov solo nel luglio del ’36 per<br />
raggiungere Mosca quando il VII Congresso (dura<strong>to</strong> dal 25 luglio al 20<br />
agos<strong>to</strong> 1935) era ormai concluso. Era lo s<strong>to</strong>rico congresso dei rapporti <strong>di</strong><br />
Dymitroff e <strong>di</strong> Togliatti, dei fronti popolari, dall’unità antifascista per<br />
salvare la pace. Il ritardo <strong>di</strong> Vidali fu certamente un errore volu<strong>to</strong>:<br />
10 C. Barckausen, Tina Modotti, cit., p. 190; Mario Passi, Vit<strong>to</strong>rio Vidali, Pordenone<br />
1991, p. 24-27<br />
6
secondo Mario Passi la GPU lo aveva taglia<strong>to</strong> fuori. A quel pun<strong>to</strong>, il<br />
consiglio <strong>di</strong> Togliatti fu quello <strong>di</strong> ri<strong>to</strong>rnare in Spagna 11 . Il lavoro svol<strong>to</strong><br />
da Vik<strong>to</strong>r all’interno del Soccorso Rosso nel corso del ’35 emerge<br />
dall’archivio del Komintern. Un’attività febbrile in Catalogna ed in tante<br />
altre località spagnole, dove promuove iniziative come la raccolta <strong>di</strong><br />
fon<strong>di</strong> per i processi a <strong>di</strong>fesa degli operai, l’organizzazione <strong>di</strong> campagne<br />
<strong>di</strong> solidarietà per le vittime delle lotte sociali e pro amnistia 12 .<br />
Un compi<strong>to</strong> gigantesco, ir<strong>to</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà anche nei rapporti con i<br />
gruppi non comunisti, da svolgere tra i prigionieri politici, i loro<br />
familiari, con lettere e delegazioni, con gli operai socialisti e sindacalisti,<br />
con lettere aperte, la creazione <strong>di</strong> patronati nelle fabbriche, tra i<br />
conta<strong>di</strong>ni, fra le donne (con la costituzione <strong>di</strong> comitati a <strong>di</strong>fesa delle<br />
condannate a morte); fra i giovani, molti dei quali d’orientamen<strong>to</strong><br />
comunista, socialista e repubblicano sono in prigione; tra i bambini<br />
bisognosi <strong>di</strong> aiu<strong>to</strong>, fra i marinai (piani <strong>di</strong> lavoro per gli istrut<strong>to</strong>ri che<br />
vanno nei porti, tra gli intellettuali (speciali azioni per gli intellettuali<br />
condannati a morte e imprigionati) 13 .<br />
In spagna i problemi sembrano in parte simili a quelli denunciati da<br />
Ivan Regent a Mosca: burocratismo, <strong>di</strong>stanza tra il centro estero <strong>di</strong> Parigi<br />
e la realtà concreta degli operai spagnoli perseguitati da un governo<br />
<strong>di</strong>tta<strong>to</strong>riale. Lo rivela lo stesso Vidali (nome in co<strong>di</strong>ce Vic<strong>to</strong>r) in un<br />
ampio rappor<strong>to</strong> data<strong>to</strong> 5 luglio 1935:<br />
«Cari amici, avrete sicuramente ricevu<strong>to</strong> l’ultimo materiale<br />
d’informazione che vi avrà data una idea più chiara e più reale della<br />
situazione della nostra organizzazione. In ques<strong>to</strong> rappor<strong>to</strong> io vorrei<br />
sot<strong>to</strong>lineare alcuni problemi nei quali voi siete interessati a dare la vostra<br />
opinione. Io arrivai a Madrid il 14 <strong>di</strong> aprile e mi è sta<strong>to</strong> <strong>di</strong>fficile<br />
orizzontarmi. Anche oggi, dopo un mese <strong>di</strong> lavoro, io non posso ancora<br />
garantire per le statistiche <strong>di</strong> organizzazione inviatevi. Esse furono fatte<br />
sopra la base <strong>di</strong> calcoli approssimativi che, man mano che io mi informo<br />
della situazione <strong>di</strong> ogni regione, si <strong>di</strong>mostrano sbagliati. Dal materiale <strong>di</strong><br />
informazione invia<strong>to</strong>vi voi constaterete che siamo stati obbligati a fare<br />
una revisione completa <strong>di</strong> tut<strong>to</strong>, della situazione della sezione, della<br />
linea, dei me<strong>to</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro. E ques<strong>to</strong> l’ho fat<strong>to</strong> non soltan<strong>to</strong> con la<br />
centrale (?) della sezione ma anche con gli amici. Dai rapporti ricevuti<br />
fino alla mia venuta, voi, io, Parigi ed anche gli amici, abbiamo avu<strong>to</strong> la<br />
impressione che tut<strong>to</strong> marciava abbastanza bene, che non vi esistevano<br />
11 Mario Passi, Vidali…, cit., p. 24<br />
12 RCCHIDNI, f. 545, op. 6, g. 488, l. 81-82-83-84-85-86<br />
13 RCCHIDNI, f. 545, op. 6, d. 488, l. 82-83<br />
7
degli errori <strong>di</strong> principio, che vi era una linea chiara. Perché tutti questi<br />
rapporti sono stati fatti da un compagno che vive stacca<strong>to</strong> dalla massa,<br />
capacissimo nel fare statistiche approssimative, che vede tutti i problemi<br />
da un pun<strong>to</strong> <strong>di</strong> vista burocratico e che – il più importante – poco al<br />
corrente della situazione politica e degli avvenimenti (perché molte volte<br />
si scorda persino <strong>di</strong> leggere i giornali) si occupa più dei lati tecnici del<br />
lavoro che del suo contenu<strong>to</strong> politico. Parlo del segretario generale:<br />
Rober<strong>to</strong>.<br />
Ques<strong>to</strong> fat<strong>to</strong> è ormai comprova<strong>to</strong> e tutti lo riconoscono, incluso lo<br />
stesso Rober<strong>to</strong>.<br />
1) Tut<strong>to</strong> il lavoro della sezione è sta<strong>to</strong> realizza<strong>to</strong> <strong>di</strong> una maniera<br />
incidentale, senza una analisi della situazione e senza perspettive. La<br />
lotta per l’amnistia è stata cominciata da gruppi borghesi repubblicani.<br />
Malgrado il peggioramen<strong>to</strong> del regime <strong>di</strong> prigione, la sezione, pure<br />
reazionando a qualche caso <strong>di</strong> terrore, non ha sapu<strong>to</strong> condurre una<br />
campagna sistematica. Alla lotta per i <strong>di</strong>ritti democratici, condotta da<br />
tutti i gruppi della opposizione, il SR non si è fat<strong>to</strong> nemmeno sentire. Ed<br />
anche per quan<strong>to</strong> riguarda la utilizzazione <strong>di</strong> possibilità legali che furono<br />
e che sono ancora enormi, il SR seppe approfittarne <strong>di</strong> una maniera<br />
minima. Risulta<strong>to</strong>: nessuna mobilizzazione <strong>di</strong> massa; pochissime<br />
iniziative locali; vita interiore soltan<strong>to</strong> in alcuni gruppi ed anch’essa si<br />
riduce a risolvere unicamente problemi <strong>di</strong> aiu<strong>to</strong>; errori nella politica <strong>di</strong><br />
fronte unico; malgrado la enorme popolarità della sezione, retrocesso nel<br />
numero» 14 .<br />
Nella relazione Vic<strong>to</strong>r denuncia <strong>di</strong>fficoltà operative cui devono porre<br />
rime<strong>di</strong>o istrut<strong>to</strong>ri politici:<br />
«È indubitabile che il SR gode <strong>di</strong> una popolarità immensa per il fat<strong>to</strong><br />
che, malgrado la reazione, riuscì a continuare ad esistere ed aiutò.<br />
Ques<strong>to</strong> è un successo della sezione. Però, tut<strong>to</strong> il lavoro fu sviluppa<strong>to</strong><br />
senza un piano (ora esiste per tre mesi), senza sistema (incidentale), non<br />
esisteva nessun incarica<strong>to</strong> <strong>di</strong> agitprop, <strong>di</strong> aiu<strong>to</strong> ecc. Dal materiale <strong>di</strong><br />
informazione constaterete che esiste già una <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> lavoro.<br />
Ancora ci sono delle debolezze nella questione della responsabilità<br />
personale, nel controllo della realizzazione delle decisioni, nella<br />
utilizzazione del tempo <strong>di</strong> lavoro. Ma per fare ques<strong>to</strong> bisogna<br />
<strong>di</strong>struggere una tra<strong>di</strong>zione. Io ho let<strong>to</strong> molte lettere dei comitati<br />
provinciali che protestano contro il centro per la sua superficialità nelle<br />
14 RCCHIDNI (Rossisky Centr Hranenja i Izučenja Dokumen<strong>to</strong>v Noveišij Is<strong>to</strong>rij -<br />
Centro Russo per la Conservazione e lo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Documenti <strong>di</strong> S<strong>to</strong>ria<br />
Contemporanea), F. 545, op. 6, d. 488, f. 81<br />
8
<strong>di</strong>rettive, per il suo burocratismo, per la sua assenza nella lotta. Allo<br />
stesso tempo una relazione mol<strong>to</strong> debole fra il centro e la base. Abbiamo<br />
deciso visite <strong>di</strong> istrut<strong>to</strong>ri per Biscaya, Asturia, Andalusia, Levante,<br />
Catalonia, Castilla, Leon ecc. I can<strong>di</strong>dati sono già pronti e per la fine<br />
della settimana parecchie regioni saranno già visitate. Fra gli istrut<strong>to</strong>ri è<br />
incluso anche il secretario generale al quale un po’ <strong>di</strong> contat<strong>to</strong> con la<br />
base farà mol<strong>to</strong> bene. Questa mancanza <strong>di</strong> relazione fra la base ed il<br />
centro ha crea<strong>to</strong> delle situazioni catastrofali in Catalonia e Biscaglia.<br />
Non parlo <strong>di</strong> Asturia dove fu invia<strong>to</strong> un compagno, già perseguita<strong>to</strong>, che<br />
venne lascia<strong>to</strong> per mesi e mesi senza nessun rispet<strong>to</strong> alle norme più<br />
elementari <strong>di</strong> cospirazione. Infatti i gruppi <strong>di</strong> base <strong>di</strong> Asturia accusano il<br />
S.R. <strong>di</strong> essere la causa del suo arres<strong>to</strong>» 15 .<br />
I nemici da combattere sono già, in questa fase, oltre al governo ed<br />
alle forze <strong>di</strong> polizia, i socialisti della seconda internazionale con cui si<br />
aprono contenziosi anche sulla gestione dei fon<strong>di</strong> del Soccorso Rosso: in<br />
realtà, i fon<strong>di</strong> vennero amministrati per votazione da una maggioranza<br />
che non era la nostra. È vero che si è riusciti ad ottenere dal comita<strong>to</strong> un<br />
salu<strong>to</strong> alla Conferenza <strong>di</strong> Parigi. Il Comita<strong>to</strong> ha deciso una sot<strong>to</strong>scrizione<br />
nazionale per il 14 <strong>di</strong> aprile, sabotata dai socialisti e che non ha da<strong>to</strong> un<br />
centesimo 16 .<br />
L’adesione alla linea del Komintern creava anche in ques<strong>to</strong> ambi<strong>to</strong><br />
conflittualità con i trockisti, malgrado la strategia del <strong>Front</strong>e unico:<br />
l’incarica<strong>to</strong> del lavoro tecnico nel Comita<strong>to</strong> <strong>di</strong> Aiu<strong>to</strong> (<strong>di</strong> fronte unico),<br />
che finora fu un trockista, sarà un membro del nostro agitprop 17 .<br />
Numerose fonti bibliografiche, e<strong>di</strong>te dopo il 1991, imputano a Carlos<br />
la responsabilità politica dell’assassinio <strong>di</strong> Andreas Nin, leader del<br />
POUM (Partido Obrero Unificado Marxista) d’ispirazione trockista.<br />
Ribadendo in più occasioni la sua estraneità personale, Vidali<br />
documentò <strong>di</strong> non essere sta<strong>to</strong> sul luogo. Ma, come scrisse Marco Passi,<br />
sul nodo politico egli rimase sempre fermo alla valutazione che allora se<br />
ne <strong>di</strong>ede non solo da parte comunista bensì dal governo repubblicano<br />
spagnolo del socialista Largo Caballero e dalle altre forze antifasciste<br />
presenti in Spagna. Secondo Carlos il “putsch” del 6-7 maggio 1937 a<br />
Barcellona nacque dalla ribellione delle formazioni militari anarcotrockiste<br />
contro il legittimo governo repubblicano e dalla conseguente,<br />
inevitabile repressione compiuta dall’eserci<strong>to</strong> regolare. Della fine <strong>di</strong><br />
Andreas Nin nulla si sa <strong>di</strong> preciso. Secondo Vidali, se fu fat<strong>to</strong> scomparir<br />
15 RCCHIDNI, F. 545, cit., l. 18<br />
16 RCCHIDNI, F. 545, cit., l. 19<br />
17 RCCHIDNI, F. 545, cit., l. 19<br />
9
deliberatamente fu un at<strong>to</strong> abominevole e ingiustificabile, ma nel quadro<br />
<strong>di</strong> un putsch, <strong>di</strong> un crimine <strong>di</strong> al<strong>to</strong> tra<strong>di</strong>men<strong>to</strong>, ingiustificabile in piena<br />
guerra rivoluzionaria e antifascista» 18 .<br />
Tina Modotti (alias Maria Ruiz, alias Carmen Ruiz Sanchez)<br />
Naturalmente l’organizzazione era guidata da spagnoli, ma chi<br />
lavorava instancabilmente <strong>di</strong>etro le quinte e teneva tutti i fili, chi<br />
intrecciava il tessu<strong>to</strong> connettivo e<br />
lo manteneva in funzione, era<br />
Maria. A quei tempi molti<br />
vedevano in lei solo l’aiutante <strong>di</strong><br />
Carlos, <strong>di</strong> Vidali, che era mol<strong>to</strong><br />
più estroverso e capace <strong>di</strong><br />
attirare su <strong>di</strong> sé l’attenzione. Ciò<br />
accadeva a tante donne. Anche<br />
tra Maria Teresa Lion e suo<br />
mari<strong>to</strong> Rafael Alberti le cose non<br />
andavano <strong>di</strong>versamente.<br />
Maria organizzava aiuti per i<br />
comunisti spagnoli ma anche per<br />
quelli perseguitati all’estero<br />
come Ernst Thälmann ed altri<br />
comunisti in Germania, per Luis<br />
Carlos Prestes e Olga Benario in<br />
Brasile ed altri 19 .<br />
Il 18 luglio <strong>1936</strong> Vidali, <strong>di</strong><br />
ri<strong>to</strong>rno da un congresso<br />
internazionale, venne a sapere,<br />
nell’aeropor<strong>to</strong> <strong>di</strong> Madrid, della rivolta dei generali capeggiati da Franco.<br />
Nella sede del Soccorso Rosso, vicino alla Puerta del Sol, i delegati <strong>di</strong><br />
tutta la Spagna lo aspettavano. Ma quel convegno fu rinvia<strong>to</strong> e Carlos si<br />
recò, su <strong>di</strong>sposizione del Parti<strong>to</strong> Comunista Spagnolo, al conven<strong>to</strong><br />
Cuatro Caminos. Vi trovò riuniti operai, impiegati, per lo più comunisti,<br />
per formare una brigata. Carlos ne <strong>di</strong>venne il commissario politico.<br />
18 Mario Passi, Vit<strong>to</strong>rio Vidali, cit., p. 48; AA.VV., Los rusos en la guerra de España,<br />
<strong>1936</strong>-<strong>1939</strong>, Fundación Pablo Iglesias, Madrid 2009, pp. 99-107<br />
19 Christiane Barckausen, Tina Modotti, cit., p. 190<br />
10
Nasceva così il leggendario V Reggimen<strong>to</strong>, nucleo del futuro eserci<strong>to</strong><br />
repubblicano 20 .<br />
Tina si univa intan<strong>to</strong> alle squadre impegnate nella <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Madrid.<br />
Al commissario spettava, prima <strong>di</strong> ogni altro, <strong>di</strong> promuovere il<br />
passaggio dall’eserci<strong>to</strong> <strong>di</strong> casta, che era al servizio della conservazione,<br />
all’eserci<strong>to</strong> popolare, al servizio del popolo. Nel nuovo eserci<strong>to</strong> i<br />
commissari erano rappresentanti politici del Governo del <strong>Front</strong>e<br />
Popolare; la loro funzione era quella <strong>di</strong> consolidare l’unità politica<br />
antifascista <strong>di</strong> tutti i combattenti, <strong>di</strong> educarli politicamente, <strong>di</strong> elevare il<br />
loro spiri<strong>to</strong>, <strong>di</strong> rafforzare l’au<strong>to</strong>rità del comando e <strong>di</strong> occuparsi con<br />
sollecitu<strong>di</strong>ne delle necessità materiali e morali dei combattenti. Nel<br />
nuovo eserci<strong>to</strong>, al commissario spettava, come compi<strong>to</strong> <strong>di</strong> primaria<br />
importanza, la creazione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sciplina particolare, superiore a quella<br />
vecchia, perché cosciente e volontaria… “da citta<strong>di</strong>ni che sanno perché,<br />
per chi e contro chi lottano” 21 .<br />
Il profilo del comandante Carlos emerge con grande chiarezza da una<br />
nota riservata stesa da Edoardo D’Onofrio e Pavanin, giunta in copia<br />
all’archivio del Komintern:<br />
«22.VIII.1940<br />
… Grande tempra <strong>di</strong> agita<strong>to</strong>re politico, <strong>di</strong> organizza<strong>to</strong>re dota<strong>to</strong> <strong>di</strong> iniziativa,<br />
ha lavora<strong>to</strong> sempre con grande successo. Fu uno dei primi a recarsi in Spagna.<br />
Si è occupa<strong>to</strong> della formazione del V Reggimen<strong>to</strong>. Primo ed unico eserci<strong>to</strong><br />
regolare della Spagna repubblicana, da cui sono emersi celebri comandanti<br />
dell’eserci<strong>to</strong> popolare: Lister, Modes<strong>to</strong>, Kastro ed altri. Kastro (uno dei<br />
comandanti del V Reggimen<strong>to</strong>, che godeva <strong>di</strong> grande prestigio ed<br />
au<strong>to</strong>revolezza) ha det<strong>to</strong> <strong>di</strong> lui: «Carlos ha svol<strong>to</strong>, nel V Reggimen<strong>to</strong>, un ruolo<br />
importantissimo dal pun<strong>to</strong> <strong>di</strong> vista organizzativo e politico e nella preparazione<br />
dei quadri. La sua attività si è esplicata non solo all’interno <strong>di</strong> quel’unità<br />
combattente, ma su tutti i fronti in cui hanno combattu<strong>to</strong> elementi del V<br />
Reggimen<strong>to</strong>.<br />
La sua attività ha impresso una forte spinta al lavoro <strong>di</strong> agitazione politica. Al<br />
fronte, nei momenti più <strong>di</strong>fficili, si è <strong>di</strong>mostra<strong>to</strong> instancabile, dando prova <strong>di</strong><br />
grande coraggio. Lo ritengo dota<strong>to</strong> <strong>di</strong> grande preparazione politica, <strong>di</strong> grande<br />
equilibrio e <strong>di</strong> una straor<strong>di</strong>naria velocità <strong>di</strong> riflessi, capace <strong>di</strong> orientarsi in<br />
qualunque situazione. Sa stabilire il contat<strong>to</strong> con le masse, trovando un<br />
linguaggio comune. Riesce perciò ad in<strong>di</strong>viduare mol<strong>to</strong> bene nuovi quadri.<br />
Apprende mol<strong>to</strong> velocemente la preparazione militare e riesce a conquistarsi<br />
una grande popolarità nel’eserci<strong>to</strong>. Manifesta un carattere impetuoso ed a volte<br />
eccessivamente ingenuo. Dà troppa confidenza alla gente. Nonostante questi<br />
20 Mario Passi, Vit<strong>to</strong>rio Vidali, Ed. Stu<strong>di</strong>o Tesi, 1991, p. 24-27<br />
21 AA.VV., Guerra y revolucion en España <strong>1936</strong>-<strong>1939</strong>, Mosca 1966 in Vit<strong>to</strong>rio Vidali,<br />
Il V Reggimen<strong>to</strong>, Vangelista ed. 19, p. 52-55<br />
11
<strong>di</strong>fetti, è un grande lavora<strong>to</strong>re, da cui c’è da imparare. In ogni caso si è<br />
<strong>di</strong>mostra<strong>to</strong> fedelissimo al parti<strong>to</strong> e al Komintern 22 .<br />
Alcune lettere inviate da Vit<strong>to</strong>rio Vidali ad Ivan Regent (nome in<br />
co<strong>di</strong>ce Matteo), rimas<strong>to</strong> a Mosca con compiti <strong>di</strong> grande responsabilità,<br />
nella tempesta dei processi contro i sospetti <strong>di</strong> trockismo, esprimono in<br />
momenti <strong>di</strong>versi la sod<strong>di</strong>sfazione per la vit<strong>to</strong>ria del <strong>Front</strong>e Popolare (16<br />
febbraio <strong>1936</strong>) non <strong>di</strong>sgiunta dal timore nei confronti <strong>di</strong> un incer<strong>to</strong><br />
futuro e dalla nostalgia per la sua città d’origine:<br />
«Carissimo Matteo,<br />
Felice <strong>di</strong> leggerti. Sei un porco. Tu potevi scrivere prima ma approfitti della<br />
lontananza. Proprio adesso che non posso ri<strong>to</strong>rnare, sen<strong>to</strong> una nostalgia terribile.<br />
Nostalgia per la mia “piccola patria”, per gli amici, per l’atmosfera, per voi,<br />
per… le nostre orgie innocenti (?). Adesso che non c’è mia moglie potrei bere <strong>di</strong><br />
più e passeggiare più liberamente. Ti pare? Vivo in un paese magnifico. Qui il<br />
fronte popolare ha vin<strong>to</strong>. Il giorno dopo, senza aspettare decreti e leggi, si sono<br />
spalancate le porte <strong>di</strong> tutte le carceri. La amnistia è stata data quando non c’era<br />
più un cane in prigione. Ti assicuro che io non ho godu<strong>to</strong> mai tan<strong>to</strong> in vita mia.<br />
Alcune vit<strong>to</strong>rie come questa e il SR è liquida<strong>to</strong>. Io sono <strong>di</strong>venta<strong>to</strong> più grasso.<br />
Ingrasso anche per sod<strong>di</strong>sfazione. Gli spagnuoli non sono ancora contenti.<br />
Fanno scappare i parroci e le monache, prendono la terra senza aspettare la<br />
riforma agraria, bruciano le chiese dove si riuniscono i fascisti ecc. È simpatico<br />
tut<strong>to</strong> ques<strong>to</strong>, però non potere darci una mano è… umiliante! Malgrado la mia<br />
prudenza mi sono passati due incidenti. Uno durante il periodo elet<strong>to</strong>rale e<br />
l’altro dopo. Un giorno, mi trovavo in una via abbastanza centrica. I fascisti<br />
(una ventina) ponevano manifesti murali e – come al soli<strong>to</strong> – insultavano. Un<br />
giovane rispose agli insulti. Cinque o sei fascisti gli fecero circolo sfidandolo a<br />
pugni, a pis<strong>to</strong>la, a schiaffi. Il giovane rispondeva come poteva. Era troppo<br />
giovane e debole. Io fui spetta<strong>to</strong>re per due minuti, poi <strong>di</strong>ssi qualcosa, poi <strong>di</strong>ssi<br />
qualcosa <strong>di</strong> più e poi perdetti il controllo e cominciai a battere. Mi ricordo che ci<br />
corsi <strong>di</strong>etro per <strong>di</strong>eci minuti finché alcuni soldati mi presero e accompagnarono<br />
in un’altra via perché “non volevano che fossi arresta<strong>to</strong> dai gendarmi”. Bravi<br />
soldati! Mi strinsero la mano e ri<strong>to</strong>rnarono sul pos<strong>to</strong> per continuare la mia opera<br />
L’altra fu in una via centrissima. I fascisti avevano bas<strong>to</strong>nata una donna che<br />
vendeva giornali. La donna piangeva. Io mi avvicinai al gruppo <strong>di</strong> operai che la<br />
circondava e consolava. Venne un tipo il quale <strong>di</strong>sse che i fascisti avevano avu<strong>to</strong><br />
ragione. Io <strong>di</strong>e<strong>di</strong> il segnale con un “cavron” e giù botte da orbi. Che vuoi? Si<br />
<strong>di</strong>venta vecchi ma…. siamo impenitenti.<br />
Ora sono più tranquillo. Preparo i miei bagagli. Continuo il giro del mondo,<br />
comincia<strong>to</strong> tanti anni fa. Questa volta, la Capinera (spero che non si arrabbi per<br />
ques<strong>to</strong> nome) mi segue. Così i vagabon<strong>di</strong> siamo due. Ed il vagabondaggio, le<br />
stazioni <strong>di</strong> arrivo e <strong>di</strong> partenza, dureranno per mol<strong>to</strong> tempo. Finché ci<br />
rivedremmo e allora, Matteo, allora bisognerà ubriacarci, e permetteremmo a<br />
Amalia e Tina, ed a Mara che sarà già una signorina, <strong>di</strong> fare lo stesso» 23 .<br />
22 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, g. 3776, l. 105<br />
23 Archivio Slovenia, 1<br />
12
Una parte è in<strong>di</strong>rizzata alla moglie <strong>di</strong> Matteo, Amalia Licer:<br />
«Carissima Amalia,<br />
Ho letta la tua lettera <strong>di</strong>retta a Tina e Co (sembra che siamo <strong>di</strong>ventati una<br />
società anonima!). Conten<strong>to</strong> che sei sana e morta <strong>di</strong> fatica. Continua a prendere<br />
altre occupazioni, così il <strong>di</strong>vorzio chies<strong>to</strong> da tuo mari<strong>to</strong> sarà giustifica<strong>to</strong>. Hai<br />
vis<strong>to</strong> St.? Benissimo però potevi fare a meno <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticarti <strong>di</strong> mangiare. È un<br />
errore che Tina commette quasi ogni giorno. Io s<strong>to</strong> benissimo; mangio, bevo,<br />
dormo però non ballo. C’è qualcuno che vorrebbe farmi ballare, però io prendo<br />
tutte le misure per evitarlo. Per molte settimane ho pensa<strong>to</strong> <strong>di</strong> essere ri<strong>to</strong>rna<strong>to</strong> al<br />
periodo 1921. Sono quasi scoppia<strong>to</strong> <strong>di</strong> entusiasmo e <strong>di</strong> allegria. Infatti mi sono<br />
ammala<strong>to</strong>. Ho da<strong>to</strong> anche qualche colpo per convincermi che non ero<br />
completamente fossilizza<strong>to</strong>. Fra qualche settimana me ne andrò. Lontano. temo<br />
che ci rivedremmo nella nostra città natia (no a Tribussa!).<br />
Un forte abbraccio e saluti per Feli. Torre, scrivimi più spesso e quando bevi,<br />
brinda sempre al nostro prossimo incontro.<br />
Un forte abbraccio, tuo Toio. 17.3.36» 24 .<br />
Una terza si rivolge nuovamente a Regent:<br />
24 AS, 2<br />
«Carissimo Matteo,<br />
Mi <strong>di</strong>spiace veramente che tu non abbia ricevuta la mia ultima lettera. Era<br />
lunga e forse interessante. Finalmente mi ha raggiun<strong>to</strong> la mia metà.<br />
Naturalmente sempre criticona e testarda. Ad ogni modo qui; ho sempre la<br />
possibilità <strong>di</strong> rinchiuderla in un vecchio castello e <strong>di</strong> farci fare la sorte del conte<br />
Ugolino. Non so quan<strong>to</strong> resterò. I miei castelli del futuro sono sempre creati<br />
nella arena. Mi sembra <strong>di</strong> vivere sempre in una stazione <strong>di</strong> partenza attendendo<br />
il treno. Di una cosa sono conten<strong>to</strong>: che vivo una realtà magnifica, piena <strong>di</strong><br />
eventi, carica <strong>di</strong> elettricità. In ques<strong>to</strong> bel paese, un giorno si concentra la vita <strong>di</strong><br />
secoli, la locomotiva corre con una celerità mai conosciuta, è un intero popolo<br />
che vola in aeroplano.<br />
Rivivo il ’20, però un ’20 serio, con una classe che ha già da<strong>to</strong> dei colpi al<br />
nemico, con un fronte popolare ed un fronte unico, con una gioventù, unica, con<br />
un movimen<strong>to</strong> sindacale fortissimo, con la prospettiva <strong>di</strong> avere fra poco un<br />
parti<strong>to</strong> unico.<br />
È una fortuna trovarsi qui in ques<strong>to</strong> momen<strong>to</strong>.<br />
Malgrado che il me<strong>di</strong>co mi abbia det<strong>to</strong> che ho delle inclinazioni <strong>di</strong>abetiche, la<br />
mia salute è ottima. Però sono a regime. Non posso mangiare tut<strong>to</strong> ciò che mi<br />
piaceva tan<strong>to</strong>. Niente carne <strong>di</strong> maiale e <strong>di</strong> vacca; niente sale; niente zucchero;<br />
niente pane; fumare poco; <strong>di</strong>minuire al massimo il volume dei liqui<strong>di</strong>. Infatti<br />
invece <strong>di</strong> bere un litro <strong>di</strong> acqua devo bere mezzo litro <strong>di</strong> vino, e meglio ancora<br />
un quar<strong>to</strong> <strong>di</strong> liquore. In ques<strong>to</strong> sono sta<strong>to</strong> <strong>di</strong>sciplinatissimo perché ho<br />
abbandona<strong>to</strong> completamente l’acqua e fra il vino ed il liquore me la passo<br />
abbastanza bene.<br />
Mia moglie continua a <strong>di</strong>magrare allegramente. Un giorno o l’altro si<br />
evaporerà e volendo abbracciarla mi troverò con i suoi vestiti nelle mani. In<br />
13
questi giorni ho avu<strong>to</strong> il gran<strong>di</strong>ssimo piacere <strong>di</strong> trovarmi con Gigi. Abbiamo<br />
passate assieme due belle serate ed una domenica. Pensa sempre alla sua Gigia<br />
che sicuramente deve essere furiosa. Ad ogni modo spero che anche la loro<br />
questione sarà ben pres<strong>to</strong> regolata.<br />
Scriveteci a lungo perché siamo mol<strong>to</strong> interessati <strong>di</strong> sapere come vanno le<br />
cose nel vostro paese. Ed anche del come ve la passate voi. Tua moglie potrebbe<br />
benissimo scarabocchiare qualche salu<strong>to</strong> e la signorina figlia potrebbe anche<br />
preoccuparsi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare che non ha <strong>di</strong>menticati i sui vecchi amici.<br />
Un abbraccio affettuoso a tutti. Toio e T. - 8-6-36» 25 .<br />
An<strong>to</strong>n Ukmar alias Oghen Giuseppe, Oghen Joze, Ogeni Okmar Oden<br />
Funzioni <strong>di</strong>verse, con analoghi obiettivi politici furono espletate da<br />
An<strong>to</strong>n Ukmar utilizza<strong>to</strong> dal Parti<strong>to</strong> Comunista Spagnolo nel<br />
controspionaggio militare. La sua natura in<strong>di</strong>pendente sarà messa alla<br />
prova in varie occasioni, con esiti particolarmente brillanti nei<br />
combattimenti sull’<strong>Ebro</strong>. Il capi<strong>to</strong>let<strong>to</strong> riguardante la guerra <strong>di</strong> Spagna<br />
steso da Rastko Bradaskija sulla base <strong>di</strong> un tes<strong>to</strong> au<strong>to</strong>biografico scrit<strong>to</strong><br />
dallo stesso Ukmar oggi purtroppo introvabile offre importanti<br />
in<strong>di</strong>cazioni sui compiti svolti da Oghen in Spagna. Altre pagine del<br />
fascicolo personale cus<strong>to</strong><strong>di</strong><strong>to</strong> nell’archivio del Komintern evidenziano<br />
ulteriori dettagli. Risulta così comprovata la sua partenza per la penisola<br />
iberica il 2 settembre <strong>1936</strong>. La decisione gli fu comunicata da Palmiro<br />
Togliatti che gli procurò un passapor<strong>to</strong> latino-americano. Qualche tempo<br />
prima aveva lavora<strong>to</strong> a Parigi come organizza<strong>to</strong>re dell’invio <strong>di</strong> volontari<br />
italiani in Spagna. Il 10 ot<strong>to</strong>bre <strong>1936</strong> Furini (Giuseppe Dozza)<br />
raccomandava Ukmar al parti<strong>to</strong> Socialista unifica<strong>to</strong> <strong>di</strong> Catalogna nel<br />
modo seguente: «Il compagno Ukmar è membro del nostro parti<strong>to</strong> ed<br />
elemen<strong>to</strong> <strong>di</strong> nostra fiducia e come tale lo raccoman<strong>di</strong>amo al Parti<strong>to</strong><br />
Socialista Unifica<strong>to</strong> <strong>di</strong> Catalogna, dopo che si è fat<strong>to</strong> riconoscere nelle<br />
forme convenute dal compagno Fedeli. Furini» 26 .<br />
Dal documen<strong>to</strong> sot<strong>to</strong>scrit<strong>to</strong> a Barcellona il 12 <strong>di</strong>cembre <strong>1936</strong> dal<br />
segretario del Parti<strong>to</strong> Comunista Spagnolo Ginesta, appren<strong>di</strong>amo che<br />
An<strong>to</strong>n, in quel periodo, lavora attivamente per la sezione spagnola del<br />
Soccorso Rosso internazionale a Valencia, Albacete, Madrid, dove si<br />
occupa dell’evacuazione dei feriti della Colonna Internazionale 27 .<br />
Il 28 <strong>di</strong>cembre del ’36 Oghen si reca a Valencia per trasmettere al<br />
Comita<strong>to</strong> Centrale del Parti<strong>to</strong> Comunista Spagnolo un messaggio<br />
25 AS, 3<br />
26 RCCHIDNI, F. 495, op. 221, g. 1234, l. 117<br />
27 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, l. 53<br />
14
(mancante dal fascicolo) alla Base de Las Brigadas Internacionales,<br />
Secciòn de Organizacion Albacete, 28 <strong>di</strong>cembre <strong>1936</strong> al Comité Central<br />
del Partido Comunista Valencia. Camarades, os enviamos al Camarada<br />
Okmar Oden, portador de esta Fraternamente P/O El Jefe de la Base 28 .<br />
È il primo in<strong>di</strong>zio della nuova attività intrapresa da Giuseppe Oghen<br />
per il SIM, il cosiddet<strong>to</strong> Servizio<br />
speciale, per la lotta contro le<br />
spie interne ed esterne, che<br />
avrebbe svol<strong>to</strong> per con<strong>to</strong> del<br />
Parti<strong>to</strong> Comunista spagnolo fino<br />
alla primavera del ’38. Di quel<br />
servizio <strong>di</strong> controspionaggio<br />
Oghen <strong>di</strong>venne il commissario.<br />
Secondo quan<strong>to</strong> emerge dalla<br />
testimonianza <strong>di</strong> Ukmar<br />
utilizzata da Bradaskija “si<br />
trattava <strong>di</strong> un lavoro estenuante,<br />
in quan<strong>to</strong> gli appartenenti a<br />
ques<strong>to</strong> servizio erano<br />
costantemente, notte e giorno,<br />
sul terreno, sempre in viaggio. Il<br />
loro compi<strong>to</strong> non era solamente<br />
la lotta <strong>di</strong>retta contro la quinta<br />
colonna <strong>di</strong> tra<strong>di</strong><strong>to</strong>ri locali e la<br />
caccia alle spie straniere, bensì anche il mantenimen<strong>to</strong> <strong>di</strong> una vigilanza<br />
quan<strong>to</strong> più efficace contro simili fenomeni, nell’eserci<strong>to</strong> repubblicano<br />
spagnolo, nelle Brigate Internazionali, tra la popolazione civile<br />
spagnola 29 . Un’attività frenetica non <strong>di</strong>ssimile da quella svolta da<br />
Contreras in qualità <strong>di</strong> commissario del V Reggimen<strong>to</strong> su tutti i fronti<br />
che impegnarono la formazione. Una nota caratteristica stesa da Edo<br />
(Edoardo D’Onofrio), <strong>di</strong>rigente del Parti<strong>to</strong> Comunista Italiano, emissario<br />
del Komintern, incarica<strong>to</strong> alla vigilanza politica su quadri <strong>di</strong>rigenti<br />
interme<strong>di</strong> e <strong>di</strong> base del suo parti<strong>to</strong>, aggiunge altri interessanti dettagli:<br />
«Oghen Giuseppe (comunista del PCI italiano). Giun<strong>to</strong> a Barcellona dopo<br />
aver contribui<strong>to</strong> con il Soccorso Rosso all’evacuazione dei feriti della colonna<br />
internazionale che si trovava in Catalogna, entra al servizio dei nostri amici 30<br />
per combattere le spie e la V colonna. Svolge ques<strong>to</strong> compi<strong>to</strong> a Barcellona,<br />
28 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, l. 54<br />
29 Bradaškja, 1981, 45-46<br />
30 Belaev Sergej Aleksandrovic, funzionario del CC del Parti<strong>to</strong> Comunista bolscevico<br />
VKP in Georgi Dymitroff, Journal 1933-1949, Berlin, Paris, 2003, 252<br />
15
Valencia, ed in altre città della Spagna repubblicana. Agli inizi del ’38, per<br />
l’esattezza il 6.2 grazie al nostro interven<strong>to</strong>, fu libera<strong>to</strong> da ques<strong>to</strong> impegno e<br />
messo a <strong>di</strong>sposizione delle Brigate Internazionali 31 .<br />
Gli appunti au<strong>to</strong>biografici <strong>di</strong> Ukmar consen<strong>to</strong>no a Bradaškja <strong>di</strong><br />
chiarire ulteriormente le ragioni <strong>di</strong> quella svolta: «Toni Ukmar - Oghen,<br />
nello svolgimen<strong>to</strong> dei propri impegnativi incarichi nel Servizio Special,<br />
cominciò a sentire stanchezza. Più volte chiese <strong>di</strong> essere invia<strong>to</strong> al<br />
fronte, ma senza esi<strong>to</strong>. I risultati conseguiti grazie alle sue capacità lo<br />
rendevano quasi insostituibile agli occhi dei compagni spagnoli del<br />
Servicio» 32 . Ad Albacete, rivela invece Edo, nel documen<strong>to</strong> suin<strong>di</strong>ca<strong>to</strong>,<br />
Oghen sostituisce per breve tempo il compagno Pavanin, presso la<br />
sezione quadri delle Brigate Internazionali. Ma non è ritenu<strong>to</strong> adat<strong>to</strong> a<br />
tale compi<strong>to</strong> 33 .<br />
L’ufficio quadri della XII Brigata lo utilizza per qualche tempo come<br />
commissario finché esprime l’esigenza <strong>di</strong> inviare il nostro al fronte:<br />
«Lista rimpiazzamen<strong>to</strong> <strong>di</strong> compagni. Albacete. Servizio personale<br />
(sezione 12-B). Attualmente… Oghen Jose. Non adat<strong>to</strong> a ques<strong>to</strong> lavoro.<br />
Mai sta<strong>to</strong> al fronte. Da inviare al fronte. 18-III-38. Servizio Quadri<br />
Albacete» 34 .<br />
31 RCCHIDNI, f. 495, op. 225, d. 1234, l. 17<br />
32 Rastko Bradaškja, An<strong>to</strong>n Ukmar, Trieste 1981, p. 46<br />
33 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, l. 17<br />
34 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, p. 34<br />
16
Al fronte gli si affidano tan<strong>to</strong> per cominciare dei compiti <strong>di</strong> polizia<br />
collegati al SIM; il Parti<strong>to</strong> non si fida ancora <strong>di</strong> lui a causa <strong>di</strong> un lontano<br />
episo<strong>di</strong>o rimas<strong>to</strong> a lungo motivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffidenza tra i compagni del PCI<br />
attivi nell’appara<strong>to</strong> dell’Internazionale:<br />
«Grazie al nostro interven<strong>to</strong> fu rimosso da quell’incarico <strong>di</strong> polizia e messo a<br />
<strong>di</strong>sposizione del secondo battaglione. Tutta la nostra politica nei confronti <strong>di</strong><br />
Oghen mirava a sottrargli ogni compi<strong>to</strong> delica<strong>to</strong>. Perché, nel 1931, quando si<br />
recò in Italia come funzionario del Parti<strong>to</strong> Comunista Italiano, aveva perso in<br />
modo misterioso e non ancora chiari<strong>to</strong> i documenti personali procuratigli dal<br />
parti<strong>to</strong>. Tut<strong>to</strong> ciò ci consiglia ancora oggi una certa prudenza nei suoi confronti.<br />
I nostri amici spagnoli l’hanno impegna<strong>to</strong> in un lavoro (il SIM) senza il<br />
permesso del parti<strong>to</strong> comunista italiano e delle Brigate Internazionali» 35 .<br />
Non era però facile inserire il nostro tra i combattenti che avrebbero<br />
potu<strong>to</strong> dubitare <strong>di</strong> lui. Lo leggiamo nella lettera inviata da Nicolet<strong>to</strong><br />
(Giuseppe Di Vit<strong>to</strong>rio), commissario politico della XII Brigata, a<br />
D’Onofrio:<br />
«Compagno Edo, due parole su Oghen. È sta<strong>to</strong> sistema<strong>to</strong> in una compagnia<br />
come solda<strong>to</strong>. Solo che non è mol<strong>to</strong> sod<strong>di</strong>sfat<strong>to</strong> <strong>di</strong> questa soluzione. Non nel<br />
senso che sia solda<strong>to</strong>, ma per il fat<strong>to</strong> che tutti lo conoscono, sanno un po’ il<br />
lavoro che ha fat<strong>to</strong> ed ora credono che sia sta<strong>to</strong> messo in compagnia per<br />
punizione. Ques<strong>to</strong> gli ha crea<strong>to</strong> una situazione non poco <strong>di</strong>fficile con gli altri.<br />
Egli sarebbe del parere (e insistentemente chiede) <strong>di</strong> essere manda<strong>to</strong> in una unità<br />
spagnola dove non sia conosciu<strong>to</strong>, dove non abbia lavora<strong>to</strong>, dove perciò la vita<br />
gli sarebbe più facile, perché non avrebbe at<strong>to</strong>rno a sé incomprensioni, etc. Cosa<br />
ne pensi? Dobbiamo dare corso alla sua richiesta? Se fosse possibile un tuo<br />
bigliet<strong>to</strong> per lui sarebbe bene. Cor<strong>di</strong>ali saluti. Nicolet<strong>to</strong>. PS) 1. Va bene come<br />
solda<strong>to</strong>. 2. che non vedo perché debba andare in una unità spagnola» 36 .<br />
Il 18 giugno del ’38 Nicolet<strong>to</strong> (Giuseppe <strong>di</strong> Vit<strong>to</strong>rio) consigliava allora<br />
<strong>di</strong> inserire Oghen in una compagnia della XII Brigata composta in<br />
maggioranza da spagnoli o da internazionalisti giunti <strong>di</strong> recente per<br />
liberarlo da ogni imbarazzo e sospet<strong>to</strong>: «I compagni devono convincersi<br />
che l’inserimen<strong>to</strong> <strong>di</strong> Oghen nella Brigata non è dovuta ad una sanzione<br />
politica e morale. Da ques<strong>to</strong> pun<strong>to</strong> <strong>di</strong> vista ad Oghen non si può<br />
rimproverare nulla» 37 .<br />
Al fronte dell’<strong>Ebro</strong> il nostro darà prova <strong>di</strong> eccellenti capacità: «La sua<br />
unità aveva forma<strong>to</strong> uno speciale battaglione d’assal<strong>to</strong> in seno alla<br />
brigata con il compi<strong>to</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere un ponte sull’<strong>Ebro</strong>, attraverso il quale<br />
i combattenti repubblicani si ritiravano evacuando dal fronte e dalle<br />
35 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, p. 17<br />
36 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, l. 28<br />
37 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, l. 27<br />
17
etrovie in pericolo i feriti e gli ammalati» 38 . Ukmar, a capo della sua<br />
squadra <strong>di</strong> mitraglieri, <strong>di</strong>fendeva il ponte, sulla sponda destra dell’<strong>Ebro</strong>,<br />
cioè dalla parte in cui il nemico<br />
attaccava, cercando <strong>di</strong> sfondare.<br />
Leggermente feri<strong>to</strong>, rimase fino<br />
all’ultimo al suo pos<strong>to</strong> <strong>di</strong><br />
comando accan<strong>to</strong> a lui, il cuoco<br />
del battaglione Cvetko Sedmak,<br />
gravemente feri<strong>to</strong>; Oghen cercò<br />
invano <strong>di</strong> aiutarlo ad attraversare<br />
l’<strong>Ebro</strong>. Cvetko perì nelle sue<br />
gelide acque. Dopo una marcia<br />
estenuante Ukmar riuscì a<br />
raggiungere le forze repubblicane<br />
e le Brigate Internazionali che<br />
stavano riorganizzando la <strong>di</strong>fesa<br />
<strong>di</strong> Barcellona, penultima<br />
roccaforte della Spagna<br />
repubblicana. A Barcellona erano<br />
già giunti, nel frattempo, il<br />
Comita<strong>to</strong> Centrale del PCS e la<br />
<strong>di</strong>rezione delle Brigate<br />
Internazionali. La <strong>di</strong>sfatta delle forze repubblicane era imminente. Perciò<br />
«Il CC del PCS (Parti<strong>to</strong> Comunista Spagnolo) chiamò Ukmar a<br />
Barcellona perché aiutasse la sezione quadri del parti<strong>to</strong> a <strong>di</strong>struggere le<br />
tracce del suo opera<strong>to</strong>» 39 . Agli inizi del ’39 giunse l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ritiro <strong>di</strong><br />
tutte le unità internazionali in Francia, dove Toni riparò tra gli ultimi,<br />
poiché gli affidarono l’incarico <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere anche gli archivi delle<br />
Brigate Internazionali, soprattut<strong>to</strong> gli elenchi nominativi, che non<br />
dovevano cadere in nessun modo in mano al fascismo internazionale» 40 .<br />
Nel gennaio <strong>1939</strong> era caduta Barcellona, il 28 marzo <strong>1939</strong> anche<br />
Madrid. L’appara<strong>to</strong> <strong>di</strong> controllo del PCI non poté non rilevare l’eroismo<br />
<strong>di</strong> Oghen negli ultimi combattimenti decisivi. Le straor<strong>di</strong>narie capacità<br />
militari gli valsero il grado <strong>di</strong> tenente, la tessera del Parti<strong>to</strong> Comunista<br />
Spagnolo per l’anno 1938 ed una segnalazione al Parti<strong>to</strong> Comunista<br />
Italiano come un quadro del Parti<strong>to</strong> utilissimo in Spagna alla causa della<br />
Repubblica 41 .<br />
38 Rastko Bradaškja, An<strong>to</strong>n Ukmar, cit. p. 47<br />
39 Rastko Bradaškija, An<strong>to</strong>n Ukmar, cit., p. 48<br />
40 Rastko Bradaškija, An<strong>to</strong>n Ukmar, cit., p.48<br />
41 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, 17<br />
18
Le qualità militari e le carenze politiche del compagno Oghen sono<br />
evidenziate in altri documenti elaborati dal Comita<strong>to</strong> Centrale del Parti<strong>to</strong><br />
Comunista Spagnolo nel corso del ’38. Confermano la complessa rete <strong>di</strong><br />
controllo che rimarcava i comportamenti <strong>di</strong> tutti i volontari, ed in<br />
particolare <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> spicco. I tanti nomi in co<strong>di</strong>ce che ratificano varie<br />
schedature <strong>di</strong> Oghen non sono sempre riconoscibili (o riconducibili alle<br />
persone effettive) perché venivano investiti <strong>di</strong> tali compiti anche figure<br />
secondarie del Parti<strong>to</strong> Comunista Italiano.<br />
Ad esempio, il 10 novembre 1938, il Comita<strong>to</strong> <strong>di</strong>rigente del Parti<strong>to</strong><br />
della XII Brigata Internazionale segnala Oghen Giuseppe in attesa <strong>di</strong><br />
rimpatrio a Torellò, al Comita<strong>to</strong> Centrale del Parti<strong>to</strong> Comunista<br />
Spagnolo, sot<strong>to</strong>linea i meriti <strong>di</strong> guerra conquistati da Oghen negli ultimi<br />
combattimenti mentre ritiene che il suo atteggiamen<strong>to</strong> politico in<br />
generale e la sua partecipazione alla vita politica siano caratterizzate<br />
dalle seguenti qualità:<br />
«Normale attaccamen<strong>to</strong> al Parti<strong>to</strong>. La vita <strong>di</strong> Oghen negli ultimi tempi si può<br />
politicamente classificare in due parti: la prima una posizione poco interessata al<br />
miglioramen<strong>to</strong> politico dell’unità a cui apparteneva; la seconda riveste<br />
abbastanza miglioramenti e politicamente più attivo. Ciò <strong>di</strong>mostra che il<br />
compagno sente le questioni personali e che in ques<strong>to</strong> senso ha bisogno <strong>di</strong><br />
migliorare. Del res<strong>to</strong> possiede certe capacità politiche e intelligenza e può<br />
svilupparsi e dai seguenti <strong>di</strong>fetti. La sua attività come militante <strong>di</strong> parti<strong>to</strong> dal<br />
mese <strong>di</strong> luglio 1938 ad agos<strong>to</strong> è stata cattiva; da fine agos<strong>to</strong> ad ot<strong>to</strong>bre è stata<br />
buona. La sua condotta personale è stata normale. Si è <strong>di</strong>mostra<strong>to</strong> abbastanza<br />
<strong>di</strong>sciplina<strong>to</strong>, volenteroso nel lavoro e coraggioso. L’opinione corrente fra i<br />
compagni al suo riguardo è abbastanza buona sia per il suo cameratismo come<br />
per la sua condotta personale. Possiede le capacità politiche per essere un<br />
quadro. Firma: Nicolet<strong>to</strong> (Di Vit<strong>to</strong>rio) 2. Felician? Lari?» 42 .<br />
Giun<strong>to</strong> in Francia, An<strong>to</strong>n fu rinchiuso il 12 febbraio <strong>1939</strong> nel campo <strong>di</strong><br />
Argelés sur Meer (Saint Cyprien) dove <strong>di</strong>venne imme<strong>di</strong>atamente<br />
membro del comita<strong>to</strong> <strong>di</strong> campo del Parti<strong>to</strong> Comunista. Lì incontrò il suo<br />
connazionale Leopol Caharija, coinvolgendolo in un piano <strong>di</strong> fuga ed in<br />
altri progetti futuri 43 . «Grazie alle sue capacità politiche» leggiamo in un<br />
altro documen<strong>to</strong> del Komintern, «non fu arresta<strong>to</strong> ad Argelés, insieme ad<br />
altri 15 compagni» 44 .<br />
Le vicende <strong>di</strong> altri volontari sloveni<br />
42 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, 29<br />
43 Bradaškja, 1981, 49<br />
44 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, g. 1234, l. 31<br />
19
Dalla Francia e dalla Jugoslavija, lo conferma il recente saggio <strong>di</strong><br />
Marco Puppini, un gruppo <strong>di</strong> sloveni del circondario <strong>di</strong> Gorizia<br />
raggiunse verso la metà degli anni ’30 l’Unione Sovietica.<br />
Cirillo Usaj ed altri sloveni riescono a farlo dopo l’accordo del 1934<br />
tra i partiti comunisti italiano, austriaco e sloveno. A Mosca<br />
frequenteranno i corsi dell’Università delle minoranze nazionali in<br />
occidente (KUMZ) o Zapada, inseriti nel gruppo nazionale jugoslavo,<br />
costitu<strong>to</strong> dai seguenti elementi: Maurin Romano, Vodopivec Jelica,<br />
nome illegale Vera, sorella <strong>di</strong> Albino Vodopivec, Saksida Giuseppe,<br />
Simonovic Virgilio, Jereb Vit<strong>to</strong>rio, Knapic Felice, Usaj Ciril, tutti futuri<br />
combattenti nelle B.I. in Spagna 45 .<br />
Si forma così, in quegli<br />
anni, un coeso gruppo <strong>di</strong><br />
sloveni originari da<br />
quella che fu allora la<br />
provincia <strong>di</strong> Gorizia, <strong>di</strong><br />
cui fecero parte Albino<br />
Vodopivec, Ciril Usaj,<br />
Carlo Zitter, Giuseppe<br />
Saksida, mari<strong>to</strong> <strong>di</strong><br />
Marcella Marvin, che era<br />
vissu<strong>to</strong> con lei per<br />
qualche tempo a Lubiana,<br />
dove aveva subì<strong>to</strong> una<br />
condanna per attività<br />
comunista. Virgilio<br />
Simonic e Vit<strong>to</strong>rio Jereb erano originari <strong>di</strong> Aidussina e Idria. In URSS<br />
finirono anche Albino e Romano Marvin.<br />
Il gruppo con<strong>di</strong>vise i sacrifici e le ansie <strong>di</strong> tanti altri emigrati politici<br />
costretti a vivere in quel paese il clima pesante determina<strong>to</strong> dalle<br />
epurazioni: «Gli studenti passarono attraverso molti setacci <strong>di</strong> cui la<br />
maggioranza venne mandata nella produzione in <strong>di</strong>verse fabbriche. Solo<br />
un piccolo numero furono mandati a proseguire gli stu<strong>di</strong> nella scuola<br />
Leninista, che si considerava <strong>di</strong> rango superiore, perciò anche i corsi<br />
erano più brevi. Del nomina<strong>to</strong> gruppo passammo alla (scuola) leninista<br />
in tre: Knapic Felice, Simonic Virgilio ed io. Fummo trasferiti nel<br />
set<strong>to</strong>re italiano perché eravamo giuri<strong>di</strong>camente citta<strong>di</strong>ni italiani» 46 .<br />
45 Marco Puppini, Volontari antifascisti dal Friuli e dall’Isontino in Spagna. Una<br />
biografia collettiva in Mario Puppini e Clau<strong>di</strong>o Venza (a cura <strong>di</strong>), AA.VV. Tre Frentes<br />
de Lucha, ed. Kappa Vu, p. 175-207<br />
46 Puppini, 2008, 186<br />
20
Dopo lo scoppio della guerra civile tutti sarebbero partiti per la<br />
Spagna.<br />
Ivan Regent, docente <strong>di</strong> lingua slovena all’Università Zapada,<br />
conferma, per parte propria, la partenza <strong>di</strong> tutti i suoi allievi (12) per la<br />
stessa destinazione 47 .<br />
An<strong>to</strong>nio Roasio parla <strong>di</strong> un centinaio <strong>di</strong> ex studenti ed emigrati politici<br />
italiani partiti per la Spagna tra il ’36 e il ’37, mentre “dei 120-140<br />
compagni rimasti circa un centinaio venne arresta<strong>to</strong> e deporta<strong>to</strong> in campi<br />
<strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>slocati in zone lontane, dove le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita<br />
determinarono esiti fatali” 48 .<br />
Le motivazioni <strong>di</strong> quanti partirono dall’URSS per la Spagna furono <strong>di</strong><br />
vario tipo, non ultima tra le quali l’esigenza <strong>di</strong> sfuggire alla scure<br />
staliniana, come ci hanno già fat<strong>to</strong> capire i casi <strong>di</strong> An<strong>to</strong>n Ukmar e <strong>di</strong><br />
Vit<strong>to</strong>rio Vidali.<br />
Per molti comunisti <strong>di</strong>venuti quadri politici <strong>di</strong> vario livello stu<strong>di</strong>ando<br />
alla scuola leninista o all’università Zapada <strong>di</strong> Mosca, la Spagna fu la<br />
tappa obbligata nel momen<strong>to</strong> in cui tutta l’URSS si mobilitò a <strong>di</strong>fesa<br />
della repubblica spagnola in pericolo.<br />
Nell’appara<strong>to</strong> del Komintern, come si è riba<strong>di</strong><strong>to</strong>, operarono <strong>di</strong>rigenti<br />
del PCI come D’Onofrio (Edo), <strong>di</strong> Vit<strong>to</strong>rio (Nicolet<strong>to</strong>), i bulgari Belov,<br />
Petrov e Belaev.<br />
47 M. Rossi, Ivan Regent a Mosca, in Acta Istriae, 17, 2009, 4, p. 681-718<br />
48 An<strong>to</strong>nio Roasio, Figlio della classe operaia, Vangelista, Milano, 1977, p. 142<br />
21
Belov e Petrov completarono lo sta<strong>to</strong> maggiore della XII Brigata,<br />
posta ai coman<strong>di</strong> del generale Lukas (lo scrit<strong>to</strong>re ungherese Maté<br />
Zalka) 49 .<br />
In<strong>di</strong>viduare gli sloveni nel mare magnum dei volontari non è semplice<br />
anche perché alcuni, inseriti in un primo tempo nei gruppi jugoslavi che<br />
comporranno il battaglione Dymitroff, saranno poi inviati nella Brigata<br />
Garibal<strong>di</strong>, perché membri del Parti<strong>to</strong> Comunista Italiano. Di Giovannini<br />
Giovanni (Verginella Giuseppe), classe 1900, comunista originario da<br />
Santa Croce, Edo (Edoardo D’Onofrio) scrive:<br />
«In URSS dal 1930 è giun<strong>to</strong> in Spagna nell’aprile del ’37, è aggrega<strong>to</strong> alla<br />
XII Brigata, IV Battaglione, dopo aver segui<strong>to</strong> un corso per ufficiali in cui ha<br />
conquista<strong>to</strong> il grado <strong>di</strong> sergente. Nella brigata è <strong>di</strong>venu<strong>to</strong> il responsabile politico,<br />
e per un breve periodo è sta<strong>to</strong> responsabile<br />
del SIM (El Servicio Special), Servizio<br />
d’investigazione militare. Ha preso parte ai<br />
combattimenti a Brunete, Forlete, Fuentes de<br />
l’<strong>Ebro</strong>, Estremadura, De Caspe e de l’<strong>Ebro</strong><br />
ed è sta<strong>to</strong> feri<strong>to</strong>. In Spagna la sua condotta è<br />
stata ottima. Coraggioso al fronte. Dal pun<strong>to</strong><br />
<strong>di</strong> vista politico e militare mol<strong>to</strong> capace, ma<br />
<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>na<strong>to</strong>. Si è <strong>di</strong>stin<strong>to</strong> per il suo coraggio.<br />
Per il suo impegno, le sue qualità morali si è<br />
propos<strong>to</strong> per lui il grado <strong>di</strong> tenente. Al fronte<br />
dell’<strong>Ebro</strong> è sta<strong>to</strong> l’ultimo ad abbandonare la<br />
sua posizione. Il Comita<strong>to</strong> <strong>di</strong> Parti<strong>to</strong> della<br />
Brigata lo considera persona intelligente e<br />
capace, che può ancora migliorare. È<br />
<strong>di</strong>sciplina<strong>to</strong>, ha capacità organizzative. Tuttavia ha anche lui i suoi <strong>di</strong>fetti: una<br />
certa superficialità, a lui tut<strong>to</strong> sembra facile e semplice. Per alcuni errori da lui<br />
commessi ha crea<strong>to</strong> <strong>di</strong>fficoltà alla brigata; confonde la giustizia legale e<br />
collettiva con quella personale. Comunque la nostra commissione lo segnala al<br />
Parti<strong>to</strong> Comunista Italiano come un vecchio quadro del PCI che può risultare<br />
utile nel lavoro tra gli sloveni. 17.IX.40. Edo» 50 .<br />
Nel suo <strong>di</strong>ario Georghi Dymitroff non precisa nulla sull’attività<br />
politica svolta da Edo in Spagna. Annota genericamente la sua presenza<br />
tra il ’36 ed il ’39. Non precisa i suoi compiti neppure Roasio. Ma Edo<br />
dà le pagelle anche agli sloveni della Venezia Giulia giunti in Spagna<br />
dalla Jugoslavia o dalla Francia. Lizzul Giuseppe, comunista na<strong>to</strong> ad<br />
Albona (classe 1916), è uno <strong>di</strong> questi: «I suoi parenti sono operai<br />
antifascisti. È usci<strong>to</strong> illegalmente dall’Italia <strong>di</strong>ret<strong>to</strong> in Jugoslavia. Ha<br />
49 Belaev (o Damianov), nomi in co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Georgi Pyrvanov, comunista bulgaro<br />
rifugia<strong>to</strong> in URSS nel 1923, vice presidente della Sezione Quadri del Komintern, tra il<br />
’36 ed il ’37 operò come istrut<strong>to</strong>re delle Brigate Internazionali <strong>di</strong> Spagna (Dymitroff<br />
Journal, Paris, 2003, p. 157)<br />
50 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 3776, l. 23<br />
22
frequenta<strong>to</strong> la terza classe della scuola primaria. Conosce l’italiano e la<br />
lingua (jugoslava?). In Spagna ha let<strong>to</strong> regolarmente “<strong>Front</strong>e Rojo”<br />
interessandosi particolarmente ai problemi del marxismo leninismo. Ci è<br />
<strong>di</strong>fficile accertare la veri<strong>di</strong>cità <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>chiarazione, può darsi sia<br />
esagerata. In Jugoslavia ha lavora<strong>to</strong> in un’impresa <strong>di</strong> 300 operai in cui è<br />
sta<strong>to</strong> rappresentante sindacale. Dice <strong>di</strong> aver comincia<strong>to</strong> ad interessarsi<br />
del movimen<strong>to</strong> comunista dal 1933. Ha aderi<strong>to</strong> per la prima volta al<br />
parti<strong>to</strong>, in Spagna, nel 1937. Era giun<strong>to</strong> in Spagna nell’ot<strong>to</strong>bre del <strong>1936</strong>.<br />
È anda<strong>to</strong> al fronte con il battaglione Garibal<strong>di</strong>, successivamente nella<br />
brigata “Garibal<strong>di</strong>”. Ha preso parte a molti combattimenti: alla <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong><br />
Madrid (novembre <strong>1936</strong>); a quelli sull’<strong>Ebro</strong> (settembre 1938). Il<br />
commissario ed il comandante del suo battaglione hanno propos<strong>to</strong> nel<br />
novembre 1938 per lui il grado <strong>di</strong> sergente, ritenendolo capace,<br />
coraggioso, <strong>di</strong>sciplina<strong>to</strong>, affidabile, modes<strong>to</strong>, dota<strong>to</strong> <strong>di</strong> spiri<strong>to</strong> <strong>di</strong><br />
sacrificio. Può ancora crescere politicamente. La nostra commissione lo<br />
segnala al PC d’Italia come un ottimo compagno che potrà <strong>di</strong>ventare un<br />
quadro dell’Internazionale Comunista. Va precisa<strong>to</strong> che Lizzul non è<br />
conosciu<strong>to</strong> in Italia come comunista 51 .<br />
Volontari jugoslavi<br />
Il fascicolo personale <strong>di</strong> Dragutin Gustincič offre dati precisi sulla<br />
partecipazione jugoslava. Nel <strong>di</strong>cembre 2009 il fascicolo era sta<strong>to</strong><br />
prenota<strong>to</strong> da un altro stu<strong>di</strong>oso che gentilmente me l’ha concesso in<br />
consultazione per due ore, ma non avevo il <strong>di</strong>rit<strong>to</strong> <strong>di</strong> prenotarne copie <strong>di</strong><br />
alcun foglio. Spero <strong>di</strong> riuscire nell’inten<strong>to</strong> in un prossimo viaggio a<br />
Mosca. Mi limi<strong>to</strong>, perciò, a riportarne alcuni stralci significativi.<br />
Prima <strong>di</strong> raggiungere la Spagna Gustincič, rappresentante del Parti<strong>to</strong><br />
Comunista Jugoslavo, a Mosca dagli inizi degli anni ’30 vi aveva già<br />
svolta un’intensa attività tra gli emigranti politici jugoslavi per con<strong>to</strong><br />
dell’Internazionale Comunista, nella casa e<strong>di</strong>trice <strong>di</strong> Lingue estere<br />
(Glavlit), all’Università <strong>di</strong> Zapada, come docente <strong>di</strong> s<strong>to</strong>ria degli sloveni<br />
ed in altri ambiti. 52<br />
In Spagna Gustincič fu utilizza<strong>to</strong> dapprima come corriere dalla base<br />
delle Brigate Internazionali <strong>di</strong> Albacete, successivamente come capo<br />
censura, addet<strong>to</strong> perciò al controllo della posta <strong>di</strong> tutti i combattenti<br />
jugoslavi.<br />
51 RCCHIDNI, f. 495, op. 221, g. 3776, p. 26<br />
52 Marina Rossi, Regent a Mosca, cit.<br />
23
Insieme a Roman Filipovič, Bracer Stepanovič, Bozidar Malsarič e<br />
Kuičev, crea il Comita<strong>to</strong> balcanico, nucleo del futuro battaglione<br />
Dymitroff [comanda<strong>to</strong> da Franc Rozman, la cui effigie figura sulla<br />
moneta slovena da 2 euro emessa nel centenario della nascita]. Dragutin<br />
ne <strong>di</strong>venne il segretario. Il suo fascicolo personale ne racconta gli esor<strong>di</strong>:<br />
«Quando nell’ot<strong>to</strong>bre del ’36 partii per la Spagna, sapevo che la<br />
<strong>di</strong>rigenza del Parti<strong>to</strong> Comunista Jugoslavo versava in una grave crisi. 53<br />
Ho prega<strong>to</strong> perciò il compagno André Marti, referente<br />
dell’Internazionale Comunista, comandante delle Brigate Internazionali<br />
in Spagna (Nauka, 2001, SLO) <strong>di</strong> consentirci <strong>di</strong> organizzare un comita<strong>to</strong><br />
con il compi<strong>to</strong> <strong>di</strong> controllare la <strong>di</strong>sciplina tra i volontari e <strong>di</strong> creare per<br />
loro anche un centro <strong>di</strong> raccolta (aper<strong>to</strong> anche ai bulgari). 54<br />
Entrando nel meri<strong>to</strong> del lavoro politico da lui svol<strong>to</strong> in Spagna,<br />
Gustincič riporta alcune cifre riguardanti l’afflusso dei volontari sloveni,<br />
croati e serbi dall’Europa settentrionale, precisandone il <strong>di</strong>verso<br />
orientamen<strong>to</strong> politico: «Per il nostro parti<strong>to</strong> comunista, ques<strong>to</strong> momen<strong>to</strong><br />
è mol<strong>to</strong> importante, perché la Jugoslavija ha molti emigranti dell’Europa<br />
occidentale e in America, circa 30.000 lavora<strong>to</strong>ri come sloveni<br />
“gornjaki” nell’Europa settentrionale; 500.000 tra serbi e croati, 200.000<br />
sloveni <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso orientamen<strong>to</strong> politico; parti<strong>to</strong> cat<strong>to</strong>lico conta<strong>di</strong>no dei<br />
croati, socialdemocratici, trockisti, e in minoranza comunisti. Negli<br />
USA, soprattut<strong>to</strong> tra gli sloveni, si è sviluppata un’intensa attività,<br />
coronata da successo, contro i trockisti. Fino alla fine del 1937 l’afflusso<br />
dei combattenti jugoslavi era <strong>di</strong> circa 50.000 uomini al mese. Dal 1920<br />
non si vedeva una simile mobilitazione. Occuparsi <strong>di</strong> questa emigrazione<br />
è mol<strong>to</strong> importante» 55 .<br />
Gustincič si occupa intensamente dell’educazione politica dei<br />
volontari, innanzi tut<strong>to</strong> attraverso la stampa: «Questi emigranti leggono<br />
molti giornali. Ho scrit<strong>to</strong> delle lettere a tutte le redazione <strong>di</strong> riviste e<br />
giornali democratici, pregandole <strong>di</strong> inviarle ai combattenti al fronte. Lo<br />
hanno fat<strong>to</strong>. Io stesso ho invia<strong>to</strong> molti articoli <strong>di</strong> carattere politico e<br />
teorico contro i trockisti, provoca<strong>to</strong>ri etc.» 56 .<br />
Pur manifestando compiacimen<strong>to</strong> per i consensi ottenuti attraverso la<br />
stampa da parte dell’emigrazione jugoslava presente in Francia, Belgio,<br />
53 A causa delle feroci epurazioni che lo avevano colpi<strong>to</strong> in Marina Rossi, Ivan Regent<br />
a Mosca, cit., 2009<br />
54 RCCHIDNI, f. 495, op. 277, g. 246, papka 2<br />
55 RCCHIDNI, 495, 277, 246, 79<br />
56 RCCHIDNI, 495, 277, 246, 82<br />
24
Lussemburgo, USA, Canada, Argentina, Dragutin non nega le <strong>di</strong>fficoltà<br />
insorte nel comita<strong>to</strong> balcanico.<br />
Il comita<strong>to</strong> balcanico ed il suo lavoro<br />
«Tra il novembre ed il <strong>di</strong>cembre <strong>1936</strong>, periodo funesta<strong>to</strong> da molti<br />
morti e feriti, i nostri combattenti hanno lamenta<strong>to</strong> l’assenza <strong>di</strong> veri<br />
rappresentanti nella I e II Brigata internazionale, sot<strong>to</strong>pose a coman<strong>di</strong><br />
tedeschi e ungheresi» 57 .<br />
I volontari accusano Gustincic <strong>di</strong> passiva obbe<strong>di</strong>enza al Komintern e<br />
chiedono insistentemente <strong>di</strong> creare una brigata jugoslava. Alla fine del<br />
’36, infatti, si erano costituite le brigate per nazionalità: Garibal<strong>di</strong>,<br />
Thälmann, Marti. Sarebbe na<strong>to</strong> anche il Battaglione Dymitroff, in onore<br />
del Presidente dell’Internazionale Comunista Georgi Dymitroff.<br />
Altri fogli del fascicolo illustrano l’opera <strong>di</strong> schedatura e controllo<br />
compiuta nell’unità jugoslava da Božidar Maslarič, responsabile politico<br />
del Battaglione. Si accendono delle <strong>di</strong>scussioni su provve<strong>di</strong>menti<br />
<strong>di</strong>sciplinari da assumere nei confronti dei compagni ritenuti<br />
in<strong>di</strong>sciplinati, o non conformi alla linea politica o in conflit<strong>to</strong> con<br />
Maslarič. Tra questi un cer<strong>to</strong> Nikita, Petrovič Nicola (me<strong>di</strong>co), Dudek<br />
Franič, Oscar Brič, Šain Stefano, Zemar Ilie.<br />
Sul caso <strong>di</strong> Nikita, considera<strong>to</strong> romantico sogna<strong>to</strong>re, privo <strong>di</strong><br />
preparazione politica, i pareri sono <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>. Maslarič or<strong>di</strong>na <strong>di</strong> mandarlo<br />
al fronte, Zelezov (istrut<strong>to</strong>re politico bulgaro) propone <strong>di</strong> mandarlo in<br />
URSS. Gustincič <strong>di</strong>sapprova quest’ultima proposta. Lopačev (Georgevič<br />
Sve<strong>to</strong>čev) è critica<strong>to</strong> per la sua posizione tendente a salvare la vita a chi<br />
potrà <strong>di</strong>ventare un ottimo quadro politico. Prevarrà la proposta <strong>di</strong><br />
Maslarič.<br />
Nella lista <strong>di</strong> meri<strong>to</strong>, formata da combattenti valorosi e preparati,<br />
troviamo nomi entrati più tar<strong>di</strong> da protagonisti nella Jugoslavia <strong>di</strong> Ti<strong>to</strong><br />
come Hoča Popovič; inoltre: Parnikin Svet, Latinovič Lado (studente,<br />
ottimo artigliere), Breskar Josif, Drobnič Franc, Gregorčič Josif, Prev<br />
Fran, in tut<strong>to</strong> 31 elementi.<br />
Georgij Damianovič Belov, invia<strong>to</strong> dal Komintern come istrut<strong>to</strong>re<br />
politico militare alla base <strong>di</strong> Albacete, stende su Dragutin Gustincič la<br />
seguente nota laconica: «In Spagna dall’ot<strong>to</strong>bre del ’36, dove<br />
rappresenta il Parti<strong>to</strong> Comunista Jugoslavo. Impegna<strong>to</strong> ad Albacete<br />
57 Mate Zalka generale Lukiar, Manfred Štern. gen. Kleber in Komintern i graždanskaja<br />
vojna v Ispanij (Il Komintern e la guerra civile in Spagna). Documenti, Nauka, Mosca<br />
2001, p. 342-344<br />
25
dapprima come corriere, poi all’ufficio censura. Elemen<strong>to</strong> <strong>di</strong>sciplina<strong>to</strong>,<br />
prepara<strong>to</strong> politicamente» 58 .<br />
Dopo la caduta della Repubblica Maslarič e Gustincič riprendono a<br />
Mosca la loro attività nella casa e<strong>di</strong>trice Glavlit e la intensificano nei<br />
programmi <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o Mosca fino alla vit<strong>to</strong>ria contro il nazifascismo 59 .<br />
FONTI DOCUMENTARIE<br />
RCCHIDNI (Rossisky Centr Hranenja i Izučenja Dokumen<strong>to</strong>v Noveišij Is<strong>to</strong>rij - Centro<br />
Russo per la Conservazione e lo Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Documenti <strong>di</strong> S<strong>to</strong>ria Contemporanea)<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 3776<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 221, g. 3776, l. 105<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, l. 17<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, p. 34<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, p. 17<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, l. 28<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 1234, l. 27<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 221, d. 3776, l. 23<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 221, g. 3776, p. 26<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 225, d. 1234, l. 17<br />
RCCHIDNI, f. 495, 277, 246<br />
RCCHIDNI, f. 495, op. 277, g. 246, papka 2<br />
RCCHIDNI, 495, 277, 246, 79<br />
RCCHIDNI, 495, 277, 246, 82<br />
RCCHIDNI, 495, 277, 246, 84<br />
RCCHIDNI, f. 545, op. 6, d. 488, f. 81<br />
RCCHIDNI f. 545, op. 6, g. 488<br />
RCCHIDNI, f. 545, op. 6, d. 488, l. 81-86<br />
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Madrid 2009, pp. 99-107<br />
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V Reggimen<strong>to</strong>, Vangelista ed. 19, p. 52-55<br />
58 RCCHIDNI, 495, 277, 246, 84<br />
59 Belov contribuì alla liberazione della Bulgaria combattendo nelle file dell’Armata<br />
Rossa dal 1941 al 1944. Rientra<strong>to</strong> in Bulgaria nel settembre 1944, <strong>di</strong>venne il segretario<br />
generale del parti<strong>to</strong> comunista bulgaro. Dal 1946 al 1950 ministro della Difesa. Dal<br />
1950 al 1954 presidente dell’Assemblea nazionale bulgara.<br />
26
A. e P. Abramson, El mosaico ro<strong>to</strong>, Madrid 1994<br />
Christiane Barckausen, Tina Modotti. Verità e leggenda, Giunti, Pra<strong>to</strong>, 2003, p. 172<br />
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Prefazione <strong>di</strong> Franco Della Porta, ed. Vita e Pensiero, Crema, 1996, p. 205-<br />
221<br />
Marina Rossi, L’URSS e la<br />
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Vseobšej Is<strong>to</strong>rij Rossiskij Gosudarstvennji Archiv Socialno-političeskoi is<strong>to</strong>rij<br />
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