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MANUALE E ATLANTE DELLA CURARIZZAZIONE ... - graphicforge.it

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T2<br />

[%]<br />

100<br />

50<br />

Ezio Vincenti<br />

<strong>MANUALE</strong> E <strong>ATLANTE</strong><br />

<strong>DELLA</strong><br />

<strong>CURARIZZAZIONE</strong><br />

T1<br />

[hh:mm] * * 00:04 00:07 * * 00:15 00:18 00:21 00:24 00:26 00:29 00:32 00:35 00:37 00:40 00:43 00:46<br />

36<br />

[°C]<br />

33<br />

Stimulation Cnt Tw 1<br />

PTC count 1 73<br />

PTC count 2 53<br />

PTC count 3 41<br />

PTC count 4 29<br />

PTC count 5 21<br />

PTC count 6 14<br />

PTC count 7 9<br />

PTC count 8 6<br />

PTC count 9 4<br />

PTC count 10 3<br />

PTC count 10 0


CAPITOLO<br />

32<br />

MONITORAGGIO <strong>DELLA</strong> FUNZIONE<br />

NEUROMUSCOLARE<br />

Sebbene il mon<strong>it</strong>oraggio della funzione neuromuscolare<br />

sia la tecnica meno frequentemente<br />

usata, è nondimeno di grande rilevanza nella pratica<br />

clinica perché consente di dosare con precisione<br />

i paralizzanti muscolari, migliora la conduzione<br />

dell’anestesia e, soprattutto, permette che i<br />

pazienti siano riportati allo stato di coscienza solo<br />

dopo l’avvenuto recupero della funzione neuromuscolare.<br />

Il recupero infatti è reso programmabile<br />

e preventivabile.<br />

Il mon<strong>it</strong>oraggio consente altresì di utilizzare<br />

alcune modal<strong>it</strong>à di somministrazione dei paralizzanti,come<br />

l’infusione continua,senza che si corra<br />

il rischio di sprofondare in accumuli fastidiosamente<br />

lunghi da smaltire. Infine, cost<strong>it</strong>uisce un<br />

prezioso strumento di addestramento continuo<br />

alla miorisoluzione, in quanto evidenzia i rapporti<br />

presenti in ogni momento tra i farmaci usati,<br />

modal<strong>it</strong>à e dosi di somministrazione, da un lato,<br />

e risposta clinica esattamente misurabile, dall’altro.<br />

Sono disponibili molte apparecchiature di mon<strong>it</strong>oraggio,<br />

alcune di interesse solo clinico, altre<br />

più adatte allo studio clinico-sperimentale; talune<br />

molto semplici, altre molto raffinate. Esiste altresì<br />

un certo numero di parametri da utilizzare<br />

in corso di mon<strong>it</strong>oraggio, con differenti final<strong>it</strong>à e<br />

diversa cronologia.<br />

In questa sede saranno presi in considerazione<br />

solo quegli aspetti, inerenti l’impiego corrente di<br />

parametri di mon<strong>it</strong>oraggio e di apparecchiature<br />

idonee a rilevarli, maggiormente utili tanto nella<br />

pratica quotidiana quanto nello studio clinico standard,<br />

perché più facili da usare e da interpretare.<br />

Per prima cosa, però, sarà bene fornire i cr<strong>it</strong>eri<br />

clinici (Tab. 2.1) in base ai quali, in associazione<br />

al mon<strong>it</strong>oraggio strumentale, è possibile fare<br />

una valutazione (empirica) del blocco neuromuscolare<br />

durante l’anestesia.<br />

PRINCIPI TECNICO-PRATICI<br />

DEL MONITORAGGIO<br />

NEUROMUSCOLARE<br />

In estrema sintesi, il mon<strong>it</strong>oraggio della funzione<br />

neuromuscolare si basa sull’invio a un nervo<br />

di uno stimolo elettrico capace di evocare una<br />

risposta muscolare. Aumentando l’intens<strong>it</strong>à della<br />

stimolazione elettrica si ottiene un graduale incremento<br />

della forza di contrazione muscolare<br />

proporzionale al numero delle fibre muscolari attivate.<br />

Se l’intens<strong>it</strong>à dello stimolo elettrico è sufficiente,<br />

si evoca la risposta contrattile di tutte le<br />

fibre muscolari innervate: tale fenomeno viene<br />

defin<strong>it</strong>o “saturazione” e corrisponde alla massima<br />

forza di contrazione.Con un ulteriore incremento<br />

dell’intens<strong>it</strong>à dello stimolo elettrico del 20%,<br />

si eroga lo “stimolo sopramassimale”, che garantisce<br />

la riproducibil<strong>it</strong>à del fenomeno (Fig. 2.1).<br />

Se a questo punto si somministra un paralizzante<br />

muscolare, la forza di contrazione diminuisce<br />

fino ad annullarsi,a condizione che la dose sia<br />

sufficientemente alta da bloccare il 70-80% dei recettori<br />

post-sinaptici. Infatti, come si può vedere<br />

nella figura 2.2 (A, B, C) il punto cr<strong>it</strong>ico per l’estrinsecarsi<br />

del blocco neuromuscolare a livello<br />

dei muscoli scheletrici è tra il 75% e l’80%, lim<strong>it</strong>e<br />

oltre il quale si ottiene un blocco neuromuscolare<br />

clinicamente importante. Infatti con il<br />

90% dei recettori occupati da un paralizzante muscolare<br />

il T 1 scende al 10% del valore basale di controllo.<br />

Per indurre paralisi del diaframma è invece necessario<br />

occupare almeno il 90% dei recettori<br />

post-sinaptici. Si comprende in tal modo come<br />

mediante un’occupazione dei recettori dell’80%<br />

sia possibile ottenere un blocco differenziale, in<br />

cui, cioè, la muscolatura scheletrica risulti paralizzata<br />

mentre il diaframma continui regolarmen-


22 2. MONITORAGGIO <strong>DELLA</strong> FUNZIONE NEUROMUSCOLARE<br />

Tab. 2.1 Cr<strong>it</strong>eri clinici di valutazione del blocco neuromuscolare durante l’anestesia<br />

Induzione della miorisoluzione<br />

• Riduzione o scomparsa dei movimenti respiratori<br />

• Presenza di fascicolazioni e loro intens<strong>it</strong>à, in caso di somministrazione di succinilcolina<br />

• Facil<strong>it</strong>à nell’estensione del capo<br />

• Facil<strong>it</strong>à nella ventilazione in maschera a pressione pos<strong>it</strong>iva<br />

• Facil<strong>it</strong>à nell’apertura della bocca<br />

• Agevole intubazione oro-tracheale per paralisi delle corde vocali<br />

• Assenza di tosse all’intubazione<br />

Mantenimento della miorisoluzione<br />

• Stato di rilasciamento della muscolatura addominale<br />

• In caso di paralisi parziale:<br />

– possibile disadattamento alla ventilazione meccanica<br />

– presenza di movimenti diaframmatici<br />

– incremento del tono muscolare periferico<br />

– contrazione dei muscoli frontali in risposta a stimoli nocicettivi<br />

– riflesso palpebrale<br />

Risveglio: recupero del tono muscolare<br />

• Capac<strong>it</strong>à di sollevare completamente le palpebre<br />

• Capac<strong>it</strong>à di protrudere la lingua<br />

• Capac<strong>it</strong>à di tossire validamente<br />

• Capac<strong>it</strong>à di stringere adeguatamente la mano dell’operatore<br />

• Capac<strong>it</strong>à di tenere il braccio sollevato per più di 45 secondi<br />

• Elevazione del capo dal piano orizzontale per almeno 5 secondi<br />

• Opposizione al tentativo, da parte dell’operatore, di estrazione di un abbassalingua di legno serrato tra gli<br />

incisivi (Kopman et al., 1997)<br />

• Capac<strong>it</strong>à v<strong>it</strong>ale superiore a 15 ml/kg<br />

• Forza inspiratoria di almeno –25 cmH 2O<br />

te a funzionare. Nel caso in cui venga somministrata<br />

una dose completamente paralizzante, il<br />

diaframma sarà l’ultimo muscolo a risultare bloccato<br />

e il primo a recuperare dal blocco.<br />

Forza di<br />

contrazione (%)<br />

100<br />

Saturazione (tutte le fibre contratte)<br />

Stimolo<br />

massimo<br />

Stimolo<br />

sopramassimale<br />

0 Intens<strong>it</strong>à dello stimolo elettrico (mA)<br />

Fig. 2.1 Relazione tra intens<strong>it</strong>à dello stimolo elettrico<br />

applicato a un nervo e forza di contrazione (in percentuale)<br />

evocata nel corrispondente muscolo.<br />

Sensibil<strong>it</strong>à differenziale<br />

al blocco neuromuscolare<br />

Il concetto di differente sensibil<strong>it</strong>à al blocco dei<br />

diversi gruppi muscolari è nozione antica almeno<br />

quanto l’introduzione dei paralizzanti muscolari<br />

nella pratica clinica anestesiologica.Solo di recente<br />

però, è stato possibile misurare con la dovuta<br />

precisione la ED 50 (ossia la dose efficace in<br />

grado di determinare un blocco neuromuscolare<br />

del 50%) e la ED 90 (vale a dire la dose efficace in<br />

grado di determinare un blocco neuromuscolare<br />

del 90%) relative ai muscoli addominali e al diaframma,<br />

la cui funzional<strong>it</strong>à intraoperatoria differenziale<br />

riveste particolare importanza per alcuni<br />

tipi di chirurgia e in determinate condizioni cliniche.<br />

Per quanto riguarda il mivacurium, Kirov et<br />

al. (2001) hanno costru<strong>it</strong>o delle curve di regressione<br />

dose-risposta dei muscoli addominali in<br />

paragone al diaframma, in soggetti anestetizzati


2. MONITORAGGIO <strong>DELLA</strong> FUNZIONE NEUROMUSCOLARE 23<br />

A<br />

Altezza del tw<strong>it</strong>ch (%)<br />

Recettori occupati Recettori liberi T 1 TR TOF<br />

(%) (%) (conta)<br />

100<br />

50<br />

0 100 100 1 4<br />

30 70 100 1 4<br />

50 50 100 1 4<br />

75 25 99 0,75-1 4<br />

80 20 95 0,7-0,75 4<br />

80-90 0,6-0,7 4<br />

25 0 3<br />

90 10 20 0 2<br />

10 0 1<br />

95-100 5-0 0 0 0<br />

20<br />

B<br />

0<br />

50<br />

Occupazione dei recettori (%)<br />

100<br />

Curaro<br />

C<br />

Fig. 2.2 A La tabella illustra la correlazione tra occupazione dei recettori post-sinaptici in segu<strong>it</strong>o alla somministrazione<br />

di un paralizzante muscolare non depolarizzante e principali parametri del mon<strong>it</strong>oraggio neuromuscolare<br />

rilevati all’adduttore del pollice con stimolazione sopramassimale del nervo ulnare. T 1 = primo tw<strong>it</strong>ch, ossia<br />

la risposta al primo stimolo di un treno di quattro (TOF); TR = TOF ratio, ossia il rapporto tra T 4 e T 1; TOF (conta)<br />

indica il numero di risposte che compaiono alla stimolazione TOF. B Margine di sicurezza della trasmissione<br />

neuromuscolare: si può notare infatti come ci sia una piccola depressione della risposta al tw<strong>it</strong>ch fino a che i recettori<br />

non sono occupati dal paralizzante muscolare oltre la quota del 74%. C Teoria dell’iceberg. La risposta al<br />

mon<strong>it</strong>oraggio col tw<strong>it</strong>ch è evidente con un’occupazione recettoriale superiore al 75% e inferiore al 91%. Le piccole<br />

differenze quant<strong>it</strong>ative riscontrabili tra i dati esposti nella tabella (A) e quelli ricavabili nelle sezioni (B) e (C)<br />

della figura sono da ascrivere alle inev<strong>it</strong>abili discordanze presenti in letteratura.<br />

con propofol e protossido, riscontrando che la<br />

ED 50 dei muscoli addominali è pari a 67 mcg/kg,<br />

mentre quella del diaframma è di 104 mcg/kg e<br />

che la ED 90 è rispettivamente di 161 mcg/kg<br />

contro 196 mcg/kg. Ne deriva perciò che il diaframma<br />

è più resistente dei muscoli addominali<br />

alla curarizzazione, essendo necessario raggiungere<br />

nel plasma una maggiore concentrazione di<br />

curaro per ottenere la stessa percentuale di blocco<br />

rispetto ai muscoli scheletrici, nella fattispecie<br />

i muscoli addominali. Un’ulteriore ed elegante<br />

conferma della sensibil<strong>it</strong>à differenziale di<br />

certi muscoli, rispetto ad altri, viene da uno studio<br />

clinico di Dhonneur et al. (1999), condotto<br />

utilizzando succinilcolina (1 mg/kg) e rocuronium<br />

(0,6 mg/kg) e indagando i relativi effetti<br />

100<br />

Recettori Altezza<br />

occupati (%) del tw<strong>it</strong>ch (%)<br />

50<br />

100<br />

60<br />

Tempo<br />

prodotti sul blocco neuromuscolare di diaframma,<br />

laringe e adduttore del pollice. I nervi frenici<br />

e il ricorrente laringeo venivano stimolati al<br />

collo e le relative risposte elettromiografiche registrate<br />

tram<strong>it</strong>e elettrodi posizionati rispettivamente<br />

a livello intercostale e sul tubo endotracheale,<br />

mentre le risposte dell’adduttore del pollice<br />

erano evocate more sol<strong>it</strong>o stimolando il nervo<br />

ulnare. I dati più significativi sono riportati<br />

nella tabella 2.2.<br />

Dall’analisi generale dei dati emerge come la<br />

sensibil<strong>it</strong>à al blocco della laringe sia intermedia fra<br />

quella dell’adduttore del pollice e quella del diaframma,il<br />

quale si conferma come il muscolo più<br />

resistente alla curarizzazione sia da parte della succinilcolina<br />

che del rocuronium.


24 2. MONITORAGGIO <strong>DELLA</strong> FUNZIONE NEUROMUSCOLARE<br />

Tab. 2.2 Dati comparativi illustranti il diverso comportamento di diaframma, laringe e adduttore del pollice a segu<strong>it</strong>o<br />

della somministrazione di succinilcolina o di rocuronium<br />

Diaframma Laringe Adduttore del pollice<br />

Succinilcolina Rocuronium Succinilcolina Rocuronium Succinilcolina Rocuronium<br />

Massimo blocco<br />

di T1 (%)<br />

94 96 96 97 100 99<br />

Onset time (sec) 57 130 58 124 54 115<br />

Tempo<br />

di recupero (min)<br />

7,2 30,4 8,3 34,9 9,1 49,1<br />

GLI STIMOLI ELETTRICI<br />

NEL MONITORAGGIO<br />

Gli stimoli elettrici inviati da appos<strong>it</strong>i stimolatori,<br />

sol<strong>it</strong>amente su due elettrodi posti in corrispondenza<br />

del nervo ulnare al polso, devono possedere<br />

determinati requis<strong>it</strong>i di intens<strong>it</strong>à, durata,<br />

forma d’onda e frequenza.<br />

• Un’intens<strong>it</strong>à di corrente di 30 mA è sufficiente<br />

di norma a produrre uno stimolo sopramassimale<br />

in un soggetto con circonferenza del<br />

polso inferiore a 16 cm.Valori fino a 50-60 mA<br />

possono essere invece necessari per circonferenze<br />

superiori (Kopman e Lawson, 1984).<br />

• La durata deve essere breve, di 200-300 microsecondi,<br />

per non indurre una stimolazione simile<br />

al tetano.<br />

• È importante altresì che la forma dell’onda sia<br />

quadrata, per ev<strong>it</strong>are una scarica ripet<strong>it</strong>iva del<br />

nervo (Mylrea et al., 1984).<br />

• La frequenza varia da 1 Hz per lo stimolo singolo<br />

a 2 Hz per il TOF (train of four), fino a 50<br />

Hz per il tetano.<br />

In accordo a tali principi, sono state indagate<br />

nel tempo le modal<strong>it</strong>à di stimolazione nervosa<br />

più idonee da usare in clinica e approntate le<br />

strumentazioni capaci sia di erogare tali stimolazioni,sia<br />

di rilevarne le risposte muscolari evocate.<br />

Stimolo singolo o single tw<strong>it</strong>ch<br />

Lo stimolo singolo (SS) o single tw<strong>it</strong>ch (ST) è<br />

ben tollerato dal paziente sveglio premedicato (e<br />

avvisato della stimolazione) ed è tecnicamente facile<br />

da usare.Tale tipo di stimolazione e la relativa<br />

risposta evocata sono stati correlati con i segni clinici<br />

della miorisoluzione e della ventilazione spontanea<br />

(Ali et al., 1976) [Tab. 2.3].<br />

Lo SS ripetuto ogni secondo (1 Hz) viene utilizzato<br />

correntemente nel mon<strong>it</strong>oraggio neuromuscolare<br />

al tavolo operatorio, soprattutto in corso di<br />

induzione e nella fase iniziale del mantenimento,<br />

per stabilire con esattezza i seguenti parametri:<br />

• onset time,o tempo di insorgenza dell’azione del<br />

curaro,che rappresenta l’intervallo di tempo tra<br />

Tab. 2.3 Correlazioni tra il tono muscolare (in percentuale rispetto ai valori basali di riferimento) e i segni clinici.<br />

IOT = intubazione oro-tracheale<br />

Altezza del tw<strong>it</strong>ch Rilassamento Ventilazione<br />

(% del controllo) muscolare spontanea<br />

100 Assente Normale<br />

75 Scarso, ma inadeguato Moderata diminuzione<br />

sollevamento del capo della capac<strong>it</strong>à v<strong>it</strong>ale<br />

50 Moderato Ulteriore calo della capac<strong>it</strong>à v<strong>it</strong>ale<br />

25 Buono in anestesia con alogenati Diminuzione del volume corrente<br />

10 Buono in anestesia bilanciata Inadeguato volume corrente<br />

5 Ottimo, agevole IOT in anestesia leggera Possibili movimenti del diaframma<br />

0 Eccellente per IOT Apnea

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