SANTI SU CARTA I Patroni della Tuscia tra stampe e illustrazioni

SANTI SU CARTA 

I Patroni della Tuscia tra stampe e illustrazioni 

Catalogo della mostra a cura di Davide Bertolini 

s. 1. Giuseppe Petri (seconda metà secolo XVIII) 

Sant’Amanzio 

1779 

Acquaforte, mm 175 x 255 

Iscrizioni: al centro Fidelitas; a sinistra CORPUS 

DIVI AMANTIJ MARTIJRIS FIDISSIMAE TER- 

RAE VITURCLANI PROTECTORIS SUB HAC 

FORMA REQUIESCIT; in basso a sinistra Iosehp 

Petri delin. et Sculp.; in basso a destra Sumptibus 

D. Ant. Battaglia 1779 

Collezione Mario Valentini 

Patrono di Vitorchiano 

s. 2. Antonio Fiori (secolo XIX) 

SS. Anastasio e Nonnoso 


Iscrizioni: in alto al centro Anastasi veni, a sinistra 

D. Erasmo Recchia inv. et del.; in basso al centro 

C.C.S.E.F.F.; a destra Ant. Fiori sculp.; in basso 

SS. Anastasius et Nonnosus Abb. Protectores 

Terrae Castri S. Eliae 


Patroni di Castel S. Elia 

9

10 

s. 3. Anonimo (secolo XX) 

Sant’Angelo 

Incisione fotomeccanica, mm 296 x 180 

Iscrizioni: Immagine di S. Angelo M. / venerata 

nella Chiesa Parrocchiale / Latera; in basso a 

destra ARTI GRAFICHE B. N. MARCONI – 

GENOVA 

Collezione privata 

Patrono di Latera 

s. 4. Carlo Sella (secolo XIX) 

Sant’Anselmo 

1851 


Iscrizioni: a sinistra A spese pubbliche 1851; 

al centro S. ANSELMUS Civis Episcopus et 

Protector Polymartii; a destra C. Sella dis: 

sculp. 


Patrono di Bomarzo

s. 5. Joan Balt. Wening (secolo XVIII) 

San Bartolomeo Apostolo 

Acquaforte, mm 134 x 158 (intero foglio) 

Iscrizioni: al centro S. BARTHOLOMAEUS; in 

basso a sinistra Joan: Balt: Wening Sc. 


Patrono di Ronciglione 

s. 6 Anonimo (Secolo XVIII) 

San Bernardino da Siena 


Iscrizioni: S. BERNARDINO DI SIENA / 20 

Maggio 


Patrono di Piansano 

s. 7. Anonimo (secolo XIX) 

San Biagio 


Iscrizioni: S. BIAGIO VESCO E MARTIRE 


Patrono di Corchiano e Vignanello 

11

12 

s. 8. Domenico Gandini (attivo a Milano a metà 

del XIX secolo) 

San Biagio risana un bambino, da Alfonso 

Chierici (Reggio Emilia 1816 – Roma 1873) 

Litografia, mm 208 x 142 

Iscrizioni: a sinistra De Maurizio dis.; a destra 

Gandini inc.; in basso S.t. Biagio in atto di 

implorar grazia per un morente fanciullo, dipinto 

di Alfonso Chierici 


s. 9. Peeter Clouvet (Anversa 1629 – 1670) 

San Bonaventura e San Francesco 

Bulino, mm 107 x 160 (stampa rifilata) 

Iscrizioni: a sinistra S. Franciscus; a destra S. 

Bonaventura; in basso a sinistra P. Clouvet fecit 


Patrono di Bagnoregio

s. 10. Giuseppe Giorgi (attivo a Bologna nella 

seconda metà del secolo XVIII) 

San Bonaventura, da Giovanni Andrea Donducci 

detto il Mastelletta (Bologna 1575 – 1655) 

1781 


Iscrizioni: a sinistra Effigies Seraph: Doct: S. 

Bonaventurae S.R.E. Card: et Ep: Albanenses; in 

basso a sinistra Mastelletta pinx., in basso a destra 

Ios. Giorni sculp.1781 


Come afferma l’iscrizione, la stampa riproduce 

un’opera del Mastelletta raffigurante San 

Bonaventura. Tuttavia i due quadri di analogo 

soggetto conosciuti – conservati entrambi a 

Bologna uno alla Pinacoteca Nazionale, l’altro in 

San Petronio – non hanno alcuna caratteristica in 

comune con il quadro in questione che risulta 

ignoto alla critica, infatti né la monografia dell’artista 

di Anna Coliva, né l’intervento critico di 

Milantoni – con annesso elenco di opere reperibili, 

non identificate, irreperibili o citate dalle fonti 

– né altri recenti contributi riportano alcuna notizia 

sull’opera. 

Bibliografia: A. COLIVA, Il Mastelletta, Roma 

1980; G. MILANTONI, Andrea Donducci, il 

Mastelletta, in E. NEGRO, M. PIRONDINI, La 

Scuola dei Carracci. Dall’Accademia alla 

Bottega di Ludovico, Modena 1994, pp. 135 – 

152. 

s. 11. Chatarina Klauber (secolo XVIII) 

San Bonaventura 

Iscrizioni: in alto In doctrina Spiritus / 

Lex Dei ejus in Corde ipsius; al centro S. 

BONAVENTURA E. D.; in basso a destra 

Klauber Cath Se A. V. 



13

14 

s. 12. Jacques Callot (Nancy 1592 – 1635) 

Santa Corona 

1636 

Acquaforte, mm 92 x 50 (stampa rifilata da 

foglio contenente altre immagini) 

Iscrizioni: in alto S. CORONA MAR.; alla base 

dell’ovale Israel ex.; in basso 14 MAIJ 


Henriet Israel nel 1636, un anno dopo la morte di 

Callot, pubblicava a Parigi, dedicandola al 

Cardinale Richelieu, Les images de tous les 

Saincts et Saintes de l’annee suivant le martyrologe 

romain. La serie era composta da un frontespizio 

e 122 tavole, a sua volta ogni foglio era 

formato da quattro immagini di santi. Santa 

Corona era parte della quarantunesima tavola 

della prima edizione in II stato. 

Patrona di Canepina e Monte Romano 

Bibliografia: J. LIERE, Jaques Callot. Catalogue 

raisonnè de l’ouvre gravé. The complete etchings 

& engravings, San Francisco 1989, vol. 1, pp. 

40-57, vol. 2 ill. 807-1295. 

s. 13. Danesi (famiglia attiva a Roma nei secoli 

XIX e XX) 

Santa Corona 


Iscrizioni: a destra sopra l’immagine fotografica 

Danesi Roma; in basso SANTA CORONA MAR- 

TIRE / Celeste Patrona di Canepina (Viterbo) / 

(A cura del Rev. Dott. Moscatelli Arciprete-parroco) 


s. 14. Anonimo 

Secolo XIX 

San Cornelio e San Cipriano 

Litografia, mm 156 x 99 (intero foglio) 

Iscrizioni: in alto 14 Settembre; in basso 

SS.Cornelio papa e Cipriano vescovo martiri 


Patroni di Calcata

s. 15. Johan Sadeler (Bruxelles 1550 – Venezia 

1600 ca.) 

Marten de Vos (Anversa 1532 – 1603) 

Santa Cristina 

1590 ca. 

Bulino, mm 188 x 130 

Iscrizioni: al centro in basso M. de Vos figura - 

Sadler excud; in basso Fida Deo martyr venerari 

idola recusat CHRISTINA, et sacrae Fidei 

decreta tuetur 


L’incisione è parte dello Speculum pudicitiae, 

realizzato intorno al 1590 da Johan Sadeler su 

disegni di Marten de Vos; nelle serie, composta 

da diciotto tavole, sono rappresentate, oltre ad 

una Mater Dolorosa, le sante: Agata, Agnese, 

Anastasia, Apollonia, Barbara Cecilia, Caterina, 

Cristina, Dorotea, Eufemia, Giuliana, Giustina, 

Lucia, Margherita, Prisca, Ursula. 

Patrona di Bolsena 

Bibliografia: C. SCHUCKMANN (a cura di), 

Hollstein’s Dutc & Flemish, echings, engravings 

and woodcuts 1450 – 1700, Rotterdam 1996, vol. 

45, p. 203, vol. 46, p.65; I. DE RAMAIX (a cura 

di), The Illustrated Bartsch, vol. 70 1-2, New 

York 2001, n. 320, pp. 129, 131. 

s. 16. Thomas de Leu (Parigi 1562 – 1620 ca.) 

Santa Cristina 

1610 ca. 


Iscrizioni: in alto al centro S. CHRISTINA; in 

basso a destra Tho de Leu. ex.; in basso Vade age, 

ne dubita: Serpentum sibila sperne, / Haec nihil 

in sancta virgine iuris habent 


L’incisione illustrava il volume Martyrologium 

Sanctarum Virginumquae in hoc saeculo ob 

Sanctam Fidem sinceram Religionem et puram 

castitatem infamem mortem Martyres obiurant / 

A Laurentio Beyerlinck versibus breviter illustratum 

(p. 311, illustrazione 16). 

Bibliografia: M. GRIVEL, Leu, Thomas de, in J. 

TURNER (a cura di), The Dictionary of Art, vol. 

19, New York 1996, ad vocem. 

15

16 


San Donato Vescovo 

Litografia, mm 156 x 99 (intero foglio) 

Iscrizioni: in alto 25 Settembre; in basso 

S. Donato vescovo e martire 


Patrono di Celleno 

s. 18. Jacques Callot (Nancy 1592 – 1635) 

Sant’Egidio 

Acquaforte, mm 92 x 50 (stampa rifilata da 

foglio contenente altre immagini) 

Iscrizioni: in alto S. EGIDIUS EREM.; alla base 

dell’ovale Israel ex.; in basso 1 SEPT 


Incisione tratta da Les images de tous les Saincts 

et Saintes de l’annee suivant le martyrologe 

romain (cfr. s. 12). Sant’Egidio era parte della 

settantasettesima tavola della prima edizione in II 

stato. 

Patrono di Caprarola, Cellere e Orte. 

Bibliografia: J. LIERE, Jaques Callot. Catalogue 

raisonnè de l’ouvre gravé. The complete etchings 

& engravings, San Francisco 1989, vol. 1, pp. 

40-57, vol. 2 ill. 807 - 1295. 


Sant’Ermete 

1875 


Iscrizioni: Sant’Ermete Martire / Protettore principale 

della città di Acquapendente / i deputati 

dell’anno 1875 


Patrono di Acquapendente, Ischia di Castro e 

Blera

s. 20. Louis Gomier (attivo a Roma nel 1713 – 

1730) 

Sant’Eutizio 

1721 


Iscrizioni: in basso al centro S. EUTICHIUS 

PRESB. ET MART. / CUIUS CORPUS COLI- 

TUR IN SURIANEN. TERRITORIO; in basso a 

sinistra Louis Gomier f. 


L’incisione è parte del volume edito a 

Montefiascone, presso la stamperia del seminario 

nel 1721, Vita del glorioso S. Eutizio Sacerdote e 

Martire…/ descritta in cinque libri da Splend. 

Andrea Pennazzi. 

Patrono di Carbognano e Soriano nel Cimino 


San Famiano 


Iscrizioni: a sinistra in corrispondenza della città 

Galesium; in basso Apparizione de SS. Apostoli 

Pietro e Paolo a / S. FAMIANO PROTETTORE 

DI GALLESE / Allorché in Roma presso la loro 

tomba in altissima contemplazione e fervente 

orazione era assorto in Dio e gl’impongono di 

partire / per Gallese ove avrebbe esalato l’illibato 

suo spirito. 


Patrono di Gallese 

17

18 


S,S. Fidenzio e Terenzio 

1930 ca. 


Iscrizioni: in basso S.S. FIDENZIO E TEREN- 

ZIO MM. / PROTETTORI DELLA TERRA DI 

BASSANO IN TEVERINA (PROV. DI VITERBO) 


Patroni di Bassano in Teverina 

A destra 

s. 23. Luigi Cunego (Verona 1757 – Roma 1823) 

Antonio Concioli (Pergola 1736 – Roma 1820) 

Santa Giacinta Marescotti 

1807 ca. 


Iscrizioni: in basso a sinistra Cav. Antonio 

Concioli inventò e dipinse; in basso a destra 

Luigi Cuneo disegnò ed incise; in basso al centro 

S. HYACINTHA MARISCOTTI / Ordinis 

Minorum / a Pio VII p.o.m. Sanctorum albo 

adscripta 


Patrona di Vignanello 

Bibliografia: I. FALDI, G.FELINI (a cura di), Il 

volto di Giacinta. Iconografia di Santa Giacinta 

Marescotti, catalogo della mostra, Viterbo 2007, 

pp. 90-91. 

s. 24. Secondo Bianchi (attivo a Roma fine secolo 

XVIII – inizi secolo XIX) 

Santa Giacinta Marescotti 

1807 ca. 


Iscrizioni: al centro sotto l’ovale Secondo 

Bianchi inc. Roma; in basso S. GIACINTA 

MARISCOTI V. / Nobile Romana del Terzo 

Ordine di S. Francesco / Nata nel 1585 morta nel 

1640. Canonizzata nel 1807 / il cui corpo si venera 

in S. Bernardino della città di Viterbo / P. F. G. 

D. F. ff. 

Collezione Mario Valentini

s. 25. Willem Gouwen (attivo nei Paesi Bassi nella prima metà del secolo XVIII) 

San Giovanni Evangelista 


Iscrizioni: in alto De H: Evangelist IOANNES. / L’Evangeliste S.t IEAN.; in basso da 

destra Elliaer Inv. – P. Mortier edit cum Privil. – Gouwen fecit 

L’incisione – priva della parte superiore dove appariva l’Evangelista Luca - era parte 

di Historie du vieux et du nouveau testament, enrichie de plus de quatrecens figures 

en taille douce, curata da Martin David e pubblicata da Mortier nel 1700 ad 

Amsterdam. 


Patrono di Canino e Valentano 

Bibliografia: B. MANCINI, R. LUZI, Valentano. Luoghi e tempi del Sacro, Valentano 

1995, pp. 123 - 126 

20 

s. 26. Anonimo (secolo 

XIX) 

San Giustino 

1866 


Iscrizioni: S. GIUSTINO 

M. / Comprotettore della 

Terra di Fabrica / D.D. 

1866 

Collezione Mario 

Valentini 

Patrono di Fabrica di 

Roma e Valentano

s. 27. Giuseppe Petri (seconda metà secolo 

XVIII) 

San Giustino 

1781 ca. 


Iscrizioni: in alto Effige del pro – digioso Martire 

S. Giustino / che si venera nell’Oratorio della – 

V. Compagnia della Morte nella / Città di 

Valentano Capo dello stato – di Castro concessogli 

dalla santità / di N. S. Pio VI felicemente / 

regnante; sul basamento a sinistra Joseph Petri 

Scul. Viterbii; in basso all’interno del festone 

Umiliato all’Ill.mo – Monsign.re Giuseppe 

Benetti Avt.o Concistoriale / del Fisco Pontificio 

e dell’ – Inclito Popolo Romano e R. C. A. / dal 

Cappellano e primo Uffiziale di d:a Compagnia 

e da tutti gli Uffiziali / e Fratelli sella med.a 

Le reliquie di San Giustino erano portate a 

Valentano nel 1775. Nel 1781 la realizzazione 

dell’urna raffigurata nell’incisione e la collocazione 

dei resti nella nicchia dell'altare maggiore 

della Chiesa Parrocchiale. venivano celebrati con 

la stampa di una storia in terzine che narrava l’arrivo 

del santo. È possibile che a questa occasione 

possa essere ricollegata anche la realizzazione 

dell’incisione. 

Bibliografia: R. LUZI, San Giustino 1968, 

Gradoli 1968; B. MANCINI, R. LUZI, Valentano. 

Luoghi e tempi del Sacro, Valentano 1995, pp. 

123-126; R. LUZI, Valentano. Santo Patrono e 

Santi Compatroni tra fede, storia e tradizioni, in 

“Lunario Romano”, 2000, pp. 483-495. 


s. 28. Anonimo (secolo XVIII) 

San Gorgonio 


Iscrizioni: S. GORGONIUS Mar. / Septembris / 

Sanctus tuus, Domine, / GORGONIUS sua nos / 

intercessione laetificet et / pia faciat solemnitate 

/ gaudere per / D. N. I. C. 


Patrono di Civitella d’Agliano 

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s. 30. Carlo Grandi (attivo a Roma 1750 - 1755) 

Andrea Antonio Orazi (Roma 1670 - ?) 

Sant’Ippolito 


Iscrizioni: in basso S. HIPPOLITUS MAR. 

VETRALLAE PROTECTOR; in basso a sinistra 

Andreas Horatius invent. et delin.; in basso a 

sinistra Carlo Grandi sculp. 


Patrono di Vetralla 

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S. 29. Fausto Conti (secolo XX) 

San Gratiliano dona la vista a Santa Felicissima 

incisione post 1938, 

incisione, mm 213 x154 (intero foglio) 

Iscrizioni: in basso a destra Fausto Conti 

Museo delle Tradizioni Popolari, Canepina (Vt) 

L’immagine è tratta dal libro di Padre Fortunato 

Passionista, edito a Viterbo, Sant’Eutizio e i martiri 

della Tuscia (p. 49). Il volume, interamente 

illustrato da Primo Conti, racconta in chiave narrativa 

le storie, i miracoli e i martiri dei santi 

della comunità paleocristiana della Tuscia. 

Patrono di Bassano Romano 

s. 31. Anonino (secolo XVIII) 

Martirio di San Lanno 

1794 


Iscrizioni: S. lannus Martyr Bassanelli in 

Etruria, sub Diocle_ / tiano passus 

Illustrazione del volume dell’Abate Ermenegildo 

Costanzi, Delucidazione Istorico Critica degli 

Atti del Martirio del Glorioso San Lanno 

Protettore della Terra di Bassanello, edito a 

Roma, nel 1794 presso la stamperia di Paolo 

Giunchi. 


Patrono di Vasanello

s. 32. Bernardino Capitelli (Siena 1589 – 1639) 

San Lanno 

1634 

Acquaforte, mm 335 x 292 (stampa rifilata ai margini) 

Iscrizioni: ALL’ONOREVOLE ED ECCELSA COMUNITÀ DI BASSANELLO DUCATO DI D. FRAN- 

CESCO COLONNA / LANNO che il sentiero del suo pellegrinaggio abbreviò col Martirio sotto l’empio 

Dioclisiano; risorge (per così dire) sotto D. Francesco Colonna Principe degno di Scettro Reale./ 

Già che nell’acqua, nel proprio Sangue versato fin’ alla morte al glorioso rimbombo di militari 

Strumenti s’aprì la strada a quella eterna Gloria alla quale fin’hora fra / occulti, e prodigiosi strepiti 

ha guidati, e per l’avvenire quasi personalm.te con lo spirante Cadauero guidarà i suoi devoti. Che 

maraviglia e’ dunque (o Popoli fortunati) che io / altresì, quantunq. Lontano, come parte di voi, senta 

le fiamme di quel benefico amore, che non ha permesso il Corpo S.to di LANNO più lungam.te sepolto, 

e la mia mano nell’Opera / della di Lui Sembianza più otiosa? Ricevete adunq. (come sempre) del 

SANTO TUTELARE la salute, da me l’ossequio: da Lui la perpetuità della protettione, da me della servitù. 

/ Da Siena il 30 Aprile 1634 Bernardino Capitelli Ser.re Hiliss.mo 


Come afferma l’iscrizione Bernardino Capitelli realizzava l’opera nel 1634 per celebrare San Lanno, a 

pochi anni dal ritrovamento nel 1628 a Bassanello (odierna Vasanello) di alcune ossa attribuite al santo. 

Sono però sconosciute le motivazioni che portavano il pittore e incisore senese a realizzare la stampa. 

L’artista affrontava la rappresentazione del giovane martire attraverso la consueta iconografia del cavaliere 

con lancia e armatura, aggiungendo una ulteriore nota trionfante, attraverso il cavallo rampante 

pronto a gettarsi nella battaglia che si svolge in secondo piano e sottolineando la dinamica del movimento 

attraverso il taglio diagonale di cavallo e cavaliere che attraversano l’intera superficie. 

Bibliografia: P. BONACCORSO, M. CIAMPOLINI (a cura di), Bernardino Capitelli (1590 – 1639), catalogo 

della mostra, Siena 1985, p.95; P. BELLINI, R. W. WALLACE, (a cura di), The Illustrated Bartsch. Italian 

masters of the seventeenth century, vol. 45, New York 1996, pp. 48-49. 

23

24 

s. 33. Giuseppe Petri (seconda metà secolo 

XVIII) 

San Lorenzo 


Iscrizioni: in alto sopra il festone SUPERARI 

CHARITAS CHRISTI FLAMMA NON POTUIT; 

in basso al centro SANCTUS LAURENTIUS 

MARTYR / Viterbien. Civitatis Patronus 

Principalis / et Cathedral. Ecclesiae Titularis; in 

basso a destra Joshep Petri Sculp. Vit. 


Patrono di San Lorenzo Nuovo e Viterbo 

s. 34. L. Contarini (secolo XIX) 

Martirio di San Lorenzo, da Tiziano Vecellio 

(Pieve di Cadore 1490 ca. – Venezia 1576) 


Iscrizioni: in basso da sinistra Tiziano dip./ 

Stabilimento lit. della Pia Beneficenza del Cav. 

Luigi Galvani - Diretto da Gius. Henneret / L. 

Contarini di F.co dis. e lit.; in basso al centro 

SAN LORENZO MARTIRE 


Stampa di traduzione dal quadro di Tiziano conservato 

a Venezia presso la Chiesa dei Gesuiti e 

realizzato nel periodo 1548 – 1559. Nell’opera, 

caratterizzata da notevoli dimensioni, è evidente 

la volontà dell’incisore ottocentesco di rendere la 

sofferta materia dell’originale attraverso una evidenziazione 

dei valori lineari e luministici dell’insieme, 

sottolineando la profondità di campo 

dell’immagine e la luce salvifica che proviene 

dal cielo. 

Bibliografia: H. E. WETHEY, The paintings of 

Titian. I. The religious paintings, London 1969, 

p.139; P. JOANNIDES, Titian to 1518: the assumption 

of genius, Londra 2001.

s. 35 Anonimo (secolo XIX) 

Madonna della Quercia 

1832 


Iscrizioni: al centro Maria 

Ssma della Quercia / A divozione 

di Fra’ Filippo Evangelista 

Converso Domenicano 1832; 

dall’alto in basso da sinistra a 

destra Oh quante volte l’ho 

levata e quante / egli se ne 

ritorna in un istante; Essendo 

da nemici assediato / invisibile 

resta e preservato; Da una 

donna due volte trasportata / 

su la quercia a sua luogo è 

ritornata; Con le viscere e il 

cuore fuori del lato / venne il 

Prete alla quercia ed è sanato; 

Sul nudo collo la mannaya 

forte cadde / non lo tagliò, 

sfuggì la morte; Per dar vita 

alla madre il bambin parla / il 

marito tralascia di svenarla; 

Co’ mani alla girella i piedi al 

vuoto, / un gigante diviene e 

non ha duolo; Salta il cavallo 

valoroso e ardito / per liberare 

il suo padron ferito; 

Dall’altissima rupe d’Orvieto/ 

precipitossi fu sanato e lieto; Cascò sopra la lancia sviscerato /invocando Maria fu liberato; Davanti 

a un Cardinale e molta gente / risana il collo ad un uomo che stà languente; Non han forza le fiamme 

e per miracolo, / resta intatto il figliuolo, e senza ostacolo 


Patrona di La Quercia e della diocesi di Viterbo 


Madonna del Ruscello 

Acquaforte, mm120 x 80 

Iscrizioni: MIRACOLOSA IMMAGINE DI 

MARIA SSMA / Denominata del Ruscello / che si 

venera in una distinta Chiesa della Terra di 

Vallerano / Coronata dal Rmo Capitolo di S. 

Pietro il 30 Gennaro 1684 


25

s. 37. C. Grimaldi (secolo XX) 

Madonna di San Vittore 

1924 

Incisione, mm 168 x 120 

Iscrizioni: in basso a sinistra C. Grimaldi inc.; in 

basso al centro MATER DIVINAE GRATIAE / 

DETTA / LA MADONNA DI S. VITTORE / 

Venerata nella Chiesa di questo Santo / in 

Gradoli - Roma; sul verso Orazione alla 

Madonna di San Vittore…Soc. An. La 

Calcografica, Roma, V. Ulpiano 41 

Collezione Mario Valentinii 

26 

s. 38. Anonimo (secolo XIX 

Madonna di Valverde 


Iscrizioni: ILL.mis. D. D. Conservatoribus 

Populoq: Fedelissime Civitatis Corneti / 

Christoforus Cesarius in Cattedrali Ecclesia 

Can.cus Poeniten.us / Antiquissima, ac 

Devotissima Dei pare sempre Virginis de Valle 

Viridi effigiem primo typis / daturus, nulli magis 

quam Vobis dicanda Curavi, ut, qui uno ore votivas 

Ad eam effunditis / preces tutelarem pariter 

vestra, apud vos perpetuo habeatis. Valete. 1665 


Patrona di Tarquinia 


SS. Marciano e Giovanni 


Iscrizioni: MARCIANUS nobilitate Romana 

eximi.o,/ Vita à mortuis erepta IOANNI filio 

parta, / Abundi Abundantiyque S.S. ope / 

Martyriose ad CHRISTI victimas / XVI Sept.is 

accesere consortes, / (Impio imperante 

Dioclet.no.) / Quos corpora à B Theodora in suo 

predio servata / A Crescentiano inde Epo. inventa 

/ Circa an. Domini M. / Ad sua¯ Civitatis 

Castellane Eccl.am / Tutela eoru¯ eide¯ nuc¯ 

favente) / Translata fuere colenda / Sup¯. Perm¯. 

1725 


Patroni di Civita Castellana

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s. 40. Pierre de Surugue (Parigi 1686 ca. – Savigny sur Orge 1762) 

Santa Margherita, da Raffaello (Urbino 1483 – Roma 1520) e Giulio Romano (Roma 1490 ca. - 

Mantova 1546) 


1729 

Iscrizioni: Sainte Margherite. / D’apres le Tableau de Raphael qui est dans le Cabinet du Roy / haut de 

5 piede 8 pouces large de 3 piede 7 pouces, pein sur bois gravé par Louis Surugue 


L’incisione, in controparte rispetto all’originale, veniva realizzata per il primo volume della Raccolta 

Crozat (Recueil d'estampes d'après les plus beaux tableaux et d'après les plus beaux desseins qui sont 

en France : dans le Cabinet du Roy, dans celuy de Monseigneur le duc d'Orléans, & dans d'autres cabinets) 

edito a Parigi nel 1729. Per la serie, nata per raccogliere e raffigurare le migliori opere d’arte presenti 

in Francia, Suruge riproduceva, oltre alla Santa Margherita (volume I, tomo I, tavola 7), anche il 

dipinto di Girolamo Genga, Gesù risana due lebbrosi (volume II, tavola 35). Per quanto riguarda l’opera 

in questione, la stampa traduceva il quadro conservato al Louvre di Parigi, realizzato nel 1518 su commissione 

di Leone X per farne dono, insieme al San Michele e il drago ed alla Sacra Famiglia, al re 

Francesco I. Il soggetto era scelto come esplicito riferimento alla sorella del re Margherita d’Angoulême. 

È probabile che l’impostazione dell’opera spetti a Raffaello e la realizzazione, come scritto da Vasari, 

fosse portata a termine da Giulio Romano. 

Patrona di Montefiascone 

Bibliografia: K. HERRMANN FIORE, Per l’invenzione del quadro della ‘Santa Margherita’ di Raffaello al 

Louvre, in M. SAMBUCO HAMOUD, M- L- STROCCHI (a cura di), Studi su Raffaello, Urbino, 1987, pp. 484 

– 498; M. PRÉAD, P. CASSELLE, M. GRIVELLE, C. LE BITOUZÉ, Dictionnaire des éditeurs d’estampes à 

Paris sous l’Ancien Régime, Parigi 1987. pp. 284 – 285, P. DE VECCHI, Raffaello. La mimesi, l’armonia, 

l’invenzione, Firenze 1995, p. 245, K. OBERHUBER, Raffaello. L’opera pittorica, Milano 1999, pp. 218- 

219. 

28 

s. 41. William French (? 1815 ca – East Grinstead 

1898) 

Santa Margherita, da Raffaello (bottega) 


Iscrizioni: a sinistra alla base dell’immagine 

Giulio Romano pinxt; a destra alla base dell’immagine 

W. French sc.; in basso DIE HELIGE 

MARGARETHA. – ST MARGARET. 


L’opera, che riproduce la Santa Margherita conservata 

presso il Kunsthistorisches Museum di 

Vienna, è legata alla precedente (cfr. s. 40) da 

uno stretto rapporto poiché realizzata negli stessi 

anni nella bottega di Raffaello. L’indicazione 

sulla stampa di Giulio Romano come autore del 

quadro è stata scartata dalla critica contemporanea, 

che però non ha ancora trovato una attribuzione 

unanime. È comunque appurato che le due 

opere siano frutto di un processo inventivo 

comune dello stesso Raffaello, che poi lasciò alla 

bottega buona parte dell’esecuzione. 

Bibliografia: cfr. s. 40.


Maria SS. delle Grazie 


Iscrizioni: EFFIGIE DELLA MIRACO- 

LOSA IMMAGINE / DI MARIA SS. 

DELLE GRAZIE / Trasportata a 

Farnese dalla distrutta città di Castro il 

5 giugno 1695 


Bibliografia: T. MANCINI, Santa Maria 

delle Grazie in Farnese. Cronistoria di 

una tradizione, Farnese 1986, pp. 18-19. 


Santa Marta 


Iscrizioni: al centro Santa Marta; dall’alto 

in basso da sinistra a destra Come S. 

Marta fabbricò una / Chiesa ad onore 

della Gl. V. M.; Come S. Marta resuscita 

un Giovane il quale / era affogato nel 

fiume Rodano; Come Iddio rivelò a S. 

Mar / ta la Morte un Anno avanti; Come 

S. Marta legò il Dragone / con la cinta e 

fu ammazzato con / i sassi; Come S. 

Marta morì in pre_/ senza del Signore; 

Come S. Marta andò al Dra / gone, e 

gettandogli l’Acqua / Benedetta lo fece 

mansueto; Come S. Marta navigando 

guidata dal / Signore pervenne in 

Marsilia; Come S. Marta dopo la / 

Morte fece molti miracoli 


Patrona di Marta 

29

30 

s. 44. Nicola de Mathoniere (attivo 

a Parigi 1610 -1622) 

San Nicola 


Iscrizioni: in alto 252; al centro in 

basso S. NICOLAE. / Statuit ei 

testamentum aeternu et dedit illi 

sacerdotiu gentis et beatificavi illu 

in gloria; in basso a sinistra N . de 

Mathoneiere. Excu.; in basso a 

destra ecclesiastique 45 


Patrono di Cellere e Soriano nel 

Cimino 

s. 45. Anonimo (secolo XVII) 

San Rocco 

Acquaforte, mm 64 x 92 (rifilata ai 

bordi) 

Icrizioni: S. Roch. le 16 


Sul verso è raffigurata una cesta di 

fiori. 

Patrono di Arlena di Castro, Grotte 

di Castro, Bagnaia e Capodimonte

32 


San Rocco in gloria, da Giacinto Brandi (Roma 

1623 – 1691) 


Iscrizioni: al centro in basso SANCTE ROCCHE 

/ Ora pro nobis / Oratio fidei salvabit infirmum 

et alleviabit eum dominus; in basso a sinistra A. 

P. Roma / in basso a destra Via di S. Pantaleo 

n° 14 


L’incisione riproduce la tela dipinta da Giacinto 

Brandi (vedi a lato) per l’altare maggiore della 

chiesa di San Rocco a Roma, collocabile, secondo 

Antonella Pampalone, tra il 1663-65 per 

“palesi citazioni da Lanfranco e Preti”. 

Bibliografia: A. PAMPALONE, Per Giacinto 

Brandi, in “Bollettino d’Arte”, 1973, s. 5, n. 2 - 

3, pp. 123 – 166. 

s. 47. James Hopwood II ? (Londra 1795 - ?) 

San Rocco 

Litografia, mm 175 X 105 

Iscrizioni: in basso a sinistra Leloir pinxit; in 

basso a destra Hopwood sc.; in basso S.t Roch 


s. 48. Giuseppe Petri, attr. (seconda metà secolo 

XVIII) 

Santa Rosa 

Acquaforte, mm 180 x 27 (intero foglio) 

Iscrizioni: sotto l’immagine S. ROSA Viterbien. 

Jesu Christi gloriosi apparizione recreatur; 

all’interno della cornice Attesto Io sottoscritta 

Abbadessa del Ven. Monastero di S. Rosa di 

Viterbo che la misura / del piede annessa in questo 

foglio e legata con fettuccia di seta color 

celeste unita nelle sue / estremità, e sigillata con 

cera di spagna con Sigillo del Ven. Monastero, è 

stata sopra il / Sagro Corpo di S. Rosa Vergine 

Viterbese, che si conserva in questa città di 

Viterbo, intie- / ro, ed incorrotto in una Cappella 

vestita dell’Abito Monacale di S. Chiara in questo 

Mona- / stero di S. Rosa. In fede di che ho sottoscritto 

la presente, e munita del solito Sigillo di 

/ questo Ven. Monastero. Questo dì 26 Gennajo 

1834. S. Teresa Costante Trifogli Abb. 


Patrona di Viterbo 

s. 49. Francesco Wentzel (attivo nella prima metà 

del secolo XIX) 

Santa Rosa 

Cromolitografia, mm 347 x 260 

Iscrizioni: in basso da sinistra Lith de Fr. Wentzel 

a Wissembourg – deposè – DEPOT Fr. Wentzel 

dit.r Rue S.t Jacques 65, Paris / 313 / S.t Rose – 

S.t Rosa – S.ta Rosa 


33

34 


SS. Valentino e Ilario 

1740 


Iscrizioni: in basso Exantlarunt insigne pro 

Christo Certamen / Valentinus Presbyter et 

Hilarius Diaconus / Martyres Viterbienses. / Ex 

Card. Baronio ad Anno Xri 303; in basso nello 

stemma FAUL 


La stampa è illustrazione del volume, stampato 

nel 1740, Notizie istoriche de Gloriosi Santi 

Valentino Prete ed Ilario Diacono Martiri 

Viterbesi e Primi Apostoli di questa città raccolte 

da Andrea Giordano Andreucci della 

Compagnia di Gesù. 


Patroni di Viterbo 


San Venerando 


Iscrizioni: S. VENERANDUS Martyr / 14 

Novembris. / Praesta quae unus omnpo- / tens 

Deus: ut qui B. VENE / RANDI Martyris tui natali- 

/ tia colimus nominis amore / roboremur per / 

D. N. IC / L 14 


Patrono di Grotte Santo Stefano

s. 52. Wenzel Daniel Gutwein (secolo XVIII) 

San Vincenzo Ferrer 


Iscrizioni: a sinistra accanto al libro w. d. gutwein sc:; al cenro Il gran taumaturgo / S. VINCENZO FER- 

RERIO / Predicando nella città di Tolosa, e proferendo quelle spaventose parole: Sorgete Morte venite 

al giudizio. / gli uditori che soprapassavano il numero di trenta mila, caddero per tre volte tramortiti a 

terra.; in basso a sinistra Vittorio Pigheri in.; in basso a destra si stampano da Giuseppe Fabri in 

Bologna da S. Salvatore 


Patrono di Proceno 

35

36 


San Vincenzo Ferrer 


Iscrizioni: in basso al centro S. VINCENZO FER- 

RERIO / Protettore della Terra di Proceno 



SS. Veriano, Secondiano e Marcelliano 


Iscrizioni: S. VIRIANUS M. S. SECUNDIANUS 

M. S. MARCELLIANUS M. / PATRONI PRINCI- 

PAL. CIVITATIS TUSCANIAE.

SANTI SU CARTA I Patroni della Tuscia tra stampe e illustrazioni

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