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SANTI SU CARTA I Patroni della Tuscia tra stampe e illustrazioni

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s. 40. Pierre de Surugue (Parigi 1686 ca. – Savigny sur Orge 1762)<br />

Santa Margherita, da Raffaello (Urbino 1483 – Roma 1520) e Giulio Romano (Roma 1490 ca. -<br />

Mantova 1546)<br />

Acquaforte, mm 440 x 270<br />

1729<br />

Iscrizioni: Sainte Margherite. / D’apres le Tableau de Raphael qui est dans le Cabinet du Roy / haut de<br />

5 piede 8 pouces large de 3 piede 7 pouces, pein sur bois gravé par Louis Surugue<br />

Collezione Mario Valentini<br />

L’incisione, in controparte rispetto all’originale, veniva realizzata per il primo volume <strong>della</strong> Raccolta<br />

Crozat (Recueil d'e<strong>stampe</strong>s d'après les plus beaux tableaux et d'après les plus beaux desseins qui sont<br />

en France : dans le Cabinet du Roy, dans celuy de Monseigneur le duc d'Orléans, & dans d'autres cabinets)<br />

edito a Parigi nel 1729. Per la serie, nata per raccogliere e raffigurare le migliori opere d’arte presenti<br />

in Francia, Suruge riproduceva, oltre alla Santa Margherita (volume I, tomo I, tavola 7), anche il<br />

dipinto di Girolamo Genga, Gesù risana due lebbrosi (volume II, tavola 35). Per quanto riguarda l’opera<br />

in questione, la stampa <strong>tra</strong>duceva il quadro conservato al Louvre di Parigi, realizzato nel 1518 su commissione<br />

di Leone X per farne dono, insieme al San Michele e il drago ed alla Sacra Famiglia, al re<br />

Francesco I. Il soggetto era scelto come esplicito riferimento alla sorella del re Margherita d’Angoulême.<br />

È probabile che l’impostazione dell’opera spetti a Raffaello e la realizzazione, come scritto da Vasari,<br />

fosse portata a termine da Giulio Romano.<br />

Patrona di Montefiascone<br />

Bibliografia: K. HERRMANN FIORE, Per l’invenzione del quadro <strong>della</strong> ‘Santa Margherita’ di Raffaello al<br />

Louvre, in M. SAMBUCO HAMOUD, M- L- STROCCHI (a cura di), Studi su Raffaello, Urbino, 1987, pp. 484<br />

– 498; M. PRÉAD, P. CASSELLE, M. GRIVELLE, C. LE BITOUZÉ, Dictionnaire des éditeurs d’e<strong>stampe</strong>s à<br />

Paris sous l’Ancien Régime, Parigi 1987. pp. 284 – 285, P. DE VECCHI, Raffaello. La mimesi, l’armonia,<br />

l’invenzione, Firenze 1995, p. 245, K. OBERHUBER, Raffaello. L’opera pittorica, Milano 1999, pp. 218-<br />

219.<br />

28<br />

s. 41. William French (? 1815 ca – East Grinstead<br />

1898)<br />

Santa Margherita, da Raffaello (bottega)<br />

Litografia, mm 280 x 225<br />

Iscrizioni: a sinis<strong>tra</strong> alla base dell’immagine<br />

Giulio Romano pinxt; a des<strong>tra</strong> alla base dell’immagine<br />

W. French sc.; in basso DIE HELIGE<br />

MARGARETHA. – ST MARGARET.<br />

Collezione Mario Valentini<br />

L’opera, che riproduce la Santa Margherita conservata<br />

presso il Kunsthistorisches Museum di<br />

Vienna, è legata alla precedente (cfr. s. 40) da<br />

uno stretto rapporto poiché realizzata negli stessi<br />

anni nella bottega di Raffaello. L’indicazione<br />

sulla stampa di Giulio Romano come autore del<br />

quadro è stata scartata dalla critica contemporanea,<br />

che però non ha ancora trovato una attribuzione<br />

unanime. È comunque appurato che le due<br />

opere siano frutto di un processo inventivo<br />

comune dello stesso Raffaello, che poi lasciò alla<br />

bottega buona parte dell’esecuzione.<br />

Bibliografia: cfr. s. 40.

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